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1. GIUGNO 2013: PARTE LA MISSION

ECOBONUS EDILIZIA, PER ARRIVARE AL SUPERBONUS 110

Se la vostra auto avesse il serbatoio danneggiato, con un buco che ne fa uscire costantemente il 60% del combustibile introdotto, continuereste a utilizzarla oppure fareste persino debito pur di riparare il serbatoio?

Ecco, gli edifici italiani, ormai lo sanno in molti, ma evidentemente ancora troppi pochi, sono pieni di buchi dal punto di vista energetico, dal momento che sono male isolati e quindi disperdono mediamente circa il 60% dell’energia impiegata per riscaldarli d’inverno e rinfrescarli d’estate. Ecco pertanto che la loro riparazione (tecnicamente

“riqualificazione”) si rende estremamente necessaria non solo dal punto di vista sismico, naturalmente ancora più importante, ma anche dal punto di vista del risparmio energetico, ed ecco spiegata la ragione per cui ne parlo in questo libro. Oggi certamente moltissimi italiani conoscono quello che comunemente viene indicato come “superbonus110”, ma molti meno sanno quanto lavoro sia occorso per arrivare a tale legge, e nel mio caso tale lavoro iniziò nel 2013.

La storia dei “bonus edilizi” inizia per la verità anni prima che il M5S entri in Parlamento nel 2013, ma per me inizia quando lessi, per la prima volta un articolo, credo verso il 2011/2012, scritto dalla rivista

“Valori”, che denunciava la perdita di circa mezzo milione di posti di lavoro in edilizia, a seguito della gravissima crisi bancaria/finanziaria mondiale 2007/2008. In quell’articolo già si citavano i bonus edilizi, affermando come essi si erano rivelati un vero e proprio “salvagente” per molte imprese, in grado di tamponare la crisi.

E sin dai primi colloqui con professionisti e filiera mi venne confermata la bontà di tale strumento, denunciandone però al contempo la precarietà, dal momento che lo stesso era sempre stato creato con durata annuale; questo, legato al fatto che il beneficiario doveva avere in mano la fattura entro il 31 dicembre dello stesso anno, determinava un cospicuo restringimento dell’effetto positivo, al solo primo semestre dell’anno. Nessuno infatti si arrischiava ad “aprire” nuovi cantieri nel secondo semestre, se non aveva la certezza di concluderli e di poter fatturare. Questo era naturalmente un grosso difetto della misura, considerato sopratutto che il bonus veniva poi regolamente prorogato di un ulteriore anno, ma sempre alla fine dell’anno, riducendo quindi di molto gli effetti positivi. Non fu quindi difficile per me decidere di concentrarmi immediatamente su rendere “stabile” tale incentivo, proponendone una durata quinquennale, magari con un relativo “decalage” temporale nell’intensità della misura. Era più o meno il maggio del 2013, e da allora decidemmo di partire con la doppia linea di azione, quella formale in Commissione e in Aula, e quella informale con gli strumenti di comunicazione convegni. Ricordo ancora con emozione il primo di tali convegni, di cui è rimasta la memoria digitale in un post dell’allora sito del M5S, in cui erano già presenti le principali Associazioni di filiera. Infatti tra le primissime cose che feci fu contattarle direttamente, telefonicamente, per instaurare sin da subito un dialogo concreto. Contemporaneamente iniziammo un “fuoco serrato” e continuo di interventi in Commissione, in Aula, comunicati stampa, articoli, post in ogni canale possibile, tutti con lo stesso mantra “stabilizzare e rafforzare l’ecobonus edilizio”. Negli anni credo di aver pubblicato diverse centinaia di articoli, post, interviste, partecipato ad altrettanti convegni, riunioni, serate informative, cosa di cui ci si può rendere facilmente conto effettuando ricerche nei miei canali con le parole “ecobonus”, “bonus edili” e similari. Già nel 2014 i miei colleghi di Commissioni mi canzonavano simpaticamente chiamandomi “Mr. Ecobonus”, e sapevano già che a ogni audizione, a ogni occasione ci sarebbe stato il mio intervento in merito. Naturalmente come tante altre questioni politiche non si rivelarono sufficienti le mie preghiere e appelli in merito, e pertanto a maggio 2015 depositai interrogazione, la 1-00421, firmata da tutti i colleghi allora portavoce M5S, e persino diversi colleghi di altri Partiti, Loredana DE PETRIS, Aldo DI BIAGIO, Laura PUPPATO, Gianpiero DALLA ZUANNA, Dario STEFA-

NO, Giulio TREMONTI, Enrico BUEMI, Antonio Stefano CARIDI,

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