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CALL ME MADAM CHIAMATEMI MADAME

4 IT’S A LOVELY DAY TODAY

Film di Walter Lang (1953) basato sul musical di Irving Berlin (1950). Con Ethel Merman, Donald O’Connor, Vera-Ellen.

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Una satira della politica estera statunitense.

CALL ME MADAM

CHIAMATEMI MADAME

Parcheggiare davanti al The Capital il lunedì sera era un gioco da ragazzi, perché non c'era tanta folla. Anzi, era una specie di seduta privata, solo per noi. Io, mia madre e le mie sorelle non ci saremmo perse quell’appuntamento per nulla al mondo! Mio padre restava a casa a giocare a carte con gli amici. Avevo otto anni ed ero al settimo cielo per quel privilegio da adulti di andare a vedere Call Me Madam insieme alle mie sorelle più grandi.

Ethel Merman godeva del rispetto delle mie sorelle, perché aveva esperienza, cantava a pieni polmoni e aveva la forza e l'autorevolezza di tutte le donne della nostra famiglia. Ci piaceva, nonostante non fosse più giovanissima (aveva almeno quarant'anni!) e non fosse bella quanto Vera-Ellen, che interpretava la principessa e a cui invidiavamo il vitino da vespa. Donald O'Connor, il protagonista maschile, ci era molto simpatico. Era piccolo e bruttino, ma quando ballava sprigionava fascino: in quei momenti era come se ci trovassimo tra le sue braccia.

La canzone «It's a Lovely Day Today» di Irving Berlin è tipica della mentalità statunitense, in cui non esistono passato e futuro, ma solo il presente, pieno di buon umore e senza rimpianti.

Sally Adams, interpretata da Ethel Merman, pur non avendo alcuna esperienza politica, viene nominata ambasciatrice degli Stati Uniti in un piccolo Paese europeo chiamato Lichtenburg, dove il suo addetto stampa s’innamora della principessa! Perché il vero tema del film non è la politica, ma l'amore!

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