Sommario Passato contemporaneo
Cosa succederebbe senza la letteratura? di Max Frisch
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Speciale Tabucchi «La scrittura è la mia voce»: ad Antonio Tabucchi, un anno dopo a cura di Marianna Comitangelo e Antonio R. Daniele Morte di uno scrittore di notturni. Scrittura e ricerca letteraria in Antonio Tabucchi di Giuseppe Panella Cent’anni di solitudine e partecipazione. Piazza d’Italia tra favola epica e Storia di Eleonora Conti
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Microprospettive dello sguardo. Sul Gioco del rovescio e altri racconti di Antonio R. Daniele
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Tabucchi fingitore e polemista di Stefano Lazzarin
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Tabucchi e Il filo dell’orizzonte di Nives Trentini
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«Tu le conosci le gradazioni del buio?» La scrittura e il nulla nel Tristano muore di Marianna Comitangelo
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Notturno indiano. Un “problema di poetica” al quadrato di Serena Di Lecce
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Orizzonti. Una mappa di navigazione di Anna Dolfi
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Testi citati
65
Narrazioni italiane 70
Il testimone integrale di Demetrio Paolin
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narrazioni • n. 3 Tommasino nel cuore della finanza. A proposito di Resistere non serve a niente di Walter Siti di Francesca Giglio
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La vita sognata come danza. Serial killer, mondo sudamericano e rievocazioni dantesche nei romanzi di Marilù Oliva di Giuseppe Panella
87
Intervista a Edoardo Albinati. «La letteratura stupisce quando è in grado di costruire un inganno» di Francesca Giglio
95
Intervista ad Antonio Scurati. «Rivendico la mia identità di “scrittore intellettuale”» di Giulia De Vincenzo
98
Lavoro critico 106
Ortese, Sciascia e gli occhiali di Giuseppe Giglio Appunti per una ipotesi di decostruzione della “metrica della memoria” di Vincenzo Consolo di Domenico Calcaterra Tra sacrificio, piacere e morte. Il corpo nel teatro di Pasolini di Jole Silvia Imbornone
112 122
Letture «Ogni libro ha dentro di sé una miniera di storie» di Vito Santoro
131
Ezio Raimondi e le voci dei libri di Francesco Sasso
135
Antigone tra eutanasia e detenzione di Giulia Sangiorgio
137
Esordienti di Domenico Calcaterra, Giuseppe Giglio, Marco Marsigliano, Massimo Migliorati
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Finale La prosopopea è un incantesimo di Mariano Palmisano
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ÂŤIo ci sono senza che tu abbia bisogno di essere con meÂť (da Si sta facendo sempre piĂš tardi)
«Poiché l’oggetto intrinseco della letteratura è la conoscenza dell’essere umano, e poiché non c’è luogo al mondo in cui la si possa studiare meglio che nelle aule dei tribunali, non sarebbe auspicabile che fra i giurati ci fosse sempre, a norma di legge, uno scrittore?» (da La testa perduta di Damasceno Monteiro)
Speciale Tabucchi • • • • • •
«La scrittura è la mia voce»: ad Antonio Tabucchi, un anno dopo a cura di Marianna Comitangelo e Antonio R. Daniele
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el marzo dello scorso anno se ne andava Antonio Tabucchi. E se ne andava senza tanti clamori, come l’anziano Pereira del suo celebre romanzo, sempre in bilico fra una vita appartata e gli slanci di una possibile trincea. Tabucchi ha preferito salutarci al crepuscolo delle Colonne d’Ercole, lontano da quell’Italia che in fin dei conti ha fatto a meno di lui e dalle cui tribune non sono mancate, anche nei giorni del commiato, talune sussiegose voci di chi “fa opinione”: «negli ultimi vent’anni più antiberlusconi che romanziere», si è scritto tra l’altro. Tabucchi sempre è stato qualcosa aldilà del romanziere di professione. A lui dobbiamo un fruttuoso lavorio sul romanzo dopo la neoavanguardia: vennero Piazza d’Italia e un nuovo desiderio di “porre figure” e di trovar loro la morte; venne un narratore postmoderno senza il vanto dell’etichetta; vennero Pessoa, Lisbona e quello spirito “finisterrino” tanto più acuto quanto più netta era la percezione di un’Italia votata ad un’irresistibile parodia di sé. Forse non è più tempo di intellettuali e il bisogno di magisteri si perde in un vuoto candore, ma un anno dopo, Tabucchi ci appare ancora un temerario della “conoscenza obliqua e laterale”, come scrive in queste pagine Giuseppe Panella nel suo ricordo dello scrittore. Ne avvertiamo ancora l’eco, distinta e “notturna”, quel filo sottile che lega vita e morte e che si traduce nell’esigenza quasi ossessiva dello scrivere che fu limpida e stringente sin dall’esordio – sul terreno della storia e della tensione civile – come ci riferisce Eleonora Conti. E su questa urgenza, filtrata dall’agonia del Tristano leopardiano, Marianna Comitangelo ci offre la lettura dei felici conflitti che innervano l’arte verbale di Tabucchi, dove l’allucinazione del povero morente non ne riduce le possibilità: la voce della scrittura, le figure e quindi il «fascino della scrittura che evoca immagini», al pari del Velázquez del Gioco del rovescio. Sui racconti del 1981 si sofferma Antonio R. Daniele: l’avvertito svago del sogno e del ribaltamento non si configura anzitutto come tradimento della realtà, ma come spaziatura cercata da prospettive nascoste per un nuovo sguardo su di essa. L’importante lavoro di Stefano Lazzarin, ricapitolando temi e momenti dell’arte del pisano, ruota attorno al dittico “fingitore” e “polemista”, che da solo ci pare in grado di restituire la grandezza dell’artista. Invece la forza del fraseggio verbale lungo canali plurimediali, fino ad alterare l’angolo di visuale, è al centro della riflessione di Nives Trentini. Un “orizzonte” sul “filo” del senso, una linea “tangente” sul piano della realtà, come quella tracciata dalle donne del Marinaio pessoano è la chiave di lettura scelta da Serena di Lecce per Notturno indiano. Il nostro speciale si chiude con un prezioso strumento bibliografico – curato dalla massima studiosa di Tabucchi, Anna Dolfi – su Orizzonti, primo segmento di Di tutto resta un poco, l’opera postuma di Tabucchi. Un ricco percorso di annotazioni, utilissimo agli studiosi dello scrittore.
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«Rosamunda guardava Tristano e più che lo guardava e più che lei gli piaceva» (da Tristano muore)
Testi citati • • • • • •
Opere di Antonio Tabucchi Narrativa 1975, Piazza d’Italia, Bompiani, Milano. 1981, Il gioco del rovescio, Il Saggiatore, Milano. 1984 [2009], Notturno indiano, Sellerio, Palermo. 1985, Piccoli equivoci senza importanza, Feltrinelli, Milano. 1986a, Il filo dell’orizzonte, Feltrinelli, Milano. 1987a, I volatili del Beato Angelico, Sellerio, Palermo. 1991 e 1993, L’angelo nero, Feltrinelli, Milano. 1992a, Requiem, Feltrinelli, Milano. 1992b, Sogni di sogni, Sellerio, Palermo. 1994, Sostiene Pereira. Una testimonianza, Feltrinelli, Milano. 1997, La testa perduta di Damasceno Monteiro, Feltrinelli, Milano. 1999a, L’ultimo tram, in «Rassegna lucchese. Semestrale di letteratura», Lucca, 1, pp. 7-12. 2001, Si sta facendo sempre più tardi, Feltrinelli, Milano. 2004, Tristano muore. Una vita, Feltrinelli, Milano 2005, Racconti, Feltrinelli, Milano.
Saggi 1970, La parola interdetta. Poeti surrealisti portoghesi, Einaudi, Torino. 1976, ll teatro portoghese del dopoguerra (trent’anni di censura), Abete, Roma. 1986b, Il monolocale del racconto, in «Alfabeta», XII, 87, maggio. 1988 [1996], Una sciarada per ‘Il marinaio’, in Fernando Pessoa, Il marinaio, Einaudi, Torino, pp. 51-59. 1990, Un baule pieno di gente, Feltrinelli, Milano. 1998, Come nasce una storia, in Anna Dolfi, Maria Carla Papini, Scrittori a confronto. Incontri con Aldo Busi, Maria Corti, Claudio Magris,Giuliana Morandini, Roberto Pazzi, Edoardo Sanguneti, Francesca Sanvitale, Antonio Tabucchi, Bulzoni, Roma, pp. 181-201. 1999b, Gli zingari e il Rinascimento – Vivere da Rom a Firenze, Sipiel, Milano. 2002, Il manifesto della parola, in «MicroMega», 2, pp. 7-12. 2003, Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori, Feltrinelli, Milano. 2006, L’oca al passo, Feltrinelli, Milano. 2007, Eloge de la littérature, in Echi di Tabucchi/Échos de Tabucchi, Actes du Colloque international d’Aix-en-Provence, 12-13 janvier 2007 [numero speciale di] «Italies», pp. 17-25. 2008, Clof, clop, cloffete, cloppete, in Anna Dolfi (a cura di), I ‘Notturni’ di Antonio Tabucchi, Atti di seminario. Firenze, 12-13 maggio 2008, Bulzoni, Roma, pp. 425-436. 2010, Viaggi e altri viaggi, Feltrinelli, Milano. 2012a, Girare per le strade, Sellerio, Palermo. 2012b, Tabucchi: il mio tram attraverso il ’900, in «Il Fatto Quotidiano», 16 novembre. 2013, Di tutto resta un poco. Letteratura e cinema, a cura di Anna Dolfi, Feltrinelli, Milano.
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narrazioni • n. 3
1979-89, Pessoa, Fernando, Una sola moltitudine, 2 voll., Adelphi, Milano. 1986c, Pessoa, Fernando, Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, Feltrinelli, Milano. 1987b, Drummond de Andreade, Carlos, Sentimento del mondo, Einaudi, Torino. 1988, Pessoa, Fernando, Il poeta è un fingitore, Feltrinelli, Milano. 1988 [1996], Pessoa, Fernando, Il marinaio, Einaudi, Torino.
Interviste 1 settembre 2004, Entretiens, con François Busnel, in «L’Express». 18 ottobre 2004, Tabucchi racconta il suo Tristano, con Bernard Comment e Davide Benati. 2004, Conversazione con Antonio Tabucchi, con Fabio Gambaro, in «Magazine Littéraire» 436, novembre, pp. 92-97. 10 novembre 2006, Etre engagé avec soi-même, con émilie Grangeray, in «Le Monde».
Studi critici su Antonio Tabucchi Ferraro, Bruno – Prunster, Nicole (a cura di), 1996-97, The Art of Fixing Shadows and Writing with Light: Tabucchi and Photography, in «Spunti e ricerche», 12, numero speciale: Antonio Tabucchi. A Collection of Essays, pp. 109-124. Alloni, Marco, 2008, Una realtà parallela. Dialogo con Antonio Tabucchi, Adv, Lugano. Ammirati, Maria Pia, 1991, Il vizio di scrivere. Letture su Busi, De Carlo, Del Giudice, Pazzi, Tabucchi e Tondelli, Rubbettino, Soveria Mannelli. Bertone, Manuela, 1988, Antonio Tabucchi; il gioco del peritesto, in «Gradiva. International Journal of Italian Literature», 4, 2/6. Bodei, Remo, 2001, Giochi proibiti. Le ‘vite parallele’ di Antonio Tabucchi, in Claudio Cattaruzza (a cura di), Dedica a Antonio Tabucchi, Pordenone, Associazione provinciale per la prosa. Brizio Skov, Flavia, 2002, Antonio Tabucchi: navigazioni in un arcipelago narrativo, Pellegrini, Cosenza. Ceccarini, Estelle, 2007, D’Asmara à Rosamunda: femmes tabucchiennes entre l’intime et la politique, in Echi di Tabucchi/Échos de Tabucchi, cit., pp. 251-267. Conti, Eleonora, 2005, Memoria e menzogna: la narrativa anni Ottanta di Antonio Tabucchi, «Bollettino ’900», giugno-dicembre, http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Conti2. html –, 2008, Il volto oscuro della Storia nel racconto fantastico. ‘Notturni’ in Tabucchi e Cortázar, in Anna Dolfi (a cura di), I ‘Notturni’ di Antonio Tabucchi, Atti di seminario. Firenze, 12-13 maggio 2008, Bulzoni, Roma, pp. 241-254. Dolfi, Anna, 2001, Tabucchi, l’“angelo nero” e gli animali inquietanti, in Enza Biagini, Anna Nozzoli, Bestiari del Novecento, Bulzoni, Roma. –, 2006, Tabucchi, la specularità, il rimorso, Bulzoni, Roma. –, 2007, Lo spleen di Parigi e il senso di colpa, in Echi di Tabucchi/Échos de Tabucchi, cit., pp. 29-45. –, 2007, “Le temps pressé” e “le vouloir écrire” di Tristano, in «Chroniques italiennes», 1, http:// www.univparis3.fr/recherche/croniquesitaliennes –, 2008, I personaggi, la saudade, la notte, in I ‘Notturni’ di Antonio Tabucchi, cit., pp. 257-270. –, 2010, Gli oggetti e il tempo della saudade. Le storie inafferrabili di Antonio Tabucchi, Le Lettere, Firenze. Geerts, Walter, 1993, ‘Il filo dell’orizzonte’ di Antonio Tabucchi: una lettera sulla morte, in Inge Lanslots, Nathalie Roelens (a cura di), Piccole finzioni con importanza. Valori della narrativa italiana contemporanea, Longo, Ravenna, pp. 113-124. Gouchan, Yannick, 2007, La figure de l’écrivain dans l’œuvre d’Antonio Tabucchi, in Echi di Tabucchi/Échos de Tabucchi, cit., pp. 191-213.
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speciale Tabucchi Gramigna, Giuliano, 1994, Mezzo eroe e il grande dittatore, in «Corriere della sera», 22 febbraio. Gumpert Melgosa, Carlos, 1995, Conversaciones con Antonio Tabucchi, Anagrama, Barcellona. Iovinelli, Alessandro, 2008, Dal tramonto all’alba: il riso vs la morte, in I ‘Notturni’ di Antonio Tabucchi, cit., pp. 353-379. –, 2004, L’autore e il personagio. L’opera metabiografica nella narrativa italiana degli ultimi tren’anni, Rubbettino, Cosenza. Jansen, Monica, 2002, Il dibattito sul postmoderno in Italia: in bilico tra dialettica ed ambiguità, Cesati, Firenze. Livorni, Ernesto, 1995, Trompe-l’oeil in Notturno indiano di Antonio Tabucchi, in Franco Musarra (a cura di), I tempi del rinnovamento. Il rinnovamento del codice narrativo italiano 1945/1992, Bulzoni, Roma, pp. 431-453. Pinzuti, Eleonora, 2008, Sub specie Jankélévitch, in I ‘Notturni’ di Antonio Tabucchi, cit., pp. 143-154. Rimini, Thea, 2007, La cine(biblioteca) di Tabucchi, in Echi di Tabucchi/Échos de Tabucchi, cit., pp. 321-348. –, 2011, Album Tabucchi: l’immagine nelle opere di Antonio Tabucchi, Sellerio, Palermo. Roelens, Nathalie, 1993, Dibattito con Antonio Tabucchi, in Piccole finzioni con importanza. Valori della narrativa italiana contemporanea, cit., pp. 144-166. Scarponi, Alberto (a cura di), 2002, Arbasino, Camilleri, Eco, Maraini, Tabucchi raccontano se stessi, Gangemi Editori, Roma. Schwarz Lausten, Pia, 2005, L’uomo inquieto: identità e alterità nell’opera di Antonio Tabucchi, Museum Tusculanum Press, Copenhagen. Sempoux, André, 1993, Introduzione alla seduta con Antonio Tabucchi, in Piccole finzioni con importanza. Valori della narrativa italiana contemporanea, cit., pp. 111-113. Trentini, Nives, 2003, Una scrittura in partita doppia. Tabucchi tra romanzo e racconto, Bulzoni, Roma. –, 2004, «Il visibile senza cornice è sempre un’altra cosa». La fotografia nelle storie di Tabucchi, in Anna Dolfi (a cura di), Letteratura e Fotografia, Bulzoni, Roma, pp. 201-237. –, 2008, Dalle ‘Tentazioni’ di Bosch al ‘Cane’ di Goya. La tonalità notturna di ‘Tristano muore’, in ‘Notturni’ di Antonio Tabucchi, cit., 315-354. –, 2010, Fra notturni e canzonette: Tabucchi e la tentazione di modulare la memoria, intervento al Colloque international Parnasse et Paradis. L’écriture et la musique, les 14-16 mai 2009, Université Paris 8, in «Travaux et Documents», 46, Université Paris 8 Vincennes-Saint-Denis, Paris.
Altri testi Barthes, Roland, 1988, Il brusio della lingua. Saggi critici IV, Einaudi, Torino. –, 1998, La camera chiara. Nota sulla fotografia, Einaudi, Torino. Caillois, Roger, 1965, Au cœur du fantastique, Gallimard, Paris. –, 1975, Obliques, précédé de Images, images..., Stock, Paris. Ceserani, Remo, 1997, Raccontare il postmoderno, Bollati Boringhieri, Torino. –, 2011, L’occhio della medusa. Fotografie e letteratura, Bollati Boringhieri, Torino. Ceserani, Remo – De Federicis, Lidia, 1997, Il materiale e l’immaginario. Letture esemplari dal 1960 a oggi, Loescher, Torino. Dällenbach, Lucien, 1994, Il racconto speculare. Saggio sulla mise en abyme, Pratiche, Parma. Derrida, Jacques, 1998, Della Grammatologia, Jaca Book, Milano. Farnetti, Monica, 2000, Scritture del fantastico, in Alberto Asor Rosa (a cura di), Letteratura italiana del Novecento. Bilancio di un secolo, Einaudi, Torino, pp. 382-409. Fusillo, Massimo, 2002, Epica e romanzo, in Franco Moretti (a cura di), Il romanzo. Le forme, vol. II, Einaudi, Torino.
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narrazioni • n. 3 Gadda, Carlo Emilio, 1991, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Garzanti, Milano. Genette, Gérard, 1989, Soglie. I dintorni del testo, Einaudi, Torino. Lorca, Federico García, 1993, Llanto por Ignacio Sánchez Mejías, in Canti gitani e Andalusi, a cura di Oreste Macrí, Ugo Guanda, Parma. Márquez, Gabriel García, 1988, Cent’anni di solitudine, Mondadori, Milano. Mereghetti, Paolo (a cura di), 2011, Dizionario dei film, Baldini&Castoldi, Milano. Montale, Eugenio, 2001, La primavera hitleriana, in Tutte le poesie, a cura di Giorgio Zampa, Mondadori, Milano. Ravazzoli, Flavia, 1990, Il testo perpetuo, Bompiani, Milano. Rilke, Rainer Maria, 1992, Lettera a un giovane poeta. Lettere a una signora su Dio, Adelphi, Milano. Sablich, Sergio, 2002, L’altro Schubert, Edt, Torino. Smyth, Edmund J. (a cura di), 1991, Postmodernism and Contemporary Fiction, Batsford, Londra. Tani, Stefano, 1990, Il romanzo di ritorno. Dal romanzo medio degli anni Sessanta alla giovane narrativa degli anni Ottanta, Mursia, Milano. Testa, Enrico, 1997, Lo stile semplice: discorso e romanzo, Einaudi, Torino.
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ÂŤNoi sopravvissuti siamo una memoria anomala oltre che esigua: siamo quelli che, per loro prevaricazione o abilitĂ o fortuna, non hanno toccato il fondoÂť (da Primo Levi, I sommersi e i salvati)
ÂŤIo amo gli Dei degli Alberi, e Cristo, per il suo sangue / proprio come voi, / anzi, io ne rivivo la condanna per voi, [...] mentre voi appartenete alla specie / di quelli che se ne stanno sotto la croceÂť (da Pier Paolo Pasolini, Bestia da stile)
«Il massimo del tempo della mia vita l’ho dedicato ai libri degli altri, non ai miei. Ne sono contento, perché l’editoria è una cosa importante nell’Italia in cui viviamo, e l’aver lavorato in un ambiente editoriale che è stato di modello per il resto dell’editoria italiana, non è cosa da poco» (Italo Calvino)