2 minute read

QBerg analizza assortimenti e prezzi nel canale e-commerce

Next Article
VEGGIES

VEGGIES

QBerg,istitutodiricercaitalianoleaderneiservizi di price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e newsletter), ha analizzato l’andamentodegliassortimentiedei prezzidelfoodenofoodnelcanalee-commerce del pet care, da ottobre 2021 a marzo 2023, cioèdall’iniziodell’inflazioneaoggi.

In ottobre, infatti, la parola inflazione aveva cominciato in modo preponderante a occupare spazio sui titoli dei notiziari: figlia del post-pandemia, della scarsità delle materie prime e dei costi aumentati di trasporto delle merci. La guerra non ha dato una mano: fatto sta che negli scorsi mesi ci siamo trovati ancora una volta, come negli anni ’80, a parlare con preoccupazione dei prezzi che salivano, dell’inflazione “misurata” e di quella (molto più profonda) “percepita”. Percepita o no, il grafico dell’andamento dell’indice Nic non lascia adito a dubbi sull’andamento, anche se qualche spiraglio a marzo 2023 si intuisce.

Nell’analisi che segue, abbiamo confrontato il mercato del pet care nei tre principali canali web (web retailer generalisti: i siti di e-commerce della Gd, supportati dalla presenza di negozi fisici; web retailer specialist: e-commerce delle catene fisiche che trattano pet care; web pure specialist: i siti degli specialisti “pure” di pet care) a ottobre 21 vs marzo 23.

La prima evidenza è che, per tutti e tre i canali, a marzo, il food la fa da padrone, tranne che per i web retailer specialist, dove comunque supera il 55% di spazio scaffale.

Sono più che altro le variazioni, marzo 23 vs ottobre 21, a colpire l’attenzione:

• gli accessori cane crescono in tutti e tre i canali, con una punta di 4,1 punti percentuali nei web pure specialist, praticamente tutta la quota display che è stata erosa proprio al food;

• nei generalisti è il food l’unica categoria a essere penalizzata;

• nei web retailer specialist si accompagna agli accessori gatto;

• nei web pure specialist all’igiene pet. Qui è proprio il mondo accessori a rubare quota spazio a tutte le altre categorie.

Il differenziale di prezzo medio è l’evidenza che per prima balza agli occhi. La seconda, e più rilevante, è l’aumento medio consistente che si ha sulla quasi totalità delle categorie per tutti i canali.

Fa eccezione l’igiene nei web retailer generalisti (-8,6%) e il food nei web retailer specialist (addirittura -25,3%).

Per il resto sono tutti aumenti, con picchi che vanno dal +27% degli accessori cane nei web retailer generalisti al +30,2% degli accessori e lettiere altri animali nel canale dei pure specialist.

AL RIALZO DEI PREZZI SARÀ CORRISPOSTO UN MAGGIORE O MINORE UTILIZZO DEL TAGLIO PREZZO?

Siamo andati a osservare l’incidenza delle offerte (quante osservazioni di prezzo, sul totale, presentavano una qualsiasi meccanica di sconto, dal classico prezzo barrato, alla percentuale, al multibuy). Ambito dove si manifestano le differenze più marcate tra i canali. Dove i web retailer generalisti riducono quasi a zero la possibilità per un consumatore web di incontrare uno sconto (diminuzione netta dell’indicatore su tutte le categorie), nel mondo degli specialist, sia web retailer che web pure, assistiamo a una vera e propria esplosione. Puntiamo l’attenzione, in particolare, al canale dei web pure in cui si arriva praticamente alla situazione di promo per la quasi totalità delle osservazioni di prezzo. Meno pesante l’incidenza sul food, ma parliamo comunque del 72,6%, con una crescita nel periodo di 60,84 pp.

In altre parole, se l’aumento dell’uso della leva promo per i web retailer specialist è sincrono e forse propedeutico ad anestetizzare un po’ l’aumento dei prezzi, per i web pure specialist appare essere proprio una netta virata di tipo strategico.

Per quanto riguarda l’out-of-stock, i web retailer specialist sono il canale a soffrirne di più, con valori superiori al 10% di incidenza per il mondo accessori cane e gatto. Molto più ordinato lo scaffale dei web retailer generalisti, come del resto già lo era nel 2021.

Si “fa ordine” invece in quello dei web pure specialist, arrivando a una situazione che appare essere sotto controllo, partendo invece da dati di incidenza che nel 2021 erano molto più alti, come testimoniano i delta.

This article is from: