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In un biennio 100 milioni in più
100 milioni In piÙ
occidentale, sta vivendo una primavera, soprattutto in ambito urbano, analogamente a quanto si registra dall’altro capo del mondo, in Usa, Cina e Giappone in primis. Non si dimentichi tra l’altro che tra un decennio il 70% della popolazione italiana vivrà nei centri urbani. Ovunque le nuove realizzazioni edilizie cercano di contemplare quote di giardini condivisi e ampie balconate, e molte municipalità incentivano la realizzazione non solo del verde verticale, ma anche dei tetti verdi. Un green trend che alimenta anche nuove economie: gli immobili dotati di balconate e verde perimetrale fanno registrare un incremento di richiesta e valore che oscilla tra il 18 e il 30%.
nello specifico, ricordiamo solo che, nel complesso, nel nostro Paese, si sono verificate oltre 20 emergenze fitosanitarie. Ed eccoci all’obiettivo del nuovo assetto normativo: contrastare tali organismi ed evitare che ne giungano altri. Come? Mediante l’introduzione di nuovi obblighi per tutti gli attori della filiera, da chi importa a chi moltiplica e commercializza vegetali, con la modifica dell’organizzazione dei servizi fitosanitari nei vari Paesi membri, delle procedure di sorveglianza messe in atto dai servizi ufficiali, della responsabilità diretta dei produttori sulla sanità dei vegetali. Autorità competente per la protezione delle piante è il Servizio Fitosanitario Nazionale. LE MODIFICHE Ecco le principali modifiche apportate dal nuovo contesto normativo fitosanitario: estensione dell’obbligo del passaporto fitosanitario a tutte le piante da impianto; maggiori responsabilità degli operatori professionali autorizzati all’emissione del passaporto delle piante; in caso di sospetto della presenza di un organismo nocivo, gli operatori professionali hanno l’obbligo di informare subito il servizio fitosanitario competente e adottare tutte le misure precauzionali per impedirne la diffusione; modifica dei sistemi di tracciabilità, ossia ogni operatore professione che acquista o vende piante (e prodotti delle piante) deve registrare tutti i dati che gli consentono di identificare il fornitore o l’acquirente di ogni unità movimentata; inasprimento delle condizioni per l’importazione da Paesi terzi e controlli frontalieri rafforzati (l’importazione è consentita unicamente se tale materiale è scortato da un certificato fitosanitario); nuova catalogazione degli organismi nocivi in quattro categorie principali (organismi da quarantena, organismi da quarantena rilevanti per la UE, organismi da quarantena rilevanti per la UE prioritari, organismi nocivi regolamentati non da quarantena). C ome si sa, di recente è entrato in vigore il Regolamento 2016/2031/ UE sul nuovo regime fitosanitario europeo. E come spesso capita, al recepimento di una nuova norma, regna la confusione più totale. In questo breve articolo ci limiteremo a darne notizia: ci occupiamo di informazione, non possiamo esimerci. Nei prossimi numeri torneremo sulla questione con interviste e approfondimenti. GLI OBIETTIVI Le piante garantiscono l’80% del cibo di cui ci alimentiamo e il 98% dell’ossigeno che respiriamo. La loro salute è però minacciata da specie dannose, i cui rischi di introduzione nel territorio dell’Unione europea sono aumentati a causa della globalizzazione degli scambi commerciali e dei cambiamenti climatici. Gli organismi nocivi (batteri, funghi, virus, nematodi, insetti), come abbiamo scritto più volte sulle pagine della nostra rivista, possono avere conseguenze decisamente negative sulla qualità della vita e sull’economia: senza andare TEMPO DI LETTUR A: 3 minuti PIÙ CONTROLLI Insieme alle norme sul nuovo regime fitosanitario è entrato in vigore il regolamento 2017/625/UE che definisce le modalità di effettuazione dei controlli ufficiali anche in materia di sanità delle piante. È previsto che gli operatori professionali siano soggetti a regolari controlli da parte dell’autorità competente, la cui frequenza può cambiare qualora l’operatore si doti di un Piano di gestione dei rischi connessi agli organismi nocivi. Difesa delle piante, le novità Per saperne di più vai al sito web politicheagricole.it