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La terza pelle
QUAL È L’IMPORTANZA DI PAVIMENTI
E RIVESTIMENTI IN UN PROGETTO DI INTERIOR?
A RISPONDERE IN MODO CORALE LE ARCHITETTE
FONDATRICI DELLO STUDIO MILANESE LASCIA LA SCIA
I nostri progetti di interior nascono come abiti cuciti su misura, senza un’impostazione stilistica predefinita. La casa è per noi come la terza pelle della persona, dopo il corpo e l’abito scelto. Allo stesso modo con cui una consulente di stile cerca l’abito che può manifestare e riflettere al meglio la personalità e sensibilità del cliente, così la casa per noi oltre a essere il nido, il rifugio dell’uomo, ne è anche la sua manifestazione. Il progetto è ricerca soprattutto dei materiali che risuonano nel cliente. Il colore e le texture dei materiali che scegliamo per un appartamento rientrano in una moodboard che ci aiuta a definire lo stile unico e personale che avrà la casa. Le moodboard sono il primissimo strumento di dialogo progettuale, molto utile per cominciare a vedere insieme i diversi elementi accostati e capire insieme la strada da perseguire. È come se fosse una prima mappa dove si esplorano le possibilità prima di intraprendere un sentiero ed è il punto di riferimento e guida per tutto il progetto e le scelte a seguire. Qui esploriamo la potenzialità dei colori, dei materiali e delle texture suggerendo delle atmosfere. Come studio approfondiamo molto il tema del colore legato al benessere psicologico ed emotivo di chi abiterà la casa che decliniamo nella scelta dei rivestimenti, oltre che nelle finiture degli arredi e delle decorazioni come le carte da parati.
Questione Di Sensibilit
Lascia la Scia nasce dal sodalizio di cinque architette che hanno dato vita a un progetto comune a Milano, fondato su una sensibilità e un metodo progettuale condiviso e impreziosito dalle specificità di ognuna. Loro tratto distintivo, quello di credere nella forza comunicativa del design, declinato in diversi ambiti: interior, retail, allestimenti e fiere. In particolare, per quanto riguarda le architetture temporanee e le installazioni, l’obiettivo è modificare temporaneamente gli spazi: migliorare, rileggere, ricomporre luoghi che, in seguito, conserveranno le tracce di un passaggio.
Due chicche: la prima, in Lascia la Scia il fare è nel dna, i primi progetti, infatti, sono stati realizzati direttamente dalle architette, nel segno dell’autocostruzione; la seconda, lo studio (a Milano in via C. Boncompagni 57, nel complesso industriale dell’ex Fabbrica di Sapone) è un loft che è anche coworking creativo e artigiano. Ça va sans dire, il progetto di ristrutturazione è firmato da loro.
Il nuovo 4 stelle Urban Hive Milano, nel quartiere di Brera, diventa simbolo del nuovo modo di concepire l’hotel, aperto alla città, ai suoi ritmi e alle sue necessità lavorative e di relax.
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PROGETTO 24 DESIGN Bellezza “imperfetta” di Jacopo Fromelli
28 INDOOR Forza materica (intrinseca) di Jacopo Fromelli
CANTIERE 56 CONTEST L’edilizia guarda avanti di Viola Delfino
64 NORMATIVE 2 Legno e anidride carbonica sequestrata fonte Paolo Tirelli
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Ospitalità “alla milanese” di Daniela Stasi
60 NORMATIVE 1 Non solo parquet e piastrelle per i sistemi radianti di Clara Peretti
78 ANTEPRIMA BAU 2023 Urge costruire in modo circolare di Nora Adamsberg