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INTERVISTA Completamente circolare colloquio con Jan Willem Wieringa di Francesco Tozzi
COMPLETAMENTE CIRCOLARE
L’impegno di Desch Plantpak non è volto solo a riutilizzare materiali di scarto per la produzione di vasi, ma anche di renderli a loro volta riciclabili. Ecco come nasce la linea Recover
colloquio con Jan Willem Wieringa di Francesco Tozzi
Recover ® è l’ultimissimo sviluppo all’interno della gamma di prodotti riciclati Desch. I prodotti Recover non contengono alcun pigmento nero e sono completamente rilevabili con NIR (vicino infrarosso) durante il processo di smaltimento dei rifiuti: in questo modo, se finiscono nei rifiuti dopo l’uso, possono essere filtrati fuori dal flusso. In seguito, vengono riciclati e trasformati in nuovi prodotti Recover. Sono quindi prodotti completamente circolari,
realizzati in plastica riciclata e costantemente riciclabile. Disponibili nei colori blu, grigio, terracotta e verde oliva, sono rilevabili ai raggi NIR e sono certificati Cyclos-HTP. Desch. I prodotti Recover non contengono alcun pigmento nero e sono completamente rilevabili con NIR (vicino infrarosso) durante il processo di smaltimento dei rifiuti: in questo modo, se finiscono nei rifiuti dopo l’uso, possono essere filtrati fuori dal flusso. In seguito, vengono riciclati e trasformati in nuovi prodotti Recover. Sono
“C i prendiamo cura delle vostre piante e del nostro pianeta”, recita il motto aziendale di Desch Plantpak, azienda olandese produttrice di vasi storicamente impegnata a favore di una gamma di prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente. Abbiamo chiesto al direttore di Desch, Jan Willem Wieringa, quali sono le novità che l’azienda ha in serbo per il 2020, diretti a risolvere una delle questioni centrali nell’opera di riciclaggio: non tanto la scelta dei materiali, ma la disponibilità delle persone a effettuare la raccolta differenziata. «È ormai noto che i prodotti Desch sono da sempre realizzati con plastica riciclata. Ma il senso di responsabilità di Desch non si ferma qui, se realizzare i nostri prodotti con materiale riciclato è importante, è ancora più importante che i nostri prodotti vengano riciclati il più possibile» dice Jan Willem Wieringa «Stiamo lavorando con impegno per migliorare entrambi gli aspetti». Diverse linee di Desch sono realizzate con prodotti interamente biodegradabili, giusto? «Esatto. Da un lato Desch investe in una riciclabilità sempre migliore dei propri prodotti, menzionando ad esempio i nostri marchi sostenibili completamente biodegradabili come D-Grade BIO, certificato (4 stelle) dal Tüv come materiale a base biologica, D-Grade FIBRE, fatto con pasta di carta e D-Grade EVO fatto di rifiuti ortofrutticoli. Ma l’altro fronte su cui stiamo facendo considerevoli investimenti è l’aumento della percentuale di riciclaggio dei
nostri prodotti. Possiamo affermare che i nostri prodotti sono riciclabili, ma questo non significa che le persone li riciclino veramente. Potrebbero lo stesso finire nei rifiuti residui. Per questo stiamo sviluppando modi per migliorare il processo di smaltimento dei rifiuti. Realizziamo i prodotti affinché siano facilmente identificati durante lo smaltimento dei rifiuti e filtrati fuori dal flusso». E come avviene questa identificazione? «Prendiamo i nostri prodotti a marchio Recover. A questi contenitori viene dato un colore proprio, distintivo. In questo modo possono essere facilmente distinti all’interno del flusso dei rifiuti e rimossi. I prodotti Recover quindi non finiscono nell’inceneritore, ma vengono restituiti a Desch. Così sono nuovamente riciclabili e, quindi, completamente circolari». In un’intervista precedente rilasciata su Colour Your Story, l’house organ dell’azienda, hai paragonato la plastica agli escrementi canini. Ci spieghi il motivo? «L’essenza del problema degli escrementi canini sta nel comportamento dei proprietari degli animali. L’essenza dei problemi creati dalla plastica (si pensi alla “zuppa di plastica” negli oceani) sta nel comportamento della società. Non si può dare la colpa al cane per i suoi escrementi, così come non si può incolpare la plastica per l’inquinamento che provoca. Bisogna invece affrontare il comportamento delle persone, che è alla base di questi problemi. E no, non è affatto facile. Si possono mettere a disposizione contenitori per la raccolta degli escrementi, ma come fai ad assicurarti che le persone li usino veramente? Allo stesso modo, possiamo sviluppare prodotti riciclabili, ma come facciamo ad assicurarci che le persone li riciclino veramente? Questo è il tipo di problemi su cui in Desch lavoriamo costantemente». Ecco spiegata allora la presenza di una mascotte canina… «Sì, abbiamo scelto come simbolo della nostra mission un cane, si chiama Recy. Recy ci ispira e ci tiene aggiornati, è il nostro ambasciatore del riciclaggio. Anche se non produce feci, è il simbolo del nostro impegno per un ambiente migliore». Siamo vicini alla soluzione del problema plastica? «Non direi. Sarebbe bello dire che abbiamo trovato una soluzione globale e completa per la lavorazione sostenibile dei nostri vasi, ma è troppo bello per essere vero. Anche perché ogni coltura e ogni vivaista richiedono vasi specifici per le proprie esigenze e allo stesso modo, anche i consumatori hanno desideri specifici in termini di utilizzo. A ciò si aggiunge il fatto che lo smaltimento dei rifiuti a livello locale è tutt’altro che uniforme: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti differenziati, infatti, non si svolge allo stesso modo in tutti i Paesi. L’impegno di Desch Plantpak è offrire la più ampia gamma di prodotti realizzati con una grande varietà di materiali, per soddisfare le esigenze e i requisiti locali e, nel contempo, rispettare l’ambiente. Insieme a vivaisti, dettaglianti e aziende di smaltimento dei rifiuti, siamo sempre impegnati nello sviluppo di soluzioni nuove e sostenibili. In questo modo diamo un importante contributo alla questione dei rifiuti di plastica».