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PRIMO PIANO / ricerca

Sundaville Lemon. Un giallo chiaro ma brillante, valorizzato dalla gola arancio: un colore nuovo di sicuro impatto, anche per l’abbondante fioritura.

Sundaville Mimi Pink. Portamento, colore, resistenza: questa varietà recente ha tutti i numeri per sfondare sia in coltivazione sia nell’utilizzo finale.

LA PIA NTA

DEL MOM ENTO

È la dipladenia, che grazie alla sua bellezza e alla sua resistenza si configura come la migliore “sostituta” del geranio sui balconi di tutta Italia. Ecco i risultati delle prove varietali sulle nuove ibridazioni

di Giovanna Pavarin a cura di Marta Meggiolaro

Per il terzo anno è stata la dipladenia la protagonista della sperimentazione varietale del Centro sperimentale Po di Tramontana. È indubbio che sia sulla cresta dell’onda, grazie alle caratteristiche estetiche e le limitate richieste di manutenzione, soprattutto per quanto riguarda l’irrigazione. Per farne un degno e soprattutto duraturo “sostituto” del geranio è però necessario avere, da un lato, la disponibilità di varietà in grado di assicurare un portamento adatto all’uso in fioriera e una fioritura abbondante e resistente; dall’altro, l’ampliamento della gamma di colori, che finora, almeno nella vendita di massa, sono praticamente limitati al rosa, rosso e bianco nelle varie tonalità. Con lo scopo di verificare tali aspetti nel materiale disponibile e anche in varietà pre-commerciali, al Centro Sperimentale di Rosolina sono state messe in comparazione circa un centi-

Sundaville Classic Yellow Gold exp. Di prossima introduzione commerciale, la novità di un giallo intenso in una dipladenia di tipo standard, con ottima performance in fioriera. CARATTERISTICHE DELLA DIPLADENIA • Adatta all’uso in fioriera • Fioritura abbondante e resistente • Buoni margini di guadagno • Minimo impiego di interventi • Fiori di grandi dimensioni • Resistenza al sole • Disponibilità di varietà standard nel colore giallo

LA PIA NTA

DEL MOM ENTO

DITTE PRESENTI NELLA SPERIMENTAZIONE

• Dummen • Florensis • Lannes • Lazzeri • Padana • Psenner • Selecta • Sentier • Syngenta

Sundaville Mimi Red. È compatta ma non troppo; offre un’ottima fioritura con un colore brillante e resistente.

naio di varietà, di tutti i principali ibridatori, comprese novità commerciali e varietà in test.

BUONE ANCHE LE OPPORTUNITÀ DI GUADAGNO Tale sperimentazione varietale è stata richiesta dalle associazioni di produttori venete,

Florveneto e Associazione Florovivaisti Ve-

neti, che hanno individuato in questa specie quella che, al momento, offre maggiori opportunità per la vendita, sia per i numeri, crescenti, che per i margini di guadagno ottenibili. La tipologia di coltivazione individuata ha previsto un invaso tardivo, in settimana 10, per l’ottenimento di un prodotto adatto alla vendita di fine stagione. La coltivazione, come da accordi con le associazioni, è stata condotta col minimo impiego di interventi, sia manuali, sia per quello che riguarda i trattamenti. In particolare non sono state effettuate né cimature né interventi con fitoregolatori nanizzanti. Come prime considerazioni si può confermare, come già osservato negli altri due anni, che il lavoro degli ibridatori sta portando

a risultati considerevoli sia per quanto riguarda le caratteristiche vegetative di questa pianta, e ancor più per gli aspet-

ti legati alla fioritura. Molte delle nuove introduzioni, infatti, sono caratterizzate da fioritura abbondante e ottime caratteristiche estetiche dei fiori stessi, notevoli sia per la dimensione sia per la resistenza al sole. Degna di segnalazione, infine, è la presenza di nuove varietà in colorazioni non consuete per questa pianta: parliamo del giallo, che comincia a essere disponibile anche in tipologie di piante più allineate con la dipladenia tradizionale.

Bella White imp. Presenta uno splendido fiore bianco puro, prodotto in abbondanza da una pianta vigorosa e ben accestita.

Rio Grande Scarlet. Si conferma uno dei migliori rossi sul mercato, per dimensione dei fiori e tenuta perfetta anche in pieno sole.

Diamantina Tourmaline Rose. Diamantina Tourmaline Intense Fuchsia.

Serie recente, di cui si segnalano entrambe le colorazioni testate, che hanno offerto per tutta la stagione una fioritura spettacolare.

Diamantina Amazonite Pink. Una dipladenia diversa, che si è fatta notare per il portamento eretto in una pianta robusta, e i fiori enormi e appariscenti. Sel Hot Pink 005. Prossimamente disponibile, questa novità dalla vegetazione sana e rigogliosa si fa notare per la sua brillante fioritura.

Malaga Pink. Marbella Rose.

Un gradito ritorno sul mercato, queste serie ben si adattano al tipo di coltivazione del test per compattezza, accestimento e abbondanza di fiori. Particolarmente gradevoli le tonalità del rosa disponibili.

Sel Pink 026. Pre commerciale che ha nei fiori, molto grandi e dalla colorazione intensa e resistente, il suo punto di forza.

SEL Red 039. Altra prossima introduzione, fiori grandi rosso intenso, abbondanti e resistenti anche in pieno sole. Bella Compact Red. Non passa inosservata grazie ai fiori brillanti, grandi e abbondanti, che quasi coprono una vegetazione compatta, ma esuberante.

Brasileira Red.

Rio Elegant Coral Pink. Esuberante sia nella vegetazione sia nella fioritura, con un bel colore intenso e attraente.

Brasileira Pink.

“Il mercato italiano dei substrati rappresenta, dopo la Germania, la realtà più importante all’interno dell’Ue”

Tra i più diffusi materiali organici di origine vegetale, le torbe rappresentano quasi il 90% del terriccio per le coltivazioni in vaso e il giardinaggio. Concorrono al giusto mix dei substrati per apportare humus e fertilizzante a terreno e piante. Un mercato, quello delle torbe, esplo-

so in pandemia per il boom della cura del verde in casa, ma allo stesso tempo fiaccato nell’ultimo 2021 dalla chiusura della più importante torbiera irlandese e ora,

sempre di più, dai rincari diffusi sulle materie prime. Di questo si è parlato nell’ultimo evento online promosso dall’Associazione Florovivaisti Italiani che guarda al settore in prospettiva e che sulla scia delle urgenze green Ue, fa appello a una maggiore ricerca a livello europeo per trovare alternative sostenibili per l’ambiente, ma anche per i florovivaisti.

UN GAP DA COLMARE Come emerso dall’incontro, il mercato italiano dei substrati rappresenta, dopo la Germania, la realtà più importante all’interno dell’Ue. A fronte di un consumo di terricci nei principali Paesi europei di oltre 35 milioni di metri cubi, l’Italia con 5 milioni, fa circa il 15% del mercato continentale. Nel frattempo, il Green Deal Ue, ma anche la Pac, chiedono maggiore equilibrio, riduzione degli sprechi e degli inquinanti, meno sfruttamento del suolo. Mancano, però, ancora analisi d’impatto complessive e alternative reali alle richieste dell’Europa. Proposte,

sperimentazioni e studi che troverebbero, tra l’altro, il mondo della produzione pronto a nuove sinergie e stress test per adottare soluzioni più innovative e so-

stenibili. Del resto, la situazione che si prospetta non è nuova per il settore che, già in passato, ha fatto a meno delle torbe ricorrendo ad altre tipologie di terriccio. “Siamo chiaramente molto preoccupati - è intervenuto il presidente dell’Associazione Florovivaisti Italiani, Alberto -. Di fatto non ci sono sviluppi importanti su una nuova fase senza torbe che sappiamo bene non essere risorsa infinita, sempre meno disponibile e più costosa. Siamo di fronte a cambiamenti epocali e pronti a essere protagonisti della transizione green - ha aggiunto Aldo Alberto - ma come imprenditori florovivaistici sul campo, ci rendiamo conto che non c’è adeguata ricerca in materia che, inoltre, non hanno ricadute sperimentali sulle aziende. Non c’è attenzione sul tema ed è quella che chiediamo a istituzioni, università e imprese produttrici per fare squadra e lavorare insieme su questo fronte. Non possiamo garantire sostenibilità, se la tenuta delle imprese, e quindi del loro reddito, viene compromessa da costi produttivi in escalation e investimenti su ricerca e innovazione che vanno ancora calati sulle esigenze del mondo agricolo e florovivaistico”.

TRE NUMERI • 35.000.000 il consumo di terricci nei principali Paesi europei • 5.000.000 il consumo in Italia • 15% la quota di mercato dell’Italia

L’Associazione Florovivaisti Italiani lancia l’allarme sull’approvvigionamento della torba. Aldo Alberto: “Non ci sono sviluppi importanti su una nuova fase senza questo materiale che sappiamo bene non essere risorsa infinita, sempre meno disponibile e più costosa” a cura di Filippo Terragni

IN ATTESA

DI SOLUZIONI ALTERNATIVE

LA CARENZA LA CARENZA DI PIANTE

È UNA TEMPESTA PERFETTA O UN’OPPORTUNITÀ DA COGLIERE?

Francesco Ferrini è stato eletto quest’anno a capo del Distretto rurale vivaistico-ornamentale di Pistoia.

Appello del presidente del Distretto di Pistoia a istituzioni e committenza pubblica e privata per avviare una concertazione. Nei vivai si registra una carenza di materiale vegetale a fronte del repentino rialzo della domanda di verde: necessario programmare gli incrementi produttivi a cura di Francesco Tozzi, testo di Francesco Ferrini*

Il presidente del Distretto vivaistico ornamentale Francesco Ferrini lancia l’allarme: i vivaisti non riescono a soddisfare tutte le richieste della clientela, improvvisamente aumentate per il balzo del bisogno di verde generato dalla pandemia. E la domanda di piante resterà alta per almeno cinque anni, anche grazie al Recovery

Fund, che obbligherà a cicli produttivi brevi (spese entro il 2026). Ma le scarse coperture arboree delle nostre città (ferme al 15%) rendono indispensabili, per la mitigazione dei cambiamenti climatici, anche programmi di sostituzione di alberi e di forestazione urbana nei prossimi 20-30 anni.

Senza programmazione, il rischio è l’arrivo di materiale vegetale d’importazione con tutti i problemi di malattie

che la globalizzazione ci ha fatto ben conoscere. Vi riportiamo di seguito le considerazioni del presidente Ferrini, uno spunto di riflessione per tutti.

Se chiedete ai produttori di piante la disponibilità, in numeri anche non necessariamente consistenti, potreste sentire affermazioni come “purtroppo non ne abbiamo al momento”, “c’è una domanda senza precedenti” o “è la peggiore carenza di piante da anni”. Difficile pensare che la vendita di tutta la merce possa essere vista come un fatto negativo per il mercato. Non lo sarebbe se stessimo parlando di mascherine, magliette, di un qualcosa, insomma, che si può produrre in un tempo che può essere anche solo di pochi secondi o minuti.

*Presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale di Pistoia e professore di arboricoltura e coltivazioni arboree all’Università di Firenze.

Ma cosa è successo per creare questa carenza? L’analisi tocca aspetti anche non meramente tecnici, sanitari, sociologici, psicologi, economici e politici. La pandemia, che ci ha costretti a casa per mesi, ha avuto infatti il “merito” di aprirci gli occhi sui benefici del verde e su quanto esso possa migliorare la nostra salute fisica e mentale. Di conseguenza tutti noi abbiamo sentito il bisogno di riavvicinarsi alla natura, di frequentare le aree verdi, di curare il proprio giardino, magari trascurato per troppi anni. Di conseguenza c’è stato un notevole incremento della domanda di piante che, tuttavia, segue la recessione avvenuta negli anni ‘10, durante i quali molti vivai avevano un’offerta eccessiva e una produzione ridotta, e molti hanno cessato l’attività, riducendo, di conseguenza il potenziale produttivo del settore.

La produzione attuale è probabilmente inferiore, in

termini numerici, rispetto a 15 anni fa e poter far fronte alle richieste già adesso e a quelle che si presume ci saranno nei prossimi cinque anni non è e non sarà semplice, perché se i soldi del Recovery Fund dovranno essere spesi entro il 2026 vuol dire che dobbiamo programmare adesso tutti gli impianti per soddisfare le potenziali necessità, se consideriamo un ciclo produttivo breve in grado di fornire piante del calibro 12-14 nel giro di tre anni. Ma i terreni utilizzabili ci sono? Le risorse economiche per partire in assenza di finanziamenti esterni sono disponibili? L’apparato burocratico-amministrativo è in grado di “dare una mano” per questa “Rivoluzione verde”? C’è sufficiente disponibilità idrica per garantire la produzione? Ci sono indicazioni su quali specie piantare? Si parla genericamente di specie autoctone, ma il termine è “fluido” e necessita di un preciso contesto per essere pienamente compreso. A ciò si aggiunge che il vivaismo è un’attività già a corto di manodopera, soprattutto formata, e non sarà facile averne in quantità e qualità sufficienti in tempi brevi.

La difficoltà di reperire materiale in Italia potrebbe portare (e in parte è già successo) a importare materiale da altri Stati

il che, oltre a presentare perplessità per l’introduzione di materiale genetico diverso, pone anche il problema della diffusione di malattie di origine patogena o entomologica, oltre che, come spesso è accaduto, quello dell’importazione di materiale di scarsa qualità morfologica.

Siamo arrivati al punto in cui i vivaisti devono comunicare ai clienti in anticipo che ci vorranno uno-due, forse addirittura tre anni per avere le disponibilità

richieste e lasciare che decidano se vogliono o possono aspettare. La buona notizia è che c’è molto lavoro, ci sono ottime prospettive, ma può rivelarsi un business agrodolce, se non adeguatamente gestito a tutti i livelli.

Allora cosa possiamo fare? Nel frattempo, gli esperti affermano che questa è un’opportunità sia per i produttori sia per la committenza pubblica e privata di poter siglare contratti a lungo termine per garantire la fornitura dei materiali vegetali necessari per i progetti, nei modi e nella qualità prevista. La possibilità di stipulare contratti di coltivazione rappresenta infatti un vantaggio sia per il produttore vivaista, che sarà dunque in grado di programmare la produzione con la garanzia di collocazione del prodotto, sia per il committente pubblico e privato che, in questo modo, avrà la certezza di poter reperire il materiale nelle quantità e della qualità richieste. Tutto ciò rappresenterebbe un notevole impulso al mercato, aumentando l’occupazione e innescando una filiera produttiva in grado di produrre redditività all’imprenditore privato e garanzia di buona riuscita dei progetti al committente, soprattutto pubblico.

Siamo decisamente in una posizione in cui non saremo

in grado di coltivare piante per tutti e occorrerà quindi privilegiare quei clienti che possono e vogliono davvero lavorare su un piano a lungo termine e gli appaltatori devono pensare in anticipo alle esigenze per i nuovi impianti e per il rinnovo delle alberature senescenti. Soprattutto adesso, con le carenze, migliore è la programmazione, maggiori sono le possibilità di ottenere i materiali di cui si ha necessità in tempi adeguati.

La grande domanda è quanto durerà questa carenza?

Se non sarà possibile mettere a coltura altre aree per la produzione di materiale nel breve termine, non possiamo aspettare di vedere presto alcun sollievo nell’approvvigionamento di materiale vegetale. Personalmente ritengo che la richiesta di piante non sia destinata a esaurirsi presto. Anzi, non sarà solo un fenomeno del 2021 e sicuramente durerà, credo, almeno altri tre-cinque anni.

“Siamo arrivati al punto in cui i vivaisti devono comunicare ai clienti in anticipoche ci vorranno uno o due anni, forse addirittura tre, forse addirittura tre per avere le disponibilità richieste e lasciare che decidano se vogliono o possono aspettare”

Il problema è che dobbiamo chiederci cosa accadrà una volta esauriti i fondi del PNRR. La domanda che il mondo vivaistico si pone riguarda il fatto che occorre prendere adesso decisioni, quando il mercato va bene, ma col rischio di trovarsi fra qualche anno in una situazione in cui la domanda decresce e con la possibilità di avere molto materiale invenduto. Se è pur vero che questo fa parte del rischio imprenditoriale, è altrettanto vero che dobbiamo scongiurarlo anche perché il vivaismo e tutta la filiera del verde ornamentale rappresentano un notevole “motore economico” per il nostro Paese in grado di fornire potenziali benefici per tutti e un ritorno non solo in termini di miglioramento nei principali parametri di salute e benessere, ma anche dei ritorni economici diffusi e non limitati ai soli produttori vivaisti o a coloro che realizzano le opere a verde, ma anche per i cittadini con un diffuso benessere.

resterà alta per almeno cinque anni, anche grazie al Recovery Fund, che obbligherà a cicli produttivi brevi”

La maggior parte delle città italiane ha una copertura

inferiore al 15% (ma spesso molto meno) e le autorità governative locali dovrebbero stabilire obiettivi ambiziosi di aumento della copertura arborea che potrebbero portare a un consistente incremento della densità del verde urbano nel corso di un periodo di programmazione previsto in 20-30 anni. Ecco perché occorre una concertazione con le politiche di settore, fondamentale per dare sicurezza al settore e garantire alle nostre città di avere un verde di qualità che non può prescindere dall’impianto di materiale di qualità. Ed ecco perché occorre porre il vivaio al centro di questa concertazione.

Essere sulla cuspide di un possibile cambiamento significativo offre opportunità sia per la foresta urbana sia per coloro che la devono gestire per dare un contributo significativo alla sostenibilità e alla vivibilità delle città per decenni e nei secoli a venire. Carpe diem.

La linea di Vivai Acciarri per i garden center raccoglie cespugli di alta qualità fra cui spiccano diverse varietà di Nerium oleander.

SELEZIONATA ED ESCLUSIVA

È la linea di Vivai Acciarri pensata per i garden center. Piccoli esemplari di piante da vivaio, presentati come un prodotto finito, facili da portare a casa e di pronto effetto

colloquio con Roberto Ferracuti e Mattia Acciarri di Marta Meggiolaro

Vivai Acciarri si trova in provincia di Ascoli Piceno, nel distretto di Grottammare, noto per la produzione di piante mediterranee, fra cui spicca l’oleandro. La produzione si estende a tutte le piante mediterranee in genere: alloro, leccio, oleandro, pittosporo; ma quello che distingue l’azienda è l’ampia offerta di varietà e taglie diverse. La produzione storicamente è destinata a giardinieri e architetti paesaggisti che cercano piante sane, forti, e di grandi dimensioni; ma da quest’anno Vivai Acciarri, grazie alla collaborazione con Alessandro Fornasaro e Francesco Martini, presenta una collezione di piante da vivaio per il garden center. Abbiamo chiesto a Roberto Ferracuti, collaboratore della società, di presentarci LA LINEA PER I GARDEN questa novità insieme a Mattia • Cespugli di alta qualità Acciarri, figlio del fondatore • Prodotti finiti pronto effetto di Vivai Acciarri, Alfredo. • Vaso grigio, etichetta, QRcode • Oleandro come prodotti di punta Qual è il progetto nuovo che • Piante aromatiche state organizzando con For-

nasaro e Martini?

«Nell’ultimo periodo io e Mattia abbiamo deciso di sviluppare, su consiglio di Francesco Martini e Alessandro Fornasaro, in parallelo alla nostra realtà, da sempre orientata ai prodotti pronto effetto, una linea da garden center. Abbia-

L’AZIENDA IN BREVE • Fondata nel 1983 • 20 ettari di proprietà, più altri appezzamenti per 35 ettari totali • 1,5 milioni di piante prodotte all’anno • 300 varietà a catalogo • Export verso Francia, Belgio, Olanda,

Libano, Grecia

I vasi grigi e tondeggianti contraddistinguono la produzione destinata alla clientela del garden center.

PER SAPERNE DI PIÙ: www.vivaiacciarri.it

mo progettato il nuovo prodotto curando ogni aspetto: il vaso, il pacciamante, l’etichetta, il QRcode, tutti elementi che rendono le nostre piante prodotti adatti alla clientela del garden. Si tratta di un articolo esclusivo, dotato di un vaso particolare, grigio, dalle linee soft, con etichetta e logo aziendale. Le piante che abbiamo scelto sono cespugli di qualità sopra la media, che entrano nel mercato come prodotto d’élite, con un prezzo superiore. Per il momento abbiamo selezionato varietà che esaltano la fioritura, e abbiamo programmato la produzione in modo che si possa coprire la richiesta per tutto l’anno con varietà adatte alla stagionalità. Il prodotto di punta è naturalmente l’oleandro, la specie su cui siamo più specializzati, con un assortimento molto tecnico e dettagliato che differenzia la nostra offerta. In questa linea garden abbiamo inserito anche delle piante aromatiche, sviluppate per essere cespugli molto compatti e di grande dimensione».

Piante di gaura in fiore: aumenta la tendenza a usare piante mediterranee nei giardini, anche a causa dell’innalzamento delle temperature e della mancanza di pioggia.

È una linea promettente?

«Tanto promettente che ora stiamo progettando anche una linea di alberature da garden. L’idea che stiamo sviluppando, sempre con Fornasaro e Martini, è una linea di alberature facilmente carrellabili e trasportabili. Tutto ciò sarà pronto alla vendita per la primavera-autunno 2022».

Come è cambiato il vostro lavoro dopo l’emergenza legata al Covid-19?

«Facciamo una considerazione di base: quando sono iniziati i problemi causati dalla pandemia e dal lockdown, la nostra era un’azienda già ben avviata, solida, e in evoluzione grazie a una serie di investimenti importanti. Nel 2019 infatti abbiamo inaugurato il nuovo corpo aziendale, con due capannoni di produzione e una nuova serra, e abbiamo dato una svolta anche dal punto di vista organizzativo: abbiamo un impianto a pannelli solari e stiamo adottando nuove tecnologie sia produttive che logistico-organizzative. I problemi generati dal Covid li conosciamo tutti, ma come è successo per tutto il nostro settore, abbiamo avuto il vantaggio che le persone, costrette a casa, hanno riscoperto la passione per il verde, e il nostro giro di affari è aumentato. Sicuramente il Covid-19 ha cambiato il

nostro indirizzo aziendale: la tipologia di consumo

di piante è cambiata e di conseguenza la produzione. La richiesta nei garden center è cresciuta e noi ci siamo adattati, aumentando l’offerta di piante finite».

“La richiesta di piante pronto effetto è sempre maggiore, e non ci si pone il problema del prezzo”

Un’ampia e accurata selezione di Nerium Oleander è il cuore della collezione pensata per i garden center.

Vivai Acciarri si stende su 35 ettari totali.

Dal vostro punto di vista, come sta evolvendo il mercato? Ci sono prodotti che stanno crescendo, o alcuni che stanno perdendo terreno?

«Direi che la domanda di piante di qualità è in costante aumento, soprattutto nei garden. Eravamo abituati a fornire piante di medie-piccole dimensioni, mentre adesso servono piante già grandi, di pronto effetto. Il problema del prezzo è meno rilevante: quello che chiedono i clienti non è “quanto costa”, ma “è pronto? Copre?”. Il giardino mediterraneo è sempre più di tendenza, perché l’innalzamento delle temperature e la mancanza di piogge che caratterizzano questo periodo ne favoriscono la diffusione. Adesso produciamo e vendiamo piante che qualche tempo fa non pensavamo fosse possibile proporre, come le agavacee e le cactacee. Forse fra i prodotti per cui c’è meno richiesta inserirei le piante ad alto fusto, ma anche questa tendenza sta cambiando perché la produzione non soddisfa la richiesta. Il nostro è un settore che in gene-

rale in questo momento sta navigando col vento in

poppa. Il verde va davvero per la maggiore ed è un bene per l’intero settore e per tutta la società; fortunatamente l’interesse per il verde sta coinvolgendo anche la pubblica amministrazione e l’edilizia».

Se dovessi dirmi un carattere positivo e uno negativo del florovivaismo italiano, cosa diresti?

LA STORIA IN PILLOLE L’azienda è stata fondata da Alfredo Acciarri nel 1983, sulla base della prima attività di famiglia, la produzione di ortaggi, in particolare insalata; si deve a lui l’intuizione di introdurre la produzione di piante ornamentali. Nel tempo l’azienda si è evoluta e negli ultimi cinque anni c’è stata la svolta, con la produzione di articoli di qualità superiore che hanno permesso di servire clienti nuovi di fascia alta. Roberto Ferracuti è entrato in azienda nel 2007, e si occupa della parte commerciale, mentre il cugino Mattia, il figlio di Alfredo, è il titolare insieme a suo padre e si occupa della parte tecnica - organizzativa. «Per quanto riguarda la nostra realtà e quello che vedo intorno a me, direi che noi italiani siamo in grado di produrre articoli ottimi, adatti a soddisfare le richieste del mercato, a fronte di una buona capacità di analisi della domanda. Però manca la qualità del lavoro, che è un

punto chiave. Mancano agronomi, operai specializza-

ti. Nonostante le università di Agraria siano sempre più frequentate, nelle aziende non arrivano figure professionali di qualità che permettano un vero sviluppo, il tanto decantato cambio di passo. Fra i fattori positivi aggiungo anche che a livello governativo abbiamo un buon aiuto, ci sono i fondi a livello europeo, c’è un trattamento fiscale vantaggioso. In questo momento è importante, così come l’appartenenza alle associazioni: noi facciamo parte di Anve e di Aipv».

Nel sito segnalate la vostra attenzione alla sostenibilità e il fatto di avere due certificazioni: parliamone.

«Siamo certificati Globalgap e Vivaifiori, due utili riconoscimenti che ci permettono di vendere anche in mercati non abituali. Per fare un esempio, produciamo piccoli allori su grande scala, in vaso 9x9, 12, 14 e 17. Grazie alla certificazione Globalgap possiamo venderli come prodotti edibili perché coltivati in modo biologico. Questo significa che possono entrare nei mercati in quantità importanti.

Abbiamo valorizzato un prodotto di punta della filiera di Grottammare, la nostra zona, con una certificazione che permette di trattare l’alloro come una pianta aro-

matica, e ne vendiamo quantità importanti».

Che obiettivi avete per il prossimo futuro?

«Direi che i nostri obiettivi in questo momento sono due: stiamo incentivando la produzione di piante pronto effetto. Vogliamo aumentare la qualità in assortimento e le misure disponibili, per servire tutta la platea e consolidare la nostra posizione nel mercato come azienda produttrice di piante di alta qualità. L’altro obiettivo, che comunque si lega a questo, è sviluppare i progetti con Martini e Fornasaro, con cui ci presentiamo nei garden, e nei quali la nostra punta di diamante è l’assortimento di Nerium Oleander».

A SUPPORTO DELLE STELLE

È ripartita la campagna Stars for Europe - l’associazione di coltivatori europei di Stelle di Natale - a supporto delle vendite della Poinsettia, con l’obiettivo di soddisfare appieno i clienti e di promuovere al meglio l’attività commerciale. Molti specialisti della coltivazione in serra in tutta Europa dipendono fortemente dalle Stelle di Natale: non solo queste piante vengono vendute in grandi quantità, ma permettono ai coltivatori di rimanere pienamente operativi tutto l’anno. Le Stelle di Natale, infatti, iniziano a crescere quando la maggior parte delle altre colture smette di fiorire. Centinaia di milioni di stelle nel mondo sono vendute nel periodo che precede il Natale, perché queste piante sono tra gli ornamenti festivi più scelti e tra i regali tradizionali più apprezzati della stagione. È molto importante dedicargli la giusta attenzione: se da un lato, infatti, le Stelle di Natale sono così popolari grazie alle loro meravigliose e appariscenti forme, dall’altro hanno bisogno di cure e attenzione ed ecco perché l’associazione

ha confermato ancora per questa stagione una campagna di promozione che comprende anche informazioni pratiche per i

consumatori. Per maggiori informazioni: www.starsuniteeurope.eu/it/

IPM ESSEN E BGI TRADE CENTER INSIEME FINO AL 2024 In un recente incontro alla fiera di Essen, ha avuto luogo la firma dell’accordo di

collaborazione fino al 2024 tra IPM Essen

e BGI Trade Center. “Siamo molto lieti di aver esteso la nostra cooperazione, che esiste da più di 20 anni, per altri tre anni. Il BGI Trade Center è uno dei partner più importanti di IPM ESSEN e un attrattore di folla con un appeal internazionale” ha affermato Oliver P. Kuhrt, CEO di Messe Essen. Il

prossimo IPM ESSEN si svolgerà dal 25 al 28 gennaio 2022 a Essen e si conferma come una delle più importanti piattaforme di ordine e comunicazione del settore verde

internazionale che mostra l’intera catena del valore della produzione vegetale: dalle nuove ibridazioni e tecnologia innovativa fino alle attrezzature per il punto vendita. Un ricco programma di eventi con forum specializzati, workshop e spettacoli dal vivo sulle tendenze attuali completeranno il programma.

SIGNIFICATIVO RESTYLING Da quasi 50 anni, Agribios Italiana concepisce e realizza concimi organici e organo-minerali, tecnologicamente e agronomicamente avanzati, frutto di una ricerca continua per il miglioramento delle performance dell’attività agricola in maniera sostenibile e per ridurne al contempo l’impatto ambientale. L’azienda padovana ha

recentemente iniziato un percorso di ridefinizione dell’identità di marca e di

razionalizzazione dell’offerta, che trova adesso declinazione anche in uno dei touchpoint più importanti: i nuovi sacchi.

Le confezioni Agribios sono state oggetto di un significativo restyling

grafico; con una duplice finalità: identificare distintamente il marchio e il prodotto, differenziandoli e rendendoli facilmente riconoscibili agli occhi dei consumatori; diventare il supporto primario per rivenditori e agricoltori, trasmettendo subito e in maniera chiara le principali caratteristiche del prodotto, di produzione e di utilizzo. “Il nostro ruolo di produttori ci spinge al continuo dialogo con gli istituti di ricerca e con i clienti per produrre fertilizzanti innovativi, che anticipano le richieste del mercato, sempre più all’avanguardia, non solo da un punto di vista agronomico ma anche dei formati, per aiutare l’utilizzatore nell’impiego dei prodotti” – ha dichiarato Carlo Alberto Antoniazzi (nella foto), dottore agronomo e direttore commerciale di Agribios Italiana.

FLORMART, DOPPIA DATA Flormart si ricolloca dal 9 all’11 febbraio 2022 con una Special edition centrata sull’eccellenza italiana del florovivaismo ornamentale. È la scelta che ha compiuto lo storico salone del verde alla luce degli obiettivi condivisi con i rappresentanti dell’intera filiera, si legge in una nota stampa: costruire un evento in grado di valorizzare le migliori produzioni italiane in sintonia con una tempistica coerente con le necessità organizzative degli operatori e con l’obiettivo di portare a Padova, al di là di ogni incertezza che ancora deriva dall’emergenza sanitaria, un numero adeguato di buyer internazionali.

Per questo la data già annunciata (dal 24 al 26 novembre) è stata rimodulata come segue:

• Flormart Special edition dal 9 all’11 febbraio 2022: l’edizione straordinaria di febbraio è un evento specializzato dedicato al florovivaismo ornamentale italiano di qualità, che si esprime in momenti di confronto sull’importanza del verde nel PNRR italiano e alla promozione e valorizzazione della qualità Made in Italy sui mercati esteri; grazie alla nuova programmazione triennale che Fiere di Parma ha sviluppato per le aziende e che debutta proprio in tale contesto. • Flormart dal 21 al 23 settembre 2022: l’evento fieristico cardine del mondo florovivaistico che torna alle date storiche pre Covid.

GROENDIREKT SPEGNE 25 CANDELINE In occasione della Fiera d’autunno del 25-26 agosto,

GROENDirekt ha dato il via al suo 25° anniversario, oltre

a presentare tutta una serie di novità. La prima sicuramente è stata la gamma primaverile che è stato possibile prenotare sia fisicamente sia online, dando ai coltivatori una panoramica anticipata delle proprie vendite primaverili. Si sono aggiunti anche venti nuovi lotti, presentati nella Novelties Plaza, tra cui spicca Heuchera “Timeless Night” come la novità di punta.

Rinnovata anche l’esposizione e presentazione dei prodotti

con banchi di maggiore altezza che facilitano la vista da parte dei visitatori della fiera nella loro interezza. 1.500 visitatori,

5.500 lotti unici, una piattaforma online per partecipare da

lontano e 2.200mq con 100 stand. Insomma una fiera che diventa luogo di ritrovo per tutti i professionisti del verde e che, come recita il suo slogan, punta a “crescere insieme”.

JAN DER VRIES È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA NURSERY TRADE FAIR FOUNDATION Arrivato dopo la lunga presidenza, 12 anni, di Jan Willem Griep, De Vries (nella foto) è stato eletto come nuovo presidente della Nursery Trade Fair Foundation. Il neo eletto è proprietario di Boot & Dart Boomkwekerijen BV, Griffioen Wassenaar BV e De Noordhoek perennials BV. Lo scopo della Fondazione Nursery Trade Fair è quello di promuovere il commercio di prodotti vivaistici. A tal fine, l’organizzazione gestisce gli immobili dell’International Trade Center di Hozerswoude-Drop e organizza la fiera Plantarium, che lo scorso anno non ha potuto svolgersi fisicamente a causa della pandemia. Innovazione e cambiamento al passo della società sono per Van Dries il fulcro della sua futura attività: “Ci sarà futuro per Plantarium solo se la fiera saprà ispirare e attivare le imprese al cambiamento. Questo è il compito che mi pongo con la nuova amministrazione”.

ASSOFLORO: AL VIA LA GIUNTA ESECUTIVA NAZIONALE

Durante l’ultima assemblea dei soci di Assofloro di luglio è

stata istituita la Giunta Esecutiva Nazionale, composta dal Presidente del Consiglio Direttivo e da un numero

di altri membri, eletti dal Consiglio Direttivo e scelti anche tra persone che non fanno parte del Consiglio Direttivo medesimo. Aumentare l’operatività, la

trasversalità e la rappresentatività dell’associazione, a

livello nazionale, tra tutti i comparti che compongono il settore florovivaistico anche in previsione dell’attivazione di nuove sezioni territoriali: questa la motivazione alla base della sua nascita, come precisa la stessa Nada Forbici, presidente dell’Associazione. Ma non solo. La Giunta sarà

lo strumento con cui rafforzare i rapporti istituzionali a livello regionale e nazionale e continuare a fare rete tra le aziende che sempre più guardano ad Assofloro come un

punto di riferimento per migliorare e promuovere il settore. I componenti della Giunta Esecutiva, nominati dal Consiglio direttivo di Assofloro sono, oltre alla Presidente Nada Forbici sono: Paolo Arienti e Mario Faro, rappresentanti del settore vivaistico italiano, Giorgio De Menech per la Direzione del comparto floricoltura Assofloro, Andrea Pellegatta per il comparto arboricolturale e comunicazione e Sandro Maffi, che avrà compiti inerenti gli aspetti contrattualistici e della tesoreria.

“PREZIOSE DI NATURA” DA VIRIDEA Viridea (presso il garden center di Rho) ha lanciato la scorsa estate l’iniziativa “uniche, rare e

straordinarie, da non perdere”, creando un corner dedicato -

“Preziose di natura” - che per la prima volta in Italia ha messo al centro della scena le perenni rare da giardino. Al progetto hanno

partecipato con le proprie varietà anche Plantipp con Mad About

Mangave® e Arena Vivai da sempre coinvolte nella promozione di piante innovative, di qualità ed esteticamente accattivanti. Solo così il garden center diventa luogo di conoscenza in cui il pubblico può entrare in contatto con le novità del settore.

Il corner dedicato a Mad About Mangave® presso il garden center Viridea di Rho.

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