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ADDIO, ANIDRIDE CARBONICA

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ARIA DI NOVITÀ

ARIA DI NOVITÀ

UN GRUPPO DI RICERCATORI HA SVILUPPATO UN PROGETTO INNOVATIVO CHE POTREBBE

OFFRIRE LA POSSIBILITÀ DI PRODURRE

STRUTTURE IN LEGNO CAPACI DI ASSORBIRE, E QUINDI RIDURRE, LA CO2

DI JACOPO FROMELLI

Non si parla mai abbastanza di cambiamenti climatici e di possibilità per provare ad arginarli, attraverso strutture e progetti sostenibili. I ricercatori della Rice University di Huston e dell’Università di Calgary in Canada hanno presentato sulla rivista Cell Reports Physical Science un progetto innovativo che offrirebbe la possibilità di produrre strutture lignee capaci di assorbire l’anidride carbonica. Il materiale proposto, inoltre, permetterebbe anche di essere più resistente rispetto al legno normale.

«Abbiamo fabbricato una struttura funzionale in legno con prestazioni meccaniche migliorate attraverso un approccio top-down che incorpora una struttura metallo-organica (MOF) ad alte prestazioni» si legge nell’introduzione al progetto sulla rivista scien- tifica. Così, il legno viene trattato partendo dalle sue componenti essenziali: cellulosa, emicellulosa e lignina. Proprio quest’ultima è la prima componente che viene eliminate, attraverso un trattamento chimico in due fasi con sostanze ecologiche. In seguito alla rimozione della lignina, vengono usate candeggina o perossido di idrogeno per eliminare l’emicellulosa e il legno viene immerso in una soluzione che contiene microparticelle di MOF, una struttura metallo-organica, chiamata in questo specifico caso Calgary Framework 20 (Calf-20).

«Il legno è un candidato biodegradabile interessante per la progettazione di materiali funzionali innovativi grazie alla sua architettura porosa, alla modularità, alle eccezionali prestazioni meccaniche e alla facilità di modifica chimica» spiegano i ricercatori. Inoltre, secondo quanto emerso dalla ricerca pubblicata su Cell Reports Physical Science, questi legni lavorati hanno anche dimostrato di essere un’alternativa sostenibile ai materiali strutturali sintetici per il loro basso costo e a livello di sostenibilità ambientale.

Così, il lavoro dei ricercatori della Rice University di Houston e dell’Università di Calgary in Canada apre una possibile strada verso lo sviluppo di composti sostenibili che potrebbero essere utilizzati per catturare la CO2 e per le applicazioni strutturali.

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