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Il Paese Verde
LA VOGLIA DI AFFERMARSI
Il Paese Verde ha intrapreso un percorso di affermazione della sua identità per trasmettere una connotazione distintiva del brand, rivolgendosi in maniera sempre più chiara a tutti gli hobby farmer urbani e appassionati di orto e giardino
Un nuovo inizio quello de Il Paese Verde che ha realizzato recentemente
un restyling completo di logo, catalogo, supporti e
packaging con l’obiettivo di rendere coerente l’identificazione e la percezione dell’azienda con il posizionamento e il consolidamento del brand nel mercato. Significativa la scelta del nuovo logo che identifica inequivocabilmente “Il Paese Verde” a partire dal colore e che attraverso un lettering
ricercato e personalizzato, sinuoso e armonico nelle forme, richiama natura e vegetazione. 9 CATEGORIE DI PRODOTTO
Il nuovo logo. ll nuovo logo contraddistingue anche il packaging della Linea Brave e delle 9 categorie in cui è stata riorganizzata l’ampia offerta de Il Paese Verde: • Fertilità del suolo • Nutrizione completa • Carenze nutrizionali • Benessere delle piante • Linea Prato • Terricci e pacciamanti • Disabituanti • Rameici e Zolfo • Utilità
Ciascuna categoria è identificata da un preciso colore a seconda dell’utilizzo specifico dei prodotti
Il catalogo 2023
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FACILE CONSULTAZIONE
Le nuove confezioni risultano di facile consultazione: grazie alle icone informative, è possibile reperire immediatamente le informazioni corrette sulle modalità di utilizzo del prodotto, aiutando i consumatori ad orientarsi nel punto vendita e facilitando così il sell-out.
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L’obiettivo del nuovo packaging è essere chiaro e distintivo. Grazie ad una studiata architettura delle informazioni, il consumatore può facilmente capire di che prodotto si tratta, a cosa serve e come funziona. Tutto questo per un acquisto consapevole e più fluido.
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Elementi grafici dal tratto acquerellato rendono i pack eleganti e raffinati, con un richiamo diretto al mondo del benessere e della vita a contatto con la natura.
Parola al marketing /
TRE DOMANDE A ENRICO BOSCOLO SASSARIOLO, CMO DE IL PAESE VERDE.
Si sta sviluppando, da parte del retail, un’attenzione per prodotti più sofisticati?
«Più che sofisticati direi prodotti con forte know-how e tecnologia agronomica per soddisfare la crescente esigenza di prodotti funzionanti, naturali e sostenibili. Tutto sta nel capire che è fondamentale cambiare approccio anche se ci rendiamo conto che cambiare mentalità o formarsi non è facile. Per questo stiamo cercando di arrivare alle persone attraverso la formazione dei nostri agenti e della comunicazione che sviluppiamo con il nostro marketing. Due esempi in questo senso sono i nostri blog: quello de Il Paese Verde, in cui condividiamo articoli con un linguaggio fruibile mentre contenuti più tecnici su quello di Agribios Italiana - la divisione aziendale che si occupa di prodotti per l’agricoltura professionale -, che ha un taglio più professionale».
La necessità di una nuova identità del marchio è stato un input interno o una richiesta del mercato?
«L’input è stato in primis interno. Ci siamo resi conto della necessità di dover rinforzare e chiarire il posizionamento de Il Paese Verde sul mercato, forti del know-how acquisito in oltre 50 anni di esperienza con l’agricoltura professionale, ma pronti a esplorare target e strategie completamente differenti. Abbiamo quindi razionalizzato i valori e il saper fare che ci contraddistinguono e ideato un’identità chiara e univoca che li rispecchiasse, che potesse renderci riconoscibili sul mercato e memorabili per chi acquista i nostri prodotti. Riteniamo che scelte audaci consentano di ottenere grandi risultati, per questo il restyling dell’immagine ha visto un approccio out-of-the-box, anche grazie a contaminazioni esterne al nostro settore».
Come si realizza questa nuova identità?
«I prodotti da quest’anno usciranno con un nuovo packaging, pulito, razionale, caratterizzato da una chiarezza visiva che dà importanza al nome, alla sua funzione, al contenuto e alle modalità di utilizzo. Ogni categoria merceologica è stata suddivisa per colore con l’obiettivo di aiutare il rivenditore nella scelta ma soprattutto di spiccare sullo scaffale del punto vendita. Abbiamo scelto di eliminare tutto ciò che era superfluo e adottare una comunicazione diretta, onesta, orientata al consumatore. C’è il rischio che la sovra-informazione crei confusione e frustrazione nella mente dello shopper, portandolo a desistere dall’acquisto. Pertanto, è fondamentale offrire le informazioni che cerca, quelle funzionali ed esaustive, per consentirgli una scelta consapevole e razionale».