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capitolo 1 Doodlebug (id., 1997

capitolo 1

Doodlebug (id., 1997)

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soggetto: Christopher Nolan sceneggiatura: Christopher Nolan fotografia: Christopher Nolan musiche: David Julyan montaggio: Christopher Nolan interpreti: Jeremy Theobald produzione: Alliance Atlantis origine: Regno Unito, 1997 durata: 3 min

«Doodlebug ha dimostrato il talento di Christopher Nolan per la costruzione di narrazioni inquietanti». «The Daily Telegraph»

Jeremy Theobald in Doodlebug, Alliance Atlantis (1997). Tutti i diritti riservati.

Doodlebug è l’effettivo esordio registico di Christopher Nolan: un cortometraggio di 3 minuti, girato in bianco e nero, 1.33:1, ascrivibile al genere noir psicologico. Interpretato da un singolo attore (l’esordiente Jeremy Theobald, compagno di università del regista), il corto è stato scritto, girato e montato da Nolan durante gli studi di letteratura inglese, con l’ausilio di una semplicissima macchina da presa 16 mm. Le riprese si sono svolte nell’arco di un fine settimana, mentre la post-produzione ha visto coinvolto il compositore in erba David Julyan, autore di una partitura elettronica dal tono impalpabile e inquietante, quasi lynchano (Eraserhead, 1977). La trama, sempre che si possa considerare tale, segue le nevrosi di un uomo senza nome (Theobald) all’interno del suo sudicio appartamento, dove sta dando la caccia a un insetto che infesta il locale. Si scopre che la creatura è un doppio miniaturizzato dello stesso protagonista, uguale a lui in tutto e per tutto, persino nei concitati movimenti.

Il protagonista riesce finalmente a uccidere l’“insetto” con una scarpa, venendo a sua volta schiacciato da una sua versione ingigantita. Poco più che un divertito esercizio di stile ed effetti ottici, Doodlebug si presta alla lettura di un trattato sulla recorsività e sui paradossi, che Nolan infarcisce di particolari kafkiani e rifacimenti visuali alla MC Escher. La macchina da presa infonde una vitalità cinetica che contrasta con l’ambientazione spoglia e ristretta (l’intuizione del vuoto come prigione dell’angoscia deriva da Andrej Tarkovskij). Il tutto viene cesellato dalla prefigurazione dei giochi di prestigio narrativi. All’epoca la ricezione del corto fu modesta, ma ciò non impedì a Nolan di continuare ad alzare il tiro con le proprie ambizioni, presentando al pubblico trame sempre più intricate, che comunque rispettassero l’intelletto dello spettatore e non tradissero il loro primo intento: l’intrattenimento.

Jeremy Theobald in Doodlebug, Alliance Atlantis (1997). Tutti i diritti riservati.

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