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Il bosco sacro
from Satana a Hollywood
by Edizioni NPE
capitolo i
Il bosco sacro
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La California dorata, lo Stato del Sole, l’utopia finale dentro l’altra utopia, quella degli Stati Uniti d’America, è senza dubbio uno dei luoghi più strani e singolari al mondo. Per un appassionato di magia e occultismo, infatti, la California può essere un paradiso nel quale ogni cento metri, quasi sorgessero da una dimensione sconosciuta, compaiono una nuova setta, un culto religioso originale, una chiesa eterodossa, un profeta della Vecchia o della Nuova Era, ma anche centinaia di librerie e negozi specializzati in esoterismo, stregoneria e orientalismo. Hollywood, la cosiddetta Mecca del cinema – con una riverenza quasi religiosa – ha finito per esercitare il suo particolare tipo di negromanzia, il cinema stesso, su un terreno già concimato per la crescita dell’impossibile.
Nel corso della sua storia frenetica, la California è diventata la destinazione finale di milioni di sognatori che vedevano nella costa occidentale del Nord America la meta delle loro speranze materiali e spirituali. A metà del xix secolo, la grande migrazione verso l’Ovest, stimolata poi dalla febbre dell’oro del 1848, fece sì che innumerevoli carovane di coloni si mettessero rapidamente in marcia, cariche di intere famiglie, la cui fede in Dio e nella Bibbia sarebbe stata messa a dura prova dal caldo e dal sole del deserto, dagli attacchi di pellirosse e banditi e dalla feroce concorrenza tra gli stessi migranti, che lottavano per costruirsi un futuro dorato quanto le pepite d’oro scoperte dal colonnello Sutter. Probabilmente fu proprio in quei tempi violenti e leggendari che la sacra terra della California ricevette il suo carattere magico ed eccentrico, grazie all’inestricabile, e non sempre amichevole, mescolanza tra razze e credo religiosi. Puritani inglesi, protestanti tedeschi, cattolici irlandesi e spagnoli, messicani, neri, cinesi, indiani e missionari… Una valanga inarrestabile di avventurieri, cacciatori d’oro e di tesori, lontani dalle loro case, dalle chiese e dalle rispettive guide religiose, tutti disposti inconsciamente a sopportare cambiamenti radicali di
abitudini e credo. La California era dunque il luogo ideale per mescolanze e sincretismi, il luogo ideale perché a poco a poco la vecchia fede si indebolisse e si evolvesse in nuove credenze e superstizioni… Affinché proliferassero altresì imbroglioni, santoni, predicatori e falsi profeti.
Di certo, agli inizi del nostro secolo, dalle spiagge del sud fino ai grandi boschi del nord, da San Diego a San Francisco, la California era già l’immenso set di un dramma sacro a tinte talora grottesche e talora tragiche. Ancora prima che la stessa Hollywood si fosse delineata in modo definitivo, esisteva già uno stile di vita hollywoodiano, caratterizzato, come quello delle sue future stelle, da stravaganza, lusso, eccesso e, va da sé, scandalo.
Poco prima che iniziasse la costruzione dei principali studios della fabbrica dei sogni, Albert P. Warrington, un avvocato in pensione della Virginia, acquistò circa sei ettari in pieno centro di Hollywood per realizzare i propri sogni. Warrington chiamò il posto Krotona – la terra delle promesse, o qualcosa del genere – e in breve mise a disposizione dei suoi sostenitori un ristorante vegetariano, un giardino con uno stagno di fiori di loto e un tempio occulto per cerimonie esoteriche a carattere fortemente teosofico e orientale. Non molto lontano da lì, a Hollywood Boulevard, Warrington si diede a organizzare anche Madame Blavatsky: la teosofia sono io, © Tutti i diritti riservati corsi di esperanto, di teatro e musica di contenuto esoterico.
Nel 1920, una volta terminata la Prima guerra mondiale, la sua colonia finì per stabilirsi definitivamente nella Ojai Valley, uno dei centri spirituali più importanti dello stato. Proprio lì, anni dopo, si sarebbe stabilita Annie Besant, discepola della leggendaria Madame Blavatsky e, in quel periodo, principale ereditiera del trono della teosofia, insieme al filosofo Krishnamurti.
[…] Dal momento in cui Hollywood divenne la Mecca della cinematografia, su di essa si riversò ogni genere di elementi ambigui […] seguaci di culti folli, astrologi da quattro soldi, falsi medium ed evangelizzatori, guaritori fasulli, indovini e psicoanalisti parassiti […]1 .
Sebbene la citazione sia di Kenneth Anger, non proprio la persona più indicata per emettere un giudizio del genere, la verità è che il controverso autore di Hollywood Babilonia, nonché discepolo di Aleister Crowley, non aveva tutti i torti.
Ad esempio, nel 1922 arrivò a Los Angeles una certa Aimee Semple McPherson, Sorella Aimee, che aveva lasciato San Diego quando i suoi incontri di carattere revivalista negli stadi della boxe iniziarono a declinare. Presto la sua confraternita religiosa, denominata Foursquare Gospel (Vangelo Quadrangolare), le procurò mezzi sufficienti per far costruire l’Angelus Temple, con tanto di stazione radiofonica, di orchestra e coro femminile. La struttura era dotata perfino di un palco teatrale, sul quale, davanti ai numerosissimi seguaci (che all’apice del suo successo toccarono i 40.000 proseliti, suddivisi in vari fari o cappelle locali), venivano rappresentate versioni spettacolari della storia di Sodoma e Gomorra, combattimenti contro il Diavolo, simbolizzato da un gorilla in puro stile King Kong, e discorsi colmi di santa indignazione e fuoco divino.
Ben presto, però, gli scandali sarebbero comparsi anche nella vita esemplare di Sorella Aimee. Nel 1926, invero, la famosa evangelizzatrice sparì senza lasciare traccia. Qualcuno affermò di averla vista in costume da bagno sulle spiagge di Ocean Beach. I suoi fedeli, allora, noleggiarono un aereo e, mentre questo spargeva corone di fiori sul presunto cimitero marino, pregarono per l’eterno riposo della loro santa. Uno dei seguaci credette di aver visto il corpo galleggiante dell’amata profetessa e affogò per cercare di recuperarlo.
Una cerimonia celebrata di lì a breve nell’Angelus Temple per erigere un monumento in ricordo di Sorella Aimee raccolse 35.000 dollari di allora. Qualche giorno dopo, la predicatrice ricomparve sana e salva, dall’altro lato della frontiera, in Messico, e dichiarò alla polizia e alla stampa che era stata vittima di un rapimento. I giornalisti non ci misero molto a scoprire che la Sorella era rimasta nascosta, insieme a un operatore della stazione radio, in un comodo nascondiglio, fino a qualche giorno prima della sua miracolosa
1 Anger, Kenneth, Hollywood Babilonia. Tusquets. Barcelona, 1994.
riapparizione. La donna fu arrestata, ma la sua legione di efficienti legali riuscì per lo meno a far ritirare le accuse per diffusione di informazioni false. Tuttavia, Sorella Aimee non si sarebbe mai risollevata da quel contrattempo di natura legale, che ormai aveva minato la sua immagine e la sua credibilità di evangelizzatrice. Sebbene una moltitudine di proseliti continuò a credere alla sua versione dei fatti, Sorella Aimee cominciò a soffrire di frequenti periodi di depressione, tanto da dover ricorrere ai sonniferi per poter conciliare il sonno dei giusti che sembrava evitarla notte dopo notte. Nel 1944, come la vera stella di Hollywood che era stata – per quanto Sorella Aimee contro King Kong, non avesse mai preso parte a un © Tutti i diritti riservati film – fu ritrovata morta a causa di un’overdose di pillole per dormire. R.I.P. Sorella Aimee.
Un’altra delle stelle più sorprendenti residente nelle vicinanze di Hollywood, e altrettanto riluttante a comparire sul grande schermo, forse a causa della sua veneranda età, fu il conte di SaintGermain. Nascosto assieme al resto degli Uomini Divini che lo accompagnavano, il Maestro Asceso SaintGermain attendeva pazientemente sul Mount Shasta, in California, il momento della sua rivelazione. Ma non avrebbe dovuto aspettare molto. Nel 1932 arrivarono a Los Angeles Guy W. Ballard, spiritista e occultista, e sua moglie Edna, medium, secondo le malelingue in fuga da un mandato di arresto spiccato in Illinois, secondo i suoi seguaci condotti lì da forze imperscrutabili. A ogni modo, nel 1934, quando i Ballard avevano già fondato il noto culto I AM, la loro casa editrice, Saint Germain Press, pubblicò Unveiled Mysteries, un libro che, per il prezzo relativamente modico di due dollari e cinquanta la copia, spiegava agli ingenui lettori come nel 1930 Ballard fosse entrato in contatto con il Maestro SaintGermain sullo Shasta Mount, e di come, avendo mangiato e bevuto le vivande che lì gli erano state offerte, ne
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fosse stato illuminato; da quel momento, dunque, aveva intrapreso un viaggio astrale e scoperto come lui stesso, sua moglie e il figlio Donald dovessero diventare i Messaggeri Accreditati degli insegnamenti di SaintGermain, destinati a portare sulla Terra la Settima Età Dorata, l’Era dell’I AM, la perfezione terrena e le Grandi leggi della vita. E lo fecero eccome! In pochi anni, infatti, la famiglia Ballard pubblicò una serie infinita di libri e opuscoli, dettati via medium dallo stesso SaintGermain, che portarono alla famiglia notevoli entrate economiche. I Ballard suscitarono inoltre l’interesse di prestigiosi residenti di Hollywood, come lo scrittore e regista Aldous Huxley, fondarono il SaintGermain Center a Chicago e diedero vita a una proficua attività di vendita per corrispondenza che propugnava, tra le altre cose, L’ardente fiamma viola dell’amore divino, con tanto di istruzioni per l’uso, per combattere l’odio e il dolore del mondo. Non solo, perché tra i tanti prodotti della casa editrice figuravano anche creme per il viso create appositamente per gli iniziati, dischi di musica delle sfere e, naturalmente, tutti gli opuscoli e libri del culto religioso.
Fondato, come quasi tutte le moderne religioni che prevedono riti di iniziazione, sull’esistenza segreta di una Fratellanza di Maestri Ascesi, e sulla necessità di riconoscere il Dio interno che vive in ogni uomo – da lì il nome sfrontato, preso dall’Esodo biblico, quando Dio pronuncia il categorico «Io sono colui che sono» – lo yoismo dei Ballard e dei loro seguaci, la cui appartenenza al culto era certificata da una lettera di ammissione ufficiale (che ovviamente poteva essere acquistata anche per corrispondenza) finì per incappare in problemi con la legge quando Edna e suo figlio furono formalmente accusati da ex membri del culto di trarre profitto economico grazie a una religione che loro stessi non praticavano in privato.
Nel 1942 il caso finì davanti al tribunale e i Ballard persero il diritto di servirsi della vendita per corrispondenza, poiché giudicati colpevoli di frode fiscale. Dopo anni di ricorsi contro la sentenza, nel 1954 il verdetto venne riesaminato e, nel 1957, il movimento I AM fu riconosciuto quale religione formale e pertanto esente dal pagamento delle tasse, cosa che consentì ai Ballard di tornare allegramente al loro tradizionale e redditizio proselitismo postale. Guy Ballard assistette al lungo processo legale sotto forma di spirito astrale poiché, essendo deceduto nel dicembre del 1939, un mese dopo la moglie annunciò che era asceso direttamente accanto al Maestro SaintGermain. Indignati da questa dichiarazione, alcuni seguaci decisero di abbandonare il movimento, ma la vedova continuò imperterrita a invocare il marito nelle sue sedute spiritiche e religiose.
Fieramente conservatore e patriottico, da allora il movimento I AM si è esteso dalla California a Chicago, a Santa Fe, Denver e in altre città, e gode tutt’oggi di ottima salute spirituale… ed economica.
Non tutti i culti e i movimenti spirituali nati nella California sono stati in grado di sopravvivere al trascorrere del tempo, alla concorrenza… e ai loro fondatori. È il caso, per esempio, della Società teosofica di Point Loma, inaugurata nel 1899 nelle vicinanze di San Diego, che avrebbe brillato di stravagante splendore fino al ritiro della sua fondatrice, la carismatica Katherine Tingley.
Nel 1894 la Madre Porpora, come amava farsi chiamare, aveva conosciuto a New York il teosofo William Quan Judge, e ben presto sarebbe anche diventata un esponente di spicco della famosa organizzazione spirituale guidata all’epoca da Annie Besant, succeduta alla creatrice del concetto stesso di teosofia, Madame Blavatsky. Soggiogato dalla forte personalità della Tingley, oltre che dai suoi poteri psichici, Judge si trasformò in uno schiavo follemente innamorato della sua presunta studentessa, di molti anni più giovane. D’un tratto, però, quale vicepresidente della Società teosofica e suo delegato negli Stati Uniti, Judge decise, quasi all’improvviso, di rompere il legame con la centrale teosofica di Adyar (in India), inimicandosi così Annie Besant e portando con sé un gran numero di seguaci.
Nel 1896, tuttavia, solamente un anno dopo aver preso quella decisione, Judge morì, e Katherine Tingley prese le redini della direzione della Società americana. Nonostante in un primo momento la sua fazione fosse stata abbandonata da numerosi teosofi sfiduciati, la Madre Porpora si diede a viaggiare in Oriente, consolidando così la sua posizione, facendo concorrenza a Besant e conquistando alla propria causa veri e propri seguacischiavi, affascinati dalla materna e appassionata “dominatrix” del mondo spirituale. Trasformatasi nella Confraternita universale e Società teosofica, alla fine la nuova sezione americana, che si opponeva apertamente a quella originale, si trasferì a Point Loma per costruire l’utopia personale della Tingley: «La città bianca nella terra dell’oro accanto al mare del crepuscolo».
In pochi anni la comunità di Point Loma assimilò l’esotico spirito architettonico che, qualche decina di anni più tardi, avrebbero poi mostrato gli studi cinematografici della vicina Hollywood: moschee arabe, piramidi egizie, templi indiani e una Scuola dell’antichità, dalla quale archeologi e storici contribuivano a corroborare la teoria teosofica della fondatrice in merito alla California, ovvero che questa fosse uno dei principali centri dell’evoluzione cosmica e che, migliaia di anni fa, quando Egitto e India
erano ancora giovani, vi fossero state civiltà scomparse. In altre parole, Hollywood, l’Olimpo degli dèi del grande schermo, sembrava avere un’indole sacra che proveniva da molto lontano.
Provenendo lei stessa dal mondo del teatro, Katherine Tingley sviluppò innumerevoli attività di danza, recitazione e balletto, nelle quali mescolava yoga, musica ed esoterismo, comparendo sempre come protagonista assoluta dei propri spettacoli. Per anni l’iniziativa funzionò a meraviglia, ma a poco a poco Tingley cominciò a cedere alle sue istintive manie di grandezza. Non si limitò a scontrarsi con i teosofi ortodossi, ma anche con le chiese ufficiali e i giornalisti locali, che ben presto diedero vita a una campagna di diffamazione, senza dubbio ben orchestrata, per diffondere dettagli immaginari e morbosi sulle orge sessuali e pagane che si tenevano nella città bianca e che, a quanto pare, non avevano nulla da invidiare a quelle organizzate da Eric Von Stroheim.
Purtroppo per i cittadini di questa mistica utopia, le presunte orge erano riservate esclusivamente alla Madre Porpora, visto che i membri della sua comunità dedicavano la maggior parte del loro tempo a coltivare la terra, lavorare a maglia, costruire nuovi templi e stampare opuscoli. Inoltre erano costretti ad assistere alle cerimonie religiose vestiti in modo austero, a mantenere una dieta vegetariana molto severa e, stando alle parole di un seguace che finì per abbandonare Point Loma a tutti gli effetti, sfibrato dall’esperienza, «…a trascinarci a quattro zampe in presenza della signora Tingley».
Lei, per contro, passava gran parte del tempo viaggiando all’estero, organizzando feste benefiche, allestendo coreografie wagneriane e sfoggiando un guardaroba degno di una grande stella del cinema, laddove i suoi adepti potevano indossare solo tuniche di taglio greco o indiano e sandali di sparto.
Gradualmente molti dei suoi seguaci più illustri e benestanti iniziarono ad abbandonarla, con conseguente riduzione degli introiti della Società. I templi più piccoli, diffusi in tutti gli Stati Uniti, nonché a Cuba, dovettero chiudere. Mentre gli accoliti di Annie Besant gioivano della punizione divina che sembrava esser caduta sulla Madre Porpora, questa, trincerata nella sua personalità dominante e circondatasi di allievi giovani e attraenti, come lo svedese Gottfried de Purucker (che più tardi le sarebbe succeduto quale capo della Società americana), resistette fino agli inizi degli anni Venti, quando il deteriorarsi progressivo della sua fondazione andò ad aggiungersi alla scandalosa rivelazione della sua ultima relazione adultera con il marito di una delle sue ingenue seguaci.
Katherine Tingley si vide, così, costretta a rinunciare al suo sogno visionario di una città perfetta, abbandonò gli Stati Uniti e mise in vendita la maggior parte dei suoi terreni in California, ossia il suo regno privato, sul quale aveva signoreggiato per più di vent’anni con l’inflessibile e altezzoso atteggiamento delle mitiche Ayesha o Antinea.
Alcuni degli innumerevoli culti diffusi in California, e che di tanto in tanto la scuotono come terremoti provocati da un’insolita faglia mistica, propria della zona, non sono stati fondati nello Stato del Sole, sebbene lì abbiano trovato il clima più idoneo a prosperare.
Percorrendo il paese da costa a costa e molti anni dopo il suo consolidamento (attorno al 1875), nel lontano Massachusetts la Chiesa scientifica di Cristo o Cristianesimo scientista, un’organizzazione religiosa che poco o nulla aveva a che fare con le luci della ribalta, sarebbe diventata oggetto di pettegolezzi e commenti indiJean Harlow in compagnia di Paul (non ci riesco… gnati da parte degli appassionati non ci riesco) Bern, © Tutti i diritti riservati di cinema di tutto il mondo.
Nel 1937, la prima delle bionde platino di Hollywood, la stella che aveva cristallizzato l’archetipo sessuale della dea dalla chioma dorata, Harlean Carpentier, conosciuta dai suoi milioni di ammiratori come Jean Harlow, moriva a causa di un’infezione ai reni di lieve entità e di facile cura. Alcolizzata e preda di costanti attacchi di depressione dopo il suicidio del primo marito (Paul Bern, che si sparò alla testa con una calibro 38 dopo una serata disperata nella quale, vittima della sua impotenza, aveva cercato di fare l’amore con la donna più desiderata del mondo utilizzando un
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esagerato stimolatore fallico) e il fallimento delle due relazioni sentimentali seguenti (Hal Roson e l’attore William Powell), Jean contrasse una malattia ai reni che, secondo i dottori, era facilmente curabile con una terapia semplice e veloce.
La madre dell’attrice e sua figlia, tuttavia, rifiutarono la prospettiva. Entrambe erano membri praticanti di Scienza Cristiana, perciò la madre, seguendo il loro credo ferreo, pregò ardentemente per una cura che salvasse la figlia scapestrata. Tuttavia la giovane dea morì quello stesso anno in un modo tanto tragico quanto assurdo, a causa di una intossicazione uremica di poco conto in quanto ricoverata troppo tardi, un esito che doveva lasciare i suoi fan con una strana sensazione di irrealtà.
Mary Baker Eddy, fondatrice della Chiesa scientifica di Cristo, fu un’altra di queste donne cariJean Harlow, la prima vittima, © Tutti i diritti riservati smatiche di fine xix secolo, l’epoca del suffragismo, delle utopie, del socialismo…, ma anche della teosofia, dello spiritismo e del revivalismo cristiano più delirante e fanatico. Questa pia signora dell’Est soffriva di una misteriosa malattia – nessuna delle biografie che ho potuto consultare chiarisce di quale si trattasse – che la rendeva a tutti gli effetti un’invalida costretta su una sedia. Eppure, nel 1866, dopo aver pregato e meditato con insistenza sul Vangelo di Matteo (9:18, il passo nel quale Gesù guarisce un paralitico), guarì miracolosamente.
L’evento la spinse alla conclusione che l’essere umano, essendo fatto a immagine e somiglianza di Dio, non soffra che dei mali del peccato, a identificare la malattia come il Male e a proporre la preghiera, la riflessione e la rinuncia a credere nella realtà del proprio Male quali cure infallibili per qualsiasi afflizione.
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Nel 1879 la Chiesa scientifica di Cristo era ormai stabilita alla perfezione e i libri di Baker Eddy, in particolare Scienza e salute con la chiave delle Scritture (pubblicato nel 1875) – nel quale spiegava la sua dottrina umanizzando Cristo e consacrandolo come medico spirituale, invece che come Dio reincarnato – diffusero in tutta l’America la fede nella guarigione spirituale e il rifiuto della scienza medica ufficiale, considerata come l’ennesima dimostrazione dell’orgoglio dell’uomo e grosso modo il prodotto della caduta originale di questi nel peccato.
Durante la prima parte della sua storia, il cristianesimo scientista conobbe scontri di ogni tipo, non solo con le chiese ufficiali, ma anche tra i suoi membri e i seguaci di differenti teorie spirituali di stampo analogo. Accusata in varie occasioni di frode e pratiche occulte, nel 1882, alla morte del terzo marito – Asa Gilbert Eddy, primo guaritore ufficiale del cristianesimo scientista – Mary Baker Eddy ne imputò la morte a influenze mentali maligne, ossia a un attacco psichico in piena regola, accusa che sarebbe stata poi riproposta anche alla morte della vedova stessa.
Nel 1910, Adam H. Dickey, suo successore alla guida della florida chiesa, nonché editore del popolarissimo giornale «Christian Science Monitor», dichiarò che il decesso della fondatrice era stato causato da un omicidio mentale. Anche se i numerosi adepti negano qualsiasi connotazione occultista o esoterica nelle loro pratiche, sembra che a loro volta siano convinti di essere il bersaglio di attacchi psichici e magici da parte di ogni sorta di nemico misterioso. È indubbio, per contro, che Jean Harlow morì miseramente a ventisei anni a causa di un’aggressione psichica e spirituale che, lungi dal guarirla, la condusse a una fine precoce, trasformandola in uno dei grandi miti di Hollywood, forse la prima vittima palese del rarefatto e singolare mondo spirituale della Mecca del cinema. Le vie del Signore sono assai bizzarre.
Con Jean Harlow, illustre antesignana di altre vittime bionde sacrificate al dio Hollywood, quali Marilyn o Jayne Mansfield, la diabolica catena che collega le luci e gli sfolgoranti riflettori della fabbrica dei sogni con l’oscurità e i finti segreti di sette, culti religiosi e religioni mistiche diviene visibile e solida. Una nuova età dorata ha inizio per l’occultismo, ormai integrato pacificamente nell’ambiente decadente, eccentrico ed eccessivo del mondo del cinema. Le luci sono accese, la scenografia già allestita, le cineprese e gli attori non aspettano altro che il regista abbassi il ciak come una ghigliottina in miniatura. Che cominci pure il nuovo dramma sacro. Hollywood è pronta per ricevere il Principe delle Tenebre e i suoi molti seguaci.