Valsugana News n. 7/2021 Agosto

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Personaggi di ieri e di oggi di Waimer Perinelli

ENRICO DE NICOLA PRESIDENTE TRAGHETTATORE

«La grandezza morale di un popolo si misura dal coraggio con cui esso subisce le avversità della sorte, sopporta le sventure, affronta i pericoli, trasforma gli ostacoli in alimento di propositi e di azione, va incontro al suo incerto avvenire.” Questo pensiero ha accompagnato tutta l’opera politica di Enrico De Nicola, primo Presidente della Repubblica Italiana.

E

ra il 28 giugno del 1946 e il giurista napoletano veniva eletto capo provvisorio dello Stato. Di sventure e pericoli Enrico De Nicola ne aveva affrontati molti. Nato a Napoli nel 1877 ha vissuto da protagonista politico e professionale, tutto il periodo più tumultuoso dell’Italia, dai moti sociali e sindacali della fine dell’800, alle guerre coloniali d’inizio Novecento, la Grande Guerra, l’avvento del Fascismo e i conflitti con la sinistra socialista e comunista, la vittoria del Fascismo, la Seconda Guerra Mondiale. La sua formazione culturale e professionale gli consentirono di essere sempre presente a tutti gli avvenimenti. Laureato in Giurisprudenza all’Uni-

Enrico De Nicola, storia del primo Presidente della Repubblica Italiana (da Storie di Napoli)

versità Federico II di Napoli è presto avvocato penalista e s’ appassiona anche al giornalismo collaborando come redattore al quotidiano Don

Enrico De Nicola (da Archivio storico Istituto Luce)

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augana

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Marzio. Politicamente è liberale appartenente all’area di Giovanni Giolitti e nel 1907 viene eletto nel Consiglio Comunale di Napoli. Due anni dopo viene eletto in Parlamento nel collegio di Afragola e inizia la brillante carriera politica in tempi particolarmente difficili per l’Italia percossa da sommosse popolari contro la miseria causata dalla guerra. Nel 1919 vince le elezioni come capolista del Partito Democratico Costituzionale e nel 1920 viene eletto Presidente della Camera dei Deputati. L’ anno dopo è scelto come garante di un “patto di pacificazione” tra socialisti e fascisti, firmato nel suo ufficio di Presidenza ma poi non andato a buon fine. Nel 1924 viene candidato alle elezioni nel listone fascista che vincerà ma sceglie di non prestare giuramento eletto e la sua elezione


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