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Solidarietà e volontariato: il pesce Grazie
Solidarietà e volontariato
Maurizio Menestrina e il Pesce Grazie
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È stata un’idea, un vero e proprio lampo di genio, di Maurizio Menestrina a dare vita al Pesce Grazie. Un’idea nata da un acquario, che nel tempo, si è trasformato in un’iniziativa profonda, stimolante ed internazionale.
Maurizio Menestrina (detto “Mene”), operatore storico di Anffas, nel 2007 ha ideato il modo per trovare e ringraziare benefattori. «Tutto è cominciato quando un mio amico, durante un trasloco, stava per buttare via un acquario da 250 litri – spiega Maurizio. - Personalmente seguo il “principio delle tre R”: recupero, riciclo e riutilizzo. Lavorando nel settore della disabilità ho subito pensato all’acquario come un’attività dinamica, che potesse aiutare i nostri ragazzi i quali, purtroppo, sono disabili anche a livello molto grave. Insomma, il pesce dava l’idea di movimento, ma anche di benessere, di tranquillità, rilassava e permetteva ai ragazzi di distrarsi e osservare incuriositi gli animali. Era il 2007 quando l’acquario arrivò nel Centro Socio-Educativo di via Gramsci, a Trento». Tredici anni fa l’idea comincia a pren
Cagnotto e Dallapè Maurizio Menestrina con il Pesce Grazie
A sinitra il primo pesce del 2007 e a destra l'ultimo del 2020
dere vita. Maurizio nota che il pesce, all’interno dell’acquario, sembra attirare l’attenzione dei ragazzi, così comincia a pensare ad un modo per farlo “uscire dall’acqua”. Recupera del materiale di riciclo, legno, compensato e simili, grazie all’aiuto di persone e aziende nei dintorni che, sostenendolo, gli danno una mano. In breve tempo, dopo una serie di tentativi insieme ai ragazzi, inizia a prendere forma il Pesce Grazie: una piccola sagoma gialla sulla quale viene riportata la scritta “grazie di cuore”, con un colore sgargiante che sembra essere quello in grado di restare di Nicola Maschio maggiormente impresso nei ricordi degli ospiti del Centro. Il Pesce quindi comincia ad uscire dalle mura, per così dire, “domestiche”: prima di tutto viene consegnato a coloro che avevano fornito il materiale per realizzarlo, dando la possibilità ai ragazzi di conoscere ambienti nuovi, persone diverse e di fare, in sostanza, esperienze di vita mai provate prima. «Inizialmente i pesciolini erano una ventina – prosegue Maurizio, - poi l’idea ha preso piede in modo sempre maggiore. Nei mesi successivi e negli anni, fino a raggiungere i 15mila Pesci Grazie con il nome di Anffas Trentino inciso sopra». Ma l’idea di Maurizio non si è fermata al solo Trentino: in breve tempo infatti, si è reso conto che un simbolo così piccolo poteva comunque coprire distanze enormi. Mene comincia quindi a “pescizzare” personaggi famosi, realizzando per loro delle caricature particolari
(quadri dei quali l’operatore di Anffas è molto esperto) e donando il Pesce Grazie. Cominciano ad arrivare le prime fotografie di celebrità con il Pesce Grazie in mano, i primi selfie, addirittura foto di gruppo da scuole in Libano o in Afghanistan. Il pesciolino di Anffas, insomma, in poco più di un decennio tocca tutti i cinque continenti del mondo. «L’idea era quella di capire quante persone effettivamente si sarebbero ricordate di noi, dopo averle “pescizzate” – ha concluso Maurizio. - Il riscontro è stato molto positivo, ci sono state persone come le tuffatrici Cagnotto e Dallapè che ci hanno mandato una foto il giorno prima di una gara olimpica. Nessun’altra associazione in Italia è riuscita a portare un proprio simbolo in tutto il mondo come abbiamo fatto noi. Certo, inevitabilmente il Pesce Grazie è destinato ad essere sostituito o a
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Trentino Volley
perdersi nel tempo, ma fino ad oggi abbiamo raccolto più di 30mila immagini provenienti da ogni angolo della Terra. Per poco non riuscivamo a mandarlo anche in Antartide, sarebbe stato incredibile! Al Centro di via Gramsci abbiamo una cartina su cui indichiamo tutti i punti in cui il Pesce Grazie è arrivato, e sono davvero tantissimi. Il messaggio del Pesce è molto legato alla disabilità: queste persone finiscono spesso ai margini della società ma, esattamente come il materiale utilizzato per realiz
zare il simbolo, possono rivelarsi utili, avere uno scopo e un futuro». Tra i nomi più illustri “pescizzati” da Maurizio, troviamo Claudio Bisio, il presidente Sergio Mattarella, Bebe Vio, Alex Zanardi, Papa Francesco, Dario Fo, Gianni Morandi, il rapper Fedez, l’atleta Giordano Benedetti, Fabio Volo, Jovanotti, Checco Zalone, Fiorello, Enrico Mentana, Fiorella Mannoia, il comico di Zelig Giuseppe Giacobazzi e le squadre dell’Aquila Basket e della Trentino Volley.