Valsugana News n. 1/2015 Maggio

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L’EDITORIALE

UN SOGNO chesiavvera  di Enrico Coser

Un giorno qualcuno disse che a volte anche i sogni si avverano. Nel mio caso questo dire, dopo tanti anni, ha trovato la sua più concreta realizzazione perché il mio “sogno” di diventare editore di un giornale d’informazione si è finalmente realizzato. Il tutto è avvenuto per puro caso quando qualcuno mi ha informato che Armando Munaò, un mio caro amico e già fondatore e direttore responsabile de LAFINESTRA, era libero da impegni in precedenza assunti. Quale occasione migliore se non quella di fargli conoscere il mio progetto ovvero la mia idea di realizzare un periodico e magari coinvolgerlo. Dapprima fu molto titubante, ma poi, vuoi per la mie insistenze, vuoi perché ho accattivato la sua attenzione con la grafica e l’impaginato della testata o vuoi perché, in fondo in fondo, anche lui desiderava continuare sulla strada del giornalismo, il convincerlo è stato compito estremamente facile. Ed eccoci insieme ad iniziare e a guidare, come lui scrive nell’editoriale, il timone di questa nuova avventura, di quello che mesi prima era per me un semplice sogno e che ora, con il “nostro” VALSUGANA NEWS, finalmente... si è avverato.

Nasce

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 di Armando Munaò

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opo la più che ventennale esperienza con LA FINESTRA (giornale da me fondato nel 1989) pensavo di aver chiuso con la carta stampata, con gli articoli, la direzione di una testata e di conservare la penna, o meglio la tastiera del computer, nel cassetto dei ricordi e godermi in santa pace la pensione. Invece, come spesso accade, la vita ci riserva qualche piacevolissima sorpresa che non di rado è causa di cambiamenti e novità nel nostro quotidiano. Un carissimo amico, Enrico Coser, mi chiama e mi propone di dirigere un nuovo periodico che per una serie di cause non era riuscito a realizzare, ma che era sempre stato vivo e presente nella sua mente. Mi spiega questo suo progetto, mi elenca le caratteristiche grafiche e giornalistiche, mi mostra il nuovo format e qualche impaginato e fa di tutto per convincermi ed intraprendere con lui questo percorso. E infatti, conoscendo la mia debolezza in fatto di giornali, alla fine ci riesce. Ed eccomi, insieme a vecchi e nuovi collaboratori, al timone di questa avventura che mi auguro possa ripetere tutti i risultati e gli aspetti positivi che hanno caratterizzato la mia precedente esperienza. VALSUGANA NEWS mi ha colpito perché è accattivante e non tanto per la carta, la foliazione o la stampa tutta a colori, proprietà di altri giornali, ma anche e principalmente per i contenuti che, negli intenti di tutti noi, spazieranno tra cronache e fatti del nostro quotidiano, tra interviste, inchieste e approfondimenti, passando attraverso temi di alimentazione, medicina, salute, sport, arte, tradizioni e rubriche varie. Ampio spazio, poi, sarà riservato agli aspetti socioeconomici e del nostro quotidiano con una informazione a 360° che evidenzierà tematiche e problematiche non solo locali o regionali, ma anche nazionali e internazionali. Cosa importante, però, è che VALSUGANA NEWS è un free-press non schierato politicamente e quindi suo compito sarà quello di dare una corretta e giusta informazione dei fatti e degli eventi, siano essi politici, sociale ed economici, senza prendere posizione alcuna e quindi non influire minimamente su quello che potrà essere il giudizio del lettore al quale, spetta la personale interpretazione di ciò che è stato descritto all’interno delle varie pagine.

RICERCACOLLABORATORI VALSUGANA NEWS cerca un/una collaboratore/trice e corrispondente anche non iscritti all'Albo dei Giornalisti) per le zona Alta e Bassa Valsugana. Si richiede buona capacità di scrittura e desiderio di inserirsi nel panorama dell'informazione.

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Antica Persia, del dott. Mehdi Madadi, inaugurata nel 1987 a Trento, nel tempo ha saputo interpretare l’arte di proporre i tappeti diventando vero punto di riferimento per chi vuole arricchire la propria abitazione con manufatti universalmente riconosciuti come vere e autentiche opere di creatività. Una realtà commerciale che per oltre 28 anni ha sempre saputo soddisfare le esigenze della clientela, anche quelli più particolari in termini di qualità, misure, disegni, colori e convenienza. E l’ha fatto presentando un completo assortimento di tappeti persiani e orientali, pregiati e antichi, tutti rigorosamente annodati a mano e corredati da certificato di garanzia, in una esposizione in continuo aggiornamento con nuove proposte, nuove offerte e nuove idee di arredamento sia dell’abitazione che per strutture pubbliche quali alberghi, negozi e uffici. Antica Persia, inoltre, essendo importatore diretto, è in grado di applicare prezzi certamente convenienti e di assoluto risparmio. All’interno del negozio di via Grazioli, a Trento, i tappeti persiani, caucasici, turchi, russi, afgani, egregiamente si sposano con la professionalità e la competenza del titolare il quale, con la sua grande esperienza e profondo conoscitore di quest’arte, è in grado di suggerire o consigliare, anche con visite a domicilio, la giusta e appropriata scelta del tappeto, sia esso antico, vecchio o di recente realizzazione, per una idonea personalizzazione dell’ambiente.

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Antica Persia, però, non è solo vendita di tappeti, tutti corredati di certificato di garanzia, di autenticità e provenienza, ma offre anche un accurato servizio di lavaggio, pulitura, rifacimento delle bordature nonché un qualificato restauro per ridare luce e splendore al tappeto. Il tutto con prelievo e consegna a domicilio.

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TRENTO - Via Grazioli, 23 Tel. e Fax: 0461 233059


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IL SOMMARIO EDITORIALE “NASCE VALSUGANA NEWS” di Armando Munao’ ..................................... 3 MAI DIRE MAI ............................................ 7 ELEZIONI IN TRENTINO A.A. ..................... 10 LA LIBERTÀ DI STAMPA ............................. 11 LE NUOVE REGIONI .................................. 13 VOLTAGABBANE &TRASFORMISTI ...... 19 ANZIANI & BADANTI ................................. 23 L’ITALIA ALLO SPECCHIO........................... 24 GLI STRANIERI IN ITALIA.......................... 27 I REATI DEPENALIZZATI ..................... 28

ANNO I – N° 1 – MAGGIO 2015

IL DEBITO PUBBLICO

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ALCOOL e ALCOLISTI ANONIMI

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I FURTI IN ITALIA ..................................... 34 L’ASSOCIAZIONE ALTRI ORIZZONTI ........... 47 LE CRONACHE .......................................... 51 LA PROSTITUZIONE IN ITALIA............ 63 I PIÙ RICCHI DEL MONDO......................... 67 LA MODA ITALIANA................................... 69 BENESSERE & SALUTE ......................... 72 VALSUGANA EXPO..................................... 75 DE GUSTIBUS ........................................... 76 La storia della pizza ALIMENTAZIONE.................................. 80 Vegani e veganismo BELLEZZA & MAKE UP ............................... 83 Mens sana in corpore sano ASTRONOMIA-ASTROLOGIA................ 84 Il Toro - la costellazione e l’oroscopo PICCOLI AMICI ......................................... 85 I fastidiosi parassiti

ENZA ADOLESC & FIGLI GENITORI

PAG. 31

LA CASA DI RIPOSO DI BORGO

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, DON DANIELE B O R GO P A R R O CO D I

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DIRETTORE Cristina Dellamaria DIRETTORE RESPONSABILE Armando Munao’ VICEDIRETTORE Roberto Paccher COORDINAMENTO EDITORIALE Enrico Coser COORDINAMENTO PUBBLICITARIO Cristina Dellamaria COLLABORATORI Luisa Bortolotti - Erica Zanghellini Antonella Iozzo - Michele Luongo - Mario Pacher Alfredo Nepi - Fabrizio Delucca CONSULENZA MEDICO - SCIENTIFICA Dott.ssa Cinzia Sollazzo - Dott. Alfonso Piazza Dott. Giovanni Donghia - Dott. Marco Rigo EDITORE Edizione Printed srl Viale Vicenza, 1 - Borgo Valsugana IMPAGINAZIONE, GRAFICA Grafiche Futura STAMPA Litografia Effe e Erre - Trento Registrazione del Tribunale di Trento: nr. 4 del 16/04/2015 Tiratura n° 8.000 copie Distribuzione: tutti i Comuni della Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Pinetano e Vigolana compresi COPYRIGHT - Tutti i diritti di stampa riservati Tutti i testi, articoli, interviste, fotografie, disegni e pubblicità, pubblicati nella pagine di VALSUGANA NEWS e sugli Speciali di VALSUGANA NEWS sono coperti da copyright EDIZIONI PRINTED e quindi, senza l’autorizzazione scritta del Direttore, del Direttore Responsabile o dell’Editore è vietata la riproduzione o la pubblicazione, sia parziale che totale, su qualsiasi supporto o forma. Gli inserzionisti che volessero usufruire delle loro inserzioni, per altri giornali o altre pubblicazioni, possono farlo richiedendo l’autorizzazione scritta all’Editore, Direttore Responsabile o Direttore. Quanto sopra specificato non riguarda gli inserzionisti che, utilizzando propri studi o agenzie grafiche, hanno prodotto in proprio e quindi fatta pervenire, a EDIZIONI PRINTED, le loro pubblicità, le loro immagini i loro testi o articoli. Per quanto sopra EDIZIONI PRINTED si riserva il diritto di adire le vie legali per di tutelare, nelle opportune sedi, i propri interessi e la propria immagine.

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MAI DIRE  di Cristina Dellamaria

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icordo bene quando, un pò per caso, è iniziata la mia avventura come pubblicitaria con il periodico "La Finestra". Ricordo ancora le piccole e grandi difficoltà nel propormi e nel proporre il giornale ai potenziali clienti, ma sorattutto ricordo le molte soddisfazioni, che giorno dopo giorno, ho vissuto in questo mio percorso lavorativo. Ero felice del mio lavoro e del particolare rapporto di stima, rispetto e amicizia che, nel corso degli anni, ero riuscita a stabilire con i miei affezionati clienti, e di una cosa ero certa, anzi certissima: Il mio futuro sarebbe stato unito da un cordone ombelicale con il giornale che avevo contribuito e stavo contribuendo a far crescere. Purtroppo, dopo ben 18 anni, e per molteplici cause, sono venuti meno quei presupposti che sin dall’inizio avevano motivato e supportato il mio impegno lavorativo e così, dopo una attenta e dolorosa riflessione, ho deciso di interrompere la mia collaborazione con "La Finestra".

In questo periodo, ma per la verità anche prima, le offerte, specialmente nel settore pubblicitario, non sono mancate, ma per nessuna di queste ho sentito il trasporto che, un tempo, avevo sentito per "La Finestra". Mi stavo ormai orientando verso scelte diverse fino al giorno in cui, una inaspettata email seguita da una cordialissima telefonata con il direttore di Grafiche Futura, Enrico Coser, ha suscitato la mia curiosità ed il mio interesse. Con molta determinazione e in virtù della mia esperienza “sul campo” mi proponeva la direzione commerciale di un nuovo periodico dalle caratteristiche decisamente uniche, che avrebbe avuto come utenza i lettori di tutta la Valsugana ovvero della stessa zona geografica dove fino ad alcuni mesi prima ero stata impegnata. All’improvviso le mie scelte di voltare pagina, come per incanto, entrarono in letargo per poi sparire quando prendendo fra le mani l’impaginato iniziale del nuovo giornale ed analizzandone tutti gli aspetti grafici, editoriali e di stampa, mi sono resa conto che era

mai quello il mezzo che avevo sempre cercato e che desideravo proporre, o meglio riproporre, alla mia clientela che ora voglio anche ringraziare per la fiducia e l'amicizia che in tutti questi anni mi ha dimostrato. Qualche mese prima ero intenzionata a cambiare il mio futuro ed invece ora eccomi qui, pronta a ripartire con grande entusiasmo per una nuova avventura e con un nuovo impegno che egregiamente coniuga il famoso adagio …”mai dire mai”.

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DEBITO PUBBLICO

AUMENTATO A 2.135 MILIARDI

Secondo il Fondo Monetario Internazionale il debito pubblico italiano stimato nel 2014 è stato di quasi il 133% del PIL (prodotto interno lordo) ovvero cinque punti percentuali in più rispetto alle previsioni del governo italiano. Una cambiale a vita senza scadenza che gli italiani hanno sulle spalle e che grava sulla nostra economia. Basti pensare che solo di interessi lo Stato Italiano deve pagare ogni anno oltre 85miliardi di euro.

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a in realtà cosa è, come si determina e come si quantifica il debito pubblico? Questa voce negativa sulla nostra economia si forma perché le spese dello Stato sono superiori alle entrate e quindi il bilancio del nostro paese è sempre in deficit. E’ vero che quasi tutti i paesi hanno visto crescere la spesa pubblica, ma in Italia il fenomeno sembra essere inarrestabile. Basti pensare che nel 2000 il rapporto debito pubblico PIL era circa il 109% mentre oggi, nel 2015, supera il 133%. E questa differenza se non è finanziata con l’emissione di moneta nazionale, con l’entrata dell’euro questo non è più possibile, deve essere coperta con l’emissione delle obbligazioni ovvero dei titoli di Stato a varia scadenza. Per la cronaca è necessario sapere che la spesa pubblica comprende sia il passivo determinato per la copertura dello Stato minimo che per lo Stato sociale. La prima voce si interessa di tutte le spese per la polizia, le forze armate, i magistrati, la giustizia, la difesa ecc. La seconda copre il fabbisogno della salute pubblica (ospedali, medici, medicine, infermieri esami diagnostici, ecc) dell’istruzione e degli altri servizi prioritari. Una terza importantissima voce riguarda le pensioni che nel nostre paese hanno una incidenza considerevole anche perché per molti anni si sono basate sul principio della retribuzione e non della contribuzione e quindi oggi ci troviamo a pagare pensioni che superano di gran lunga quanto il lavoratore ha pagato allo

Stato per la sua vita lavorativa. Sono d’esempio le pensioni stratosferiche che non di rado superano le 20/30/40 e 50mila euro mensili. Per la cronaca qualcuno prende anche oltre 90mile euro al mese. A tutte queste spese devono essere aggiunte quelle che lo Stato sopporta per mantenere attive le Istituzioni periferiche quali le Regioni, le Province e tutti i Comuni. Completano il bilancio delle enormi spese, oltre 870 miliardi di euro all’anno, i costi per il mantenimento del Quirinale, della Camera dei Deputati, del Senato, dei Parlamentari e di tutti gli uffici. Paragonando le spese e gli incassi dell’Italia alle altre nazioni europee c’è da sottolineare che il nostro paese ha sempre speso di più rispetto alle entrate e quindi la quantificazione finale presenta numeri solo e solamente negativi.

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TRA DEBITO PUBBLICO E PRODOTTO INTERNO LORDO L'FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha confermato, con le sue stime, che il debito pubblico del nostro paese ha raggiunto in questi primi mesi del 2015 il 133% del Pil (Prodotto interno lordo). Confermato dai calcoli del Fiscal Monitor dell’FMI che ha anche previsto un leggero peggioramento con una differenza di quasi 80 miliardi di euro. Cifra che è molto vicina, purtroppo per noi, alla soglia del temuto 135% che gli esperti e economisti indicano come punto “critico”. E anche Mediobanca dice la sua facendo una previsione per la fine del 2015 intorno al 136%. Cifre reali o tragiche previsioni? Come direbbe qualcuno “ai posteri l’ardua sentenza” con l’augurio che questi dati siano, al più presto, smentiti con i fatti dal nostro governo, e che il rapporto PIL debito pubblico scenda visibilmente.

BERLUSCONI

I GOVERNI ITALIANI CIAMPI I – XI LEGISLATURA: dal 28 aprile 1993 al 10 maggio 1994 (377 giorni) BERLUSCONI I - XII LEGISLATURA: dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995 ( 252 giorni) DINI I - XII LEGISLATURA: dal 18 gennaio 1995 al 17 maggio 1996 (486 giorni) PRODI I, XIII LEGISLATURA: dal 18 maggio 1996 al 21 ottobre 1998( 887 giorni) D'ALEMA I, XIII LEGISLATURA: dal 22 ottobre 1998 al 22 dicembre 1999 (427 giorni) D'ALEMA II, XIII LEGISLATURA: dal 23 dicembre 1999 al 25 aprile 2000 (125 giorni) AMATO II, XIII LEGISLATURA: dal 26 aprile 2000 al 11 giugno 2001 (412 giorni) BERLUSCONI II, XIV LEGISLATURA: dal 12 giugno 2001 al 23 aprile 2005 (1.412 giorni) BERLUSCONI III, XIV LEGISLATURA: dal 24 aprile 2005 al 17 maggio 2006 (390 giorni) PRODI II, XV LEGISLATURA: dal 18 maggio 2006 al 7 maggio 2008 (722 giorni) BERLUSCONI IV, XVI LEGISLATURA: dal 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 (1283 giorni). MONTI I –XVI LEGISLATURA: 16 dal novembre 2011 al 28 aprile 2013 ( 529 giorni) LETTA I- XVII LEGISLATURA: dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 (300 giorni) RENZI I- XVIIII LEGISLATURA: dal 22 febbraio 2014 al 30 aprile 2015 (432 giorni) Da questa tabella si evince che il Centro Destra a guida Berlusconi ha governato per 3337 mentre i Governi di sinistra + altri per 4.697 giorni.

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Nelle varie trasmissioni di approfondimento o in quasi tutti i giornali, gli esponenti politici, siano essi di destra o di sinistra tentano sempre di addossare alla parte opposta la colpa dei maggiori danni alla nostra economia. E non di rado nei vari talk show i moltissimi parlamentari, rossi, verdi, bianchi e neri che siano, si dilettano a convincere gli spettatori che se le cose non vanno per come dovrebbero il demerito è sempre dovuto alla parte avversa. Per dovere di cronaca presentiamo ai nostri lettori l’allegato specchietto affinchè tutti possano rendersi conto chi, quando e quanto, ha avuto l’onore di governare il nostro paese e in che proporzione ha partecipato alla devastazione economica dell’Italia e all’aumento indiscriminato e progressivo del nostro debito pubblico, che, secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia a dicembre 2014 era di 2.135 miliardi di euro.

Ndr: I Governi in rosso non sono stati eletti dal popolo, ma nominati dal Presidente della Repubblica ed etichettati come governi tecnici.ALSUGANA NEWS

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in Trentino ELEZIONI Alto Adige

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l 10 maggio 2015 in quasi tutti i Comuni della regione Trentino-Alto Adige (esattamente 251 su 326) si voterà per l’elezione del sindaco, per il rinnovo del consiglio comunale e quindi della Giunta. Il ballottaggio invece si terrà il 24. Le incertezze sui risultati sono tante mentre è sicuro che queste elezioni saranno condizionate, speriamo poco, dall’astensionismo, che al momento non è dato sapere o prevedere e quindi non quantificabile. Certo è invece il risultato in 37 comuni dove sicuramente sarà eletto l’unico candidato.

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Il voto coinvolgerà, In Trentino, 142 comuni con 286 candidati sindaci e 373 liste ai quali si uniranno qualche migliaio di candidati consiglieri comunali mentre in Alto Adige si voterà in 109 comuni. Nel comune di Trento si presenteranno 12 liste con 5 “concorrenti” alla poltrona di sindaco. A Bolzano invece le liste sono 19 e 9 candidati alla carica di primo cittadino. In Alto Adige, nelle precedenti elezioni, la SVP aveva conquistato tutti i comuni tranne Badia (Lista Civica), Bolzano (Centro Sinistra-Liste Civiche), Bronzolo (UDC), Corvara in Badia (Lista Civica), Dobbiaco

(Indipendente), La Valle (Lista Civica), Laives (Sinistra), Marebbe (Lista Civica), Merano (Sinistra), Ora ( Lista Civica), Salorno (Lista Civica), San Martino in Badia (Lista Civica), Vadena (Lista Civica). In Trentino invece, in tutti i comuni avevano prevalso le Liste Civiche eccezione per Ala (Centro Sinistra-Liste Civiche), Borgo Valsugana (Centro Destra- Liste Civiche), Cavalese (PATT), Mori (Centro Sinistra-Liste Civiche), Riva Del Garda (Centro Sinistra-Liste Civiche), Rovereto (Centro Sinistra-Liste Civiche), Storo (Centro Sinistra-Liste Civiche), Trento (Centro Sinistra-Liste Civiche).


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di stampa

IN ITALIA classifica di Reporter Le posizioni dei vari Governi nella senza Frontiere dal 2002 ad oggi. RENZI 73 2015 LETTA/RENZI 49 2014 MONTI/LETTA 57 2012-13 BERLUSCONI/MONTI 46 2011 BERLUSCONI 49 2009-2010 BERLUSCONI 44 2008 PRODI 35 2007 BERLUSCONI/PRODI 40 2006 BERLUSCONI 42 2005 BERLUSCONI 39 2004 BERLUSCONI 53 2003 BERLUSCONI 40 2002

eporter senza Frontiere (RSF), l'organizzazione che monitora a livello globale lo stato della libertà di informazione, anche per il 2015 ha stilato l’annuale classifica rifacendosi sempre ai parametri che da sempre determinano le posizioni dei vari paese e che sono: il pluralismo dei media e l’indipendenza, il rispetto per la sicurezza e la libertà dei giornalisti, il contesto legislativo, istituzionale le infrastrutturale in cui operano i media. E negli ultimi anni l’incidenza dei poteri forti nonché un notevole aumento delle querele per diffamazione nei confronti dei giornalisti ha determinato il declassamento del nostro paese. E purtroppo per l’Italia le notizie non sono veramente confortanti. Tutt’altro, in quanto, rispetto allo scorso anno, perde ben 24 posti, posizionandosi al 73° posto della classifica.

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L’ITALIA CAMBIA

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on più le 20 Regioni sinora conosciute bensì solo 12 ovvero saranno eliminate 8 regioni italiane. Una proposta ampiamente discussa con Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni, che sarebbe favorevole a questa proposta e che avrebbe chiesto al presidente Renzi un urgente incontro per discutere non solo le modalità di “accorpamento”, ma anche le prospettive e ruolo delle nuove Istituzioni. La proposta inoltre, secondo i due parlamentari proponenti, farebbe risparmiare alla Stato oltre 400 milioni di euro su l’attuale cifra che supera il miliardo e 200milioni per mantenere i consigli regionali con annessi e connessi. E allora presentiamola nel dettaglio questa nuova mappa geografica: Regione Alpina: comprende Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Regione Lombardia: è uguale all’attuale Lombardia. Regione Triveneto: comprende il Trentino Alto-Adige, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. Regione Emilia Romagna: ingloba nell’attuale Emilia Romagna la provincia di Pesaro e Urbino.

Regione Appenninica: Toscana e Umbria, più la provincia di Viterbo. Regione di Roma Capitale: comprende la sola Provincia di Roma. Regione Adriatica: Abruzzo più gran parte delle Marche e metà Molise e un pezzo di Lazio. Cioè tutte le province abruzzesi più le province di Macerata, Ancona, Ascoli, Rieti e Isernia. Regione Tirrenica: Campania più sud Lazio, cioè le province di Latina e Frosinone. Regione del Levante: Puglia più metà Molise e metà Basilicata. Alle cinque province pugliesi si aggiungono quella di Matera e quella di Campobasso. Regione del Ponente: la Calabria più la provincia di Potenza. Regione Sicilia: uguale all’attuale. Regione Sardegna: idem. Da come si vede a Nord l'unica amministrazione a rimanere inalterata sarebbe la Lombardia mentre si creerebbero l’Alpina, il Triveneto (unione di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige).

Al Centro Italia, l'Emilia Romagna accorperebbe le Marche più la provincia di Pesaro e Urbino. Di poi l’Adriatica, e l'Appenninica (unione di Toscana, Umbria e provincia di Viterbo). Il Lazio scomparirebbe, diventando un unico grande Distretto di Roma Capitale. Al Sud la Tirrenica (Campania più sud del Lazio). Sempre al Sud la Levante (Puglia più metà Molise e metà Basilicata più la provincia di Matera e Campobasso. Ancora la Regione del Ponente (Calabria più la Provincia di Potenza). Mentre rimarrebbero invariate la Sicilia e la Sardegna.

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…un grande aiuto

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a scienza, e in particolare la medicina, ha imparato moltissimo su come identificare e arrestare questa particolare malattia ma, per ora, nessuno ha ancora scoperto un mezzo per prevenirla, dato che nessuno sa esattamente "perché", a un certo punto, alcuni bevitori occasionali si trasformino in alcolisti. E sono i numeri che, purtroppo, ci disegnano un panorama che ci deve fare riflettere. Secondo le ultime stime e nonostante i grandi mezzi messi a disposizione della popolazione, i dati sul consumo di alcol in Italia sono ancora molto preoccupanti, soprattutto per quanto riguarda i giovani e i giovanissimi. E se per i minorenni i tassi di abuso di alcol più elevati si registrano in Piemonte, Trentino Alto-Adige e Veneto, per i giovani di 19-24 anni le Regioni a rischio sono Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Liguria e Trentino Alto-Adige. In crescita anche i dati sull’alcol-dipendenza fra i meno giovani con un considerevole aumento che sfiora il 20% annuo. E sempre da ultime statistiche più del 40% dei ragazzi maggiorenni il 21% al di sotto dei sedici anni si ubriacano nel weekend. Situazione questa che determina anche il peggioramento dei dati che riguardano la sicurezza stradale. Le statistiche dell'Alcochol Prevention Day infatti rilevano una diffu-

Il Congresso mondiale della Sanità ha definito l'alcolismo come una malattia progressiva, inguaribile, mortale, sottolineando che non è un vizio, ma una vera patologia che se non curata è sempre causa di gravi conseguenze, anche letali. Oggi l'alcolismo è riconosciuto come uno dei più gravi problemi della salute pubblica. Basti pensare che negli Stati Uniti è al terzo posto per mortalità dopo le malattie cardiache e il cancro.

 di Armando Munaò

sione preoccupante tra giovani e giovanissimi di età compresa tredici ai ventuno anni dove c’è il rischio binge drinking, ovvero l'assunzione eccessiva nell'arco di una sola serata (5 o più drink per volta). Questo genere di consumo porta i giovani a ubriacarsi, con le conseguenze del caso: dai ricoveri agli incidenti stradali. Altri dati preoccupanti sono quelli relativi ai decessi per malattie o altre patologie legate all’abuso di alcool. Le statistiche quantificano più di quattro mila decessi all'anno con oltre sette milioni di giovani a rischio che di media consumano almeno una bevanda al giorno. Per concludere con i numeri, i più recenti dati del Who-Hfa Database ci dicono che il consumo medio pro capite di alcol puro in Italia è pari a 6,10 litri, contro una media della Regione europea Oms di 9,82 litri. E questo, anche se è un dato positivo rispetto agli altri richiede non solo la massima attenzione, il mantenimento e il rafforzamento delle politiche di contrasto, ma anche una maggiore sensibilizzazione sia da parte delle Istituzioni che delle famiglie. In questo contesto molte sono le associazioni (anche di volontariato) che operano con il precipuo compito di dare una giusta informazione mirata alla prevenzione dell'alcolismo, e di aiutare coloro i quali sono stati vittime del bere o che potenzialmente possono esserlo.

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Tra di questi vi è l' Associazione Alcolisti Anonimi che ha come finalità il recupero dei propri membri concentrando il suo agire sulla reale e concreta possibilità di aiutare quelle persone che sono già alcoliste e che desiderano o hanno la volontà di smettere di bere per vivere. Quindi, una vita normale e felice senza l'alcol. “A.A. Alcolisti Anonimi” è una Associazione di auto-aiuto fondata negli USA nel 1935. E’ costituita e gestita da soli alcolisti in recupero e opera secondo un metodo denominato “dei 12 Passi”. Nel mondo è diffusa in 170 paesi con oltre 100.000 Gruppi. In Italia è attiva dal 1972 e attualmente consta di circa 470 Gruppi presenti maggiormente al nord ed è una risorsa fondamentale nel trattamento della dipendenza alcolica in tutto il mondo occidentale, e il suo è il metodo a tutt’oggi più utilizzato per il recupero di soggetti con problemi alcol-correlati. La sua efficacia e il suo “modus operandi” si sono consolidati in più di ot-

tanta anni e sempre di più riceve attestati di riconoscenza e di gratitudine. A.A. è uno dei due grandi sistemi di trattamento non governativi in grado, oggi, di collaborare e integrare i servizi pubblici. Il decreto del Ministero della Sanità del 1993 e alcune norme e azioni regionali promosse negli anni 90 e che hanno raccomandato o deciso forme specifiche di prevenzione e di trattamento, hanno poi menzionato i gruppi di volontariato e di mutuo aiuto necessari per il successo della riabilitazione. L'Associazione di aiuto-aiuto si avvale di uno o più alcolisti che hanno smesso di bere e forniscono aiuto alle persone che hanno problemi ad uscire dalla dipendenza, grazie alla propria esperienza e questo (helper therapy) è un forte stimolo al mantenimento della sobrietà. I problemi sono affrontati con una terapia di insieme e più precisamente in un gruppo d'aiuto mutuo aiuto (gruppo AMA). Il gruppo è l’entità di riferimento. Nelle varie sede Alcolisti Anonimi vengono organizzate riunioni con frequenza volontaria, dove in assoluta libertà, vengono raccontate le proprie storie, ci si scambiano esperienze, si condividono i problemi personali e si mette in pratica il programma di recupero. Per entrare e fare parte dell'

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associazione basta avere una qualunque forma di desiderio di smettere di bere. Non ci sono altre restrizioni di nessun tipo, né sociali, né di etnia, di sesso o di religione. Come dice il nome stesso l'associazione garantisce l'anonimato e perciò, nel caso lo si voglia, si può evitare di rivelare la propria identità. Non ci sono quote o tasse per essere membri di Alcolisti Anonimi. L'Associazione si finanzia autonomamente, non accetta sovvenzioni, lasciti, né altri contributi. Inoltre non è affiliata a nessun tipo di ideale politico o organizzazione e non prende posizione in nessuna controversia o causa civile, ma soprattutto non sostiene posizioni proibizioniste o antiproibizioniste riguardo all'alcool. Gli stessi membri prestano volontariamente servizio nell'associazione per dare il proprio contributo al funzionamento e al mantenimento della stessa.

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ALCOOL ALCOLISTI ANONIMI

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in Trentino Alto-Adige

Nella nostra regione l'Associazione Alcolisti Anonimi è nata a Bolzano nel 1980 e a Trento due anni dopo, nel 1982 mentre a Borgo Valsugana l'associazione opera dal 1984. E da allora è sempre stata vicina a coloro i quali hanno deciso di eliminare dalla loro esistenza l'alcool. L'attuale sede è presso l'Oratorio in Via XXIV Maggio (cell. 334 3951736) e le riunioni di gruppo si tengono tutti i martedi dalle 20,30 alle 22,30. Significativo è anche il fatto che accanto alla sede degli Alcolisti Anonimi di Borgo (nella porta accanto) si ritrovano e si riuniscono ( lo stesso giorno con lo stesso orario) gli Al Alanon, ovvero i familiari, gli amici e i parenti per dibattere, discutere e scambiarsi le proprie esperienze e sottolineare i costruttivi pareri sul problema “alcool” che direttamente o indirettamente li ha -purtroppo- colpiti nei propri affetti più cari.

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DIALOGO APERTO CON GLI ALCOLISTI ANONOMI DI BORGO “Il problema del consumo di alcool nella nostra zona - ci dice il rappresentante - assume, purtroppo aspetti preoccupanti. E’ soprattutto tra i giovani di età compresa tra il 18 e 21 anni che i dati aumentano in maniera significativa. E purtroppo a questi numeri devono essere aggiunti quelli che riguardano e coinvolgono sempre di più ragazzi e ragazze in età scolare. La cattiva abitudine di partecipare attivamente alle famose “movide”, ovvero bevendo non una bensì quattro, cinque e a volte anche più bibite alcooliche e facendo a gara a chi beve di più, è un aspetto che le famiglie le forze dell’ordine e titolari o gestori di pubblici esercizi, devono prendere il seria considerazione. A Trento, qualcosa è cambiata grazie alle molte pattuglie di polizia municipale e forze dell’ordine che si impegnano e cercano di arginare gli eccessi della “movida” applicando, avverso questa cattiva abitudine, la “tolleranza zero”. A dispetto di ciò, però, il fenomeno non accenna a diminuire. I ragazzi e le ragazze devono comprendere che non è bevendo alcool che si dimostra la propria “forza” o la propria personalità.

DI TOLLER DEBORAH E PACCHER ROBERTO

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Dopo l’ampio servizio, e per meglio avere una esauriente situazione sul consumo alcool in Valsugana, abbiamo chiesto, su questo tema, un significativo parere al Rappresentante del Gruppo Alcolisti Anonimi di Borgo Valsugana.

Devono comprendere che tutte le bevande alcooliche ingerite in eccesso creano danni, a volte irreparabili, alla nostra salute. Devono comprendere che non è divertimento ubriacarsi e rischiare, come spesso capita, il coma etilico. E credo che un buon suggerimento che mi sento di dare ai gestori

dei vari locali pubblici è quello di una maggiore loro sensibilizzazione verso questo problema, auspicando un maggiore e migliore controllo sull’indiscriminato consumo di bevande alcooliche”. Il più delle volte, - continua il responsabile - si beve alcool non perché si ha voglia di un buon bicchiere di vino o una dissetante birra; si beve per farsi vedere “più uomo”, per non essere inferiori agli altri o per superare alcune difficoltà della vita che molti giovani

non riescono ad affrontare. Si beve per darsi forza e coraggio e purtroppo, non essendo “corazzati”, spesso si diventa vittime dell’alcool. Basti pensare, - sottolinea - che statisticamente un giovane su tre che si avvicina all’alcool può diventare potenzialmente un futuro alcolizzato. Purtroppo i tempi del consumo sono cambiati. Una volta si beveva vino e birra. Oggi, invece, le bevande di largo consumo sono il gin, la wodka, il rum e altri superalcoolici ai quali non di rado si abbina una “pasticca”, una droga leggera o un qualcosa che faccia aumentare lo “sballo” che è una condizione di vita che ragazzi e ragazze “moderni” cercano con sempre maggiore intensità. Per concludere - sottolinea con vera ed angosciante intensità il rappresentante del Gruppo Alcolisti Anonimi di Borgo Valsugana - il fatto più tragico è che quando ci si accorge, a proprie spese, del problema alcool, si è già dentro il problema. Ed è veramente difficile poi uscirne anche perché le famiglie o le persone interessate hanno “vergogna” a parlare di questa particolare situazione che ha, purtroppo, coinvolto un loro parente.”.

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er o, die, un ol ro

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FOCUS Oramai gli appellativi che il popolo italiano rivolge loro sono di una semplicità estrema: transfughi, fuoriusciti, traditori, pentiti, stabilizzatori, responsabili, ondivaghi o più semplicemente voltagabbana. Il riferimento è per quei parlamentari che, per ra-

gioni di natura e convenienza politica, ma non di rado per interesse personale, passano da un partito all'altro, con buona pace degli ideali e degli elettori che li hanno mandati al Parlamento. A questi si aggiungono i tantissimi "opportunisti" che per una poltrona, un incarico a altra contropartita, sono sempre pronti a salire sul carro del vincitore.

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VOLTA ABBANA TRASFORMISTI

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l trasformismo ha una origine antica. Infatti sembra che nel Governo Depretis del 1882 l’allora Presidente del Consiglio fece intendere di essere d’accordo e quindi di accettare che esponenti progressisti della Destra storica entrassero a fare parte della maggioranza.

L’articolo 76 della Costituzione specifica che il parlamentare può esercitare le sue funzioni senza vincolo di mandato. In parole povere significa che chi viene eletto con i voti di un determinato partito politico può anche cambiare idea e, per motivazioni sia personali che dettate da altre motivazioni, può andare a sedersi sui banchi

magari di un partito che il giorno prima considerava suo acerrimo nemico. Questo avevano scritto i Padri Costituenti certamente con l’idea e l’intento di salvaguardare l’eletto da diktat o forzature varie. Oggi però, quell’idea originale viene interpretata con molteplici forzature che non di rado hanno negli interessi personali, convenienze politiche e magari il mantenimento della famosa “poltrona” la più semplice applicazione. Certo tutto legale, ma cosa ne dicono gli elettori di Destra che vedono il proprio rappresentante sedersi sui banchi della Sinistra e viceversa? Lo sapevate che in questi ultimi due anni di legislatura centottantacinque parlamentari (tra senatori e deputati) hanno cambiato casacca? Numeri decisamente importanti che hanno superato quelli delle legislature precedente (Berlusconi e Monti). Allora furono centosessanta coloro i quali si trasferirono in un altro schieramento politico. Tornando ai giorni d’oggi c’è da sottolineare che moltissimi onorevoli e senatori , quando non sanno dove andare, si iscrivono al Gruppo Misto che raccoglie tutti colori i quali hanno abbandonato il loro iniziale partito in attesa di trovare un approdo migliore. E a volte i partiti vengono letteralmente

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dati aggiornati al 24 febbraio 2015

decimati. Un esempio? La Scelta Civica di Monti con gli ultimi sette parlamentari passati al PD. Nel 2013, dopo le elezioni, i montiani (senatori e deputati) erano sessantanove. Oggi sono venticinque e quindi in quarantaquattro hanno cambiato “maglietta”. Il partito di Beppe Grillo ha avuto un perdita di trentasei rappresentati (molti perché espulsi, gli altri per propria decisione), quasi tutti sono passati

al gruppo Misto. Più pesante e dura è stata la perdita di Forza Italia a causa della scissione con Angelino Alfano. Il Nuovo Centro Destra infatti ha portato in dote, prima al governo Letta e poi a Renzi ben sessanta parlamentari. A proposito del PD, c’è da sottolineare che tra tutti i partiti dell’arco costituzionale è stato quello che ad oggi ha “incamerato” più fuoriusciti. Infatti prima dei centristi il partito del Presi-

dente del Consiglio aveva accolto otto rappresentanti di SEL (il partito di Vendola) e tre esponenti della lista TSIPRAS. Ma cosa spinge un parlamentare a cambiare partito e quindi a tradire il mandato ricevuto dagli elettori seppur nel rispetto dell’art. 67? Molti affermano di cercare una collocazione che sia più vicina alle proprie idee o perchè hanno litigato con i principali esponenti del partito in cui sono stati eletti, Altri, forse, cercano maggiore visibilità, magari con un incarico in una commissione o in un Ministero se non addirittura come sottosegretario. Altri ancora perché decidono di dare vita ad un nuovo partito o movimento che poi, non di rado, appoggiano quelli che prima consideravano accesi avversari. Altri ancora per creare un gruppo parlamentare e quindi usufruire dei “non pochi” finanziamenti economici.

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In Italia, ogni anno, oltre seimila anziani vengono sedotti e poi sposati dalle loro badanti le quali, ottenuto il fatidico “si’”, li ripuliscono di tutti gli averi, compresa la casa, e li mandano sul lastrico. Purtroppo questo loro comportamento getta discredito sulla stragrande maggioranza di quelle badanti che con professionalità e competenza, e anche affetto per il prossimo, operano per rendere meno solitaria la vita di tanti anziani.

ANZIANI eBADANTI

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econdo una recentissima stima a cura dell’Istat, in Italia - negli ultimi dieci anni - sono stati celebrati oltre 250mila matrimoni di cui 40mila tra uomini di età compresa tra i 65 e gli 80 (singoli, vedovi, separata) con moltissime donne di età compresa tra i 25 e i 40 anni. E la quasi totalità di queste “spose” erano occupate, in qualità di badante, nelle abitazioni di coloro i quali sarebbero poi diventati i loro mariti. Per la cronaca e proposito di badanti e secondo i dati della Caritas, le straniere che oggi praticano questa professione sono oltre 2milioni, di cui non meno di 400mila che lavorano in nero. Quello dei matrimoni tra badante ed anziano è un fenomeno in continua crescita e a dispetto delle cronache che giornalmente documentano come moltissime di queste donne, una volta raggiunto lo scopo del matrimonio, e dopo aver acquisito la cittadinanza italiana dimostrano il vero ed unico scopo del perché hanno sposato un italiano in età avanzata. La stragrande maggioranza di esse infatti chiede la separazione ottenendo, quasi sempre, non solo l’assegnazione della casa coniugale o l’affidamento dei figli, ma anche e principalmente un consi-

stente assegno di mantenimento. Quindi, il povero anziano marito, si trova dalla mattina alla sera, spogliato di tutti i suoi avere e degli affetti più cari. I numeri ci dicono che ogni anno oltre 6mila anziani si fanno sedurre da ragazze di quaranta, cinquanta ed anche sessant’anni più giovani di loro. E’ vero che moltissimi sono i matrimoni dettati dall’affetto o anche dall’amore, ma è innegabile, secondo le stime, che più del 30% di questi matrimoni sono finalizzati all’ottenimento della cittadinanza italiana o a spennare il “pollo” di turno.

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 di Aldo Gravino

L’ Istat ha presentato, in un comunicato stampa, i dati 2014 della popolazione italiana che quantifica numeri decisamente interessanti relativi alla situazione del nostro paese in tutti gli aspetti e gli indicatori demografici.

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SPECCHIO

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L’ITALIA

NASCITE: le nascite nel 2014 sono state 509mila, cinquemila in meno rispetto al 2013 che è il livello minimo dall’Unità d’Italia Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013. L’età media al parto sale a 31,5 anni. Calano le nascite da madri sia italiane sia straniere, con le prime che nel 2014 procreano 1,31 figli contro 1,97 delle seconde. DECESSI: Un significativo calo della mortalità ha determinato un ulteriore aumento della speranza di vita alla nascita, giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Per via del processo di convergenza della sopravvi-

venza maschile a quella femminile la differenza di genere è scesa a 4,7 anni. I morti sono 597 mila unità, circa quattromila in meno dell’anno precedente. POPOLAZIONE: Nel 2014 la popolazione residente consegue un incremento demografico dello 0,4 per mille, il più basso degli ultimi dieci anni. In termini assoluti l’incremento è pari ad appena 26 mila unità in più, il che determina una popolazione totale di 60 milioni 808 mila residenti al 1° gennaio 2015.

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GLI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA al 1° gennaio 2015 sono 5 milioni 73 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Rispetto al 1° gennaio 2014 si riscontra un incremento di 151 mila unità. Regolarmente da un decennio si rileva una riduzione della popolazione di cittadinanza italiana, scesa a 55,7 milioni di residenti al 1° gennaio 2015. La perdita netta rispetto all’anno precedente è pari a 125 mila residenti. ETÀ MEDIA: Al 1° gennaio 2015 l’età media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni. La popolazione per grandi classi di età è così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su. EMIGRAZIONE E IMMIGRAZIONE: Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità, corrispondente a un tasso del 2,3 per mille. Si tratta del valore minimo degli ultimi cinque anni. Le iscrizioni dall’estero di individui di nazionalità estera sono 255 mila, mentre i rientri in patria degli italiani sono 26 mila. Le cancellazioni per l’estero riguardano 48 mila stranieri e 91 mila cittadini italiani. Il saldo migratorio con l’estero relativo ai soli cittadini stranieri ammonta a +207 mila mentre per gli italiani risulta negativo nella misura di 65 mila unità. I trasferimenti di residenza intercomunali sono 1 milione 350 mila. Il Nord è interessato da un flusso netto di migranti interni dell’1 per mille, il Centro da uno pari allo 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti. E a proposito di immigrazione secondo i dati forniti dal Viminale nei primi mesi del 2015 sono gli extracomunitari giunti nel nostro paese il 43% in più rispetto allo stesso periodo del 2014.

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Gli stranieri in Italia

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Gli Stati di provenienza degli immigrati

Gli Stati di provenienza

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20.165 13.635

anno 2014

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primi 2 mesi dell’anno 2015 che quantificano in 7890 le presenze (il 43% in 63 più rispetto allo stesso periodo del Siria 2014 che furono 5.506). Alla fine di Aprile 2015 gli immigrati sono 1.277 Vittime 2008 stati quasi Numero di sbarchi in Italia 2009 429 169.218 nei primi due mesi del 2015 2010 20 24mila. Gli im2.356 + 43% 2011 107 migrati presenti 2012 2015 2014 702 2013 7.882 5.506 nelle strutture 2014 3.014 d’accoglienza 62.490 42.860 (temporanee, 36.957 Sbarchi centri d’acco23.810 22.940 22.016 da Gennaio glienza e per ri14.338

degli immigrati

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diamo che continuando questo flusso 2008 1.277 Vittim Numero di sbarchi in Italia e 2009 429 Per meglio nei primidestinati due mesi del 2015ad aumentare. sono 2010 20 2011 + 43% 2.356 rendersi conto quante persone sono 2015 2012 107 2014 7.882 5.5 2013 702 06 arrivate sulle nostre2014 coste pubblichiamo 3.014 i seguenti specchietti che quantificano 62.490 42.860 sia flussi nei vari anni Sbarc hi la situazione dei36.95 7 23.810 22.940 22.016 che14.33 la 8morte, purtroppo, degli immigrati 20.16la 5 traversata a bordo avvenuta durante 13.635 9.573 7 di barconi e delle “carrette” del 13.26 mare. 4.406 2002

2003 2004 2005 2006 2007

2008 2009

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2002

2003 2004 2005 2006 2007

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) gli stranieri presenti nel nostro paese sono 5.364.000 di cui il 53% donne. Tra le nazionalità troviamo al primo posto i romeni seguiti da marocchini, albanesi, immigrati di pelle nera, asiatici, ucraini, filippini. Per quanto riguarda i soggiornati non comunitari in Italia sono 3milioni 900mila e di questi il 60% risiede al Nord, il 26% al Centro mentre tra le regioni a più alto numero di stranieri, la Lombardia e il Lazio detengono circa il 35% dei residenti. Sempre secondo questi dati più di un quarto degli stranieri presenti nel nostro paese risiede in 4 province, Roma Torino, Milano e Brescia. In merito invece alla situazione degli immigrati sbarcati nel nostro paese, il Viminale ha diffuso i dati relativi ai

da Gennaio ad Aprile

23.800

2012 2013 2014 2015

23.800 9.573

169.218

chiedenti asilo) sono attualmente 67.128 (febbraio 2015). Le presenze più numerose si registrano in Sicilia (13.999 persone, pari al 21% del totale nazionale). Seguono Lazio (8.490, pari al 13%), Lombardia (5.863, il 9%) e Puglia (5.826, il 9%). E’ nelle 1.657 strutture temporanee presenti in tutta Italia che si trova il maggior numero di ospiti (37mila). Ma cre-

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REATI: le depenalizzazioni È entrato in vigore il decreto legislativo di attuazione della legge delega 67/2014 approvato dal Consiglio dei Ministri che nello specifico riguarda la depenalizzazione di 112 reati. Tra questi sparisce uno dei più odiosi del codice penale, quello dello stalking nei confronti delle donne la cui nascita, a suo tempo, aveva richiesto oltre 10 anni di lotta parlamentare. Questa nuova legge cancella tutti i reati che prevedono la condanna fino a 5 anni di carcere a patto che il giudice competente dichiari e “decreti che il fatto ovvero il reato com-

messo è tenue e la condotta non è abituale e senza pregiudizio per l’esercizio dell’azione civile per il risarcimento del danno”. Altra nota dolente è che trattandosi di norme favorevoli al reo, le disposizioni di questo decreto sono applicabili anche ai reati commessi anteriormente dell'entrata in vigore quindi è retroattiva. E vediamoli questi reati che sono stati cancellati precisando che nella elencazione, per motivi di spazio, abbiamo tolto l'articolo di riferimento del codice penale.

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Abbandono di persone minori o incapaci Abusivo esercizio di una professione Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina . Abuso d’ufficio Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali. Sabotaggio Adulterazione o contraffazione di cose in danno della pubblica salute Appropriazione indebita Arresto illegale Assistenza agli associati (anche mafiosi) Attentato a impianti di pubblica utilità Attentati alla sicurezza dei trasporti Atti osceni Atti persecutori (stalking) Commercio o somministrazione di medicinali guasti Commercio di sostanze alimentari nocive Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari Corruzione di minorenne Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi Danneggiamento a seguito d’incendio Danneggiamento seguito da inondazione, frana valanga Danneggiamento di informazioni e programmi informatici . Danneggiamento di sistemi informatici o telematici Detenzione di materiale pornografico Deviazione di acque e modifiche dello stato dei luoghi Diffamazione Divieto di combattimento tra animali Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza Evasione Fabbricazione o detenzione di materie esplodenti False informazioni al P.M. Falsità materiale del P.U. Favoreggiamento personale Favoreggiamento reale Frode informatica Frode in emigrazione Frode nelle pubbliche forniture Frode processuale Frodi contro le industrie nazionali Frode nell’esercizio del commercio

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Furto Gioco d’azzardo Impiego dei minori nell’accattonaggio Incesto Inadempimento di contratti di pubbliche forniture Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Ingiuria Ingresso abusivo nel fondo altrui Insolvenza fraudolenta Interferenze illecite nella vita privata Interruzione di pubblico servizio Intralcio alla giustizia Introduzione nello Stato e commercio di prodotti falsi Introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui Invasione di terreni o edifici Istigazione a delinquere Istigazione a disobbedire alle leggi Lesione personale Lesioni personali colpose Maltrattamento di animali Malversazione a danno dei privati Malversazione a danno dello Stato Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice Manovre speculative su merci Millantato credito Minaccia Occultamento di cadavere Oltraggio a Pubblico ufficiale. Oltraggio a un magistrato in udienza.

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Omessa denuncia di reato da parte del P.U. Omicidio colposo Omissione di referto Omissione di soccorso. Patrocinio o consulenza infedele Peculato mediante profitto dell’errore altrui Percosse Possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi Procurata evasione Procurata inosservanza di pena Resistenza a Pubblico Ufficiale Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio Rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro Rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio

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Rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale Rifiuto di atti d’ufficio Omissione di atti d'ufficio Rissa Simulazione di reato . Sostituzione di persona Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro Sottrazione di persone incapaci Sottrazione e trattenimento di minori all’estero Stato d’incapacità procurato mediante violenza . Traffico d’influenze illecite Truffa Turbata libertà degli incanti Turbativa violenta del possesso di cose immobili Usurpazione di funzioni pubbliche Uccisione di animali Uccisione o danneggiamento di animali altrui Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine Vilipendio delle tombe Vilipendio di cadavere Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza Violazione di domicilio Violazione di domicilio commessa dal P.U. Violazione di sepolcro Violazione di sigilli Violazione degli obblighi di assistenza familiare Violenza o minaccia a P.U Violenza privata Violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato

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Maurizio Rosolen, titolare della Bottega del Gelato di Borgo Valsugana, può essere considerato, senza tema di smentita, un vero ed autentico “gelataio” perchè non solo si è diplomato alla scuola per gelateria in Germania - dove ha lavorato per oltre 10 anni e, in Italia, anche presso la scuola di Longarone, ma nel tempo è riuscito a diventare un punto di riferimento per coloro i quali apprezzano o desiderano gustare una delle “fresche” prelibatezze che Egli sa preparare. Ed a proposito di tempo dobbiamo fare i nostri migliori AUGURI perché il “nostro”Maurizio festeggia la 25esima candelina della sua Bottega”. Un localino inaugurato nel lontano 13 maggio 1990 e che, grazie alla competenza e conoscenza del proprio mestiere di Maurizio, ha saputo soddisfare tutta la clientela, anche la più esigente. Al suo interno infatti fanno bella mostra oltre 50 specialità di ogni tipo e per tutti i gusti: gelati alla crema, alla frutta, torte e semifreddi in grado di richiamare la crescente clientela che in questi 25 anni ha saputo apprezzare, ed ancora apprezza, le capacità del nostro “ maestro artigano” del gelato.

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BORGO VALSUGANA - Via Via Spagolla, Spagolla, 77 Tel. Tel. 0461 0461 752904 752904


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Una delle fasi di vita più complicate per il rapporto genitori figli è caratterizzata dall’adolescenza. In questa tappa dello sviluppo infatti, si susseguono repentinamente molteplici cambiamenti, si stravolge il corpo, si instaurano comportamenti nuovi e ci si affaccia al mondo delle relazionali-affettive con l’altro sesso. Ogni persona ricorda la propria come un momento di trasformazione, che nel bene o nel male ha contribuito a costruire la persona che è diventata. Possiamo definirla come una delle più importanti tappe di crescita.

ADOLESCENZA: come cambia il rapporto genitori-figli  di Erica Zanghellini

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a che cosa vuol dire crescere? Crescere è un atto che implica la separazione graduale dalle figure genitoriali da una parte e la coesione e l’identificazione con il gruppo dei coetanei dall’altra, manifestando così quella che generalmente è la “naturale” ribellione alle regole della famiglia. Questo forte cambiamento trascina con sé la famiglia, la porta ad attraversare un periodo di forte crisi, di trasformazione dei significati che fin ora erano utilizzati nella vita di tutti i giorni mettendoli in discussione e portando l’intero sistema famiglia all’interno di uno stato emotivo fortemente instabile. I genitori abituati ad un equilibrio basato sulla dipendenza, verranno disorientati dalle richieste più o meno esplicite del ragazzo verso l’indipendenza che potranno essere caratterizzate anche da comportamenti eccessivi (minacce di abbandono scolastico, di scappare di casa ecc..), da atteggiamenti di sfida nei confronti dei genitori, per dimostrare che loro non sono più bambini. Il genitore a questo punto può rispondere a queste sfide, con punizioni, imponendo limiti drastici o rispondere con ulteriori minacce (togliere il motorino, il telefonino, o bloccare le uscite con gli amici). Le reazioni genitoriali inoltre possono essere contraddistinte anche da ambivalenze; la gioia dell’accettazione della crescita del figlio e sentimenti di ansia per la ricerca dell’autonomia, creando così un messaggio ambiguo. Si verifica

spesso che i genitori o altre figure di riferimento adulte si allarmino di fronte a nuove frequentazioni improbabili o comportamenti di forte impatto emotivo e/o imprevedibili. Ad esempio quello che fino a quel momento era il “figlio modello”, bravo in tutto, diventa improvvisamente amico dell’anticonformista, oppure le figlie che si innamorino di un “ragazzaccio bello ma turbolento”. Il rapporto genitore-figlio deve assumere quindi nuove sfaccettature e gli equilibri fino ad ora saldi mutano. Il cambiamento che diventa più evidente è il cambiamento fisico, come l’esplosione ormonale, mentre la psiche non si sviluppa pari passi col corpo e questo determina una crisi d’identità, in quanto non si è ne bambini ma neanche adulti. Il genitore che fino a quel momento era il modello identificativo assoluto, si vede scavalcato dal gruppo dei pari, che diventa il principale punto di riferimento. Le amicizie e i primi approcci con l’altro sesso sono tappe fondamentali per sperimentarsi nella competizione, nella cooperazione e nella sessualità. Questo serve per sentirsi compreso nei propri bisogni nel presente e nelle aspettative rispetto al futuro. E’ normale perciò che l’adulto viva questa nuova condizione come un processo che determina una perdita di potere, e una messa in discussione del proprio ruolo genitoriale, in quanto il figlio viene percepito in modo diverso e l’adulto non si sente più importante per lui come succedeva prima.

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petenze risulteranno essere basi fondamentali per affrontare le crisi personali nella vita, in primis quella dell’adolescenza.

Lo stato di maggior confusione tuttavia, lo vive l’adolescente che si trova in piena trasformazione, deve capire il livello di autonomia che può raggiungere, capire ciò che gli interessa, i suoi obiettivi, i suoi principi e i suoi sentimenti e per fare questo deve mettere in discussione i propri genitori, contrapponendosi alle regole e chiedendo a “voce alta” una maggiore libertà. Uno

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dei cambiamenti cognitivi più rilevanti è lo sviluppo del pensiero riflessivo che garantisce la possibilità di fare ipotesi su se stessi e su di sé nelle relazioni. Si acquisisce anche la capacità di costruire un modello del proprio modo di emozionarsi, di pensare e di essere; pian piano si diventa consapevoli del proprio mondo interiore, di ragionare e di ricordare (meta-cognizione). Queste com-

Solo attraverso la sperimentazione si può percepire il confine entro il quale è possibile arrivare. Le azioni anche “allarmanti” per gli adulti hanno lo scopo per l’adolescente di osservarsi dal vivo, attraverso un’esperienza di vicinanza emotiva significativa con un altro essere umano e conoscere un “mondo” diverso dal proprio. C’è da tener presente che nonostante l’adolescente continui il suo processo di ribellione, ha ancora bisogno dei contenimenti dei genitori, e questa è un’ulteriore sfida per la figura genitoriale. Se questo limite è trasmesso in termini positivi, verrà vissuta come protettiva e as-

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sumerà una connotazione positiva, se viene vissuta invece come ingiusta e persecutoria, il violarla diventerà l’unico modo di affermare se stessi e definire il proprio potere. L’adolescente deve infatti riuscire ad adattarsi ai nuovi bisogni, al suo nuovo modo di esprimersi e di relazionarsi. In questo periodo quindi è opportuno assumere un atteggiamento meno protettivo, cercando di non sostituirsi a lui ma lasciandolo provare ad essere autonomo, cominciando con le piccole cose quotidiane, osservando discretamente a distanza le sue “prove di crescita”. E’ importante aumentare la sua autoefficacia e dargli la sicurezza di potersi esprimere, questo farà sentire il senso di fiducia che il genitore ripone in lui. E’ un processo difficile, ma non impossibile. La strategia vincente, sembra essere il dialogo, il mantenere infatti un atteggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire i disagi e ridimensionare i problemi che essendo i primi, all’adolescente sembrano insormontabili. La comprensione empatica dell’altro, ovvero la capacità di mettersi nei panni dell’altro e riuscire a vedere il mondo dal suo punto di vista riuscendo a mantenere la consapevolezza della propria identità, diviene la chiave per una comunicazione efficace. Una comunicazione non direttiva e accettante, caratterizzata da comprensione, rispetto e calore è il presupposto fondamentale per una significativa “crescita” della relazione genitore-figlio. Laddove questo dialogo fosse difficile, è opportuno chiedere aiuto, se si manifestano dei possibili segni di disagio, poiché questo permetterebbe di migliorare non solo la situazione ma, riuscirebbe a dare un senso a ciò che sta succedendo al giovane e a capire quale siano le possibili soluzioni per superare le difficoltà, permettendo così di superare la temuta l’adolescenza.

Dott.ssa Erica Zanghellini Psicologa-psicoterapeuta

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EVIDENZIA CHE IN ITALIA I FURTI IN ABITAZIONE HANNO SUBITO UN AUMENTO RECORD CHE È RADDOPPIATO RISPETTO AGLI ULTIMI DIECI ANNI. OGNI DUE MINUTI VIENE SVALIGIATA UNA CASA, SPECIALMENTE NELLE GRANDI CITTÀ CHE DETENGONO IL PRIMATO DI FURTI E CHE SONO LE PIÙ COLPITE: MILANO (+229,2% NEL PERIODO 2004-2013), FIRENZE (+177,3%), TORINO (+172,6%), PADOVA (+143,3%), PALERMO (+128,4%), VENEZIA (+120,9%), ROMA (+120,6%), BOLOGNA (+104,5%) E VERONA (+103,4%).

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crescono anche i furti, sia con scasso che a mano armata, che hanno come oggetto i negozi, le farmacie, le banche e le varie attività commerciali. Reati questi che necessitano, come precisa il Viceministro alla Giustizia Enrico Costa, di particolari e urgenti norme per arginare un fenomeno che seppur in costante monitoraggio non accenna affatto a diminuire. Basti pensare che i furti nelle abitazioni sono circa 700 al giorno e che negli ultimi dieci anni, quelli denunciati, sono passati da 111mila (anno 2004) ad oltre 260mila nel 2013. Per la cronaca la zona d’Italia più colpita è il Nord-Est dove, solo nel 2013, si sono verificati oltre 92 furti con un aumento nel decennio di circa il 150%. Dati decisamente preoccupanti che non accennano a diminuire. Nel 2013 sono state denunciate per furti in abitazioni 15.300 persone con un aumento rispetto a 10 anni fa di circa il 140%.Di questi circa 1400 minori (il 9% del totale). Nello stesso periodo sono state arrestate 6.700 persone di cui 490 minori mentre i detenuti per furti in case, scippi ed altre ruberie nel 2014 sono stati 3550 con un incremento del 132% rispetto al 2007. Insieme all’aumento dei furti senza danni alle persone, sono cresciuti in maniera smisurata

anche le rapine nelle abitazioni, con minacce anche gravi ai proprietari che non di rado hanno subito violenze, percorse se non addirittura tentati omicidi. Un aumento che nel 2013 ha visto oltre 3.700 casi ed una crescita nel decennio di circa il 200%. I malviventi preferiscono i furti nelle abitazioni in quanto i negozi, le banche e le attività commerciali sempre di più sono dotati di sistemi di sicurezza molto efficaci in grado di scoraggiare i rapinatori. E sempre i dati evidenziano una forte e consistente presenza di stranieri tra i crimini per furto. Nell’ultimo anno di questi stranieri sono stati denunciati 8700 persone, arrestati il 62% e tra i detenuti il 43%. Significativo è il fatto che a differenza dei furti in abitazioni le rapine sono principalmente commesse al Sud (1.400 nel 2013) che corrisponde ad oltre il 38% del totale nazionale. Medaglia d’oro di questa speciale classifica sembrano essere Trapani, Palermo, Asti. E non può essere affatto di consolazione la classifica europea del 2012 che allora posizionava l’Italia al 6° posto preceduti da Grecia, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda. Se consideriamo però i nuovi dati è possibile, anzi certo, che il nostro paese, nel 2014, abbia migliorato, ma in posizione negativa, la classifica.

CONSIGLI E ACCORGIMENTI UTILI

UNO STUDIO DEL CENSIS

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CONSIGLI E ACCORGIMENTI UTILI

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Il quotidiano La Stampa di Torino, in merito all’aumento dei furti, ha chiesto alle forze dell’ordine alcuni consigli per evitare la presenza dei topi d’appartamento. E’ vero che non esiste un rimedio tale da combattere questo fenomeno, ma molto utili possono essere i suggerimenti che gli esperti e i carabinieri hanno dato per ridurre la possibilità di trovarsi la casa svaligiata. Ed in queste pagine li riproponiamo: 1) Se andate via per poco tempo, lasciate una luce accesa, o anche un tv o una radio perché ovviamente i rumori scoraggiano i ladri. Ci sono anche apparecchi dotati di timer che vi possono es-

sere utili. Se avete vicini fidati (fidatissimi) chiedete loro di fare dei controlli. 2) Sulla segreteria del telefono di casa registrate messaggi sempre al plurale e non dite "Non siamo in casa" ma "in questo momento non possiamo rispondere". Anche i vicini sono importanti: scambiatevi i numeri di telefono, chiamatevi se vedete movimenti sospetti. 3) Attenti alla porta d'ingresso. I carabinieri consigliano di farsi installare, ad esempio, una porta blindata con spioncino e serratura di sicurezza. Aumentate le difese "cosiddette passive" come, ad esempio, l' installazione di videocitofoni e/o telecamere a circuito chiuso. È un ac-

corgimento utile. 4) Controllate che la vostra chiave non sia facilmente duplicabile e, se dovete fare una copia, andate personalmente in ferramenta. Non lasciatela mai sotto lo zerbino. Un'abitudine questa molto diffusa nelle famiglie numerose ma è un regalo per i ladri che studiano le abitudini delle persone che vivono nell'appartamento preso di mira. 5) Chi abita ai piani bassi monti delle grate alle finestre o utilizzi dei vetri antisfondamento. 6) Collegate gli antifurto con i numeri di emergenza (nella sezione modulistica del sito www.carabinieri.it troverete le indicazioni per collegare il vostro antifurto al 112 Non informate nessuno del tipo di apparecchiature di cui vi siete dotati né della disponibilità di eventuali casseforti. Meno gli altri sanno, meglio è. Lo stesso vale per il citofono e altri dispositivi. 7) Per quanto riguarda il citofono, mettete solo il cognome e cosi anche sulla cassetta della posta per evitare di indicare il numero degli inquilini che vi abitano. Ricordate: il nome identifica l' individuo, il cognome la famiglia.

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’Azienda pubblica di servizi alla persona S. Lorenzo e S. Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, più comunemente conosciuta come “Casa di Riposo”, si estende su una vasta area limitrofa al polo ospedaliero. Nell’edificio principale, oltre ad ampi, confortevoli e accoglienti spazi comuni per le singole attività, trovano anche spazio 58 stanze ( 23 singole e 35 doppie - tutte con servizi igienici dedicati) per gli 86 ospiti che hanno deciso di trascorrere qui la loro “non più giovane età”. Presidente è il dr. Mario Dalsasso chiamato nel 2008 dall'allora sindaco di Borgo in virtù sia delle esperienze gestionali maturate che dalle provate capacità organizzative dimostrate quando, dal 2004 al 2008, è stato Presidente del Centro don Ziglio di Levico Terme (prima IPAB, poi trasformata in

casa  di Armando Munaò

APSP). E i risultati concretizzati nel tempo e con il tempo dalla “direzione” Dalsasso grazie e per effetto di un suo continuo impegno coadiuvato, dal personale, addetti e collaboratori, hanno dimostrato la validità di questa scelta che il primo cittadino di allora aveva fatto. E oggi la “Casa di Riposo di Borgo” può essere considerata, senza tema di smentita e senza spicciola pubblicità, un vero “fiore all'occhiello” non solo di tutta la Valsugana, ma anche al di fuori dei suoi confini. Risultati ottenuti, in sinergia d'intenti e d'azione, con la dinamica e quanto mai attiva dott.ssa Anna Corradini che di questo ente è la direttrice. Ed è a questo abbinamento che si deve la riuscita del non facile compito di ridare nuova vivacità e più funzionalità alla struttura, arricchendo la valle di

nuovi servizi a per gli anziani. Entrando nello specifico e nei qualificati dettagli è utile sottolineare che all'interno della Casa operano 73 dipendenti di cui 44 a tempo pieno e 29 a tempo parziale (tutti in possesso di idonea e provata qualifica) e che l'organizzazione per ambiti e i livelli di responsabilità al suo interno hanno raggiunto obiettivi decisamente molto sopra media e che gratificano sia gli addetti ai lavori che quanti vi abitano, i familiari e la popolazione di Borgo. E’ utile anche ricordare che esperienza, specializzazione e professionalità trovano la loro giusta applicazione, non solo nel nucleo per persone non autosufficienti, ma anche nella Casa Soggiorno ARCOBALENO -che fa parte integrante della struttura- e nel Centro Diurno per Anziani inaugurato nel 2014 a Scurelle.

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DIALOGO

CON IL PRESIDENTE

MARIO DALSASSO Presidente Dalsasso sui vostri depliants è presente lo slogan “Passione professionalità … casa”. Cosa significa? “E’ uno slogan che racchiude in sé il senso del nostro agire poiché sintetizza la mission dell’APSP di Borgo Valsugana, protesa ad orientare il suo agire a favore degli anziani coniugando professionalità, servizi di qualità, attenzione alla dimensione relazionale, cura negli allestimenti interni in ottica gentlecare, integrazione con il territorio”.

E’ auspicabile, sottolinea il Presidente Dalsasso che quanto prima si possa arrivare ad una maggiore intesa e collaborazione con tutti coloro che a vario titolo si occupano di anziani in Valsugana. Mi riferisco in particolare, non solo alla Comunità Valsugana e Tesino e all’Azienda sanitaria, ma anche e soprattutto alle altre Aziende pubbliche di servizi alla persona che gestiscono residenze per anziani non autosufficienti in valle. Insieme al Consiglio di Amministrazione che presiedo sono infatti convinto che una più solida collaborazione tra esse e una loro specializzazione siano condizioni essenziali per rendere più funzionale e più qualificato il servizio da destinare agli anziani. E non soltanto per una migliore qualità di vita degli ospiti, ma anche per seguire le indicazioni della spending-reviev che oggi l’attualità politica, economica e sociale ci impone e ci suggerisce.

Perché un imprenditore come Lei con un trascorso di amministratore pubblico in valle è stato chiamato a gestire questo ente in ambito socio-sanitario? “La legge regionale 7/2005, che ha trasformato le IPAB regionali in APSP, prevede quali requisiti per ricoprire il ruolo di amministratori competenza ed esperienza comprovate in ambito di gestione aziendale, amministrazione pubblica, servizi socio-sanitari. L’APSP di Borgo è un’azienda a tutti gli effetti, seppure pubblica ed erogatrice di servizi socio-sanitari e il Comune di Borgo, che mi ha designato nel 2008 e confermato la sua fiducia nel 2013, ha ritenuto importanti, per rilanciare l’ente, la professionalità acquisita nel mio ambito lavorativo e l’esperienza maturata come assessore e Presidente dell’allora Comprensorio”.

Un ringraziamento particolare allo Studio Arena per il servizio fotografico

Cosa comporta gestire un Ente così complesso? “Innanzitutto è necessario comprendere quali e quante sono le esigenze della struttura, del personale che ci lavora ma soprattutto degli ospiti che sono il vero punto di riferimento del nostra fare. La persona anziana necessita di costante attenzione e di continuo impegno da parte di tutti affinchè la Casa di riposo diventi per lui la “sua” abitazione. Di poi fare in modo che la quotidianità dei residenti trascorra nel migliore dei modi con momenti di relax, di aggregazione e di vera vita in comune” Nella struttura da Lei diretta molteplici sono le problematiche quotidiane. Quali a suo avviso quelle che necessitano di impellente soluzione: “Le problematiche più frequenti sono legate alla necessità di garantire un servizio 24 ore al giorno, di mantenere alta la qualità senza perdere di vista il contenimento dei costi (vedi le azioni per l’efficientamento energetico), di rispondere ai bisogni degli anziani che sono in costante evoluzione (vedi ad esempio l’aumento di persone con problemi di demenza)”. Quali sono i servizi erogati dall’APSP di Borgo? “Residenziali (residenza sanitaria assistenziale, casa soggiorno), semiresidenziali (centro diurno), servizi al territorio (pasti, convegni, corsi di formazione per familiari e volontari,

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momenti culturali e ludici). Nel mese di maggio aprirà ed avrà sede, presso gli uffici amministrativi, uno sportello territoriale per promuovere la figura dell’amministratore di sostegno, organizzato in collaborazione con l’Associazione Comitato per l’Amministratore di Sostegno in Trentino e la Comunità Valsugana e Tesino”. Come può descrivere il rapporto tra i familiari e i residenti della sua struttura. “Da parte nostra, e mi riferisco a tutto il personale compreso l’amministrativo, c’è sempre stata una grande attenzione alle loro istanze, sia con incontri periodici strutturati sia attraverso quotidiani contatti informali. Nulla deve essere lasciato al caso, ma analizzato in tutti gli aspetti. Quindi anche formazione mirata a loro e ai volontari su tematiche di interesse orga-

nizzati annualmente (vedi quello appena concluso sul tema della relazione con persona affetta da Alzheimer), supporto a richiesta da parte di uno psicologo presente in struttura ogni settimana, somministrazione di questionari di gradimento” Come si concretizza l'ospitalità degli anziani? “Nella nostra “Casa” abbiamo sempre cercato di offrire agli ospiti le migliori e soddisfacenti condizioni di vita mettendo a loro disposizione la qualità degli spazi esterni (giardino, campo bocce e ga-

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mente innovativa per impostazione progettuale e realizzazione, studiata per persone con demenza”.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (insediato nell’agosto 2013): Dalsasso Mario (Presidente) Cenci Elisabetta Coretti Luciano Divina Annalia Peruzzo Rosangela Valandro Giovanna Venturini Francesco (Vice Presidente) www.APSPborgo.it - Tel.: 0461 754123 zebo realizzati a partire dal 2008) e la funzionalità di quelli interni. Ricordo in particolare la nuova cappella inaugurata nel 2009,il nucleo casa di soggiorno “Arcobaleno” inaugurato nell’estate 2012, l’abbellimento dell’atrio al piano terra e degli spazi comuni dei tre piani in ottica gentlecare. Da ultimo, nel febbraio 2015, è stato completato un nuovo nucleo di casa di soggiorno al terzo piano). E a Scurelle gestiamo il Centro Diurno per Anziani, una struttura assoluta-

Nel corso del suo mandato Lei ha effettuato essenziali trasformazioni che hanno migliorato la vita degli ospiti. Ci può dire quali? “Molteplici sono state le cose realizzate, ma su tutte mi preme sottolineare il completamento e la ristrutturazione della struttura (inaugurazione nel 2012),il nuovo nucleo casa di soggiorno, la realizzazione del parco con annesso campo bocce e gazebo, ottimali e funzionali migliorie interne, e la collaborazione con il Comune di Scurelle per la progettazione e realizzazione del nuovo Centro Diurno per Anziani che ha iniziato la propria attività nel marzo 2014”.

Revolucion!", una produzione auto realizzata che ha riscosso interesse e curiosità dentro e fuori dal Trentino ed è stata presentata addirittura al Trento Film Festival. Ricordo ancora il torneo dell'amicizia di bocce tra le APSP della provincia, la mostra fotografica "Ma che film è la vita" e più recentemente la Band "gli Insoliti" che ha portato i nostri anziani agli onori della cronaca locale e non. Questo fa capire la volontà di proporre un’immagine dell'anziano in casa di riposo lontana dagli stilemi classici: l'anziano ha voglia di partecipare, di vivere e di essere creativo. Da qui la stipula di una convenzione con il Comune di Borgo, grazie alla quale, in collaborazione con la biblioteca di Borgo, da tre anni presso gli spazi dell’APSP vengono realizzati serate di letteratura, momenti di integrazione intergenerazionale anziani e bambini, concerti aperti alla popolazione”

E in merito alle particolari attività ludico-ricreative da Lei promosse? “L'idea di essere parte di una comunità in modo attivo è sempre stato il motore della filosofia della nostra azienda. Filosofia che è sintetizzata da una serie di iniziative realizzate negli ultimi anni: nel 2009 il film "Viva la

i 3 moschettieri: da sinistra Anna Corradini, Gianna Furlin e Rodolfo Ropelato

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CASA SOGGIORNO ARCOBALENO Struttura residenziale per persone anziane autosufficienti che offre comfort e servizi di natura alberghiera, animazione, assistenza di base e infermieristica, attività motoria e di educazione alla salute. Le stanze, singole o doppie, sono dotate di servizi igienici, antenna TV e, a richiesta, di telefono personale. A servizio delle camere c’è una piccola cucina e una sala soggiorno con accesso diretto al parco. Gli spazi e gli arredi, curati e di recente realizzazione, richiamano il più possibile luoghi familiari. La Casa Arcobaleno, collocata all’interno della residenza sanitaria assistenziale, si affaccia sull’atrio d’ingresso e sul polo animazione. E’ situata in un rinnovato e moderno edificio vicino all'ospedale e al centro del paese, circondato da un grande parco con campo bocce, orti tradizionali e sospesi e percorsi pedonali.

RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE (RSA) Il Centro è stato progettato e arredato con l’attenzione di costruire un “ambiente protesico” in grado di compensare le disabilità, limitare i rischi e l’agitazione degli ospiti. L’ambiente richiama il più possibile luoghi familiari sostenendo così l’anziano nel mantenimento delle proprie abilità residue. Nell’innovativo giardino Alzheimer si stimolano sensazioni uditive, tattili e visive dando risalto a colori e profumi; i percorsi protetti consentono a tutti gli ospiti di muoversi con la massima sicurezza. La segmentazione delle aree interne permette di avere spazi separati per lo svolgimento di attività individuali e in piccoli gruppi. E' presente inoltre uno spazio attrezzato per il riposo con poltrone reclinabili e letti per consentire a chi è abituato a coricarsi dopo pranzo di continuare a conservare questa abitudine.

CENTRO DIURNO PER ANZIANI di SCURELLE Il Centro è stato progettato e arredato con l’attenzione di costruire un “ambiente protesico” in grado di compensare le disabilità, limitare i rischi e l’agitazione degli ospiti. L’ambiente richiama il più possibile luoghi familiari sostenendo così l’anziano nel mantenimento delle proprie abilità residue. Nell’innovativo giardino Alzheimer si stimolano sensazioni uditive, tattili e visive dando risalto a colori e profumi; i percorsi protetti consentono a tutti gli ospiti di muoversi con la massima sicurezza. La segmentazione delle aree interne permette di avere spazi separati per lo svolgimento di attività individuali e in piccoli gruppi. E' presente inoltre uno spazio attrezzato per il riposo con poltrone reclinabili e letti per consentire a chi è abituato a coricarsi dopo pranzo di continuare a conservare questa abitudine.


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Don Daniele è stato ordinato sacerdote il 26 giugno del 1995 nel Duomo di Trento. Ha iniziato la vita pastorale come Vicario parrocchiale per otto anni nella chiesa di San. Giuseppe, a Trento e poi sacerdote ad Aldeno, Cimone e Garniga Terme prima di giungere il 19 ottobre 2014 a Borgo Valsugana. ”Sono diventato sacerdote, ci tiene a sottolineare, perché affascinato dal modo di fare di altri preti che ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare. E oggi mi sento veramente realizzato e sono molto felice della mia scelta.”

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LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME

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in questo titolo e in queste parole, pronunciate da Gesù duemila anni fa, che si può sintetizzare l'essenza dell'essere sacerdote di Don Daniele, il nuovo parroco di Borgo Valsugana, chiamato mesi fa a sostituire, in un avvicendamento, Don Mario, decano per più di vent'anni nella nostra comunità. Ed è appunto nella vera concretizzazione di “ lasciate che i bambini vengano a me” che è iniziato a Borgo il sacerdozio del ”nostro” parroco. Un sacerdote, Don Daniele, che è subito piaciuto perché, sin dai primi giorni, ha dimostrato non solo un diverso modo di proporsi ai fedeli e una particolare dinamicità nel suo essere vicino alla gente, ma anche e principalmente di essere in grado di aprire i cuori per meglio comprendere la parola di Dio, l’amore per il prossimo e tutto ciò che fa parte della “cristianità”. Per i non credenti que-

ste doti, evidenziate dal ”nostro” parroco, potrebbe essere qualcosa d’insignificante, ma per i cattolici è un qualcosa che non è facile possedere. E quando la si ha e si riesce a trasmetterla agli altri, allora abbiamo davanti un esempio di vita. E i risultati ottenuti da Don Daniele sono sotto gli occhi di tutti e sono indiscutibili. Basta infatti vedere la grande partecipazione dei fedeli – specialmente nella “affollata” Messa domenicale – per rendersi conto di quanto, in così breve tempo, “ Egli” ha saputo fare. E l’ha fatto con semplicità e con una comprensibilissima capacità di linguaggio per coinvolgere e richiamare l’attenzione di tutti, portando alla comunità un diverso modo di essere parroco e interpretando la “nuova” parola della Chiesa che ha nel Papa Francesco la massima espressione. Le sue, infatti, non sono le tradizionali prediche, ma un voluto, desiderato e particolare dialogo con tutti, specialmente con i più giovani che per Don Da-


rnisa la ala. le nde te le o, i” to na aer re run re nla ha la e. on eo, re eoa-

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niele sono il vero punto di riferimento e dal quale inizia la crescita cattolica. E tutti sono, anzi siamo, rimasti colpiti da Don Daniele: i giovani delle diverse età, gli adulti, gli anziani e le famiglie e forse anche coloro i quali, per diverse motivazioni, si erano allontanati dalla Chiesa e dalla religione cristiana. Don Daniele, in pochissimo tempo, ha fatto rinverdire e rifiorire in tutti noi la pianta della fede e a fare crescere nei più piccoli il seme della speranza, della carità, dell'altruismo nonché le gemme di tutti quei sacri principi che sono elementi portanti del nostro essere “cristiani”.

Essere sacerdoti, a nostro modesto avviso, non è cosa semplice. Non è facile comunicare e portare nelle case le parole di pace e fratellanza, specialmente in una società continuamente in evoluzione (o involuzione) dove si stanno perdendo, purtroppo, i principi morali, sociali e religiosi. Ed è Don Daniele che con parole semplici conferma la nostra analisi quando afferma che “sarà colpa dei tempi o della società, del mancato e ideale rapporto tra la gente o anche del “non” dialogo all’interno delle famiglie, ma di una cosa si è certi: è necessario un continuo impegno di tutti, nessuno escluso affinchè ai giovani si dia un futuro e una possibilità di nuova e migliore vita. In questa modernità molto spesso, la gente è confusa e quindi non avendo una “luce” sicura e illuminante o un esempio certo, cerca altre motivazioni che non raramente la allontana dalla fede e dal “credo”. E queste affermazioni espresse dal nostro parroco trovano nel suo fare la più concreta realizzazione specialmente quando sottolinea, non solo a parole ,ma anche con i fatti, “che è principalmente ai bambini che dobbiamo rivolgersi. E’ proprio a loro che

Un ringraziamento particolare a Fotoottica Trintinaglia per la gentile concessione delle foto pubblicate nell’intervista

dobbiamo indirizzare la nostra attenzione, per valorizzarli al massimo e aumentare spiritualmente quel cordone ombelicale che li unisce alla famiglia e specialmente ai Papà che non sempre dimostrano di essere il vero punto di riferimento. Purtroppo - continua Don Daniele - ci troviamo nella società dei consumi sfrenati e della comunicazione di massa anche se oggi nessuno trasmette al prossimo messaggi di pacificazione e di vera aggregazione”. E a proposito dell’oratorio vale la pena sottolineare, oltre ai gruppi e all’insegnamento della catechesi, tutte le iniziative messe in essere da Don Daniele con l’aiuto degli “insostituibili” collaboratori, diaconi (Aldo Camprestrin e Pierino Bellumat) e i catechisti, ai quali si indirizza un nostro ringraziamento per la loro azione ed il loro impegno. Su tutte spicca la “cena povera”, un particolare momento di raccolta dove tutti, fidanzati e coppie con i loro rispettivi figli, trovano e sperimentano, davanti ad un piatto di minestrone, la vera socializzazione e la vera essenza del vivere in comunità. E sempre per la comunità Don Daniele ha organizzato alla fine del mese di settembre un pellegrinaggio in terra santa per permettere alle famiglie di uscire dalla quotidianità e incontrarsi tra famiglie e per dare vita, come sottolinea, “ad una nuova intesa tra individui per un futuro migliore”.

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ALTRI ORIZZONTI

Associazione di Solidarietà Sociale

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n impegno, quello di Giovanni, iniziato nel 2006, meritevole di plauso e pubblico riconoscimento perché nel corso degli anni e con concreti aiuti ha saputo rendere migliore e più vivibile la quotidianità di bambini, famiglie e anziani di questa parte del mondo. Da allora, dal giorno della sua costituzione, Altri Orizzonti, con tutto il direttivo in testa, ha continuato su questa strada, egregiamente percorsa dal nostro “Nonno Vigile”, ponendosi obiettivi di solidarietà e aiuto ai più bisognosi non solo in Etiopia, ma anche nelle nostre zone, avvicinandosi ai meno abbienti per aiutarli e sostenerli nelle loro più elementari esigenze di vita. Una concretizzazione di intenti resa possibile grazie e soprattutto ai contributi e offerte dei singoli cittadini, delle pubbliche Istituzioni (Associazione Carabinieri in congedo di Borgo Valsugana), BIM di Borgo Valsugana e Comunità di Valle), degli enti e ditte private e degli Istituti di Credito (CROSS, Cassa Rurale Olle-Samone e Scurelle e Cassa Centrale Banca- Credito Cooperativo di Trento, e alla Fotoottica Trintinaglia) che con i loro tangibili aiuti economici hanno aiutato, prima Giovanni De Marchi e poi Altri Orizzonti a realizzare i vari progetti di solidarietà. A tutti loro il riconoscimento non solo della

nostra redazione, ma anche e principalmente di coloro i quali, nel tempo, hanno usufruito dei contributi così munificamente offerti. E da queste pagine ci sembra doveroso rivolgere anche un pubblico elogio e gratitudine a tutte quelle realtà di casa nostra, e sono davvero tante, che operano nel rispetto di quel principio morale e civile che vuole tutti i cittadini - nessuno escluso - impegnati a realizzare quella solidarietà e quell'altruismo” che spesso sono citati nelle grandi occasioni, ma che non sempre - purtroppo - trovano vera applicazione. In questi 4 anni Altri Orizzonti ha saputo dare veri e concreti aiuti (economici, alimentari, abbigliamento ed altro) a famiglie bisognose della Valsugana e fuori regione e contribuito, con grosse donazioni, alla realizzazione di opere e strutture nei vari villaggi in Etiopia dove opera Padre Paolo Angheben. E a proposito di opere e strutture realizzate in Etiopia è doveroso sottolineare che Giovanni Demarchi si è recato ben 6 volte in Africa e che con le offerte dei valsuganotti ha contribuito a realizzare il ponte della Stella Speranza e Solidarietà nel Villaggio di Minnee e la scuola elementare di Daka Bora. E riteniamo sia giusto evidenziare quanto Altri Orizzonti ha saputo concretizzare, anche in una forma di collaborazione economica, in questi 4 anni.

Moltissime sono le Associazioni e le Onlus che operano in Valsugana e che nella loro essenza hanno il precipuo compito della solidarietà in tutti i suoi più qualificanti aspetti. Una di queste è “Altri Orizzonti” nata nel 2011 per continuare e potenziare la positiva esperienza di Giovanni De Marchi, il “Nonno Vigile” di Borgo che con vero altruismo, dedicandosi alla raccolta di fondi e offerte, ha reso possibile la realizzazione di moltissime iniziative promosse da Padre Paolo Angheben di Vallarsa, da oltre 35 anni missionario in Etiopia mei villaggi Debre Selam, Minne, Weragu e Daka Bor e ora a Modjo.

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IN ETIOPIA, NELLA MISSIONE CATTOLICA DI PADRE ANGHEBEN: 1) Costruzione di una sala biblioteca a Debre Selam; 2) Realizzazione di un campo sportivo, di calcio e di pallavolo a Debre Selam; 3) Realizzazione di una condotta per l’acqua a Daka Bora; 4) Costruzione di una sala mensa dormitorio per 180 bambini presso la scuola materna di Modjo; 5) Costruzione di una sala multifunzionale ad Alemtena; 6) Finanziamento per permettere a 2 ragazze di ultimare gli studi per infermiera e farmacista; 7) Contributo economico per il pagamento dello stipendio di maestri nei villaggi di Minne e Veragu.

In questo momento, e per tutto il 2015, l’Associazione è impegnata nella realizzazione di uno dei tre progetti di riqualificazione del reparto maternità della Clinica di Modjo che garantirà l’assistenza a 1200 donne e bambini con cure mediche ed vaccinazioni varie. Progetto questo completamente finanziato da Altri Orizzonti.

IN VALSUGANA E IN ITALIA: 1) Aiuto a famiglie terremotate a Mirandola (Modena); 2) Aiuto a famiglie bisognose della Valsugana, della provincia e della regione; 3) Collaborazione con AVULLS di Borgo e Casa Ama di Borgo; 4) Adozione pluriennale di 2 bambini con la Onlus Casa Mhjri di Rovereto; 5) Sostegno a famiglie di Zanzibar (Tanzania); 6) Contributo alle Clarisse di Borgo. 7) Acquisti di generi alimentari ed articoli sanitari che sono stati destinati a famiglie bisognose di Borgo e della Valsugana.

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SCI CLUB CIMA XII

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Anche lo Sci Club Cima XII, come molte società, ha presentato l’annuale rendicontazione ”sportiva” con un bilancio decisamente positivo di quanto raggiunto nelle varie e molteplici attività, che, hanno sì, richiesto fatica e dispendio economico, ma alla fine hanno egregiamente gratificato di soddisfazioni il Direttivo, i collaboratori e i genitori. Una attività notevole suddivisa per settori e che ha disegnato un quadro molto positivo di quanto fatto a livello agonistico, ricreativo e d’insegnamento.

SCI DI FONDO Nonostante la situazione metereologica non sia stata favorevole, è stato comunque possibile, organizzare un corso di sci, in collaborazione con lo Sci Club Val Campelle (al quale vanno i ringraziamenti), grazie anche alla tenacia di Sara e al sempre disponibile Marco Rosso. Il corso è iniziato il 4 gennaio al lago di Tesero e si è concluso in Val Campelle. Il gruppo ha partecipato quest’anno a varie gare: Trofeo Topolino - Lago di Tesero; Mini marcialonga – Lago di Tesero; Trofeo rifugio al Faggio – Val di Ledro – gara F.I.S.I.; Gara sociale – Val Campelle; Memorial Giordano Purin – Val Campelle – gara F.I.S.I.

SCI ALPINISMO Anche se molte gare sono state rinviate o cancellate per mancanza di neve, gli atleti del Cima XII hanno partecipato a: Folga skialp Race, Pitturina skialp, Cima d’Asta, Trofeo Kreuspitze, Dolomiti di Brenta, Pizzolada e per ultima la Marmoleda full gas. Tra i partecipanti i più assidui merito ad Agostino, Alessandro, Camillo ed Elia (classe 2001) che nelle notturne della propria categoria è sempre riuscito a salire sul podio. Al “magnifico” Camillo una citazione speciale perchè anche quest’anno ha vinto il Campionato Italiano Lunghe Distanze, nella trasferta sull’Abetone realizzando il miglior tempo assoluto vincendo anche la classifica finale – cat.

Master – della Pro Winter Cup. e Alessandro che è riuscito ad arrivare subito dietro i grandi nomi dello Skialp.

SCI DI DISCESA I corsi per principianti hanno visto una buona partecipazione di bambini e ragazzi i quali non solo hanno imparato la tecnica, ma soprattutto si sono divertiti. I vari gruppi di PREAGONISTI e AGONISTI hanno lavorato molto con impegno e costanza e i risultati si sono visti anche nelle gare importanti, alcune delle quali strutturate in maniera nuova, più impegnativa, ma sicuramente più emozionante. Un meritato “bravi” perché si sono veramente impegnati e dato il massimo arrivando ad occupare, in tutte le occasioni posizioni di riguardo e in molti casi a salire sul podio. GARA SOCIALE – “TROFEO CIMA XII” (slalom riservato ai soci di tutte le età). Il tracciato,in Loc. Marande (P.so. Brocon), ha visto al cancelletto 60 concorrenti che, con grinta e spirito goliardico, si sono lanciati fra le porte di un gigante da campionati. Una gara agonisticamente sopra media che si è conclusa con il tradizionale rinfresco all’aperto dove, “el Masone e el Franseloto” hanno avuto il loro bel daffare nel tagliare pane, salumi vari, formaggi e dolci per riuscire a stare al passo dei… consumatori. Di poi, all’Hotel Spera, la premiazione nel corso della quale il presidente Riccardo Giacometti, dopo aver ringraziato i partecipanti, e quanti hanno lavorato, ha voluto ricordare i Soci Fondatori e/o collaboratori del Sodalizio che negli anni si sono succeduti. CAMPIONI SOCIALI Anna Girardelli (anno 1997) e Christian Bernardi (anno 1995).

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 di Mario Pacher

Roncegno Il suo libro

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stato presentato di recente il libro di Giulio Candotti “Luci e ombre dell’arcipretale di Roncegno, e delle sue filiali S. Brigida, Novaledo e Marter”. Un volume di quasi 900 pagine, frutto di ben 20 anni di ricerca, con migliaia di notizie riguardanti il passato storico di quella che oggi è l’Unità Pastorale SS. Pietro e Paolo a Roncegno. L’appuntamento è stato introdotto da un canto da parte del Coro San Osvaldo che ha fortemente emozionato l’autore che, con occhi lucidi, ha affermato: “Voglio ringraziare quanti hanno collaborato in questa mia profonda analisi e ricerca in particolare mia figlia Luisa e suo marito Gianantonio per il lavoro di computerizzazione,

traduzione e trascrizione. Ed ancora i Comuni di Roncegno e Novaledo, le Casse rurali di Roncegno e Levico Terme, Fausto Eccher che ha disegnato la chiesa di Roncegno che vedete in copertina. Ho trascritto i documenti, come li ho trovati nei vari archivi del Trentino, di Feltre e di altre città”. Lo storico Emanuele Curzel ha poi descritto l’opera spiegando la sua suddisvisione nei vari capitoli. Curzel non ha mancato di sottolineare anche le “ombre” che Candotti aveva riportato nel volume parlando di taluni sacerdoti che, nei secoli trascorsi, avevano avuto un contegno non in sintonia con

Nella foto: Giulio Candotti, Emanuele Curzel e Giuliana Gilli

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lo spirito del Vangelo nel loro ruolo di curatori d’anime. Il parroco don Augusto Pagan: “Il lavoro del maestro Candotti ci dona il frutto della sua passione per la storia e per l’amore verso la nostra comunità”. Dal canto loro il primo cittadino Mirko Montibeller e l’assessore alla cultura Giuliana Gilli: ”Non possiamo che essere grati al maestro Candotti per quest’opera che si aggiunge ad altre e che assieme costituiscono un significativo patrimonio culturale”.

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AUSER IN ASSEMBLEA  di Mario Pacher

Pergine

Nella foto: Tutto il direttivo Auser al termine dell’assemblea.

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resso le scuole don Milani di Pergine, si è svolta l’assemblea degli iscritti alla locale associazione Auser. Dopo la nomina di Armando Pergher a presiedere i lavori, il presidente Elia Bernardi ha fatto osservare al centinaio di soci intervenuti, un momento di raccoglimento in ricordo di quei soci venuti a mancare nel corso del 2014. Poi ha ringraziato i vari enti e le associazioni che sostengono e collaborano con questo Ente. Ha ricordato poi che, “grazie al lavoro di tutti e al cosiddetto passaparola, i nostri soci sono in continuo aumento tanto che, partiti nel 2008 con 14 soci fondatori, al 31 di-

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cembre dello scorso anno eravamo ben 410”. La novità importante del 2014, ha poi ricordato, è stata la pubblicazione del libro della “Sciarpalonga” ideato dalla vicepresidente Maria Sartori e realizzato in collaborazione con il medico dott. Lino Beber, i soci Sergio Grisenti e Paola Zampedri. Il cassiere Armando Pergher ha poi illustrato il bilancio economico che si è chiuso con un saldo attivo soddisfacente. Il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer ha espresso gratitudine all’AUSER assicurando il costante sostegno dell’amministrazione comunale. Lodi anche dall’assessore della Comunità di Valle

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Alta Valsugana Walter Moser. Hanno poi preso la parola il presidente dell’APSP Marco Casagrande, il vice presidente della Cassa Rurale Stefano Zampedri, la responsabile di “Cooperazione reciproca” in seno alla Cassa Rurale e consigliera della locale APSP Carla Zanella, altri rappresentanti di enti che cooperano nell’attività, la direttrice della Coop. CS4 Nicoletta Molinari. Il dott. Lino Beber ha presentato il suo nuovo libro “Educare alla salute in allegria”, mentre Carmen Carli di Pergine ha letto una sua poesia, specifica per l’Auser, quale punto di sostegno per tante persone.

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Calceranica

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UN POMERIGGIO

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iĂš di sessanta iscritti al gruppo Pensionati e Anziani di Calceranica hanno trascorso recentemente presso la loro sede, un allegro pomeriggio di festa. Dopo le parole di benvenuto della presidente Gilia Fontana, recentemente riconfermata alla carica e il saluto del sindaco Sergio Martinelli, il poeta dialettale Guido Leonelli ha letto diverse poesie dialettali, tratte dalle sue tante pubblicazioni.

Le sue rime, molto apprezzate, sono state intervallate dalle esecuzioni, con pianoforte, violino e flauto, degli allievi della Scuola Civica Musicale di Caldonazzo, guidati da Elisabetta Wolf e da altre insegnanti. Poi anche la maestra Agnese Agostini di Caldonazzo, ha dato lettura di alcuni racconti contenuti nelle sue pubblicazioni storiche. Un abbondante buffet ha concluso l’allegro pomeriggio.

Nella foto: Una esibizione dei ragazzi della scuola e, nel riquadro, una recita di Leonelli.

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Caldonazzo

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LA SERATA ANNUALE

SULLA POESIA A nche i poeti del ”Cenacolo Valsugana” nel libro di poesie dei poeti locali. Da alcuni anni l’Assessorato alla Cultura del comune di Caldonazzo rappresentato dalla prof. Elisabetta Wolf, realizza con i poeti di Caldonazzo la “Serata annuale sulla poesia”, con la presentazione ed i commenti dello scrittore Giorgio Ragucci. Sin dal primo incontro i poeti sono costantemente cresciuti di numero e così anche le poesie sono aumentate e si sono “scoperte anche nuove voci”. I contenuti inizialmente potevano essere

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liberi, poi si è passati ai temi specifici che riguardavano sempre la vita reale: casa, paese, affetti, ricordi. Alla bella iniziativa hanno sempre partecipato i poeti aderenti al Cenacolo Valsugana di poesia, cultura e tradizioni residenti a Caldonazzo. Questi i loro nomi: Rosa Maria Campregher, Livia Marchesoni, Rosanna Gasperi, Diego Oricchio e Flavio Conci. Loro hanno proposto in genere delle liriche di pregio ma alcune volte anche liriche ironiche che sempre hanno entusiasmato il pubblico. Ora l’assessorato alla cultura intende realizzare un primo

Nella foto: Un trio di poeti del Cenacolo Valsugana con Roberto Murari, in occasione della serata alla APSP di Pergine.

libro con tutte le poesie dei poeti locali, quelli di prima adesione e anche dei successivi incontri. Il volume viene così ad aggiungersi alla vasta opera di editoria popolare che nel paese di Caldonazzo è stata e viene sempre molto apprezzata. I poeti del Cenacolo Valsugana sono stati recentemente pure membri di giuria del concorso “I Nonni raccontano”, in cui è stata premiata anche la classe dell’insegnante Silvia Curzel. Un trio di poeti del Cenacolo Valsugana si è recentemente esibito anche alla Casa di Riposo di Pergine.

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Levico Terme

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gana con Pergine.

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30 ANNI

DI CORO

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ar parte di un coro è senza dubbio un prestigio che non tutti possono vantare. Solo una grande passione per il canto ed una bella voce possono spingere le persone ad impegnarsi nelle tante prove di canto e nelle trasferte per i concerti che nella maggior parte dei casi si fanno fuori sede. Un impegno insomma che tante volte obbliga a togliere del tempo prezioso anche alla famiglia. Ed è giusto quindi che dopo tanti anni di sacrifici vi sia qualche riconoscimento per

dire grazie a questi coristi. E così ha fatto il Coro Cima Vezzena che ha voluto recentemente premiare, nel corso di un momento conviviale presso un noto ristorante di Levico Terme, alcuni cantori per la loro lunga ed assidua appartenenza. I più datati nel tempo sono risultati il cav. Enzo Libardi, Marco Tavernini e il diret-

Nella foto: I tre premiati e, alle spalle, il presidente Osvaldo Gabrielli

tore del coro Mauro Martinelli che sono stati premiati con diploma per i loro 30 anni di impegno nel canto.

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Barco di Levico

Levico Terme

I PENSIONATI: ONORE

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n apertura di lavori dell’assemblea dei pensionati di Barco, la presidente Elda Gina Moser ha fatto osservare un minuto di silenzio in memoria di quei soci che durante il 2014 hanno lasciato questa vita. Poi Nella foto: Un istante dei lavori con la presidente e le autorita’. ha presentato il bilancio dell’attività svolta nel 2014 e il programma per il 2015. nale ed altri appuntamenti ancora “Il nostro gruppo, ha detto fra in collaborazione anche con la l’altro, si impegna non solo per i parrocchia. La segretaria Esther nostri oltre 150 soci ma per tutta Thomas ha quindi illustrato il bila comunità”. Anche per l’anno lancio. Presenti ai lavori anche il in corso sono in cantiere una consigliere provinciale Gianpiero nuova serie di feste in sede e in Passamani, il sindaco Michele Sarmontagna, momenti conviviali, i tori con l’assessore Werner Acler compleanni dei propri iscritti, la che hanno elogiato questo attivo festa dell’anziano, la festa patro- Gruppo.

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AL MERITO

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u proposta del commendatore e vice console d’Austria Mario Eichta, il Colonnello Prof. Cav. Friedrich Schuster, a nome della Croce Nera Austriaca ha consegnato alcune onorificenze in Trentino: al Generale Dario Buffa presso la Caserma Pizzolato di Trento alla presenza del Prefetto dr. Francesco Squarcina e il presidente della sezione ANA di Trento Maurizio Pinamonti. Poi nel pomeriggio a Levico il Col. Schuster, accompagnato dal generale Buffa e ancora dallo stesso comm. Eichta, ha consegnato all’ex sindaco di Levico Terme ed assessore Arturo Benedetti, l’onorificenza al merito della Croce Nera Austriaca per la sua lunga attività al servizio della popolazione e per l’impegno nella manutenzione del cimitero militare. Presenti alla cerimonia il sindaco Michele Sartori con l’intera Giunta, il consigliere provinciale Gianpiero Passamani e i rappresentanti di tutte le associazioni di Levico.

Pergine

BENEFICIENZA P iù di cinquanta persone hanno preso parte alla tombola per beneficenza organizzata presso il Teatro delle Garberie dalla locale Associazione AUSER. L’idea di questa iniziativa è venuta dal direttivo, in particolare dal presidente Elia Bernardi e dalla sua vice Maria Nella foto: Durante il gioco della tombola a Pergine.

Sartori, al fine di poter aiutare una famiglia di Vignola Falesina, composta da marito, moglie e due figli ancora in tenera età, che hanno avuto la loro casa e tutto l’arredamento, completamente distrutti da un furioso incendio. Pure la popolazione ha voluto dimostrare tanta sensibilità donando all’Associazione dei ricchi premi da mettere in palio fra i vincitori di questo antico gioco. Il ricavato della tombola, 300 euro, è già stato versato su un conto corrente acceso presso la Cassa Rurale di Pergine.

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BLACK BEARS RUGBY CLUB

Il Rugby, come ci dicono i dirigenti del BLACK BEARS RUGBY CLUB, è uno sport di aggregazione, portatore di valori sani, positivi, alternativi e dove vengono insegnate, lealtà e rispetto per l’avversario e per la propria squadra, dignità e agonismo,, collettività nella difficoltà, socialità e non individualità. Non a caso, è l’unico sport di squadra che gioca il “Terzo Tempo” fuori dal campo a partita oramai conclusa ovvero fermarsi a mangiare con gli avversari in un momento aggregante che i giocatori delle squadre disputano in una ritrovata “fratellanza” ed amicizia, dopo che per tutto l’arco della partita si sono affrontati a viso aperto, con placcaggi, mischie e corse a perdifiato. Ed infine salutarsi con la più classica delle pacche sulle spalle e una sportiva stretta di mano, dandosi appuntamento al prossimo match.

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ra gli sport che giornalmente vengono praticati in Italia, il Rugby è forse quello che riceve meno attenzione da parte dei media e dell’informazione televisiva. Per effetto di queste mancanze non sono molte le persone che lo conoscono, che lo seguono e che ne apprezzano le caratteristiche agonistiche e socializzanti. Oscar Wilde, il noto scrittore, quando gli chiesero come definiva il rugby rispose: “il calcio è uno sport da gentiluomini fatto da bestie, mentre il rugby è uno sport da bestie fatto da gentiluomini”. Ancora oggi, infatti, a dispetto delle sue “nobili” origini molto lo considerano sport brutale e violento. Si dice che il rugby nacque in uno dei più aristocratici collegi inglese (appunto quello di Rugby da dove prese poi il nome quando un giovane studente, William Webb Ellis, durante una partita di calcio, giocata nel 1823, afferrò il pallone (rotondo) e invece di calciarlo per come le regole stabilivano, partì a razzo con palla in mano verso la parte avversa del campo. In Italia non si è certi quando si inizia a giocare il rugby, ma da ricerche e testimonianze storiche sembra che la sua nascita possa essere collocata tra il 1890 ed il 1895 a Genova per merito della comunità inglese mentre la prima partita fu giocata nel 1910 a Torino tra il Racing Club de Paris e il Servette e il primo campionato italiano si svolse nel 1929

e comprendeva sei delle sedici squadre attive in Italia. In Valsugana, alcuni anni orsono, precisamente nel 2011 nasce ufficialmente il “Laghi Rugby Club” che dopo alcuni anni (2014) prenderà l’attuale denominazione di BKACK BEARS RUGBY CLUB. Gli anni iniziali, per questo sodalizio sportivo, sono stati decisamente duri non solo per la mancanza di un proprio campo dove allenarsi e giocare, per la poca sensibilizzazione da parte dei residente, e anche per il fatto che i genitori non vedevano di buon occhio uno sport che in molti definivano “duro”. Ma come spesso avviene i tempi “maturano” ed oggi questa realtà sportiva ha trovato in quel di Borgo Valsugana, il luogo ideale dove allenarsi e giocare, ponendosi come esempio di vita sportiva ai bambini e ragazzi ai quali trasmettere il principio dell’impegno per poter ottenere risultati non solo sportivi, ma anche di vita. “ Il nostro obiettivo, ci sottolinea Karine Frisinghelli, che della società è presidente, è riuscire a far conoscere la filosofia del rugby offrendo l’opportunità a chiunque di avvicinarsi a questo splendido sport. Lo facciamo con il mini-rugby, le giovanili e con gli adulti. Per la cronaca nel nostro sodalizio, abbiamo circa 70 giocatori iscritti e regolarmente tesserati alla FIR con 3 squadre principali: la Under 14, la Seniores e la Old e tantissimi piccolini dalla Under 6 alla Under 12.

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SENSO VIETATO La legge Merlin del ’58, che ha abolito le “case chiuse, ovvero i famosi “bordelli”, a detta di molti, a così lunga distanza dalla sua approvazione, non è idonea a gestire il fenomeno della prostituzione in Italia che, di fatto, rimane una realtà presente e costante di fronte alla quale è difficile chiudere gli occhi. Prima dell’entrata in vigore della legge del ‘58 la prostituzione all’aperto era molto poco diffusa o quasi inesistente, mentre oggi in Italia si calcola che le lucciole in strada sono oltre 70mila che aggiunte a quelle che lavorano in appartamento, hotel ed altri luoghi danno un totale di circa 120mila. Un numero destinato a crescere in maniera esponenziale complice l’aumento dell’immigrazione clandestina. E’ utile ricordare che in Italia per le nostre leggi la prostituzione non è un reato. Lo sono solo lo “sfruttamento”, il favoreggiamento l’induzione e quella minorile (sotto i 18 anni).

LA SENATRICE MERLIN

PROSTITUZIONE

IN ITALIA

SECONDO UN’INDAGINE ISTAT LA PROSTITUZIONE IN ITALIA È CRESCIUTA DEL 22%. RUMENE, MAROCCHINE E NIGERIANE SONO IN MAGGIORANZA

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on il termine prostituzione s’indica l'attività di chi offre prestazioni sessuali dietro pagamento di un corrispettivo in denaro. L'attività, fornita da persone di qualsiasi orientamento sessuale, può avere carattere autonomo, professionale, abituale o saltuario. La prostituzione di solito è classificata in ampi gruppi, ognuno con le proprie specificità e modalità di esercizio, a seconda del genere o orientamento sessuale di chi offre il servizio. Si ha dunque la prostituzione femminile- la più diffusa e conosciuta, quella maschile detta anche prostituzione gay oppure omosessuale, la transessuale e dei travestiti. A questi grandi macro gruppi vanno aggiunti altri micro gruppi che identificano: la prostituzione minorile, quella virtuale- voyeuristica ed offerta via internet con le telecamere ed infine

quello degli assistenti sessuali che prevede un servizio rivolto ai disabili in cambio di un compenso pecuniario. Le modalità di esercizio della prostituzione, che subisce sovente un forte ostracismo sociale e in molti Paesi è illegale, sono ampie e variegate. È molto comune la prostituzione di strada con l'esercitante che offre i suoi servizi sulla strada, o camminando o attendendo il “cliente”. Lo stesso nel caso della prostituzione maschile dove il “prestatore d'opera” è abbigliato in maniera molto appariscente se non addirittura vestito da donna. La prestazione sessuale è sovente consumata in auto o in stanze in affitto in hotel e di solito ha durata molto ma molto limitata. Le prostitute di strada sono chiamate anche "lavoratrici di strada". Generalmente l'offerta di prostituzione di strada si concentra in ben determinate vie ad alta percorrenza o in quartieri periferici. In alcuni

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Nel 2010 la commissione affari sociali della camera aveva calcolato che la prostituzione in italia garantiva un introito di almeno 5 miliardi di euro l’anno. cifra questa, che a distanza di cinque anni, è quasi raddoppiata anche perchè chi decide di esercitare il mestiere più antico del mondo può farlo sapendo che non incorrerà nel divieti o nella condanna della giustizia.

Stati vi sono zone dedicate all'esercizio della prostituzione, i cosiddetti quartieri a luci rosse. In altri è esercitata in case di appuntamento o moderni bordelli. In Italia, dove sono illegali bordelli e case di appuntamento, sono stati denunciati numerosi sex club o club prive che ne facevano le veci. Un'altra modalità di esercizio della prostituzione è quella di accompagnatori ed accompagnatrici o escort, che si offrono con le più disparate modalità, proponendosi con annunci su internet o sulla stampa cartacea, o celati dietro agenzie di accompagnatori, anche se non tutte le agenzie di accompagnatori offrono servizi sessuali al cliente. Ad un contatto telefonico segue la prestazione che avviene sovente presso la residenza del richiedente del servizio o in hotel. Anche dove la prostituzione è legale il servizio di escort è comune. Tra le modalità di fruizione della prostituzione è annoverato, infine, il turismo sessuale che di solito coinvolge ragazzine e minorenni sotto i 15 anni. Rispetto all'offerta sessuale, gli esercitanti la prostituzione possono essere specializzati o offrire prestazioni generiche, anche molto diversificate dal semplice voyeurismo con lo spogliarello che non prevede rapporto, massaggio, masturbazione per arrivare alla prestazione sessuale completa o a variazioni del tema come sedute di sadomaso, registrazione di film pornografici, ecc. Le tariffe variano sia a seconda della prestazione richiesta che dei tempi. Si parte da 25/30 euro fino ad un massimo di 100 per le prostitute che operano in strada. Si arriva a 250/300 per quelle che “ricevono” in appartamento. Cinquecento / 1000 euro per le vere professioniste ( le escort). Infine esiste una categoria (la più elevata,

detta anche “di alto bordo” o da VIP) che non ha una quantificazione di base ma può raggiungere e superare 5mila euro. Si pensa che nella normalità una prostituta “da strada” riesce a guadagnare non meno di 5/7 mila euro al mese. In base a queste cifre si ha l’esatto ammontare di quanto guadagna una prostituta al giorno: per quella di strada si aggira sui 300/400 al giorni (nei week end o festivi l’introito aumenta). Di questo incasso quasi la totalità viene consegnato al protettore o al racket. Per quelle che operano in appartamento si arriva anche a 800/1000 euro. Per le escort e accompagnatrici anche 2/3mila euro. Per le squillo di lusso non esiste invece una quantificazione certa, ma si pensa che per ogni incontro riescono anche a farsi pagare 3/4mila euro. Questo alto cachet dipende non solo dalla disponibilità della ragazza e dal tempo che dedica al cliente, ma anche e soprattutto dal fatto che quasi sempre sono ex modelle, ex pornostars, hanno stile, charme ed eleganza molto sopra media e non di rado sono in possesso di una grande cultura se non addirittura laureate. In Italia, secondo alcune indagini e statistiche effettuate alla fine del 2013 sono oltre120mila le donne che vendono il loro corpo e che quindi si prostituiscono. Di queste oltre il 67 % è costretto a prostituirsi e rese schiave dal racket o da coloro i quali, illudendole con la sicurezza del lavoro, le fanno venire in Italia e poi le indirizzano sulla strada. Il 32 % circa lo fa per scelta personale o per estrema necessità di vita e la rimanenza per incontri occasionali in cambio del “regalino”. In questa ultima percentuale si inseriscono quelli della prostituzione minorile ovvero delle “baby squillo” fenomeno, in continua crescita che vede sempre più spesso ragazze (anche benestanti) usare il proprio corpo, in discoteca come a scuola, per l’acquisizione di beni materiali di con-

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sumo, vestiti, soldi, ma anche, dal punto di vista psicologico e sociologico, come strumento di controllo, competizione, ed acquisizione di potere verso il prossimo. Dagli studi effettuati si rileva che per quanto riguarda la nazionalità il “triste” primato spetta alle nigeriane con oltre il 35%. Seguono le rumene ( 22%). albanesi e bulgare e moldave (11%-9% - 8%). Infine quelle provenienti da Cina e Giappone. Le statistiche ci dicono anche che l'età varia ed è così suddivisa: il 38% (dai 15 ai 17 anni); il 54% (dai 18 ai 30); circa il 12% sopra i 30 anni. I numeri ci dicono anche che circa il 65% lo fa in strada mentre il rimanente 35% lo fa in appartamento, albergo, night o privè. L'indagine si sofferma anche sulla prostituzione maschile evidenziando che non meno di 45mila sono i transessuali e travestiti che in Italia che occasionalmente o costante-

mente vivono prostituendosi. Tra questi, il 60% sono di origine sudamericana, il 30% italiani e il 10% asiatici o di altri paesi e una minima parte interessa quelli che, con un particolare intervento, sono diventate donne a tutti gli effetti. Ma non meno importanti sono i dati che si riferiscono agli oltre 9 milioni di clienti che garantiscono alla prostituzione non meno di 9 miliardi di euro. Quelli sposati che usano andare con prostitute sono oltre il 75% mentre il rimanente 25% è celibe. Di questo 100% il 57% appartiene al ceto medio, il 21% a quello alto. Il rimanente 23% medio basso e basso. E sempre per quanto riguarda i clienti della prostituzione, la loro frequenza di un rapporto settimanale interessa il

15%; ogni 15gg. il 75% e il 10% una volta al mese. Ma il dato che di più preoccupa è il fatto che di questi uomini (la loro età è di 40-55 anni per il 45% e di 25-40 il 21% e del 14% dai 18 ai 24) più del 75% chiede di avere un rapporto non protetto, in barba alle norme contro i contagi sessuali.

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I PIÙ RICCHI I VEGANI DEL MONDO e il VEGANISMO E IN ITALIA

Anche quest’anno, come nei precedenti sia la rivista Forbes che Hurun Global Rich List hanno stilato per il 2014 la classifica degli uomini più ricchi del mondo tra i quali compaiono - tra i primi 150 - alcuni italiani. Una classifica che ci permette di conoscere anche chi sono i Paperoni italiani. Le due classifiche, seppur con quantificazioni diverse relative ai nominativi, mettono nello stesso ordine coloro i quali sono giustamente considerati gli uomini “gold” del nostro pianeta. Il più anziano, è il quasi centenario David Rockfeller Senior che si trova al 1.392° e possiede un patrimonio personale da 1,4 miliardi di dollari. La quantificazione del patrimonio tiene conto del valore delle azioni possedute, dalle proprietà immobiliari e degli introiti economici.

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l mondo ci sono 2.089 miliardari e la maggior maceutica Alliance cheanimale (pelliccia, pelle, lana, vegani, secondo parte gli esperti in materia, partiBoots, di origine Quando si parla di di essi (537) vive negli Stati Uniti, di cui 91 abitano a con 10,4 miliardi di dollari si po- in piuma) e non usa provengono suddivisi in due grandi catego- seta e imbottiture Vegani e dieta vegana New York. In crescita la Cinarie: dove troviamo 430 siziona anche Ial 113° dotti nella per laclascasa o per la propria igiene se I vegani assoluti e i vegani salutisti. ci si riferisce ad un sifica mondiale. Giorgio super ricchi. Ma la vera sorpresa riguarda l'India che, questi sono derivati o testati su animali. Per primi sono coloro checon per propria convin- Quinto regime alimentare e casa vietato di 97 nuovi ricchi, ha scalzato la Russia dal ritengono terzo posto. arredare la casa con dizione che il dirittoArmani, alla vita edell’omonima alla loro è anche una filosofia di vita alta moda e 129° al mondo con Al primo posto si riconferma Bill non Gates, proprietario della sofferenza degli animali sia inviolabile. E vani in pelle, tappeti in pelliccia ecc. I secondi basata sul rispetto per un patrimonio 9,9 miliardi di Microsoft con un patrimonio personale di oltre 76 miliardi non si cibano di alimenti di origine anisu questa particolare concezione sono in di invece gli animali e che 72 miliardi è il magnate di dollari. Medaglia d’argento, conmolti a sosteneredollari. che di fatto è male ma alimenti “etici” ed integrati con non vegani escludedelle totalmente Gates messicano telecomunicazioni Carlos Slim. Al terzoA questa Silvio categoria Berlusconi sesto nel nostro quasi impossibile esserlo. moltissime sostanze e derivati Bill vegetali. tutti prodotti di posto e primo deli europei è Amacio Ortega, proprietario paese 141° postoPer nella classifica appartengono anche colori i quali si erifiutano la cronaca il termine è una diversificazione origine animale, del colosso Zara con 64 miliardi. Quarto Warren Buffet con mondiale con 9 miliardi di dollari. di andare allo zoo, di incatenare animali do- della parola “veg(etari)ano” coniata nel 1944 58,2compresi miliardi di latte, dollari... Quinto al mondo, un patrimonio posto Donald Watson che, con un gruppo di mestici con o richiuderli in gabbia.Settimo Non solo, ma perdail proprietario formaggi, uova e miele. di 48 miliardi si piazza Larry Ellison.chi appartiene a questa categoria del sicolosso delle caramelle, vegetariani Auinglesi poi diventati vegani fondò veste solo deicon 40 miliardi SestiA adifferenza pari merito si classificano Charles gusto Perfetti, con un patrimonio e solamente con capi in fibre vegetali o sin- a Londra la Vegan Society a Londra nel novegetariani, per i quali, Koch e David Koch. di 7,2 dollari edel186° 1944 e che nello statuto sottotetiche ed evita l’acquisto di capi chemiliardi hanno di vembre a parteposto la carne, pesciSheldon Adelson con 38miliardi. nella classifica dei più ricchi del troviamo All’ottavo e crostacei, tutti gliChristy Walton. Chiude la classifica mondo. Nona con 36,7 miliardi cibi sono dei altri 10 più ricchi del mondo Jim Walton con “appena” 34,7 Ottava posizione per Paolo RocAmacio Ortega miliardi di dollari. ca con 6,3 miliardi di dollari e concessi, anche i Per derivati quanto riguarda gli italiani, il primo nella classifica dei 215° nella classifica mondiale di animali più come ricchi del mondo e quindi degli italiani è Michele Ferrero mentre al nono posto si trova latte, uova, (purtroppo deceduto alcuni mesi fa) che si trova al 22esimo Patrizia Bertelli, del gruppo Prada, formaggio e miele, posto, con unsipatrimonio i vegani attengonodi 26,5 miliardi di dollari. Secondo (234° mondiale). Al decimo posto in Italia è Leonardo Del ai Vecchio, di Luxottica (38esimo nella un’altra donna, Rosa Magno Gascrupolosamente classifica mondiale), con 19,2 miliardi. Medaglia di bronzo ravoglia (Campari) con un patriprincipi che sono è Miuccia Prada, (102° l’essenza del loro nella classifica mondiale) con un pa- monio di 3,5 miliardi di dollari e trimonio di 11,1 miliardi di dollari. che si piazza alla posizione 446 cibarsi. Al quarto posto in Italia si trova Stefano Pessina, della far-

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della classifica mondiale.

Michele Ferrero

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moda Italiana

anno boom Quando si parla di eleganza, originalità, stile e saper vestire, inevitabilmente la mente disegna la nostra penisola, la nostra bella Italia perché la moda italiana è e rappresenta una dei grandissimi richiami del turismo internazionale. Ne sanno qualcosa i milioni di visitatori

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l grande universo italiano dell’abbigliamento, del tessile, della pelletteria e delle calzature, secondo recentissime statistiche, fa muovere e genera un grandissimo volume d’affari che è vero sostegno per la nostra economia, specialmente nel settore dell’ esportazioni che toccano tutti i paesi del mondo. Sono, infatti, i prestigiosi marchi del fashion italiano che registrano costantemente un aumento nelle vendite in tutti i mercati di riferimento e non solo nelle mura di casa nostra, ma anche e principalmente nei paesi più industrializzati e in quelli in via di crescente sviluppo socioeconomico. Basti pensare che non vi è nazione dove non sono presenti i negozi e le boutique delle nostre “maison” moda etichettati da tutti quei nomi che hanno fatto ed ancora fanno la storia del “saper vestire” e dell’alta moda. Armani, Valentino, Versace, Prada, Cavalli, Ferrè, Dolce&Gabbana, Gucci, Tod's, Trussardi, Missoni, Biagiotti, Moschino, Rocco Barocco, Sergio Rossi e tutti gli altri che inconfutabilmente sono “gloria” e vanto della nostra italianità e veri punti di riferimento per coloro i quali, direttamente o indirettamente, fanno parte o sono attratti dalla moda. Ormai è indiscutibile che la nostra moda è il frutto di una lunga storia che ha permesso di far conoscere al mondo intero le capacità interpretative dei nostri stilisti. Infatti quando si parla del “made in Italy”

 di Anna Vivarelli

che annualmente giungono nel nostro paese non solo per ammirare le bellezze naturali o storiche di casa nostra, ma anche per partecipare e godere delle famose serate e sfilate che hanno nella moda e nell’haute couture la loro essenza portante.

si abbina a questa etichetta un vero ed inconfutabile marchio di originalità e creatività. Un continuo evolversi di idee e tendenze che ha affascinato i personaggi, gli attori e le grandi attrici italiane e straniere. Un richiamo inarrestabile che nel corso dei decenni si è ampliato ed è cresciuto e che ancora oggi continua a farlo in maniera esponenziale. E sono i dati e i numeri che documentano e certificano quanto importante sia l’aspetto economico che ruota intorno a questo grande universo. Secondo i dati Istat elaborati dalla Camera nazionale della moda italiana il fatturato 2014 dell'industria dei Versace, Armani & compagnia bella (tessile, abbigliamento, pelletteria e calzature) è stato di circa 62 miliardi di euro con una crescita del 4,2% rispetto al 2013 che di fatto corrisponde a quasi il 4% di tutto il Pil italiano. Di più ha fatto l’export che con quasi 48 miliardi ha quantificato (rispetto ai 28 miliardi di import) un attivo di circa 20 (+5% rispetto ai 18,759 mi-

pianeta

DONNA

liardi del 2013). Un export facilitato dal fatto che negli ultimi mesi dell’anno l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro permettendo alle nostra industrie di aumentare il bilancio delle loro esportazioni. E i dati ci confermano anche che il fatturato legato al grande panorama “moda” è cresciuto più della media dell'industria italiana. E per maglio dare l’importanza di questi dati economici basti pensare che il comparto italiano copre più del 25% del fatturato complessivo di tutto l’abbigliamento europeo, superando sia la Francia che la Germania, da sempre primi competitors del nostra “made in Italy”. E i segnali “preventivi” per il 2015 lasciano ben sperare perché secondo Camera nazionale della moda italiana, e per effetto delle misure economiche della Bce mirate a favorire l'espansione dei Paesi dell'Unione europea, si prevede una crescita del fatturato di un ulteriore 1,5% che potrebbe ancora aumentare nel secondo trimestre.

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Primavera estate 2015

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ome ogni anno tutti gli stilisti italiani ed internazionali presentano le loro idee in merito a cosa si indosserà nella stagione primavera-estate 2015. E i loro suggerimenti nonché le loro sfilate detteranno non solo la tipologia e le stoffe degli abiti da indossare, ma anche e principalmente i colori che li caratterizzeranno. A trionfare in primis i pastelli, dalle tonalità calde e a tinte unite o con leggeri cambi di intensità e con particolare riferimento ai rossi, blu, marroni e neri ai quali sarà riservato un leggero predominio. E giusta attenzione viene data agli abbinamenti con un netto contrasto su toni del bianco, del rosso, del nero e del blu. Per molti loro c’è il ritorno al “Vintage”

ovvero alla moda retrò caratterizzata da una eleganza che richiama alla mente il vecchio stile con colori a volte tenui e a volte intensi. Per altri, invece, la moda primavera 2015 sarà contraddistinta dal ritorno alla fantasia a righe con un uso decisamente sbarazzino e non impegnativo tipo “marinaretta” e “baiadera”. Il consiglio degli esperti, però, e che le righe devono essere decisamente verticali, sia nei pantaloni e gonne che nelle camicette. Da vietare assolutamente quelle orizzontali, specialmente per le donne che non hanno un fisico slanciato e asciutto. E le indicazioni moda continuano anche sul fatto che con la nuova stagione gli abiti saranno caratterizzati da tessuti freschi e leggeri.

ABBIGLIAMENTO E INTIMO DA 0 A 99 ANNI

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uando si parla di creatività, fantasia e di manualità nei bambini e ragazzi, gli esperti suggeriscono che queste capacità, innate nei piccoli, devono essere sviluppate e nel migliore dei modi. Condizione essenziale, però, è quella di fare in modo che i bambini siano in grado di esprimere concretamente e senza forzature questi aspetti del loro essere. Diventa importante, quindi, dare loro la possibilità di unire al gioco tutto ciò che può contribuire ad accrescere e potenziare , anche attraverso una particolare e piacevole attività, lo sviluppo sia fisico, ma so-

prattutto mentale. Ogni azione mirata a questo scopo assume un particolare significato specialmente se ha lo scopo di stimolare la fantasia e la spontaneità dei piccini, magari attraverso l’uso di oggetti anche semplici. In Valsugana da tempo esiste ed opera PATCH POINT, una realtà gestita con competenza e professionalità da Marlies van Vugt che ha appunto nello sviluppo mentale e manuale dei bambini e dei ragazzi fino a 12 anni la sua essenza portante. Un ambiente carino fatto apposta per sviluppare quelle capacità interpretative

dei più piccini e dei ragazzi attraverso giochi, attività varie di manipolazioni, uso di materiali di riciclaggio, tagliare, incollare, disegnare e dipingere a seconda la propria fantasia. PATCH POINT offre alle mamme una nuova e più dinamica attività per i propri figli, facendoli sentire a casa loro, magari permettendo ai genitori di assentarsi per 2/3 orette e fare shopping in quel di Levico Terme. Intanto i giovani vivono in comune, giocano, si divertono, sperimentano e scoprono, attraverso la manualità e la visione delle cose, la loro creatività e la loro fantasia.

(P.R.)

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BENESSERE&SALUTE La moderna cosmetica e le ricerche farmaceutiche mettono a nostra disposizione moltissimi prodotti per ogni tipo di esigenza e per ogni tipo di corpo quali creme più o meno potenti, olio, latte, gel, spray, acqua solare nonché sostanze specifiche dopo sole e idratanti. E’ utile sottolineare che, tranne pochissime eccezioni, gli oli solari, hanno normalmente un fattore di protezione basso e quindi non sono consigliabili per carnagioni chiare e che, in caso di esposizione al mare o al lago, è bene usare prodotti resistenti all'acqua in quanto hanno una migliore persistenza sulla pelle e sono indicati soprattutto se si suda molto o si fanno bagni frequenti.

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SOLE, MARE

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’abbronzatura è quel particolare fenomeno, naturale o artificiale, mediante la quale la nostra pelle si scurisce per effetto della esposizione ai raggi ultravioletti (UV) provenienti dal sole o da quelli della luce artificiale generati da lampade al quarzo o altre fonti. E il corpo diventa abbronzato in quanto avviene un maggiore rilascio e quindi produzione di un pigmento detto melanina che ha la precipua funzione di proteggere la nostra epidermide dai raggi solari, specialmente da quelli dannosi. E’ bene ricordare che una lunga esposizione ai raggi solari può causare un danneggiamento alla nostra pelle e determinare quindi la comparsa di patologie più o meno gravi quali eritemi, scottature

anche serie, cheratosi, danni agli occhi, invecchiamento precoce della pelle, disturbi del sistema immunitario. Ma il pericolo più grave di una esposizione non controllata ai raggi del sole è la formazione di lesioni precancerose che nel tempo possono causare la comparsa di tumori della pelle, tra i quali il melanoma che, purtroppo, può causare anche la morte. Oggi noi distinguiamo 3 tipi di raggi UV e precisamente: gli UVA che costituiscono circa il 95% dei raggi che raggiungono la superfice terrestre. Sono quelli meno “potenti” ed agiscono in profondità della pelle. Gli UVB circa il 5% molto più dannosi degli UVA perché agiscono in superfice e quindi perché possono generare disturbi, anche seri, patologie varie, ma


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CONTROLLO E PREVENZIONE

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Studi approfonditi hanno dimostrato che le vitamina D, sostanza essenziale per il nostro organismo, non solo aiuta il calcio a fissarsi nelle ossa rendendole più resistenti o agire come ormone per regolare alcune importantissime funzioni vitali, ma è in grado di agire sui muscoli, cuore, polmoni, occhi ed anche sulla proliferazione cellulare. Da qui il nostro consiglio: per evitare carenze di questo importantissimo elemento di vita e garantire la necessaria quantità è bene esporsi al sole in quanto grazie ai raggi solari la nostra pelle produce più dell’80% del fabbisogno ed integrare con una corretta alimentazione cibandosi di sostanze che contengono la vitamina D.

OMEOPATIA

Buona regola è anche quella di spalmarsi, alla sera, una crema “doposole” idratante o emolliente in quanto i raggi del sole determinano una “secchezza” della pelle che nel tempo può creare patologie epidermiche.

FITOTERAPIA

anche molti tumori della pelle. Infine gli UVC che per circa il 98% vengono assorbiti dall’ossigeno e dall’azoto presenti nella nostra atmosfera e sono i meno pericolosi. Ecco perché è necessario non solo abbronzarsi lentamente e con cautela ma anche e principalmente proteggere la nostra pelle dall’incidenza dei raggio UV. Purtroppo i raggi solari possono creare seri danni cutanei che si possono manifestare anche a distanza di moltissimi anni dopo l’esposizione. Intanto è bene proteggere sia il capo con un cappellino che gli occhi con occhiali. Di poi è bene sapere che bisogna evitare l’esposizione nelle ore calde 12/15 ricordandosi anche che ci si può abbronzare rimanendo sotto l’ombrellone o in zona d’ombra. Ma la cosa più importante da fare, specialmente nei primi giorni, è quella di proteggere (anche abbondantemente) la pelle con apposite creme solari che abbiano un fattore protettivo di 15/20 e che siano, possibilmente, a doppia protezione.

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Al Palalevico “EXPO VALSUGANA LAGHI LAGORAI” L a macchina organizzativa di BSI Fiere sta lavorando a pieno ritmo per la prossima edizione di “Expo Valsugana Laghi Lagorai”, che si terrà dal 1 al 3 maggio 2015 e che conta ormai ogni anno 25 mila affezionati visitatori. Tante le novità che caratterizzeranno l’Expo 2015, importante vetrina per il territorio ed il tessuto economico locale, a partire dalla conferma della location sulle rive del lago di Levico. Sarà il Palalevico, il vero cuore della manifestazione, e il lungo lago che ospiterà le tensostrutture per un’area complessiva con i suoi 20 mila metri quadrati di superficie, di cui 3000 coperti”. Già oltre un centinaio, invece, gli espositori iscritti all’Expo, che troveranno collocazione anche sotto le tensostrutture e nelle casette in legno all’esterno del Palalevico. Molte le aziende che hanno confermato la loro presenza a Expo Valsugana Laghi Lagorai e molte le new entry dell’Alta Valsugana che hanno sposato questo nuovo progetto. Al lavoro anche gli amici Artigiani di Levico Terme che hanno confermato ed ampliato l’area a loro destinata e che ospiterà una ventina di associati.

VENERDI 1 MAGGIO Ore 17.30 Primo piano Palalevico SEMINARIO:

“RIQUALIFICARE CON QUALITÀ PER IL FUTURO”

SABATO 2 MAGGIO Ore 10.00 Primo piano Palalevico SEMINARIO:

“ALLENIAMO IL CUORE”

SABATO 2 MAGGIO Ore 17.30 Primo piano Palalevico SEMINARIO:

“QUALE PAESAGGIO PER IL TRENTINO?”

A cura del BIM del Brenta

Venti mila metri di superficie per la "tre giorni" di maggio

Oltre al centro congressi, che ospiterà l’area dedicata all’artigianato trentino, si somma infatti la zona verde del lungolago: cornice di gran effetto per la FIERA CAVALLI TRENTINO, la rassegna delle razze equine che proporrà anche competizioni ad ostacoli, spettacoli ed esibizioni. Proprio lì sarà realizzata una scenografica arena di 1500 metri quadrati, un centinaio di box a disposizione dei cavalli in mostra ed una tribuna con 600 posti a sedere. Domenica 3 maggio alle ore 11.30 grande sfilata con 400 cavalli provenienti dal 14° raduna nazionale di Natura a cavallo. Oltre ai settori fieristici tradizionali presenti (serramenti, mobili, scale, complementi d’arredo, pavimenti, rivestimenti, elettronica, macchine operatrici, autovetture, artigianato, servizi, sicurezza ed impiantistica), sarà dato ampio spazio al tema della bioedilizia e del risparmio energetico: dalle fonti rinnovabili ai materiali naturali isolanti, dai sistemi costruttivi rispettosi dell’ambiente ai componenti biocompatibili. Sentiamo molto fermento attorno a questo evento, oltre che un appoggio importante del territorio: le Casse Rurali dell’Alta Valsugana saranno infatti il main sponsor e ci sosterranno anche il Consorzio B.I.M. Brenta e le Comunità di Valle sia dell’Alta che della Bassa Valsugana”. In riva al lago anche la zona ristoro con i prodotti del territorio, per un evento a 360 gradi che soddisferà le esigenze di tutti.

Al primo piano del palalevico sarà ospitata la mostra: CICLISMO IN MOSTRA, fatica sudore e grasso di catena. In mostra fotografie, biciclette e molto altro,la mostra è curata e allestita dall’ENAIP Trentino istituto di Borgo valsugana e da Trentino Track Team.

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DE GUSTIBUS

LA PIZZA E LA SUA STORIA Sulle origini della pizza o di un piatto simile moltissime sono le opinioni e i pareri su come sia nata, ma di una cosa si è certi che già ai tempi dei romani, dei greci e degli egizi veniva cucinato un impasto simile a focacce che si otteneva miscelando acqua, farina (si tritavano chicchi di grano o di vari cereali) che, dopo l’aggiunta di condimenti dell’epoca, veniva poi cotto, a forma di disco, sulle pietre o nei primi rudimentali forni. Da particolari ricerche storiche sembra che nell’antico Egitto per celebrare il genetliaco del Faraone si mangiava un particolare alimento di forma schiacciata condito con erbe aromatiche e oli alimentari. E sempre in tema di notizie storiche è quasi certo che Erodoto abbia tramandato alcune ricette babilonesi e che Archiloco ( il poeta-soldato) scriveva che una particolare focaccia impastata e cotta era uno degli alimenti principali dei soldati. Per la cronaca ricordiamo che la pizza è diventata dal 4 febbraio 2010 specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea.

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’inizio della storia della vera pizza per come la intendiamo noi si ha con l’importazione del pomodoro che diventa ingrediente fondamentale insieme all’acqua, farina e lievito anche se verso la fine del ‘700 si gustava una prelibatezza molto simile alla pizza odierna. Nei primi anni dell’ 800 la pizza diventa cibo dei poveri che veniva loro presentata dai pizzaioli su banchi all’aperto e cotta in forni a legna. In questo periodo compaiono anche i primi locali dove gli avventori potevano sedersi e mangiare questa specialità. In alcuni libri dell’epoca di data 1830 si legge anche che a Napoli esattamente a Port’Alba (nelle vicinanze di Piazza Dante) era stata aperta la prima vera pizzeria della città e che i clienti erano le persone ricche e più importanti di Napoli che per la loro condizione sociale non si degnavano di frequentare i banchi da strada. Ed è proprio in questa pizzeria che è stata elaborata la prima ricetta di come si preparava e cucinava la vera pizza napoletana. Piatto che sempre di più e con il passare del tempo presentava diversi ingredienti che davano il nome alla pizza stessa. E a proposito di nomi esiste anche la vera storia del perché una di queste fu chiamata “pizza margherita”. Nell’estate del 1889 il Re Umberto I con la Regina Margherita trascorsero le ferie nella Reggia di Capodimonte. La regina che non aveva mai mangiato questa specialità, ma che ne conosceva il nome, espresse il desiderio di assaggiarla. Fu chiamato a corte il più famoso e rinomato pizzaiolo di Napoli, tale Raffaele Esposito che per fare bella figura e assistito nelle cucine reali dalla moglie “donna Rosa” preparò tre tipi di alimento: una focaccia con strutto, formaggio e ba-

silico; un impasto con aglio origano e pomodoro. E infine una pizza al pomodoro con l’aggiunta di mozzarella, basilico, che per i tre colori degli ingredienti, simboleggiava la bandiera italiana. La regina apprezzò moltissimo quest’ultima pizza, espresse i suoi complimenti al cuoco che, in onore della sovrana chiamò appunto “pizza margherita”. Questa pizza ebbe un successo enorme come una sua variante ovvero la “pizza alla napoletana” che era una margherita con l’aggiunta di acciughe salate. Con il passare del tempo la pizza, intanto diventata piatto nazionale conosciuto anche all’estero, veniva arricchita con altri ingredienti quali formaggio, in genere provolone piccante o caciocavallo e l’immancabile strutto sciolto che ne migliorava il sapore. In seguito con il termine di pizza s’indicavano dischi di pasta ripieni che venivano chiusi o altri piatti a preparazione analoga. Nacquero le famose focacce ripiene e gli attuali calzoni.


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I DATI E I NUMERI

In Italia attualmente sono circa 64 mila i locali e le attività che producono pizze nella varie specialità e condimenti, di cui 43mila ristoranti pizzeria e più di 21mila quelle artigianali sia per l’asporto che per consegna a domicilio. Per quanto riguarda invece le persone occupate in questo settore le varie

Camere di Commercio e gli uffici licenza ci informano che tra pizzaioli, impiegati e collaboratori in Italia lavorano più di 100mila persone. Un numero suddiviso tra diverse nazionalità di cui: più di 65mila sono italiani, oltre 20mila egiziani, circa 10mila marocchini e tunisini (la loro attività è principalmente il Kebab) 5mila dell’Est Europa ed infine asiatici ed altro. A questi numeri si aggiungono gli oltre 45mila di aiutante pizzaiolo e collaboratori occasionali. Tornando alla pizza come specialità sono significativi i dati che si riferiscono al consumo di questo piatto “internazionale”: la media giornaliera di pizze consumate nei 5 giorni della settimana è di circa 60/70 che aumenta a 240 il sabato e la domenica. Per quanto riguarda invece il totale di

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In collaborazione con La Greca Giuseppe che in gioventù è stato uno storico pizzaiolo della famosa “Pizza a metro” della penisola sorrentina

NOVITA' PIZZE ANCHE DA ASPORTO

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pizze preparate e consumate nei locali, quelle d’asporto e quelle con consegna a domicilio, supera abbondantemente i 5 milioni al giorno. Numero questo che moltiplicato per i giorni lavorativi dell’anno porta il consumo ad oltre un miliardo e 500milioni di pizze. In merito poi alle pizze preferite dagli italiani la medaglia d’oro spetta alla margherita seguita da quelle classiche (funghi, carciofini, prosciutto, salamino ecc) per concludere con le famose pizze bianche e quelle di “specialità della casa” realizzate con prodotti tipici del territorio.

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…una nuova apertura a Pergine Valsugana Dopo la positiva esperienza vissuta, per 4 anni a Borgo Valsugana e dopo aver gestito per 3 anni il negozio di via Regensburgher (ex panificio Osler), a Pergine, la “nostra” Katia ha deciso di trasferirsi in Viale Dante (vicino alla rotatoria che porta al centro

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commerciale Shop Center) per offrire un migliore e più funzionale servizio alla clientela che sino dai primi giorni, ha apprezzato la bontà dei prodotti proposti da“ Pane e Fantasia”. L’inaugurazione è prevista per la fine di maggio.

uello di Katia titolare dei “Pane e Fantasia” è un percorso commerciale che indubbiamente merita una particolare descrizione. E non tanto per quanto Ella ha saputo fare dal 2008 (anno in cui divenne titolare del primo negozietto in quale di Borgo) e poi dal 2012 a Pergine con il secondo Pane e Fantasia, quanto per il fatto che in Katia sembra essere viva la voglia di competenza, professionalità, ricerca del sempre “più genuino” e di migliorare nel suo essere commerciante. E la prova di queste nostre affermazioni sta nel fatto che dopo due mesi dal suo arrivo a Pergine, ed essendo andato il pensione il panificio dove Ella si serviva, ha deciso di inserire, con una mentalità innovativa, i prodotti sconosciuti a moltissimi dei suoi clienti: quelli del panificio artigianale Tecchiolli di Cavedine, noto a lei sin dai tempi di Borgo. “E all’inizio, come Katia ci dice ” non è stato facile perché la gente era abituata, da anni, ad un determinato genere alimentare e quindi stravolgere

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tutto è stata per me una vera ed autentica sfida. Sfida che oggi, senza falsa modestia, credo di aver vinto in quanto la clientela - dopo 3 anni – ha dimostrato di apprezzare, sempre di più, la genuinità, la qualità, ma soprattutto l’artigianalità dei prodotti che propongo. E oggi ho deciso di essere competitiva in un’altra sfida. Infatti, per offrire un servizio più funzionale e migliore, ho deciso di trasferirmi in una nuova e più idonea sede. In questo nuovo “spazio”, arredato a mio gusto e all’interno del quale sarò affiancata in questa avventura dalla mia preziosa e professionale collaboratrice Lorenza, che lavora con me da 3 anni, potrò meglio presentare ed esporre il grande assortimento tutte le varietà di pane (comune, speciale, e con farine bio), prodotti alimentari specifici stagionali (zelten, colombe e panettoni) nonchè quelli della pasticceria, tra i quali croissant strudel e la treccia mochena originale. Il tutto integrato da un funzionale banco ga-

da sinistra Katia e Lorenza stronomico che per tre giorni a settimana proporrà canederli, strangolapreti e gnocchi rigorosamente impastati a mano, pizze torte salate e tutto quello che più verrà richiesto. E per concludere, sottolinea Katia, ci saranno anche dei prodotti locali, confetture, salse, succhi tutto a km zero e non mancheranno le confezioni regalo con caffè infusi e cioccolatini, sempre molto apprezzate per la particolarità e originalità”. Inoltre, da “Pane e Fantasia” è possibile trovare anche una vera, autentica e antica specialità trentina, ovvero quel famoso pane “Bechet”, dal sapore deciso e caratteristico, che viene prodotto miscelando una farina di grano tenero di tipo “0” con una tipo “l”, quest'ultima macinata direttamente nel molino a pietra del panificio Tecchiolli”. “In questo modo, ci precisa Katia, si conserva il germe di grano, la parte nobile del chicco, e una buona parte della crusca, ricchi di proteine, sali minerali e fibre per un risultato che ha pochi eguali”

(P.R.)

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IL VINO nostro alleato

a medicina e i medici sono concordi nell’affermare che bere un bicchiere di vino rosso (non bianco) al giorno fa bene alla salute. Ovviamente senza esagerare e senza superare la quantità consigliata. Cosa importante però è che il “bicchiere” deve essere bevuto ai pasti (pranzo o cena) e non durante il giorno. Dopo lunghi ed appropriati studi gli esperti sono giunti alla conclusione che un “buon” bicchiere (dato il suo alto contenuto di polifenoli) aiuta a prevenire patologie cardiovascolari (fa diminuire il colesterolo “cattivo ed aumenta quello “buono”; protegge le coronarie per la presenza di flavonoidi (potenti antiossidanti che contrastano l’indurimento delle pareti arteriose); aiuta i diabetici riducendo la possibilità di contrarre questa malattia prevenendo anche malattie come la retinopatia diabetica; può diminuire gli effetti del fumo; ha un effetto anticoagulante e antitrombotico (il

vino aumenta la quantità di fibrinogeno che è una glicoproteina del sangue che ha il compito di regolare la coagulazione; previene la comparsa di arteriosclerosi; regola la pressione arteriosa; riduce la formazione di calcoli renali; evita la comparsa della malattia di Alzheimer (ed è un ottimo “anti età) -gli studi hanno dimostrano che il resveratrolo, un componente del vino rosso (contenuto soprattutto nella buccia delle uve rosse) cattura i radicali liberi prima che diventino attivi e ha degli effetti neuro protettivi; previene la demenza e l’invecchiamento precoce delle cellule della memoria; favorisce la digestione; migliora la circolazione del sangue.

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alimen tazione

I VEGANI e il VEGANISMO Quando si parla di Vegani e dieta vegana ci si riferisce ad un regime alimentare e una filosofia di vita basata sul rispetto per gli animali e che esclude totalmente tutti prodotti di origine animale, compresi latte, formaggi, uova e miele. A differenza dei vegetariani, per i quali, a parte la carne, pesci e crostacei, tutti gli altri cibi sono concessi, anche i derivati di animali come latte, uova, formaggio e miele, i vegani si attengono scrupolosamente ai principi che sono l’essenza del loro cibarsi.

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vegani, secondo gli esperti in materia, vengono suddivisi in due grandi categorie: I vegani assoluti e i vegani salutisti. I primi sono coloro che per propria convinzione ritengono che il diritto alla vita e alla non sofferenza degli animali sia inviolabile. E su questa particolare concezione sono in molti non vegani a sostenere che di fatto è quasi impossibile esserlo. A questa categoria appartengono anche coloro i quali si rifiutano di andare allo zoo, di incatenare animali domestici o richiuderli in gabbia. Non solo, ma chi appartiene a questa categoria si veste solo e solamente con capi in fibre vegetali o sintetiche ed evita l’acquisto di capi che hanno

parti di origine animale (pelliccia, pelle, lana, seta e imbottiture in piuma) e non usa prodotti per la casa o per la propria igiene se questi sono derivati o testati su animali. Per loro è anche vietato arredare la casa con divani in pelle, tappeti in pelliccia ecc. I secondi invece non si cibano di alimenti di origine animale ma alimenti “etici” ed integrati con moltissime sostanze e derivati vegetali. Per la cronaca il termine è una diversificazione della parola “veg(etari)ano” coniata nel 1944 da Donald Watson che, con un gruppo di vegetariani inglesi poi diventati vegani fondò a Londra la Vegan Society nel novembre del 1944 e che nello statuto sottoscrissero di

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escludere tutte le forme di crudeltà e sfruttamento degli animali, quindi anche l’alimentazione. La loro logica partiva dal presupposto che tutti gli animali non sono oggetti da utilizzare dall’uomo bensì esseri sensibili e con un loro valore intrinseco e di vita e quindi bisogna rispettarli e non farli soffrire. E a proposito di Watson in una intervista rilasciata nel 2004 così si espresse in merito al nome Vegan che aveva scelto: “chiesi ai primi simpatizzanti e lettori di suggerirmi un termine più appropriato per sostituire nondairy vegetarian (vegetariani non consumatori di latticini). Molte e bizzarre furono le risposte tra le quali dairyban,vitan, benevore, sanivore, beaumangeur. Alla fine optai per il termine vegan, contenente le prime tre e le ultime due lettere di vegetarian.” Attualmente, secondo recentissime indagini, i vegani nel nostro paese sono oltre 700mila e questo è un fenomeno in costante crescita e che coinvolge mi-

lioni di persone in tutto il mondo. E a proposito di italiani, moltissime sono le motivazioni che li spingono al veganismo. Secondo una statistica più del 30% lo diventa per un concreto rispetto verso gli animali; un altro 30% circa ritiene che una alimentazione vegana porti giovamento alla saluto fungendo da barriera protettiva contro alcune patologie, specialmente i tumori. Altri an-

cora per tutelare l’ambiente. Ma quali alimenti sono presenti sulle tavole dei vegani? In Italia i cibi più usati sono latte, cotolette e hamburger di soia, il tofu, il seitan (estratto di glutine di grano o altri cereali), il mopur estratto dal grano e ceci, formaggi, salumi e affettati, come ad esempio quelli prodotti da carciofi, barbabietole. E ancora alghe e spezie varie.

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UN BUON SORRISO

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Oggi non serve andare più all’estero per curare i denti o risolvere i problemi di masticazione. Con SOCIALDENT si ha la certezza di un qualificato e professionale servizio, la garanzia di interventi e prodotti di elevata qualità esclusivamente “Made in Italy” certificati CE, ma soprattutto si può risparmiare anche fino al 40/50% dei prezzi normalmente praticati da analoghe strutture.

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n questi ultimi anni su tutti media italiani sono comparsi, e ancora compaiono, messaggi pubblicitari e promozionali che suggeriscono la convenienza economica di recarsi all’estero, specialmente in Croazia, per risolvere problemi più o meno gravi a carico della funzionalità dell’apparato masticatorio. E non sono pochi, infatti, gli italiani che “accattivati” da questi messaggi rispondono positivamente all’invito e quindi si recano

oltre frontiera per ottenere, all’insegna del risparmio, le cure desiderate. Non sempre, però, le cose vanno per il verso giusto, e non per la capacità professionale dei medici, quanto per il fatto che non di rado possono insorgere complicanze, anche serie, che necessitano di ulteriori interventi e ulteriori viaggi e quindi tali da non giustificare il risparmio ottenuto in precedenza. Ecco che assume particolare importanza la presenza di centri specializzati

nel nostro paese in grado non solo di garantire certezza di un’alta qualità del servizio richiesto, ma anche il giusto prezzo Tra questi vi è SOCIALDENT, una struttura di alta professionalità che avvalendosi della competenza di personale tutto rigorosamente italiano (laureati in odontoiatria, medici chirurghi abilitati e odontotecnici) che usando prodotti derivati dalla più moderna tecnologia, tutti marchiati CE, offre la documentata garanzia dei risultati praticando nel contempo tariffe inferiori (anche del 40-50%) a quelli di altri studi dentistici, senza per questo menomare la qualità e l’ottimo risultato finale. SOCIALDENT, presente in Veneto, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia e anche nel nostro Trentino, è una vera cooperativa odontoiatrica che nel 2012 è stata riconosciuta da Confcooperative, per le

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finalità sociali e l’alta qualità, Cooperativa Sociale. A tutte le varie associazioni, agli enti, sia pubblici che privati, nonché ai principali sindacati italiani, SOCIALDENT propone listini particolarmente agevolati a prezzi decisamente concorrenziali, con la possibilità, per tutti, di accedere a finanziamenti estremamente convenienti a copertura dell’importo richiesto. Tariffe particolarmente agevolate si possono ottenere sottoscrivendo la personale tessera “SocialDent”, gratuita per i convenzionati. Cosa importantissima, però, e che contraddistingue il fare e la serietà di SOCIALDENT, è che a tutti pazienti, e alla fine delle cure, viene rilasciato un certificato di garanzia sia degli interventi eseguiti sia degli impianti. (P.R.)

SOCIALDENT TRENTO - Via Trento 115/117 - MEZZOLOMBARDO TEL 0461600461 - email: trento@socialdent.it

SOCIALDENT BASSANO - Via Papa Giovanni Paolo II, 52 - S. GIUSEPPE DI CASSOLA (VI) TEL. 0424382924 - FAX 0424401864 - email: bassano@socialdent.it WWW.SOCIALDENT.IT


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in collaborazione con... Nadia Libardi

MENS SANA

INCORPORESANO

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a salute, bellezza e benessere del proprio corpo sono temi che sempre di più interessano e coinvolgono non solo la stragrande maggioranza delle donne di qualsiasi età, ma anche un sempre maggiore numero di uomini desiderosi di vedere il proprio fisico in perfetta e “smagliante” forma. Una forma ed un aspetto che il trascorrere del tempo inevitabilmente cambia, ma che la natura umana cerca di rallentare con tutti i mezzi.

ISTITUTO DI ESTETICA

Ecco quindi, che in questa ottica, tutte le pratiche e tutti i trattamenti che ogni centro estetico o benessere o una qualsiasi palestra offrono, assumono una importanza fondamentale. Da una parte gli istituti di estetica, bellezza e make up, che con i loro massaggi, saune, pulizia del viso e del corpo, trattamenti dimagranti, snellenti e rassodanti, proposti dalle estetiste con l’uso e l’apporto dei migliori prodotti e ritrovati della moderna tecnologia del settore, garantisco quanto le donne cercano per sentirsi “bene”. Dall'altra le palestre ed i centri benessere che con le loro particolari attrezzature e una buona attività fisica, uniti ai suggerimenti degli esperti, permettono ai praticanti di sentirsi fisicamente a posto e combattere lo stress del tran-tran quotidiano. E sono i dati e i numeri legati a questo settore che documentano quanto i centri estetici e benessere sembrano non risentire affatto di alcuna crisi economica, anche in questo particolare momento del nostro paese. Una delle ultime indagini di mercato ci certifica infatti che questo “universo”, che occupa oltre 72 mila impiegati con circa 35 mila imprese, quantifica un giro d’affari annuo che supera i 21 miliardi di euro.

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Lo sapevate che medaglia d’oro per il maggior numero di centri estetici per il benessere e di clienti sono gli Stati Uniti? Seguono il Giappone, il Regno Unito e la Germania. Quinta posizione per l’Italia, che precede Spagna ed i paesi scandinavi. E lo sapevate che nel nostro paese sono più di 40 milioni gli italiani che praticano più o meno regolarmente una attività fisica o che si reca da una estetista per il proprio benessere?

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TORO

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nsieme alla Vergine e al Capricorno forma i tre segni di terra. I nati sotto il segno del Toro hanno caratteristiche salienti quali virtù, pazienza, tenacia e costanza nel raggiungere un loro obiettivo. E quando non ci riescono attendono con calma una prossima occasione per ricominciare con perseveranza e voglia di riuscire. Per molti, i nati sotto il segno del Toro sono erroneamente considerati pigri. Questo atteggiamento invece è dovuto al fatto che sono molto disciplinati e desiderano sapere sempre dove stanno andando e cosa stanno facendo. Come l’animale i “Toro” pensano e si muovono lentamente, ma sicuri delle proprie capacità. Difficilmente cambiano idea ed insistono sulle loro scelte che ponderano bene e con fermezza. Hanno un grande senso dell’amicizia e della lealtà nei confronti del prossimo. Sono generosi anche se non sono spendaccioni. In amore sono molto passionali e sensuali rispetto al sentimentalismo che riescono a mettere nel rapporto di coppia. Sono attratti da tutto cio' che è bello e piacevole da guardare e ammirare. Quindi i loro ideali partner femminili devono possedere un aspetto fisico molto attraente e ben curato, anche nei particolari. Anche se sono portati ad avere molte avventure, i nati sotto questo segno amano veramente la famiglia e come obiettivo ultimo hanno lo scopo di raggiungere e cementare una vera e concreta sicurezza affettiva facendo di tutto per soddisfare il partner. E quindi sono in grado di dare molto calore ed amore anche se a volte si dimostrano egoisti e gelosi. Adorano i confort e amano circondarsi da cose piacevoli e vivere una vita bella e rilassante. Rispettano molto la loro famiglia, i loro genitori, fratelli e sorelle e gli insegnamenti che hanno avuto in gioventù. In essi è ben radicata la reazione, a volte esagerata, quando si sentono traditi o strumentalizzati. Altre loro caratteristiche sono la pigrizia, la natura possessiva e non di rado una certa presunzione.

curiosità Al segno del Toro, governato da Venere, sono associate tutte le pietre verdi quali lo Smeraldo (amore, equilibrio e comprensione), la Giada Verde (coraggio, giustizia, saggezza e longevità) e la Tormalina Verde (forma fisica, denaro e successo). Anche il verde deve caratterizzare i colori e le cromie verdi degli abiti da indossare. Il fiore caratteristico del Toro è la rosa, segno di un certo romanticismo. Il giorno favorevole, in onore di Venere, è il venerdi

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in collaborazione con...PEPE

I FASTIDIOSI PARASSITI

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olto spesso quando ci rechiamo in un parco oppure in un prato o più semplicemente quando il nostro piccolo amico gioca nel giardino di casa nostra non ci rendiamo conto che il pericolo pulci, zecche ed altri parassiti è in agguato. Questi parassiti non solo provocano prurito, irritazioni e infezioni cutanee, ma possono trasmettere gravi malattie anche all’uomo. L’ambiente esterno è purtroppo pieno di questi animali avverso i quali è necessaria una particolare attenzione perché quando ci accorgiamo che il nostro cane o gatto è stata infestato è oramai troppo tardi. E lo è anche e principalmente perché una volta che le pulci si “impossessano” del suo pelo, iniziano a deporre le loro uova e quindi, alla loro maturazione, la nostra casa si riempirà di altri parassiti che a loro volta depositeranno altre uova in un processo che continua nel tempo. E particolarissima attenzione bisogna porre alle zecche poiché queste possono diventare un pericolo non solo per il cane o il gatto ma anche per le persone. E’ utile sapere che le pulci adulte (una femmina di pulce depone in media

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50/60 uova) vivono esclusivamente sul cane o sul gatto, ma che il loro ciclo vitale si svolge all’interno delle mura domestiche. I veterinari e gli esperti del settore consigliano di applicare la famosa regola del “prevenire” ovvero fare un trattamento antiparassitario quando inizia la primavera o la bella stagione utilizzando uno dei tanti prodotti che i negozi specializzati mettono a nostra disposizione. Da ricordare che da soli si è nella impossibilità di fare la giusta scelta sia perché in commercio vi sono molti prodotti (spray, collari, fialette spot on e lozioni protettive) sia perché in alcune specifiche situazioni alcuni antiparassitari possono avere molti svantaggi e quindi causare problemi all’animale. È bene anche sapere che un antiparassitario ha diverse forme di applicazione/ somministrazione nonché una diversa efficacia ed una diversa composizione e quindi lo si può usare sia a scopo preventivo sia come rimedio di emergenza. La soluzione migliore è quella di utilizzare il giusto prodotto (ce ne sono sia ad azione chimica o naturale) che non solo agisca sulle uova, ma anche e principalmente sugli insetti adulti. Il tratta-

mento deve essere fatto una volta al mese applicando sull’animale un prodotto che i negozi specializzati sapranno consigliarvi. Ricordarsi che tutti gli animali presenti in casa devono avere un trattamento antiparassitario chiedendo consiglio perché alcuni prodotti non possono essere applicati indifferentemente su tutte le specie. Per quanto riguarda invece le zecche, sia del cane che del gatto, deve essere fatto un discorso a parte. Questi parassiti vivono nell’ambiente, salgono sull’animale e si cibano del suo sangue tramite il quale possono tramettere pericolose malattie. Contro le zecche il migliore trattamento è quello di utilizzare un antiparassitario che elimini questi fastidiosi insetti entro il tempo massimo di 48 ore. Da ricordare che per l’estrazione della zecca dal corpo del cane o del gatto è bene rivolgersi a una persona esperta o al proprio veterinario. E’ SCONSIGLIATO IL FAI DA TE MA RIVOLGERSI SEMPRE AD UN NEGOZIO SPECIALIZZATO.


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