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TURISTA DEL VINO, IDENTIKIT

AMA CIBO E VINO, HA UN POTERE DI SPESA ALTO E

UN BUON NETWORK: È IL TURISTA ENOGASTRONOMICO

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IL TIPO PIÙ DIFFUSO SECONDO IL “REPORT ENOTURISMO

E VENDITE DIRECT-TO-CONSUMER 2023” DI DIVINEA

Il turista enogastronomico che unisce l’interesse per il vino a quello della buona cucina si conferma di gran lunga il profilo più presente nelle cantine italiane. Sono visitatori curiosi di conoscere la realtà che visitano, hanno un potere di spesa mediamente alto e hanno spesso un buon network di conoscenze che abilita altri visitatori tramite passaparola. È quanto emerge dal “Report Enoturismo e Vendite directto-consumer 2023”, preparato da Divi- nea, che offre elementi interessanti e utili per cogliere le evoluzioni del mondo del vino e comprendere le reali opportunità delle vendite dirette e dell’enoturismo, attraverso l’analisi dei dati e dei trend di mercato.

Spiccano così gli identikit dei turisti del vino che oggi, insieme al turista enogastronomico, vedono come protagonisti esperti winelovers e sommelier, che, con la loro testimonianza e il loro endorsement, possono portare prestigio all’azienda. Al terzo posto troviamo la coppia romantica, e lo conferma il fatto che picnic e cene siano tra le esperienze più gettonate soprattutto in occasione di ricorrenze come compleanni e San Valentino. «Il turismo del vino vive un momento felice e conferma il trend della ricerca esperienziale di chi viaggia» spiega ROBERTO VILLA, CMO e Digital Expert di Divinea. «In questo contesto, le aziende del vino hanno la necessità di conoscere il proprio cliente attraverso la raccolta dei dati e creare proposte enoturistiche sempre all’altezza delle aspettative».

Secondo i dati di Divinea, al quarto posto ci sono i visitatori stranieri, che hanno cominciato a tornare dopo il periodo di emergenza sanitaria. Il numero di persone straniere è probabilmente calato rispetto agli anni pre-Covid ma, in termini qualitativi, restano un bacino prezioso con un potere di spesa alto, che tende ad acquistare significativi quantitativi di vino. Al quinto posto entrano i neofiti e sempre più aziende stanno adattando la comunicazione per avvicinare persone curiose di scoprire per la prima volta cosa c’è dietro una bottiglia di vino. Al sesto si trovano gli sportivi che coniugano la bellezza dei luoghi del vino alle visite in cantina, in particolare quelle che si sono attrezzate per venire incontro alle loro esigenze con proposte dedicate e strutture dotate dei servizi necessari.

Al settimo posto ci sono le famiglie, che, soprattutto nel fine settimana e durante la stagione estiva, scelgono di trascorrere insieme in cantina una giornata o dedicano alla visita un turismo di prossimità. All’ottavo il turista casuale che non pianifica la visita, mentre al nono i visitatori con animali domestici che premiano le aziende che hanno l’accortezza di prendersene cura. All’ultimo posto il visitatore ricorrente, ovvero persone che hanno vissuto un’esperienza positiva in una cantina e sono i migliori candidati a diventare ambasciatori di un brand.

Per maggiori informazioni sul report: hubs.la/Q01QSDyL0

Paltrinieri e Roteglia 1848: da un’amicizia nasce il primo Vermut di Sorbara in purezza

Voir la vie en rose: dalla sperimentazione di Paltrinieri (cantinapaltrinieri.it), realtà pluripremiata dedita alla produzione di Lambrusco di Sorbara Doc da tre generazioni e che costantemente ne ricerca nuove interpretazioni, e dall’arte nella trasformazione e miscelazione di botaniche di Roteglia 1848 – Opificio liquori (www.roteglia1848.it), che ama proporre i propri liquori in mix con vini del proprio territorio, ovvero la provincia modenese, è nato il primo Vermut di Lambrusco di Sorbara. Un magnifico color rosa brillante, ben visibile grazie alla trasparenza della bottiglia, gusto delicato e molto pulito, è il risultato dell’unione delle abilità e delle caratteristiche fondanti di Cantina Paltrinieri e Roteglia 1848: l’acidità e la nota fruttata del vino Sorbara sostengono l’alcolicità e amplificano le sensazioni officinali della parte liquorosa, arrivando al perfetto equilibrio tra freschezza e aromaticità. Tra le spezie aggiunte, oltre all’assenzio (da cui il Vermut prende il nome), si ritrovano angelica, camedrio, salvia e timo, per un sorso fresco, fragrante e persistente, avvolto da leggere sensazioni alcoliche. Un vermut pensato per una bevuta da solista, aggiunto di ghiaccio o rinfrescato, ma ottimo anche per la miscelazione più ricercata.

Due nomi, una sola anima Verso, Vermut Sorbara secondo Paltrinieri, diventa DiVerso, ossia appartenente a Verso, secondo Roteglia 1848: un unico prodotto che si differenzia soltanto nell’etichetta. Quest’ultima, disegnata dallo storico designer della cantina, Fabrizio Loschi, rappresenta perfettamente la mano dell’artista e lo stile Paltrinieri. Roteglia 1848, invece, ha deciso di reinterpretare il suo classico look rétro, facendo il “verso” all’artista, con 6 etichette “diverse” (in foto) illustrate da Anita Sofia Manganelli. Un primo lancio di sole 600 bottiglie numerate, 300 per ciascuna etichetta, da gustare e collezionare.

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