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Tutte le emozioni sono giuste e utili
La cosa più importante e spesso la più difficile da fare è sospendere il giudizio su ciò che proviamo, evitando di attribuire alle emozioni etichette come giusto o sbagliato, buono o cattivo. Provare rabbia è sbagliato? Sei una bella persona solo se provi gioia e non ti fai mai vedere triste?
La paura ti rende vile? In realtà non ha senso catalogare le emozioni. Giudicarle è la cosa peggiore che possiamo fare in quanto esse sono giuste e utili così come sono, nel momento in cui si presentano. Sono un fatto: in questo momento ne proviamo una e non ha senso negarlo. Ci sono emozioni che fanno stare bene e altre che fanno stare male, ma tutte portano un’indicazione preziosa che viene da dentro e, per quanto spiacevole possa essere il messaggio, nessuna ci può danneggiare.
In Noi Convivono Gli Opposti
Aggiungiamo un altro elemento: in noi convivono (e devono farlo) emozioni contrarie. La rosa, fiore delicato con un gambo ricoperto di spine, è considerata l’emblema della legge dell’armonia degli opposti che regola l’inconscio. A livello simbolico ci invita a riflettere sul fatto che nessuno è abitato sempre e solo da un unico stato d’animo e che le definizioni che diamo di noi stessi (“Io sono un tipo pauroso”, “Sono allegro”...) non hanno senso. Infatti, il dolore e la tristezza non sono necessariamente disgiunti dalla gioia. Questo è un enorme vantaggio, perché significa che è possibile, ad esempio, trovare ed evocare la gioia anche nei momenti tristi. Le emozioni opposte, come gioia e tristezza, sono destinate a intrecciarsi e rincorrersi, sono complementari e non alternative.