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inutili!

LA REGOLA Scegli una sfida solo se ti parla delle tue passioni

Alcuni

scelgono un progetto, una meta, una situazione, solo se questa presenta i tratti della sfida. Non si chiedono se faccia per loro o gli interessi veramente: quel che conta è che costituisca una vetta da scalare, una battaglia da vincere, un destino da piegare. È così che, incredibilmente, si arriva a sposare qualcuno («Per me conquistarla era una sfida»), o una professione («Era così fuori dai miei schemi che farlo avrebbe costituito una sfida»), a insistere in uno sport o in un’attività creativa («Non ero il più adatto, ma la sfida era dimostrare a tutti che potevo farcela»), e via dicendo. È così che le migliori risorse vengono convogliate tutte, in nome di un’impresa eroica da esibire a se stessi o agli altri, su qualcuno o qualcosa che, intimamente, non ci riguarda, non ci interessa o non ci piace. «A me piacciono le sfide», quindi, può essere un atteggiamento a doppio taglio. Se, da un lato, garantisce la sensazione di scalare una vetta e di essere “dei grandi”, dall’altro svuota di energie e allontana da noi stessi. Vivere qualcosa come una sfida può andar bene solo se il contenuto ci appassiona e ci entusiasma. Solo così c’è uno scambio tra noi e il percorso. Solo così l’impresa non si trasforma in un logorante vuoto a perdere.

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