3 minute read
Insonnia da COVId-19 - Silvia Marinelli
Psicologa e psicoterapeuta, Roma. Consigliera Comunale, Castel di Sangro
Insonnia da COVID-19
Tra i vari effetti negativi che la pandemia sta causando a livello psicofisico nella popolazione mondiale, uno dei più frequenti è legato ai disturbi del sonno. L’aumento delle preoccupazioni per il futuro, la mancanza di momenti di socialità e una vita molto più sedentaria sono solo alcuni degli aspetti che influiscono sulla nostra routine anche a letto. Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Piepoli e commissionata dal Consiglio Nazionale degli Psicologi, il 63% degli italiani soffre di stress da pandemia, i cui principali sintomi sono ansia, depressione e insonnia. Risultati simili emergono da molti altri studi realizzati in questi mesi: da uno di questi, coordinato dall’Università degli Studi di Parma e pubblicato nella rivista Frontiers of Psychology, è risultato che il 55.3% delle 6.000 persone intervistate lamentava una ridotta qualità del sonno e modificazioni del ritmo sonno-veglia.
Al XXII Congresso Nazionale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia, invece, sono stati presentati dei dati secondo i quali metà delle persone contagiate manifesta disturbi psichiatrici, con un’incidenza del 42% di ansia o insonnia. Un problema che ha caratteristiche note e che può essere affrontato con una serie di consigli e di comportamenti da adottare. Cos’è l’insonnia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’insonnia come “condizione caratterizzata da una reiterata difficoltà ad iniziare e/o a mantenere il sonno, in cui è riferita insoddisfazione riguardo alla quantità o alla qualità del sonno”. Si stima che circa un terzo degli adulti presenti sintomi di insonnia. Da numerose evidenze scientifiche, emerge inoltre che la condizione ha effetti estremamente nocivi sulla salute. I comportamenti da evitare
Irregolarità. Sono assolutamente da evitare comportamenti giudicati poco importanti, come: • Coricarsi ad orari sempre diversi • Rimanere nel letto la mattina il più del dovuto • Fare sonnellini più lunghi di due ore durante l’arco della giornata
L’insonnia, per l’OMS e l’NIH (National Institute of Health):
• È presente per almeno tre notti / settimana • È associata a: - Fatica - Stanchezza - Inefficienza diurna
L’insonnia è un fattore di rischio non solo per patologie psichiatriche, come ansia e depressione, ma anche per malattie: • Metaboliche • Cardiovascolari • Neurologiche Inoltre: • Aumenta l’infiammazione cronica • Peggiora il decorso di malattie neurovegetative • Riduce drasticamente la qualità di vita • Incide su concentrazione, attenzione e memoria, con rischi sulla sicurezza personale e sociale
Queste abitudini vanno infatti a minare l’equilibrio sonno / veglia, senza il quale si rischia di incorrere in insonnia o, per chi già ne soffre, si rende difficile uscirne. Prima di andare a dormire. Evitare la pratica di attività sportive nelle ore immediatamente precedenti il sonno, stesso discorso per quanto concerne attività che necessitano un impegno celebrale come: • Lo studio • Lo stilare programmi di lavoro per la giornata successiva • Pagare le bollette
Questo tipo di attività viene spesso relegato alla fine della giornata per mancanza di tempo, occorre però ricordarsi che si possono tutte svolgere al risveglio, facilitati da una sana igiene del sonno. Insonnia, stress (e COVID-19): alcuni di questi disturbi sono conseguenza naturale della pandemia e delle misure restrittive. A questo, si aggiunga l’aumento dello stress e delle preoccupazioni dovuti ai risvolti economici e lavorativi della pandemia: altri elementi da provare a gestire, che influiscono pesantemente sul nostro ritmo sonno / veglia.
Accettare, osservare. Da questo punto di vista, un aspetto significativo su cui è importante soffermarsi è legato al concetto dell’accettare, del ‘far spazio’ alla propria esperienza anche se in quel particolare momento è difficile, dolorosa e spiacevole. Possiamo osservarla e invece di essere catturati dai pensieri negativi ed esserne dominati, possiamo lasciarli andare e venire. È utile fare un passo indietro ed osservare il nostro pensare, invece di perderci in esso, operando una sorta di distanziamento dai pensieri negativi. Osserviamo i nostri pensieri per quello che sono: immagini e parole. Fare spazio ad emozioni, pensieri ed impulsi indesiderati ci permetterà nello stesso tempo di godere dell’esperienza presente. Letture consigliate
• American Academy of Sleep Medicine (2014), International Classification of Sleep Disorders (3th ed); • Il Metodo semplice per addormentarsi in 7 minuti. Enrico Rolla,
Gribaudo (2019); • Perlis M., Aloia M., Kuhn B. (2015), Trattamenti comportamentali per i disturbi del sonno, Giovanni Fioriti Editore, Roma.