Abbazia di Sant'Eustachio, Nervesa della Battaglia

Page 1

abbazia di sant’eustachio [ relazione di progetto ] parco dell’abbazia scuola di musica foresterie per musicti

università iuav di venezia atelier heritage [ duemilaquindici ] prof.ssa luisa berto, prof.ssa fernanda de maio, prof. mario piana autori — greta cattelan [ gretacattelan@yahoo.it ] jonatan pizzini [ pizzinij@gmail.com ] edoardo solito [ edoardosolito@gmail.com ]



Relazione di progetto


Il luogo La figura ieratica dell’Abbazia di Sant’Eustachio proietta sul paese di Nervesa, che domina dall’alto della sua posizione, un’aura carica di fascino e rispetto. E dal rispetto per l’antica presenza non può prescindere qualsiasi azione di modificazione del territorio. Rispetto non inteso però come atteggiamento dimesso, ma attento e misurato. La situazione attuale presenta un accesso al percorso verso il parco dell’Abbazia debolmente valorizzato, laddove la strada Armando Diaz separa rigidamente il momento ancora urbano, espresso dalla parrocchia di San Giovanni Battista con la sua canonica e il cimitero; dal momento più bucolico che ha la sua espressione massima nei resti del monastero benedettino per poi andare verso l’ossario ai caduti del Montello. Strategia di collocazione Le modificazioni del territorio dovendo partire dalla considerazione della debole situazione attuale, identificano un filtro tra i due momenti urbano ed extraurbano, ad attenuare la rigidezza della loro separazione, e ristabilire una comunicazione significativa tra loro. Il centro è l’abbazia e ogni intervento si misura con la sua forte presenza: a valle la scuola di musica e il nuovo invaso urbano, piazza, giardino, accesso al percorso; a monte, subito dietro l’ex monastero, le foresterie.



L’invaso urbano: accessibilità, piazza, giardino Un edificio filtro, diaframma e varco, si apre e chiude congiuntamente, in modo da consentire un dialogo, oltreché con l’Abbazia, con la particolare morfologia del territorio. Il muro, carico del suo potere evocativo archetipico, incide il terreno e diventa esso stesso dispositivo multiforme, schermo e proiezione, subendo sottrazioni e rotture in risposta all’influenza degli elementi che gravitano attorno all’abbazia, centro di questo pensiero. La frattura, sintomatica della potente azione dell’aura dell’ex monastero, diventa baricentro del filtro, contrappuntando il baricentro dell’abbazia. Da questo nuovo centro prende avvio il percorso, sull’incisone prodotta dall’edificio, orientato per favorire il flusso verso il parco dell’abbazia. La strada Armando Diaz, una volta ostacolo alla esatta percezione del luogo, segue un nuovo corso, girando attorno al complesso della parrocchia e cimitero, arrivando ai parcheggi, prossimi alla nuova piazza, ma lontani dalla vista. Dai parcheggi all’invaso, ora esclusivamente pedonale, il passaggio viene mediato dal giardino degli ulivi: l’uliveto presente alle spalle della canonica viene aperto e reso piazza privata, attraverso un disegno che alterna lo spazio pavimentato alle aiuole degli ulivi, rompendo la rigida geometria della originaria disposizione delle piante. Qui, le sedute emergono tettonicamente dal terreno, lavorando anche in sezione con lo spazio. Dal giardino degli ulivi si apre l’invaso pubblico, popolato dal nuovo edificio, aperto verso la chiesa di san Giovanni Battista e orientato verso l’ex monastero benedettino, facendosi cornice al quadro del paesaggio di vigne, folta vegetazione e architettura in rovina.



La scuola di musica L’edificio, filtro all’esterno, contiene al suo interno la scuola di musica e il teatro di Nervesa. La facciata aperta verso la piazza, poi negata dal muro che protegge l’accesso rampato verso il teatro, dà sull’infilata di aule preposte ai diversi tipi di insegnamento. Le aule, dovendo rispondere all’esigenza di privatezza, si affacciano a loro volta sulla corte interna e guardano all’abbazia, lasciando che gli spazi di deambulazione siano invece permeabili agli accadimenti della piazza. Il baricentro della scuola si complica in sezione, laddove a livello superiore è varco al percorso dell’abbazia, a livello inferiore accesso al teatro, dove il foyer illuminato zenitalmente da aperture che seguono l’andamento dei corsi di pietra della pavimentazione, media l’accesso al teatro.


Questo presenta un corridoio che gira tutto attorno alla platea gradonata verso il basso, in modo da consentire una capienza superiore a quella offerta dalle sole sedute. Matericamente la scuola alterna superfici trasparenti in vetro, la cui geometria verticale si oppone alle superfici opache dei muri rivestiti in pietra de luogo, per ripettarne i colori, tessuta lungo corsi orizzontali di dimensioni variabili, pseudoisodomi. Lo stesso rivestimento diventa pavimentazione della piazza, orientandosi verso i tre assi derivati dalla geometria della scuola e degli edifici vicini.


L’abbazia La manica lunga dell’abbazia, originariamente foresteria, fiancheggia il percorso che finalmente giunge a destinazione. Il muro più esterno, in condizioni di avanzato degrado, viene restaurato attraverso interventi di pulitura, e consolidato grazie all’installazione di un sistema di sostegni composto da barre e stralli in acciaio, che garantiscano la controventatura a cui non il muro non è più in grado di sopperire autonomamente Procedendo, dove prima era presente la torre di vedetta, un piccolo padiglione, recuperando del suo predecessore la carica simbolica, offre una vista privilegiata sulla valle verso cui si protende e si fa accesso all’abbazia. Dal padiglione in acciaio brunito partono le passerelle sulle rovine del complesso abbaziale, in modo da recuperare la percorribilità di questi spazi e cogliere l’abbazia nella sua totalità. Ma il padiglione può anche essere semplicemente attraversato per procedere nel percorso che porta ai piedi del fronte principale della chiesa benedettina; da qui si ramificano viali in ghiaia seguendo vari assi a rompere la monotonia dello spazio antistante la chiesa. Una serie di accorti e misurati interventi vuole accrescere le potenzialità di questo luogo, senza comprometterne la sua storia secolare.



Le residenze speciali per musicisti Appendice della scuola di musica a valle, con l’abbazia di Sant’Eustachio al centro, si sviluppano le residenze per i musicisti. La complessità in sezione risponde alla morfologia del luogo, coniugandosi in terrazze orientate verso l’abbazia come le residenze, completamente aperte sul fronte principale. Internamente gli appartamenti si sviluppano seguendo una suddivisione binaria: lo spazio privato della cucina e del bagno separato attraverso una parete scorrevole dallo spazio più aperto del living e della camera da letto. Questo, inteso come spazio unico, modula la dimensione degli appartamenti in base alle diverse esigenze. Due per livello, su tre livelli e una terrazza centrale a separare le due tipologie di appartamenti in base alle dimensioni.















4 3 2

1

pianta degli interventi nell’abbazia

prospetto dell’abbazia con il padiglione di ingresso

sezione longitudinale sul padiglione di ingresso

sezione trasversale sugli interventi di consolidamento

sezione trasversale sulla passerella


SEZIONE ORIZZONTALE +0,20m

3

Qmax

T.P Lmax

2

trave reticolare

1

SEZIONE ORIZZONTALE +2,20m

SEZIONE VERTICALE

0m

assonometria della struttura portante

muro di sostegno controterra Htot = 5,00 m B = 0,35 m b = 0,25 m Q = 800,00 Kg/ml Stot = 9240,75 Kg/ml

struttura portante dell’edificio TRAVE RETICOLARE TEATRO [ composta da profili angolari a lati diseguali affiancati 50x100x10 mm ] Lmax = 12,60 m H = 1,00 m Interasse = 3,80 m TRAVE PRINCIPALE SCUOLA DI MUSICA [ profilo in acciaio IPE550 ] Interasse = 4,00 m Lmax = 13,20 Kg/ml Qmax = 1615,00 Kg/ml STRUTTURA VERTICALE PILASTRI [ profilo in acciaio HEB220 ] Lmax = 4,20 m Qmax = 15843,00 Kg

orditura secondaria TRAVE SECONDARIA TEATRO [ profilo in acciaio HEB100 ] Interasse = 1,575 m Qmax = 1005,00 Kg/ml TRAVE SECONDARIA SCUOLA [ profilo in acciaio IPE140 ] Interasse = 2,07 m

2

4

6

8

10

20





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.