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Economia
2017
Intervista Maurizio Pallante, saggista e Presidente onorario del Movimento per la decrescita felice | FABIO GUARNERI
Per un’economia di qualità: quando il meno è meglio L’economia è presente in molti aspetti della nostra vita quotidiana e coinvolge tutti, anche i più piccoli. Essa si presenta in diverse sfaccettature e in differenti modi ed è oggetto di discussioni e riflessioni a livello di intera società. Rappresenta quindi una sfida e un tema importante anche per la scuola. Acquistare un oggetto, affittare un appartamento, decidere dove e in che modo investire i propri risparmi, ricercare un posto di lavoro, informarsi sul valore di una moneta sono solo alcuni tra i numerosi esempi di azioni che possiamo annoverare nella nostra esperienza quotidiana legata all’economia intesa nel senso più ampio. Capire con quali materiali è fatto un prodotto, da dove viene, che impatto ha avuto sull’ambiente e sulle persone, quant’è la sua durata di vita e che fine fa quando diventa un rifiuto sono altri aspetti ad essa legati e che riguardano tutti noi. Garantire un futuro nel quale soddisfare le necessità sociali e materiali della popolazione senza pregiudicare i limiti ambientali del nostro pianeta è una delle maggiori sfide che la società ha di fronte a sé. Ne abbiamo parlato con Maurizio Pallante, saggista, ex docente e Presidente onorario del Movimento italiano della Decrescita felice che introduce il tema riflettendo sui concetti di crescita e decrescita sfatandone le comuni connotazioni qualitative che spesso diamo loro.
Per il prof. Pallante, la decrescita non si realizza limitandosi a produrre di meno ma inserendo criteri di valutazione qualitativa nel fare umano, ovvero è il meno quando è meglio. Dalla sua esperienza di ex docente e direttore di scuola, Pallante sottolinea inoltre l’importanza di educare i ragazzi alla conoscenza delle bioeconomie affinché siano consci delle proprie azioni e siano in grado di affrontare le sfide ambientali e sociali che la nostra società ci pone. Parlare di economia in termini di crescita e decrescita non è facile. Un’impressione diffusa è che sia molto difficile conciliare la volontà/necessità di crescita quantitativa e qualitativa dell’economia con i postulati della decrescita. È veramente così o ci sono dei fraintendimenti di fondo? Innanzitutto occorre precisare che i concetti di crescita e decrescita indicano, rispettivamente, un aumento e una diminuzione quantitativa e non hanno connotazioni qualitative. Possono incorporare una valenza qualitativa se si riferiscono a fenomeni che incidono sulla qualità della vita umana. Se il fenomeno è positivo (il numero degli esseri umani che possono nutrirsi regolarmente), la crescita indica un miglioramento e la decrescita un peggioramento. Se il fenomeno è negativo (il numero degli incidenti stradali), la crescita indica un peggioramento e la decre(continua a pagina 3)