Le figure che si susseguono nella strisce di Ferretti & Pieri – con i loro farseschi appellativi derivati da una buffa quanto azzeccata assonanza fra nome e cognome - sono tratte dal mondo del lavoro, dalla scuola, dalla casa, dalla strada... Ognuno di loro era stato bambino, giovane – con la testa ben imbottita di roseo futuro. Un futuro che si è rivelato tutt'altro dall'immaginato. Il sogno degli aspiranti professionisti, attori, artisti e così via si è invece realizzato sottoforma – se non di incubo – quanto meno di parodia. Se “volere è potere”, mai l'antico adagio fu tanto sonoramente smentito. La saga dei “bonelliani sognanti” è una vera e propria Vanity Fair, un romanzo di tante vite che avrebbero voluto avere o trasformarsi in altrettanti eroi, una tragedia che invece ha avuto solo vittime, arse vive in un impressionante autodafé sul Bonfire of Vanities. (dalla prefazione di Francesco Manetti)