Quindicinale iscritto al registro della Stampa presso il tribunale di Teramo n. 13/03 del 22/05/03
ANNO 7 N.199
smash the music
GREEN LEAVES
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Il ritorno del
GREEN LEAVES Lo storico locale di Porto Recanati torna ai fasti di un tempo grazie all’iniezione di nuova linfa vitale di un’imprenditrice rosetana, Samantha Sbrolla. Tre sale per appagare i gusti musicali di tutti. Alla console DJ di fama internazionale e proposte nei prefestivi per i giovani
Luca Kovac (direttore artistico)
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arovane di giovani hanno vissuto le emozioni del Green Leaves di Porto Recanati, simbolo degli anni Ottanta e che ha trasformato il suo nome in un vero e proprio marchio maestro del mondo della notte. Una storia infinita, quella del Green Leaves, raccontata dai suoi percorsi storici che hanno visto il passaggio di consegna nell’arco di un trentennio tra proprietà e gestioni. Oggi trova nuova linfa vitale in un’imprenditrice rosetana, Samantha Sbrolla. Il locale che da tempo necessitava di cura e affetto, lo ha trovato in un nuovo staff composto da professionisti e aspiranti del settore che hanno puntato in un’azione di brand up del famoso marchio. Il Green Leaves si propone con un prodotto musicale che è già presente nell’Europa del nord, patria della moda musicale da dove partono tutte le tendenze. È distribuito in 3 sale: la Legend (commerciale) dal design elegante e adulto, la Smash (trash & happy) adatta ad un pubblico misto con la voglia di ballare una musica piacevole, la History dal design accattivante e aggressivo con delle sonorità electro e progressive. Il nuovo progetto è partito il 5 ottobre scorso con Special Guest: PINK IS PUNK reduci da un’estate da residence al Cocorico per poi proseguire con Dj internazionali quali Basto e Tony Romera, il primo belga, il secondo francese, direttamente dai migliori festival del Mondo (Tomorrowland). Oltre al
Axer (vocalist Green Leaves) prodotto musicale il Green Leaves propone delle interessanti novità per i ragazzi, come ad esempio gli SCHOOL PARTY nei giorni prefestivi, rivedendo il prodotto in base ai gusti musicali dei giovani (rap e reggae) coinvolgendo ospiti speciali, come il cantante Vacca. SABATO 21 DICEMBRE per tutte le donne sarà la volta di FRANCESCO MONTE. Ma le sorprese non sono affatto finite perché lo straordinario locale ospiterà anche gente del piccolo schermo come STEFANO DE MARTINO. E poi il ritorno del CAPODANNO D’ITALIA che ha conquistato generazioni su generazioni a partire da Milano fino ad arrivare al sud. Una serata, quella dell’ultima dell’anno, forse tra le più famose d’Italia, pronto ad essere riproposta più bella e più coinvolgente che mai con cena ed ingesso a partire da 50 euro. Il Green Leaves è al passo coi tempi. All’interno della struttura anche il mini club che sarà inaugurato VENERDI 27 DICEMBRE riservato ad un pubblico adulto e selezionato, con la presenza dei migliori DJ che hanno fatto la storia del locale. Direzione artistica affidata a Luca Kovac che ha coordinato artisticamente i migliori locali delle Marche (Cayo Coco, Komedia, Lola, Babaloo e Bip Festival). E infine una console ricca di nomi tra i quali spicca quello di Axer, celebre per il suo singolo IN THE SKY e per avere iniziato da breve tempo una collaborazione musicale con Ornella Muti e la figlia Naike.
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Roseto, i cittadini protestano per la scarsa manutenzione Il maltempo delle settimane passate ha aggravato la situazione in molte zone di Roseto e nelle frazioni. Manca però persino la manutenzione ordinaria. La gente si sente abbandonata e chiede interventi immediati, mentre è stanca delle beghe tra maggioranza ed opposizione
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osetani che si sentono quasi abbandonati. Strade dissestate, buche pericolose e scarsamente segnalate, pini spezzati dal forte vento delle settimane passate e lasciati con le chiome e i rami piegati su se stessi. Un senso di abbandono avvertito a Roseto capoluogo, così come nelle frazioni. Da un lato il Comune che non ha i soldi per far fronte ai più elementari interventi di manutenzione, dall’altra i cittadini che vogliono e pretendono una maggiore attenzione. Servono squadre di operai, ma il fatto di non poter più contare su lavoratori socialmente utili (perse complessivamente
70 unita negli ultimi tre anni) rende tutto molto più complicato. E così la sensazione di negligenza sembra accrescere. La zona nord del lungomare di Roseto, immediatamente a ridosso della pista ciclabile, è dissestata sul lato ovest. I parcheggi sono stati praticamente cancellati non perché la vernice si sia sbiadita, ma in quanto mancano strati di asfalto. Ci sono voragini tra la nazionale e alcune traverse scarsamente segnalate. In alcuni angoli della città l’illuminazione è considerata scarsa. Le strade sono sottoposte a continui e lenti smottamenti, soprattutto nella zona tra Cologna Paese e Montepagano (contrada Tanesi). Le proteste arrivano anche dai residenti della località San Giovanni per la mancata manutenzione della strada principale, priva di marciapiedi, strisce pedonali e con erba incolta sulla quale passano i bambini che frequentano la vicina scuola, costretti quotidianamente ad uno stressante percorso ad ostacoli. Il tutto con la preoccupazione crescente dei genitori, che accompagnandoli, incontrano non pochi pericoli. È possibile che nessuno possa intervenire per porre fine a questi disagi? Cosa si aspetta? La strada - impraticabile soprattutto per anziani e disabili – è inoltre una groviera di avvallamenti, cause di molte cadute da parte dei pedoni, l’ultima delle quali pochi giorni fa. E l’elenco sarebbe lungo. Cosa pensa di fare l’amministrazione a ri-
guardo? Quali sono i tempi d’intervento? I residenti chiedono provvedimenti mirati ed efficaci. Il Comune è a conoscenza della situazione che peraltro si sta aggravando col passare del tempo. Nei giorni scorsi è stato eseguito un sopralluogo su tutto il territorio e i funzionari dell’ufficio tecnico non hanno potuto far altro che confermare il pessimo stato di moltissime strade.
San Giovanni
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POLITICA 7
Più che il populismo
fa paura il vuoto di potere Il popolo si ribella perché esasperato dall’assurda tassazione, da un sistema che non garantisce il diritto, dall’elefantiaca macchina burocratica e soprattutto dalla politica inefficiente. Sono richieste di cambiamento forti che non possono essere liquidate con slogan, solo perché non sono controllate dai partiti.
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N TERMINE ELASTICO Non bisogna farsi trascinare dal significato delle parole e dalle loro accezioni di cui spesso la politica si serve. Oggi il più gettonato termine messo nel tritacarne deleterio degli “ismi” è “populismo” che, come spesso accade da concetti molto generici, significa tutto e niente allo stesso tempo. Tuttavia, se dovessimo usare un sinonimo nell’ambito politico, potremmo dire che “demagogia” è senz’altro la parola che più si avvicina a populismo, ma anche qui c’è un gioco di specchi che serve più a inquinare “le prove”, che a risolvere il problema. In altri termini, quando si vuole liquidare un discorso da parte degli oppositori dei vari partiti, ci si rifugia nella parola tanto vituperata, in cui la deriva che si vuole venga dal “popolo minuto” (come si diceva un tempo) è vista in modo così sbrigativo, da risultare non tanto un aspetto di protesta lecita e motivata, quanto una deviazione volgare. È possibile che in tutto ciò ci sia del vero, come sancisce anche il vocabolario Treccani che al termine lega un “... atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi. Con significato più recente, e con riferimento al mondo latino-americano, in particolare all’Argentina del tempo di J. D. Perón, forma di prassi politica, tipica di Paesi in via di rapido sviluppo dall’economia agricola a quella industriale, caratterizzata da un rapporto diretto tra un capo carismatico e le masse popolari, con il consenso dei ceti borghesi e capitalistici che possono così più agevolmente controllare e far progredire i processi di industrializzazione”, tuttavia alcune considerazioni
vanno fatte. LE PIAZZE IN RIVOLTA - Quello che sta accadendo in questi ultimi tempi, con molte piazze di città italiane in rivolta (il movimento dei forconi) è certamente preoccupante. L’esasperazione di milioni di cittadini non va sottovalutata, perché molte di queste persone sono coloro che si recano alle urne e sanciscono la vittoria dei partiti tradizionali. Ora, fino a quando questi ultimi ricevono i loro voti, quegli elettori risultano estremamente intelligenti e capaci di recepire i messaggi democratici. Ma appena la protesta si fa più forte e le piazze si mobilitano (non consideriamo affatto la violenza che certe volte prende il sopravvento, poiché quella va solo condannata), ecco che i politici di turno (che tristezza vederli tutti uguali, non per i demeriti dei singoli, ma perché appartenenti a un sistema ormai in caduta libera!) gridano contro la piazza populista. Invece no: gli esasperati che imbracciano i forconi vanno ascoltati, come se fossero un libro aperto, in cui la lettura non deve essere tanto fatta da un punto di vista di convenienza dello status quo politico, quanto da un punto di vista dei movimenti artistici, i quali vedevano nel populismo la tendenza a idealizzare il mondo popolare come detentore di valori positivi. Il popolo si ribella perché esasperato dall’assurda tassazione, da un sistema che non garantisce il diritto, dall’elefantiaca macchina burocratica e soprattutto dalla politica inefficiente. Sono richieste di cambiamento forti che non possono essere liquidate con slogan, solo perché non sono controllate dai partiti. FA PAURA IL VUOTO DI POTERE - Ma questa situazione che sta montando nel Paese è una conseguenza di un vuoto di potere, quello sì preoccupante. E
di William Di Marco
se c’è un vuoto, in natura c’è anche un qualcos’altro che lo va a riempire: tutto ciò può portare non tanto alla sollevazione delle masse, quanto alla deriva autoritaria come unica strada praticabile all’assenza della politica. Infatti sotto accusa è quell’antica arte di gestire la cosa pubblica che oggi non ha la capacità di rinnovarsi, perché parte integrante di un sistema burocratico-statale, alla cui decomposizione hanno contribuito tutti i partiti in questi anni. Accettare l’apparato istituzionale italiano così macchinoso e volutamente inefficiente è stato l’errore più grande di chi negli ultimi cinquant’anni si è recato in quel di Roma. Nessuno è in grado di cambiare le regole dal di dentro, perché il sistema stesso crollerebbe. Non si è mai visto che tecnici anche super esperti abbiano cambiato le ruote di un treno in corsa. E tutto questo preoccupa (Chi decide chi? E con quale reale prospettiva di cambiamento? Ogni cosa è messa in discussione e la Corte costituzionale ne è un esempio: ha demolito la politica, ma anche se stessa). I forconi tutt’al più possono pungere, mentre il vuoto politico che regna in Italia in passato ha portato alla dittatura. Si esagera? No, se si conosce la Storia.
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Roseto, stop a nuove attività ambulanti sul demanio Il Comune, con la collaborazione delle associazioni di categoria dei commercianti, ha deciso di mettere un freno al commercio itinerante sul lungomare e in spiaggia. Non saranno rilasciate più autorizzazioni. Il provvedimento entrerà in vigore dalla prossima estate e servirà a contrastare il fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione dei marchi, tutelando chi è in regola
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l Comune di Roseto ha deciso di mettere un freno al rilascio delle autorizzazioni per le attività ambulanti sul lungomare e nelle aree demaniali. Il provvedimento entrerà in vigore a partire dal prossimo anno, stagione estiva, ed è stato preso in considerazione nel corso di un recente incontro che il sindaco Enio Pavone ha avuto con i rappresentanti di categoria. Il divieto di svolgere attività ambulanti sul litorale, quindi su aree di proprietà del demanio, nasce per contrastare il fenomeno dell’abusivismo che in piena stagione turistica esplode in maniera incontrollata. Alla riunione, voluta dall’amministrazione comunale, erano presenti la locale associazione Balneatori, presieduta da Bruno Pierandozzi, l’Adusbef, rappresentata da Luciano Scaramazza e Confcommercio, referente Lina Polisini. Oltre al sindaco Pavone, c’erano anche il segretario generale
dell’Ente, Vincenzo Benassai, il responsabile dell’Ufficio Commercio, Giuseppe Vallese, e Daniele Vallonchini dell’Ufficio Demanio. Al termine del vertice si è dunque deciso di non concedere alcuna nuova autorizzazione per l’anno 2014. I rappresentanti delle associazioni commercianti, balneatori e consumatori hanno sollecitato, inoltre, interventi più mirati e incisivi per contrastare il commercio abusivo in spiaggia, facendo presente che il fenomeno costituisce concorrenza sleale e colpisce duramente gli operatori locali tenuti, invece, a rispettare tutta una serie di adempimenti in materia fiscale, igienico-sanitaria ecc. “Da parte dell’amministrazione”, ha sottolineato il primo cittadino rosetano, “c’è l’impegno a convocare le parti ad un nuovo tavolo, in programma nel prossimo mese di febbraio, per pianificare e coordinare una serie di interventi”. Tra le iniziative che
verranno portate avanti c’è ad esempio la sensibilizzazione dei cittadini, affinché nella prossima stagione balneare il fenomeno del commercio abusivo in spiaggia possa essere efficacemente circoscritto ed eliminato. “Come avviene in altri centri balneari, tra i quali Rimini, la nostra idea”, conclude il sindaco Pavone, “è quella di attivare una collaborazione tra pubblica amministrazione e operatori per effettuare servizi di controllo e vigilanza privata sulle spiagge, sin dalle prime ore del mattino, al fine di verificare i punti di smistamento delle merci vendute illegalmente”. A questo punto il Comune intende programmare delle iniziative di educazione alla legalità rivolte ai consumatori, per dissuaderli dall’acquisto di prodotti venduti illegalmente e di merci contraffatte, che mettono in crisi l’intera filiera di produzione.
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Discarica di Coste Lanciano un attentato all’ambiente Secondo il Wwf mancherebbero persino i teloni per impermeabilizzare il terreno. Il vecchio impianto di smaltimento dei rifiuti, dismesso da una trentina di anni fa, per un terzo è stato eroso dalle ultime piene del fiume Tordino. I rifiuti sono stati trasportati in mare e spiaggiati lungo un tratto di circa 7 chilometri del litorale rosetano
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Riserva Borsacchio tra plastica ed erosione
seguito nei giorni scorsi da un gruppo di volontari del Wwf, capitanato da Adriano De Ascentiis responsabile dell’oasi dei calanchi di Atri, un sopralluogo nella vecchia discarica dismessa di Coste Lanciano, nel territorio comunale di Roseto, a ridosso del fiume Tordino. Un terzo di quella discarica è stata inghiottita dalle piene del fiume del marzo 2011 e più recentemente quelle di due settimana fa e di metà novembre. Sono state eseguite delle riprese video e scattate moltissime foto che documentano lo stato delle cose. Tutto il materiale raccolto è stato inviato ai vertici del Wwf in attesa di avere quanto prima delle risposte. “Dal sopralluogo sul fiume fatto nei giorni scorsi”, racconta De Ascentiis, “la situazione che ne viene fuori è a dir poco
Discarica Coste Lanciano
raccapricciante. Abbiamo a che fare con una discarica completamente esposta all’erosione del fiume Tordino. Ma c’è di più: da quello che ho visto manca anche il telo che serve a proteggere le falde, mentre nei campi soprastanti si coltivano delle verdure. Credo personalmente che questo stato delle cose non possa più perdurare, anche perché un’altra piena spingerebbe il Tordino ad erodere un’altra vasta porzione del vecchio impianto di smaltimento”. Tonnellate di rifiuti sono già state scaricate in mare e poi spiaggiate nel tratto tra Cologna e Roseto nord. In attesa che squadre di volontari si mobilitino per ripulire dalla plastica il litorale rosetano, bisogna anche trovare il modo per come bonificare la zona. Gli interventi di sistemazione di un nuovo argine sarebbero del tutto insufficienti. Mentre
resta in piedi l’unica vera soluzione, ovvero bonificare l’intera area rimuovendo completamente lo strato di materiale di risulta. Intanto, dalla ricognizione fatta dagli esponenti del Wwf è emerso che lo strato di rifiuti ha uno spessore di circa 1 metro e 80 e che la discarica si sviluppa su una superficie le cui sono 900 metri di lunghezza per 70 di larghezza. Almeno stando anche al racconto della gente del posto che ha visto nascere quell’impianto di smaltimento più di 30 anni fa. Appare inoltre evidente che manchi del tutto il telo in plastica che avrebbe dovuto impedire al percolato di raggiungere le falde e le sorgenti sotterranee, mentre la copertura sarebbe avvenuta con della stoffa del tutto simile a quella utilizzata per fare jeans e che col tempo però si è quasi del tutto sfaldata.
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Sicurezza in città
il sindaco chiama in causa il Prefetto Enio Pavone ha scritto una lettera a Valter Crudo per la convocazione del Comitato provinciale Ordine e Sicurezza. Intanto chiesto al comando della Polizia Municipale di impiegare più uomini sul territorio e meno dietro le scrivanie per un maggiore controllo. Il provvedimento preso dopo i gravi fatti di cronaca, come l’aggressione all’assessore provinciale Ezio Vannucci e i ripetuti furti in appartamenti in pieno giorno Il prefetto Valter Crudo
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recenti episodi di microcriminalità che si sono registrati a Roseto (l’aggressione all’assessore provinciale Ezio Vannucci, alcuni furti negli appartamenti in pieno giorno) hanno spinto il sindaco Enio Pavone a scrivere al Prefetto Valter Crudo per la convocazione del Comitato provinciale Ordine e Sicurezza, da tenersi proprio nella Città delle Rose. Intanto, l’amministrazione locale ha deciso di adottare anche delle misure interne per incrementare il livello dei controlli in città. In campo uomini e mezzi per garantire maggiori controlli sul territorio. Il primo cittadino ha trasmesso una direttiva-circolare al comandante della Polizia Mucipale, Tarcisio Cava, per rafforzare il servizio di prevenzione e tutela della sicurezza pubblica, soprattutto in vista delle festività natalizie. “In particolare”, spiega Pavone, “ho disposto il rafforzamento dei turni di vigilanza delle pattuglie di Polizia Municipale, chiedendo al comandante di ridurre, nella massima misura possibile, l’utilizzo del personale destinato ai servizi amministrativi, per impiegarlo nei servizi di controllo sul territorio”. Insomma, più agenti sul territorio e meno dietro alle
scrivanie. La disposizione organizzativa è stata trasmessa per conoscenza anche alla locale Stazione dei Carabinieri, per un coordinamento delle forze in campo e una migliore organizzazione dei passaggi delle pattuglie sul territorio, in particolare nelle zone individuate come maggiormente a rischio. E sul delicato tema della sicurezza, il sindaco ha coinvolto il Prefetto di Teramo. Una maggiore presenza delle forze dell’ordine trasmetterebbe ai cittadini quel senso di tranquillità che al momento manca, soprattutto dopo i
recenti episodi. “Al Prefetto”, conclude il sindaco Pavone, “abbiamo chiesto di convocare a Roseto il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in modo da valutare in questa sede le azioni da mettere in campo per contrastare i fenomeni di criminalità in ambito comunale, che hanno davvero raggiunto livelli di allarme, come attestato dalle tante segnalazioni e richieste di aiuto che ricevo quotidianamente dai cittadini”. Nei giorni scorsi c’era stato l’accorato appello dell’assessore Mirco Vannucci che aveva invitato i cittadini ad avvertire le forze dell’ordine qualora avessero dei sospetti su persone che si spostano con fare circospetto a ridosso di abitazioni e mai incrociate prima.
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Lettera del Sindaco alle famiglie Rosetane partiti con la ridefinizione del Piano Strutturale Strategico a cui seguirà l’avvio dei Programmi Complessi per la riqualificazione di parti importanti del territorio; stiamo già predisponendo i Piani di Recupero del patrimonio abitativo di Roseto capoluogo e il Piano di assetto naturalistico affinché l’Area protetta della Riserva sia non un vincolo, ma un’opportunità da vivere e visitare. Abbiamo adottato il nuovo Piano Spiaggia, che rilancerà il settore e a regime creerà nuova occupazione: in base a quanto previsto dalla tabella di marcia, il Piano sarà approvato definitivamente ed in vigore già dalla prossima estate, per consentire a tutti gli operatori di riqualificare e migliorare le loro attività. Queste le principali azioni realizzate: risultati concreti, cifre, fatti, non chiacchiere. Un aspetto negativo, come noto, è quello della situazione di crescente difficoltà finanziaria in cui versa l’Ente comunale. Al momento del nostro insediamento, Giugno 2011, abbiamo trovato un Comune con un’anticipazione di tesoreria, (equivalente allo scoperto di conto corrente di una famiglia), pari a 3.500.000 euro oltre ad una serie di debiti, successivamente riconosciuti come debiti fuori bilancio, tra cui i più pesanti sono sicuramente quelli relativi agli espropri delle aree artigianali contigue all’Autoporto per un importo di circa 6.000.000 di euro. A tutto ciò bisogna aggiungere la riduzione di 2.300.000 euro di trasferimenti statali negli ultimi due anni, aggravata da un altro vero e proprio esproprio, questa volta subìto da parte dello Stato, che ci ha sottratto all’ultimo momento e con un colpo di mano oltre 1.800.000 euro di risorse. Questo ci ha costretto, per approvare il bilancio di previsione, ad una scelta dolorosa ma obbligata: abbiamo mantenuto anche per il 2013 invariata la tassa sui rifiuti – per intenderci la vecchia Tarsu – per non pesare sulle famiglie rosetane in maniera indiscriminata ma, per far fronte al buco di bilancio determinato da quanto deciso a Roma, abbiamo dovuto incrementare le aliquote Imu su seconde case e attività produttive. L’anno scorso, invece, siamo riusciti a non ricorrere a questa decisione, al contrario di tanti Comuni italiani - evitando così ai cittadini oltre all’aumento anche la beffa di dover pagare quest’anno anche la cosiddetta “mini-Imu - perché abbiamo avuto il tempo di fare delle scelte che ci hanno portato al taglio di costi ed a un’attenta revisione della spesa (solo per il personale abbiamo risparmiato oltre 800.000 euro). C’è da dire che i margini di manovra che hanno i Comuni per far quadrare i conti sono ormai ridotti davvero al minimo: in sostanza la scelta a cui ci stanno costringendo è tra tagliare i servizi o ritoccare i balzelli. Proprio per questo consideriamo un grande risultato essere riusciti a Roseto a mantenere i servizi a domanda individuale senza aumentare le tariffe e alla qualità di sempre. Nei prossimi due anni e mezzo di mandato daremo uno slancio ancora maggiore all’azione amministrativa, perché la Città abbia finalmente altre risposte che da anni attende. Considerando l’approssimarsi delle festività natalizie, colgo questa occasione per porgerVi a nome mio e dell’intera Amministrazione comunale i più cari auguri per un Buon Natale e un Felice 2014, un nuovo anno in cui continueremo a lavorare per cambiare insieme la nostra Roseto, sempre di più, sempre in meglio. Il Sindaco di Roseto ENIO PAVONE
Spazio autogestito
Cari Concittadine e Concittadini, con la fine dell’anno, si conclude anche la prima metà del nostro mandato amministrativo. Ritengo doveroso, quindi, tracciare un primo bilancio e presentarVi un rendiconto di quanto finora abbiamo realizzato, in linea con l’obiettivo prioritario del nostro programma di governo sempre caratterizzato dalla più assoluta trasparenza: cambiare Roseto. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo fatto tante cose e sono in cantiere molti progetti e interventi infrastrutturali, già finanziati grazie alle importanti risorse che siamo riusciti a convogliare sul nostro territorio. Alcune cifre: 3.700.000 euro di fondi regionali per la ricarica delle scogliere e la protezione della costa, un progetto che consentirà di contrastare in maniera efficace l’erosione costiera su tutto il nostro territorio e tutelare così anche le attività turistiche. I lavori inizieranno prima della prossima stagione estiva. Ancora: 2.500.000 euro circa per il completamento della Ciclovia Adriatica - progetto “Bike to Coast”: un’opera attesa da tempo cui metteremo subito mano, come annunciato, per completare finalmente il tratto rosetano della pista ciclabile, a nord e sud della città, compreso il ponte ciclopedonale sul fiume Vomano. Abbiamo, inoltre, ottenuto il finanziamento di 1.140.000, per l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza della Villa Comunale, che restituirà finalmente alla collettività e alla dignità che merita lo storico edificio, che potrà essere finalmente utilizzato in ogni sua parte per convegni, esposizioni ed eventi culturali cittadini. Stiamo definendo anche la progettazione per un finanziamento di circa 1.700.000 euro per il completamento del braccio di protezione del porticciolo turistico, che va ad aggiungersi ai lavori di competenza della Provincia di Teramo per la realizzazione degli argini del fiume Vomano. Ancora: 110.000 euro di fondi regionali ci consentiranno di procedere ad uno studio completo per la prevenzione del dissesto del nostro territorio, che ci permetterà, insieme agli altri comuni della fascia costiera teramana, di accedere ai finanziamenti necessari per risolvere l’annoso problema degli allagamenti e delle alluvioni, che si ripresentano ad ogni ondata di maltempo di una certa entità. Queste e tante altre iniziative, tra cui l’attivazione della Rete gratuita – “Roseto Open Wi-Fi”, che assicura un’area in cui è possibile navigare gratuitamente in Internet su tutto il litorale rosetano: un servizio particolarmente apprezzato da residenti e turisti. Miglioreremo e estenderemo a breve a tutto il territorio di Roseto e frazioni il sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti: procede speditamente, infatti, l’iter della gara europea che abbiamo indetto per individuare il gestore unico del servizio che prevede molti aspetti migliorativi come l’affidamento esterno delle attività di spazzamento stradale e dei servizi di igiene urbana, per una città sempre più pulita. Con questo obiettivo, abbiamo attivato il Centro di Raccolta comunale per rifiuti ingombranti, elettrodomestici e potature nei pressi dell’autoporto, dove i cittadini possono conferire gratuitamente tutti questi materiali in giorni ed orari stabiliti. Grandi cambiamenti in corso in materia urbanistica, per pianificare la Roseto che vogliamo, all’insegna dell’urbanistica partecipata e per dare finalmente un’identità turistica alla nostra Città. Siamo
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“Un parco abbandonato e pericoloso per i nostri figli” A protestare sono molte mamme, residenti a Cologna Spiaggia, che lamentano lo stato di abbandono in cui versa l’area. Giochi rotti e pericolosi, escrementi di cane ovunque. Chiesto al Comune un intervento di bonifica immediato. Ma l’area servirà per la costruzione della nuova palestra. Il nuovo parco verrà realizzato laddove un tempo sorgeva la vecchia scuola
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Mesi e mesi lasciato nella totale incuria, mai un operaio per i lavori di manutenzione. Impossibile portare i nostri figli lì”. È la protesta di molte mamme che lamentano lo stato in cui versa il parco pubblico di Cologna Spiaggia. Un’area lasciata nel completo abbandono, con giochi rotti e pericolosi, panchine divelte e con viti e chiodi che spuntano fuori. Il parco si trova nelle vicinanze della scuola elementare e media. L’area in questione venne attrezzata qualche anno fa per regalare alla popolosa frazione del Comune di Roseto un luogo di ritrovo per nonni e mamme che portano a spasso i più piccoli. Almeno questo era nelle intenzioni dell’allora amministrazione comunale. A distanza di tempo, però, non sono mai stati eseguiti lavori di manutenzione. Oggi il parco è un luogo pericoloso e anche sudicio in quanto l’area è sporca di escrementi di cani, i giochi per i bambini sono inutilizzabili, i cestini per la raccolta dei rifiuti sono stati scardinati, le panchine assolutamente pericolose. A lamentarsi
sono molti genitori che nei giorni scorsi, approfittando della belle giornate di sole, ne hanno approfittato per portare i bimbi all’aria aperta. Ma quel posto, che si trova peraltro anche a due passi dalla piazza centrale, è praticamente impraticabile. Secondo i genitori l’estate scorsa in una sola circostanza gli operai del Comune hanno eseguito il taglio delle erbacce che avevano raggiunto anche il metro di altezza. A peggiorare la situazione anche l’inciviltà di alcuni ragazzini del posto che hanno contribuito, con il loro comportamento irriguardoso nei confronti della cosa pubblica, a danneggiare il parco. Vero è che quell’area, in base ad una variante proposta dall’amministrazione rosetana, verrà utilizzata per la realizzazione della palestra a servizio della scuola adiacente. Inizialmente la struttura doveva sorgere nello spazio occupato dal vecchio edificio scolastico, abbattuto nella scorsa primavera. Ma su proposta dei residenti di Cologna il Comune giustamente ha deciso di sfruttare il parco pubblico per la costruzione della nuova
palestra e di attrezzare l’area su cui un tempo sorgeva la vecchia scuola a nuovo parco cittadino. Nel frattempo, però, sarebbe opportuno non lasciare l’attuale parco in queste condizioni. Perché è pericoloso e perché qualche bambino pozbbe farsi male seriamente.
CI PIACE
Al via il Natale rosetano È stato il sindaco Enio Pavone ha dare ufficialmente il via al periodo delle iniziative natalizie in programma per tutto il mese di dicembre e sino al 6 gennaio prossimo. Il primo cittadino di Roseto ha acceso l’albero di Natale. Alto 17 metri e sistemato in piazza della Libertà, l’albero è stato circondato da tanti colori. La cerimonia è stata sottolineata dai canti natalizi degli allievi di Francesca Martinelli, Mariella Di Giovannantonio e Stefania Scattarelli, la coreografia dei bambini dell’ASD Pattinaggio guidata da Gabriella Felicione. Molti gli appuntamenti in programma in occasione delle feste. Mercatini, spettacoli, presepi, pista sul ghiaccio all’Arena 4 Palme e tanto altro ancora. Il Comune di Ro-
seto ha varato il programma delle manifestazioni natalizie promosso, in collaborazione con le associazioni locali. Non manca praticamente nulla e si è cercato di mettere su un calendario di iniziative in grado di accontentare tutti, dai più piccoli ai più grandi. Fino all’8 gennaio, tutti i week-end, in piazza della Libertà ci saranno i mercatini natalizi dell’Arte Utile, a cura dell’associazione culturale “MondoVivo”. Infine, in via Rossetti, per tutto il periodo delle festività, dalle 15.30 alle 19.30, sarà possibile visitare il tradizionale presepe. Il Comune infine ha voluto ringraziare ancora una volta le associazioni Carabinieri in congedo, Nonni Vigili, Giacche Verdi e alla Protezione Civile.
NON CI PIACE
Il pontile continua a “sgretolarsi” lentamente Continua a cadere a pezzi il pontile di Roseto. In meno di un anno la situazione è peggiorata a vista d’occhio e la struttura in alcuni punti comincia anche ad essere pericolosa in quanto il ferro contenuto nel calcestruzzo si sta letteralmente sfaldando per via della corrosione della ruggine. Ci sono spuntoni di tondini pieni di ruggine che rappresentano un vero e proprio pericolo, con il rischio che qualcuno possa farsi male. La situazione con il passare del tempo è destinata a peggiorare sempre più. Si staccano pezzi di cemento a ridosso dei cancelletti per l’ispezione della struttura ma che non vengono più aperti da anni. Negli ultimi 15 anni in una sola circostanza sono stati eseguiti interventi di manutenzione, rattoppando alcuni punti della passeggiata. Poi più nulla. I pilastri della piattaforma stanno perdendo parte del cemento, riportando alla luce il ferro utilizzato per l’armatura, mentre uno dei tiranti sistemati tra una colonna e l’altra si è spezzato. Chi di dovere non aspetti che il pontile, uno dei simboli della Città delle Rose, venga dichiarato inagibile.
solidarietà con eidos news
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l prossimo 25 gennaio 2014, presso l’hotel Bellavista, si terrà la cena di beneficenza organizzata da Eidos News, il cui ricavato verrà devoluto ad operatori del territorio impegnati in attività di ricerca e a persone bisognose di cure. La cittadinanza è invitata a partecipare. Ulteriori informazioni saranno inserite sul prossimo numero del nostro giornale e sul sito www. eidosnews.it. Per l’occasione gruppi di persone, associazioni locali e organizzazioni sportive sono invitati a formare i tavoli (10/12 persone), in modo da incrementare la raccolta. INFO: 331.3717294 (Massimo) 392 9975776 (Riccardo)
Venticinque buoni spesa da consegnare ad altrettante famiglie in difficoltà. Sono stati consegnati al Comune di Roseto per le famiglie bisognose. E’ l’iniziativa di solidarietà dell’Associazione “Dimensione Volontario Onlus”. I buoni, per un importo di 25 euro ciascuno, sono stati affidati al Comune di Roseto in qualità di ente capofila dell’Ambito sociale Costa Sud 2. “Abbiamo deciso di muoverci in questa direzione”, ha spiegato il presidente dell’Associazione Giuseppe Palermo, “realizzando i buoni con i premi non ritirati della lotteria che avevamo organizzato nell’ambito del Festival della Solidarietà. Abbiamo pensato fosse un piccolo ma utile gesto, soprattutto durante il periodo delle festività natalizie per le famiglie che si trovano in stato di difficoltà”. Tante sono le attività messe in campo per l’integrazione dei diversamente abili dall’Associazione “Dimensione Volontario” nel corso del 2013. Oltre al laboratorio di ortoterapia, nato con la collaborazione dell’associazione “Brucare”, da segnalare il progetto di idroterapia, le cene di solidarietà, le lotterie. Per il 2014 è in programma l’avvio di un progetto sperimentale sulla Pet-therapy e la partecipazione della Polisportiva “Dimensione Volontario” al Campionato italiano di bocce.
CI PIACE
La solidarietà dell’associazione Dimensione Volontario
Chiamarla Riserva Naturale è un eufemismo di pessimo gusto perché l’area del Borsacchio oggi più che un parco protetto sembra soprattutto una immensa discarica, con ampie porzioni di litorale cancellate dalla forza erosiva del mare. Chi passeggia sull’arenile della Riserva è costretto a percorsi tortuosi per evitare il pattume, soprattutto plastica proveniente dalla vecchia discarica di Coste Lanciano, erosa dalla piena del fiume Tordino per ben due volte appena un mese. Il materiale di risulta si trova spiaggiato lungo un tratto di almeno 7 chilometri, ma le maggiori concentrazioni di plastica si trovano proprio nell’area protetta. Ci vorranno almeno due mesi per un’adeguata opera di bonifica e di ripristino dello stato delle cose. In queste condizioni neppure il fratino, l’uccello diventato simbolo della costa teramana, riuscirà più a nidificare. Alcuni giovani colognesi e rosetani sono pronti a scendere in campo per ripulire l’arenile con un’opera di volontariato. A dare il proprio contributo anche l’associazione dei Carabinieri in Congedo. Ma serve il supporto logistico del Comune
Riserva Borsacchio tra plastica ed erosione
NON CI PIACE
Più che una Riserva Naturale sembra una discarica a cielo aperto
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Buon Natale e Felice Anno Nuovo
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Tanti Auguri
di buone Feste
aspettando...
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BCC DELL’ADRIATICO TERAMANO
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DI ROSETO Alla cerimonia presenti il Vescovo di Teramo e il Responsabile della Banca d’Italia per l’Abruzzo.
È
stata inaugurata venerdì 13 novembre 2013, poco dopo le ore 18, la nuova filiale della Banca di Credito Cooperativo dell’Adriatico Teramano. A tagliare il nastro, insieme al Presidente Antonino Macera, il Vescovo di Teramo, Michele Seccia e il Responsabile della Banca d’Italia per l’Abruzzo, Luigi Bettoni. La nuova filiale, più ampia e funzionale della precedente, si trova in via Nazionale 369/371 ed è una delle 6 sedi operanti sul territorio. Ad accogliere i numerosi partecipanti all’inaugurazione, oltre al Presidente, il Direttore Generale Tiberio Censoni, i componenti del Consiglio di
Amministrazione e lo staff della filiale, composto dal Direttore Roberto Collevecchio, Roberto Rosa e Lorena Pannelli. Dopo il taglio del nastro, il Vescovo Seccia ha benedetto la sede, al termine di un intervento nel quale è stata ribadita l’importanza della vicinanza degli istituti bancari alle fasce sociali più deboli, soprattutto in questo particolare momento della vita economica e sociale del Paese. Dopo il Vescovo, ha preso la parola il Presidente Macera, il quale ha ripercorso l’attenta crescita della BCC sul territorio, unita a una politica dei piccoli passi che, in 12 anni, ha portato all’apertura di una sede più grande e confortevole, ringra-
ziando il personale della banca, vero e proprio fattore di sviluppo grazie alle doti umane e professionali. Ha quindi preso la parola Luigi Bettoni, in rappresentanza della Banca d’Italia, che ha sottolineato l’importanza delle banche di credito cooperativo in relazione ai bisogni delle piccole imprese, dell’associazionismo e dei risparmiatori che hanno bisogno di microcredito, come ad esempio i giovani. Al termine degli interventi è stato aperto il buffet e il numeroso pubblico ha potuto visitare la nuova sede, open space e dotata sia di bancomat interno sia di Area Self, per gestire gratuitamente i prelevamenti risparmiando tempo.
RACCONTO DEL PASSATO 24
Dicembre 1943, il plotone d’esecuzione stava per sparare ma ecco spuntare un “sidecar”...
di LUIGI BRACCILI
Il sinistro rombo di carri armati, camionette e cingolati carichi di soldati nazisti, armatissimi, svegliò tutti. Feci appena in tempo, tredicenne pieno di paura, ad andare a buttare nella cisterna del seminterrato, la bella pistola di mio padre
Soldati nazisti in postazione
E
ra l’alba dei 13 dicembre 1943, una specie di mezza festa perché dedicata a Santa Lucia, la veneratissima protettrice dei malati agli occhi. A Montepagano, la frazione più importante di Roseto che raccoglieva una grande quantità di sfollati rosetani, perché laggiù alla marina non si poteva abitare nella zona orientale verso il mare, le donne si stavano alzando per recarsi presto in chiesa, come in una giornata festiva. Il sinistro rombo di carri armati, camionette e cingolati carichi di soldati nazisti, armatissimi, svegliò tutti. Feci appena in tempo, tredicenne pieno di paura, ad andare a buttare nella cisterna del seminterrato, la bella pistola di mio padre, custodita, più per ricordo che per uso. Tutti ammassai in piazza. vecchi, bambini e malati. C’era stata una... soffiata di uno... spione (... non aspettatevi nomi perché, nei miei libri non li ho mai fatti per non far impallidire i loro incolpevoli pronipoti) che denunciò la presenza, sotto la torre di Sisto V, di un antifascista che comunicava alle truppe alleate le posizioni in paese di persone vicine al movimento partigiano. Un interprete, in cattivo italiano, comunicò l’esistenza nei confronti delle spie di grossi guai. Guardai la scena dall’interno di una buca, ben nascosta, da un angolo della piazza. Ad un certo punto, quando la fioca luce di una brutta giornata dicembrina si stava rendendo chiara allontanando il buio, si videro i soldati nazisti accantonare dieci persone allineate sotto la porta degli Acquaviva, di fronte all’abitato che, nel dopoguerra, diventò un albergo.
Appariva certo che si stava preparando una fucilazione. Che cosa era successo? Nell’agro di Montepagano un soldato tedesco di una certa età, dopo aver catturato il giovane Dante Candelori, fu colpito da questi in testa con mattone, mentre si stava detergendo la testa calva mantenendo l’elmetto nell’altra mano. Dante “Pantano”, autore di altri misfatti di cronaca nera anche nel dopoguerra, fu arrestato e l’anziano soldato fu portato nell’ospedaletto da campo, allestito dietro la postazione della fornace Catarra. Atterriti eravamo pronti ad assistere alla fucilazione, quando, dall’ultima curva, spuntò un “sidecar” che, fermatosi sotto l’arco, consentì ad un soldato di consegnare un dispaccio ad un ufficiale. I dieci allineati per la fucilazione furono lasciati liberi. Le donne, di ritorno dalla chiesa, parlarono di un miracolo di Santa Lucia. “Pantano” fu portato a Teramo ammanettato ed in seguito fu condannato a morte, nonostante che suo fratello più picIl primo libro sulla Resistenza colo, Filiberto, si fosse arruolato in Abruzzo di Luigi Braccili nel battaglione “M” per salvarlo. Dante - si disse allora - aveva sette spiriti, come i gatti. Trasportato verso il Settentrione per fucilarlo, fuggì da un carro bestiame, nei pressi di Tortoreto e si ritrovò, via barca a vela, nella zona liberata. Ritornò dalle nostre parti non per compiere azioni di sabotaggio, bensì per vendere, pensate un po’, alcune stecche di sigarette americane. Quello che combinò Dante nel dopoguerra, diventerà materiale per altri racconti, se non di guerra, sicuramente di dopoguerra. È scomparso solo qualche anno fa con, stretta nel pugno, la spugna del massaggiatore della Rosetana calcio. Sono storie di guerra, di dopoguerra ed oltre.
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I Ricordi di Eidos, il nuovo libro di William Di Marco, sarà presentato il prossimo 23 gennaio di MARTINA BIDETTA
TrenTa profili di personaggi roseTani
I Ricordi di Eidos
Nel panorama completo della nostra esistenza vediamo un susseguirsi di grandi periodi, quelli che gli storici chiamano “macrostoria”, al cui interno ci sono i piccoli, importanti, nonché fondamentali per la nostra crescita, sottoinsiemi che chiamiamo “microstoria” e che ci rimangono impressi come fatti del nostro vissuto quotidiano, perché formativi del nostro carattere e fondativi della persona che adesso siamo. Per far sì che queste fasi non vengano inghiottite nella nullità del tempo occorreva dar spazio ai ricordi, quelli che hanno segnato una vita e che si confrontano, per non essere scollegati dalla realtà, con la storia dei luoghi. Così il “mithos” vive nell’enfasi di una gioventù che non c’è più, ma al contempo è osservato attentamente dal “logos”, che mette in ordine ciò che realmente è accaduto. È un impasto corale in cui il solista intona la sua voce, accordandola con gli altri aedi e con la gente del posto. Trenta sono i personaggi legati alla città di Roseto, presi in esame in questo libro. Le interviste - in cui la parte introduttiva si rifà a una contaminazione evocativa che l’intervistato stesso ha suscitato nell’autore, mentre la seconda parte si snoda sul vissuto storico - sono apparse sulla rivista Eidos continuativamente a iniziare dal numero 168 pubblicato il 28 luglio 2012 fino al numero 197, uscito il 22 novembre 2013. La scelta è puramente casuale e non c’è assolutamente una scala di importanza dei personaggi stessi. Tutti hanno la stessa particolarità: in un modo o nell’altro hanno dato lustro alla cittadina adriatica, ne hanno segnato la vita sociale, culturale, economica, intellettuale, dei mestieri e delle professioni e per questo hanno contribuito alla crescita dell’intera collettività. Un grazie sentito va a tutti gli intervistati, alle loro famiglie e a coloro (amici, parenti, conoscenti) che hanno dato una mano per la nascita di questo progetto. La speranza è che ci saranno altre monografie, perché esistono tante personalità che hanno collaborato a rendere visibile Roseto in modo positivo: tutte queste meritano di avere un posto d’onore nelle pagine dei Ricordi. Che il progetto continui...
William Di marco
William Di marco
Come sono strutturate le interviste? La prima parte è prettamente evocativa e creativa. Racchiude l’idea che matura nell’intervistatore nel momento stesso in cui l’interlocutore racconta la sua vita passata. Nella seconda parte, invece, si entra nel TrenTa profili di personaggi roseTani vivo dell’intervista e, attraverso una narrazione più discorsiva, vengono Verdone Editore evidenziati gli aspetti personali e talvolta più tristi dei personaggi. È La prima e l’ultima di copertina del libro una vera e propria biografia e l’intervistatore attraversa la vita dell’interlocutore seguendo la versione del narratore onnisciente - che già I Ricordi di Eidos – Trenta profili di personaggi rosetani”. È questo il nuovo libro di William Di Marco, docente, gior- conosce la storia e cerca di trasmetterla in modo oggettivo e, allo nalista e storico che ha offerto alla cittadinanza rosetana stesso tempo, emotivo - partendo da uno spunto significativo che, libri e film-documentari che consentono di ripercorrere in per primo, ha catturato la sua attenzione. maniera minuziosa la storia di Roseto e di quanti hanno Chi sono questi trenta personaggi rosetani e che emozioni hancontribuito alla crescita di questa città. Il volume (Verdone Edito- no stimolato i loro ricordi? re) di prossima pubblicazione - che sarà presentato il 23 gennaio Ci sono personaggi di tutte le estrazioni, del mondo dello sport, 2014 alle ore 18,00 presso il Centro Piamarta di Roseto - consta della cultura, dell’artigianato, delle professioni, che hanno contridi 184 pagine e contiene, come ci suggerisce il sottotitolo, il pro- buito a rendere Roseto quella che è riscontrabile oggigiorno. Molti filo di trenta protagonisti rosetani che appartengono a vari settori altri personaggi meritano di essere ricordati per quanto hanno del sapere, dell’imprenditoria, dello sport e quant’altro. Non ci fatto e per come hanno collaborato alla crescita di Roseto, per resta che custodire questo volume e renderlo consultabile negli cui questo lavoro non è ancora terminato, ma rappresenta una anni a coloro che, nelle prossime decadi, vorranno fare un salto parte del progetto. La nostra città è cresciuta sotto diversi aspetti, quali quelli demografici, urbanistici, culturali e non solo; se è vero nel passato per riscoprire le vere matrici di provenienza. che sono tangibili dei miglioramenti dovuti al decorso del tempo e Come nasce l’idea di dare vita a questo libro? Ho iniziato in sordina a comporre i profili storici dei personaggi alla concretizzazione di nuove idee, al contempo non può essere senza avere in mente di racchiuderli in un libro ma, con il passare sottovalutato il fatto che alcune cose potevano essere realizzate del tempo e con l’avanzare degli approfondimenti, mi sono reso con più lungimiranza. conto che gli intervistati avevano una rilevanza regionale, se non Il ricavato della vendita del libro, in linea con la filosofia dell’Assonazionale, che non poteva essere dimenticata dalla nostra città. ciazione Cerchi Concentrici, del quale l’autore è presidente, sarà Ogni comunità ha una sua storia che dovrebbe essere catalogata destinato ad iniziative nel sociale, attraverso un atto di “bongenie racchiusa al fine di donarla ai posteri, con l’intento sia di la- smo”, ossia un gesto di generosità operativa che va a vantaggio sciare una precisa tracciabilità storica sia di rafforzare il senso di della collettività. Con i proventi derivanti dalla vendita dei preceappartenenza ad una realtà cittadina che ha poco più di trenta denti libri dell’autore, infatti, sono stati acquistati defibrillatori per lustri. Sono fermamente convinto dell’importanza di un archivio la prima assistenza e per le squadre di calcio amatoriali locali, si storico della contemporaneità, perché quando il tempo passa, è realizzato un monumento sul lungomare centrale in occasione molte cose vengono inevitabilmente dimenticate. In particolare, la dei 150 anni della nostra città, si è dotati il Palazzo del Mare di decisione di dare vita ad un libro si è concretizzata nel momento Roseto e il Museo della Cultura Materiale di Montepagano di un in cui molti lettori di Eidos mi hanno iniziato a chiedere gli arretrati impianto multimediale fruibile dalla collettività e si è resa possibile la fornitura di giochi didattici per le scuole materne comunali. della rivista. Libri e pubblicazioni: La storia dell’amore, l’amore nella storia, Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2000; La storia, le storie, Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2001; La storia nel Medioevo, in “Forme e Colori nel Medioevo: i castelli”, atti del convegno “L’incastellamento nella provincia teatina”, Il Baule, Chieti, 2002; Atti del Convegno “Prima Settimana della Fratellanza” (a cura di), Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2002; Appunti di viaggio, La Cassandra Edizioni, Pineto, 2003;
“
Essere Rosetano (foto di Sergio Pancaldi), Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2004. Auto Storie, Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2004; Transitare nella Storia. Annuario 2005 (a cura di), Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2005; Roseto e le sue storie, Sigraf, Pescara, 2006; I viaggi di Eidos, Andromeda Edizioni, Castelli, 2007; Una Storia continua… Annuario 2008 (a cura di), Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2008; Romanzo Incidentale. Simone lo sa, Cerchi Concentrici Promotor Edizioni (stampa Tipolito Rosetana), Roseto degli Abruzzi, 2009; 150 Anni. La storia di Roseto (1860-2010), Cerchi Concentrici Promotor Edizioni (stampa Tipolito Rosetana), Roseto degli Abruzzi, 2010; Un anno di Storia. Annuario 2011 (a cura di), Tipolito Rosetana, Roseto degli Abruzzi, 2011. Angelo Lipari e Leonardo Gotti. Storia dell’operato di due Prefetti teramani, Verdone Editore, Castelli, 2011. I Beatles. L’avventura più bella del mondo, Verdone Editore, Castelli, 2012
I Ricordi di Eidos
Verdone Editore
William Di Marco è autore di saggi, racconti e romanzi. Insegna materie letterarie nelle Scuole Superiori ed è docente-assistente in Storia Contemporanea all’Università D’Annunzio di Chieti (C.d.M.). Laureato prima in Lettere Moderne e poi in Filosofia, è stato professore alla “Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario” presso l’Università di Chieti in “Laboratorio di Storia Contemporanea”. Giornalista pubblicista dal 1984, ha dato il suo apporto professionale a diverse testate generaliste e tematiche.
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Buon Natale e Felice Anno Nuovo
LE BREVI DI
NOTARESCO, IL PRESEPE 29 DI MASSIMINO PASSIONE E FANTASIA DI UN MODESTO ARTIGIAN0
A Roseto iniziativa di tre giorni per gli innamorati. E non solo
Un vero e proprio successo la serata del 24 novembre, organizzata da Emiliano Simula, proprietario del Bar BereBene di Montepagano, in collaborazione con lo Zanzibar Cafè di Pineto. Una grande serata dedicata alla musica live con I SOCI, gruppo rock italiano composto da Cosimo”Zanna” Zannelli (chitarra, voce e autore dei brani), Federico “Sago” Sagona (tastiera e voce) e Pino Fidanza alla batteria, formazione live del tour 2012 “Grande Nazione”dei Litfiba. “Il gruppo nasce nel 2011, ma è in attività dal gennaio 2013 – dice ad Eidos News Cosimo detto “Zanna” - amiamo definici un nu-power trio, avendo deciso di sostituire il basso elettrico con sintetizzatori. Inoltre, in un panorama musicale che pullula di tribute band, non è facile inserirsi con progetti musicali originali, che vogliono sperimentare nuove strade”. I SOCI hanno recentemente presentato il loro primo ep “La Fine del Gossip”, uscito in digitale su distribuzione Pirames International ad Aprile 2013. I SOCI hanno già pronto del nuovo materiale e torneranno presto in studio per dare un giusto seguito all’ep d’esordio. Intanto, lo scorso 1 ottobre, la band ha pubblicato due inediti in esclusiva sul proprio canale SoundCloud: “Si Savi Chi Può” e “Tutti conoscono il futuro”. Un rock tutto italiano quello de I SOCI, ma che trova tante influenze nei grandi artisti internazionali: Jeff Buckley, Beck Hansen, Alice in Chains, Foo Fighters, White Stripes, Queens of the Stone Age.. E soprattutto The Beatles, The Police, Pink Floyd, Led Zeppelin, Jimi Hendrix… E che racchiude e mostra la professionalità e la vena artistica dei tre musicisti.
Ad Atri appuntamento con “Christmas in Gospel” Dopo i successi degli anni precedenti, il 25-26 dicembre al Teatro Comunale della città ducale, l‘Associazione culturale Musicale O.Redding, in collaborazione con il Comune di Atri, rinnova l’appuntamento con “Christmas in Gospel” alla sua nona edizione. Un suggestivo invito all’ascolto delle emozionanti sonorità Afro-Americane, immersi nella magica atmosfera natalizia. Nella splendida cornice del Teatro Comunale di Atri, si esibiranno: il 25 dicembre i MARANATHA Gospel Singers Pittsburgh U.S.A, il 26 dicembre FOLLOWER Of CHRIST Charleston U.S.A. Gli spettacoli inizieranno alle ore 18:15. Voci vibranti, colori, suoni, ritmo, battiti. È questo le spirito dei concerti proposti in un crescendo di misticismo, di religiosità vera fra variegate melodie, brani della grande tradizione ed inni alla felicità ed alla vita e, dove si possono apprezzare sonorità moderne, schemi ritmici coinvolgenti, ballad incantevoli, testi intensi e profondi, fanno di questi gruppi un punto di riferimento nel panorama Musicale che loro rappresentano. Da questa magnifica sinergia nascono brani del grande repertorio traditional, innestato da arrangiamenti più contemporanei. Una perfomance di GOSPEL LIVE di alto livello. Per prevendite e prenotazioni: vincdaddy@yahoo.it 3297430801* posto unico e 10
Fu in un ormai lontano Natale 1985 che a Massimo Di Bonaventura venne l’idea di realizzare nel porticato esterno della sua casa un presepe artistico, seppur di ridotte misure, ma piacevole a vedersi. Lo desiderava spazioso e con le scene in movimento ma soprattutto completo in ogni sua parte. Lo progettò su carta, si recò a Loreto per le statuine dove sotto la Basilica c’è un laboratorio specializzato, scelse i minimi pezzi ma tutti originali e con non poca fatica lo realizzò. Piacque subito a tanta gente di Notaresco e Massimino, incoraggiato, si ripetette l’anno dopo e per tanti altri anni ancora (ormai quasi trent’anni) costruendo con precisione e tanta passione un presepe sempre più ampio, ricco e artistico. Ormai la sua “creatura” occupa tutto il porticato esterno della casa (via Morandi). La scenografia è spettacolare: dal cielo stellato, dagli effetti luci che fanno l’alba, il giorno, il tramonto e la notte, uno sfondo di montagne innevate che sovrastano colline verdi dove non mancano ruscelli e cascatelle d’acqua, mulini a vento e tanti pastori erranti, strisce di deserto e vegetazioni d’epoca, casupole di artigiani dai mestieri più tradizionali che segano il legno o battono il ferro, le donne alla fonte il tutto armonizzato con delicate musiche di soffondo o effetti sonori come il gallo che canta annunciando l’alba. Uno spettacolo di rara bellezza possibile solo con la passione, il sacrificio di tante giornate di lavoro (occorre più di un mese per farlo), l’estrema pazienza per accudire tutti i particolari. Tutte doti del bravo Massimino di cui i figli vanno orgogliosi e sono i suoi primi fans: come Diego – pensate un po’ – l’attuale sindaco di Notaresco.
Auguri… L’Associazione per i Diritti degli Anziani – Teatro Amatoriale dialettale di Roseto in occasione delle prossime festività natalizie, augura a tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo, soprattutto al caro amico e compagno di viaggio Nando Rossi, che è stato colpito da un’improvvisa malattia che lo costringe al momento a non partecipare. Inoltre, la compagnia teatrale ha il piacere di annunciare che è già all’opera per portare in scena in estate una nuova, esilarante e brillante commedia, per regalare al pubblico appassionato due ore di puro divertimento.
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Via G.D’Annunzio, 71 - PINETO (TE) - Tel. 085.9492781 - www.atelierpineto.it
TAGLIATORE
IE CUR IOàS&IZ Notizie)
(tra Curiosit
31 a cura della redazione Cerchi Concentrici Promotor
Perché Via togliatti A CAMPO A MARE si chiama così?
Palmiro Togliatti
Cartina Campo a Mare Inf. via Togliatti
Continuiamo la carrellata delle vie di Campo a Mare inferiore, posta a sud della Strada Statale 150. Dopo piazza Aldo Moro, un po’ il cuore del quartiere, continuiamo con il viale che collega Via Salara (come la denominarono gli antichi Romani) con la piazza sopra indicata. Parliamo di via Togliatti, una strada doppia, separata da una fila di pini e dove insiste un semaforo. Palmiro Togliatti nasce a Genova il 26 marzo 1893 e muore a Yalta (ex Urss oggi Ucraina) il 21 agosto 1964. Giornalista, parlamentare, ministro, è stato segretario del Partito Comunista Italiano dal 1927 al 1964. Dopo la laurea in Giurisprudenza allo scoppio della Prima guerra mondiale si arruola negli Alpini. La nascita del PCdI non lo vede a Livorno, perché Gramsci l’ha incaricato di assicurare l’uscita del quotidiano L’Ordine Nuovo. Dopo la scissione dal Partito Socialista, l’organo del nuovo partito diventa Il Comunista e Togliatti è il redattore capo a Roma. Dopo la “marcia su Roma”, soppresso Il Comunista, soppresso a Torino anche L’Ordine Nuovo, Togliatti torna nel capoluogo piemontese per organizzarvi un giornale clandestino. Ma la situazione precipita: arrestati dalla polizia fascista Bordiga e molti altri dirigenti del PCdI, anche Togliatti, che operava da Angera (Varese) e che (su suggerimento di Gramsci, da Mosca), era stato cooptato nella Direzione, è arrestato durante una riunione a Milano. Poi una serie di avvenimenti: tre mesi di carcere a “San Vittore”, il ritorno in libertà; la nascita de l’Unità; la campagna elettorale che porterà alla nomina a deputato di Antonio Gramsci e al suo rientro da Mosca; l’Aventino; l’arresto di Togliatti come “comunista pericoloso”; l’amnistia dopo 4 mesi di carcere; il matrimonio con Rita Montagnana; l’arresto di Gramsci, nel novembre del 1926, mentre Togliatti è a Mosca. Il suo esilio durerà diciotto anni e vedrà il dirigente dei comunisti italiani attivo in Svizzera, in Francia, in Unione Sovietica, in Spa-
gna (dove, durante la guerra civile, sotto il nome di copertura di “Alfredo”, rappresenterà nelle Brigate Garibaldi l’Internazionale comunista (che, negli anni lo ha visto parlare a suo nome in Belgio, in Jugoslavia, in Germania, in Cina, ecc.). È il 27 marzo del 1944 quando rimette piede in Italia. Togliatti promuove quella che passerà alla storia italiana come “la svolta di Salerno”. I partiti antifascisti mettono da parte la questione istituzionale, che sarà risolta dopo la Liberazione, per dare maggiore vigore alla Resistenza. L’unità dei partiti e delle formazioni armate consente l’inserimento del Comitato di Liberazione Nazionale nel secondo governo Badoglio e determinerà il riconoscimento, come struttura militare, del Corpo Volontari della Libertà da parte degli Alleati. Liberata Roma dai nazifascisti, nasce il governo Bonomi (Togliatti ne fa parte come ministro senza portafoglio), e viene istituita la Luogotenenza del regno. Nel secondo governo Bonomi, Togliatti è vice presidente del Consiglio e sarà ministro di Grazia e Giustizia nel governo Parri e nel primo governo De Gasperi. Eletto all’Assemblea Costituente nel 1946, è confermato deputato nella II, III e IV legislatura, Sono le 11,30 del 14 luglio 1948 quando Togliatti, all’uscita da Montecitorio con Nilde Iotti (con la quale si era unito dopo essersi separato, nel 1947, da Rita Montagnana), è colpito dalle rivoltellate sparate da Antonio Pallante. Sarà proprio il ferito (i proiettili calibro 38 lo hanno raggiunto alla nuca e alla schiena), a raccomandare ai dirigenti del PCI di non lasciarsi sfuggire di mano la situazione. Violentissime manifestazioni di protesta si sarebbero comunque svolte in tutta Italia, ma Togliatti, guarito, poté tornare alla guida del PCI. Porta il suo nome anche una città della Russia (conosciuta erroneamente in Italia come “Togliattigrad”), nella quale sorge uno stabilimento automobilistico impiantato dalla Fiat. (InfoWeb)
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(tra Curiosit
Il successo di Daniela Musini all’Auditorio Flaiano di Pescara ha ribadito la grande professionalità dell’artista rosetana È stata una serata magica e indimenticabile per il numeroso pubblico accorso all’Auditorio Flaviano di Pescara per assistere, lunedì 9 dicembre, al recitalconcerto di Daniela Musini Amore mio crudele - Passioni fatali e capolavori immortali di Gabriele d’Annunzio. L’attrice, nonché autrice e pianista, ha interpretato le più belle liriche dannunziane, mettendo in scena le Muse più amate dal Vate, accompagnando spezzoni di spettacolo con brani musicali esibiti da lei stessa al pianoforte. La serata è stata organizzata e promossa dal Lions Club Pescara “Ennio
Daniela Musini durante la rappresentazione
Daniela Musini raccoglie gli applausi dopo l’esibizione al pianoforte
Flaiano”. Il pubblico (diversi i Rosetani) ha voluto rimarcare gli attestati di stima pieni e incondizionati all’attrice rosetana
con ripetute “standing ovation”, che hanno fatto dichiarare alla Musini: “Per me è stata una serata indimenticabile”.
“Moretti in Camper” è stata un’iniziativa simpatica dedicata all’orientamento della Scuola Superiore rosetana, che ha attratto tanti giovani
Sabato 14 dicembre un camper si aggirava per il centro di Roseto. Appena dopo l’imbrunire e fino all’ora della cena, il veicolo dedito al “en plein air” ha sostato sul lato est della Piazza della
Libertà, dove contemporaneamente si svolgeva il mercatino natalizio. Il mezzo era stato attrezzato con i manifesti dell’”open day” che l’istituto avrà nelle prossime settimane (esattamente sabato 25 gennaio 2014 dalle ore 16,00 alle 19,00; domenica 26 gennaio 2014 (ore 10,00 - 12,30); sabato 1° febbraio 2014 (ore 16,00 - 19,00); domenica 2 febbraio 2014 (ore 10,00 - 12,30); sabato 15 febbraio 2014 (ore 16,00 - 19,00). Una volta parcheggiato, disposti i tavoli e le sedie davanti all’ingresso, i ragazzi dediti a questa operazione (Alessandra Temperini, Massimo Ieraci, Celine Speca e Arianna Mastrapasqua) hanno iniziato a distribuire del materiale informativo riguardante il quadro orario dei sette corsi della scuola (Manager Programmatori, Manager Amministrativo, Manager Turistico, Manager Geometra, Manager Grafica e Comunicazione, Tecnico Elettrico-Elettronico e Tecnico Moda), mettendo in bella evidenza lo striscione con lo slogan di quest’anno: “Il tuo domani da professionista”. L’iniziativa è stata molto apprezzata dai genitori e in modo particolare dai tantissimi giovani che si sono fermati, così da avere delle informazioni utili per le future scelte scolastiche.
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di Lina Di Marco
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Pàssioni Intime
IE CUR IOàS&IZ Notizie)
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(tra Curiosit
Ennesimo successo per la “Mostra dei presepi tradizionali rosetani” Si conferma il successo delle annate precedenti per la “Mostra dei presepi tradizionali rosetani” di Giorgio Poliandri e di Vittorio e Luca Mariani. Grande affluenza di pubblico, che anche quest’anno ha mostrato di gradire i prodigi degli artisti, già a partire dalla giornata inaugurale dell’8 dicembre. Sarà possibile visitare le due opere fino al 15 gennaio, dalle ore 16 alle 19:30, nei locali di Via Rossetti 35, l’ex Fornace Branella, che ospita le loro creazioni per il sesto Natale consecutivo.
Il coro “Ars Vocalis” diretto dal maestro Carmine Leonzi sarà impegnato in quattro concerti natalizi Per il secondo anno consecutivo il coro rosetano “Ars Vocalis” allieterà il pubblico, sempre numeroso e che ha dimostrato di apprezzare le varie performance del gruppo di cantori diretti dal maestro Carmine Leonzi, nel periodo natalizio. Molti ricordano il concerto della vigilia di Natale 2012 nella chiesa di S. Maria Assunta e poi, durante questo anno, le diverse esibizioni, tra cui quella della serata estiva dedicata alla proiezione del film-documentario “Roseto e le sue storie (1860-2010)”. Il programma natalizio (Concerti
di Natale, “I suoni della Natività”) prevede le date e gli orari sotto riportati, che vedranno impegnate diverse località del nostro territorio. Ovviamente l’invito è per tutti e l’ingresso è gratuito. 21 dicembre 2013, Roseto degli Abruzzi, Chiesa di Santa Maria Assunta, ore 21:00; 22 dicembre 2013, Notaresco, Casa del Grano, ore 21:00; 27 dicembre 2013, Giulianova, Parrocchia San Gabriele (Annunziata), ore 21:00, 28 dicembre 2013, Guardia Vomano, Chiesa di San Clemente al Vomano, ore 21:00.
Giorgio Mattioli ha inaugurato a Pescara la sua mostra con una dedica particolare: a Francesco Goya Città di Pescara, che ha sottolineato la grandioSabato 14 dicembre, presso la splendida cornisità artistica del pittore ed incisore spagnolo, in ce della Sala D’Annunzio del Museo Aurum di grado di regalare anche una ricca nota di inPescara, è stata inaugurata l’attesa mostra deternazionalità alla raffinata struttura pescarese, dicata a Francisco Goya con l’esposizione di 80 sapientemente diretta dalla dottoressa Annaricopie d’autore realizzate dal Maestro Giorgio ta Della Penna. Tutte le copie - realizzate dal Mattioli che ha voluto così rendere omaggio al grande artista spagnolo, proprio nell’ambito Giorgio Mattioli e Vittorio Sgarbi maestro Mattioli nelle stesse dimensioni degli originali - rispecchiano in pieno la raffinata ridelle celebrazioni dei 150 anni della nascita di Gabriele D’Annunzio: la cornice è stata quella dell’Aurum, cerca cromatica e la grande spiritualità maturata nel tempo dal vale a dire uno dei simboli di Pescara. L’esposizione, patroci- grande andaluso e riescono addirittura a confondersi con le sue nata dal Comune di Pescara e voluta fortemente dal sindaco opere autentiche sparse in tutti i maggiori musei del mondo. Luigi Albore Mascia, ha trovato subito il profondo gradimento La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dal 14 dicembre fino al 2 del prof. Giordano Bruno Guerri, consulente d’immagine della febbraio 2014.
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PUNTURE I ROSBURGHES *-Parlarne, senza processi *-Un premio speciale per Tonino Marini *-Il nostro teatro è vivo *-Risorge il basket *-Bene anche il calcio
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E RESPONSABILITÀ NON VANNO NASCOSTE… Che in fatto di maltempo Roseto abbia avuto danni inferiori a quelli subiti dagli altri centri può far piacere, ma non si può parlare di assoluzione perché in effetti non vi sono processi. Se ci fossero, sarebbero del tutto sgraditi. È però importante riflettere e, perlomeno, evitare che gli errori, ahimè gravissimi, si ripetano. Va detto che gli allagamenti sono avvenuti laddove sono stati otturati gli scarichi, sì quelli anche che ci hanno sempre evitato, nel passato, scene come queste. Nessun processo, ma riflettiamo. DUE PERLE IN UN GIORNO… Nella stessa giornata, a Teramo c’è stata la consegna del massimo premio aureo del Coni. È andato al quarto rosetano. È Antonio Marini, un esemplare di … “sport-tutto” che da una vita segue le varie discipline. Gli altri tre rosetani dei quali vogliamo ripetere nomi e cognomi perché, purtroppo il tempo che passa attacca inesorabilmente la memoria: Ernesto D’Ilario, Giovanni Giunco e Sandro Barnabei. A Tonino, il supersportivo di oggi un caloroso abbraccio dei rosetani. RITORNA LA STAGIONE TEATRALE… La stagione teatrale è salva e viva. Non se ne parlava e nel triste silenzio c’era chi cominciava a piangere. Per fortuna un fiore all’occhiello della cultura rosetana si ripropone con un valore teatrale che esalta da anni il prestigio della nostra cultura. Con il capolavoro di Peppino De Filippo. “Non è vero, ma ci credo” c’è stato l’esordio annuale quanto mai prestigioso. Ci si rende conto non solo del programma futuro, ma anche del suo valore guardando il meraviglioso catalo-
di LUIGI BRACCILI
luigi.braccili@virgilio.it
go che costituisce l’esaltazione di una stagione entusiasmante, grazie all’infaticabile Mario Giunco ed alla tipografia che è la stessa che stampa questa rivista. RISORGE LA PALLA A SPICCHI… Se è vero che nel girone “silver” non c’è un vero e proprio argento, ma solo un poco incoraggiante sostitutivo, è anche vero che si tratta di un girone pazzo, tutt’altro che razionale. È un concentramento nel quale tutto può succedere ed infatti tutto succede con tante stranezze. Trullo lo ha capito. Quando Sowel faceva le mattane, lo ha fatto sedere e tutto è andato bene. Affranti i vedovi Martinelli, pensate un po’, ce ne sono ancora che ne annunciano il ritorno. A Roseto i fedeli nei secoli, non mancano, come i carabinieri ed insistono, non tengono conto che, per fortuna non gli abbiamo fatto fare il sindaco. Domenica ci sarà il Matera, è vero una squadra che non scherza, ma l’esordio del nuovo pivot, si farà certo sentire. SORRISI ANCHE DAL CALCIO… La vittoria nel “derby” interno con il Pineto rallegra l’ambiente calcistico perché, occorre dirlo, dalla parte calcistica un successo di questo genere non può che far piacere. Soprattutto al presidente che, con scarsi sorrisi, è sempre lì, quasi sulle barricate traballanti. Non ha seguito il socio colognese che ha superato il Tordino per spendere sostanze e fecondare entusiasmi. Essere più presenti allo stadio è un dovere, ma è anche ora di scegliere un nome eliminando il triste e solitario…olmo. Un nome sulla punta della penna: Dino Celommi. Pensateci!
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Missionari in Tanzania
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opo mesi di incontri di preparazione con i Padri Passionisti avvenuto presso il Centro Pastorale del Santuario di San Gabriele, anche quest’anno, per alcuni di noi, c’è stata l’occasione di partire per la Tanzania per consegnare nelle missioni passioniste il frutto delle varie raccolte fondi organizzate durante l’anno. Capitanati ed accompagnati da Padre Daniele Pierangioli e guidati sul posto da Padre Dino Frigo, missionario passionista in Tanzania per 35 anni, noi 5 (Antonella D’Eustachio, Catia Ricci, Maruska Di Remigio, l’assessore al comune di Teramo Guido Campana e Oscar Biferi) abbiamo vissuto un’esperienza ricca di sensazioni, immagini sapori ed odori incancellabili e 23 giorni tra i fratelli africani sono volati in un susseguirsi di forti emozioni. Durante il viaggio una miriade di pensieri ha affollato la mente di noi “missionari” generati dalle aspettative di ognuno, dal senso di inadeguatezza, dall’incanto di un paesaggio che cambiava continuamente attraverso le migliaia di km percorsi su strade non asfaltate, dalla moltitudine di gente incontrata. La missione è iniziata con l’inaugurazione di un pozzo d’acqua nella parrocchia di Itiso finanziato attraverso le molteplici iniziative dei Padri Passionisti di S. Gabriele (mercatini, partita del cuore, lotteria, donazioni) ma soprattutto grazie al forte contributo del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Delegazione Marche-Umbria, in Tanzania rappresentati in quest’occasione da Roberto Frittelli, John Chiacchiera, Martino Di Biase e Michele Ciminari. Qui gli abitanti del villaggio per la costruzione del pozzo ci hanno riservato una grande festa sottolineata anche dalla presenza di masai di un villaggio vicino i quali, con i loro canti e balli, hanno reso, se possibile, il tutto ancora più emozionante ed indimenticabile. L’esperienza è poi continuata con le visite nelle varie missioni passioniste dove abbiamo potuto vedere quanto i ns Padri hanno fatto e continuano a fare in Tanzania. Si và dai dispensari presenti in ogni missione, all’educazione delle nuove generazioni, alla costruzione di ospedali,
alla realizzazione di piccole aziende agricole, dalla creazione di pozzi per l’acqua potabile, alla distribuzione dei pasti per i bisognosi. Nel corso dei giorni, andando in giro, abbiamo visto uomini, donne, bambini vivere in capanne tirate su con fango, paglia, rami e canne, senza luce, gas, acqua, senza vestiti ma con un sorriso disarmante ed un gran cuore. Ma i protagonisti delle nostre giornate sono stati i bambini! Bambini scalzi e seminudi (e da quelle parti in quel periodo è inverno) che portano il bestiame al pascolo, bambini che al mattino presto sono in cammino a piedi per andare a scuola con l’immancabile canna da zucchero in bocca (loro unica forma di colazione) o ancora bambini con i fratellini tenuti sulla schiena con una stola e con un secchio in mano diretti al pozzo meno lontano. Abbiamo vissuto una Chiesa povera tra i poveri, con missionari che veramente danno ogni attimo la propria vita per il bisognoso, e poco importa se il bisognoso abita in un villaggio isolato a 2000 mt di altitudine e ci si arriva solo dopo aver camminato 4 ore a piedi tra sentieri impervi di montagna, perché le fatiche vengono poi ricompensate con un’accoglienza ricca di umanità, curiosità e rispetto. Alla fine di questa splendida missione che abbiamo vissuto rimangono indelebili nella nostra memoria i tanti volti sorridenti, le tante mani strette, i missionari e volontari incontrati, e allora grazie P. Roberto, P. Francesco, P. Dominique, P. Cesare, P. Bortolo, P. Fulgenzio, P. Aloisyus e in ultimo, ma non ultima Luisa! La nostra esperienza in Tanzania è materialmente finita in Agosto, ma con la mente, con il cuore e con la raccolta fondi siamo già proiettati alla nuova “Estate in missione 2014” e allora per chi volesse informazioni può scrivere all’indirizzo e-mail giovani@sangabrielevoc.it. Chi invece desidera aiutarci a costruire un pozzo per gli abitanti del villaggio di Osteti (Dodoma-Tanzania) può contattarci al n. 329.6339735 o fare un’offerta al seguente c/c bancario n. 1970 Banca dell’Adriatico – filiale di Isola del Gran Sasso Iban IT86 H 05 7487 69201 0000 000 1970 Bic IBSPIT3P
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Eidosnews e “Mi manda RaiTre”: nasce un sodalizio per l’informazione – Intervista al regista Max Di Nicola
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asce un sodalizio per l’informazione tra la redazione Eidosnews e “Mi manda RaiTre”, una delle trasmissioni più care agli italiani - in onda dal lunedì al venerdì alle 10:00 su Rai 3 - e la cui conduzione è affidata alla giornalista Elsa Di Gati. La storica trasmissione di Rai Tre – che da anni continua a difendere i cittadini vittime di truffe, vessazioni e ingiustizie, fino ad occuparsi di temi come fisco, previdenza, consumi e lavoro – ha scelto proprio il gruppo di Eidosnews per attingere alle informazioni locali legate alla più stretta attualità. Inoltre, lo staff della trasmissione vanta come regista il rosetano Max Di Nicola, che abbiamo avuto il piacere di intervistare. Lei è il regista della storica trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre”. Il programma si inserisce a buon diritto in una rete nota al grande pubblico per dare spazio a programmi di qualità, che affrontano temi che vanno dall’attualità, alla cultura e al giornalismo d’inchiesta, fino a toccare scienza e ambiente… Bella responsabilità eh?!? Mi “Manda Raitre” è un programma storico, ma lasciami dire che di palestra ne ho fatta tanto lo scorso anno con “Codice a Barre”. Il passaggio per me è stato naturale anche se adesso la responsabilità è forte perché “Mi manda Raitre” è un programma che fa vero servizio pubblico. E noi siamo un biglietto da visita di Raitre visto che, come sai, adesso andiamo in onda tutti i giorni, alle 10 del mattino. Elsa Di Gati, la conduttrice, dice sempre che siamo una soap opera perché giorno dopo giorno seguiamo i casi, insomma non molliamo mai. E tutte le emozioni, le rabbie dei cittadini, i sorrisi quando il loro caso è risolto, tocca raccontarli a me ed è una gran bella sfida. Non ci crederai ma lavorare a Raitre è motivo di orgoglio perché non si fanno chiacchiere, non c’è la “fuffa”, si fanno fatti. Insomma lavoro col sorriso e di questi tempi è una gran bella cosa. Cosa significa fare TV di qualità oggi? Non lo so perché io a Raitre, da sempre, ho sentito parlare di qualità e per la qualità ho lavorato. E senza distinzioni tra programmi di satira o di informazione. Con “Parla con me”, ad
esempio, si rideva, ma anche lì c’era l’attualità e si invitava il pubblico a riflettere. La qualità la si può avere attraverso ogni linguaggio televisivo. Quali sono le maggiori difficoltà? La quotidiana è un frullatore non fai in tempo a finire che devi pensare al giorno dopo. La nostra di “Mi Manda Raitre” è una squadra di pitbull. Si verifica tutto, nulla va in onda che non sia maniacalmente controllato. Siamo un prodotto di garanzia. Come le lavatrici, ma noi già duriamo da più di 20 anni e finora nessun tecnico ci ha messo le mani… E soprattutto, c’è ancora spazio per una programmazione che non sia “commerciale”? L’opinione comune è che la tv di qualità non faccia ascolti e scusa se mi permetto, ma in qualche modo significa dare degli stolti ai telespettatori. Mi “Manda RaiTre” è un programma che produce qualità, ma registra anche grandi ascolti. Quindi vuol dire che il teorema va rivisto. La Rai è spesso al centro delle polemiche del dibattito politico e dei giochi di forza dei partiti (ad esempio, si punta il dito sui vari compensi dei presentatori etc...). Quanto incide questo tipo di clima sui lavoratori Rai? La Rai va avanti con la forza e la professionalità di molti. Qualcuno forse sarà pure scontento, ma i grandi numeri fanno il mercato. Devo dire che forse, ma questo non è solo un problema della Rai, bisognerebbe parlare prima di meriti e poi di compensi. Io per esempio ci ho creduto, da Roseto viaggio, è un grosso sacrificio per me e per la mia famiglia, ma il pendolarismo mi paga in termini di soddisfazioni personali. Credo che i giovani debbano capire che nella vita basta crederci perché “volere è potere”. La Rai: è sempre di più lo specchio dei vizi e delle virtù dell’Italia? Siamo un’azienda leader, la prima in assoluto, vantiamo grandi professionalità, da sempre la Rai è lo specchio del paese, ma il paese è fatto di vizi e virtù. Ma vogliamo però dire che sul piatto della bilancia Rai le virtù battono i vizi 10 a zero?
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Buon Natale e Felice Anno Nuovo!
c.da San Salvatore,5 (ex Scrigno del Mare) - Cologna Spiaggia
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Roseto degli Abruzzi Piazza della libertĂ , 7a (Stazione)
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Rievocazione della Natività
A Montepagano la 43° Edizione
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nche per quest’anno le due Associazioni gemellate, “Vecchio Borgo” e “il Foro” unitamente a tanti cittadini volenterosi organizzano a Montepagano, il giorno 26 Dicembre, la quarantatreesima edizione del Presepe Vivente dalle ore 17 alle 20. Nonostante il periodo di crisi, se ci si unisce, si riesce a superare le tante difficoltà, basta crederci. Ne sono passati di anni da quel lontano 1970, quando una suora, Adele Martini (istituto religioso figlie di S. Anna), venuta da poco in questo paese ebbe l’idea di allestire una capanna vicino all’asilo infantile. Idea che è stata raccolta successivamente dalle varie associazioni o gruppi parrocchiali. Ora è diventato un appuntamento da non perdere, per rivivere la venuta del Signore sulla terra. Vi aspettiamo numerosi a questo lieto evento. Le associaz. “Vecchio Borgo” e “Il Foro”
La Natività dell’Associazione Gli Amici del Rione
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foto: Mimmo Cusano
NATALE CON GLI SQUALI Il Roseto, reduce dal colpaccio in trasferta a Treviglio, ospita il Matera domenica 22 dicembre alle ore 18, al PalaMaggetti.
l Roseto si scrolla di dosso un periodo avaro di soddisfazioni (1 vittoria e 4 sconfitte in 5 partite), violando il parquet di Treviglio e rilanciando la propria candidatura a un posto nel tabellone dei playoff promozione. Dopo aver perso il derby in casa contro il Chieti e aver subito una batosta ad Agrigento, gli Sharks hanno saputo stupire vincendo largamente (65-84) in Lombardia. Un successo che fa ancor più rumore, se si pensa che i ragazzi di coach Trullo erano sotto di ben 18 punti dopo appena 13 minuti di gioco. Ma la squadra, stavolta, non ha collassato e, con una prova d’orgoglio degna di applausi ha saputo prima ridurre lo svantaggio, andando al riposo in svantaggio di 6 punti (46-40) e poi annichilire l’av-
versario, con un secondo tempo in cui la compagine del Lido delle Rose ha piazzato un parziale di 19-44, esiziale per i padroni di casa. Sugli scudi un perfetto Salvatore Genovese (25 punti con un imperiale 5/5 nelle triple, 5/5 da 2 punti e il 100% dal campo, 3 rimbalzi, 3 recuperi e 18 di valutazione in 31 minuti) e un volitivo Alex Legion (26 punti, 9 rimbalzi, 23 di valutazione in 37 minuti). Dopo il colpaccio, gli Sharks sono al 9° posto in classifica (l’ultimo utile per i playoff) a 12 punti, in una classifica che fa dell’equilibrio la sua regola, visto che 13 squadre – escludendo la capolista, la penultima e l’ultima – sono racchiuse in 6 punti. Coach Tony Trullo predica umiltà e pretende che nessuno si distragga, altrimenti il processo di maturazione del gruppo, che dovrà
sfociare in squadra, rischia di interrompersi nuovamente. Il Roseto ha l’occasione di dare continuità ai risultati positivi tornando a vincere in casa – dopo le due sconfitte consecutive contro il Nord Barese e nel derby contro il Chieti – domenica 22 dicembre alle ore 18, quando al PalaMaggetti arriverà il pericoloso e competitivo Matera di coach Giovanni Benedetto, già visto qualche stagione fa sulla panchina di Atri. Dovrebbe essere della partita anche il lungo georgiano (che giocherà da italiano di formazione) Nika Metreveli, che dopo essere stato regolarmente ingaggiato ancora non riesce ad arrivare in Italia, per problemi burocratici legati al visto. L’innesto di Metreveli dovrebbe completare il Roseto, che ha già accolto da due gare il play Antonello Ricci.
Tony Trullo
Salvatore Genovese
Alex Legion
Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere
Trofeo
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IL TORNEISSIMO AI GIOVANISSIMI Edizione 2013 Under 14, domenica 29 dicembre alle 16.30. Di fronte l’Abruzzo e il Lazio di Enrico Gilardi. Il Trofeo ancora vicino a L’Aquila per la Vita onlus.
Enrico Gilardi al Trofeo Lido delle Rose 1989, vinto con Il Messaggero Roma. [Archivio Comune Roseto/Italcolor]
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nica 29 dicembre 2013, alle ore 16.30 al PalaMaggetti (il Roseto Sharks gioca in trasferta contro la Firenze dell’ex coach Attilio Caja), fra le selezioni regionali Under 14 Maschili di Abruzzo e Lazio, che parteciperanno al Trofeo delle Regioni 2014, in programma a Pasqua a Riccione. La selezione abruzzese – che prevede anche atleti rosetani – è gestita dal Referente Tecnico Nazionale coach Fabio Di Tommaso, attualmente responsabile del settore giovanile degli Sharks, e sarà allenata dal rosetano Nando Francani. Il Responsabile del Lazio è Enrico Gilardi, vera e propria stella del basket italiano, che può vantare un palmares strepitoso che comprende 1 Scudetto, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Korac, 1 Coppa Intercontinentale vinti con la Virtus Roma, oltre alla Medaglia d’Oro vinta con l’Italia agli Europei di Nantes 1983, l’Argento Olimpico vinto a Mosca 1980 e il Bronzo agli Europei di Stoccarda del 1985. Pochi giorni fa, come componente della Nazionale del 1983, Gilardi – che ha vinto il Trofeo Lido delle Rose 1989 con la sua Roma – è entrato nella Hall of Fame del Basket Italiano. Il Comitato Organizzato-
Un momento del Trofeo Lido delle Rose 1993. [Archivio Comune Roseto/Italcolor]
re del Trofeo Lido delle Rose ha inteso ringraziare sia la FIP Abruzzo del Preopo l’Edizione intersidente Francesco Di Girolamo, per il nazionale 2012 vinta prezioso apporto, sia il Roseto Sharks, dall’Italia Under 20, che aveva dato la propria disponibilità a con una intera settimapartecipare, nel caso in cui ci fosse stata na dedicata al basket una classica edizione aperta a squadre (1 PAO, 2 convegni, seniores. Anche in questa 3 giorni di gara), il Troedizione, come nel 2006 feo Lido delle Rose 2013 (gara unica fra Maccabi Tel torna al passo con i tempi Aviv e Fortitudo Bologna, (di crisi). Sarà infatti una vinta dagli israeliani), gli edizione austera, dedicata organizzatori sosteranno ai giovanissimi, così come L’Aquila per la Vita. Infu l’edizione di 20 anni fatti, l’ingresso alla partita prima – quella del 1993 sarà gratuito, con offerta – giocata da squadre di libera alla onlus aquilana. minibasket e vinta dal PeL’associazione, attraverso saro. E sarà un’edizione il dottor Giampiero Porzio, “giusto in tempo”, così ha fatto sapere che la somcome fu quella del 2003, ma eventualmente raccolta giocata fra le compagiandrà ad incrementare la ni dell’allora B1 Campli, Borsa di Studio intitolata al Atri, Forlì e MontegranaIl Roseto Minibasket, partecipante al Trofeo Lido compianto tifoso rosetano ro, il 29 e il 30 dicembre. delle Rose 1993. [Archivio Comune Roseto/Italcolor] Simone Marini. Stavolta gara unica, dome-
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La Rosetana si aggiudica
il derby col Pineto
Successo prestigioso per i ragazzi di Brunozzi, che chiudono il girone d’andata con 21 punti. Abbiamo intervistato il portiere Merletti
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uccesso di rilievo per la Rosetana,che ha battuto 2-0 al “Fonte dell’Olmo” la quinta forza del torneo, il Pineto. Una rete per tempo per l’undici di Brunozzi, a segno con Mariani e Bizzarri. di piergiorgio I biancazzurri riscattano così la sconfitta stacchiotti di Martinsicuro con la Torrese, arrivata a due minuti dal termine. Questa vittoria permette al sodalizio rosetano di concludere il girone d’andata con 21 punti, un bottino più che buono per una compagine che mira al raggiungimento della salvezza. Domenica altro match casalingo, contro il River Casale. Come ormai di consueto, abbiamo voluto intervistare un elemento della società presieduta dalla famiglia Iachini. Nello scorso numero è stata la volta di mister Brunozzi, in questa occasione invece abbiamo voluto fare qualche domanda al portiere biancazzurro, l’esperto Gianni Merletti, che ha dalla sua anche diverse esperienze in ambito professionistico. Intervista a Gianni Merletti Sei soddisfatto del tuo rendimento stagionale? Al momento sì. Anche perché, vista l’età non più da ragazzino, riesco ad allenarmi tutti i giorni senza problemi. Le cose stanno
andando bene e spero di continuare così fino alla fine dell’anno. Cosa ti spinge a metterti ancora alla prova dinanzi ad alcuni ragazzi molto più giovani di te? Io ancora mi diverto. Anche durante gli allenamenti sono il primo a scherzare, a “rompere le scatole” ai ragazzi più giovani. Per me è un divertimento continuo stare con i miei compagni. Quando magari non sarà più così, arriverà il momento di smettere. Com’è cambiato il calcio dilettantistico rispetto a dieci anni fa? Sicuramente i fuoriquota hanno abbassato di molto il livello. Purtroppo non c’è più la cultura del sacrificio perché oggi i ragazzi devono giocare obbligatoriamente. Non dico che in questo modo non si impegnino, ma spesso e volentieri i migliori si trovano a non giocare. I regolamenti, almeno per il momento, sono questi e gli “anziani” cercano di fare del loro meglio per farli crescere. Cosa ti piace di più o di meno del vostro gruppo? Sul piano tecnico non c’è una cosa che apprezzo di più o di meno, forse manchiamo un po’ in fase di finalizzazione. Per il resto, credo che siamo una squadra completa in ogni reparto. Cosa vuole fare da grande Gianni Merletti? C’hai già pensato? Sinceramente da grande mi accontenterò di fare il preparatore dei portieri. Non credo di avere le capacità per essere un buon allenatore, ma penso di possedere quelle per dare insegnamenti ai “numeri uno” più giovani di me. (Foto di Stefano Varani)
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Buone Feste!!
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IL BAMBINO CHE VERRÀ Dalla culla alle fasce: il fanciullo prodigioso di Virgilio diviene il Salvatore
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di MARIO GIUNCO
li antichi non credevano che si potesse prevedere il fu- la quarta Egloga, dedicata alla nascita di un fanciullo prodigioso, che turo. Facevano finta di dare retta a maghi, astrologi, fat- avrebbe trasformato l’umanità: “Torna la Vergine, tornano i regni di tucchiere, pur sapendo che prendevano in giro la gente. Saturno; e una nuova progenie scende dall’alto del cielo. Proteggi tu, E alle vaghe profezie, affidate, non a caso, al linguaggio casta Lucina, il bambino che nascerà, con cui avrà fine per la prima immaginifico dei poeti o ambiguo delle Sibille, alle foglie volta la stirpe del ferro e quella d’oro sorgerà nel mondo intero. Sotto sparpagliate dal vento, ai fulmini, al volo degli uccelli, alle nascite il tuo consolato, Pollione , avrà inizio questa epoca gloriosa, con la tua guida i grandi mesi prenderanno a scorrere. Se di esseri portentosi. Che importa degli oroscopi, dei nostri delitti resta traccia, svanirà, sciogliendo diceva invece il poeta latino Orazio (65-8 a.C.)? il mondo dal terrore senza fine. Egli riceverà la vita È meglio accettare quello che capita. Una bella dagli dei, e agli dei vedrà uniti gli eroi, e anche lui bevuta e rapportiamo la speranza alla brevità sarà con loro e reggerà il mondo pacificato con della vita. Cicerone (106-43 a. C.) racconta che la virtù paterna. Per te, fanciullo, i primi piccoli quando due indovini si incontravano si salutavadoni darà la terra senza essere coltivata. Da sole no affettuosamente e non riuscivano a trattenere le caprette torneranno a casa gonfie di latte, né la il sorriso. Perché erano consapevoli di ingannare mandria avrà paura del leone; da sola la tua culla il prossimo e ci tenevano a non darsi fastidio a effonderà soavi fiori. Morirà il serpente, e l’erba vicenda. Ma non è preferibile – aggiungeva Ciceinsidiosa del veleno morirà. (…) Ma poi, quando rone - ammettere la propria ignoranza, piuttosto l’età matura ti avrà fatto uomo, allora il navigante che inquinare la religione con la superstizione? Costantino lascerà il mare e la nave di pino non scambierà Tuttavia, come cittadino e uomo pubblico, con più la merce: tutta la terra produrrà tutto. Il campo una certa dose di ipocrisia, accettava anche lui non subirà più il rastrello né la vigna il falcetto; le istituzioni religiose e i riti, con il loro vuoto foril robusto aratore scioglierà i tori dal giogo, né la malismo. Erano un mezzo di consolidamento del lana fingerà più i vari colori, ma da solo l’ariete in potere. La fama di un altro grande poeta latino, mezzo ai prati muterà il suo vello, ora di porpora Virgilio ( 70-19 a.C.), è legata all’”Eneide”, ma soavemente rossa, ora di giallo croco, e gli agnelli anche alla sua presenza nella “Divina Commeal pascolo si vestiranno di vermiglio” (Trad. Marina dia”. E’ maestro e guida di Dante nell’Inferno e Cavalli). Apparentemente una profezia come tante nel Purgatorio. Così un pagano diviene il simbolo altre e poi…di un poeta. Per quasi quattro secoli e della ragione, che si arresta sulla soglia del Paracon qualche dubbio il fanciullo prodigioso fu idendiso, per cedere il posto alla fede. Virgilio era un tificato con il figlio del console Asinio Pollione (che giovane timido e riservato – lo chiamavano “vergiera di Chieti) o con Augusto. Poi il Cristianesimo nella” - venuto da Mantova a Roma per studiare trionfante accreditò l’interpretazione più famosa di retorica. Ma non ce la faceva per la salute. Si era questi versi, che si diffonderà nel Medioevo: Virgiinvaghito della poesia. Portava nel suo cuore il paVirgilio e Dante lio aveva preannunciato la nascita di Gesù. È proesaggio della pianura padana, i fiumi, la nebbia, la nostalgia dei tramonti (“In lontananza fumano ormai i camini delle prio Costantino, imperatore unico dal 324 al 337, l’autorevole sponsor case e più grandi calano le ombre dagli alti monti”). E il dramma delle della cristianizzazione. Il poeta non aveva parlato apertamente, per tiguerre civili, la spoliazione delle terre a favore dei veterani, la tristezza more di rappresaglie, ma la ‘Vergine’ dell’egloga era Maria, il velenoso dell’abbandono del luogo nativo, l’incertezza del futuro. Amava la serpente era il peccato che sarebbe stato sconfitto. L’abile operazione vita e nell’”Eneide” – che per sei libri ricorda l’”Odissea” e per sei dell’imperatore – al limite della contraffazione - non si limita a questi l’”Iliade”, con una storia d’amore tragico quasi nel mezzo – c’è tutta particolari. Nella versione greca del testo di Virgilio, diffusa fra i fedeli, la sua vicinanza per chi soffre, per il vinto; l’attesa di un mondo nuo- la “culla” in cui giace il bambino è sostituita dalle “fasce” che lo avvo e migliore; il rifiuto delle logiche del potere - anche se compone volgono. Sembra un particolare di poco conto. In realtà, anche dietro un’opera per glorificare il regime di Augusto -, la simpatia per le vite questa apparentemente innocua sostituzione vi sarebbe una sottile troncate anzi tempo, Didone, Camilla, Turno, che, ucciso da Enea, motivazione teologica. Infatti, nel Vangelo di Luca l’angelo annuncia ai fugge sdegnato fra le ombre. Appena arrivato a Roma – intorno al 40 pastori la nascita del Salvatore, dicendo: “Ed ecco il segno: troverete a.C. - Virgilio scrive le “Bucoliche”, dieci composizioni in versi, nelle il bambino avvolto nelle fasce e deposto in una mangiatoia”. Le fasce quali, dietro l’oggettività della descrizione (storie di pastori ) c’è la sog- sono una parte fondamentale dello scenario cristiano, sono il segno gettività del sentimento: la nostalgia per l’infanzia, il riconoscimento della divinità. Sostituendole alla ‘culla’ di Virgilio, Costantino identifica della propria solitudine, la paura e il disincanto dell’amore. A sé sta definitivamente il fanciullo dell’egloga con Gesù.
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fotografia Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. È un modo di vivere. Henry Cartier-Bresson
Autore: Gabriella Di Marzio, 29 anni, Roseto d. A., impiegata e studentessa universitaria in comunicazione artistica e multimediale Titolo DELL’OPERA: “Poppy” Luogo: Nizza Apparecchiatura: Fujifilm Finepix S5600 Parametri di scatto Lunghezza focale: 6,3mm Misurazione: P 1/115 sec; f/3,2; ISO 200 Elaborazione: Photoshop (regolazione livelli di curve e contrasto)
di ELIO D’ASCENZO
L’AUTORE RACCONTA... “Osservare li dove gli altri sanno solo vedere….la fotocamera è il prolungamento dell’occhio diceva Henri Cartier Bresson”. Osservare vuol dire riflettere su quello che ci circonda. Cogliere lo sguardo di una bambina presa dalla gioia e dalla spensieratezza del gioco è davvero un momento difficile è un istante che bisogna saper rubare con destrezza. La fotografia cattura quell’istante e lo fa nostro. Quando guardo una foto, la stessa anche diverse volte, scopro qualcosa di nuovo, ogni volta è un emozione e un ricordo diverso. Questa foto è stata scattata in Costa Azzurra, Nizza, dove ho vissuto per un po’, sono legata a quei luoghi, a quel mare e ai suoi colori, il colore del mare, che mi torna in mente ogni volta che guardo gli occhi di Poppy! Le mie foto mi ricordano le mie esperienze e quindi le persone, i luoghi e i profumi legati ad esse.
LE PILLOLE DI ELIO Una libertà che molti fotografi professionisti a volte non hanno: scattare fotografie per pura gioia di farlo.
Se volete pubblicare una vostra foto particolare, inviatela a fotografia@eliodascenzo.it
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di GIORGIA PASQUINI
Ah, che bello ‘o cafe’ Un tema interessante è quello del caffè, di cui noi italiani sembriamo essere decisamente buoni intenditori, sebbene non vantiamo una produzione locale paragonabile, ad esempio, a quella del vino
L’
Italia è un paese di tradizioni “da vendere”. Molte aziende hanno capito presto questo concetto e hanno avuto l’intuizione di traslare le abitudini italiane (non per forza di tali origini) nel mondo dell’industria e quindi crearne un mercato, spesso di fama mondiale. Un tema interessante è quello del caffè, di cui noi italiani sembriamo essere decisamente buoni intenditori, sebbene non vantiamo una produzione locale paragonabile, ad esempio, a quella del vino. E allora cosa ci rende tanto esperti? La risposta è la trasformazione: da polvere a espresso che, sia al bar sia a casa, il made in Italy nel mondo ha caratterizzato come il modo di bere il caffè. Chi, per esempio, non ha mai posseduto una Bialetti in casa? L’ingegner Alfonso Bialetti ideò nel 1933 la famosa “Moka” (nome derivante dalla città di Mokha, in Yemen, una delle prime e più rinomate zone produttrici di caffè), composta da 4 elementi in alluminio più una guarnizione sostituibile e un manico in bachelite, caratterizzata da una sezione trasversale ottagonale per facilitare la presa anche su superficie bagnata: tutte le future imitazioni avranno pianta con poligono regolare, ma con diverso
numero di lati o forma cilindrica. Prima di essa la caffettiera utilizzata era quella napoletana (cuccumella) elaborata, per altro, da un francese, e di utilizzo molto meno rapido. E anche sull’espresso da bar noi italiani ne abbiamo da dire: la famosa macchina Faema E61, protagonista indiscussa di moltissimi bar, nel 1961 fu la prima a utilizzare una pompa volumetrica per conferire all’acqua una pressione di 9 atmosfere, utilizzando anche il principio di infusione (imbibire di acqua calda la polvere di caffè per qualche secondo prima di iniziare l’attraversamento a pressione dell’acqua) per ottenere la massima estrazione delle sostanze aromatiche. Inoltre oggi, molti marchi italiani produttori di caffè, si avvalgono della collaborazione di designer di fama mondiale che lavorano per l’immagine, unica, che l’espresso ha nel nostro e negli altri Paesi: è il caso di Illy che, con Matteo Thun, realizza le famose tazzine dal manico tondo, che fanno parte ormai di un repertorio tutto italiano e, delle quali, esiste ogni anno una collezione a parte, dedicata ad artisti emergenti che si divertono nella decorazione della ceramica. Anche le tradizioni diventano dunque affari ma, prima di essi, diventano immagine di un Paese che ha saputo valorizzare e riconoscere prodotti di base non solo italiani, guadagnandosi la cittadinanza di alcuni prodotti, oserei dire, ad honorem.
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C’è chi vede le festività natalizie anche così…
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ome ogni anno non mancano inventiva ed originalità per raccontare e descrivere in modo goliardico le festività natalizie. A Roseto c’è chi ha messo in sella ad uno scooter la Befana che fugge con il sacco dei doni di Babbo Natale. Davvero orginale!
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ABRUZZO AMORE
DONA 5 DEFIBRILLATORI
4 sono dislocati a Roseto, 1 ad Atri. Aiutati anche Abilbyte e una famiglia in difficoltà.
foto: Mimmo Cusano
L
a onlus “Abruzzo Amore” corona l’ennesimo progetto in soli due anni di vita, grazie allo strepitoso successo della cena di beneficenza natalizia svoltasi lo scorso 14 dicembre. La generosità dei partecipanti ha permesso di donare ben 5 defibrillatori – preziosissimi strumenti salvavita per le persone colpite da arresto cardiaco – muniti di teche protettive. I defibrillatori sono stati donati a strutture molto frequentate, soprattutto da giovani e sportivi. 4 quelli posizionati a Roseto degli Abruzzi: 1 alla Piscina Comunale (donato dalla ditta Ettorre Gomme, che ha anche donato le 5 teche protettive); 1 al Centro Piamarta nella Parrocchia del Sa-
cro Cuore; 1 alla Palestra Gabriele D’Annunzio; 1 all’Istituto Superiore Moretti. Donato anche 1 defibrillatore ad Atri, che sarà custodito presso la Tabaccheria del Duomo. Inoltre, la generosità dei contributi ha permesso di donare 1.000 Euro all’Associazione Abilbyte di Pineto, per l’acquisto di un puntatore oculare, e 400 Euro a una famiglia di Teramo bisognosa, composta da marito disoccupato, due figli e moglie malata di SLA. Una serata resa possibile anche grazie al contributo degli sponsor: Ettorre Gomme, Pastificio Regal, Pastificio Verrigni, Cantina Fratelli Barba, Quartiglia, Gelateria Maria Grazia Magrini, Maison d’Art 15/40. Complimenti ai soci di Abruzzo Amore: Elio Di
Remigio (Presidente), Liliana Di Tecco, Tina Fonte, Simona Marinucci, Nicoletta Caporaletti, Chiara De Luca, Anna Leporieri, Alfredo Di Febbo, Pierluigi Della Sciucca.
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Attivo fino a DICEMBRE
il Progetto AscoltaTi
Lo Psicologo di base presso il tuo ambulatorio Medico
C
ome anticipato in un articolo di Eidos di qualche edizione fa, è attivo da ottobre e fino al 31 dicembre, in provincia di Teramo, il Progetto AscoltaTi; si tratta di un’iniziativa sviluppata inizialmente nelle Marche, che ha previsto la presenza costante di uno psicologo presso gli ambulatori dei medici di base. Le ideatrici del progetto AscoltaTi nelle Marche sono le Dott.sse Chiari Riccardi e Silvia Trucchia e in Abruzzo le Dott. sse Elena Aloisi, Luisa Del Nibletto e Valeria Di Ubaldo hanno riproposto l’iniziativa, nello specifico, per iniziare, in provincia di Teramo. Il progetto originario è stato adeguato alle esigenze del territorio teramano pur mantenendo conservati la finalità e gli obiettivi specifici; infatti le psicologhe abruzzesi hanno presentato e promosso il progetto presso alcuni studi di medici di base e di pediatri della provincia di Teramo (ad es. a Roseto degli Abruzzi, Teramo, Castelnuovo Vomano, Guardia Vomano, Villa Zaccheo, Notaresco, Giulianova) e si sono rese disponibili a consulenze psicologiche in locali nelle vicinanze degli studi medici, in modo da rendere il servizio fruibile a tutti. La finalità del progetto AscoltaTi consiste nell’offrire ai pazienti uno spazio di ascolto e un’occasione per parlare con un professionista dei propri vissuti, difficoltà emotive e relazionali, problemi esistenziali, preoccupazioni per particolari malattie o sintomi. E’ bene ricordare anche in questo articolo gli obiettivi specifici del progetto, cioè: offrire un intervento integrato corpo-mente attraverso la sinergia tra medico di base e psicologo, ridurre il carico di problematiche psico-sociali ai medici di base, sensibilizzare la richiesta di aiuto psicologico ricevuta dai medici di base, ridurre gli accessi presso il medico di base per problemi di natura emotiva, diminuire l’uso dei farmaci offrendo alternative terapeutiche (da valutare con il medico), offrire uno strumento efficace di promozione e sensibilizzazione alla figura dello psicologo. L’iniziativa è partita in Abruzzo il 10 ottobre 2013 e prevede la possibilità di accedere al servizio di consulenza psicologica al prezzo agevolato di 60 euro per n. 3 incontri (20 euro a incontro). Gli interessati possono far richiesta direttamente al proprio medico di base (aderente all’iniziativa) oppure possono contattare di propria iniziativa le Psicologhe fissando direttamente un incontro. Il progetto AscoltaTi sarà attivo fino al 31 dicembre 2013.
di LUISA DEL NIBLETTO
Di seguito il parere della Dott.ssa Elena Aloisi, tra le promotrice dell’iniziativa,: il Progetto Ascoltati è stata un’ottima idea per favorire il collegamento tra specialisti diversi, nel mio caso il pediatra e lo psicologo, e per promuovere la funzione fondamentale della figura dello psicologo. I pediatri a cui ho proposto il progetto sono stati molto disponibili e ho avuto con loro un rapporto attivo e di scambio di punti di vista, molto utile per una presa in carico globale dell’utente: un parere medico affiancato ad una prospettiva psicologica, soprattutto per quanto riguarda l’età evolutiva, è fondamentale per la risoluzione delle problematiche in atto. Grazie al Progetto AscoltaTi ho avuto diversi accessi che mi hanno permesso di capire come spesso i genitori non abbiano le idee molto chiare riguardo le competenze dello psicologo. Non sanno ad esempio che ci occupiamo di Disturbi dell’Apprendimento, sia nella parte diagnostica che riabilitativa, di problematiche di linguaggio, di iperattività e di disturbi strettamente comportamentali oltre a fornire un valido supporto alla genitorialità. Il Progetto AscoltaTi, prevedendo un prezzo agevolato, equivalente al prezzo degli enti pubblici, è inoltre risultato un valido appoggio per chi, nonostante la necessità, non abbia la disponibilità economica per rivolgersi a degli specialisti privati. Sono dunque contenta dei risultati, sia perché l’utenza si è dimostrata soddisfatta, sia perché ho potuto constatare che anche medici e pediatri, fino a qualche tempo fa dubbiosi sulla eventuale collaborazione con gli psicologi, sembrano essere invece sempre più favorevoli alla costruzione di una rete professionale che possa promuovere il diritto dell’utente di essere sostenuto da diverse professionalità e quindi tutelato sotto ogni punto di vista. Per richiesta di appuntamento, contattare: Psicologa Dott.ssa Elena Aloisi – tel. 3899944243 (consulenze psicologiche e diagnosi nei disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza) Psicologa Dott.ssa Luisa Del Nibletto – tel. 3456419446 (consulenza e sostegno psicologico età adulta) Psicologa Dott.ssa Valeria Di Ubaldo – tel. 3206775367 (consulenza e sostegno psicologico età adulta)
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Una delle eredità di Don Silvio: l'associazione di volontariato
''L'Angelo Custode''
Siamo stati ospitati nella sede della Casa Famiglia Madre Ester e abbiamo ripercorso la storia di una delle Associazioni di Volontariato del nostro territorio, che opera al servizio di tutti i bambini e ragazzi in difficoltà di MARTINA FRANCHI
Katia Del Vinaccio con suor Cecilia
E
Katia Del Vinaccio e la nostra intervistatrice
ra l’8 dicembre 1988, quando fu posto il primo mattone della Comunità educativa ‘’Casa Madre Ester’’, grazie all’impegno di Don Silvio De Annuntiis e di alcune Suore diocesane che nella casa parrocchiale di Scerne di Pineto avevano iniziato ad accogliere ragazze madri in difficoltà ed i loro bambini. Oggi, dopo venticinque anni, la responsabilità della struttura è affidata a Suor Pina (coordinatrice della comunità), Suor Cecilia e Suor Caterina, la quale collabora presso il ‘’Nido del Focolare’’, la casa famiglia di Cerchiara a Isola del Gran Sasso (Te), che accoglie neonati e bambini in età prescolare. ‘’Casa Madre Ester’’ ospita minori dai sei anni fino anche alla maggiore età e attualmente può contare sul contributo di volontari appartenenti a diversi gruppi che nascono contigui alla struttura, come l’Angelo Custode. Per ripercorrere la storia di quest’ultima associazione, abbiamo sentito Katia Del Vinaccio, responsabile della raccolta fondi, della gestione dei volontari, dell’organizzazione degli eventi e della redazione. Katia, quando ha inizio la vostra storia? L’associazione Angelo Custode nasce nel 1992, per iniziativa di un gruppo di persone che hanno assistito e affiancato l’opera di Don Silvio. Nel tempo, si è or-
ganizzato un meccanismo di aiuto nelle attività di accoglienza dei bambini vittime di abuso, di violenza o nati in condizioni di disagio e trascuratezza, pensato dallo stesso Don Silvio. Oggi, se si considerano anche le attività di raccolta fondi, possiamo contare fino a 300 volontari, tra quelli attivati o attivabili. Quelli attivi e che lavorano direttamente qui sono una quindicina, la cui collaborazione è fondamentale. Quali sono le principali attività di cui vi occupate? Sono quelle dell’accoglienza di bambini che vengono appunto affidati ai responsabili della Casa Famiglia da un giudice, quindi, dal Tribunale dei minori per l’accertamento di situazioni di disagio. L’Associazione opera essenzialmente su due fronti: sul diretto contatto con i bambini in tutte quelle attività che migliorano la qualità della loro permanenza nella nostra struttura. Migliorare vuol dire lavorare su progetti ludico-ricreativi: farli andare cinema, al mare, fare loro trascorrere giornate spensierate. Tutto ciò con la collaborazione di figure amicali, non tecniche ma comunque preparate. L’altro aspetto è il supporto economico-finanziario, che riusciamo ad ottenere grazie alla raccolta fondi. A tal fine organizziamo alcuni eventi ad hoc, oltre a un’idea attiva tutto l’anno, cioè le bomboniere solidali, che
realizziamo noi stessi e che rappresentano una formula di beneficenza adatta a ogni tipo di occasione, in alternativa a quella solita. A proposito di eventi, qual è quello più importante che organizzate e come è strutturata la vostra associazione? Il più recente è ‘’Un Fiore Per Amore’’, che quest’anno si è tenuto nei giorni 26 e 27 ottobre 2013. Il simbolo di queste giornate della solidarietà è il ciclamino, accompagnato dal calendario dei bambini, che stampiamo dal 2006. Il nostro organigramma prevede un presidente, Lilio Di Bartolomeo e un Consiglio Direttivo che delibera e propone determinate iniziative come, per esempio, ‘’L’Aperitivo Solidale’’, cioè un evento estivo che si tiene nei giardini di Casa Famiglia e che serve per raccogliere fondi attraverso una lotteria di beneficenza, Per concludere il racconto di questa straordinaria storia, è bene ricordare che la grande finalità che anima le persone e le istituzioni di questo progetto è quella di aiutare concretamente i bambini, le mamme, i soggetti deboli, le famiglie più fragili e a garantire il rispetto dei loro diritti fondamentali che, purtroppo, ancora oggi vengono violati.
La bomboniera, un modo diverso di fare un regalo solidale
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