Quindicinale iscritto al registro della Stampa presso il tribunale di Teramo n. 13/03 del 22/05/03
ANNO 8 N.212 9 Agosto 2014
make up Francesca Leli hair Experience for Passion abbigliamento AMICA di Gabriella
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con un nuovo look La ditta il 26 luglio prossimo inaugurerà il locale completamente rinnovato, in via Lago di Garda, nella zona sud di Roseto. Leader nel settore delle tecnologie avanzate, la ditta propone ogni soluzione per qualsiasi esigenza: Sky, pay tv, riparazioni tv, assistenza immediata, tooway-open sky (internet via satellite), Fastweb e Linkem
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utto pronto per la grande festa del 26 luglio per mostrare ai clienti, vecchi e nuovi, il locale rinnovato della ditta D’Ambrosio & Leli, in via Lago di Garda a Roseto, zona sud. Da oltre 40 anni, la ditta è sempre rimasta al passo con i tempi, conservando la propria tradizione ma proponendo anche il nuovo che la tecnologia propone ormai con cadenza settimanale in ogni campo. Ed è questa la formula vincente che ha permesso ai fondatori Bruno Leli (contatto 3473395038) e a Walter D’Ambrosio (contatto 3473809700) di diventare i numeri uno nel settore. Nel corso degli anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti per essere uno dei migliori centri Sky dell’intera penisola. Ma da oggi D’Ambrosio & Leli sono anche referenti per Fastweb. I prodotti e servizi offerti spaziano in ogni campo della tecnologia. Le soluzioni internet vengono offerte a 360° e per qualsiasi esigenza, andando incontro alle richieste della vasta clientela. Non solo Fastweb, ma anche Linkem, altro colosso per la navigazione in rete. Anche internet via satellite (Sky tooway), una delle novità più ricercate e gestione della rete Lan. Per quanto riguarda Sky, la ditta garantisce l’installazione della parabola, la consegna del decoder con possibilità di accedere ai servizi che il network internazionale pone sul mercato. Ma D’Ambrosio & Leli assicurano anche assistenza immediata anche per ciò che concerne la riparazione dei televisori. Oltre ad una serie infinita di altri interventi come verifica
decoder Sky, intervento a domicilio, trasloca Sky, soluzioni Wi-Fi, configurazione hardware e soluzioni audio e video. All’interno dei rinnovati locali è possibile verificare la qualità dei prodotti destinati ad una clientela giovane e più adulta. E a proposito di tecnologia, D’Ambrosio & Leli è anche rivendita di microfoni professionali Shure, leader nel settore. Per qualsiasi informazione, inoltre, è possibile contattare la ditta al numero 0858998245 oppure attraverso l’indirizzo di posta elettronica brleli@tin.it. Nel locale troverete anche Luigina Leli, che vi consiglierà le migliori opportunità e offerte del momento, e Stefano D’Ambrosio addetto alle installazioni, che hanno deciso di seguire le orme dei fondatori della ditta. Dunque la tradizione continua con le nuove generazioni. A breve verrà anche presentato il sito internet www.dambrosioeleli.it. A questo punto non resta che partecipare all’inaugurazione del nuovo locale, il 26 luglio a partire dalle ore 19.00.
Siete tutti invitati!
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Rolli ci ripensa stop al passaggio al settore agricolo Decisivo l’incontro di martedì scorso in Regione. Per il momento l’azienda ha deciso di soprassedere, mentre le organizzazioni sindacali hanno sospeso ogni forma di protesta. Ma Cgil, Cisl, Uil ed Rsu non intendono abbassare la guardia
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iornate di sciopero, stato di agitazione, corteo per le vie di Roseto. Alla fine Rolli ha deciso di fare un passo indietro. Decisivo il tavolo tecnico-politico di martedì 15 luglio, in Regione. Rolli ha annunciato che rinuncerà al passaggio al settore agricolo, almeno per il momento. C’era questa volta la proprietà delle Industrie Rolli. Giampaolo Rolli, accompagnato da alcuni dirigenti locali, era infatti presente all’incontro, che inizialmente doveva tenersi nella sede di Confindustria a Teramo, per affrontare la questione sollevata dai sindacati, contrari al processo di trasformazione che l’azienda rosetana avrebbe voluto avviare con il passaggio dal settore industriale a quello agricolo. Mancavano i parlamentari locali, Tommaso Ginoble e Giulio Cesare Sottanelli che però, secondo indiscrezioni, avrebbero lavorato sotto traccia, col sindaco Enio Pavone, affinché la situazione potesse essere portata al centro dell’attenzione della Regione Abruzzo. Alla riunione di martedì era presente il consigliere regionale Riccardo Mercante, del Movimento 5 Stelle. Ovviamente c’era anche l’assessore all’agricoltura della Regione Abruzzo Dino Pepe, finora uno dei pochi ad aver partecipato a tutti gli incontri che hanno interessato il caso Rolli. L’incontro si è svolto in un clima inizialmente teso, anche perché la proprietà ha puntato il dito contro Alessandro Collevecchio, segretario generale della Cisl di Abruzzo e Molise. Gli è stato rimproverato di fomentare i dipendenti, di sollevare inutili polveroni. Ma la risposta di Colle-
vecchio non è stata da meno, invitando la stessa proprietà, qualora ravvisasse degli atteggiamenti o comportamenti irregolari, a portarlo dinanzi ad un tribunale. Dopo quasi due ore di dibattito, il gruppo Rolli aveva chiesto una sospensione per riflettere su cosa fare. I sindacati, tutti, hanno ribadito che l’azienda avrebbe dovuto assolutamente restare nel settore industriale, minacciando anche forme di protesta ad oltranza. Il dibattito è successivamente ripreso e alla fine Rolli ha annunciato di soprassedere sul piano che avrebbe voluto portare avanti. “Abbiamo apprezzato l’apertura al dialogo da parte delle Industrie Rolli”, ha sottolineato Alessandro Collevecchio, “c’è l’impegno, almeno per il momento ma noi speriamo per sempre, a non procedere con il passaggio al settore agricolo. Quindi i lavoratori sono tutelati e non rischiano di perdere quel 35 per cento di salario”. Nel corso dell’incontro più volte è stato fatto notare al gruppo Rolli che l’azienda è sana e che chiude i bilanci sempre in positivo. Quindi non c’era alcuna ragione per richiedere il passaggio al settore agricolo. Obiettivo che la proprietà avrebbe voluto centrare per accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea. Ma se il piano fosse andato avanti, altre aziende dello stesso settore della lavorazione e trasformazione degli alimenti avrebbero chiesto di fare la stessa cosa. Come nel caso della Italsur di Notaresco che aveva già avviato le procedure per seguire le orme delle Industrie Rolli per restare competitiva sul mercato. Intanto i sindacati hanno annunciato che non abbasseranno la guardia.
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diventa Festival Cinematografico Madrina dell’evento l’attrice Mariagrazia Cucinotta. La manifestazione sta diventando uno degli appuntamenti più importanti del panorama cinematografico per ciò che concerne le opere prime
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n successo che dà lustro alla città di Roseto. La manifestazione “Roseto Opera Prima”, giunta alla XIX Edizione, anche quest’anno ha raccolto ampi consensi. Una settimana intensa per il Festival Cinematografico, dell’attrice Mariagrazia Cucinotta. Anche quest’anno tanti i film in concorso per aggiudicarsi la Rosa D’Oro, premio messo a disposizione dal Comune. “Si tratta di uno degli eventi più importanti dell’estate rosetana”, ha sottolineato il sindaco Enio Pavone, “una rassegna cinematografica che è cresciuta tanto negli anni diventando, pian piano, uno degli appuntamenti più prestigiosi del settore nel nostro Paese”. “Roseto Opera Prima” prosegue la sua crescita e, con il passaggio a Festival ed il nuovo format è diventato un evento sempre più globale che richiama appassionati ed addetti ai lavori, presenti numerosi. “Abbiamo lavorato sodo per proporre un prodotto di qualità”, ha puntualizzato il vice sindaco con delega alle manifestazioni Maristella Urdini, “pellicole importanti in concorso e tanti ospiti prestigiosi, come Maria Grazia Cucinotta che ha inaugu-
rato la manifestazione”. I film in concorso sono tutte opere prima di livello che sono state selezionate, con grande attenzione, dal Comitato organizzatore e dalla Supervisione Artistica, affidata a Barbara Cinque che ha avuto il gravoso compito, per questa edizione, di prendere il posto di un mostro sacro del cinema italiano come Tonino Valerii che per tanti anni è stato Direttore Artistico ed anima del “Roseto Opera Prima” Film Festival. “In omaggio a Valerii”, annuncia la Urbini, “nella serata finale di sabato 19 luglio, ci sarà la proiezione del film “Il mio nome è Nessuno”. Verrà poi consegnata una targa in suo onore, per ringraziarlo di quanto fatto, in tutti questi anni, per Roseto e la sua rassegna cinematografica”. Come tradizione, dopo ogni proiezione, ci sarà il consueto dibattito per commentare la pellicola. A scegliere il film vincitore, dopo la proiezione delle pellicole in concorso, è stata una Giuria tecnica presieduta da Carlo Di Stanislao, Direttore dell’Istituto cinematografico “Lanterna Magica”. Il vincitore sarà proclamato durante la serata finale di gala con la “Rosa d’Oro” che sarà consegnato al regista vincitore.
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Cologna
rete fognaria inadeguata L’ennesima bomba d’acqua ha riproposto il problema del deflusso delle acque nere che sono state scaricate sulla strada. Problemi per molte famiglie. Intanto l’assessore Fabrizio Fornaciari chiederà alla Ruzzo Reti di potenziare le condotte nella popolosa frazione di Roseto Tombini esplosi in via della stazione Cologna
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na bomba d’acqua di pochi minuti per far esplodere la rete fognaria in via della Stazione, a Cologna Spiaggia, nel territorio comunale di Roseto, riversando sulla strada i liquami. Il violento nubifragio di domenica mattina ha riproposto ancora una volta il problema dello scarico delle acque bianche di abitazioni private direttamente nella rete fognaria cittadina, insufficiente per un regolare deflusso. Proteste degli abitanti della zona che si sono visti i liquami galleggiare dinanzi all’uscio di casa. Sottopasso bloccato e auto in panne, mentre c’è chi ha chiamato la polizia municipale per denunciare quanto accaduto. Sul posto poco più tardi anche l’assessore ai lavori pub-
blici Fabrizio Fornaciari per sincerarsi di quanto accaduto. Nonostante più volte in passato i residenti abbiano chiesto al Comune di Roseto di fare qualcosa, la questione non è mai stata risolta. Anzi, si è aggravata con il passare del tempo. La pressione dell’acqua solleva i tombini della rete fognaria, riversando sulla strada di tutto. Una situazione di disagio che pone anche un altro problema: quello igienico-sanitario. Non solo: le acque nere e quelle bianche vanno a finire poi nei canali di scarico a mare. Sul posto sono giunti anche i tecnici della Ruzzo Reti. Da tempo è stato chiesto all’azienda acquedottistica teramana di potenziare il sistema di deflusso. Sì, perché con l’aumento della popolazione e la realizzazione di nuovi fabbricati, la
rete attuale non è più sufficiente. Inoltre alla Ruzzo è stato chiesto anche di mappare tutte quelle abitazioni che scaricano le acque bianche direttamente nella rete di deflusso delle fogne cittadine. Una situazione di illegalità che porta poi a far registrare simili episodi. Tutto questo nonostante le minacce di severe sanzioni nei confronti dei proprietari di tali abitazioni. A Roseto peraltro non sono pochi gli edifici che hanno collegato abusivamente le acque di gronda nella condotta fognaria. Pare addirittura che in alcuni quartieri rosetani, frazioni comprese, un’abitazione su 5 abbia un allaccio illegale. Il Comune di Roseto e la Ruzzo Reti tempo fa avevano annunciato una serie di controlli per scoprire le situazioni anomale.
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Politica
Quale Italia lasceremo ai giovani? Bisogna incentivare da subito i giovani, affinché facciano impresa e vadano sul mercato con iniziative private. Significherebbe tornare allo spirito degli anni del boom economico di William Di Marco UN GRANDE PAESE - Il nostro è un grande Paese le cui peculiarità sono sotto gli occhi di tutti, alcune delle quali ce li invidiano all’estero come caratteristiche uniche e irripetibili. Potremmo fare una lunga lista di ciò che siamo in grado di fare con oculatezza e grande creatività, ma vogliamo lasciare tale discorso, che sa anche un po’ di retorica e spesso è anche utilizzato come alibi per nascondere invece i tantissimi aspetti che non funzionano e che dovrebbero essere cambiati. Chi segue queste note sa che noi vorremmo una rivoluzione culturale profonda, che possa veramente mutare l’esistente in qualcosa di produttivo e duraturo. Il mal di pancia che viene guardando in casa nostra è acuito soprattutto in questo periodo di contemporaneità, in cui le persone girano il mondo, sia realmente sia su Internet, e osservano come nei Paesi evoluti nostri competitori le cose, soprattutto pubbliche, funzionano molto meglio e ciò permette di avere un indice di “qualità della vita” più alto, rispetto al nostro. COSA FARE? - L’ossessione che qualche nostro lettore vuole evitare è di rileggere ciò che diciamo da anni. Ma lo ripetiamo. L’Italia per potersi risollevare, dovrebbe mutare da subito la Carta Costituzionale, vera zavorra che impedisce realmente di riscrivere da capo le regole del gioco. Ultimamente un giovane Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sta cercando di imprimere un’accelerata ai cambiamenti, ma spesso (e ciò era risaputo) si scontra con i dettami di “incostituzionalità” di ciò che è riportato sulle nostre regole fondamentali, che ormai mostrano tutte le loro
rughe. Pertanto ciò che sta avvenendo in termini di riforme è qualcosa che è posticcio, attaccaticcio a un sistema malandato. In pratica è come se a un palazzo pericolante intervenissimo con tiranti e strutture tampone, per non far cadere la costruzione. E viene fuori un obbrobrio, quando converrebbe ricostruire tutto daccapo, segnatamente per avere un risultato enormemente migliore. Ma Renzi è già un passo avanti rispetto agli altri e su tale argomento ci soffermeremo nel prossimo numero. LE VERE RIFORME - Oltre la Costituente, da subito bisognerebbe intervenire su l’unica vera riforma da fare, cioè quella fiscale. Come è possibile che l’accanimento delle tasse sia così pesante nel nostro sistema? Addirittura la Cgia di Mestre (Associazioni Artigiani Piccole Imprese) ha elaborato alcuni studi e in certe regioni si lavora per lo Stato fino al 29 settembre, per poi, nei rimanenti tre mesi, lavorare per se stessi. Comunque, anche nelle regioni meno oppressive, il limite temporale è fissato per la fine di luglio e questa la dice lunga su cosa rappresenta la presenza dello Stato nell’ambito dell’imprenditoria privata. Ma tale soffocamento lo sentono anche i dipendenti, la cui busta paga è letteralmente dimezzata dal sovraccarico fiscale. Pertanto, quando ci si sofferma sulle riforme, non si può non tener conto del primo e più importante passo, quello delle tasse. Il secondo ostacolo è sicuramente quello della burocrazia, molto più insidioso del campo politico. Infatti un rappresentante del popolo è individuabile e tutte le malefatte vengono messe all’indice, mentre
CATEGORIA
QUIRINALE
CASA BIANCA
Dipendenti
1095
456
Totale dipendenti compresa la sicurezza Costo medio per dipendente in Euro Stipendio massimo in Euro Costo totale dei dipendenti in Euro Stipendio del Presidente in Euro
2181
456
146.232
61.000
300.000
172.000
115 milioni
37,9 milioni
253.000
294.000
245,3 milioni
136,5 milioni
Costo totale in Euro
ELISEO
BUCKINGHAN P
923
300
112,5 milioni
57 milioni
il burocrate si nasconde dietro la legge, che è voluta dallo stesso apparato statale. Identica cosa vale per gli stipendi fuori controllo di molte di queste persone e guai se qualcuno mette in discussione le manifeste esagerazioni. In merito è bene leggere la tabella di ciò che avviene alla Casa Bianca americana, comparata con il Quirinale romano. IL NOSTRO LASCITO - È evidente che tutto quello che abbiamo realizzato, approfittando dei tantissimi privilegi, li pagheremo, come d’altronde li stiamo pagando. Molti sono quelli che hanno preso una pensione legata al sistema retributivo e non contributivo, creando un disavanzo spaventoso. Ogni anno, per pagare la quiescenza del pubblico impiego, lo Stato ci rimette quasi 25 miliardi li euro, mentre in altri settori le casse specifiche sono in attivo. Questo perché chi ha potuto, attraverso le protezioni sindacali, ha “rapinato” pensioni che non meritavano, mettendo in crisi un sistema che fra alcuni anni sarà ancora peggio. E i giovani di oggi, quando diventeranno anziani, malediranno i loro padri e nonni per come hanno approfittato (tantissimi) di vantaggi e privilegi, lasciando solo buchi di bilancio spaventosi. Questi sarebbero i classici genitori italiani premurosissimi? Stessa cosa vale per gli oltre 2.100 miliardi di debito pubblico che non sappiamo come sanare. Sono stati solo i politici a rubare (assurdo solo pensarlo) o a creare questo terrificante buco hanno contribuito un po’ tutti, tramite pensioni false, posti pubblici in esubero, evasione totale di autentici lestofanti e criminalità organizzata mai veramente messa al bando? COME USCIRNE - Diamo un forte incentivo ai giovani. Cerchiamo di concedere loro un vantaggio a cui è impossibile dire di no. Facciamoli andare sul mercato, incentivando imprese, aziende e iniziative private, in modo che siano quasi del tutto fuori dall’attuale tassazione e balzelli vari. Ricreiamo quello spirito d’impresa che rese grande l’Italia negli anni ‘50 e ‘60 del boom economico, per cambiare marcia. A nostro parere, non c’è altra soluzione.
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(tra Curiosità &
11 a cura della redazione Cerchi Concentrici Promotor
Perché Via Orsini A CAMPO A MARE si chiama così?
Ercole Vincenzo Orsini Campo a Mare ha una piazza, Aldo Moro, da cui partono delle strade a raggiera. Una di queste è via Ercole Vincenzo Orsini, dedicata a un partigiano che cadde proprio nel teramano. Nel primo dopoguerra Orsini (1901- Montorio 13 dicembre 1943), entrato giovanissimo nelle file del Partito socialista, fu tra i più attivi oppositori del fascismo nel teramano, dove organizzò anche un gruppo di “Arditi del popolo”. Durante il regime fascista, Orsini, ebanista e liutaio di alto profilo artistico, era passato al Partito comunista. Trasformò la sua bottega di liutaio in un punto d’incontro dei democratici teramani. Ciò gli valse persecuzioni e arresti, che non servirono però a dissuaderlo dall’operare clandestinamente sia sul piano della propaganda che su quello dell’assistenza alle vittime del fascismo. Dopo l’8 settembre del 1943, Orsini prese parte alla guerra di liberazione e fu tra gli animatori di quella che è con-
siderata la prima, più importante azione partigiana in Abruzzo: la battaglia di Bosco Martese, nella quale, il 25 settembre del 1943, antifascisti di Teramo, contadini, militari italiani e prigionieri alleati tennero valorosamente testa ad un battaglione di truppe d’assalto motorizzate tedesche, mettendolo in fuga. Successivamente Orsini, che aveva assunto il nome di battaglia di Vicì, costituì nel teramano un “Comitato segreto d’azione” e una banda partigiana, alla cui testa cadde nel corso di uno dei tanti combattimenti. Nella motivazione della ricompensa al valore, concessa ad Orsini nel 1979, è scritto: “... in uno scontro con gli oppressori della Patria e della libertà, li attaccava di sorpresa, pur essendo superiori in numero e mezzi, riuscendo a infliggere dure e gravi perdite. Colpito infine da raffiche di mitra, cadeva da prode pronunciando parole di sprezzo ai vili traditori”. (InfoWeb)
Il rosetano Dario Pannelli ha vinto i Campionati italiani dei Vigili del Fuoco Da venerdì 27 a domenica 29 giugno si sono svolti i “Campionati Italiani dei Vigili del Fuoco di Nuoto e Salvamento” nell’impianto natatorio della città di Arezzo. Anche la sezione nuoto del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco di Teramo “A. Di Pietro” ha partecipato alla manifestazione, con un solo atleta. Nonostante la mancanza di personale e mezzi per la preparazione tecnica, rispetto alle ben più alte potenzialità degli altri comandi, l’atleta abruzzese Dario Pannelli ha riconfermato il titolo italiano nella gara dei 50 stile libero cat. M35 (già ottenuto a
Torino 2013) ed in più ha conquistato il titolo di Campione Italiano nella gara dei 50 farfalla, battendo la concorrenza di città come Torino, Venezia, Milano, Cagliari. L’atleta del Comando di Teramo in entrambe le gare è stato in testa già dal tuffo di partenza, impostando da subito il ritmo e non permettendo agli altri atleti di rientrare in gara per la medaglia d’oro. Pannelli nei 100 stile libero si è visto soffiare al fotofinish per una manciata di decimi il titolo, conquistando un’altra medaglia, in questo caso d’argento, e il titolo di Vice Campione Italiano nei 100 stile libero.
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E I Z I S O I R U C Notizie)
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(tra Curiosità &
Alunni della scuola “Schiazza” dedicano un dipinto a Gigino Braccili Guidati dall’artista Luciano Astolfi, le classi quinte hanno realizzato “Paesaggio nella memoria”, un dipinto astratto per ricordare un “Gigante” della Roseto dell’ultimo secolo. Questa è stata l’idea dell’artista Luciano Astolfi, che ha guidato lo scorso 10 giugno gli alunni delle classi V A e V B della Scuola Primaria “M. Schiazza” nella realizzazione di “Paesaggio nella memoria”. L’opera, un dipinto su tela 3x2, è stata dedicata alla memoria di Luigi “Gigino” Braccili, venuto a mancare ventiquattro ore prima. I piccoli artisti hanno seguito con passione ed attenzione le indicazioni del maestro Astolfi, che li ha indirizzati passo dopo passo nell’ideazione del dipinto, divertendosi quanto i bambini, se non di più. Gli alunni, di comune accordo con le maestre, il direttore Pasquale Avolio e l’artista, hanno deciso di donare l’opera alla famiglia Braccili. Il figlio del compianto Gigino, il giornalista Umberto, ha apprezzato tantissimo il lavoro realizzato dai bambini, garantendo che il dipinto entrerà a far parte di un museo di prossima attuazione, da dedicare ad uno dei più grandi giornalisti e storici abruzzesi dell’ultimo secolo. (Piergiorgio Stacchiotti)
L’8 agosto grande lirica alla Villa Comunale di Roseto con il Don Giovanni di Mozart Il prossimo 8 agosto alle ore 21:00, presso il teatro all’aperto della Villa Comunale di Roseto, si terrà la rappresentazione lirica del “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart. La serata è stata organizzata da “Gli Amici dell’Arte”. Ma qual è il biglietto da visita di questa associazione? Ce lo facciamo spiegare direttamente dai loro rappresentanti che attraverso una nota scrivono: «Chi sono gli Amici dell’Arte di Roseto? Sono ex giovani della fine anni Sessanta, già interessati all’arricchimento culturale di Roseto, che vogliono mettere in campo tanto entusiasmo tipico della gioventù. Ormai professionisti, medici, professori e insegnanti, hanno maturato valide esperienze di associazionismo in diverse parti del mondo. Perché non dare ancora un aiuto alla terra di Gabriele D’Annunzio, di Benedetto Croce, di Ignazio Silone, di Ennio Flaiano, di Celestino Pietro e di tanti altri? Perché non riportare anche a Roseto gli incontri maturati in giro e dare piacere e armonia a tutti? Perché non sperare di trasmettere questo entusiasmo ai giovani?». L’ingresso a questo interessante spettacolo è di € 10,00.
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(tra Curiosità &
Dal 4 all’8 agosto la mostra di pittura di Luigi Francani sui gruppi rock: da vedere Nostalgia a parte, c’è stato un periodo della storia musicale che probabilmente resterà indelebile ancora per le prossime decadi. Se si vuole ripercorrere il vero gusto del rock, da quello delle origini al più duro Heavy metal, non si può che mettere la bussola negli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso per farsi una scorpacciata di buona musica. Oppure, per avere il senso di quel tempo andato, si può fare una capatina alla Villa Comunale di Roseto, dove il bravo Luigi Francani riproporrà, dal 4 all’8 agosto dalle ore 18:00 in poi, una mostra dal titolo “Luci e Ombre - Alla mia generazione, testimone di un cambiamento epocale irripetibile”, con una serie di quadri (38 opere olio su cartone telato, cioè 25 sulla musica e 13 sulla natura) in cui i grandi del passato hanno
il loro spazio dedicato. Francani ha affinato in questi anni una tecnica che parte da una rappresentazione fotografica per approdare a una espressione tutta sua, dove le tendenze realiste si mescolano con il senso forte della musica e con il tocco incisivo, dando vita a una sinestesia di grande effetto visivo. Il tutto è anche legato alle contaminazioni di tipo Pop Art, che non guastano, dato il periodo storico. I ritratti spaziano da Jimi Hendrix ai Deep Purple, da Carlos Santana agli Eagles, dai Pink Floyd ai Creedence Clearwater Revival, da John Lennon a Mick Jagger e tanti altri. E per l’Italia? Niente paura, qualcosa c’è, a iniziare da un gruppo che verso la fine degli anni ‘60 e l’inizio di quelli successivi scrisse pagine memorabili di musica “progressive”: i New Trolls.
Quattro “cento” tra i diplomati del Moretti
Ilaria Di Cristoforo
Stefania Di Sante
Talisa Feliciani
Serena Paesani
Avete notato quanto siano spensierati i volti degli studenti del quinto anno delle Superiori in questi ultimi giorni? Hanno superato le Colonne d’Ercole dell’Esame di Stato e sono, pertanto, entrati nel mondo degli adulti. In verità non è proprio così, perché i riti di passaggio serviranno pure, ma non delineano dei superamenti così repentini, tanto da dover dire “oggi mi sento più maturo”. Tuttavia è innegabile che il periodo degli esami dell’ultimo anno è sempre una fase dell’adolescenza che si ricorda per tutta la vita. Tornando al presente, quattro studentesse, tutte della V B Programmatori dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Vincenzo Moretti”, hanno superato con il massimo dei voti l’ultimo ostacolo che c’era per indirizzarsi, ora sì, verso il mondo universitario. Le brillanti esaminande (ora esaminate) sono: Ilaria Di Cristoforo, Stefania Di Sante, Talisa Feliciani e Serena Paesani. A loro e a tutti i diplomati che ci leggono in questo momento la redazione di Eidos porge un sentito “in bocca al lupo” per il futuro, lavorativo o universitario che sia.
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. . . p e r di u n giorn o t u t t a l a v it a .
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I “ragazzi di una volta” (12). Anni ‘60: cena dei sarti rosetani Uno dei mestieri più diffusi a Roseto, ovviamente con lo sguardo rivolto ai tempi andati, è stato quello del sarto. Bisognava avere l’abilità di cucire per l’uomo o per la donna dei vestiti che dessero un tocco d’eleganza a chi li indossava. Tranne le famiglie patrizie o quelle benestanti (e qui parliamo di poche decine di casi), il resto della popolazione non poteva permettersi un abito nuovo, se non per delle importanti occasioni. Pertanto il sarto doveva dare il meglio di sé e fare di ogni abito un pezzo unico. Poi, ovviamente, c’erano le piccole riparazioni che davano a mangiare nei periodi di magra e tutto, come si diceva, faceva brodo. L’ago e il filo hanno dato lavoro a tanti personaggi più o meno famosi della nostra zona. Così, quando tra le mani c’è capitata una fotografia degli anni ‘60, in cui s’incontrarono per un conviviale molti sarti di Roseto, ci è sembrato giusto ripercorrere, con quell’immagine, un periodo che tante persone con i capelli bianchi ricordano. Nello specifico della foto possiamo notare, iniziando dalla seconda fila sullo sfondo da sinistra: Pierino Casini, Giorgini, Alfredo Minissa, Cipolloni, Giuseppe Collevecchio (girato), Giovanni
Concettoni (seminascosto, direttore della Monti Confezioni); in primo piano da sinistra: Talamonti, Belisari, Bruno Collevecchio, Luigi Braccili (ospite in qualità di giornalista), Mario Di Leonardo, Pio D’Ilario (ospite in qualità di politico). In primo piano a destra: Tommaso Sforza (si vede solo una parte del volto).
Il 24 luglio Dimarcolor Color People Festival davanti al lido La Lucciola
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itorna, dopo alcuni anni, il Dimarcolor Color People Festival in una edizione molto più ricca. L’appuntamento è per il prossimo 24 luglio dalle ore 20:00 fino alle 24:00 al centro del lungomare rosetano, esattamente nello spazio antistante il lido La Lucciola. In pratica l’organizzazione (l’associazione culturale Cerchi Concentrici Promotor) ha chiamato a raccolta alcuni gruppi locali aventi il compito di eseguire cover degli anni ‘60, con sconfinamenti fino ai primi anni ‘70. Il leit-motiv della serata sarà il mondo dei colori con stand preparati dall’azienda sponsorizzatrice, unitamente al gruppo Sikkens, leader mondiale nel campo cromatico, in modo da offrire ai visitatori il materiale informativo sui nuovi colori che stanno
facendo tendenza nell’ambito dell’edilizia e dell’arredamento. E quando si parla di anni Sessanta non poteva mancare il mitico mezzo di trasporto dei giovani hippy di quegli anni, cioè il Volkswagen T 2, che fu immortalato anche nel conosciutissimo film-documentario dedicato al grande raduno di Woodstock. Parteciperanno all’evento le band Accessori Anni Sessanta e a seguire si esibiranno Vuoto Elettrico e Pressure Drop. Importantissima sarà la presenza di tre ospiti, vale a dire Daniele Falasca duo, (accordion Daniele Falasca, guitar Pierluigi Fidanza), la cantante Azzurra Sorgentone e il giovane chitarrista di Montepagano Antonio Di Gabriele, presente con successo nelle serate della presentazione del libro “I Beatles - L’avventura più bella del mondo”.
CI PIACE
Il “Borgo Divino” nel circuito di “Res Tipica” Montepagano “Borgo Divino” entra nel circuito nazionale di “Res Tipica”. La mostra vini più antica d’Abruzzo infatti è stata inserita tra gli eventi turistico-culturali promossi dall’associazione di cui fanno parte quasi 2mila Comuni italiani. “Res Tipica” è nata per la promozione e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, culturale e ambientale dei Comuni aderenti. Ad oggi sono in tutto oltre 2mila e 500 le realtà associate tra cui Città del Vino e dell’Olio, Città dei Sapori, Città del Bio, Borghi più Belli d’Italia e Borghi Autentici d’Italia (Montepagano è tra i Borghi Autentici d’Italia dal 2012). La Mo-
stra più antica dei Vini d’Abruzzo (in programma dal 25 al 27 luglio), grazie all’inserimento in Res Tipica, sarà dunque promossa dall’associazione a livello nazionale e inserita tra gli eventi di particolare rilievo turistico ed enogastronomico. Soddisfatti gli amministratori locali per questo importante riconoscimento. La mostra quest’anno proporrà un inedito e storico confronto tra il Nobile di Montepulciano e il Montepulciano d’Abruzzo. I due grandi vini uniti nella diversità dialogheranno tra loro in un percorso di conoscenza, valorizzazione e condivisione di queste due eccellenze vitivinicole del made in Italy.
NON CI PIACE
Cologna, una frazione “dimenticata” “La stagione estiva è ormai entrata nel vivo e dovrebbe rappresentare anche per Cologna Spiaggia un’opportunità. Invece quello che i turisti si trovano davanti è un territorio abbandonato all’incuria e alla sporcizia”. La denuncia arriva dal segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Roseto Simone Tacchetti che accusa l’amministrazione di aver lasciato la più popolosa frazione del territorio, con ormai oltre 3000 residenti, al quasi totale abbandono. Erba alta sui marciapiedi, che diventano impraticabili, spazi verdi lasciati nell’incuria. “Passando sulla nazionale i marciapiedi lato ovest sono pieni di erbacce”, accusa il Pd,
“così come tutte le vie interne i cui marciapiedi ormai impercorribili costringono i pedoni a transitare sulla carreggiata. Un esempio per tutti via dei Campi, la strada di accesso alla scuola e all’ufficio postale, ormai ricoperta da erbacce. Stesso discorso vale per la rampa di accesso al ponte ciclopedonale del Tordino invaso da erbacce e rifiuti”. Il territorio colognese ha bisogno di interventi necessari ed urgenti che ridiano alle periferie un minimo di decoro e di pulizia. Non è possibile lasciare un centro urbano così importante al suo quasi totale abbandono. Nei giorni scorsi intanto una squadra di operai con un decespugliatore ha iniziato con una serie di lavori di manutenzione.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle isole ecologiche a servizio dei condomini realizzate sul suolo pubblico (come nel caso di via Libia) l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Fornaciari ha spiegato che la questione è limitata a pochi fabbricati. “Non è un caso che la realizzazione delle isole ecologiche su suolo pubblico”, sottolinea l’amministratore rosetano, “sia prevista solo ed esclusivamente su un numero di condomini non dotati di spazi idonei, che si conta sulla punta delle dita. La quasi totalità di
questi, infatti, ha spazi adeguati per contenere i cassonetti della raccolta differenziata al proprio interno”. Secondo l’assessore rosetano chi ha sollevato la polemica lo ha fatto “fuori tempo massimo”. Fornaciari poi rassicura anche i cittadini che avevano manifestato preoccupazione per il ritorno in strada dei cassonetti. “Quel metodo di raccolta dei rifiuti”, conclude, “è stato ampiamente rottamato e continuerà ad essere solo un brutto e lontano ricordo”.
CI PIACE
Condomini e isole ecologiche, le rassicurazioni di Fornaciari
Visionando il calendario degli eventi pubblicato sul giornalino delle manifestazioni estive rosetane edito dall’Amministrazione Comunale di Roseto “E…state a Roseto”, la professoressa Irene Galliè ha notato con gran sorpresa che la Piazza (unica) di Cologna Spiaggia viene indicata con la denominazione Re di Puglia. “Da bambini, alle elementari, ci insegnarono che tale piazza si chiama Redipuglia”, puntualizza l’insegnante, “in ricordo dei caduti della I Guerra Mondiale; tra l’altro alcune sere fa questo luogo, che si trova in provincia di Gorizia, ha ospitato un grande concerto
per il centenario dell’inizio della I Guerra Mondiale. Da insegnante mi chiedo cosa possano imparare i nostri giovani da noi se anche le stesse Istituzioni deputate al ricordo storico non sono a conoscenza che esista un sacrario Redipuglia. Come cittadina di Cologna Spiaggia e a nome dell’Associazione che rappresento, chiedo la posa di una targa bene in vista nella piazza stessa affinché tutti possano onorarne la memoria e non incorrere più in una sbagliata denominazione”.
INFORMATIV A PER I CITTADINI
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Legge Regionale del 10 agosto 2012 n. 41 (BURA), che disciplina la materia funeraria e di polizia mortuaria cambia in modo radicale gli assetti dei compiti e delle funzioni in merito al trattamento del caro estinto. Ad esempio ora, per il periodo di osservazione, il trasporto del defunto – dall’ospedale a casa - è consentito prima delle 24 ore, previa documentazione. A riguardo, l’azienda Antonio Ruggieri S.r.l. garantisce il servizio di trasporto a costi contenuti, determinati in base all’impegno e, soprattutto, mette a disposizione presso i locali della sua azienda una sala di commiato a titolo gratuito. Inoltre, per ceneri e cremazioni ci sono tariffe ben definite, non elevate, se non inferiori a quelle di un funerale normale. La nuova Legge Regionale permette di conservare le ceneri privatamente o, se lo si desidera, è possibile disperderle in luoghi adatti. La nuova regolamentazione definisce, quindi, in modo chiaro le procedure in ambito mortuario. Pertanto è opportuno rivolgersi sempre a strutture specializzate che offrono servizi adeguati per tutte le esigenze, diffidando da chi non conosce le procedure e alimenta i costi ingiustificatamente.
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NON CI PIACE
Piazza Redipuglia… e non Re di Puglia!
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Questione pontile
Norante e Di Giuseppe replicano all’ingegner Rapagnà
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ingraziamo i cittadini che fanno segnalazioni al fine di risolvere problemi e migliorare la città collaborando in questo modo fattivamente con l’amministrazione comunale. Anche nel caso del pontile siamo ben lieti di ascoltare i suggerimenti che provengono dai rosetani, anche se in questo caso riteniamo sarebbe stato più utile fornire un disinteressato contributo evitando allarmismi e facendo uscire notizie fuorvianti che potrebbero essere prive di reale fondamento. Relativamente al pontile, il Comune di Roseto ha già effettuato delle verifiche preliminari tenuto conto dello stato di degrado in cui l’attuale amministrazione lo ha trovato fin dal suo insediamento avvenuto nell’estate 2011. Si stanno effettuando indagini e verifiche serie, che certamente non si fanno in pattino, sulla qualità e sull’eventuale compromissione dei materiali e successive verifiche analitiche anche
attraverso prove sui materiali condotte in laboratori specializzati per stabilire il grado di sicurezza della struttura e gli interventi da realizzare. A tal proposito, considerando che saranno sicuramente necessarie risorse economiche, l’auspicio è che l’ingegner Alberto Rapagnà, che dovrebbe ancora avere qualcosa a che fare con la Finanziaria Roseto s.r.l., piuttosto che girare spensierato in mare a scattare foto turistiche e fare inutili perizie che nessuno gli ha mai richiesto, si attivi immediatamente per risarcire economicamente il Comune, come deciso dal Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo, Sezione prima, con sentenza del 26 Marzo 2014, a seguito del ricorso proposto dal Comune di Roseto degli Abruzzi difeso dall’Avv. Carlo del Torto. Infatti a tutt’oggi il Comune di Roseto degli Abruzzi, come disposto dal TAR, è ancora in attesa che la Finanziaria Roseto s.r.l. liquidi il risarcimento del danno al Comune (equivalente a circa
300 mila euro!), ceda il locale di 90 mq situato al piano terra dell’edificio che si trova sul Lungomare Roma, angolo via Genzano e paghi le spese legali pari a € 4.000,00 oltre oneri ed accessori di legge. Dopodiché il Comune avrà anche la disponibilità finanziaria per ristrutturare un’opera come il pontile che rappresenta uno dei simboli del turismo rosetano. Capogruppo PDL: Antonio Norante Consigliere PDL: Filiberto Di Giuseppe Comune di Roseto degli Abruzzi
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Maria Giunco Tra i banchi di scuola ha lasciato qualcosa che non è rimasto solo lì, ma è stato preso da ogni suo alunno. E quando ci sono le rimpatriate, i bimbi di allora la chiamano per ricordarle quanto bene hanno ricevuto di William Di Marco
Maria Giunco
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Essere maestra nel dopoguerra ha significato per la nostra protagonista vivere una dimensione di un’altra epoca, non solo perché ormai sono passati diversi anni da quelle esperienze, ma soprattutto perché la povertà di alcune zone si rifletteva anche sui bambini che frequentavano le sue classi. Ma l’affetto, quello sì, è stato sempre lo stesso, legato indissolubilmente anche all’educazione e al rispetto delle regole
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l lato amorevole non può mancare in una donna. Soprattutto se questa è costantemente a contatto con dei bambini. Allo stesso tempo occorre essere decisi e farsi rispettare, come se le regole non fossero scritte in nessun libro o testo sacro, ma dipendessero unicamente dalla voce e dagli insegnamenti di chi queste le deve impartire. Non giriamoci oltremodo intorno al nostro obiettivo, perché la maestra unica di un tempo è radicata nell’immaginario dei nostri racconti, in quello più esaltante del periodo dei giochi della nostra infanzia, una figura che rimane nell’olimpo dei ricordi, nel mondo che Platone volle indicare con l’Iperuranio, che altro non è che la sfera più intima della nostra esistenza. Per Maria Giacomina Giunco quel vestito di educatrice dei bambini e bambine rosetane sembra esserle stato cucito addosso da uno statista della II Guerra Mondiale, lei che quel conflitto lo visse intensamente. E se Winston Churchill indicava quello che necessitava usare per gli Italiani che un po’ birichini lo erano stati, lei ripete che quel “bastone e la carota” bisogna saperli modulare, in modo particolare quando di fronte si ha un giovane arbusto che necessita di aiuto per farlo crescere nel modo migliore possibile. E se scalziamo la metafora da questo linguaggio con sfumature allusive, ci rimane lo scarno pragmatismo utile a indicarci del perché tantissimi suoi ex scolari ancora oggi la invitano alle rimpatriate oppure la fermano e nel salutarla rimarcano tutto il riconoscimento per ciò che lei ha fatto per loro. «Il “bastone e la carota” è stato il mio principio illuminante per far crescere i giovani che mi erano stati assegnati, sapendo che dovevo essere dolce con loro e allo stesso tempo severa quando occorreva esserlo». Una regola semplicissima, antica come il mondo, ma sempre valida e attuale, superiore a qualsiasi pedagogismo teorico e alle volte pedante. La sua è stata una scuola all’antica, non
tanto perché legata a un periodo storico che oggi va visto con la lente di chi osserva le decadi passate, quanto per quel ruolo così centrale che aveva la maestra unica. Molto dipendeva dalle abilità che questa possedeva nell’insegnare le nozioni fondamentali a colui o colei che sarebbe stato il futuro studente delle Medie Inferiori e Superiori o di chi già iniziava una vita lavorativa. Quella fascia di età è così “spugnosa” che un bambino dai sei ai dieci anni assorbe una quantità infinita d’informazioni e di atteggiamenti. Ecco perché quella figura, ormai anche mitizzata dalla letteratura di settore, era così importante. E la maestra Maria Giunco tutto questo onere non lo sentiva sulle proprie spalle come un dovere, ma come una responsabilità umana di una persona che doveva relazionarsi con altre persone, certo piccole d’età, ma che avevano una forte anima in fieri. E così lei curava questi teneri fiori per farli crescere nel migliore dei modi e se ogni tanto bisognava essere duri per farsi rispettare, la volta successiva lei tornava ad essere la donna dalla bontà che poi nella vita ha dimostrato di essere. Verrebbe da dire: “Che bel lavoro la maestra!”, ma sorvoliamo la caduta retorica, anche se ci piacerebbe che ognuno dei nostri lettori, nel proprio intimo, si appropriasse di tale esclamazione. Campli, Roseto, Campli: un’infanzia ping-pong tra questi due paesi. Potremmo dire che i luoghi citati sono stati quelli in cui sono nata, sono cresciuta e dove mi sono rifugiata. Venni al mondo a Campli il 25 luglio 1929. La mia famiglia stava abbastanza bene, poiché papà Amilcare lavorava nell’ambito delle imposte di consumo, cioè il dazio, e girava per diversi paesi della provincia. Siccome curava anche le riscossioni di Roseto e dell’entroterra, decise di venire ad abitare sulla costa. Io non seguii subito i miei genitori. Rimasi con i nonni a Campli, ma
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Pineto, anni ‘50. Maria Giunco (in basso a sinistra in abito nero) è con delle colleghe
Roseto, 8 settembre 1956. Peppino Sorgentone e Maria Giunco nel giorno del loro matrimonio
nel 1930 raggiunsi mamma e papà a Roseto e la famiglia si riunì nuovamente. Mia madre, Amelia D’Angelantonio, teneva a bada i miei fratelli più grandi, cioè Giovanni che era nato nel 1923 e Arnaldo nel l927. Poi c’erano le sorelle più piccole, cioè Pierina del 1931, Licia del 1935 e l’ultimo arrivato Giacomo che nacque nel 1941 a Roseto. In casa con noi viveva anche zio Donato, il padre di Mario che collabora anche con la vostra rivista. Si ricorda l’arrivo nella nostra città? Certo, perché l’episodio è legato a un fatto particolare. Abitavamo in via Milli, vicino la scuola Elementare. Mio padre volle che mi congiungessi al resto della famiglia, in quanto dovevo iniziare il mio percorso formativo. Mi ricordo la prima volta che entrai in classe: vidi tante teste che quasi mi spaventai. Era una classe numerosa e c’era anche una bambina con un grosso fiocco rosso in testa: era Mery D’Emilio che poi divenne mia amica. Tuttavia conservo ancora qualche ricordo del periodo di Campli, quando andavo all’asilo con la maestra Iole Patricelli. Nel periodo di Natale ci fecero preparare dei cestini di cartone con dentro un regalo: un’arancia e una mela. Tornando alla I Elementare di Roseto, la maestra era Splendora Di Bonaventura e in classe con me c’era Anna Maria Mazzone e Filomena Verrigni. Fino alla III rimanemmo in quella sede, mentre per le ultime due classi ci trasferirono in via Triboletti. Mi ricordo che c’era un insegnante, Davide De Berardinis, che aveva un’altra classe. Quando era il momento di fare ginnastica era lui che ci portava in pineta dove c’era una piazza in terra battuta, spazio in cui in seguito fecero i primi tornei di pallacanestro. Lì facevamo la nostra attività ginnica. Tutto ciò avveniva il sabato e noi alunne dovevamo indossare la divisa da “piccola italiana” fatta di gonna blu e camicetta bianca. I luoghi di ritrovo erano diversi, come piazza Littorio, poi divenuta piazza della Libertà, ma anche piazza Dante e il piccolo spiazzale della scuola. Una volta, avevo circa otto-nove anni, per una visita di un pezzo grosso del fascismo, forse Pietro Badoglio, ci esercitammo nel riprodurre la “M” di Mussolini in dimensioni molto grandi. Io ero al vertice della piccola “V” e facemmo molte prove affinché tutto riuscisse al meglio, dietro le indicazioni di Lello Schiazza. Del fascismo ha dei ricordi nitidi? Ero grandicella in quel periodo e a scuola facevamo spesso delle esercitazioni. La memoria mi riporta a quando c’era il giornale radio e a casa tutti dovevamo stare zitti ad ascoltare.
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Prati di Tivo, 1971. Da sin. Stefania Tiraccorrendo (nipote di Maria), Maria Giunco, i figli Roberto e Domenico, infine Fabrizio Giunco, un altro nipote. La foto è stata scattata nei pressi della Madonnina
Ma non posso nemmeno dimenticare anche le vicende di mio padre, soprattutto alla caduta del fascismo. Fu denunciato perché appoggiava il regime, come d’altronde milioni di persone e per questo finì in galera. Mi ricordo una cosa, però: lui era contrario alla violenza e quindi non condivideva affatto certi metodi di alcuni fascisti. Ma, anche se ebbe l’occasione per farlo, non fuggi da Campli, dove ci eravamo rifugiati durante lo sfollamento. Poteva raggiungere mio fratello Giovanni che era a Como, ma non lo fece, o meglio tentò di andarsene, ma ad Ascoli tornò indietro, perché diceva che stava solo subendo delle ingiustizie. Fu rinchiuso a Castrogno, ma in seguito fu assolto. In quei giorni lo andai a trovare con mia madre nel carcere di Teramo e lo vidi veramente distrutto. Per fortuna tutto finì, ma quei giorni per lui furono un calvario. Morì nel 1955. Ecco perché la mia indole è veramente pacifista. Odio la guerra e tutto ciò che di brutto si porta dietro. Torniamo alla scuola. Con piacere. Nel 1940 iniziai le Medie al Bambin Gesù delle suore. Ovviamente allora le classi erano femminili e noi ragazzine facevamo anche diverse marachelle. Mi ricordo il preside, il prof. Monteverde di Teramo, che ci insegnava Matematica. Aveva dei baffi enormi e ci faceva tornare il pomeriggio per le lezioni. Non ci vedeva molto e quando parlava non si capiva quasi niente, forse per via dei baffi. Fatto sta che non poteva seguire quello che combinavamo data la scarsa vista e così noi facevamo finta di scrivere su dei pezzi di carta con dei chiodi in mano. Ma quell’aver fatto poco o niente poi l’ho pagato, perché in Matematica avevo delle lacune, fino a quando non mi sono messa a studiare per conto mio. In II Media ci insegnò il preside Di Giuseppe, mentre in III l’insegnante di Matematica fu Achille Iazzetta e lì un po’ la situazione cambiò. In quel periodo ci capitò in classe una professoressa antifascista a cui le dava fastidio qualsiasi riferimento al regime. Noi ragazze sulla lavagna le facevamo trovare tutte le frasi di Mussolini e lei ogni volta ci sgridava. Poi giunse lo sfollamento… Era il 1943 e finii le Medie con il massimo dei voti. Gli alleati avanzavano e la situazione diventò molto pericolosa per via dei tedeschi che erano in zona. Così papà decise che lui e i miei fratelli Giovanni e Arnaldo sarebbero rimasti a Roseto, mentre a noi ci mandò dai nonni a Campli. Appena dopo la guerra ripresi a studiare. Mi feci mandare da un’amica il programma del I Magistrale e grazie alle ripetizioni di padre
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Roseto, anni ‘80. Corso di aggiornamento nella Scuola Elementare D’Annunzio. Maria Giunco è appena dietro la lavagna, sotto il proiettore
Roseto, 1991. Scuola Elementare di via Veronese. Da sin. Giuseppina Di Nicola, Germina Trullo, Maria Ginevro Marcheggiani e Maria Giunco in una festa scolastica
Del Paggio, riuscì a prepararmi per fare l’esame, che superai metà a giungo e l’altra metà a settembre. Il viaggio che feci quando tornai a Roseto fu su un camion che trasportava polli e quell’odore forte ancora ce l’ho presente. Così l’anno scolastico successivo mi inscrissi al II anno e continuai fino al diploma. Tuttavia mi ricordo anche che all’ultimo anno presi un forte esaurimento nervoso. Forse era dovuto alla severità di mio padre che a noi figlie non ci faceva uscire. Le mie sorelle erano molto intraprendenti, mentre io rimanevo chiusa in casa. In quei giorni avevo seguito una lezione del nostro preside sulla filosofia di Kant. Scrissi così bene gli appunti che il giorno dopo nessuno voleva ripetere, cosicché lo feci io ed ebbi l’elogio del professore e il ringraziamento dei miei compagni, che evitarono l’interrogazione. Ma non mi sentivo di continuare in quella situazione, così a Natale andai a Como da mio fratello Giovanni e decisi di lasciare la scuola, proprio all’ultimo anno. Verso Pasqua rientrai e i miei mi convinsero a tornare in classe, spinti dalle insistenze del preside che riteneva che una come me non dovesse assolutamente abbandonare la scuola. Ripresi, e dopo aver fatto l’esame di idoneità, nel luglio del 1948 mi diplomai. Studiare mi piaceva e avrei voluto continuare a Urbino. I miei me lo avrebbero consentito, ma non volevo pesare sul bilancio familiare, così iniziai a fare i concorsi, fino a quando nel 1951 presi l’idoneità all’insegnamento. In seguito mi iscrissi anche all’università di Urbino, ma feci solo pochi esami perché conobbi mio marito. Giuseppe Peppino Sorgentone è stato un personaggio molto noto a Roseto. Come vi incontraste? Ci conoscevamo da tempo, perché era amico di mio padre. Frequentava la nostra casa, ma non c’eravamo mai interessati l’uno dell’altra. Almeno così credevo, fino a quando un giorno, era il 1952, passò nell’ufficio di mio padre, sito in piazza della Libertà al piano terra del palazzo Passamonti, dove in seguito Peppino stabilì la sede del Comitato Regionale della pallacanestro, e mi vide che stavo studiando. Ero sola e preparavo un esame universitario. Mi chiese del perché stessi sui libri, in quanto non ne avrei avuto bisogno: lui voleva sposarmi! Fu così diretto che rimasi senza parole. Mi presi alcuni giorni, ma già sapevo che sarebbe diventato mio marito. Ci sposammo l’8 settembre 1956 e l’anno successivo arrivò il primogenito Domenico, esattamente il 23 luglio e poi il 18 marzo 1961 giunse Roberto. Appena sposati venimmo ad abitare nella casa di mio marito in via Adua, costruita dopo
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Roseto, 1991. Scuola via Veronese. La classe IV con la maestra Maria Giunco
la Grande Guerra. Era a un piano e in seguito abbiamo realizzato un secondo piano, dove oggi abita Roberto. Appena tornati dal viaggio di nozze a Venezia e nel Trentino, mi resi conto che avevo già una famiglia. Sono stata molto soccorrevole e disposta ad aiutare gli altri. I miei suoceri vissero con noi, come anche una sorella di mio marito che era invalida al 100%. Ho sempre cercato di dare tutta me stessa ed è per questo che oggi mi sento serena. La scuola la vide protagonista da subito... Sì. Dopo l’abilitazione del 1951, nel 1953 vinsi il concorso e entrai di ruolo a Castelbasso e vi rimasi per quattro anni. Avevo fatto già delle supplenze, la prima delle quali a Cologna Paese, ma ero una precaria. Dopo Castelbasso mi trasferii a Torrio, vicino Guardia Vomano nel comune di Notaresco. Per cinque anni fu la mia sede e per altrettanti anni rimasi alla Scuola Elementare del Borsacchio qui a Roseto. Poi dal 1969 fino al 1979 mi trasferii in via Piemonte e infine dal 1979 al 1992 in via Veronese, fino alla pensione del 31 agosto di quell’anno. Che ha rappresentato per lei la scuola? Se le dicessi “tutto” non esagererei. Mi sono dedicata all’insegnamento interamente e ho cercato di guardare molto il lato umano dei bambini. Alcuni erano chiusi e avevano paura e io tentavo costantemente di rasserenarli. Certo, l’adagio “il bastone e la carota” l’ho tenuto sempre presente per far capire i diritti e i doveri dei ragazzi, cercando di seguirli in ogni loro fase della crescita. È bello sentire l’affetto che mi dimostrano e appena c’è una rimpatriata, mi chiamano per stare insieme. Che bella cosa! Poi, con altre insegnanti come Vera Di Marcello e Maria Schiazza abbiamo cercato di organizzare dei corsi per noi insegnanti. Quelle sono state belle esperienze, pure se con alcuni strascichi polemici. Ma ci sta anche quello. Quale messaggio vuole consegnare ai giovani? Che loro sono migliori di noi. Mi salutano con affetto, hanno tanta riconoscenza nei miei confronti. Ecco, però vorrei aggiungere che devono fare i sacrifici. Quando c’è da stringere i denti, è bene che lo facciano, in modo da superare qualsiasi ostacolo. La maestra Maria, dietro nostro invito, inizia a sfogliare gli album, pieni di foto delle sue classi e dei suoi alunni. Non la disturbiamo più: quel viaggio bellissimo nei ricordi merita solo il silenzio.
Pubblicati: 1 Eleonora Filippone Thaulero; 2 Pasquale Zeppilli; 3 Sandro De Simone; 4 Domenico Di Battista; 5 Genovino Ferri; 6 Concetta Scaccioni; 7 Ettore Alcini; 8 Bruno Zenobio; 9 Mario Di Leonardo; 10 Romano Chiappini; 11 Pietro Iaconi; 12 Francesco Pincelli
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foto: Mimmo Cusano
TONY TRULLO: “TUTTI IN TRINCEA!” Appello del coach prima di una stagione difficile, che ricomincia da Marini e, forse, da Moreno
oach Tony Trullo si mette l’elmetto, chiamando il popolo rosetano alla “guerra santa del basket”, che bisognerà vincere per condurre gli Sharks alla salvezza al termine del campionato 2014/2015. L’allenatore rosetano, confermato alla guida del Roseto dopo essere entrato in corsa nel torneo precedente, inquadra obiettivo e problematiche: «Dobbiamo salvarci, per conservare il patrimonio della A2 Silver a Roseto. La dirigenza poteva vendere il titolo, ma Tony Trullo ha fatto sacrifici per conservarla, noi abbiamo il dovere di non sprecarli e di conquistare una salvezza che sarà titive ma più utili alla loro crescita». componenti cittadine del basket: molto difficile, visto che avremo un Oltre a Marini e ai giovani da sele- «Salvarci spendendo molto meno budget improntato al risparmio». La zionare, il primo possibile acquisto dello scorso campionato sarà un’imsomma stanziata per gli stipendi dei del Roseto potrebbe essere Yankiel presa. Io ci metterò tutto me stesso giocatori sembra sia di circa 120mila Moreno, play classe 1990, cubano e così, sono certo, faranno anche i euro, rispetto ai quasi di nascita e italiano di giocatori. C’è però bisogno del forte 200mila della scorsa formazione, in calore dei tifosi, stagione. Una cifra che virtù dei 4 anni che devono sapere imporrà di costruire passati nelle giofin da subito che una squadra al risparvanili fra Loano ci sarà da soffrire. mio e di dare spazio e Rimini, dove Poi c’è bisogno ai giovani. Trullo osla scorsa stagioche tutte le comserva: «Ripartiremo ne ha giocato in ponenti della citda Pierpaolo Marini DNB. Prima di tà, anche la stame valuteremo su quali parlare di nomi pa, siano vicine giovani della Under 19 per il Roseto alla squadra. Solo puntare, scegliendo che verrà, però, con questa unità chi tenere e chi manil tecnico rosedi intenti, secondare a fare esperienza tano rivolge un do me, possiamo Pierpaolo Marini Yankiel Moreno in leghe meno compeappello a tutte le farcela».
Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere
Roseto
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Story
IL CUORE DEL ROSETO Arrivano un libro, giovedì 31 luglio 2014 all’Arena 4 Palme, e una mostra al Lido Celommi, nei giorni 8, 9 e 10 agosto, dalle 19 a mezzanotte
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ario Rosini e Aldo Pinciotti sono due fotografi veterani di Roseto. Per numerose stagioni hanno seguito le sorti del Roseto Basket. Stagioni in cui non c’erano i social network e le immagini di una partita non erano immediatamente disponibili, come invece accade attualmente. Per questo il loro archivio, per la maggior parte cartaceo, di
foto relative a 10, 15, 20 anni fa (e in qualche caso oltre), è qualcosa di prezioso per la storia del basket rosetano. Così, grazie alla buona volontà dell’A.S.D. “Rosetani in Tour”, sono nate due iniziative, collegate tra loro, che partono proprio dall’archivio di Mario e Aldo: un libro e una mostra fotografica, intitolati “il CUORE del ROSETO – Tifosi e giocatori che hanno fatto grande la squadra di basket del Lido delle Rose”. Il progetto è un omaggio a migliaia di donne e uomini che da sempre seguono il Roseto e anche alle volte in cui i tifosi sono diventati “ultras della solidarietà”, supportando gli sfollati aquilani nel terremoto del 2009 (ci sono le foto della Pasquetta organizzata dai “Rosetani X L’Aquila”) e aiutando i terremotati dell’Emilia con la “Partita del Cuore” organizzata nel 2012. Il libro sarà presentato, nell’ambito del “23° Trofeo Ministars - 12° Memorial Remo Maggetti”, all’Arena 4 Palme, giovedì 31 luglio 2014 intorno alle 21.45, nell’intervallo di una partita amichevole fra istruttori del torneo (“Padania VS Terronia”, come la chiamano simpaticamente Saverio Di Blasio e
gli organizzatori) che serve a raccogliere fondi per sostenere l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). Durante la presentazione – in cui sarà possibile acquistare il libro – porteranno il loro saluto due beniamini del pubblico rosetano: Mario Boni e Paolo Moretti (non si escludono ulteriori sorprese). La mostra – a ingresso libero, in cui sarà possibile acquistare il libro – sarà invece aperta venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 agosto al Lido Celommi, dalle ore 19 a mezzanotte.
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Firmata l’ordinanza sul consumo dell’acqua del Ruzzo Il sindaco Enio Pavone ha varato un provvedimento con cui invita i cittadini a non sprecare l’acqua dei rubinetti. Per i trasgressori previste sanzioni da 25 a 500 euro. Ecco alcuni consigli
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er far fronte all’emergenza acqua, problema che potrebbe manifestarsi nei prossimi giorni, il sindaco di Roseto Enio Pavone ha firmato un’ordinanza per limitarne il consumo al solo uso igienico e potabile. “Si tratta di un provvedimento che nel pieno della stagione estiva si rende necessario per contrastare l’uso improprio e lo spreco della risorsa idrica”, ha spiegato il primo cittadino rosetano, “La Prefettura di Teramo, la Ruzzo Reti e l’Ato, infatti, ci hanno segnalato che, nei prossimi mesi estivi, potrebbero determinarsi problemi di approvvigionamento idrico su tutto il territorio provinciale, con particolare incidenza sulla fascia costiera, vista la presenza di numerosi turisti”. Dunque bisogna contenere i consumi ed evitare gli sprechi come ad esempio irrorare i giardini e i prati con acqua proveniente dalle condotte dell’azienda acquedottistica. Per chi trasgredisce le prescri-
zioni possono scattare multe da 25 a 500euro. Agli organi di polizia il compito di vigilare per il rispetto dell’ordinanza. L’amministrazione segnala, inoltre, alcuni accorgimenti da osservare per evitare consumi impropri d’acqua, attraverso dei semplici, ma efficaci gesti che consentono sia il risparmio idrico che economico. Assicurarsi che i rubinetti non abbiano perdite e chiudere bene quelli che gocciolano. Un rubinetto che gocciola può produrre uno spreco annuo che va da 4.000 a 5.000 litri d’acqua. Verificare il corretto funzionamento dello sciacquone del bagno poiché è responsabile del 30 per cento dei consumi domestici dell’acqua. E’ opportuno scegliere gli scarichi diretti a leva rego-
labili (consumano 3 volte meno rispetto a quelli a pulsante facendo risparmiare oltre 20.000 litri d’acqua all’anno). Non fare scorrere inutilmente l’acqua quando ci si lava ed evitare i getti d’acqua troppo forti. Munire di frangigetto i rubinetti del bagno: il getto risulta arricchito d’aria, consentendo un risparmio del 40 per cento. Utilizzare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico perché si potranno risparmiare 10.000 litri d’acqua all’anno ed evitare le ore di punta per l’utilizzo di elettrodomestici. Per l’igiene personale è consigliabile fare la doccia piuttosto che il bagno, usare l’acqua con cui si lava verdura e frutta per innaffiare le piante, fornendo così anche un apporto di sali minerali. L’acqua di cottura della pasta è ottima per lavare i piatti, lavare l’auto usando l’acqua contenuta in un secchio e non quella corrente, sensibilizzare l’amministrazione condominiale al controllo del consumo dell’acqua e delle perdite occulte.
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VASCO DIXIT di MARIO GIUNCO
Il rocker che non ti aspetti. Anzi, il filosofo: io, Nietzsche ce l’avevo dentro
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nsieme all’annuale tour, concluso da quattro concerti a San Siro (record) Blasco torna a dispensare pillole di saggezza, tratte dalla sua vita spericolata. Ricordi e riflessioni, adombrate da qualche contraddizione, qua e là nel corso degli anni. Non sembri inconsueto il paragone, ma a volte sembra di leggere Leopardi dello “Zibaldone”, delle “Operette morali” e, perché no, dei “Canti”. “Siamo fatti tutti della stessa natura e abbiamo dentro la stessa sofferenza”: Giacomo o il rocker? Dopo il successo del 2011 ecco, questa volta in edicola e a un prezzo accessibile – meno di un Giallo Mondadori – il libro-verità di Vasco Rossi, “La versione di Vasco” (Editoriale il Fatto). Senza una modifica rispetto al testo precedente, con solo in più la prefazione di Marco Travaglio. Che, sempre così precisino e caustico, questa volta (o gran bontà degli editori moderni!) dispiega le ali e vola un po’ alto. Rischiando qualche caduta nell’elegia e nel patetico, e nella retorica dell’ovvio: “In ogni pagina si avvertono il sudore e la fatica, le lacrime e il sangue, mai vissuti come fardelli, ma sempre come valori profondi. Frasi come ‘le scorciatoie non esistono e chi le propone è un pazzo o un criminale’ e ‘io non voglio essere un esempio’ però vi dico ‘guardate meno telegiornali e guardatevi più intorno’ sono essenze di pura sincerità. Sempre a mezzadria fra malinconia e il sense of humour”. Molto meglio il rocker, che cita, insieme a Topolino e Alan Ford, Cervantes (“Mi piace don Chisciotte che se ne va in cerca di avventure in un mondo che non ci crede più”), i romanzi dell’Ottocento, Proust (“Dopo le prima quaranta pagine della ‘Recherche’ scritte solo per descrivere il risveglio, sono rimasto allibito, ero incantato, mi ha tirato dentro e alla fine l’ho letta tutta”), Spinosa e Dostoevskij (“Mi piace molto la filosofia. Ho voglia di capire, voglio colmare le lacune”), Kierkegaard (“ L’ ‘Aut-Aut’ l’ho comprato forse solo per il titolo. L’ho letto con sforzo e con fatica ma mi ha preso davvero. Stavo rassettando la mia vita. Da allora ho cominciato a vivere diversamente… Ho capito che volevo una famiglia, così mi sono buttato e mi sono preso le mie responsabilità”), Nietzsche (“Lo leggo quando voglio uscire da qualche situazione, quando ho bisogno di affrontare qualcosa. Perché ti cambia la prospettiva, ti fa pensare in un altro modo. E così ti costringe a cambiare. Nietzsche è stata una scoperta personale, e un investimento: grazie a lui ho investito su uno stato di lucidità permanente. Il pensatore che annuncia la morte di Dio, che ti fa capire che non c’è senso nelle cose e che di fronte al caso conta solo la tua scelta. Poi, a essere onesti, io Nietzsche ce l’avevo già dentro. Il filosofo raccomandava di ‘vivere pericolosamente’? Bene, all’inizio degli anni Ottanta io scrivevo una canzone che cominciava proprio così: ‘Voglio una vita, spericolata…’ ”), Pirandello (“ ’Uno, nessuno e centomila’ mi ha colpito, perché era molto divertente che uno scoprisse di essere non una persona sola, ma tutte quelle che gli altri vedono, perché ognuno vede
quello che vuole vedere”). Con la sua scrittura fortemente evocativa, Vasco racconta frammenti di vita: “Ognuno ricorda le cose alla sua maniera. Ognuno un po’ se le racconta”. Vasco dei buoni sentimenti: “Mio padre faceva il camionista. Avevo ventisei anni quando è morto. Mi ha insegnato l’onestà senza compromessi e la tolleranza assoluta verso chi non la pensa come te…Lavorava come un mulo, tornava a casa dopo aver guidato il camion tutta la notte e trovava suo figlio ancora a letto alle undici del mattino. Facevo il fighetto… Non ha mai alzato le mani su di me, mai uno schiaffo. Solo amore. La sua scomparsa fu la molla che mi scatenò dentro questa rabbia che ancora non riesco a domare, questo carattere ribelle. E in definitiva questa voglia di arrivare, di diventare una rockstar”. La famiglia: “La mia è il patto che ho fatto con una donna, al di là dell’amore che non è mai eterno, al di là della passione che con gli anni scema. La famiglia per una rokstar è un bel lusso. A quel punto lì è ovvio che non ti puoi innamorare di un’altra. Devi metterti un po’ da parte. Se dovesse finire questo progetto, sicuramente non ne faccio un altro. Torno da solo. Cambio la macchina, non la donna… La vera trasgressione è fare una famiglia e mettere al mondo dei figli… In fin dei conti siamo in questo mondo per fare dei figli. Quando ne hai uno, all’improvviso non sei più tu il figlio, diventi padre, la prospettiva cambia completamente”. La droga: “Se mio figlio si drogasse? Io cerco di crescerlo bene. Non gli dico ‘Fai questo, non fare quello’. Gli darò tutte le possibilità: scuola, istruzione, sport. Lo sport tiene lontani dai vizi. Dalla droga. Sapete come la penso: non tutte le droghe fanno male. Quelle leggere…ma l’eroina no. Le pere no. Quelle sono tremende. La soluzione ci sarebbe: liberalizzare le droghe leggere. Quelle pesanti metterle in farmacia. Se un giorno scopro mio figlio stroncato da una ‘pera sporca’ allora sì che prendo il mitra davvero e vado a cercare tutti quei politicanti che hanno reso possibile questo schifo. Che continuano a proibire e così proteggono gli interessi della mafia. Intanto i poveretti ci restano secchi”. La religione: “ Sono stato battezzato, ma non sono né credente né praticante. Quando raccontano dell’aldilà con i premi e i castighi, lo fanno per tenere buoni quelli che in questo mondo stanno davvero male. Con tutti i progressi della scienza, mi sembra incredibile che si continui con queste storie. L’unico miracolo vero è l’uomo, la materia che è diventata cosciente. Punto. Non c’è un altro mondo oltre questo, dopo non c’è niente, per questo bisognerebbe far qualcosa qui… Quanto poi all’idea che ti puoi ripulire la coscienza andandoti a confessare, non ci ho mai creduto, anche perché non mi è mai riuscito. Sono io che devo fare i conti con la mia coscienza, devo rispondere solo a lei, non alla Chiesa, ai politici, alle leggi… In fondo la faccenda è tutta qui, perché se guardi la vita per com’è, alla fine è solo crescere, soffrire e poi morire…Non credo che esista un Dio, quello buono, quello del paradiso. Se ci fosse, non mi spiegherei tutto il dolore del mondo. Non riesco a mettere in relazione queste due cose… non mi torna…se ci fosse un Dio”.
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Successo per la rievocazione della
sciabicata
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onostante il tempo incerto sino alla fine, la terza edizione della Rievocazione Storica della Pesca con la Sciabica di Roseto ha avuto un successo straordinario, con tanti curiosi che hanno seguito l’evento, nella zona del pontile. L’iniziativa, nata due anni fa, è stata organizzata dal “Comitato Palio della Sciabica delle Città Marinare”. Gli organizzatori hanno posto l’accento su due aspetti: il primo è stato quello di ricordare un pezzo fondamentale della storia marinara locale, il secondo il momento conviviale della festa.
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Prima visione del film
“L’abbraccio del mare” (…e la chiamavano estate) Domenica 20 luglio, a Roseto in Piazza della Repubblica, alle ore 21 sarà proiettato all’aperto, il mediometraggio di Marcello Perpetuini “L’Abbraccio del mare”, per la regia di Giancarlo Alberti. Soggetto di Fiorella D’Alessio. Con la partecipazione tecnica di Paolo Bruni
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L’abbraccio del mare” è un film che restituisce la tenerezza e le possibilità degli anni ‘80, il tempo del tutto è fattibile, se ci si crede. In quest’abbraccio c’è un mare. E il mare non si può spiegare. La storia è semplice. Roseto, Montepagano, gli anni ‘80, l’estate, le spiagge, le canzoni che si ascoltavano, la voglia d’infinito, le comitive di amici, gli amori, le telefonate, rifacendo il verso allo spot della Sip “Mi ami…? Ma quanto mi ami…?”. Una fuga tra i ricordi ed i sogni, capaci di cambiare una vita. Marcello Perpetuini, scrittore, videomaker e sognatore, ha coinvolto in un questo suo coraggioso progetto, Giancarlo Alberti, versatile e preciso alla regia, Paolino Bruni, unico per suggerimenti tecnici ed umani, Fiorella D’Alessio e diversi attori rosetani, alla prima esperienza, ma straordinari nella loro normalità. Presto inoltre, verrà pubblicato il nuovo libro dello scrittore, “Così… inaspettatamente!”. Gli auguriamo tutto il successo che merita. Il trailer di lancio del mediometraggio è visibile su youtube, canale GlorSim. Auguri doppi Carla Di Pietro, e Giancarlo Alberti che, proprio in questi giorni sono diventati mamma e papà di Leonardo!!! Un particolare elogio per la partecipazione ai due “protagonisti” del film, che sono: Francesca Collevecchio e Silvio Pacioni, ma anche a tutto il resto del cast da “nonno” Ciro Di Michele a Marino Marini, Lorenzo Fala’, Manuel Palazzese, Sharon De Federicis, Francesca Manco, Carlo Trullo, Pio Di Stefano, Dante Massari, Renato Di Serafino, Gianluigi Di Nicolantonio, Jessica De Federicis, Nicola Di Giuseppe, Armando Di Sabatino, Ludovica Colleluori. Tantissime le comparse di ragazzi e ragazze che hanno partecipato al film con l’allegria e il grande entusiasmo: Dario Amore, Giorgia Brandimarte, Carla Calabrese, Sara Calabrese, Giorgio De Patre, Irene De Patre, Gianluca Di
Nicola, Benedetto Libbi, Francesco Libbi, Stefano Libbi, Valentina Lo Bartolo, Anastasia Nespoli, Belinda Sepe, Grazia Sulpizi. Grande entusiasmo anche da parte dei “supporter” locali del film che hanno offerto a titolo gratuito i propri spazi, a Roseto degli Abruzzi, quali location per le riprese: Hotel Gianna, Porto Rose Circolo Nautico Vallonchini, Cantina Orlandi Contucci Ponno, Lido Bagni Marini di Marino Marini, Lido Lauretta di Romeo Di Marco, Lido Lo Smeraldo, Bar Gigino di Irene Di Blasio, Bahia De Guardalavaca di Pio Di Giuseppe. Anche in questo secondo lavoro di Perpetuini, dopo il cortometraggio L’amore Perfetto, l’immancabile Elio D’Ascenzo Photographer che ha realizzato il servizio fotografico agli sposi nel film, Giada Micolucci per trucco e parrucco, Manuela Perpetuini, Marina D’Alessio, Club Amatori 500 Roseto e Gabriele Di Furia per la disponibilità e la messa su strada delle mitiche 500. E ancora: Roberto Del Gaone -Roseto Concessionario moto Abruzzo, East sailing di Roberto Candelori -Roseto, Autodemolizioni Di Giacinto Ennio –Notaresco, D’Elpidio Elettroforniture -Roseto, Caffeina Wine Bar -Roseto, Risto-Pub Ludwig- Roseto, Bi-ok Roseto, Caffè Salotto Roseto, Assessore ai Lavori Pubblici di Roseto degli Abruzzi, Assessore alla Cultura e Turismo di Roseto degli Abruzzi, Sindaco e Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, Polizia Municipale di Roseto degli Abruzzi, Polizia Provinciale di Teramo, Associazione “Nonni Vigili” di Roseto degli Abruzzi, l’Associazione Balneatori di Roseto degli Abruzzi. Ma un grazie sentito da parte della produzione va ai Rosetani che hanno sostenuto in ogni modo l’impegnativo progetto, ricordando con nostalgia e un pizzico di commozione, gli indimenticabili anni 80. Vi aspettiamo per condividere l’emozione di un abbraccio!!!
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ella settimana che va dal 29/06 al 06/07/2014 presso il Tabù Studio Eventi, ex sede della storica fabbrica di liquirizia Menozzi De Rosa, ad Atri, si è svolta la collettiva artistica “Art is, tattoo, photography, picture & sculputure” . Una collettiva che attinge ispirazione dal tatuaggio, fenomeno artistico, culturale e mezzo di espressione di un mondo velato in parte da tabù e preconcetti. Gli artisti, ognuno con la propria disciplina, hanno mostrato una piccola parte, della miriade di sfaccettature che appartengono a questo universo composto da tecnica, disegno, scienza, regole, stili e tanto altro ancora. La collettiva è stata ideata e creata dai fotografi della D&M Art Photo’s: Diego Feliciani, Marco Cordone e Valentina Rapacchietta, i quali hanno presentato un portfolio di 20 fotografie scattate durante la realizzazione di un tatuaggio, da Fabrice Josseaume e Patrizia Ruggeri, tatuatori di professione, scultori e pittori che vantano un’esperienza ultra decennale nell’ambiente dei tattoo, tanto da riempirne la quotidianità nel loro studio Kaishan Tattoo a Pineto, i quali hanno presentato un’istallazione rappresentate i quattro elementi ed un quinto, insieme a sette tele pittoriche,
tecnica mista, rappresentati temi e iconografie del tatuaggio e in fine da Gabriele Sciusco, pittore professionista di Ortona, che con il suo estro ha mutato dieci foto in veri e propri quadri, dai quali esplode la forte contaminazione del grande Jean-Michel Basquiat. La serata del vernissage è stata quella che ha avuto maggior affluenza di pubblico con ospiti illustri come la fotoreporter Romina Remigio, il Maestro d’Arte Antonio Pavone e il fotografo Giuseppe Cannoni, i quali hanno apprezzato l’iniziativa e l’intera manifestazione. Sempre nella serata del vernissage sono stati coinvolti in una performance artistica il pittore pescarese Francesco Andrisano e il musicista pescarese Giacomo Salario, che in un’atmosfera psichedelica generata dal sintetizzatore di Giacomo e dai colori di Francesco hanno plasmato il quadro “Brasil” 210x110 tecnica mista. Gli organizzatori stanno programmando nuove date presso diversi locali e collettive in Abruzzo e fuori Regione, dove le opere verranno nuovamente esposte. Le date verranno comunicate a tempo debito sotto forma di eventi nella pagina Facebook della D&M Art Photo’s, per rimanere aggiornati basterà cliccare sul “mi piace” della pagina e automaticamente verrete invitati.
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RACCONTO DEL PASSATO45
Il caso Carota - 1941 di Tiesse Ma come si scrive “lontano”? Con o senza l’apostrofo? In tempo di guerra anche una parola era motivo di burla, soprattutto se la sua derivazione chiamava in causa D’Annunzio
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ello stesso Istituto io sono nel ramo “Ragioneria” mentre Pace è con i “Geometri”. All’inizio del nuovo anno ritornano i vecchi compagni di scuola: Di Clemente, Ciavardelli, Nardone, Angiolelli ecc. Quest’anno in classe con Pace c’è un nuovo alunno, un certo CAROTA, il solito anziano che tenta la via del diploma, se gli va bene, per migliorare la carriera in ufficio dove lavora. Gli alunni lo accettano con curiosità e capiscono subito che lui è “il” soggetto che si presta ai loro giochetti. In classe ogni occasione va colta per una burla e spesso la vittima è Carota. “Dai Carota, tu che ne sai, fai copiare quel compito, io non ci capisco niente!” oppure “Carota com’è la formula dell’acido solforico?”. Era un modo per sfotterlo e dargli l’impressione che lo ritenevano uno bravo; lui se ne compiaceva perché, se quello era il grado culturale della scolaresca, allora in mezzo a tanti ciuchini ci poteva stare pure lui. Un giorno Pace, passandogli vicino nel banco, sbircia il suo compito e nota la parola LONTANO senza l’apostrofo. Tutti sono sul quaderno di Carota. Ne segue una discussione accurata e Carota, sicuro di sé, ha un sorrisetto di pena per quelli del gruppo di Pace. Alla fine propongono di rivolgersi al prof. Ciocca per il quesito. A Carota si presenta l’occasione di fare bella figura e dimostrare il suo livello culturale. Accetta. E si scrive in un foglio: Oggetto: LONTANO o L’ONTANO. Noi
Dona anche tu un pò di
sangue!
sottoscritti sosteniamo che la parola in oggetto vada scritta con l’apostrofo, in quanto deriva da ONTA, ossia onta del mare e precisamente L’ONTANO, come già il poeta G. D’Annunzio con la poesia “L’Onta” che sciacqua, sciaborda, scroscia, schiocca e schianta ecc. Mentre il Carota, “dicono” che vada scritta semplicemente “LONTANO”. Il foglio sottoscritto dai due gruppi, separatamente, viene messo sul tavolo del professore di Italiano. Ciocca entra, tutti in piedi, lui vede il foglio, aguzza gli occhi e esclama: “Mio Dio, ma cos’è questa roba?”. Per Carota è giunto il momento della vittoria e aspetta il giudizio del professore. “Carota - dice Ciocca - questo foglio lo ha scritto Celommi?” e lui: “Sì”. Di rimando l’insegnante: “Ascolta Carota, quello lì non lo stare a sentire, ha sempre voglia di scherzare!” Si inizia la lezione di Italiano, con Carota che ancora una volta aveva subito gli scherzi dei compagni.
AVIS Comunale di Roseto Via Calabria, 7 – Roseto degli Abruzzi e-mail: avisroseto@gmail.com Cell. 329/7230960 Apertura sede ogni lunedì dalle ore 11,00 alle ore 12,00
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Il 28 e 29 luglio al lido La Vela la 1^ edizione di
“Incontri letterari”
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a letteratura è un viaggio senza fine che prende l’appassionato lettore e lo porta, sopra una specie di tappeto volante, in una dimensione in cui forse nemmeno l’immaginazione riesce a raggiungere. Non è un mondo fittizio fatto solo di fantasia, ma una realtà metaempirica in cui i sentimenti più autentici della persona trovano uno spazio più umano, proprio fuori dal mondo materiale del nostro vissuto quotidiano. Insomma, la letteratura se non ci fosse, renderebbe l’uomo più sterile e senza una prospettiva futura; la controprova è sotto gli occhi di tutti, soprattutto quando prendiamo un autore del passato e ci appassioniamo alla sua poetica, scoprendo che ciò che ha detto tanto tempo fa ed è ancora attuale. Per parlare di tutto ciò la Cerchi Concentrici Promotor ha organizzato la prima (con la speranza che ce ne siano anche altre) edizione di “Incontri letterari”, presso il lido La Vela sito sul lungomare sud, vicino la rotonda. Le date sono quelle di lunedì 28 e martedì 29 luglio a partire dalle ore 21:00. Nella prima serata verrà trattato l’argomento legato allo sconfinato e affascinante mondo della letteratura italiana, con riferimento in modo particolare all’origine di questo percorso che vide primeggiare i tre classici di sempre, come Dante, Petrarca e Boccaccio. Nel secondo appuntamento, invece, ci sarà un approfondimento su Dante Alighieri e sull’attualità della sua poetica. A relazionare interverrà la professoressa Manuela Racci, docente presso l’Accademia Opera di Roma della cattedra in Biblioterapia.
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I ragazzi di
Dimensione Volontario ospiti della
Pugilistica Rosetana
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ercoledì 9 luglio, i ragazzi di Dimensione Volontario sono stati ospiti della Pugilistica Rosetana, società locale che da circa trent’anni diffonde la pratica della “noble art” a Roseto e dintorni, organizzando anche eventi di portata internazionale che fanno ben figurare il nome della Città delle Rose in Italia e nel Mondo. Durante la giornata, il maestro Luciano Caioni ha introdotto i ragazzi al mondo della boxe, descrivendo i reali valori di uno sport nel quale, dopo una battaglia (quasi) senza esclusioni di colpi, i contendenti alla fine della contesa si abbracciano e si complimentano reciprocamente. Dopo che i
ragazzi hanno preso confidenza con “gli attrezzi del mestiere”, effettuando degli esercizi di riscaldamento, hanno vissuto l’emozione di salire sul ring per una serie di simulazioni di match, che li hanno visti battagliare con il Campione Italiano Juniores Marco Balducci. “Vogliamo abbattere definitivamente questo muro che impedisce la completa integrazione dei diversamente abili nei vari contesti sociali”, afferma il vice presidente di Dimensione Volontario, Paolo Di Bonaventura, che poi aggiunge: “Uno dei nostri obiettivi a breve termine sarà quello di riuscire ad entrare nelle scuole per diffondere adeguatamente ai bambini la cultura dell’integrazione”.
di PIERGIORGIO STACCHIOTTI
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IL PERSONAGGIO
Commercio, bocce e auto d’epoca
VINCENZO COLETTI, UNA VITA DA PRESIDENTE
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lla soglia degli 80 anni, Vincenzo Coletti conserva l’entusiasmo e la voglia di fare del maturo negoziante di ferramenta che, nel lontano 1994, insieme a un manipolo di colleghi, fondò l’associazione commercianti di Pineto, di cui è stato presidente per ben 15 anni consecutivi. Dopo il passaggio di consegne avvenuto nel 2009, prima a Daniele Erasmi (attualmente al vertice della Confesercenti provinciale) e successivamente a Biagio Iezzi, Coletti è stato nominato presidente onorario dell’associazione di categoria. Nel frattempo ha ricevuto l’onorificenza di maestro dalla Camera di Commercio di Teramo per la quarantennale attività esercitata dietro il bancone del suo negozio, tra chiavi, chiodi, vernici e maniglie sempre col sorriso in bocca e la battuta pronta. “L’associazione commercianti gode di ottima salute grazie al grande lavoro del presidente Iezzi e del direttivo”, afferma Coletti, “iniziative come Pineto in Fiera e la Fiera di Sant’Agnese, ideate e portate avanti durante il mio mandato insieme ad importanti battaglie sindacali, sono state migliorate con la promozione di altre manifestazioni di successo che portano beneficio all’economia e all’immagine turistica della nostra cittadina”. Ora la carica che lo impegna maggiormente è la
presidenza della Bocciofila Framasil, vincitrice del campionato di serie C e promossa in B, categoria A, con una formazione guidata dal tecnico Ariano Martella. Il presidente Coletti tiene a sottolineare: “Ad ottobre inizierà il nuovo campionato di bocce, un’avventura che porterà il nostro sodalizio in quasi tutte le città italiane: è la prova più impegnativa dal punto di vista economico ed organizzativo fin qui sostenuta che affronteremo con il preziosissimo aiuto degli sponsor e dei sostenitori di questo bellissimo sport”. Un’altra passione dell’eclettico Coletti è l’automobilismo d’epoca. “Sono proprietario di un Audi del 1964 a miscela (nella foto); ho organizzato, con la collaborazione dell’associazione commercianti, ASI e Old Motor’s Club d’Abruzzo, nove raduni ai quali hanno partecipato equipaggi provenienti da tutta Italia a bordo di veri gioielli come l’Ashley Sport del 1959, Austin Healey, Ermini 1100 Sport e Osca Maserati del 1958, per fare qualche esempio. Il prossimo 1° agosto faremo un raduno a Mutignano perché, con le auto d’epoca, vogliamo far conoscere ed apprezzare uno dei borghi antichi più belli d’Abruzzo”. Che dire? Vincenzo Coletti: una vita da presidente tra commercio, bocce e auto storiche, sempre al servizio di Pineto e dei suoi cittadini.
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Che l’estate pinetese abbia inizio! È stato presentato, nel corso di una conferenza stampa, il cartellone estivo degli eventi e manifestazioni dell’estate targata Pineto 2014 di MARTINA FRANCHI
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artedì 8 luglio 2014, presso la Sala Corneli di Villa Filiani, è stato presentato il cartellone estivo con tutte le date degli eventi e delle manifestazioni che, ogni sera, intratterranno piacevolmente i cittadini e i turisti di Pineto. Presenti alla conferenza stampa sono stati il sindaco Robert Verrocchio, con delega al turismo, il vicesindaco Cleto Pallini, delegato alla programmazione di eventi e manifestazioni, l’assessore Gabriele Martella, con delega allo sport e al tempo libero, Massimina Erasmi delegata al Social Market e al Piano del Commercio ed infine Daniela Mariani, con delega alle politiche sociali. “Abbiamo dovuto correre al massimo per predisporre un cartellone estivo in tre settimane, dopo sette mesi di commissariamento del Comune – ha assicurato il vicesindaco Pallini - ma grazie all’impegno di tutti sono convinto che siamo riusciti ad offrire a Pineto un’estate all’altezza. Tutte le sere Pineto avrà un evento per i turisti e per i nostri cittadini, e avremo anche appuntamenti di valore. Voglio ringraziare le tante associazioni, i comitati e le associazioni di categoria che hanno dato il cuore per realizzare la stragrande maggioranza delle manifestazioni che vediamo nel nostro cartellone, a cui noi abbiamo voluto dare una mano pur nelle grandi ristrettezze di bilancio che oggi hanno tutti i comuni. È anche grazie a loro se Pineto avrà la sua estate”. Tra i vari appuntamenti segnaliamo il concerto di Raf, noto cantautore italiano, il 3 agosto a Scerne, quello tanto atteso dei Sud Sound System il 13 agosto, evento organizzato dall’Associazione Risvegli Sonori per la manifestazione Pinetnie Moderne che si terrà dal 10 al 13 agosto al Parco della Pace; i concerti all’alba alla Torre di Cerrano e per il primo anno la Notte Bianca dello Sport e del Tempo libero fissata per il 19 luglio: “Sarà un momento molto importante perché per la prima volta il nostro sport avrà
una vetrina importantissima - ha dichiarato l’assessore allo Sport Gabriele Martella - parteciperanno molte società e il programma partirà dalle 21 di sabato 19 luglio e andrà avanti sino all’alba di domenica”. Questi però sono solo alcuni degli appuntamenti più importanti del cartellone estivo programmato per l’estate pinetese. Tra gli eventi, anche la mostra di auto d’epoca che si svolgerà il 2 agosto nel parco di Villa Filiani con la speciale partecipazione del cugino del famoso pilota Tazio Nuvolari, lo spettacolo della compagnia teatrale belga di Louvière, il concerto di Scialpi al centro del paese il 16 agosto e il primo Carnevale estivo sotto le stelle che si terrà il 26 luglio. Non solo eventi. Nel corso della conferenza stampa sono state presentate anche alcune misure per l’immagine e il turismo di Pineto come, ad esempio, la riattivazione del bike sharing e la riqualificazione di tutte le aiuole di Pineto: “In pochi giorni, insieme ai miei assessori, abbiamo lavorato pancia a terra per dare ai pinetesi e ai nostri turisti ciò che meritano”, ha spiegato il sindaco Robert Verrocchio. “Primo fra tutti, il servizio di bike sharing, che verrà riattivato tra pochissimi giorni. Penso sia importantissimo per una città come la nostra perché era molto apprezzato dai turisti che così potranno tornare a gustarsi Pineto e la sua pista ciclabile in tutta tranquillità, anche decongestionando il traffico cittadino. Io e il mio vicesindaco abbiamo lavorato sin dall’inizio su questo fronte, perché pensiamo che il decoro sia cruciale per una città come la nostra”, ha aggiunto Verrocchio. “Lo stiamo facendo insieme a tanti privati, in quanto ognuno di loro ha ‘adottato’ una zona, e già in questi giorni potrete vedere i primi operai che si prenderanno cura dei nostri spazi verdi”. La conferenza stampa si è chiusa con i ringraziamenti da parte del sindaco, a nome di tutta l’amministrazione, rivolti a tutti quelli che hanno collaborato e hanno reso possibile la creazione di un calendario di eventi denso come quello che, in poco tempo, la giunta comunale ha saputo realizzare per Pineto: “Ringraziamo le associazioni, le categorie e tutte le persone senza le quali tutto questo non sarebbe stato possibile. L’anno prossimo avremo più tempo per programmare. Intanto, oggi è partita la pagina Facebook del nostro cartellone, Pineto Turismo Un Mare di Natura, dove potrete rimanere aggiornati sugli eventi. I social sono importantissimi per il nostro turismo. Nei prossimi giorni annunceremo altre cose. Vi assicuro: non ci stiamo fermando un solo momento!”.
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Come recita il sottotitolo dell’evento, Emozioni in Musica prevede due giorni di esibizioni rigorosamente dal vivo dedicate ad un genere fra i più amati e seguiti in Italia. Quel sound che ha accompagnato come una vera e propria colonna sonora le immagini del “boom” economico, delle vacanze al mare, dei “locali notturni” ma anche dei sentimenti e degli ideali di una generazione. Stiamo parlando del Beat italiano, inizialmente un mood essenzialmente derivativo che “cattura” dalle onde di Radio Luxembourg, le grandi hit del Pop inglese e americano riproponendole nella nostra lingua al pubblico della Penisola con un successo devastante; fra una cover e l’altra ci sarà poi
spazio anche per composizioni originali, canzoni che entreranno di diritto nella cultura popolare del nostro Paese. Il cartellone di Emozioni in Musica 2014 presenta i concerti di due grandi icone del genere, Equipe 84 e Camaleonti, insieme al coinvolgente omaggio a Lucio Battisti proposto da il Canto Libero e al fenomenale repertorio di cover della band le Ombre. Due serate quindi per vivere la musica, le emozioni, l’entusiasmo di un periodo straordinario. Un evento organizzato da appassionati (l’Associazione Musicale “Le Ombre”) che, proprio per questo, si propone come una bella festa estiva garantendo gioia, divertimento e tanta buona musica.
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DOTT. ANNA POLIANDRI Specializzazione in Patologia Clinica, con il massimo dei voti (70/70 con lode) Felicitazioni e congratulazioni ne hai ricevute a dismisura, le nostre, però, sono speciali perché colme di tanto affetto e amore per te che sei il nostro orgoglio.La tua famiglia e tutti coloro che ti vogliono bene.
1 anno
CELESTE PASQUINI 13 agosto
Il 13 agosto sarà un anno che hai riempito la nostra vita di gioia. Tanti auguri Celeste!
18 anni
Gianluca Di Nicola 12 luglio
‘’ 18 ANNI DI AUGURI’’ da Papà, Mamma e Valeria
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Direttore Editoriale WILLIAM DI MARCO
Anziana donna autosufficiente cerca famiglia che l’accolga in casa
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