Quindicinale iscritto al registro della Stampa presso il tribunale di Teramo n. 13/03 del 22/05/03
ANNO 8 N.217 prossima uscita 8 novembre
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TENNIS CLUB ROSETO
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L’EVOLUZIONE
Come promesso dal Tennis Club Roseto e dal suo Direttivo, il Circolo ha finalmente un nuovo campo coperto. La struttura, ultimata qualche giorno fa, è in legno lamellare e la superfice di gioco in terra rossa, il fiore all’occhiello dell’impianto sportivo di via Fonte dell’Olmo. Realizzato per venire incontro alle richieste di gioco, soprattutto nel periodo invernale, sarà inaugurato sabato 8 novembre alle ore 17,00.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
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l Tennis Club Roseto rappresenta, per tantissimi sportivi, rosetani e non, un punto di riferimento ed un efficace esempio di come promuovere al meglio la disciplina del tennis, uno dei pochi sport che può essere praticato a qualsiasi età. Il Tennis Club Roseto gode di un’ottima struttura che comprende: • 4 campi in terra rossa all’aperto
• 1 campo in terra rossa al coperto (in legno lamellare) • 2 campi in Super Soft al coperto (in legno lamellare) • 1 campo in erba sintetica polivalente (tennis e calcetto) • Palestra • Sauna • Club house con sala TV • Tavolo da ping pong. Da qualche anno è stata potenziata ancora di più l’opera di sensibilizzazione e promozione sul territorio, che ha introdotto la pratica del tennis in tutte le scuole del Comune di Roseto. Le attività pomeridiane e serali prevedono corsi per bambini e ragazzi dai 5 anni (minitennis, il divertente gioco-sport finalizzato allo sviluppo psicofisico-motorio dei bambini) in su e Scuola per Adulti, con un Team di istruttori e preparatori qualificati F.I.T. I corsi sono orientati per ragazzi e adulti nelle seguenti categorie: • principianti • perfezionamento • preagonismo • agonismo
Oltre alla sua attività sportiva il TC Roseto ospita appuntamenti aperti alla città, con attività per la famiglia e per tutte le fasce di età. Un nuovo polo del benessere e del divertimento, i cui molteplici spazi si adattano a qualsiasi tipologia di evento. “Il Tennis Club Roseto – ha sottolineato il Presidente Luigi Bianchini – ha da sempre operato al fine di avvicinare i giovani alla pratica del tennis, cercando di conciliare la sua dimensione economica con quella popolare, educativa e sociale. Tuttavia, il nostro impegno è finalizzato a consentire a tutti, giovani e meno giovani, di giocare a tennis che, praticato in un ambiente accogliente come il nostro, può favorire anche la socializzazione, oltre ad un sano stile di vita. E la realizzazione del nuovo campo coperto è stato uno degli obiettivi che ispira la nostra attività. Ora – conclude Bianchini - vi aspetto numerosi all’inaugurazione che si terrà sabato 8 novembre”.
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Protezione della costa
finalmente i lavori!
Con un anno di ritardo sono iniziate le opere di conservazione e tutela del litorale rosetano. La sistemazione delle scogliere, la chiusura dei varchi e il potenziamento delle barriere soffolte interesserà tre tratti, compresa la frazione di Cologna Spiaggia. Previsto un investimento complessivo di 3milioni e 740mila euro. Il primo intervento riguarda la zona sud
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ono iniziati nei giorni scorsi i lavori di protezione e difesa della costa attraverso la ricarica delle scogliere e la chiusura dei varchi. Il Comune di Roseto ha ottenuto 3 milioni e 740 mila euro di Fondi FAS dalla Regione per potenziare il sistema di difesa della costa attraverso le scogliere. Il primo blocco dei lavori è quello relativo all’intervento denominato “Roseto Sud” sul Lungomare Trieste, in prossimità del Porticciolo Turistico, zona fortemente caratterizzata da fenomeni di erosione e da gravi criticità che si manifestano durante le numerose mareggiate invernali, complice anche la
vicinanza del fiume Vomano. Il costo complessivo di questo intervento ammonta a quasi 740 mila euro e durerà circa 60 giorni. “Si tratta di un’importante opera che darà una decisiva risposta ai problemi dell’erosione lungo la fascia costiera”, ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Fornaciari, “contribuendo in maniera significativa alla tutela del territorio e delle attività turistico-ricettive. L’argomento venne affrontato in occasione di un convegno che si tenne a Roseto, al Palazzo del Mare, nel novembre di
un anno fa. Il tema era “La politica dei fatti. Cambiare la città: Presentazione dei lavori di ricarica delle scogliere con la protezione della costa di Roseto”. Anche se con un anno di ritardo sono finalmente partiti i lavori di protezione sulla costa, una iniziativa importante per la salvaguardia del litorale nei vari tratti più colpiti dall’erosione, un risultato molto rilevante per Roseto. A stretto giro verranno concluse anche le procedure relative all’aggiudicazione dei lavori a Cologna Spiaggia, zona Pineta Mazzarosa e Roseto Centro, segnatamente al tratto costiero da piazza Filippone Thaulero all’area Circense. Qui i ritardi sono dovuti ad un ricorso presentato da una ditta che non si è aggiudicata la gara d’appalto. In attesa del pronunciamento definitivo della giustizia amministrativa, i lavori non possono iniziare. Ma secondo lo stesso assessore Fornaciari è solo questione di settimane. Le opere di sicuro verranno realizzate e completate prima della prossima stagione estiva.
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Villa Paris
“divorata” dalle ruspe Il cartello che indica cosa verrà realizzato al suo posto
Abbattuto l’edificio costruito tra la fine del 1800 e gli inizi del ‘900. Nonostante i tentativi da parte di liberi cittadini e associazioni, il Comune ha autorizzato i lavori. Al posto dell’immobile sorgerà un moderno complesso di 12 appartamenti. La Sovrintendenza ai Beni Architettonici rimprovera all’amministrazione di Roseto di non aver fatto nulla per inserire l’edificio tra i beni di pregio
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illa Paris è stata demolita. Nonostante le iniziative popolari che in qualche modo hanno cercato di impedire che l’edificio, risalente agli inizi del ‘900 (per alcuni in realtà sarebbe stato costruito alla fine del 1800), venisse raso al suolo, l’impresa costruttrice ha portato avanti il suo progetto dopo che l’ufficio tecnico ha rilasciato l’8 ottobre scorso tutte le autorizzazioni. In meno di tre ore la Villa è stata ridotta ad un cumulo di macerie (una parte dei mattoni è stata recuperata e rivenduta) e al suo posto ora sorgerà un complesso residenziale con 12 appartamenti. L’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico erano finiti recentemente nell’occhio del ciclone per aver autorizzato l’intervento sulla scorta delle norme vigenti che riguardano il Piano Regolatore, ma anche tenendo conto di una legge regionale, il famoso Piano Casa. La Soprintendenza ai Beni
Architettonici nelle settimane scorse aveva sottolineato attraverso un documento, inviato al sindaco Enio Pavone e al dirigente responsabile l’architetto Lorenzo Patacchini, che Villa Paris non era stata inserita nell’elenco dei beni immobili di pregio, che nessuna amministrazione ne aveva fatto richiesta. Quindi, non essendo stata inserita nell’elenco degli immobili di pregio, la villa non era sottoposta ad alcun vincolo. Il sindaco ha ribadito che è stata semplicemente applicata la legge, nel rispetto, inoltre, del Prg vigente. Tut-
tavia, proprio recentemente la stessa Soprintendenza ha in qualche modo bacchettato l’amministrazione comunale per non aver fatto nulla per evitare che Villa Paris venisse considerata un bene immobile caratteristico, da inserire in quel famoso elenco, dando in qualche modo ragione a quanti, sino al giorno stesso dell’abbattimento, si erano prodigati affinché la struttura non venisse trasformata in un cumulo di macerie per far posto ad un moderno edificio. Una magra consolazione per Marco Borgatti, uno dei primi a scendere in campo a difesa di Villa Paris. La speranza è ora quella di veder preservato quanto meno il verde che abbelliva la villa. Ci sono un pino secolare, delle magnolie, tanto verde che danno lustro a tutta quest’area. La ditta che sta realizzando le opere ha assicurato che il patrimonio arboreo non verrà intaccato e che andrà quindi ad adornare la nuova struttura. Almeno questo…
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di Manuela Martella
Via libera ai nuovi incarichi
ai consiglieri delegati Approvata la modifica allo Statuto comunale. Filiberto Di Giuseppe, Antonio Norante, Romano Iannetti, Giuseppe Tuccella e Alberto Caporaletti avranno incarichi specifici alleggerendo il lavoro agli assessori
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ra è ufficiale, alcuni consiglieri comunali di Roseto avranno le loro mansioni grazie alla ridistribuzione di alcune deleghe. Superato infatti l’inghippo burocratico che aveva congelato, per qualche settimana, l’iniziativa del sindaco Enio Pavone a proposito del rimpasto con incarichi ai consiglieri delegati. Con l’approvazione dell’integrazione dell’articolo 16, che di fatto apporta una modifica allo Statuto comunale, sarà possibile per il primo cittadino assegnare nuovi ruoli, così come aveva annunciato qualche giorno fa, dando seguito al percorso di rinnovamento tracciato dopo il vertice di Montepagano. Grazie a questa variazione, dunque, sarà possibile, una volta completato l’iter ufficiale, affidare alcune mansioni a coloro che vorranno affiancare il primo cittadino purché, come prevede la legge in materia, le attività “non comportino l’adozione di atti di rilevanza esterna e compiti di amministrazione attiva, limitate ad approfondimenti collaborativi per l’esercizio delle predette funzioni da parte del sindaco che ne è titolare”. Così, come annunciato dal sindaco durante il Consiglio dello scorso 4 settembre, per completare la squadra di lavoro, al consigliere Filiberto Di Giuseppe andranno le deleghe all’autoparco e alla viabilità, al consigliere Antonio Norante le deleghe al turismo, alla co-
municazione ed ai rapporti con la Regione Abruzzo, al consigliere Romano Iannetti le deleghe alla manutenzione del territorio, al verde pubblico ed alla dismissione dei beni comunali inutilizzati, al consigliere Giuseppe Tuccella le deleghe alle attività produttive ed agli affari generali e al consigliere Alberto Caporaletti la delega all’edilizia privata. “Malgrado qualcuno abbia provato, come sempre in malafede, a gettare fumo negli occhi su questa vicenda” ha detto Pavone “possiamo dire che tutto si è concluso come previsto e, non appena saranno compiuti tutti i passaggi previsti per legge, la nostra squadra amministrativa si arricchirà dell’importante contributo di questi consiglieri che voglio ringraziare, al pari degli altri, per il supporto che sapranno darmi nello svolgimento di questi importanti compiti amministrativi. Sono infatti sempre più convinto che l’unione e la condivisione del percorso politico-amministrativo siano le chiavi per implementare la nostra azione e migliorare la gestione della nostra città”. Il riferimento è alla polemica sollevata subito dopo il Consiglio del 4 settembre, da Scelta Civica che aveva fatto notare che la procedura era legittima per Comuni con meno di 15mila abitanti, non per Roseto. Da qui, pertanto, la necessità di modificare il regolamento.
Romano Iannetti
Giuseppe Tuccella
Filiberto Di Giuseppe e Antonio Norante
Alberto Caporaletti
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Politica
Grillo tra fischi e mozziconi di sigarette Essere deputati e senatori non è sufficiente né per invertire il trend né per trasformare un sistema che marcio nel midollo lo era da tempo, in quanto dentro il Palazzo si agisce come gli inquilini abituali decidono di fare di William Di Marco LA PRIMA ORA DEL MOVIMENTO - La nascita del MoVimento 5 Stelle ha rappresentato un vero e proprio scossone nel panorama politico italiano. Quando per la prima volta si affacciò Beppe Grillo, nella piazza virtuale fatta di nuove proposte da mettere in circolazione, i commenti positivi furono quasi del tutto unanimi, poiché il vento della protesta stava crescendo e insieme ad esso quello dell’antipolitica. Tutti quei giovani che si ritrovarono negli spettacoli del guru genovese (compresi molti abruzzesi presenti ai due appuntamenti al palasport rosetano), iniziarono a pretendere qualcosa in più, facendo della rete e del Web il loro veicolo preferito di trasmissione delle idee. Ma il gruppo grillino voleva restare tale e non uniformarsi al decrepito mondo dei partiti, che già erano in forte discesa nel gradimento della gente. Tutto ciò andava a cozzare con i “movimentisti” della prima ora, i quali volevano entrare dentro la stanza dei bottoni e contare nelle decisioni delle varie amministrazioni locali e regionali, tralasciando quelle provinciali, dal momento che Grillo e soci avevano considerato questo ente del tutto inutile. Venne il tempo, dunque, per il MoVimento di presentarsi alle Regionali per poi giungere alle Politiche del 2013. I GUAI DI GRILLO-CASALEGGIO - Lì sono iniziati i guai per la coppia Grillo-Casaleggio e purtroppo tale previsione fu da noi (su queste pagine) anticipata. Il concetto era molto semplice. Se ci si uniforma alla politica esistente, con la quale non si vuole avere niente a che fare e che è titolare dei tempi e dei modi (leggi e normative) a cui far riferimento, si finisce per essere risucchiati in un vortice che fino a poco tempo prima si era combattuto. Essere deputati e senatori non è sufficiente né per invertire il trend né per trasformare un sistema che marcio nel midollo lo era da tempo, in quanto dentro il Palazzo si agisce come gli inquilini abituali decidono di comportarsi. In altre parole il piccolo consiglio che demmo a questa
nuova forza che si affacciava alla politica nazionale, era quello di lottare affinché potessero essere cambiati da fuori sia tutta l’ossatura Costituzionale sia l’architettura gestionale della cosa pubblica, invocando da subito, come forza nuova e propulsiva con grande seguito giovanile, un’Assemblea Costituente per modificare una volta per tutte le regole del gioco. Dicemmo pure che se ciò non fosse avvenuto, quelle stesse norme che occorreva cambiare, avrebbero tritolato dal di dentro gli ingenui artefici di una “rivoluzione” che sarebbe tracimata in demagogia pura. In tal senso facemmo riferimento a tutti quei movimenti che nel corso degli ultimi settant’anni avevano cercato di fare la stessa cosa, proponendosi come il nuovo che avanza, ma che immancabilmente vennero fermati dalle sabbie mobili romane. Successe, per iniziare, a Guglielmo Giannini con “L’Uomo Qualunque”, per poi continuare con la Lega Lombarda e anche con il liberalismo di Forza Italia. RENZI È PIÙ MOVIMENTISTA - Morale di tutta questa storia è che quel movimentismo che tanto aveva esaltato il comico ligure è stato offuscato da un dinamismo ancora più dirompente dell’attuale Presidente del Consiglio, che ha ridimensionato qualsiasi prospettiva innovativa da parte dei 5 Stelle. Matteo Renzi è andato a prendersi i voti tra i delusi grillini, proponendo una velocità d’azione ben più efficace sotto il profilo mediatico, rispetto al’avversario ligure. E così proprio quel populismo intriso di demagogia del gruppo pentastellare è stato rispedito al mittente da parte della gente che è stufa del potere in sé. E chi di populismo ferisce, con la stessa arma dopo patisce. Dal Circo Massimo di Roma, domenica 12 ottobre è stata lanciata la sfida contro la classe politica che poco si era attivata per Genova, annunciando che nemmeno il giorno dopo (lunedì), ma addirittura martedì i parlamentari grillini
sarebbero stati nel capoluogo ligure con il loro capo. A parte l’inopportunità di simili dichiarazioni verso una popolazione affranta, avvilita e stufa delle promesse, ma la presenza dei deputati arrivava a cinque giorni dal disastro. E così Grillo, assimilato alla politica più demagogica e stantia, si è preso una bordata di fischi e proteste, proprio lui che è nativo della zona. Ma come si fa ad arrivare con lo scooter e dire: “Sono con voi”, mentre gli altri stanno a spalare il fango? E così i video sono stati impietosi e le proteste non sono mancate. Però l’ex comico se l’è presa con la solita stampa corrotta (se non fosse stato per la stampa tradizionale, che gli ha fatto da cassa di risonanza, Grillo avrebbe preso la metà dei voti!). A quel punto egli stesso ha mandato sul suo blog un altro video, in cui si vede che l’accoglienza dei genovesi è stata diversa. Purtroppo i suoi interlocutori, in quella occasione, erano tutti minorenni (o quasi), cioè degli studenti che lo stavano ad ascoltare, così da sfruttare l’ingenuità di chi solitamente, per questione di privacy, non viene nemmeno mandato in onda. E poi via con un altro filmato dove Grillo, vestito di chiaro e perfettamente immacolato, prende un pezzo di asta infangata e la porta su un camion. Così si vuol far passare lo slogan: “Anche noi siamo gli angeli del fango”. Il MoVimento 5 Stelle non ha bisogno di questi vecchi escamotage che sanno molto di insulsa e vecchia politica. PLAUSI A GRILLO - Invece al Circo Massimo ci è piaciuto vedere quelle che erano le motivazioni e le azioni dei pentastellati della prima ora. Alla fine della kermesse durata tre giorni, il grande spazio romano era più pulito di prima. Per terra non c’era nemmeno una cicca e tutti hanno ripulito l’ambiente evidenziando un grande senso civico. Quell’atteggiamento non solo ha ricevuto il nostro plauso, ma potrebbe essere una base etico-comportamentale da cui iniziare. Perché non buttare la carta per terra è un punto di partenza importante per qualsiasi società che si prefigga di rispettare l’ambiente, le cose e con esse le persone che in quel contesto vivono.
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TARI - TASSA SUI RIFIUTI RISULTATO STORICO:
C’È CHI PAGA MENO DELLO SCORSO ANNO TUTTI I VANTAGGI E LE RIDUZIONI INERENTI I TRIBUTI APPROVATI DALL’ AMMINISTRAZIONE PAVONE
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l Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi ha approvato le aliquote della Tasi, l’imposta sui servizi indivisibili, (pubblica illuminazione, manutenzione del verde, polizia municipale, ecc…) e della Tari, la tassa sui rifiuti che a partire da quest’anno, a Roseto, sostituisce la Tarsu,tributi previsti dalla Legge di stabilità per l’anno 2014. L’Amministrazione Comunale ha deliberato l’applicazione dell’aliquota del 2,5 per mille della Tasi, invece dell’aliquota del 3,3 per mille, in modo da ridurre il più possibile l’impatto sulle famiglie di questa nuova tassa che, di fatto, per le prime case ha preso il posto dell’Imu (che aveva ripristinato l’Ici eliminata dal governo Berlusconi). Il calcolo di quanto dovrà essere versato può essere fatto consultando il sito del Comune www.roseto.org. Per quanto riguarda la Tari-tassa sui rifiuti è opportuno evidenziare le decisioni prese dal Sindaco e dalla Giunta e successivamente approvate dal Consiglio Comunale con i voti favorevoli della maggioranza. La linea seguita dall’Amministrazione Comunale è stata quella di riequilibrare le tariffe che si sarebbero potute applicare in base alla normativa vigente, in quanto si è tenuto conto delle difficoltà che stanno incontrando i settori trainanti dell’economia rosetana. Il Sindaco e la sua maggioranza sono convinti di aver ottenuto un importante e significativo risultato, il migliore in assoluto tra i comuni
della provincia di Teramo, contenendo al minimo gli aumenti, oltre a giungere alla diminuzione delle tariffe per molte categorie di importanti settori produttivi. Per capire meglio il risultato a cui si è giunti a seguito delle scelte fatte dalla maggioranza di centro-destra è opportuno fare alcuni esempi. Le autorimesse ed i magazzini senza vendita diretta pagheranno il 36,29% in meno dello scorso anno (esempio: un magazzino di mq 795, invece di pagare € 4.784 come nel 2013, pagherà nel 2014 € 2.807); campeggi e distributori di carburanti il 14,19% in meno (esempio: un campeggio di mq 20869, invece di pagare €105.747 come nel 2013, pagherà del 2014 € 84.258); Gli alberghi con ristorazione l’8,38 in meno, quelli senza ristorazione il 19,53% in meno (esempio: un albergo di mq 395 invece di pagare € 3.019 come nel 2013, pagherà € 2.664); Le attività industriali con capannoni di produzione il 7,31% in meno (esempio: un capannone industriale di mq 919 invece di pagare € 6.910 come nel 2013, pagherà € 6.016); Le attività artigianali di produzione il 9,26% in meno. Ma anche gli aumenti sono stati notevolmente ridotti a seguito delle oculate scelte del Comune. Ad esempio: ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio che, in base alla legge approvata dall’attuale governo nazionale targato Partito Democratico,
avrebbero avuto aumenti del 231,89%, subiranno un aumento limitato al 65,76%. Ristoranti, pizzerie, pub e trattorie, subiranno un aumento del 10,19% invece dell’aumento del 120,64% previsto dalla legge e dalle proposte del PD di Roseto. Bar, caffè e pasticcerie invece dell’aumento del 72,59% previsto dalla legge o, peggio ancora, del 73,08% proposto dal Partito Democratico di Roseto, subiranno un incremento del 12,31%. Attività artigianali come i parrucchieri invece dell’aumento del 35,72% avranno un rincaro del 15,74%. Gli stabilimenti balneari invece del 47,17% di aumento pagheranno in più solo il 6,74% . Le tariffe approvate prevedono, tra gli altri, aumenti dell’83,10% per gli Ipermercati e del 33,42% per le farmacie. Per Banche ed Istituti di credito, mentre l’applicazione della legge avrebbe portato ad una riduzione di un -18,30% in confronto alla tariffa del 2013, la scelta dell’Amministrazione per quest’anno è stata di aumentare la tariffa con un +22,60%. Con l’ampliamento della raccolta porta a porta a tutta la città dipenderà dai cittadini di Roseto, attraverso l’attuazione della raccolta differenziata, il raggiungimento dell’obiettivo del 65/70 % di raccolta differenziata che, a seguito del minor costo del conferimento in discarica e negli impianti di compostaggio, potrà permettere la riduzione della Tari-tassa sui rifiuti fin dal prossimo anno.
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- 20% PER TUTTI
Sono previste importanti riduzioni relative ai rifiuti urbani per i soggetti che che già provvedono a proprie spese allo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi in veste di produttori degli stessi.
SIa le utenze domestiche che le utenze non domestiche potranno usufruire di una ulteriore riduzione del20% della Tari - Tassa sui rifiuti se si doteranno delle compostiere per l’organicoper la produzione di compost da utilizzare nei giardini e negli orti ecc. di pertinenza dell’abitazione o della struttura produttiva (Nel prossimo numero andremo ad approfondire l’argomento riguardante il compost e le compostiere)
LA TARI- TASSA SUI RIFIUTI APPLICATA PER LE FAMIGLIE: ABITAZIONE
La tariffa relativa alla Tari - Tassa sui rifiuti si applica in misura ridotta alle UTENZE DOMESTICHE che si trovano nelle seguenti condizioni:
ABITAZIONE
NOVITA’ proposta dalla attuale amministrazione
NOVITA’ proposta dalla attuale amministrazione
ABITAZIONE
AUMENTATO FINO A 40MILA EURO
NOVITA’ proposta dalla attuale amministrazione
Senza titolo-4 1
21/10/2014 14:37:15
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IE CUR IOàS&IZ Notizie)
(tra Curiosit
a cura della redazione Cerchi Concentrici Promotor
Perché via Lincoln sul lungomare centrale di Roseto si chiama così?
Rimaniamo ancora sul lungomare centrale di Roseto, dopo aver dedicato nello scorso numero il primo approfondimento a questa parte importante della città. La strada parte dal lungomare Pasquale Celommi, per poi confluire su viale Roma e finire verso la ferrovia. Diverse sono le case nella parte più a ovest, mentre prima di queste c’è una pineta storica, molto utilizzata per le passeggiate peripatetiche. Abraham Lincoln fu il sedicesimo presidente degli Stati Uniti (dal 1861 al 1865) e fu il principale artefice della vittoria degli unionisti nella guerra di secessione americana e dell’abolizione della schiavitù. Nato a Hodgenville, in Kentucky, il 12 febbraio 1809 da una famiglia di pionieri, intraprese gli studi giuridici, guadagnandosi ben presto una solida reputazione per la sua onestà. Nel 1833 fu eletto deputato al parlamento dell’Illinois. Nel 1860 i repubblicani lo candidarono alla presidenza: ottenne la maggioranza dei voti ed entrò nella Casa Bianca. Subito
dopo la vittoria, intraprese i primi passi per staccarsi dall’Unione. Lincoln si mostrò aperto al dialogo ma rifiutò di prendere in considerazione un’eventuale estensione della schiavitù. Nel febbraio del 1861 sette stati sudisti si separarono formalmente dall’Unione; altri stati del sud seguirono il loro esempio e scoppiò la guerra che si concluse nel 1865 con la vittoria dei nordisti. Già nel 1862 il presidente emanò il proclama di emancipazione che liberava gli schiavi e autorizzava la creazione di unità militari di colore. Lincoln, però, era determinato a porre l’emancipazione su una base permanente e nel 1864 propose l’introduzione di un emendamento contro la schiavitù nella Costituzione. Tale emendamento venne accettato dopo la sua rielezione, nel 1865. Un fanatico sudista, John Wilkes Booth, preoccupato dell’eventualità che i neri potessero ottenere il diritto di voto, il 14 aprile del 1865 ferì mortalmente Lincoln, a Washington. Fu dichiarato morto la mattina del giorno seguente.
A Morro d’Oro torna la psicologia a scuola
ISTITUTO COMPRENSIVO NOTARESCO
Via D.Alighieri, 26 – 64024 NOTARESCO (TE) 085/8950260 - 085/8950261- 085/8950262 Fax 085/8950262 C. F. 81001970672 C. M. TEIC83500T
Lo Psicologo: un Amico a Scuola SERVIZIO INTERNO di PSICOLOGIA SCOLASTICA ad APPROCCIO SISTEMICO A. S. 2014 - 2015
Con il titolo “La Psicologia: un amico a scuola”, ritorna un progetto che negli ultimi anni ha avuto un notevole riscontro. In pratica l’associazione “Informazione psicologica”, unitamente al’Istituto Comprensivo di Notaresco e all’associazione “Chico Mendez” di Morro d’Oro, ha messo su un nuovo percorso (Servizio interno di psicologia scolastica ad approccio sistemico) aperto agli studenti e ai genitori. Grazie alla disponibilità del dirigente scolastico, dott.ssa Antonietta Battelli, il servizio è stato attivato già dal mese di settembre e durerà fino al giugno del 2015 con il seguente orario: lunedì e martedì (ore 9:00-12:00) presso la scuola primaria di Notaresco (tel. 085.895.02.62); mercoledì (ore 9:00-12:00) presso Scuola Primaria di I grado di Morro d’Oro (085.895.279); Giovedì (ore 9:00-12:00) presso la Scuola Primaria di Pagliare (085.804.14.50). Gli incontri sono coordinati dalla dott.ssa Nicoletta Maggitti.
della Dott.ssa Nicoletta Maggitti
All ’avanguardia dell’innovazione a scuola! Presentazione delle attività del Servizio venerdì 17 ottobre 2014 alle ore 17 presso i locali della Scuola primaria di Notaresco. Evento patrocinato:
IE CUR IOSIZ Notizie)
(tra Curiosità &
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I Ragazzi di una volta 16:
Compagni di classe di una V Elementare di tanti anni fa
Rivedersi dopo tanti anni, per ricordare i giorni di scuola? È un classico di tutti quei bambini di un tempo, che poi divenuti grandi, vogliono passare una serata insieme per rielaborare i giorni “felici” (la nostalgia qui c’entra parecchio) trascorsi tra i calamai e l’odore delle matite appena temperate. Così nel 1993 i vecchi compagni di classe
di una V Elementare fecero una rimpatriata, per dare uno sguardo al passato e commentare il tempo che fu, grazie a una lente che volutamente era deformante, ma che rendeva tutto più bello. Nella foto si riconoscono: da sin. Giuseppe Giorgini, Vincenzo Belisari, Mario Di Leonardo, Piero Addari, Arnaldo Giunco e Italo Savini.
Il “Volontariato in stazione”: la nuova sede del Pros Pineto Approda a Pineto il progetto “Volontariato in stazione” che vede protagonista la pubblica assistenza Pros Onlus. Infatti lo scorso 7 ottobre alla presenza della Giunta Comunale di Pineto, il funzionario delle FRI, Francesco Stornelli, ha consegnato le chiavi della nuova sede dell’associazione al presidente Anselmo Candelori. Dal protocollo d’intesa tra Ferrovie dello Stato Italiane (FS), Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Csvnet (Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il volontariato) nasce il progetto “Volontariato in stazione”, volto alla concessione e all’utilizzo da parte delle associazioni di volontariato delle stazioni cosiddette “impresenziate” (stazioni dove non è più necessaria la presenza fisica di personale ferroviario, in quanto gestite a distanza da sistemi tecnologici). “Sarà un’occasione - ha dichiarato il presidente Anselmo Candelori - per rendere di nuovo viva la nostra stazione, rendendola un punto di riferimento per i cittadini, i turisti e le istituzioni locali. Avere finalmente una sede in un punto strategico per il territorio è un avvenimento che ci inorgoglisce e ci incoraggia ad andare avanti. Appresa la notizia del progetto, ci siamo messi subito al lavoro per presentare il nostro programma, che è stato immediatamente accolto
positivamente dall’Ingegnere designato dalle Rete Ferroviaria Italiana. Un ringraziamento va al CSV di Teramo”. In una nota, il presidente di Anpas Abruzzo Serafino Montaldi aggiunge: “Quello raggiunto è un traguardo importante che dimostra grande sensibilità al mondo del volontariato. Un passo che porterà a risultati importanti nella qualità e interazioni delle azioni che il volontariato mette in campo ogni giorno per soddisfare i bisogni crescenti della nostra comunità”.
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(tra Curiosità &
A Roseto torna il Teatro Comico: lezioni gratuite per il mese di ottobre Torna a Roseto degli Abruzzi, per la quarta edizione il “Laboratorio di Teatro Comico”. Il corso è ideato e condotto da Mario Villani, regista, autore e attore fondatore della compagnia teatrale abruzzese “Il Draghetto”, dal 1989 specializzata in teatro per ragazzi, teatro comico, teatro di figura e teatro di strada. Un’occasione unica per adulti da 16 anni in su, dedicata a chi ha voglia di confrontarsi con il pubblico, di esercitarsi con un sano “fitness” delle emozioni, di divertirsi e mettersi in gioco ma anche di approfondire le tecniche del comico. Venti saranno le lezioni che si terranno da ottobre ad aprile 2015 (dalle ore 21.00 alle ore 22.30), una volta a settimana, per fare teatro, conoscere le tecniche di reci-
tazione e di improvvisazione, imparare a costruire un personaggio, gestire le emozioni in scena, incontrare persone divertenti, mettersi simpaticamente in discussione. Gli incontri avranno luogo presso la Palestra Energy in via Michelangelo, 42 a Roseto degli Abruzzi alle ore 21. Per chi avrà voglia di confrontarsi con il pubblico, inoltre, a fine corso è previsto l’allestimento di uno spettacolo comico finale (ogni anno sempre molto apprezzato dal pubblico), con relative prove per la messa in scena. Per informazioni, costi e prenotazioni contattare il numero 347 3814182 oppure gli indirizzi villani@draghetto.it facebook: www.facebook.com/marvillani www.facebook.com/ildraghetto
Borse di studio agli alunni dell’Istituto Moretti del corso Cat-Geometri
Su iniziativa della ACND Srl, lo scorso anno scolastico, sono state bandite quattro borse di studio, di duecentocinquanta euro ciascuno, per i quattro alunni più meritevoli del terzo e quarto anno dell’indirizzo Cat (Geometri), sezioni A e B. Il quattro ottobre sono stati perciò premiati nell’Aula Magna dell’Istituto, alla presenza del dirigente, prof.ssa Elisabetta Di Gregorio, i vincitori Giacomo Savini, Antonella Carpegna, Alessandra D’Annunzio e Michele Gjoka, ai quali sono andati, oltre all’attestato e 250 euro cadauno, gli applausi e i complimenti dei com-
pagni, degli insegnanti e della dirigente dell’Istituto. La premiazione è avvenuta a conclusione di due mattinate di seminari tenutisi presso l’Istituto, lo scorso anno, sul tema “Applicazione di metodologie diagnostiche strutturali e caratterizzazione dei materiali”, con lezioni teoriche tenute dagli ingegneri Nicola Aretusi Danilo Ranalli ed applicazioni pratiche sul campo, eseguite con strumenti all’avanguardia messi a disposizione dal laboratorio ACND Srl. Alla parte teorico normativa, supportata da proiezioni esplicative ed esempi in Aula Magna, è seguita una parte
pratica, in cui i ragazzi direttamente si sono cimentati all’interno della struttura scolastica, con le numerose strumentazioni all’avanguardia messe a disposizione dal citato laboratorio. Durante la parte applicativa, i ragazzi divisi in gruppi e guidati, hanno potuto effettuare direttamente prove termografiche con una termo camera, rilievi magnetotermici con il pacometro per rilevare la posizione delle armature su alcuni pilastri della struttura scolastica, prove ultrasoniche per misure indirette delle caratteristiche elastiche e meccaniche di alcuni pilastri, prove sclerometriche su calcestruzzo con sclerometri, prove penetrometriche con pistola e sonda. I dati raccolti e tabulati dai ragazzi sono stati poi rielaborati e commentati criticamente. Il materiale e gli appunti raccolti serviranno da base per la successiva rielaborazione delle tesine richieste. Coordinatori del progetto sono stai i proff. Marco Trifoni e Angela Mascia.
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(tra Curiosità &
Si terrà giovedì 13 novembre prossimo la presentazione del libro Scritti (2007-2011) di William Di Marco
A metà novembre, dunque, ci terrà la presentazione dell’ultimo lavoro dello storico e docente William Di Marco, esattamente il 13 alle ore 17:30. La cornice sarà quella abituale delle ultime uscite, vale a dire la sala convegni del Centro Piamarta del S. Cuore. L’editore Domenico Verdone ha coinvolto, in qualità di curatori dell’introduzione, il responsabile culturale del Comune di Roseto Mario Giunco e l’ex preside del Liceo Saffo Antonio Di Felice. Sarà presente anche la scrittrice e attrice Daniela Musini che leggerà un brano specifico legato al Sacro Cuore.
Quanti sanno che a Roseto c’è la la Dan Europe (assistenza ai subacquei), realtà leader a livello mondiale?
Il volume è una raccolta di riflessioni, approfondimenti culturali, saggi brevi che l’autore ha scritto nel corso degli anni, esattamente dal periodo che va dal 2007 al 2011. Sarà un modo didascalico per ripercorrere parte della vita locale e di quella nazionale, sotto il profilo storico, letterario, sociologico, filosofico e politico. Come è già successo in passato, anche i proventi delle vendite di Scritti (2007-2011) saranno devoluti in un’opera di intervento nel sociale, con un atto di “bongenismo”. (LN)
L’integrazione con il territorio e l’impiego delle risorse che il contesto ambientale è in grado di offrire rappresentano un punto di forza per la DAN Europe. Si tratta di una fondazione internazionale che fornisce assistenza ai subacquei e conduce ricerche scientifiche per rendere l’immersione sempre più sicura. Proprio a Roseto, in Contrada Padune, è ubicata la sua sede amministrativa. La DAN, coordinata dalla dott.ssa Nuccia De Angelis, conta uffici in ogni nazione europea ed extra continentale e assiste i subacquei ad ogni latitudine con una rete di centrali d’allarme multilingue sempre attive, avvalendosi di operatori medici e paramedici e di centri iperbarici di avanguardia. Grazie al Fondo Benefico “Obermaier” effettua interventi a favore della collettività: a seguito dell’ultimo tsunami che ha devastato il Giappone, la fondazione ha predisposto e inviato un charter - con personale medico a bordo - per offrire sostegno alle popolazioni colpite e per coadiuvare la difficile operazione di identificazione delle salme. Sempre con il medesimo fondo propone una campagna per la prevenzione degli incidenti provocati dai natanti ai subacquei in immersione. Ed è proprio il caso di dire che si tratta di una realtà imprenditoriale di eccellenza nata e cresciuta a Roseto! (Martina Bidetta)
CI PIACE
IO NON RISCHIO, in tanti hanno aderito all’iniziativa della Protezione Civile “IO NON RISCHIO” – Buon pratiche di Protezione Civile”. L’11 e il 12 ottobre scorsi in Piazza della Libertà, a Roseto, sono state organizzate due giornate dedicate alla prevenzione della riduzione del rischio sismico. L’iniziativa faceva parte della campagna informativa nazionale sui rischi naturali ed antropici che interessano l’intero Paese realizzata da Protezione Civile, INGV, ANPAS e Reluis, in accordo con le Regioni ed i Comuni interessati,
a cui aderiscono 21 associazioni. Ad illustrare l’evento i volontari della Protezione Civile di Roseto e Morro d’Oro. La campagna di informazione è stata rivolta ai cittadini con l’obiettivo di promuovere un ruolo attivo nel campo delle prevenzione. I protagonisti di questa iniziativa sono stati altri cittadini, organizzati, formati e preparati, ovvero i volontari della Protezione Civile stessa. All’interno del gazebo allestito in piazza sono state date informazioni, si è cercato di educare la cittadinanza sulle buone pratiche da seguire in caso di rischi.
NON CI PIACE
A rischio chiusura gli uffici postali di Cologna Paese e Montepagano Si fanno sempre più insistenti le voci di una possibile chiusura degli uffici postali di Montepagano e Cologna Paese. L’allarme era stato lanciato già alcuni mesi fa dagli abitanti delle due frazioni di Roseto. Ma in questi ultimi giorni sembra che Poste Italiane abbia preso la decisione finale: nell’ambito di quella politica di risparmio e quindi di taglio dei costi di gestione, molti uffici periferici verranno soppressi. E il taglio prevede anche gli sportelli di Cologna e Montepagano. La questione è stata affrontata anche dalle forze politiche locali, in
modo particolare il Pd che ha chiesto un intervento del sindaco Pavone per scongiurare la soppressione. E’ chiaro che il primo cittadino non ha alcuna competenza in materia. Tuttavia, potrebbe essere inviato un documento ufficiale a Poste Italiane facendo notare che la chiusura dei due sportelli creerebbe grossi disagi alla popolazione residente, impoverendo ulteriormente le aree periferiche. Si era pensato ad un piano di rilancio dei due uffici, con soluzioni da proporre ai cittadini. Che fine abbia fatto, non si sa!
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Straordinario successo per l’iniziativa “Crudi, Cotti & Mangiati” organizzata dalle associazioni Brucare inlus e Mani in Pasta di Roseto. L’evento si è tenuto a Piane Vomano di Voltarrosto, Festival italiano di Permacultura “Crudi, Cotti & Mangiati”, primo appuntamento del ciclo di workshop dedicati alla permacultura e alle costruzioni. Hanno partecipato in tanti a questa manifestazione, a cui è andato il plauso anche degli amministratori rosetani. “Appuntamenti come questo aiutano a comprendere l’importanza della cura della terra”, ha detto il sindaco Enio Pavone, “e del ritorno
ad un’agricoltura più consapevole ed attenta alle necessità ed ai bisogni del territorio, anche attraverso i nuovi scenari dettati dalla bio-edilizia”. Il Comune di Roseto, intanto, continua a lavorare sul progetto di recupero dei terreni incolti sul territorio per poterli affidare, quanto prima, alle famiglie e alle persone bisognose, garantendo loro il supporto logistico e tecnico delle associazioni di categoria che offriranno loro un valido aiuto per l’avvio e la gestione delle coltivazioni.
CI PIACE
Mani in Pasta e Brucare onlus, associazioni da applausi
Che si debba garantire la quiete a chi ama il riposo non ci sono dubbi. Ma che si debba ogni volta contestare la “movida”, a Roseto sembra ormai andare di moda. A protestare è un comitato spontaneo di cittadini che lamenta gli schiamazzi che soprattutto il sabato sera interessano la zona centrale, quella di via Latini, per intenderci. Al sindaco Enio Pavone e è stato consegnato un esposto che è stato presentato anche al Prefetto e al procuratore. Nel documento si legge “i numerosi avventori anche giovanissimi, che affollano l’esercizio e che stazionano all’esterno dello stesso sino a tarda notte, anche oltre le 3.30, provocano una situazione di
schiamazzi e rumorosità diffusa tale da pregiudicare il riposo notturno e la tranquillità necessari per il benessere psico-fisico di noi cittadini che abitiamo nelle palazzine adiacenti e limitrofe”. Si chiede che “vengano disposti con urgenza i necessari accertamenti in loco nel rispetto di normativa vigente al fine di tutelare il pubblico interesse alla quiete, al riposo notturno e quindi alla salute dei cittadini rispetto agli altri contrapposti interessi in causa”. Le proteste a prescindere non ci piacciono, ma neppure gli schiamazzi notturni, perché denotato maleducazione di taluni giovani. La via di mezzo è sempre la soluzione migliore.
INFORMATIV A PER I CITTADINI
AR
Legge Regionale del 10 agosto 2012 n. 41 (BURA), che disciplina la materia funeraria e di polizia mortuaria cambia in modo radicale gli assetti dei compiti e delle funzioni in merito al trattamento del caro estinto. Ad esempio ora, per il periodo di osservazione, il trasporto del defunto – dall’ospedale a casa - è consentito prima delle 24 ore, previa documentazione. A riguardo, l’azienda Antonio Ruggieri S.r.l. garantisce il servizio di trasporto a costi contenuti, determinati in base all’impegno e, soprattutto, mette a disposizione presso i locali della sua azienda una sala di commiato a titolo gratuito. Inoltre, per ceneri e cremazioni ci sono tariffe ben definite, non elevate, se non inferiori a quelle di un funerale normale. La nuova Legge Regionale permette di conservare le ceneri privatamente o, se lo si desidera, è possibile disperderle in luoghi adatti. La nuova regolamentazione definisce, quindi, in modo chiaro le procedure in ambito mortuario. Pertanto è opportuno rivolgersi sempre a strutture specializzate che offrono servizi adeguati per tutte le esigenze, diffidando da chi non conosce le procedure e alimenta i costi ingiustificatamente.
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NON CI PIACE
La movida rosetana approda in Procura
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ROSETO
IL PUNTERUOLO ROSSO UCCIDE ALTRE PALME
Si allarga a macchia d’olio l’epidemia che sta colpendo il patrimonio palmicolo presente sul territorio rosetano. Altre piante, infatti, sono state attaccate dal terribile insetto, mentre gli interventi di disinfestazione e bonifica tardano a partire
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ontinuano ad ammalarsi le palme presenti sul territorio comunale di Roseto. Altri due alberi sono stati attaccati dal famelico punteruolo rosso che hanno ridotto l’interno del tronco in un ammasso granuloso, quasi una poltiglia, con pezzi di rami che si staccano con estrema facilità. L’epidemia si sta espandendo a macchia d’olio perché questa volta riguarda anche la frazione di Cologna Spiaggia. Sul lungomare sono presenti oltre 40 palme. Lo scorso anno una di esse venne divorata dal coleottero nordafricano. Dopo una prima bonifica dell’albero malato, si pensava ad un trattamento con prodotti adatti nella lotta al punteruolo rosso per preservare gli altri arbusti. Una forma di prevenzione per evitare che l’epidemia potesse espandersi anche alle altre
palme. Ma l’intervento tanto atteso non c’è stato. E così gli alberi continuano ad ammalarsi. La larva dell’insetto divora dall’interno il midollo della palma, uccidendola lentamente. Prima che diventi adulto, sembra che nel suo stato larvale il punteruolo rosso riesca a divorare oltre due chili di polpa di palma. E se si considera che ogni tronco può contenere anche 300 larve, facile supporre con che velocità l’insetto riesca a distruggere il patrimonio palmicolo. A Cologna Spiaggia altre due piante sono state di fatto inghiottite dal punteruolo rosso. Si tratta di alberi relativamente giovani, piantumati sul tratto nord del lungomare circa 15 anni fa, al termine dei lavori di realizzazione del nuovo marciapiede. Il problema è stato segnalato recentemente all’assessore Fabrizio Fornaciari il quale ha fatto sapere che sul territorio stanno per iniziare i lavori di disinfestazione. C’è però da affrontare ancora un’altra questione. Riguarda la potatura delle palme. Sul lungomare colognese il
lavoro, iniziato peraltro in ritardo, è stato eseguito solo a metà, interessando solo il lato nord del lungomare. Mentre per quanto riguarda gli alberi presenti sul tratto sud, l’intervento da parte della squadra di giardinieri non viene realizzato da almeno tre anni. E sono evidenti i rami secchi che pendono dalla chioma, con il rischio che prima o poi possano cadere in testa a qualcuno.
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alle delle Abbazie” è un progetto realizzato dall’Unione dei comuni “Colline del Medio Vomano” (Comuni di Basciano, Canzano, Castellalto, Cellino Attanasio, Cermignano, Penna Sant’Andrea), dai comuni di Castel Castagna, Morro d’Oro e Notaresco, in collaborazione con ITACA - Associazione per lo sviluppo locale. Esso intende promuovere e favorire il turismo religioso attraverso itinerari che colleghino le splendide abbazie e gli edifici religiosi presenti nelle valli dei fiumi Vomano e Mavone. Gli itinerari, pensati anche per attrarre i visitatori del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata di Isola del Gran Sasso, toccano le Abbazie di Santa Maria di Ronzano (Castel Castagna), San Salvatore (Canzano), San Clemente al Vomano (Guardia Vomano di Notaresco) e S. Maria di Propezzano (Morro D’Oro). Il percorso però consente di scoprire altri tesori nascosti come: le chiese di S. Maria del Soccorso (Penna Sant’Andrea), S.Maria a Porto Lungo (Basciano), S. Lucia (Cermignano), S. Maria La Nova (Cellino Attanasio) e dei SS. Pietro e Andrea (Castelbasso); la Riserva Regionale di Castel Cerreto (Penna Sant’Andrea) e la Torre triangolare di Montegualtieri (Cermignano). Fulcro del progetto è il portale www.valledelleabbazie.it che propone una georeferenziazione dei monumenti principali (catalogati per genere, area e importanza) e una speciale area per gli utenti che vogliono viaggiare virtualmente all’interno dei singoli monumenti. I tour virtuali saranno presenti contemporaneamente sul portale del progetto e su Google Maps. L’altissima qualità delle immagini dei tour virtuali consentirà anche un uso didattico propedeutico alla visita
La home del sito
www.valledelleabbazie.it
Siamo lieti di invitarla Siamo lieti a partecipare di invitarla a partecipare all'evento di presentazione all'evento didelpresentazione Progetto del Progetto "La Valle delle "LaAbbazie" Valle delle Abbazie" che si terrà il giorno che si19 terrà ottobre il giorno 2014, 19 ottobre 2014, dalle ore 16.00, dalle ore 16.00, presso l'Abbaziapresso di S. l'Abbazia Maria didi Ronzano. S. Maria di Ronzano.
w.abruzzoturismo.it www.abruzzoturismo.it
naturalmente tuo
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reale. E’ prevista la creazione di un QR code da allocare all’ingresso dei siti principali. Nel portale saranno presenti gli itinerari consigliati per la scoperta della Valle delle Abbazie e percorribili in auto, in bicicletta, a piedi o a cavallo. Le mappe saranno interattive e fruibili anche da dispositivi mobili. Il portale conterrà inoltre un diario/blog nel quale segnalare gli eventi, i servizi e le offerte degli operatori turistici dell’area che vorranno utilizzare il marchio “Valle delle Abbazie”, dotato di uno specifico regolamento. Altra realizzazione importante del progetto è un video documentario che racconterà la Valle delle Abbazie attraverso le immagini e i suoni catturati dal regista Stefano Saverioni. Ci sarà infine una guida turistica bilingue con informazioni pratiche sui luoghi da visitare, gli eventi e i servizi per visitatori e turisti. Quanto agli scenari di sviluppo, secondo gli orientamenti espressi dal forum degli attori locali insediatosi a Canzano il 27 settembre 2014, Valle delle Abbazie deve diventare un distretto culturale integrato e sostenibile che ponga la civiltà al centro. Un territorio che guarda al futuro con fiducia, considerando l’eredità del passato e la cultura di un popolo attento all’arte e alle tradizioni.
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Azioni programmate Completamento mappatura e segnaletica Costruzione di una rete degli operatori Costruzione pacchetti turistici Realizzazione laboratori didattici per le scuole Progettazione e realizzazione eventi Integrazioni con reti regionali, nazionali ed europee
ProgrammaProgramma della giornata: della giornata:
ore 16.00 - Saluti oreautorità 16.00 - Saluti autorità ore 16.20 - Presentazione ore 16.20 Itinerario - Presentazione Itinerario turistico religiosoturistico religioso ore 16.30 - Presentazione ore 16.30 portale - Presentazione portale "www.valledelleabbazie.it" "www.valledelleabbazie.it" ore 16.40 - Proiezione ore 16.40 del -video Proiezione documentario del video documenta "La Valle delle Abbazie" "La Valle delle Abbazie" ore 17.00 - Santa oreMessa 17.00 - Santa Messa
Realizzato con il cofinanziamento Realizzato con ildella cofinanziamento Regione Abruzzo dellaaRegione valere suAbruzzo risorse a valere su ri delle azioni autonome delledelazioni Progetto autonome Interregionale del Progetto “Itinerari Interregionale della FEDE”, “Itinerari della FED ai sensi del c.5, art.5 ai sensi L. 135 del /c.5, 2001 art.5annualità L. 135 /2005, 20012007, annualità 2008 2005, e 2009 2007, 2008 e 2
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II Sofia Di Simone
A chi andreste a raccontare che l’abito non fa il monaco? Certamente non a lei che è stata la signora dell’abbigliamento e che grazie ai suoi consigli, ha saputo vestire tantissime donne. Anche quando le consuocere volevano essere una più elegante dell’altra di William Di Marco
A soli quindici anni aveva messo in piedi la propria sartoria, perché l’intraprendenza non le mancava. E se per un corso di taglio dovette saltare l’esame a Roma, non fu la stessa cosa per quello sulle maglie, e quell’attestato capitolino lo conserva ancora gelosamente. Ma la curiosità dell’automobile seppellita ha veramente dell’incredibile
ricordi T Sofia Di Simone
rasparenza e riflettanza. Due concetti spesso antitetici, ma che possiamo ritrovare l’uno a fianco all’altro. È come porsi di fronte a una lastra di vetro in quei luoghi dove si interrogano le persone, senza che dall’interno nessuno si accorga di ciò che accade fuori, mentre all’esterno si osserva quello che succede nella stanza. E l’individuo si specchia da un lato in qualcosa che riflette la sua immagine e dall’altro la stessa immagine passa attraverso il vetro. Chi è fuori vede ciò che c’è dentro, ma allo stesso tempo è protetto per non farsi vedere da chi è all’interno. Certo, tutto appare un po’ complicato, proprio come nel gioco degli specchi riflettenti, che nello stesso istante proteggono per non farsi vedere e permettono di penetrare lo sguardo, come se quest’ultimo volesse andare in quell’oltre apparentemente non vedibile. Il ruolo di Sofia Di Simone, nella sua vita, è stato un po’ questo. Vedere cosa ci fosse oltre lo sguardo delle persone, permettendo a queste di vedersi in uno specchio come avrebbero voluto essere, vestendo un capo di abbigliamento perfettamente corrispondente alla loro immaginazione. Occorre, per l’appunto, osservare cosa c’è oltre, senza farsi notare, per consigliare meglio quello che la cliente aveva in mente di manifestare all’esterno, indossando uno dei suoi vestiti, scelti per l’occorrenza, che spesso erano cerimonie importanti a cui partecipare. Il sopraffino gusto estetico applicato alla moda ha fatto di Sofia Di Simone uno dei punti di riferimento di tutta la zona di Roseto e dei paesi limitrofi per quanto riguarda l’abbigliamento femminile. I suoi capi, oltre a essere delle vere primizie, appartenevano a quelle firme che dagli anni ‘50 in poi del secolo scorso si stavano facendo strada, per poi esplodere nelle decadi successive nel vero boom dello stile, capace di contribuire in modo deciso e determinato al fenomeno del “made in Italy”. Ho cercato di mettermi sempre al servizio della mia clientela - ci spiega oggi dall’alto della sua esperienza, in cui traspare anche un po’ di orgoglio per quello che si è riusciti a seminare nella vita - e
la soddisfazione più grande era che nei matrimoni riuscivo a soddisfare entrambe le mamme degli sposi, a loro dire una più bella dell’altra. E per arrivare a un traguardo così importante non poteva mancare una trafila di riti di passaggio, in cui la nostra protagonista si era cimentata a partire dalla tenera età di quindici anni. Da sarta, con un’esperienza da vendere quando era appena adolescente, divenne contemporaneamente magliaia, frequentando dei corsi specifici a Roma. Da queste due tappe si realizza l’idea di iniziare a vendere, e conseguentemente a consigliare, dei capi di abbigliamento della sartoria italiana, per dare a ogni sua cliente l’abito adatto alla circostanza. E non c’erano limiti al genere, poiché si passava dalla prima infanzia all’adolescenza, dall’età matura a quella più il là con gli anni. E poi c’era di tutto in quel grande (anche per estensione) negozio: mare, montagna, cerimonie, abiti da sposa, pellicce, intimo e per un periodo anche camicie e maglie per uomini. E oggi al solo pronunciamento del suo nome, per l’appunto “Sofia Abbigliamento”, viene in mente quell’emporio, in cui nell’evocazione del pensiero al femminile, senza età e fuori dal tempo, era sinonimo di qualità e di bellezza, di peculiarità e di splendore, di armonia e di equilibrio. Adesso Sofia è lì, pronta a dirci come sono andate le cose. Nata a Roseto o meglio Rosburgo. Intanto va chiarito subito una cosa. La mia famiglia di cognome fa De Simone, mentre io sono l’unica ad avere la “i” al posto della “e”. In pratica al momento della registrazione all’ufficio anagrafe ci fu l’errore. Come anche il fatto della data. Sono venuta al mondo il 19 novembre 1920, ma sui documenti la data di nascita è il 20 e quindi per me ormai vale quella. Il posto preciso in cui mia madre partorì è in via Colombo, in una casa posta all’incirca a metà della strada. Papà si chiamava Giuseppe e faceva il pescatore, il cui soprannome era “Lu Munac’”. La sua famiglia abitava nell’odierna via Latini ed era stata in Brasile, impegnata nelle coltivazioni di caffè. Mamma era Anna Fiorile,
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Roseto, inizio anni 20’. Sofia Di Simone all’asilo sito in via Manzoni
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Scerne di Pineto, 2 marzo 1941. Sofia Di Simone a passeggio con la bicicletta Roseto, 1941. Sofia Di Simone con il fidanzato Mario Gianassi. Nel dicembre dello stesso anno si sposeranno
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anche lei di Roseto e per tutta la vita ha fatto la donna di casa, accudendo i quattro figli. Oltre me, che ero la prima, c’erano Tommaso, poi Giuseppina e Giovanna. Dall’asilo alle Elementari. Intanto devo dire che la scuola mi piaceva ed ero anche abbastanza portata. Iniziai a frequentare l’asilo che era posto in via Manzoni. Alle Elementari andai nello stabile di via Milli e la mia maestra di riferimento fu la Di Bonaventura, anche se per un certo periodo ebbi anche Cesira Frisaldi e la Marcozzi. Compagni di quel periodo furono Giulia Passamonti e Lea Di Gianvittorio. Rimasi in classe fino alla classe quinta, senza però prendere la licenza, nonostante il maestro De Berardinis voleva che continuassi, dato il mio rendimento scolastico. Ma in quei giorni continuare era molto difficile e mio padre non voleva che lo facessi. Anzi, diceva che per quello che dovevo fare io, la licenza elementare non era indispensabile. Così mi ritirai prima di fare gli esami finali. Il suo destino, quindi, era già segnato. Possiamo dire proprio così, perché già all’età di undici anni iniziai a lavorare nella bottega di Angiolina D’Ilario per imparare il mestiere di sarta. Era un lavoro che mi piaceva e al quale mi sentivo essere portata. Restavo attratta dal taglio dei capi, dalle cuciture particolari, dall’assemblaggio di quei pezzi di stoffa. Feci in fretta a imparare, al punto tale che a quindici anni mi misi da sola e aprii una sartoria a casa. Dopo un brevissimo periodo passato in via Colombo, la mia famiglia si era trasferita nella zona centrale di via Manzoni, nei pressi di via Milli. Lì aprii il mio primo laboratorio e non mi stancavo mai di imparare quante più cose potevo. Iniziai a frequentare una scuola di taglio che era tenuta da una maestra che veniva da Roma. Volevo sapere tutti i trucchi del mestiere ed ero curiosa di capire fino in fondo le particolarità dei modelli. Infatti non perdevo una lezione, fino a quando arrivò il momento di fare l’esame, ma per sostenerlo sarei dovuta recarmi nella capitale. Era un passo troppo audace per mio padre che, pensandola molto all’antica, non volle che andassi a Roma e non se ne fece niente. I ricordi di quel periodo sono legati anche alla guerra? È impossibile non avere ricordi di una fase così tragica per l’Italia. Continuavo a lavorare a casa e non avevo soste, fino a quando, dopo l’8 settembre del 1943 quando fu proclamato l’Armistizio, dovemmo sfollare e andare via da Roseto. Non andammo molto lontano, perché ci rifugiammo in una casa di proprietà dei
Savini, tra S. Lucia e Pagliare di Morro d’Oro. Aspettammo che le cose si normalizzassero, fino a quando i tedeschi andarono via. Nel frattempo lei si era sposata. La data del mio matrimonio è il 22 dicembre del 1941. Mio marito, Mario Gianassi, con il quale ho avuto tre figli (cioè Mariolita, Franca e Fiorenza), era fiorentino, arrivato in Abruzzo con Giuseppe Savini, addirittura in bicicletta. Faceva l’autista della famiglia patrizia rosetana e di quei giorni mi ricordo un episodio curioso. I tedeschi si erano accampati a Roseto e requisivano tutto ciò di cui avevano bisogno. Dal cibo alle attrezzature, dalle derrate ai mezzi. Ecco che per poter salvare la macchina della famiglia Savini, mio marito scavò una fossa grandissima in cui letteralmente seppellì la vettura, in modo che non fosse preda dei militari. Scampato il pericolo, tutto ritornò nella norma e così l’automobile venne riportata alla luce. Villa Savini per lei rappresenta molto. Certo, perché appena sposati, andammo ad abitare nella casa a fianco l’edificio principale, sempre dentro il parco. Era la casa del custode e nell’abitazione trasferii anche il mio laboratorio. Erano anni difficili e mio marito - che vendeva le macchine per maglierie - mi offrì dei soldi per poter affrontare meglio la situazione, ma non li accettai, perché volevo farcela da sola. Appena dopo la guerra incrementai il lavoro. Ero dotata di uno spirito di iniziativa che nella vita mi ha sempre premiata. Iniziai anche a lavorare le maglie con delle macchine nuove. Feci un corso presso la “Universal Maschinenfabrik Dr. R. Schieber” di produzione germanica, fino a quando andai a Roma, questa volta con mio marito, per ricevere l’attestato, datato 4 settembre 1951, che custodisco gelosamente. Il mio perfezionamento mi permetteva di fare dei lavori particolari, che non sarei stata in grado di realizzare prima. Questo mi fece compiere un enorme salto in avanti rispetto alla concorrenza locale, al punto che nel mio laboratorio ormai ci lavoravano una decina, forse anche dodici ragazze, ripartite equamente tra sarte e magliaie. Tante delle mie lavoranti di allora si aprirono, successivamente, un’attività per proprio conto. Siamo in attesa della sua famosa attività. Ci siamo, il periodo è questo. Mentre portavo avanti il laboratorio, nel 1950 aprii il mio primo negozio di abbigliamento. Era collocato in via Garibaldi, angolo via Triboletti, dove in seguito la famiglia Zitti gestirà un supermercato. Avevo voglia di mettermi
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Roseto, anni ‘40. Una posa sull’erba di Sofia Di Simone
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Roseto, marzo 1941, piazza della Libertà. Sofia Di Simone, la prima a destra, con le sue lavoranti del laboratorio di sartoria
alla prova con dei capi di abbigliamento confezionati, in modo da far emergere tutto quel gusto che molti mi riconoscevano. Nel 1956, intanto, avevamo lasciato Villa Savini ed eravamo andati ad abitare in via Garibaldi, nei pressi della Villa Ponno, oggi Comunale. Quella che fu la nostra casa, fu trasformata dai Perozzi in un albergo. Anche la mia attività fu trasferita, questa volta in via Nazionale, nei pressi di piazza della Libertà. Ma tutto poi fu ricondotto a un unico indirizzo, quando nel 1962, dopo aver comprato una quota, costruimmo una palazzina di tre piani in via Felicioni, dove stabilimmo sia la residenza sia il negozio, questa volta molto grande, con un’ampia esposizione e un adeguato magazzino. E qui nasce “Sofia Abbigliamento”. È vero. A quel punto iniziai ad essere un punto di riferimento, non solo per la clientela che proveniva da Roseto, dall’entroterra, da Atri, da Giulianova, da Teramo, ma anche per i fornitori che si fidavano dei miei giudizi per le scelte delle collezioni future. Venivano da me delle case di moda con delle modelle, per farmi vedere in anteprima i loro capi. Al contempo partecipavo alle sfilate che si tenevano a Bologna, Padova, Firenze, Ancona. Purtroppo a 52 anni, esattamente il 22 luglio 1972, rimasi vedova. Mio marito ci lasciò a causa di un infarto. Riusciva ad accontentare tutti? Cercavo di farlo e molte delle mie clienti si fidavano totalmente dei miei consigli. Le soddisfazioni più grandi le avevo dopo i matrimoni o altre celebrazioni. Avevo vestito tutte e due le famiglie degli sposi ed entrambe rimanevano contente. Le consuocere mi ringraziavano di averle fatto fare bella figura, senza che nascessero contrasti. È ovvio che cercavo di non vendere capi uguali nella stessa città o paese e questo rendeva ancora più esclusivo il vestito. Un altro aspetto che mi appagava molto era l’attesa che il turista aveva per le collezioni invernali. Le facevo arrivare già nel mese di luglio, affinché molti villeggianti le potessero vedere in anteprima e comprarle, per poi portarle nelle città di provenienza. In altri termini, anticipavo un po’ quelle che erano le tendenze autunnali e invernali. Lei era famosa per delle marche che ha fatto conoscere in zona. Le grandi firme di oggi, negli anni ‘60 e ‘70 non c’erano, come non c’era la pubblicità odierna. Eppure quando iniziai a vendere “Luisa Spagnoli”, “Motta”, “Pellicce Foce” ed altri nomi fu una vera rivoluzione. Non trascuravo nessuno e quindi avevo un occhio di riguardo anche per i giovani, con i marchi “Max Mara”,
Roseto, 1956. Le tre sorelle. Da sinistra Mariolita, Fiorenza e Franca
“Marella”, “Anna Club”. Ad un certo punto iniziai a vendere maglieria e camicie da uomo, anche se lasciai il settore, dato anche la competenza del mio collega Roberto Ferri. Gli affari andavano bene e di commesse ne avevo diverse, soprattutto nel periodo estivo. Quando era il momento dei saldi, la gente rimaneva fuori e dovevo chiudere le porte, per poi fare entrare i clienti a gruppi. Insomma, ho avuto molte belle soddisfazioni, ho lavorato tantissimo, senza mai un giorno di chiusura. L’unico periodo di inattività è stato forzato, dovuto a un incidente che avemmo il 12 agosto del 1962 mio marito e io: rimanemmo ingessati dal collo ai piedi per diversi mesi. Poi anche le belle favole finiscono. Non avendo in famiglia chi continuava l’attività, preferii vendere. Dapprima il negozio continuò a rimanere in via Felicioni, poi si trasferì sulla Nazionale, per chiudere definitivamente nell’ultimo periodo. Alla cessione della licenza, gli acquirenti vollero continuare a tenere il nome di “Sofia Abbigliamento”, che per loro era una garanzia. Accettai di cuore. Dopo la vendita ho fatto alcuni viaggi, ma soprattutto mi sono riposata, cosa che non ho quasi fatto per niente da quando iniziai a lavorare all’età di undici anni. Oggi cosa può dirci della sua Roseto? Che è una città che amo, perché ha rappresentato tutto per me: la mia terra, i miei affetti, i miei cari e la mia attività lavorativa. La trovo molto bella e me la voglio ancora godere con i miei otto nipoti e dodici pronipoti. Adesso è il momento di selezionare qualche foto dall’album dei ricordi. I 174 centimetri di altezza rendono la nostra protagonista riconoscibile in ogni dove. Il fisico asciutto e i vestiti sempre curati erano un segno distintivo, sin da giovanissima. E quelle scelte oculate, negli anni, sono diventate un marchio di garanzia di chi, per vestire, si fidava esclusivamente di lei.
Roseto, anni ‘80. L’esterno del famoso negozio di Sofia Di Simone
Pubblicati: 1 Eleonora Filippone Thaulero; 2 Pasquale Zeppilli; 3 Sandro De Simone; 4 Domenico Di Battista; 5 Genovino Ferri; 6 Concetta Scaccioni; 7 Ettore Alcini; 8 Bruno Zenobio; 9 Mario Di Leonardo; 10 Romano Chiappini; 11 Pietro Iaconi; 12 Francesco Pincelli; 13 Maria Giunco; 14 Sante Mancini; 15 Camillo Mongia; 16 Raffaele Longo; 17 Lino Centola.
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foto: Mimmo Cusano
17 ANNI DOPO,
SPERANDO NELLA STESSA FINE Squali 0-4 come nel 1997/1998. Prossimo appuntamento casalingo domenica 2 novembre contro Treviglio, con la consegna della borsa di studio intitolata a Simone Marini
Curva Nord
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er digerire l’amaro calice del pessimo avvio di campionato, con 4 sconfitte consecutive, i tifosi del Roseto devono aggrapparsi alla teoria dei corsi e ricorsi storici, guardando al campionato 1997/1998 di 17 anni fa. Anche allora il Roseto era nella terza serie italiana – non c’erano gli americani e si chiamava B1 –
e anche all’epoca c’era coach Tony Trullo a guidare la squadra. Il Roseto Basket iniziò perdendo un derby alla prima giornata, proprio come in questa stagione, solo che non perse a Chieti, bensì in casa contro il Teramo (61-79). Poi, alla seconda di campionato, andò a perdere a Latina di un soffio (76-75). Altra beffa alla terza, con la sconfitta in casa contro Biella
Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere
per 82-83. Alla quarta di campionato, il crollo in trasferta a Vigevano, con i rosetani rullati per 70-57. La tifoseria, molto arrabbiata, andò a parlare a domicilio con i giocatori più rappresentativi (erano italiani e ci si capiva più facilmente di oggi), in vista dello “spareggio” salvezza fra il Roseto e il Torino – squadre entrambe a zero punti – che si giocò, all’attua-
Roset o
Yankiel Moreno
Pierpaolo Marini
le PalaMaggetti, il 26 ottobre 1997. La squadra piemontese era allenata da Romeo Sacchetti, attuale coach del Sassari in Serie A ed Eurolega, e fu asfaltata dal Roseto con il punteggio di 98-68. Da quella partita, la squadra di Trullo – che in campo aveva Bonaccorsi, Busca, Coppo, Meneghin, Gaeta, Facenda, Rizzo e Acunzo – prese il volo, iniziando a giocare un “basket champagne” che fece innamorare la tifoseria e portò la squadra prima a vincere la Coppa Italia, in trasferta a Biella contro i padroni di casa, e poi il Campionato
Damier Pitts
Sylvere Bryan
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Giga Janelidze
ai Playoff, battendo in finale ancora Biella. Il Roseto 2014/2015 ha iniziato come 17 anni fa, perdendo un derby alla prima, anche se in trasferta a Chieti (78-70). Alla seconda giornata, sconfitta in casa contro Treviso (63-71). Alla terza, stop a Tortona (71-66), per poi perdere in casa contro Recanati (78-81). Ora come allora, dopo 4 giornate il campionato propone uno “spareggio salvezza” fra le squadre a zero punti di Roseto e Piacenza. Si giocherà 17 anni (e un giorno in meno) dopo, sabato 25 ottobre a Piacenza. Ovviamente, l’augurio di una città intera è che il Roseto possa vincere in trasferta, iniziando quella fioritura che non deve certo portare alla promozione, ma che deve regalare la salvezza a una città che ha oltre un secolo di storia nel basket e non merita l’attuale posizione in classifica, almeno per i suoi tifosi e i quarti di nobiltà cestistica (quanto alla squadra, essa deve dimostrare con i fatti di non valere il fondo della classifica). Dopo Piacenza, il Roseto tornerà fra le mura amiche
Innocenzo Ferraro
del PalaMaggetti domenica 2 novembre 2014, per sfidare il Treviglio. In quella occasione, la onlus “L’Aquila per la Vita” consegnerà la borsa di studio intitolata a Simone Marini, tifoso rosetano scomparso tragicamente lo scorso anno. La borsa, assegnata alla migliore tesi di specializzazione in oncologia, è stata assegnata a Valentina Cocciolone, da anni impegnata, nell’ambito della unità operativa di oncologia medica dell’Aquila, nello sviluppo di nuove terapie per il trattamento del carcinoma della mammella.
Tony Trullo
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Il fascino del cervello spiegato dal dott. Angelo Cioci
È
ripartita “La Cultura in cammino” - sezione autunnale - della Cerchi Concentrici Promoter, giunta alla XVI edizione, alla quale hanno collaborato anche l’Istituto Moretti e l’Associazione Italiana di Neuropsicologia (Ainp). La prima tappa di questo nuovo ciclo, tenutasi il 14 ottobre scorso presso l’aula magna del “Vincenzo Moretti” di Voltarrosto, è stata curata dal dott. Angelo Cioci, una delle autorità mediche più conosciute nella nostra zona e collaboratore ormai da tantissimi anni dell’Università di Bologna, dove ancora oggi insegna Neuropsicologia ed è Specialista in Psicologia Medica. Il tema principale, estrapolato nell’ambito del tema “Alle origini della longevità cerebrale” ha riguardato il focus “Organizzazione funzionale del sistema nervoso”. In primis, è stata ribadita l’esistenza di diversi quozienti intellettivi, quali l’intelligenza che s i acquisisce alla nascita (genetica) e quella dall’ambiente in cui si vive (organizzazione neurologica) che permette di avere una più o meno accentuata capacità di apprendere. Un’altra tematica particolare, che ha colpito il numeroso pubblico presente formato da diversi docenti e tantissimi ragazzi, è stata la scoperta dell’esistenza di due diverse tipologie di persone: a) i SOTTOCORTICALI (o sotto l’encefalo),
Dona anche tu un pò di
sangue!
di Emanuela de luca
&
Letizia Ferrini
che sono coloro che non crescono intellettivamente, in cui nella seconda età si può ancora vedere il bambino che c’è in loro; b) i CORTICALI (o sopra l’encefalo), i quali sono, invece, coloro che sono cresciuti e che risultano più maturi. Da questo è anche emerso che la Crescita Funzionale non sempre va al passo con l’età di un individuo. Molte sono state le curiosità espresse da parte dei ragazzi, che hanno spinto, dopo l’intervento d’apertura, a fare delle domande al dott. Cioci che è stato gentilissimo e molto efficace nel rispondere. Con delle frasi ad effetto (colorate anche con espressioni dialettali) ha trasmesso alcuni concetti fondamentali, tra i quali quello che ognuno di noi dovrebbe credere nelle proprie potenzialità, perché non è importante solo essere abbastanza intelligenti, ma occorre avere la curiosità, in quanto la vita deve essere contraddistinta da un costante lavoro di ricerca. Infatti l’educazione cerebrale è continua e ogni giorno non si smette mai di imparare. Il lungo applauso finale dei numerosi presenti ha sentenziato il successo di questo primo incontro. I prossimi si terranno, sempre nell’aula magna del Moretti, martedì 11 novembre alle 15:30 (Evoluzione psicoemotiva - Ansie e relative somatizzazioni) e martedì 2 dicembre alle ore 15,30 (Espressività cognitiva - Linguaggi e comunicazione).
AVIS Comunale di Roseto Via Calabria, 7 – Roseto degli Abruzzi e-mail: avisroseto@gmail.com Cell. 329/7230960 Apertura sede ogni lunedì dalle ore 11,00 alle ore 12,00
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VACANZA A ROSETO E’ POSSIBILE
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osì si potrebbe riassumere il servizio di navetta gratuita che ha ottenuto largo consenso da parte dei turisti alloggiati nelle strutture aderenti e che si è concluso il 14 settembre. La navetta che ha collegato le zone Nord e Sud della città con il lungomare centrale ha effettuato, durante tutta l’estate, diverse corse giornaliere articolate in più fasce orarie permettendo ai turisti di muoversi rapidamente, come riferiscono i propulsori dell’iniziativa appena conclusa, “ si è trattato di un servizio che oltre a soddisfare le esigenze di mobilità degli ospiti, ha sicuramente qualificato le strutture ricettive aderenti” a cui “va il più sentito ringraziamento unitamente all’Associazione Balneatori ed ai Commercianti che hanno contribuito coprendo una parte del costo”.Dopo tale successo si sta già lavorando alla programmazione per l’estate 2015, ecco perché a breve sarà fissato un incontro per illustrare il nuovo progetto a cui saranno invitati tutti gli operatori dell’incoming.
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I seguenti commercianti hanno aderito all’iniziativa “ consegna il buono sconto” stampato sul biglietto: -
la Boutique del Regalo Italo Ottici D’Elpidio Elettroforniture Passioni Intime Boutique Cosebelle Big e small Calzedonia Il profumo Attrazioni Brucaliffo Particolari
I campeggi tutti e gli alberghi due (Tartaruga e Hotel Marina) E ovviamente l’Associazione Balneatori
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firmata la convenzione per il recupero Sottoscritta la convenzione tra il Comune e il Liceo Saffo che avrà il compito nei prossimi tre anni di restaurare l’antico reperto tornato alla luce durante la realizzazione di un marciapiede nella zona sud, all’incrocio tra la Statale e il bivio per Santa Petronilla, nell’ottobre 2009. Non appena gli uffici preposti della Soprintendenza daranno le direttive per il trasferimento, l’opera, che si trova all’aperto, dietro la biblioteca comunale, sarà spostata al “Saffo” per l’avvio del recupero
è
stata firmata dal sindaco Enio Pavone e dal Dirigente del Polo Liceale “Saffo”, il professor Viriol D’Ambrosio, la convenzione che prevede il recupero e la valorizzazione del mosaico romano rinvenuto, nel 2009, durante una serie di lavori di ampliamento dello svincolo che dalla Statale 16 porta a Santa Petronilla. Si chiama “Dialogo col Passato: recupero di un antico mosaico” il progetto che ha ottenuto un contributo dalla Fondazione Tercas per un primo intervento che prevede però almeno tre step prima che possa essere esposto alla cittadinanza. L’iniziativa, che ha avuto il placet della Soprintendenza ai Beni Archeologici che svolgerà funzioni di supervisione e controllo, prevede il trasferimento del reperto, datato approssimativamente tra la tarda Età Repubblicana e la prima Età Imperiale, nei locali del Polo Liceale Statale “Saffo” di Roseto. La scuola, che ha istituito il corso di Liceo Scientifico con caratterizzazione ambientale si impegnerà, grazie anche a questo nuovo indirizzo che ha arricchito il profilo liceale e che consente l’utilizzo di strumenti culturali e metodologici di analisi del territorio, a
restaurare in più anni l’opera tramite il lavoro di docenti e tecnici esperti. “Siamo veramente soddisfatti di aver firmato questa convenzione”, ha sottolineato il primo cittadino, “che non solo ci consentirà di recuperare questo stupendo reperto storico e di valorizzarlo, dando così lustro ed importanza alla nostra città, ma anche di iniziare questo percorso condiviso con il “Saffo” di Roseto, un’importante ed eccellente realtà del nostro territorio. Voglio ringraziare il consigliere provinciale e Presidente del Consiglio comunale, Nicola Di Marco, che col suo interessamento è riuscito ad ottenere un importante contributo della Fondazione Tercas a favore di questo progetto, al contempo il mio augurio è che si riescano a trovare nuovi partner e sponsor provati che vogliano partecipare a questo importantissimo recupero storico”. Attualmente sono in cassa 6mila euro, 3500 euro dalla Fondazione Tercas, 2500 messi a disposizione del Polo Liceale. Servono però più fondi per completare il recupero e l’amministrazione locale ha assicurato il massimo impegno per reperire altre somme. “E’ sicuramente una nostra priorità”, ha precisato il vice sindaco Maristella Urbini, “Finalmente abbia-
mo messo il mosaico nelle mani delle persone giuste, professionisti e restauratori che svolgeranno le operazioni di recupero sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Archeologici. A breve avremo le direttive degli uffici preposti della Soprintendenza che ci diranno come avviare il trasferimento dell’opera: a quel punto inizierà il progetto vero e proprio con il “Saffo” che documenterà con foto e video tutte le fasi degli interventi che poi condivideremo con tutta la cittadinanza, utilizzandoli anche a fini promozionali e turistici”. Per l’istituto rosetano si tratta di sicuro di un progetto che può dare lustro. “Il rapporto con il territorio è molto importante e la firma di questa convenzione ne è l’ennesima dimostrazione”, ha ammesso il dirigente il professor Viriol D’Ambrosio, “ora partirà l’iter vero e proprio del progetto di recupero che prevede tre fasi: il restauro del mosaico, la musealizzazione dell’opera, con la realizzazione di un apposito plastico che mostrerà il contesto in cui il pezzo era inserito, la restituzione al pubblico del mosaico, con conseguente collocazione dello stesso in un luogo che ne valorizzi la storia e l’importanza per il nostro territorio”.
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“UOMINI DELLE BRIGATE ROSSE” di MARIO GIUNCO
L’Abruzzo dimentica Paolo VI, il pontefice degli anni di piombo e dell’assassinio di Moro
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el giorno della beatificazione di Paolo VI l’Abruzzo, come spesso accade, dimentica. Dimentica quel papa, austero e tormentato, che nell’ultimo discorso riconobbe l’esistenza del Sommo Male – ironicamente lo chiamavano Paolo Mesto – e nei quindici anni del suo pontificato non andò mai a Loreto, Pompei, Padova, Assisi, nella natia Lombardia, ma venne a Pescara a concludere il Congresso Eucaristico Nazionale. E pochissimi ricordano – l’unica eccezione è forse Dario Fo – l’atteggiamento da lui tenuto in occasione del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro, il dramma interiore, che ne affrettò la fine in quello stesso 1978, di fronte allo sdegno dei familiari dell’ucciso, che non parteciparono nemmeno alla cerimonia funebre officiata dal sommo pontefice. “Io scrivo a voi, uomini delle Brigate Rosse – è la lettera datata 21 Aprile 1978, in cui scrive in prima persona, tralasciando, unica volta, il curiale “noi” - restituite alla libertà, alla sua Famiglia, alla vita civile l’onorevole Aldo Moro. Io non vi conosco, e non ho modo d’avere alcun contatto con voi. Per questo vi scrivo pubblicamente, profittando del margine di tempo che rimane alla scadenza della minaccia di morte, da voi annunciata contro di lui, Uomo buono e onesto, che nessuno può incolpare di qualsiasi reato, o accusare di scarso senso sociale e di mancato servizio alla giustizia e alla pacifica convivenza civile. Io non ho alcun mandato nei suoi confronti, né sono legato da alcun interesse privato verso di lui. Ma lo amo come membro della grande famiglia umana, come amico di studi, e a titolo del tutto particolare, come fratello di fede e come figlio della Chiesa di Cristo. Ed è in questo nome supremo di Cristo, che io mi rivolgo a voi, che certamente non lo ignorate, a voi, ignoti e implacabili avversari di questo uomo degno e innocente; e vi prego in ginocchio, liberate l’onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni, non tanto per motivo della mia umile e affettuosa intercessione, ma in virtù della sua dignità di comune fratello in umanità...”. Quando il papa scrive mancano poco più di quattro ore alla scadenza dell’ultimatum, con cui le Br minacciano di uccidere lo statista. Spera che la liberazione possa avvenire con il pagamento di un grosso riscatto in denaro (come avverrà tre anni dopo con
il generale americano Dozier e l’assessore regionale campano Cirillo) e la liberazione di un prigioniero politico. In questo senso andavano almeno due lettere di Moro dalla prigionia. L’una, scritta intorno all’8 Aprile, recapitata e non divulgata: “Ardisco rivolgermi alla Santità Vostra, nella speranza che voglia favorire nel modo più opportuno almeno l’avvio di quel processo di scambio di prigionieri politici, dal quale potrebbero derivare, in questo momento estremamente minaccioso, riflessi positivi per me e la mia disgraziata famiglia...”. L’altra, più breve e ultimativa, indirizzata alla stampa – ma non diffusa per decisione delle gerarchie ecclesiastiche/politiche e della moglie, contrari i figli – e al Papa, fatta pervenire a lui tramite un sacerdote: “In quest’ora tanto difficile mi permetto di rivolgermi con vivo rispetto e profonda speranza alla Santità Vostra, affinché con altissima autorità morale e cristiano spirito umanitario voglia intercedere presso le competenti autorità governative italiane per un’equa soluzione del problema dello scambio dei prigionieri politici e la mia restituzione alla famiglia, per le cui necessità assai gravi sono indispensabili la mia presenza ed assistenza. Solo la Santità Vostra può porre di fronte alle esigenze dello Stato, comprensibili nel loro ordine le ragioni morali e il diritto alla vita”. Nella notte fra il 20 e il 21 Aprile il Papa lancia il suo messaggio. Anche in questo caso intervengono i politici: viene tolta una riga e inserito l’inciso “senza condizioni”. Il 23 Aprile, di fronte a una folla enorme radunata in piazza San Pietro, Paolo VI non fa cenno alla sua lettera ai brigatisti. Rinnova l’implorazione e la preghiera per la salvezza dello statista: “Abbiamo trepidato ieri – torna il plurale di maestà - alla scadenza dell’ora fissata dagli anonimi autocostituitisi giudici unilaterali e carnefici; e trepidiamo ancora, sempre sperando e pregando che sia risparmiata a Roma, all’Italia, al mondo e specialmente alla famiglia, agli amici, la consumazione del criminale annunciato misfatto. Questa attesa ci lascia ancora sperare. Intanto soffriamo e preghiamo”. Dario Fo racconta: “Ero vicino a mia moglie, davanti alla tv, ascoltai quel discorso e dissi: ‘Franca, Moro è praticamente morto’. La Chiesa, attraverso il vicario di Cristo, voleva mantenere un equilibrio, stava attentissima agli effetti di ogni parola, di ogni azione”.
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di Manuela Martella
Roseto e Pineto
pronte ad afferrare la luna I due Comuni parteciperanno al grande evento in programma tra un anno in Belgio. Avranno il compito di realizzare un’opera artistica urbana accanto a quella della città La Louvrière
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i chiama “Decrocher la Lune”, letteralmente “Afferrare la Luna”, il progetto che vedrà coinvolti i cittadini di Roseto e Pineto, accanto alla città belga di La Louvière, con cui le Terre del Cerrano sono gemellate, nella realizzazione di un’opera artistica urbana, che sarà presentata il prossimo settembre nello splendido scenario di Mons, in Belgio, Capitale europea della Cultura nel 2015. Ideato dal famoso regista belga Franco Dragone, questo spettacolo, unico nel suo genere, coinvolge ogni anno l’intera cittadinanza e, in occasione del suo 15° anniversario in programma a settembre 2015, è stato deciso di dare nuovo lustro al progetto, coinvolgendo le sette città europee gemellate con La Louvière, in rappresentanza di Francia, Polonia e Italia. Il tema alla base dello spettacolo, per il quale Roseto e Pineto saranno chiamati a realizzare una marionetta gigante che dovrà rappresentare le peculiarità e le caratteristiche del proprio territorio, è la rappresentazione di un’utopia, come può essere quella di arrivare a toccare l’inafferrabile. I sette personaggi creati dalle città gemellate aiuteranno, in questo modo, la marionetta de La Louvière, Sancho Gilles, protagonista principale dell’opera urbana, a “raggiungere letteralmente la luna”. I lavori di organizzazione sono già partiti con un primo incontro avvenuto dal 12 al 14 settembre scorso in Belgio, cui ha partecipato una delegazione di ogni città gemellata, che ha dato il proprio contributo in laboratori di manipolazione e di scrittura creativa. E per poter ideare il proprio personaggio, i comuni di Roseto degli Abruzzi e Pineto hanno deciso ora di coinvolgere le varie associazioni del territorio, le scuole, gli artigiani, gli
artisti e tutti i coloro che vorranno partecipare. Una volta ideata l’opera, mediante laboratori di scrittura creativa, brainstorming, incontri e workshop, dovranno essere anche selezionati alcuni cittadini che poi concretamente realizzeranno la marionetta gigante in Belgio dal 5 al 27 settembre prossimo, in vista della cerimonia finale in programma il 26 settembre. Entusiasti dell’iniziativa, gli amministratori locali hanno subito cominciato a gettare le basi per la creazione della marionetta. “Per noi si tratta di un’occasione importantissima” ha detto Maristella Urbani, vice sindaco e assessore alla cultura di Roseto, “anche nell’ottica di presentare Roseto sul palcoscenico di Mons, capitale europea della cultura 2015”. “Quelli passati a La Louvière sono stati tre giorni molto belli ed intensi” ha confermato Daniela Mariani, assessore alle politiche sociali del Comune di Pineto, “che ci hanno permesso di lavorare ad un progetto in cui cultura e sociale si intersecano in maniera armonica: l’idea che è alla base del progetto è di realizzare un personaggio che descriva le peculiarità del proprio territorio coinvolgendo la cittadinanza e creando così anche una nuova identità europea tra i territori ed i popoli”. Inoltre, come ha sottolineato il consigliere rosetano Filiberto Di Giuseppe, a capo della delegazione teramana nella visita a La Louvière, grazie ad un finanziamento europeo, l’opera sarà completamente a costo zero per i cittadini e garantisce ricadute positive per il territorio. Nel 2016, infatti, il progetto diventerà itinerante e porterà lo spettacolo e le marionette in giro per tutte le città gemellate. “Una valida occasione” ha concluso Di Giuseppe “per far conoscere il nostro territorio in giro per altri Paesi”.
GIOVEDI’ 30 OTTOBRE 2014 ORE 22.00” da Napoli ar rivano gli
“Sha’ Dong” Tribute Band Depeche Mode
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DMC “RIVIERA DEI BORGHI D’ACQUAVIVA” ALLA VILLA COMUNALE Firmata una convenzione tra il Comune e la Società Consortile che punta a promuovere il turismo locale su scala nazionale ed internazionale. Roseto sarà uno dei 16 Comuni tra la vallata del Fino e del Vomano che punterà alla valorizzazione del proprio territorio, ponendo l’accento sulle proprie eccellenze
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irmata la convenzione tra il Comune di Roseto e la DMC “Riviera dei Borghi d’Acquaviva”. Grazie a questo accordo, siglato tra il sindaco Enio Pavone e il Presidente della Società Consortile, Nicola Aretusi, l’amministrazione locale metterà a disposizione della società un ufficio e una sala riunioni della Villa Comunale, all’interno dei quali il gruppo “Riviera dei Borghi d’Acquaviva”, che racchiude 16 comuni tra la vallata del Fino e del Vomano, aprirà un proprio sportello e svolgerà le attività di sviluppo ed implementazione dei prodotti turistici. La Società Consortile è stata costituita nel febbraio del 2013 e conta oggi 106 soci fondatori tra operatori turistici ed associazioni, con un capitale sociale di 106 mila euro. La DMC ha il compito di predisporre pacchetti di servizi integrati per il turista in tema di ospitalità, trasporto e fruizione di beni prodotti nei territori di riferimento (beni culturali ed ambientali, prodotti dell’eccellenza eno-gastronomica) e promuovere il territorio attraverso l’adozione di strategie di marketing, di iniziative e progetti utili ad intercettare la domanda di ricettività alberghiera ed extra alberghiera proveniente dai diversi “Mercati turistici” di riferimento. Grazie al lavoro svolto negli ultimi mesi la DMC “Riviera dei Borghi d’Ac-
quaviva” ha ottenuto dalla Regione un finanziamento pari a 250mila euro da utilizzare nei prossimi tre anni per lo start-up dell’attività e potrà partecipare ai bandi comunitari 2014-2020 relativi al turismo che saranno finanziati solo ed esclusivamente attraverso questi consorzi riconosciuti a livello europeo. L’intenzione del Comune è quella di sostenere e aiutare i progetti che puntano, anche attraverso fondi regionali ed europei, a supportare il turismo e gli operatori del settore che, in un momento di grandi difficoltà economiche, potranno trarre indubbio giovamento. Ovviamente a questo punto l’auspicio è che gli operatori turistici rosetani aderiscano a questa iniziativa, agevolati anche dalla presenza di uno sportello a Roseto che potrà fornire loro tutto il supporto e le informazioni di cui necessitano. Soddisfatto della firma il vice sindaco Maristella Urbini che ha sottolineato come l’Abruzzo sia l’unica regione in Italia ad aver recepito la direttiva europea per la creazione di questi consorzi. In realtà si tratta di un primo accordo che prelude ad una sinergia che non riguarderà solo il turismo, ma punta alla promozione toutcourt del territorio e delle sue ricchezze. La firma di questa convenzione è solo un primo passo. Adesso ciò che conta di più è il coinvolgimento degli operatori locali.
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RITORNO AL BENESSERE
Ritorno benessere è condotto da Valerio Bonafede, maestro di Alleggerimento Emozionale, RITORNO ALalBENESSERE Pranoteapia e ThetaHealing.
La metodica è finalizzata alla comprensione della Fisica Quantistica, punta a quello che si potrebbe e priva di qualsiasi ostacolo!”. Il percorso consapevolizza l'individuo della capacità che ha di concretizzare il proprio pensiero ata alla comprensione della Fisica Quantistica, punta a quello che siche potrebbe sostenuto e condotto dall'universo/Dio lo porta al raggiungimento dell'obiettivo, senza sforzi. a esistenza è ricca e priva di qualsiasi ostacolo!”. Lad'Amore persona deve “solamente” definire ciò che desidera, scegliere di volerla ottenere, sapere di izza l'individuo della capacità che ha di concretizzare il proprio pensiero ottenere con semplicità, di meritarla all'universo/Diopoterla che lo porta al raggiungimento dell'obiettivo, senza sforzi.e la vedrà ottenuta con rapidità e la massima efficacia mente” definire qualsiasi ciò che desidera, scegliere di volerla richiesta essa sia. ottenere, sapere di mplicità, di meritarla e la vedràdiventa ottenuta con rapidità egià la massima efficaciasettimane, non appena vengono rintracciate le Il sostegno tangibile nelle prime sia. convinzioni sfavore persona relative ai vari impedimenti. gibile già nelle prime settimane,anon appena della vengono rintracciate le
condotto da Valerio Bonafede, maestro di Alleggerimento Emozionale, sintetizzarsi in “La mia esistenza è ricca d'Amore aling.
della persona relative ai vari impedimenti.
La persona può così mettere mano alla propria esistenza e raggiungere agilmente uno stato reale di
mettere mano alla propria esistenza e raggiungere agilmente uno stato reale di mente ci si arrivaserena nei primifelicità, 12 mesi. mediamente ci si arriva nei primi 12 mesi. lacomprensione condizionedidi base che perrisuonano poi dedicarsi alla comprensione di base per poi Questa dedicarsi è alla concetti
di concetti che risuonano un'ottava più alta. uso una combinazione di Theta Healing e Alleggerimento Emozionale. Durante i miei incontriche uso una combinazione rapido radicamento delle nuove convinzioni la persona vuole acquisire, di Theta Healing e Alleggerimento Emozionale. La prima la uso per un rapido radicamento nuove convinzioni che la persona vuole acquisire, na mia evoluzione di una tecnica che ho appreso chiamata “Decostruzionedelle e lla Psiche e dell'Emotivo”, con cui si rintracciano agilmente gli eventi mentre la seconda è una mia evoluzione di una tecnica che ho appreso chiamata “Decostruzione e vano sulla condizione di stress psicofisico, risulta ottima anche per Riprogrammazione della Psiche con cui si rintracciano agilmente gli eventi ioni deleterie della persona arrivando a smantellarle anche e in dell'Emotivo”, relazione alla dell'individuo che gravano sulla condizione di stress psicofisico, risulta ottima anche per lla persona. rintracciare le convinzioni deleterie della persona arrivando a smantellarle anche in relazione alla situazione specifica della persona. re.it
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Il di MARCELLO PERPETUINI
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fascino dell’Universo
na delle più avvincenti e avanzate teorie sui misteri dell’Universo, è paradossalmente collegata alla domanda se esso sia davvero “l’unica” dimensione possibile, oppure se ve ne siano altre che noi non conosciamo e che forse neppure immaginiamo, possano esistere. La teoria scientifica che abbraccia questa affascinante e quasi, filosofica, ipotesi è definita teoria del Multiverso. Prima di addentrarci nella spiegazione di questa teoria, c’è da sottolineare il fatto che essa non è ancora del tutto accettata dalla comunità scientifica internazionale. Tuttavia uno dei massimi esponenti della fisica e dell’astrofisica moderna, Stephen Hawking, è uno dei più convinti sostenitori di tale modello, strettamente collegato alla teorie delle stringhe e delle superstringhe. In sintesi estrema, le stringhe sarebbero delle fluttuazioni energetiche di materia e di particelle, infinitamente piccole, le quali, raggiungendo determinate frequenze ondulatorie, si aggregano tra loro fino a formare cariche di superenergia. Esse si sarebbero generate, come abbiamo visto nello scorso numero, dal grande Big Bang universale. Semplifichiamo ulteriormente. La nostra dimensione, come noi la interpretiamo è costituita da 3 dimensioni spaziali, più una, il tempo. Nella teoria del Multiverso le dimensioni sarebbero addirittura 11. L’iperspazio e l’ipertempo. Come agiscono? Ogni universo dipende dalla velocità delle superstringhe, la loro frequenza ne stabilisce la grandezza dimensionale. Se il loro intervallo è tale da consentire la formazione di tre dimensioni più il tempo, avremo allora il caso di un universo molto simile al nostro, altrimenti se le dimensioni che si generano sono superiori, avremo i cosiddetti universi paralleli. A questo punto la maggior parte di voi si starà sicuramente ponendo l’inevitabile quesito. Ovvero: gli innumerevoli e infiniti universi che esisterebbero, come agiscono tra di loro? A tal proposito viene quasi da sorridere, nel dire che tutti gli universi paralleli al nostro, dovrebbero essere nel rispetto della fisica che li propone, praticamente identici tra loro. Quindi viene da immaginare che vi siano infiniti Soli, infinite Terre, infiniti Noi. In una “pseudogenesi” infinita. E’ troppo? No affatto! Del resto quando si parla di infinite energie in gioco, se ne debbono accettare anche le conseguenze. Poniamo ad esempio l’incommen-
surabile energia di attrazione gravitazionale che sviluppa un solo e singolo buco nero, l’universo ne contiene in una misura inimmaginabile. Bene, tale energia secondo le più avanzate ricerche sarebbe in grado da sola di generare un altro universo, da qualche altra parte, nell’iperspazio. Inoltre poniamo il caso, come afferma il celebre fisico Everett, che tali universi siano in grado di esercitare un’azione reciproca tra loro e quindi, in qualche maniera che non conosciamo, d’interagire. Ci sono dunque dei canali di aggancio tra loro? Dei tunnel? Come comunicano gli universi tra di essi? Cosa può passare attraverso questo scambio di identità e cosa invece no? Immaginiamo gli universi come una grande bolla o un’immensa schiuma. Caotica eppure assolutamente perfetta. Ma la cosa che più ci dovrebbe affascinare, al di là di ogni teoria che possa esistere, in questi infiniti universi, è una coscienza, quella umana, in grado di discernere tali argomentazioni. A tal proposito apriamo una piccola finestra che spalancheremo però nel prossimo numero. I fisici riguardo l’esistenza di altri universi, si dividono in due grandi correnti di pensiero. La prima è quella che prevede in sostanza, come abbiamo visto in questo numero, l’esistenza in infiniti universi, in virtù della sopracitata teoria delle stringhe. Ma un’altra più importante corrente vede l’esistenza di UN SOLO altro universo, separato dal nostro, soltanto da un infinitesima membrana di energia, dello spessore di qualche millesimo di millimetro: il mondo brana. Ne parleremo nel prossimo numero!
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SALUTE
IL RITORNO DEL
di ALESSANDRO BONADUCE
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PECCATORE
referivo riprendere il vecchio ma mai sopito adagio con la rivista per raccontare cose nuove, magari non per tutti, dopo i peccati dell’ultimo articolo, ma sempre riferiti alla nostra esperienza quotidiana. Le patologie respiratorie tornano ad invadere i nostri ambulatori e lo faranno in maniera più intensa non appetta la stagione che sta per arrivare mostrerà i suoi denti. Pertanto dobbiamo anticipare gli eventi proponendo quanto di meglio offre la Medicina. Certamente in primis vanno tutelati i pazienti con patologie croniche quali i soggetti affetti da bronchite cronica, mucoviscidosi, asmatici, pazienti con pregressi interventi per patologie polmonari, diabetici, soggetti con insufficienza renale cronica e quelli in terapia con farmaci immunosoppressori anche se per questi si puo porre un dilemma che vedremo poi. Per i primi priorità assoluta è il vaccino antiinfluenzale che può essere somministrato dal medico di famiglia. Quest’anno il vaccino è composto da tre ceppi di cui due del ceppo a-H3N2
H1n1 ed uno del ceppo b Massachuset che vanno somministrati in singola dose a pazienti a rischio, mentre quello adiuvato viene somministrato a soggetti di età superiore ai 65 anni. Il vaccino è tranquillo e la sua somministrazione non crea in genere effetti collaterali (se poi siete “da rottamare” allora state lontano da simili dicerie). Vi sono proponenti abilmente camuffati da “promotori di salute” che offrono altra merce, come panacea. Ma queste notizie vanno verificate con il vostro medico. Taluni prodotti offrono una garanzia di possibile efficacia e talvolta riducono il numero delle riacutizzazioni. Sono frazioni anti-germiche di batterti e/o lisati che vanno a stimolare il sistema immunitario mucosale cioè quello presente sulla mucosa intestinale ove può costituire un argine ai batteri. Per i virus per il momento dovete accontentarvi di ospitarli senza farli arrabbiare altrimenti sono un po’ cavoli vostri. Per gli immunodepressi sfatiamo la leggenda che i vaccini sono pericolosi poiché non si iniettano più virus vivi ma quelli che hanno subito il trattamento ISIS. Il ritratto è del signor pittore Filippo Brunelleschi che ebbe molti seguaci e a Firenze tante meraviglie creò. Brutto era ma meno di quanto bravo Ad maiora dal bacchino malato
Anche quest’anno i volontari dell’Ass. Cult. Vecchio Borgo si sono prodigati per la campagna promossa dall’Unicef con il motto “anche una tazza può salvare un bimbo”. Davanti alla chiesa S.S. Annunziata a Montepagano è stato allestito un colorito banchetto con un ricavato più che ottimo. Ringraziamo le volontarie Annamaria, Martina e Rosa Maria, il parroco Don Roberto per la sua sensibilità e tutti i cittadini che hanno contribuito. Grazie e arrivederci alla prossima vendita delle “pigotte” a Natale. L’Ass. Cult. “Vecchio Borgo”
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“I 100 piaceri di d’Annunzio” un successo senza fine per Daniela Musini Il volume della scrittrice abruzzese è ormai un caso editoriale. Dieci Premi letterari per l’opera dedicata al Vate
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utto ha avuto inizio nel gennaio 2012 a Lecce. “I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà” (Enrico Lui Editore) si aggiudica il prestigioso Premio Internazionale Nabokov; da allora ad oggi, l’opera di Daniela Musini incentrata sulla figura del Poeta abruzzese, ha incantato giurie di letterati sparsi per la penisola, arrivando a collezionare ben 10 riconoscimenti. La notizia degli ultimi successi è recentissima. La Musini sarà protagonista domenica 5 ottobre a Gognano di Villamarzana (Rovigo), dove ritirerà il Premio della Critica al Premio Letterario Internazionale “La locanda del Doge - Villa Cagnoni Boniotti (552 partecipanti da tutta Europa e 712 opere in concorso). Altro viaggio in programma domenica 19 ottobre. L’autrice, infatti, è risultata vincitrice unica per la sezione saggistica, alla venticinquesima edizione del Premio Letterario Valle Senio a Riolo Terme (Ravenna),
uno degli eventi culturali più longevi dell’Emilia Romagna che ha visto in passato la partecipazione di Alda Merini e Mario Luzi. I segreti del successo de “I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà” sono racchiusi in 320 pagine ricche di brio e ritmo narrativo. Un saggio nella forma ma che nella realtà si trasforma in un romanzo intrigante e coinvolgente: un glossario che parte dalla A di Alcova ed arriva alla Z di Elena Zancle (una delle ultime amanti) passando per arte, amici, segreti inconfessabili, aneddoti poco conosciuti e divertenti del grande Poeta. Un volume che, tra l’altro, è stato acquistato ufficialmente dalla Sangyo University di Kyoto, entrando così nel catalogo della libreria della prestigiosa Istituzione culturale nipponica. Il Prof. Kenichi Uchida, emerito studioso e traduttore del Vate, ha infatti commissionato l’opera, visto lo spessore culturale e letterario, per metterla a disposizione degli studenti nipponici.
Spett.le A.I.S.L.A. ONLUS
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Il comitato Borsacchio
e l’Ice Bucket Challenge
l comitato Borsacchio in Festa, dopo il grandissimo evento di fine estate, una tre giorni di musica, personaggi tv e sano divertimento, continua a darsi da fare affinché rimanga, dopo l’atmosfera gioiosa, un qualcosa di concreto. I componenti del comitato, che dopo ogni festa hanno sempre avuto un pensiero per chi non è felice come noi, hanno sostenuto la UILDM, la Casa-Famiglia di Montepagano, l’Associazione Prossimità alle Istituzioni e ora l’ AISLA (associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica). Il direttivo, seguendo la scia di docce che si sono susseguite sul web, ha preso la palla al balzo, anzi, il secchio, e si è fatto una doccia gelata, provando, anche se momentaneamente, quello che prova un malato affetto da SLA. Un messaggio
forte, una donazione di 500 euro e l’invito a fare lo stesso, a tutti quelli che hanno assistito al Borsacchio in Festa Nonostante le ingenti spese, otto comici di Colorado tutti insieme non si sono mai visti in Italia in una piazza, il comitato non poteva non pensare alla beneficenza e in più quest’anno ha deciso di fare qualcosa anche per il quartiere, per ora vi lasciamo in ‘’suspense’’ a breve vi informeremo e vedrete con i vostri occhi quello che, tutti insieme, abbiamo realizzato. Grazie a tutti voi abbiamo fatto una festa stupenda, una donazione di 500 euro all’AISLA e in più, abbelliremo il quartiere. Grazie di cuore a nome del Comitato Borsacchio in Festa e ...alla prossima puntata.
Il 20/09/2014 si è tenuta la prima (e non di certo l’ultima) cena del quartiere Villa Ardente di Roseto.
Un saluto particolare lo dedichiamo a Lina Mariani, la Presidentessa.
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Com’è possibile avere una Stazione ferroviaria
senza accesso per i disabili? Succede a Pineto: la Stazione dei treni non è accessibile ai disabili in quanto mancano gli scivoli
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ualche tempo fa, ero seduta sulla panchina della Stazione ferroviaria di Pineto ed aspettavo il mio treno diretto a Teramo quando, ad un certo punto, la mia attenzione viene attratta da una scena che mi ha fatto riflettere: una signora e suo marito dovevano dirigersi a Pescara e quindi raggiungere, dall’ingresso principale della Stazione, l’altra parte dei binari. Niente di impossibile e di strano, visto che stiamo parlando di una Stazione, peccato però che il marito fosse seduto su una sedia a rotelle e l’unico modo per raggiungere l’altra parte dei binari, sono le scale: 17 scalini, per la precisione. Ero sola in quel momento e non ho atteso nemmeno un secondo per alzarmi e chiedere alla signora se avesse bisogno del mio aiuto. Ovviamente la risposta è stata affermativa perché è fisicamente impossibile, soprattutto per una donna, alzare una sedia a rotelle con sopra se-
duta una persona. Non è accettabile che nel 2014, quando vengono costruite strutture ipermoderne e ideati progetti edili straordinari, la Stazione ferroviaria di un Paese di quasi 15 mila abitanti, peraltro molto frequentata, debba essere difficilmente accessibile ai disabili o semplicemente ad una mamma con un bimbo nel passeggino perché non dispone di rampe, scivoli o raccordi. Tutto questo, senza considerare che si può raggiungere la fermata dei treni dal sottopassaggio più grande, quello che porta al mare: se si accede da lì, il numero degli scalini è ancora più alto e non ci sono nemmeno i passamano su cui appoggiarsi per aiutarsi. Esiste una legge, esattamente la numero 67 del 1° marzo 2006, denominata, per l’appunto “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, la quale, nell’articolo due, ricorda che: «Si ha discriminazione indiretta quando una
di MARTINA FRANCHI
disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone». La situazione appena denunciata, alla luce della legge descritta, è un caso che discrimina chi è a bordo di una sedia a rotelle - magari anche autonomo nei più piccoli movimenti e non accompagnato - e che non può prendere il treno. L’anno scorso, l’ex sindaco Luciano Monticelli, ha denunciato questa situazione all’assessore regionale ai trasporti ma, a quanto pare, non è riuscito nel tentativo di sensibilizzarlo al problema che, tutt’ora, vige anche nella Stazione di Scerne di Pineto. Questo, per concludere, vuole essere un invito all’Amministrazione a rimuovere le barriere architettoniche e a favorire il diritto alla mobilità, che fino ad ora non è stato osservato, ai diversamente abili.
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“Pineto d’inverno”
una interessante pubblicazione sul territorio di Pineto presentata a Villa Filiani di Vincenzo Di Marco
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abato 27 settembre 2014, alle ore 16.00, nella sede di Villa Filiani di Pineto, è stata inaugurata la mostra “Pineto d’inverno”, dell’architetto Tosca Bertini, da poco laureata a pieni voti (110 su 110 e lode) con una tesi di Laurea in Architettura sul territorio di Pineto. L’autrice di questo lavoro ha presentato in mostra le tavole della tesi di laurea, che felicemente riavvicinano l’elaborazione grafi-ca disciplinare al primato del disegno, con un interessante percorso che ha illustrato direttamente, sia prima che dopo la presentazione ufficiale, al numeroso pubblico accorso per l’occasione. La tesi di laurea in Urbanistica, discussa presso la Facoltà di Architettura di Firenze con il relatore Prof. Giuseppe De Luca, è diventata una pubblicazione in volume formato album fotografico - edito per i tipi de La Cassandra Edizioni che già nel titolo chiarisce le proprie intenzioni: “Pineto d’in-verno: la biografia territoriale come metodo per un progetto implicito”. Tosca Bertini ha portato a termine questa fatica mettendo a frutto la sua esperienza tecnica e di vita vissuta. Da sempre residente a Firenze, ma per lunghi periodi dell’anno anche nella cittadina rivie-rasca teramana, Tosca Bertini ha affrontato l’analisi pregressa del territorio pinetese nei suoi aspetti storici, mor-
fologici e urbanistici, presentando nella sua introduzione diverse direzioni progettuali per il futuro che rappresentano un punto di osservazione interessante per azioni tese alla valorizza-zione del territorio e per il suo rilancio commerciale, turistico e culturale. All’iniziativa ha partecipato la Prof.ssa Franca Mattucci, già docente di Lettere ed esperta di Didat-tica (autrice di diverse pubblicazioni sul territorio pinetese), che ha condotto una rassegna storica molto articolata sulla storia della cittadina nei suoi molteplici aspetti politici, giuridici, sociali e cul-turali. Nel suo intervento la docente ha sottolineato come in “Pineto d’inverno” si possono ritrovare tutti quegli elementi descrittivi che indicano in modo inequivocabile la perdita di identità tra luoghi, attività lavorativa
e persone databile a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. Questa analisi deve far riflettere sulle future politiche urbanistiche per progettare una città a misura d’uomo, senza ripetere gli errori del passato. Il Vicesindaco Cleto Pallini ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale alla giovane studio-sa, complimentandosi con chi ha scelto di utilizzare Pineto come luogo di studio e scenario di com-plesse ipotesi urbanistiche ed architettoniche sul territorio del futuro. Il Presidente dell’Amministrazione Comunale, Ernesto Iezzi, ha riconosciuto l’alto valore del contributo di Tosca Bertini anche per le future politiche locali e proporrà a breve di inserire l’intero progetto nel sito uf-ficiale del Comune di Pineto, per renderlo visibile e fruibile all’intera cittadinanza. A conclusione dei vari interventi Tosca Bertini ha precisato che il suo lavoro deve intendersi come racconto urbanistico sugli sviluppi e sulle occasioni mancate di una città balneare abruzzese, attra-verso una scelta narrativa che costituisce più una esplorazione generale che un rapporto vero e pro-prio di pianificazione territoriale. Le ipotesi di città indicate nell’ultima parte della tesi di laurea so-no un invito alla discussione e un modo di rileggere criticamente il passato per azioni virtuose che dovranno inevitabilmente presentarsi in futuro.
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Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. È un modo di vivere. Henry Cartier-Bresson
fotografia
Se volete pubblicare una vostra foto particolare inviatela a fotografia@eliodascenzo.it
Autore: Pino Marrocco Titolo DELL’OPERA: Autunno nella Valle del Chiarino Apparecchiatura:Nikon D7100 - Obiettivo 10-20 mm f/ 4.0-5.6 Parametri di SCATTO: Lunghezza focale: 10 mm 0,8 sec; f/16 - ISO 200 Misurazione a Matrice; priorità AV
L’AUTORE RACCONTA... “Autunno, il bosco cambia veste preparandosi per il freddo inverno e diventa magico. I suoi molteplici colori che vanno dal giallo al rosso, lo fanno sembrare l’opera di un pittore impressionista. Cambiano anche gli odori: quello della terra bagnata si mescola con quello profumato del muschio e del morbido tappeto di foglie secche.”
di ELIO D’ASCENZO
Edgar Allan Poe diceva che “Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”. Questa bella immagine mette addosso una pazza voglia di mettersi lo zaino in spalla e partire, vero? Non lasciarti sfuggire la magìa di fotografare l’autunno! Fatti coinvolgere ed inebriare dai colori e dagli odori che questa fantastica stagione ci offre, il tuo estro fotografico ne trarrà indubbi vantaggi. Piccoli consigli; per un controllo migliore sulla profondità di campo, impostare sulla macchina la modalità AV (priorità ai diaframmi). Il valore ISO più basso possibile. Sia in modalità RAW o JPG, se proprio non si vuol utilizzare il bilanciamento del bianco in manuale si può selezionare la modalità NUVOLOSO, per ottenere immagini con dominanti più calde. Infine, non dimenticare di portarsi dietro: treppiede, cavetto di scatto in remoto, sacchetti di plastica (utilissimi in caso di brina o pioggia per proteggere la macchina), filtro polarizzatore e filtri ND. Uno scatto al giorno, dai! Provare, creare…
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Tantissimi auguri alla nostra principessa, buon compleanno da mamma,papà e Andrea. Ti vogliamo un mondo di bene.
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