I protagonisti

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I PROTAGONISTI Dimitris papas

Andreas klitsikas

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Eleni peleki


I PROTAGONISTI DELLA LEGA SANTA: • Filippo II di Spagna Filippo II era il figlio di Carlo V del Sacro Romano Impero e Isabella d'Aviz del Portogallo. Nacque a Valladolid in Spagna nel 1527. Filippo ricevette una educazione notevole. Carlo V notando le sue capacità decise di nominarlo viceré di Spagna nel 1543. In questo modo all'età di 16 anni Filippo si ritrovò a governare il più grande regno dell'epoca, con possedimenti in tutti i continenti allora conosciuti.


• Papa Pio V nacque nel 1504 nei pressi di Milano e nel 1518 divenne monaco all'età di 14 anni. Nel 1528 ricevette l'ordinazione presbiterale e iniziò la carriera ecclesiastica. Le sue opinioni rispetto alla limitazione della laicità e le spese dei preti crearono grande fastidio. Tuttavia nel 1566, alla morte inaspettata del Pio IV, fu eletto Papa con il nome Pio V. Nel 1571, dopo la caduta di Cipro nelle mani degli Ottomani, promosse la ripresa della Lega Santa che era rimasta latente sin dalla battaglia di Prevesa nel 1538 e attivò la coalizione delle forze occidentali che portò alla vittoriosa battaglia di Lepanto. Morì l'anno successivo, nel 1572, e fu santificato dalla Chiesa Cattolica. Papa Pio V, nato da Antonio Ghislieri,


• Don Giovanni d'Austria Figlio illegittimo di Carlo V d'Asburgo e fratellastro del Filippo II, don Giovanni nacque nel 1547. Nel 1565 partecipò nella campagna spagnola che rinforzò la difesa di Malta contro gli Ottomani. Nel 1568, all'età di 21 anni, Filippo II lo nominò capo generale della flotta e responsabile dell'esercito. Ebbe un importante ruolo nella campagna contro i Mauritani in rivolta a Granada. Al suo rientro trovò pronta la compagine facente parte della Lega Santa destinata a difendere Cipro. Don Giovanni fu designato capo di tutte le forze cristiane e l'esito positivo della battaglia di Lepanto può essere considerato un merito personale.


• Agostino Barbarigo Agostino Barbarigo era un nobile di Venezia e proveniva da una delle grandi famiglie veneziane. Il suo omonimo antenato fu il settantaquattresimo doge di Venezia nel periodo di massimo splendore; inoltre durante il suo ducato Cipro e altri possedimenti al Mediterraneo orientale vennero annessi a Venezia. Prima della battaglia di Lepanto, Barbarigo era scettico circa lo scontro frontale con la flotta ottomana. Le galee sotto il suo comando combatterono con le galeotte ottomane della parte sinistra dello schieramento e durante lo scontro egli perse la vita coraggiosamente.


• Sebastiano Venier Sebastiano Venier o Veniero nacque a Venezia nel 1496. La sua famiglia aveva legami con la Grecia e in particolare con Citera giacché parenti e antenati furono arconti dell'isola. Operò come avvocato e ricoprì diverse cariche amministrative nella Repubblica di Venezia. Nel 1570 divenne “procuratore” e, in vista del nuovo scontro con l'Impero ottomano per il possedimento di Cipro, fu nominato dalla Serenissima Capitano Generale della flotta, grado che conservò anche nella battaglia di Lepanto. La vittoria gli donò grande popolarità. Nel 1577 fu eletto doge e morì un anno dopo, nel 1578, all'età di 82 anni.


• Marc' Antonio Colonna Era originario di una delle famiglie più eminenti del Lazio che durante il XVI secolo fu sotto il controllo dal Papa e del regno di Sicilia di dominio spagnolo. Nella guerra contro Siena (1553-1554) fu comandante dell'esercito spagnolo. Dopo la costituzione della Lega Santa nel 1570 per lo scontro con gli Ottomani, venne nominato capitano generale della flotta pontificia, mentre don Giovanni d'Austria lo nominò Capitano generale della coalizione occidentali. Al ritorno dalla battaglia ricevette onori ancora più alti: fu riconfermato capitano della flotta pontificia e, nel 1577, Filippo II lo nominò vicerè della Sicilia. Morì nel 1584.


• Giovanni Andrea (Gianandrea) Doria Era il nipote e figliastro di Andrea Doria, il principe e ammiraglio Genovese che diresse le forze della Casa d'Asburgo dell'impero di Carlo V e le forze navali della Lega Santa durante la disastrosa battaglia di Prevesa nel 1538. Egli ereditò dallo zio il titolo di Principe di Melfi. Doria assunse il grado di ammiraglio di Genova nel 1556. Nel 1560 combatté il Piyalè Pascià nella battaglia presso l'isola di Djerba che si concluse con la vittoria di Piyalè e la rioccupazione di Tunisi. Nella battaglia di Lepanto, nonostante l'opposizione da parte dei Veneziani, fu designato comandante del lato destro della flotta alleata.


• Miguel de Cervantes Nacque nel 1547 a Alcalà de Henares, una piccola città a circa 15 miglia da Madrid. Egli decise di seguire per un breve periodo di tempo la carriera avventurosa del soldato e nel 1570si arruolò nella marina spagnola. Rimase inattivo fino al 1571 quando si imbarcò sulla galea Marquesa diretta al Mar Ionio e a Lepanto. Nel giorno della battaglia, pur essendo febbricitante, rifiutò di rimanere a letto e salì sul ponte per combattere. Fu molto coraggioso ferendosi due volte al petto e alla mano sinistra perdendone l'uso. Dopo la degenza di 6 mesi continuò a lavorare per la marina come messaggero finchè la nave sulla quale era imbarcato cadde nelle mani di pirati algerini.


I PROTAGONISTI DEGLI OTTOMANI: • Selim II Selim II era il terzo figlio di Solimano il Magnifico e di Huremm Sultan. Selim fu nominato XI sultano dell'Impero ottomano e XC Califfo dell'Islam nel 1566. Visto che, non essendo il primogenito, non era destinato per diventare il successore di Solimano, fu cresciuto nell'harem divenendo amante dell'alcol e della vita dissoluta. Per questo motivo il suo sopranome fu "l'Ubriacone".che determinarono la massima espansione dell'impero ottomano. La sua morte accidentale avvenne a causa di una caduta nei locali da bagno mentre si trovava in stato di ebbrezza.


• Muezzinzade Alì Pascià

Come implica il nome, Muezzinzande Alì Pascià era il figlio del muezzin che salmodiava nella moschea accanto al Serai. Durante la campagna per l'occupazione di Cipro nel 1570 Muezzinzande Alì Pascià era al comando della flotta. Selim II lo designò nuovamente comandante della flotta per la battaglia di Lepanto. Inoltre gli diede uno stendardo dove erano cucite con filo dorato i versi del Corano.


• Uluç Alì Pascià Nacque nel 1519 in Calabria e il suo vero nome era Giovanni Dionigi Galeni. Era figlio di un marinaio e suo padre lo incoraggiò a seguire la carriera ecclesiastica; tuttavia egli fu catturato da Alì Ahmed, uno dei corsari che collaboravano con Khayr al-Din Barbarossa. Servì per vari anni come rematore nelle galee, finchè fu convertito all'Islam e divenne egli stesso corsaro. In un breve periodo di tempo controllava gia la gran parte delle coste settentrionali dell'Africa e unì le proprie forze con Turghut Reis che era “lo spauracchio” dell'Africa settentrionale e il Bey di Tripoli. Durante l'asseddio di Malta, quando fu ucciso l'ammiraglio Turghut Reiss, il Capudan Piyale Pascià nominò Uluç Alì comadante della flotta ottomana. Successivamente assunse anche il titolo di Pascià d'Algeri nel 1568. Morì nel 1587 a Costantinopoli


• Mehmed Pertev Pascià

Era di origine albanese e ascese velocemente alle cariche pubbliche dell'amministrazione ottomana. Prese la carica del Beylerbeyi di Rumeli nel 1554 quando il suo amico Sokollu Mehmed Pascià aumentò i propri gradi gerarchici. Mehmed Pertev divenne comandante generale delle forze navali degli Ottomani durante l'assedio di Cipro nel 1570 e unì le proprie forze con quelle di Muezzinzade Ali Pascià nella battaglia di Lepanto.


• Mehmed Suluk Pascià Conosciuto anche come “Scirocco”, Mehmed Suluk era il Bey di Alessandria ai tempi della battaglia di Lepanto. Si arruolò nell'esercito ottomano all'età di 18 anni e percorse una brillante carriera di soldato. Per quanto riguarda il settore navale partecipò all'assedio di Malta, alle campagne per l'occupazione di Cipro e fu uno dei comandanti che rimasero a Cipro durante l'assedio di Famagosta. A Lepanto comandò lo scheramento destro della flotta ottomana, tuttavia non riuscì a respingere i Veneziani che gli erano di fronte e fu seriamente ferito. Riuscì a fuggire ma i Veneziani lo inseguirono e in fine lo catturarono. Egli chiese che le sue sofferenze avessero fine e un ufficiale Veneziano compì l'esecuzione.


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