INDICE
2.2.4
Gerès
INTRODUZIONE..…….…………......................…pag. 2
2.2.5
CAPITOLO 1…………………………………............pag. 4 2.2.6
Suoli urbani
1.2
Azioni elementari
1.3
Dizionario dei gesti
2.2.7 2.2.8
2.2
Presentazione progetti di architettura 2.2.1 2.2.2 2.2.3
Emilio Ambasz – casa de retiro
Dick Van Gameren – Eduardo Souto de Moura – casa 2 a Ponte da Lima
2.2.9
TRA ARCHITETTURA E TOPOGRAFIA
Schema di classificazione
Livio Vacchini – casa Koerfer ambasciata dei Paesi Bassi
CAPITOLO 2…………………………………….......pag. 64
2.1
Silvia Gmür – haus am mittelmeer
TRA ARCHITETTURA E SUOLO
1.1
Correia & Ragazzi – casa no
Àlvaro Leite Siza – casa tòlo
2.2.10 Lina Bo Bardi – casa de vidro CAPITOLO 3…………………………………....pag. 101 ANALISI DEI PROGETTI DEL PERCORSO FORMATIVO
espiritual
3.1
Laboratorio di progettazione 1
Aires Mateus – casa na serra
3.2
Laboratorio di progettazione 2
d’aire
CAPITOLO 4………………………..................pag. 108
Luca Gazzaniga – casa a Lugano
CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA
Più precisamente prenderemo come riferimento gli edifici
INTRODUZIONE
costruiti su terreni pendenti; tutto ciò perché, in questo tipo di ambiente, il rapporto dell’edificio con il suolo è
“Il mio concetto di architettura abbraccia l'intero ambiente della vita umana; non possiamo sottrarci all'architettura, finché facciamo parte della civiltà, poiché essa rappresenta l'insieme delle modifiche e delle alterazioni operate sulla superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato il puro deserto.” William Morris
molto più diretto rispetto ad altri contesti.
Qualsiasi utilizzo facciamo del terreno crea architettura.
collaborazione tra artificiale e naturale possa soddisfare
La nostra ricerca parte da una riflessione su come alcune personalità importanti in campo artistico e architettonico si sono espresse riguardo all’utilizzo del suolo per fare architettura, senza compromettere il carattere originario dell’ambiente. Da queste osservazioni abbiamo potuto trarre
importanti
indicazioni
su
come
una
buona
le esigenze dell’uomo e della natura stessa.
Partendo da questa affermazione, ci siamo domandati se è l’architettura che deve piegare il paesaggio secondo le sue
Le fasi principali che compongono il percorso di
esigenze o è il paesaggio che deve modellare l’architettura.
progettazione rapportata al suolo si possono distinguere
Il nostro studio è stato condotto in riferimento a questi due
dei caratteri del sito attraverso l’osservazione da diversi
possibili
una
punti vista e con l’ausilio della tecnologia moderna;
architettura meno attenta alle problematiche che l’edificio
successivamente di grande importanza è la fase di
può causare sull’ambiente; il secondo prevede una
acquisizione, poiché l’appropriarsi dei caratteri del luogo
sensibilità maggiore nei confronti del sito oggetto di
è fondamentale per creare edifici che “collaborino” col
progettazione.
suolo. Solo dopo aver ottenuto tutte le informazioni fisiche
approcci
al
territorio:
il
primo
vede
così: una prima fase di ricognizione, con l’ottenimento
2
e “spirituali” sul luogo si può passare alla fase di
La sezione orizzontale porta all’ottenimento di una vista
progettazione.
planimetrica dell’edificio, in cui si sottolinea il rapporto
L’acquisizione del luogo porta alla progettazione di un’architettura
la
cui
realizzazione
ha
origine
dall’applicazione di azioni elementari che possono essere esercitate sul terreno. A ciascuna azione elementare
esistente tra la forma del volume e le curve di livello; ne risulterà quindi, in linea generale, un corpo direzionato parallelamente o contro le isoipse secondo l’asse principale dell’edificio.
corrisponde una determinata manifestazione della forma
La sezione verticale conduce ad indicazioni riguardanti
che rispecchia sul suolo l’ideale di collaborazione tra
l’inserimento del volume all’interno del terreno; in
artificio e natura proprio del progettista. Ogni opera di
riferimento a questo possiamo distinguere l’asportazione
architettura può essere ricondotta ad un ordine logico di
di
azioni che modellano il terreno e generano forme; questo
asportazione massima, media e minima. A seconda
concetto di semplificazione è proprio dell’analiticità,
dell’edificio che si intende realizzare ed alla sensibilità
principio costitutivo dell’architettura.
del progettista nei riguardi dell’ambiente si interviene più
L’analisi
proseguirà
con
una
nostra
personale
classificazione delle possibili tipologie di trattamento del suolo da parte del progettista, valutando i punti di vista necessari per una massima comprensione del sito con cui ci
suolo
secondo
tre
distinti
livelli
di
invasività:
o meno invasivamente sul profilo del declivio. In base alla modalità operativa scelta per la progettazione si ottengono edifici conformati in maniera differente, secondo l’asportazione di terreno effettuata.
si confronta. Le azioni da compiere per ottenere queste
A questa classificazione seguirà l’analisi di vari progetti
visuali si riferiscono a “tagli” che danno vita alle sezioni
appartenenti alle diverse categorie del nostro schema,
orizzontali e verticali.
allo scopo di studiare le motivazioni che hanno spinto il progettista
ad
intervenire
attraverso
una
tecnica
3
costruttiva rispetto ad un’altra.
CAPITOLO 1
Lo studio si concluderà con un’esposizione di alcuni dei
TRA ARCHITETTURA E SUOLO
progetti architettonici che hanno caratterizzato il nostro percorso formativo, inseriti in contesti ambientali in cui si presentano situazioni di terreno in pendenza.
“Un profondo sentimento per la bellezza del suolo sarebbe fondamentale nell’edilizia della nuova città: cercando la bellezza del paesaggio non tanto per costruirci sopra, quanto per servirsene nella costruzione.” Frank Lloyd Wright
Nella prefazione del libro “L’architettura del suolo” di Luigi Coccia, Francesco Venezia si auspica che il pensiero espresso dalle parole di Wright venga colto a fondo dal lettore, in quanto la base della sua educazione architettonica
è
rappresentata
dal
“sentimento
dell’appartenenza dell’edificio alla terra e al cielo”.
4
“Ogni edificio per quanto si innalza verso il cielo per tanto
Fallingwater visitata da lui nel 1988. A quel punto gli fu
dovrebbe approfondirsi nella terra.”
chiaro il pensiero di Wright riguardante la bellezza del Martin Heidegger
Venezia
prosegue
parlando
della
sua
formazione
paesaggio, non come oggetto a se stante ma come risorsa potenziale per costruire architettura.
architettonica, sottolineando l’impronta datagli dal saggio di Jorn Utzon “Piattaforme ed altipiani”; attraverso questo saggio emerge in lui una coscienza di architettura del suolo “senza tempo, compiutamente ereditabile, a differenza di quella
degli
edifici,
le
cui
connotazioni
stilistiche
comportano il rischio (e il vizio) dello storicismo”. Così compiutamente ereditabile è l’architettura della luce, senza tempo anch’essa: la luce egizia, la luce greca, la luce islamica possono parimenti irrompere nel nostro lavoro senza comprometterne l’attualità. Le condizioni morfologiche ed astronomiche del sito ci consentono di conferire ai nostri edifici quella profondità
Casa Fallingwater – Frank Lloyd Wright
temporale, quella consonanza con l’antico che solo conta
Ma se all’origine del “profondo sentimento per la
nel nostro lavoro, rendendolo poetico.
bellezza del suolo” v’è in Wright una sorta di
L’esperienza di Venezia viene poi segnata dall’incontro con l’architettura
di
Wright,
in
particolare
con
Casa
riverberazione della struttura di natura nella struttura dell’edificio,
5
“cercando la bellezza del paesaggio per servirsene nella costruzione”, all’origine del nostro sentimento infuria sovente un conflitto: ogni atto del costruire comporta una ferita profonda della natura, che dobbiamo darci la pena di risarcire. L’armonia,
RICOGNIZIONE Questa visione di progetto del suolo si rappresenta attraverso un piano architettonico capace di attivare nuove relazioni tra le cose. Si conferma in tal modo quel rapporto con il sito che costituisce una delle peculiarità
l’equilibrio,
quando
sono
conseguiti,
dell’atto costruttivo: più che una generica operazione
dissimulano quell’originaria opposizione, generando un
edilizia,
senso di pace, che più regna dove più v’è stato danno.
l’architettura è il radicamento nella terra della costruzione
“la
categoria
che
sembra
rendere
tale
stessa, la sua fissità in un punto preciso dello spazio”1. 1.1 SUOLI URBANI Nell’epoca contemporanea il territorio costruito si estende senza soluzione di continuità su porzioni di spazio sempre più ampie; questo territorio accoglie un’enorme quantità di oggetti edilizi, ma anche spazi vuoti: suoli in attesa di essere trattati. Il progetto del suolo si propone come dispositivo capace di riorganizzare il territorio della dispersione, seguendo una logica che non impone un nuovo ordine astratto ma cerca di recuperare quel rapporto originario con il suolo andato perduto nel corso del tempo.
Effettuando una analisi sul territorio possiamo individuare diversi tipi di suolo e, con una attenta osservazione della conformazione topografica, ambiti geografici specifici, una successione di “stanze” territoriali intese come aree studio, la cui caratterizzazione è affidata alla specifica natura del terreno tradotta in figure riconoscibili e nominabili: pianori, conche, valli, crinali, meandri, coste, argini. La cartografia e l’aerofotogrammetria sono strumenti che facilitano il riconoscimento delle “stanze” territoriali, ed attraverso esse è possibile forzare la lettura tirando fuori
6
le potenzialità impresse nella forma geografica di un
all’azione
territorio. Ognuna di queste “stanze” assume un ruolo
livellamenti, contenimenti, terrazzamenti, sbarramenti,
strategico nella progettazione di nuovi interventi, i quali
estrazioni rimodella incessantemente la superficie della
devono, fin dalle fasi iniziali, tener conto della natura
terra.
dell’uomo,
che
attraverso
suddivisioni,
originaria del suolo. I caratteri della topografia espressi dallo strumento cartografico e aerofotogrammetrico, che si fondano su uno sguardo
zenitale,
non
esauriscono
le
possibilità
di
acquisizione di informazioni relative alla natura del sito; altra modalità di ricognizione dei caratteri del suolo ci viene data dalla pendenza che disegna il profilo del terreno. La scelta del punto di vista è dunque il primo, fondamentale strumento di ricognizione, anche se l’osservazione secondo
Orazione nell’orto – Andrea Mantegna
le modalità descritte non è in grado di esaurire le nozioni
Le tecnologie moderne ci danno la possibilità di utilizzare
necessarie a compiere il progetto preliminare.
numerosi strumenti di ricognizione delle tracce che
L’indagine del suolo può estendersi alla sua natura
connotano il disegno del territorio.
costitutiva. Il territorio deve essere visto come il risultato di
La rappresentazione pittorica, ancora prima di queste
una serie di differenti processi: da un lato si modifica
nuove tecnologie, ci offre un importante punto di vista del
spontaneamente
paesaggio,
attraverso
l’azione
instabile
della
morfologia terrestre; dall’altro, il territorio è sottoposto
secondo
l’interpretazione
soggettiva
7
dell’artista.
sminuisce l’importanza del suolo, inteso come “traccia storica”, concentrandosi esclusivamente sull’importanza dell’architettura. Il risultato di questa teoria ha dato vita
ACQUISIZIONE Nell’epoca contemporanea il suolo può essere assunto come un’entità fisica autonoma, come fatto indipendente
alla progettazione di spazi in cui volumi stereometrici, isolati e ben distanziati sono distribuiti su di un suolo uniforme spesso trattato come un enorme piano astratto.
dagli edifici che lo occupano. A questa supposta autonomia fa riscontro un’evidente indifferenza degli edifici contemporanei nei confronti della terra, eredità trasmessa dal Movimento Moderno capeggiato da Le Corbusier. La concezione dell’epoca era costruire edifici dalle forme varie rappresentanti mezzi di trasporto moderni; l’edificio diventava così una “macchina per abitare” che atterra sul suolo e lo conquista. Costruire significa conquistare. Il suolo è soltanto uno spazio naturale o da naturalizzare attraverso l’estirpazione delle ferite create dal caos della città. La liberazione del suolo comporta la cancellazione di qualsiasi traccia di precedenti insediamenti, ma anche, in alcuni casi, il suo livellamento, generando una superficie omogenea, piana poiché “il terreno piano è il terreno ideale”, e infinitamente estesa. Con questa concezione si
Anfiteatro di Pergamo
Da questa idea di utilizzo del suolo è necessario però distaccarsi; il suolo, da sito di “atterraggio”, deve trasformarsi nel punto di partenza per una ricerca che tende a conferire qualità ad un dato fisico comunemente
8
trascurato che prima era offuscato dalla carica figurativa autoreferenziale degli edifici. Dalla teoria della “tabula rasa” si passa a quella del “palinsesto”: il suolo come piano astratto ed infinito, bene comune indivisibile, pienamente disponibile a qualsiasi forma di intervento, è pura utopia, mentre la suddivisione del suolo e la ricerca sulla lettura e la sperimentazione del sito sono una realtà da indagare. Questa analisi sul suolo è in grado di portare alla luce gli antichi segni del territorio spesso trascurati, in maniera da rilevare e rivelare una nuova realtà. Solo
riappropriandosi
di
questi
caratteri
territoriali
l’architettura sarà in grado di sfruttare al meglio le proprie potenzialità. La capacità di rilevare e valorizzare i caratteri fisici naturali o artificiali persistenti in un luogo garantisce la sopravvivenza delle identità del luogo.
Machu Picchu – Perù
Il suolo come esperienza materica, come fatto geologico, partecipa conferendo
all’identificazione ad
esso
geografica
qualità
di
specifiche.
un
sito Nella
conformazione naturale ed artificiale della crosta terrestre il progetto di suolo agisce come rivelazione della materia costitutiva. Le opere di Land Art sono esempi in cui la
9
terra viene assunta come materia prima del progetto. “L’architettura del suolo è sempre archetipa; l’architettura degli edifici è sovente legata agli stili”.
La collaborazione del costruito con il suolo si traduce in una sorta di ispessirsi e dilatarsi della linea di terra che non divide più il costruito dal suolo, ma diviene essa stessa parte integrante del progetto.
PROGETTO L’architettura del suolo non si manifesta come semplice “abbellimento” della terra, ma si impone come struttura organizzativa dello spazio aperto, capace di evidenziare situazioni esistenti ed indirizzare processi futuri. Il progetto di suolo viene assunto come strumento operativo di tipo “organizzativo - strutturale” piuttosto che “stilistico Zoccolo Primigenio di Palestrina
- formale”.
Il suolo è lo strato superficiale della terra che separa
Tutt’altro che decorativa, l’architettura del suolo assume
inevitabilmente il sotto-suolo dal sopra-suolo. La naturale stratificazione
del
suolo
può
diventare
principio
architettonico; la progettazione degli edifici può lavorare direttamente
con
questa
linea
di
demarcazione
sviluppandosi sopra, sotto o a cavallo di essa.
dunque un significato strutturale, ponendosi l’obbiettivo ambizioso di rifondare il territorio della dispersione. Il progetto si fonda sulla volontà di mostrare e valorizzare la
forma
esistente
piuttosto
che
sul
desiderio
di
cancellarla per imporne una nuova.
10
La forza strutturale del progetto di suolo si evince dal modo
le topografie possibili, le diverse conformazioni del suolo
con cui le opere previste conformano le specifiche
nel tempo pre-stabilito.
situazioni; per conformare si intende l’adattare una forma ad un sito. Questa attività richiede studi meticolosi, indagini capaci di riconoscere nel “palinsesto” del territorio forme già espresse o segni interrotti.
Il progetto agisce per strati: anima il sottosuolo, restituisce qualità alla superficie, inventa il soprassuolo. Architettura e suolo diventano termini indissolubili, costituiscono un nuovo campo di sperimentazione della forma che
Il progetto di suolo si traduce in topografia operativa,
produce risultati apprezzabili alla piccola e alla grande
lucida trascrizione di uno stato di fatto e prefigurazione dei
scala.
possibili cambiamenti, strumento rilevatore di fenomeni in atto, ma anche catalizzatore di nuovi. Opportuni dispositivi architettonici
controllano
l’evoluzione
della
superficie
terrestre, le variazioni di forma indotte dall’azione naturale o da quella artificiale. L’erosione, intesa come processo naturale, o l’estrazione, come opera dell’uomo, alterano l’assetto geologico preesistente; il progetto di suolo, in questi casi, tenderà alla ricerca di una nuova stabilità formale, se pur temporanea, della morfologia terrestre. Analogamente accade nelle situazioni in cui il fenomeno è opposto e le aree di nuova formazione sono il risultato di un processo di accumulo o di riporto. La forma del territorio si modifica continuamente nel tempo e il progetto pre-figura
Natura ed artificio tendono a confondersi, la stratigrafia della roccia diventa tutt’uno con quella dello spazio progettato. Il progetto di suolo fonde le due entità, esprime quell’”indefinibile trapassare della natura nella storia e nell’arte”, quel “prolungarsi della forma delle coste nelle forme dell’architettura”. All’interno di questa nuova concezione architettonica, il suolo, perdendo definitivamente il significato di piano astratto su cui disporre edifici isolati, si trasforma esso stesso in esperienza architettonica. L’edificio tende sempre più a perdere il suo originario carattere monolitico per diventare un’entità scomponibile che mette
11
in mostra il processo del suo farsi.
1.2 AZIONI ELEMENTARI
Quello tra edificio e suolo è dunque un rapporto sempre
Di fronte all’esperienza dell’architettura, dall’antichità ad
più diretto: le componenti che strutturano l’edificio si
oggi, lo sguardo analitico pone l’attenzione su quelle
proiettano nello spazio aperto interagendo con il disegno
opere che non utilizzano il suolo come un appoggio, ma
del suolo, così come alcuni elementi che appartengono alla
se ne servono per la costruzione. Queste architetture del
morfologia del sito entrano a far parte della composizione
suolo, adoperando la terra come materia prima,
architettonica dell’edificio. Il rapporto tra spazio interno e
manifestano un forte carattere tettonico che si traduce
spazio esterno cessa di essere assoluto, così come l’edificio
nella necessità della costruzione.
rinuncia a sancire con perentorietà il limite tra dentro e fuori, tra il sopra e il sotto.
Se l’oggetto d’indagine è il suolo come grande opera
La nuova progettazione del territorio indirizza la ricerca
costituzione della sua forma, vista come fatto artificiale,
verso una sperimentazione che consente agli edifici ed alla
come espressione di una dinamica conformativa messa in
topografia di manifestarsi in un unico sistema conformativo.
atto dal progetto di architettura. Il progetto di suolo
Così il progetto del sito e quello dell’edificio vengono a
indirizza dunque il processo conformativo rimandando
coincidere, costituendo la risposta più appropriata alla
inevitabilmente a filosofie della forma riconducibili a due
costruzione di un luogo.
approcci profondamente diversi. Da un lato, l’azione
dell’uomo, l’obiettivo della ricerca è intervenire sulla
conformativa sarebbe associabile ad un istinto artistico naturale, ad una “plasticità dell’organico”2 che è equivalente conformazione
all’istinto sarebbe il
sessuale;
dall’altro,
risultato di
una
la
attività
razionale volta a fissare misure, stabilire rapporti,
12
determinare
proporzioni
che
“provocano
emozioni
plastiche” . 3
Il termine “conformare” rimanda al significato del conferire forma a qualcosa, ponendo particolare attenzione agli elementi che entrano in gioco e alle reciproche relazioni. Nella costruzione del luogo l’atto del conformare si traduce nel far corrispondere, nell’adattare una forma ad un sito, come accade nell’esperienza costruttiva delle città fondate dai Romani, a cui si riferisce Aldo Rossi: “L’architettura (…) conformava una situazione; le sue stesse forme si mutano nella mutazione più generale della situazione”4. Non solo nella costruzione della città, ma anche in quella del territorio gli antichi Romani hanno agito seguendo il medesimo principio. L’esempio della centuriazione, opera
necessità non solo di pre-figurare un assetto spaziale possibile, ma anche di acquisire la figura già espressa, l’assetto fisico preesistente che si evince da una indispensabile indagine topografica attraverso la quale riconoscere, nel palinsesto del territorio, tracce nascoste o segni ininterrotti. Agire sul suolo seguendo le linee della terra evita di cadere in un facile formalismo ed assicura al progetto una portata fondativa che si compie nel tempo lungo di una costruzione inevitabilmente aperta. A partire dalla conoscenza delle dinamiche in atto, il progetto di suolo prefigura una nuova topografia coerente e compatibile con i nuovi fenomeni urbani, un ridisegno del territorio urbanizzato che si compie intervenendo sul suo tessuto connettivo, a terra.
indelebile sul suolo, traduce il rapporto tra regola
Il progetto di suolo è visto come strumento rilevatore di
insediativa, dettata da esigenze politiche ed economiche, e
figure esistenti, ma anche rivelatore di nuove: attraverso
costruzione, che comporta in molti casi rettifiche e
opportuni dispositivi, il progetto tende a controllare i
variazioni dettate dalla topografia.
fenomeni
L’attività del conformare fa interagire un ordine costruttivo prestabilito, fissato da geometrie astratte, con un ordine che viene dalle cose, che è insito nei luoghi. Ciò comporta la
naturali
ed
artificiali
caratterizzanti
la
morfologia terrestre e ad indirizzare i nuovi processi conformativi. La forma del suolo non è il fine ma il risultato di un
13
processo costruttivo riconducibile ad un sistema combinato
Scavare,
di azioni elementari che possono essere esercitate sul
imprimere sono solo alcune tra le possibili azioni
terreno. Alla consueta tendenza a ricondurre la forma
elementari a cui il suolo può essere sottoposto; ogni
architettonica ad un tipo, idea astratta a cui l’opera fa
azione viene isolata ed indagata autonomamente,
riferimento nella sua esecuzione, si sostituisce un diverso
scoprendo le potenzialità formali di ciascuna di esse.
esercizio analitico, quello di associare la forma ad una
Queste azioni elementari rinnovano l’attitudine al fare
azione, ad una specifica forza determinante. Ogni azione
l’architettura, al capire le ragioni della forma e al
è definita ed indagata nella sua capacità di produrre effetti,
riconoscere le tecniche realizzative più efficaci nella
di generare forme seguendo un proprio ordine costruttivo
traduzione di un pensiero in forma. Il fare architettura si
che si manifesta attraverso il corrispondente lavoro di
esprime dunque nella consapevolezza, teorica e pratica,
modellazione della terra.
del costruire che significa appunto “collaborare con la
Attraverso gli esempi della storia antica e recente è possibile riscoprire il rapporto che si stabilisce tra il
riportare,
livellare,
contenere,
incidere,
terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre”5.
principio costruttivo, contenuto in un’azione, e le possibili
In molte opere dell’antichità il fare architettura coincide
manifestazioni della forma, una corrispondenza che
con la messa in opera di un ordine artificiale della
rinnova il rapporto tra teoria ed esperienza, fondamento
natura, un atto razionale che, accogliendo i suggerimenti
della disciplina architettonica. La capacità di ricondurre
espressi dal sito, trasforma la natura in artificio. Questa
un’opera di architettura ad un ordine logico di scelte
ragionevole interazione tra natura ed artificio, che si
operate nella definizione e costruzione della forma è
evince dal radicamento dell’opera al terreno, conferisce
propria dell’analiticità, mezzo della conoscenza ma anche
all’architettura resistenza e durevolezza nel tempo.
principio costitutivo dell’architettura.
Le azioni elementari definiscono un insieme di pratiche
14
da esercitare sul terreno al fine di addomesticarlo, di
capacità
renderlo abitabile. Il progetto di suolo tende quindi alla
conformarlo
preparazione di un terreno, come insegna la tradizione
costruzione ad esso sottomessa.
di
acquisire e
uno
restituirlo
spazio
come
geografico,
supporto
per
di una
agricola in base alla quale ogni utilizzo del suolo è preceduto da azioni preliminari finalizzate a migliorare ed ottimizzare la morfologia del sito.
Rovine della città di Priene Terrazzamenti agricoli
Preparare la terra al suo utilizzo costituisce dunque l’obiettivo di un progetto di suolo il cui operato i afferma nel tempo presente e si prolunga in quello futuro. In questo si riconosce una portata fondativa del progetto, una
L’atto di conformarsi può dunque ritenersi un’azione complessa, che accoglie al suo interno una molteplicità di azioni elementari opportunamente concatenate. Le rovine della città di Priene dimostrano che l’azione del livellare è spesso inscindibile da quella del contenere: le fasce di suolo pianeggianti, guadagnate lungo il ripido pendio
15
del colle, sono arginate da massicci muri di sostruzione i
Morti, arteria principale della metropoli precolombiana
cui resti sono incastonati nella terra a formare una nuova
di
geografia.
sottrazione e di accumulo che restituiscono un percorso
Teotihuacan,
articolato,
fatto
è di
realizzato piccole
attraverso salite
e
opere
discese,
di un
camminamento cadenzato per i pellegrini diretti all’antico centro di culto.
Piscine a Leça de Palmeira Viale dei morti - Teotihuacan
Anche le azioni di scavo e riporto, comunemente analizzate nella loro autonomia in quanto generatrici di figure reciprocamente contrapposte, possono agire in modo combinato e generare opere esemplari: il lungo Viale dei
Ancora, un sistema combinato di azioni elementari ridisegna la topografia di Leça de Palmeira, dove l’intervento di Àlvaro Siza si manifesta attraverso opere di scavo e di incisione, di livellamento e contenimento, di sfaldamento del suolo. Il carattere aspro della costa
16
atlantica osservata dal mare rimane inalterato nella nuova
vocabolario
sistemazione e la scogliera rocciosa entra a far parte
esclusivamente di manipolazioni del suolo, dove il volume
organicamente del progetto.
in
Le opere architettoniche, nella storia antica e recente, costituiscono dunque il materiale per una riflessione sul
quanto
dissolvendosi
formale oggetto in
di
tende
una
un’architettura alla
propria
stratificazione
di
fatta
negazione suoli-solai
aggettivati da un forte senso tettonico” . 6
progetto e, riconducendo la lettura della forma al rapporto
Queste azioni elementari, raccolte in un dizionario,
tra architettura e suolo, offrono spunti per una nuova teoria
organizzate secondo l’ordine alfabetico, consentono di
dell’architettura.
rendere intelligibile la forma del suolo, di comprenderne
Alle riconosciute architetture del suolo si sommano altre opere che, osservate e descritte secondo inedite angolature,
il processo costitutivo e di proseguirne la costruzione attraverso l’analiticità dell’operato architettonico.
rimandano all’esercizio di un’azione costruttiva impressa su un
suolo
preesistente.
La
varietà
delle
soluzioni
architettoniche enumerate allude alle infinite potenzialità generative delle azioni elementari ed induce ad una riflessione sulla interscalarità del progetto di suolo nella costruzione del nuovo paesaggio urbano. Rampe, gradinate, salti di quota, pianori o scarpate sono manifestazioni dell’architettura del suolo, risposte ad un’attività conformativa che agisce attraverso l’esercizio semplice o combinato di alcune azioni elementari. Azioni costruttive che hanno dunque la capacità di “definire il
17
NOTE 1. F.Purini, Comporre l’architettura, Editori Laterza, Bari 2000 2. M.Perniola, Paesaggi plastici, in Il sex appeal dell’inorganico, Einaudi, Torino 1994 3. Le Corbusier, Verso una architettura, Longanesi, Milano 1984 4. A.Rossi, L’architettura della città, Marsilio Editori, Padova 1966 5. M.Yourcenar, Memorie di Adriano, Einaudi, Torino 1963 6. F.Bilò,Solo suolo, in PPC n°16 La manutenzione del territorio, a cura di C.Andriani, Umberto Sala Editore, Pescara 1998
18
1.3 DIZIONARIO DEI GESTI Il seguente paragrafo è trascritto integralmente dal libro
n
“L’architettura del suolo” di Luigi Coccia, Alinea Editrice,
o
Firenze 2005
Perforare………piegare………prolungare
a
q
b
Riportare………rivestire
Cavare………contenere………corrugare Dividere e f g h
Imprimere………incidere j k
Scavare………scolpire……….sfaldare t u v w x y z
Livellare m
19
Cavare_ estrarre, tirar fuori, estirpare. Levarsi, togliersi di dosso. Ricavare ottenere. Scavare, fare una buca in profondità. Trarre fuori, estrarre una massa, di terra o di roccia, generando
una
discontinuità
nella
conformazione
originaria del suolo. L’atto del cavare, come intervento sul suolo, si compie a seguito di un preliminare taglio della massa
geologica
che
delimita
l’area
sottoposta
al
fenomeno estrattivo.
terra che mettono in scena il processo estrattivo indagato nella sua reversibilità: un grande masso viene prima cavato, poi fatto rotolare all’interno dello scavo generato dalla sua stessa estrazione. Le molteplici risposte trovate allo stesso tema mettono in evidenza le possibili configurazioni del suolo sottoposto all’atto del cavare, una varietà di forme che, osservate in successione,
documentano
le
fasi
in
un
processo
costruttivo concluso o ancora in atto. L’azione dunque, indagata nel suo farsi piuttosto che ne definitivo compimento,
produce
nuovi
spazi
definibili
come
residuali o interstiziali, generati dal processo estrattivo. L’azione del cavare si manifesta inevitabilmente come un atto dinamico insito nella volontà di voler tirar fuori qualcosa, di allontanare una massa seguendo un movimento rotatorio o traslatorio.
M.Heizer, dispiaced/replaced mass – Nevada
Gli esperimenti condotti da Michael Heizer all’interno del ciclo “Displaced/Replaced Mass” si fondano su questa azione primaria compiuta attraverso una serie di opere di
20
Il sacrario delle Fosse Ardeatine a Roma è un altro esempio in cui l’idea di architettura si fonda sull’azione del cavare: un grosso masso sembra essere stato estratto, sollevato dal suolo attraverso un movimento di semplice traslazione. Sostenuto da appoggi puntuali, il monolite esprime un senso di temporaneo arresto del processo estrattivo, un’azione che, nel suo stato di sospensione,
S.Fehn, Biblioteca di Trondheim
In uno schizzo per la biblioteca di Trondheim, Sverre Fehn traduce l’azione in figura: una grossa lastra di natura geologica viene idealmente estratta e sollevata, generando una cavità che accoglie la grande sala di lettura. Questo luogo ribassato, complanare agli antichi resti rinvenuti, è a
genera uno spazio il cui volume corrisponde alla massa sottratta. Ed è proprio questo diretto rapporto tra la misura della cavità e quella della massa cavata che consente di interpretare questo esempio come una architettura del suolo.
tutti gli effetti uno spazio ritrovato, generato e definito da fenomeni tettonici riconducibili all’azione estrattiva.
R.Koolhaas, Centro Congressi - Agadir
Rem Koolhaas nel progetto del Centro Congressi di N.Aprile,
C.Calcaprina,
A.Cardelli,
Monumento alle Fosse Ardeatine a Roma
M.Fiorentino,
G.Perugini,
Agadir sembra ancora alludere ad una azione estrattiva, attraverso
la
quale
una
grande
zolla,
di
forma
perfettamente quadrata, si è distaccata e sollevata dal
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sito su cui l’opera si colloca. La grossa massa, questa volta abitata, viene sorretta da un sistema di pilastri, di dimensione e sezione variabili, che rendono ispezionabile, e quindi abitabile, lo spazio generato dalla traslazione del monolite. La forte irregolarità impressa nelle due superfici che delimitano lo spazio interstiziale rimanda, ancora una volta, ad una azione estrattiva che, agendo sulla massa originaria, produce la frattura e il reciproco allontanamento delle parti.
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Contenere_ comprendere in se, racchiudere. Frenare,
indispensabili
reprimere trattenere.
realizzate con tecnologie rudimentali, ma affinate da una
Frenare, trattenere il terreno entro un limite prefissato.
pratica secolare: la riduzione di suoli in pendenza in
L’azione di contenimento del suolo tende a frenare il
articolati complessi terrazzati sostenuti da mura a secco è
naturale spostamento di terra che si verifica nei siti in
un’operazione che oltre a rispondere a immediate
declivio, attraverso opportune opere murarie che resistono
esigenze pratiche, contribuisce ad un processo di
alla spinta esercitata dal terreno. I muri si dispongono
rimodellazione continua del territorio.
opere
di
contenimento
del
terreno
lungo le curve di livello, affondano nella terra ed emergono fino all’altezza necessaria ad arrestare il processo in atto. Al naturale lento dinamismo della terra si contrappone una configurazione statica del suolo che risponde ai tradizionali requisiti dell’abitare. Sin dall’antichità, la costruzione sul declivio è stata preceduta da opportune opere di contenimento: massicci blocchi murari, come fondazioni, si radicavano alla terra e si stratificano fino a definire un piano di posa orizzontale che si staglia sulla pendenza originale del sito. La tettonica del
suolo
e
quell’opera
architettonica
tendono
paradossalmente a coincidere come si rileva nei siti archeologici dove i muri di sostruzione si confondono spesso con gli elementi geografici. Nella tradizione agricola l’esigenza di sistemazione e manutenzione del suolo coltivato si associa ad alcune
E.Miralles, Cimitero di Igualada
Eric Miralles, nel progetto per il cimitero di Igualada, recupera queste tecnologie e le reinterpreta nella costruzione di pareti in pietra imbrigliate da reti metalliche, alternate a muri di cemento a scarpa per sostenere i terrazzamento. Nel progetto per il
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crematorio di Larvik, Sverre Fehn realizza, con il segno perentorio e dichiaratamente artificiale di un lungo muro di contenimento
in
cemento,
la
separazione
tra
livelli
fisicamente e metaforicamente differenti: il piano alberato superiore dei vivi che si affaccia, separato da un netto limite,
verso
il
piano
ribassato
destinato
ai
morti.
A.Gaudì, Parco Güell - Barcellona Tempio di Giove Anxur - Terracina
In alcune opere dell’antichità i muri di contenimento acquistano spessore ed accolgono al loro interno suggestivi camminamenti, come accade a Terracina, dove il tempio di Giove Anxur è costruito su un poderoso terrazzamento
Terrazzamenti arginati da muri che seguono l’andamento del terreno si ritrovano anche a Barcellona nella sistemazione del Parco Güell di Gaudì: qui i percorsi coperti corrono tra muri obliqui e pilastri, inclinati secondo la direzione delle spinte del terreno sovrastante.
arginato da un’opera di contenimento che si trasforma, sul lato rivolto verso il mare, in criptoportico.
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R.Gabetti, A.Isola, Centro Olivetti - Ivrea
Nel centro residenziale Olivetti a Ivrea di Gabetti e Isola il contenimento del terreno è risolto da uno spessore abitato la cui copertura costituisce il prolungamento praticabile del terreno circostante. La pianta del complesso residenziale, sfruttando abilmente i movimenti orografici, si dispone ad emiciclo lasciando pressochÊ inalterati i caratteri originari del paesaggio.
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Corrugare_ increspare, aggrottare.
L’increspamento generato dall’azione del corrugare
Increspare, conferire al suolo un aspetto caratterizzato da
produce spesso una discontinuità del manto terrestre,
una fitta serie di onde e pieghe ravvicinate. È un’azione
come si rileva nel Cretto di Burri in Sicilia dove il nuovo
complessa ispirata ad alcuni fenomeni presenti in natura
suolo artificiale, solcato da fessure, appare come una
come
al
enorme superficie increspata. Il grande Cretto bianco,
sollevamento delle catene montuose nella formazione
adattandosi alla topografia del sito, si sovrappone alle
orogenetica della crosta terrestre, oppure l’ondulazione di
rovine della vecchia Gibellina rasa al suolo dal terremoto
una
ed
l’increspamento
superficie
per
esposta
contrazione
all’esercizio
di
associato
un
agente
appare
come
una
straordinaria
concrezione
atmosferico. Il suolo sottoposto all’azione del corrugare
idealmente generata da un veloce e repentino passaggio
acquista una insolita matericità espressa in una forma che,
di stato della sua materia costitutiva, dallo stato liquido a
pur evocando alcune configurazioni naturali, manifesta una
quello solido. Le fenditure che attraversano la grande
indubbia artificialità.
superficie ondulata ricalcano sommariamente il tracciato delle antiche strade del centro urbano distrutto e si affermano come dispositivo percettivo di questa nuova conformazione del suolo.
A.Burri, Cretto di Gibellina
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cui gli edifici ed il suolo costituiscono un’unica entità. Questa “urbanistica della figura” agisce direttamente sulla
orografia
della
collina
trasformando
la
conformazione naturale in fatto architettonico, in un suolo increspato che accoglie il nuovo centro culturale di Santiago.
P.Eisenman, Città della Cultura – Santiago de Compostela
Nel progetto per la città della cultura a Santiago de Compostela Peter Eisenman verifica la possibilità di ricondurre la composizione architettonica e urbana ad una azione di corrugamento del suolo. La proposta si inserisce all’interno di una ricerca sulla manipolazione tattile che produce un nuovo assetto topografico,una figura urbana in
P.Eisenman, Masterplan per Derendorf – Düsseldorf
All’interno di questa ricerca trovano posto altri progetti urbani come quello per Düsseldorf in Germania dove Eisenman, escogitando inedite strategie compositive, costruisce una geometria di impianto ispirata alla traslazione sul suolo delle onde radio e di quelle radar. Il risultato di questa interferenza è un “pattern muaré”, una
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superficie increspata che costituisce un tutt’uno con il nuovo edificato, una straordinaria topografia che, imponendo al suolo un nuovo disegno, tende al progressivo assorbimento degli edifici previsti dal nuovo programma urbano. Risultato di un’interferenza è anche il progetto per il Campus
Center
all’Illinois
Institute
of
Technology
a
Chicago. L’impianto, rispettoso nei confronti dell’opera di Mies, è generato dalla sovrapposizione di due griglie, la prima regolare, la seconda deformata per effetto del livello dei decibel della ferrovia “el“ che attraversa l’area. La deformazione genera ancora un suolo corrugato, una superficie increspata da gusci morenici, trappole di luce per il sottosuolo abitato.
P.Eisenman, Campus Center - Chicago
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Dividere_ ridurre, scomporre, frazionare un tutto in più parti. Distribuire, assegnare le parti divise di un tutto. Condividere. Separare, disgiungere. Separare o scomporre in due o più parti una porzione di suolo, avvalendosi di un disegno predefinito che stabilisce le misure e fissa la forma delle singole unità a cui ricondurre la dimensione estesa del suolo. Al senso infinito dello spazio si sostituisce un’idea di finitezza tradotta nella delimitazione
di
unità
elementari
perimetrale
da
inequivocabili segni tracciati sul suolo.
Suddivisione dei campi
La divisione del suolo è dunque il primo atto di appropriazione della terra, espressione di una volontà programmatica
che
si
compie
nella
razionale
organizzazione dello spazio affinché possa accogliere un determinato uso. Divisione ed uso del suolo sono fatti basilari nella conoscenza del territorio costruito, ad essi sono riconducibili gli atti fondativi che determinano la forma dei diversi fenomeni antropici.
La centuriazione romana è sicuramente uno dei più antichi esempi di divisione del suolo, espressa nella volontà di suddividere l’agro pubblico, e soprattutto il terreno conquistato, per “limites in centuriis”, cioè in appezzamenti quadrati di circa cinquanta ettari da assegnare a privati, in proprietà o in locazione. I confini di proprietà, sacri per i romani, venivano tracciati dall’Augure seguendo gli orientamenti cardinali; questi segni indelebili, ancora oggi rilevabili sul territorio, hanno costituito l’ossatura su cui città e campagna si sono costruite nel tempo.
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definisce l’atto fondativo del progetto, una volontà di appropriazione dell’area che si traduce in una figura capace di esplicitare il rapporto tra forma ed uso del suolo.
R.Koolhaas, Parco della Villette – Parigi
D.Perrault, Giardino Botanico – Chevreloup
Nel progetto per il parco della Villette a Parigi, Rem
La divisione del suolo si esprime anche nel disegno di
Koolhaas mette in atto una strategia organizzativa dello spazio che agisce per livelli distinti ma sovrapponibili. Il primo livello è caratterizzato dalla divisione dell’intera area destinata a parco in fasce parallele che corrono da est ad ovest, ognuna destinata ad ospitare determinate funzioni (giardini tematici, spazi per il gioco, aree a colture specialistiche…).
Questa
organizzazione
per
fasce
“isole” tracciate da una rete di percorsi o disperse all’interno di uno spazio indiviso. Domenique Perrault interpreta questa doppia possibilità di concepire l’isola sul territorio, secondo modalità tra l’altro utilizzate nella costruzione urbana antica e contemporanea, e propone un progetto per il Giardino Botanico Nazionale di Chevreloup
a
Versailles
definito
da
isole
di
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coltivazioni specialistiche organizzate secondo principi insediativi differenti.
M.Desvigne, C.Dalnoky, Parco del Thelos - Issoudun
La ricerca topografica sviluppata da Desvigne a Dalnoky sui territori urbanizzati tende invece a ricondurre le forme di divisione del suolo ad una indagine stratigrafica che mette in luce tracce nascoste o segni stratificati. Nel parco urbano lungo le rive del ThÊols a Issoudun il disegno catastale costituisce l’ossatura del progetto. All’interno di tale disegno si inserisce una nuova figura, un recinto tracciato da un percorso in doghe di legno che delimita un frammento di campagna restituito dalla trama inclinata dei campi, memoria di una antica parcellizzazione del suolo.
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Imprimere_ premere, per lo più in modo da lasciare
All’interno di un ciclo dal titolo “Dissipate” Michael
un’impronta, un segno, una traccia. Stampare. Fissare in
Heizer sperimenta, sul territorio del Nevada,
modo indelebile. Dare, comunicare un movimento.
dispersione di forme prodotte dalla semplice impressione
Determinare mediante l’esercizio di una pressione una
del suolo, depressioni individuate da figure elementari
impronta sul suolo. L’azione genera delle leggere pressioni
che fluttuano nella enorme vastità del deserto. Le impronte
che si configurano come orme impresse sul suolo. La
lasciate sul suolo si manifestano come forme in negativo
superficie del terreno non presenta soluzioni di continuità,
che,
ma si mostra come un unico piano modificato per effetto
generano ombre sul piano, evidenziando la propria
della pressione esercitata.
presenza.
analogamente
Questo
dispositivo,
a
quelle
ottenute
adoperato
da
in
la
positivo,
Heizer
nella
espressone di una ricerca puramente artistica, trova nel progetto
per
applicazione
il di
Campidoglio natura
di
urbana,
Chandigarh
una
trasformandosi
in
principio fondativo del nuovo luogo pubblico della città. Le Corbusier, ispirandosi ad alcuni siti antichi del territorio indiano, propone un grande calco come disegno di impianto per il Campidiglio. Il suolo, dominato
dalla
presenza
dei
nuovi
edifici,
viene
preventivamente modellato da un sistema di leggere impressioni che trasformano il disegno di piano in una rappresentazione tridimensionale, conferendone così una M.Heizer, Dissipate
qualità indipendente da quella degli edifici che su di esso
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si dispongono. La Fosse de Considération è un’impronta sul
attraversata
terreno, un abbassamento di quota che sottrae alla vasta
l’orientamento dettato dalle arre di sosta.
da
lunghe
pensiline
disposte
secondo
superficie dello spazio pubblico percorribile una porzione di suolo destinata alla sosta e alla meditazione.
A.Cruz, A.Ortiz, Stazione di Santa Justa - Siviglia
Ancora un’impronta sul suolo associata ad un tema infrastrutturale si rileva nella stazione di Santa Justa a A.Alto, Stazione degli autobus - Helsinki
L’atto dell’imprimere tende dunque a delimitare uno spazio che, risultandone inevitabilmente differenziato, acquisisce una potenzialità espressiva, diventa il luogo specializzato per un evento. Così accade nel progetto per una stazione degli autobus a
Siviglia progettata da Cruz e Ortiz. Una grande forma circolare impressa sul suolo delimita un’area riservata, uno spazio tecnico ribassato solcato dal fascio dei binari in entrata o in uscita dalla stazione, una soluzione funzionale che acquista una forte figuratività all’interno della morfologia urbana.
Helsinky dove Alvar Aalto, assicurando una separazione tra la circolazione pedonale e il traffico motorizzato, propone una grande impronta di forma trapezoidale,
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D.Perrault, velodromo e piscina - Berlino
Sulla stessa azione si fondano i progetti del velodromo e della piscina per i giochi olimpici a Berlino, opere realizzate da Domenique Perrault: due grandi impronte, una di forma circolare e l’altra di forma rettangolare, definiscono il primo atto costruttivo, la preparazione del suolo ad accogliere le nuove attrezzature sportive. Le due opere architettoniche, realizzate in acciaio e vetro, si presentano come dei grandi oggetti atopici atterrati su un piano preventivamente modellato.
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Incidere_ tagliare in modo netto ma senza recidere. Intagliare un metallo, una pietra o un legno per tracciarvi lettere o figure. Imprimere indelebilmente. Intaccare. Ricadere, gravare. Avere un’influenza profonda
lasciare
una traccia. Praticare un taglio per lo più netto e sottile sul suolo, solcare la superficie della terra seguendo una geometria stabilita, provocare una ferita sul suolo tale da determinare una inevitabile soluzione di continuità del manto terrestre. È un’azione che non si esaurisce in superficie ma prosegue in profondità attraversando gli strati che definiscono la specifica natura geologica del terreno. Per questo il taglio generato si configura come una vera e propria sezione geologica attraverso la quale è possibile ispezionare il sottosuolo.
A.Pomodoro, progetto di ampliamento del cimitero di Urbino
Così accade nel progetto di ampliamento del cimitero di Urbino
di
Arnaldo
Pomodoro,
dove
l’incisione,
configurandosi come un cretto dai limiti frastagliati, definisce un sistema di percorsi lungo i quali il sottosuolo può essere perlustrato. Alla via principale, che solca l’intera are prevista per l’ampliamento, si innestano dei percorsi
secondari
che
si
configurano
come
propagazioni, più o meno accentuate, della grande crepa. Ai margini dell’area cimiteriale ogni fenditura tende a dissolversi, ritrovando una sorta di conciliazione con la superficie naturale contraddistinta da una
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leggera convessità dettata dalla orografia del sito. Lungo le pareti generate dall’azione incisiva si dispongono le aree di sepoltura sotto forma di massicci contrafforti che si incassano nella terra e si prolungano fuori dal terreno nel tentativo di ricucire la ferita aperta. Questo
“cimitero
architettonico-scultorea
sepolto”, di
straordinaria
Pomodoro,
si
opera ricollega
idealmente ad antichi modelli di culto funerario come quelli etruschi di Cerveteri o di Orvieto, anch’essi generati da un’opera di incisione del suolo che produce dei percorsi ribassati lungo i quali si attestano, come le case nella città dei vivi, le camere di sepoltura, completamente ricavate nella terra.
Ingressi alle tombe dei re – Tebe
All’incisione si associa quindi la possibilità di utilizzare il sottosuolo, di abitare le pareti generate dal taglio o di accedere ad ambienti completamenti ipogei di cui si percepisce la presenza. Nelle sepolture regali della necropoli egizia di Tebe o nel Tesoro di Atreo, così come nella Plaça della Costitució a Girona, l’incisione definisce gli ingressi al sottosuolo, occupato rispettivamente da luoghi
di
sepoltura
e
da
parcheggi
e
servizi.
L’utilizzazione del sottosuolo tende a liberare la superficie del suolo, a generare nuovi spazi pubblici, spazi vuoti incisi da rampe di collegamento o da prese di luce e di aria per gli ambienti ipogei.
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generare o assecondare l’azione, catalizzatori di nuovo assetto topografico.
J.La Pena, E.Torres, Plaça del la Constitució – Girona
In molti esempi dell’architettura contemporanea, lungo la
R.Otero, Lungomare – Sanlucar de Barramela
sezione prodotta dall’incisione si rappresenta la nuova geologia
del
sottosuolo,
definita
da
strati
artificiali
sovrapposti, solai orizzontali o inclinati che articolano, rendendolo complesso, il mondo sotterraneo. Àlvaro Siza nei sistemi di accesso alla piscina di Leça de Palmeira o Rafael Otero nel lungomare di Sanlucar de Barramela operano attraverso incisioni, ispezionando il sottosuolo seguendo la linea tracciata da una rampa o definita da un muro di contenimento, elementi architettonici capaci di
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Livellare_ mettere, ridurre allo stesso livello, allo stesso piano. In topografia, fare la livellazione di un terreno. Ridurre a configurazione piana l’altimetria variabile di un suolo.
È
una
azione
ricorrente
ne
i
processi
di
antropizzazione del territorio che si esercita generalmente sui terreni in declivio, lungo le pendici dei rilievi montuosi e collinari. La pendenza naturale del terreno, misurata dalle curve di livello, viene ricondotta ad un sistema di gradoni che tendono a conferire fisicità alle isoipse, linee definite dai punti di una superficie posti alla medesima quota. Alla
naturalità
l’artificialità
originaria
impressa
nel
del
rilievo
disegno
si
sostituisce
geometrico
dei
Veduta del sito di Pisac – Perù
terrazzamenti che modellano il suolo, trasformando siti
In Perù il sito di Pisac è modellato dalle “andenes”, tipici
impervi in luoghi abitabili. La successione dei piani
terrazzamenti artificiali che permettevano ai popoli inca
terrazzati tende dunque ad approssimare il profilo del
di ampliare la superficie coltivabile, sfruttando i terreni in
declivio: quanto più dolce e graduale è il pendio, tanto più
pendio.
l’azione del livellare si spinge in profondità dilatando la
In questo luogo l’architettura del suolo e l’architettura
superficie pianeggiante.
della città, oggi ridotta in rovina, manifestano la stessa idea costruttiva, riconducibile ad una inevitabile opera di livellamento che costituisce l’azione preliminare ad ogni forma di occupazione del terreno.
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Complesso del Machu Picchu – Perù
La regione di Pahar, al centro del Nepal, è caratterizzata dalla presenza di un mosaico di risaie che si dispongono a terrazze lungo i pendii collinari. Una situazione analoga si riscontra in Indonesia, dove le risaie a terrazzamenti di Bali livellano i declivi, costruendo un paesaggio agricolo che assume una forte sacralità associata alla produzione del riso, bene di primaria necessità considerato come dono divino.
Risaie - Nepal
Nelle situazioni geografiche in cui la pendenza si fa più ripida, i gradoni si avvicinano tra loro riducendo al minimo la superficie livellata. Ancora in Perù tra Cuzco e Machu Picchu, gli anfiteatri di Muyu-uray sono ricavati livellando
alcune
cavità
naturali,
enormi
crateri
probabilmente di origine meteorica che connotano la morfologia del territorio. In questi casi anche la semplice gradonata tracciata lungo le pendici di un colle è assimilabile ad un’opera di livellamento; anche la costruzione della cavea negli antichi teatri greci si fonda
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sulla medesima azione che trasforma senza opere di sostruzione il pendio naturale in gradinate semicircolari disposte intorno al nucleo dell’orchestra. Nel santuario di Delphi l’azione di livellamento agisce lungo tutta la via sacra, faticoso percorso di risalita segnato dalla successione di piccole aree di sosta, sottolineate da tesori e tempietti, che si spinge fino alla sommità del colle sulle cui pendici si conforma il teatro. Ai piedi del teatro c’è il tempio il cui podio è definito da un grande piano artificiale che si spinge oltre la pendenza naturale del declivio. In questo caso, come in altri analoghi, l’azione del livellare si associa ad altre opere complementari, come
Teatro di Segesta
quelle del riportare e del contenere.
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Perforare_
forare, praticare fori in profondità; in
particolare forare da parte a parte.
A.Paya, Museo Universitario - Alicante
Forare da parte a parte, attraversare una massa di terra o di roccia generando una cavità. L’azione ha origine antica e rimanda alla cultura della caverne,
si
associa
alla
necessità
di
mettere
in
comunicazione gli ambienti ipogei con lo spazio esterno attraverso la realizzazione di stretti cunicoli, una esigenza
Antro della Sibilla – Cuma
che rinnova la sua attualità nelle inevitabili perforazioni del
L’attività del perforare attraversa le diverse scale del
suolo associate, ancora una volta, alla volontà di garantire
progetto, dalla grande dimensione del territorio agli
un collegamento, di assicurare la continuità di un percorso
ambiti più circoscritti, a quegli spazi dell’attraversamento
o di una infrastruttura viaria. La galleria, all’interno della
ottenuti “per forza di levare”. L’Antro della Sibilla a
costruzione del territorio, è chiamata più propriamente
Cuma è tagliato nel ciglione meridionale della collina su
“traforo”, termine che rimanda direttamente all’azione che
cui sorge l’antica acropoli ed è costituito da un corridoio
l’ha generata, ossia al forare da parte a parte.
di 130 m a sezione trapezoidale. Il dromos ipogeo di
41
origine greca, modificato nel periodo ellenistico, viene
per poi ridiventare percorso fino a raggiungere il
completato in etĂ romana con la costruzione di sei gallerie
versante opposto a quello di accesso, dove si apre verso
trasversali che captando la luce esterna producono uno
il mare.
straordinario gioco di luci e di ombre, un espediente tecnico che tende a ritmare la percorrenza dello spazio.
Le Corbusier, Basilica della Pace e del Perdono a La Sainte-Baume
Nel progetto per la basilica della Paix et du Pardon a La Sainte-Baume, Le Corbusier trasforma la perforazione di una montagna nella costruzione di un eccezionale luogo sacro completamente ricavato nella roccia, senza alcun elemento che emerge all’esterno. Come una via sacra cadenzata da punti emergenti, il percorso di accesso alla basilica attraversa la vallata, si inerpica lungo il pendio della
montagna
e
raggiunge
la
Grotta
di
Maria
Maddalena. Da questo punto la via a cielo aperto si insinua nella roccia, si deforma generando il luogo sacro,
F.Venezia, Risalita al tempio di Segesta
Sempre sull’idea di un percorso che si modifica generando una straordinaria opera di perforazione del suolo si fonda il progetto di Francesco Venezia per Segesta. Un sentiero a mezzacosta penetra nel fianco di
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una profonda forra e si trasforma in un pozzo di risalita al tempio, una architettura invisibile tagliata nella roccia. Lungo la rampa cordonata si aprono due logge di riposo che, come nell’Antro della Sibilla, costituiscono le sorgenti di luce naturale per la cavità ipogea; sulla sommità una copertura conica, forata da un occhio aperto verso il cielo, segnala la conclusione della risalita verticale; da qui il percorso continua fuori terra fino a raggiungere l’altura dominata dall’antico tempio. Ancora percorsi che forano la materia si ritrovano in un’opera più recente di Francesco Venezia, il teatro all’aperto ai Ruderi di Gibellina, dove tre dispositivi di salita, una rampa, una cordonata, e una scala, scavano la grande vela della cavea, concrezione in calcestruzzo che si manifesta come una enorme culla adagiata sul suolo.
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Piegare_ curvare flettere; far assumere a qualcosa una
spessore. L’effetto di tale azione si manifesta in un
forma non rettilinea. Inclinare, abbassare. Domare, vincere,
increspamento
sottomettere.
configurazione piana e levigata si trasforma, assumendo
Modificare l’andamento piano di un suolo fino a far
un aspetto pieghettato, o ondulato, e rugoso. Se alla
sovrapporre e combaciare due o più parti di esso.
piccola scala le pieghe sono segnalate dai materiali
del
suolo
per
cui
l’originaria
utilizzati nel trattamento della superficie, alla scala più estesa esse tendono a definire una nuova topografia. Lo
strato
superficiale
della
terra,
sollevandosi
e
ripiegandosi, assume le caratteristiche tettoniche di un grosso solaio che dilata e deforma il sito naturale. Si assiste cosi ad una sorta di reinvenzione del sito, ad un processo artificiale che altera l’originaria conformazione geologica rimodellandola secondo un preciso disegno. Tra le pieghe della terra si ricavano nuovi spazi architettonici.
B.Cloepfil, C.Martin, Osservatorio panoramico a Maryhill
L’azione si esercita sullo strato superficiale del terreno, definito dalla disposizione uniforme di materia omogenea che costituisce un piano, contraddistinto da uno specifico
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una spiaggia artificiale lievemente in pendenza da cui si gode una vista panoramica sullo Sloterplas.
M.V.R.D.V., Sloterpark Swimming-pool – Amsterdam
Nel
progetto
Amsterdam
per
la
del
Sloterpark
gruppo
Swimming-pool
olandese
ad
M.V.R.D.V.,
l’ampliamento di una piscina esistente diventa l’occasione
R.Koolhaas, Educatorium - Utrecht
per prolungare la superficie del parco all’interno della
Una
nuova
attrezzatura
copertura
balneare,
completamente
spingendosi
praticabile
grande
piega
del
suolo
caratterizza
anche
fino
alla
l’Educatorium realizzato da Rem Koolhaas ad Utrecht. Un
si
può
piano
dove
inclinato
si
solleva
dal
terreno
assumendo
camminare su un giardino d’erba, di legno, di plastica, di
connotazioni d’uso e di forma sempre diversi: nel primo
sabbia e di granito. Le pieghe del suolo producono e
tratto si configura come una rampa di accesso, poi si
delimitano
piscine
dilata generando le aule congressuali, infine si ripiega su
preesistenti, generano un avvallamento artificiale occupato
se stessa trasformandosi in grande copertura. L’immagine
dalla sauna, riservano un tratto ad andamento verticale per
esterna esprime con chiarezza il processo generativo
l’arrampicata, modellano la vasca per una nuova piscina
dello spazio affidato alla plasticità di un enorme solaio
collocata al piano superiore. In prossimità della vasca
che disegna la facciata come una sezione significativa
i
diversi
ambienti:
coprono
le
d’acqua il suolo, opportunamente piegato, definisce inoltre
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dell’edificio.
A.Anselmi, Nuovo municipio di Fiumicino
Nel municipio di fiumicino progettato da Alessandro Anselmi, l’azione del piegare costituisce l’atto generativo di uno spazio inconsueto che si distingue all’interno di un contesto urbano sfrangiato, segnato da rampe stradali e fabbricati in disuso. A partire dalla via Portuense e dal canale navigabile, un suolo artificiale, pensato come una grande piazza, si innalza progressivamente trasformandosi in gradonata, in terrazza, in facciata. Conservando l’evidenza del foglio piegato da cui l’idea progettuale ha origine, questo piano modellato funge da copertura per la nuova sede municipale.
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Prolungare_ rendere più lungo nello spazio. Far durare di più nel tempo; prorogare. Estendersi nello spazio o nel tempo.
A.Libera, Villa Malaparte – Capri
In molti casi è proprio la conformazione naturale del suolo
Ponte di San Bartolomeo - Roccamorice
Estendere
nello
spazio,
aumentare
nel
senso
della
lunghezza la dimensione fisica del suolo. L’azione tende a guadagnare terreno, a creare un suolo artificiale che si radica alla terra e progressivamente se ne distacca, accentuando così la sua natura artificiale. È un suolo geometricamente definito che afferma con chiarezza i suoi confini univocamente generati dall’azione che lo ha prodotto.
a
suggerire
la
direzione
di
un
possibile
prolungamento. A Capri, Villa Malaparte può essere definita
come
prolungamento
architettonico
di
un
percorso che si conforma alla accidentata orografia del luogo e, spingendosi fino al dirupo, si trasforma lentamente in un’ampia scalinata e in una grande terrazza solarium aperta sul mare. La copertura a terrazza costituisce la vera conquista del progetto, la realizzazione di una piattaforma, di un piano
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orizzontale, di cui il sito originario era privo. Gli ambienti
attrezzato radicate saldamente al fondale marino o
della casa sono generati da questa azione costruttiva, sono
sospese sull’acqua e sostenute da palificate. Entrambe le
tutti inscritti nel nuovo profilo altimetrico della penisola,
soluzioni sono sperimentate da Herzog & de Meuron nel
occupando lo spazio compreso tra il suolo naturale e quello
progetto per il porto di Santa Cruz a Tenerife, dove i moli
artificiale. Il prolungamento del suolo costituisce dunque un
sono pensati come infrastrutture abitate che prolungano
atto di conquista, una vera e propria sfida alla natura che
verso il mare le strade della contigua area edificata.
amplia e deforma la sua figura superando i limiti dettati dal
L’opera infrastrutturale tende ad abbracciare e recingere
profilo originario.
una porzione di oceano attraverso il disegno di un sistema di moli ancorati alla terraferma che si spingono rettilinei verso il mare e poi si spezzano e si piegano per ritornare verso la terraferma; così la città abbraccia il mare e nello stesso tempo il mare riappare nella città. Lo studio urbanistico per Montevideo proposto da Le Corbusier è riconducibile ancora a questo tipo di azione, al prolungamento verso il mare di un nastro abitato: una infrastruttura viaria, inscritta nella topografia del luogo, si spinge verso l’acqua e, per via della variazione altimetrica tra il piano urbanizzato e il livello del mare, si
Herzog & de Meuron, Lungomare – Tenerife
Lungo la linea di costa, le piccole propaggini naturali, come penisole, vengono dilatate dai moli, strisce di suolo
ispessisce progressivamente e si trasforma in edificio che accoglie al suo interno gli uffici del nuovo centro degli affari. Ancora una volta questo segno artificiale, pur ricalcando la natura originaria del luogo, si impone come
48
atto di conquista, come acquisizione di un nuovo suolo a cui si associa una inevitabile riscrittura della topografia urbana. Nella Parkhouse progettata ad Amsterdam da NL Architects una rampa carrabile si insinua nel denso tessuto del centro storico, si solleva dal suolo e ripiegandosi su se stessa si prolunga in altezza generando nuovi spazi, aree di parcheggio da cui indirizzare lo sguardo sulla cittĂ antica.
NL Architects, Parkhouse - Amsterdam
49
Riportare_ portare di nuovo; ricondurre, portare indietro.
di segnalare la presenza di un luogo monumentale su un
Ripetere cose dette o scritte di altri; rapportare citare.
territorio tendenzialmente pianeggiante. Alla volontà di
Ricevere ottenere, trasferire, riprodurre.
proporsi come punto di triangolazione per tutto il sistema
Trasferire materiale da un luogo ad un altro per colmare
di costruzioni di età neolitica, si associa la capacità di
una depressione o per formare un rialzamento. L’azione
affermarsi come straordinario monumento alla geografia.
tende a modificare l’assetto morfologico originario del suolo: attraverso opportuni riporti di terra si realizza una nuova
configurazione
orografica,
quindi
una
nuova
topografia.
Necropoli di Cerveteri
Ancora, accumuli di terra a formare colline artificiali si associano ai luoghi di sepoltura: in Italia la necropoli Collina artificiale - Silbury
La collina artificiale si Silbury è sicuramente uno dei più antichi esempi in cui l’atto del riportare si lega all’esigenza
etrusca di Cerveteri ne è un esempio; in Giappone le tombe imperiali possono essere ricondotte ancora ad una azione di riporto di terra che produce grandi tumuli sepolcrali, luoghi smisurati oggi inglobati nel tessuto
50
urbano. Queste tombe giapponesi variano notevolmente
L’accumulo di terra produce, in alcuni casi, spazi ipogei,
per forma e misura; le più importanti si presentano sotto
ambienti che, rinunciando ad un rapporto con lo spazio
forma di “serratura”, con la superficie disegnata da curve
esterno, definiscono suggestivi microcosmi, straordinarie
concentriche che ne esaltano il disegno orografico, figure
spazialità interiori.
indubbiamente eccezionali all’interno della topografia locale. A volte il riporto tende ad ampliare una superficie ridotta di suolo in piano, come accade lungo i declivi dove l’accumulo di terra si traduce in una variazione improvvisa della pendenza, spesso segnalata da un vero e proprio salto di quota. Analoghi salti di quota si verificano lungo i corsi d’acqua o lungo le infrastrutture viarie; in questi casi l’azione del riportare tende a restituire qualità figurativa alle lunghe fasce di terra che delimitano le cavità percorse
F.Barkow, R.Leibinger, Biosphere Museum – Potsdam
costruendo indispensabili argini o cigli che partecipano al
A Potsdam, il Biosphere Museum si inserisce in un’area
disegno di nuovi paesaggi. Una grande croce di terra, pensata come una imponente opera di land art, caratterizza la proposta progettuale di Franco Purini per la città di Latina. La grande croce è generata da un riporto di terra, un terrapieno percorribile in superficie e ispezionabile al suo interno, un insolito parco pubblico catalizzatore del nuovo sviluppo urbano.
segnata da dune di terra realizzate a scopo difensivo. Il nuovo museo, confrontandosi con la morfologia del suolo, si presenta come una grande scatola di vetro che emerge dalla terra, trattenuta lungo il perimetro da scarpate artificiali, da riporti di terra dal sapore geologico,
che
rimandano
alle
piccole
colline
preesistenti. Queste opere di riporto denunciano con
51
chiarezza la propria artificialità attraverso il trattamento della superficie, un rivestimento in tronchi di legno, in cemento o prato a cui è affidata l’immagine riassuntiva del nuovo museo.
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Rivestire_ vestire di nuovo, rifornire di nuovi vestiti. Coprire foderare una superficie per protezione o per ornamento.
Coprire,
mascherare,
ammantare.
Vestire
indossare. Ricoprire una carica. Ricoprire la superficie del suolo a scopo ornamentale, protettivo o di consolidamento. Queste tre esigenze attraversano
la
storia
dell’architettura
antica
e
contemporanea e si traducono in una serie infinita di esempi, dove l’azione del rivestire si manifesta con forme, materiali e tecnologie differenti, soluzioni adeguate alle diverse necessità. Tracciare un percorso, sottolineare uno spazio pubblico,
B.Marx, Lungomare - Copacbana
definire una pertinenza privata, sono solo alcune tra le tante occasioni in cui il rivestimento del suolo prende forma, assumendo spesso un valore fondativo, espressione della volontà di sottrarre alla infinita vastità della superficie terrestre uno spazio da abitare o semplicemente da attraversare.
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si è conservato fino ai nostri giorni, a testimonianza di uno straordinario esempio di antropizzazione estesa del territorio.
Strada romana
D.Pikionis, Percorsi di risalita dell’acropoli - Atene
Tutte le strade costruite in età romana sono lastricate e
Il lungo lavoro di sistemazione di risalita all’Acropoli di
provviste di marciapiedi, in alcuni casi altissimi per
Atene eseguito da Dimitris Pikionis si presenta come
consentire il deflusso delle acque piovane. Ciò spiega la
un’opera senza tempo, riconducibile all’azione del
presenza sulla carreggiata di grossi massi a rilievo che,
rivestire: il suolo viene opportunamente ornato, protetto,
opportunamente distanziati, consentivano ai pedoni di
consolidato, portando a compimento un esemplare
attraversare la strada e ai carri di percorrerla senza
progetto di restauro del territorio. Ogni lastra di pietra è
intralci. Non solo le strade urbane ma anche quelle
posata sul terreno seguendo un disegno prestabilito che
extraurbane erano dotate di un opportuno rivestimento che
subisce
continue
modifiche,
inevitabili
54
condizionamenti imposti dal sito che conferiscono all’opera
Nella cultura giapponese l’arte del rivestire la terra
un forte radicamento al luogo. Il nuovo disegno del suolo si
assume un significato più profondo, costituendo l’anello
afferma come strumento di misurazione dello spazio
di congiunzione tra filosofia e tecnica costruttiva. Evocare
percorso, sia nella sua estensione planimetriche che
e celebrare la natura è il principale obbiettivo della
altimetrica, e nello stesso tempo esso fa scaturire la
ricerca progettuale condotta da Shodo Suzuki attraverso
sacralità insita nel luogo.
il disegno attento e minuzioso dei suoi giardini. Pietra,
Ancora un’opera di rivestimento del suolo può considerarsi
ghiaia rastrellata, acqua, sono i materiali più ricorrenti
il
la
utilizzati da Suzuki nel rivestimento del suolo. Come nella
riqualificazione dell’East Scheldt in Olanda, un lavoro che
progetto di
Adriaan
Geuze
e
West
8
per
tradizione Zen, ogni giardino così progettato si trasforma
rafforza l’artificialità di grandi piattaforme dismesse, servite
in un sofisticato spazio spirituale e mentale.
per la costruzione di una barriera a protezione del territorio dalle maree, ricoprendo la loro superficie di conchiglie bianche e nere. Questi grandi plateau rivestiti di conchiglie disposte secondo geometrie elementari costruiscono un paesaggio insolito, un ambiente ideale per la nidificazione degli uccelli costieri.
S.Suzuki, Atami Mitsu Training Center – Atami City
55
Scavare_ formare una cavità nel suolo togliendo terra, in
segnalati da facciate interamente scolpite, tombe su livelli
un oggetto asportando parte del materiale di cui è fatto.
sovrastanti raggiungibili attraverso percorsi intagliati
Approfondire la conoscenza di qualcuno o di qualcosa,
nella roccia caratterizzano il paesaggio di questa
indagare a fondo. Dissotterrare, portare alla luce cose
straordinaria città carovaniera.
sepolte. Asportare terra dal suolo producendo una cavità, effetto o scopo
dell’azione.
indifferentemente
L’azione
in
orizzontale
sottrattiva o
in
agisce
verticale:
può
attaccare le pareti di una falesia, oppure spingersi in profondità a partire dalla superficie del manto terrestre. Il risultato di tale azione rimane comunque lo stesso, quello appunto di generare un incavo, una cavità abitabile singolarmente o collettivamente, una casa o una tomba, una chiesa o un monastero, com’è dimostrato dalla storia dell’architettura antica e recente. A Petra, antica capitale dei Nabatei, le opere di scavo coinvolgono
tutta
la
città,
costruita
in
una
vallata
Eremo di San Giovanni all’Orfento – Caramanico
attraversata anticamente da un corso d’acqua oggi
In molti casi anche la costruzione degli eremi è
prosciugato. L’accesso alla città avviene percorrendo il Siq,
riconducibile ad una azione sottrattiva che produce
una profonda e stretta fenditura che insinuandosi tra le
piccole dimore scavate lungo le pareti rocciose, luoghi
rocce
principale
appartati e isolati per meditare. L’opera di scavo non si
Abitazioni rupestri
esaurisce nella delimitazione dello spazio abitabile, ma
sfocia
nel
Cardo
Massimo,
dell’insediamento di età romana.
via
scavate lungo le pareti della falesia, templi monumentali
56
spesso si prolunga sulle pareti della falesia costruendo,
scarsa durezza, viene facilmente scavato generando
sempre per sottrazione, percorsi e gradinate, uniche vie di
abitazioni ipogee.
accesso a queste dimore isolate. Sullo stesso principio si fondano le terme progettate da Peter Zumthor lungo la valle di Vals nei Grigioni.
Abitazioni-rifugio nella regione cinese del loess
In questa regione della Cina ogni casa è individuata da uno scavo, una sorta di patio o cortile ricavato nello spessore abitato della terra. Ancora una azione sottrattiva a scala territoriale si ritrova nel progetto di Giuseppe Samonà per la Nuova P.Zumthor, Terme di Vals, schema concettuale
Una costruzione ancorata alle pendici della montagna che interagisce con la geologia del sito: penetrando con opportuni scavi all’interno della massa rocciosa, essa genera uno straordinario sistema geometrico di caverne. L’azione sottrattiva agendo in profondità produce pozzi, cavità di forma e profondità variabile come quelli che caratterizzano la regione cinese del loess. Il loess è un fango trasportato e depositato dal vento che, per la sua
Università di Cagliari: un largo e lungo scavo nel terreno pianeggiante accoglie i nuovi edifici dell’università, evitando così di alterare il profilo agricolo locale. Nel museo
universitario
di
Alicante
di
Alfredo
Paya
l’architettura del suolo si ripropone con un’opera di scavo che tende a delimitare una pertinenza, uno spazio cavo che, sottratto alla percezione estesa del territorio urbanizzato, acquista una inedita qualità.
57
Scolpire_ lavorare il marmo, il legno o un altro materiale
Il “Giant’s Causeway”, conosciuto anche come la “Strada
duro,
dei Giganti” nella Contea d’Antrim in Irlanda, è una
modellando,
incidendolo
per
formarvi
figure.
Incidere, imprimere, fissare fortemente.
straordinaria opera geologica riconducibile ad una
Trattare un materiale con apposite tecniche e strumenti per
azione scultorea che ha trasformato il sito roccioso in una
ricavarne una figura, lavorare il suolo producendo, per
selva di pilastri. Una incisione anonima del Settecento ne
incisione e scavo, opere in rilievo o a tutto tondo. È
restituisce la bellezza, una immagine tra l’altro raccolta
un’operazione plastica che non prevede accumulo di
nella grande Encyclopédie di Diderot e d’Alembert come
materia ma semplice sottrazione, lavorazione di un
esempio
materiale geologico consistente, ma cedevole all’attacco di
architettonica e geografica di un luogo.
una azione estrattiva che si propone di conformarlo.
L’azione scultorea si mostra anche in alcune opere
di
storia
naturale,
di
conformazione
dell’antichità che versano in stato di rovina. In questi casi la distinzione tra natura ed artificio o tra sottrazione e accumulo diventa incerta, in quanto l’architettura con il passare del tempo si è trasformata definitivamente in geografia. Cosi accade in Mesopotamia, nella culla della civiltà babilonese, dove le fondazioni delle antiche costruzioni a gradoni, gli “ziqqurat”, appaiono come opere scultoree, come gigantesche masse geologiche ritagliate con alta precisione; una di queste fondazioni scolpite nel suolo si rileva sul sito di Babilonia e giustifica La Strada dei Giganti – Contea d’Antrim
il racconto leggendario della mitica Torre di Babele.
58
scultorea, ed è accessibile da apposite gradinate incise sul suolo. Anche le cave abbandonate appaiono spesso come grandi opere scultoree che rimandano esperienze di land-art e più precisamente agli earthworks, opere che utilizzano
la
terra
o
la
roccia
come
materia
prima.
Chiesa di San Giorgio – Lalibela
Figurativamente riconducibile alla fondazione della torre babilonese è anche la chiesa di San Giorgio a Lalibela in Etiopia, un monolite cruciforme scolpito nella roccia e poi scavato al suo interno. Sulla sommità di un rilievo di origine vulcanica, lo spazio sacro appare totalmente inglobato nella terra, all’interno di una cavità associata all’opera
P.Eisenman, Monumento all’Olocausto – Berlino
Nella valle dei templi ad Agrigento, le cave si mostrano come opere di architettura: file regolari di blocchi di tufo dal taglio incompiuto costruiscono uno spazio aperto dal carattere singolare. Uno spazio analogo si ritrova nel
59
progetto per il monumento all’Olocausto di Peter Eisenman a Berlino, definito da 4000 pilastri in cemento che alludono ad
una
azione
sottrattiva
piuttosto
che
additiva,
producendo l’effetto di un grande suolo scolpito.
F.Artengo, F.M.Menis, J.R.Pastrana, Conference Hall - Tenerife
Nella sala per convegni di Tenerife, gli architetti Artengo, Menis e Pastrana sperimentano una modalità costruttiva che restituisce all’opera un forte carattere tettonico: grossi corpi lapidei sembrano essere stati scolpiti da un’unica massa geologica,
entità
residuali
di
una
ipotetica
azione
estrattiva. Questi grossi volumi estrusi dalla orografica originaria del sito contengono uffici e servizi, mentre l’auditorium occupa il vuoto centrale, lo spazio cavo interstiziale.
60
Sfaldare_ dividere in falde, disgregare, disunire.
dispone
Dividere in falde, ridurre il suolo in strati sovrapposti di
l’insediamento della Mesa Verde, è realizzato dagli
materia evocando un processo costitutivo di tipo geologico.
antenati degli attuali indios, occupa lo spazio eroso. Non
È un’azione che si manifesta con frequenza nella
c’è alcuna azione di scavo nell’operato dell’uomo,
conformazione naturale di alcuni siti geografici dove la
semplicemente la volontà di ricostruire artificialmente la
stratigrafia,
rocce
falda erosa, attivando così un nuovo processo geologico
sedimentarie nel corso del tempo, tende a ricostruire il ciclo
fondato, ancora una volta, su una costruzione per strati
evolutivo della Terra. L’operato dell’uomo in questi casi si
sovrapposti.
manifesta
negli
Oltre a questo straordinario esempio di “restauro
interstizi, occupano cioè gli spazi di passaggio tra uno
geologico” che, come si è detto, agisce sullo sfaldamento
strato e l’altro, le cavità sottili e allungate che marcano la
naturale del suolo, ve ne sono altri in cui lo spazio
stratigrafia della roccia.
architettonico è generato da un sistema artificiale di falde
rilevando
attraverso
la
sovrapposizione
costruzioni
che
di
agiscono
lungo
il
corso
del
Rio
Colorado,
dove
sovrapposte che rimanda alla costituzione stratigrafica della materia. In uno schizzo per il Museo d’Arte di Chirazin Iran Alvar Aalto traccia le linee essenziali di un’opera che tende a prolungare il disegno in sito nella conformazione naturale del luogo. Il nuovo museo è inteso come unica grande sala espositiva sotto una copertura generata da un sistema di fasce strette e Insediamento della Mesa Verde – Colorado
Spesso queste cavità sono generate dall’erosione di strati
allungate che, come falde geologiche, si sovrappongono seguendo l’altimetria variabile del sito collinare.
calcarei, come accade sul fianco della falesia che si
61
Z.Hadid, Progetto per il Museo Carnuntum - Austria
Nella proposta di Zaha Hadid per il Museo Carnuntum in Austria la tettonica del suolo si confonde con quella dell’edificio. Il nuovo padiglione è composto da due piani sovrapposti come suoli artificiali variamente dislocati: il primo penetra come una lama all’interno della montagna e si trasforma in dispositivo per una narrazione geologica del
AMP
sito; il secondo, inclinandosi sul pendio naturale, propone
Vallhermoso
una narrazione orografica indirizzando lo sguardo verso
Il piccolo edificio adibito a centro informazioni progetto
l’anfiteatro, una figura generata ancora una volta da
dal gruppo AMP Arcquitectos all’interno del giardino
un’azione di sfaldamento del suolo.
botanico di Vallehermoso si ancora al declivio roccioso
Arquitectos,
ampliamento
del
Giardino
Botanico
di
del parco e, simulando un processo di azione geologica, si manifesta attraverso una stratificazione di falde.
62
E.Brù, Parco della Vall d’Hebron - Barcellona
Analogo processo si riscontra nella sistemazione del parco della Vall d’Hebron a Barcellona, opera di Eduard Brú, un’area di connessione tra il piano inclinato della città e i rilievo della catena prelitorale che fanno da sfondo all’insediamento urbano. Lungo i salti di quota che delimitano la grande superficie a parco, il suolo viene organizzato per fasce orizzontali che traducono la variazione altimetrica in piattaforme raccordate da rampe e scale.
63
CAPITOLO 2 TRA ARCHITETTURA E TOPOGRAFIA 2.1 SCHEMA DI CLASSIFICAZIONE
64
2.2 PRESENTAZIONE PROGETTI DI ARCHITETTURA
66
70
76
80
86
90
96
100
CAPITOLO 3 ANALISI DEI PROGETTI DEL PERCORSO FORMATIVO
101
CAPITOLO 4
Per
CONCLUSIONI
comprendere
pienamente
quanto
l’edificio
interagisca con l’ambiente è necessaria un’osservazione approfondita di tutti i punti di vista, fisici e “spirituali”.
Le conclusioni che si possono trarre dalla nostra ricerca sono
considerazioni
riguardanti
le
metodologie
di
trattamento del suolo. Dal nostro punto di vista il fondamento di un qualsiasi progetto di architettura deve partire da una delle fasi della progettazione: la fase di acquisizione, nella quale il progettista si appropria dei connotati dell’ambiente oggetto di studio e attorno alla quale deve plasmare la sua opera. L’opera deve contenere al suo interno questo senso di acquisizione e deve trasmettere agli osservatori i sentimenti che
l’hanno
generata.
All’osservatore
deve
risultare
evidente la volontà del progettista di inserirsi nel luogo e di rispettarlo, risarcendolo per ogni sua alterazione. Il risarcimento che spetta al progettista, non essendo di natura economica, deve essere rappresentato da una compensazione data dal completo inserimento dell’opera nell’ambiente, in modo tale che l’espressività del luogo rimanga inalterata.
Analizzando la classificazione da noi elaborata risulta evidente
che
la
sezione
orizzontale,
o
vista
planimetrica, ci permette di capire come l’edificio si inserisce nel contesto: parallelamente, mimetizzandosi con il profilo del terreno, o perpendicolarmente, scontrandosi con le curve di livello e marcandone la sua esistenza. Tra i differenti punti di osservazione di un progetto riteniamo più significativa la rappresentazione in sezione verticale, la quale ci da una visione in grado di poter valutare l’invasività dell’edificio all’interno del terreno e quindi la maniera di rapportarsi col suolo quantitativamente. Riassumendo, quindi, ogni punto di osservazione dell’edificio ci da informazioni riguardo un suo particolare aspetto: sezione e planimetria ci possono aiutare a valutare il rapporto architettura-terreno. L’osservazione e l’analisi di questi due punti di vista ci
108
permettono di rispondere ai nostri quesiti.
È possibile però, da parte nostra, fare una valutazione
Per poter arrivare a precise conclusioni riguardo qualsiasi
utilizzando le categorie individuate dal nostro schema
progetto di architettura bisogna fare una accurata verifica
di classificazione, senza tener conto delle molteplici
di tutti gli aspetti che lo compongono, è quindi necessaria
variabili in gioco. Sicuramente i progetti con sottrazione
una visuale completa di tutto il contesto.
massima, ipogei, si mimetizzano perfettamente nel
A parte l’osservazione analitica di un progetto bisogna
paesaggio, in quanto completamente interrati e quasi
considerare che l’approccio del progettista è influenzato da
invisibili dall’esterno, però per poterli realizzare è
una forte eterogeneità di motivazioni che lo spingono a
necessario un grande lavoro sul terreno che lascerà su
lavorare in un determinato modo, tra le quali:
di esso una profonda traccia.
x
Esigenze della committenza
Secondo un nostro parere i progetti di architettura non
x
Sensibilità ambientale del progettista
dovrebbero essere i modellatori del paesaggio ma
x
Caratteristiche climatiche e morfologiche
bensì i modellati. Quindi all’interno della nostra
x
Vincoli normativi
classificazione valutiamo come positivi i progetti che
x
Creatività del progettista
implicano una sottrazione minima di terreno e di
La concatenazione di questi elementi fa sì che l’architetto si
conseguenza una minore invasività sul suolo. Questo
rapporti col terreno nella forma che meglio possa esprimerli
modo di agire può però rendere più complicata la
tutti.
mimesi del progetto con l’ambiente, mimesi che si può
In definitiva il nostro studio ci ha portati a capire che è praticamente impossibile definire migliore un progetto rispetto ad un altro, proprio per il fatto che sull’idea progettuale insistono molte variabili che impediscono una omogeneità di trattamento del suolo.
risolvere con scelte progettuali ben ponderate, dove il significato della parola perde il suo carattere originario di “non essere visto” per far posto al concetto di “essere perfettamente inserito”.
109
BIBLIOGRAFIA L.Coccia, L’architettura del suolo, Alinea Editrice, Firenze 2005 D.Bradbury, Architettura, abitazioni private e natura, Logos Editore, Modena 2005 K.Frampton, Tettonica e architettura, Skira Editore, Milano,
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2005 V.Gregotti, Il territorio dell’architettura, Feltrinelli Editore, 1993 Rassegna n° 87 pag. 87,Architetture sotterranee, Editrice Compositori, Bologna 2007 Casabella n° 736 pag. 44, Mondadori Editore, Milano,
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