dicembre 2004
27 PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE PUBBLICITÀ 70% - FILIALE DI NOVARA
LA REGOLAZIONE DEGLI IMPIANTI A PANNELLI
dicembre 2004
Sommario
27 PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE
3
La regolazione degli impianti a pannelli
4
Le regolazioni degli Anni Settanta
LA REGOLAZIONE DEGLI IMPIANTI A PANNELLI
Esempio: Dimensionamento circuito iniezione
8
Le prime regolazioni per caldaie murali
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE PUBBLICITÀ 70% - FILIALE DI NOVARA
Necessità o meno delle regolazioni climatiche Necessità o meno dei circuiti anticondensa Soluzioni adottate
Direttore responsabile: Marco Caleffi Responsabile di Redazione: Fabrizio Guidetti Hanno collaborato a questo numero: Mario Doninelli, Marco Doninelli Ezio Prini Claudio Ardizzoia Idraulica Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Novara al n. 26/91 in data 28/9/91 Editore: Poligrafica Moderna S.p.A. Novara Stampa: Poligrafica Moderna S.p.A. Novara Copyright Idraulica Caleffi. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta o diffusa senza il permesso scritto dell’Editore.
CALEFFI S.P.A. S.R. 229, n. 25 28010 Fontaneto d’Agogna (NO) TEL. 0322 · 8491 FAX 0322 · 863305 info@caleffi.it www.caleffi.it
10
Nuovi prodotti per la regolazione dei pannelli
12
Gruppi a punto fisso con regolatori termostatici - Gruppi da interno con valvola termostatica - Gruppi da interno con miscelatore termostatico - Gruppi per sepcoll con miscelatore termostaico
18
Gruppi a punto fisso compensato con regolatori elettronici
24
Gruppi monoblocco con regolazione climatica - Gruppi per installazione esterna - Gruppi per installazione in cassetta
30
Osservazioni generali Regolazioni termostatiche Regolazioni elettroniche con compensazione Regolazioni climatiche Portate gruppi termici autonomi/pannelli
31
32
Note conclusive
Gruppo di regolazione termica - Gruppo di regolazione termica a punto fisso di cassetta, serie 162 - Gruppo di regolazione termica modulante di cassetta, serie 161 - Gruppo di regolazione termica climatica di centrale, serie 152-153 - Gruppo di regolazione termica climatica di cassetta, serie 154-155
LA REGOLAZIONE DEGLI IMPIANTI A PANNELLI Marco Doninelli, Mario Doninelli, Alberto Perini
Abbiamo già dedicato i numeri 9, 10 e 21 di Idraulica agli impianti a pannelli. Qui, intendiamo continuare il discorso, soffermandoci in particolare sui loro sistemi di regolazione: sistemi che (come sappiamo e come vedremo anche in seguito) sono alquanto diversi da quelli tradizionali, in quanto devono garantire condizioni, di funzionamento e di sicurezza, più impegnative. La trattazione sarà suddivisa in quattro parti: Nella prima esamineremo le regolazioni degli Anni Settanta e i vari problemi, in parte diversi da quelli attuali, che esse dovevano risolvere. Nella seconda considereremo i criteri e le scelte che hanno consentito di realizzare regolazioni molto compatte, utilizzabili anche con caldaie murali.
Nella terza prenderemo in esame le principali regolazioni (sempre per pannelli) oggi disponibili, proponendo schemi di base per un loro corretto utilizzo. Nella quarta parte, infine, proporremo note e rilievi inerenti la scelta di queste regolazioni. Evidenzieremo, inoltre, i pericoli connessi all’uso di tipologie distributive che non sono in grado di dare ai pannelli la portata richiesta. Non va dimenticato, infatti, che per una corretta regolazione dei terminali (e quindi dei pannelli) bisogna garantire ad essi non solo la giusta temperatura (del fluido), ma anche la giusta portata.
Regolazione termostatica a punto fisso
40
40 60
20
60
20
80
0
80
0
Regolazione elettronica con compensazione
40 60
20
80
0
°C
3 2
4
bar
40 60
20
5
1
80
0
conforme norme ISPESL
0
6
°C
Regolazione climatica
60
40
40
80
20
100
60
80
20
100
CALEFFI 25% 50%
100% 80% 19
20
18
55%
17 16 15
21
12
50 13
23
22
14
24
3
60
70
40
80
30
90
12
9
1
11
-25%
+25%
-50%
0
2
10
9
3
6
8
7
3
6
4 5
LE REGOLAZIONI DEGLI ANNI SETTANTA
Come sappiamo, dopo le pessime prove degli Anni Cinquanta, gli impianti a pannelli furono riscoperti e rivalutati negli Anni Settanta. Alla loro rivalutazione contribuì in modo decisivo la messa a punto di nuovi sistemi di regolazione in grado di risolvere quelli che erano stati i più gravi inconvenienti degli Anni Cinquanta, vale a dire: 1. Il surriscaldamento dei locali da addebitarsi all’invio di acqua troppo calda ai pannelli e al notevole calore accumulabile nelle solette: complice anche il fatto che, in quei tempi, non si metteva materiale isolante sotto i pannelli. 2. La sicurezza di funzionamento che poteva essere compromessa dal blocco delle valvole di regolazione e quindi dal conseguente possibile invio ai pannelli di acqua (quella del circuito caldaia) a temperature troppo elevate, tali da causare seri danni ai pavimenti e alle strutture murarie.
3. I limiti funzionali della regolazione coi sistemi tradizionali infatti (tra il circuito ad alta temperatura della caldaia e quello a bassa temperatura dei pannelli) le valvole di regolazione potevano “lavorare” solo per un tratto molto limitato della loro corsa. E ciò le rendeva poco precise ed esposte a continue oscillazioni. 4. La condensa dei fumi dovuta alle basse temperature di ritorno del fluido in caldaia e responsabile, per la sua aggressività, di gravi corrosioni in grado di causare perdite e anche la rottura delle caldaie. Questi problemi, negli Anni Settanta, furono risolti adottando particolari sistemi di regolazione detti ad “iniezione” (ved. schemi di seguito riportati). In pratica, erano sistemi realizzati con valvole di regolazione molto piccole che “iniettavano” il fluido caldo del circuito caldaia in quello a bassa temperatura dei pannelli. Con tale ingegnoso espediente, le valvole potevano “lavorare” sfruttando per intero la loro corsa e quindi garantire un funzionamento regolare e senza oscillazioni.
Regolazione climatica ad iniezione con valvola a 2 vie
regolatore climatico
valvola di regolazione motorizzata
pompa circuito pannelli
termostato di sicurezza sonda di regolazione pompa anticondensa
valvola di ritegno
4
valvola di taratura by-pass circuito pannelli
Regolazione climatica ad iniezione con valvole a 3 vie
regolatore climatico
pompa circuito pannelli
valvola di taratura by-pass circuito pannelli
valvola di taratura by-pass di regolazione
pompa anticondensa
valvola di regolazione motorizzata
termostato di sicurezza sonda di regolazione
valvola di ritegno
Valvole di regolazione piccole offrivano anche più sicurezza. Infatti, in caso di blocco, facevano passare (dal circuito caldaia a quello dei pannelli) solo una quantità limitata di fluido caldo. E ciò consentiva di minimizzare, se non proprio di escludere, il pericolo di inviare ai pannelli acqua a temperature troppo elevate. Per ovviare allo stesso pericolo, erano utilizzati anche termostati di sicurezza che fermavano le pompe quando venivano superate le temperature massime di esercizio previste (50-55°C). Per proteggere le caldaie (che richiedevano al ritorno temperature superiori ai 60°C anche per la validità dei loro Certificati di Garanzia) i sistemi ad iniezione erano generalmente integrati con circuiti anticondensa. Valvole di ritegno e di taratura, opportunamente posizionate e regolate, servivano ad evitare circolazioni parassite e ad equilibrare i vari circuiti fra loro. Per distribuire il fluido ai pannelli erano utilizzati collettori normali con valvole e detentori analoghi a quelli usati per i corpi scaldanti.
Vedere, o rivedere, come possono essere calcolati e bilanciati i sistemi di regolazione ad iniezione può essere utile per almeno due motivi: (1) capita ancora, in vecchi impianti, di dover ribilanciare il loro sistema distributivo, (2) sono ancora convenientemente utilizzabili in alcuni casi: ad esempio in impianti centralizzati o per riscaldare grandi superfici.
5
Esempio: Dimensionamento circuito iniezione
Dimensionare il circuito ad iniezione sotto riportato considerando: Q = 15.000 kcal/h (calore dispersione pannelli) Tp = 45°C (temperatura progetto pannelli)
Circuito di iniezione (tratti BC e GF) TBC = 75°C
(temperatura di progetto tratto BC = temperatura andata caldaia)
TGF = 40°C
(temperatura di progetto tratto GF = temperatura ritorno circuito pannelli)
G = 3.000 l/h (portata circuito pannelli) Tc = 75°C (temperatura andata acqua caldaia)
∆T = 75 – 40 = 35°C
Tcr = 60°C (temperatura minima ritorno in caldaia)
D
H
(salto termico di progetto del circuito di iniezione)
D
H 15.000 kcal/h 1 1/2”
1 1/2”
circuito pannelli
by-pass pannelli
C
3.000 l/h
3.000 l/h
40°C
45°C
G
C
G 40°C
circuito iniezione
circuito anticondensa
B
F
B
F 60°C
75°C
circuito caldaia
A
A
E
Circuito distribuzione pannelli (tratti CD e HG)
E
∆T = 15.000 / 3.000 = 5°C (salto termico pannelli)
Nota la quantità di calore che deve essere fornita ai pannelli (15.000 kcal/h) si può quindi determinare la portata di progetto del circuito in esame:
Trp = 45 – 5 = 40°C (temperatura ritorno pannelli)
GBC-GF = 15.000 / 35 = 429 l/h
Il diametro di questo circuito può essere determinato col metodo delle perdite di carico lineari costanti (ved, 1° Quaderno Caleffi) assumendo: r = 10 mm c.a./m. In base a tale valore e alla portata di progetto (3.000 l/h) risulta:
Il circuito di iniezione ha uno sviluppo molto limitato, pertanto il diametro dei suoi tratti può essere determinato con perdite di carico lineari costanti elevate, ad esempio: r = 80-100 mm c.a./m. In base a tali valori e alla portata di progetto (429 l/h) risulta:
Ø = 1 1/2” (diametro circuito pannelli)
Ø = 1/2” (diametro circuito di iniezione)
6
By-pass pannelli (tratto CG) La portata massima di questo by-pass si ha con valvola di iniezione chiusa e può essere assunta uguale a quella del circuito pannelli:
Avendo uno sviluppo molto limitato, questi tratti possono essere dimensionati con perdite di carico lineari costanti elevate, ad esempio: r = 80-100 mm c.a./m. In base a tali valori e alla portata in precedenza determinata (1.000 l/h) risulta:
GCG
Ø = 3/4” (diametro circuito di caldaia)
= 3.000 l/h
Avendo uno sviluppo molto limitato, il diametro del bypass può essere determinato con perdite di carico lineari costanti elevate, ad esempio: r = 80-100 mm c.a./m. In base a tali valori e alla portata di cui sopra risulta: Ø =1” (diametro by-pass pannelli)
D
H
GGF = 429 l/h
(portata tratto GF)
GFE = 1.000 l/h
(portata tratto FE)
GBF = 1.000 – 429 = 571 l/h
1 1/2” 3.000 l/h
3.000 l/h
Noti i valori:
La portata del circuito anticondensa può essere calcolata facendo un bilancio delle portate al nodo F:
15.000 kcal/h 1 1/2”
Circuito anticondensa (tratto BF)
Il diametro di questo circuito può essere determinato con un criterio analogo a quello sopra utilizzato per tratti a breve sviluppo. Pertanto risulta: Ø = 1/2” (diametro circuito anticondensa)
1”
45°C
C
D
40°C
75°C
40°C 1/2”
429 l/h
429 l/h
B
3.000 l/h
3.000 l/h
1”
45°C
F
C 60°C
75°C
1 1/2”
1 1/2”
G
1/2”
H 15.000 kcal/h
40°C
G
75°C
40°C 1/2”
1/2”
A 1/2” 429 l/h
429 l/h
B 75°C
F 1.000 l/h
1.000 l/h
E
60°C
571 l/h
3/4”
3/4”
A Circuito caldaia (tratti AB e FE) TAB = 75°C
(temperatura andata acqua caldaia)
TFE = 60°C
(temperatura minima ritorno in caldaia)
∆T = 75 – 60 = 15°C
(salto termico circuito caldaia)
E
Nota la quantità di calore che deve essere fornita al circuito pannelli (15.000 kcal/h) si può quindi determinare la portata di progetto dei tratti di attacco alla caldaia: GAB-FE = 15.000 / 15 = 1.000 l/h
7
LE PRIME REGOLAZIONI PER CALDAIE MURALI
La soluzione [1] era realizzata con l’aiuto di un miscelatore termostatico e consentiva di servire una sola zona.
Alla fine degli Anni Settanta, il rapido affermarsi delle caldaie murali riaprì il discorso sulla regolazione dei pannelli, in quanto i sistemi fino allora usati erano troppo ingombranti. Soluzioni adeguate furono trovate solo mettendo in discussione la necessità o meno di utilizzare regolazioni climatiche e circuiti anticondensa: vale a dire elementi fino allora ritenuti essenziali per la corretta regolazione dei pannelli. E una simile revisione merita alcune considerazioni:
1
Necessità o meno delle regolazioni climatiche La paura di surriscaldare i locali (tra le cause principali di malessere e contestazioni degli Anni Cinquanta) aveva indotto i Progettisti a fidarsi solo delle regolazioni climatiche: regolazioni che mandano acqua ai pannelli alla minor temperatura possibile e quindi consentono di minimizzare le cause che portano al surriscaldamento dei locali. Per contro si riteneva che le regolazioni a punto fisso (che mandano acqua ai pannelli in modo discontinuo e alla maggior temperatura d’esercizio prevista) potessero far accumulare troppo calore nei pavimenti e quindi surriscaldare i locali. Prove sperimentali, ma anche un più attento esame del modo con cui i pannelli cedono calore (ved. Idraulica 21) evidenziarono però che anche le regolazioni a punto fisso potevano dare prestazioni sicuramente accettabili.
TA
by-pass con valvola di taratura
miscelatore termostatico
Necessità o meno dei circuiti anticondensa Questa necessità, invece, venne meno in quanto le caldaie murali cominciarono ad essere prodotte con acciai speciali, in grado di resistere all’azione corrosiva dei fumi condensati. Soluzioni adottate Il non dover necessariamente ricorrere a sistemi con regolazioni climatiche e circuiti anticondensa portò al nascere di soluzioni decisamente più compatte e inseribili nelle strutture murarie. Queste soluzioni erano realizzate in loco o assemblate in officina, in quanto non esisteva ancora un mercato tale da giustificare il loro assemblaggio in serie. Ed erano essenzialmente soluzioni del tipo di seguito illustrato:
8
termostato di sicurezza ai pannelli
Le pompe della caldaia e del circuito pannelli erano entrambe comandate dal termostato ambiente. Il by-pass con valvola di taratura serviva a non far bruciare la pompa della caldaia, garantendo alla stessa una portata minima anche quando il miscelatore termostatico chiudeva la via del circuito caldaia.
La soluzione [2] era realizzata con l’aiuto di una valvola termostatica e consentiva di servire una sola zona.
La soluzione [3] era realizzata con due valvole (una termostatica e una di zona) che consentivano di servire una zona pannelli e una zona radiatori.
2
3
TA
valvola di taratura
valvola a 3 vie
valvola termostatica
valvola termostatica
termostato di sicurezza
termostato di sicurezza
TA
ai radiatori
TA
ai pannelli
ai pannelli
Le pompe della caldaia e del circuito pannelli erano entrambe comandate dal termostato ambiente.
Le pompe dei circuiti di zona erano comandate da termostati ambiente. Il loro fermo contemporaneo portava al fermo della pompa caldaia.
Come nel caso precedente, il by-pass con valvola di taratura serviva a non far bruciare la pompa della caldaia, garantendo alla stessa una portata minima anche con valvola termostatica chiusa.
Non era necessario un by-pass con valvola di taratura, in quanto la valvola a tre vie garantiva, in ogni sua posizione, una portata minima sufficiente a non far bruciare la pompa della caldaia.
9
NUOVI PRODOTTI PER LA REGOLAZIONE DEI PANNELLI
In pratica, fino alla fine degli Anni Ottanta, non esistevano materiali appositamente realizzati per gli impianti a pannelli. Quindi, per regolare temperature e portate, si dovevano utilizzare materiali concepiti e sviluppati per altri tipi d’impianto. Tuttavia, il costante diffondersi degli impianti a pannelli cambiò questa situazione. E, più o meno agli inizi degli Anni Novanta, cominciarono ad apparire i primi materiali specifici per pannelli, dando così vita ad un nuovo settore di mercato oggi assai ricco e diversificato. Tra i primi materiali specifici per pannelli vanno senz’altro considerati i collettori di distribuzione con valvole micrometriche esterne e gruppi di testa per lo sfogo dell’aria e lo scarico dell’acqua.
Sono stati proposti anche termometri e regolatori di portata per singoli pannelli. Il disegno sotto riportato è relativo ad un esempio con termometri sia sugli attacchi dei collettori, sia sul ritorno dei vari pannelli.
40 60
20
80
0
°C
40
40 60
20
80
0
°C
40 60
20
80
0
°C
40 60
20
80
0
°C
40 60
20
80
0
°C
40 60
20
80
0
°C
40 60
20
80
0
°C
60
20
80
0
°C
40 60
20
80
0
°C
Collettori con valvole di regolazione interne e termometri
Sono stati, inoltre, resi disponibili collettori con valvole termoelettriche che, asservite a termostati ambiente, consentono di regolare in modo autonomo la temperatura di ogni locale. Il disegno sotto riportato è relativo ad un esempio con collettori dotati di valvole di regolazione micrometriche interne, valvole termoelettriche, misuratori di portata e by-pass di testa a taratura fissa con sfogo dell’aria.
4
4
3
3
3
2 1
2 1
2 1
2 1
L/MIN
4
3
2 1
L/MIN
4
3
2 1
L/MIN
4
3
2 1
L/MIN
4
3
L/MIN
4
L/MIN
I collettori sono stati poi prodotti con valvole di intercettazione e di regolazione incorporate nei collettori stessi.
L/MIN
Collettori con valvole di regolazione esterne
Collettori con valvole di regolazione interne, valvole termoelettriche, misuratori di portata e by-pass
Il by-pass ha il compito di garantire una portata minima anche con valvole termoelettriche chiuse: portata che può servire a proteggere le pompe e a far funzionare correttamente le sonde di regolazione. Collettori con valvole di regolazione interne
10
Diverse (ved. disegni sotto riportati) sono state anche le proposte relative a gruppi di regolazione preassemblati. Nelle pagine che seguono, prenderemo in esame tali proposte (o meglio quelle ancora attuali) suddividendole in base al tipo di regolazione che esse sono in grado di offrire, e cioè:
❑ a punto fisso con regolatori termostatici; ❑ a punto fisso compensato con regolatori elettronici; ❑ di tipo climatico. Proporremo, inoltre, tipologie d’impianto atte a consentire un uso appropriato delle varie soluzioni considerate.
40
19
60
20
18
17 16
12
15
21
20
22
14
80 24
9
3
12
°C
13
23
0
1
11
40
2
10
60
20
9
3
6
80 100
8
7
6
4 5
· · ·
45
· · ·
50 55 40 60
20
80
0
8
2 6 4
Zu
°C
3 2
bar
4 5
1 conforme norme ISPESL
0
6
Gruppo di regolazione a punto fisso con valvola termostatica
60
40
40
80
20
100
19
20
18
20
60
Gruppo di regolazione climatica da incasso
80 100
17 16 15
21
12
13
23
22
14
24
3
12
9
1
11
2
10
9
3
6
8
7
6
4 5
40
40 60
20
0
Gruppo di regolazione climatica da esterno
80
60
20
0
80
Gruppo con miscelatore termostatico
11
GRUPPI A PUNTO FISSO CON REGOLATORI TERMOSTATICI Sono gruppi con regolatori termostatici che azionano valvole a due o a tre vie. Servono a mantenere costante (secondo il valore richiesto) la temperatura dell’acqua inviata ai pannelli. Gruppi da interno con valvola termostatica Questi gruppi (ved. schema sotto riportato) funzionano in modo sostanzialmente analogo a quelli ad iniezione utilizzati con le prime caldaie murali.
Il fluido proveniente dal circuito caldaia è iniettato nel circuito pannelli mediante l’azione regolatrice di una valvola termostatica a 2 vie con sonda ad immersione. La temperatura dei locali è regolata con un termostato ambiente che comanda la pompa dei pannelli. Un termostato di sicurezza manda in blocco tale pompa se viene superata la temperatura massima di esercizio. La valvola di taratura serve, se necessario, a bilanciare i circuiti al fine di garantire l’iniezione del fluido ad alta temperatura nel circuito pannelli. Sono disponibili kit che consentono di servire con lo stesso gruppo non solo i pannelli, ma anche i terminali ad alta temperatura.
CALEFFI
CALEFFI 40 60
20
CALEFFI
CALEFFI
80
0
40 60
20
°C
80
0
°C
50
· · ·
45
· · ·
45 · · ·
· · ·
50
55 10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
55
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
40 60
20
CALEFFI
40
CALEFFI
80
0
60
20
CALEFFI 80
0
°C
CALEFFI
°C
3 2
bar
4
3 2
4 5
1
conforme norme ISPESL
0
8
bar
5
1
conforme norme ISPESL
6
0
7
6
7
8
9
6
6
9
10 10
10
2
230 V
1
2
230 V
4
5
1
6
4
TS
TS
3
3
5
6
1
Valvola termostatica
6
Termometro
1
Valvola termostatica
6
Termometro
2
Elettropompa impianto
7
Valvola ritegno
2
Elettropompa impianto
7
Valvola ritegno
3
Termostato sicurezza
8
Valvola intercettazione
3
Termostato sicurezza
8
Valvola intercettazione
4
Sonda mandata
9
Valvola taratura
4
Sonda mandata
9
Valvola taratura
5
Manometro
10 Valvola by pass
5
Manometro
10 Valvola by pass
12
Gruppi da interno con miscelatore termostatico
Gruppi per sepcoll con miscelatore termostatico
Sono gruppi regolati con l’aiuto di un miscelatore termostatico. Il loro funzionamento è facilmente deducibile dallo schema sotto riportato. Se sussiste una spinta a monte di questi gruppi (ved. soluzione n. 4 di seguito riportata) è bene prevedere una valvola di blocco a 2 vie da mandare in chiusura quando il termostato di sicurezza ferma la pompa dei pannelli. Senza tale valvola e con miscelatore starato, può infatti andare acqua troppo calda ai pannelli anche se la relativa pompa è ferma. Questa misura di sicurezza non serve, invece, se a monte del gruppo non ci sono spinte, ad esempio se il gruppo è derivato direttamente da un sepcoll.
Si tratta di gruppi (sia da interno che da esterno) dotati di miscelatori termostatici appositamente realizzati per ottimizzare la regolazione dei pannelli e per consentire il montaggio diretto (dei gruppi) sui sepcoll. Grazie alle specifiche caratteristiche dei loro miscelatori, questi gruppi possono offrire elevate prestazioni e un’agevole messa in opera. Inoltre il loro modo di funzionare è facilmente capibile anche senza l’aiuto di schemi esplicativi: cosa che semplifica notevolmente gli interventi di controllo e manutenzione.
CALEFFI
CALEFFI
40 60
20
80
0
°C
40
40 60
20
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
60
20
80
0
0
80
10 8 6 4 2 0
MIN
MAX 7
COLD
CALEFFI
1
CALEFFI
2
HOT
5
5
5
230 V
4 4 3
4
4
3 6
TS
TS
230 V
6
2
1
1
2 1
1 Valvola intercettazione
4 Termometro
1 Miscelatore termostatico
4 Termometro
2 Miscelatore termostatico
5 Elettropompa impianto
2 Elettropompa impianto
5 Valvola intercettazione
3 Termostato sicurezza
6 Valvola di blocco
3 Termostato sicurezza
6 Valvola di by-pass
13
Soluzione 1
Soluzione 2
I pannelli e i radiatori (a bassa temperatura) sono derivati da un gruppo di regolazione a punto fisso con valvola termostatica.
I pannelli e i radiatori sono derivati da un gruppo di regolazione a punto fisso con Kit di derivazione ad alta temperatura.
Il termostato ambiente attiva o disattiva le pompe sia dei pannelli, sia della caldaia.
Il termostato ambiente attiva o disattiva solo la pompa dei pannelli.
Il by-pass differenziale interno alla caldaia serve a proteggere la pompa della caldaia stessa quando la portata attraverso la valvola termostatica (del gruppo di regolazione) è nulla o molto limitata.
Il by-pass differenziale del Kit di derivazione (ved. relativo schema funzionale) serve a proteggere la pompa della caldaia quando le portate attraverso le valvole termostatiche (del gruppo di regolazione e dei radiatori) sono nulle o molto limitate.
1
CALEFFI
CALEFFI 40 60
20
80
0
°C
· · ·
45
· · ·
50 55 10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
40 60
20
CALEFFI
CALEFFI
80
0
°C
3 2
bar
4 5
1 conforme norme ISPESL
0
6
2
CALEFFI
CALEFFI 40 60
20
80
0
°C
· · ·
45
· · ·
50 55 10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
40 60
20
CALEFFI 80
0
°C
3 2
bar
4 5
1 conforme norme ISPESL
0
14
6
CALEFFI
Soluzione 3
Soluzione 4
I pannelli sono derivati da un gruppo di regolazione a punto fisso con valvola termostatica, mentre i radiatori sono derivati direttamente dal circuito caldaia. Pannelli e radiatori sono regolati con valvole termoelettriche asservite a termostati ambiente.
I pannelli sono derivati da un gruppo di regolazione a punto fisso con miscelatore termostatico, mentre i radiatori sono derivati direttamente dal circuito caldaia. La valvola di blocco a 2 vie serve ad annullare (quando si supera la temperatura di sicurezza) la spinta che la pompa del circuito caldaia esercita a monte del gruppo.
Quando tutte le valvole termoelettriche sono chiuse, è possibile, con i microinterruttori di fine corsa, fermare le pompe sia dei pannelli, sia della caldaia.
Il termostato ambiente attiva o disattiva solo la pompa dei pannelli.
Il by-pass differenziale posto sul collettore dei radiatori serve a proteggere la pompa della caldaia con portate nulle o molto limitate.
Il by-pass differenziale interno alla caldaia serve a proteggere la pompa della caldaia stessa con portate nulle o molto limitate.
30
dai microinterruttori di fine corsa delle valvole termoelettriche
3 25
10 15
20
30
CALEFFI
25
10 15
20
30
30
CALEFFI
25
25
10
10 15
15
20
20
CALEFFI 30
CALEFFI
25
10 15
20
30
CALEFFI
25
10 15
20
30
CALEFFI
25
10 15
20
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI 40 60
20
80
0
°C
· · ·
45
· · ·
50 55 10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
40 60
20
CALEFFI
CALEFFI
80
0
3 2
bar
356
°C
4
1
CALEFFI
5 conforme norme ISPESL
6
4
CALEFFI
CALEFFI
40 60
20
80
0
°C
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
MAX 7
COLD
CALEFFI
2
1
MIN
CALEFFI
HOT
0
15
❑ un circuito per radiatori e ventilconvettori con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore. L’emissione termica dei radiatori è regolata da valvole termostatiche, quella dei ventilconvettori da termostati (ambiente e di minima) che agiscono sia sulle valvole termoelettriche, sia sui ventilatori.
Soluzione 5 Da una cassetta ad incasso con sepcoll sono derivati: ❑ un circuito per pannelli con gruppo termostatico di regolazione che serve 2 zone (ad es. la zona giorno e la zona notte) attivate o disattivate da valvole a 3 vie asservite a termostati ambiente. La pompa del gruppo di regolazione può essere fermata quando entrambe le valvole di zona sono in chiusura.
La pompa della caldaia può essere fermata quando entrambe le pompe dei circuiti derivati dal sepcoll sono disattivate.
5
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
CALEFFI
40
40 60
20
0
80
60
20
0
80
pompa a velocità variabile
termostato interno
16
CALEFFI
❑ un circuito per radiatori e ventilconvettori con pompa asservita ad un orologio programmatore. L’emissione termica dei radiatori è regolata da valvole termostatiche, quella dei ventilconvettori da termostati (ambiente e di minima) che agiscono sui ventilatori.
Soluzione 6 Da un sepcoll esterno sono derivati: ❑ due circuiti per pannelli con gruppi termostatici di regolazione che servono 2 zone (ad es. la zona giorno e la zona notte). Le pompe dei gruppi sono attivate o disattivate da termostati ambiente.
La pompa della caldaia può essere fermata quando tutte le pompe dei circuiti derivati dal sepcoll sono disattivate.
❑ un circuito per radiatori con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore e radiatori regolati con valvole termostatiche.
6
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
40
40 60
20
0
80
40 60
20
0
80
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
40 60
20
0
10 8 6 4 2 0
80
60
20
0
80
D a y
D a y
42 3
42 12
6
3 81
12
6
81
R
9
51
R
9
51
21 ’51
21 ’51
pompa a velocità variabile
17
GRUPPI A PUNTO FISSO COMPENSATO CON REGOLATORI ELETTRONICI
Sono disponibili kit (ved. schema sotto riportato) che consentono di servire con lo stesso gruppo sia i pannelli, sia i terminali ad alta temperatura
Sono gruppi con regolatori elettronici che azionano valvole motorizzate a tre vie. Servono a mantenere a punto fisso semplice o compensato (vedremo meglio in seguito il significato di questo termine) la temperatura dell’acqua inviata ai pannelli.
La regolazione dell’acqua inviata ai pannelli può avvenire secondo due opzioni:
La regolazione avviene per miscelazione secondo lo schema sotto riportato. Un termostato di sicurezza manda in chiusura la valvola miscelatrice e blocca la pompa dei pannelli quando viene superata la temperatura massima di esercizio.
❑ a punto fisso compensato. L’acqua è inviata ai pannelli con temperatura che dipende da due grandezze: la temperatura di mandata impostata sul selettore e il salto termico (∆T) effettivo fra mandata e ritorno.
❑ a punto fisso semplice. L’acqua è inviata ai pannelli con temperatura costante.
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
3 2
bar
4
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
3 bar
4
80
°C
CALEFFI
CALEFFI
Mod. Dep.
40 60
20
5
1
80
0
conforme norme ISPESL
0
6
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
2
CALEFFI
60
0
conforme norme ISPESL
0
10 8 6 4 2 0
40 20
5
1
10 8 6 4 2 0
6
°C
357
mH2O 6 1 2 3 4 5
10
2
9
10
8
2
3
9
8
3 4
5
TS
6
4
5
TS
7
6 7
1 1
1 11 1
1 Valvola intercettazione
6
2 Valvola a tre vie 3 Elettropompa impianto
Termometro
1 Valvola intercettazione
7
Sonda mandata
7
Sonda mandata
2 Valvola a tre vie
8
Valvola scarico manuale
8
Valvola scarico manuale
3 Elettropompa impianto
9
Sonda ritorno
4 Termostato sicurezza
9
Sonda ritorno
4 Termostato sicurezza
10 Regolatore integrato
5 Manometro
10 Regolatore integrato
5 Manometro
11 Valvola di by-pass
6
18
Termometro
In pratica, se il ∆T è piccolo (ad esempio quando ci sono fonti interne o esterne di calore) si invia ai pannelli acqua ad una temperatura più bassa di quella impostata sul selettore. Se, invece, il ∆T è molto elevato (ad esempio in fase di messa a regime) si invia ai pannelli acqua a temperatura più alta. Lo scopo è quello di adeguare meglio il calore emesso alle effettive richieste. Graficamente il campo di lavoro in fase di compensazione può essere così rappresentato:
Questi gruppi possono essere utilizzati non solo per riscaldare ma anche per raffrescare. A tal fine devono essere opportunamente integrati con sonde per il rilievo dell’umidità in grado di bloccare il raffrescamento, quando sussiste il pericolo che si formino condense superficiali. Va comunque considerato (ved. relativo riquadro) che il raffrescamento coi pannelli richiede idonei trattamenti per deumidificare l’aria.
RAFFRESCAMENTO E DEUMIDIFICAZIONE DELL’ARIA campo di compensazione per ∆T grandi campo di compensazione per ∆T piccoli
La fascia di lavoro bassa è quella che corrisponde a ∆T piccoli, quella alta a ∆T elevati. Il quadro di comando e di controllo è costituito essenzialmente da:
Come abbiamo già visto nei numeri 9 e 21 di Idraulica, il raffrescamento coi pannelli ha due precisi limiti: la bassa resa frigorifera e l’incapacità (a differenza dei ventilconvettori e dei Split system) di deumidificare l’aria ambiente. E raffrescare l’aria senza deumidificarla può far crescere troppo la sua umidità relativa (U.R.). Consideriamo, ad esempio, il caso di un locale con aria a: t = 32°C U.R.= 60% se raffreddiamo tale aria, senza deumidificarla, fino a: t = 26°C la sua nuova umidità relativa (determinabile con l’aiuto di un diagramma psicrometrico) risulta: U.R.= 90% valore del tutto inaccettabile, in quanto, per poter ottenere valide condizioni di benessere termico, l’U.R. non deve superare il 65-70%. Per deumidificare scuole, musei o altri edifici con grandi volumi si possono utilizzare macchine tradizionali di trattamento aria con batterie di raffreddamento e post-riscaldamento. Per case e alloggi residenziali si possono, invece, utilizzare sia ventilconvettori che deumidificatori.
■
un display in grado di indicare: - temperatura di mandata impostata, - temperatura di mandata misurata, - temperatura di mandata calcolata, - stato di funzionamento valvola e servomotore;
■
un selettore temperatura di mandata;
■
un selettore on/off sonda di ritorno;
■
un selettore riscaldamento/raffrescamento;
■
led di segnalazione: - stato di funzionamento valvola miscelatrice, - stato di funzionamento pompa, - superamento limiti di sicurezza.
I ventilconvettori (per poter deumidificare l’aria) devono essere serviti con acqua a temperatura molto bassa (ad es. mandata/ritorno 7°/12°C). Hanno il vantaggio di poter integrare la resa frigorifera dei pannelli. Per contro non sono in grado di limitarsi alla sola deumidificazione. I deumidificatori (in versioni apposite) possono essere alimentati direttamente con l’acqua dei pannelli. Hanno il vantaggio di poter limitare la loro azione alla sola deumidificazione dell’aria. Per contro non sono in grado di integrare la resa frigorifera dei pannelli.
19
Soluzione 7
Soluzione 8
I pannelli e i radiatori (a bassa temperatura) sono derivati da un gruppo con regolatore elettronico.
I pannelli e i radiatori sono derivati da un gruppo di con regolatore elettronico e Kit di derivazione ad alta temperatura.
Il termostato ambiente attiva o disattiva le pompe di entrambi i circuiti (caldaia e pannelli).
Il termostato ambiente attiva o disattiva solo la pompa dei pannelli.
Il by-pass differenziale interno alla caldaia serve a proteggere la pompa della caldaia stessa quando la portata attraverso il miscelatore è nulla o molto limitata.
Il by-pass differenziale del Kit di derivazione serve a proteggere la pompa della caldaia quando le portate (attraverso il miscelatore e le valvole termostatiche) sono nulle o molto limitate.
7
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
0
0
0
0
0
0
CALEFFI
3 2
bar
4
1
60 80
0
conforme norme ISPESL
0
CALEFFI
40 20
5 6
°C
8
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
3 2
bar
4
40
80
0
conforme norme ISPESL
0
CALEFFI
60
20
5
1 6
°C
Mod. Dep.
357
mH2O
1 2 3 4 5 6
20
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
❑ un circuito per rampe antighiaccio che attraverso uno scambiatore di calore fa pervenire al circuito pannelli il calore necessario per sciogliere neve e ghiaccio. La soluzione adottata consente di limitare l’uso dell’antigelo al solo circuito pannelli. Le pompe di entrambi i circuiti sono attivate o disattivate da un regolatore con sonda antighiaccio.
Soluzione 9 Da una cassetta ad incasso con sepcoll sono derivati: ❑ un circuito per pannelli che alimenta 2 zone con gruppi di regolazione di tipo elettronico. Le pompe di entrambe le zone sono attivate o disattivate dai termostati ambiente.
La pompa della caldaia può essere fermata quando tutte le pompe dei circuiti derivati dal sepcoll sono disattivate.
❑ un circuito per radiatori (regolati da valvole termostatiche) con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore.
9
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
0
0
0
0
0
0
CALEFFI
3 2
bar
4
60
20
5
1 conforme norme ISPESL
0
CALEFFI
40
6
80
0
°C
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
0
0
0
0
0
0
CALEFFI
3 2
bar
4
60
20
5
1 conforme norme ISPESL
0
6
CALEFFI
40
80
0
°C
pompa a velocità variabile
separatore d’aria
-15
-25
-10
1
40
-5
30
60
2
90
CALEFFI 0
1
1 - Temperatura minima 2 - Durata attivazione
TEST
T50 6(2)A 230V 10VA 50 Hz
3
2
-1 -2 -3
regolatore antigelo
50
-20
3
2
4
4 5
TEMPERATURA
1 5 – + UMIDITA
RISCALDAMENTO
RETE
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
sensore antighiaccio
10 8 6 4 2 0
1
2
10 8 6 4 2 0
TOH
XIM
NI M 7 XAM
CALEFFI
CALEFFI
COLD
CALEFFI
1
CALEFFI
2
3
0 CALEF FI
4
caricamento antigelo
21
❑ un circuito per ventilconvettori con il compito di deumidificare e integrare il raffrescamento delle zone servite dai pannelli. I ventilconvettori sono regolati da termostati ambiente (tipo E/I) e di minima che agiscono sui ventilatori.
Soluzione 10 Da un sepcoll esterno, alimentato da una caldaia e da un gruppo frigorifero, sono derivati: ❑ un circuito per pannelli che alimenta 2 zone con gruppi di regolazione (idonei anche per raffrescare) di tipo elettronico. Le pompe di entrambe le zone sono attivate o disattivate da termostati ambiente tipo E/I.
❑ un circuito per ventilconvettori con il compito di riscaldare e raffrescare il piano interrato. I ventilconvettori sono regolati da termostati ambiente (tipo E/I) e di minima che agiscono sui ventilatori.
❑ un circuito per radiatori (regolati da valvole termostatiche) con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore.
10
2 0
ventilconvettore zona pannelli
CALEFF
CALEFF
150052
150051
4 6 8 °
CALEFFI
CALEFFI
AC 24V
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
0
0
0
0
0
0
CALEFFI
3 2 bar 4 5 1 conforme norme 0 6
2 0
CALEFFI
4 6 8 °
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
ventilconvettore zona pannelli
CALEFFI
CALEFFI
150052
150051
Trasformatore V DE
Convertitore AC 50Hz
AC 24V 50Hz AC 230V T50
230V
6(2)A
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
0
0
0
0
0
0
CALEFFI
3 2
bar
4
1 conforme norme ISPESL
0
6
CALEFFI
40 60
20
5
80
0
°C
pompa a velocità variabile D a y
D a y
42 3
42 12
6
3 81
12
6
81
R
9
R
9
51
51
21
21
’51
’51
D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
22
❑ un circuito per radiatori (regolati da valvole termostatiche) con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore.
Soluzione 11 Da un sepcoll esterno, alimentato da una caldaia e da un gruppo frigorifero, sono derivati:
❑ un circuito per ventilconvettori con il compito di riscaldare e raffrescare il piano interrato. I ventilconvettori sono regolati da termostati ambiente (tipo E/I) e di minima che agiscono sui ventilatori.
❑ un circuito per pannelli che alimenta 2 zone con gruppi di regolazione (idonei anche per raffrescare) di tipo elettronico. Dai collettori per pannelli sono derivati anche i circuiti che alimentano i deumidificatori. Le pompe di entrambe le zone sono attivate o disattivate da termostati ambiente tipo E/I.
11
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
CALEFFI
CALEFFI
150052
150051
Trasformatore V DE
Convertitore AC 50Hz
230V
AC 24V 50Hz AC 230V 6(2)A T50
deumidificatore
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
0
0
0
0
0
0
CALEFFI
3 2
bar
4
60 80
0
conforme norme ISPESL
0
CALEFFI
40 20
5
1 6
°C
40 60
20
80
0
CALEFFI
CALEFFI
°C
CALEFFI
CALEFFI
150052
150051
Trasformatore V DE
Convertitore AC 50Hz
AC 24V 50Hz AC 230V T50
230V
6(2)A
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
10 8 6 4 2
0
0
0
0
0
0
deumidificatore
CALEFFI
3 2
bar
4
1 conforme norme ISPESL
0
6
CALEFFI
40 60
20
5
80
0
°C
pompa a velocità variabile D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
23
Con le opportune integrazioni, questi gruppi possono essere utilizzati anche per raffrescare.
GRUPPI MONOBLOCCO CON REGOLAZIONE CLIMATICA Sono gruppi in grado di regolare la temperatura dell’acqua inviata ai pannelli in relazione alla temperatura esterna e sono costituiti da un unico blocco che serve anche da supporto al regolatore, alle apparecchiature di controllo e di sicurezza e alla pompa.
6
4
M
2
3 5
Gruppi per installazione esterna Hanno corpo in ghisa e sono essenzialmente composti da: una valvola miscelatrice a campana, servomotore, regolatore, sonde di temperatura, termometri, by-pass differenziale e bocchettoni d’attacco al circuito primario e al circuito pannelli. Il regolatore, normalmente installato sul corpo del gruppo, può essere posizionato anche a distanza.
1
La regolazione avviene per miscelazione secondo lo schema riportato a lato.
1
Valvola miscelatrice
4
Termometro
2
Servomotore
5
By pass automatico
Un apposito programma può essere attivato per asciugare il massetto.
3
Elettropompa impianto
6
By pass differenziale
ritorno pannelli
andata pannelli
valvola differenziale
termometro
60
40
40
80
20
100
60
80
20
100
regolatore climatico
valvola miscelatrice 4 vie
elettropompa
sonda temperatura di mandata
CALEFFI 25% 50%
100% 80% 19
20
18
55%
17 16 15
21
12
50 13
23
22
14
24
3
70
40
80
30
90
12
9
60
1
11
-25%
+25%
-50%
0
2
10
9
3
6
8
7
6
4 5
sonda temperatura esterna
alimentazione elettrica ritorno circuito primario
24
andata circuito primario
Con le opportune integrazioni, anche questi gruppi possono essere utilizzati per raffrescare.
Gruppi per installazione in cassetta Hanno corpo in ottone e sono essenzialmente composti da: una valvola miscelatrice a campana, servomotore, regolatore, sonde di temperatura, termometri, by-pass automatico e bocchettoni d’attacco al circuito primario e al circuito pannelli.
4
Sono disponibili sia in configurazione semplice, sia preassemblati con collettori di distribuzione ai pannelli.
3 5 2
Il regolatore può essere installato all’interno o all’esterno della cassetta. L‘installazione esterna semplifica notevolmente le operazioni di regolazione e controllo nei casi in cui le cassette sono poste in luoghi difficili da ispezionare, oppure sono coperte da mobili.
M
1
La regolazione avviene per miscelazione secondo lo schema riportato a lato. Un apposito programma può essere attivato per asciugare il massetto.
1
Valvola miscelatrice
4
Termometro
2
Servomotore
5
By pass automatico
3
Elettropompa impianto
sonda temperatura di mandata
regolatore climatico
CALEFFI 25% 50%
100% 80% 19
20
18
55%
17 16
50 13
23
22
14
3
WATCH
60
70
40
80
30
90
12
9
24
andata pannelli
15
21
12
1
11
-25%
40
+25%
20
10
2
60
80 100
9
3
6
8
7
6
4 5
-50%
0
termometro
elettropompa
alimentazione elettrica 8
2 6 4
Zu
ritorno pannelli
sonda temperatura di ritorno
sonda temperatura esterna
valvola miscelatrice a 4 vie andata circuito primario
ritorno circuito primario
25
❑ un circuito per radiatori e ventilconvettori con pompa asservita ad un orologio programmatore. L’emissione termica dei radiatori è regolata da valvole termostatiche, quella dei ventilconvettori da termostati (ambiente e di minima) che agiscono sui ventilatori.
Soluzione 12 Da un sepcoll esterno sono derivati: ❑ due circuiti per pannelli con gruppi climatici per installazione esterna che servono, ad esempio, la zona giorno e la zona notte.
La pompa della caldaia può essere fermata quando tutte le pompe dei circuiti derivati dal sepcoll sono disattivate.
❑ un circuito per radiatori (regolati da valvole termostatiche) con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore.
12
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
40
80
60
100
CALEFFI
40
80
60
CALEFFI
80
20
100
10 8 6 4 2 0
100
CALEFFI 19
16
16
21
22
23
22
55%
17
50
3
WATCH
60
70
40
80
30
90
-25%
+25%
-50%
0
2
10
0
10
+25%
-50%
11
11
-25%
1
12
1
9
24
90
12
80
30
9
3
6 6
23
70
40
13
13
2
18
12
14
14
60
15
15
21
20
50
3
8
4
7
5
3
6
25% 50%
100% 80%
55%
17
WATCH
7
18
12
9
24
60
20
25% 50%
100% 80% 19
20
40
80
20
100
10 8 6 4 2 0
8
60
10 8 6 4 2 0
9
40 20
10 8 6 4 2 0
6
4 5
D a y
D a y
42 3
42 12
6
3 81
12
6
81
R
9
51
R
9
51
21 ’51
pompa a velocità variabile
26
21 ’51
❑ un circuito per radiatori e ventilconvettori con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore. L’emissione termica dei radiatori è regolata da valvole termostatiche, quella dei ventilconvettori da termostati (ambiente e di minima) che agiscono sia sulle valvole termoelettriche, sia sui ventilatori.
Soluzione 13 Da una cassetta ad incasso con sepcoll sono derivati: ❑ un circuito per pannelli che alimenta 2 zone (ad esempio, la zona giorno e la zona notte) con gruppi climatici a cassetta, le ballstop servono ad evitare circolazioni parassite.
La pompa della caldaia può essere fermata quando tutte le pompe dei circuiti derivati dal sepcoll sono disattivate.
❑ un circuito per radiatori (regolati da valvole termostatiche) con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore.
13
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI 100% 80% 19
20
18
25%
50%
50% 17 16
REGOLATORE DIGITALE TRE PUNTI
15
21
12
22
14
60
CALEFFI
CALEFFI
70
13
23
50 24
3
WATCH
40
80
30
90
12
9
1
11
-25%
+25%
-50%
0
2
10
20
40
0
60
9
3
6
8
7
6
4 5
8 6
4
2
Zu
CALEFFI
CALEFFI
ballstop
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI 100% 80% 19
20
18
50%
16
21
15
REGOLATORE DIGITALE TRE PUNTI
22
14
60
CALEFFI
CALEFFI
70
13
23
50 24
3
WATCH
40
80
30
90
12
1
11
-25%
+25%
-50%
0
2
10
20
40
0
60
9
3
6
8
7
6
4 5
D a y
25%
50% 17
12
9
D a y
24
24
21
3
18
21 6
R
3
18
6
R
9
15 12
9
15 12
15’
15’
8 6
4
2
Zu
CALEFFI
pompa a velocità variabile
CALEFFI
ballstop
termostato interno
27
❑ un circuito per radiatori e ventilconvettori con pompa asservita ad un orologio programmatore. L’emissione termica dei radiatori è regolata da valvole termostatiche, quella dei ventilconvettori da termostati (ambiente e di minima) che agiscono sui ventilatori.
Soluzione 14 Da un sepcoll esterno, alimentato da una caldaia e da un gruppo frigorifero, sono derivati: ❑ due circuiti per pannelli con gruppi climatici per installazione esterna.
Una valvola a tre vie comandata da un termostato di minima serve ad evitare l’invio di acqua refrigerata ai radiatori.
❑ un circuito per ventilconvettori con il compito di deumidificare e integrare il raffrescamento delle zone servite dai pannelli. I ventilconvettori sono regolati da termostati ambiente (tipo E/I) e di minima che agiscono sui ventilatori.
14
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
ventilconvettore zona pannelli
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
CALEFFI
ventilconvettore zona pannelli
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
40
80 100
60
100
CALEFFI
19
16
100
16
21
22
50
23
3
1
22
55%
17
WATCH
2
9
3
6 6
1
0
60
70
40
80
30
90
-25%
+25%
-50%
0
10
+25%
-50%
11
-25%
10
2
18
12
9
24
90
12
80
30
13
23
70
40
7
60
14
11
8
4
7
5
3
6
15
21
20
50
3
WATCH
12
24
80
25% 50%
100% 80%
55%
17
13
9
60
20
CALEFFI 18
12
14
6
4 5
12
40
80 100
15
42
60
20
25% 50%
100% 80% 19
20
D a y
3 6
40
80
20
8
60
9
40 20
81 R
9
51 21 ’51
D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
28
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
❑ un circuito per radiatori (regolati da valvole termostatiche) con pompa a velocità variabile asservita ad un orologio programmatore.
Soluzione 15 Da un sepcoll esterno, alimentato da una caldaia e da un gruppo frigorifero, sono derivati:
❑ un circuito per ventilconvettori con il compito di riscaldare e raffrescare il piano interrato. I ventilconvettori sono regolati da termostati ambiente (tipo E/I) e di minima che agiscono sui ventilatori.
❑ un circuito per pannelli che alimenta 2 zone con gruppi di regolazione climatici, idonei anche per raffrescare), le ballstop servono ad evitare circolazioni parassite. Dai collettori per pannelli sono derivati anche i circuiti che alimentano i deumidificatori.
15
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI 100% 80% 19
20
18
25%
50%
50% 17 16
REGOLATORE DIGITALE TRE PUNTI
15
21
12
22
14
60
CALEFFI
CALEFFI
70
13
23
50 24
3
WATCH
40
80
30
90
12
9
1
11
-25%
+25%
-50%
0
2
10
20
40
0
60
9
3
6
8
7
6
4 5
8 6
4
2
Zu
CALEFFI
CALEFFI
deumidificatore
ballstop
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI 100% 80% 19
20
18
25%
50%
50% 17 16
REGOLATORE DIGITALE TRE PUNTI
15
21
12
22
14
60
CALEFFI
CALEFFI
70
13
23
50 24
3
WATCH
40
80
30
90
12
9
1
11
-25%
+25%
-50%
0
2
10
20
40
0
60
9
3
6
8
7
6
4 5
8 6
4
2
Zu
CALEFFI
CALEFFI
deumidificatore ballstop
pompa a velocità variabile D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
D a y
42 3
12
6
81 R
9
51 21 ’51
29
Regolazioni elettroniche con compensazione OSSERVAZIONI GENERALI
Solo 20 anni fa, chi progettava e realizzava impianti a pannelli poteva trovare non poche difficoltà ad approntare sistemi di regolazione validi, sicuri, poco invasivi e non troppo costosi. Oggi un tale problema non sussiste più, dato che il mercato offre ormai in gran numero soluzioni valide e facilmente adattabili a qualsiasi tipo d’impianto. Caso mai può essere proprio l’abbondanza dell’offerta a creare qualche problema. C’è il rischio, infatti, che le numerose soluzioni proposte, con le relative varianti ed integrazioni, portino ad una certa confusione. Comunque non è difficile sapersi orientare fra tutte queste soluzioni. Basta far riferimento (senza perdersi troppo nei dettagli) alle loro principali caratteristiche e prestazioni, così riassumibili: Regolazioni termostatiche Consentono di regolare a punto fisso (e solo in fase di riscaldamento) la temperatura del fluido inviato ai pannelli.
Regolazione termostatica
Consentono di regolare a punto fisso semplice e compensato (ved. pag 18 e 19) la temperatura del fluido inviato ai pannelli. Sono utilizzabili anche per il raffrescamento.
Regolazione elettronica con compensazione
Come costi e come prestazioni, si pongono in posizione intermedia fra le regolazioni di tipo termostatico e quelle di tipo climatico. Regolazioni climatiche Consentono di regolare la temperatura del fluido inviato ai pannelli in funzione della temperatura esterna. Sono utilizzabili anche per il raffrescamento.
Regolazione climatica
Ad esse si può ricorrere quando servono soluzioni economiche, semplici e sicure. Infatti (1) sono le regolazioni che costano di meno, (2) si mettono in opera e si regolano facilmente, (3) risultano molto affidabili e (4) i loro regolatori non richiedono collegamenti elettrici. Sono le regolazioni che offrono il miglior comfort ambiente in quanto si adeguano costantemente alle condizioni esterne. Tuttavia il loro costo può sconsigliarne l’uso specie in impianti di piccole dimensioni.
30
Portate gruppi termici autonomi/pannelli Come già accennato in premessa, per una corretta regolazione dei terminali (e quindi dei pannelli) bisogna garantire ad essi non solo la giusta temperatura (del fluido), ma anche la giusta portata. In genere non è difficile garantire tali grandezze. Tuttavia, per quanto riguarda le portate, si deve considerare con molta attenzione il caso degli impianti a pannelli serviti da gruppi termici autonomi. Questi gruppi, infatti, sono realizzati (salvo rarissime eccezioni) per dare le portate medie richieste dagli impianti a radiatori: cioè portate assai diverse da quelle medie richieste dai pannelli. In merito va considerato che i radiatori funzionano bene anche con salti termici di 15-20°C, mentre i pannelli (per non dare temperature troppo diverse a pavimento) richiedono salti termici più piccoli: massimo 7-8°C. Ne consegue che, per emettere la stessa quantità di calore, i pannelli hanno bisogno di portate molto più alte di quelle che servono ai radiatori. Ed è appunto questo il motivo per cui le portate dei normali gruppi termici autonomi (specie in alloggi medio-grandi o in case singole) possono essere troppo basse per i pannelli. Dunque, bisogna sempre verificare attentamente se il gruppo termico autonomo scelto è in grado o meno di dare la portata richiesta dai pannelli. Se la risposta è negativa, si deve ricorrere all’aiuto di separatori o sepcoll che consentono di rendere del tutto indipendente la portata del gruppo termico da quella dei pannelli.
Caldaia murale con Sepcoll da incasso
Caldaia a terra con Sepcoll esterno 40
40 60
20
80
0
60
20
80
0
T T
40
40 60
20
0
80
60
20
0
80
NOTE CONCLUSIVE Non è possibile definire criteri d’ordine generale in grado di guidare con chiarezza e certezza nella scelta della regolazione più idonea ad un determinato tipo di impianto a pannelli. È una scelta, infatti, che dipende da diversi fattori di primaria importanza, quali ad esempio: 1. le caratteristiche tecniche, le prestazioni e i costi delle varie soluzioni disponibili e possibili; 2. l’esperienza diretta e la sensibilità sia del Progettista che dell’Installatore; 3. le richieste e le aspettative del Committente, nonché la sua ipotizzabile capacità di saper gestire o meno determinate soluzioni. Fattori questi che, con tutta evidenza, non possono essere racchiusi in regole precise e generalmente valide, soprattutto per quanto concerne i loro aspetti del tutto particolari e soggettivi.
40
40 60
20
0
80
60
20
0
È consigliabile, comunque, privilegiare (come abbiamo cercato di fare negli schemi proposti) soluzioni semplici, affidabili, facili da regolare e da tener sotto controllo. Non va mai dimenticato, infatti, che anche la più raffinata delle regolazioni può dare pessimi risultati con utenti che non la sanno usare.
80
31
Gruppi di regolazione termica a punto fisso di cassetta serie 162
REGOLAZIONE TERMOSTATICA A PUNTO FISSO AD INIEZIONE 11
5
8
2
3
Collettore di ritorno dotato di valvole di intercettazione. CALEFFI
CALEFFI
40
7
RITORNO IMPIANTO
60
20
80
0
°C
1
Collettore di mandata dotato di valvole micrometriche.
· · ·
45
9
· · ·
50
10 8 6 4 2 0
7
55
12
80
°C
3 2
bar
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
MANDATA IMPIANTO
4 5
1
6
10 8 6 4 2 0
Gruppi di testa con valvola sfogo aria automatica e valvola di scarico.
60
0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI
40 20
4
10 8 6 4 2 0
10
conforme norme ISPESL
0
6
C D E F
= = = =
3 deriv. 4 deriv. 5 deriv. 6 deriv.
G H I L
= 7 deriv. = 8 deriv. = 9 deriv. = 10 deriv.
M = 11 deriv. N = 12 deriv. O = 13 deriv.
Alta temp.
Pannelli
Completamento codice in funzione del n° di derivazioni 002 = 2 deriv. 003 = 3 deriv.
Serie 162
Codice:
1626. .
Depliant:
01093
1626. . 002
1626. . 003
01094
1
Valvola termostatica
✔
✔
✔
2
Valvola di taratura
✔
✔
✔
3
Valvola di by-pass differenziale
✔
✔
✔
4
Pompa di circolazione a tre velocità UPS 25-60 UPS 25-80
1626. 3 1626. 4
1626. 3 002 1626. 4 002
1626. 3 003 1626. 4 003
5
Valvola a sfera con ritegno incorporato
✔
✔
✔
6
Termostato di sicurezza
✔
✔
✔
7
Termometri a pozzetto di andata e ritorno
✔
✔
✔
8
Valvola manuale di sfogo aria
✔
✔
✔
9
Predisposizione al collegamento delle prese di pressione
✔
✔
✔
10
Manometro
✔
✔
✔
11
Collettore di distribuzione alta temperatura
✔
✔
12
By-pass differenziale
✔
✔
32
Gruppi di regolazione termica modulante di cassetta serie 161
REGOLAZIONE A PUNTO FISSO COMPENSATO CON AUSILIO DI SONDA DI RITORNO 1 3
RITORNO IMPIANTO
40 60
20
80
0
°C
CALEFFI
CALEFFI
150052
15
150051
Trasformatore V DE
AC 50Hz
230V
AC 24V 50Hz AC 230V 6(2)A T50
MANDATA IMPIANTO 3 2
bar
4
Collettore di mandata dotato di valvole micrometriche.
6
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
CALEFFI CALEFFI
80
Gruppi di testa con valvola sfogo aria automatica, kit by-pass per controllo pressione differenziale e valvola di scarico.
Mod. Dep.
RITORNO CALDAIA
10 8 6 4 2 0
°C
14 CALEFFI
10 8 6 4 2 0
60
0
conforme norme ISPESL
0
10 8 6 4 2 0
9
40 20
5
1
10
357
1 2 3 4 5 6
12
mH2O
ARRIVO CALDAIA
CALEFFI
CALEFFI
5
4
11
7 9
Convertitore
2
8
Collettore di ritorno dotato di valvole di intercettazione.
6
13
Completamento codice in funzione del n° di derivazioni E = 5 deriv. F = 6 deriv. G = 7 deriv.
H = 8 deriv. I = 9 deriv. L = 10 deriv.
Serie 161
M = 11 deriv. N = 12 deriv. O = 13 deriv.
Codice:
1615 . 0
1615 . 1
1615 . 2
1615 . 1 003
1615 . 2 003
Depliant:
01095
01097
01098
01099
01096
✔
✔ ✔
✔
✔ ✔
1
Regolatore per riscaldamento e raffrescamento
2
Valvola a tre vie
✔
✔
✔
✔
✔
3
Servomotore a tre punti
✔
✔
✔
✔
✔
4
Pompa di circolazione a tre velocità UPS 25-60
✔
✔
✔
✔
✔
5
Sonda temperatura di mandata
✔
✔
✔
✔
6
Sonda temperatura di ritorno
✔
✔
✔
✔
7
Valvola di scarico orientabile
✔
✔
✔
✔
✔
8
Termostato di sicurezza
✔
✔
✔
✔
✔
9
Termometri a pozzetto di andata e ritorno
✔
✔
✔
✔
✔
10
Manometro
✔
✔
✔
✔
✔
11
Valvole di intercettazione circuito primario
✔
✔
✔
✔
✔
12
Collettore di distribuzione alta temperatura
✔
✔
13
Valvola di by-pass differenziale
✔
✔
14
Sonda controllo limite umidità relativa
✔
✔
15
Componenti controllo limite umidità relativa
✔
✔
33
Gruppi di regolazione termica climatica di centrale serie 152-153
REGOLAZIONE CLIMATICA CON AUSILIO DI SONDA AMBIENTE E SONDA DI RITORNO
9
RITORNO IMPIANTO
7
0
MANDATA IMPIANTO 10
20 30 20
10
60
20 30 20
10
0
10
9 4
60
5
6
1
CALEFFI 26 19
20
18
40
21
13
23
22
14
3
WATCH
12
9
24
32 34
11
10
30
22
16
15
3
28
24 17
12
50
35
55
30
60
11
1
45
-25%
+25%
-50%
0
13
2
10
9
3
6
8
7
6
4
5
2 8
12 RITORNO CALDAIA
ARRIVO CALDAIA M S
-
CALEFFI
Codice:
Serie 152-153
16
+ 20
20 18
18
22 24
CALEFFI
16
152600/1
Depliant:
22 24
153600/1
01082
152650/1 01088
1
Regolatore climatico digitale per riscaldamento e raffrescamento
✔
2
Orologio programmatore con cavalieri
✔
3
Valvola miscelatrice a quattro vie
✔
✔
✔
4
Pompa di circolazione a tre velocità
152600 152601
153600 153601
152650 152651
5
Valvola differenziale di by-pass a scala graduata
✔
✔
✔
6
Sonda temperatura di mandata
✔
✔
✔
7
Sonda temperatura di ritorno
✔
✔
✔
8
Sonda temperatura esterna innestabile su morsetto
✔
✔
✔
9
Termometri a pozzetto di andata e ritorno del circuito
✔
✔
✔
10
Connessione per teletrasmissione
✔
✔
✔
11
Sonda controllo limite umidità relativa
12
Termostato sonda ambiente con orologio digitale e selettore
13
Termostato sonda ambiente
34
UPS 25-60 UPS 25-80
✔
✔ ✔ ✔
✔ ✔ opzione
opzione
Gruppi di regolazione termica climatica di cassetta serie 154-155
REGOLAZIONE CLIMATICA CON AUSILIO DI SONDA AMBIENTE E SONDA DI RITORNO
10 1
11
CALEFFI 26 26 19 19
20 20
18 18
16
21
22
14
23 23
13
3
WATCH WATCH
12
99
24 24
28 28
30 30
24 24
32 32
22 22
34 34
10 8 6 4 2 0
17
12
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
10 8 6 4 2 0
15
11
11
50 40
60 45
80 55
30
90 60
-25% -25%
+25% +25%
-50% -50%
00
0
10
20 30 20
10
60
MANDATA IMPIANTO
22
9
3
6
9
70 50
40 35
10
8
7 7
66
4 55
2
Collettore di mandata dotato di valvole micrometriche.
6
CALEFFI
3
Collettore di ritorno dotato di valvole di intercettazione.
4 7 4 2 8 6
8
CALEFFI
Zu
12
13 RITORNO IMPIANTO
5
M S
-
CALEFFI
ARRIVO CALDAIA
16
+ 20
20 18
18
22 24
CALEFFI
16
22 24
RITORNO CALDAIA
CALEFFI
CALEFFI
Gruppi di testa con valvola sfogo aria automatica e valvola di scarico.
Completamento codice in funzione del n° di derivazioni E = 5 deriv. F = 6 deriv. G = 7 deriv.
H = 8 deriv. I = 9 deriv. L = 10 deriv.
M = 11 deriv. N = 12 deriv. O = 13 deriv.
Serie 154-155
Codice:
154600
155600
Depliant:
1546 . 1
1556 . 1
01081 ✔
✔
1556 . 2 01120
✔
✔ ✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
Sonda temperatura di mandata
✔
✔
✔
✔
✔
7
Sonda temperatura di ritorno
✔
✔
✔
✔
✔
8
Sonda temperatura esterna
✔
✔
✔
✔
✔
9
Termometro a pozzetto di andata del circuito
✔
✔
✔
✔
✔
10
Connessione per teletrasmissione
✔
✔
✔
✔
✔
11
Sonda controllo limite umidità relativa
12
Termostato sonda amb. con orologio digit. e selett.
13
Termostato sonda ambiente
1
Regolatore per riscaldamento e raffrescamento
2
Orologio programmatore con cavalieri
3
Valvola miscelatrice a quattro vie
✔
✔
4
Pompa di circolazione a velocità variabile UPE 25-60
✔
5
Servomotore
6
✔
✔
✔ ✔ opzione
✔ opzione
opzione
35
LA SICUREZZA DEL GIUSTO CALORE
Gruppo di regolazione termostatica per pannelli radianti serie 163 • Gruppo preassemblato completo dei componenti di regolazione temperatura e controllo distribuzione fluido • Specifico per utilizzo con impianti a pannelli radianti • Collegabile direttamente al separatore/collettore di distribuzione Sepcoll • Dotato di valvola miscelatrice termostatica con sensore integrato
CALEFFI SOLUTIONS MADE IN ITALY
www.caleffi.it