PORTFOLIO
Daniele Falco Architetto
Daniele Falco Via Franz Liszt 4 - 90145 - Palermo +39 3281981970 elefalco@hotmail.it daniele.falco@archiworldpec.it Daniele Falco_Palermo 1983 Sono nato a Palermo il 24 Giugno del 1983, ho conseguito la maturità artistica nel 2003, durante gli studi ho svolto al giornale L’ora la mansione di grafico pubblicitario per un periodo di tre mesi e collaborato con una giovane casa editrice, la Gaefra editore, per la quale ho realizzato impaginazioni e grafica editoriale. Nel settembre 2003 ho iniziato il mio percorso alla Facoltà di Architettura di Palermo, frequentando nel 2007, il mio quinto anno all’Universidad Politecnica de Valencia, in Spagna, con il progetto Erasmus. Durante il periodo accademico ho collaborato con lo studio di architettura di Francesco Paolo Taormina, ho scritto diversi editoriali per la rivista di fotografia Potpourri e la rivista Lapis, mi sono occupato della progettazione e dell’allestimento della mostra Scrittura Sguardo Misura con il professore Lorenzo Mussi. Negli stessi anni ho curato diverse mostre fotografiche per l’associazione Officine ricerca, nell’ambito delle manifestazioni All’ombra del duomo. Sono stato tra gli organizzatori del Palermo Jazz school meeting & Festival 2006 ed ho svolto per il Brass Group di Palermo il servizio civile nazionale nel 2006. Mi sono laureato in architettura nell’aprile del 2013 con una tesi di ricerca sul fotografo emiliano Luigi Ghirri, dal titolo Pensare per immagini, seguito dal professore Gaetano Cuccia e dai correlatori Lorenzo Mussi e Santo Eduardo Di Miceli. Nel settembre dello stesso anno ho conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di architetto, iscrivendomi all’Ordine degli Architetti di Palermo. Successivamente alla laurea ho partecipato a diversi concorsi internazionali collaborando con lo studio Ruggero Lo Martire e successivamente con lo studio Alestra & Persico, posizione che ancora oggi ricopro, e per il quale mi occupo di restauro e progettazione. Attualmente vivo e lavoro a Palermo svolgendo la libera professione e continuando a leggere, studiare fotografia, architettura e grafica.
SKILLS Photoshop InDesign Illustrator Autocad Vectorworks
.......... .......... .......... .......... ..........
SketchUp Artlantis Cinema 4D Docfa Office
.......... .......... .......... .......... ..........
Photoshop InDesign Illustrator Autocad Office
.......... .......... .......... .......... ..........
TRAVELS & LANGUAGES 2017
Berlin | Zuric
2015
London | Rome
2014
Leuven | Bruxelles | Rome
ITALIAN
ENGLISH
SPANISH
FRENCH
native
excellent
good
notions
2013
Leuven | Rome
2011
Berlin | Lipsia | Dresden | Bilbao | San Sebastian
2010
Stokolm | Turku | Venice
2009
Valencia
2008
Valencia | Rome
2007
Athen | Salonikko | Bucarest | Sofia | Budapest | Cracow | Warsaw | Lublin | Prague
2006
Prague | Boemia
INDICE Presentazione
1
Lavoro
5
Concorsi
11
Formazione
19
Fotografia
33
Grafica
43
®
Castle Resort
Castello di Roccamandolfi Concorso 2017 Il progetto si sviluppa a partire dalla ricerca degli elementi “primitivi”, riconoscibili universalmente, la pietra il cielo ed il fuoco e legno, elementi universalmente riconoscibili che fanno sentire “casa” ogni parte del mondo. Attraverso le architetture fantastiche di Alexander Brodskij e quelle metafisiche di Aldo Rossi, ritorno alle forme pure e primordiali come piramidi, coni, cubi e sfere, da cui derivano tutti i moduli costruttivi utilizzati per il progetto. Il punto privilegiato in cui sorge il castello lo fa divenire un piccolo “tempio pagano” in cui riflessione, meditazione ed energie convergono per raggiungere la pienezza dei sensi. Il fuoco rappresenta un elemento ancestrale attorno al quale i saggi raccontano. La presenza di bracieri lungo la promenade all’interno del castello propone proprio questa funzione di ritorno alla narrazione. Apice di questi suggestivi luoghi di meditazione è senza dubbio il piccolo osservatorio astronomico Isaac Newton, situato lì dove sorge la torre Nord Ovest del castello. L’osservatorio è costituito in pianta da una spirale simbolo di vita e continuità, le cui pareti forate disegnano le principali costellazioni. All’interno del castello si trovano anche un ristorante ed una suite extra lusso con piscina panoramica, solarium e sauna sottostante.
Concorrimi Periferie Fondo Patti Palermo Concorso 2016 Il progetto mira a valorizzare l’area attraverso la risistemazione delle funzioni valorizzando al meglio il panorama offerto dal luogo, qui di seguito descriveremo il progetto per aree. Lo spazio di ingresso su via dell’Olimpo è organizzato per dare la giusta simmetria all’impianto di baseball, attraverso tre piazze circolari alberate si stabiliscono gli assi principali della facciata. Al centro delle piazze laterali saranno collocati due abbeveratoi, mentre nell’emiciclo centrale sarà posta un effige di Joe di Maggio al quale è anche intitolata la rotatoria su via dell’olimpo, la zona descritta verrà servita da piccole attività commerciali e due bar che troveranno spazio nei locali sotto le gradinate esistenti. Nella zona perimetrale del campo di baseball è prevista da una strada di servizio con annessa pista ciclabile ed a una passeggiata sopraelevata. Questa terrazza assolve non solo alla funzione distributiva ma offrirà splendide viste del territorio circostante mettendo in intima relazione l’intero impianto con il contesto territoriale. L’area interposta tra il campo di baseball e il palazzetto sarà la piazza più grande dell’impianto, essa potrà essere utilizzata dai privati per premiazioni, presentazioni ed eventi.
2 REIM
AGINING THE WATERFRONT
Reimagining the waterfront New York Concorso 2011 Reimagining the waterfront : un piano per giustapposizione pensato con tre strisce, diverse per natura e finalità, aggregati al lembo di terra che attualmente costeggia l’east river. La prima striscia è una “cintura” verde, accanto alla FDR, che si allarga tra la 92° e la 100° strada, diventando un parco, la seconda striscia è la pista ciclabile e pedonale , larga 15 metri, durante il percorso sono state previste 2 grandi piazze, pensate come delle terrazze sul fiume. Tra la 92° strada e la strada 114° la linea di riva è stato raddrizzare e realizzato in parallelo alla rete di Manhattan. La geometria informale ed organica della cintura verde contrasta con la geometria regolare e astratta delle due piazze, disegnati da una griglia quadrata modulare.
City
Pedestrian bridge
Green Belt
FDR
Bike and pedestrian path
Green Belt
Bike path Benches Lighting Pedestrian path
Squares
96th park Jefferson park
Reimagining the waterfront
Pedestrian Bridge Bike rent Sushi bar Coffee bar Exhibition Space New waterfront accesses
Ferry Station Boat rent Rowers Circle Dock
96th Park Piers Playground Open areas for sunbathing Dog run Swimming pool and service Coffee bar Restaurant Fishing shop New waterfront accesses
Jefferson Park Library Experimental centre of cinematography Literary cafĂŠ Vinyl and music store River museum New waterfront accesses
®
Studio Alestra & Persico Palermo Collaborazione 2015 ad oggi
La collaborazione con lo studio Associato Alestra e Persico nasce nel 2015. Durante questi anni si sono affrontate tematiche legate alla progettazione di interni, restauro di prospetti e monumenti storici, arredamento d’interni , modelli 3d, rendere, partecipazioni a concorsi di idee oltre alla direzione lavori, contabilità e pratiche edilizia sia per le soprintendenze ai beni culturali, sia per i comuni siciliani e non. Durrante tutto il periodo di collaborazione, oltre all’alta formazione maturata sul campo, è stata fondamentale la collaborazione tra le diverse figure coinvolte nel progetto, nello sviluppo di tutte le fasi , dall’idea alla realizzazione finale
Bookshop mostra Monet Pavia
Interni | Grafica | Fotografia 2013
La richiesta della committenza è stata quella di progettare, all’interno della Mostra di Monet, nelle scuderie del Castello visconteo a Pavia, un nuovo arredamento del bookshop funzionale e gradevole. Inoltre la commissione comprendeva, partendo dalla base grafica della mostra, il restyling grafico dei pannelli, la realizzazione di locandine, una nuova linea di gadget, brochures e prove grafiche per il bookshop finalizzate alla promozione della mostra ed ai servizi legati ad essa. Attraverso lo studio del luogo e dei dipinti presenti in mostra, in collaborazione con l’arch. Marco Lo Curto e Silvia Orlando, è stato sviluppato un concept legato ai prodotti in vendita ed ai colori, che richiamassero il più possibile le tele appena visitate in mostra ed ancora impresse negli occhi dei visitatori. Si sono scelti degli abbinamenti cromatici legati alle tele della mostra ed alla multisensorialità del percorso. Inoltre i musei civici del castello visconteo, hanno commissionato un pannello d’ingresso per la promozione delle gallerie civiche, realizzato nel colore della linea bianco su nero.
PROVA COLORE PARETI
7
2 6
PROVA COLORE PARETI
1
3
4
8
5
PARETE MONET - Ipotesi 1 1 - Serie “BESTA” (IKEA) Scaffale con anta a scomparsa Esposizione merce + riserva bookshop 240 x 40 cm h: 64 cm euro 165,00 http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/S49000720/ 2 - Mensola “EKBY OSTEN” (IKEA) 119 x 28 cm (per l’intera parete necessitiamo di 12 mensole) euro 8,50 (totale euro 102,00) http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/60143954/#/80143953 3 - Parallelepipedo in MD Esposizione Cataloghi (già in uso al bookshop) 50 x 50 cm h: 20 cm
4 - Parallelepipedo in MD - Display Catalogo (da realizzare) 40 x 40 cm h: 100 cm 5 - Parallelepipedo in MD - Display merce in evidenza (da realizzare) 40 x 40 cm h: 70 cm (in alternativa ai punti 4 e 5) n° 2 cubi IKEA serie EXPEDIT sovrapposti; 44 x 39 cm h: 44 cm; (euro 12,99/pezzo) http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/70265129/ 6 - Banner Mostra 7 - Lampada cilindrica a sospensione 8 - Espositore per ombrelli 7 posti (realizzabile in plexiglass o in legno) http://kam.illinois.edu/pr/images/branded/DisplayVIIVert%2042.jpg
AUDIOGUIDA - istruzioni per l’uso
monet per l’accensione dell’audioguida posizionare il cursore al centro
volume su
traccia successiva traccia precedente
volume giù riproduci / metti in pausa
monet monet
au coeur de la vie
au coeur de la vie
l’impressionnisme c’est moi
l’impressionnisme c’est moi
monet
color is my day-long obsession, joy and torment
au coeur de la vie
color is my day-long obsession, joy and torment
I fiori non possono invecchiare
I fiori non possono invecchiare
monet
Il giardino è il tuo secondo atelier, la tua palette è là
Il giardino è il tuo secondo atelier, au coeurladetua la viepalette è là
“ciò che mi serve sono fiori, sempre”
“ciò che mi serve sono fiori, sempre”
l’impressionnisme c’est moi
l’impressionnisme c’est moi
“Il giardino è il tuo secondo atelier, la tua palette è là”
“Il giardino è il tuo secondo atelier, la tua palette è là”
monet
color is my day-long obsession, joy and torment
au coeur de la vie
color is my day-long obsession, joy and torment
“il giardino era lo specchio dell’impressione”
“il giardino era lo specchio dell’impressione”
fishing boats at Honfleur
fishing boats at Honfleur
fishing boats at Honfleur
fishing boats at Honfleur
l’impressionnisme c’est moi
l’impressionnisme c’est moi
l’impressionnisme c’est moi
l’impressionnisme c’est moi
au cœur de la vie Istruzioni per la visita / Instructions for the visit
Webapp
la webapp è compresa nel biglietto d'ingresso! Include l’audioguida e tantissimi contenuti extra!
Legenda Percorso / Course
INGRESSO MUSEI CIVICI
Viale XI febbraio
1
Area relax / Relax zone Biglietteria Musei Civici / Civic Museum ticket office 1
Marsupi / Baby slings
BIGLIETTERIA MONET TICKET OFFICE
Aula didattica / Didactics room
La visita continua al primo piano
Orari sale espositive: / Opening times:
Il biglietto d’ingresso alla mostra include anche la visita ai Musei Civici
Da martedì a domenica: 10.00 - 17.50 / chiuso lunedì Daily 10.00 - 17.50 / Closed on mondays
The entrance to the exhibition also includes a visit to the Civic Museums 1 2 Biglietteria / ticket: la biglietteria è divisa in biglietteria 1 (non prenotati) e biglietteria 2 (prenotati e gruppi) / the ticket office is divided into Ticket office 1 (not booked) and Ticket office 2 (booked and groups)
Piazza Castello
Pianta delle Scuderie (Piano -1) Scuderie’s map (Floor -1)
fossato
Biglietti / Tickets Biglietto intero: euro 6.00 (tutti i musei) Full Price ticket: euro 6.00 (all museums) Biglietto ridotto: euro 4.00 (singoli musei o sezioni) Reduced price ticket: euro 4.00 (individual museums or sections) Biglietto Famiglia (due genitori + figli fino a 18 anni): euro 9.00 Family ticket (two parents + children under 18 years old): euro 9.00 Corte del Castello: gratuito / Castle court: free entrance
The tour continues to the first floor
VOI SIETE QUI YOU ARE HERE
Nei mesi di luglio, agosto, dicembre e gennaio: / In july, august, december and january: da martedì a domenica: 9.00 - 13.30 / chiuso lunedì / Daily 9.00 - 13.30 / Closed on mondays
Orari biblioteca d'arte, archivio raccolte, fototeca e uffici: lunedì, mercoledì, venerdì: 8.30 - 13.30 / martedì e giovedì: 8.30 - 17.00 Openings times art library, archive collection, photo library and offices: Monday, wednesday, friday: 8.30 - 13.30 / tuesday and thursday: 8.30 - 17.00
Biglietteria 1, Biglietteria 2 (prenotazioni) Ticket office 1, Ticket office 2 (prenotation) Video introduttivo / Introductory video
2
La cessione dei biglietti termina 45 minuti prima dell'orario di chiusura Last ticket issued 45 minuts before closing
2
Marsupi / baby carriers: L’accesso in mostra con il passeggino non è consentito, richiedi in biglietteria un marsupio gratuito per la visita con il tuo bambino! / In the exhibition the strollers are prohibited; at the ticket office are available free baby slings, enjoy the visit with your child!
fossato
Informazioni utili per la tua visita Useful Information for your visit Orari / Hours Dal lunedì al venerdì: 9.00 – 19.00 / From Monday to Friday : 9.00 - 19.00 Sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00 / Saturday, Sunday and holidays: 9:00 20:00 La biglietteria chiude un’ora prima / The ticket office closes one hour before. Prevendita biglietti / Advance sale: www.vivaticket.it Visite guidate gratuite / free guided tour ogni giorno dal lunedì al venerdì alle ore 18.00. / every day from monday to friday at 6 pm
Alle visite guidate si accede con il biglietto d’ingresso alla mostra, non è necessaria la prenotazione e saranno ammesse al massimo 30 persone in ordine di arrivo. Guided tours are available only with the entrance ticket to the exhibition, it is not necessary to book and will be allowed a maximum of 30 people in order of arrival. Durante il fine settimana e nei giorni festivi sarà possibile effettuare il percorso “Monet in città” con un trenino turistico (durata 40 minuti circa) During weekends and on public holidays, it will also be possible to make the tour “Monet in città” on a tourist mini train. (takes about 40 minutes)
Video del curatore / video by the curator: la mostra comincia al piano terra del Castello Visconteo con un video introduttivo del curatore Philippe Cros. Fermati a guardarlo, ti sarà utile per entrare nel mondo di Monet e dei sei personaggi che incontrerai lungo il percorso espositivo! (durata video 00.06.50 circa) / The exhibition begins on the ground floor of the Visconti Castle with a video by the curator Philippe Cros. Watch it, it will introduces you into the Monet world and the six characters you’ll meet along the exhibition! (duration about video 00:06:50 ) Quadreria dell’Ottocento: il biglietto d’ingresso alla mostra include anche la visita alla Quadreria dell’Ottocento dei Musei Civici dove potrai ammirare le opere della Collezione Morone tra le quali capolavori di De Nittis, Boldini, Zandomeneghi. Orari: da martedì a venerdì 10.00 - 17.50 (ultimo ingresso alle 17.20); sabato, domenica e festivi: 10.00 - 20.00 (ultimo ingresso alle 19.30); chiuso il lunedì. The entrance ticket to the exhibition includes a visit to the paintings gallery of the “Quadreria dell’Ottocento” inside the Civic Museum of Pavia: you can admire the artworks belong to the Morone Collection including masterpieces by De Nittis, Boldini, Zandomeneghi . Opening time: Tuesday to Friday 10:00 to 17:50 (last admission at 17:20 ), Saturday , Sunday and holidays : 10.00 - 20.00 (last admission 19.30 ) The day off is Monday. Wc: sono disponibili nel fossato all’esterno delle Scuderie prima dell’ingresso in mostra. Il Castello Visconteo / Musei civici dispone inoltre di servizi al piano terra come indicato nella mappa. / are available in the moat beside the exhibition entrance. The Visconteo Castle also has facilities on the ground floor as indicated on the map
®
Pensare per immagini La fotografia in Luigi Ghirri
Tesi di laurea 2013
PENSARE PER IMMAGINI
Oggetto della ricerca di Tesi è stato lo studio dell’immagine e la sua interpretazione, all’interno della fotografia di Luigi Ghirri. Lo studio ha tenuto conto degli aspetti che avevano a che fare più con il significato dell’immagine piuttosto che la costruzione tecnica della fotografia, ragionando sul legame tra narrazione ed immagine e su quale sia attualmente il senso con cui quest’ultima viene intesa. La necessità di una riflessione sull’immagine sorge dalle quotidiane e fuorvianti interpretazioni che di essa vengono proposte, che in una certa misura ne violentano i significati più profondi, svelando una superficialità di approccio che nega all’immagine stessa i suoi contenuti. Parlerò di immagine affrontando i problemi attuali ed avendo sempre come riferimento quelle che sono state le lezioni di Luigi Ghirri, tanto nelle immagini che nei suoi numerosi scritti.
PENSARE PER IMMAGINI La fotografia in Luigi Ghirri
la fotografia in Luigi Ghirrii Universita’ degli stUdi di Palermo
Daniele Falco
Facolta’ di architettUra - corso di laUrea in architettUra 4/s - a.a. 2012/2013
Tesi di laurea di Daniele Falco Relatore: Professore Architetto Gaetano Cuccia Correlatori: Architetto Santo Eduardo Di Miceli, Architetto Lorenzo Mussi
INFINITO
OLTRE L’IMMAGINE
1
2
3
4
7
8
6
9
10
12
13
5
10
1
2
3
4
11
15
16
Di solito si pensa che l'io sia uno che sta affacciato ai propri occhi come al davanzale d'una finestra e guarda il mondo che si distende in tutta la sua vastità lì davanti a lui. Dunque: c'è una finestra che s'affaccia sul mondo. Di là c'è il mondo; e di qua? Sempre il mondo: cos'altro volete che ci sia? Italo Calvino
5
14
L’evento che colpì profondamente Luigi Ghirri fu la prima foto della terra scattata da un satellite, per la prima volta come amava dire lui si poteva avere uno sguardo totale sul mondo, vedere ed essere contenuti, tutto ciò in una sola immagine. Questo duplice sguardo crea una nuova suggestione e pone per la prima volta degli interrogativi su un nuovo modo di guardare il mondo e la sua rappresentazione; una relazione biunivoca che comprende anche noi stessi nell’atto del guardare. Il mondo che guarda il mondo dunque, come Palomar, Ghirri resta affascinato dall’enigma espresso dalla finestra affacciata sul mondo domandandosi cosa ci sia dall’altra parte e se la parte che guarda non deve essere considersi mondo anch’essa. Ghirri identifica come inquadratura naturale per eccellenza la finestra, ci ricorda che è lo stesso concetto del mirino della nostra macchina fotografica,. La finestra così diventa metafora dell’inquadratura e dello sguardo che inquadra, ma anche soglia tra il mondo esterno guardato e il nostro mondo interiore che dà un senso alle visioni. Nelle fotografie di Luigi Ghirri sono molto spesso presenti elementi che potremmo definire inquadrature naturali, elementi che definiscono cioè, una cornice la quale ci invita ad essere fotografata proprio perché ricorda alla nostra mente il limite dei quadri, delle porte, delle finestre, e per ultimo il mirino della nostra macchina fotografica. Così la soglia rappresenta il concetto di una linea immaginaria che rimarca le differenze tra interno ed esterno, come in una posizione di attesa, chi sta sulla soglia è indeciso se restare o partire o se restare fuori ad osservare, o entrare, in un tempo che si ferma staticamente sul campo visivo. Il cancello, le porte, le finestre, a questo punto acquistano un significato più profondo, non sono soltanto realtà fisiche, ma diventano limite verso qualcosa di indefinito. Quando realizziamo una fotografia l’ampiezza del nostro campo visivo non coincide totalmente con l’obiettivo della macchina fotografica, dunque si pone davanti a noi una scelta, fatta prevalentemente di esclusioni; dobbiamo cioè decidere cosa fotografare e, per certi versi più importante ancora, decidere cosa non vogliamo fotografare, compiere cioè una scelta per la quale escluderemo quasi la totalità del mondo che ci circonda in quel momento,
6
19
17
18
in quel luogo, privilegiando cioè che riteniamo più importante e che resterà impresso nella pellicola. L’inquadratura diventa un racconto di ciò che il nostro sguardo vede e ripropone del mondo reale, per Szarkowski rappresenta uno dei cinque punti fondamentali dell’occhio del fotografo. Luigi Ghirri sembra riprendere la traduzione poco consona di natura morta reinterpretandola secondo la lezione di De Chirico, trasformata in una Natura Silente più vicina alla nuova vita di cui sono impregnati gli oggetti raccontati da Ghirri. La poetica natura silente di cui parla De Chirico, diventa attiva intepretazione in contrapposizione alla natura morta e inanimata; In Still-life Ghirri gioca con il titolo che ci suggerisce qualcosa di inerme di statico, le sue nature al contrario, ci appaiono vive, ricche di un nuovo significato, così per esempio il David acquista nuova vita riproposto in un posacenere, l’analogo qui diventa stimolo per una riflessione sul senso che la modernità e il tempo presente lasciano alla storia, narrandici i diversi modi in cui viene vissuta l’immagine di un’opera nel presente. Così il risultato finale, la percezione conclusiva diventa quella di un’immagine altra.
ElEnco dEllE illustrazioni 1. Luigi Ghirri, Sassuolo palazzo Ducale 1985, da Il profilo delle nuvole 2. Joel Meyerowitz, Hartwig House, Cape light 2003 3. Luigi Ghirri, Scuola a San Maurizio (Reggio Emilia) 1985 da Esplora zioni sulla via Emilia 4. Luigi Ghirri, San Casciano 1988, da Paesaggio italiano 5. Luigi Ghirri, Versailles 1985, da Versailles 6. Luigi Ghirri, Arles 1978, da Inquadrature naturlai/griglia 7. Luigi Ghirri, Modena 1970, da Fotografie del periodo iniziale 8. Luigi Ghirri, Scandiano 1971, da Fotografie del periodo iniziale 9. Luigi Ghirri, Modena 1972, da Fotografie del periodo iniziale 10. Luigi Ghirri, Marina di Ravenna 1973, da Kodachrome 11. Luigi Ghirri, Egmond am See 1973, da Inquadrature naturlai/griglia 12. Luigi Ghirri, Marina di Ravenna 1986, da Il profilo delle nuvole 13. Luigi Ghirri, Monopoli 1986, da Paesaggio italiano 14. Luigi Ghirri, Orbetello 1974, da Kodachrome 15. Luigi Ghirri, Capri 1981 da Paesaggio italiano 16. Luigi Ghirri, Formigine 1985, da Il profilo delle nuvole 17. Luigi Ghirri, Modena 1978, da Still-life 18. John Szarkowski, Winesap from Barn 1997 19. Luigi Ghirri, Bagnolo San Vito 1985, da
Pensare per immagini - La fotografia in Luigi Ghirri Tesi di laurea di Daniele Falco a. a. 2012-2013 Relatore: Prof. Architetto Gaetano Cuccia - Correlatori: Architetto Santo Eduardo Di Miceli, Architetto Lorenzo Mussi Università degli studi di Palermo - Facoltà di Architettura corso di laurea in Architettura 4/s
Tav n. 8
Tavola 8-Oltre l'immagine 1
26/03/13 22:21
I LIBRI DEL MONDO
8
9 3
2
1
5
4
6
7
8
11
7
11
10
9
10
Non possiamo conoscere nulla d’esterno a noi scavalcando noi stessi, - egli pensa - ora l’universo, è lo specchio in cui possiamo contemplare solo ciò che abbiamo imparato a conoscere in noi Italo Calvino
13
Noi cerchiamo dappertutto l’assoluto, l’incondizionato e troviamo sempre e soltanto cose Novalis
12
Luigi Ghirri volle chiamare il suo studio Infinito come per ribadire che il suo modo di guardare non aveva mai una fine ed i suoi orizzonti non erano allineati con la linea di demarcazione tra cielo e terra, ma si spostavano verso il punto in cui la macchina fotografica non riesce a mettere a fuoco perché priva di riferimenti; e cioè il punto di vista che si ha guardando il cielo. Ma infinito era anche il suo lavoro, mai come per Ghirri infatti, la separazione tra vita ed opera era quasi del tutto assente; sensazione evidente guardando una qualsiasi delle sue sequenze fotografiche; il suo continuare costantemente ad interrogarsi sul perché dei fenomeni umani, assieme al modo di osservare la realtà ci sembrano oggi segno evidente della continuità tra vita e ricerca. Forse Ghirri era cosciente che tutti questi interrogativi non lo avrebbero mai condotto a nessun tipo di soluzione, ma proprio per questo era necessario continuare a riflettere su tutti questi quesiti universali; ad affascinarlo probabilmente, era proprio l’impotenza di non potere arrivare ad una soluzione. I fenomeni umani, misurabili perché finiti, avevano sempre avuto la presunzione di volere misurare anche l’infinito, il non definibile sotto metri inventati dallo stesso uomo; il tentativo di volere dominare la natura nei suoi aspetti indelineabili, l’imprecisione umana alle prese con la misurazione dell’immisurabile. Proprio da questa riflessione nasce la sequeza Infinito, fotografare il cielo per accentuare l’impossibilità di averne un ritratto unico e definitivo tramite un metro umano che mai potrà misurarlo in nessuno dei suoi aspetti. Non si può tradurre e decifrare un segno naturale, neanche il linguaggio fotografico, (che pure sembra il più adatto) può riuscire a fissare l’immagine della natura. Infinito è una sequenza in cui Ghirri fotografa il cielo per 365 giorni e al termine del lavoro impagina le foto una accanto all’altra, come una sorta di collage di cieli, tutti uguali ma tutti diversi, senza nessun riferimento di scala, in modo che l’occhio umano possa perdersi nell’azzurro infinito. Nei 365 possibili cieli, infatti, egli intravede la soluzione dell’enigma, nella sua impossibilità di delimitare il mondo fisico di circoscriverlo all’interno di un rettangolo, il non essere linguaggio definitivo, proprio in questo la fotografia trova una ragione d’essere. Cercare di vedere l’infinito attraverso il finito del mondo. Ma è solo negli oggetti, nelle cose, che attraverso la nostra propensione al guardare ritroviamo l’infinito; cercando l’infinito ci imbattiamo sempre nelle cose, nel mondo fisico. Se Gianni Celati e Georges Perec ci parlano spesso delle cose nei loro romanzi, infinito e fotografia potrebbero essere riferimento della metafora a cui allude Borges nel suo Alpeh, il contenitore della letteratura in cui il concetto d’infinto si fa concreto attraverso la descrizione degli oggetti finiti del mondo. L’infinito ha sviluppato e dato il via a parecchi racconti, tra tutti gli autori che hanno affrontato questo tema, Borges e Calvino, ne hanno centrato la loro poetica, per loro l’infinito è sempre stato al centro del discorso lettera15
16
14
rio alle volte in modo esplicito, altre soltanto trasversalmente, ma spazio e tempo hanno attraversato i loro racconti come un filo conduttore, sempre attraverso le cose, gli oggetti fisici, e come succede nelle fotografie di Luigi Ghirri, hanno raccontato dell’imperfezione umana alle prese con il tentativo di misurare attraverso le cose l’infinito. Le fotografie di Ghirri possono così essere paragonate alla sfera magica di Borges, così come alle stanze della memoria di Giordano Bruno; L’aleph in cui è contenuto il mondo e che a sua volta è contenuto nel mondo, una sorta di rappresentazione della terra con tutto quello che essa continene; Il mondo che guarda il mondo. La rappresentazione del mondo, conferisce all’aleph le potenzialità dell’obiettivo della macchina fotografica. In qualche modo Borges richiama la fotografia e il suo riuscire ad essere mezzo di comunicazione attraverso la infnitite immagini da potere fissare nella memoria collettiva. La prova di una vicinanza tra le tematiche affrontate da questi autori e Luigi Ghirri sta nella frase pronunciata dallo stesso Ghirri che spiegava il suo legame con oggetti come le carte, le mappe, e in fondo con tutti gli oggetti che risultino poi contenere una moltitudine di cose al loro interno, o anche i luoghi, come i musei. Che senso può avere a questo punto la fotografia, se la classificazione estrema porta alla follia di un mondo pieno di oggetti e figure asettiche e prive di memoria collettiva? Le possibilità come sappiamo risultano infinite, possiamo fotografare tutto ciò che esiste, in tutte le posizioni, angolazioni, o fotografare fotografie, senza però interpretare la realtà nella quale viviamo, senza capire il senso di ciò che facciamo. Nelle fotografie di Ghirri, le cose, si presentano come oggetti animati dal pensiero, non soltanto mera riproduzione, ma attiva interpretazione, di ciò che ci circonda, cercando così di trovare l’assoluto attraverso essi. L’infinito come metodo di misurazione del mondo fisico; attraverso le cose e l’esperienza che noi stessi possediamo, la nostra memoria fa riaffiorare nuovi significati e relazioni tra le cose. Guardando oltre l’immagine impressa, cerchiamo qualcosa che non esiste, ma che Ghirri ci allena a ritrovare, contro un’anestesia dello sguardo.
14
15
16
17
18
12
la fisicità di poter toccare il nostro pianeta attraverso un dito, tramite la percezione il gesto di girare il mondo si fa concreto e quasi necessario avendo tra le mani una riproduzione della terra. Nella sua sequenza Ghirri fotografa dei particolari di carte geografiche sia fisiche che politiche da un atlante, e le riporta in sequenza come fosse una sorta di diario di un lungo viaggio fatto attorno al mondo, un viaggio ipotetico, immaginario, qualcosa che non è mai avvenuto a livello spaziale e temporale ma allo stesso tempo avviene quotidianamente senza nessun movimento se non quello che sta dentro la nostra testa. Afferma con forza che tutti i luoghi sono iper descritti e l’unica via che resta per ripulire lo sguardo è quella di di viaggiare con la fantasia, tornando così alla percezione originale, di cui tutti noi abbiamo ricordo. Non fotografare i luoghi fisici, ma la loro rappresentazione codificata, è la nuova strada verso una pulizia dello sguardo. Se Oceano immediatamente ci rimanda a infinite possibili immagini che noi possediamo mentalmente, mano a mano che la scrittura svanisce, spariscono meridiani e paralleli, numeri, il paesaggio diventa naturale, non viene più evocato, ma si dispiega davanti a noi, come se sotto i nostri occhi una mano avesse sostituito il libro con un paesaggio reale. Ghirri costruisce la sua mappa nei luoghi del particolare ed universale dando vita lla sue sequenze. Ritrova i luoghi che coincidono con le visioni personali dell’infanzia, della letteratura, dei viaggi immaginari fatti sui libri e sugli atlanti, attraverso le infinite possibilità che possiede il racconto di descrivere un luogo privato, una camera della memoria, un grande magazzino che contiene migliaia di nuove immagini possibili. La ricomposizione del suo album di famiglia, delle mappe e delle carte Ghirri la compie attraverso il viaggio nelle periferie e nelle pagine degli atlanti questo viaggio circolare lo porta ad indagare il modo universale del vivere, dello stare al mondo, e che lo conduce puntualmente verso casa
ElEnco dEllE illustrazioni 1. Luigi Ghirri, Modena 1973, da Atlatnte 2. Luigi Ghirri, Modena 1973, da Atlatnte 3. Luigi Ghirri, Modena 1973, da Atlatnte 4. Luigi Ghirri, Modena 1973, da Atlatnte 5. Luigi Ghirri, Salisburgo 1977, da Diaframma 11, 1/125 luce naturale 6. Luigi Ghirri, Karlsruhe 1975, da Diaframma 11, 1/125 luce naturale 7. Luigi Ghirri, Hergiswill 1973, da Diaframma 11, 1/125, luce naturale 8. Luigi Ghirri, Modena 1979, da Geografia immaginaria 9. Luigi Ghirri, Modena 1979, da Geografia immaginaria 10. Luigi Ghirri, Roncocesi (Reggio Emilia) Casa di Luigi Ghirri 1991, da Il profilo delle nuvole 11. Luigi Ghirri, Reggio Emilia1985, da Esplorazioni sulla via Emilia 12. Luigi Ghirri, Campagna tra Soragna e Fontanellato 1986, da Paesaggio italiano 13. Luigi Ghirri, Bologna Villa Albergati 1986 da Paesaggio italiano 14. Luigi Ghirri, Parigi 1972, da Diaframma 15. Luigi Ghirri, Argine Agosta Comacchio, 1989 da Il profilo delle nuvole 16. Luigi Ghirri, Scandiano 1973, da Italia ailati 17. Luigi Ghirri, Campagna modenese, 1985 da Il profilo delle nuvole 18. Luigi Ghirri, Parma 1979, da Luoghi Comuni
Pensare per immagini - La fotografia in Luigi Ghirri Tesi di laurea di Daniele Falco a. a. 2012-2013 Relatore: Prof. Architetto Gaetano Cuccia - Correlatori: Architetto Santo Eduardo Di Miceli, Architetto Lorenzo Mussi Università degli studi di Palermo - Facoltà di Architettura corso di laurea in Architettura 4/s
Tav n. 3
Tavola 3-i libri del mondo 1
28/03/13 01:51
ABITARE
1
2
3
4
7
5
6
9
10
11
12
14
15
8
13
ElEnco dEllE illustrazioni 1. Luigi Ghirri, Marina di Ravenna 1972, da Immagini del cielo 2. Luigi Ghirri, Sassuolo 1970, da Immagini del cielo 3. Luigi Ghirri, Modena 1970, da Immagini del cielo 4. Luigi Ghirri, Lucerna 1971, da Immagini del cielo 5. Alfred Stieglitz, Equivalents 1907 6. Luigi Ghirri, Località varie 1974, da Infinito 7. Luigi Ghirri, Versailles 1985, da Versailles 8. Luigi Ghirri, Versailles 1985, da Versailles 9. Luigi Ghirri, Modena 1973, da Kodachrome 10. Luigi Ghirri, Ferrara 1980, da Topographie-Iconographie 11. Luigi Ghirri, Ile Rousse 1976, da Vedute 12. Luigi Ghirri, Versailles 1985, da Versailles 13. Luigi Ghirri, Parigi, 1978, da Vedute di città 14. Luigi Ghirri, Roncocesi 1992 15. Luigi Ghirri, Modena 1978, da Still-life 16. Luigi Ghirri, Amsterdam 1980, da Polaroid
16
L’infinità dell’universo rifluiva nei limiti di uno spazio geografico; ma abitare quello spazio significava ricongiungersi con l’universo Maurizio Vitta
19
18
20
Nelle fotografie di Luigi Ghirri l’abitare dell’uomo è stabilmente presente. Le sue fotografie parlano di abitare e lo affrontano attraverso due approcci differenti, il primo descrittivo, in cui vi è un racconto iconografico che ne risalta i connotati essenziali, il secondo più legato ad una visione romantica ed emotiva, qualcosa che rimanda ad uno stato emozionale, in cui la descrizione si fa da parte e prende forza il sentimento dell’abitare. Se attraverso gli spazi delle città avvengono testimonianze dell’abitare E’ solamente con l’architettura che prende forma la casa, in modo esplicito o implicito, diretto o indiretto, richiama in qualsiasi in tutti i suoi aspetti un sentimento. Approccia le architetture con lo stesso procedimento con il quale si avvicinava ad altri lavori, non considerando l’architettura come un oggetto estraneo al paesaggio nel quale è costruito. La luce, che per la fotografia di architettura è sempre stata falsata da espedienti tecnici, aggiunzioni o modellazioni a secondo dei casi, per Ghirri rappresenta un aspetto centrale della fotografia, riproponendo l’atmosfera di un luogo per ridare allo stesso luogo fotografato una naturale abitabilità. Nelle foto per il cimitero di San Cataldo, si evoca la presenza dell’uomo, nella sua casa, nella sua città, la città dei morti, pervasa dall’avanzare delle stagioni, dei fenomeni atmosferici, fino a rendere il cubo rosso che evoca una grande casa, abitabile. Ma i gesti, le abitudini, i segreti quotidiani, gli oggetti personali, sono custoditi all’interno delle architetture, nel privato delle nostre case, dentro delle nostre stanze, stratificate dal tempo, in cui ci vengono mostrati i nostri aspetti più intimi e nascosti. Ed è nell’interno italiano che Ghirri compie una tappa fondamentale del suo viaggio, gli interni, le stanze, la ritualità quotidiana, viene descritta quasi sempre senza la presenza dei suoi attori, evocando così la figura umana e le sue tracce lungo il viaggio dentro l’abitare. Inalterando l’ambiente e la sua luce che si restituisce il gesto
Tav n. 7
17
dell’abitare, e Ghirri ne è consapevole, rappresentando all’interno del teatro dell’esistenza, non la figura umana ma l’evocazione del gesto, senza dare identità precise ai soggetti. Il suo modo di narrare le vite attraverso il gesto dell’abitare, gli oggetti, le stanze, gli studi, come avviene per Aldo Rossi e Giorgio Morandi, nei quali è chiamato a lavorare. Ma se l’interno delle nostre stanze ci racconta, descrive quello che per noi è il gesto quotidiano dell’abitare è grazie alla personale costruzione di questo microcosmo che le nostre peculiarità escono fuori e vengono raccontate dalla fotografie e dalle immagini. Gli oggetti dunque non posseggono l’uomo ma è l’uomo che attraverso questi mostra il suo modo di essere. Non un semplice e banale inventario del possedere, ma una attiva interpretazione di ciò che abitiamo e di cui ci serviamo per donarci al mondo e non inermi soprammobili da mostrare per una rivendicazione sociale o culturale. ElEnco dEllE illustrazioni 1. Luigi Ghirri, Casa Benati (Reggio Emilia) 1985, da Esplorazioni sulla via Emilia Vedute nel paesaggio 2. Walker Evans, Farmer’s kitchen 1936 3. Luigi Ghirri, Casa Benati (Reggio Emilia) 1985, da Esplorazioni sulla via Emilia Vedute nel paesaggio 4. Luigi Ghirri, Bologna studio G. Morandi 1989-1990, da Le case 5. Johannes Vermeer, Il geografo, 1668-1669 6. Johannes Vermeer, L’astronomo, 1668 7. Luigi Ghirri, Modena 1976, da Identikit 8. Luigi Ghirri, Modena 1976, da Identikit 9. Luigi Ghirri, Via Emilia 1985, da Esplorazioni sulla via Emilia Vedute nel paesaggio 10. Luigi Ghirri, Modena 1971, da Paesaggi di cartone 11. Luigi Ghirri, Bologna studio G. Morandi 1989-1990 12. Giorgio Morandi, natura morta, olio su tela 13. Joel Meyerowitz, Cape light, 2003 14. Luigi Ghirri, Reggio Emilia, da Kodachrome 15. Luigi Ghirri, Modena cimitero 1985, da Le architetture 16. Luigi Ghirri, Parma 1983 da Esplorazioni sulla via Emilia 17. Joel Meyerowitz, Dune Grass, House, Truro, 1984 18. Luigi Ghirri, Parma 1984, da Il lavoro degli artigiani 19. Luigi Ghirri, Parigi 1979, da Topographie-Iconographie 20. Luigi Ghirri, Brest 1978, da Kodachrome 21. Luigi Ghirri, New york 1986, da Vedute di città
21
Pensare per immagini - La fotografia in Luigi Ghirri Tesi di laurea di Daniele Falco a. a. 2012-2013 Relatore: Prof. Architetto Gaetano Cuccia - Correlatori: Architetto Santo Eduardo Di Miceli, Architetto Lorenzo Mussi Università degli studi di Palermo - Facoltà di Architettura corso di laurea in Architettura 4/s
Tavola 4-Abitare 1
Pensare per immagini - La fotografia in Luigi Ghirri Tesi di laurea di Daniele Falco a. a. 2012-2013 Relatore: Prof. Architetto Gaetano Cuccia - Correlatori: Architetto Santo Eduardo Di Miceli, Architetto Lorenzo Mussi Università degli studi di Palermo - Facoltà di Architettura corso di laurea in Architettura 4/s
13
Il viaggio intrapreso da Ghirri nel corso della sua ricerca, lo si potrebbe raccontare a partire da due libri fondamentali e sintetici di ogni esistenza: l’album di famiglia e l’atlante. L’io, coi propri luoghi e la propria storia, ed il mondo; l’interno e l’esterno: le principali categorie conoscitive contenute in due testi di vasta diffusione ed apparentemente banali, ma come lui stesso li definisce delle essenziali bibbie laiche. Il libro per restare, l’album di famiglia, parla del legame con le radici della propria terra, la pianura padana: di una casa che, come canta Guccini, è sempre sul confine dei ricordi. L’atlante – il libro per andare – rappresenta il viaggio anche immaginario che tutti facciamo fin da bambini, attraversando oceani, deserti e costellazioni. Fa viaggiare Ghirri attraverso l’immaginazione, e gli consente di raccontare la memoria collettiva, attraverso figure universali e in cui tutti si riconoscono. Il libro per restare, l’album di famiglia, è il libro che lo lega fortemente alle sue origini, ai luoghi ed alle persone care. Ghirri nelle sue foto riesce a trovare un perfetto equilibrio tra i due libri, così da far convivere in perfetta armonia memoria collettiva e memoria personale. L’album di famiglia descrive per tutti la sfera sentimentale privata, legata ai ricordi visivi; possiamo considerarlo come un percorso cronologico attraverso le diverse età della vita, legate ad emozioni personali. Guardando le sue foto si ha come la sensazione di una ricerca continua della strada che lo riconduca verso casa, seguendo le tracce lasciate lungo i percorsi dall’uomo. Verso casa infatti, potrebbe essere anche il titolo di sue numerose fotografie, come quella che ritrae il suo giardino innevato, segnato da tracce di passaggio dell’uomo. Il suo luogo, la sua casa, è la provincia, quella provincia che ne nelle sue fotografie danza con il mondo globale, in un costante dialogo tra particolare ed universale, costituiscono micro e macrocosmo. Questo aspetto privato accompagna parallelamente un senso di universalità, di memoria collettiva che diventa così una memoria pubblica, che può essere intesa da ogni individuo. Il viaggio di Ghirri necessità la descrizione dei percorsi, attraverso una mappa, una carta geografica che codifichi un percorso con il quale tenere la rotta del viaggio. Per Ghirri l’altante rapprensenta in questo gioco un libro fondamentale, in cui sinteticamente viene raccontato tutto il mondo, e da cui tutto il mondo ritorna a noi, sotto forma di esperienze personali, è il libro sul quale lo stesso Ghirri ha compiuto i suoi primi viaggi guidato dalla fantasia, e dal quale prende il titolo una delle sue più importanti sequenze. L’atlante nella sua composizione è un testo illustrativo in cui sono contenute le descrizioni del mondo attraverso la misurazione in scala della terra, le rappresentazioni sono le carte geografiche e politiche, che mediante una codificazione riproducono i segni naturali riportandoli in memoria, trasponendo il mondo fisico in dato o in simbolo. Così come il mappamondo è la riproposizione tridimensionale della carta geografica alla quale si aggiunge
Tav n. 4 26/03/13 22:20
®
Scuola di musica Palermo Progettazione 2006 Il tema è quello di un edificio, o di un sistema di edifici, a destinazione pubblica, con funzione di scuola di musica ed auditorium scoperto, da realizzare in una tra queste due aree marginali di Palermo: la foce dell’Oreto, e la spiaggia di Vergine Maria, nei pressi della Tonnara Bordonaro. La docenza, oltre all’assegnazione delle aree ai singoli studenti, ha proceduto all’elaborazione di un dettagliato programma funzionale. In una prima fase del lavoro, si è proceduto allo studio dell’area assegnata attraverso l’elaborazione di un modello in scala 1:500 del contesto urbano. L’elaborazione e la presentazione finale del progetto della scuola di musica e auditorium ha previsto la realizzazione di un modello in scala 1:200.
Edificio polifunzionale Palermo Progettazione 2007
Il laboratorio di progettazione del quarto anno, tenuto dal prof. Leone, ha affrontato il tema della progettazione di un edificio a partire da una maglia strutturale fornita dalla docenza. A partire da alcune riflessioni sull’architettura neoplastica, ad ogni studente del corso è stata assegnata dalla docenza una maglia strutturale in cui distribuire e progettare un’architettura polifunzionale. I vari progetti sono poi stati distribuiti assieme lungo la valle dell’Oreto, collegati da un lungo ponte.
Viviendas para estudiantes Valencia
Progettazione 2008
Il progetto prevedeva la realizzazione di uno studentato e di una piccola biblioteca annessa, con dei servizi e un concept bar all’ultimo piano. Si è creato un prospetto che facesse da barriera al cortile interno dello studentato con un grande passaggio pedonale fruibile al pubblico. L’edificio con le residenze universitarie si sviluppava ai piani superiori e essendo pensato all’interno del cortile prevedeva la massima quiete e il collegamento con biblioteca, servizi e bar. distribucion _ functions _ routes_
first block
viviendas _ several typology
outdoor auditorium second block
viviendas _ students typology
public block
services opened to external users
transversal block
services reserved to internal users
staircases
Nomad Palermo Progettazione esecutiva 2009
NoMAD è un espositore portatile e versatile adattabile alla vendita di piccoli oggetti di qualsiasi natura, dal piccolo artigianato, a fiori, a prodotti alimentari, la riflessione sulle difficoltà di trasporto e montaggio quotidiano della bancarella ha portato a concepire un espositore mobile, dotato di un dispositivo che consenta sia la spinta a mano che il traino, pensato come kit di trasformazione per biciclette a pedalata assistita – ma adattabile a qualsiasi comune bicicletta – NoMAD si compone di pochi pezzi facilmente assemblabili, intercambiabili in funzione del tipo di prodotti in vendita.
morsa per attacco telaio
gruppo sterzante
tubolare in acciaio o 35
vista frontale
supporto aggancio base
ruotino direzionabile
vista laterale
supporto ruota anteriore bicicletta alluminio o 15
ruota anteriore bicicletta
pianta
NoMAD Modulo Temporaneo per il Commercio Ambulante
3
1:10
Carrello
42
5°
®
Scrittura Sguardo Misura Mostra fotografica | Palermo Progettazione, allestimento 2008 Scrittura Penso che oggi bisogna continuare a pensare alla fotografia (...) per mostrare all’altro il nostro stupore nei confronti del mondo (continuare a pensare e ritenere che prima di artista o fotografo, o consumatore, si è persone) e che da questa semplice constatazione o progetto nascono il fare, le percezioni e i sentimenti. In questo continuare a guardare avanti, dietro e ai lati, a 360 gradi, sapendo di essere senza punti cardinali e di riferimento, ma sapendo anche che questo resta un gesto necessario per me e per chi guarderà la mia visione, convinto che questo modo di dire, raccontare o fare vedere all’altro possa essere ancora possibile. Pensando ad un immagine necessaria, Luigi Ghirri Sguardo Per sguardo si deve intendere meno la facoltà di raccogliere delle immagini che di stabilire una relazione. L’occhio vivente, Jean Staronbinsky Misura Una misura strana per il modo di pensare corrente e anche in particolare per ogni modo di pensa-
re soltanto scientifico e in nessun caso un metro che si possa semplicemente prendere in mano e adoperare; ma, in verità misura ancora più semplice da maneggiare solo che le nostre mani non vogliano maneggiare... Poeticamente abita l’uomo, Martin Heidegger
®
Imago Urbis
L’immagine della città e dell’uomo Fotografia 2018 Il tema della ricerca è l’immagine della città. Le rappresentazioni della città attraverso le immagini, costituiscono una sorta di doppio paesaggio all’interno della città stessa. Attraverso il racconto fotografico delle immagini di città, si costituisce un nuovo livello di lettura del paesaggio urbano. Se da sempre siamo abituati a vedere una città attraverso foto di monumenti e punti di riferimento universalmente riconosciuti, la ricerca appena introdotta, racconterà invece la città attraverso le finzioni di un doppio paesaggio, quello vero, che si mescola con il paesaggio rappresentato ed interpretato e che costituisce parte fondamentale della nostra esistenza quotidiana. Si può, in certi luoghi, affermare che il paesaggio rappresentato abbia preso il posto del paesaggio reale, disorientando così le nostre percezioni sensoriali e dando vita a tante realtà. Questo lavoro vuole inoltre raccontare, attraverso le fotografie, qualcosa di più sulla complessità urbana e sul rapporto che esiste tra l’uomo e la città. Il metodo di lavoro che si è scelto è quello del racconto tematico attraverso la sequenza fotografica. Si è deciso di raccontare la città dividendo il lavoro in quattro temi principali, più un’appendice. Ogni tema nasce dalla classificazione delle foto in diversi tipi di rappresentazione.
La città dell’inquietudine Ambiguità urbane Fotografia 2009 Questa ricerca si sofferma sulle ambiguità tra cimitero e città, partendo dalla complessità urbana, arriva ad una riflessione sulla graduale astrazione e perdita di memoria dei vivi nei confronti dei morti, veri abitanti di questa città dell’inquietudine. Come Marco Polo, attraverso il racconto che ne fa Calvino, non è in grado di distinguere se Adelma sia una città di vivi o di morti, così neanche noi siamo in grado di capire in quale delle due dimensioni ci troviamo, condizione che ci porta a vivere continue sensazioni e suggestioni tra sentimenti legati alla morte e ambiguità urbane. La sequenza termina con il percorso della memoria in cui i vivi ricordano i morti, memoria che andrà progressivamente sbiadendo, da un’immagine passeremo ad un numero o semplicemente ad una croce, quindi alla totale perdita d’identità e memoria.
Potpourri magazine Fotografia | Articoli 2010
La collaborazione con la rivista Potpourri è iniziata nel settembre 2010 con la pubblicazione di alcuni editoriali ed è proseguita con la pubblicazione di ricerche fotografiche, legate alla città , all’architettura ed al vivere dell’uomo. Tra gli editoriali principali: “Fare arte sarebbe”.
®
Graphic Beer Contest Infermento
Grafica 2014
La scelta della linea per il festival è nata studiando le “strutture” grafiche delle etichette storiche di birra. Anche per i colori ho provato a ricercare degli abbinamenti che fossero in qualche modo, una fusione tra storico e naturale. Queste scelte mi hanno portato ad una riflessione sull’eleganza di un festival di birre artigianali, proprio per questo ho evitato di scadere nei luoghi comuni legati alla visione eccessivamente superficiale e folcloristica di un evento, che invece, credo si debba leggere in modo più profondo e radicato nel territorio come mi sembra sia il vostro caso. Ho pensato anche ad un restyling del logo originale, tramite varie proposte dalle quali è partita la “costruzione” di un progetto grafico.
Outsider Art
La creazione differente
Grafica 2009
Outsider Art La creazione differente 26/27/28 marzo 2010
Foto Melo Minnella - Progetto grafico Daniele Falco
La committenza richiedeva un progetto grafico, con brochure illustrativa, locandina, e cartoline per i tre giorni di conferenza sull’Outsider art tenutosi a Palermo nel marzo del 2010 all’Università degli studi di Palermo. Il concept e la linea grafica coordinata sono nate dallo studio della storia dell’Outsider Art, che proprio per le tematiche trattate, richiedeva un approccio totalmente diverso dalle impostazioni ordinarie, sia dal punto di vista concettuale sia da quello formale dei segni presenti all’interno della locandina. Dopo varie prove in bozzetto è stata scelta la versione definitiva, che comprendeva una delle opere più importanti legate alla conferenza, con una fotografia realizzata e concessa dal fotografo Melo Minnella per la realizzazione della grafica della manifestazione. La versione definitiva è stata realizzata e mirata alla valorizzazione dell’opera scelta come sfondo.
*La manifestazione è un’iniziativa realizzata nell’ambito del programma dell’Università degli Studi di Palermo per la promozione delle attività culturali e sociali degli studenti (Legge 429/85).
La creazione differente convegno
Viaggio virtuale nei luoghi dell’Outsider Art mostra multimediale
Storie di irregolari rassegna video
Progetto e realizzazione: Associazione Culturale Start Factory in collaborazione con: Osservatorio Outsider Art Facoltà di Lettere e Filosofia - Università di Palermo Centro d’Arte Piana dei Colli - Villa Alliata Cardillo Centre Culturel Français de Palerme et de Sicile
Centro d’Arte Piana dei Colli - Villa Alliata Cardillo, Via Faraone 2 - Palermo 600 mt. dopo LA FABBRICA DELLE IDEE - www.pianadeicolli.it - info: startfactory@gmail.com
q
Outsider Art
La creazione differente
j
9
La creazione artistica in arteterapia Esperienze siciliane a confronto Laboratorio tipologia F 3 CFU Anno Accademico 2009-2010
26 . 27 . 28 marzo progetto e realizzazione Start Factory
y
Biblioteca dei Saperi Umanistici (ed. Presidenza), 11/12 maggio 2010
m
La mostra multimediale Viaggio virtuale nei luoghi dell’Outsider Art conduce il visitatore in un percorso virtuale e interattivo tra siti selezionati nel mondo, da Mosca a Chicago, dalla California alla Svizzera, dall’Austria alla Francia. La rassegna Storie di irregolari presenta una serie di documentari per raccontare le vicende straordinarie di clandestini e matti dell’arte in Italia e in Europa, ma anche a Bali, in India, Giappone, Brasile, Messico, Russia e Stati Uniti. Centro d’Arte Piana dei Colli Villa Alliata Cardillo Via Faraone 2 – Palermo info: www.pianadeicolli.it startfactory@gmail.com
La manifestazione è un’iniziativa realizzata nell’ambito del programma dell’Università degli Studi di Palermo per la promozione delle attività culturali e sociali degli studenti (Legge 429/85). Progetto e realizzazione Associazione Culturale Start Factory in collaborazione con Osservatorio Outsider Art Facoltà di Lettere e Filosofia - Università di Palermo Centro d’Arte Piana dei Colli – Villa Alliata Cardillo Centre Culturel Français de Palerme et de Sicile con il sostegno di Collection de l’Art Brut, Losanna Si ringrazia Ambasciata di Francia in Italia e inoltre Agorà società cooperativa, Agenzia Touring Club Italiano Palermo, Cristina Alga, Domenico Amoroso, B&B L’Olivella, Riccardo Bargellini, Giulio Bazzanella, Eric Biagi, Blue Film, Giampiero Cannella, Eloisa Centineo, Maione De Queiroz Silva, Marie Famulicki, Savine Faupin, Enzo Fiammetta, Giorgio Geraci, Giuseppe Imburgia e Amici del Museo Riso, Le Créahm, Philippe Lespinasse, Lansdowne Productions, Teresa Maranzano, Gabriele Mina, Melo Minnella, xLucienne Peiry, Punto Stampa, Daniela Rosi.
Outsider Art La creazione differente 26/27/28 marzo 2010
Università di Palermo
psicologo, artista e arteterapeuta, Palermo
Claudia Bongiorno
Isolina Vanadia
psicologa e arteterapeuta supervisore presidente dell'Associazione La art therapy italiana e istituto italiano Ragnatela Onlus, Messina psicoterapie espressive, Palermo
Giorgio Geraci Alfonso Accursio psichiatra e psicanalista individuale e di gruppo
Debora Fimiani psicologa arteterapeuta e cofondatrice del Canto di Los, Palermo
Allestimento e assistenza tecnica Giuseppe Carli Progetto grafico Daniele Falco Relazioni con la stampa Sarah Di Benedetto Giulia Gueci
Outsider Art: la creazione differente ore16 apertura del convegno
Stefania Alliata Lodetti Villa Alliata Cardillo
Eric Biagi Responsabile culturale del Centre Culturel Français de Palerme et de Sicile Gloria Calderone Associazione culturale Start Factory
Bianca Tosatti storica dell’arte irregolare, Parma Prefigurazione di un museo italiano di arte irregolare
mostra multimediale
Storie di irregolari rassegna video
Claudia Bongiorno psicologa e arteterapeuta, Palermo Michele Inguglia psichiatra e psicoterapeuta, Palermo Trasformazioni dell’arte e della psichiatria Ore 15_17.30
sconfinamenti
coordina Eva di Stefano Università di Palermo Roberta Trapani Università di Parigi X Architettura in delirio: gli outsider e i mondi dell’arte Gabriele Mina antropologo, Savona Un archivio on-line per i “costruttori di Babele” Marina Giordano Università di Palermo Inside/Outside: parallellismi nell’uso del medium tessile Enzo Fiammetta Museo delle Trame Mediterranee, Fondazione Orestiadi, Gibellina Museo delle Trame, contaminazioni nelle arti
Storie di irregolari Ore 18_24 Rassegna video
Giulia Ingarao Centro d’arte Piana dei Colli, Palermo Presentazione della mostra
Filippo dalle mille teste, 2008, 30’ di Laura Schimmenti, progetto di CLAC, Playmaker e Comune di Sortino, POR SICILIA 2000-2006
ore19.30_Inaugurazione La mostra sarà aperta il 27 e il 28 marzo dalle 18 alle 24
sabato_27
Ore 9_13_Convegno
art brut in sicilia
Caterina, 2010, 30’ di Giulio Bazzanella, Format – Provincia Autonoma di Trento prima visione Luci sospese. L’opera irriducibile di Mario Andreoli, 2010, 27’ di F. Ferrero, G. Lotti, G. e M. Mina produzione costruttori di babele - prima visione I misteri dei sassi. Luigi Lineri e l’Adige, 2007, 10’ di Enrico Ranzanici, progetto di Paolo Mucciarelli La sérénité sans carburant, 2004, 52’ di Marie Famulicki, Stella Productions
outsider nel mondo
L’autel de l’aube de Ni-Tanjung , 2006, 9’ di Erica Manoni, Collection de l’Art Brut e Télévision Suisse La valise de Lobanov ,2007, 12’ di Erica Manoni, Collection de l’Art Brut e Télévision Suisse Eijiro Miyama, 2007, 13’ di Philippe Lespinasse e Andress Alvarez, Lokomotiv Films e Collection de l’Art Brut L’Aracine et l’Art Brut, 2009, 30’ di Claude e Clovis Prévost, Musée d’art moderne di Lille Métropole
atelier
Visites à André Robillard, 2007, 12’ di Claude e Clovis Prévost, Musée d’art moderne di Lille Métropole
Domenico Amoroso Musei Civici di Caltagirone Nicolò Scarlatella, artista, poeta, filosofo nella collezione del MAC di Caltagirone
Toy , 2006, 5’ di Riccardo Bargellini, con Tiziano Camacci, Elena Govi, prod. Atelier Blu Cammello
Stefano Ferrari Università di Bologna Antonio Ligabue: artista irregolare?
Ha Bi Ba , 2006, 12’ di Mathieu Labaye, Dominique Van Hecke, Patrick Marczewski, Camera-etc e Créahm
Riccardo Romano psicoanalista, Catania L’arte povera diventa nobile! Un nuovo capitolo della storia dell’arte occidentale
Ore 16_24 rassegna video
storie italiane
ore 19_presentazione dell’Associazione Outsider Art Giovanni Bosco I graffiti della mente, 2002, 20’ di Pier Nello e Erica Manoni, Blue Film
Sara Ugolini Università di Bologna Ricorrenze visive nell’opera di Giuseppe Zivieri
ore_12 visita alla mostra Il mondo alla rovescia. Disegni e grafiche di Bruno Caruso al Manicomio di Palermo, realizzata nell’ambito del convegno: “Trasformazioni dell’arte e della psichiatria”, ASP Palermo. Area museale Vignicella - Ex Ospedale Psichiatrico Pisani Via La Loggia 5 Informazioni presso il bookshop di Villa Alliata Cardillo
Giovanni Bosco, dottore di tutto, 2008, 30’ diretto e prodotto da ZEP
esperienze di trasformazione
coordina Giulia Ingarao Centro d’Arte Piana dei Colli
Viaggio virtuale nei luoghi dell’Outsider Art
domenica_28 Teresa Maranzano storica dell’arte e curatrice, Ginevra Arte, malattia mentale, handicap: dal riconoscimento all’integrazione
Daniela Rosi Accademia di Belle arti, Verona Outsider a Nord-Est
Viaggio virtuale nei luoghi dell’Outsider Art convegno
info: startfactory@gmail.com
venerdì_26
Savine Faupin Museé d’Art Moderne di Lille Métropole LAM, un museo per l’arte moderna, l’arte contemporanea e l’Art Brut: visione dell’avvenire
La creazione differente
diretto e prodotto da ZEP
artista, Palermo
Lucienne Peiry Collection de l’Art Brut di Losanna Forza espressiva e sovversiva dell’Art Brut
Organizzazione Gloria Calderone, Serenella Di Marco, Emanuela Iovino
Proiezione del video Giovanni Bosco, Dottore di tutto
Bice Triolo
memoria e progetto
Coordinamento scientifico Eva di Stefano
psichiatra e gruppoanalista, Trapani
A cura di: Associazione Culturale Start Factory Cattedra di Storia dell'Arte Contemporanea Osservatorio Outsider Art
coordina Eva di Stefano Università di Palermo
Consulenza per la selezione video Teresa Maranzano
Una caffetteria e un bookshop (dalle 18 alle 23) saranno a disposizione del pubblico.
Musei Civici di Caltagirone
Vanni Quadrio
Vincenzo Guarrasi Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Palermo
Mostra a cura di Giulia Ingarao, Sarah Di Benedetto, Emanuela Minì
Con i mezzi pubblici: dalle stazioni FS della metropolitana di Palermo prendere il treno direzione Trapani/Punta Raisi e scendere a San Lorenzo Colli, da lì percorrere via Stazione San Lorenzo e arrivare alla fermata dei bus, prendere il numero 614 e scendere alla fermata Einaudi. Attraversata via Lanza di Scalea si arriva in via Faraone.
Domenico Amoroso
Presidente Associazione Culturale Start Factory, Palermo
La manifestazione è un’iniziativa realizzata nell’ambito del programma dell’Università degli Studi di Palermo per la promozione delle attività culturali e sociali degli studenti (Legge 429/85).
Centro d’Arte Piana dei Colli - Villa Alliata Cardillo Via Faraone 2 - www.pianadeicolli.it
Il convegno La creazione differente propone un confronto interdisciplinare tra esperti di Art Brut, storici dell’arte, curatori di musei, psichiatri, psicoanalisti, studiosi di psicologia, estetica, antropologia.
Mercoledi 12 maggio_ore 9
Gloria Calderone
Eva di Stefano
in collaborazione con: Osservatorio Outsider Art Facoltà di Lettere e Filosofia - Università di Palermo Centro d’Arte Piana dei Colli - Villa Alliata Cardillo
Outsider Art è l’arte che nasce fuori dal contesto della produzione culturale ufficiale, nella clandestinità o nella marginalità sociale ed esistenziale. Comprende le creazioni di autodidatti e malati di mente per le quali nel 1945 l’artista Jean Dubuffet ha coniato la nozione di Art Brut. Oggi la vicenda del suo riconoscimento estetico riscrive un capitolo fondamentale della storia dell’arte contemporanea.
Martedi 11 maggio_ore 9
Les cocons magiques de Judith Scott, 2006, 36’ di Philippe Lespinasse, Lokomotiv Films e Collection de l’Art Brut L’apothéose d’Arthur Bispo do Rosario, 2005, 26’ di Maione De Queiroz Silva, I. Synchro Production
Hidden Gifts. The Mistery of Angus Mac Phee, 2004, 25’ di Nick Higgins, Lansdowne Productions e Collection de l’Art Brut Edward James. Builder of Dreams, 1995, 58’ di Avery Danziger, produzione Avery e Lenore Danziger Le royaume de Nek Chand , 2005, 52’ di Philippe Lespinasse, Atlantic Télevision e Collection de l’Art Brut