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Analizzare, sintetizzare, rimescolare ed infine creare. Questi sono stati gli “infiniti” che ci hanno fatto confrontare con la città di Venezia in un modo innovativo e creativo. Analizzare: ad ogni gruppo è stata assegnata una porzione della città lagunare. Nel nostao caso il sestriere di Castello. Sintetizzare: abbiamo proceduto con una stilizzazione dei volumi, con un’astrazione delle forme che hanno portato alla composizione di un plastico. Al termine della prima settimana ogni gruppo aveva prodotto un modello tridimensionale della propria area. Rimescolare: con tutti gli elaborati ogni studente ha proposto una nuova configurazione di isole, un nuovo assetto per una nuova Venezia. Il nostro lavoro di rielaborazione si è stato guidato dalla forma geometrica del quadrato, sul cui perimetro sono state disposte le isole cercando di legarle tramte spigoli, scorci, percorsi viari, in modo da garantire una continuità, seppure concettuale. Insistere sulla geometria del quadrato, ha permesso di creare un bacino navigabile intarno alla composizione che ci ha decisamente aiutato nella fase successiva. Creare: l’iter compositivo del workshop, richiedeva la realizzazione di una dodicesima isola, che fosse fondamentale per rendere comprensibile ila nuova Venezia. Gli sforzi progettuali si sono diretti immediatamente alla crazione di una forma pura, rettangolare, ordinaria così da sottolineare l’incisività della, più ampia, disposizione quadrata. 11


Il rettangolo che si staglia fortemente sul lato sinistro del bacino interno, è il nuovo collegamento con la terra ferma, è la stazione emersa di una metropolitana subacquea. La stazione si forma attraverso il movimento di “nastri” che diventano qui piazza sospesa, li copertura della biglietteria, qui scendono a fare da attracco alle barche, li diventano punti privilegiati di osservazione sul bacino interno. Il risultato di questa operazione è stato più che soddisfacente; ha fornito la possibilità di confrontarsi con un tema tanto astratto quanto libero. Abbiamo preso a piene mani la storica, l’antica, l’intoccabile Serenissima e l’abbiamo rimodellata, non curanti dei vincoli storici e del buongusto architettonico. La città lagunare si è resa disponibile ad un esercizio leggero e creativo. Esercizio perfetto per un torrido luglio a Venezia.

“Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le opere con un’immagine umana.” Marcel Proust 12






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