sh ring identities m king community P RO G ETTO DI U N O S PA Z I O PU B B L I C O C O ME C ATAL I ZZAT O R E D E LLA TR A S F O RM AZI O N E U R BA N A DEL Q U ART I ERE I N F O R M A LE CAÑADA REAL G A LI A N A D I M A DRID
Elena Ca ntoni
s ha ri ng i d entities ma k i ng c ommu nity progetto di uno s p a z i o p u b b l i c o c om e c a ta l i zza t o re d e l l a tra s f orma zi one u r b a n a d e l qua rti ere i nf orm a l e Ca単ada Real Galiana di Madrid
Tesi di Laurea in Architettura e Composizione Architettonica III Elena Cantoni Alma M at er St ud i or um U n ive rsitĂ de gl i s t ud i d i B ol ogna Scu ola d i Ingegner i a e A rchi t et t ur a Corso d i laure a i n Ingegner i a E d i l e/ Archi t et t ur a Re latore Prof . A l es s i o E r i ol i Co rrelato ri Prof . Fr a nces co Ful vi Prof . L ui s B a s a be M ont a l vo Ann o Accademi co 2 0 1 4 - 2 0 1 5
A Urbino, a Bologna, a Lisbona, a Madrid.... ...perchĂŠ in cit tĂ bel le si incontra gente incred ibilmente bel la.
indice
Introduzione
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parte I A n a l i s i d e l s i to: l a C aÑada Real Ga l i a na 1. Metodologia impiegata: “How to study public life” 2. Evoluzione storica del sito: “la terra di nessuno” 2.1 Le Cañadas Reales in Spagna 2.2 La Cañada Real Galiana da “vía pecuaria” a “asientamento informal” 2.3 Storia amministrativa 3. Cañada Real Galiana oggi: la “cara B” di Madrid 3.1 Una realtà stigmatizzata 3.2 Una città lineare 3.3 Divisione in settori 3.4 Popolazione e densita’ abitativa 3.5 Caratteristiche tipologiche dei quartieri informali nel mondo 3.6 Dicotomia pubblico-privato
p. 16
p. 19 p. 21 p. 24
p. 30 p. 34 p. 36 p. 50 p. 52 p. 56
p arte II I n t erp re ta zi on e d e l l’o u tpu t: v er s o una p rop os ta p ro g ettu ale 4. Una unità frammentata 5. Verso una nuova comunità 5.1 Rivalità tra il settore 5 e Rivas Vacia-Madrid 5.2 Come generare un’unica comunità 6. Le “città dormitorio” 6.1 Cos’è uno spazio pubblico?
p. 62
p. 63 p. 64
p. 65
6.2 L’assenza di spazi pubblici
p. 68
p arte III P rop os ta p rog ettu ale 7. Inquadramento territoriale 7.1 Stato di fatto 7.2 Analisi dei pieni, dei vuoti, degli spazi verdi e delle principali attività dell’area 7.3 Densità abitativa e popolazione 8. Progetto urbano 9. Progetto architettonico 9.1 Scelta del lotto d’intervento 9.2 Processo generativo 9.3 Generazione della forma architettonica 9.4 Spazialità interna 9.5 Soluzioni tecnologiche e strutturali
p. 74 p. 75 p. 82 p. 78
p. 84 p. 84 p. 86 p. 90 p. 106
Conclusioni
p. 125
Bibliografia e sitografia
p. 128
Ringraziamenti
p. 132
introduzione
La Cañada Real Galiana è una “terra d i nessuno”, storicamente legata al l ’at t ività del la trans umanza, che nel tempo ha subito numerosi cambiament i che hanno portato al la sua colonizzazione, un’occupazione sregolata che ha trasformato la sua ident ità originaria. La Cañada esiste, eppure non sembra reale: st igmat izzata e occul tata, sfugge al l ’at tenzione ed al control lo, trascurando le leggi del la proprietà. Se ci fermiamo un momento ad osservare la cit tà informale, senza cadere negl i stereot ipi del la criminal ità, del la manca nza d i servizi, ecc. potremo trovare una dest inazione con un elevato l ivel lo d i strut ture, sot torappresentate o non ancora riconosciute, “relazioni social i, auto-espressioni, infinit i esperiment i e appropriazioni, del le qual i non si sente parlare nel le al tre part i del la cit tà” (Klumpner H., 2006 ). Il processo d i informal izzazione non è quind i un invito a rinunciare a proget tare, ma anzi uno st imolo a proget tare in maniera d ifferente, per dare al le popolazioni interessate un’opportunità. Oggi più del 45% del la popolazione mond iale vive in cond izioni d ’informal ità e questo dato è dest inato ad aumentare; possiamo definire quind i le cit tà informal i come le cit tà del ventunesimo secolo. La mia tesi rappresenta un tentat ivo d i risposta al lo st imolo per una proget tazione d iversa, che nasce dal la conoscenza, dal contat to d iret to con le real tà problemat iche d i quel la che forse è una del le più problemat iche real tà, il quart iere informale nel la periferia d i Madrid, la Cañada Real Gal iana. Durante il periodo d i t irocinio, che ho svol to presso lo stud io PKMN Architectures d i Madrid, sono venuta a conoscenza d i questa real tà, che mi ha subito affascinata. Una real tà incred ibilmente ignota ai Madrileni, tenuta nascosta per i problemi che nasconde, a d ispet to del la sua storia, lunga ed importa nte. Sono tornata in questa cit tà per raccogl iere tante informazioni, al le qual i non avrei al triment i avuto accesso, per vedere tut to ciò che era possibile vedere, per parlare con la
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gente, per respirare l ’aria d i precarietà e d i grande insicurezza che si respira camminando nel la pur straord inaria Cañada Real Gal iana. Questo elaborato, dopo questa breve introduzione si art icola in tre d iverse sezioni. La prima prende in esame l ’evoluzione progressiva d i questo insed iamento informale, il più grande d ’Europa, confrontandolo con al tri esempi d i situazioni simil i nel resto del mondo. Nel lo specifico, vengono riportat i i risul tat i d i un’anal isi storiografica, geografica e sociologica con il proposito d i definire il contesto sociocul turale, le problemat iche, ma anche le potenzial ità del sito. In part icolare, al la documentazione raccol ta, ho unito una serie d i informazioni derivate da col loqui d iret t i con la popolazione e da interazioni con volontari, rel igiosi e at t ivist i d i Onlus che frequent avano la Cañada Real Gal iana. Nel la seconda parte, l ’at tenzione è stata spostata sul l ’elab orazione d i queste informazioni per ident ificare il sito e le l inee d i intervento. La terza parte consiste nel lo sviluppo ed art icolazione del proget to d i rigenerazione urbana d i una specifica area del sito stud iato, con lo scopo d i catal izzare la fusione d i real tà at tualmente d ist inte e in confl it to in una unica comunità. Tut to questo ha reso necessaria la ridefinizione degl i accessi e dei percorsi interni, l ’at tribuzione d i nuove funzioni e la pred isposizione d i strut ture versat il i pronte ad accogl iere mol tepl ici at t ività che, messe in relazione d inamica con il contesto cit tad ino, potessero creare opportunità d i sviluppo e d i crescita. In sintesi, il proget to architet tonico è incentrato su uno spazio pubbl ico, che possa generare nuove d inamiche d i aggregazione e cooperazione tra i cit tad ini, valorizzando la mul t icul tural ità e le d iversità present i, favorendo il d ibat t ito ed il confronto tra comunità d iv erse at traverso l ’uso comune del lo spazio e la cond ivisione del le at t ività.
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ANALISI DEL SITO: LA CAÑADA REAL GALIANA parte I
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Metodologia impiegata: “how to study public life”
sviluppata dal l ’architet to danese Jon Gehl (noto per le sue idee sul migl ioramento del la qual ità del la vita urbana), il lustrata nel suo l ibro “How to study public life” (Gehl J. & SVarre B., 2013).
La prima fase del lavoro d i tesi si basa su un’approfond ita anal isi del le d inamiche d i formazione, ges t ione e organizzazione del la Cañada Real Gal iana. Nel lo specifico, ho condot to un’anal isi del la popolazione che ci risiede, del suo inserimento nel la società, delle condizioni di vita, provenienza (e quind i carat terist iche del le varie trad izioni e cul ture), età med ia, grado d i al fabet izzazione, t ipo d i occupazione, ecc.. I dat i e le inf ormazioni raccol te nel l ’area del proget to provengono da sopraluoghi in loco, test imonianze d iret te degl i abitant i e d i operatori d i associazione d i volontariato. Di importanza crit ica è stata anche la col laborazione con il gruppo d i “arquitectos sin fronteras” che operavano nel l ’ area del la Cañada Real Gal iana. Ho frequentato il Corso “Madrid CARA B , projecto 7/8/9” del la Facol tà Pol itecnica d i Madrid, tenuto dal Professor Luis Basabe Montalvo, un profondo conoscitore del la Cañada Real Gal iana. Ho partecipato ad un workshop d i una set t imana, insieme con alcuni professori (Thomas S. Criado, Ignacio Farias, Regine Kel ler e Johann-Christ ian Hannemann) e student i del l ’università tecnica di Monaco ed il Professor Bas abe Montalvo, in cui sono state d iscusse ed anal izzate le metodologie d i indagine relat ive a proget t i ana loghi a quel l i che ho affrontato nel la mia tesi. Tut te queste interazioni sono state d i part icolare importanza per integrare la metodologia d i indagine che ho ut il izzato,
Ph: Johann-Christian Hannemann
Questa metodologia si sviluppa in vari punt i: Counting: “count ing is basic to publ ic l ife stud ies. In principle everyt hing could be counted: number of people, gender d ivision, how many people are tal king to each ot her, how many are smil ing, how many are wal king alone or in groups…, how many shops, bars t here are and so on. What is often registered is how many people are moving (pedestrian flow) and how many are staying (stat ionary act ivit ies)… Count ing is typical ly conducted over a longer period in order to compare d ifferent t imes of day, week or year”. Mapping: “mapping behaviour is simply mapping what happens on a plan of t he space or area being invest igated. This technique is typical ly used to ind icate stays,
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t hat is, where people are stand ing and sit t ing”. Tracing: “Registering movement can provide basic knowledge about movement pat ter ns as wel l as concrete knowledge about movements in a specific site. The goal can be to gat her informat ion such as wal king sequence, choice of d irect ion, flow, which entrances are used most, which least and so on. Tracing means drawing l ines on a plan”.
Locandina del corso di proyecto 7/8/9 sostenuto dal prof. Basabe presso l’università politecnica di Madrid
Tracking/Shadowing: “Speed observat ions ca n be made wit h t he nacked eye and a stop whatch by fol lowing t he person whose speed you want to measure. Observers must keep a reasonable d istance so t hat t he person being observed does not have t he feel ing t hat he or she is being fol lowed ”. Looking for traces:“Human act ivit ies can also be observed ind i rect ly by looking for traces. A core tenet of publ ic l ife stud ies is to test t he actual cond it ions in t he city by observing and experiencing t hem first hand and t hen considering which elements interact and which do not.” Pho tographing: “Photographs are frequent ly used in t he field of publ ic l ife to il lustrate situat ions… They can also be used to document a character of a site before and after a init iat ive. While t he human eye can observe and register, photograps and films are good aids for communicat ion”. Keeping a diary: “Details can be
Ph: Arquitectos Sin Fronteras
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vital add it ions to ourunderstand ing of how l ife in publ ic space develops as sequences and processes. One way to keep details is to keep a d iary”.
loro sono stat i d i grande aiuto per sviluppare il mio proget to ed una esperienza d i vita straord inaria, in un mondo del quale, prima, non avrei potuto neppure immaginarne l ’esistenza.
Test walks: “The observer wal ks selected important routes, not ing wait ing t imes, possible hindrances and/or d iversions on a way”. A queste indicazioni metodologiche vanno aggiunte ind icazioni emerse nel workshop sopracitato, in part icolare nel le comunicazioni dei Proff. Thomas S. Criado e Ignacio Farias sul la cosiddet ta tecnica del Photo elicitation: “Photo el icitat ion is based on t he simple idea of insert ing a photo in a research interview. The photos can hereby provide a st imul i for indept h interview, since it provides a personal trigger for t he people being interviewed. Also it would help us to get to a topic slowly and hopeful ly would provoke somet hing wit h t hose people, so t hat t hey can react on t he pictures we show. It is t herefore very important to pick pictures, which can provoke a react ion. This would higher t he chance of get t ing a react ion to t he photo and would also give us very d ifferent react ions. It would t herefore be interest ing to experiment wit h t his”. Questa metodo logia d ’indagine mi ha permesso d i interagire con la popolazione locale e d i raccogl iere numerose test imonianze sul le cond izioni at tual i e passate, e sui sogni e speranze che queste persone ripongono nel loro futuro. I quat tro mesi che ho passato con
Ph: Regine Keller
Ph: Johann-Christian Hannemann
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2 Evoluzione storica del sito: “la terra di nessuno” 2.1 LE CAÑADAS SPAGNA
REALES
IN
La Cañada Real è una “vía pecuaria” (definita come “la ruta o it inerario por donde d iscurre o ha venido d iscurriendo trad izionalmente el tránsito ganadero” dal l ’art.1 legge 3/1995), cioè una via ded icata al l ’at t ività del la transumanza. Queste vie venivano classificate in base al la loro larghezza:
ASTURIAS
CANTABRIA
PAESI BASCHI
GALICIA
NAVARRA
LA RIOJA
CASTILLALEÓN
CATALUÑA ARAGÓN
MADRID
COMUNITA’ VALENCIANA
CASTILLALA MANCHA
ESTREMADURA
ISOLE BALEARI
REGIONE DI MURCIA ANDALUSIA
CANARIE
cañadas (superiore a 75 m); Spagna. In evidenza la comunità autonoma di Madrid
cordeles (superiore 37,5 m); veredas (superiore a 20 m); coladas (qualsiasi via con larghezza inferiore a 20 m).
5
4
4
3
9 LA RIOJA
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1
2
8
SORIA GUADALAJARA MADRID
In Spagna esistono nove cañadas reales (Cañada Real Segoviana, Cañada Real Gal iana, Cañada Real Soriana Oriental, Cañada Real Leonesa Oriental), quat tro del le qual i passano per la comunità autonoma d i Madrid. Per legge la vía pecuaria è proprietà del lo Stato, ed è quind i d i dominio pubbl ico. A part ire dal la metà dal Med ioevo si conformano definit ivamente in Spagna i tre grand i sistemi d i vías pecuarias o Cammini real i del le pecore (V il lalvil la Asenjo H. et al. 1994). Durante questa epoca si forma il primo sistema amministrat ivo e burocrat ico incaricato di organizzare e control lare il traffico del best iame e la preservazione dei cammini: l ’Honorado Consejo de la Mesta. I proprietari e i pastori organizzat i nel la Mesta, ricevevano numerosi privilegi real i e, in cambio d i quest ’appoggio e protezione, la Corona riceveva consistent i ricavi.
TOLEDO
1
7
2 3 4
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CIUDAD REAL
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5 6
cañadas reales: 1. zamorana 2. soriana ocidental 3. leonesa oriental 4. de la plata
Cañadas Reales di Spagna: 1. zamorana 2. soriana ocidental 3. leonesa oriental 4. de la plata 5. leonesa ocidental
6. segoviana
5. leonesa ocidental 6. segoviana
7. real galiana o riojana
7. real galiana o riojana
8. soriana oriental
9. conquense o murciana
8. soriana oriental 9. conquense o murciana
FUENCARRAL EL PARDO
HORTALEZA
BARAJAS
TETUAN
CHAMARTIN
MONCLOA
CHAMBERI SALAMANCA
SAN BLAS
COSLADA
CIUDAD LINEAL CENTRO
RETIRO
MORATALAZ
ARGANZUELA VICALVARO
PUENTE DE VALLECAS USERA
CA ÑA DA
VILLA DE VALLECAS
RE AL G
CARABANCHEL
AL IA N
A
LATINA
VILLAVERDE
GETAFE
Comunita’ autonoma di Madrid. In evidenza la Cañada Real Galiana
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Nei secol i, le at t ività pastorizie e il commercio del la lana d iventarono il principale sostegno economico del paese. Durante il periodo in cui esisteva la Mesta, dal secolo XII fino prat icamente al secolo XIX, si calcola che più d i cinque mil ioni d i capi, principalmente pecore merinas, si spostavano ogni primavera e ogni autunno per le Cañadas tra il nord e il sud del la penisola iberica. Poco a poco, questa at t ività iniziò a decadere e ad essere meno redd it izia, e la Mesta iniziò a perdere i privilegi ed il potere, a favore del l ’agricol tura. Durante il secolo XIX e XX, con il decl ino e l ’abbandono del la transumanza trad izionale, con il trasporto del best iame in ferrovia e in camion, l ’espansione dei nuclei urbani, il cambio d i model l i d i sviluppo, l ’occupazione dei cammini per vie d i treni, strade asfal tate e al tre infrastrut ture, inizia a prodursi un grande deterioramento del le vie del la transumanza. Le Cañadas Reales cominciano a soffrire in questa epoca numerosi problemi che, in alcuni casi, si aggravarono con il passare del tempo. La mancanza del l ’uso regolare per il transito del best iame e la sua situazione geografica prossima al le aree urbane in pieno sviluppo, spinsero al l ’occupazione d i quest i terreni pubbl ici. Con la legge del 1995 (val ida ancora al giorno d ’oggi), le vías pecuarias d iventano suolo pubbl ico del le comunità autonome e patrimonio cul turale del l ’UNESCO.
V i sta a erea d ei p ri m i a n n i ‘ 9 0 d e l l a tran sumanza
An t ic a fot og r a fi a d e l f e n o m e n o d e l l a tran sum a nza i n Spa g n a
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2.2 LA CAÑ ADA REAL GALIANA DA ”VIA PECUARIA” AD “ASIENTAMIENTO INFORMAL” La Cañada Real Galiana, Riojana o de Merinas nasce al sud del la Rioja, nel la T ierra de Cameros, nota anche come Sierra Cebol lera e termina nel la val le de Alcud ia, tra Córdoba e la Ciudad Real. La sua lunghezza si estende per più d i 400 Km e passa per quat tro comunità autonome e sei province (Soria, Guadalajara, Madrid, Toledo e Ciudad Real). L’abbandono del l ’at t ività del la transumanza ha portato a una graduale occupazione del l ’area l imitrofa al la Comunità Autonoma d i Madrid, in part icolare quel la parte che at traversa il comune d i Coslada, Rivas Vacia-Madrid, Madrid (V icalvaro e Val lecas) fino a Getafe. Questo fenomeno è iniziato almeno 50-60 anni fa con il decreto del 21 gennaio 1958, nel quale il Ministero del l ’Agricol tura stabil ì che la larghezza del la vía pecuaria necessaria per la transumanza era d i 37,61 m lasciando quind i i restant i per la costruzione d i abitazioni per gl i agricol tori e al levatori. Sono sorte così le prime residenze auto-costruite, “chabolas”, senza un vero e proprio riconoscimento legale.
At tualmente tut te le cañadas reales del la Spagna sono ancora bene d i dominio pubbl ico e quind i ut il izzate come strade o parchi, ad eccezione d i una: la Cañada Real Gal iana (V il lalvil la Asenjo H. 2007; 2008; 2009).
Ant ic a fot og r a fi a ch e te s t i m o n i a i l fe nomeno d el l a tra n s u m a n z a nel cent ro d el l a c i t t à d i M a d ri d
Segna l e c he d el i m i ta v a n e l p a s s a to l e Cañ ad as Real es. Si pu ò not a re i l si m b o l o d e l g re g g e
Fotogra f ia sca t ta ta nel 1963 da uno dei primi a gricol tori
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Successivamente, un nuovo decreto del lo stesso Ministero, del 24 giugno 1964, stabil ì che la larghezza necessaria era d i 20 m lasciando quind i i restant i 55 m per al tri scopi. Infine un nuovo ord ine ridusse nuovamente la larghezza a 14 m. Negl i anni ‘70 si assistet te ad una colonizzazione soprat tut to nel la zona del la Coslada da parte d i agricol tori che poterono del imitare piccol i lot t i d i terreno e costruirne la loro abitazione al l ’interno. In seguito, intorno agl i anni 80-90 si verificò un aumento del la colonizza zione non solo da parte d i agricol tori, ma anche di immigrant i (principalmente magrebini, sudamericani e del l ’est Europa) e d i gitani, popolo nomade che vive in gruppo al margine del la società. A compl icare la situazione ul teriormente fu il graduale spo stamento del la popolazione spagnola dal centro d i Madrid, dal 2000 ai giorni nostri, a causa del la forte crisi economica e del processo d i “gentrificacion” che ha colpito la cit tà d i Madrid, acut izzando co sì le cond izioni d i povertà ed emarginazione sociale. Si ritrovarono così a convivere in un unica area una col let t ività completamente eterogenea e mul t ietnica, con origini e cul ture d ifferent i, una popolazione in fermento, al la ricerca del riconoscimento dei propri d irit t i, il d irit to d i proprietà. L’occupazione del territorio av veniva per parcel le, che mol to spesso non si l imitavano al lo spazio del l ’ed ificio, ma che si estendevano in superfici mol to più ampie del imitate da muri perimetral i.
L’occupazione, prendendo luogo at traverso un processo privo d i regole o model l i, che prescinde dal le leggi urbanist iche si basava con estrema probabil ità su sempl ici pat t i contrat t i tra gl i abitant i stessi. E’ quind i possibile affermare che il processo d i occupazione del territorio del la Cañada Real Gal iana prevedeva un processo d iviso in due fasi: ident ificazione e appropriazione arbitraria d i un lot to con sua rispet t iva del imitazione e costruzione degl i ed ifici al l ’interno. Nel Febbraio 1998 il Consigl io Europeo denunciò la situazione del la Cañada Real evidenziando la totale mancanza dei d irit t i fondamentali. E’ in questo momento che mol te ONG (at tualmente 24) iniziano a interessarsi e a far at t ività in quest ‘area, occupandosi principalmente del set tore sanitario, educat ivo e relat ivo al la tossicod ipendenza.
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La situazione risul ta poi ul teriormente aggravata dal la presenza nel l ’ul t imo trat to del la Cañada Real del la d iscarica d i Madrid, Valdemigomez. A causa del l ’emissione d i sostanze tossiche da parte degl i inceneritori, sarebbe proibit a la costruzione d i abitazioni nel raggio d i 2 km. La confusione amministrat iva dovuta al control lo del l ’area da parte d i tre comuni d ist int i, ha portato ad una cont inua non accet tazione d i questa real tà, quot id ianamente venivano demol ite del le abitazioni, scegl iendole in modo casuale, tenendo la popolazione in un cont inuo stato d i precarietà e paura. La compravend ita del le abitazioni avveniva con un contrat to di “cessione del terreno”, carat terist ica spesso ignota al compratore, il quale si trovava ad aver speso del denaro per una casa dest inata ad essere demol ita. La situazione cambiò nel 2011 con una nuova legge che, cercando d i dare un ord ine a questa real tà, pose anche fine al le demol izioni e rese possibile l ’acquisizione legale dei terreni. La Cañada Real Gal iana è quind i una cit tà informale, totalmente non pianificata e autocostruita, sorta su un tracciato l ineare lungo 14,2 km, in cui l ’assenza d i regole ha dato origine al lo sfrut tamento del suolo e al la nascita d i una comunità emarginata che coinvolge circa 30.000 persone.
Le ca se non possono essere v endute, ma cedute. I l compra tore non sa rà ma i quind i il proprieta rio, ma a v rà solo il pa trocinio su d i essa
Ph: Todo por la P r a x is , Pla n Ca ña da h t t p : / / w w w. t o d o p o r l a p r a x i s . e s / ? p = 1063
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2.3 STORIA AMMINISTRATIVA
La Cañada Real Gal iana si trova sot to la guida del municipio d i Madrid (d istret to d i Val lecas e d istret to d i V icalvaro), municipio d i Coslada e municipio d i Rivas Vacia-Madrid. Secondo la legge 3/1995 (“Ley vías pecuarias”), la Comunità autonoma di Madrid deve recuperare, tutelare, conservare e apportare migl iorament i al le vías pecuarias, con il fine d i mantenere viva la loro ident ità. Pertanto, il raggiungimento d i questo obiet t ivo prevede che i tre municipi siano in accordo sul le strategie che devono essere impiegate. Il primo proget to, iniziato nel 2007 e at tuato da tut t i e tre i municipi, prevedeva lo sfrat to e la demol izione del le costruzioni il legal i. Sono stat i demol it i 279 ed ifici: 268 abitazioni e 11 capannoni industrial i, con l ’obiet t ivo d i creare un parco pubbl ico l ineare. La scel ta d i demol ire i fabbricat i costruit i abusivamente nel l ’arco d i 40 anni è stata mot ivata dal la volontà d i rest ituire una legal ità urbanist ica al l ’originaria vía pecuaria, con il fine d i garant ire la fruibil ità d i un terreno pubbl ico da parte d i tut t i i cit tad ini. Il proget to è stato fortemente contestato in quanto il piano proposto non prevedeva ipotesi d i un al loggio al ternat ivo per i sog get t i che subivano lo sfrat to. Le reazioni so no state violente, con cont inui scontri, a vol te anche armat i, tra abitant i e pol izia. Tut to questo non poteva cont inuare. L’esodo forzato d i ol tre 40.000 persone, la demol izione d i un
quart iere densamente ed ificato, l ’eventuale risanamento, la costruzione d i un parco e d i una nuova zona residenziale, avrebbero certamente provocato enormi d isagi e gravissimi confl it t i. Ol tre al l ’enorme impat to sociale (abitant i privi d i casa, a cui venivano comminate sanzioni elevat issime, fino a 1 mil ione d i euro), esisteva anche un impat to economico (solo per una porzione d i 2 km d i lunghezza è stato calcolato un costo d i 67 mil ioni d i euro) ed ambientale (è stato calcolata la produzione d i più d i 800.000 m³ d i residui). Un interessamento più concreto e costrut t ivo da parte dei municipi sul tema Cañada Real inizia solo nel 2008, quando viene approvato
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il P.A.U. (“Plan de Urbaníst ica de Val lecas”), un piano d i espansione urbanist ica in un’area poco più a nord del la Cañada Real. Il problema inizia quind i a d iventare pubbl ico: si rendeva sempre più necessaria una soluzione, anche per mot ivi d i immagine del l ’Amministra zione. Nel 2008, le tre municipal ità hanno iniziato in modo sistem at ico e concertato ad affrontare i problemi economici e social i con il preciso obiet t ivo d i trovare soluzioni efficaci per quanto concerne gl i aspet t i educat ivi, urbanist ici, abitat ivi e d i ord ine pubbl ico che affl iggono la Canada Real. Il 7 Lugl io del 2009 durante una “mesa de negociacion” tra Madrid, Cos lada e Rivas Vacia Madrid viene raggiunto un primo accordo per affrontare quest e problemat iche. Si propose d i adot tare un model lo d i soppressione dei vincol i demanial i sui terreni, un pat to sociale ed un piano regolatore urbanist ico che prevedeva in fase prel iminare l ’al ienazione, cessione, permuta o st ipula d i qualsiasi al tro contrat to d i rapporto giurid ico (“desefectacion de los terrenos, acuerdo social y ordenacion urbanist ica con caracter previo a laenajenacion, cesi on, permuta o cualquier otro neg ocio jurid ico”). Nel 2011 è stata approvata la “Ley Cañada”, che rende operat ive le proposte del la “mesa de neg ociacion”, proponendosi d i affrontare la quest ione seguendo un model lo sociale. Il territorio del la Cañada passa da bene pubbl ico a bene patrimoniale del la comunità, riconosciuto come una real tà urbanist ica,
“ N O N S O N BA R A C C H E S O N L A N O S T R A VI TA ”
Cua ndo íba mos a los coles a da r cha rla s sobre d if erentes historia s de sa lud, del tema de derechos huma nos, etcétera . , los niños escucha ba n un hel icóptero, un ruido f uerte y era tembla r, ponerse deba jo de la s mesa s y ponerse a tembla r, a l lora r: -¡ Q ue me quiero ir con mi ma dre, porque cua ndo l legue no v oy a tener ca sa ! -. Y niños que duermen con la s ma leta s hecha s porque no sa ben qué es lo que v a a pa sa r cua ndo v enga n del cole. Nosotros tra ta mos de prepa ra r a la gente pa ra lo que v a a ser inev ita ble”. Grupo de d iscusión, Cruz R oja , 90, 2010
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che propone un model lo di rigenerazione del Barrio prevalentemente residenziale, ad eccezione del set tore 6, per il quale è previsto un trat tamento d ifferente. In quest ’ul t imo, infat t i, a causa del la presenza del la d iscarica Valdemingomez e del mercato del la droga, si è ritenuto opportuno d isporre l ’al lontanamento del la popolazione, e la successiva costruzione d i un vero e proprio pol igono industriale. Il 14 Aprile 2014 è stato st ipulato l ’”acuerdo marco social de Cañada Real ”, promosso dal la Comunità d i Madrid, che ha ricevuto la sola adesione del Comune d i Coslada, che incent ivava le azioni social i, urbanist iche, d i sicurezza, giurid ico-civil i e residenzial i. In conclusione, quest i ul t imi anni hanno visto important i evoluzioni che hanno definito un percorso d i normal izzazione del la Cañada Real, che tut tavia stenta a decol lare, probabilmente a causa del permanere del la crisi economica, lasciando intravedere un futuro ancora mol to incerto.
permet tendone quind i la sua regolarizzazione e adeguamento al la normat iva urbanist ica vigente (entro 2 anni), con il pat to che i cit tad ini (ai qual i sarà riconosciuto il d irit to d i occupazione del la sup erficie), si impegnino a sostenere gli oneri di urbanizzazione del l ’area. Per pubbl icizzare queste nuove norme e rassicurare gl i abitant i è stato prodot to un video, pubbl icato nel web, che esp l icita il futuro del la Cañada. Nel 2012 sono state bloccate le demol izioni del le abitazioni e, nel 2013, l ’Amministrazione d i Madrid ha pubbl icato una proposta urbanist ica, “Colonia Cañada” (riassunta nel video sopraind icato),
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“STOP A L L E D E M OL I Z I ONI , VOG L I A M O U N A S O L U ZI O N E PER T U T T I ”
“ NO A L L E DE M O L I ZI O N I U NA SOL U Z I O N E O RA ”
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processo di occupazione del territorio dal 1950 ad oggi
GHETTIZZAZIONE occupazione omogenea di parti di territorio
7%
ALTRI
25 %
MAGREBINI
35 %
33%
GITANI
SPAGNOLI
CESSAZIONE DELL’UTILIZZO DEL TERRENO PER TRANSUMANZA
1950
CONFUSIONE LEGISLATIVA
TERRENO LIBERO
ZONA MARGINALE DELLA CITTA’ DI MADRID
SECONDA CASA E ATTIVITA’ AGRICOLA
CRISI ECONOMICA E GENTRIFICATION
IMMIGRAZIONE
NOMADISMO
MARGINALIZZAZIONE E CRIMINALITA’
OCCUPAZIONE
LINEARE
ACQUA E ELETTRICITA’
ALLACCIO ILLEGALE
INTEGRAZIONE SOCIALE
!
SETTORE 1-2-3
SETTORE 4-5
PREGIUDIZIO E STIGMATIZZAZIONE
PRECARIETA’
DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE DI UN POLIGONO INDUSTRIALE
?
LEGALIZZAZIONE
PIANIFICAZIONE POCO CHIARA
MERCATO DELLA DROGA E CRIMINALITA’
COSLADA
RIVAS VACIA-MADRID
MADRID
SETTORE 6
MISURE DI CONTROLLO DA PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI
DIVISIONE IN SETTORI
PROPAGANDA
PRESENZA/ ASSENZA DI COLLEGAMENTI
CONDIZIONI AL CONTORNO
VICINANZA/ LONTANANZA DI CITTA’
POLITICA
BARRIERE/ INCROCI STRADALI
INTERESSAMENTO DELLA COMUNITA’
CITTA’ INFORMALE
RACCOLTA SPAZZATURA
STRADA ASFALTATA
SISTEMA FOGNARIO
TRASPORTO PUBBLICO
STRADA SPORCA, NON CURATA, RISCHIO ALLAGAMENTO
STRADA NON VISSUTA
COSTRUZIONE PER NECESSITA’
ABITAZIONI
ESCLUSIONE SOCIALE
ALTRI SPAZI
CITTA’ DORMITORIO
2015
3 CaÑada Real Galiana oggi: la “cara B” di Madrid 3.1 UNA REALTA’ STIGMATIZZATA
La Madrid d i oggi al tro non è al tro che il prodot to d i una classe med ia che ha messo a d isposizione il suo capitale per lo sviluppo urbanist ico del la cit tà. Intorno al 1970, l ’area metropol itana di Madrid ha conosciuto il periodo d i maggior esp ansione convertendosi nel più grande agglomerato urbano del lo stato spagnolo. Sul la base d i questo model lo son state costruite più d i 230.000 abitazioni, seguendo il piano generale del 1997, che però ha escluso un numero sempre crescente d i persone. La crisi che ha colpito la Spagna negli ul t imi anni ha considerevolmente aumentato il numero d i persone lasciate fuori dal cosiddet to “ sistema urbano formal”. Queste persone erano prevalentemente immigrat i, provenient i quind i dal l ’esterno del la real tà madrilena (prevalentemente d i origine araba), ma anche mol t i sfrat tat i, a causa del l ’impoverimento generale. Sono state proprio queste persone i “fondatori” del la “cara B” (faccia B) del la cit tà d i Madrid. Quest i sogget t i hanno creato una cit tà paral lela, priva d i potere e generalmente vulnerabile e instabile. In compenso, però, la “cara B” d i Madrid mostra una real tà urbana realmente complessa, nel la quale rinasce con part icolare forza una giusta pretesa, ormai mil lenaria e fino ad ora quasi sempre più o meno fal l ita, d i produrre una “civil tà” realmente democrat ica, sebbene, anche in questo caso, si deve combat tere co n al tre d inamiche d i potere che si oppongono al concet to d i democrazia.
E’ una real tà complessa, dove una mol t itud ine d i persone è riuscita, con le proprie forze e nessun aiuto esterno, a real izzare la propria vita.In generale le cause real i del l ’occupazione d i un terreno pubbl ico lasciato l ibero possono essere svariate; tut tavia ciò che carat terizza questo fenomeno è la sua informal ità, intesa come trasgressione del le norme giurid iche che legit t imano l ’uso del suolo previa acquisizione.
M a drid centro, Gra n v ia
M a drid perif eria , Ca ña da R ea l Ga l ia na La segurida d, la prosperida d y el ca pita l socia l de una comunida d no dependen ta nto de sus ba rrios ejempla res, como de que no sea n ta n d if erentes de el los sus ba rrios no ta n ejempla res”. Andres Ja que
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geografica d i l imite tra d iversi municipi (Coslada, Riva VaciaMadrid e Madrid), sono stat i i principal i fat tori che hanno permesso questo genere di insed iamento, dal carat tere il legale e “anonimo”, facendo nascere una vera cit tà paral lela, una “cit tà l ineare”, con scarse connessioni con l ’esterno. Una cit tà dove l ’at t ività principale è “l’abitare” e dove la popolazione occupante è estremamente eterogenea, sia dal punto d i vista cul tuale che da quel lo sociale. L’appropriazione del la Cañada Real Gal iana a fini residenzial i ha comportato un’occupazione relat ivamente omogenea in relazione al t ipo d i uso del suolo, anche se è possibile notare marcate d ifferenze riguardant i la d istribuzione spaziale, il grado d i occupazione nei vari set tori, l ’intensità d i uso del lot to e le carat terist iche del la costruzione (material i, tecniche costrut t ive, stato d i degrado...). Nonostante l ’occupazione del l ’area, la via centrale d i circolazione viene sempre mantenuta, larga dagl i 8 ai 10 metri, affiancata da lot t i recintat i (circa 30 X 30 m).
L’aspet to che ci permet te d i stabil ire una d ifferenza tra tal i appropriazioni è quel lo che si riferisce al t ipo d i necessità che sodd isfa l ’usufrut tuario d i un suolo socialmente considerato protet to. Al l ’interno del la real tà spagnola, si possono ricercare le cause che hanno portato al l ’occupazione il legale d i un suolo pubbl ico, in circostanze storiche che ne hanno promosso il suo sviluppo. Sempl ificando il fenomeno, è possibile del imitare un primo periodo storico, intorno al 1950, dove si è verificato un cambiamento, passando da un model lo d i sviluppo economico prevalentemente basato sul l ’agricol tura a un al tro d ipendente invece dal l ’at t ività industriale. Questo ha spinto la popolazione più povera a spostarsi nel le periferie urbane e in terre pubbl iche, al fine d i dare una risposta al la necessità d i abitazione. Tut to ciò, però, non cost ituisce un fenomeno nuovo, da sempre i più poveri si sono impossessat i d i spazi pubbl ici, e nemmeno va considerato come una real tà spagnola. Intorno al 1970 la situazione degl i occupant i il legal i cambia, questo suolo inizia a essere occupato anche da persone che vogl iono costruirsi una seconda abitazione. Nel caso specifico del l ’occupazione del terreno del la Cañada Real Gal iana, il suo d ifferente ut il izzo rispet to a quel lo originale, la mancanza d i control l i da parte d i organi statal i, l ’assenza d i una legislazione specifica che definisca i possibil i usi, e una situazione
Ph: Todo por la P r a x is , Pla n Ca ña da h t t p : / / w w w. t o d o p o r l a p r a x i s . e s / ? p = 1063
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L’assenza d i al tri servizi d i prima necessità, al d i fuori del l ’”abitare” rende la Cañada Real una vera e propria “cit tà dormitorio” totalmente d ipendente da centri abitant i l imitrofi e dal commercio ambulante. Ciò che manca a questa popolazione è un’opportunità, l ’occasione d i convert ire la propria cit tà, at tualmente anonima, in una cit tà più compet it iva nel futuro. Più che d i cit tà informale si potrebbe parlare di cit tà non-formale, in quanto le amministrazioni stanno costantemente ostacolando i cit tad ini nel processo d i legal izzazione. Più di 24 associazioni (Servicios Sociales Municipales de V il la de Val l ecas; Educadores Sociales de Servicios Sociales Municipales de V il la de Val lecas; Yerel Sociedad Cooperat iva Madrileña; Act ividades socio-educat ivas para famil ias y menores residentes en la Cañada Real Gal iana; Servicios Sociales Municipales de V icálvaro; Concejal ía de Servicios Sociales, Inmigración, Igualdad e Integración Social del Ayuntamiento de Rivas; Inst ituto de Realojamiento e Integración Social (IRIS); Servicio de Dinamización de Espacios Públ icos del Ayto. de Madrid (gest ionado por CEAR); Secciones de Educación. Educadores de Absent ismo de V il la de Val lecas y V icálvaro; Centro Educat ivo Henry Dunant; Equipo de Intervención con Población Excluida (EIPE); Centro Municipal de Salud de V il la de Val lecas; Comisión de Población Excluida; Agencia Ant idroga. Consejería de Sanidad de la Comunidad de Madrid; CAD Val l ecas. Inst ituto de Ad icciones
de MADRID SALUD; UNIVERSIDA; BETEL; El Fanal; Parroquia Santo Domingo de la Calzada; CáritasV icaría IV; Asociación Aldea Social; JARIT. Asociación Civil; Todo Por la Praxis; Ecologistas en Acción; Fundación IMAGINARIO SOCIAL, proyecto NIDO; Arcquitectos sin fronteras) lavorano, da quasi ot to anni, a sostegno del la gente che vive in quest ’area, occupandosi principalmente del le seguent i problemat iche: qualità delle abitazioni; mancanza e/o infrastrutture basilari;
precarieta’ di e attrezzature
assenza di zone verdi e spazi di riunione e svago. Infatti, il degrado delle zone limitrofe rende impossibile lo svolgersi di attività tipiche di un’area residenziale;assenza di mezzi di trasporto e quind i d ifficol tà d i accesso ai servizi basilari; alto tasso di disoccupazione; tossicodipendenza; analfabetismo: la maggior parte del la popolazione è anal fabeta, mol t i gruppi non conoscono neppure la l ingua spagnola. I pochi giovani che iniziano gl i stud i hanno poi d ifficol tà nel proseguirl i o comunque ad arrivare ad avere una formazione professionale; assenza di sostegni sanitari; emarginazione legata al l ’immagine estremamente negat iva del la
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S PA G N A
Cañada Real Gal iana agl i occhi del resto del la popolazione. ut te queste problemat iche esistono e sono real i, ma si spalmano e si verificano in un area che si sviluppa in longitud ine, dove il primo trat to non ha nul la a che vedere con l ’ul t imo. Ogni trat to presenta situazioni e problemat iche ben d ist inte da quel lo precedente e da quel lo successivo. I med ia, inol tre, lasciano trasparire un’immagine del l ’intero territorio come un luogo pericoloso e da evitare. Per questo mot ivo le persone che risiedono nel l a Cañada Real Gal iana sono rifiutate e al lontanate dal resto del la comunità. Coloro che vivono nel l e zone più ricche del la Cañada (part i sot to il comune d i Coslada) non vogl iono essere ident ificat i con coloro che vivono “más adelante, más hacia los otros sectores...”, riferendosi al le zone più d isagiate. Esiste un forte pregiud izio nei confront i d i migl iaia d i persone, al le qual i vengono at tribuit i trat t i e carat terist iche che mol to spesso non l i rappresentano. E’ proprio qui che nasce il grande problema, il dramma sociale della Cañada Real Galiana, viene categorizzata dal l ’esterno in un gruppo sociale fort emente d iscriminato al quale i singol i ind iv idui non possono sent irsene parte.
Territorio y urba nismo, 4 set tembre 2004
El pa is 2, 3 novembre 2015
I TA L I A
T GCOM 24, 3 novembre 2015
RES T O D ’ EU RO PA
INDIP ENDENT, 27 novembre 2011
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3.2 UNA CITTA’ LINEARE
Urbanización e costruì la prima parte del la “Ciudad Lineal”, at tuale quart iere del la capitale. Tut tavia, anziché real izzarla con un andamento rad iale rispet to al la cit tà, la costruì come una tangente, favorendo così il suo successivo assorbimento nel l ’area metropol itana d i Madrid, a causa del l ’estensione del casco urbano del la capitale Nel caso specifico del la Cañada Real Gal iana, la l inearità rappresenta un l imite ogget t ivo. Infat t i, il suo sviluppo longitud inale porta al progressivo al lontanamento da al tri centri abitat i e quind i al la ghet t izzazione d i alcune aree e al l ’ esclusione sociale dei suoi abitant i. Si sono format i set tori abitat i in prevalenza da magrebini, gitani rumeni e spagnol i, oppure riservat i al lo spaccio del la droga, insomma
Il risul tato è stato la creazione d i una zona che si presenta ai nostri occhi come una vera e propria “cit tà l ineare”, un nastro cont inuo d i ed ificato che ricorda quel la teorizzata dal l ’urbanista Arturo Soria y Mata (Madrid 15 d icembre, 1984 - Madrid, 6 novembre 1920).
P ro get t o d el l a c i t tà l i n e a re d i A rtu ro So ri a y Ma t a
Egl i si poneva l ’obiet t ivo d i decongest ionare le metropol i, presentando un nuovo t ipo d i cit tà che conservasse la d ignità, l ’ind ividual ismo e il contat to con la natura. Egl i proponeva una cit tà al lungata, at traversata da una strada centrale, larga quaranta metri, con cost ruzioni in entrambi i lat i a loro vol ta affiancat i da “campagne” (includendo tut to ciò che non era cit tà). Le cit tà l ineari sarebbero quind i servite da unione tra i centri urbani, favorendo anche il movimento tra campagna e cit tà. In Europa la cit tà l ineare doveva, secondo Soria, unire Cád iz con San Pietroburgo, col legando la maggior parte del le capital i. Al tempo ancora l ’automobile non esisteva, la ferrovia rappresentava l ’unico vero mezzo d i trasporto, e per questo veniva posta nel la strada centrale. Del la superficie totale del la cit tà, 1/5 sarebbe stato dest inato al la costruzione d i resi denze e i restant i 4/5 a terre per la col t ivazione. Arturo Soria creò a Madrid la Compañía Madrileña de
Proget to del la cit tà l inea re d i Arturo Soria y M a ta
Schizzo d i La ura Loewel, studentessa del l ’ univ ersità tecnica ( TUM ) di M ona co
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Ph: Johanna Rainer
si sono create situazioni che hanno reso impossibile ogni forma d i progresso, lasciando spazio al la confl it tual ità ed al la violenza. Lo sviluppo longitud inale del la Cañada Real ha quind i contribuito a fr ammentare questa real tà (che non è mai stata unitaria dai tempi del l ’abbandono del l ’at t ività del la transumanza), impedendo così la creazione d i un vero e proprio sent imento d i comunità. Gl i abitant i stessi hanno sent ito quind i il bisogno d i ident ificarsi in una porzione del la Cañada Real, e non nel la intera Cañada Real. Sono nat i così sei set tori, una d ivisione non riconosciuta dal punto d i vista amministrat ivo, ma fortemente percepita dagl i abitant i.
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3.3 DIVISIONE IN SETTORI
P.A.U.
SETTORE 6
GALLINERO
SETTO
DISCARICA
1.25 K 1900 ab
6.50 Km 15000 abitanti L’emarginazione e la segregazione, come è già stato specificato precedentemente, sono scand ite e accentuate dal la strut tura l ineare del l ’insed iamento, che, seg nato da numerose interruzioni infrastrut tural i del tessuto urbano, risul ta fortemente set torial izzato. L’intera area è stata sudd ivisa in sei settori che definiscono aree d i
azione d i associazioni “vecinales”, che rappresentano l ’organismo pubbl ico che garant isce i servizi minimi essenzial i. Curiosamente, con l ’eccezione d i alcune part i, pur risul tando impossibile at tribuire specifici trat t i del la Cañada ad un determinato municipio, è invece possibile trovare ind icazioni relat ive al set tore, facendo per
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SETTORE 1
SETTORE 2
MADRID
SETTORE 4
1.50 Km 1600 abitanti
1.75 Km SETTORE 1800 abitanti 3 0.75 Km 800 abitanti
ORE 5
Km bitanti
COSLADA
CAÑAVERAL
RIVAS
2.00 Km 2100 abitanti
VACIAMADRID
cammino centrale centrale, ai lat i del la quale sono state ed ificate costruzioni d i vario t ipo. I terreni occupat i sono spesso fortemente parcel l izzat i e del imitat i da recint i impenetrabil i. Le parcel le e le abitazioni risul tano, nel la maggior parte dei casi, numerate o presentano qualche t ipo di ident ificazione. Il grado d i occupazione è mol to al to, occasionalmente interrot to da piccol i appezzament i conservat i come spazi natural i.
per esempio riferimento al le carat terist iche del le abitazioni, o del le parcel le, e ai segnal i d i ind i cazione. Per quanto riguarda la d istribuzione spaziale, occorre segnalare che l ’occupazione è stat a real izzata at torno al la via, o
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Il settore 1 rappresenta l ’area d i occupazione più ant ica e consol idata, confina con il municipio di Coslada, ed è totalmente integrato nel tessuto ed ificato. E’ una via d i circolazione urbana (cal le de Sant iago de V icálvaro). La situazione giurid icoamministrat iva d i questo set tore è mol to complessa; si trova infat t i al l imite tra il municipio d i Madrid e quel lo del la Coslada, e corre lungo l ’asse del la Cañada, definendo due aree giurisd izionalmente d ist inte. In real tà, la cont inuità spaziale ha favorito la d ipendenza funzionale dal Comune del la Coslada, anche se i problemi relat ivi al le garanzie dei servizi vengono affrontat i congiuntamente dai due comuni. Sono state avviate procedure per regolarizzare questa situazione, cercando d i far entrare questa area al l ’interno del territorio del la Coslada (qui v ivono più d i 1200 persone, vi è un’al ta percentuale d i proprietari d i terreni ed ificat i, il 70% dei qual i acquistat i da ICONA, (Ins t ituto para la Conservación de la Naturaleza). Negl i anni 19601970, l ’occupazione del la Cañada è cresciuta a tal punto che, nel 1985, il Plan de Ordenación Urbana vigente dal 1967, ha ist ituito per questo set tore un trat tamento speciale, definendolo come territorio con lot t i regolarizzat i (d i proprietà) e riconoscendogl i l ’uso residenziale del suolo urbano. Gl i a bitant i d i questo set tore, quind i, non si sentono assolutamente appartenent i al la Cañada Real Gal iana. Quest ’area è prevalentemente occupata da abitazioni, ma non mancano negozi, bar, hotel e banche.
La popolazione è prevalentemente spagnola, le case sono grand i e in buono stato, non si percepisce una d ifferenza con il resto del barrio. Non emergono problemat iche legate al la criminal ità, esclusione sociale, povertà ed anche le infrastrut ture stradal i sono in buono stato. Il settore 2, inizia con l ’incrocio tra la superstrada M-45 e l ’asse del la Cañada. Qui si ritrovano situazioni simil i a quel le del set tore precedente. La pavimentazione del la strada, l ’il luminazione pubbl ica not turna e la raccol ta dei rifiut i sono a carico degl i abitant i stessi. Anche in questo trat to si trovano abitazioni in buono stato. l l settore 3, comincia con l ’incrocio tra la superstrada M-203 e l ’asse del la Cañada. L’al lontanamento dal comune d i Coslada rende più d ifficile l ’accesso al l ’area, la strada non è più asfal tata, le infrastrut ture primarie iniziano a mostrarsi sempre più precarie, la popolazione è cost ituita da una percentuale minore d i spagnol i e maggiore d i immigrat i e la qual ità degl i al loggi è sempre più modesta.
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Il settore 4, si origina dal l ’incrocio tra la superstrada M-823 e l ’asse del l a Cañada. Si trova più vicino al comune d i Rivas Vacia-Madrid che a quel lo d i Coslada, ma è completamente escluso da entrambe le amministrazioni e non gl i viene garant ito alcun t ipo d i servizio. L’urbanizzazione d i questo set tore è prat icamente assente. Da questo momento in poi, inol trandosi nel la Cañada in d irezione sud, le costruzioni d iventano precarie e a rischio d i demol izione. Da questo set tore in poi è anche vietato l ’ingresso dei taxi. La popolazione è prevalentemente spagnola, con un importante percentuale d i etnia gitana, che vive in gruppo in abitazioni che si sviluppano at torno a un pat io centrale. In questo set tore esistono numerosi problemi legat i al la scarsa qual ità del l a vita; tut tavia è il set tore in cui gl i abitant i e l ’”asociacion de los vecinos” lavorano megl io, più at t ivamente e con grande spirito d i gruppo e d i appartenenza al territorio. In questa zona, mancano ind i cazioni sul nome del la via e sui numeri civici.
Il settore 5, inizia con l ’incrocio il sent iero del part ija e l ’asse del la Cañada, esat tamente al l ’al tezza del col legio “Mario Benedet t i”. Questo set tore, confinante con il comune d i Rivas Vacia-Madrid, anche se non usufruisce dei loro servizi primari, beneficia del la cont iguità con questa real tà cit tad ina, essendo anche raggiunta dai mezzi pubbl ici. La d ivisione tra le due zone è mol to net ta, ed è persino stato costruito
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il cosiddet to “muro de la verguenza” per marcarne il confine. Fu poi demol ito per permet tere ai bambini del la Cañada d i accedere al col legio Mario Benedet t i, unico ed ificio scolast ico del la zona. Il comune d i Rivas Vacia-Madrid da qualche anno sta promuovendo una pol it ica p er far trasformare l ’intera Cañada Real in un parco. La popolazione è prevalentemente d i origine marocchina e spagnola.
demol izione del l ’intero quart iere, proponendo il trasferimento d i questa popolazione in un al tro luogo. Gl i abitant i del Gal l inero sono però realmente legat i non solo al l ’area, ma al lo specifico appezzamento d i terra in cui hanno costruito la propria casa. A ogni tentat ivo d i demol izione, essi reagiscono costruendo nuove abitazioni, sempre più precarie, ma sempre l ì, nel la “loro” terra. Un ul teriore fat tore d i aggravio del la situazione è rappresentato dal la natura del terreno, part icolarmente sogget to a inondazioni. Il caso del Gal l inero è stato preso mol to a cuore da numerose ONG (CáritasMadrid, Centro socioeducat ivo-El Fanal e Andaira), che hanno cercato d i coinvolgere i bambini in mol te at t ività a scopo educat ivo con, purtroppo, scarsi risul tat i. Nel 2009 è stata ist ituita la scuola, “Henri Dunant ”, riservata ai bambini del Gal l inero, a 10 km dal la loro casa. In poco più d i un mese, le classi si erano d imezzate: i bambini non si volevano al lontanare dal la loro terra e dal la loro casa, che rischiava d i essere demol ita in qualsiasi momento.
In prossimità del set tore 5, si trova la più part icolare, e sicuramente la più grave, situazione del Gallinero, un ”asientamento chabol ista” (baraccopol i) nato nel 2002. Qui vivono circa 100 famigl ie, 500 persone d i cui più del la metà sono minori d i 15 anni. Gl i abitant i sono gitani rumeni (da Tanderei o Slobozia, in provincia d i Lalomita, nel sud-est del la Romania). Essendo il Gal l inero un’occupazione d i un terreno privato, a d ifferenza del la Cañada, il comune d i Madrid non interviene in alcun modo, non garantendogl i neppure acqua, luce e servizi igienici. Pertanto le cond izioni igienico-sanitarie sono pes sime, e gl i abitant i possono rifornirsi d i acqua ut il izzando una piccola fontana sita nel la zona. Come unica soluzione prat icabile, il comune d i Madrid ha proposto la
imma gini tra t te da l la tra smissione telev isiv a rtv e: front er a invis ible h t t p : / / w w w. r t v e . e s / t e l e v i s i o n / 2 0 1 1 0 7 0 4 / f ro n t e r a - i n v i s i b l e / 445438. s h t m l
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Ph : Tod o p or l a P ra x i s , S i n E s ta d o ht t p://www. t o d o p o r l a p r a x i s . e s / ? p = 117
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“Un i nmenso v er t e d e ro e n e l q u e a d u ra s p ena scon seguía s d if erencia r la s cha bola s de l o s esc om b ros y l a s b a s u ra s . B a rro , c a b l e s, botel la s, colchones, una ca rret il la que si rve d e i m p rovi sa d a co c i n a , y n i ñ o s , m u ch os niños” E l M und o”,feb b r aio 2 0 0 9
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Il settore 6, inizia al l ’al tezza del l ’autostrada A-3 fino al l ’incrocio con il Rio Manzanares (in corrispondenza del comune d i Getafe) ed è quel lo più complesso, sia per l ’ampiezza del la sua area, che per la d iversità d i real tà che si s viluppano al suo interno. Si è sviluppato intorno al 2000, quando mol t i quart ieri “chabol istas” del l ’area m etropol itana di Madrid son stat i demol it i. Il primo chilometro è occupato dal purtroppo noto “Mercado de la droga de Madrid”, lasciando così isol at i i successivi 5 Km. Questo trat to è il reale “dramma sociale” del la Cañada Real. E’ una real tà mol to complessa, rad icata e d ifficile da com bat tere. In questa zona non vi sono abitazioni, ma solo un cont inuo via vai d i “cundas”, così sono chiamat i i taxi del la droga, che partono da Embajadores (Lavapies, quart iere del centro d i Madrid), e che portano d iret tamente al mercato. La gente non viene solo per acquistare la droga, ma anche per consumarla: i mort i per overdose sono aumentat i del 44% negl i ul t imi 2 anni. Questo trat to è sicuramente il più pericoloso del l ’intera Cañada Real Gal iana, la pol izia è sempre presente e anche mol te ONG intervengono e contribuiscono al la cura dei tossicod ipendent i. Gl i abitant i d i quest ’area sono d i tre t ipi: consumatori abitual i che vivono nel la Cañada Real in ende o per strada; consumatori occasional i, che arrivano, si accampano per 2-3 giorni e poi se ne vanno, per poi eventualmente ritornare ed infine i cosiddet t i “schiavi del XXIesimo
secolo”. La situazione è irrimed iabilmente compromessa anche dal l ’inquinamento del l ’aria da parte d i gas e sostanze tossiche rilasciate dagl i inceneritori del la d iscarica di Valdemingómez, costruita nel 1978, la principale del la cit tà d i Madrid (qui vengono smal t it i 20 mil ioni d i tonnel late d i rifiut i al l ’anno). Questa situazione è aggravata dal la mol t itud ine d i d iscariche il legal i che si sono con il tempo formate nel la zona. Non arrivano mezzi d i trasporto, se non quel l i messi a d isposizione dal le ONG, che garant iscono servizi per l ’educazione primaria e aiut i per i giovani d ipendent i dal la droga. La popolazione è prevalentemente gitana, d i origine spagnola e rumena. In questo set tore si trova la Parroquia Santo Domingo de la Calzada, La Mezquita, El Centro Comunitario de la Asociación El Fanal, Sede Social de la Asociación de Vecinos, Iglesia Evangél ica Filadel fia.
Fotogra f ia che ra ppresenta no “cunda s”, i ta xi del la droga
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i
“D entro de la pa rcela ha y v a ria s ca sa s, una s hecha s de cemento y otra s construida s de ta bla s de ma dera . Actua lmente está n construy endo otra ca sa de cemento pa ra el hijo recién ca sa do. Le pregunto si nos enseña su ca sa , la cua l es de cemento. T iene un sa lón gra nde, una ha bita ción, y la cocina incorpora da en el sa lón. Suelo de ba ldosa s. La cocina completa , y el ba ño impeca ble( . . . ) . Arma nda pa sa a ha bla r del ba rrio, d iciendo: “esto se ha estropea do mucho. Antes no ha bía na da . Pod ía irme a l río y encontra rme todo igua l cua ndo v olv ía . Ahora no, nos ha n roba do ha sta la s v enta na s. E s por eso que a hora no me he pod ido ir y o a la compra , porque esto no se puede queda r solo. Y con los droga os, a hora , es que es un a sco. Yo a v eces les d igo que por qué no se ponen la droga a l l í donde la compra n, porque se v ienen a mi puerta a droga rse. Y los tenemos que echa r, mi ma rido, mi suegro. . . Y a quí te da miedo ha sta deja r a l niño sa l ir, porque no quieres que le pa se na da . No es f orma de educa r a un niño. Y encima la pol icía , que el otro d ía pa sa ron con sus coches por nuestro ca mino, persiguiendo a unos droga os que se iba n por el monte. Pero es que a hí es donde mucha s v eces está n los niños. Yo les grité y luego v inieron a ped ir perdón y a v er si ha bía pa sa do a lgo, pero es que a sí no se puede”. Le comento que cua ndo v enía mos en coche una mujer nos ha tra ta do de pa ra r, y que creo que era pa ra que comprá semos droga . M e cuenta que le pa só lo mismo el otro d ía y endo con su cuña do. Su hijo Ca rlos, de 7 a ños, está presente en la conv ersa ción. Le comento a Arma nda que y o estuv e tra ba ja ndo en Ba rra nquil la s, su hijo d ice “sí, los niños pesa n la droga a sí y la meten en bolsita s”. Arma nda me d ice “es que el otro d ía lo v imos en la tele, que esta ba n echa ndo a lgo a sí, y los niños conta ba n que ha bía n v isto a gente morir con la a guja puesta ”.
i mmag i ni t r a t t e d a l l a tra s m i s s i o n e te l ev i si va r t ve: f ro n te ra i n v i si b l e
Va ldemingómez, 25 jul io 2006
h t t p : / / w w w. r t v e . e s / t e l e v i s i o n / 2 0 1 1 0 7 0 4 / frontera-in visible/ 445 4 3 8 .s ht m l
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settore 1 Il settore 1 è completamente integrato nel la rete del comune del la Coslada, è considearata come una strada del la cit tà; i cit tad ini ut il izzano tut t i i servizi del la comune, le abitazioni sono d i proprietà e non si sentono assolutamente par te del la Cañada Real Gal iana. Il suolo è prevalentemente occupato da residenze, ma non mancano negozi, bar, hostel, banche.La popolazione è prevalentamente spagnola, le case sono grand i e in buono stato, non si percepisce una d ifferenza con il resto del barrio. Non si notano problemat iche d i i nsicurezza, esclusione sociale, povertà. ACCE S S IBIL ITA’ l i nea 7 S a n F e rn a n d o / H o s p i ta l de H ena res l i nea 2 8 0 , 2 8 7 , 2 8 9 , N2 0 3
INFRASTRUTTURE BASICHE pavimentazione strada ampiezza strad a disponibilità acqua potabile disponibilità energia elettrica illuminazione pubblica raccolta spazzatura UTILIZZO DEL
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1. corsi tecnici 2. negoz i 3. orti 4. bar + hostel 5. corsi di ballo
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POPOLAZIONE spagnola marocchina rumena portoghese
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s e tt or e 2 Il settore 2, inizia con l ’incrocio tra la superstrada M-45 e l ’asse del la Cañada. Qui si ritrovano situazioni a simil i a quel le del set tore precedente. La pavimentazione del la strada, l ’il luminazione pubbl ica not turna e la raccol ta dei rifiut i è garant ita dagl i abitant i stessi. Anche in questo trat to si ritrovano abitazioni in buono stato.
ACCE S S I BIL ITA’ l i nea 7 S a n F e rn a n d o / H o s p i ta l de H ena res ( 1. 5 km) l i nea 3 4 1
INFRASTRUTTURE BASICHE pavimentazione strada ampiezza strada disponibilità acqua potabile disponibilità energia elettrica illuminazione pubblica raccolta spazzatura UTILIZZO DEL SUOLO
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1. corsi tecnici 2. negoz i 3. orti 4. bar + hostel
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POPOLAZION E spagnola marocchina rumena portoghese
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s e t t or e 3 Il settore 3, inizia con l ’incrocio tra la superstrada M-203 e l ’asse del la Cañada. L’al lontanamento dal comune d i Coslada rende più d ifficile l ’accesso al l ’area, la strada smet te d i essere asfal tata, le infrastrut ture primarie iniziano a mostrarsi sempre piu precarie, la popolazione si mescola tra spagnol i e immigrat i e la qual ità degl i al loggi è sempre piu bassa.
ACCE S S IB IL ITA’
//// l i nea 3 4 1
INFRASTRUTTURE BASICHE pavimentazione strada ampiezza strada disponibilità acqua potabile disponibilità energia elettrica illuminazione pubblica raccolta spazzatura UTILIZZO DEL SUOL O ALTRO 3
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1. orti 2. negozi 3. allevamento 4. bar
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POPOLAZIONE spagnola marocchina rumena portoghese
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s e tt or e 4 Il settore 4, inizia con l ’incrocio tra la superstrada M-823 e l ’asse del la Cañada. Si trova al confine con il Barrio de Riva-Vaciamadrid; la d ivisione tra i due è mol to net ta, era persino stato costruito il così chiamato “muro de la verguenza” per marcare la front iera. Venne poi demol ito per permet tere ai bambini del la Cañada d i accedere al col legio Mario Benedet t i, unico ed ificio scolast ico del la zona. In questo set tore esistono numerosi problemi per la scarsa qual ità del la vita, ma questo è il set tore in cui gl i abitant i e l ’”asociacion de los vecinos” lavorano megl io, più at t ivamente e con grande spirito d i gruppo e d i appartenenza al territorio. In questo trat to non vi alcuna segnalazione del nome del la via, numeri civici ACCE S S IBIL ITA’ l i nea 9 , R i v a s U rb a n i z a ci o n e s /////
INFRASTRUTTURE BASICHE pavimentazione strada ampiezza strada disponibilità acqua potabile disponibilità energia elettrica illuminazione pubblica raccolta spazzatura UTILIZZO DEL SUOL O ALTRO
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1. orti 2. negoz i 3. allevamento 4. bar
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POPOLAZIONE spagnola (prevalentemente gitana) ma rocchina rumena (gitana) portoghese (gitana)
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s e t t or e 5 l l settore 5, inizia con l ’incrocio tra l ’autostrada M-50 e l ’asse del la Cañada. Come il set tore precendete anche il 5 si trova al confine con il comune d i Riva-Vaciamadrid, e anche se non usufruisce dei loro servizi primari, questa vicinanza garant isce un ingresso d iret to dal l ’esterno a questa parte. E’ uno dei pochi set tori del la Cañada che è ben fornito d i mezzi d i trasporto. L’ur banizzazione d i questo set tore è prat icamente assente. Da questo momento in poi più ci si inol tra nel la Cañada in d irezione sud più le costruzioni d iventano più precarie e a cont inuo rischio sono cont inuamente minacciate d i demol izione. In prossimità del set tore 5, si trova la part icolare situazione del Gal l inero, una baraccopol i d i gitani rumeni. ACCE S S IB IL ITA’ l i nea 9, R i v a s U rb a n i z a c i o n e s l i nea 33 1 , 3 3 3 , 3 3 4
INFRASTRUTTURE BASICHE pavimentazione strada ampiezza strada disponibilità acqua potabile disponibilità energia elettrica illuminazione pubblica raccolta spazzatura UTILIZZO DEL SUOL O ltro
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POPOLAZIONE spagnola
(prevalentemente gitana)
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s e tt o r e 6 Il settore 6 è quel lo più complesso, sia per l ’ampiezza del la sua area che per la d iversità d i real tà che si sviluppano al suo interno. Il suo sviluppo avviene intorno al 2000 quando mol t i quart ieri “chabol istas” del l ’area metropol itana d i Madrid son stat i demol it i. Il primo kilometro è occupato dal così noto “Mercado del la droga d i Madrid ” lasciando così isolat i i successivi 5 Km, i qual i sono anche infet t i dai gas e le sostanze tossiche rilasciate dagl i iceneritori del la d iscarica d i Valdemingómez, la principale del la cit tà d i Madrid. Questa situazione è aggravata dal la mol t itud ine d i d iscariche il legal i present i nel la zona. Non arrivano mezzi d i trasporto, se non quel l i messi a d isposizione da ONG che garant iscono servizi per l ’educazione primaria e aiut i per i giovani d ipendent i dal la droga. ACCE S S IB IL ITA’
INFRASTRUTTURE BASICHE pavimentazione strada ampiezza strada disponibilità acqua potabile disponibilità energia elettrica illuminazione pubblica raccolta spazzatura UTILIZZO DEL SUOL O altr
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1.commercio illegale 2. negoz i 3. orti re
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POPOLAZIONE spagnola ma ro cchina rumena (gitana) portoghese (gitana)
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3.4 POPOLAZIONE abi tativa
e
densita’
La decisione d i d iventare un abitante del la Cañada il più del le vol te deriva da una scel ta forzata, indot ta dal l ’em arginazione e dal la povertà. Raramente si verifica anche il caso d i scel te personal i, legate al la propria storia, al la vita famigl iare e comunitaria. At tualmente nel la Cañada vivono circa 30.000 persone, sebbene non si conosca il numero esat to, in quanto non “appartenent i” a nessun comune. Gl i unici dat i a d isposizione derivano dal censimento effet tuato nel 2011 sul la popolazione complessiva. Come è stato precedentemente accennato, la popolazione è fort emente mul t icul turale: il 33.6% cui il 78% d i origini Marocchine, ed il rimanente 22% d i origini rumene, bol iviane e portoghesi.
Un’ul teriore carat terist ica riguardante la popolazione del la Cañada Real è la grande eterogeneità cul turale anche tra le persone del la stessa provenienza. Infat t i, nonostante la maggior parte del la popolazione sia d i origine spagnola (67,4%), al suo interno si possono d ist inguere d ifferent i categorie d i persone, in base al la mot ivazione che le hanno spinte a insed iarsi nel la Cañada: popolazione gitana, il 40,3% del la popolazione totale, che da sempre vive in gruppo ai margini del la società (anche i gruppi rumeni e portoghesi sono gitani), persone che hanno deciso d i costruire qui seconda casa, i cosiddet t i chalet, persone povere che con la crisi del XXI secolo sono state costret te ad abbandonare la vecchia casa e
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consumatori o vend itori d i droghe che occupano l ’unico at tuale “mercato del la droga” d i Madrid. Il dato che maggiormente sal ta al l ’occhio dal censimento del 2011 è che l ’età med ia del la popolazione è mol to bassa, 25 anni, e che le persone tra gl i 0-15 anni sono più del doppio d i quel le con più d i 65 anni.Questo dato è determinato da mot ivazioni d i t ipo cul turale (matrimoni in giovane età, famigl ie numerose, ecc.) e dal le scarse cond izioni igienico-sanitarie del luogo, che inevitabilmente elevano il tasso d i mortal ità. La popolazione si occupa principalmente del la vend ita ambulante, raccol ta dei rifiut i, servizi domest ici, impiego nel set tore costrut t ivo, piccole at t ività, o at t ività criminal i legate al commercio del la doga. La gradual ità del processo d i occupazione del la Cañada Real Gal iana non ha permesso un rimescolamento d i queste cul ture. L’occupazione omogenea d i trat t i del la Cañada Real Gal iana da parte del la stessa t ipologia d i persone ha invece innescato una forte ghet t izzazione, che ha esal tato i carat teri ident ificatori d i ogni cul tura.
Ph: Todo por la P r a x is , Sin E sta do
h t t p : / / w w w. t o d o p o r l a p r a x i s . e s / ? p = 117
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3.5 CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE DEI QUARTIERI INFORMALI NEL MONDO
MOSCA
PECHINO
LOS ANGELES
TOKIO
SHANGHAI
INSTANBUL
PARIGI NEW YORK
BANGKOK
CAIRO
HONG KONG
CALCUTTA MUMBAI
CITTA’ DEL MESSICO GUATEMALA LAGOS
BOGOTA
JAGARTA
SAN PAOLO RIO DE JANEIRO
LIMA
POPOLAZIONE >10 milioni da 8 a 10 milioni
BUENOS AIRES
da 5 a 8 milioni
D at i r a c c ol t i d al d i p a rt i m e n to d i g e o g ra f i a del l ’ Univ ersità d i Colonia , Germa nia
urbana in ambit i d i tale natura rappresenta un esercizio che traval ica le consuete prat iche d i pianificazione urbanist ica, e per questo richiede un’at tenta valutazione del le cond izioni local i e del le esperienze in corso in d iversi paesi del mondo.La cit tà informale è ormai d iventata un tema d i rilevante interesse per chi si occupa d i pol it iche urbane e d i processi d i rigenerazione. Tut te le cit tà informal i si sono formate a seguito del la migrazione intensiva dal le campagne al le cit tà e del l ’ aumento esponenziale del la popolazione mond iale. Del resto, il XX secolo è stato il secolo del la massima crescita d i popolazione nel la storia del genere umano: da
Cosa rappresent i una cit tà informale e come la stessa si d ist ingua e carat terizzi rispet to al la cit tà formale non è cosa sempl ice da d irsi. Infat t i, pur esistendo una vasta let teratura a cui è possibile fare riferimento, la scel ta dei termini da ut il izzare cost ituisce sempre un esercizio complesso. La cit tà informale, con i suoi d ifferent i aspet t i, risponde a logiche part icolari, esterne ai control l i formal i dei processi d i urbanizzazione. La d iversità riguarda aspet t i d iversi, qual i la legal izzazione, il d irit to al la cit tà, la marginal izzazione, la dotazione d i servizi, l ’organizzazione del lo spazio e del le at t ività. Pensare a proget t i d i rigenerazione POPOLAZIONE
> di 10 milioni
da 8 a 10 milioni
da 5 a 8 milioni
dati raccolti dal dipartimento di geografia dellʼUniversità di Colonia, Germania http://www.megacities-megachallenge.org/Topic.html
megacities 2015 Megacities are a fundamentally new form of urban socialization of the 20. and 21
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una popolazione d i 2,5 mil iard i del 1950, si è arrivat i oggi a toccare i 6 mil i ard i, ed il 60% d i questa crescita senza precedent i si osserva nel le cit tà, soprat tut to in quel le del cosiddet to Terzo Mondo. L’esplosione demografica del la seconda metà del ventesimo secolo è stata assorbita per due terzi dal le cit tà, ed in misura preponderante dal l e cit tà del l ’Africa, del l ’Asia e del l ’America Lat ina, in cui si è verificato il 95% del la crescita urbana. Una parte importante del fenomeno è rappresentata dal la fioritura del le megacit ies, d i più d i 8 mil ioni d i abitant i, e dal le ipercit ies ed aree metropol itane, con più d i 20 mil ioni d i abitant i. Un esempio emblemat ico è rappresentato da Mumbai che, secondo le st ime raggiungerà entro il 2025 il numero impressionante d i 33 mil ioni d i persone. Oppure Rio de Janeiro, San Paolo o Cit tà del Messico, che avranno 40 mil ioni d i abitant i nel 2050. Questa esplosione urbana, tut tavia, non è stat a seguita da un migl ioramento complessivo del le cond izioni d i vita dei cit tad ini, ma ha anzi accentuato le d iseguagl ianze tra le cond izioni d i vita interne al le cit tà, e quel le tra cit tà grand i e cit tà piccole (cit ies wit hin t he city) (Avanzo M. & Calevro N., 2014). Questo percorso d i crescita non è peral tro giunto a compimento e nel 2030 la popolazione mond iale toccherà gl i 8 mil iard i, ovvero, al tri due mil iard i d i persone che andranno ad aggiungersi al le già sovraffol late cit tà. Ogni anno, la popolazione urbana aumenta d i 70 mil i oni d i unità, cioè l ’equivalente d i set te megalopol i che ogni anno
I nsed ia mento inf orma le a Sã o Pa ulo
I nsed ia mento inf orma le a D uba i
I nsed ia mento inf orma le in Bol iv ia
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nascono dal nul la. Ovviamente uno sviluppo così accelerato non farà che peggiorare il deficit d i al loggi, risorse e servizi dest inat i ai poveri urbani, che già oggi cost ituiscono un terzo del totale del la popolazione urbana mond iale. Gl i stat i, le cit tà e le strut ture d i potere in generale, non hanno at tualmente, e non avranno sicuramente in futuro, le risorse per dotare d i servizi un numero così grande d i persone, per creare infrastrut ture e magari anche dei minimi mezzi d i sostentamento. L’insed iamento informale nasce quind i in situazioni d i emergenza, come pura d imostrazione dei bisogni, e prende un nome d iverso a seconda del luogo preso in considerazione: slum, squat ter seat t lment, shanty town favela, chabola, baraccopol i…
Carat terist iche che ident ificano questo t ipo di real tà sono da considerare né esaust ive né necessarie, dal momento che insed iament i considerat i comunemente informal i possono non presentare alcune d i esse, ma sono ut il i per st ilare una sorta d i cart ina tornasole per stabil ire il l ivel lo qual itat ivo d i un insed iamento: Mancanza di servizi di base: una del le carat terist iche più frequentemente citate, comprende l ’impossibil ità d i accesso ad un sistema sanitario, ad acqua potabile pul ita, a sistemi d i smal t imento dei rifiut i, al la fornitura d i energia elet trica, a strade asfal tate e sent ieri pedonal i, al l ’il luminazione stradale ed a scarichi del le acque piovane; Alloggi di bassa qualità, al di fuori degli standard abitativi ed illegali: abitazioni costruite senza il rispet to degl i standard urbanist ico – architet tonici vigent i, spesso con material i non permanent i, non adat t i al la costruzione, date le cond izioni cl imat iche local i. Sovraffollamento ed alte densità: il sovraffol lamento è associato al la scarsità d i spazi per persona, agl i al t i tassi d i occupazione del le abitazioni, al la coabitazione del le d iverse famigl ie e al l ’al to numero d i unità a stanza singola, spesso occupate da cinque o più persone che cond ividono una stanza ut il izzata per vivere, cucinare, dormire e lavorare; Condizioni di vita poco igieniche e
In se d i am ent o i nf o rm a l e a R i o d e Janei ro
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milioni di abitanti
600
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194
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166 125
128 100
76 33 EUROPA
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21 ASIA ORIENTALE
SUB CONTINENTE INDIANO
AMERICA LATINA E CARAIBI
ALTRI PAESI SVILUPPATI
AFRICA SUB SAHARIANA
SUD EST ASIATICO
41 ASIA MINORE
21 NORD AFRICA
OCEANIA
R appor t o t r a a b i t a n t i d i s l u m e d e l l a c i t tà i n f orma le a l 2003 ( Av a nzo M . & Ca lev ro N. , 2014 )
pericolose: la mancanza di igiene e l ’al to tasso d i malat t ie sono una conseguenza del la cronica mancanza d i servizi come fognature, raccol ta di rifiut i, toilet te e control l i ambiental i. I luoghi dove gl i insed iament i sorgono, propongono spesso pericol i d i natura ambientale, come al luvioni, scarichi tossici e frane;
l imitata agl i slum, ma è una del le cause (e del le conseguenze) del la formazione d i quest i insed iament i. Le cond izioni d i vita in quest i insed iament i fungono da barriera ad un naturale sviluppo verso il benessere degl i abitant i, e la percezione d iffusa che queste aree siano infestate da crimine e degrado aumenta l ’isolamento stesso d i esse. Secondo alcune definizioni, la presenza d i minoranze etniche, l inguist iche o rel igiose aumenta questo isolamento;
Insicurezza e precarietà del possesso: mancanza d i qualsiasi documento formale che provi l ’effet t ivo possesso del le abitazioni o del la terra su cui esse sorgono, nonché la non-conformità al la pianificazione ufficiale del territorio, come gl i insed iament i sort i su aree riservate a scopi non insed iat ivi o su terreni non urbani;
L’abitare informale d iviene un problema non più trascurabile, ma al contrario un’importante occasione per dare nuove opportunità a persone ai l imit i del la società, in cui l ’ind ividuo prevale sul la col let t ività e la costruzione del presente prevale sul la speranza per un futuro migl iore.
Pov ertà ed esclusione sociale: questa non è una carat terist ica
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3.6 DICOTOMIA PUBBLICO PRIVATO
I nte r v ent o d i Tod o p o r l a P ra xi s e P h : To d o por la P r a x is , Sin E sta do ht tp :/ / www.to do po r l a pr a xi s .es /?p= 1 1 7
presentare i carat teri sopra descrit t i, è anche carat terizzata da una popolazione impaurita, sospet tosa e sfiduciata nei confront i del l ’esterno. I cont inui tentat ivi d i demol izione del le abitazioni e la mancata accettazione d i questa real tà da parte dei municipi di rappresentanza, hanno estremizzato il privato, non lasciando spazio a interazioni al d i fuori del nucleo famigl iare. Lo si vede mol to bene sempl icemente camminando per la Cañada Real Gal iana, le abitazioni non presentano punt i d i contat to con la strada, ovvero con lo spazi pubbl ico, neppure con le abitazione dei vicini; ogni parcel la è l imitata da al t i muri d i recinzione, che spesso si concludono con vetri rot t i per imped ire a chiunque d i scavalcarl i. La strada è spesso deserta, le persone la at traversano ma non la ut il izzano come spazio per le loro interazioni. Esiste una scarsa cura del la strada, i rifiut i vengono quot id ianamente abbandonat i al d i fuori del le parcel le, ritenendo che prima o poi qualcuno provvederà al la loro rimozione. Non esistono spazi in
L’urbanist ica del XX secolo, ovvero l ’ep oca del dominio del traffico motorizzato, dello sviluppo di forme d i telecomunicazioni sempre più intel l igent i, d i model l i sempre più basat i sul consumo e soprat tut to relazionandosi con d imensioni del l e cit tà sempre in aumento, ci ha abituat i al la d icotomia net ta tra lo spazio pubbl ico e privato: lo spazio pubbl ico è mantenuto dal la cit tà ed è d i tut t i, lo spazio privato è del singolo, d i sua responsabil ità e non ci insegna a cogl iere le sfumature d i quest i due concet t i. Le cit tà del XXI secolo, che nascono spontaneamente, quind i senza pianificazione urbanist ica, in situazioni d i emergenza a causa del progressivo e cont inuo aumento del la popolazione tendono a risolvere solo il bisogno primario del l ’abitare, quind i del privato, senza pensare a luoghi in cui far nascere la comunità. Sono quind i carat terizzate da una forte ind ividual ità, dove il singolo prevale su tut to il network d i relazioni che potrebbero nascere tra gl i abitant i in modo generare una vera e propria strut tura urbana. La Cañada Real Gal iana, ol tre a
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non aver problemi legislat ivi) che potessero favorire interazioni tra le persone. Quest i intervent i hanno avuto esit i sicuramente posit ivi, rappresentano certamente un primo passo per fare emergere il concet to del le interazioni social i: richiamare le persone, farle col laborare, conquistare la loro fiducia in qualcuno o qualcosa. Esiste tut tavia la piena consapevolezza che finché non si creeranno i presuppost i per il pieno coinvolgimento del le amministrazioni comunal i, quest i pur nobil i tentat ivi siano dest inat i a rimanere tal i, lasciando d i fat to il problema d i cui sopra irrisol to. Vari gruppi d i architet t i volontari, come Todo por la praxis e Arquitectos sin fronteras, hanno preso a cuore questa situazione, cercando di provvedere al la costruzione, con l ’aiuto del la comunità stessa, di piccole strut ture (temporanee, in modo da non aver problemi legislat ivi) che potessero favorire interazioni tra le persone. Quest i intervent i hanno avuto esit i sicuramente posit ivi, rappresentano certamente un primo passo per fare emergere il concet to del le interazioni social i: richiamare le persone, farle col laborare, conquistare la loro fiducia in qualcuno o qualcosa. Esiste tut tavia la piena consapevolezza che finché non si creeranno i presuppost i per il pieno coinvolgimento del le amministrazioni comunal i, quest i pur nobil i tentat ivi siano dest inat i a rimanere tal i, lasciando d i fat to il problema d i cui sopra irrisol to.
grado d i at tr arre persone, d i coinvolgerle, nel la Cañada Real Gal iana non esiste il concet to d i pubbl ico. Gl i abitant i sono costrut tori del presente e non riescono a vedere al d i là del giorno successivo.
Ph : Tod o p or l a P ra x i s , S i n E s ta d o
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“Ter r i t or i al d ep t h i s m e a s u re d b y t h e n umb er of b ourd a ry cro s s i n g n e e d e d to m ove f rom t he o u te r s p a c e to t h e i n ner m ost t er r i t or y ” . N. J. Hab r a k en,19 9 8
Vari gruppi d i architet t i volontari, come Todo por la praxis e Arquitectos sin fronteras, hanno preso a cuore questa situazione, cercando di provvedere al la costruzione, con l ’aiuto del la comunità stessa, di piccole strut ture (temporanee, in modo da
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In te r v ent o d i Tod o p o r l a P ra x i s
I nte r vent o d i Zul o a rk , co l l a b o ra z i o n e d i Ba s ur a ma, Todo p o r l a p ra x i s e al u nni d el l a ET SA M
I nterv ento d i Todo por la P r a x is
In te vent o d i A rq u i te c to s s i n fro n te ra s
I nterv ento d i Todo por la P r a x is
“Se non è a l suo p ri m o v i a g g i o l ’ u o m o s a già che le cit tà come questa ha nno un ro vesc i o: b ast a p e rco rre re u n s e m i c e rc h i o e si a v rà in v ista la f a ccia na scosta d i Mo ri ana, una d i ste s a d i l a m i e ra a rru g g i n i ta , tela d i sa cco, a ssi irte d i chiod i, tubi neri d i fu l i g g i ne, muc c h i d i b a ra t to l i , m u ri c i e ch i con scrit te st inte, tela i d i sed ie spa gl ia te, co rde b uone sol o p e r i m p i c ca rs i a u n tra v e ma rcio. D a u na p a r t e al l ’ a l tra l a c i t tà s e m b ra c o n t inui in prospet t iv a mol t ipl ica ndo il suo reper t or i o d ’i m m a g i n i : i n v e ce n o n h a s p e s sore, consiste solo in un drit to e in un ro vesc i o, c om e un f o g l i o d i c a rta , c o n u n a f igura d i qua e una d i là , che non possono stacc a r si né g ua rda rs i . ” Le ci t t à e g l i oc c h i , I ta l o Ca l v i n o
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INTERPRETAZIONE DELL’OUTPUT: VERSO UNA PROPOSTA PROGETTUALE parte II
4 un’unita’ frammentata
trasport i pubbl ici, supermercato, ospedale…). Il set tore 6, invece, rappresenta una real tà a se stante, che dovrebbe sicuramente subire gl i intervent i più drast ici, ed è la primaria fonte d i st igmat izzazione del la Cañada Real Gal iana. Questo territorio ol tre ad essere l ’ul t imo trat to occupato, che quind i ospita le situazioni più crit iche d i povertà e d i emarginazione sociale, risul ta d i scarsa vivibil ità a causa del la presenza d i una grande d iscarica, che emet te quot id ianamente grand i quant ità d i gas tossici. Queste carat terist iche hanno favorito in quest ’area fenomeni d i violenza, criminal ità e traffico d i droga. Rispondendo l ’intera area a cond izioni d i informal ità, il carat tere che cond ividono è la quasi totale assenza d i aree ded icate ad at t ività d iverse dal l ’abitare. Non son previst i spazi comunitari, dove passare il tempo e nei qual i potersi ident ificare aumentando, in questo modo, il tono fortemente ind ividual ista del la popolazione.Appare quind i evidente che, nonostante il fat to che tut t i i set tori present ino alcune problemat iche comuni, le soluzioni dei problema debbano prevedere percorsi d iversi. Una situazione interessante e da approfond ire può risul tare quel la del set tore 5 e la sua relazione con il municipio confinante d i Rivas Vacia-Madrid (in part icolar modo con la parte d i Covibar). Le due “cit tà” confinano ma non si incontrano a causa d i una barriera fisica e d i una “pol it ica” che l i mantengono separat i.
La Cañada Real Gal iana, è già stato più vol te ripetuto, rappresenta una real tà certamente mol to frammentata. Risul ta quind i necessario abbandonare questa concezione d i unità per promuovere un’ident ità per ogni singolo set tore e, conseguentemente, proporre azioni specifiche che possano rappresentare opportunità vere per la popolazione e per il luogo. Anal izzando separatamente i vari set tori, problemat iche, necessità, potenzial ità, popolazione locale, futuro imminente da un punto d i vista pol it ico-amministrat ivo, sono emerse situazioni completamente d ifferent i. I set tori 1,2 e 3, d i più ant ica fondazione, possono essere considerat i come unità d ist inte e presentano un carat tere fortemente rad icato, da un punto d i vista fisico e sociale, nel comune d i Coslada. Come già descrit to nei paragrafi precedent i, non presentano situazioni d i emergenza. I set tori 4 e 5 presentano carat terist iche simil i se si considerano la popolazione, la bassa qual ità abitat iva, la confusione amministrat iva (il territorio è d iviso da un confine invi sibile ed incerto tra il territorio del comune d i Madrid e quel lo del comune di Rivas VaciaMadrid) e la forte problemat ica d i emarginazione sociale. Dal punto d i vista territoriale, tut tavia, il set tore 5 presenta una enorme potenzial ità che, purtroppo, non interessa il set tore 4. Infat t i, il set tore 5 confina d iret tamente con il centro abitato, Rivas VaciaMadrid, che può fornire un facile accesso ai servizi primari d i cui una comunità ha bisogno (scuola,
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5 verso una nuova comunita’
5.1 RIVALITA’ TRA SETTORE 5 E RIVAS-VACIA MADRID del territorio del set tore 5 venne occupato da nuove costruzioni, un bar, un centro sociale ed un centro municipale, per gl i abitant i d i Rivas Vacia-Madrid. Si è stabil ito così un tacito accordo che prevedeva il blocco del le demol izioni, in quanto la demol izioni del le abitazioni del set tore 5 avrebbe impl icato la demol izione anche del le sopracitate costruzioni d i Rivas Vacia-Madrid. Questa tregua ha permesso lo stabil irsi d i una relazione tra le due comunità, senza tut tavia cancel lare il pregiud izio nei confront i del territorio e degl i abitant i del la Cañada Real Gal iana. Queste due real tà, che appaiono così d iverse e contrastant i, presentano anche alcune carat terist iche comuni, che possono rappresentare il punto d i partenza per una proposta d i azione che funga da connet tore. Infat t i, anche Rivas VaciaMadrid si sviluppa e presenta tut te le carat terist iche del la “cit tà dormitorio”. Anche Rivas Vacia-Madrid presenta solo abitazioni, parcheggi e strade deserte. Inol tre, la popolazione d i Rivas Vacia-Madrid, come del resto quel la del la Cañada Real Gal iana, è in generale mol to giovane. Esisterebbero pertanto i presuppost i per la costruzione d i un unico centro, interrompendo per questo trat to la l inearità del la Cañada Real Gal iana, el iminando le barriere (fisiche e social i), generando connessioni e creando spazi comuni per dar vita ad un nuovo unico organismo urbano nel la quale tut ta la popolazione potrebbe ident ificarsi.
La barriera che d ivide queste due real tà è facilmente percepibile quando si passeggia per l ’area: è fi sica quind i la ved i, è sociale quind i la sent i, è pol it ica quind i sembra non voler cambiare.
V i sta sat el l i t are de l co n f i n e n e t to tra R i vas Va c i a- Mad r i d e l a Ca ñ a d a R e a l Gal i a na
Test imonianze d iret te degl i abitant i raccontano le sofferenze dei cont inui confl it t i, del la loro non accet tazione da parte d i coloro che l i avrebbero dovut i rappresentare. “ Queremos recuperar esta zona como un espacio verde y públ ico abierto al d isfrute de la ciudadanía”, ha affermato l ’ex sindaco Pilar Rodríguez, si sono verificat i scontri violent i tra pol iziot t i, che quot id ianamente si presentavano con ord inanze d i demol izione d i abitazioni. E’ stat o costruito il cosiddet to “muro de la vergeunza” che chiudeva i pochi col legament i (stret t i “cunicul i”), impedendo così ai bambini d i andare a scuola o al le mamme d i andare al supermercato. Quest ’at teggiamento ost ile si però interrot to nel 2010, quando parte
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5.2 COME GENERARE UN’UNICA COMUNITA’ L’id ent ificazione in un gruppo, ovvero la categorizzazione sociale, rappresenta un lungo processo che porta a un senso d i inclusione/ appartenenza del l ’ind ividuo a qualcosa, che fornisce la base per la costruzione del la propria ident ità sociale (“processo per mezzo del quale un ind ividuo interiorizza una determinata forma d i categorizzazione sociale in modo tale che d ivent i una componente duratura o cont ingente del concet to d i se”, Turner J.C., 1982). L’inclusione dei d iversi set tori del la Canada Real Gal iana in un unico organismo urbano, vivo e consol idato, potrebbero certamente favorire la generazione d i un’unica comunità. Per comunità si intende un insieme d i sogget t i legat i da uno o più fat tori carat terizzant i d i d iversa natura (etnica, territoriale, l inguist ica, rel igiosa, economica, pol it ica ecc.), che l i portano ad interagire tra loro e con i membri d i al tre col let t ività. Trat to carat terist ico d i una comunità è, infat t i, la maturazione da parte dei sogget t i d i una specifica ident ità, l ’acquisizione d i un elevato senso d i appartenenza e la formazione d i rapport i d i sol idarietà. Un forte senso d i com unità è associato ad un aumentato benessere, al la percezione del la sicurezza, partecipazione negl i affari comuni e nel la responsabil ità civica. Nei giorni nostri, il progresso tecnologico e la global izzazione, tendono a far sparire i l imit i geografici che definiscono le comunità. Pertanto, la scarsa percezione di comunità che carat terizza aree specifiche, come quel le in ogget to, deve essere
affrontata at traverso processi che al imentano lo sviluppo d i interazioni social i. Lo spazio pubbl ico, inteso nel più autent ico dei suoi significat i, e non in quel lo che ha assunto in epoca contemporanea, rappresenta il punto d i partenza per generare questo processo (Bertani B. & Maret t i M.,2006).
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6 le citta’ dormitorio
6.1 COS’E’ PUBBLICO?
UNO
SPAZIO
P l aza d e l a c eb a d a , M a d ri d “…Ci ò c he l e c om u n i tà o d i e r n e c o n t i n u a n o a cond iv idere è sosta nzia lmente lo spa zio pubb l i c o, i l uog h i i n cu i i m e m b ri d e l l a co m unità possono incontra rsi e rela ziona rsi ed i n ul t i m a a na l i s i ri c o n o s c e rs i c o m e co m unità . Lo spa zio pubbl ico non solo è un patri m oni o i nd i sp e n s a b i l e p e r l e co m u n i tà d i un luogo, senza il qua le non potrebbe esi st ere né i nc on tro n é s o ci a l i z z a z i o n e , e s so è a nche un luogo ricco d i signif ica t i si mbol i c i c he t r a sc e n d o n o g l i a s p e t t i m e ra m e nte f unziona l i. La comunità si ident if ica e si ri c onosc e nei su o i s p a z i c o l l e t t i v i e q u e s t i ul t imi son spesso il simbolo e l ’ imma gine del l a c omuni t à st e s s a ” . Fera G ., 20 08
L’uomo ha sempre sent ito il bisogno d i cond ivisione, d i social izzazione, d i vivere la cit t à. La vita pubbl ica è in costante cambiamento. Non esiste un’età del l ’oro del lo spazio pubbl ico, esso è sempre stato uno spazio problemat ico, confl it tuale, poco pianificato ma senz’al tro con moment i d i tregua. E’ in quest i moment i che si ricorda questo come un luogo del l ’incontro e del l ’indagine, del lo stare insieme e degl i accad iment i, senza nessuna final ità, nemmeno quel la del consumo. La genesi del lo spazio pubbl ico contemporaneo, al contrario d i ciò che si possa pensare ha a che fare con un processo d i pacificazione, desert ificazione degl i accad iment i e cont inuo e sot t ile cambiamento del le relazioni social i che vi prosperano.
Nel la trad izione del le cit tà europee, la piazza ha avuto un ruolo centrale nel l ’ident ificare lo spazio pubbl ico per eccel lenza, luogo d i incontro tra persone d i qualunque cond izione sociale, dove si svolgeva lo scambio d i beni (il mercato), si celebravano le funzioni civil i e rel igiose, dove si affacciavano gl i ed ifici principal i del potere temporale e rel igioso (il palazzo del governo, la chiesa, il tribunale). Nel la piazza i singol i ind ividui resident i in un luogo si riconoscevano come membri d i una comunità e si confrontavano pubbl icamente nel l ’affermazione dei d irit t i e doveri d i cit tad inanza. Quando si pensa ad uno spazio pubbl ico, a vol te, si tende ad ideal izzarlo. Lo si vorrebbe pacificato, accessibile a tut t i,
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privo d i pericol i e d i accad iment i, control lato e sicuro. Ma così si perde l ’essenza del lo spazio pubbl ico che sempre ha oscil lato tra confl it to e tregua, tra d iversità e confronto. La pacificazione è avvenuta at trav erso due passaggi. Il primo è stato quel lo d i final izzare la presenza nel lo spazio pubbl ico verso il consumo ed il secondo quel lo del la messa in sicurezza at tr averso la sua privat izzazione. Il tempo d ’incontro nel lo spazio pubbl ico è sempre più final izzato al mercato, lo stare insieme privo d i final ità, ind icat ivo d i un forte senso comunitario, tende così a scomparire. Il tempo d ’incontro nel lo spazio pubbl ico è sempre più final izzato al mercato, lo stare insieme privo d i final ità, ind icat ivo d i un forte senso comunitario, tende così a scomparire. Bast i pensare che gl i spazi pubbl ici più usat i at tualmente sono gl i sho pping mal ls, che d i fat to sono responsabil i del la d istruzione del le cit tà. Prerogat iva d i uno spazio pubbl ico è la presenza d i una fol la, una fol la compat ta e at t iva, ora questa fol la è stata resa innocua da una sug gest ione mai vista prima per il “fet icismo del le merci”.
Ovvero le fol le non sono più ind irizzate da persone e idee, ma da ogget t i in cui vi è incorporata la possibil ità d i riprist inare la propria ind ividual ità in mezzo agl i al tri. Lo spazio pubbl ico conte mporaneo quindi non garantisce più la socialità spontanea, dove per social ità spontanea intend iamo le relazioni social i e forme d i associazione che si generano fuori control lo e che tendono al l ’appropriazione gratuita e lud ica del lo spazio urbano. Anche lo sviluppo del le telecomunicazioni negl i ul t imi anni ha prodot to un graduale processo di decentramento di at t ività, che in precedenza radunavano persone intorno a luoghi social i. Infat t i, oggi, nel le cit tà le ret i telemat iche permet tono d i ricevere comodamente a casa e fruire privatamente d i ciò che prima richiedeva uno spostamento fisico, depotenziando ul teriormente i luoghi central i del la cit tà (e.g. in passato il pozzo era insieme luogo di approvvigionamento del l ’acqua e luogo d i incontro e social izzazione per il vicinato).
Fake fest en t om a t i n a , p ro g e t to d i P KMN a rc hi t e c tu re s , M a ta d e ro , Mad r i d
Pozzo a gra doni situa to nel v il la ggio d i Abha neri v icino a Ja ipur nel lo sta to ind ia no del R a ja st ha n
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L’obiet t ivo è quind i quel lo d i tornare a ri-abitare la cit tà e a col t ivare l ’affermazione del d irit to al la cit tà. La proget tazione è lo strumento at traverso il quale si da interpretazione e forma al le potenzial ità d i uno spazio, se ne ind ividuano gl i utent i, l i si coinvolge nel suo processo d i formazione e trasformazione nel tempo, si rendono gl i utent i consapevol i del l ’agire e formare uno spazio. Pensare d i lasciare uno spazio pubbl ico non basta, bisogna sapere in che modo at t ivarlo, la quot id ianità è il concet to fondamentale: ci vuole qualcosa, d i definito ma anche d i impreved ibile, che succeda con ritmo giornal iero e che d ia ragione d i esistere ad uno spazio. Lo spazio pubbl ico deve dare un senso unitario a due ent ità: ind ividuo e col let t ività. Il programma d ’intervento deve garantire, oltre a una configurazione spaziale, una prefigurazione del l e relazioni “espressioni del plural ismo del l ’art icolazione e del l a variabil ità del le formazioni social i in gra do d i accogl iere d iverse prat iche” d ivenendo d isposit ivo at t ivo per uno spazio instabile che si accende e si spegne d i usi e persone. Ma la vita pubbl ica è in costante cambiamento, le abitud ini e la quot id ianità del le persone sono d ifficil i da prevedere, soprat tut to nel caso d i una società in cui la cond ivisione e l ’ident ità comunitaria d iventano concet t i totalmente sconosciut i. Si avverte quind i la necessità d i centrare la riflessione e le prat iche su quegl i spazi ord inari in cui è possibile l ’at t ivazione in forme mol tepl ici d i
relazioni social i, definizioni progressive e provvisorie e a ridefinizioni successive (H. Lebfre, sociologo ed urbanista francese, definisce gl i spazi pubbl ici come “modes of organizat ion at various scales t hat l ink expressions, at tract ions and repulsions, changes and amalgamat ions, t hat affects urban residents and t heir social interact ions”). Spazi plural i rispet to al significato che possono assumere e al le prat iche che sono in grado d i ospitare, spazi che lascino spazio al l ’impreved ibil ità del l ’uso, spazi ricchi d i opportunità interessat i al la d iversità del le esperienze, d iversità degl i at tori (Baima L. et al. 2015).
E spa cio de pa z, proget to d i P K MN a rchit ect ures e P ICO es t udio, Pinto Sa l ina s, Ca ra ca s, Venezuela
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6.2 L’ASSENZA DI SPAZI PUBBLICI
perenne confl it to che non ha mai lasciato spazio al confronto. Le due aree nascono come zone interamente residenzial i, dove non sono previste at t ività ricreat ive o commercial i. Sostanzialmente sono due “città dormitorio” ed è proprio per questa ragione che sono ancora lontani da superare i confl it t i social i e generare un’unica comunità. Per questa ragione l ’intervento prevede la creazione d i uno spazio pubbl ico unico, in modo da favorire il confronto tra gl i at tori, ma che al lo stesso tempo preveda una varietà d i spazi e at t ività in modo che ogni utente possa trovare il luogo che lo rappresent i. Tal i spazi, comunque, rappresentano soprat tut to luoghi urbani che devono sodd isfare una parte del la domanda d i tempo l ibero e d i aggregazione sociale, che va ad integrare d iverse t ipologie d i at t ività che, facendo riferimento a quanto afferma J.Gehl in “Life Between build ings”, possono essere d ist inte in necessarie, opzional i e social i. Le at t ività necessarie sono quel le che vengono svol te quot id ianamente, a prescindere dal le cond izioni meteorologiche o dal la qual ità del l ’ambiente circostante. Le at t ività opzional i, invece, sono quel le at t ività favorite o incent ivate dal le cond izioni di contesto, carat terizzandosi come at t ività l iberamente scel te, opzional i appunto. Le at t ività social i, infine, si riferiscono a quel le at t ività che pure si svolgono negl i spazi
Nel XX secolo la convergenza tra fenomeni social i ed economici d irompent i come l ’industrial izzazione e le conseguent i massicce migrazioni dal le campagne, l ’uso speculat ivo dei suol i urbani e l ’avvento del l ’automobile, hanno mod ificato i criteri d i costruzione del le cit tà riducendo la qual ità degl i spazi pubbl ici. L’idea d i spazio pubbl ico coincide spesso con quel la d i vuoto, ma nel lo stesso tempo se ne d istacca. Il vuoto è il negat ivo del pieno e insieme un posit ivo esso stesso. Anal izzando le ragioni del la riscoperta del tema del lo spazio pubbl ico, va det to che essa deriva da d iversi fat tori, come l ’esigenza d i dotare le grand i periferie metropol itane d i spazi conformi, nei qual i potessero svolgersi alcune at t ività col let t ive. Un al tro mot ivo d i questa rinascita di interesse consiste nel la mod ificazione che le abitud ini degl i abitant i del la cit tà hanno subito negl i ul t imi anni. Il tempo l ibero aumenta e con esso l ’esigenza che gl i insed iament i aument ino le loro prestazioni. Lo spazio pubbl ico si carica così d i ul teriori funzioni. Le persone sono spontaneamente ispi rate e at trat te da at t ività e dal la presenza d i al tre persone, “people come were people are” d icono in Scand inavia. Il proget to si pone l ’obiet t ivo d i generare una comunità unica tra il Set tore 5 del la Canada Real Gal iana e Rivas Covibar, due comunità confinant i, totalmente eterogenee (cul tura, ceto sociale, trad izioni, pol it ica interna), in un
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ma che sono essenzialmente vol te al l ’aggregazione sociale. È evidente che la qual ità e l ’at trat t ività d i t al i spazi d ipendono dal l ’intreccio e dal la combinazione d i queste d iverse at t ività. Come afferma lo stesso Gehl: “la vita tra gl i ed ifici non è solo flusso pedonale (...)” ma comprende “l ’intero spet tro d i at t ività”. imma gini tra t te da l la tra smissione telev isiv a rtv e: front er a s invis ible h t t p : / / w w w. r t v e . e s / t e l e v i s i o n / 2 0 1 1 0 7 0 4 / f ro n t e r a - i n v i s i b l e / 445438. s h t m l
Fo tog r a fi a c he r a p p re s e n ta u n o s p a z i o d i i nc ont ro t r a b a m b i n i a ri d o s s o del l ’aut ost r a d a M -5 0
Ph: Todo por la P r a x is , Sin E sta do
h t t p : / / w w w. t o d o p o r l a p r a x i s . e s / ? p = 117
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PROPOSTA PROGETTUALE parte III
7 inquadramento territoriale
7.1 STATO DI FATTO
Prima d i entrare nel lo specifico del l ’ambito proget tuale occorre anal izzare la posizione del l ’area d ’intervento ed il ruolo che questa assume nel le d inamiche del circondario. Rivas Vacia-Madrid rappresenta la set t ima municipal ità più ricca d i tut ta Spagna. Nasce nel 1980, con una popolazione d i poco più d i 500 persone, che nel tempo è aumentata portandosi agl i at tual i 80.000 abitant i. La zona a d iret to contat to con il set tore 5 del la Cañada Real Gal iana è Covibar, “ cooperat iva obrera de vivienda barata”, creata su idea d i Armando Rodríguez Val l ina nel 1978. Si compone d i 4.500 residenze, in blocchi d i 3-4 piani, con il piano terra spesso ded icato ad at t ività commercial i. Covibar rappresenta l ’unica parte d i tut ta Rivas VaciaMadrid priva d i abitazioni unifamigl iari con piscina. L’aspet to d i Rivas Vacia-Madrid che subito emerge è rappresentato dal la completa assenza d i un tentat ivo d i creazione d i spazi pubbl ici, rendendo così impossibile l ’at tribuzione d i un nome al le cose o d i d ifferenziare uno spazio da un al tro. E’ un model lo d i cit tà che si è evoluta troppo rapidamente, che non prevede una strut tura urbana capace d i generare comunità. Anzi, al contrario, promuove uno st ile d i vita completamente d ipendente dal l ’ut il izzo del l ’auto e da al tri centri urbani l imitrofi. L’area d ’intervento è situata a sol i 15 km dal la Puerta del sol, nucleo carat terist ico del centro d i Madrid, e gode d i buone vie d i comunicazione. La parte d i Covibar è raggiungibile in auto da Madrid
tramite l ’autostrada A-3 prendendo la prima uscita dopo l ’incrocio con la M-50, che entra d iret tamente nel l ’Avenida de Covibar. Esistono invece più opzioni per raggiungere la parte più a sud d i Rivas VaciaMadrid tramite l ’autostrada M-30, M-40, M-45, M-50 e la strada secondaria M-203, che la col lega a Coslada, San Fernando de Henares e al d istret to madrileno d i V icalvaro. I trasport i pubbl ici, at tualmente present i nel la sola parte d i Rivas Vacia-Madrid, non sono col legat i al tessuto urbano del la Cañada Real Gal iana, ma sono mol tepl ici e col legano l ’area con Madrid (l inea interurbana 331, 332, 333, 334, N301 e N302), con Arganda del Rey e Morata de Tajuña (l inea interurbana 330 e 336), con Vald ilecha (l inea urbana 313) e con Valdelaguna e Chinchón (l inea interurbana 337). Il tessuto urbano d i Rivas Covibar è anche lambito dal la l inea metropol itana 9, Rivas Urbanizaciones. Dal punto d i vista del la viabil ità, l ’area d ’intervento è circondata nel lato nord-est da un’autostrada ad al to scorrimento, la M-50, mentre tut te le al tre strade che la at traversano sono a moderato/ basso scorrimento. Non esiste una viabil ità ciclabile o pedonale.
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7.2 ANALISI DEI PIENI, VUOTI, SPAZI APERTI E PRINCIPALI ATTIVITA’ DELL’AREA Nel la parte d i Rivas Vacia-Madrid, invece, è possibile trovare tut t i i servizi d i prima necessità, supermercat i, due scuole di formazione primaria, una chiesa cat tol ica, un centro sport ivo, bar, e ristorant i. Purtroppo, però, il senso d i d ipendenza dal la “grande cit tà” ha portato al la d iminuzione del numero d i queste at t ività ed al loro sempre minore successo. Una grande potenzial ità di quest ’area è rappresentata dal fat to che la stessa è circondata nel lato nord da un paesaggio naturale di al ta qual ità, in part icolare da un ul iveto quasi totalmente incontaminato. Tra i parchi più important i e d i maggiori d imensioni del l ’area merita menzione il “Parque de Asturias”, che si trova nel lato sud ed offre anche varie at t ività lud iche.
Gl i ed ifici, quasi esclusivamente residenzial i, presentano cond izioni totalmente d ifferent i. Le al te palazzine di Rivas Covibar, separate l ’una dal l ’al tra da strade e spazi verd i, si contrappongono notevolmente al le abitazione del la Cañada Real Gal iana, note come “casas bajas”. Questa separazione è accentuata dagl i al t i muri che circondano le parcel le e dal la totale d ifferenza e separazione del l a trama urbana (cit tà l ineare vs cit tà d iffusa). Tut to questo non ha fat to al tro che promuovere l ’idea del l a Cañada Real Gal iana come una sorta d i buco nero urbano, qualcosa da scansare ed ignorare, che talvol ta fa paura e crea un muro tra due part i del la cit tà che al triment i potrebbero interagire con cont inuità. L’area, come è stat o più vol te sot tol ineato, è quasi interamente residenziale. Nel tessuto urbano del la Cañada Real Gal iana, non vi è alcun t ipo d i servizio, ad eccezione d i una moschea, del la casita (spazio autocostruito dal la comunità con l ’aiuto d i Architet t i Senza Front iere) e d i un piccolo chiosco.
Ul iv eto
Pa rque de Asturia s
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autostrada M-50
analisi del sito di intervento SERVIZI 1. scuola elementare Mario Benedetti 2. scuola elementare El Olivar 3.centro sportivo El Olivar 4. piscine pubbliche El Covibar 5. chiesa San Maximiliano Maria Kolbe 6. moschea 7. centro commerciale Covibar 8. supermercato Picabo 9. bar/ristorante Aranda 10. ristorante El Rincon de Santiago 11. La Casita, spazio autogestito costruito da volontari di ASF 12. Asociacion vecinales, settore 5 13. Chiosco uliveto
spazi verdi viste privilegiate rumore 12
passaggio di trasporti pubblici fermata dei trasporti pubblici (autobus linea interurbana 311, 331 e metro linea 9) muro di separazione Rivas VaciaMadrid e Ca単ada Real Galiana
3
accesso diretto esclusivamente pedonale (interruzione puntuale del muro)
4
13
11 9
circolazione carrabile Rivas Vacia-Madrid circalazione carrabile Ca単ada Real Galiana muro di separazione Rivas Vacia-Madrid e Ca単ada Real Galiana autostrada M-50 76
ca単ada real
1
strada principale
4
10
metro Rivas 6
7
2
8
parco di asturias
77
400 parcheggi
7.3 POPOLAZIONE ABI TATIVA
E
DENSITA’
GENERE
ETNIA
ETA’
ARABA
62%
38%
7 - 25
33%
26 - 65
< 65
48%
32%
21%
0-6
SPAGNOLA
58%
8% GITANA
10%
I dat i r i p or t a t i r a p p re s e n ta n o u n a s t i m a d el la med ia tra i da t i ra ccol t i da l comune d i R i va s Vac i a - Ma d ri d ( p o rz i o n e Co v i b a r) e da l l ’ ul t imo censimento eff et tua to nel se t tore 5 d el l a C a ñ a d a R e a l Ga l i a n a , d a l l ’ a s s ocia zione d i v olonta ri Cruz R oja nel 2012
La popolazione d i Rivas Covibar, invece, si aggira at torno a 10.000 abitant i, l ’etnia maggioritaria è quel la spagnola d i ceto sociale med io al t o . Ad una prima anal isi potrebbe sembrare che queste due real tà non abbiano nul la in comune, il che potrebbe spiegare il mot ivo per cui questa integrazione non è mai avvenuta. Anal izzando i dat i più specifici del la popolazione, ciò che appare mol to interessante e che risul ta subito evidente è l ’età med ia d i entrambe le popolazioni. L’età med ia del la Cañada Real Gal iana, infat t i, è d i 25 anni (41% da 0 a 18 anni, 56% da 18 a 65 anni e solo il 3% maggiori d i 65 anni), conseguenza del le trad izioni e cul tura del la popolazione che promuove matrimoni in età mol to giovane, famigl ie numerose e il ritorno nel la terra nat ia una vol ta conclusa la vita lavorat iva. Anche l ’età med ia del la popolazione d i Rivas Vacia-Madrid è mol to giovane, 34 anni, dato mol to strano per il lusso del la maggioranza del le abitazioni.
Per anal izzare la popolazione si renderà necessario ancora una vol ta sot tol ineare la net ta d ist inzione tra le due real tà. Nel la Cañada Real Gal iana, in mancanza del riconoscimento amministrat ivo del l ’ insed iamento, non si conosce il numero effet t ivo degl i abitant i. Sono stat i effet tuat i vari tentat ivi d i censimento (non ufficial i) da parte d i ONG che però non hanno mai riportato risul tat i chiari e precisi. Infat t i, parte del la popolazione si rifiutava d i essere censita, e, essendo l ’area sot to la guida d i municipi d ifferent i, ed in mancanza d i l inee d i confine definite, risul tava prat icamente impossibile ot t enere informazioni affidabil i. In generale, tut tavia, si st ima che la popolazione totale del la Cañada Real Gal iana sia d i circa 30.000 persone, ed in part icolare quel la del set tore 5 d i 2.200 persone. L’etnia maggioritaria è quel la magrebina, formando un vero e proprio “quart iere arabo”, con minoranze spagnole e gitane spagnole.
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8 progetto urbano
Nel la Cañada Real Gal iana, sia a causa del la sua informal ità che del la precarietà del tessuto stradale, non sono previst i trasport i pubbl ici (è add irit tura vietato il passaggio dei taxi). Rivas Vacia-Madrid, al contrario, è efficientemente servita, il trasporto pubbl ico, autobus (l inea interurbana 331, 333, 334) e metropol itana (l inea 9, Rivas Urbanizaciones), col lega questo centro con Madrid e con al tri centri l imitrofi.
L’area d i proget to appare oggi come una vera propria frat tura urbana; viene vista come la trama sconnessa, da ricomporre e riequil ibrare at traverso un nuovo tessuto urbano. Di fronte al la frammentazione originaria, dovuta al la funzione iniziale del la Cañada Real Gal iana, cont inuata ed incent ivata dai pregiud izi nei confront i d i questo territorio. Essendo l ’obiet t ivo quel lo d i generare un unico tessuto urbano che possa dare vita al quart iere, si è posto il problema d i come risanare una frat tura d i tale ent ità. Il punto d i partenza è stato quel lo d i offrire il più possibile cont inuità fra l e d iverse trame che lambiscono l ’area, qual i la trama urbana del la Cañada Real Gal iana e quel la d i Rivas Covibar: siamo d i fronte al confronto d iret to tra una “cit tà l ineare” e una “cit tà d iffusa”. Le uniche connessioni present i at tualmente sono cinque: quat tro pedonal i (non sono real i vie pedonal i, ma stret t i cunicul i d i meno 1 metro d i larghezza, circondate da muri d i 3 metri) ed una sola carrabile in prossimità del confine tra il set tore 4 e 5 (al l ’al tezza del col legio Mario Benedet t i).
Foto che ra ppresenta il muro d i sepa ra zione tra R iv a s e set tore 5. Q uesto muro, lungo 2km presenta solo 5 piccole interruzioni
La completa separazione tra “cit tà” e “cit tà informale” è una situazione normale. Le cit tà si espandono a tal punto che si creano quart ieri informal i che non hanno modo d i raggiungere la cit tà, e quind i si isolano e si escludono dal resto del le d inamiche social i. Questo è il caso, per esempio, d i Medel l ín, cit tà colombina, dove l ’80% del la popolazione globale vive in cond izioni d i informal ità, che in poco più d i 20 anni è passata da essere un simbolo per i narcotrafficant i (era la patria del noto Pablo Escobar) ad un esempio d i rigenerazione urbana.
79
In questa frammentazione, il d isegno complessivo del proget to di basa essenzialmente sugl i accessi ed sul le connessioni. V iene ricreata la trama mancante che si va ad insinuare nel territorio come un fluido, offrendo cont inuità fra gl i spazi e nuove aperture visual i. Si vuole connet tere il tessuto urbanist ico d i Rivas Vacia-Madrid con quel lo del set tore 5 del la Cañada Real, generando nuovi col legament i e potenziando quel le esistent i. Si genera in questo modo una nuova rete stradale tra le varie part i permet tendo così lo sviluppo spontaneo di nuovi percorsi pedonal i e dei mezzi d i trasporto pubbl ici e privat i. Sarà prevista quind i un’infrastrut tura stradale a loop che circoscrive il nuovo centro e verranno potenziate le strade anche in corrispondenza del lot to d i intervento architet tonico (che verrà introdot to nel paragrafo successivo) permet tendo il col legamento d iret to Rivas VaciaMadrid ed il set tore 5. Questo t ipo d ’intervento, decisamente poco invasivo, ha volutamente mantenuto l ’ident ità urbana singola dei due centri, che però si ritrovano unit i e compat tat i da un sistema d i connessioni infrastrut tural i che cancel la ogni t ipo d i gerarchia e barriera. Gl i obiet t ivi che si sono post i seguono una logica di valorizzazione del l ’esistente, adeguandone le carat terist iche ad uno spirito moderno di connessione e cond ivisione, al la base del la proposta architet tonica.
L’architet to Gustavo Restrepo, pioniere d i questa iniziat iva, fece vari proget t i d i agopuntura urbana tra le varie periferie per garant ire la presenza di infrastrut ture pubbl iche, d i cui il più famoso fu sicuramente una scala mobile che unisce le periferie più lontane (che si sviluppavano nel la montagna) al centro del la cit tà. Questo intervento non è da considerare solo come un’infrastrut tura capace d i generare connessioni tra centro e periferie, ma anche e soprat tut to come un’opportunità.
“E st e f ue un p ro y e c to s o s te n i b l e art i c ul ad o en v a ri o s f re n te s d o n d e n o so l o se rec up er a n z o n a s , o s e a rt i cu l a n si ste mas d e t r a n s p o rte p ú b l i co , s i n o que l levamos oportunidades y bienestar para q ue p or ej e m p l o l a g e n te l l e g u e a sus c asa s más f á ci l m e n te a tra v é s de l as esc al er a s e l é ctri ca s , l o s n i ñ o s j ó venes y ad ul t os p u e d a n co n s tru i rs e pers onal y c ul t ura l m e n te a tra v é s d e l as 1 0 b i b l i ot ec a s co n s tru i d a s ” . Gustavo Rest rep o
Integrare quind i i due tessut i urbani può essere un primo passo, e anche ind ispensabile per generare una “cit tà compat ta”, totalmente democrat ica, senza esclusioni o d ifferenziazioni, che favorisce uno sviluppo e crescita urbana in densità piut tosto che in estensione.
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SETTORE 4
SETTORE 6
MADRID CENTRO
SETTORE 5
RIVAS VACIA MADRID
RIVAS COVIBAR situazione attuale CITTA’ LINEARE VS CITTA’ DIFFUSA SETTORE 4 MADRID CENTRO SETTORE 6
RIVAS VACIA MADRID
situazione futura CITTA’ COMPATTA “T he c omp ac t c i t y -wi t h d e v e l o p m e n t g ro u ped a round publ ic tra nsport, wa l king a nd cycl ing - i s t he on l y e n v i ro n m e n ta l l y s u s ta i n a ble f rom city. H owev er f or popula t ion densi t i es t o i nc re a s e a n d f o r wa l k i n g a n d cy cl ing to be widesprea d, a city must i ncrea se t he q uan t i ty a n d q u a l i ty o f we l l -pla nned publ ic spa ces t ha t a re huma n in scal e , sust a i na b l e , h e a l t h y, s a f e a n d l i v e l y…” R o ger s R., i nt rod u z i o n e d i Ci ty f o r p e o p l e , 2010 L’u ni c a for ma d i s v i l u p p o s o n o l e ci t tà co m pa t te, ben col lega te e ben proget ta te, ci t tà d el vi v ere, de l l a v o ra re e d e l l o s v a g o , in cui pov eri e ricchi coesistono f ia nco a fi anc o, senza g h e t t i . L e co s e p i ù i n te re s sa nt i a cca dono qua ndo c’ è un insieme d i per sone e a t t i v i tà ra d u n a te i n s p a z i f l e ssibil i. E d if ici e spa zi pubbl ici possono favor i re l ’i nc l usi o n e s o ci a l e e p o s s o n o i n f o ndere benessere negl i utent i del la cit tà . Un ind i c a t ore d el l a q u a l i tà d e l l a v i ta i n u n a cit tà è la qua l ità dei suoi spa zi pubbl ici che p ossono a p p o rta re v i ta l i tà ” R o ger s R., 20 10
81
progetto urbano
area di intervento
82
83
9 progetto architettonico
9.1 SCELTA INT ERVENTO
DEL
LOTTO
DI
9.2 PROCESSO GENERATIVO
L’obiet t ivo del l ’intervento è quel lo d i abbat tere la barriera esistente e d i creare uno spazio pubbl ico rappresentat ivo per il nuovo centro (Rivas Covibar e set tore 5), che funga da catal izzatore per generare un’unica comunità. “Publ ic space has become a plat form upon which social partecipat ion is being renegot iated and new ideas of community are being constructed and tested” (trat to dagl i at t i del Simposio “THE CITY AS A SPHERE FOR ACTION” As part of t he Ost hang Project Architektursommer Rhein-Main 2014. ht tp://raumlabor.net/city/). Il proget to si propone la creazione d i un luogo che favorisca il d ibat t ito ed il confronto tra due real tà eterogenee, al fine d i farlo d iventare un luogo ident itario, un luogo per le persone. “La cit tà è una magnifica invenzione del l ’uomo, non a caso cit tà e civil tà in ital iano sono la stessa cosa. La cit tà è fat ta da un mix d i funzioni economiche, ma è anche fat ta da tant i luoghi in cui la gente si ritrova, i luoghi del convivere, è proprio questo il miracolo del la cit tà. Le periferie non prevedono quest i luoghi e per questo sono desert i effet t ivi” (Piano R., 2014). E’ stata usata la strategia d i met tere al centro del proget to un common ground (concet to da considerare sia dal punto d i vista concet tuale che fisico), che invit i le d iversità a cond ividere e a confrontarsi, passo ind ispensabile per la creazione d i una sola comunità. Il trat tamento del la superficie (ogget to di d isputa e causa del la cond izione at tuale del la Canada Real Gal iana e del confl it to tra le due comunità) d iventerà quind i fondamentale per
Il lot to in cui è previsto l ’intervento architet tonico è ubicato tra l ’Avenida de Covibar e la Cañada Real, ed è stato scel to per le seg uent i carat terist iche: posizione centrale, che interessa sia il settore 5 della Cañada Real che Rivas Covibar; unica zona del settore 5 in cui non è p resente una barriera fisica tra la Cañada e Rivas; unica area frequentata da entrambe le comunità (principalmente da bambini e ragazzi); Al l ’interno d i quest ’area, al lo stato at tuale, sono col locate le seguent i strut ture d idat t iche-ricreazional i: centro Sportivo El Olivar (4.000mq); scuola Elementare El Olivar (3.000 mq); “ asociaciones de vecinos” del set tore 5 Canada (1.000 mq), la sola ist ituzione, non ufficiale, a cui fanno riferimento gl i abitant i del set tore 5; Il lot to è d i forma sostanzialmente ret tangolare (90 X 170 m per un totale d i 16.000mq); la parte sud-est è quasi totalmente pianeggiante, mentre spostandosi verso nordovest è presente un d isl ivel lo d i circa 3 m.
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VARIETA’
at tuare gl i obiet t ivi propost i. L’idea è che la superficie possa d iventare specchio del la varietà umana (valorizzando la mul t icul tural ità presente), creando le cond izioni aff inché tut t i gl i at tori possano trovare il proprio spazio ed al lo stesso tempo favorendo il confronto tra queste d iversità social i. Per fare in modo che uno spazio pubbl ico funzioni, però, bisogna immaginare la presenza d i una fol la, variegata e vitale. Lo st ile d i vita, le abitud ini e la quot id ianità del le persone son d ifficil i da prevedere soprat tut to in una società in cui la cond ivisione e la vita pubbl ica sono concet t i totalmente sconosciut i. Si propone, q uind i, uno spazio invitante e confortevole che lasci però l ’impreved ibil ità del l ’uso, uno spazio ricco d i opportunità, interessato al la d iversità del le esperienze, d iversità degl i at tori e ai cambiament i, nel la percezione e nel l ’uso che essi determinano. Si prevede un common ground totalmente aperto ed accessibile che assicuri una buona interazione tra spazio pubbl ico e vita pubbl ica. Un aspet to fondamentale da considerare è relat ivo agl i spazi creat i che, pur d ifferenziat i tra loro, non devono produrre alcun t ipo d i gerarchia, che potrebbe innescare controversie tra le persone e quind i accentuare una d ivisione, piut tosto che un’unione.
CONFRONTO
C OMMON GROUND
Il proget to architet tonico non crea, quind i, esclusivamente una presenza d i t ipo fisico, ma permet te e definisce le modal ità d i interazione con la comunità
85
CONDIVISIONE DI SPAZIO E ATTIVITA’
9.3 GENERAZIONE DELLA FORMA ARCHITETTONI CA
1
LOTTO DI INTERVENTO SUPERFICIE 90X170 m
La ricerca del la forma più idonea a rispondere a queste esigenze ha preso esord io proprio dal tentat ivo d i generare un’infrastrut tura che appartenesse a tut t i, che non generasse contrast i, ma unione. Una forma regolare, priva d i gerarchie d ’ingressi o d i facciate, che trova la d iversificazione degl i spazi e at t ività in qualcosa d i meno apparente, ma d i più sensoriale. Ho quind i considerato tut ta la superficie del lot to d ivisa da una grigl ia d i punt i, le cui l inee guida sono riprese dal contesto d i intervento, e con l ’aiuto d i Gra sshopper, un software di model lazione algoritmica per la generazione ed il control lo d i forme complesse, ne ho gest ito la posizione lungo l ’asse z. In questo modo, dopo numerosi tentat ivi, ho ot tenuto una superficie varia, ma cont inua, i cui spazi sono d ifferenziat i unicamente da cambi d i l ivel lo e non da barriere fisiche. Il piano terra d iventerà un reale spazio pubbl ico, l ibero e permeabile, che potrà ospitare una varietà d i at tori e d i at t ività (alcune espl icite, al tre indot te dal lo spazio ed al tre lasciate al la totale impreved ibil ità), e presentare occasioni d i incontro, ozio e gioco su cui imperniare una parte importante del le at t ività cit tad ine. La variazione al t imetrica del la superficie permet te anche la creazione spontanea d i spazial ità chiuse, dando la possibil ità d i incrementare la varietà d i iniziat ive a sostegno del benessere d i coloro che usufruiranno del luogo. Al tre at t ività che dovranno necessariamente trovare spazio nel l ’area saranno quel le già
2
DIVISIONE DELLA SUPERFICIE IN UNA GRIGLIA DI 180 PUNTI Z=0
3
VARIAZIONE DELLA POSIZIONE DEI PUNTI LUNGO L’ASSE Z -3.50 < Z < 6.50
4
WEAVERBIRD’S CUTMULL CLARK SUBDIVISION Level 3 Smooth nacked edges 0
5
TAGLIO DELLA MESH IN PROSSIMITA’ DEI PUNTI DI MAGGIORE ALTEZZA
6
OFFSET DI 1.50 m SUPERFICIE FINALE
PI A N O T ERRA
86
1
LOTTO DI INTERVENTO SUPERFICIE 90X170 m
esistent i (scuola elementare, centro sport ivo, uffici municipal i) rivisitate però in modo da poter ospitare programmi funzional i più flessibil i che at traggano una maggiore varietà d i utent i. Sarà previsto quind i un piano terra (l ’intera superficie) come spazio pubbl ico at t ivo, funzionale e aperto a tut t i, ed un secondo piano con at t ività più specifiche. Questa d ist inzione tra piano terra e primo piano in alcuni punt i è net ta, mentre in al tri la superficie del piano terra si incontrerà con quel la del primo piano e in questo modo la d ivisone tra i due piani scomparirà, generando una circolazione più fluida.Il primo piano funge da “recinto” del l ’area, circonda il perimetro del lot to senza generare una gerarchia d i facciate (decisione strategica per non creare confl it t i d i appartenenza), lasciando invece un vuoto al l ’interno, in modo da permet tere la costante visibil ità del le at t ività in tut to lo spazio. La visibil ità è permessa anche dal la presenza d i numerosi cort i interne, d i d imensioni variabil i, che garant iscono un cont inuo contat to tra i due piani. Dal piano al to è sempre garant ita la visione del l ’intorno, potendo quind i apprezzare l ’immenso e selvaggio ul iveto nel la parte del la Canada Real Gal iana e il parco d i Asturias dal la parte d i Rivas Covibar. In nessuno dei due piani sono previst i muri d ivisori; ogni area fornisce uno spazio per svolgere d iverse at t ività e può fungere anche da passaggio per arrivare ad un’al tra area. Sarà proprio la variazione al t imetrica del le superfici a generare zone d iverse ad ibite a usi d iversi.
2
DIVISIONE DELLA SUPERFICIE IN UNA GRIGLIA DI 180 PUNTI Z = 10
3
VARIAZIONE DELLA POSIZIONE DEI PUNTI LUNGO L’ASSE Z 6.50 < Z < 12.50
4
WEAVERBIRD’S CUTMULL CLARK SUBDIVISION Level 3 Smooth nacked edges 0
5
TAGLIO DELLA MESH LUNGO LE LINEE DELLA GRIGLIA
6
OFFSET DI 1.50 m SUPERFICIE FINALE
PRI MO PI AN O
87
1. LOTTO DI INTERVENTO
masterplan
0
50
100
150
200
88
2. GRIGLIA RIPRESA
DAL CONTESTO
3. RISULTATO FINALE
89
9.4 SPAZIALITA’ INTERNA
chiuso e spazio aperto. Tut te le sezioni hanno un col legamento con il piano terra. Gl i spazi interni mantengono una relazione con ciò che accade fuori: dal cl ima e dal le carat terist iche del le stagioni, al le luci del le d iverse ore del la giornata, ai suoni e ai rumori. Come gl i spazi interni anche quel l i esterni sono stat i proget tat i per offrire al le persone st imol i per at t ività motorie, sensorial i e soprat tut to social i. Il proget to del lo spazio aperto è inteso come importante elemento d i qual ità, percepibile dal l ’interno, dai corridoi e dal le stanze, at traverso grand i facciatevetrate che si aprono su tut t i i lat i del l ’ed ificio. Si vuole creare un senso d i sintonia e famigl iarità con tut t i gl i spazi, ind ipendentemente dal t ipo d i at tore. Anche le zone d i connessione sono proget tate per essere, non solo at traversate, ma vissute con curiosità e piacere. Lungo i percorsi si trovano spazi, a vol te ampi, opportunità d i gioco e d i relazione, element i trasparent i per guardare verso l ’esterno e per permet tere la completa visibil ità del le at t ività interne. Le principal i dest inazioni d ’uso previste al l ’interno sono: scuola elementare, centro sport ivo ed uffici municipal i, at t ività che richiamino sogget t i mol to d iversi e che nel la concezione trad izionale non hanno nul la in comune. I programmi funzional i sono invece stat i concepit i con usi aggiunt ivi/ complementari, lasciando sempre massima flessibil ità in modo che non vi sia mai una d ivisione net ta tra d i essi.
Per la gest ione degl i spazi generat i dal l ’architet tura, si parte dal la considerazione che essa non è unicamente un involucro fisico, ma uno spazio pensato per le persone, uno spazio educat ivo, psicologico e cul turale insieme. “La prima prova che esist iamo è che occupiamo uno spazio” scri veva Le Corbusier. Uno “spazio pensato” in senso pedagogico, dove, nel la sua art icolazione interna ed esterna nul la è casuale, un proget to secondo cui questo spazio d iventa il L UOGO, suggeritore d i azioni, pensieri, interpretazioni ed emozioni. La q ual ità del lo spazio è un aspet to centrale del rapporto con le persone. Il messaggio che ognuno di noi riceve dal l ’ambiente fisico influenza i nostri comportament i social i e cognit ivi. Uno spazio ha la capacità d i generare con le persone un legame affet t ivo ed emot ivo mol to intenso. Per proget tare è necessario che si incontrino e d ialoghino d iscipl ine d iverse: l ’architet tura, la pedagogia, la psicologia, la sociologia e l ’antropologia. La qual ità degl i spazi d ipende dal modo in cui quest i “saperi” ries cono ad interagire, producendo contest i ambiental i che tengano conto d i mol tepl ici aspet t i col legat i al la crescita del le persone, come pure d i al tri fat tori propriamente architet tonici, come la forma degl i spazi, la loro organizzazione, l ’insieme del le percezioni sensorial i legate al la luce, ai colori, al le sonorità, al le suggest ioni tat t il i. E’ sempre mantenuto il d ialogo tra spazio
90
PI A NO T E R R A: PR O G R A M MA CO N DIV IS O
CAFFETTERIA
CAMPI SPORTIVI
PARCO GIOCHI
P RIMO P IAN O: P ROGRAMMA SP ECIFICO
BIBLIOTECA E SALE STUDIO
NEGOZI
CENTRO ESPOSIZIONI
AUDITORIUM
SKATE PARK
PALESTRA
SCUOLA ELEMENTARE
SPAZI COWORKING
UFFICI MUNICIPALI
“Co nj unc t i on of h e te ro g e n e u s a c t i v i t i e s , m odes of product ion a nd inst itut iona l f orms co n st i t ues hi g hl y m o b i l e a n d p ro v i s i o n a l p ossibil it ies f or how people l iv e a nd ma ke t h i ng s, how t hey u s e u rb a n e n v i ro n m e n t a n d col la bora te wit h one a nd a not her. The spe c i f i c op er at i on s a n d s c o p e s o f t h e s e c o n junct ions a re consta nt ly negot ia ted a nd depend on t he p a rt i cu l a r h i s to ri e s , u n d e s tand igs, networks, sty les a nd incl ina t ions o f t he ac t or s i nvo l v e d ( … . ) . I t i s i m p o rta n t to empa ha size t ha t t hese conjunct ions become c oherent p l a t f o rm f o r s o c i a l tra n sa ct ion a nd l iv el ihood. This process of co n j unc t i ons, w hic h i s c a p a b l e o f g e n e ra t ing socia l composit ions a cross a ra nge o f si ng ul a r c a p a ci ty a n d n e e d s , a n d wh i c h a t tempts to deriv e ma xima l outcomes fro m a mi ni m a l se t o f e l e m e n ts , i s wh a t I c a l l people a s inf ra structure( …) . People a s i nfrast r uc t ure i nd i ca te s re s i d e n ts ’ n e e d s to genera te concrete a cts a nd contexts of so ci a l c ol l ab or at io n i n s c ri b e d wi t h m u l t i p l e ident it ies ra t her t ha n in ov erseeing a nd enfo rc i ng m od ul a te d tra n s a ct i o n s a m o n g d iscrete popula t ions groups” Abdoum a l i q S., 2 0 0 4
91
1560
1460
830
840
560
560
750
1. attivitĂ commerciali 2. attivitĂ sportive 2350
-1.00
3470
50
1560
1460
-0.
0.0 0 0.5 0
830
840
840 560
560
1000
830
2350
3.spogliatoi 4. parcheggio 5. uscita di sicurezza 6. parco giochi 560
3470
1. 50
1. 00
840
17000
1110
50 0.
1000
3400
830 830
0.0 0
560
560 3400
17000
1110
7. centro esposizioni 710
830
0.00
410 560
570 3470
710 410
00 2.
570 3470
0 2.5
3000
0
pianta piano terra
8. caffetteria
3.00
1240
3000
0 3.5
1240
820 820
830
A
830
A
540
570570
580
590 590
580
540
0
5
0
10
5
15
10
20
15
20
92
9000 1470
750
830 420
560
400
600
700
5400 3830
560
830
1730
1780
1800
440
470
560
750
1950
830
B -1.00
pianta primo piano
1560
1460
-0. +2.00
50
0.0 0
1. auditorium 2. sala corsi 3. palestra
0.5 0
260
560
400
700
560
2
420
600
560
750
830
1
830
840
9000 1470
5400
3830
560
830
1780
4. camera proiezioni 5. spogliatoi
1730 1800
440
470
560
750
1950
830
B +1.00
2350 -1.00
-0.
50
0.0 0 0.5 0
840 830
4
1000
2
0 1.5
+1.00
1. 50
1. 00
840 1000
0 1.5
+1.00
560
-1.50
-1.00
- 0 .5 0
560
6
-2.00
00 2.
5
6. parco giochi
830
0.00
5. uscita di sicurezza
0.0 0
830
4
8. ingresso principale 9. spazio di gioco 50 0.
3
4. parcheggio
17000
1110 3400
-2.00
3.spogliatoi
+1.00
3470
560
-1.00
- 0 .5 0
-2.00
6
-1.50
00 2.
5
6. spazi coworking 7. uscita di sicurezza
+1.00
2350
0.0 0
560
2. attivitĂ sportive
560
1
50 0.
1. attivitĂ commerciali
830
840
1. 00
3
1560
+2.00
1460
3470
1. 50
3400
710
830
10. spazio didattico 11. magazzini 0.00
410
560
+1.00
570
00 2.
7
710
3470
7. centro esposizioni
17000
1110
-2.00
7
410
0 2.5
3.00
570
00 2.
3470
3000
0 3.5
0 2.5
8
3.00
3000
1240
8. caffetteria
0 3.5
8
540
570
580
590
590
830
570
14. biblioteca e sala studio
1.50
1.00
0 0.5
1.50
1.00
0 0.5
580
0.00
540
0.00
820
A
1240
12. uffici municipali 13. sala riunioni
820
830
A A
B
B 0
0
93
5
10
15
20
5
10
sezione A-A
94
18. 00
8. 00
0. 00
0. 00
0 0
95
5
5
10
15
1 020
15
20
sezione B-B
1 8 .0 0
2 .5 0
96
1 8 .0 0
0 .0 0
0 0
97
5
5
10
15
1 020
15
20
auditorium
camera proiezioni
palestra
spaccato assonometrico spogliatoi
spazi coworking
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vista isometrica SUD - OVEST
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9.5 SOLUZIONI TECNOLOGICHE E STRUTTURALI Nel la copertura è previsto uno strato verde, t ipologia “tet to verde estensivo” carat terizzato da spessori ridot t i (16 cm), pesi contenut i (115 kg/mq a massima saturazione) e ridotta manutenzione (al contrario del “tet to verde intensivo” carat terizzato da uno spessore minimo del terreno d i almeno 30 cm ed un sovraccarico sul la strut tura d i 400-750 kg/ mq). Il tet to verde ha important i impl icazioni da un punto d i vista urbanist ico; in primo luogo riduce il fenomeno del le “isole d i calore” del le cit tà (“Heat Island Effect”, così viene definito il fenomeno del l ’innalzamento del la temperatura, fino ai 6°, del le aeree urbane rispet to la temperatura del le aree rural i, che nel periodo est ivo può determinare serie conseguenze) ed il loro impiego apporta un vantaggio economico significat ivo nel la gest ione energet ica del l ’ed ificio (un tet to verde consente un risparmio energet ico sul cond izionamento est ivo del 25%) e nel la gest ione globale del le aree urbane. Inol tre, può svolgere anche l ’importante funzione d i regolare il deflusso del le acque piovane, fil trare l ’inquinamento urbano, ridurre il quant itat ivo d i anidride carbonica e la trasmissione dei rumori al l ’interno del l ’ed ificio, aumentare la resistenza termica del la copertura. Si prevede un tappeto verde d i sedum, una pianta carnosa resistente a variazioni di temperatura.
L’organizzazione strut turale del la superficie del piano terra e del primo piano è stata real izzata con solet te piene in calcestruzzo armato d i spessore pari a 1/20 del la luce presente tra gl i appoggi (si aggira intorno a 1,25 m). La copertura piana invece si art icola con una strut tura ret icolare spaziale, rigida e leggera che permet te d i ut il izzare gl i stessi appoggi dei solai. Quest i ul t imi sono co st ituit i da set t i in calcestruzzo ar mato d i 60 cm d i spessore e d i 10 m d i lunghezza, in modo da generare spazial ità 10x10 m che al loro interno possono ospitare funzione d i col legamento vert icale (scale e ascensori, scale d i s icurezza) e d i servizio (toilet te, magazzini, spogl iatoi…). In totale l ’intera strut tura è provvista d i ot to appoggi per p iano con una luce che si aggira intorno ai 20-25 m.
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GEOMETRIA RETTANGOLARE DI PARTENZA
VERTICI FISSI E MOBILI
VARIAZIONE DELLA POSIZIONE DEI VERTICI MOBILI
VERTICI FISSI
SUD
VERTICI MOBILI
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Per fronteggiare nel periodo est ivo i problemi derivant i dal surr iscaldamento del l ’ed ificio at traverso le aperture trasparent i del l ’involucro è stato introdot to un sistema d i schermatura solare che intercet ta la rad iazione solare d iret ta e non ostacola il guadagno solare in inverno. La definizione del l a t ipologia, d imensioni e material i del le schermature solari si correla con le cond izioni cl imat iche e con la rad iazione solare incident e d i t ipo d iret to, d iffuso e riflesso in relazione al la superficie del la vetrata. La t ipologia ut il izzata è un sistema d i pannel l i vert ical i in al luminio. Il colore assegnato ai pannel l i non è unico. I colori predominant i sono 3 , rosso, verde e blu ma il passaggio da uno al l ’al tro non è
OVEST
net to ma graduale. Questo permet te d i generare una d ifferenziazione d i facciata e una local izzazione degl i accessi al l ’area (in prossimità del grad iente d i colore), senza però determinarne una gerarchia.
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l l d imensionamento e la verifica del la funzional ità del sistema è stata permessa grazie al l ’ut il izzo del plug-in del software Grasshopper, Ladybug + Honeybee. Per permet tere d i ot tenere dat i corret t i sul percorso solare e la rad iazione solare incidente è stato necessario importare il EnergyPlus Weat her files (.EPW) che cont iene le carat terist iche precise del luogo d i intervento (come lat itud ine e longitud ine del luogo d i Madrid: lat.40,2 e long. -3,4), in modo da poter stud iare il cambiamento d inamico del l ’irraggiamento sul le facciate, in relazione al periodo del l ’anno e al l ’orario del la giornata. Dovendo anal izzare l ’esposizione del le facciate al le rad iazioni solari, è stato scel to d i concentrarsi sui quat tro giorni più crit ici del l ’anno:
not turna. Il 21 Dicembre la massima intensità del la rad iazione solare raggiunge 80 Wh/mq, mentre il 21 Giugno la massima intensità del la rad iazione solare raggiunge 500 Wh/mq. Agl i equinozi d i primavera e d ’autunno la massima intensità del la rad iazione solare raggiunge i 400 Wh/mq. Per lo stud io del l ’irraggiamento sul le facciate è stato condot to sudd ividendo le quat tro facciate in una grigl ia d i 2x2 m. In questo modo è stato possibile ricavare un risul tato puntuale del valore del l ’irraggiamento che è stato ut il izzato per lo stud io dei pannel l i. Nel le pagine seguent i è riportata l ’anal isi del l ’irragiamento che è stata condot ta come sopra esposto, in quat tro giorno del l ’anno al le ore 12:00
solstizio d’inverno, giorno in cui il Sole raggiunge lungo l ’ecl it t ica il punto d i decl inazione minima e il lumina per meno ore il nostro pianeta; solstizio d’estate, giorno in cui il Sole raggiunge lungo l ’ecl it t ica il punto d i decl inazione massima e il lumina per più ore il nostro pianeta; equinozio d’autunno; equinozio di primavera; Agl i equinozi, l ’asse d i rotazione terrestre si trova perpend icolare al la d irezione dei raggi solari e quind i, in ogni punto del pianeta dove il Sole superi l ’orizzonte, la durata d iurna è uguale a quel la
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Cal c ol o d el l a r a d i a z i o n e s o l a re s u l l e 4 f a ccia te v iene l â&#x20AC;&#x2122;o mb reg g i a ment o ch e g l i e d i f i c i l i m i tro f i f a nno su d i esse
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eff et tua to
considendo
equinozio di primavera: 20 marzo ore 12:00 1. senza schermatura solare
2. con schermatura solare
RADIATION ANALYSIS
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solstizio dâ&#x20AC;&#x2122;estate: 21 giugno ore 12:00 1. senza schermatura solare
2. con schermatura solare
RADIATION ANALYSIS
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equinozio dâ&#x20AC;&#x2122;autunno: 23 settembre ore 12:00 1. senza schermatura solare
2. con schermatura solare
RADIATION ANALYSIS
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solstizio dâ&#x20AC;&#x2122;inverno: 21 dicembre ore 12:00 1. senza schermatura solare
2. con schermatura solare
RADIATION ANALYSIS
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dettaglio
1. vegetazione sedum 2. terreno 3. drenaggio perimetrale 4. strato filtrante 5. elementi drenanti 6. strato antiradice 7. isolamento termico 8. barriera al vapore 9. soletta in calcestruzzo 10. lamiera grecata 11. reticolare spaziale 12. controsoffitto
13. pavimento 14. soletta piena in calcestruzzo armato
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1. lastra metallica a L 2. scarpa metallica 3. profilo in alluminio 4. carter in alluminio 5. facciata doppio vetro 6. pannello di facciata
1. pavimento mobile 2. cerniera 3. alfen 4. lastra metallica a L 5. facciata doppio vetro 6. profilo in alluminio
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realizzazione del plastico
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conclusioni
Questa esperienza mi ha portato a considerare la proget tazione non solo per il risul tato meramente architet tonico che si può raggiungere, ma anche e soprat tut to, per l ’impat to sociale e comunitario che può avere sul le persone. Il risul tato formale ed il successo del l ’architet tura non possono quind i prescindere da una conoscenza approfond ita del luogo d i intervento (con le sue carat terist iche geografiche, storiche, potenzial ità, vulnerabil ità…), da una conoscenza del singolo ind ividuo, e del l ’insieme d i ind ividui, interpretandone, in chiave professionale, i desideri ed i bisogni, per dare loro nuove opportunità. La Canada Real d i Madrid è una del le tante cit tà informal i, che certamente rappresentano una del le grand i emergenze del futuro. Gl i aspet t i problemat ici d i queste cit tà informal i sono mol tepl ici ed in larga parte riconducibil i al l ’isolamento sociale e fisico degl i abitant i, spesso abbandonat i e d iment icat i nel la totale assenza d i servizi minimi essenzial i. Nel la mia tesi ho cercato d i sviluppare una strategia d i intervento che por tasse al l ’annul lamento del l ’at tuale separazione net ta esistent e tra cit tà formale e cit tà informale. Nel lo specifico, ho proposto la riorganizzazione del la rete stradale per rompere l ’isolamento del la Cañada Real d i Madrid ed anche previsto la costruzione d i uno spazio pubbl ico che rappresent i un luogo in grado d i sodd isfare la domanda d i tempo l ibero e d i aggregazione sociale degl i abitant i del la cit tà formale ed informale. Questo proget to è stato sviluppato con lo scopo d i proporre al la comunità un segnale d i cambiamento, l ’idea d i uno spazio per tut t i, dove non esistesse quel d irit to d i proprietà, fonte primaria d i controversie tra i singol i e tra quest i e le Amministrazioni. Il proget to rappresenta un primo passo per far nascere una comunità, per creare una vita pubbl ica, at tualmente inesistente, che ha paura d i uscire al lo scoperto, ma che rappresenta il d irit to d i ognuno d i noi. Il tentat ivo d i creare una comunità rappresenta una grande opportunità che la cit tà dove si vive può dare, che risvegl ia il senso d i appartenenza a qualcosa e quind i st imola la volontà dei singol i a mantenerlo in vita e migl iorarlo.
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â&#x20AC;&#x153;La seguridad, la prosperidad y el capital social de una comunidad no dependen tanto de sus barrios ejemplares, como de que no sean tan diferentes de ellos sus barrios no tan ejemplaresâ&#x20AC;? Andres Jaque
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RINGRAZIAMENTI
Mi ritrovo a scrivere quest i ringraziament i sul treno del le 6:36 Pesaro – Bologna, dopo una not te in bianco passata a preparare quel la che, speriamo, sarà l ’ul t ima revisione del la mia carriera universitaria. Vorrei iniziare con il riconoscere l ’apporto fondamentale che i Professori con cui ho col laborato, hanno avuto nel la stesura ed art icolazione d i questo mio elaborato. Vorrei cont inuare ringraziando la mia famigl ia, tut ta la mia famigl ia certo, ma soprat tut to i miei genitori, dei genitori che hanno trasformato in d iscesa tut to ciò che per me poteva rappresentare una sal ita, dei genitori che mi hanno sempre appoggiato insegnandomi a fare le “scel te” con responsabil ità e maturità, quel le “scel te” che, nonostante tut to, non penso d i rimpiangere. Ringrazio i miei fratel l i, che contribuiscono a fare del la nostra famigl ia quel la famigl ia d i cui non posso non andare fiera. Grazie a i miei amici d i Urbino, quegl i amici d i sempre e per sempre. Grazie al la mia famigl ia d i Lisbona, d i Calçada Ribeiro Santos 3, una famigl ia con la quale ho cond iviso quel lo che, senza dubbio, resterà l ’anno più incred ibile ed ind iment icabile del la mia vita, persone che in poco tempo son entrate dentro d i me e che co n certezza ci resteranno per sempre. Grazie a “casa bel la dura”, ai coinquil ini vecchi, nuovi, e a tut t i quel l i d i passaggio, a quel la casa che senza alcun dubbio mi ha visto nei miei moment i peggiori, a una casa che cont inuo a sent ir mia anche se non lo è, e, purtroppo, non lo sarà mai più. Grazie a i PKMN, a quel lo che hanno saputo trasmet termi ed insegnarmi. Grazie a loro, non solo come team, d i certo il più incred ibile d i tut t i i team, ma anche e soprat tut to a ciò che ogni singolo, Rocio, Carmelo, David e Kike, è riuscito a darmi, al la spontaneirà e leggerezza con cui l ’hanno fat to. Tut t i insieme sono stat i una parentesi fondamentale del la mia vita, un model lo da imitare, ed io l i porterò per sempre nel cuore. E un grazie speciale a Carol, un’amica incontrata per caso nel momento e nel posto giusto, compagna d i interessi, d i aspirazioni, ma anche compagna d i d ivert imento, che ha reso ancora più ind iment icabile la mia vita a Madrid.
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Grazie “al le al tre”, a quel le amiche che forse, anzi sicuramente, sono state il regalo più grande che l ’università potesse darmi. L’”od io” che si trasforma in “amore”, sempl ici pomeriggi d i stud io che si trasformano in infinite cene a confessarci storie, a ridere del le incomprensioni e mezze verità raccontate fino al giorno prima. Al le nostre reclusioni, al le spese per 10 giorni d i verdure e t isane snel lent i e… ad Ambra Angiol ini, che ha sicuramente contribuito a farci superare i moment i più duri. Ma un r ingraziamento speciale non posso che farlo ad una d i loro, al punto d i riferimento d i quest i miei anni, ad una amica che non mi ha mai lasciato sola, che mi ha giud icata quando avevo bisogno d i essere giud icata, ma che mi ha anche consolata, che ha sopportato in silenzio ogni mio sbalzo d ’umore, e che, nonostante gl i scarsi risul tat i, ha sempre cercato d i calmare ogni mia ansia. L’amica con cui riesco ad essere p iù me stessa in assoluto. Un’amica che sa ascol tare... Grazie a tut t i gl i al tri che in un modo o nel l ’al tro sono stat i parte d i questo mio percorso, in part icolare quel l i, e sono tant i, che non si son t irat i ind ietro nel l ’aiutarmi in quest ’ul t imo periodo, fondamental i aiut i che non posso d iment icare… ed un grazie part icolare a quel Federico, la giusta spal la nel periodo d i maggior stress, insicurezze e sol itud ine del la mia vita fino ad ora, una persona che, anche se fino a qualche mese fa non avrei nemmeno lontanamente immaginato, è stato un personaggio fondamentale per questa mia tesi e soprat tut to, è stato un vero amico. Grazie a nche ad Alessandro, al la sua incred ibile capacità d i tranquil l izzarmi, al suo esserci sempre e comunque al l ’interno del la mia vita, al nostro rapporto, che seppur mol to cambiato, al la fine non cambia mai. E al la domanda: ritornassi ind ietro rifarest i la stessa scel ta? Io risponderei senza nemmeno pensarci SI. Perché anche se in alcuni moment i questa facol tà ci ha al ienato totalmente, ci ha imped ito d i condurre una vita normale facendoci trascorrere intere set t imane chiuse in una casa in pigiama senza lavarsi i capel l i dormendo 3 ore a not te o a fare chiusura nel le bibl ioteche senza nemmeno la pausa pranzo, a passare un semestre intero sognando la not te d i non svegl iarsiin tempo il mat t ino seguente ed uscire così dal percorso virtuoso, t i da qualcosa che nessuna al tra facol tà t i può dare e che nessun al tro, al d i fuori d i noi, può capire. Ci fa cond ividere situazioni e moment i che creano un legame profondo ed unico al quale poi non puoi più fare a meno.
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Eâ&#x20AC;&#x2122; un percorso lungo e d ifficile e sembra non finire mai, ma a quanto pare sembra che il mio sia finito, sono fel ice, ma mi scende una lacrima.
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Fine
Te s i d i L a u r e a i n Architettura e Composizione Architettonica III Alma Mater Studiorum UniversitĂ degli studi di Bologna Scuola di Ingegneria e Architettura Corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura Relatore Prof. Alessio Erioli Correlatori: Prof. Francesco Fulvi Prof. Luis Basabe Montalvo Anno Accademico 2014-2015