INNESTI OROGRAFICI Progetto di riqualificazione dell’Ex-Centrale Termoelettrica di Freixo Porto - Portogallo
A.A. 2015-2016_Università degli Studi di Ferrara_Dipartimento di Architettura_
Elena Guidetti (matr. 107569)
INDICE
A.A. 2016-2017 Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura Laboratorio di Sintesi Finale A_Progettazione Architettonica Elena Guidetti matr. 108579 Prof. Arch. Alessandro Massarente
ABSTRACT
Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro
INTRODUZIONE
Prof. Rui Braz Afonso
SEZIONE I : ANALISI E RICERCA
SEZIONE II : STRATEGIA E PROGETTO
Cap 1. PORTO: TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
Cap 4. SUGGESTIONI URBANE
(Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara)
(Faculdade de Arquitectura do Porto, FAUP)
(Faculdade de Arquitectura do Porto, FAUP)
Arch. Alberto Verde
(Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara)
1.1 Introduzione alla città di Porto
4.1 Scenari in trasformazione
1.2 Porto: tra granito ed acqua
4.2 Un progetto fluido: co-working e co-housing
1.3 L’industria sulle rive del Douro
4.3 Casi studio: tra Italia e Portogallo
Cap 2. CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO 2.1 Inquadramento territoriale ed evoluzione infrastrutturale 2.2 Dismissione industriale e urban-recycling
Cap 5. SVILUPPI PROGETTUALI 5.1 Esaltare i valore intrinseci 5.2 L’Officina Creativa di Freixo 5.3 Tavole e plastico finali
2.3 Strumenti urbanistici e prospettive di sviluppo Cap 3. LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
CONCLUSIONI
3.1 Freixo: storia di una produzione energetica 3.2 Il nucleo industriale dell’Ex-Centrale
FONTI
Termoelétrica di Freixo 3.3 Prospettive di intervento
ALLEGATI
ABSTRACT
Ai lacerti di città, che si caratterizzano come vuoti urbani, svuotati di identità, urge riconoscere un valore intrinseco: paesistico, urbano, sociale e di memoria. Si può, nell’era post-industiale, convertire la produzione di materia in generazione di idee? Riconoscendo l’orografia di un luogo come caratteristica da preservare, non dissimile da un manufatto architettonico, è possibile sviluppare un progetto che ne preservi ed esalti la conformazione? La cultura può essere la forma d’energia del nostro secolo? Indubbiamente sì. Investire sul territorio, mediante lo sviluppo e la creatività, è la strada da percorrere in un tempo di crisi, e l’architettura stessa non può esimersi da ciò: occorre ripensare il contributo che essa può apportare a questa epoca. La scelta del tema è strettamente correlata agli intenti della ricerca di questa tesi: Porto è una città dal paesaggio unico, che sta subendo una repentina trasformazione in questi anni, pur abbondando di abitazioni abbandonate ed edifici in rovina, si sta sviluppando in essa una forte spinta verso il turismo. L’intervento si configura come scintilla di trasformazione di una delle aree più degradate della città: l’area dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo.
PAROLE CHIAVE OROGRAFIA, INNESTI, RIQUALIFICAZIONE URBANA, RECUPERO POST-INDUSTRIALE, VUOTO, PAESAGGIO, LUNGOFIUME, VALORI INATTESI, CENTRALE TERMOELETTRICA DI FREIXO, DISLIVELLO, MURI, CENTRO CULTURALE
La ricerca si pone l’obiettivo di configurare un’architettura che si innesti nel paesaggio, che tratti l’edificio post-industriale, portatore di una memoria collettiva, come parte integrante di quel territorio, al pari di un albero o di una pietra, esaltando il valore intrinseco del luogo, l’orografia del terreno e le quinte di muri che lo scandiscono. Convertire uno spazio che nasce e si configura per la produzione di energia, in un motore di benessere e in un sistema catalizzatore per un quartiere degradato, utilizzando gli stessi elementi di valore che esso stesso, inconsapevolmente, possiede.
RINGRAZIAMENTI
Un primo ringraziamento va ai relatori e correlatori di questa tesi, divisi tra il Dipartimento di Architettura di Ferrara e la Faculdade de Arquitectura do Porto, il Professor Alessandro Massarente, il Professor Helder Casal Ribeiro, il Professor Rui Braz Afonso e l’Architetto Alberto Verde, che hanno pazientemente seguito ed indirizzato il mio lavoro di ricerca, andando oltre ai loro obblighi specifici, e prendendo a cuore il mio progetto. Un ringraziamento alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto ed aiutato in questi anni di studio, permettendomi di realizzare ciò che volevo sia in ambito accademico che di esperienza di vita. Un altro doveroso ringraziamento va a tutti quelli che mi hanno aiutato a reperire il materiale della mia tesi: alla EDP e al CACE, che mi hanno dato libero accesso al sito di progetto e agli archivi, alla Camera Municipale di Porto, che mi ha fornito una sostanziale parte della cartografia. Un grazie alla Faculdade de Arquitectura do Porto, che in molteplici sue figure mi ha messo a disposizione tutte le risorse che possedeva, e al Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara e ai suoi docenti, che mi hanno formato in questi cinque anni di studio, non facendomi mancare lo stimolo a conoscere ed approfondire il mio interesse nell’architettura. Un ringraziamento particolare va a tutti gli amici: a quelli di una vita, che non mi hanno mai fatto mancare l’affetto e il supporto necessario per non perdermi d’animo, e a quelli incontrati sulla via, ma non per questo meno preziosi, sparsi per tutta Europa, che mi hanno sostenuto, consigliato, ed ispirato, spesso senza nemmeno accorgersene.
INTRODUZIONE La ricerca, realizzata nell’ambito della Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura, si pone l’obiettivo di indagare una possibilità di utilizzo attivo di un patrimonio dismesso che ad oggi rappresenta una parte consistente delle periferie italiane ed europee. Il caso studio è stato individuato nella città di Porto, in Portogallo, ed in loco è stata svolto, durante 6 mesi di permanenza, una parte del lavoro di ricerca e di progetto. L’ubicazione ha aperto inaspettate possibilità di indagine, rapportando la tematica di ricerca alle condizioni specifiche del sito, all’unicità del paesaggio della città di Porto e all’approccio progettuale portoghese. Tutto il lavoro di ricerca è improntato alla risoluzione del quesito: quale destino per una centrale di produzione dell’energia dismessa? L’architettura oggi può offrire una valida alternativa alla totale demolizione, alla zonizzazione speculativa: dimostrando che il caso particolare della Centrale Termoelettrica di Freixo presenta valori urbani ed architettonici intrinseci, non legati semplicemente all’edificio come manufatto, è possibile affermare che il patrimonio industriale possa presentare valori qualitativamente analoghi. Ripercorrendo una casistica di esperienze reali, e fornendo un progetto concreto per l’area oggetto di indagine, si vuole dimostrare che un futuro di fucina creativa e di servizio pubblico, per aree sottoposte a così grandi pressioni immobiliari, è doveroso oltre che possibile. La tesi si struttura in due parti fondamentali: un primo momento di analisi - territoriale, urbanistica, storica e sociale - volta a carpire necessità, problematiche e potenzialità dell’area partendo dalla città e arrivando al sito di progetto, e un secondo momento di progetto urbano ed architettonico, partendo dalla scala del quartiere arrivando sino a quella del singolo edificio.
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA Capitolo 1.1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
CAP 1 PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
1.1 INTRODUZIONE ALLA CITTÀ DI PORTO “In definitiva Porto , per fare onore al proprio nome, è prima di tutto quest’ampia insenatura aperta verso il fiume, ma che solo dal fiume si vede, oppure il viaggiatore, da strette imboccature chiuse da muretti, può affacciarsi all’aria aperta e avere la sensazione che Porto sia Ribeira. Il pendio è ricoperto di case, le case disegnano via, e, siccome il suolo è tutto granito su granito, il viaggiatore ha l’impressione di percorrere sentieri di montagna. Ma il fiume arriva fin quassù...” José Saramago, Viaggio in Portogallo1
La città di Porto incarna un’atmosfera suggestiva, con scorci e panorami incredibili. La città si snoda sulla sponda a nord del fiume Douro, a circa cinque km dall’oceano Atlantico e con i suoi duecentotrentamila e trecento abitanti è seconda solo alla capitale del Portogallo Lisbona1. Collegata all’antistante Vila Nova de Gaia da ben sei ponti, che ne fanno un caso unico in Europa. Passeggiando sul Ponte Luis I si può immediatamente constatare il crescendo dell’orografia del terreno, che sale in una vertiginosa climax dalla sponda del fiume: la città si estende ad anfiteatro su due alture granitiche. Il [I.01] nucleo antico si è sviluppato ad anelli concentrici ma seguendo un reticolo irregolare, [I.02] l’espansione della città avviene in diverse fasi ma si intensifica a partire dalla metà del Settecento, in seguito all’abbattimento delle mura e all’avvio di un nuovo progetto urban istico I.01] Vista della città di Porto dal fiume Douro 10
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
da Boavista fino al Castello do Queijo: questa arteria
[I.02] Anteplano Geral de Urbanização da Cidde do Porto
cui prese parte l’architetto italiano Nicola Nasoni. Le origini di Sempre Leale e Invicta risalgono all’insediamento pre-romano, dove oggi sorge la Cattedrale si trovava il castrum novum de Portucale, che gli storici identificano con Porto. A partire dalla conquista dalla penisola da parte dei Romani, la regione ha assistito a profondi cambiamenti e la città è cresciuta nella zona di Ribeira. La Provincia portoghese, il cui nome deriva dal toponimo Portucale, nasce in seguito, da un dono del re Alfonso VI alla figlia Teresa e ad Enrico di Borgogna. A quel tempo, la città di Porto era il Morro da Sé, circondato da una cerchia di mura. Si trattava dunque di un insediamento originario di tipo bipolare2. Volendo ripercorrere brevemente le tappe fondamentali dello sviluppo della città, è possibile individuare sei fasi successive: 1) lo sviluppo 12
urbano policentrico (dal secolo XII al secolo XIV), 2) la formazione dell’interno della città fortificata (dal secolo XV al XVI), 3) la trasposizione e l’inizio dell’espansione urbana fuori dalle mura (dal secolo XVII alla prima metà del secolo XVIII), 4) trasformazione urbana almadina, 5) il trionfo liberale e la rivoluzione industriale3. All’inizio del 1800, Porto è ancora una città rivolta e legata esclusivamente al fiume, situazione confermata pienamente dal rafforzamento dei collegamenti nord-sud e della sistemazione di tutto il molo e dell’area della Ribeira. Tuttavia a seguito delle invasioni francesi, tra il 1807 e il 1813, e la grande guerra civile, tra il ’32 e il ’34, appare evidente l’importanza strategica del legame con la costa atlantica. Il primo intervento che incarna questa nuova consapevolezza è il prolungamento dell’Avenida
diventerà l’asse principale di tutto lo sviluppo ottocentesco della città, che privilegerà, dunque, l’articolazione est-ovest. La decisione, del 1908, di sostituire il porto fluviale con un porto industriale moderno, collocato sulla costa atlantica, che prende il nome di Leixoes, dà inizio ad una nuova fase per la città: nel 1834 vengono create le associazioni commerciali di Lisbona e Porto, che avranno un ruolo molto rilevante nel processo della Rivoluzione Liberale. Ai fini della ricerca di tesi è utile comprendere gli accadimenti fondamentali di quest’ultima parte della storia della città di Porto e del Portogallo, ovvero quella compresa tra la rivoluzione industriale di fine Ottocento, la successiva dismissione, che ha generato la situazione contemporanea dei vuoti urbani post-industriali. Nel 1996, Porto acquista lo status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità, assegnato dall’UNESCO e nel 2001, la città è stata Capitale Europea della Cultura. L’evento è alla radice della vita culturale e delle dinamiche artistiche intense che caratterizzano oggi Porto. Dunque la capitale della regione del Nord, da città produttiva per eccellenza, nel corso degli ultimi vent’anni, è stata sottoposta ad un progressivo progetto di risanamento, che ne ha nuovamente modificato l’aspetto, rendendola una meta molto attrattiva per il turismo. Tuttavia i massicci interventi di riqualificazione e recupero urbano sono limitati alle zone più turistiche della città, al quartiere di Ribeira [I.03], alle opere monumentali, ma basta una giornata camminando per le vie della città per accorgersi che molte sono le abitazioni abbandonate, lasciate in rovina nello stesso centro storico della città. [I.04]
Nelle zone limitrofe al centro cittadino, nella prima periferia, dove altresì si colloca l’area di progetto, questo
[I.03] Fotografia del quartiere di Ribeira a Porto, 2017 13
Sezione I - ANALISI E RICERCA
abbandono diffuso assume un carattere ancora piĂš forte, mostrando piĂš marcatamente il suo passato di industrializzazione, infrastrutturazione pesante e repentina deindustrializzazione, consegnandoci alla vista interi quartieri diroccati, con il disagio sociale e il senso di abbandono che ne consegue e interi stabilimenti industriali abbandonati.
[I.04] Fotografia di alcune abitazioni dismesse nel Centro Storico di Porto, 2017 14
NOTE
1. Saramago JosĂŠ, Viaggio in Portogallo, Einaudi Editore, 1999, Roma
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
1.2 PORTO: TRA GRANITO E ACQUA (…)I pendii esigono muri di pietra dolorosamente tagliata, piattaforme che abbracciano la logica essenziale del paesaggio sopra il Douro, per creare il vino che alimenta la città, il vino che paga i giardini interni degli isolati, dei grandi cortili sul fiume, con alberi di stampe settecentesche palme, camelie variopinte, frutteti, roseti, colori scandalosamente freschi contro facciate austere. Sul fiume, i grandi muri di contenimento, in pietra disegnata, rafforzano le linee del paesaggio, o lo trasformano fondendosi con esso, sovrappongono superfici colossali, uniscono monumenti, colline e terrazzi a quello che resta delle muralhas, rafforzano il grigio che il cielo conferma, scavano tunnel aprendo nuove prospettive.(…)1 Alvaro Siza (Porto, 15 Maggio 1998)
Il rapporto tra il fiume Douro e la città di Porto brevemente introdotto, merita un ulteriore e specifico approfondimento. Difatti il paesaggio di Porto è fortemente caratterizzato dalla sua natura fluviale sin dalla sua fondazione. Il fiume Douro, il secondo per dimensioni in Portogallo, nasce in Spagna, dove percorre ben cinquecentosettantaduechilometri , e si articola per i rimanenti centododici chilometri in territorio esclusivamente portoghese, snodandosi sinuoso per un totale di quasi novecento chilometri, sino all’estuario nell’Oceano Atlantico1 [I. 08] Proprio l’ultima parte del fiume Douro e la sua foce lambiscono Porto, come scavando il terreno granitico su cui la città si arrocca. Fondamentale da comprendere è infatti che il legame con il corso d’acqua è sempre inevitabil[I.07] Fotografia del Centro Storico di Porto, 2016
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
mente mediato dal dislivello, e quindi si può affermare che il rapporto più forte è di tipo visivo, non fisico. [I. 05]
Fiume Douro
La città è terrazzata sul fiume, distribuita sul terreno granitico, ben distante dal livello dell’acqua, guarda il fiume dall’alto. La forma architettonica della città ne risulta ovviamente molto influenzata. Infatti, il superamento e l’interfaccia con il fiume è un tema ricorrente, sia a livello architettonico sia, soprattutto, a livello infrastrutturale. Come si può notare nello schema riassuntivo [I.08] nella pagina accanto, ogni ponte ha caratteristiche diverse con differenti bacini di utenza; tuttavia la presenza di ben sei ponti fanno di Porto un unicum in Europa.
Portata 714 m³/s lunghezza 897 km foce: Oceano Atlantico (Porto) tipo: estuario argini: terrenp granitico balneabile: no utilizzo passato: trasporto industria utilizzo attuale: trasporto leggero, turismo
[I.06] Cartografia dei bacini idrici Portogallo e localizzazione fiume Douro
Tutti i ponti attraversano il fiume Douro per collegare la città di Porto a quella di Vila Nova de Gaia, a sud,
[I.07] Fotografia area della città di Porto, 2006
[I.06]
[I.08] 18
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
e constituiscono elementi caratterizzanti del paesaggio [I.07]: dal famoso e turistico Ponte Luis I, [I.10] costruito nel 1886 dall’ingegnere belga Théophile Seyrig (allievo e stretto collaboratore del più celebre Gustave Eiffel), all’altrettanto famoso, benchè oggi non più utilizzato, ponte ferroviario Maria Pia [I.11], famosa opera di Gustave Eiffel, fino al ben più impattante e meno suggestivo Ponte di Freixo, costruito nel 1995 su progetto dell’Arch. António José Luís dos Reis, destinato al passaggio autostradale.2 [I.12]
L’esigenza è indubbia, tuttavia non si può negare che un’infrastruttura come il Ponte di Freixo costituisca al contempo collegamento nord-sud e cesura est-ovest. Il corso d’acqua rappresentava la via di collegamento più utilizzata fino agli inizi del Novecento, il vino Porto, tutt’oggi coltivato nelle valli del Douro, veniva trasportato via barca fino alle cantine di Vila Nova de Gaia; oggi ovviamente questo avviene esclusivamente via gomma. La disposizione degli edifici sul fiume lo segue e lo asseconda, primi tra tutti le cantine sulla sponda di Vila Nova de Gaia, che si dispongono in una condizione di semplice parallelismo oppure ortogonalità rispetto al corso del fiume, mentre sul versante di Ribeira (il famoso quartiere patrimonio dell’UNESCO) l’atteggiamento è differente, [I.11] prediligendo l’innesto dell’edificato su piattaforme. In entrambi i casi vi è la ricerca di un rapporto stretto. Indubbiamente la genesi di questo comportamento va ricercato nelle diverse funzioni che ricoprono gli edifici sulle due sponde del fiume, abitazione da un lato e produzione e stoccaggio dall’altro. Lungo il corso del fiume troviamo anche una viabilità carrabile continua, che si interrompe solo in concomitanza di Ribeira, questa arteria acuisce la separazione tra la città e il fiume in questo caso con un’accezione negativa, basti notare l’esempio dell’Avenida de Paiva Couceiro che dal Ponte di Infante, 20
[I.09] Analisi urbano-paesaggistica della città di Porto
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
[I.11] Fotografia del Ponte Maria Pia
[I.10] Ponte Luis I
sino al Ponte di Freixo costituisce una netta, trafficata e rumorosa divisione con il paesaggio fluviale. Bisogna anche sottolineare, in qualità di massiccia modificazione paesistica, che le aree lungo il corso del fiume sono state privilegiate nell’insediamento industriale, iniziato nella seconda metà dell’Ottocento, sino alla metà del Novecento, modificando per sempre la riva del Douro, mutandone prospettive di utilizzo con una conseguente infrastrutturazione. Un’altro fattore da non sottovalutare è senza dubbio il suolo della città di Porto, la sua orografia impervia lo rende di certo più difficile da urbanizzare, ma rappresenta indubbiamente una qualità intrinseca del territorio e del paesaggio, che offre possibilità progettuali molto interessanti, visuali e prospettive impreviste. [I.12] Ponte di Freixo 22
ne per tutto il paese, oggi necessita inevitabilmente di essere valorizzata e riconsiderata come luogo dal paesaggio unico, e proprio la particolare configurazione orografica e la presenza del fiume sono i punti di forza da sviluppare nella nostra era post-industriale. Oggi possiamo notare una massiccia presenza di stabilimenti industriali dismessi lungo il corso del fiume, [I.12] che possono rappresentare un’occasione di recupero interessante, sia in virtù della loro posizione privilegiata, sia della loro distribuzione, che può dare vita ad un’interessante prospettiva di recupero sinergico.
La città che si identifica come un ex- centro di produzio23
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
[I.13] Rilievo delle industrie esistenti ai margini del fiume Douro (tra il Ponte di Arrábida e il Ponte di Freixo)
1. Magazzini frigoriferi del baccalà (1939)
20. Stabilimento industriale di Freixo (1940)
2. Fonderia di Massarelos “Società Aliança” (1852)
21. Centrale Termoelettrica di Freixo (1940)
3. Centrale Termoelettrica di Massarelos, Compagnia dei treni di Porto (1915)
22. Mobilificio “A Economica” (1°metà XX sec)
4. Magazzino “Josè Pinto da Miragalhães” (1920-30)
24. Smaltificio Minchin/Navega (1°metà XX sec.)
5. Stabilimento frigorifero del pesce “Lota do Pescado” (1933) 6. Non identificato, dismesso. 7. Fabbrica a carattere familiare (XIX sec.) 8. Fabbrica “Corpo Santo, Barredo, Filho e Genro” (fine XIX sec) 9. Ex fabbrica di CUFP, Birrificio “Leão” (1912) 10. Fabbrica di Ceramiche di Massarelos, successivamente Zuccherificio “RAR” (XIX sec) 11. Non identificato. 12. Magazzino del pontile (1822) 13. Deposito del monastero di “Madre di Deus” (XVIII sec) 14. Fabbrica materiali edili “Esorio e Sorromayor Lda” 15. Società Clemente Meneres Lda 1874 16. Dogana di Porto (1859) 17. Ex magazzino della Compagnia “Real Velha” (XIX sec)
23. Fabbrica di saponi (1940-50) 25. Mulino Industriale “Ceres” (1940-50) 26. Ex fabbrica di pasta alimentare “Nobreza” (inizio XX sec.) 27. Ex fabbrica “Minchin Junior”(fine XIX sec.) 28. Non identificata, dismessa, (XIX sec) 29. Ex Saponificio “do Esteiro” (1919) 30. Ex Fabbrica “do Esteiro” (fine XIX sec) 31. Non identificata, dismessa (XIX sec) 32. Non identificata, dismessa (2°metà XX sec) 33. Non identificata, dismessa (2°metà XX sec) 34. Fabbrica “Invicta Favorita” (fine XIX secolo) 35. Stabilimento “Mulini industiali Harmonia” (fine XIX sec.) 36. Stabilimento “Mulini industiali Harmonia” (fine XIX sec.) 37. Fabbrica CUP-Quimagal (fine XIXsec)
18. Ceramica “Massarelos” (1920) 19. Ex fabbrica di vetro “Barbosa a Almeida Ldt” (1917)
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Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
1.3 L’INDUSTRIA SULLE RIVE DEL DOURO “Il fenomeno di de-industrializzazione che ha colpito l’intero paese, a partire dalla fine degli anni ‘70, è arrivato anche nella città di Porto, ma diversamente da Lisbona e dal resto del paese, avendo una grande forza industriale . Tuttavia, non smise di far parlare di sé, sia per la chiusura di molte unità industriali, sia per il trasferimento di esse, facendo sì che i territori precedenti venissero interessati da speculazione immobiliare “.1 Jorge Custódio
La storia dello sviluppo rurale, commerciale e produttivo della città di Porto è indissolubilmente legata al fiume Douro, così anche per ciò che riguarda l’innestarsi dell’industria. Un primo embrione possiamo riscontrarlo nella costruzione dei cantieri navali, che oggi si sono convertiti in attività legate alla produzione di mezzi di trasporto (costruzioni navali e produzione accessoria) produzione agricola (olio, lino…); e la creazione di accessori di uso domestico (pellame, tessuti, stoviglie…)2 Ora il processo di industrializzazione ha segnato il porto in modo significativo, non solo nel settore economico, ma anche nello sviluppo urbano; alcuni settori rappresentano la maggior parte della produzione nazionale, difatti all’inizio del XX secolo rappresentava circa il 90% della produzione totale dell’intero Portogallo31. Tuttavia parlare di “Industria”, fino alla metà del XIX secolo, risulterebbe scorretto senza le dovute precisazioni: fino all’inizio del XIX secolo si tratta di piccole unità di 27
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
produzione familiare. L’industria ceramica vede nascere una serie di unità di produzione alla fine del XVIII secolo, come ad esempio la fabbrica ceramica di Massarelos (1766) [I.13], la quale però era in principio costituita semplicemente da un forno ed un piccolo capannone. Il passaggio verso una configurazione composta da unità industriali modernamente intese, avviene in maniera graduale durante il XIX secolo, ed è legata all’aumento di scala della produzione e all’evoluzione dei macchinari, visto il bisogno di dotarsi di strutture capaci di contenere forni verticali.
[I.13] Fabbrica ceramica di Massarelos, XIX secolo
Dunque nella prima metà del XIX secolo la città di Porto inizia a rivelare un certo dinamismo, ma non sarebbe corretto affermare che sta vivendo un intenso processo di industrializzazione: non utilizzando ancora impianti meccanizzati a vapore, rimane per lo più limitato al settore tessile4. La popolazione dipendente di Porto, alla fine del XIX secolo lavora per attività industriali, ma la maggior parte delle fabbriche vede una produzione di tipo domestico. Le industrie leggere si diffondono nel centro città, mentre le industrie pesanti, (metallurgica, alimentare, energetica…) continuano parallelamente a svilupparsi sulla riva del fiume Douro. Questo fenomeno avviene al di fuori dalle mura storiche della città, necessitando di spazi di grande dimensione, non facilmente ricavabili all’interno del tessuto storico consolidato. Esse si affermano nelle attuali circoscrizioni di Massarelos e Miragaia, verso ovest, o verso est, nelle vicinanze del ruscello Tinto, situato nell’attuale distretto di Campanhã, dove vi era ampia disponibilità di terreno e la prossimità del fiume Douro, indispensabile per smaltire le scorie di produzione e per il lavaggio e il raffreddamento dei macchinari. La fabbrica di sapone di Freixo, sorge nel 1850 nei giardini 28
[I.15] Ponte Maria Pia, nel 1877
del Palazzo di Freixo [I.14] (proprietà del visconte Afonso Velato) sarà uno dei primi esempi di utilizzo del motore a vapore nella sua produzione. Dal1870 si nota una consistente evoluzione del processo di industrializzazione della città di Porto, con in primo piano il settore dei cereali, Il mulino industriale Harmonia costruito nel 1890 nel territorio di Campanhã ne è l’esempio lampante.
[I.14] ] Evoluzione industriale nel Palazzo di Freixo
Un supporto molto utile nella comprensione delle dinamiche di espansione ed affermazione del settore industriale è costituito dalle cartografie dei piani urbanistici della città. Come possiamo notare nel Piano di Miglioramento della città di Porto, del 1881, viene indicata una proposta di espansione della viabilità per affrontare i problemi di salubrità e di sicurezza derivanti dalla proliferazione repentina degli insediamenti industriali. Ancora più
puntuale nell’affrontare tali problematiche sarà il Piano della città di Porto, del 1892, dove si può riscontrare la presenza delle due macro-tipologie insediative precedentemente accennate: industrie nel centro storico e stabilimenti lungo l’asse fluviale est-ovest. Tappe sostanziali di adeguamento infrastrutturale sono senza dubbio l’apertura pressochè simultanea della linea ferrovia di Campanhã e del Ponte Maria Pia, nel 1877 [I.15] (progettato da Gustavo Eiffel, Manuel Afonso Espregueira, e Pedro Inácio Lopes), queste infrastrutture pubbliche come già citato nel capitolo precedente cambieranno la struttura urbana di Porto per sempre, segnando una transizione di molti territori da rurali periferici, a parte del centro cittadino. La fine del XIX secolo è anche segnato dalla comparsa e lo sviluppo di nuovi settori industriali, 29
Sezione I - ANALISI E RICERCA
come l’industria del fosforo, e ancor più del settore di produzione di energia elettrica. La società Compagnia della Luce Elettrica (1887), che nel1898 passa di proprietà alla società di gestione del gas di Porto, ma il vero punto di svolta in quest’ambito sarà nel 1907, con la nascita della Società dell’Energia Elettrica di Porto, che inizierà una capillare distribuzione per i consumatori privati. Al graduale spostamento e potenziamento delle industrie al di fuori della città consolidata corrisponderà un’analoga ridistribuzione degli abitanti, che andranno a stabilirsi vicino al luogo di lavoro: incontriamo all’inizio del XX secolo la genesi delle unità abitative operaie, chiamate ilhas 5. Tra il1905 e il1917, sono costruiti i primi quartieri operai: Monte Pedral (1899-1905), Lordelo do Ouro (1901-1903) e Bonfirm (1904-1908), e i distretti della Repubblica (1914-1917). Le iniziative di elettrificazione della città di Porto, permessa dalla costruzione della Centrale Termoelettrica di Massarelos (1910, Luís Couto Dos Santos), porranno le basi per la nuova impostazione industriale degli anni Trenta. Nel 1962, il Piano urbanistico coordinato da Roberto Auzelle [I.16] è un esempio di pianificazione mirata a migliorare la circolazione, adattando la città alla fruizione delle autovetture, inserire alcune strutture pubbliche e piani dettagliati per le aree terziarie eresidenziali. Il piano propone un nuovo assetto per la VCI ,(Via da Cintura interna: via carrabile parallela alla tangenziale che collega il Ponte di Arrábida all’autostrada) diventando la via principale di attraversamento della città in direzione Nord-Sud. La cartografia relativa all’occupazione del suolo da parte degli stabilimenti industriali effettuata da Pereira Oliveira [I.17], datata 1973, mostra inoltre una grande differenza tra centro e periferia per consisten30
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
ze e modalità insediative concernenti le aree industriali. Nel centro città vi è inserimento della struttura nel tessuto esistente, con la conseguente necessità di adattamento, nella periferia invece si nota maggiore autoreferenzialità dell’edificio rispetto al tessuto urbano, ma è sempre presente una stretta relazione tra questi insediamenti e le infrastrutture. La zonizzazione prevista dal piano urbanistico in questione identifica due aree periferiche principali: a est, l’area industriale di Freixo-Campanhã, al tempo più significativa in termini di dimensioni e incidenza, ad ovest, si trova lungo il viale Associação Empresarial de Portugal, che tutt’oggi ha una marcata vocazione produttiva. Questo dato è di grande importanza per comprendere la connotazione dell’area di progetto: Campanhã viene inquadrata come zona periferica dal punto di vista della pianificazione urbanistica, nonostante fisicamente non si trovi in tale condizione.
zazione” della città è diretta conseguenza del processo di separazione tra la gestione e fabbricazione del prodotto, con il primo che rimane insediato all’interno della città e il secondo che viene trasferito in altre aree, anche appartenenti ad altre città, regioni o perfino stati, come avviene per una grossa fetta della produzione oggi. Tuttavia l’identità industriale di Porto è innegabile, ed è perciò auspicabile che si riesca ad intervenire senza demonizzare questa peculiarità, bensì trasformandola e mettendola a sistema con la contemporaneità, sia funzionale, che progettuale.
Carattere completamente diverso è proprio della zona industriale occidentale della città, associato al porto di Leixões e l’Aeroporto Francisco Sá Carneiro, decisamente slegata dalle dinamiche del Douro e di certo più proiettata verso l’esterno della città: questa area industriale ha storicamente soppiantato le industrie lungo il Douro ed è attualmente maggiormente attiva. Nella seconda metà del XX secolo, con il piano urbanistico, che prevede lo sviluppo industriale nella zona produttiva ad ovest della città, progettato e associata 6 dalla AEP , la zona di Campanhã, rimane senza una reale politica di pianificazione urbanistica, tuttavia con stabilimenti in funzione. Il centro città inizia per primo ad eliminare la presenza industriale, dislocando progressivamente la produzione altrove e mantenendo solo le sedi amministrative. Questo processo di “de-industrializ31
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
[I.16] Plano Diretor da Cidade do Porto, Robert Auzelle 1962 32
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
[I.17] Localizzazione industriale della città di Porto, Pereira de Oliveira nel 1975 34
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA NOTE
NOTE CAP 1
1.1 1. RISO Vincenzo, Alvaro Siza. La facoltà di Architettura di Porto, Alinea Editrice, Firenze 1998 2. SELLERS Charles, Oporto, old and new, Cornell University Library, Howard & Jones, New York, 1899 3. PAVONI Marco, AURIER Susanna, La città di Porto: Granito su granito, Tesi di Laurea, Politecnico di Milano, Milano, 2012 1.2 1. O Douro Illustrado. Album do Rio Douro e Paiz Vinhateiro, Visconde de Villa Maior, Livreria Universal de Magalhães & Moniz, Porto, 1876 2. Indagine 2014, O Instituto Hidrográfico (IH), Organo della marina militare portoghese 3. DE AZEREDO Manuel, AZEREDO Maria Augusta. As Pontes do Porto: História de uma Paixão, Tesi di Laurea, FEUP, Porto, 2000
1.3 1. CUSTÓDIO Jorge, Porto e Indústria. Fundamentos Históricos e Culturais da salvaguarda do Património Industrial da Cidade in Centros Históricos, Revista da Associação Portuguesa dos Municípios com Centro Histórico, nº13/14, Julho 2003, p. 9. 2. MARQUES ESTIMA Carmen Inês, A Central Termoeléctrica do Freixo: um processo de requalificação urbana, Tesi di Laurea in Architettura, relatore: Professor F. J. Barata, FAUP, Porto, 2012 3.CORDEIRO José Manuel Lopes, A Indústria Portuense durante o século XIX , Porto, 1992
4. Ibidem pag 15 5. Traduzione letterale: isole
6. Associação Empresarial de Portugal, Associazione Imprenditoriale del Portogallo.
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 1.1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
CAP 2 CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED EVOLUZIONE INFRASTRUTTURALE “Nel continuum del paesaggio, le montagne, con i loro picchi, barriere naturali e terre inospitali, costituiscono una discontinuità”. Rebecca Solnit 1
Campanhã si delinea come un distretto che costituisce il limite orientale della municipalità di Porto, rappresentando tutte le caratteristiche di un territorio di transizione tra l’area urbana e quella periurbana. Il contesto territoriale non è propizio sia sul piano demografico che sul piano socio-economico: gli indicatori di benessere sono particolarmente sfavorevoli rispetto a quelli registrati in tutta Porto. Il quartiere è tristemente noto per le sue problematiche sociali, le condizioni di abbandono e la percezione di insicurezza: per i non residenti si limita ad essere solo un’area di passaggio, la cui immagine è ben lontano da quella patinata del Centro Storico della città. Appaiono evidenti fin da un primo sguardo sia il ruolo cardine occupato dalle infrastrutture, che si snodano su buona parte della superficie della fregusia2, sia la collocazione ai margini della città, tuttavia con un affaccio diretto lungo il fiume. Spostandoci ulteriormente ad est incontriamo un paesaggio ancora rurale e perlopiù inedificato, Campanhã rappresenta una vera e propria cerniera periurbana, nonostante la vicinanza fisica al centro cittadino.
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[2.01] Fotografia dell’infrastruttura ferroviaria di Campanhã, 2016 41
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
[2.03] Localizzazione della circoscrizione di Campanhã nella municipalità di Porto
La fregusia di Campanhã [2.03] si estende su una superficie di 818ha, e il censimento del 2011 restituisce una densità di popolazione media di 37,1 abitanti/ha, inferiori rispetto alla sede in città (57,4 ab/ha) , dovuta in gran parte alla elevata presenza di funzioni non residenziali, come le grandi infrastrutture sopracitate (in particolare il nodo ferroviario e la Via della Cintura Interna , VCI 4), attività produttive dismesse, e alla presenza di territori la cui topografia non favorisce l’occupazione umana, come la scarpata del Douro. Nel XVIII secolo, il paesaggio di quest’area rurale ha iniziato un profondo processo di modifica: le fonti documentarie riportano l’emergere di grandi aziende agricole, luoghi di riposo estivi delle famiglie nobili e borghesi 42
della città, un esempio del quale è la Quinta7 di Freixo. Il XIX secolo è stato caratterizzato da periodi di guerra e di forte instabilità politica, economica e sociale. Le invasioni napoleoniche (1808-1812) e l’assedio di Porto (1832-1833) hanno contribuito a causare grandi sconvolgimenti in questa zona, sia nel patrimonio che nel territorio. Tuttavia, la popolazione è cresciuta rapidamente, il cambiamento demografico è stato accompagnato da profonde trasformazioni economiche, caratterizzate dalla installazione di più unità industriali, tale industrializzazione si è sviluppata in stretta concorrenza con l’occupazione rurale dominante, beneficiando di manodopera abbondante e a basso costo. In seguito al declino dell’agricoltura, le aree pianeggianti e fluviali
[2.04] Costumi portoghesi, Le lavandaie di Campanhã, ponte sul ruscello Tinto
[2.05] Costumi portoghesi, Lo scarico della legna a Campanhã
[2.04] [2.05] (Freixo, Meiral, Bonjóia e Azevedo) con sono più i soli spazi atti ad ospitare la maggior parte della popolazione, infatti i territori superiori (Currais, Criz, Contumil, Antas e Godim), vengono colonizzati per supplire alla nuova domanda di residenza. L’intensificazione del sistema di trasporto accompagna l’industrializzazione e la crescita della popolazione: la struttura stradale, inizialmente molto rudimentale, si è densificata con l’apertura di nuove vie di circolazione. La costruzione della sezione 5° della linea Nord della Ferrovia, fu un evento rivoluzionario, che ha profondamente modificato questo territorio. Con la costruzione del Ponte Maria Pia (1877) e l’inaugurazione della stazione di
Campanhã, sono state rese possibili nuove connessioni che hanno reso la zona un polo nevralgico. In seguito alla nuova costruzione del ponte infatti, gli scambi tra la città di Porto e il sud del Portogallo hanno registrato un aumento significativo, rendendo più facile l’accesso alle materie prime per i nuovi impianti e permettendo un maggiore afflusso di prodotti finiti. La Stazione ferroviaria di Campanhã [2.06] [2.07] diventa il capolinea della linea ferroviaria da Lisbona (ad oggi termina a Devesas del comune di Vila Nova de Gaia), consacrando l’asse ferroviario come hub industriale e innescando una repentina urbanizzazione dei suoi dintorni. Un’asse di viabilità interna, di fondamentale importanza
[2.06] Estratto della carta topografica della città di Porto del 1892, Telles Ferreira
[2.07] Foto aerea delle stazione di Campanhã, seconda metà del XX secolo 43
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
[2.08] Ortofoto dell’area di Campanhã,1939 44
[2.09] Ortofoto dell’area di Campanhã, 2001 45
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
[2.10] Via Freixo, Cartografia 1800 circa
[2.13] Via Freixo, Pianta della città di Porto,1903
[2.11] Via Freixo, Pianta di F.P.A. Moreira, 1834.
[2.14] Via Freixo oggi, base cartografica PDM 2009
[2.12] Via Freixo, Pianta della città di Porto,Augusto Gerardo Telles Ferreira, 1892 46
per Campanhã è costituito dalla Rua do Freixo: essa rappresenta una spina dorsale, risalente all’inizio del 1800 [2.10], e tutt’oggi esistente, [2.14] su cui si sono innestate molte delle attività produttive e commerciali in tutto il XX secolo. [2.11] [2.12] [2.13] Accanto a stabilimenti tessili, concerie e fabbriche di sapone, sorgono nuovi tipi di alloggio destinati alla classe operaia, le ilhas7, che, come accennato nel capitoloprecedente, sono caratterizzati da uno o due file di casette edificate all’interno del precedente giardino delle case borghesi, solitamente articolate su un unico piano e con [2.15] Analisi tempi di percorrenza 47
Sezione I - ANALISI E RICERCA
accesso limitato ad un corridoio. Questa nuova tipologia abitativa va a costituire la tipica dimora operaia portoghese del XIX secolo e dà vita ad un reticolo di stradine molto strette, solitamente adiacenti alle vecchie industrie locali, sollevando seri problemi igienici. La stessa Rua di Freixo, ad oggi rappresenta un asse carrabile inadeguato a gestire il traffico in direzione est-ovest, d’altra parte un allargamento della sezione stradale è impossibile senza la distruzione delle facciate degli edifici che vi si affacciano. L’evoluzione del trasporto, compresa la costruzione di ponti sul fiume Douro, hanno contribuito alle grandi trasformazioni urbane nel XX secolo, tuttavia trattasi di modifiche che non hanno cancellato i segni della presenza industriale, e talvolta neppure alcune tracce della sua ex vocazione rurale. Indispensabile per comprenderne la conformazione attuale è un confronto della situazione prima e dopo la
[2.18] Analisi viabilità carrabile 48
[2.17] Analisi viabilità stradale provincia di Porto
[2.16] Rete autostradale del Portogallo
costruzione, nel settembre del 1995, del Ponte di Freixo e del nodo autostradale d’ingresso alla VCI. Questa impattante infrastruttura ha segnato per sempre il territorio, trasformando il paesaggio rurale ad ovest del quartiere di Campanha, sul confine tra la città di Porto e la Municipalità di Gondomar, in un gigantesco nodo infrastrutturale, con tutti i pro e i contro che ne conseguono. Il segno sul paesaggio si evince con chiarezza confrontando le ortofoto rispettivamente ante e post la costruzione del Ponte di Freixo. [2.08] [2.09] La stituazione attuale, di cui è stato introdotto il porgressivo sviluppo, è quella di un sistema di infrastrutturale, che anche se pesante non si può certo definire capillare e funzionale. Occorre fare un importante distinzione tra l’efficacia del sistema ferroviario, che collega Campanhã alla città di Porto e al resto del Paese, in primis la capitale Lisbona, e la scarsa efficienza della rete stradale secondaria, che si palesa nel caso di Rua do Freixo.
[2.21] Analisi collegamento ferroviario Campanhã
[2.20] Analisi colegamenti ferroviari provincia di Porto
[2.19] Conessioni ferroviarie principale del Portogallo
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
La rete ferroviaria e metropolitana fa di Campanhã un distretto strategico, un nodo di transito obbligato per Porto. Per quanto riguarda la rete stradale, eccetto il collegamento autostradale che scorre sul Ponte di Freixo, la cosiddetta viabilità principale non è dimesionata e strutturata per essere tale. [2.18] Lungo il Douro troviamo l’Aveinida Paiva Couceiro, che distribuisce il traffico in direzione est-ovest, nell’entroterra dovrebbe sopperire a un compito analogo la Rua do Freixo, ma la sua pendanza e la sua sezione ridotta la rende congestionata e inefficiente. La viabilità secondaria e terziaria è frammentaria e palesemente inadeguata. Un fattore fondamentale da considerare in queste valutazioni è la pendenza repentina del suolo in direzione perpendicolaare al fiume, e al contempo la natura del territorio stesso: un tessuto residenziale fortemente disagiato ed insalubre, che non è stato storicamente tutelato dalla pianificazione territoriale. Nonostante queste osservazioni e pur avendo rilevato tempi di percorrenza [2.15] tutt’altro che rapidi (ben 30 minuti per arrivare al Centro Storico della città in automobile) non si può non notare una potenzialità di connessioni, seppur ridotte in una prospettiva di sviluppo futuro: non è pensabile modificare violentemente l’orografia di questo territorio, sua identità e forza, così come allargare la sezione stradale di Rua do Freixo, distruggendone il tessuto urbano consolidato. Tenendo conto della rapidità ed efficienza del collegamento metropolitano con il Centro (solo 10 minuti ) e ferroviario al di fuori della città, e del, a mio parere, dovere etico ed ambientale di ridurre l’utilizzo delle autovetture a vantaggio del trasporto pubblico su rotaia, non si può che auspicare un potenziamento e efficientamento della rete ferroviaria e alcune migliorie nei limiti che il territorio stesso prescrive per quanto concerne la rete stradale. [2.22] Analisi infrastrutturale 51
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
2.2 DISMISSIONE INDUSTRIALE E URBAN-RECYCLING A CAMPANHÃ Avendo analizzato il carattere industriale della città di Porto, e identificato nell’area di Campanhã una delle aree industriali più consistenti, sia quantitativamente che qualitativamente, occorre approfondirne genesi e struttura, elementi indispensabili per comprendere la situazione odierna. La Valle Campanhã, alla fine del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo, era la più estesa zona industriale della città. Inizialmente caratterizzata dalla presenza di alcune aziende agricole, a poco a poco è occupato dalle industrie, le quali si vengono ad insediare lungo le vie di collegamento con il centro della città. I fattori che influiscono sulla localizzazione industriale sono molteplici: la disponibilità di terreno a basso costo; la presenza del fiume Douro e di linee d’acqua (gli affluenti Rio Tinto e Rio Torto), la possibilità di creazione di nuove infrastrutture a garanzia di una facile accessibilità all’area (la stazione di Campanhã e la Via della Cintura Interna, VCI, del 1895). Come si può notare dalla lettura della Cartografia di Gerardo Telles Ferreira del1892, già alla fine del XIX secolo è presente un insieme di stabilimenti industriali nell’area di Campanhã, che andrà crescendo sino agli anni Ottantadel XX secolo restituendoci la situazione odierna, frutto del processo di dismissione dell’ultimo ventennio. Utilizzando la divisione stabilita da Maria da Luz Braga Sampaio, in occasione della conferenza Cento anni di industria in via Freixo,5 è possibile raggruppare le industrie in quattro nuclei [2.24]: il primo corrispondente alla zona centrale Campanhã-Noëda (A); il secondo a sud-est, compreso tra
52
[2.23] Fotografia dalla ferrovia di Campanhã verso il Ponte di Freixo, 2016 53
Sezione I - ANALISI E RICERCA 1) Smalitificio J. Minchin Junior 2) Fabbrica di Saponi 3) Fabbrica di pasta Nobreza 4) Saponificio Saboaria do Esteiro 5) Fabbrica Invicta Favorita 6) Mulino industriale Harmonia 7) CUF/Quimigal 8) Mulino industriale Ceres 9) Fabbrica di bottiglie Amora 10) Centrale Termoelettrica di Freixo 11) Fabbrica di mobili A Económica 12) Impresa Industriale di Freixo (EIF) 13) UEP (edificio amministrativo, officine generali e servizi medici) 14) Silos Mulino Harmonia
[2.24] Progetto del Parque Oriental (Parco orientale della città di Porto)
[2.25] Fotografia dell’attuale Pousada do Porto, Albergo della omonima catena. 2015 54
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
il via Lameiro e via Freixo(B), il terzo lungo il Rio Tinto (C); e l’ultimo nei pressi del Palazzo di Freixo (D). Quando la rete ferroviaria smise di essere principalmente a servizio della zona industriale, cessò di essere al contempo un nodo prioritario da salvaguardare, gestire ed organizzare, sicché oggi la zona limitrofa ai binari ferroviari è una porzione di territorio lasciata a sé stessa. Questa tendenza si può invertire guardando a questi spazi come opportunità, e non solo come aree critiche, e soprattutto se ne riconosciamo un valore intrinseco. Difatti pur essendoci alcuni edifici di minore interesse architettonico e storico, ve ne sono altri, come la stessa Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, di innegabile valore, non solo per l’edificio in sé, bensì in quanto elemento fortemente identitario. Esistono riferimenti incoraggianti, che dimostrano che un recupero è possibile ed auspicabile in molti casi, intervenendo all’interno di un quadro in sinergia con altri progetti attuati nell’area, come ad esempio il Parco Orientale della città, la Pousada do Freixo [2.25] e il Museu Nacional da Imprensa” e il CACE Cultural . Il Palazzo di Freixo [2.xx] costruito alla metà del XVIII secolo da Nasoni, è uno dei più celebri esempi di barocco portoghese. L’edificio è stato completamente rinnovato secondo il progetto dell’architetto Fernando Távora, tra il 2000 e il 2003, attualmente sede di un Pousada de Portugal , si articola su una pianta quadrangolare, con quattro torri angolari coperte da tetti a piramide, immerso in uno splendido giardino all’italiana. La sua trasformazione in un hotel ha conservato la facciata non solo del palazzo, ma anche della vecchia Fábrica de Moagens Harmonia precedentemente citata, dove si trovano le camere. Il palazzo è monumento nazionale dal 1910. Chiaramente questo esempio nasce da un contesto particolare, ovvero quello di un edificio di riconosciuto valore artistico, tuttavia sceglie di recuperare congiuntamente anche un edificio industriale, di per sé
[2.25] Progetto del Parque Oriental (Parco orientale della città di Porto) 55
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
libero da tutele architettoniche. Il Progetto del parco Orientale [2.25] a nord del Viale Francisco Xavier Esteves) è di ancor più recente ideazione: terminato nel luglio del 2010, si sviluppa lungo le sponde del Rio Tinto. Il Parco Orientale è stato progettato dall’architetto paesaggista Sidónio Pardal. Secondo l’autore, il progetto si pone l’obiettivo di trasformare uno spazio di
risulta e accidentato in un continuum naturale, erboso, alberato e con una trama di sentieri dove le persone hanno il piacere di trascorrere del tempo libero immersi in un’atmosfera di pace.
Il Museo Nazionale della Stampa [2.27], inaugurato nel 1997, si colloca nell’ex fabbrica Invicta Favorita. [2.26] Si tratta di un museo interattivo, con decine di macchine per la lavorazione, che possono essere utilizzate dai visitatori a praticare le vecchie arti di composizione e stampa. Il museo è anche sede di esposizioni temporanee, che vertono sull’importanza sociale, educativa e culturale
della stampa e delle arti grafiche. Il fumetto rappresenta una delle linee principali del Museo, che ospita il Cartoon-World Festival, considerato uno dei principali festival di cartoni animati del mondo. Tuttavia l’esempio più utile ai fini del progetto di tesi rimane il caso del CACE Cultural Il Centro de Apoio à Criação de Empresas Cultural do Porto è il primo incubatore culturale in Portogallo. Il complesso occupato dal CACE faceva parte di un’addizione degli anni Sessanta al sistema della Centrale Termoelettrica di Freixo. Gli edifici progettati da Januário Godinho, sono stati edificati a tappe [2.30]: nel 1958 la costruzione delle Brigate [2.29] (oggi occupate interamente dall’incubatore d’impresa); nel 1962 è stato costruito il volume delle Officine Generali [2.32] e, infine, nel 1963 è stato costruito l’edificio dei Servizi Medici Sociali. [2.31] La costruzione delle Officine Generali, del 1962, ha una consistenza di circa quattromila metri quadrati e si compone
[2.26] Museo Nazionale della stampa, 1997, ex- stabilimento Invicta Favorita
[2.27] Museo Nazionale della Stampa, 1997 56
[2.28] Fotografia dal lungo Douro, verso la fabbrica di mobili A Económica 57
Sezione I - ANALISI E RICERCA
[2.29] Edificio della Brigata di Januário Godinho, 1962
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
[2.31] Edificio dei Servizi Medici Sociali di Januário Godinho, 1963
1.Edificio delle Bigate 1958 2.Edificio delle Officine Generali 1962 3.Edificio dei Servizi Medici Sociali 1963
[2.30] Planimetria generale degli edifici di Januário Godinho, 1962
[2.32] Edificio delle Officine Generali di Januário Godinho, 1958
[2.33] Edificio delle Officine Generali e dei Magazzini, 1962 58
di due volumi che sono uniti dalla stessa copertura che ha permesso, attraverso un cortile, l’accesso alla proprietà vicina. [2.33] Qui venivano prodotti e montati i pali elettrici e svolte le operazioni di manutenzione. Attualmente, questo volume è occupato da una sala polivalente, una sala comunicazioni e altre sale. Questo edificio progettato con una modulazione strutturale che varia tra gli otto e i dodici metri, è stato diviso in moduli più piccoli che corrispondono alla diversa attività (verniciatura, saldatura, lavorazione del legno, serrature, ecc). Per quanto riguarda la costruzione dei Servizi Sociali Medici, che è attualmente occupato dagli uffici amministratuivi del CACE, il progetto del 1963 è stato ideato in previsione di un’esecuzione in due fasi: la prima corrisponderebbe alla costruzione di servizi medici e l’altro, che non è mai stato attuato per la costruzione di due magazzini che costeggiavano il primo volume. L’Incubatore d’impresa in questione promuove l’imprenditoria e la creazione di posti di lavoro a Porto nell’ambito creativo, attraverso il supporto ad aziende start-up, la cui attività principale è relazionata nell’ambito delle arti e della cultura. l’Ia parte di una vasta gamma di incubatori d’impresa, sostenuti dal IEFP (Instituto do Emprego e Formação Professionale), ed è stato creato da un protocollo firmato nel 2003 tra il IEFP e la Camera Municipale di Porto.x Questo protocollo ha permesso di alloggio CACE in una zona abbandonata, precedentemente utilizzato da EDP (l’operatore energetico portoghese), per un periodo di 30 anni. Il CACE Cultural do Porto comprende, al momento attuale, undici aziende inerenti diversi settori all’interno delle arti: musica, film e video, design, architettura, fotografia, conservazione e restauro opere d’arte, spettacolo e divertimento. Tenendo conto che il CACE di Porto è an-
[2.34] Fotografia dell’- Fabbrica di bottiglie Amora
[2.35] Fotografia lungo Via Frexo, vista della fabbrica di pasta Nobreza 59
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
cora in uno stadio di sviluppo embrionale, esso rappresenta un successo nell’ambito della riqualificazione di un edificio industriale dismesso, all’interno di un’area problematica come Campanhã. Il CACE si trova in prossimità di altre importanti istituzioni culturali, come il Palácio do Freixo e Fundação Júlio Resende, questa vicinanza, congiuntamente alle coratteristiche paesaggistiche dell’area, e al nascente Parco Orientale colloca la stessa area dell’Ex-Centrale Termoelettrica di Freixo in un punto strategico e ricco di potenzialità: mettendo a sistema queste realtà ci sono le basi per un recupero integrato di questi edifici, andando a creare un vero e proprio distretto artistico-culturale, capace di modificare tutta l’area limitrofa, rigenerandone anche le delicate dinamiche sociali e di abbandono. [2.36] [2 .37]
[2.36] Localizzazione attività attuale degli edifici industriali. Base cartografica Pianta della città di Porto, PDM 2009 60
[2.37] Analisi possibili elementi sinergici nell’area di Campanhã-Freixo 61
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
2.3
STRUMENTI URBANISTICI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO La parte orientale di Porto è stato definito dal maggio 2015 un territorio di intervento prioritario per l’ammini-
strazione comunale corrente, al fine di andare verso una coesione territoriale e sociale della città e del suo sviluppo armonioso.1 Tuttavia ripercorrendo la storia della pianificazione urbana della città, si può affermare che l’area di Campanhã-Freixo è stata sempre relegata ad area periferica, ad uso produttivo e considerata qualitativamente marginale. Basti ananalizzare i Piani Urbanistrici per rendersi conto di come questo territorio sia stato pressochè ignorato dalle volontà di miglioramento e di sviluppo; partendo dai primi Piani di Miglioria della città che si concentrano come è comprensibile sul Centro Storico di Porto.
Il Piano di miglioria del 1784, dell’Arch. João de Almada e Melo viene considerato il primo Piano Regolatore Generale della città di Porto. L’obiettivo del pianmo è è quello di subordinare gli interessi individuali al bene comune. Nella seconda metà del XVIII secolo la città è segnata dall’introduzione di nuovi concetti urbani dell’Illuminismo, come ad esempio nuovi programmi di organizzazione regolare del tessuto urbano, la sistematizzazione degli elementi architettonici ed estetici. Il successivo Piano di miglioria del 1881 dell’ Ing.Corrêa de Barros si colloca nel contesto urbanistico europero della seconda metà del XIX secolo, quando molte città 62
[2.38] Fotografia satellitare notturna, 2010
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
europee stabiliscono piani di espansione, che servono da modello per gli interventi di Lisbona e Porto. Il Piano fornisce una panoramica della città e la strutturazione del suo territorio, presentando diverse proposte per il sistema di comunicazione viaria della città. Si articola in un testo scritto e alcuni dati di bilancio, non utilizza immagini cartografiche. Gli obiettivi principali sono: le strade e i nuovi mercati, e la creazione di una rete di servizi igienico-sanitari e il miglioramento della rete di approvvigionamento idrico delle famiglie e anche la riorganizzazione dei servizi di pulizia comunali e antincendio.
[2.39] Prologo al Piano della cità di Porto, 1932
Nel 1913, il Consiglio Comunale di Porto sotto la guida dell’Arch. Gaudencio Pacheco redige una proposta per la realizzazione di un importante insieme di opere finalizzate alla riformulazione della zona centrale della città, la sua connessione alla parte superiore della Ponte Luis I e il restauro degli edifici della Cattedrale e del Palazzo Vescovile. Questa soluzione comporta la costruzione di grandi muri di sostegno e alcune demolizioni. Tuttavia il primo progetto pianificatorio a grande scala è nel1915, ad opera dell’ Arch. Barry Parker, seguito nel 1916 dalle integrazioni dell’ Ing.Augusto César da Cunha Moraes. Nel 1914 il consigliere Pelouro, Elisio de Melo, lancia una gara pubblica per il Piano di miglioramento e di espansione della città di Porto. Barry Parker, in risposta a un invito, presenta la sua proposta, rimanendo a Porto fino alla fine del 1915. Nel 1916, già tornato al lavoro in Inghilterra, amplia il programma dal Ponte Luis I alla parte settentrionale di piazza Trindade. Nel documento Memórias sobre a projetada Avenida
da Cidade (Da Praça da Liberdade ao Largo da Trindade) datato settembre 1915, presenta due disegni (uno [2.40] Piano Regolatore della città di Porto, 1947-1952 (Ing. Antão de Almeida Garrett) 64
del piano di Barry Parker per tutto il viale e l’ambiente esterno; e un’altra di Avenida dos Aliados come verrà 65
Sezione I - ANALISI E RICERCA
effettivamente costruito. Si tratta di modifiche sostanziali, tuttavia sempre circoscritte al Centro Storico, in questo momento è bene ricordare che la zona di Campanhã-Freixo è ancora un’area quasi totalmente rurale, fatta ecezione per alcuni stabilimenti di natura industriale.
Nel Prologo al Piano della cità di Porto, 1932
[2.39]
dell’Ing. Ezequiel de Campos, viene proposto un miglioramento a livello viario, aumentando il numero di connessioni sia all’interno della città , in accordo con la sua struttura concentrica, sia tra le città più vicine, promuovendo la loro interconnessione. La continuazione di Rua da Constituição in direzione ovest chiarisce l’ottica del piano: l’espansione della città viene prevista ed incentivata verso l’Oceano, in direzione diametralmente opposta a Campanhã, che rimane sul confine della cartografia. Seguendo le linee guida del decreto legge 24802 del 1934/12/21 che ha richiesto ai Consigli Comunali di elaborare i loro piani di urbanizzazione generale entro la fine del 1939, l’Arch. Marcello Piacentini, insieme con i suoi collaboratori Arch. Giorgio Calza Bini e l’Ing Vicenzo Civico, è assunto per preparare il piano di urbanizzazione generale di Porto. Questo incarico ha subito, tuttavia, diverse battute d’arresto. Dal Comune non sono stati eseguiti le indagini suggerite e richieste, volte ad aiutare il lavoro di sviluppo. Anche da parte di Piacentini, si verificano ritardi nelle consegne dei loro studi e un rifiuto a recarsi fisicamente a Porto Nel 1940 riprende il lavoro di Pacentini l’Arch. Giovanni Muzio, pur non essendo possibile formalizzare un piano globale per la città si annoverano un certo numero di studi sono stati sviluppati a livello insediativo e di allineamento. Il lavoro si è concentrato sulla zona di Campo Alegre, lungo il fiume Douro, verso ovest. Il sistema stradale era basato sull’asse Nord-Sud, Est-Ovest e una rete stradale complementare, che continua a non interessare 66
Piano Regolatore della città di Porto 1947-52 (Ing. Antão de Almeida Garrett) area di media industria
Plano di miglioria della città di Porto, 1956-1966 (Ing. José Albino Machado Vaz)
area non interessata da miglioria
Piano Direttore della città di Porto 1962 (Arch. Robert Auzelle)
[2.42] Piano Generale di Urbanizzazione, 1987
area produttiva
Piano Generale di Urbanizzazione 1987 (Gabinete de Planeamento Urbanístico / Arch. Duarte Castel-Branco) area produttiva
Piano Direttore Municipale 1993 (Coord.: Arch Duarte Castel-Branco) area produttiva
[2.41] Analisi disposizione d’uso dei piani urbanistici di Porto
[2.43] Piano Direttore Municipale, 1993, Arch Duarte Castel-Branco
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
[2.44] Piano Direttore Municipale della città di Porto 2009, PDM, 2009 68
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
l’Area di Freixo, ma si concentra verso la foce del fiume . Il Piano Regolatore approvato nel 1954 [2.40] è stato il primo esercizio di pianificazione complessiva della città. Gli obiettivi principali di questo piano sono la risoluzione dei collegamenti est-ovest, lasciando fuori il centro commerciale della città e il tessuto medievale, e la divisione della città in cinque tipi di zone: residenziale, rurale, verde, spazio pubblico ed industriale. Nel piano in questione l’area di Campanhã viene identificato come area di media industria. Il Piano di Miglioramento della città di Porto del1956 [2.40] si pone come obiettivo principale la cancellazione delle ilhas7, e la creazione di quartieri con migliori condizioni igieniche. Tuttavia questo intento si è concretizzato con lo spostamento della popolazione dal centro e lo svuotamento di quest’ultimo, a vantaggio di vuovi quartieri residenziali periferici, al di fuori della Via da Cintura Interna, VCI, (di cui si è già precedentemente trattato). Questo piano è stato progettato in conformità con decreto legge 40616 del 28 maggio 1956 destinato a risolvere il problema degli alloggi nel centro della città, attraverso il finanziamento da parte dello Stato e della Camera Municipale di Porto (CMP) per la costruzione circa 6000 nuove residenze. Tuttavia, il piano non è stato attuato nella sua interezza e ancora oggi, rimangono diverse ilhas e altri edifici che facevano parte dell’industria della città: molti anche nel distretto di Campanhã e Bonfirm. Il piano ha creato aree di espansione che promuovono lo sviluppo della città nella sua espansione esterna, contribuendo al decongestionamento delle aree centrali e alla demolizione di interi quartieri considerati insalubri. Il Piano di Miglioramento del 1956 propone anche una nuova suddivisione in zone della città consolidando la zona di Freixo come area 70
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
ad indirizzo produttivo per la pianificazione ecostrituisce un ottimo strumento per indagare le origini della sua accezione periferica. L’aumento delle abitazioni sociali incoraggiato dalle politiche del Estado Novo, dalla seconda metà degli anni Cinquanta, rappresenta una netta rottura con la linea di intervento del Piano Regolatore di Garret. In questo contesto politico-culturale, il Comune di Porto assume Robert Auzelle in qualità di consulente per la pianificazione urbana. Il Piano predisposto da Auzelle nel 1962 (di cui abbiamo già accennato nel capitolo primo) tenta di sistematizzare e organizzare il lavoro iniziato da Almeida Garrett. Le prospettive di modernizzazione della città sono supportate da un sistema di strade funzionale Il primo piano direttore della città di Porto definisce le funzioni essenziali della città, ma i problemi economici e la pressione di alcuni investitori non permettono una piena realizzazione di questo piano, e per alcuni casi possiamo dire fortunatamente: qualora fosse stato pienamente attuato, l’area di Ribeira, oggi patrimonio mondiale dell’UNESCO - sarebbero stati demoliti per consentire il flusso delle auto e la costruzione di parcheggi. Anche in questo piano l’area di Campanhã non muta la sua destinazione d’uso, che rimane produttiva, ma è bene notare l’intensificazione del sistema stradale nella zona, che potremmo leggere come un primo segnale di quello che nel 1993 diventerà il Ponte autostradale di Freixo. Questo strumento rimarrà in vigore formalmente sino alPiano Generale di Urbanizzazione (PGU) del 1987, [2.42] che è il risultato di diversi documenti comunali, come le Opzioni del Piano 1984, le Opzioni Strategiche del 1985 e la Proposta di Piano del 1986. L’area di progetto viene identificata ufficialmente come area di assetto infrastrutturale, deliberando in tal modo la sua
attuale compressione infrastrutturale e ponendo le basi pianificatorie per la costruzione del Ponte di Freixo. Tali basi si attualizzeranno nel 1993, con il Piano Direttore della città di Porto [2.43] che si concentra sulla definizione delle priorità di intervento, compreso un particolare riferimento alla realizzazione del VCI. Il Piano propone una città divisa in diciannove Unità di Ordinamento (Unor’s) , per la preparazione dei Piani Comunali per la pianificazione territoriale, compresi i piani di urbanizzazione e di dettaglio, e un regolamento che definisca i
parametri volumetrici per la costruzione.
Questo piano prevede anche una collaborazione con i comuni limitrofi sulle infrastrutture stradali e sui servizi di base e l’ubicazione delle apparecchiature a livello regionale. Delinea le aree centrali come zone terziarie. Il Plano Director Municipal (PDM) di Porto 2006, attualmente in vigore, include tra i suoi obiettivi strategici di ridurre le disparità urbane esistenti, distribuendo di conseguenza gli investimenti pubblici, e di rafforzare la co-
[2.45] Carta geotecnica, estratto PDM 2009 71
Sezione I - ANALISI E RICERCA
esione sociale e territoriale attraverso la valorizzazione dei territori problematici. Il PDM è uno strumento chiave nella gestione municipale, che definisce la strategia di sviluppo e il modello territoriale e le principali opzioni per l’ubicazione delle apparecchiature e delle infrastrutture. [2.44] Approvato nel 2006 e attualmente in vigore, esso è già stato sottoposto a due revisioni (rispettivamente a giugno 2014 e ad aprile 2015). La seconda revisione al PDM in vigore oggiunge una postilla: le operazioni
che sono destinati alla rigenerazione delle aree residen-
[2.46] Carta viabilità, estratto PDM 2009 72
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
ziali sociali quando è il mantenimento di almeno il 75% della superficie lorda di costruzione esistente colpisce alloggi sociali, nel qual caso l’indice di costruzione può raggiungere un valore massimo di 1 0. Questa aggiunta c’è da domandarsi se sia eticamente corretta o se invece si tratti di speulazione edilizia. Personalmente, non ritengo che un indice di edificabilità simile possa accordarsi con la vocazione del territorio e con la sua identità in primis, oltretutto non sono convinta che destinare un’area disagiata ad abitazioni sociali, densificando le proble-
matiche e conomiche e sociali possa satenare processi di ulteriore ghettizzazione. All’interno del materiale che compone il piano è interessante notare che la zona di protezione archeologica (ZOPA) [2.47] interessa la riva del Douro, questo aspetto sarà molto importante a livello progettuale, tuttavia la scelta che verrà presa in seguito per l’area limitrofa alla riva parte da altri presupposti, probabilmente i medesimi che hanno dettato queste caratterizzazione secondo il PDM del 2009. Aspetto molto importante è l’indagine del suolo, che si
presenta molto variegato, ma in prevalenza di buona qualità, in prevalenza con percentuali di rocce granitiche. Basti ricordare le parole dello stesso Alvaro Siza
-Questa mia città di Porto ha un suolo portato dai diavoli. Ruvido granito- per rendersi conto che questo terreno presenta indubbie difficoltà nel quadro della grogettazione, ma al contempo presenta una resistenza molto alta: trattasi di un terreno roccioso, granitico, difficile da scavare. Di questi aspetti si terrà conto in fase di progetto. Pur presentando, come mostra l’analisi del suolo che
[2.47] Carta dei vincoli presenti, estratto PDM 2009 73
Sezione I - ANALISI E RICERCA
segue, una vasta presenza di zone con scarsa resistenza e presenza di falde acquifere in profondità, l’area dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo non ha nessuna di queste problematiche. Chiaramente essendo l’area già in precedenza edificata, è altresì improbabile che presentasse condizioni geotecniche sfavorevoli, mentre è più plausibile incontrare fenomeni di inquinamento del suolo dovuti all’utilizzo industriale reiterato nel tempo. Ciò nonostante l’area dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo non presenta
[2.48] Carta destinazione d’uso, estratto PDM 2009 74
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
tracce di inquinamento del suolo secondo l’estratto della carta dedicata del PDM 2009 [2.44] Dal punto di vista delle tutele archeologiche nella Carta del Patrimonio [2.47] non viene compresa la Centrale Termoelettrica di Freixo, diversamente da quanto precedentemente indicato sino al 2003. La modifica potrebbe essere dovuta alla volontà di destinare, come indicato dalla Carta delle destinazioni d’uso [2.48] l’area ad uso prevalentemente abitativo. La modifica di utilizzo del
sito rappresenta la novità essenziale del Piano in vigore rispetto ai precedenti: per la prima volta un’area storicamente sedimentata come industriale e periferica viene destinata a residenze. Il tessuto residenziale previsto è diviso a nord da una nuova viabilità predisposta dalla Carta della viabilità [2.46], in tessuto urbano continuo in via di consolidamento e in residenziale con prevalenza di abitazioni collettive (ovvero edilizia sociale). Una prima importante premessa per valutare questa indicazione deve riguardare questa nuova strada, che certamente è necessaria per un assetto urbano funzionale. Abbiamo precedentemente parlato dell’inefficacia di Rua di Freixo nel gestire il flusso automobilistico, e della necessità di una connessione ulteriore in direzione est-ovest. Questa viabilità identifica due aree che assumono un significato urbano differente: la prima più vicina e relazionata alla città consolidata e la seconda con una relazione più diretta con la costa fluviale. A mio parere la zona nord e la viabilità aggiunta sono elementi condivisibili, tuttavia la destinazione a residenza collettiva dell’attuale meggioranza dell’area dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo solleva due problemi: il primo certamente di natura conservativa, ovvero tale indicazione di Piano prevede automaticamente la demolizione di tutti gli edifici della Centrale, anche quelli che rappresentano un Patrimonio dal punto di vista identitario e storico, e che erano come tali riconosciuti dalla stessa amministrazione comunale fino a pochi anni orsono. La seconda è di natura sociale: è corretto destinare una porzione di territorio così potenzialmente utile alla comunità per un utilizzo privato? E ancora: una zona in prevalenza abitata da una popolazione a basso reddito ed istruzione ed alto tasso di disoccupazione non necessiterebbe di una struttura ad uso pubblico capace di esercitare un progressivo cambiamento in tutta l’area? Non sarebbe più oppor-
tuno puntare su un’utenza eterogenea per riqualificare realmente Freixo? Tuttavia la direzione che la Municipalità di Porto sta intraprendendo è tutt’altra, basti vedere il contenuto della seconda revisione al PDM in vigore. in questa ultima resione del PDM viene stabilito che l’in-
dice di costruzione di alloggi sociali può raggiungere un valore massimo di uno come indice di edifialbilità. Personalmente, non ritengo che un indice di edificabilità simile possa accordarsi con la vocazione del territorio e con la sua identità in primis, oltretutto non sono convinta che destinare un’area disagiata ad abitazioni sociali, densificando le problematiche economiche e sociali possa satenare processi di ulteriore ghettizzazione. Ciò nonostante non possiamo ignorare che individuando l’area di Campanhã-Freixo come ambito prioritario da recuperare all’interno della pianificazione urbanistica e sociale della città, la Camera Municipale di Porto, ha previsto, attraverso lo strumento economico denominato ARU (Area di riabilitazione urbana) una serie di incentivi fiscali alla riabilitazione. Tuttavia è bene chiarire la scarsa efficacia di questo strumento economico preso singolarmente: unicamente messo a sistema con la pianificazione urbanistica può rivelarsi efficace e soprattutto non generare fenomeni di speculazione edilizia. La delimitazione della ARU Campanhã - Stazione si estende su una superficie di circa centododici ettari, e comprende parte del distretto di Bonfim (quarantuno ettari) e Campanhã (settantuno ettari) L’Area di Riabilitazione Urbana individuata nel 2015 ha una forma irregolare, con un asse centrale costituito da linee di infrastruttura ferroviaria (circa mille e ottocento metri di lunghezza tra il Ponte di San João e il nodo dells VCI) , il confine meridionale costituito dal fiume Douro, con una lunghezza di circa 1.500 metri. Seguendo le 75
Sezione I - ANALISI E RICERCA
condizioni poste dal RJRU , il comune, nel marzo 2015, si è impegnato ufficialmente a concedere una serie di benefici fiscali per chi partecipa attivamete al processo di riqualificazione del quartiere di Campanhã-Freixo. 1) Esenzione dalle Imposte comunali (IMI ) Sono esenti da IMI (Imposta Comunale sugli Immobili) per un periodo di cinque anni successivi all’anno, compreso il completamento degli interventi volti alla riabilitazione, gli edifici o le frazioni autonome, che si trovano nelle zone di riabilitazione, entro il 31 dicembre del 2020. taTali benefici sono richiedibili su interventi di riabilitazione per dare caratteristiche appropriate, intervenendo su prestazioni e sicurezza, funzionale, strutturale di più edifici o di edifici funzionalmente adiacenti costruiti in un terreno, o a concedere all’immobile nuove competenze funzionali, per consentire nuovi usi o medesimo uso con standard di prestazioni più elevate, che determinano un miglioramento dello stato di conservazione dell’immobile, almeno due livelli sopra il assegnato prima dell’intervento; 2) Riduzione delle tasse di occupazione del suolo pubblico Riduzione del 80% do montante delle tasse di occupazione di suolo pubblico per opere direttamente relazionate con la ricostruzione, la conservazione e recupero o riabilitazione della parte edificata delle aree comprese nell’ARU . La città di Porto inoltre già dispone, dalla fine del 2007 di un sistema di incentivi fiscali per la realizzazione di interventi di riabilitazione della zona a basso reddito della città, disegnata dal Sistema Multicritério de Informação della Città di Porto (SIM) che permette l’attribuzione di diritti straordinari per chi promuove le operazioni di 76
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
riabilitazione nell’ACRRU . I diritti acquisiti dal SIM-Porto possono essere trasferiti e utilizzati, dentro e fuori da ACRRU (nell’area di abitazione collettiva assegnati dal PDM, nella carta di classificazione del suolo, aumentando fino a 0,2 m2/m2 l’edificabilità . ll PDM in vigore è stato pubblicato il 3 febbraio 2006 ed è in questo momento da rivedere. Il nuovo PDM, che ora è in fase di preparazione, conterrà la visione per l’organizzazione spaziale della città negli anni a venire. Oltre a studi e riflessioni che saranno effettuati da tecnici ed esperti, è fondamentale per lo sviluppo del nuovo Piano, la partecipazione attiva dei diversi attori locali e la popolazione in generale, così come uno stretto coordinamento con i comuni limitrofi .Solo allora si può costruire un progetto collettivo per il futuro della città, una strategia e un programma di attuazione che promuovono la qualità della vita e contribuire a migliorare la loro competitività e l’affermazione in un contesto globalizzato.In passato si è relegato l’area a soli interventi di edilizia sociale, tuttavia non ci si può limitare a questo, infatti sono presenti molteplici problemi di coesione sociale del territorio, profondi squilibri di sviluppo urbano a livello di città e una prevalenza di degrado fisico e sociale in specifici territori. La chiara percezione di queste disparità non è stato, tuttavia, causa di politiche urbane conseguenti, bensì sono stati attuati interventi settoriali e frammentati, incapaci di indurre nuova dinamica di sviluppo socio-economico e di trasformazione urbana, in quanto privi di sistematicità.
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 2- CAMPANHÃ: PAESAGGIO COMPRESSO
NOTE 2.1 1. view-source:http://terrasdeportugal.wikidot.com/historia-da-campanha História da Campanhã, Susana Ribeiro, Rui Manuel Amaral, Vale de Campanhã: uma história breve 2. Circoscrizione
3. Instituto Nacional de Estatística (Instuto Nazionale di Statistica), dati 2001-2011 4. VCI: Via da Cintura Interna, circonvallazione carrabile 5. Maria da Luz BRAGA SAMPAIO A Central do Freixo: um projecto termoeléctrico para a região do Porto, Tese de Mestrado de Estudos Locais e Regionais, Orientador: Profª Doutora Amélia Polónia Faculdade de Letras Universidade do Porto, 2008
6. Quinta : tenuta, podere. 7. Traduzione letterale: “isole 2.2 1. Carmen inês MARQUES ESTIMA, A Central Termoeléctrica do Freixo: um processo de requalificação urbana, tesi di laurea, relatore: Professor F. J. Barata, FAUP, Porto, 2012 2. L’ex Palazzo di Freixo, Progetto di riqualificazione dell’Arch Fernando Távora, Porto, 2003 3. Museo Nazionale della Stampa, Ex-fabbrica Invicta, Porto, attivo dal 1997 4. Centro di Appoggio per la Creazione di Impresa: incubatore di impresa, Porto, 1992 5. Catena di hotel di lusso portoghesi. 2.3 1. UOPG: Unidade Operativa de Planeamento e Gestão 2. Piano direttore municipale, PDM. 3. Il Consiglio Comunale, con deliberazione approvata in una riunione pubblica tenutasi il 10 Marzo 2015 (34 °), ha avviato la preparazione del 2 ° revisione del PDM, pubblicati nella Comunicazione n°3118/2015 Diário da República, n ° 58, del 24 marzo 2015. 4. Alvaro Siza, 15 maggio 1998, Porto 5. Acta da última reunião de Technicos, promovida pela Camara Municipal, para apreciar o projec to da Avenida da Cidade
6. RJRU Regime Jurídico da Reabilitação Urbana-Regime giuridico di riabilitazione urbana 7. SCE (Sistema di certificazione energetica degli edifici) decreto legge n°118/2013)
decreto legge n 266/2012 del 31 dicembre Regolamento municipale del Sistema Multicriteriale di informazione della Città di Porto, pubblicato nel DR - 2.ª del16 ottobre 2007
8. ACRRU, Área Crítica de Recuperação e Reconversão Urbanística stabilita dal n.º 3 do artigo 27.º do PDM
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
CAP 3 LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
3.1 FREIXO: STORIA DI UNA PRODUZIONE ENERGETICA “Se le tecnologie dell’informazione sono la storia equivalente che l’elettricità in epoca industriale, nella nostra epoca potremmo paragonare l’attuale diffusione di Internet con la rete elettrica grazie alla sua capacità di fornire la potenza di informazioni per tutti gli aspetti di l’attività umana. Le nuove tecnologie di distribuzione di energia hanno consentito l’affermarsi di grandi aziende che hanno costituito la base organizzativa della società industriale“ Castells Manuel1
L’analisi dello sviluppo dell’approvvigionamento energetico del Nord del Portogallo è fondamentale per inquadrare la Centrale Termoelettrica di Freixo all’interno del suo tessuto originario, e capirne l’importanza da un punto di vista storico e memoriale. Il Portogallo durante tutto il XX secolo sarà diviso tra le due opzioni energetiche principale, ovvero Il gas e l’elettricità; è l’accessibilità a quest’ultime del singolo caso che determinerà la scelta. Porto, in seguito alla municipalizzazione dei suoi servizi energetici nel 1918, inizia la collaborazione con la Centrale Idroelettrica di Lindoso2 attraverso la sottostazione Electra del Lima3. [3.01] La città di Porto ha sostenuto una politica di accessibilità all’energia, sia per quantità che per prezzo, ed è in questo contesto che è da considerarsi la convergenza tra lo sviluppo di progetto 82
[3.01] Fotografia storica Sottostazione Electra del Lima, 1920, Archivio EDP, Lisbona
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
imprenditoriale della UEP , dal 1920 e fino al 1970, in particolare la regione di Porto. Come azienda, la UEP sviluppa un lungimirante progetto di business nel settore energetico che lascerà un patrimonio di sei decenni consecutivi di lavoro nel settore elettrico. L’UEP nasce da un’alleanza tra il Portogallo e la Spagna, che ha permesso investimenti, non solo nella regione costiera settentrionale (Lindoso / Viana do Castelo- Braga - Porto - Coimbra a Leiria), ma anche per tenere fuori per la zona a sud del Tago (Setúbal - Seixal - Montijo - Évora).5 4
La UEP gioca da un ruolo decisivo nella fornitura di energia elettrica alla regione Nord, raggiungendo fin dai primi anni, e soprattutto dopo la costruzione della Centrale di Freixo, l’obbiettivo di fornire energia alla città di Porto e ai suoi dintorni. Si può notare un investimento costante, da parte della società in questione, di attrezzature e infrastrutture, raggiungendo una capacità di estensione e una longevità di quasi sessant’anni. La UEP investe con
[3.02] Fotografia storica, Centrale Termoelettrica di Freixo,formazione primo gruppo del 1926, Archivio UEP 84
particolare coraggio durante i decenni degli anni Venti e Trenta, estendendo le linee sino agli anni Quaranta, in particolare per quanto riguarda l’alta tensione, localizzandole strategicamente nelle aree in cui si possano raggiungere più clienti industriali. [3.03] I maggiori centri urbani si trovavano lungo la costa e, proprio in queste aree, la fornitura di energia è una richiesta permanente. L’elevato consumo offerto da clienti industiali, circa 120 milioni di kWh all’anno, negli anni Sessanta, richiederà non solo la UEP svolga un ruolo attivo nella fornitura, ma anche un negoziato permanente delle competenze per creare, aggiornare o rivedere i suoi contratti, a seconda delle variazioni di consumo ed esigenze dei propri clienti e della rete.6 Nel Nord, il ruolo del UEP è cruciale per lo sviluppo industriale, ad emergere come un importante fornitore di aziende di energia ai comuni: Porto, Braga, Coimbra. È possibile verificare che a Porto, la UEP detiene, tra il 1937 e il 1960, come clienti le più grandi
[3.03] Vista generale della Centrale di Freixo, fotografia storica 1936, Archivio EDP
industrie della zona. La società gode di un’ottima reputazione nel settore, partecipando come agente attivo nei principali progetti idroelettrici e termici a nord tra gli anni Venti e gli anni Settanta. L’accordo con la società di capitali spagnoli Electra del Lima 7, sarà decisivo per l’avvio e il consolidamento del settore energetico agli inizi del XX secolo e per la produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica. Con la costituzione del Consiglio di Nazionale di Elettrificazione nel 1936, [3.02] il settore mostra un cambiamento di rotta nella gestione dell’elettricità.8 La Centrale Termoelettrica di Freixo nel 1926, è uno dei primi e più strategici esempi aziendali e produttivi del nord del paese. Questo investimento ha permesso di soddisfare le esigenze del tessuto urbano ed industriale della città, offrendo con regolarità la fornitura di energia richiesta e consentendo una risposta efficiente anche durante lunghi periodi di siccità che diminuiscono la portata d’acqua e quindi la produzione di energia idroelettrica. Nel corso dei primi due decenni di attività, la UEP amplia la sua rete in varie direzioni e regioni, costruendo diverse sottostazioni e cabine di trasformazione. All’inizio degli anni Cinquanta, e a seguito di politiche di promozione industriale, la UEP svolge in Freixo una serie di opere emblematiche, seguendo il modello di business spagnolo e affermando il suo ruolo nel settore, in particolare con la costruzione di una nuova caffetteria e una moderna struttura medica, che incarnano una visione dell’ambiente di lavoro come luogo sociale. La correlazione forte e crescente tra l’UEP (in particolare tra UEP/ EL, produzione e distribuzione di energia), e il tessuto industriale Porto aumenta visibilmente il numero di clienti nei decenni.
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
Questa relazione ha il suo impatto sulla città, in quanto la società EIF installa nel 1947 un’unità elettrochimica sul terreno di Freixo, che richiede grandi quantità di energia elettrica. La centrale termica, dopo circa quarant’anni in funzione è invecchiata, raggiungendo il limite del suo sfruttamento proficuo, venendo superata da nuovi progetti termoelettrici. Il suo ruolo nel progetto della UEP viene messo in discussione, la crescita della città di Porto e l’evoluzione del complesso industriale di Freixo esprime questa dinamica. La prima costruzione si trova al centro dell’area di proprietà, e sarà la sottostazione di ricezione, più a sud si sviluppa la costruzione della Centrale Termoelettrica, che ancora oggi è conservata, adiacente alla sottostazione dell’edificio. Più tardi, negli anni Quaranta, vengono aggiunti gli edifici dell’Empresa Industral do Freixo, situata a nord, con il suo ingresso da Via Freixo. Gli anni Sessanata sono contrassegnati dalla costruzione di, e l’ufficio del medico che vengono impiantati nel terreno ad est, creando, nel 1972 un terzo ingresso dalla strada da Freixo. Inoltre, negli anni Settanta saranno rinnovato il corpo della centrale e la sua sottostazione tramite l’introduzione di nuove procedure e attrezzature, tramite interventi che apportano demolizioni e superfetazioni del nucleo storico originario. La UEP ha partecipato a tutti i tempi e cicli di sviluppo del settore elettrico dall’utilizzo di risorse fossili come il carbone e degli impianti idroelettrici, che tra la fine degli anni Cinquanta, e gli inizi degli anni Sessanta, assumono la quasi totalità di produzione elettrica, essendo cambiato il paradigma energetico. Nel 1975, dopo la Rivoluzione di Aprile, le grandi società elettriche saranno nazionalizzate, il che renderà la UEP l’attuale EDP9. Questa è la fine della vita di un ciclo di progetto imprenditoriale per la città di Porto, che 85
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
ci lascia oggi un’area consistente, e con un elevato potenziale di sviluppo. La condizione di proprietà unica, ovvero l’EDP, rappresenta un’agevolazione non indifferente in un eventuale scenario di trasformazione futuro, essendo un’occasione per destinare una grossa porzione di territorio all’erogazioni di servizi per il pubblico senza il bisogno di coordinare molteplici piccoli proprietari per attuare la trasformazione.
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
3.2 IL NUCLEO INDUSTRIALE DELL’EX-CENTRALE TERMOELÉTRICA DI FREIXO La Centrale Termoelettrica di Freixo come la conosciamo ora rappresenta solo un lacerto della sua massima espansione. Il nucleo è costituito da un insieme di edifici, appartenenti ad epoche diverse, infatti l’area di Freixo attraversa diverse fasi, passando da rurale ad industriale nel corso del XIX secolo, e affrontando il processo di dismissione nel XX secolo, che oggi ci restituisce la condizione attuale. Un’indagine volta a ricostruire la genesi dello stabilimento industriale è necessaria per poter individuare l’approccio progettuale più indicato, riconoscendo gli edifici che ancora oggi rappresentano un patrimonio da tutelare. Il nucleo più antico, oggi conservato, risale al 1927, data della fondazione della Centrale Termoelettrica di Freixo1, tuttavia il periodo di massima produttività viene raggiunte nel 1936. [3.04] Attraverso le cartografie storiche, partendo dalla già citata Carta di Telles Ferreira del 1892, sino al Piano Direttore Municipale del 2009, attualmente in vigore, e servendosi parimenti di progressive ortofoto aeree, si è ricostruita l’ evoluzione del nucleo industriale [3.05] La visualizzazione dell’evoluzione del complesso industriale costruito nel territorio di Freixo, dal 1920 e fino al 1972 esprime questa dinamica. Il primo edificio si trova nel centro della proprietà e trattasi della Sottostazione di ricezione., oggi interamente perduta. Ne consegue la costruzione della Centrale Termoelettrica, adiacente alla sottostazione dell’edificio. Più tardi, negli anni Quaranta, l’aggiunta dell’edificio dell’EIF 2, (Impresa Industriale di Freixo), situata a nord, con il suo ingresso da Via di Freixo. I primi anni Sessanta sono caratterizzati dalla 88
[3.04] Fotografia Storica della Centrale Termoelettrica di Freixo, Archivio EDP, 1936
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
[3.05] Ricostruzione della fasi di sviluppo del nucleo industriale
[3.05] Fotografia Storica della facciata est, Archivio EDP, 1930
costruzione delle Officine Generali, e dei Servizi Medici nel terreno ad est, attuale sede del CACE, di cui si è parlato ampiamente nel capitolo 2.2. Un altro passo importante è l’apertura, nel 1972, di un terzo ingresso da Via di Freixo, e negli anni successivi il rinnovo del corpo centrale per l’introduzione di nuove procedure e apparecchiature. Questo intervento rappresenta oggi una superfetazione dannosa per il nucleo industriale originario, sia da un punto di vista estetico, sia per ragioni strutturali.3 Nel corso del processo di indagine, si è cercato di stabilire una cronologia non solo delgi edifici, bensì anche dei muri di contenimento. Questi infatti disegnano il sito 90
[3.06] Fotografia Storica, Vista del lato sud Archivio EDP, 1936
marcatamente, e risalgono a diverse fasi di trasformazione del complesso. [3.07] La conformazione di questi muri, identifica situazioni diverse, che vedranno risposte progettuali differenti. La consistenza stessa di queste opere sono molto differenti, partendo dalla più antica, già presente nella cartografia di Telles Ferreira del 1892, che contiene una differenza di quota di più di dieci metri [3.09], e presenta una texture molto interessante [3.08]: trattasi difatti di blocchi di granito grezzo. Tuttavia la prima quinta che si identifica è certamente il sistema parallelo al fiume Douro, risalente al 1919, ovvero all’impianto della Sottostazione Trasformatrice [3.11] . Perfino una lunga scalinata è compresa 91
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
OPERE 1927
[3.07] Ricostruzione diacronica del nucleo industriale
nello spessore di questo muro [3.12], che contribuisce a collocare visivamente la centrale su un podio. La muratura è composta da blocchi più squadrati, ed è di certo un’opera preliminare alla costruzione del 1919, per rendere l’area rurale utilizzabile sotto i profilo industriale. Altri lacerti murari sono presenti, e alcuni di essi verrano declinati da punto di vista progettuale, anche se si tratta di elementi dotati di una forza indubbiamente inferiore rispetto a quelli citati precedentemente, ma che contibuiscono ugualmente a organizzare il sito di progetto. Tornando all’edificato vero e proprio, si può notare uno stato di conservazione generalmente scarso e un basso valore architettonico, fatta eccezione per gli edifici risa92
lenti al 1927. Per giungere a tale conclusione ovviamente sono stati svolti sopraluoghi diretti in situ ed o stato stilato un accurato catalogo degli edifici. Tralasciando il nucleo più antico, che tratteremo più approfonditamente in seguito, l’indice [3.14] da una rapida panoramica dell’edificato, restituendone le informazioni principali: funzione, consistenza, obsolescenza, stato conservativo ed aspetto attuale. La situazione riguardante invece il nucleo antico della Centrale, che ospitava i turboalternatori, i condensatori e i trasformatori elettrici: si tratta di un edificio di tutt’altra consistenza, sia da un punto di vista architettonico che 93
Sezione I - ANALISI E RICERCA
[3.09] Fotografia da ingresso est, vista verso nord-ovest. (Muro tipologia 1)
[3.10] Fotografia da ingresso nord est, vista verso sud. (Muro tipologia 2) 94
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
[3.11] Fotografia da ingresso Sud, vista verso ovest.
Muro tipologia 4
[3.12] Fotografia da ingresso Sud, vista verso nord-est.
Muro tipologia 4
[3.13] Fotografia da ingresso Sud, vista verso ovest. (Muro tipologia 3) 95
Sezione I - ANALISI E RICERCA
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Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
cavava energia cinetica poi trasformata dai trasformatori in energia elettrica. Per svolgere questo processo era necessario disporre di una torre di raffreddamento, che
conservativo. Discorso analogo può essere fatto per ciò che rimane della torretta di raffreddamento, che si caratterizza come un lacerto della massima espansione della centrale verso il fiume Douro, con una sostanziale differenza sotto l’aspetto conservativo, che è senza dubbio peggiore dell’edificio principale. Il nucleo antico della centrale si divide in due edifici attigui, il primo [3.15] ospitava la sala del turboalternatori e dei condensatori elettrici, il secondo, i turboalternatori.
immettendo acqua, dal fiume Douro, a temperatura più bassa, permetteva al ciclo produttivo di funzionare correttamente. [3.19]
[3.16]
La struttura oggi si presenta vuota, tutti i macchinari originariamente presenti, sono conservati nel Museo dell’Elettricita di Lisbona dalla metà degli anni Novanta. L’unica eccezione è il carroponte nell’ex -locale macchine turboalternatori e trasformatori, [3.17] di cui ovviamente si predispone la conservazione. Tuttavia grazie alla documentazione fotografica dell’EDP, possiamo ricostruire un’immagine della centale in funzionamento. [3.18] Come di evince dalla sezione architettonica, che ricostruisce la centrale del 1927, attiguo al volume conservato si trovava il locale caldaie, oggi distrutto. La centrale era infatti alimentata a carbone, dalla cui combustione e un successivo processo di condensazione dei fumi, ri-
[3.14] Indice preesistenze 98
[3.15] Edificio A turboalternatori e dei condensatori elettrici, 2016
[3.16] Edificio B turboalternatori e dei condensatori elettrici, 2016
[3.17] Ricostruzione sezione architettonica originaria, base AHMP. Licença de obras nº 578/192
[3.18] Fotografia storica, sala turboalternatori, Archivio EDP,1945
[3.19] Fotografia,edificio ex torretta di raffreddamento, 2016 99
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
pianta piano primo
[3.21] Foto prospetto ovest, 2016 (edificio A)
[3.22] Foto prospetto sud-ovest, 2016 (edificio B)
pianta piano terra
[3.24] Indice nucleo originario della Centrale di Freixo
[3.20] Vista assonometrica del nucleo principale (edificio A) 100
[3.22] Foto prospetto est, ingresso principale, 2016 (edificio A)
[3.23] Vista dall’alto, solaio, 2016 (edificio B) 101
Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
Il Nucleo Antico Ex-Centrale Termoéletrica di Freixo come illustrato [3.20], presenta un’impronta a terra di 1140 mq, per una volumetria di circa 13000 mc. Lo stato di conservazione è mediocre, tuttavia è la struttura, in cemento armato, è agibile e le due facciate [3.21] [3.22], est-ovest, sono tutt’ora integre e di indubbio fascino. L’edificio rientrava nella Carta degli immobili tutelati come Patrimonio sino al 2003, attualmente si presenta senza alcuna tutela, e con la concreta possibilità di demolizione. La torretta di raffreddamento non è mai stata sottoposta ad alcun vincolo di tutela, e si presenta oggi in pessimo stato di conservazione, ma è interessante notare che sono visibili nel solaio di calpesio i buchi nei quali passavano i condotti industriali, che arrivavano fino al fiume [3.23]. Questo aspetto incrementa, a mio parere, il valore dell’edificio, non in quanto tale, ma bensì per il valore memoriale che ricopre. Inoltre si tratta di una struttura molto ridotta, di soli 169 mq in pianta e 1.700 mc circa di volumetria totale, che potrebbe facilemnte essere integrata in una fascia di territorio non edificata. L’analisi della Centrale Termoelettrica di Freixo ,riassunta nell’indice [3.24], apre la possibilità a molteplici riflessioni, prima tra tutte la conservazione dell’edificio, l’eventuale demolizione delle aggiunte che possono essere viste come superfetazioni, e in tal caso su come attuare un progetto che non offuschi il carattere prominente dell’edificio principale.
[3.24 bis] Fotografia nucleo antico Centrale Termoelettrica di Freixo, 2012 102
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
3.3 PROSPETTIVE DI INTERVENTO Come è stato anticipato in precendenza, si è criticamente attribuito un certo valore ad una parte degli edifici dell’Ex- Centrale Termoelettrica di Freixo. Tali edifici si trovano in una situazione ottimale per il recupero, essendo la proprietà dell’area unica, ovvero del Gruppo EDP, che amministra l’energia del Portogallo. Il destino più consono per gli alri edifici è tuttavia la demolizione. L’edificio del 1949, dell’ex-Empresa Industrial do Freixo (EIF), [3.26] che si occupava di produzione di carbonato di calcio e leghe di ferro, presenta tratti suggestivi, tuttavia lo stato di conservazione è pessimo, e lil suo recupero non sarebbe giustificato da un certo peso nella memoria collettiva di Campanhã e di Freixo. Gli edifici dell’ex stabilimento “A Economica”, [3.27] sono attualmente sotto il controllo della Camera Municipale di Porto, ma si tratta solo di lacerti, strutturalmente inagibili in toto e privi di alcun valore achitettonico e identitario. Ma la presenza più dannosa è quella della superfetazione del 1972, [3.28] ovvero l’edificio che si addossa al nucleo originario, verso nord, e che ne compromette sia la sicurezza strutturale, che la percezione visiva. Tale edificio era il locale dei comandi della Centrale, ed ora giace abbandonato e pericolante, non agibile in quanto eccessivamente instabile. Dunque la demolizione di ques’ultimo non è soggetta ad alcuna riflessione ulteriore, ma rappresenta la soluzione più indicata e perfino necessaria. La piattaforma dei tralicci elettrici e dei trasformatori [3.29] è oggi priva dei tralicci che la caratterizzavano e ne potevano costituire un tratto peculiare. Anch’esso 104
[3.25] Fotografia satellitare, Google, 2017
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
[3.26]
Fotografia Ex-Empresa Industrial do Freixo (EIF), 2010
[3.27] 106
Fotografia Ex-stabilimento “A Economica”, 2016
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
[3.28]
Fotografia Ex-Sala Comandi, 2016
[3.29]
Fotografia Ex-piattaforma dei tralicci, 2016 107
Sezione I - ANALISI E RICERCA
risalente all’ultima fase della centrale, è datato 1969 e svolgeva funzione di piattaforma dei tralicci elettrici, è un manufatto dal valore architettonico ora come ora inesistente, nonostante il buono stato di conservazione è impensabile immaginarne il recupero con un altra funzione, trattandosi di uno spazio invivibile. Dell’edificio del 1939, destinato ai servizi amministrativi non rimane che la struttura, inagibile per motivi di sicurezza, mentre dell’Ex fabbrica di Saponi del 1930 [3.31], successivamente magazzino dell’EDP, non rimane che un rudere. L’ex- refettorio della Centrale, costruito negli anni Cinquanta non è anch’esso agibile e oltretutto si trova verso il fiume Douro, in prossimità dell’Av. Paiva Couceiro, ovvero all’interno dell ZOPA, nella zona protetta lungo il fiume, secondo il Piano Direttore Municipale della città di Porto attualmente in vigore. Dunque la prima scelta di trasformazione per liberare il potenziale dell’area, passa inevitabilmente per la rimozione di questi immobili privi di potenziale, e la conservazione di ciò che invece rappresenta un elemento iconico per il quartiere ed è dotato di forza espressiva. Altro aspetto da tenere in considerazione, sono le opere murarie, molte di esse sono degne di essere conservate ed esaltate, e rappresentano un tratto peculiare del sito. Il sistema di quinte murarie rappresenta un tema ricorrente lungo il fiume Douro che si declina più specificatamente nell’area della Centrale Termoelettrica di Freixo, poichè, ogni diverso setto corrisponde ad una diversa fase, ad una ulteriore modellazione di questo terreno granitico e degli sforzi fatti per renderlo atto ad essere vissuto. Questa infrastrutturalizzazione del dislivello va mantenuta ed esaltata con un ‘architettura che non si impoga eccessivamente in alzato, bensì che si appoggi e si modelli su queste preesistenze.
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
LEGENDA 1. EX-EMPRESA INDUSTRIA DO FREIXO (EIF) 2. PARTE EX FABBRICA DI SAPONI SUCCESSIVAMENTE MAGAZZINO EDP 3. PIATTAFORMA TRALICCI ELETTRICI E TRASFORMATORI 4. CENTRO COMANDI CENTRALE TERMOELETTRICA 5. CENTRO SERVIZI AMMINISTRATIVI EDP 6. EX FABBRICA A ECONOMICA UFFICI 7. EX FABBRICA A ECONOMICA UFFICI 8. ER-REFETTORIO CENTRALE TERMOELETTRICA
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Sezione I - ANALISI E RICERCA
Capitolo 3- LA CENTRALE DI FREIXO: TRACCE RESISTENTI
NOTE 3.1 1.CASTELLS, Manuel A Galáxia Internet: Reflexões sobre a Internet, Negócio e Sociedade. Lisboa: Fundação Calouste Gulbenkian, 2007, p15. 2. Stabilimento di Produzione dell’energia idroelettrica, fonte: Manuel Van Guedes, A Central Termoeletrica di Freixo, 2001, Tesi di laurea, FEUP, Porto 3. Primo insediamento industriale dell’area in analisi, si trattava di un trasformatore di energia elettrica, connesso alla produzione di Linsdoso. fonte: UNIÃO ELÉCTRICA PORTUGUESA; 50 anos de actividade da União Eléctrica Portuguesa, Lisboa: U.E.P, Editorial Electrotécnica Edel Lda., [1950] 4. UNIÃO ELÉCTRICA PORTUGUESA; Relatório e Balanço: Gerência de 1950, [S.l.: s.n.], 1951 5. Maria da Luz Braga Sampaio A Central do Freixo: um projecto termoeléctrico para a região do Porto, Tese de Mestrado de Estudos Locais e Regionais, Orientador: Profª Doutora Amélia Polónia Faculdade de Letras Universidade do Porto, 2008
6. Manuel Van Guedes, A Central Termoeletrica di Freixo, 2001, Tesi di laurea, FEUP, Porto 7. Società di capitale spagnolo che stipula un accordo con il gruppo UEP perproduzione e distribuzione energetica 8. Consiglio di Nazionale di Elettrificazione del 1936, fonte: Manuel Van Guedes, A Central Termoeletrica di Freixo, 2001, FEUP 9. EDP, Energias de Portugal, precedentemente nota come Electricidade de Portugal, è fra i maggiori produttori di energia elettrica europei ed uno dei più importanti gruppi industriali del Portogallo,fondata nel 1976 a Lisbona 3.2 1. DMCC, Divisione Municipale di Cartografia e Catasto della Camera Municipale di Porto, Porto 2.Empresa Industrial do Freixo, Società del gruppo EDP, che si occupava della produzione di materie chimiche. 3. Marques Estima Carmen Inês, A Central Termoeléctrica do Freixo: um processo de requalificação urbana, Tesi di laurea in Architettura, relatore: Professor F. J. Barata, FAUP, Porto, 2012
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 1.1- PORTO TRA PAESAGGIO ED INDUSTRIA
CAP 4 SUGGESTIONI URBANE 112
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
4.1 SCENARI IN TRASFORMAZIONE Quello che ci interessa è cogliere nelle pieghe dell’esistente quelle manifestazioni che rendono ogni luogo unico rispetto agli altri e mai uguale a se stesso, perchè è lo sguardo che si applica su di esso che cambia. In fondo ogni progetto, nel bene e nel male, è anche la storia di chi lo produce in quel preciso momento ed è fondamentalmente una storia di relazioni svelate: relazione dei progettisti con il paesaggio fisico e mentale che si trovano di fronte, relazioni interne allo stesso paesaggio tra gli elementi che lo costituiscono e relazioni tra il paesaggio e i suoi abitanti stanziali o passanti e come nelle nature morte morandiane, nulla è dato in sé, tutto per relazione. E le relazioni si determinano nel corso dell’esperienza vissuta: il significato dei valori muta ogni volta perché l’esperienza è vita e la vita è sempre diversa” G.C. Argan.
L’area di Campanhã, per la prima volta nella storia della città di Porto, è oggetto di attenzioni da un punto di vista pianificatorio in questi ultimi anni. Tuttavia occorre ricodare che già nel 2007, sul Jornal Expresso2, viene pubblicata la notizia della vendita dei terreni della Centrale. [4.02] Questa notizia è conseguente alla modifica dello stato dell’edificio principale dell’Ex-Centrale Termoelettrica all’interno della lista degli immobili referenziati. Infatti nel 2003 esso è presente nell’inventario del Patrimonio della città di Porto, ma perde questo stato nel 2006, all’interno del PDM ed in accordo con la Carta del Patrimonio 114
[4.01] Fotografia da nord verso sud di Campanhã, 2016
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
della città.3 Basta uno sguardo all’annuncio per capire che si tratta di una visione progettuale sproporzionata: una lottizzazione selvaggia, in previsione di edifici residenziali di dimensione eccessiva e la distruzione di tutto ciò che rimane della Centrale di Freixo. Ma riguardo a questa porzione di territorio si incontra già dal 1992 una richiesta di progetto preliminare 4 da parte di EDP Immobiliare in accordo al quale segue, nel 1998, il progetto dello studio Guimarães & Guimerães, Arquitectura e Planamento [4.03] , che mostra un atteggiamento di totale noncuranza della preesistenza industriale, non considerando il recupero di quest’ultima e prevedendo un complesso di edifici di altezza e volumetria elevata. Questo
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
[4.02] Notizia relativa alla vendita dei terreni dell’Ex Centrale Termoelettrica
di Freixo pubblicata sul Jornal Expesso, settembre 2007.
[4.04] Progetto degli architetti José Carlos Loureiro e José Manuel Loureiro, 2010, Porto.
[4.03] Proposta di progetto dello Studio Guimarães & Guimerães, Arquitectura e
Planamento, 1998, Porto 116
progetto prevede un ulteriore modifica della viabilità modificando totalmente la zona lungo il fiume Douro, con un impatto, a livello paesaggistico, che non può che trovarci in disaccordo. A questo progetto partecipano ben quindici soggetti tra pubblici e privati , tra i quali la stessa Camera Municipale di Porto, il Gruppo EDP Immobiliare, la Fondazione per lo sviluppo della Valle di
Campanhã, e quella del Museo della Industria e della Scianza. Si tratta dunque di un progetto condiviso e che vede una partecipazione decisionale anche degli organismi pubblici e di interesse pubblico. L’ultimo progetto dell’area risale però al 2010, per mano degli architetti José Carlos Loureiro e José Manuel Loureiro, [4.04] dove l’atteggiamento generale rimane il medesimo, fatta ec117
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
[4.08] Popolazione in base alle fasce di età, confronto tra l’area di Cam-
panhã e la media della città di Porto.
Edifici attualmente tutelati da PDM in vigore
[4.05] Schematizzazione delle limitazioni di piano in vigore, 2016.
[4.09] Sondaggio di opinione relativo alle problemi rilevati dai cittadini di Campanhã, Fonte: Relatório sobre as sessões de participação nas Juntas de Freguesia 2015
[4.06] Schematizzazione delle zone previste ad uso residenziale con prevalenza di abitazioni colettive , 2016. 118
[4.07] Dati raccolti allìinterno del processo di elaborazione del PDM 2009. 119
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
cezione per il perimetro adiacente il fiume Douro, che, per imposizione del PDM, dove si rispetta il margine di protezione di cinquanta metri dal fiume. [4.05] Il progetto di lottizzazione del 2010 si trova in una situazione di probabile realizzazione, essendo gia stato approvato, tuttavia è palese gli interessi che sottende. [4.06] Chiaramente la sua attuazione viene sostenuta da un’analisi che risulta, a mio parere, viziata e non volta alla reale risoluzione delle problematiche dell’area, bensì alla giustificazione di un progetto già delineato. Le condizioni abitative della zona di Campanhã risultano sì critiche [4.03]: rispetto alla città di Porto sono più vetuste, di dimensione ridotta e soprattutto presentano carenze sostanziali nei servizi primari. Tuttavia questo non presuppone la necessità di costruire blocchi di abitazioni collettive, anzi, invita più che altro ad un recupero o una totale ricostuzione di questi quartieri disagiati, in primis, e solo sucessivamente si può valutare la necessità di residenze sociali. I dati sulla popolazione [4.07] restituiscono uno scenario problematico, con alti tassi di disoccupazione e un basso livello di istruzione, ovvero una situazione che richiede un approccio ben diverso dalla ghettizzazione e dall’accentramento di questo disagio sociale, bensì una pluralità di differenti tipologie di utenti, e l’inserimento di servizi per la comunità e volti ad attrarre soggetti esterni ad essa. La popolazione risulta inoltre mediamente più vecchia rispetto alla città di Porto, questo fattore non è da sottovalutare, infatti è indice di uno scarsa appetibilità dell’area per i giovani. [4.08] Il progetto del 2010 inoltre presenta una densità di costruito che va ben oltre la normativa del PDM in vigore, il quale predispone un già elevato 0,8, e un’altezza degli edifici fino ad otto piani, esercitando un forte impatto sul paesaggio fluviale esistente. Un’intervento di questa 120
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
portata non può che aggravare ulteriormente i presenti proplemi di viabilità, pur predisponendo una nuova strada, elemento che troviamo anche nel PDM 2009, e che, come già detto, è un elemento necessario per risolvere le problematiche dell’area, non tiene conto della pressione che un così alto e costante numero di nuovi abitanti può esercitare sulla mobilità. Altro dato totalmente non considerato è la volontà degli stessi cittadini, che come emerge dei dati del 2010 [4.09] riconosce come problematiche principali: disoccupazione, povertà, degrado urbano, carenza di spazi pubblici, mancanza di servizi ed attrezzature. Urge un riconoscimento dei limiti fisici che questo territorio impone ,la sua orografia e il suo patrimonio paesistico e di archeologia industiale, e al contempo una stategia forte per risolvere ed attenuare il disagio sociale degli abitanti, per decenni scarsamente considerati e tenuti al di fuori dallo sviluppo culturale e turistico che il centro della città di Porto sta vivendo.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
4.2 UN PROGETTO FLUIDO Tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo e favorivano la logica nella selezione delle strategie di vita (i posti di lavoro, le capacità, i legami personali, i modelli di convenienza e decoro, i concetti di salute e malattia, i valori che si pensava andassero coltivati e i modi collaudati per farlo), tutti questi e molti altri punti di riferimento un tempo stabili sembrano in piena trasformazione. Si ha la sensazione che vengano giocati molti giochi contemporaneamente, e che durante il gioco cambino le regole di ciascuno. Zygmunt Bauman1
Il sito di progetto dunque sembra essere idoneo ad un utilizzo prevalentemente pubblico, e ad un recupero dell’edificio originario dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo. Indubbiamente per un area di ben 44110 mq non si può immaginare un destino monofunzionale, bensì occorre riflettere sulle necessità attuali di Campanhã, e su cosa potrebbe esaltare le potenzialità del sito nel rispetto della preesistenza e del carattere del luogo. La proprietà unica dell’area consente di rendere relizzabile una funzione ad uso pubblico. A livello teorico il progetto si pone l’obiettivo di ridare il giusto spazio alla collettività e di ridefinire la libertà individuale partendo dall’impegno collettivo. I cittadini sono provati dalla crisi economica e dallo stato di abbandono in cui quella che è considerata la periferia della città continua a versare. Così come una serie di sarcastici adesivi attaccati alle vetrine dei numerosi negozi chiusi della città di Porto, recitano Super Lock, (super chiuso) 122
[4.01] Fotografia della vetrina di un negozio chiuso, Centro Storico 123 di Porto, febbraio 2016
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
riprendendo il logo della birra portoghese più diffusa Super Bock, anche la comunità è esasperata dalla situazione socio-economica presente. Riprendendo le parole di Bauman, viviamo oggi in una società liquida, aspetto che apre molteplici possibilità, e al contempo si presta a molte degenerazioni, una delle quali è il sostanziale impoverimento e la solitudine del cittadino. Non è dunque giusto, ne’ possibile, distruggere le differenze, insite in ogni società, bensì occorre vedere nella frontiera un teatro di cambiamento, di reale progresso, che si attualizza attraverso il confronto. Tentando di trasporre questo concetto dalla sociologia ben più complessa di Bauman, al microcosmo reale del progetto in esame, è dunque attraverso un confronto di pluralità che può scaturire un cambiamento. Consapevoli, nel bene e nel male, che siamo in una società flessibile, liquida, mutevole, l’architettura non può esimersi dal tentativo di creare spazi che si adattino a quest’ultima. Un luogo può essere non solo un ambiente lavorativo o residenziale, o culturale, bensì uno spazio di incontro tra queste diverse istanze, dove è il margine tra le differenti funzioni ad essere un punto di forza. Attraverso il mix di diversi utenti si può dare vita ad un quartiere più attivo: portare studenti, artisti e turisti in un quartiere prevalentemente socialmente disagiato è una strategia di intervento volta ad attenuare le problematiche sociali. Perchè non abbandonare l’idea di disumani blocchi di residenze collettive e non pensare ad un luogo di co-working e di laboratorio, che lavori in sinergia con il già collaudato CACE (vedi Capitolo 2) e che possa diventare un punto di riferimento per la città di Porto? Un ambiente dove giovani, studenti, artisti e creativi possano produrre, esporre e volendo anche abitare, a contatto con gli attuali residenti. 124
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
Edifici residenziali assumono in un contesto simile un carattere totalmente diverso da quelle pronosticate dai progetti che abbiamo visto nel sottocapitolo precedente. Uno scenario auspicabile potrebbe essere ricreare un’atmosfera come quella che si può osservare direttamente nel FabLab di Torino, ad esempio, dove circa centocinquanta professionisti di differenti discipline (architetti, avvocati, grafici, designer, traduttori ecc.) sperimentano un nuovo modo di lavorare, che si fonda sulla condivisione di competenze diverse. Avendo a disposizione un ambiente simile, che offre strumenti, (stampanti 3D, tagli laser ecc...) e competenze diversificate si può dare vita a progetti vincenti, sia sul piano lavorativo che su quello umano. Conviene collavorare, usando il termine coniato da Nicola Palmarini, direttore europeo dell’IBM Human Centric Solutions Center, ovvero portare dentro i processi produttivi il valore aggregativo della nostra umanità. Il filosofo Roberto Esposito, autore di Communitas. Origine e destino delle comunità recupera l’etimologia originaria della parola communitas (cum+munus) e che ha il significato non di sistema chiuso, bensì aperto allo scambio. Il modello di residenza necessita anch’esso di essere adattato all’esigenza contemporanea. Campanhã oggi vede nuclei di 2-3 persone per appartamento, in questa logica occorre pianificare il tessuto abitativo della zona nord, più vicina al tessuto consolidato, come già accennato nel capitolo 2, ma ancor più va ripensata l’abitazione temponea e turistica. Meglio isolarsi in una stanza di un albergo o abitare, seppur per un breve periodo, in una casa vera? Guardando i numeri di Airbnb, si direbbe la seconda scelta sia quella vincente: stando alle statistiche ISTAT del 2016, sia in Italia che in Portogallo si è registrato un incremento compreso tra trecento e il trecentocinquanta per cento.
Ovviamente questo implica che il concetto di privacy venga ridimensionato, tuttavia senza fiducia e scambio una comunità non si costruisce.2 Ancora, più che una casa, quello che si costruisce è uno stile di vita, e perché, più che inquilini, si diventa una sorta di microcomunità urbana che mette in comune i servizi, ottimizzando le risorse. Nonostante il concetto sembri utopico, esistono realtà in cui è stato messo in pratica questo nuovo senso di comunità e condivisione: a New York i cittadini del Lower East Side, sotto la guida dei docenti Lara Penin ed Eduardo Staszowski del Parsons DESIS Lab The New School for Design, stanno realizzando The New York Office for Public Immagination. Ogni domenica e lunedì, i residenti si ritrovano per istituire la Talk on the block (chiacchierata dell’isolato), decidendo tra le altre quali esercizi commerciali sarebbe preferibile mettere e togliere. La ripresa di un dialogo tra l’Io e il Noi, è una delle chiavi per smuovere l’immobilismo di questo tempo. Il Portogallo è un paese che ha subito la crisi economica del 2008, e che già prima di essa partiva da una situazione ben più difficile dell’Italia, tuttavia negli ultimi anni sta mettendo a frutto un importante potenzialità: il turismo. La zona di Freixo potrebbe intercettare una parte dei turisti che già oggi visitano a migliaia il centro storico della città. Il progetto che dopo le precenti analisi, sembra essere più indicato, è quello di una vera e propria Officina Creativa, che racchiuda uno spazio culturale, capace di esercitare un effetto positivo sulla comunità residente e di fungere da polo attrativo per nuovi residenti. (Esempi di progetti realmente attuati, sia in Italia che in Portogallo, verranno brevemente illustrati nel capitolo seguente). Si tratta quindi di bilanciare quelle che sono le esigenze dei cittadini di Freixo e quelle che possono essere
le potenzialità attrattive anche a livello turistico. Si tratta dunque di uno spazio che racchiuda cultura, eventi, sport, residenza temporanea, residenza a lungo termine, laboratori, co-working, una biblioteca (elemento assente in tutto il distretto), e alcuni servizi commerciali per la comunità. Occorre che ciò sia fatto nel rispetto della natura e della conformazione del luogo, lontano da preoccuanti speculazioni, esaltando gli elementi di forza (l’Archeologia industriale e la memoria di cui è portatrice, la vicinanza alle infrastrutture pubbliche, il grande Parco Orientale periurbano, il panorama del fiume Douro), rispettando dunque gli obblighi morali da cui l’architettura non può esimersi. Seguendo questo ragionamento la distribuzione delle funzioni all’interno dell’area oggetto della tesi si articola in maniera eterogenea, cercando di soddisfare più istanze possibili in contemporanea. [4.11] Il progetto per l’area dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo si articola in un Centro Culturale, uno spazio di laboratori e workshop, residenze flessibili e temporanee, una biblioteca, un market, un padiglione polivalente, e destina solo all’area nord un settore di residenze plurifamiliari, più a stretto contatto con il centro della città e la stazione, e meno con il paesaggio fluviale
125
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
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[4.11] Programma funzionale per il Progetto di Riqualificazione dell’Ex
Centrale Termoelettrica di Freixo
126
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
4.3 CASI STUDIO: TRA ITALIA E PORTOGALLO
Avendo individuato il modello progettuale che si ritiene più indicato, è utile analizzare alcuni esempi di realtà che a livello programmatico e di intenti si collocano in analogia, e che soprattutto presentano realizzazioni concrete e funzionanti di recuperi di aree industiali dismesse, capaci di trasportare dall’utopia al mondo reale i concetti che abbiamo brevemente introdotto. Si analizzano nei loro caratteri principali due progetti italiani (il Toolbox di Torino e La Fabbrica del Vapore di Milano) e due progetti portoghesi (LX Factory di Lisbona e Oliva Factory di Porto). Un primo esempio italiano è quello del centro formato da Toolbox-Officine Arduino-Casa Jasmina [4.13] di Torino: un co-working ed hub creativo ricavato in una ex-fonderia dell’inizio del Novecento. Le dimensioni sono imponenti: settemila metri quadrati, oltre centrotrenta attività diverse, trecentocinquanta membri tra freelance, professionisti, startup e aziende, tutti sotto lo stesso tetto. Uno spazio per fare innovazione, che promuove la collaborazione, e la multi disciplinarietà, una vera e propria piattaforma per dare forma a nuove idee, allargare la propria rete professionale e dare forza a progetti perso-
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[4.12] Fotografiasala esposizione della Fabbrica del Vapore, Milano, 2013
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
nali in una chiave collettiva. All’interno del Toolbox [4.14] di Torino troviamo il Fablab, il laboratorio open source di fabbricazione digitale, il Print Club Torino, il laboratorio collaborativo di stampa e sperimentazione grafica, Casa Jasmina, l’appartamento dedicato a Internet delle Cose e design Open Source, e DigifabTURINg, il progetto che sperimenta l’utilizzo della robotica in arte, architettura e design, rendendo Toolbox uno spazio avvenieristico per lavorare e creare relazioni. Tra le tante nuove idee di ambiente lavorativo e cretivo che sono proposte all’interno di questo contenitore troviamo Flex Desk: una soluzione per lavorare in libertà ad un progetto in Launchpad, dove l’idea canonica di ufficio si disintegra per essere sostituita da uno spazio ibrido, dove basta un tavolo, un passo dal caffè e dall’area lounge e un accesso internet per poter lavorare. La struttura dispone di meeting room prenotabili a tariffe agevolate, e delle team room, ovvero uffici di dimensioni variabili, prenotabili da gruppi di lavoro e sale riunioni di dimensioni variabili, per adattarsi ad ogni esigenza. Lo spazio post-industriale è anche per workshop creativi, brainstorming e presentazioni: configurazione personalizzata, maxischermo con videoproiettore, impianto audio, wi-fi, welcome desk. Tanti sono anche gli spazi comuni, ideali per condividere e non perdere bensì potenziare l’umanità all’interno di una società flessibile e temporanea. Tra gli spazi del Toolbox di Torino una particolare approfondimento lo merita il Fablab. Fablab Torino nasce con un l’obiettivo di dare un luogo fisico alla Digital Fabrication e alla cultura Open Source. Spesso il Fablab funziona anche come Hub di competenze, in cui le persone che lo frequentano trovano tra gli altri utenti le competenze che gli mancano per concretizzare i loro progetti: in questo senso si cerca di facilitare scambi orizzontali 130
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
di competenze e capacità tra le persone. La nascita delle Officine Arduino Torino ha permesso tutto questo con l’apertura di un ufficio di R&D di Arduino a Torino e al cui interno ospita il Fablab. I FabLab nascono per dare la possibilità a chiunque di produrre praticamente qualsiasi cosa, invitando chiunque ad associarsi e vivere gli spazi del FabLab. Se sei
un inventore, un curioso, uno smanettone, uno studente o semplicemente uno che vuole costruirsi qualcosa che non riesce a trovare nei negozi; se vuoi imparare ad usare questa o quella macchina; se hai una idea e non sai da dove iniziare per metterla in pratica vieni a trovarci ogni mercoledì dalle 16:00 alle 20:00 durante l’OpenDay. recita il sito ufficial di FabLab Torino. Altro dato interessante è la collaborazione di questa struttura con diverse università organizzando sia incontri pratici che conferenze. Il centro svolge summer school, lecture formativi, supporto e sviluppo di prototipi e modelli, workshop su tecnologie, digital fabrication, elettronica base, e modellazione. Uno dei laboratori che fa da costola al progetto del Fab Lab è il Print Club Torino, ovvero un laboratorio creativo di stampa e arti grafiche aperto a tutti dove trovare macchine per la serigrafia, stampanti di ogni tipo e strumenti per la legatoria manuale. L’intento di PrintClub è quello di offrire a designer, illustratori, studenti e creativi la possibilità di realizzare concretamente un progetto grafico, sia in autonomia sia con la supervisione di un tecnico specializzato. L’accesso ai macchinari è regolato tramite un tesseramento, a scadenza annuale, che consente agli utenti di accedere al laboratorio in autonomia. Sul settore residenziale nell’associazione Toolbox, troviamo Casa Jasmina, ovvero una vera e propria casa/ laboratorio, prenotabile direttamente su Airbnb. Casa Jasmina è un progetto pilota di due anni nello spazio di bu-
siness della rete elettronica domestica, volto ad integrare le competenze di interior design all’emergente progetto electronics. Casa Jasmina ha tre funzioni principali: un banco di prova nel mondo reale per hack, esperimenti e innovativo degli oggetti e progetti di fabbricazione digitale, uno spazio curato per l’esposizione pubblica di ottimi manufatti e le migliori pratiche, una guest-house per i visitatori occasionali di Toolbox. Casa Jasmina è in realtà una combinazione di laboratorio, spazio della galleria e B & B, quindi ha bisogno di una gestione dinamica. Uno dei curatori è Bruce Sterling (scrittore e giornalista) nel 2008 è stato curatore del Share Festival di Torino, sul [4.13] Volantino esplicativo della sinergia Toolbox-Fablab-Officine Arduino-Casa Jasmina, Torino, 2014
[4.14] Fotografia di un laboratorio del Toolbox di Torino, 2015 131
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
tema della produzione digitale italiana. Le Officine Arduino sono il cervello di Toolbox, un vero proprio distributore di servizi, mentre Toolbox rimane sul piano dell’Associazione aziendale. Un caso portoghese molto interessante è quello dell’ LXFactory, un Centro Culturale di Lisbona, che nasce dall’ex complesso industriale dei giornali portoghesi, ed occupa un sito di 23.000 metri quadri, all’interno del
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
quartiere di Alcantara, sotto il ponte 25 Abril. [4.12] Fino al 2008 la struttura versava in uno stato di totale abbandono, dopo un lungo processo di recupero si presenta oggi come uno dei centri culturali più visitati del Portogallo. Due edifici divisi da un corridoio centrale che per anni hanno ospitato macchinari e materiali per la produzione oggi sono una fucina di idee per designer, grafici, progettisti. Il grande spazio è diviso idealmente in tre
[4.16] Fotografia del viale centrale e della struttura in alzato, 2016, Lisbona
[4.15] Fotografia dell’ingresso dell’LXFactory, 2016, Lisbona 132
[4.17] Fotografia della libreria Ler e Devagar, 2016, Lisbona
[4.18] Volantino pubblicitario dell’Open Day, 2014, Lisbona 133
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
macroaree [4.15]: il viale centrale, il piano terra dei due corpi di fabbrica e uffici-atelier-residenze ai piani alti. Lo spazio esterno ospita mercatini del riuso, concerti ed eventi di ogni tipo, mentre le attività commerciali che si affacciano su di esso brulicano di visitatori. Si trovano bar, ristoranti, negozi bio e di prodotti handmade, e una suggestiva libreria Ler e Devagar1 [4.17] Questo luogo rappresenta un esempio sotto molti punti di vista, primo fra tutti la visione dell’impresa che ha acquistato l’area, che invece di cedere ad una totale privatizzazione e denaturalizzazione del complesso, ha mantenuto la memoria di un edificio produttivo, costruendo loft post-industriali e atelier, senza rinunciare ad un mix funzionale. L’intento di realizzare un polo creativo sembra riuscito viste le continue richieste da parte di imprese e professionisti privati, di affittare gli spazi del complesso. Il polo funge anche da potente attrazione per i turisti, che visitano numerosi il complesso e partecipano ai numerosi eventi che il Centro Culturale propone: concerti, spettacoli, workshop, mostre, mercatini. L’evento principale è l’Open Day, un evento che si verifica due volte all’anno e durante il quale ogni atelier e studio apre le porte al pubblico dalle dieci della mattina e dura fino all’alba del giorno seguente. L’ingresso all’LXFactory è totalmente gratuito e libero, questo aspetto è molto importante, e assieme alle caratteristiche sopracitate conferisce a questo luogo l’accezione di spazio ad uso pubblico, esempio nel recupero di un edificio industriale dismesso, che si colloca in una posizione potenzialmente deleteria, ovvero a ridosso di un’infrastruttura pesante come il ponte di ferro rosso 25 Abril .
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
[4.19] Fotografia del viale centrale durante un mercatino vintage, 2016, Lisbona 134
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
Tornando in Italia, un altro caso emblematico è quello della Fabbrica del Vapore di Milano, ex-sede della storica ditta milanese Carminati Toselli. Il complesso è stato recuperato e destinato a un nuovo utilizzo, che proprio nel 2016 vede una vera e propria attuazione. Il luogo è raggiungibile dalla rete di trasporto pubblico: dai tram e dalla metropolitana. L’intera superficie è di circa trentamila metri quadri, quella utilizzabile di circa la metà: settemila destinati a pro-
getti di associazioni residenti, settemila a mostre, spettacoli, ristoranti e servizi correlati, sempre in sintonia con l’identità del luogo. Il corpo di fabbrica [4.20 ] è organizzato attorno ad un cortile centrale, una grande agorà , [4.21] e un edificio, chiamato la Cattedrale, che collega i laboratori all’area ricreativa Centro di produzione culturale giovanile del Comune di Milano e sede di laboratori che realizzano attività rivolte
ai giovani. Il Comune di Milano delinea gli indirizzi del progetto, promuove i bandi per l’assegnazione degli spazi, gestisce amministrativamente lo spazio e le relazioni con i soggetti concessionari, e mantiene la gestione diretta di spazi dedicati a eventi (come la Cattedrale) e/o a progetti a breve termine. La Fondazione Milano è un soggetto costituito e partecipato dal Comune di Milano con la precisa finalità di operare nel campo della formazione artistico culturale
e dello spettacolo, in particolare con le scuole civiche di musica, teatro, cinema e traduzione. L’obiettivo della associazione è realizzare un progetto pilota negli spazi in concessione dedicati, allo scopo di sperimentare modalità operative innovative in una logica di massima condivisione e apertura nei confronti di soggetti interni ed esterni alla Fabbrica e alla multidisciplinarietà. Il progetto infatti è trasversale agli ambiti disciplinari presenti in Fabbrica del Vapore, con particolare riferimento alla
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[4.20] Pianta piano terreno del complesso della Fabbrica del Vapore, Milano. 136
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[4.21] Fotografia della corte principale della Fabbrica del Vapore, Milano 2016 137
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
creazione di nuove scritture teatrali, audiovisive e musicali attraverso la contaminazione dei diversi linguaggi espressivi; le iniziative sono aperte alla libera fruizione da parte dei cittadini e lo spazio è diventato un luogo d’incontro per i giovani artisti. L’ex stabilimento produttivo oggi si configura come uno spazio vivace e permeabile, in cui tempo libero e cultura si intrecciano. L’intero progetto è caratterizzato dalla promozione di attività interdisciplinari, e da uno spazio aggregativo in cui creare, partecipare, conoscere e condividere. La visione dello spazio si compone di due elementi di pari rilevanza: l’ambizione di essere una cerniera tra la formazione e il lavoro dei giovani artisti e al contempo una proposta culturale d’avanguardia, dove sperimentare nuove forme di produzione nel campo delle arti. La Fabbrica del Vapore in quanto spazio del Comune di Mi-
lano si dichiara aperto alla città, alla cultura e all’aggregazione, volto a coinvolgere i giovani sia come fruitori sia come produttori di contenuto culturale, performativo, artistico multidisciplinare, centrato sulla partecipazione attiva, fondando tutta la sua attività sulla creazione e la valorizzazione di uno spazio pubblico. . Un ultimo esempio lusitano che possiamo citare è la riqualificzione dell’EX Complexo Industrial da Oliva, nella città di São João da Madeira ad opera dello studio ARS Arquitectos e di Fernando Vieira de Campos, dove oggi troviamo, il Centro del Turismo di Porto e del Nord del Portogallo (2011) e anche, uno spazio destinato all’esposizione e alla storia della fabbrica: un complesso del 1950-61, che produceva calzature. Il progetto di Creative Factory (2012-14), consiste nella riqualificazione guidata dalla Camera Municipale di São João da
[4.22] Fotografia sala espositiva
[4.23] forografia di uno spazio espositivo, Fabbrica del Vapore, Milano, 2016
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[4.24] Fotografia sala co-working
[4.25] Fotografia della facciata principale dell’Oliva Factory 139
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Madeira, di Suzana Barata, Maria João Leite e Joaquim Milheiro. Gli edifici interessati sono principalmente due, il primo è la Torre da Oliva, originariamento dedicato all’amministrazione, costruito nel 1950, mentre il secodo è la vera e proprie fabbrica. Si tratta di un immobile privo di qualsi tutela da un punto di vista di normativa urbanistica, che oggi presenta un nuovo programma: Wel-
come Center del Turismo Industrial e e Museo do Calçado1. Il progetto è stato realizzato tra il 2010 e il 2012, sotto il controllo e il sostengno delle Fondazione Oriente, dall’architetto Suzana Barata. RIcopre un’area di più di tredicimila metri quadri e presenta una costruzione di circa quattromila e cinquecento metri quadri.
Il centro presenta molteplici spazi: una sala polivalente, una sala di formazione, la reception, un’area espositiva, un centro di documentazione e il weLcome center. Il secondo edificio invece a partire dal 2010 sino ad oggi è la vera e propria Oliva Creative Factory. [4.25] Trattasi di un incubatore di impresa per il settore creativo [4.26] nell’ambito dell’industria e si distribuisce in circa dicIotto mila metri quadrI. Questi esempi di recupero, trattati brevemente, sono volti a fornire suggestioni in fase progettuale e rappresentano test a livello empirico di un modello di architettura e di visione della società di cui abbiamo parlato nel capitolo precedente.
Capitolo 4- SUGGESTIONI URBANE
NOTE 4.1 1. La società individualizzata, come cambia la nostra esperienza. Edizione Il Mulino, Milano, 2002 2. Journal Expresso, periodico mensile della città di Porto, inserzione pubblicitaria a carico dell’EDP, settembre 2007. 3. Informazione ottenuta in maniera diretta dal Departimento Municipal de Museus e Cultura da Citade do Porto, maggio 2016, Porto 4. Pedido de informação prévia, Camera Municipale di Porto (CMP), 1992 5. Marques Estima Carmen Inês, A Central Termoeléctrica do Freixo: um processo de requalificação urbana, relatore: Professor F. J. Barata, FAUP, Porto, 2012 4.2 1. Zygmunt Bauman, (Pozna, 19 novembre 1925 – Leeds, 9 gennaio 2017) sociologo, filosofo e accademico polacco di origini ebraiche. 4.3 1. trad. Museo della Calzatura
[4.26] Fotografia performance nell’Oliva Factory, São João de Madeira,2016 140
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
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Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
CAP 5 SVILUPPI PROGETTUALI
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
5.1 ESALTARE I VALORE INTRINSECI Proteggere e conservare il genius loci significa concretizzarne l’essenza in contesti storici sempre nuovi. Si può anche dire che la storia di un luogo dovrebbe essere la sua autorealizzazione. Norberg-Schulz1
Uno dei principali intenti della tesi è dimostrare che anche luoghi considerati “vuoti”urbani, e senza alcun pregio, apparentemente privi di carattere ed identità possono in realtà essere letti in maniera attiva. Solo grazie ad uno sguardo che indaga il vuoto come opportunità, e le problematiche come possibilità di azione è possibile trovare il valore intrenseco che si cela nel luogo. L’area dell’Ex-Centrale Termoelétrica di Freixo è indubbiamente un luogo suggestivo, nonostante il degrado e l’abbandono che la pervadono. Percorrendo la Rua do Freixo si scorge immediatamente l’edificio principale, attraverso la pesante cancellata, unico punto di visibilità dell’intera zona, confinata da un tracciato di alti e spessi muri.Tuttavia i viaggiatori che arrivano e partono dalla vicina stazione dei treni di Campanhã possono osservare l’area nella sua interezza, dall’alto dei binari, dove i lacerti dello stabilimento dismesso sembrano ossa gigantesche, adagiate su una piattaforma di terra che si staglia sopra il fiume Douro: il dislivello è impressionante, terrazzamenti di terreno delimitano quote differenti, risalendo la riva del fiume. E’ dunque possibile trovare un valore architettonico che esuli dall’edificio singolarmente inteso? Indubbiamente sì. Basti pensare ai pesanti e spessi muri, che si stagliano come quinte dalla riva fino all’antico ingresso della 144
[5.01] Fotografia da nord verso sud di Campanhã, 2016
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
centrale, o al podio su cui si erge l’edificio principe dell’ex impianto di produzione dell’energia.La nostra epoca ha il dovere morale di intervenire, mettendo a frutto questi lembi di terra abbandonati, vere e proprie riserve dentro il tessuto urbano, dimenticando per un momento l’assioma mendace che per espandersi occorre allargare il confine, e cominciando invece a ricomporre i vuoti urbani dentro la sagoma della città, riscoprendone l’atmosfera. L’architettura deve tornare ad assumere un ruolo etico e morale, e gli architetti di oggi e di domani non possono esimersi dall’esercitarlo. E’ possibile identificare le peculiarità del luogo in 3 concetti cardine: muri, orografia, piattaforma. Ovviamente questi macro-concetti sono strettamente correlati tra loro, e devono la loro forza espressiva alla collocazione paesaggistica d’eccezione, lungo il fiume Douro, e al carattere incisivo dell’edificio industriale dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo. I grandi muri di contenimento in pietra disegnano una successione di quinte nel paesaggio, che rappresentano indubbiamente una peculiarità da esaltare. L’edificio industriale interrompe questa scansione orizzontale stagliandosi con il prospetto sud che mostra una superficie costolonata, non costruita per essere visibile, tuttavia oggi di indubbia forza scenica ed architettonica, conferendo all’edificio l’aspetto di una vera cattedrale industriale. Il corpo che viene conservato e recuperato è quello risalente al nucleo più antico, del 1927, portatore di una identità industriale da non cancellare. L’edificio principale in origine conteneva i condensatori e i turboalternatori, mentre il corpo che si innesta su di esso nel lato nord era destinato ai trasformatori elettrici, tutto il complesso si innesta su una piattaforma leggermente rialzata che ne fa da basamento: questo sistema deve rimanere leggibile se non si vuole smarrire la percezione di ciò che il luogo è stato in passato.
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
[5.02] Fotografia dall’ Avenida Paiva Couceiro verso il sito di progetto, 2016 146
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
Il terreno sale di quota repentinamente, partendo da una quota zero della riva del fiume Douro in meno di cinquecento metri affronta un salto altimetrico di ben cinquanta metri. Grazie ad un sistema di piattaforme, ed esaltando questa orizzontalità si intende svilupparne il progetto prediligendo questa direzione, e con volumi di altezza contenuta, per mantenere il ruolo di cardine ed icona dell’Ex-Centrale. Seguendo la teoria di Norberg Shulze1, sul genius loci2, possiamo affermare che ogni luogo reca in sé i segni di ciò che esso vuole essere o divenire, questa dovrebbe essere la prima preoccupazione di chi intervenire su questo luogo. Difatti il mancato riconoscimento dell’identità dei luoghi , un atteggiamento di indifferenza, è sintomo dell’incapacità di riconoscere se stessi come individui sociali. Questi segni sono portatori di una memoria collettiva, di un passato industriale che caratterizza la città di Porto e l’area di Campanhã, sino allo specifico edificio, centro di produzione e trasformazione dell’energia per tutta la regione nord del Portogallo. Ogni livello, ogni quindta muraria che identifica ciascuna piattaforma è una frase di questa narrazione. Ciò non s’ignifica ovviamente che non è consentito modificare il sito in questione, bensì che nel farlo occorre non disperderne l’essenza, non neutralizzarne gli elementi di forza che possiede. Per tutta l’era preindustriale è facile constatare che l’azione antropica non si è mai particolarmente curata degli effetti indotti sul preesistente, ma quando le trasformazioni cominciano a subire un’incredibile accelerazione data dallo sviluppo economico e dal processo di industrializzazione, si è rivelato un aspetto distruttivo dell’uso del suolo. L’arrivo in un luogo richiede un precedente momento di transito verso una meta (cioè verso un luogo già definito e circoscritto). All’arrivo segue poi un incontro con la realtà del luogo, che risponde alle aspettative [5.03] Fotografia del prospetto sud dell’Ex- Centrale Termoelettrica di Freixo, 2016 148
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
dell’individuo o genera sorpresa, determinando nell’io la consapevolezza dell’ingresso in un insieme chiuso. Da questa consapevolezza può inoltre derivare la chiarificazione di un contesto cosmico (il comprendere dove ci si trova dal confronto con altre realtà ed emozioni custodite nella memoria).3 Questo approfondimento teorico si rivela fondamentale per le scelte progettuali concrete che vengono esplicitate in seguito e rappresenta una doverosa premessa all’atto progettuale. Sotto questa luce è infatti chiaramente comprensibile il motivo che spinge alla conservazione dell’edificio di archeologia industriale, l’orografia del luogo, i muri di contenimento ed il rapporto visuale con il fiume.
[5.04] Fotografia interno edificio principale dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, 2016 150
[5.05] [5.06] Fotografia ex torretta di raffreddamento dell’Ex Cen-
trale Termoelettrica di Freixo, 2016
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
5.2 L’OFFICINA CREATIVA DI FREIXO Gli aspetti citati in questo capitolo si esplicitano nelle tavole di progetto, non intendono descivere il progetto, bensì raccontarne i tratti fondamentali, gli elaborati grafici ne chiariranno le caratteristiche specifiche: questa vuole essere unicamente una breve introduzione al progetto, un focus sulla strategia attuata. Il progetto interviene sulla preesitenza partendo da due presupposti fondamentali: la conservazione del nucleo originario della centrale di Freixo e dei suoi setti murari e l’esaltazione delle potenzialità del paesaggio del Douro, con le peculiarità intrinseche che lo caratterizzano. Partendo dalle suggestioni precedentemente presentate il primo gesto progettuale a livello paesistico è il collegamento verde con il Parco Orientale, [5.07] che viene suggerito come punto cartine di una pianificazione futura a larga scala. [5.08] Passando al piano urbano si predispone una nuova viabilità carrabile, che riduca il traffico su Rua do Freixo e ricucisca la porzione di territorio dell’Ex Centrale con la città storica e con la zona periurbana. La viabilità in questione è dimensionata per gestire due direzioni di percorrenza e su ambo i lati una percorrenza ciclo-pedonale. Non viene pianificata una vera e propria viabilità ciclabile autonoma, tenendo in considerazione la pendenza del sito e l’utilizzo poco elevato che i cittadini fanno di questo mezzo di trasporto. Connessa a questo nuovo collegamento traversale troviamo la Travessa do Freixo, la cui sezione stradale, in alcuni punti di soli due metri e mezzo, viene allargata, per consentire un transito agevole e una ulteriore connessione con Rua do Freixo e con l’Avenida Paiva Couce152
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
rio. Queste operazioni sono chiaramente volte anche a reinserire questa vera e propria isola ex-industriale con il resto della città, e poterne garantire una piena fruizione. [5.09]
[5.07] Schema collegamento Parco Orientale
[5.08] Schema possibili sinergie con attività limitrofe
[5.09] Schema nuova viabilità
[5.10] Schema macro-aree
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Il sito di progetto ne risulta dunque diviso in due macro-aree, aventi caratteristiche diverse tra loro: l’area nord è indubbiamente più rivolta verso Rua do Freixo e la sua conformazione la rende più idonea ad essere considerata un’area ad utilizzo semi-privato1. Per il comparto nord dunque si progettano edifici residenziali, con la possibilità di attività commerciali a piano terreno e altresì parcheggi privati. Questa scelta rappresenta un compromesso con il piano urbanistico in vigore, che la destina ad Area urbana di fronte continuo in consolidazione, (nota) e la necessità reale di abitazioni che soddisfino standard di buona qualità di vita. [5.10] La progettazione di questo comparto si ferma alla pianificazione macro, ovvero vengono definite volumetrie di massima, e, soprattutto altezze massime: questi edifici non devono avere più di tre livelli fuori terra. Questa scelta propone uno scenario in totale opposizione al progetto del 20102, che prevede abitazioni di otto piani, da considerarsi totalmente non idonee al sito in questione, come già precedentemente approfondito. L’area che viene propriamente trattata a livello di progetto architettonico è invece quella compresa tra la nuova strada e il fiume Douro, la quale presenta una vocazione d’uso, a mio parere, totalmente differente, prestandosi perfettamente ad un utilizzo pubblico, come precedentemente approfondito. Dall’ingresso principale [5.11] si snoda la nuova via che ricalca volutamente quelle che erano le vie interne del complesso della Centrale, andando a ricreare due nuovi fronti strada. I fronti strada sono continui, mantenendo al est il muro originario della centrale e ad ovest ponendo
un nuovo volume parzialmente adibito a parcheggio e parzialmente a market, sull’altro lato della strada troviamo invece le nuove residenze, con il piano terra ad uso commerciale. [5.12] L’unica eccezione in questo fronte continuo è costituita dalla piazza al centro, che costituisce l’accesso principale alla centrale, e permette altresì di intravedere distintamente la presenza di un’archeologia industriale, invitando all’acceso. Questa piazza è un prolungamento della strada, uno spazio totalmente pubblico, dedicato a collegare un’area del tutto pubblica ad un’altra ad uso pubblico come quella della nuova Officina Creativa di Freixo. Ad ovest sempre a ridosso della nuova viabilità e a contatto anche con Rua do Freixo, troviamo un altro edificio dedicato alla comunità di Campanhã: il padiglione polivalente. Un edificio ad uso prevalentemente sportivo, di cui il quartiere necessita e che gli stessi cittadini identificano come utile alla comunità 3, con una propria area di parcheggio, che seppur non sufficiente da regolamento, è la più vasta possibile in conformità con la natura del sito di progetto. Tuttavia la vicinanza alla stazione ferroviaria e metropolitana insieme ad una auspicabile coscienza ecologica in crescita, non presuppongono una reale necessità di una superficie di parcheggio elevata, e questo ragionamento viene attuato nella totalità del
[5.11] Schema spazi esterni principali 155
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
progetto. Si può affermare dunque che lungo la nuova strada si progettano edifici legati all’utilizzo prevalentemente da parte della comunità del quartiere, e in previsione di nuove residenze a nord e del consolidamento di tutta la zona ad uso residenziale lungo a ridosso della ferrovia. Scendendo verso il Douro il sito si fa mano a mano rivolto più in generale ai cittadini di Porto, e non solo, bensì si articola come una vera e propria Officina Creativa capace di attrarre studenti, turisti, artisti, e curiosi fuori della municipalità, intercettando i crescenti flussi di visitatori che interessano il centro storico della città di Porto. Entrando dalla piazza, sulla nuova viabilità, che potremmo denominare Rua da Centrale Termoleletrica, possiamo vedere chiaramente il volume dell’edificio della Centrale, mantenendo tuttavia uno sguardo sul fiume e sul Ponte do Freixo. Da questo spazio totalmente fruibile e pubblico partono i collegamenti interni principali, trattasi di connessioni pedonali, e solo ad uso straordinario accessibili mediante mezzi motorizzati. Verso est troviamo una scalinata che ci conduce davanti all’ingresso principale della centrale, affiancata ad essa una rampa che corre parallelamente. Questo percorso ci porta all’agorà del progetto, ovvero questo spazio trapezoidale che gestisce la relazione tra l’edificio preesistente, il padiglione polivalente e il nuovo edificio ad uso misto, verso sud. Sempre dalla piazza urbana abbiamo la possibilità di accedere con una rampa trasversale alla seconda piazza del progetto, ovvero l’area ad ovest, che gestice la relazione tra la preesistenza, la biblioteca e il market, tuttavia questo spazio si relaziona prevalentemente con il paesaggio in primis, aprendosi alla vista del Douro, e dando la percezione di una totale assenza di barriere, eccetto quella orografica, nella relazione con il fiume. Dunque per la comprensione della logica progettuale è 156
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
[5.12] Schema riassuntivo del programma funzionale
fondamentale capire la relazione tra questi tre diversi spazi: la piazza urbana, l’agorà, e la piazza miradouro, che trovano il loro punto cruciale nell’ingresso al centro culturale. L’ingresso è l’unico corpo nuovo che propriamente si addossa, fuori terra, all’edificio della Centrale. Si organizza su due livelli, uno alla medesima quota della strada e della piazza urbana, e il secondo più basso, ovvero alla quota zero del nostro edificio industriale. Il concetto dell’edificio come sistema atto a gestire un cambiamento di quota sarà ricorrente in tutto il progetto: tutti gli edifici progettati si innestano tra due differenti altimetrie, garantendo un accesso molteplice senza cancellare la peculiare orografia del sito. L’architettura vuole essere un sistema connettivo tra due quote differenti, uno strumento per rendere fruibile questo pendente terreno granitico. L’edificato si adagia sul pendio del Douro, non lo livella, non lo scava ulteriormente. L’altra volumetria che si innesta direttamente sulla preesistenza, rimane al di sotto il piano di calpestio, si adagia sulla quota preesistente, contro il prospetto sud della Centrale, andando solo a riempire la parte di fondazione attualmente scoperta di quest’ultimo. L’accesso alla biblioteca è nella parte fuori terra, che si organizza su tre differenti livelli. [5.13] [5.14] Scendendo verso il Douro verso est troviamo, a contatto con la nostra agorà, l’edificio ad uso misto. Esso rappresenta il contenitore di laboratori, workshop, residenza alternativa, e di servizi. A sua volta è proprio questo edificio che articolandosi su due braccia disegna al suo interno una piazza più privata, continuum dell’edificio, e luogo in cui le attività del workshop trovano un altro punto di relazione. Scendendo ulteriormente verso sud troviamo solo una linea verde e un completo rispetto del paesaggio. Si è deciso di mantenere il vecchio edificio atto al raffreddamento dell’impianto preesitente, che an157
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
[5.13] Sezione longitudinale della biblioteca, scala 1.500.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
cora oggi reca i segni del passaggio degli impianti. Tale decisione è volta a mantenere la memoria industriale, senza alterarne l’aspetto, creando un Ecomuseo Percettivo, seppur in scala molto ridotta. Lungo questo margine con l’Avenida Paiva Couceiro si intende mantenere una zona interamente verde, e non solo data la prescrizione urbanistica che vincola, bensì principalmente per massimizzare il paesaggio e garantire un innesto verde che possa fungere da ultimo lembo di connessione con il Parco Orientale. L’atteggiamento compositivo di base è quello dell’innesto e della relazione con i muri portanti preesistenti. [5.14] Differenti tipi di muri aprono differenti possibilità di innesto, creando molteplici situazioni spaziali, ma sono utilizzati sempre come direttrici, riconoscendo loro una importanza compositiva pari a quella dell’edificio conservato. Gli innesti hanno un’altezza volutamente contenuta, tutto il progetto presenta edifici di due o tre piani al massimo, e tutti i volumi organizzano trasversalmente livelli altime-
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
trici differenti, amplificando la complessità orografica. Le aperure sono volutamente continue e prevalenti al livello inferiore, dove sono quasi esclusivamente costituite da vere e proprie vetrate strutturali. Questi tagli orizzontali aprono lo sguardo verso il paesaggio, e al contempo contribuiscono a mantenere la percezione delle quinte murarie e dell’orizzontalità del prospetto lungo il fiume Douro. [5.15]
[5.15] Sezione prospettica edificio biblioteca
[5.14] Schema logica compositiva 160
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
NOTE 5.1 1. Christian Norberg-Schulz (Oslo, 23 maggio 1926 – Oslo, 28 marzo 2000) è stato un architetto norvegese, importante critico e teorico dell’architettura 2. genius loci: essenza del luogo, Norberg-Schultz Christian, Genius Loci, Paesaggio, Ambiente, Architettura, Electa Editrice, Milano, 1979 3.Norberg-Schultz Christian, Architecture: Presence, Language, Place, Skira editore, Milano, 2000 5.2 1. DMCC, Divisione Municipale di Cartografia e Catasto della Camera Municipale di Porto, Porto 2.Empresa Industrial do Freixo, Società del gruppo EDP, che si occupava della produzione di materie chimiche. 3. Marques Estima Carmen Inês, A Central Termoeléctrica do Freixo: um processo de requalificação urbana, relatore: Professor F. J. Barata, FAUP, Porto, 2012
[5.17] Modellino di strudio in polistirolo, Faf, 1:500 Porto novembre 2016,
[5.16] Modellino di strudio in polistirolo, Faup, 1:500 Porto aprile 2016, 162
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
5.3 TAVOLE E PLASTICO FINALI
Le tavole finali ripercorrono il filo narrativo della ricerca di questa tesi e rappresentano la realizzazione grafica di tutta la narrazione precedente. Si articolano in una prima serie di natura critico/ analitica e in una seconda di carattere esclusivamente progettuale. Nella rappresentazione del progetto si è preferito sfogliare il terreno, dalla quota più alta (la strada) a quella più bassa (il fiume) per garantire una buona leggibilità del progetto e una comprensione della conformazione del sito. La scala di progetto rimane 1:500, trattandosi di un progetto architettonico di grandi volumetrie si è preferito concentrarsi sulla composizione e la progettazione generale, piuttosto che scendere ad uno scala di dettaglio. Essendo il sito orograficamente particolare, si è preferito realizzare anche un plastico finale, ultima versione di molteplici plastici di studio [5.16] [5.17] (necessari per comprendere la complessa conformazione dell’area)
[5.18] Modellino finale in plastica rigida bianca, tipo Forex, plastica trasparente, tipo Plexiglass, acetato opaco. Verniciato tempera misto acrilico. Scala reale 1:500, dimensione 50cmx70cm 164
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLE FINALI
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
INNESTI OROGRAFICI
Progetto di riqualificazione dell’Ex-Centrale Termoelettrica di Freixo Porto - Portogallo
ABSTRACT Ai lacerti di città, che si caratterizzano come vuoti urbani, svuotati di identità, urge riconoscere un valore intrinseco: paesistico, urbano, sociale e di memoria. Si può, nell’era post-industiale, convertire la produzione di materia in generazione di idee? Riconoscendo l’orografia di un luogo come caratteristica da preservare, non dissimile da un manufatto architettonico, è possibile sviluppare un progetto che ne preservi ed esalti la conformazione? La cultura può essere la forma d’energia del nostro secolo? Indubbiamente sì. Investire sul territorio, mediante lo sviluppo e la creatività, è la strada da percorrere in un tempo di crisi, e l’architettura stessa non può esimersi da ciò: occorre ripensare il contributo che essa può apportare a questa epoca. La scelta del tema è strettamente correlata agli intenti della ricerca di questa tesi: Porto è una città dal paesaggio unico, che sta subendo una repentina trasformazione in questi anni, pur abbondando di abitazioni abbandonate ed edifici in rovina, si sta sviluppando in essa una forte spinta verso il turismo. L’intervento si configura come scintilla di trasformazione di una delle aree più degradate della città: l’area dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo. La ricerca si pone l’obiettivo di configurare un’architettura che si innesti nel paesaggio, che tratti l’edificio post-industriale, portatore di una memoria collettiva, come parte integrante di quel territorio, al pari di un albero o di una pietra, esaltando il valore intrinseco del luogo, l’orografia del terreno e le quinte di muri che lo scandiscono. Convertire uno spazio che nasce e si configura per la produzione di energia, in un motore di benessere e in un sistema catalizzatore per un quartiere degradato, utilizzando gli stessi elementi di valore che esso stesso, inconsapevolmente, possiede.
TAVOLA 1 _ INNESTI OROGRAFICI 168
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
TRA GRANITO E ACQUA
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 2_ TRA GRANITO E ACQUA 170
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
PAESAGGIO COMPRESSO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 3_PAESAGGIO COMPRESSO 172
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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SCENARI IN TRASFORMAZIONE Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 4 _SCENARI IN TRASFORMAZIONE 174
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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_ANALISI DIACRONICA
_ANALISI SINCRONICA
TRACCE RESISTENTI
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 5_ TRACCE RESISTENTI 176
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
SUGGESTIONI URBANE
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 5_SUGGESTIONI URBANE 178
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
OFFICINA CREATIVA
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 6_ OFFICINA CREATIVA 180
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 8_ PROGETTO ARCHITETTONICO 182
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 9_ PROGETTO ARCHITETTONICO 184
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 10_ PROGETTO ARCHITETTONICO 186
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 11_ PROGETTO ARCHITETTONICO 188
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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VISTA GENERALE DEL PROGETTO
Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
TAVOLA 12_VISTA E SEZIONE PROSPETTICA 190
_SEZIONE PROSPETTICA BIBLIOTECA
A.A. 2016-2017_Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura/Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, Portugal. 1°Relatore: Prof. Arch. Alessandro Massarente, 2°Relatore Prof.Arch. Helder Casal Ribeiro, Correlatori: Arch. Alberto Verde, Prof. Rui Braz Afonso , Studente: Elena Guidetti, matr. 108579, INNESTI OROGRAFICI, Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo, Porto, Portugal.
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Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
PLASTICO FINALE
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NOTE
5.1 1. 5.2 1.
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foto plastico
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Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
CONCLUSIONI Il lavoro di ricerca è partito da una serie di domande, esplicitate nell’abstract, “Si può, nell’era post-industiale,
convertire la produzione di materia in generazione di idee? Riconoscendo l’orografia di un luogo come caratteristica da preservare, non dissimile ad un manufatto architettonico, è possibile sviluppare un progetto che ne preservi ed esalti la conformazione? La cultura può essere la forma d’energia del nostro secolo?”
A cui ha offerto una risposta possibile, indagando l’argomento direttamente nella città di Porto, e cercando di carpire quella che si è individuata come l’essenza del luogo, mettendola a sistema con le necessità immanenti della zona di Campanhã e con le sue potenzialità di sviluppo futuro. Partendo da questo caso particolare si è data una dimostrazione della possibilità reale di intervento su tutte quelle che sono veri e propri vuoti all’interno del tessuto urbano: tutto il patrimonio industriale dismesso. Se in esso individuiamo una serie di valori che ne giustifichino un recupero architettonico non possiamo esimerci dalla conservazione, qualora l’edificio in sè non fosse portatore di questi valori, dovremmo avere la capacità di cogliere comunque l’essenza di base che ogni luogo possiede e partendo da questa cominciare un percorso di riqualificazione. Non possiamo immaginare un destino monofunzionale per questi spazi, che hanno spesso dimensioni enomi, bensì occorre un programma misto, trasversale, capace di produrre miglioramento e progresso in tutta la zona in cui è compreso. Gli spazi per la cultura si dimostrano valide destinazioni polifunzionali integrate tra loro, una cultura che non significa solo museo, ma atelier/ spazi espositivi/co-working/co-living/biblioteche/servizi sportivi /attività commerciali. 224
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Sezione II - STRATEGIA E PROGETTO
La forma attraverso cui questo processo deve avvenire deve essere quella che si adattacmaggiormente al sito non dimenticando una imprescindibile sensibilità verso il paesaggio. L’Ex Centrale di Freixo può dunque diventare un luogo di cultura e un catalizzatore per la riqualificazione dela fregusia di Campanhã, invece di essere semplicemente demolita lasciando spazio a costruzioni di scala persino maggiore di quella industriale, ma dedicati a residenze, perdipiù sociali, andando a cancellare la memoria industriale, rovinando il paesaggio del lungo Douro, e per di più creando un ghetto, accentrando utenti con il medesimo disagio sociale. Crisi dal greco κρίνω : separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell’uso comune ha assunto un’accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione. Se invece riflettiamo sull’etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita.1 L’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo potrebbe diventare una vera e propria Officina Creativa, che attragga visitatori anche al di fuori dei confini della città, un luogo capace di ospitare eventi e attività, alcune delle quali rivolte al quartiere e fornire servizi di cui Campanhã manifesta una forte mancanza. In questa Crisi, economica, valoriale, identitaria in cui noi tutti, dall’Italia al Portogallo, siamo immersi oggi, possiamo scegliere di puntare su sviluppo e risorse, concentrando ciò che abbiamo per dare vita a un cambiamento che possa generare a sua volte progresso, o decidere di rimanere ancorati a logiche passatiste e obsolete, producendo unicamente immobilismo e impoverimento. 226
Capitolo 4- SVILUPPI PROGETTUALI
NOTE 1. BAUMAN ZYGMUNT La società individualizzata, come cambia il nostro pensiero, Edizione Il Mulino, Milano, 2002
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INNESTI OROGRAFICI
Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo
FONTI
INNESTI OROGRAFICI
PUBBLICAZIONI
Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo
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MONEO Rafael, Inquietudine teorica e strategia
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Se pliquis auda dio. Itasincienis elesciet excerferum, officiet accaepudis aut arumqua testis quasi tem debis
INNESTI OROGRAFICI
Progetto di riqualificazione dell’Ex Centrale Termoelettrica di Freixo
CARTOGRAFIA
SITOGRAFIA
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ESPÓLIO ALVÃO. Centro Português de Fotografia
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Departimento de Urbanismo
Plano Regulador Cidade do Porto, 1947-1952, Ing.
Antão de Almeida Garrett
Plano Melhoramentos, 1956-1966, Ing. José Albino
Machado Vaz
Plano Diretor Cidade do Porto, 1962 Arqtº Robert Auzelle
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Coord.: Gabinete de Planeamento Urbanístico / ArchDuarte Castel-Branco
Prólogo ao Plano Cidade do Porto, 1932 Ing. Ezequiel de Campos
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view-source:http://terrasdeportugal.wikidot.com/ historia-da-campanha História da Campanhã, Susana RIBEIRO, Rui Manuel AMARAL, Vale de Campanhã: uma história
breve
UNIÃO ELÈCTRICA PORTUGUESA 50 anos de actividade da UEP, Lisbona, 1969 ANA TORRES, Fotografie, Porto, 2007 ARCHIVIO FOTOGRAFICO EDP, Lisbona AHMP-Archivio Storico Municipale di Porto DMCC, Divisione Municipale di Cartografia e Catasto della Camera Municipale di Porto, Porto