La storia che parla di noi.

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Sara Pizzoni

Illustrazioni di

Elia Pizzoni



Scritto da: Sara Pizzoni Illustrazioni e grafica di: Elia Pizzoni Aprile 2018

Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. https://siblingsvoice.blogspot.it



A Elia e Giorgia. A Monica e Giulia. Perchè a volte essere un fratello è ancor meglio che essere un super eroe.


In una vivace ma ormai stanca città, tutte le luci delle case si sono spente. All’improvviso, una luce si accese. Si trattava della casa della piccola Monica, nella quale viveva con la mamma Sonia, il papà Ivano e la sua piccolissima sorellina Giulia. Chissà cosa sarà successo! Andiamo a scoprirlo!



Mamma Sonia, Papà Ivano e Giulia sono appena rientrati in casa. Monica corre verso la porta, abbraccia il papà, dà un’occhiata verso la sua sorellina e manda un bacio alla mamma.



L’ora è tarda e Monica sta per tornare in camera a giocare, quando ad un certo punto sente:

“Ehi Monica ho comprato un nuovo libro. Ti va di leggerlo insieme?” Era la voce di Papà Ivano. “Certo Papi! Ma cosa vi ha detto il dottore? Come sta Giulia?” Rispose Monica. “Che ne dici se prima leggiamo questo libro e poi ti racconto cosa ci ha detto il dottore?” Disse il papà. Monica accettò.




C’era una volta ...


... una tartaruga che tornò nel suo luogo natale per deporre le uova. Una volta arrivata sulla Spiaggia Tikita, scavò una profonda buca e iniziò a deporle intonando una dolce canzoncina:

“Dolci piccolini usciti dagli ovini, correte a più non posso verso il caldo mare grosso” Tutto andò nei migliori dei modi, se non per un piccolo inconveniente.



Tra le uova, Mamma Tartaruga, notò qualcosa di particolare. Un uovo aveva delle striature particolari, di un viola così profondo da farle capire che si trattava di qualcosa di speciale. Non poteva sapere con precisione cosa e non aveva nemmeno il tempo per capirlo. Doveva tornare nell’oceano e raggiungere il punto in cui le alghe crescevano folte e rigogliose, così da assicurarsi pasti sicuri per tutto l’inverno.



Passò del tempo e finalmente giunse l’ora in cui le uova iniziarono a schiudersi. Tante piccole tartarughe uscirono dal guscio per dirigersi con molta fretta verso l’oceano. Solo una tra loro, il piccolo dall’uovo speciale, rimase lì, fermo accanto al suo guscio.



Uno dei suoi fratellini, che già aveva attraversato metà della spiaggia, vide da lontano un gruppo di gabbiani arrivare. Si voltò per avvisare il resto dei suoi fratelli e quando si accorse di ciò che stava accadendo iniziò ad urlare:

“DAI! SBRIGATI! COSA STAI ASPETTANDO?” E l’altra rispose:

“MA COSA DEVO FARE? QUI È TUTTO NERO E SENTO SOLAMENTE UN GRAN RUMORE!” “Cerca di seguire la mia voce!” Le disse allora la tartarughina. “Avvicinati a quel forte rumore che senti. È il rumore delle onde del mare e noi dobbiamo andare proprio verso di loro! Non ti ricordi cosa ci cantava la mamma?!? ‹‹Correte a più non posso, verso il caldo mare grosso››.”



Le due tartarughe riuscirono a raggiungere l’oceano e si presentarono.

“Ciao! Il mio nome è Tuane. E tu? Come ti chiami?” chiese la tartarughina dall’uovo speciale. “Il mio nome è Tamarii e sono tuo fratello.” Le rispose l’altra.



“Ma tu perché non riuscivi a muoverti?” Disse Tamarii. Tuane ripose:

“Intorno a me era tutto nero! Anche adesso lo è! Riesco a sentire solo molti rumori e qualcosa che mi fa il solletico sotto alle zampette!” Tamarii allora si domandò:

“E adesso come facciamo a raggiungere la mamma nei mari caldi del Sud? MMMM ... fammi pensare ... CI SONO! DIMMI COSA SENTI INTORNO A TE!”



“Sento un’aria calda che mi avvolge!” Disse Tuane. Tamarii rispose:

“Ecco quella è la corrente che ci porterà verso i mari caldi! Dobbiamo seguirla! E poi? Non senti altro?” Tuane ci pensò un attimo e poi rispose:

“Sento la tua voce e un fruscio proprio sotto di me, cos’è?” “Sono le alghe!” Rispose Tamarii. “Non so perché, ma mi è venuta un’acquolina! Che ne dici se ci facciamo guidare dal caldo della corrente e ci orientiamo con l’aiuto dei suoni? Possiamo farcela?” “Si che possiamo, ma avrò bisogno del tuo aiuto!” gridò Tuane. “Nessun problema! Sono qui per aiutarti!” disse Tamarii.



Fu cosĂŹ che le due tartarughine, trovata la giusta strategia, riuscirono a raggiungere la mamma e il resto dei loro fratelli nei mari caldi del Sud e, non appena arrivati, fecero una bella scorpacciata di alghe. La mamma fu molto contenta di poter riabbracciare tutti i suoi piccoli, e fu piena di gioia nel vedere come Tamarii e Tuane riuscirono insieme a raggiungere la meta, superando gli ostacoli e aiutandosi a vicenda!





“Monica ti è piaciuta questa storia?” disse Papà Ivano. “ Si papà!” Rispose Monica.

“Sono proprio forti e coraggiosi questi fratelli!” Il papà allora esclamò:

“Hai ragione! Adesso però è ora di andare a dormire. È molto tardi!”



Monica stava per dirigersi verso la sua camera, quando all’improvviso gridò:

“Papà, non mi hai ancora raccontato cosa vi ha detto il dottore! Giulia ha la febbre? Il raffreddore?” “No Monica!” Rispose il papà. “Giulia è speciale, proprio come Tuane. Anche lei dovrà trovare la strategia più giusta per potersi muovere nello spazio e fare molte altre cose.”



Sei pronta ad aiutarla ed accompagnarla come ha fatto Tamarii?” Monica esclamò:

“Certo papà!” Fu così che Monica capì come, anche grazie al suo aiuto, la sua sorellina Giulia avrebbe potuto affrontare qualsiasi difficoltà.





fine.




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