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cap.10 • Il segreto dei pesci

Cartoline

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Vacanze toscane

Direttore di collana: Mariagrazia Bertarini Testi: Monica Baccelli Redazione: Micaela Di Trani Dossier: Mariagrazia Bertarini Art Director: Letizia Pigini Progetto grafico: Romina Duranti, Valentina Mazzarini Illustrazioni: Giovanni Giorgi Pierfranceschi Impaginazione: Carmen Fragnelli Responsabile di produzione: Francesco Capitano Foto: Shutterstock, foto dell’Appennino di Sailko, foto del palazzo Budini Gattai di Valerio Orlandini

© 2016 ELI s.r.l. - La Spiga Via Soperga 2 20127 Milano - Italia Tel. +39 02 2157240 info@laspigaedizioni.it

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Stampa: Tecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 16.83.254.0 ISBN 978-88-468-3512-3

Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa editrice ELI – La Spiga

La casa editrice ELI – La Spiga usa carta certificata FSC per le sue pubblicazioni. È un’importante scelta etica, poiché vogliamo investire nel futuro di chi sceglie ed utilizza i nostri libri sia con la qualità dei nostri prodotti sia con l’attenzione all’ambiente che ci circonda. Un piccolo gesto che per noi ha un forte significato simbolico. Il marchio FSC certifica che la carta usata per la realizzazione dei volumi ha una provenienza controllata e che le foreste sono state sottratte alla distruzione e gestite in modo corretto.

Monica Baccelli Vacanze toscane

indice

cap.1 • Un’idea super! cap.2 • Caccia al tesoro cap.3 • La città bianca cap.4 • Misteri medievali cap.5 • Fiabe e non solo cap.6 • Eroi per un giorno cap.7 • Un salto nel passato cap.8 • Tutti a bordo del Trenonatura cap.9 • Tra terra e mare cap.10 • Il segreto dei pesci cap.11 • La meraviglia delle meraviglie Dossier: La Toscana dei misteri p. 5 p. 15 p. 26 p. 36 p. 47 p. 55 p. 63 p. 69 p. 76 p. 82 p. 90 p. 96

Capitolo 1

Un’idea super

Tic, tic, tic… “Che cos’è questo strano rumore al di là della finestra?” pensò tra sé e sé Tommaso, precipitandosi di corsa in salotto. Salì sul divano, spostò la tenda gialla e verde e… la pioggia aveva cominciato di nuovo a cadere e quel rumore era proprio il suo battere per strada, sui marciapiedi affollati di ombrelli di ogni tipo.

«Uffa, uffa e ancora uffa…» borbottò Tommaso agitato. «Ha ricominciato a piovere, e ciò significa che non posso andare a giocare a calcio nemmeno oggi, non posso andare al parco con i miei amici, insomma, non posso mettere il naso fuori di casa. E adesso che cosa faccio? Come posso divertirmi rinchiuso tutto il giorno qui dentro? Nooo!» esclamò disperato, sprofondando sul divano.

Il pomeriggio si prospettava lungo e noioso, i minuti sembravano non passare mai. Aveva gli occhi fissi su quell’orologio a forma di sole appeso alla parete del salotto, proprio davanti al sofà. Guardava le lancette con i suoi grandi occhi blu, un blu intenso e penetrante come la distesa del mare, ma che, per la malinconia, erano diventati grigi, quasi come la cenere del camino, spenti e opachi.

Fissava le lancette e pensò che anche quell’orologio stava prendendosi gioco di lui, per quella forma di sole giallo e rotondo che aveva scelto di comperare al negozietto di Miranda, la sua vicina di casa, per festeggiare il compleanno della sua mamma.

“Di tante forme proprio questa dovevo scegliere, era meglio un pesce o una farfalla o un normalissimo pendolo… E invece no, ho voluto proprio il sole, così adesso non riesco a togliermelo dalla mente. Povero me, devo inventarmi qualcosa e farmi venire un’idea; non posso stare tutto il giorno qui a non fare niente”.

Questi erano i pensieri che frullavano nella testa di Tommy, e che giravano veloci proprio come la centrifuga di una lavatrice, con l’unica differenza che a esser strizzati non erano dei panni

ma le sue meningi, che si spremevano come non mai, per trovare un modo divertente per affrontare quelle lunghe ore prima di cena.

Fu così che, dopo aver passato parecchi minuti a passeggiare nervosamente avanti e indietro nel corridoio dell’appartamento al terzo e ultimo piano, gli occhi del ragazzino ritrovarono quella luce e quella brillantezza fuori dal comune; il grigio scomparve e cedette il posto a quel blu intenso e penetrante che rispecchiava il suo carattere allegro e frizzante.

Con uno scatto da leopardo si diresse alla scrivania dello studio e prese il telefono.

Compose in tutta fretta un numero e tu… tu… tu... tu…

Dopo quattro squilli una vocina rispose dall’altra parte: «Pronto? Chi è?»

«Ciao Camilla, sono Tommaso! Ti va di venire a casa mia oggi? Voglio andare in soffitta in cerca di qualche tesoro… Hai voglia di farmi compagnia in quest’avventura?» le chiese entusiasta.

«Ma certo, con molto piacere! Mi stavo già annoiando qui a casa da sola. Tra un quarto d’ora sono da te, mi faccio accompagnare dalla mamma. A tra poco!» rispose Camilla con un grande sorriso.

«Mamma, mamma, Cami viene qui da noi. Per 7

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