Cose da fare per il futuro dell’umanità: ● prendersi cura del pianeta, ● lottare per l’uguaglianza, ● essere felici
1. LA VITA SULLA TERRA
EDUCAZIONE CIVICA
Menichetti - Lavatelli - Noseda
AGENDA GEOGRAFIA
DIDATTICA BREVE
ciascuna lezione è segmentata in unità autosufficienti
3 Acqua e terra LEZIONE
Il cambiamento climatico non è solo un grave danno dal punto di vista ambientale, ma è un elemento che influenza negativamente la vita sociale ed economica di gran parte dell’umanità. AGRICOLTURA La siccità e gli eventi meteorologici devastanti causano gravi danni alle attività agricole. Le conseguenze sono abbandono delle campagne, aumento dei prezzi di prodotti alimentari e massicce migrazioni. Dai Paesi del Sahel sono sempre più numerose le persone che per motivi di sopravvivenza economica si spostano attraverso il deserto per arrivare alle coste del Mediterraneo e imbarcarsi verso i Paesi europei. CONFLITTI Condizioni di vita peggiorate sono spesso alla base di tensioni sociali e conflitti. La necessità di approvvigionamento di acqua può inoltre provocare scontri diplomatici e anche fisici tra Stati che condividono uno stesso fiume o lago (le guerre per l’acqua). Un esempio è la gestione delle acque del bacino del Nilo, contese da ben otto Paesi africani. MALATTIE Il caldo estremo ha notevoli conseguenze sulla salute, favorendo la diffusione in aree più ampie di malattie come la malaria e altre patologie tipiche delle zone tropicali. La siccità porta invece con sé carenza di igiene e disturbi intestinali di varia gravità. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
in futuro il cambiamento climatico potrebbe causare circa 250.000 decessi l’anno.
L’acqua, il suolo e il sottosuolo rappresentano le principali risorse naturali del nostro pianeta. In abbinamento all’energia solare, infatti, essi determinano la presenza e la disponibilità di tutti gli elementi necessari per la sopravvivenza dell’umanità e lo sviluppo economico delle società.
INCENDI La carenza di precipitazioni amplia il problema degli incendi boschivi, soprattutto nelle zone temperate dell’Europa centro meridionale, dell’America settentrionale e dell’Australia. In questi ultimi anni una delle aree più colpite è stata la California: questo Stato americano, affacciato sul Pacifico, ha abitualmente un clima caldo e secco, ma il riscaldamento climatico ha ingigantito il rischio di incendi. Durante tutto l’arco del secolo scorso la California ha avuto 13 grandi incendi, mentre solo nell’arco del primo ventennio di questo secolo gli eventi disastrosi sono stati 50.
1. L’acqua e la distribuzione sulla Terra
PICCOLE ISOLE Il riscaldamento mette in difficoltà soprattutto le piccole isole tropicali, sia per la progressiva scomparsa delle barriere coralline, sia per l’innalzamento del livello del mare, che rischia di sommergere buona parte dei loro territori. COMPLETA LO STUDIO
Scegli uno degli effetti negativi illustrati nel paragrafo. Approfondisci l’argomento cercando materiale in rete. Stila quindi una breve relazione contenente esempi concreti.
LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA SUL PIANETA
5. L’impegno internazionale Per contenere i danni provocati dalle attività umane sull’ambiente, sono necessari accordi internazionali che coinvolgono tutti i Paesi della Terra.
ACCORDO DI PARIGI Nel 2015, i Paesi partecipanti alla Convenzione dell’ONU sui cambiamenti climatici (o COP 21) hanno concordato un patto globale, definito Accordo di Parigi, nel quale i membri si sono impegnati per mantenere
Popolazione senza accesso Popolazione senza accesso all’acqua potabile all’acqua potabile in casa o in area raggiungibile in casa o in area raggiungibile in 15minuti minuti di cammino in 15 di cammino
l’aumento della temperatura entro 1,5 °C, riunendosi ogni 5 anni per valutare la situazione. Nel 2018, nella città polacca di Katowice è stato stabilito un protocollo che contiene norme, procedure e indicazioni dettagliate per rendere operativo l’accordo di Parigi. Nello stesso anno l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
100% 75% 175% 50% 150% 25% 125% 110% 10% 110% Datinon nondisponibili disponibili Dati
DISPONIBILITÀ L’acqua è certamente la risorsa più importante del nostro pianeta. Tuttavia, anche se oltre il 70% della superficie terrestre è ricoperto d’acqua, solo una piccolissima parte può essere utilizzata per il fabbisogno delle società umane, che per l’agricoltura e la sopravvivenza utilizzano unicamente acqua dolce. Le aree con una grande disponibilità di acqua e suoli fertili hanno sempre avuto buone probabilità di diventare importanti zone agricole.
FRIDAYS FOR FUTURE È chiamato così (in italiano Venerdì per il futuro) il movimento internazionale fondato nel 2015 dalla studentessa svedese Greta Thunberg. I giovani che ne fanno parte manifestano per chiedere a governi e istituzioni azioni concrete di lotta al riscaldamento globale. Il nome deriva dal fatto che, per un certo periodo, ogni venerdì gli studenti di oltre 100 Paesi hanno organizzato uno sciopero scolastico per esigere un impegno su alcune richieste precise: 100% di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili e aiuti concreti ai migranti climatici.
DISTRIBUZIONE La quantità d’acqua disponibile è diversa da regione a regione ed è determinata da diversi fattori. Fondamentali sono le condizioni climatiche: la presenza d’acqua è conseguenza di piogge abbondanti, oltre che della capacità della vegetazione di trattenerla nel suolo, riducendo l’evaporazione. La distribuzione dell’acqua dolce sul pianeta non è uniforme: ci sono zone aride o semi-aride e zone con
COMPLETA LO STUDIO
Informati sull’impegno degli studenti nelle scuole della tua città rispetto al movimento “Fridays for future”.
grandi bacini fluviali, ricche di precipitazioni e con ingenti depositi idrici nel sottosuolo.
32 Lezioni per un mondo sostenibile
PROTOCOLLO DI KYOTO Elaborato nel 1997 ed entrato in funzione nel 2005, l’accordo internazionale ha impegnato i governi di oltre 180 Paesi a ridurre la produzione di gas serra attraverso una serie di iniziative, come lo sviluppo delle energie rinnovabili e la protezione delle foreste. Con l’accordo di Doha, il protocollo è stato prolungato fino al 2020.
AGENDA GEOGRAFIA
4. Gli effetti sulle comunità umane
FABBISOGNO E PRELIEVO La capacità di rinnovamento delle riserve (sotterranee e in superficie) può essere ridotta se si effettuano prelievi più rapidi del tempo necessario al rifornimento naturale. Il fabbisogno d’acqua, infatti, cresce progressivamente con l’aumentare della popolazione e con l’intensificarsi della produzione agricola e industriale. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta della distribuzione dell’acqua e rispondi alle domande. a. Quali sono le zone della Terra con la maggior disponibilità d’acqua? b. In quali zone l’acqua è più scarsa?
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LIBRO CON 32 Lezioni per un mondo sostenibile ISBN
978-88-416-5135-3
Lezioni per un mondo sostenibile Didattica breve: lezioni segmentate in unità autosufficienti
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EDUCAZIONE CIVICA AGENDA 2030
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AGENDA GEOGRAFIA 32 Lezioni per un mondo sostenibile
pp. 168 CODICE PAS00301X
AGENDA GEOGRAFIA 32
PER L'INSEGNANTE Risorse: approfondimenti lezione per lezione, verifiche, soluzioni
AGENDA GEOGRAFIA pp. 168 CODICE PAS00301
M.V. Menichetti - V. Lavatelli - E. Noseda
ISBN
978-88-6706-508-0
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Tutti i contributi digitali sono fruibili sull’
e in realtà aumentata con l’App
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Flipped classroom
i A to s V is ar o I vv er p ro sid am 72 sp n c 9 ) e co ri /1 8 m a uo 33 97 lu d f 6 /1 vo è TO R 7 o no UI DP 62 st ci T , R le
i e on RA I.d P ib Qu all G . 3, 6, D ia en l t NE , c n. 01 af st 3 de PIO t. 2 . 4, 03 ogr o so 35M (Ar Art S0 Ge ond -51 6 e CA PAnda un m8-41 e er -8 Ag ni p 978 zio BN Le IS
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Didattica inclusiva
Agenda Geografia 32 Lezioni per un mondo sostenibile
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Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
M.V. Menichetti - V. Lavatelli - E. Noseda
AGENDA GEOGRAFIA 32 Lezioni per un mondo sostenibile Didattica breve: lezioni segmentate in unità autosufficienti
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Il piacere di apprendere
EDUCAZIONE CIVICA AGENDA 2030
Gruppo Editoriale ELi 1
Coordinamento redazionale Marco Mauri Redazione e ricerca iconografica Matteo Gorla, Studio Roveda Marelli Milano Progetto grafico, copertina e impaginazione Enrica Bologni, Studio Roveda Marelli Milano Progettazione contenuti digitali Marco Mauri, Giovanna Moraglia Realizzazione contenuti digitali Alberto Vailati Canta, bSmart labs Cartine LS International, Studio Aguilar Immagine di copertina Shutterstock Referenze iconografiche Shutterstock, Archivio Principato Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti. Prima edizione: gennaio 2022
Printed in Italy © 2022 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nel sito www.principato.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda Casa Editrice G. Principato http://www.principato.it Via G.B. Fauché 10 - 20154 Milano e-mail: info@principato.it La casa editrice attua procedure idonee ad assicurare la qualità nel processo di progettazione, realizzazione e distribuzione dei prodotti editoriali. La realizzazione di un libro scolastico è infatti un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni. La casa editrice ringrazia fin da ora chi vorrà segnalarli a: Servizio clienti Principato e-mail: info@principato.it
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@ Casa Editrice G. Principato
AGENDA GEOGRAFIA LA STRUTTURA DEL TESTO
AGENDA GEOGRAFIA è un libro in 32 lezioni, adatto a un insegnamento della geografia nel biennio, agile e aggiornato. La trattazione è caratterizzata da un’esposizione chiara e sistematica. Nei primi tre temi sono affrontati argomenti di geografia generale con grande attenzione alle tematiche trattate dall’Agenda 2030. Negli ultimi due temi di geografia regionale sono presenti, oltre all’Italia, l’Europa e i continenti, con un approfondimento su Stati Uniti e Cina. Tutti gli argomenti sono aggiornati ai più recenti accadimenti, in primis la Brexit e i cambiamenti climatici in atto.
AGENDA 2030
La Terra costituisce un unico grande ecosistema in cui materiali organici e inorganici si integrano e creano le condizioni di vita ideali per le specie viventi. Nulla è stabile, tutto è in continuo e inarrestabile movimento: il ciclo dell’acqua, i moti dell’atmosfera, e tutto ciò concorre a creare il mondo che conosciamo. Un mondo sul quale gli interventi umani continuano a incidere radicalmente.
Nel corso dei millenni, gli uomini e le donne si sono costituiti in società, hanno formato le loro culture e organizzato gli spazi in cui vivere. Il desiderio di potere politico ed economico ha fatto entrare le società in conflitto tra loro, determinando guerre e distruzioni. Ma la comunità internazionale ha anche prodotto gli anticorpi per tutto questo, creando organismi e programmi che lavorano per la pace e lo sviluppo dei popoli.
Lezione 1. Fasce climatiche e biomi
Lezione
Lezione 2. I cambiamenti climatici Lezione 3. Terra e acqua
pareri che affrontano il tema del dissesto idrogeologico da punti di vista diversi:
1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare la capacità di intervenire per salvaguardare un territorio.
1 La “base”, cioè noi italiani, fa troppo poco per monitorare e accudire il territorio. I nostri nonni, per esempio, molto più che oggi vivevano in campagna e sulle pendici dei monti e sapevano benissimo di doversi prendere cura dell’ambiente circostante, senza bisogno di leggi e norme che lo imponessero. Sapevano di dover tenere sgombri i canali, controllare le frane, anche piccole, fare manutenzione di argini e sentieri. Era un modo per proteggersi da problemi più gravi in futuro. Oggi, viceversa, viviamo quasi tutti in città e sembriamo non aver consapevolezza alcuna del fatto che l’ambiente che ci circonda è “vivo” e va gestito. Una gestione che può passare anche da semplici segnalazioni alle autorità di problemi o abusi, oppure dalla scelta di dedicare ore di volontariato al servizio della propria città o paese.
In Italia si calcola che il 60% del territorio sia a rischio di dissesto idrogeologico. Siamo di fronte a un problema di dimensioni enormi e che di anno in anno si sta aggravando. Da più parti si richiedono maggiori risorse e interventi da parte dello Stato. Possono bastare o serve fare di più?
A
7. L’Agenda 2030 8. L’Agenda 2030 e gli Obiettivi socio economici
Lezione
9. L’Agenda 2030 e gli Obiettivi ambientali
Immagine satellitare del porto di Rotterdam (Paesi Bassi).
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Unità di Apprendimento TITOLO ▶
B
1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due
EDUCAZIONE CIVICA
Questa Unità di apprendimento ti guida a comprendere come l’acqua e la sua distribuzione sulla Terra rappresentino un elemento di importanza vitale per il nostro pianeta. Ti aiuta anche a comprendere il motivo di alcuni conflitti e, infine, a ragionare sul fenomeno dell’inquinamento idrico e su come sia importante ridurre il nostro impatto ambientale facendo un uso responsabile dell’acqua e limitandone lo spreco.
QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?
Oltre a geografia, sono interessate scienze della terra, educazione civica, italiano, informatica, inglese.
QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?
Cartografia – Il ciclo idrogeologico – Gli ecosistemi – L’Agenda 2030
QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?
Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Conoscenza del linguaggio cartografico – Lettura di un planisfero tematico – Lettura di tabelle e grafici – Utilizzo della rete Internet – Elaborazione di un testo
QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?
Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – Video – Libro di testo – Laboratorio di informatica per ricerca in Internet – Lettura di articoli su carta stampata e online
COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?
Lettura del testo di geografia – Lettura di articoli – Indagine in Internet – Attività parallele delle varie discipline – Visione di un video in modalità Flipped classroom – Discussione di gruppo – Elaborazione di un testo per un cartellone pubblicità progresso
CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?
Dopo aver approfondito il ciclo idrogeologico e la distribuzione dell’acqua sul pianeta, utilizzando anche gli elementi acquisiti nel lavoro con le altre discipline, cerca su Internet materiali (video e articoli) riguardanti la questione “Evitare lo spreco dell’acqua”. Ti serviranno per conoscere i comportamenti corretti da far conoscere.
(Giorgio Zambetti, direttore di Legambiente in www.infobuild.it/ approfondimenti/italia-paese-rischio-frane-alluvioni-condono/)
2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: responsabilità personale - interventi statali - volontariato - senso civico - programmazione - piano nazionale per la cura del territorio - risorse economiche - attenzione dei cittadini
L’acqua, indispensabile e preziosa
DI CHE COSA ▶ TRATTA?
(Roberto Roveda, Il fango è di tutti in Unione sarda del 14 ottobre 2014)
2 Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città, mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini. Nonostante siano state messe in campo nuove politiche per la riduzione del rischio sul territorio, purtroppo ancora oggi non se ne vedono i risultati. La dimensione dei problemi che vediamo nei territori legati alla fragilità idrogeologica del Paese, a una pianificazione e a una espansione urbanistica che spesso non ne tiene conto e a un clima che sta cambiando, è tale da obbligare a un cambio di strategia e di velocità degli interventi. Occorre un piano nazionale di adattamento e interventi coerenti e coordinati. Per questo chiediamo al Governo di approvare il Piano nazionale, a cui devono seguire piani su scala regionale e territoriale, in modo da aiutare i Comuni, che devono individuare i rischi e gli interventi prioritari di prevenzione.
2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.
COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?
Forma un piccolo gruppo con i tuoi compagni e insieme costruite una mappa concettuale alla lavagna o alla LIM elencando liberamente i temi e le parole sensibili che vi vengono in mente riguardo all’acqua. Organizzate a piccoli gruppi una visita alla società che distribuisce l’acqua potabile nella vostra zona.
COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?
Create un breve testo per una brochure che spieghi come comportarsi per rispettare il fabbisogno d’acqua evitando gli sprechi.
TAPPA 3 Trarre le conclusioni
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.
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4. Gli effetti sulle comunità umane
Il cambiamento climatico non è solo un grave danno dal punto di vista ambientale, ma è un elemento che influenza negativamente la vita sociale ed economica di gran parte dell’umanità. AGRICOLTURA La siccità e gli eventi meteorologici devastanti causano gravi danni alle attività agricole. Le conseguenze sono abbandono delle campagne, aumento dei prezzi di prodotti alimentari e massicce migrazioni. Dai Paesi del Sahel sono sempre più numerose le persone che per motivi di sopravvivenza economica si spostano attraverso il deserto per arrivare alle coste del Mediterraneo e imbarcarsi verso i Paesi europei.
Ogni lezione è organizzata (novità importante) in segmenti autosufficienti, tutti corredati di esercizi. Questo consente realmente una didattica breve, una delle metodologie più adatte alle attuali esigenze dell’insegnamento, esplicitamente sottolineata nelle linee guida ministeriali. All’interno della trattazione grande risalto è dato ai temi legati all’Agenda 2030, segnalati dal colore verde della pagina e dall’esplicito richiamo all’obiettivo dell’Agenda.
6. L’ONU
Lezione
7
COSA POSSIAMO FARE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO?
EDUCAZIONE CIVICA
5. Città e spazi urbani
Lezione
Una porzione di foresta vergine equatoriale vista dal satellite.
Geo DEBATE
TAPPA 2 Partecipare al dibattito
4. Le diverse etnie
Lezione Lezione
TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito
1. LA VITA SULLA TERRA
LA STRUTTURA DELLE LEZIONI E LA DIDATTICA BREVE
TEMA
1. LA VITA TERRA SULLA E I SUOITERRA SISTEMI
Ogni tema si apre con “Il tema in breve”, una mappa degli argomenti trattati nelle pagine seguenti (in carattere ad alta leggibilità), e si chiude con una pagina di Geo Debate, una doppia pagina di verifiche e un’Unità di Apprendimento per sviluppare più articolate competenze geografiche e interdisciplinari. Grande attenzione viene dedicata ai temi dell’educazione civica, sia all’interno delle lezioni (pagg. 12 - 14 - 16 - 19 - 34 - 35 - 37 - 39 - 64 - 67 - 92 - 95 - 99 - 106 - 113 - 113 - 114 – 159), sia nelle Unità di Apprendimento (pagg. 24 - 54 - 84 - 118 – 164).
pianeta 2Lasulcittadinanza
La vita sulla Terra
1. LA VITA SULLA TERRA
TEMI ED EDUCAZIONE CIVICA
1 TEMA
CONFLITTI Condizioni di vita peggiorate sono spesso alla base di tensioni sociali e conflitti. La necessità di approvvigionamento di acqua può inoltre provocare scontri diplomatici e anche fisici tra Stati che condividono uno stesso fiume o lago (le guerre per l’acqua). Un esempio è la gestione delle acque del bacino del Nilo, contese da ben otto Paesi africani. MALATTIE Il caldo estremo ha notevoli conseguenze sulla salute, favorendo la diffusione in aree più ampie di malattie come la malaria e altre patologie tipiche delle zone tropicali. La siccità porta invece con sé carenza di igiene e disturbi intestinali di varia gravità. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
in futuro il cambiamento climatico potrebbe causare circa 250.000 decessi l’anno. INCENDI La carenza di precipitazioni amplia il problema degli incendi boschivi, soprattutto nelle zone temperate dell’Europa centro meridionale, dell’America settentrionale e dell’Australia. In questi ultimi anni una delle aree più colpite è stata la California: questo Stato americano, affacciato sul Pacifico, ha abitualmente un clima caldo e secco, ma il riscaldamento climatico ha ingigantito il rischio di incendi. Durante tutto l’arco del secolo scorso la California ha avuto 13 grandi incendi, mentre solo nell’arco del primo ventennio di questo secolo gli eventi disastrosi sono stati 50.
PROTOCOLLO DI KYOTO Elaborato nel 1997 ed entrato in funzione nel 2005, l’accordo internazionale ha impegnato i governi di oltre 180 Paesi a ridurre la produzione di gas serra attraverso una serie di iniziative, come lo sviluppo delle energie rinnovabili e la protezione delle foreste. Con l’accordo di Doha, il protocollo è stato prolungato fino al 2020. ACCORDO DI PARIGI Nel 2015, i Paesi partecipanti alla Convenzione dell’ONU sui cambiamenti climatici (o COP 21) hanno concordato un patto globale, definito Accordo di Parigi, nel quale i membri si sono impegnati per mantenere
3 Acqua e terra LEZIONE
L’acqua, il suolo e il sottosuolo rappresentano le principali risorse naturali del nostro pianeta. In abbinamento all’energia solare, infatti, essi determinano la presenza e la disponibilità di tutti gli elementi necessari per la sopravvivenza dell’umanità e lo sviluppo economico delle società.
1. L’acqua e la distribuzione sulla Terra
PICCOLE ISOLE Il riscaldamento mette in difficoltà soprattutto le piccole isole tropicali, sia per la progressiva scomparsa delle barriere coralline, sia per l’innalzamento del livello del mare, che rischia di sommergere buona parte dei loro territori. COMPLETA LO STUDIO
Scegli uno degli effetti negativi illustrati nel paragrafo. Approfondisci l’argomento cercando materiale in rete. Stila quindi una breve relazione contenente esempi concreti.
LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA SUL PIANETA
5. L’impegno internazionale Per contenere i danni provocati dalle attività umane sull’ambiente, sono necessari accordi internazionali che coinvolgono tutti i Paesi della Terra.
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l’aumento della temperatura entro 1,5 °C, riunendosi ogni 5 anni per valutare la situazione. Nel 2018, nella città polacca di Katowice è stato stabilito un protocollo che contiene norme, procedure e indicazioni dettagliate per rendere operativo l’accordo di Parigi. Nello stesso anno l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. FRIDAYS FOR FUTURE È chiamato così (in italiano Venerdì per il futuro) il movimento internazionale fondato nel 2015 dalla studentessa svedese Greta Thunberg. I giovani che ne fanno parte manifestano per chiedere a governi e istituzioni azioni concrete di lotta al riscaldamento globale. Il nome deriva dal fatto che, per un certo periodo, ogni venerdì gli studenti di oltre 100 Paesi hanno organizzato uno sciopero scolastico per esigere un impegno su alcune richieste precise: 100% di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili e aiuti concreti ai migranti climatici. COMPLETA LO STUDIO
Informati sull’impegno degli studenti nelle scuole della tua città rispetto al movimento “Fridays for future”.
Popolazione senza accesso Popolazione senza accesso all’acqua potabile all’acqua potabile in casa o in area raggiungibile in casa o in area raggiungibile in 15minuti minuti di cammino in 15 di cammino 100% 75% 175% 50% 150%
25% 125% 110% 10% 110% Datinon nondisponibili disponibili Dati
DISPONIBILITÀ L’acqua è certamente la risorsa più importante del nostro pianeta. Tuttavia, anche se oltre il 70% della superficie terrestre è ricoperto d’acqua, solo una piccolissima parte può essere utilizzata per il fabbisogno delle società umane, che per l’agricoltura e la sopravvivenza utilizzano unicamente acqua dolce. Le aree con una grande disponibilità di acqua e suoli fertili hanno sempre avuto buone probabilità di diventare importanti zone agricole. DISTRIBUZIONE La quantità d’acqua disponibile è diversa da regione a regione ed è determinata da diversi fattori. Fondamentali sono le condizioni climatiche: la presenza d’acqua è conseguenza di piogge abbondanti, oltre che della capacità della vegetazione di trattenerla nel suolo, riducendo l’evaporazione. La distribuzione dell’acqua dolce sul pianeta non è uniforme: ci sono zone aride o semi-aride e zone con
grandi bacini fluviali, ricche di precipitazioni e con ingenti depositi idrici nel sottosuolo. FABBISOGNO E PRELIEVO La capacità di rinnovamento delle riserve (sotterranee e in superficie) può essere ridotta se si effettuano prelievi più rapidi del tempo necessario al rifornimento naturale. Il fabbisogno d’acqua, infatti, cresce progressivamente con l’aumentare della popolazione e con l’intensificarsi della produzione agricola e industriale. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta della distribuzione dell’acqua e rispondi alle domande. a. Quali sono le zone della Terra con la maggior disponibilità d’acqua? b. In quali zone l’acqua è più scarsa?
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@ Casa Editrice G. Principato
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3
Lezione 16. Il territorio italiano
Lezione 10. Lo spazio globalizzato
Lezione 26. Africa fisica
Lezione 20. Territorio Europa
Lezione 14. Il settore terziario
Lezione 27. Africa politica
Lezione 21. Gli Europei
Lezione 15. I trasporti
LATITUDINE I paralleli sono circonferenze perpendicolari all’asse terrestre e parallele all’Equatore (definito anche parallelo 0 o fondamentale). Sui paralleli si misura la latitudine, che è la distanza angolare di un punto dall’Equatore. Varia da 0° a 90° nord e da 0° a 90° sud. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso parallelo hanno la stessa latitudine: ad esempio i punti che si trovano sull’Equatore hanno tutti latitudine 0°.
Lezione 25. Cina
Lezione 19. Economia e lavoro in Italia
Lezione 13. Il settore secondario
LONGITUDINE I meridiani sono semicirconferenze che collegano il Polo Nord al Polo Sud e tagliano perpendicolarmente l’Equatore. Il meridiano fondamentale (o meridiano 0) è il meridiano di Greenwich, chiamato così dal nome della località inglese che attraversa e in cui sorge un importante osservatorio astronomico. Sui meridiani si misura la longitudine che è la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale misurata sul parallelo che passa per quel punto. Varia da 0° a 180° est e da 0° a 180° ovest. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso meridiano hanno la stessa longitudine: ad esempio tutti i punti che si trovano sul meridiano fondamentale hanno longitudine 0°.
Lezione 28. America fisica
Lezione 22. L’Unione Europea
Lezione 29. America politica Lezione 30. Stati Uniti Lezione 31. Oceania fisica e politica Lezione 32. Artide e Antartide
Polo Nord
meridiano passante per P P
latitudine
centro della Terra
longitudine P parallelo di P
meri
Equatore
Polo Nord
Operazione di carico e scarico container.
Novara di Sicilia (Messina) vista dal drone
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Risaie in Indonesia.
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0ϒ
15ϒE
30ϒE
45ϒE
75ϒE 60ϒE
Polo Sud
Polo Nord
Fig.05.B nel testo ex 05. E nel testo parallelo
PARALLELI
Equatore
parallelo
Polo Sud
Fig.05. A nel testo
RETICOLATO GEOGRAFICO
COMPLETA LO STUDIO
Osserva i disegni e rispondi alle domande. a. Che latitudine ha l’Equatore? b. Che longitudine ha l’antimeridiano di Greenwich? c. Conosci le cooordinate geografiche della località in cui vivi, oppure del punto dove sorge la tua scuola? d. A che cosa serve il reticolato geografico?
Test di diversa tipologia a correzione immediata.
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15ϒE
Polo Sud
Oggetti interattivi per visualizzare e approfondire i contenuti.
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• pagine “liquide” con possibilità di ingrandimento
30ϒE
Fig.05.5b ex 05. G nel testo
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4
Polo Sud
LATITUDINE
119
Polo Sud
MERIDIANI
antimeridiano
1. Il reticolato geografico ASSE TERRESTRE ED EQUATORE La Terra ha una forma vicina a quella di una sfera, leggermente schiacciata ai poli (Polo Nord e Polo Sud). Sappiamo poi che compie due movimenti, uno intorno al Sole (movimento di rivoluzione) e l’altro intorno a se stessa (movimento di rotazione). L’asse immaginario intorno al quale la Terra gira nel movimento di rotazione è definito asse terrestre, che ha i poli come estremità. A metà strada tra i due poli si sviluppa la linea dell’Equatore che corrisponde alla circonferenza massima e divide a metà il globo: l’emisfero boreale a nord e l’emisfero australe a sud.
Lezione 24. Asia politica
Lezione 18. Il patrimonio dell’Unesco
Lezione 12. Le risorse energetiche
Polo Nord
La conoscenza dei continenti extraeuropei e dei principali Paesi che ne fanno parte costituisce non solo un ampliamento del sapere geografico, ma anche un importante elemento di crescita personale. Permette infatti di acquisire la piena consapevolezza della diversità tra le varie parti del pianeta, in un mosaico composito e integrato, sia sotto il profilo geoclimatico sia per gli aspetti demografici, culturali ed economici. Lezione 23. Asia fisica
Lezione 17. Il sistema degli enti
Lezione 11. Il settore primario
Gli strumenti del geografo
Presentiamo in questa appendice gli strumenti più importanti grazie ai quali i geografi orientano le proprie ricerche: dai riferimenti del reticolato immaginario che avvolge la Terra, alla cartografia elaborata anche grazie alle più recenti tecnologie informatiche.
antimeridiano
L’Europa è il nostro continente. L’Italia è uno dei Paesi che lo costituiscono e che concorrono a formarne l’identità. Le sue particolarità sono però notevoli: dalla stessa conformazione fisica e localizzazione al centro del Mediterraneo all’immensa ricchezza del suo patrimonio culturale. La conoscenza dell’Unione Europea ci permette di approfondire altri aspetti fondanti del continente.
Gli altri continenti
antimeridiano 0
5 TEMA
meridiano
I rapporti economici sono il motore dello sviluppo. I prodotti del suolo e del sottosuolo, le attività di trasformazione, il settore dei servizi rappresentano gli ambiti di un mercato che non ha più confini, ma si irradia su tutte le terre emerse, avvolgendo il pianeta in una rete globale. La grande sfida che ci aspetta in futuro riguarda il superamento delle disuguaglianze nella disponibilità di beni e nella distribuzione della ricchezza prodotta.
L’Italia e l’Europa
diano fondamentale
TEMA
meridiano
4
L’economia
meridiano 0 (meridiano fondamentale)
3 TEMA
165
TEMA
INDICE
1 La vita sulla Terra
Lezione 1
Lezione 2 Lezione 3
TEMA
7
IL TEMA IN BREVE
8 9
Fasce climatiche e biomi La classificazione dei climi di Köppen 1 Gli elementi del clima • 2 I fattori del clima • 3 I biomi terrestri • 4 I biomi d’acqua Come si forma il vento 5 Gli ecosistemi I cambiamenti climatici 13 L’effetto serra 1 La temperatura terrestre • 2 I cambiamenti sul lungo periodo • 3 Gli eventi metereologici Tornado e trombe d’aria estremi • 4 Gli effetti sulle comunità umane • 5 L’impegno internazionale Acqua e terra 17 Il ciclo dell’acqua 1 L’acqua e la distribuzione sulla Terra • 2 Il ciclo idrologico • 3 L’inquinamento idrico Parliamo di suolo 4 Il suolo o terreno • 5 Il degrado dei suoli • 6 Il sottosuolo e le risorse naturali Verifica le conoscenze 21 Geo Debate 23 Unità di apprendimento 24
2 La cittadinanza sul pianeta
25
IL TEMA IN BREVE
26 27
Lezione 14 Le diverse etnie 1 Etnie e nazioni • 2 Le religioni • 3 Il mosaico linguistico • 4 Le famiglie linguistiche Lezione 15 Città e spazi urbani 31 1 Definizioni degli spazi urbani • 2 Le città del Nord del mondo • 3 Le città del Sud del mondo 4 Sostenibilità urbana • 5 Città intelligenti e solidali • 6 Piano FAO per le “città verdi” Lezione 6 L’ONU 35 1 Gli obiettivi dell’ONU • 2 Gli organi dell’ONU • 3 Le principali agenzie • 4 Altri organismi internazionali • 5 Organizzazioni Non Governative • 6 Le definizioni degli Stati Lezione 7 L’Agenda 2030 39 1 L’ Agenda 21 • 2 Gli obiettivi del Millennio • 3 L’ Agenda 2030 • 4 Laudato si’ 43 Lezione 8 L’Agenda 2030 e gli Obiettivi socio economici 1 Sconfiggere la povertà • 4 Fornire un’istruzione di qualità • 5 Raggiungere la parità di genere • 8 Garantire un lavoro dignitoso • 9 Promuovere innovazione sostenibile 10 Abolire le disuguaglianze • 11 Creare città e comunità sostenibili • 16 Garantire la pace e la giustizia • 17 Rafforzare la collaborazione mondiale Lezione 9 L’Agenda 2030 e gli Obiettivi ambientali 47 2 Sconfiggere la fame • 3 Garantire salute e benessere • 6 Garantire acqua pulita e strutture igieniche • 7 Garantire a tutti energia pulita • 12 Diffondere consumi sostenibili • 13 Combattere il riscaldamento climatico • 14 Proteggere mari e oceani • 15 Proteggere gli ecosistemi terrestri Verifica le conoscenze 51 Geo Debate 53 Unità di apprendimento 54
TEMA
3 L’economia
55
IL TEMA IN BREVE
Come calcolare la propria impronta ecologica Come funziona l’acquaponica Le città verdi La storia dell’ONU La classifica ISU completa L’economia circolare
Il mondo dei diritti
56
Lezione 10 Lo spazio globalizzato 57 1 I settori globalizzati • 2 I protagonisti economici • 3 Non solo economia • 4 Pro e contro 61 Lezione 11 Il settore primario 1 Diversi tipi di agricoltura • 2 Agricoltura dei Paesi del Sud del mondo • 3 Agricoltura dei Paesi sviluppati • 4 Allevamento, pesca e acquacoltura • 5 Il sistema agroalimentare 6 Le tendenze del settore primario Lezione 12 Le risorse energetiche 65 1 Le fonti non rinnovabili: petrolio e carbone • 2 Le fonti non rinnovabili: gas naturale e uranio • 3 Le fonti rinnovabili: acqua e vento • 4 Altre fonti rinnovabili Lezione 13 Il settore secondario 69 1 Caratteristiche dell’industria • 2 I modi della produzione • 3 Industria 4.0 • 4 I Paesi di antica industrializzazione • 5 I nuovi poli produttivi • 6 I Paesi non industrializzati Lezione 14 Il settore terziario 73 1 Caratteristiche del terziario • 2 Commercio internazionale • 3 Sistema finanziario 4 Ricerca scientifica e quaternario • 5 Turismo Lezione 15 I trasporti 77 1 Le reti dei Paesi sviluppati • 2 Le reti nel resto del mondo • 3 Il trasporto aereo 4 Le vie navigabili • 5 Smart mobility Verifica le conoscenze 81 Geo Debate 83 Unità di apprendimento 84 @ Casa Editrice G. Principato
Le razze non esistono Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo?
Da globale a locale OGM e fame nel mondo
Le fonti energetiche
L’industria manifatturiera nel mondo
Il turismo sostenibile
Il futuro della mobilità
5
TEMA
4 L’Italia e l’Europa
85
IL TEMA IN BREVE
Lezione 16 Il territorio italiano
87
La carta delle coste taliane
Lezione 17 Il sistema degli enti
91
Due piccoli stati stranieri
Lezione 18 Il patrimonio dell’UNESCO
95
I siti UNESCO
Lezione 19 Economia e lavoro in Italia
99
L’industria manifatturiera in Italia
1 Montagne, colline, pianure • 2 La linea costiera • 3 Fiumi e laghi d’Italia 4 Climi e ambienti 1 La Regione • 2 Una rete policentrica • 3 Le cinque città più popolose 1 La storia dell’UNESCO • 2 Il patrimonio italiano • 3 I siti misti • 4 Il Patrimonio di saperi e memoria 1 La stuttura economica • 2 Lavoro e squilibri sociali • 3 Il settore primario 4 Il settore secondario • 5 Il settore terziario o dei servizi • 6 Le vie di comunicazione
Il dissesto idrogeologico
Futures of education
Lezione 20 Territorio Europa
103
Ecosistemi europei
Lezione 21 Gli Europei
107
Il futuro demografico dell’Europa
Lezione 22 L’Unione Europea
111
Quanto sai dell’UE?
1 Montagne, colline, pianure • 2 Coste, isole e acque interne • 3 Climi e ambienti 4 I problemi ambientali 1 I confini • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Le lingue • 5 L’ economia 6 Le vie di comunicazione 1 Che cos’è l’UE • 2 Le tappe dell’Unione • 3 Istituzioni UE • 4 La cittadinanza europea Verifica le conoscenze 115
TEMA
86
5 Gli altri continenti
Geo Debate 117
Unità di apprendimento 118
119
IL TEMA IN BREVE
Lezione 23 Asia fisica
120 121
Gli tsunami in Asia
Lezione 24 Asia politica
125
Dalle risaie ai microchip
Lezione 25 Cina
129
L’insostenibile inquinamento della Cina
Lezione 26 Africa fisica
133
Lezione 27 Africa politica
137
Lezione 28 America fisica
141
Lezione 29 America politica
145
Lezione 30 Gli Stati Uniti
149
Lezione 31 Oceania fisica e politica
153
Lezione 32 Artide e Antartide
157
1 Il territorio • 2 Fiumi e laghi • 3 Climi • 4 Ambienti 1 Le regioni • 2 Gruppi etnici e lingue • 3 Popolazione e città • 4 L’economia 5 Le vie di cominicazione 1 Il territorio e le regioni • 2 Climi e ambienti • 3 Gli insediamenti 4 La popolazione • 5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 I problemi ambientali 1 Le regioni • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Gruppi etnici e lingue 5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione
1 Il territorio • 2 Coste, isole e acque interne • 3 Climi e ambienti 4 I problemi ambientali 1 Le regioni • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Gruppi etnici e lingue 5 L’economia 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Gli insediamenti • 4 La popolazione • 5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione
1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 La popolazione • 4 Gli insediamenti 5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione 1 L’Artide • 2 L’Antartide • 3 Il futuro dell’Artide • 4 Risorse e sfruttamento dell’Antartide
Verifica le conoscenze 161
Geo Debate 163
Gli strumenti del geografo
I rifugiati nel mondo
I grandi parchi americani
La sfida del recupero ambientale Religioni nelle due Americhe
Il sorpasso cinese
Salvare la barriera corallina
L’Italia in Antartide
Unità di apprendimento 164
165
1 Il reticolato geografico • 2 Il planisfero • 3 I fusi orari • 4 La scala di riduzione • 5 Le carte tematiche • 6 I GIS e il GPS • 7 Google Maps e Google Earth
6
L’acqua nascosta
@ Casa Editrice G. Principato
La carta di Peters
Come funziona il GPS
Coordinamento redazionale Marco Mauri Redazione e ricerca iconografica Matteo Gorla, Studio Roveda Marelli Milano Progetto grafico, copertina e impaginazione Enrica Bologni, Studio Roveda Marelli Milano Progettazione contenuti digitali Marco Mauri, Giovanna Moraglia Realizzazione contenuti digitali Alberto Vailati Canta, bSmart labs Cartine LS International, Studio Aguilar Immagine di copertina Shutterstock Referenze iconografiche Shutterstock, Archivio Principato Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti. Prima edizione: gennaio 2022
Printed in Italy © 2022 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nei siti www.principato.it e www.gruppoeli.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda Casa Editrice G. Principato http://www.principato.it Via G.B. Fauché 10 - 20154 Milano e-mail: info@principato.it La casa editrice attua procedure idonee ad assicurare la qualità nel processo di progettazione, realizzazione e distribuzione dei prodotti editoriali. La realizzazione di un libro scolastico è infatti un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni. La casa editrice ringrazia fin da ora chi vorrà segnalarli a: Servizio clienti Principato e-mail: info@principato.it
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2
@ Casa Editrice G. Principato
1 TEMA
La vita sulla Terra
La Terra costituisce un unico grande ecosistema in cui materiali organici e inorganici si integrano e creano le condizioni di vita ideali per le specie viventi. Nulla è stabile, tutto è in continuo e inarrestabile movimento: il ciclo dell’acqua, i moti dell’atmosfera, e tutto ciò concorre a creare il mondo che conosciamo. Un mondo sul quale gli interventi umani continuano a incidere radicalmente. Lezione 1. Fasce climatiche e biomi Lezione 2. I cambiamenti climatici Lezione 3. Acqua e terra
Una porzione di foresta vergine equatoriale vista dal satellite. @ Casa Editrice G. Principato
7
1. La vita sulla Terra
Il Tema in breve FASCE CLIMATICHE E BIOMI
▶
dipendono dai ▶ FATTORI DEL CLIMA
Le fasce climatiche (tropicale, temperata, polare)
▼
A seconda delle aree climatiche, sulla Terra ci sono diversi BIOMI
▼
▶
BIOMI TERRESTRI
▶
BIOMI D’ACQUA
Ogni bioma comprende vari ECOSISTEMI SIMILI Il RISCALDAMENTO GLOBALE provoca i CAMBIAMENTI CLIMATICI
▶
▼
È causato principalmente dall’EFFETTO SERRA
▼
che danneggiano l’ambiente e la vita sociale ed economica dell’umanità
CLIMA, ACQUA E VITA SULLA TERRA
Desertificazione Scioglimento dei ghiacci Innalzamento dei mari Acidificazione degli oceani Ecosistemi in pericolo Eventi metereologici estremi
▶
L’ACQUA è la principale risorsa del nostro pianeta
▶
la sua distribuzione è diversa nelle aree della Terra
dipende dalle ▶ condizioni climatiche
▼
CICLO DELL’ACQUA
TERRA E ACQUA
8
▶
Altra risorsa fondamentale è il SUOLO
▶
Il SOTTOSUOLO è ricco di risorse naturali utili all’uomo @ Casa Editrice G. Principato
▶
▶
ROCCE
▶
HUMUS
MINERALI
Distribuiti
▶ in modo non uniforme
1 Fasce climatiche e biomi LEZIONE
La Terra è suddivisa in alcune fasce climatiche principali (intertropicale, subtropicale, temperata e polare) le cui caratteristiche si ripetono a nord e a sud dell’Equatore. Queste fasce comprendono diversi tipi di clima i cui elementi sono causati da specifici fattori. I climi determinano lo sviluppo dei biomi: estese aree caratterizzate da uno stesso tipo di vegetazione dominante e dagli habitat animali collegati.
1. Gli elementi del clima
LA CLASSIFICAZIONE DEI CLIMI DI KÖPPEN
Tropico del Cancro
Equatore
Tropico del Capricorno
LE GRANDI FASCE CLIMATICHE 1. Climi polari
3. Climi subtropicali
2. Climi temperati
4. Climi intertropicali
I principali elementi del clima (o dati climatici), utilizzati anche per le previsioni del tempo meteorologico, sono tre. LA TEMPERATURA La temperatura dell’aria indica quanta energia solare viene immagazzinata dall’atmosfera. La differenza tra la temperatura massima e quella minima di una giornata è chiamata escursione termica giornaliera. La differenza tra la temperatura media del mese più caldo (luglio nel nostro emisfero) e di quella del mese più freddo (gennaio) è chiamata escursione termica annua. LA PRESSIONE La pressione atmosferica è il peso dell’aria sulla Terra, tanto più grande quanto più si è vicino alla superficie terrestre. I venti sono causati dallo spostamento dell’aria tra punti che hanno pressione diversa, da un’area con alta pressione a un’area con bassa pressione. L’UMIDITÀ Altro importante elemento è l’acqua contenuta nell’aria sotto forma di vapore acqueo; quando si condensa si creano le nubi e la nebbia.
Essa viene restituita alla superficie terrestre attraverso le precipitazioni (pioggia, neve, grandine) o per condensazione (rugiada). COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta delle fasce climatiche e collega ciascuna descrizione al numero del clima corrispondente. a. Le zone a clima • sono accomunate da scarsissime precipitazioni e da temperature elevate. b. Le zone a clima • hanno precipitazioni abbondanti e temperature mensili superiori ai 15°. c. Le zone a clima • sono caratterizzate da precipitazioni moderate e inverni più o meno rigidi. d. Le zone a clima • hanno temperature sempre inferiori ai 10° e scarse precipitazioni.
@ Casa Editrice G. Principato
9
1. LA VITA SULLA TERRA
2. I fattori del clima
COME SI FORMA IL VENTO
Spesso clima e tempo atmosferico vengono usati come sinonimi, ma non sono la stessa cosa. Il clima è l’insieme delle condizioni metereologiche di una certa zona per lunghi periodi ed è influenzato da cinque fattori. LA LATITUDINE Uno dei fattori principali è la distanza di una località dall’equatore, cioè la sua latitudine. Questa ha notevoli effetti sulla temperatura media annua. Quanto più ci si allontana dall’equatore, procedendo verso nord o verso sud, tanto più le temperature diminuiscono. LA MARITTIMITÀ Un altro fattore importante è la distribuzione delle terre e dei mari, che determina il grado di marittimità o di continentalità di un luogo. Infatti, il clima delle località costiere è mitigato dalla presenza del mare, che LE DIVERSE INCLINAZIONI DEI RAGGI SOLARI SULLA TERRA
angolo di incidenza
raggi solari
abbassa le temperature medie estive e innalza quelle invernali (effetto termoregolatore). Inoltre, le zone costiere risentono anche dell’influsso delle correnti oceaniche, calde o fredde, come ad esempio la corrente calda che proviene dal Golfo del Messico e lambisce l’Europa atlantica, producendo un innalzamento della temperatura di qualche grado. Quanto più ci si addentra all’interno dei continenti, tanto più il clima presenta elevate escursioni termiche annue (dette anche stagionali) e scarse precipitazioni. LE CORRENTI MARINE Questi “fiumi” che scorrono negli oceani sono visibili a volte in superficie sotto forma di lunghe strisce dal colore più intenso di quello delle acque circostanti. Le correnti sono determinate dallo spirare di venti regolari sulla superficie del mare, ma soprattutto dalla diversità di temperatura, salinità e densità delle acque delle correnti rispetto alle acque circostanti. Infatti, le acque più calde e quelle meno salate sono più leggere e quindi tendono a salire, mentre le acque più fredde o salate, più pesanti, tendono a scendere verso i fondali marini. Le correnti calde riscaldano le coste, mentre quelle fredde raffreddano le temperature sulla terraferma. IL RILIEVO Influisce sul clima anche l’andamento delle catene montuose, che possono deviare il movimento delle masse d’aria calda e fredda. Ad esempio, nell’Europa meridionale la disposizione delle catene alpine che bordano il Mediterraneo fa sì che l’influsso del mare si limiti alle regioni costiere; allo stesso tempo, esse costituiscono un’efficace barriera contro le correnti d’aria più fredda provenienti da nord. L’ALTITUDINE Man mano che si sale in quota, la temperatura dell’aria diminuisce: di conseguenza il clima delle zone d’alta quota è in genere rigido. Anche una diversa esposizione al sole dei versanti montuosi può determinare importanti differenze climatiche.
COMPLETA LO STUDIO
Comprendiamo meglio perché la latitudine è il fattore principale da cui dipende il clima. Osserva il disegno e completa il testo con le parole mancanti. sulla Terra.
Il clima dipende in gran parte dalla inclinazione dei
rispetto al piano dell’orbita,
Poiché l’asse di rotazione della Terra è i raggi solari battono sulla
con una inclinazione diversa da zona
a zona. Le zone equatoriali o prossime all’Equatore ricevono il luce e del calore, mentre le zone polari il
della .
superficie terrestre • massimo • inclinato • raggi solari • minimo
10
@ Casa Editrice G. Principato
3. I biomi terrestri
A seconda delle varie aree climatiche, sono diffusi sulla Terra diversi biomi. TUNDRA È diffusa in Alaska, Canada e Russia. La sua caratteristica principale è il suolo perennemente gelato (permafrost): solo durante l’estate cresce rada la vegetazione e mancano le specie arboree. TAIGA Chiamata anche foresta di conifere, è formata da abeti e larici; si trova a nord delle zone temperate, nelle aree settentrionali di Europa, Asia e America, dove il clima rigido dell’inverno ha temperature inferiori anche a -30 °C. FORESTA TEMPERATA Si trova nelle regioni continentali a clima temperato; la vegetazione tipica è formata da piante di alto fusto generalmente decidue (cioè piante che perdono le foglie durante l’inverno) ma anche da sempreverdi.
e asiatica), con forti escursioni termiche annue e precipitazioni non molto elevate, costituite da pioggia o neve. DESERTO È un bioma presente in ogni continente tranne che in Europa; è caratterizzato dalla quasi totale mancanza di pioggia e dal fatto che il sole non è mai schermato da nuvole. Tuttavia, vi si trovano piante e animali per la presenza di acque sotterranee: quando queste affiorano si formano le oasi. SAVANA Questa formazione a prateria si trova nelle zone tropicali dove sono presenti due differenti stagioni (la stagione delle piogge e la stagione secca). La temperatura è alta tutto l’anno. L’erba è più resistente degli alberi alla siccità, rappresentando così la principale fonte di cibo per le numerose specie animali durante la stagione secca.
MACCHIA MEDITERRANEA È diffusa nell’area mediterranea, nelle zone caratterizzate da inverni miti e umidi ed estati calde con scarse precipitazioni. Presenta una formazione vegetale arbustiva costituita da piante basse, legnose, perenni e resistenti alla siccità estiva.
FORESTA PLUVIALE Si trova in prossimità dell’equatore (è detta anche foresta equatoriale) dove la temperatura e l’umidità sono molto elevate, e formano le condizioni ideali per lo sviluppo di alberi ad alto fusto e di un fittissimo sottobosco.
STEPPA È formata da estese praterie, pochi alberi e una vegetazione prevalentemente erbacea; è tipica delle zone continentali più interne (in particolare della Russia europea
CALOTTA POLARE È una massa di ghiaccio che copre il terreno di una vasta area geografica: si trova in Groenlandia (emisfero boreale) e Antartide (emisfero australe).
savan
desert
COMPLETA LO STUDIO
macch
Osserva la carta e scrivi per ciascuna immagine il bioma corrispondente.
Equatore
taiga
forest
forest
I BIOMI
prater
savana
Equatore
tundr
deserto
tundr
macchia mediterranea
calott
tundra alpina taiga foresta temperata foresta pluviale prateria tundra calotte polari
1
2
@ Casa Editrice G. Principato
3
11
1. LA VITA SULLA TERRA
4. I biomi d’acqua MARI E OCEANI Importanti negli equilibri del nostro pianeta sono anche i biomi dell’idrosfera, cioè i biomi acquatici. Troviamo biomi marini (o d’acqua salata) negli ambienti polari, compresa la banchisa, cioè le grandi masse di ghiaccio galleggiante, nelle grandi distese oceaniche, nei mari interni, nelle zone salmastre (le aree costiere dove si mischia acqua dolce e acqua salata). Sono biomi marini le scogliere coralline, formate dagli scheletri calcarei di milioni di coralli, presenti soprattutto nelle zone intertropicali, e le foreste di alghe, diffuse in tutti i mari, generalmente in prossimità delle coste. ACQUE INTERNE Sono biomi d’acqua dolce i bacini fluviali e quelli lacustri. EDUCAZIONE CIVICA
COMPLETA LO STUDIO
Scopri dove si trovano le maggiori barriere coralline del pianeta.
5. Gli ecosistemi
AMBIENTI E VIVENTI Ogni bioma comprende vari ecosistemi simili. Un ecosistema è costituito dall’interazione fra l’ambiente e gli esseri viventi che lo abitano. Un bosco, un prato, una spiaggia, anche gli spazi verdi di una città costituiscono ecosistemi dove convivono, legati da rapporti di tipo alimentare, diverse specie vegetali e animali. ECOSISTEMI GRANDI E PICCOLI Gli ecosistemi possono avere dimensioni molto diverse: sono considerati ecosistemi sia un’estesa area forestale sia la cavità piena d’acqua e di vita di un albero che fa parte della stessa foresta (microecosistema). SOSTENIBILITÀ E BIODIVERSITÀ Quando un ecosistema è in buona salute viene definito sostenibile dagli scienziati: significa che tutti gli organismi vivono in equilibrio e sono in grado di riprodursi. Un ecosistema sostenibile è caratterizzato da una elevata biodiversità, vale a dire da una grande varietà di organismi viventi. La diversità delle specie animali e vegetali e la varietà genetica all’interno della stessa specie sono infatti un elemento molto positivo per la salvaguardia
del nostro pianeta: quanto più un ambiente è ricco di specie animali e vegetali diverse, tanto più è resistente alle malattie, all’invasione di altri organismi e ai cambiamenti climatici. COMPLETA LO STUDIO
. Completa tu la definizione. 1 Si dice che un’area è ricca di biodiversità quando . 2. Collega la parola giusta alla definizione. biomi • ecosistema • biosfera • ecologia a. Si definisce la parte del nostro pianeta abitata dai viventi, o più precisamente l’insieme delle zone dove le condizioni ambientali permettono la vita. b. La scienza che studia la biosfera e le sue caratteristiche è l’ . c. I raggruppamenti che raccolgono al loro interno i luoghi del pianeta caratterizzati da una certa condizione ambientale o climatica sono chiamati .
La presenza di una grande varietà di piante e specie animali permette la conservazione biologica anche dei piccoli ambienti (un bosco, uno stagno ecc.).
12
d. I biomi possono essere suddivisi in aree più limitate, non più legate a caratteristiche climatiche (che possono variare nel tempo), ma piuttosto collegate alle relazioni di stretta convivenza fra gli esseri viventi che le popolano (la cosiddetta componente biotica) e l’ambiente (componente abiotica). Questo insieme prende il nome di .
@ Casa Editrice G. Principato
2 I cambiamenti climatici LEZIONE
Il riscaldamento globale (definito spesso con il termine inglese di global warming) è la causa principale dei mutamenti climatici che nel periodo attuale stanno modificando le condizioni di vita delle specie viventi sul nostro pianeta. La comunità scientifica attribuisce questo cambiamento soprattutto alle emissioni nell’atmosfera terrestre di gas prodotti dalle attività umane.
1. La temperatura terrestre
L’EFFETTO SERRA
L’EFFETTO SERRA
CO2 a altri gas serra
Il mantenimento della temperatura terrestre su valori adatti alla vita è il risultato dell’azione combinata di alcuni fattori: l’irraggiamento solare, la presenza dell’atmosfera, il calore interno della Terra, l’effetto delle correnti oceaniche, l’effetto serra. EFFETTO SERRA Come in una serra, che trattiene il calore solare e permette di far crescere piante anche durante l’inverno, alcuni gas dell’atmosfera (vapore acqueo, anidride carbonica, metano e altri) intrercettano i raggi del sole mantenendo mediamente le temperature ideali per la vita della biosfera. Questo è un fenomeno naturale, ma se la quantità di gas è eccessiva, l’effetto serra si accentua e la temperatura terrestre, di conseguenza, diviene sempre più elevata. CAUSE DEL RISCALDAMENTO Questo è quanto sta avvenendo dalla seconda metà del secolo scorso a causa delle attività umane che, soprattutto con il consumo di combustibili fossili, sono le principali responsabili di questo disequilibrio. I gas di scarico degli autoveicoli, i fumi prodotti dal riscaldamento delle case, le emissioni industriali formano uno schermo e impediscono lo scambio di calore con gli strati atmosferici più esterni. A tutto ciò si aggiunge anche la deforestazione di vaste aree boschive: i grandi alberi, infatti, hanno l’importante funzione di assorbire anidride carbonica.
radiazione della Terra (onde lunghe)
radiazione dal Sole (onde corte)
COMPLETA LO STUDIO
Osserva il grafico e rispondi. a. Quale Paese emette i maggiori quantitativi di anidride carbonica? b. Se consideriamo la popolazione, quale Paese ne emette maggiormente pro capite? Fai un rapido calcolo considerando i Paesi ai primi posti.
PRINCIPALI STATI PER EMISSIONI DI CO2 nell’anno 2017
@ Casa Editrice G. Principato
13
1. LA VITA SULLA TERRA
EDUCAZIONE CIVICA
2. I cambiamenti sul lungo periodo
L’innalzamento delle temperature a livello globale è causa comune di alcuni mutamenti climatici a scala regionale molto differenti tra loro. DESERTIFICAZIONE Questo problema investe circa un quarto delle terre emerse. Particolarmente colpite sono le zone semiaride, come la fascia del Sahel posta a sud del deserto del Sahara. Zone ad alto rischio sono però presenti anche in Asia, in America Latina, negli Stati Uniti, lungo le coste del Mediterraneo e in Russia. La desertificazione è uno dei risultati più immediati del riscaldamento globale: poche specie vegetali resistono alle temperature elevate e alla drastica diminuzione delle precipitazioni, che lasciano il suolo arido e degradato, impossibile da coltivare. SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI Il riscaldamento globale porta alla fusione degli strati di ghiaccio che coprono le regioni polari (Groenlandia, Artide, Antartide) e dei ghiacciai situati alle maggiori altitudini delle catene montuose, anche quelli considerati una volta perenni. INNALZAMENTO DEI MARI Questo fenomeno è dovuto a due fattori concomitanti, sempre legati all’aumento delle temperature: lo scioglimento dei ghiacciai e il riscaldamento delle acque marine, che assorbono la maggior parte del calore generato dalle attività umane. L’ elevarsi della temperatura provoca un aumento del volume delle masse idriche, con la conseguente espansione degli oceani. ACIDIFICAZIONE DEGLI OCEANI L’ eccesso di anidride carbonica presente nell’atmosfera determina una sempre maggiore acidificazione degli oceani, che ne assorbono una buona percentuale con gravi conseguenze per le specie ma-
Gli effetti della desertificazione.
rine che vi abitano. Ma più aumenta la temperatura delle acque oceaniche. più queste liberano maggiori quantità di anidride carbonica, disperdendola nell’atmosfera e accelerando ulteriormente il cambiamento climatico. FAUNA IN PERICOLO I cambiamenti climatici rappresentano un pericolo per gli ecosistemi naturali, come deserti, foreste, laghi e oceani, e mettono a rischio la sopravvivenza delle specie animali che vi abitano, che riescono sempre meno ad adattarsi. Gli habitat si modificano e questo causa la migrazione verso aree del pianeta più adatte dal punto di vista della temperatura; alcune specie, però, sono inevitabilmente sempre più a rischio di estinzione.
COMPLETA LO STUDIO Osserva la carta tematica e rispondi. a. Nei diversi continenti, quali sono le aree a maggior rischio di desertificazione? b. In Nord America è più a rischio il versante atlantico o il versante Pacifico? c. È più a rischio l’India o la Cina? d. Quale zona dell’Europa RISCHIO DI ha un rischio minore? e. Quale Paese europeo è a maggior rischio? f. Descrivi la situazione dell’Australia.
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DESERTIFICAZIONE Rischio Basso Moderato Alto Molto alto
Altre zone Forte aridità Basse temperature Alta umidità Presenza di ghiacci
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3. Gli eventi metereologici estremi
Il riscaldamento globale ha anche effetti su diversi eventi meteorologici, rendendoli più violenti, frequenti e diffusi anche in regioni dove erano un tempo sconosciuti. ONDATE DI CALORE E SICCITÀ Le temperature particolarmente elevate, concentrate in certi periodi dell’anno, si registrano sempre più spesso anche in zone dal clima temperato. In alcune zone del pianeta una maggior evaporazione, in assenza di piogge, causa siccità prolungate, con maggiori difficoltà nell’approvvigionamento di acqua, problemi alle colture e alla sopravvivenza degli animali. ALLUVIONI E INONDAZIONI In altre zone della Terra, con le temperature più elevate, nell’atmosfera tendono a formarsi enormi masse d’acqua: le piogge si trasformano così in precipitazioni violente, riempiendo eccessivamente fiumi e torrenti.
TORNADO E TROMBE D’ARIA
COME SI FORMANO I CICLONI E GLI ANTICICLONI
aria calda ascendente
aria fredda discendente
vento
ALTA PRESSIONE (anticiclone)
Anche in Italia le inondazioni sono sempre più frequenti.
BASSA PRESSIONE (ciclone)
Un ciclone visto dal satellite.
Poiché queste acque scorrono in terreni inadeguati ad assorbire volumi di precipitazioni così elevate, anche perché spesso privati del manto vegetale protettivo, nelle stagioni piovose si verificano frane e smottamenti rovinosi. CICLONI Le alte temperature (superiori ai 27 °C) delle zone oceaniche tropicali creano aree di bassissima pressione verso cui convergono i venti, seguendo un moto a spirale che determina un vortice. I cicloni (chiamati uragani in America e tifoni in Asia) si alimentano proprio con il calore dell’acqua: quindi, più è estesa l’area caratterizzata da acque molto calde, più si allarga la fascia dove può arrivare la forza distruttiva degli uragani, che da qualche tempo si verifica anche su coste storicamente quasi immuni. I cicloni, inoltre, diventano via via sempre più potenti: acqua più calda significa più evaporazione e umidità, quindi un’ energia più intensa che si manifesta nei temporali e nella velocità del vento.
Un uragano in Florida (USA).
COMPLETA LO STUDIO
Cerca informazioni in rete sugli uragani che hanno colpito gli Stati Uniti negli ultimi dieci anni.
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1. LA VITA SULLA TERRA
EDUCAZIONE CIVICA
4. Gli effetti sulle comunità umane
Il cambiamento climatico non è solo un grave danno dal punto di vista ambientale, ma è un elemento che influenza negativamente la vita sociale ed economica di gran parte dell’umanità. AGRICOLTURA La siccità e gli eventi meteorologici devastanti causano gravi danni alle attività agricole. Le conseguenze sono abbandono delle campagne, aumento dei prezzi di prodotti alimentari e massicce migrazioni. Dai Paesi del Sahel sono sempre più numerose le persone che per motivi di sopravvivenza economica si spostano attraverso il deserto per arrivare alle coste del Mediterraneo e imbarcarsi verso i Paesi europei. CONFLITTI Condizioni di vita peggiorate sono spesso alla base di tensioni sociali e conflitti. La necessità di approvvigionamento di acqua può inoltre provocare scontri diplomatici e anche fisici tra Stati che condividono uno stesso fiume o lago (le guerre per l’acqua). Un esempio è la gestione delle acque del bacino del Nilo, contese da ben otto Paesi africani. MALATTIE Il caldo estremo ha notevoli conseguenze sulla salute, favorendo la diffusione in aree più ampie di malattie come la malaria e altre patologie tipiche delle zone tropicali. La siccità porta invece con sé carenza di igiene e disturbi intestinali di varia gravità. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
in futuro il cambiamento climatico potrebbe causare circa 250.000 decessi l’anno. INCENDI La carenza di precipitazioni amplia il problema degli incendi boschivi, soprattutto nelle zone temperate dell’Europa centro meridionale, dell’America settentrionale e dell’Australia. In questi ultimi anni una delle aree più colpite è stata la California: questo Stato americano, affacciato sul Pacifico, ha abitualmente un clima caldo e secco, ma il riscaldamento climatico ha ingigantito il rischio di incendi. Durante tutto l’arco del secolo scorso la California ha avuto 13 grandi incendi, mentre solo nell’arco del primo ventennio di questo secolo gli eventi disastrosi sono stati 50. PICCOLE ISOLE Il riscaldamento mette in difficoltà soprattutto le piccole isole tropicali, sia per la progressiva scomparsa delle barriere coralline, sia per l’innalzamento del livello del mare, che rischia di sommergere buona parte dei loro territori. COMPLETA LO STUDIO
Scegli uno degli effetti negativi illustrati nel paragrafo. Approfondisci l’argomento cercando materiale in rete. Stila quindi una breve relazione contenente esempi concreti.
5. L’impegno internazionale Per contenere i danni provocati dalle attività umane sull’ambiente, sono necessari accordi internazionali che coinvolgono tutti i Paesi della Terra. PROTOCOLLO DI KYOTO Elaborato nel 1997 ed entrato in funzione nel 2005, l’accordo internazionale ha impegnato i governi di oltre 180 Paesi a ridurre la produzione di gas serra attraverso una serie di iniziative, come lo sviluppo delle energie rinnovabili e la protezione delle foreste. Con l’accordo di Doha, il protocollo è stato prolungato fino al 2020. ACCORDO DI PARIGI Nel 2015, i Paesi partecipanti alla Convenzione dell’ONU sui cambiamenti climatici (o COP 21) hanno concordato un patto globale, definito Accordo di Parigi, nel quale i membri si sono impegnati per mantenere
l’aumento della temperatura entro 1,5 °C, riunendosi ogni 5 anni per valutare la situazione. Nel 2018, nella città polacca di Katowice è stato stabilito un protocollo che contiene norme, procedure e indicazioni dettagliate per rendere operativo l’accordo di Parigi. Nello stesso anno l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. FRIDAYS FOR FUTURE È chiamato così (in italiano Venerdì per il futuro) il movimento internazionale fondato nel 2015 dalla studentessa svedese Greta Thunberg. I giovani che ne fanno parte manifestano per chiedere a governi e istituzioni azioni concrete di lotta al riscaldamento globale. Il nome deriva dal fatto che, per un certo periodo, ogni venerdì gli studenti di oltre 100 Paesi hanno organizzato uno sciopero scolastico per esigere un impegno su alcune richieste precise: 100% di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili e aiuti concreti ai migranti climatici. COMPLETA LO STUDIO
Informati sull’impegno degli studenti nelle scuole della tua città rispetto al movimento “Fridays for future”.
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3 Acqua e terra LEZIONE
L’acqua, il suolo e il sottosuolo rappresentano le principali risorse naturali del nostro pianeta. In abbinamento all’energia solare, infatti, essi determinano la presenza e la disponibilità di tutti gli elementi necessari per la sopravvivenza dell’umanità e lo sviluppo economico delle società.
1. L’acqua e la distribuzione sulla Terra
LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA SUL PIANETA Popolazione senza accesso Popolazione senza accesso all’acqua potabile all’acqua potabile in casa o in area raggiungibile in casa o in area raggiungibile in 15minuti minuti di cammino in 15 di cammino 100% 75% 175% 50% 150% 25% 125% 110% 10% 110% Datinon nondisponibili disponibili Dati
DISPONIBILITÀ L’acqua è certamente la risorsa più importante del nostro pianeta. Tuttavia, anche se oltre il 70% della superficie terrestre è ricoperto d’acqua, solo una piccolissima parte può essere utilizzata per il fabbisogno delle società umane, che per l’agricoltura e la sopravvivenza utilizzano unicamente acqua dolce. Le aree con una grande disponibilità di acqua e suoli fertili hanno sempre avuto buone probabilità di diventare importanti zone agricole. DISTRIBUZIONE La quantità d’acqua disponibile è diversa da regione a regione ed è determinata da diversi fattori. Fondamentali sono le condizioni climatiche: la presenza d’acqua è conseguenza di piogge abbondanti, oltre che della capacità della vegetazione di trattenerla nel suolo, riducendo l’evaporazione. La distribuzione dell’acqua dolce sul pianeta non è uniforme: ci sono zone aride o semi-aride e zone con
grandi bacini fluviali, ricche di precipitazioni e con ingenti depositi idrici nel sottosuolo. FABBISOGNO E PRELIEVO La capacità di rinnovamento delle riserve (sotterranee e in superficie) può essere ridotta se si effettuano prelievi più rapidi del tempo necessario al rifornimento naturale. Il fabbisogno d’acqua, infatti, cresce progressivamente con l’aumentare della popolazione e con l’intensificarsi della produzione agricola e industriale. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta della distribuzione dell’acqua e rispondi alle domande. a. Quali sono le zone della Terra con la maggior disponibilità d’acqua? b. In quali zone l’acqua è più scarsa?
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1. LA VITA SULLA TERRA
2. Il ciclo idrologico
EVAPORAZIONE Lo scambio tra atmosfera, superficie terrestre, acque superficiali, acque sotterranee e organismi viventi viene definito ciclo idrologico. Il sole riscalda l’acqua del mare e la fa evaporare nell’atmosfera. L’ evaporazione avviene anche dalle acque interne (laghi e fiumi) e dagli organismi viventi, soprattutto le piante. Le correnti d’aria ascensionali portano il vapore nelle zone più elevate dell’atmosfera, dove la bassa temperatura ne provoca la condensazione in piccole gocce che formano le nubi. IL CICLO DELL’ACQUA
condensazione condensazione
neve neve
pioggia pioggia
evaporazione evaporazione
pioggia pioggia grandine grandine
evaporazione evaporazione
evapotraspirazione evapotraspirazione
de defl u flu sso sso s sot otte r ter ran raneo eo
ACQUE INTERNE La maggior parte delle piogge cade negli oceani, ma anche sulle terre emerse dove scorre nei fiumi oppure si raccoglie nei laghi; vi è inoltre l’acqua che si infiltra nel terreno e si accumula nelle falde freatiche, dove enormi quantità di acqua dolce sotterranea vengono immagazzinate per lunghi periodi di tempo. Una parte di quest’acqua sotterranea trova poi vie d’uscita ed emerge nelle sorgenti. Tutta l’acqua che scorre sotto o sopra la superficie terrestre si dirige quindi verso il mare, dove il ciclo ricomincia. COMPLETA LO STUDIO
Osservando lo schema e consultando l’approfondimento video di questa lezione, prova a descrivere oralmente il ciclo dell’acqua. Puoi incominciare così: Il ciclo dell’acqua rappresenta la circolazione dell’acqua tra l’atmosfera e la superficie terrestre, secondo le fasi dell’evaporazione ecc.
sco scor rri rim me en nto to s sup upe erf rfic icia iale le
3. L’inquinamento idrico LE ACQUE: UN UNICO SISTEMA Come abbiamo visto, la circolazione delle acque costituisce un unico sistema, nel quale acque marine, acque interne di superficie e del sottosuolo, umidità atmosferica sono collegate e comunicanti tra loro; il forte inquinamento di un fiume, perciò, provoca quasi certamente l’inquinamento del mare in cui sfocia. AGRICOLTURA E INDUSTRIA Una delle principali cause d’inquinamento di fiumi e falde acquifere è l’agricoltura: fertilizzanti e rifiuti liquidi degli allevamenti vengono spesso smaltiti nelle acque di scarico, a volte senza trattamenti di depurazione. Gli scarichi agricoli contengono in genere grandi quantità di azoto e di fosforo che possono causare l’eutrofizzazione, cioè l’eccessivo sviluppo di alcuni tipi di alghe. Anche molti rifiuti industriali vengono scaricati nei fiumi, arrivando quindi fino al mare. I Paesi di più antica industrializzazione negli ultimi tempi hanno approntato leggi che impongono regole severe sullo 18
PRECIPITAZIONI I venti trasportano le nubi. Le particelle che le compongono entrano in contatto e si accrescono, cadendo quindi come precipitazioni (pioggia, neve, grandine). Quando l’acqua evapora abbandona quasi tutto il suo contenuto di sale, per cui l’acqua che ridiscende a terra è acqua distillata. Qualche precipitazione cade come neve e può accumularsi nei ghiacciai. In quest’ultimo caso l’acqua assume uno stato solido e si blocca per un certo periodo di tempo. In genere ghiaccio e neve si sciolgono in primavera, e l’acqua di fusione fluisce come ruscellamento.
smaltimento delle scorie. Maggiori rischi ambientali corrono le aree di nuova industrializzazione, dove la legislazione in materia è stata fino a ora meno rigida. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la foto e rispondi alla domanda. Quali sono le principali cause di inquinamento idrico? Fai alcuni esempi.
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45% minerali
4. Il suolo o terreno
25% aria
ELEMENTO INDISPENSABILE Con aria e acqua, il suolo (o terreno) è una parte fondamentale del sistema Terra e una delle principali risorse che assicurano agli esseri umani la sopravvivenza. È il risultato della frantumazione delle rocce e della decomposizione di animali e vegetali che lo arricchiscono di preziosi elementi chimici. ROCCE Il suolo, che è la parte più superficiale della crosta terrestre, si origina attraverso un lungo processo di disgregazione fisica e alterazione chimica delle rocce. Il grado di compattezza del tipo di roccia determina la velocità di formazione del suolo. Altrettanto importanti sono le condizioni climatiche: una forte escursione termica giornaliera, per esempio, rende più veloce la frantumazione delle rocce e la loro trasformazione in suolo.
25% acqua 5% materia organica
Un suolo è sempre formato da materia organica e inorganica, acqua e aria. Ma i tipi di suolo variano moltissimo, a seconda delle rocce che li compongono.
HUMUS Importantissima per la fertilità di un suolo è la presenza di materia organica, o humus, cioè l’insieme dei residui di organismi biologici decomposti. Preserva la struttura del suolo, mantenendolo soffice ed evitandone la compattazione; inoltre ne accresce la capacità di trattenere l’acqua e fornisce azoto e altri minerali nutritivi per la crescita delle piante. FUNZIONI DEL SUOLO Oltre che costituire il substrato fondamentale dove praticare agricoltura, silvicoltura e allevamento, il suolo contribuisce a depurare le acque superficiali e proteggere le risorse idriche sotterranee filtrando le potenziali sostanze inquinanti. Un suolo sano riduce inoltre il rischio di alluvioni. COMPLETA LO STUDIO
Guarda l’online “Parliamo di suolo” e rispondi alle domande. PARLIAMO DI SUOLO
EDUCAZIONE CIVICA
5. Il degrado dei suoli
INQUINAMENTO Un suolo può essere inquinato da sostanze tossiche (metalli, diossine, soventi chimici, scorie radioattive) scaricate direttamente nel terreno a seguito di processi industriali, o anche attraverso il sistema idrico. Può anche subire un degrado in conseguenza di un accumulo incontrollato di rifiuti. L’inquinamento del suolo ha notevoli conseguenze sul ciclo dell’acqua e sulla catena alimentare. CONSUMO DI SUOLO Anche il consumo di suolo, conseguenza soprattutto dell’ampliamento delle città e delle vie di comunicazione, è considerata una forma di degrado. Con l’edificazione di immobili residenziali e impianti sportivi, la costruzione di grandi strade e aeroporti, di capannoni e centri commerciali, le aree naturali sono in continua diminuzione.
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Quali sono le principali cause di inquinamento del suolo? Fai alcuni esempi.
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1. LA VITA SULLA TERRA
6. Il sottosuolo e le risorse naturali
LA DISTRIBUZIONE DEI MINERALI
MINERALI Il sottosuolo è un altro grande scrigno di risorse naturali utili all’uomo. I minerali sono distribuiti in modo non uniforme sulla Terra: ne sono in genere più ricche le formazioni rocciose più antiche, come i grandi scudi che costituiscono il cuore dei continenti. QUATTRO CATEGORIE A parte petrolio e carbone (rocce sedimentarie), di cui si parlerà nella ▶LEZIONE 12 , i minerali possono essere suddivisi in alcune grandi categorie, a seconda delle loro possibilità di sfruttamento per le attività dell’uomo. • Minerali metalliferi Sono chiamati così i minerali da cui si possono estrarre i metalli. Per esempio, il ferro, il metallo più abbondante sulla superficie terrestre, si estrae dalla magnetite e dall’ematite; dall’unione con il carbonio, nasce l’acciaio, una tra le leghe più utilizzate dall’industria. L’alluminio si estrae invece dalla bauxite. Altri metalli molto diffusi sulla crosta terrestre sono il rame e il piombo. • Minerali non metalliferi Forniscono all’industria chimica materie prime come lo zolfo, i fosfati, il silicio (presente nel quarzo e utilizzato nell’industria elettronica) ecc., 20
e anche un elemento importante per l’alimentazione umana, il salgemma. • Minerali preziosi In questa categoria si riuniscono sia metalli, come l’oro, l’argento, il platino, sia non metalli, come il diamante, costituito da carbonio, e altre pietre preziose. • Minerali per l’edilizia Ci sono infine diversi minerali, in genere molto diffusi, che vengono utilizzati nei settori delle costruzioni (edifici, infrastrutture) e in diverse attività artigianali: per esempio, l’argilla, la ghiaia, il marmo, il granito. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta dei minerali e rispondi alle domande. a. In quali parti del mondo si estraggono i diamanti? b. In quali regioni dell’Africa si concentrano le maggiori produzioni minerarie? c. Quali sono le principali risorse minerarie dell’Australia?
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1. LA VITA 1. LA TERRA SULLA TERRA E I SUOI SISTEMI
Geo DEBATE Verifica le conoscenze COSTRUIRE IN ALTEZZA PUÒ ESSERE UN VANTAGGIO 1. La latitudine / La longitudine determina l’efficacia del riscaldamento solare. PER L’AMBIENTE? 2. Si parla di effetto termoregolatore sul clima nelle zone continentali / nelle zone costiere.
1. Sottolinea l’alternativa giusta.
3. In1montagna maggiore è l’altitudine più diminuisce la temperatura / più aumenta la temperatura. TAPPA TAPPA 2 Comprendere preparare il dibattito Partecipare una massa d’aria si sposta da un’areaal didibattito alta pressione a una di bassa 4. Un vento sie forma quando
L’eccessivo consumo di suolo di risorse naturali è uno 1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pressione / un’area di ebassa pressione a una di alta pressione. dei5. grandi problemi del nostro tempo. In molte città pareri in loro. La zona temperata boreale è racchiusa tra il Circolo Polarecontrasto Artico e tra il Tropico del Cancro / tra il per “occupare” meno terreno si preferisce costruire in Circolo Polare Antartico e il Tropico del Capricorno. 1 Le torri sono strutturalmente un elemento che comporta altezza, edificando imponenti grattacieli. Ma davvero 6. La zona polare antartica si estende attorno al PololaNord / al di Polo Sud. meno territorio, perché salgono in possibilità consumare questi “colossi” offrono vantaggi all’ambiente? verticale. Un altro tema è che ormai i grattacieli hanno delle tecnologie applicate che consentono un risparmio energetico mol2. Indica a quali elementi climatici corrispondono le definizioni. 1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che to significativo. Questo è valido per molte architetture costruite più1.ti Èsembra mostrare un’edilizia capace di rispettare nell’atmosfera. la quantità di energia solare immagazzinata in classe A. È una delle categorie di ranking di sostenibilità che l’ambiente. gli edifici possono acquisire, indipendentemente dall’essere alti o bassi. C’è inoltre la possibilità di lavorare sulla piastra e sui 2. È il peso dell’aria sulla Terra. A primi livelli pubblici della torre come elemento integrativo di funzioni private e pubbliche insieme. Ormai il grattacielo non è più solamente un oggetto solo in mezzo al vuoto. 3. È l’acqua contenuta nell’aria. (Luca Molinari in www.linkiesta.it/2017/02/ ecco-perche-la-nostra-paura-dei-grattacieli-e-assurda/)
3. Elenca almeno tre fattori che influiscono sulla temperatura terrestre. 2 Da qualche anno si è scoperto che il famoso grattacielo di c. Londra, “The Shard”, progettato da Renzo Piano, è diventato obsoleto come tutti gli altri grattacieli moderni vetrati. La 4. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . commissione parlamentare inglese vorrebbe che il Governo del Regno Unito promulgasse nuove normative il surF V contro a. La desertificazione interessa un quarto delle terre emerse. riscaldamento estivo degli edifici che riguardano evidenteV F b. Lo scioglimento dei ghiacciai riguarda solo l’Antartide. mente l’uso scriteriato delle facciate vetrate. Dal punto di vista V F c. Acque più calde favoriscono l’innalzamento del livello dei mari. bioclimatico, in generale, il vetro presenta svantaggi rilevanti: V Fnon suffid. Nelle acque oceaniche c’è molta anidride carbonica. un basso isolamento, l’ingresso dell’energia solare B F e. L’aumento della temperatura determina lo spostamento della fauna verso luoghi cientemente controllabile, una più bassaadatti. inerzia V termica. I moderni grattacieli, seguendo una moda architettonica V F iniziata f. Gli uragani diventano più violenti se le acque oceaniche sono più fredde. decenni fa, sono invece completamente vetrati Vsenza F sfruttare g. Con l’aumento delle temperature possono aumentare frane e smottamenti. i principi della bioclimatica ma adottando soluzioni tecnologiche sempre più caredell’elenco sotto l’aspettoproposto. economico ed ecologico, 5. Completa il brano inserendo i termini corretti, scegliendo tra quelli cioè non conta quanto essi siano insostenibili e costosi, conta livello del mare - calore - tropicali - natura - equatoriali - ecosistemi - globale - temperate solo che siano alti e belli. a.
b.
- sopravvivenza - coralline - antirumore - mediterranee - naturale (Dario Faccini in www.bioarchitettura.org/articoli/
ed-116-alti-e-belli-ma-con-tanti-svantaggi)
Il riscaldamento
mette in difficoltà le piccole isole
, sia per
2. Fai una, ricerca Internet per migliorare la tua inforvasti esu fragili mazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argoimportanti per la pesca e quindi per la di intere comunità, sia per menti a favore della tua posizione e tre a sfavore della l’innalzamento del , che rischiaposizione di sommergere buona parte dei loro territori. in cui non ti riconosci. 2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: TAPPA 3 tradizione urbanistica – inurbamento – Trarre le conclusioni crescita demografica – sostenibilità – socialità – problematiche paesaggistiche – risparmio del suolo – Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni. consumo energetico la progressiva scomparsa delle barriere
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1. LA VITA TERRA SULLA E I SUOITERRA SISTEMI
Verifica le conoscenze
Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi
6. Cancella l’elemento estraneo.
1. La disponibilità dell’acqua si è ridotta nel tempo perché: • a. è aumentata la popolazione. • b. per le migliorate condizioni di vita è aumentato il consumo. • c. è diventata sempre più salata. 2. Le foreste sono fondamentali per l’ambiente perché: • a. assorbono anidride carbonica e producono ossigeno. • b. bloccano l’avanzata del deserto. • c. accrescono l’umidità presente nell’atmosfera. 7. In base ai diversi gruppi di elementi individua il bioma corrispondente. • Conifere • -30 gradi • Area Nord dei continenti
• Arbusti • Siccità estiva • Erbe profumate
• Temperature elevate • Stagione piogge • Tropici
a.
b.
c.
8. Completa scegliendo i termini corretti. pianura - altitudine – clima nivale – Antartico - montagna – clima temperato latitudine – Artico – longitudine - clima subartico L’isola atlantica dell’Islanda, la Penisola Scandinava e la Russia settentrionale sono le aree che lambiscono il Circolo Polare
. Nell’estremo nord il
è caratterizzato dalla presenza di ghiacci e nevi perenni. Più a sud, si estendono le aree a , caratterizzato da inverni lunghi ed estati brevi e fresche. Simile a quella della regione nordica è la situazione climatica di alta succedono a seconda non della
. Qui i diversi climi si , ma dell’
.
9. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . 1. Sono considerate risorse naturali solo quelle rinnovabili.
V
F
2. L’acqua è una risorsa rinnovabile ma in molte aree del mondo è limitata.
V
F
3. Oltre il 70% della superficie terrestre è coperto d’acqua.
V
F
4. Il rinnovamento delle riserve d’acqua può essere compromesso se il prelievo è troppo veloce. V
F
5. L’inquinamento di un fiume determina l’inquinamento del mare in cui sfocia.
V
F
6. Il settore primario non ha effetti inquinanti sul sistema delle acque.
V
F
10. Inserisci nella tabella, in base al loro significato, i numeri dei termini corrispondenti. 1. precipitazioni 2. acqua di fusione 3. rifiuti industriali 4. alghe 5. nubi 6. vapore acqueo 7. sottosuolo eutrofizzazione evaporazione ruscellamento condensazione
falda freatica
inquinamento
11. Indica il completamento corretto. 1. Il suolo è composto soltanto da minerali / da minerali e da una parte organica. 2. Il consumo di suolo è una forma di degrado ambientale / un processo naturale.
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grandine
1. LA VITA SULLA TERRA
Geo DEBATE
COSA POSSIAMO FARE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO?
TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito
pareri che affrontano il tema del dissesto idrogeologico da punti di vista diversi:
1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare la capacità di intervenire per salvaguardare un territorio.
1 La “base”, cioè noi italiani, fa troppo poco per monitorare e accudire il territorio. I nostri nonni, per esempio, molto più che oggi vivevano in campagna e sulle pendici dei monti e sapevano benissimo di doversi prendere cura dell’ambiente circostante, senza bisogno di leggi e norme che lo imponessero. Sapevano di dover tenere sgombri i canali, controllare le frane, anche piccole, fare manutenzione di argini e sentieri. Era un modo per proteggersi da problemi più gravi in futuro. Oggi, viceversa, viviamo quasi tutti in città e sembriamo non aver consapevolezza alcuna del fatto che l’ambiente che ci circonda è “vivo” e va gestito. Una gestione che può passare anche da semplici segnalazioni alle autorità di problemi o abusi, oppure dalla scelta di dedicare ore di volontariato al servizio della propria città o paese.
In Italia si calcola che il 60% del territorio sia a rischio di dissesto idrogeologico. Siamo di fronte a un problema di dimensioni enormi e che di anno in anno si sta aggravando. Da più parti si richiedono maggiori risorse e interventi da parte dello Stato. Possono bastare o serve fare di più?
A
(Roberto Roveda, Il fango è di tutti in Unione sarda del 14 ottobre 2014)
2 Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare
impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città, mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini. Nonostante siano state messe in campo nuove politiche per la riduzione del rischio sul territorio, purtroppo ancora oggi non se ne vedono i risultati. La dimensione dei problemi che vediamo nei territori legati alla fragilità idrogeologica del Paese, a una pianificazione e a una espansione urbanistica che spesso non ne tiene conto e a un clima che sta cambiando, è tale da obbligare a un cambio di strategia e di velocità degli interventi. Occorre un piano nazionale di adattamento e interventi coerenti e coordinati. Per questo chiediamo al Governo di approvare il Piano nazionale, a cui devono seguire piani su scala regionale e territoriale, in modo da aiutare i Comuni, che devono individuare i rischi e gli interventi prioritari di prevenzione.
B
(Giorgio Zambetti, direttore di Legambiente in www.infobuild.it/ approfondimenti/italia-paese-rischio-frane-alluvioni-condono/)
2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: responsabilità personale - interventi statali - volontariato - senso civico - programmazione - piano nazionale per la cura del territorio - risorse economiche - attenzione dei cittadini
TAPPA 2 Partecipare al dibattito
2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.
TAPPA 3 Trarre le conclusioni
1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.
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1. LA VITA TERRA SULLA E I SUOITERRA SISTEMI
Unità di Apprendimento TITOLO ▶
L’acqua, indispensabile e preziosa
EDUCAZIONE CIVICA
DI CHE COSA ▶ TRATTA?
Questa Unità di apprendimento ti guida a comprendere come l’acqua e la sua distribuzione sulla Terra rappresentino un elemento di importanza vitale per il nostro pianeta. Ti aiuta anche a comprendere il motivo di alcuni conflitti e, infine, a ragionare sul fenomeno dell’inquinamento idrico e su come sia importante ridurre il nostro impatto ambientale facendo un uso responsabile dell’acqua e limitandone lo spreco.
QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?
Oltre a geografia, sono interessate scienze della terra, educazione civica, italiano, informatica, inglese.
QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?
Cartografia – Il ciclo idrogeologico – Gli ecosistemi – L’Agenda 2030
QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?
Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Conoscenza del linguaggio cartografico – Lettura di un planisfero tematico – Lettura di tabelle e grafici – Utilizzo della rete Internet – Elaborazione di un testo
QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?
Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – Video – Libro di testo – Laboratorio di informatica per ricerca in Internet – Lettura di articoli su carta stampata e online
COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?
Lettura del testo di geografia – Lettura di articoli – Indagine in Internet – Attività parallele delle varie discipline – Visione di un video in modalità Flipped classroom – Discussione di gruppo – Elaborazione di un testo per un cartellone pubblicità progresso
CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?
Dopo aver approfondito il ciclo idrogeologico e la distribuzione dell’acqua sul pianeta, utilizzando anche gli elementi acquisiti nel lavoro con le altre discipline, cerca su Internet materiali (video e articoli) riguardanti la questione “Evitare lo spreco dell’acqua”. Ti serviranno per conoscere i comportamenti corretti da far conoscere. Commenta in classe il seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=dGwxMeXuMW4
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COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?
Forma un piccolo gruppo con i tuoi compagni e insieme costruite una mappa concettuale alla lavagna o alla LIM elencando liberamente i temi e le parole sensibili che vi vengono in mente riguardo all’acqua. Organizzate a piccoli gruppi una visita alla società che distribuisce l’acqua potabile nella vostra zona.
COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?
Create un breve testo per una brochure che spieghi come comportarsi per rispettare il fabbisogno d’acqua evitando gli sprechi. Completate la brochure con indicazioni di approfondimenti online.
@ Casa Editrice G. Principato
2 TEMA
La cittadinanza sul pianeta Nel corso dei millenni, gli uomini e le donne si sono costituiti in società, hanno formato le loro culture e organizzato gli spazi in cui vivere. Il desiderio di potere politico ed economico ha fatto entrare le società in conflitto tra loro, determinando guerre e distruzioni. Ma la comunità internazionale ha anche prodotto gli anticorpi per tutto questo, creando organismi e programmi che lavorano per la pace e lo sviluppo dei popoli. Lezione
4. Le diverse etnie
Lezione
5. Città e spazi urbani
Lezione
6. L’ONU
Lezione
7. L’Agenda 2030
Lezione
8. L’Agenda 2030 e gli Obiettivi socio economici
Lezione
9. L’Agenda 2030 e gli Obiettivi ambientali
Immagine satellitare del porto di Rotterdam (Paesi Bassi). @ Casa Editrice G. Principato
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2. La cittadinanza sul pianeta
Ognuna delle quali è caratterizzata da
193 Paesi del mondo fanno parte dell’ONU
▶ ▶
Nel 2015 l’ONU ha redatto l’AGENDA 2030
STORIA E TRADIZIONI
Le città del Nord del mondo sono prevalentemente centri di servizi
▶
Le città del Sud del mondo hanno centri ricchi e periferie occupate da baraccopoli
▶
Al giorno d’oggi si parla molto di città intelligenti, citta solidali e città verdi
L’ONU aiuta a risolvere i conflitti internazionali Formula politiche di interesse comune
▼
Piano per migliorare entro il 2030 la vita del Pianeta e dei suoi abitanti
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LINGUA
▶
Vive in metropoli, megacittà, aree metropolitane e megalopoli
▼
L’UOMO e LA TERRA
RELIGIONE
▶
La maggior parte della popolazione è URBANA
▶
▶ ▼
La popolazione della Terra è divisa in ETNIE
▼
Il Tema in breve
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4 Le diverse etnie LEZIONE
Etnia deriva da “ethnos”, parola greca che significa popolo. Questo termine definisce una popolazione che condivide elementi culturali caratterizzanti, come la lingua, la religione, la storia comune, le tradizioni, le regole della vita sociale. A volte un gruppo etnico coincide con uno Stato nazionale, ma in generale nel mondo prevalgono i Paesi multietnici.
1. Etnie e nazioni
LE RAZZE NON ESISTONO
IN ASIA L’ etnia più numerosa è quella Han, che costituisce oltre il 90% della popolazione cinese e circa un quinto dell’intera umanità. IN AFRICA La suddivisione politica post-coloniale in Africa, a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, ha creato Stati (la maggioranza dei Paesi del continente) dove convivono decine di etnie, a volte in conflitto tra loro. IN AMERICA Gli Stati americani sono nati dall’immigrazione, nell’arco di secoli, di milioni di persone provenienti da parti diverse del pianeta. Le vicende storiche hanno perciò determinato la nascita di grandi Paesi multietnici, come Stati Uniti, Brasile, Cuba. IN EUROPA Da un punto di vista etnico-linguistico si possono riconoscere alcuni grandi raggruppamenti corrispondenti alle aree germanica, neolatina e slava. Esistono poi numerosi gruppi etnici che non hanno un proprio Stato. MINORANZE ETNICHE In ogni Stato dove esiste un’etnia maggioritaria vivono minoranze etniche, a volte individuabili in aree precise, in altri casi diffuse sul territorio. Queste minoranze, quando vivono condizioni di emarginazione sia politica sia economica, aspirano spesso all’autonomia o addirittura all’indipendenza.
Curdi che celebrano la festa di Newroz. Il popolo curdo è un gruppo etnico che costituisce una nazione senza Stato.
COMPLETA LO STUDIO
Cancella le due frasi che non c’entrano con la definizione di etnia. Si parla di etnia o gruppo etnico quando: a. i membri di un gruppo risultano identificabili sulla base di caratteristiche biologiche b. si è prodotto il mito di una comune origine o discendenza c. si è creata una comunità che condivide memorie comuni (tradizioni) e vi è chi si preoccupa di trasmetterle alle generazioni future d. è una cultura condivisa (fatta di linguaggio, credenze religiose, costumi, espressioni artistiche e letterarie ecc.) che presenta caratteri distintivi rispetto alle popolazioni geograficamente vicine e. i membri del gruppo vivono nello stesso territorio, identificabile con precisi confini geografici
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
2. Le religioni Russia Canada
Kazakistan
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Vietnam Cambogia
tan anis
Etiopia
Rep. Centrafricana
Cam
Somalia
Sri Lanka
Malaysia
Brunei
Kenya
Rep. Dem. del Congo
Con
Afg h
Yemen
Sudan
Uganda
Gabon
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e
Ecuador
Myanmar La Bangladesh
pin
Colombia
Nigeria
Togo Benin Liberia Guinea Burkina Costa d'Avorio Equat.
Taiwan
India
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Panama
Sierra Leone
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kis
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Oman
Eritrea
Niger Ciad
Guinea
Guyana Francese
Iran Kuwait
Arabia Saudita E.A.U.
Gi
Bhutan
nd
Suriname
Venezuela
Mali
GuineaBissau
Guyana
Giordania
Mauritania
Gambia
Barbados
Egitto
Cina Nepal
Filip
Senegal
Giamaica
Libia
Iraq
aila
Rep. Dominicana Porto Rico
Siria
Th
Belize
Haiti
Algeria
Sahara Occidentale
Ghana
Cuba
go
Messico
Azerbaigian
Cipro Libano Israele
Tunisia
Marocco
Corea del Sud
Kirghizistan Tagikistan
ap
Turchia
(USA)
Guatemala El Salvador Honduras Nicaragua Costa Rica
be kis tan Turkmenistan
Georgia
Stati Uniti d'America
Corea del Nord
Mongolia
Uz
pone
Armenia
Ruanda Burundi
PapuaNuova Guinea
Indonesia
Tanzania
Brasile Angola
Bolivia
Malawi
Zambia
Cristianesimo cattolico Induismo Cristianesimo cattolico Induismo Cristianesimo protestante Buddhismo Swaziland Australia Cristianesimo protestante Buddhismo Rep. Cristianesimo ortodosso Taoismo Lesotho Sudafricana Cristianesimo cattolico Induismo Cristianesimo ortodosso Taoismo Ebraismo Confucianesimo Cristianesimo protestante Ebraismo Buddhismo Islamismo sunnita ConfucianesimoScintoismo Cristianesimo Cristianesimo cattolico ortodosso Islamismo InduismoTaoismo sunnita Scintoismo Islamismo sciita Animismo Nuova RELIGIONI NEL MONDO Ebraismo Confucianesimo Cristianesimo protestante Buddhismo Islamismo sciita Animismo Zelanda Islamismo sunnita Cristianesimo ortodosso Taoismo Scintoismo Aree di conflitto a sfondo religioso Cristianesimo cattolico Induismo Aree di conflitto a sfondo religioso Animismo sciita Confucianesimo Cristianesimo protestante EbraismoIslamismo Buddhismo
ra
Namibia
gu
ay
Cile Argentina
Uruguay
LE
Cristianesimocattolico ortodosso Cristianesimo Cristianesimo Ebraismo protestante Cristianesimo ortodosso Islamismo sunnita
Moz a
Botswana
Pa
mb
Zimbabwe
ico
Perù
Madagascar
Islamismo sunnita Scintoismo Taoismo Induismo Aree di conflitto a sfondo religioso Islamismo sciita Animismo Buddhismo Confucianesimo
Taoismo Scintoismo Aree di conflitto a sfondo religioso Islamismo sciita Animismo Confucianesimo Ebraismo Alcune religioni sono legate a una particolare etnia, ma più ci e su messaggi di pace, tolleranza e saggezza trasmessi agli Scintoismo Islamismo sunnita di conflitto a sfondouomini religioso dagli dei. Uno dei principi base è la reincarnazione. diffuse sono quelle universali, praticate in varieAreeparti del Animismo Islamismo sciita
mondo.
L’induismo è la terza religione per numero di fedeli.
Aree di conflitto a sfondo religioso
CRISTIANESIMO È suddiviso in tre grandi confessioni. Il cattolicesimo, diffuso soprattutto nei Paesi latini, nell’Europa centrale e in Irlanda, nelle Filippine e in alcuni Paesi africani, riconosce il Papa come massima autorità religiosa. Il protestantesimo è nato nel XVI secolo con la riforma di Martin Lutero; nei secoli successivi si è separato in Chiese diverse ed è diffuso in Europa nord-occidentale, in America settentrionale, in Australia e in alcuni Paesi africani. La Chiesa ortodossa, diffusa soprattutto in Russia e in Europa orientale, ha avuto origine nell’XI secolo, a seguito di uno scisma dalla Chiesa di Roma. Il cristianesimo ha oltre 2 miliardi di fedeli, pari al 30% dei fedeli del mondo. ISLÀM È la religione rivelata nel VII secolo d.C. dal profeta Maometto. Islam significa “sottomissione”, intesa come fedeltà alla parola di Dio e il suo testo sacro è il Corano. Si suddivide in due confessioni principali: l’Islam sunnita, maggioritario, e l’Islam sciita, presente soprattutto in Iran e Iraq. Dopo il Cristianesimo, l’Islam è la religione con il maggior numero di fedeli (21% del totale mondiale). INDUISMO Tra le grandi religioni universali è la più antica: è un insieme di insegnamenti basati su comportamenti eti28
BUDDHISMO Non è una religione vera e propria, ma un insieme di norme di vita e pratiche spirituali che hanno come traguardo il nirvana, cioè la fine del dolore e delle passioni. Guida spirituale è il Dalai Lama. I buddhisti sono oltre 500 milioni, sparsi in tutto il mondo ma soprattutto in Asia. EBRAISMO Questa religione è basata sui testi sacri Torah e Talmud, che contengono le norme di comportamento alle quali tutti gli ebrei osservanti devono attenersi. Dei circa 15 milioni di ebrei diffusi in tutto il mondo, quasi 7 milioni vivono in Israele, dove costituiscono il 77% della popolazione, mentre oltre 8 milioni abitano negli Stati Uniti.
COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta e collega la religione allo Stato in cui è professata in maggioranza. Cina • Religione cristiana India • Religione islamica Brasile • Religione induista Egitto • Religione buddhista
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3. Il mosaico linguistico
PERCHÉ L’INGLESE È LA LINGUA PIÙ PARLATA AL MONDO?
Groenlandia
Alaska
(Danimarca)
(USA)
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(USA)
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GEORGIA
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TURKMENI
TURCHIA LIBANO ISRAELE
MAROCCO
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GIORDANIA
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TOGO BENIN
BRUNEI
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CA
GUINEA EQUAT.
MALAYSIA
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UGANDA GABON
ECUADOR
CAMBOGIA
SRI LANKA
ETIOPIA
REP. CENTRAFRICANA
SINGAPORE
KENYA
GO
COSTA D'AVORIO
LAOS THAILANDIA
GIBUTI
NIGERIA
CON
Gu
MYANMAR
INE
LIBERIA SUR
ANA GUY
COLOMBIA
TAIWAN
BANGLA DESH
YEMEN
SUDAN
BURKINA FASO
GUINEA
SIERRA LEONE
BHUTAN
NEPAL
INDIA
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VENEZUELA
COREA DEL SUD
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GUINEA BISSAU
PANAMA
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GIAPPONE
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ARABIA SAUDITA
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AFGHANISTAN
Mare Arabico
NIGER
GAMBIA
COSTA RICA
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SENEGAL
NICARAGUA
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TAGIKISTAN
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MAURITANIA
HAITI
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GIAMAICA
HONDURAS
GHANA
BELIZE GUATEMALA
EGITTO
CUBA
MESSICO
COREA DEL NORD
KIRGHIZISTAN STA
PAKISTAN
KUWAIT BAHREIN
LIBIA
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TUNISIA
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MONGOLIA
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PAPUA NUOVA GUINEA
COMORE MALAWI
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ZAMBIA
BOLIVIA
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ZIMBAWE
NAMIBIA
MADAGASCAR
BOTSWANA
PARAGUAY
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SWAZILAND
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REPUBBLICA SUDAFRCANA URUGUAY
inglese
russo
inglese
russo francese
cinese
francese
cinese spagnolo
arabo
russo spagnolo
arabo portoghese
altri
LESOTHO
LE LINGUE PARLATE NEL MONDO inglese francese
cinese portoghese
spagnolo
arabo
portoghese
altri
La lingua è l’elemento culturale che distingue in modo evidente un popolo dall’altro. 5000 LINGUE DIVERSE Le lingue parlate sul pianeta sono alcune migliaia, ma solo una minoranza di esse è codificata con una grammatica e viene espressa attraverso la scrittura. Le lingue ufficiali, cioè considerate dagli Stati lingue nazionali e utilizzate negli uffici pubblici e sui documenti, sono invece circa un centinaio soltanto. Le più diffuse sono quelle parlate da popolazioni molto numerose, come il cinese mandarino in Cina. Spesso la propria lingua materna non corrisponde a quella ufficiale del Paese in cui si vive; è il caso dell’India, dove si parlano decine di lingue diverse e la principale, l’hindi, è quella materna solo per il 40% della popolazione. LINGUE VEICOLARI Esistono diverse lingue, dette veicolari, utilizzate per gli scambi tra persone di lingua diversa; queste coincidono a volte con lingue storicamente collegate al colonialismo, come nel caso dell’inglese. In tutto il mondo, infatti, questa lingua è utilizzata dalla comunità scientifica, nella ricerca e nelle moderne tecnologie; e molti termini inglesi fanno ormai parte anche di altre lingue, all’interno dei linguaggi specialistici, ma anche nel parlare comune. Un altro esempio di lingua nata per permettere a popoli diversi di comunicare è lo swahili, una delle lingue più diffuse dell’Africa, un misto di arabo e lingue bantu.
altri
A U S T R A L I A
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LINGUE EUROPEE NEL MONDO Per le vicende storiche delle conquiste e della colonizzazione, diverse lingue europee sono parlate negli altri continenti. Alcune di esse sono diventate anche lingue ufficiali perché permettono la comunicazione tra diverse etnie. Inglese, spagnolo, francese, portoghese sono conosciute e utilizzate da un largo numero di persone in Paesi diversi da quello di origine. LINGUE MINORITARIE E LINGUE MINACCIATE Si definiscono lingue minoritarie le lingue parlate da gruppi numericamente non dominanti (minoranze linguistiche), all’interno di una comunità che ha come lingua materna la lingua dello Stato di cui fa parte. Sono dunque minoranze linguistiche anche le comunità di immigrazione antica o recente. Vi sono poi lingue a rischio estinzione in quanto il numero di chi le utilizza è sempre più ristretto; ad esempio in Giappone la lingua ainu è conosciuta e parlata solo da pochissime persone anziane, per cui è destinata presto a scomparire se non verrà tutelata. COMPLETA LO STUDIO
Rispondi alle domande. a. Qual è la lingua madre più parlata in assoluto nel mondo? b. Qual è la lingua veicolare più diffusa al mondo? c. Osserva la carta: in quali continenti è diffuso l’arabo?
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
4. Le famiglie linguistiche
LE FAMIGLIE LINGUISTICHE Khoisan
Indoeuropea
Amerindia
Niger-kordofaniana
Na-denè
Ciukcia
Austronesiana
Nilo-sahariana
Caucasica
Eskimo-aleutina
Dravidica
Afroasiatica
Sino-tibetana
Australiana
Indopacifica
Austro-asiatica
Uralo-altaica
La maggior parte delle lingue è raggruppata in grandi famiglie, a loro volta suddivise in gruppi linguistici. LINGUE INDOEUROPEE La famiglia più estesa è quella delle lingue indoeuropee (circa il 45% delle lingue parlate al mondo) che derivano dall’idioma parlato in antichità nell’Asia centrale e portato circa diecimila anni fa, per migrazioni successive, in tutta l’Europa e in Asia occidentale (Iran, Curdistan) e meridionale (India). Delle lingue precedenti l’invasione indoeuropea, nel nostro continente è sopravvissuto solo il basco (o euskara), parlato nelle province spagnole e francesi che si affacciano sul golfo di Biscaglia. Molte delle lingue indoeuropee (spagnolo, portoghese, inglese, francese, russo) si sono poi diffuse negli altri continenti, e soprattutto nelle Americhe, a seguito delle colonizzazioni iniziate nel XVI secolo. LINGUE SINO-TIBETANE Il cinese mandarino appartiene alla famiglia delle lingue sino-tibetane, che comprende quasi tutte le lingue diffuse in Cina; seconda per diffusione è il cantonese, parlato da circa 85 milioni di persone. LINGUE NIGER-KORDOFANIANE Questa famiglia è molto estesa, poiché vi appartengono quasi tutte le migliaia di lingue e di loro varianti parlate nell’Africa subsaha30
Daica
riana. Il gruppo più vasto è quello delle lingue bantu, parlate nel centro-sud del continente. LINGUE AFROASIATICHE L’arabo ha avuto la sua grande diffusione a seguito della conquista islamica dell’Asia occidentale e dell’Africa settentrionale, portando la sua influenza anche in molte parole delle lingue europee. L’ arabo appartiene alla famiglia delle lingue afroasiatiche e al gruppo delle lingue semitiche, che comprende anche l’ebraico e il tigrino, parlato nel Corno d’Africa. LINGUE AUSTRONESIANE Questa famiglia conta più di 1200 lingue parlate in un’area che comprende la maggior parte delle isole dall’Oceano Indiano al Pacifico, tra queste il Madagascar, il Sud-est asiatico, Formosa e Oceania. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta e descrivi dove sono parlate, nei vari continenti, le lingue della famiglia indoeuropea.
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5 Città e spazi urbani LEZIONE
Nel nostro pianeta, la popolazione urbana è oggi più numerosa di quella rurale: oggi vivono in aree urbane circa 3 miliardi e mezzo di persone. Poiché, in genere, la natalità è meno elevata nelle aree urbane rispetto alle zone rurali, l’aumento del numero di cittadini va attribuito principalmente al processo di inurbamento, cioè allo spostamento dalle campagne alle città.
1. Definizioni degli spazi urbani LA POPOLAZIONE MONDIALE URBANA E RURALE
La crescita urbana varia da regione a regione, ma quasi tutti i Paesi (soprattutto quelli a basso reddito) presentano due elementi comuni: la percentuale di persone che abitano in città è in aumento e le dimensioni della città tendono a crescere. Per cui è necessario trovare nuove definizioni per gli spazi urbani. METROPOLI, MEGACITTÀ E AREE METROPOLITANE La città è un centro abitato che accoglie almeno 100 mila persone; una città che ospita oltre un milione di abitanti si definisce metropoli; si parla invece di megacittà quando supera i dieci milioni. Le metropoli hanno intorno a sé un agglomerato urbano che comprende città e paesi più piccoli confinanti. Per area metropolitana si intende il territorio che include anche aree agricole e industriali. SISTEMA URBANO Più città connesse da comunicazioni e rapporti economici costituiscono un sistema urbano, che viene definito monocentrico quando una città prevale sulle altre, e policentrico quando tutti i centri hanno più o meno la stessa importanza: in questo caso si può parlare anche di conurbazioni. MEGALOPOLI Si definisce megalopoli una regione urbanizzata di grandissime dimensioni e svariati milioni di abi-
tanti, che comprende più sistemi urbani costituendo un polo regionale integrato, anche se vi sono aree non urbanizzate o agricole. Un esempio di megalopoli può essere, in Italia, la megalopoli padana che va da Milano a Torino; mentre una megacittà è l’area metropolitana di Roma. COMPLETA LO STUDIO
Osserva il grafico interattivo sopra e rispondi alle domande. a. Quando la popolazione urbana e rurale dei paesi più avanzati era più o meno equivalente? b. Quando avviene il superamento della popolazione urbana rispetto a quella rurale per i Paesi meno sviluppati? c. Per lungo tempo le due linee dei Paesi più sviluppati sono cresciute quasi in parallelo; quando hanno iniziato ad allontanarsi? d. Nella previsione relativa al 2050, quale sarà la proporzione tra popolazione urbana e popolazione rurale nei Paesi meno avanzati?
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
2. Le città del Nord del mondo
Le grandi città del mondo sviluppato sono le protagoniste della vita economica, politica e culturale dei Paesi a cui appartengono; anzi, per molte di esse il raggio di influenza assume dimensioni continentali o planetarie. CENTRI DI SERVIZI Negli ultimi decenni le grandi città del Nord del mondo sono cambiate: da città industriali, oggi sono in prevalenza centri di servizi. Gli spazi delle fabbriche e i vecchi quartieri operai sono stati ristrutturati e destinati alle attività terziarie: uffici direzionali e amministrativi, strutture commerciali, luoghi per la cultura e il divertimento.
URBANIZZAZIONE DIFFUSA La crescita e l’espansione delle città è un processo che invade le aree e i paesaggi rurali e non sempre avviene in maniera armoniosa. Oggi la popolazione che “usa” la città appare di gran lunga più numerosa della popolazione insediata. Questo ha determinato un nuovo rapporto tra città e campagna. Le due realtà, un tempo separate, si sono oggi avvicinate: la scuola, i mezzi di comunicazione, l’espandersi del lavoro terziario, Internet hanno mutato esigenze e modelli abitativi delle zone rurali. Questo fenomeno viene definito urbanizzazione diffusa.
3. Le città del Sud del mondo
Negli ultimi decenni le grandi città africane, asiatiche e latinoamericane hanno visto crescere il numero di abitanti: alcune di esse sono oggi tra le più grandi e popolose del pianeta. Qui il problema del contrasto centro–periferie, comune in tutte le città, raggiunge livelli drammatici. PERIFERIE DEGRADATE In questa parte del mondo, infatti, masse di contadini si trasferiscono quotidianamente dalle campagne nelle città alla ricerca di un’ occupazione e di migliori condizioni di vita. In generale, però, vanno a
Il Moscow International Business Center, moderno centro direzionale della capitale russa.
COMPLETA LO STUDIO
Sottolinea l’informazione che ti sembra esatta. Le città del Nord del mondo sono cresciute a ritmo rapido a partire dal Cinquecento / Ottocento in seguito all’industrializzazione. Da alcuni decenni la loro crescita è rallentata / aumentata.
popolare le enormi baraccopoli che circondano quasi tutte le metropoli del Sud del mondo: questi quartieri periferici sono costituiti da abitazioni sovraffollate costruite in modo precario con materiale di recupero e prive di servizi. CENTRI RICCHI Nelle metropoli del Sud del mondo vi sono però anche quartieri centrali modernissimi, simili a quelli delle grandi città europee e americane, con aree commerciali, centri direzionali e grattacieli. LE AREE URBANE PERCENTUALE DI URBANIZZAZIONE 0-25% 25-50% 50-75%
POPOLAZIONE CENTRI URBANI 1-5 MILIONI 5-10 MILIONI 10 MILIONI E PIÙ
75-100%
COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta e rispondi alla domanda. In quali regioni del pianeta si stanno concentrando le maggiori metropoli?
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4. Sostenibilità urbana
COME CALCOLARE LA PROPRIA IMPRONTA ECOLOGICA
inglese
russo
francese
cinese
LA CARTA MONDIALE DELL’IMPRONTA ECOLOGICA arabo spagnolo < 1,75 gha 1,75 - 3,5 gha
3,5 - 5,25 gha portoghese 5,25 - 7 gha
> 7 gha altri dati insufficienti
Nelle grandi città l’affollamento e il gigantismo urbano mettono a serio rischio gli equilibri ecologici. IMPRONTA ECOLOGICA Viene definito come impronta ecologica l’indice statistico che individua la porzione di territorio necessaria per garantire, all’interno di una città, la vita della popolazione e il funzionamento delle sue attività. Essa comprende perciò la porzione di territorio da cui attingere le risorse per rifornirsi di alimenti, energia e acqua, e in cui smaltire i propri rifiuti, le emissioni di auto e di impianti di riscaldamento. Per soddisfare queste esigenze, le metropoli di ogni parte del mondo utilizzano superfici di territorio sempre più vaste, che superano anche centinaia di volte l’area urbana vera e propria. CITTÀ SOSTENIBILE Partendo dal concetto di impronta ecologica è stata coniata la definizione di città sostenibile, cioè di città che tende all’equilibrio tra esigenze urbane, qualità della vita e patrimonio ambientale. Si è calcolato che ogni persona produce in media oltre un chilo di rifiuti al giorno: in un centro urbano che conta un milione di abitanti bisogna perciò provvedere a differenziare, o a smaltire, mille tonnellate al giorno di rifiuti. L’ acqua in uscita deve passare attraverso i depuratori perché non danneggi i corsi d’acqua e le falde sotterranee. Altra importante questione è l’enorme quantità di energia consumata per il riscaldamento degli edifici, che comporta l’immissione nell’aria di inquinanti che si sommano a quelli prodotti dagli autoveicoli. Infrastrutture e servizi adegua-
Istanbul, una delle città con la maggiore impronta ecologica per il Mediterraneo.
ti, lotta all’inquinamento e al traffico eccessivo, equilibrio nello sviluppo dei quartieri sono perciò azioni politiche indispensabili per permettere un buon livello di sostenibilità degli spazi urbani. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta e rispondi alle domande. a. È maggiore l’impronta ecologica dell’America settentrionale o di quella meridionale? b. Qual è il continente con l’impronta ecologica più leggera?
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
5. Città intelligenti e solidali
CITTÀ SOLIDALE Importante è anche il tema delle questioni sociali: una città in equilibrio deve garantire anche una vita dignitosa a tutti i suoi abitanti, con un accesso ai servizi senza discriminazioni, senza differenze tra centro e periferie. Una crescita urbana sostenibile, infatti, è strettamente collegata a tre fattori fondamentali: sviluppo economico, sviluppo sociale e tutela dell’ambiente.
SMART CITY In questi ultimi decenni si parla spesso anche di smart city (città intelligente), un’espressione inglese che indica una città che per migliorare la vita dei suoi cittadini e tutelare l’ambiente fa largo uso di tecnologie avanzate: grazie a esse, i trasporti urbani sono più organizzati, più veloci e meno inquinanti, i metodi di riscaldamento mirano al massimo risparmio energetico, le comunicazioni e i rapporti con la pubblica amministrazione sono più efficienti. HABITAT III La terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani, Habitat III, che si è svolta a Quito (capitale dell’Ecuador) nel 2016, ha proposto la creazione di un nuovo modello di sviluppo urbano che integra lo sviluppo sostenibile, l’equità e il benessere per tutti i cittadini, di qualsiasi ceto sociale, sia che abitino in centro o nelle periferie. EDUCAZIONE CIVICA
Si propone perciò una città policentrica, con l’attenta pianificazione del processo di inurbamento, per evitare il sovraffollamento delle baraccopoli. Altro intervento fondamentale è quello sui trasporti, che devono utilizzare il più possibile energie rinnovabili e privilegiare i mezzi pubblici e la bicicletta rispetto all’automobile. COMPLETA LO STUDIO
Fai una ricerca in rete e trova i nomi di alcune smart city, almeno due europee, una americana e una asiatica.
6. Piano FAO per le “città verdi”
L’ emergenza del Covid-19 ha evidenziato i numerosi problemi delle aree urbane. La risposta della FAO (Food and Agriculture Organization), agenzia dell’ONU per la produzione alimentare, è stata un piano d’azione denominato ‘Città verdi’.
CITTÀ VERDI Grazie alla creazione di nuove aree boschive e agricole urbane e periurbane, cioè vicine alla città, per mille città del mondo entro il 2030, il piano si prefigge di raggiungere tre diversi obiettivi: combattere il riscaldamento climatico, migliorare la vivibilità delle aree urbane e creare dei sistemi agroalimentari a chilometro zero. Riguardo all’agricoltura urbana, il piano propone di investire sui tradizionali orti di comunità ma anche di attuare una modernizzazione ecologica attraverso metodi innovativi come l’acquaponica e la coltivazione indoor. In questo modo si crea la possibilità di un approvvigionamento sostenibile per milioni di cittadini, particolarmente funzionale alle situazioni di crisi sanitaria o ambientale.
COME FUNZIONA L’ACQUAPONICA
COMPLETA LO STUDIO Gli orti urbani sono porzioni di verde, concesse dai comuni ai cittadini, che favoriscono l’aggregazione, favoriscono un uso costruttivo del tempo libero e aiutano a riqualificare aree urbane degradate o dismesse.
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LE CITTÀ VERDI
Leggi questo articolo sul sito della Fao che illustra il piano d’azione e fai le tue considerazioni in merito.
6 L’ONU LEZIONE
L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è stata fondata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, su iniziativa delle potenze vincitrici. Nel corso degli anni i Paesi membri sono via via aumentati, per esempio quando le colonie hanno conquistato l’indipendenza. L’ultimo ingresso è stato quello del Sudan del Sud nel 2011. EDUCAZIONE CIVICA
1. Gli obiettivi dell’ONU
LA STORIA DELL’ONU
La rappresentante ONU Awa Ndiaye Seck visita una provincia della Repubblica Democratica del Congo.
L’ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è stata fondata alla fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, su iniziativa delle potenze vincitrici. Oggi ne fanno parte 193 Stati, cioè quasi tutte le nazioni del pianeta.
tire la propria voce e votano per dar forma alle politiche della comunità internazionale.
STRUMENTO DEMOCRATICO L’ONU non è un governo mondiale e non fa leggi. Tuttavia, fornisce i mezzi per aiutare a risolvere i conflitti internazionali e formula politiche su questioni di interesse comune. Tutti i membri dell’ONU – grandi e piccoli, ricchi e poveri, con differenti visioni politiche e diversi sistemi sociali – possono far sen-
▶Mantenere la pace e la sicurezza internazionali.
OBIETTIVI E PRINCIPI Uno Statuto fissa i principi fondamentali delle relazioni internazionali per tutti i Paesi. ▶Risolvere le controversie fra le nazioni. ▶Promuovere la cooperazione economica e sociale. ▶Promuovere il rispetto dei diritti umani. ▶Sostenere l’autodeterminazione dei popoli. ▶Promuovere il disarmo. ▶Promuovere il rispetto per il diritto internazionale.
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L’aula dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Rispondi alle domande. a. Quando ha avuto termine la Seconda Guerra Mondiale? b. Quali sono state le potenze vincitrici? c. Quale obiettivo ha un collegamento diretto con quel momento storico?
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
2. Gli organi dell’ONU ASSEMBLEA GENERALE In questo parlamento partecipano tutti i Paesi membri, ognuno dei quali ha diritto a un voto. Discute su argomenti di carattere generale e pubblica documenti, ma sul piano politico può avanzare solo raccomandazioni. CONSIGLIO DI SICUREZZA Comprende 5 membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito e Cina) e 10 a rotazione tra gli altri Paesi. È l’organo con maggior potere, poiché decide sulle questioni relative al mantenimento della pace, intervenendo eventualmente anche contro Stati colpevoli di aggressione (utilizzando un proprio esercito, i caschi blu). I membri permanenti hanno diritto di veto, cioè la possibilità di bloccare ogni decisione con un solo voto. SEGRETARIATO GENERALE È l’organo che assicura il funzionamento dell’ONU e l’applicazione dei programmi; a capo vi è il Segretario nominato dall’Assemblea. CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Promuove e coordina le iniziative dell’ONU e delle sue numerose Agenzie,
La Corte internazionale di giustizia.
che si occupano di problemi che riguardano lo sviluppo e la tutela del pianeta e della sua popolazione. CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA È l’organo giudiziario, con il compito di risolvere le questioni che sorgono tra i Paesi membri, applicando il diritto internazionale. COMPLETA LO STUDIO
Costruisci uno schema per rappresentare gli organi che garantiscono il funzionamento dell’ONU.
3. Le principali agenzie
LA FAO (Food and Agriculture Organization) ha l’obiettivo di aumentare la disponibilità di cibo e migliorare le tecniche agricole dei Paesi meno sviluppati. L’UNICEF (United Nations Children’s Fund) si occupa dei bambini in condizioni disagiate, attiva campagne per la loro salute e istruzione, interviene in situazioni di emergenza, come guerre o catastrofi naturali. L’UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization) si occupa di scuola e di ricerca scientifica. Una delle sue azioni più importanti riguarda la tutela del Patrimonio culturale e ambientale dell’Umanità. L’UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees) si occupa di profughi e rifugiati nelle varie parti del mondo, fornendo protezione internazionale e campi di accoglienza. LA WHO (World Health Organization) nota in Italia come OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) promuove progetti sanitari, lotta contro le epidemie, promozione della ricerca farmaceutica. 36
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Scegli una agenzia ed esegui una breve ricerca sulle sue funzioni passate e presenti. Indica su un foglio: sede principale (Paese e città), attuale presidente, scopo, recenti iniziative @ Casa Editrice G. Principato
EDUCAZIONE CIVICA
4. Altri organismi internazionali
ORGANIZZAZIONI REGIONALI Esistono organismi di collaborazione economica fra i Paesi di singole regioni geografiche. Per esempio, il NAFTA (North American Free Trade Agreement) favorisce il commercio tra Stati Uniti, Canada e Messico, mentre la cooperazione economica tra i Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico è assicurata dall’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation). La quasi totalità dei Paesi dell’America meridionale è associato nel Mercosur, mentre tutti i Paesi africani fanno parte dell’UA (Unione Africana) che mira a favorire lo sviluppo di tutto il continente. ISTITUTI ECONOMICI L’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) riunisce i maggiori produttori di petrolio con l’obiettivo di coordinare le quantità vendute e i prezzi, mentre il WTO (World Trade Organization) regola tutti i tipi di transazione commerciale nel mondo. I principali istituti finanziari, collegati all’ONU, sono invece la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI), due grandi banche che concedono prestiti a Paesi in difficoltà o che hanno bisogno di finanziamenti.
Una piattaforma petrolifera.
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Collega correttamente le seguenti organizzazioni e l’area corrispondente. America meridionale UA America settentrionale NAFTA Africa MERCOSUR Asia e Pacifico APEC
5. Organizzazioni Non Governative PROGETTI Le ONG (Organizzazioni non governative) sono associazioni di civili e religiose che operano soprattutto per aiutare le popolazioni dei Paesi meno sviluppati e delle zone che hanno subito guerre e violenze. Spesso lavorano autonomamente, staccate da governi e organismi sovranazionali ufficiali, anche se spesso ne ricevono finanziamenti, offrendo in cambio la loro collaborazione. Si occupano di agricoltura, di istruzione, di sanità; organizzano corsi di formazione per i contadini e personale sanitario; creano scuole, ambulatori, orfanotrofi, laboratori ecc.
Manifestazione di Amnesty.
EDUCAZIONE Le ONG operano anche per sensibilizzare i cittadini dei Paesi sviluppati sulle condizioni di vita nelle aree meno avanzate, attraverso il lavoro nelle scuole e nelle associazioni, con mostre, rassegne cinematografiche, pubblicazioni, raccolte di fondi, adozioni a distanza. ALCUNI ESEMPI Medici Senza Frontiere è un’organizzazione nata in Francia che fornisce assistenza sanitaria a popolazioni stremate da guerre ed epidemie. Amnesty International, fondata a Londra nel 1961, denuncia i casi di violazione dei diritti umani. Entrambe hanno ricevuto il premio Nobel per la pace (Amnesty nel 2018). Emergency è una delle ONG italiane più attive. Assiste dal punto di vista sanitario le popolazioni civili in molte zone di guerra e nei campi profughi, ma ha anche attivato ambulatori in diverse aree disagiate del territorio italiano.
Ambulatorio mobile di Emergency.
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Rispondi alle domande. a. Che cosa significa ‘violazione dei diritti umani’? b. Che cosa significa ’sensibilizzazione dei cittadini’?
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
6. Le definizioni degli Stati TERZO E QUARTO MONDO Negli anni Cinquanta venne coniato il termine Terzo Mondo. Erano gli anni definiti della guerra fredda, in cui si contrapponevano Stati Uniti con i loro alleati (primo mondo) e URSS, cioè la Russia con i suoi Paesi satelliti (secondo mondo). Un’ulteriore differenziazione, Quarto mondo, venne fatta in seguito, per rappresentare i Paesi privi di risorse e al più basso livello di sviluppo. PAESI SVILUPPATI Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), sono considerati Paesi sviluppati quei Paesi che, dopo una fase di forte industrializzazione, basano oggi la loro ricchezza soprattutto sul settore terziario: gli Stati Uniti e il Canada nel Nord America, il Giappone in Asia, l’Australia e la Nuova Zelanda in Oceania, Israele nel Medio Oriente e quasi tutte le nazioni del nostro continente. PAESI IN VIA DI SVILUPPO La maggior parte degli Stati del mondo costituisce il gruppo dei Paesi in via di sviluppo, cioè nazioni che non hanno ancora raggiunto un buon livello economico e/o di vita per tutta la propria popolazione. Questa
Un progetto dell’ONG Mani Tese in Burkina Faso (foto di Mirko Cecchi).
definizione raccoglie però Stati con dimensioni e realtà molto diverse, da quelli emergenti a quelli meno avanzati. BRICS Tra i Paesi in via di sviluppo si differenziano i BRICS, un acronimo formato dalle iniziali di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, tutti Paesi con ingentissime risorse minerarie e agricole e un buon potenziale industriale in crescita.
Città del Messico è una capitale ricca di contraddizioni dove forte è il contrasto fra quartieri ricchi e quartieri poveri.
NORD E SUD DEL MONDO Nel 1980 il politico tedesco Willy Brandt, in un rapporto presentato all’ONU, introdusse i termini Nord e Sud del mondo, partendo dalla constatazione che i Paesi ricchi si trovano all’incirca a nord del 30° parallelo dell’emisfero settentrionale, con la sola eccezione di Australia e Nuova Zelanda. A sud di questa linea ideale sono situati gli altri Paesi, che, pur presentando diversi gradi di sviluppo, devono tutti affrontare gravi difficoltà socio-economiche.
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Osserva il planisfero e rispondi alle domande.
Russia
a. Quali sono le regioni dove si trovano i Paesi sviluppati? b. Quale Paese dei BRICS appartiene al Nord del mondo? c. In quale continente si concentrano i Paesi meno sviluppati?
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Cina
Nord Sud
India
Brasile
Livello di sviluppo alto medio basso
Sudafrica Paesi BRICS
NORD E SUD DEL MONDO
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7 L’Agenda 2030 LEZIONE
Nel 2015 l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dato il via a un piano di lungo termine, definito Agenda 2030, per realizzare, nell’arco di 15 anni, miglioramenti significativi per la vita del pianeta e di tutti i suoi abitanti. Dall’ultimo decennio del secolo scorso, l’Agenda 2030 è stata preceduta da altri piani programmatici. EDUCAZIONE CIVICA
1. L’Agenda 21
SUMMIT DELLA TERRA La Conferenza di Rio, organizzata dall’ONU a Rio de Janeiro nel 1992, chiamata anche Summit della Terra, è stata il primo confronto mondiale dei capi di Stato sull’ambiente, a cui aderirono anche migliaia di rappresentanti di organizzazioni non governative. TEMATICHE FONDAMENTALI Per la prima volta furono trattati a livello planetario argomenti centrali, come - la limitazione nella produzione di inquinanti e rifiuti velenosi; - la sostituzione progressiva delle fonti energetiche derivate dai combustibili fossili, ritenuti primi responsabili del cambiamento climatico, con fonti energetiche sostenibili; - la necessità di non considerare più l’acqua un elemento sempre disponibile, ma una risorsa preziosa; - l’importanza di fare piani per i trasporti pubblici al fine di diminuire le emissioni inquinanti.
PENSARE GLOBALMENTE, AGIRE LOCALMENTE Oltre a porre le basi del Protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico, dalla Conferenza di Rio scaturì l’Agenda 21, il cui nome voleva indicare ciò che era necessario fare entro l’inizio del XXI secolo. Nei piani, l’Agenda 21 includeva interventi a vari livelli: internazionale, nazionale, regionale e locale. La vera innovazione era quest’ultima: le azioni programmatiche dovevano partire dal basso, nelle regioni, nei comuni, nelle comunità montane, per raccogliere la voce dei cittadini e delle associazioni e aumentare così la consapevolezza ambientale delle famiglie. COMPLETA LO STUDIO
Spiega qual è, secondo te, il significato dello slogan «Pensare globalmente, agire localmente».
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
2. Gli Obiettivi del Millennio MILLENNIUM DEVELOPMENT GOALS Nel simbolico anno 2000, gli Stati della Terra si impegnarono a realizzare, entro il 2015, otto obiettivi concreti per migliorare la vita degli abitanti del pianeta, e in particolare di quelli che vivono nelle zone più disagiate del mondo. I ministri delle finanze degli Stati più ricchi decisero di fornire fondi alla Banca Mondiale e ad altri istituti economici per permettere a tutti i Paesi di raggiungere gli obiettivi; inoltre, si impegnarono a estinguere parte del debito dei Paesi meno avanzati, in modo da liberare questo denaro per programmi sociali sulla salute e l’istruzione. LE OTTO SFIDE Questi erano gli Obiettivi del Millennio.
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Scegli uno degli Obiettivi del Millennio. Spiegane l’importanza e proponi un possibile intervento diretto al suo raggiungimento.
1. Sradicare la povertà estrema e la fame
3. Promuovere la parità e l’autonomia delle donne
5. Ridurre la mortalità materna
7. Garantire la sostenibilità ambientale
2. Realizzare l’istruzione primaria per tutti
4. Ridurre la mortalità infantile
6. Combattere le principali malattie
8. Sviluppare una collaborazione mondiale per lo sviluppo
L’INDICE DI SVILUPPO UMANO molto elevato
elevato
basso
molto basso
dati non disponibili
L’Indice di Sviluppo Umano (ISU) è un utile indicatore per classificare il grado di sviluppo di uno Stato: prende in esame il reddito per abitante, la durata media della vita e il livello d’istruzione.
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LA CLASSIFICA ISU COMPLETA
3. L’Agenda 2030 AMBIENTE E SOCIETÀ Nel 2015, l’Agenda 2030 ha riunito, aggiungendone di nuove, molte delle tematiche contenute nei programmi precedenti: i problemi ambientali evidenziati dall’Agenda 21 e gli Obiettivi del Millennio, legati al progresso e allo sviluppo dei popoli. L’Agenda 2030 indica infatti come una necessità la forte integrazione tra le diverse dimensioni dello sviluppo: ambientale, economica e sociale. 17 OBIETTIVI L’Agenda 2030 ha quindi definito 17 Obiettivi Globali per lo Sviluppo Sostenibile che tutti i Paesi si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. A loro volta gli obiettivi sono suddivisi in 169 traguardi che definiscono in particolare gli interventi che è necessario realizzare. SOSTENIBILITÀ Gli Obiettivi dell’Agenda 2030 propongono uno sviluppo sostenibile, cioè un progresso economico e un miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza compromettere le risorse (i paesaggi, le piante, gli animali, le acque, i suoli, l’aria) della Terra per le generazioni future. GLOBALITÀ Questi obiettivi sono globali, cioè universali, validi in ogni tempo e ogni luogo. Essi riguardano tutti i Paesi della Terra: non mirano solo a migliorare le condizioni di vita dei Paesi più poveri, ma obbligano anche i Paesi avanzati a definire proprie strategie di sviluppo. Se da un lato, infatti, è necessario diminuire le sostanziali differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri, è importante lottare contro gli squilibri che esistono anche all’interno di ogni Paese, tra regioni economicamente più sviluppate e regioni più disagiate, tra centro e periferie. Inoltre, soprattutto sul piano ambientale, sono proprio i Paesi avanzati ad aver trasformato di più il pianeta: hanno quindi il dovere di agire al più presto per il cambiamento.
Pozzo e pannello solare nel centro di una piccola città del Senegal.
SIAMO TUTTI COINVOLTI Gli obiettivi dell’Agenda 2030 richiedono l’impegno di tutti: governi locali e nazionali, istituzioni, imprese, associazioni, singoli cittadini. D’altra parte, uno degli slogan dell’Agenda 2030 è «nessuno escluso!»: questo significa che nessuno deve essere lasciato indietro lungo questo cammino. I progressi devono essere ottenuti per tutti gli individui e per l’intera umanità, comprese le persone che hanno o possono incontrare difficoltà nel pieno sviluppo della propria personalità e della propria vita (bambini, donne, anziani, disabili), in qualsiasi zona del mondo essi abitino.
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Nel grafico è espresso il posizionamento dell’Italia rispetto ai 17 obiettivi, in una scala da 1 a 3 (1= valutazione insufficiente, 3= valutazione pienamente sufficiente). Osserva il grafico e rispondi alle domande. a. C’è un settore in cui l’Italia dimostra di aver raggiunto pienamente l’obiettivo? b. Quali sono i settori in cui l’Italia risponde meglio alle richieste degli obiettivi? c. In quali invece risulta più carente? d. Secondo te, perché? Prova a dare una spiegazione discutendone in classe.
17 governance 16 istituzione 15 biodiversità
1 povertà 3,0
2 cibo 3 salute
2,5
4 educazione
2,0 1,5
14 oceani
5 donne
1
6 acqua
13 clima
7 energia
12 sostenibilità 11 città 10 ineguaglianza
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8 economia 9 infrastrutture
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
4. Laudato si’ Nel 2015, mentre all’ONU si stava elaborando il documento dell’Agenda 2030, anche la Chiesa cattolica sentiva l’urgenza di indicare una via per la salvaguardia del pianeta. L’ENCICLICA LAUDATO SI’ Con questa enciclica, che prende il nome dai celebri versi di San Francesco, papa Bergoglio, capo della chiesa cattolica, dichiara la necessità di un’alleanza tra scienza e religione per la cura e la tutela dell’ambiente e per lo sviluppo di un’economia che rispetti tutti gli uomini e le donne.
sprechi di cibo ed energia, sobrietà nei consumi ecc.) che possono incidere sul loro futuro. IL LAVORO L’ enciclica sottolinea anche l’importanza del lavoro non soltanto come strumento economico ma come forma di emancipazione dalla solitudine sociale e dall’emarginazione nella vita sociale.
TERRA, CASA COMUNE Nell’enciclica si prendono in esame i principali problemi ambientali. La disponibilità di acqua, l’inquinamento, il cambiamento climatico, la tutela della biodiversità sono considerate questioni fondamentali che riguardano tutta l’umanità e ogni parte del pianeta. ECOLOGIA INTEGRALE La crisi ecologica è però strettamente legata a quella sociale: impegnarsi per il bene ambientale comune significa anche fare scelte solidali, cioè di aiuto e cura della parte più povera della popolazione. Da combattere sono la negazione dei problemi, l’indifferenza e la rassegnazione, oltre a una globalizzazione economica e a uno sviluppo tecnologico che mirano solo al profitto e non rispettano le persone e il pianeta. IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE Tra le varie linee di azione, l’enciclica sottolinea l’importanza di ciò che può fare ogni cittadino, con le scelte di vita e di consumo che possono influenzare il comportamento delle imprese, forzandole a considerare l’impatto ambientale e i modelli di produzione. Di conseguenza è importante l’educazione ambientale: alle nuove generazioni bisogna insegnare il rispetto per la Terra e la consapevolezza di gesti e abitudini quotidiane (risparmio di acqua, raccolta differenziata dei rifiuti, evitare gli
Papa Francesco saluta un gruppo di persone al termine dell’udienza generale settimanale in Piazza San Pietro.
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1. «Laudato si’, per nostra madre Terra»: questo è un verso del Cantico delle Creature di San Francesco. Approfondisci e rifletti sul perché è stato scelto questo nome per l’enciclica. 2. Osserva lo schema qui sotto e spiegalo oralmente.
SOCIALE Equo
Vivibile Sostenibile
AMBIENTALE
Donne africane con contenitori di acqua sulle loro teste in un villaggio vicino alla città di Dar Es Salaam (Tanzania).
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Realizzabile
ECONOMICO
L’Agenda 2030 8 E GLI OBIETTIVI SOCIO ECONOMICI LEZIONE
Sono numerosi gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che trattano i problemi socio economici del nostro pianeta. Queste importanti tematiche riguardano l’evoluzione sia dei Paesi meno avanzati, sia di regioni e strati sociali dei Paesi più ricchi. Focalizzata principalmente all’interno dell’Obiettivo 10, la lotta alla disuguaglianza coinvolge tutti quanti gli aspetti della vita delle nostre società.
Obiettivo 1: sconfiggere la povertà
L’ONU ha stabilito che 1,90 dollari è la soglia minima per soddisfare i bisogni primari quotidiani di una persona (cibo, casa, vestiti, salute, scuola). Ma sono più di un miliardo, soprattutto donne e bambini, quelli che nel mondo non dispongono di questa cifra.
I PIÙ POVERI Il numero di poveri è destinato ad aumentare drammaticamente quando poi si verificano situazioni di emergenza: una guerra, una catastrofe naturale, i cambiamenti climatici che portano uragani oppure siccità nelle zone agricole, un’epidemia o anche le gravi crisi economiche in cui molte persone perdono il lavoro e non riescono più ad assicurare un reddito e una vita dignitosa alla propria famiglia. POVERTÀ E SERVIZI La povertà di una famiglia non si misura solo in denaro, ma anche nella possibilità di accedere a servizi che permettano una vita serena e sicura. In un territorio ben amministrato anche chi ha entrate ridotte vede garantiti i propri diritti alla casa, alla scuola, alla salute. Quando, invece, viene lasciato spazio alle privatizzazioni in tutti i settori, anche chi ha un lavoro può non riuscire ad assicurare alla propria famiglia una buona qualità di vita. I governi devono quindi impegnarsi per creare programmi di protezione sociale allo scopo di garantire i servizi di base (salute, istruzione ecc.) anche a chi non ha denaro per pagarseli. I traguardi dell’Obiettivo 1 • Fare in modo che nessuna persona si trovi in condizioni di povertà assoluta. • Ampliare i servizi sociali per aiutare le categorie più fragili. • Fornire servizi sanitari e scolastici gratuiti per tutti. • Creare nuovi posti di lavoro. • Organizzare interventi di emergenza per i più poveri nel caso di catastrofi naturali o di problemi legati al cambiamento climatico.
Obiettivo 4: fornire un’istruzione di qualità
L’istruzione è un diritto fondamentale e un elemento irrinunciabile per lo sviluppo sostenibile di una società: una popolazione istruita è in grado di attuare scelte di governo e di combattere le disuguaglianze.
STUDENTI Nel mondo, sono più di 300 milioni i bambini e le bambine che non frequentano la scuola primaria, o che hanno dovuto abbandonarla: molto probabilmente questi ragazzi, una volta cresciuti, diventeranno adulti analfabeti. Oltre un terzo dei bambini che non frequentano la scuola abita in Paesi colpiti da emergenze umanitarie: si trovano in zone di guerra, oppure vivono nei campi profughi; o, ancora, hanno dovuto lasciare la propria casa a seguito di catastrofi naturali. Altri bambini non frequentano la scuola perché devono lavorare e contribuire al reddito familiare. ISTRUZIONE SECONDARIA È importante che ragazze e ragazzi possano proseguire gli studi anche dopo la scuola dell’obbligo: solo così potranno sviluppare le capacità che li faranno diventare dei cittadini responsabili, in grado di fare le proprie scelte di vita e di lavoro. L’istruzione deve essere di qualità: gli insegnanti devono essere preparati e aggiornati, i programmi didattici devono far conoscere a ognuno la propria realtà, ma anche informare sul mondo e le altre culture. I traguardi dell’Obiettivo 4 • Permettere a tutti di frequentare le scuole d’infanzia, primaria e secondaria. • Favorire il proseguimento degli studi nelle scuole superiori e all’università. • Garantire l’istruzionearagazzicondisabilitàodifficoltàinfamiglia. • Inserire nei programmi scolastici l’educazione alla sostenibilità ambientale, alla pace e ai diritti umani. • Fornire aiuti economici per scuole e insegnanti nei Paesi meno avanzati.
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Leggi e commenta i traguardi da raggiungere per questi due obiettivi.
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
Obiettivo 5: raggiungere la parità di genere
La disuguaglianza di diritti tra uomini e donne è diffusa in tutto il mondo, anche se in misura diversa nei vari Paesi.
DISCRIMINAZIONI IN FAMIGLIA In alcuni Paesi le donne sono sottomesse alla volontà del padre e spesso costrette ad accettare un matrimonio combinato. Poiché si pensa che il loro futuro sia soprattutto quello di mogli e di madri, in queste società le ragazze smettono di andare a scuola prima dei loro compagni maschi. Ci sono poi Paesi dove le donne non hanno diritto alla proprietà; anche la testimonianza di una donna in tribunale può avere meno valore di quella di un uomo.
DISPARITÀ SUL LAVORO Le donne subiscono discriminazioni anche nei Paesi avanzati. Secondo le statistiche, la percentuale di donne che lavora è più bassa di quella degli uomini e questo significa soltanto che molti dei lavori svolti da donne non sono retribuiti. Ancora oggi, infatti, sono soprattutto le donne che si occupano gratuitamente del cibo, della casa, dei figli, degli anziani. Se è necessario scegliere, è quasi sempre la moglie che rinuncia al proprio lavoro fuori casa. Anche gli stipendi sono in tutto il mondo più bassi di quelli degli uomini, un fatto grave che riguarda tutta la società: quando la disparità di diritti è molto forte diventa infatti un ostacolo alla crescita economica. I traguardi dell’Obiettivo 5 • Dare valore al lavoro che le donne svolgono in famiglia. • Incoraggiare le donne e le ragazze a partecipare alla vita politica ed economica. • Proteggere la salute delle donne. • Creareleggichegarantiscanoalledonnelaparitànellaproprietà, nelle eredità e nell’accesso alle risorse naturali. • Creareiniziativecheaiutinoleragazzeadaverefiduciainsestesse. • Mettere fine ai matrimoni precoci e a tutti tipi di violenza contro le donne di ogni età.
Obiettivo 8: garantire un lavoro dignitoso
Il lavoro è un diritto umano. Tutte le persone adulte, in ogni parte del mondo, devono avere la possibilità di mantenere se stesse e la propria famiglia svolgendo un’occupazione. DISOCCUPAZIONE Oggi nel mondo i disoccupati sono più di 200 milioni e per la maggior parte sono giovani. Inoltre, nei prossimi anni si affacceranno sul mercato del lavoro nuove generazioni di ragazzi e ragazze che oggi vanno ancora a scuola e che costituiscono il capitale umano del futuro. L’ECONOMIA CIRCOLARE I traguardi dell’Obiettivo 8 • Favorirelacrescitaeconomica. • Creare nuovi posti di lavoro. • Retribuire in modo uguale lavori di uguale valore. • Abolire il lavoro minorile. • Aiutare le piccole imprese locali.
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LAVORO EQUO E DIGNITOSO Molti lavoratori sono pagati troppo poco oppure lavorano in modo irregolare, senza raggiungere una garanzia di sopravvivenza. Inoltre, le lavoratrici hanno sempre retribuzioni più basse, anche quando svolgono lo stesso lavoro di un uomo. Non basta quindi avere un lavoro: è importante che sia pagato giustamente ed essere un lavoro dignitoso, cioè che rispetti le persone e la loro libertà. Purtroppo, ancora in troppi Paesi è ammesso, oppure vietato per legge ma tollerato, il lavoro minorile, che toglie ai bambini e alle bambine la possibilità di andare a scuola e crescere in modo sano. È fondamentale anche che venga rispettata la cura per l’ambiente e la salute di lavoratori e consumatori. Dove è possibile, il lavoro deve lasciare spazio alla creatività e alle nuove idee. COMPLETA LO STUDIO
Leggi e commenta i traguardi da raggiungere per questi due obiettivi.
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Obiettivo 9: promuovere innovazione sostenibile Se un Paese vuole raggiungere un buon livello di sviluppo deve investire per creare infrastrutture moderne ed efficienti.
INDUSTRIA PER LO SVILUPPO L’ L’attività industriale è indispensabile per creare sviluppo: un Paese economicamente avanzato, infatti, non dipende quasi interamente dalle importazioni, ma ha un’industria che produce i beni necessari alla popolazione, creando profitto e occupazione. INFRASTRUTTURE In molte parti del mondo non esistono infrastrutture moderne: mancano o sono carenti le reti per l’energia elettrica, Internet e telefonia, spesso anche le vie e i mezzi di trasporto sono inadeguati. RICERCA Per aiutare tutti i Paesi a raggiungere uno sviluppo sostenibile bisogna fare in modo che le innovazioni e le nuove scoperte della tecnologia siano diffuse il più possibile. Oggi la ricerca scientifica è principalmente concentrata
I traguardi dell’Obiettivo 9 • Sviluppare l’industria nei Paesi meno avanzati. • Incrementare le infrastrutture sostenibili. • Aiutare le piccole imprese a rinnovare macchinari e tecniche di lavoro. • Investire nella ricerca scientifica e tecnologica e nella sua diffusione. • PortareInternetelenuovetecnologieanchenelleareemenoavanzate.
nei Paesi più avanzati. Elettronica, telematica, biotecnologie, farmaceutica, la scienza dei nuovi materiali sono solo alcuni dei campi dove vengono sperimentate nuove idee che saranno poi brevettate e applicate all’industria. È quindi necessario che queste innovazioni attraversino i confini e siano messe a disposizione di quei Paesi che, attualmente svantaggiati, vogliono raggiungere una crescita economica in modo sostenibile.
Obiettivo 10: abolire le disuguaglianze
I traguardi dell’Obiettivo 10 • Far crescere il reddito dei più poveri più velocemente di quello medio. • Far aumentare il reddito senza distinzione di età, sesso, religione, origine geografica. • Aboliretutteleleggichemantengonodifferenzetra i cittadini. • Assicurare a tutti le stesse possibilità di studio, di cure e di lavoro. • Creareleggisulletasse,sullavitasocialeesullavoro che proteggano le classi più povere.
IL PIL PRO CAPITE
In tutti i Paesi, la ricchezza è sempre più concentrata nelle mani di pochi: questo significa che la forbice tra ricchi e poveri si è allargata. Se non è inclusiva, la crescita economica non è sufficiente per ridurre la povertà diffusa. PAESI RICCHI, PAESI POVERI Negli ultimi anni l’economia di alcuni Paesi, come per esempio la Cina, è cresciuta moltissimo, avvicinandosi a quella dei Paesi sviluppati. Al contrario, è aumentata enormemente la distanza con i Paesi più poveri (Africa subsahariana e Asia meridionale). Si calcola che l’1% della popolazione mondiale possieda circa la metà della ricchezza totale del pianeta, mentre metà della popolazione ne possieda solo lo 0,5%. La disuguaglianza di reddito esiste anche all’interno dei singoli Stati, compresi quelli avanzati. Ci sono inoltre disuguaglianze in base alle differenze di genere o etniche e tra diverse zone di uno stesso Paese.
oltre 25.000 $
5.000-15.000 $
meno di 1.000 $
15.000-25.000 $
1.000-5.000 $
dati non disponibili
PIÙ EQUITÀ Le differenze di reddito sono un ostacolo per l’economia perché diminuiscono i consumi e quindi la produzione. Infatti, i Paesi con governi che combattono attivamente le disuguaglianze (come quelli dell’Europa nordica) sono oggi tra i più ricchi del mondo: il denaro raccolto grazie al prelievo fiscale viene utilizzato per l’intera popolazione, in modo da permettere a tutti una buona qualità di vita e identiche opportunità per il futuro. COMPLETA LO STUDIO
Leggi e commenta i traguardi da raggiungere per questi due obiettivi.
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
Obiettivo 11: creare città e comunità sostenibili
Ogni città deve oggi affrontare la difficile sfida di conservare il proprio ruolo sociale di centro propulsivo della cultura e dell’economia, senza compromettere il territorio e le risorse. Pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, le città consumano infatti l’80% di energia e producono il 75% dell’anidride carbonica.
I traguardi dell’Obiettivo 11 • Garantire a tutti case sane e ben attrezzate. • Organizzare una rete di trasporti efficiente e a basso costo. • Aumentare parchi e altre aree verdi. • Migliorare le reti delle infrastrutture.
CITTÀ SOLIDALI Oltre all’ambiente, l’attenzione per uno • Predisporreservizisocialisoprattuttoperanziani,disabili,bambini. sviluppo sostenibile dei centri urbani deve essere posta sulle • Rendere più organizzate e accoglienti le periferie. condizioni di vita dei cittadini. Per combattere povertà e • Aiutare i Paesi meno avanzati a costruire nuovi quartieri ed edifici sostenibili. degrado, le città devono offrire opportunità di lavoro e una qualità della vita accettabile per tutti, con accesso a servizi, scuole e strutture sanitarie, spazi verdi e ricreativi anche sporti: traffico, inquinamento e carenza di trasporti pubblici nelle periferie. Molto importante è l’organizzazione dei tra- sono infatti tra i principali nemici di una città sostenibile.
Obiettivo 16: garantire la pace e la giustizia
La pace è una condizione indispensabile per costruire delle società giuste e solidali. È fondamentale anche per raggiungere o mantenere un buon livello di sviluppo economico. Infatti le guerre, oltre a distruggere insediamenti e vite umane, costituiscono un arresto di quasi tutte le attività produttive.
I traguardi dell’Obiettivo 8
DIRITTI UMANI Anche in tempo di pace, però, si sviluppano varie forme di violenza. Alcuni Paesi sono governati da dittature, dove i cittadini non possono esprimere liberamente le proprie opinioni. Questi governi violano molti dei diritti proclamati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1948. Sono violenti anche i diversi tipi di terrorismo, che non esitano a sacrificare vite umane per opporsi ai governi esistenti.
• Promuovere leggi contro il razzismo e le discriminazioni.
• Ridurre ogni forma di violenza. • Garantireatuttilapossibilitàdiricorrere ai tribunali per ottenere giustizia. • Combattere il traffico di armi e ogni forma di criminalità organizzata. • Proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali. • Eleggere ovunque governi capaci, responsabili e onesti.
In ogni Paese, inoltre, sono attive le mafie, cioè associazioni di criminalità organizzata che, usando la violenza, controllano le attività economiche e la vita di molte persone.
Obiettivo 17: rafforzare la collaborazione mondiale
Per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030 è necessario che gli Stati, le organizzazioni internazionali, le aziende, le associazioni e i cittadini collaborino tra loro. Si devono attivare le energie e le risorse di tutti, in tutto il mondo, per portare i Paesi meno avanzati a livelli di sviluppo simili a quelli dei Paesi ricchi.
COOPERAZIONE GLOBALE Un primo passo è quindi quello di creare regole giuste e solidali nei rapporti commerciali tra le varie parti del pianeta. Un’altra strada per aiutare lo sviluppo è quella della diffusione delle scoperte scientifiche e tecnologiche per risparmiare energia, coltivare con tecniche moderne e non inquinanti, utilizzare l’informatica per gestire le risorse e la produzione. Inoltre, gli aiuti internazionali sono la principale fonte di denaro per molti Paesi poveri: l’ONU ha stabilito che tutti gli Stati avanzati devono destinare a questi aiuti almeno lo 0,7% del PIL, ma solo pochissimi hanno oggi raggiunto questa quota. 46
I traguardi dell’Obiettivo 17 • Elaborare piani nazionali, indicando quali sono i problemi più urgenti da risolvere. • Incoraggiare i governi a istituire politiche per lo sviluppo sostenibile. • Aumentare gli aiuti allo sviluppo e promuovere gli investimenti nei Paesi meno avanzati. • Condividere le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche a condizioni favorevoli per i Paesi meno avanzati. • Favoriregliscambicommerciali,togliendoostacolialleesportazioni dei Paesi meno avanzati.
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L’Agenda 2030 9 E GLI OBIETTIVI AMBIENTALI LEZIONE
La salvaguardia del nostro pianeta e dei suoi ecosistemi è al centro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che riguardano i temi ambientali. Argomenti come la produzione e l’uso di energia, lo sfruttamento dei suoli, la tutela della biodiversità, la conservazione di acque interne e oceaniche sono strettamente collegati tra loro e connessi al grande e urgente problema del riscaldamento globale.
Obiettivo 2: sconfiggere la fame
Tutti nel mondo hanno diritto alla sicurezza alimentare. Per ottenere il giusto equilibrio tra necessità degli esseri umani, risorse ambientali e disponibilità di cibo si devono però applicare sistemi sostenibili per la produzione e il commercio degli alimenti.
DENUTRIZIONE E MALNUTRIZIONE Si è calcolato che le persone gravemente denutrite superano nel mondo gli 820 milioni. Ma, oltre alle persone che soffrono costantemente la fame, altri due miliardi, quindi più di un quarto della popolazione mondiale, devono lottare ogni giorno per procurarsi il cibo (insicurezza alimentare) oppure si nutrono in modo sbagliato, perché consumano cibo che non contiene proteine e vitamine sufficienti per una vita sana. un reddito e una vita dignitosa alla propria famiglia. AGRICOLTURA Il problema della fame è collegato alla produzione agricola. A causa del cambiamento climatico, in certe zone è sempre più frequente la siccità, in altre si verificano violente alluvioni. Ma c’entra anche l’economia internazionale. Il prezzo di molti alimenti viene deciso nei mercati finanziari: a volte, perciò, il cibo può diventare troppo caro per essere comprato dalle famiglie povere. Ci sono poi regioni dove il cibo prodotto dalle grandi aziende agricole non è disponibile per le comunità locali, ma viene esportato nei Paesi ricchi. I traguardi dell’Obiettivo 2
IL MONDO DEI DIRITTI
• Garantire cibo nutriente e sufficiente a tutti gli abitanti del pianeta. • Raddoppiare la produzione agricola, grazie a investimenti in macchinari, irrigazione, ricerca, formazione professionale. • Aiutare le produzioni locali e le coltivazioni biologiche. • Imporre dei prezzi massimi per gli alimenti di base. • Creare leggi per evitare gli sprechi alimentari.
Obiettivo 3: garantire salute e benessere
La salute è un elemento essenziale per una buona qualità della vita e per lo sviluppo sostenibile di una comunità.
I traguardi dell’Obiettivo 4 • Garantire a tutti, in tutto il mondo, un’assistenza medica di qualità. • Mettere fine alle epidemie di gravi malattie. • Evitare la mortalità materna e infantile.
• Ridurre decessi e malattie provocati PROGRESSI E RIdall’inquinamento. TARDI Negli ultimi • Scoraggiare l’uso di alcol, tabacco e altre decenni in questo droghe. campo sono stati ottenuti importanti risultati: anche nei Paesi meno avanzati la mortalità è diminuita e le vaccinazioni sono sempre più diffuse. Nelle zone rurali, però, gli ospedali sono scarsi e spesso difficili da raggiungere; nelle periferie degradate delle grandi città non è facile curarsi, perché medici e ambulatori sono insufficienti e non dispongono di una strumentazione moderna.
MISURE DI INTERVENTO Bisogna che i governi prendano misure per aumentare il numero degli ambulatori e ospedali e per istruire nuovo personale sanitario, in modo da facilitare l’accesso a prevenzione, vaccini e farmaci. In particolare, bisogna porre attenzione all’abbassamento della mortalità infantile e materna e al contenimento della diffusione di malattie virali. È molto importante anche l’educazione della popolazione. Per esempio, è fondamentale diffondere, soprattutto tra i giovani, la conoscenza di norme igieniche e le regole di una corretta alimentazione, oltre alla consapevolezza dei danni per la salute causati da fumo, droghe e alcol. COMPLETA LO STUDIO
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
Obiettivo 6: garantire acqua pulita e strutture igieniche
Circa il 40% della popolazione mondiale ha problemi di approvvigionamento idrico. Ogni anno nel mondo milioni di persone muoiono per malattie dovute alla carenza d’acqua e a livelli d’igiene inadeguati.
CAUSE DEL PROBLEMA In molte aree rurali si devono percorrere chilometri per arrivare a un pozzo o a un fiume, e questo compito faticoso spetta soprattutto a donne e bambine. Il riscaldamento globale sta ampliando le zone a clima semidesertico, che sono anche tra le più povere del mondo. Aumenta la popolazione mentre le attività economiche (industria, produzione di energia, agricoltura, allevamento) consumano sempre di più. Dove gli acquedotti sono scadenti l’acqua si disperde inutilmente. DIVERSE SOLUZIONI In alcuni Paesi il corso dei fiumi è stato deviato, oppure fermato con grandi dighe per creare laghi artificiali: questi interventi hanno spesso causato danni all’am-
biente e disagi alle popolazioni locali. In alcuni casi sono nate guerre per l’acqua tra Paesi attraversati da uno stesso fiume. Alcuni Paesi ricchi hanno creato costosi impianti per desalinizzare l’acqua del mare e renderla potabile. Attualmente per portare l’acqua anche nei più sperduti villaggi, molte organizzazioni propongono di scavare piccoli pozzi per attingere acqua dal sottosuolo. I traguardi dell’Obiettivo 6 • Garantire a tutti acqua potabile, sicura ed economica. • Fare in modo che tutti possano avere a disposizione servizi sanitari e igienici. • Evitare l’inquinamento dell’acqua, eliminando i depositi di rifiuti vicino alle fonti idriche e controllando gli scarichi industriali e degli allevamenti. • Proteggere gli ecosistemi legati all’acqua, come fiumi, laghi e foreste. • Far gestire a ogni comunità locale la propria acqua, evitando gli sprechi.
ACQUA E SERVIZI IGIENICOSANITARI NEL MONDO
Indice di qualità dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari (dove 100 è il punteggio massimo)
Obiettivo 7: garantire a tutti energia pulita
L’ L’energia è un elemento fondamentale per ogni attività umana e per il futuro del pianeta. L’accesso alle fonti energetiche è essenziale per la crescita economica, ma è necessario che diventi più sostenibile.
ENERGIA PER TUTTI Nel mondo, una persona su cinque non è collegata a una moderna rete elettrica. Questo costituisce un ostacolo per lo sviluppo: per il funzionamento di macchinari, per l’uso di computer e il collegamento alla rete Internet, per la comunicazione e la diffusione di informazioI traguardi dell’Obiettivo 7 • Garantireinognipartedelpianetalapossibilitàdiottenereenergiain modo comodo, sicuro e conveniente. • Aumentare la quota di energie rinnovabili sul consumo totale di energia. • Aumentare gli investimenti della ricerca per un’energia sostenibile. • Far accedere i Paesi meno avanzati alle nuove tecnologie in campo energetico.
48
ni, oltre che per tutti gli utilizzi dell’elettricità nella vita quotidiana delle famiglie e degli insediamenti.
PULITA E RINNOVABILE Deve essere però sempre più intenso l’utilizzo delle fonti energetiche ‘pulite’, cioè che non producono inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo. Deve aumentare l’energia ricavata dalle fonti rinnovabili (sole, acqua, vento, biomasse), sviluppando le nuove tecnologie e riqualificando le infrastrutture: solo così l’energia sostenibile potrà avere costi di produzione sempre più ridotti. Inoltre, l’industria deve produrre oggetti che utilizzano sempre meno energia: elettrodomestici, automobili e mezzi agricoli più efficienti, impianti di riscaldamento intelligenti, lampadine a led per l’illuminazione ecc. COMPLETA LO STUDIO
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Lezione
9 LO SVILUPPO SOSTENIBILE Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo economico e sociale compatibile con la salvaguardia dell’ambiente: uno sviluppo che cancella le disuguaglianze e
Obiettivo 12: diffondere consumi sostenibili
tutela i diritti delle future generazioni ad avere una buona qualità della vita.
Per estendere lo stile di vita dei Paesi ricchi a tutta l’umanità sarebbero necessari tre pianeti delle dimensioni della Terra. In realtà, il problema non è la mancanza di risorse, ma il loro spreco.
RISORSE E CONSUMI Ogni risorse della Terra non sono infinite. Alcune sono disponibili solo in determinate quantità; altre hanno bisogno di tempi lunghissimi per ricrearsi; altre ancora, come certi suoli e acque, sono state irrimediabilmente inquinate. Anche consumare in modo irresponsabile non è sostenibile: quando gettiamo cibo, vestiti o altri oggetti nella spazzatura, non è solo un problema per lo smaltimento dei rifiuti, ma abbiamo anche sprecato le risorse che sono servite per produrli.. ECONOMIA CIRCOLARE Grazie alla moderna tecnologia si può arrivare a riciclare oltre l’80% dei materiali di scarto. Dalla materia prima così ottenuta, l’industria produce nuovi oggetti, annullando gli sprechi. Il cibo ancora edibile può essere utilizzato per offrire pasti gratuiti, mentre quello scaduto viene compostato per diventare concime naturale per l’agricoltura. Oltre a riciclare è importante anche ridurre i consumi, acquistando solo ciò di cui si ha veramente bisogno. A volte può essere utile la condivisione (come nel car o bike sharing). Inoltre, possiamo allungare la vita di un oggetto riparandolo quando è rotto invece di eliminarlo.
Che cos’è lo sviluppo sostenibile
I traguardi dell’Obiettivo 12
Lo sviluppo cui dobbiamo puntare è detto “sostenibile” perché la
crescita economica si naturali deve “autosostenere” • Utilizzare le risorse del pianeta nel tempo. Non deve cioè portare a una crisiefutura, privando chi è giovane oggi di una in modo sostenibile responsabile. buona qualità della vita in futuro.
• Dimezzare lo spreco alimentare nella produzione, Si tratta innanzitutto di proteggere l’ambiente: la Terra è la nella e nel nostradistribuzione casa e rispettarla è consumo. rispettare noi stessi e il nostro futuro. Occuparsi problemi però significa anche • Ridurre la dei quantità di ambientali rifiuti attraverso il riciclo e il occuparsi riutilizzo. di tutto quello che riguarda l’economia, cioè che cosa e come
• Informare completo i consumatori. produrre, ein la modo società, cioè le persone. È indispensabile che lo sviluppo economico non si basi più sul • Diffondere la tecnologia per rendere più sostenibili consumo indiscriminato produzione e consumo.delle risorse della Terra e che tutti i citta-
dini del mondo possano godere dei diritti fondamentali per una vita dignitosa.
ECONOMIA
EQUITÀ
AMBIENTE SVILUPPO TRADIZIONALE
SVILUPPO SOSTENIBILE
Nel raggiungimento degli Obiettivi dello sviluppo sostenibile indicati dall’ONU nell’Agenda 2030 tutti hanno una responsabilità: i governi, chi ha più potere in economia, i singoli cittadini con i loro comportamenti. Anche comperare una maglietta o un paio di jeans che sono stati I traguardi dell’Obiettivo 13 fabbricati rispettando la natura e i lavoratori può contribuire allo sviluppo sostenibile.
Obiettivo 13: combattere il riscaldamento climatico La salvaguardia dell’ambiente passa soprattutto attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili.
La più urgente crisi ambientale è legata all’aumento delle temperature dell’atmosfera, cioè al fenomeno conosciuto come riscaldamento globale.
34 34 TUTTO IL PIANETA I mutamenti del clima sono macroscopici dove sono presenti ambienti ‘estremi’. In molte aree tropicali assistiamo a periodi di siccità e alla desertificazione; in altre ci sono piogge violentissime: il riscaldamento può avere infatti effetti meteorologici diversi, a volte addirittura opposti. L’effetto più visibile si verifica nelle zone polari, dove le calotte glaciali stanno lentamente sciogliendosi. Anche le aree a clima temperato, però, sono sempre più spesso soggette a fenomeni distruttivi, come alluvioni e uragani. PR_Atlantis_V3_U1_012_045_EXE.indd 34
BUONE PRATICHE Per fermare l’aumento della temperatura bisogna che i governi agiscano presto, utilizzando fonti di energia che non producano gas serra, piantando nuovi alberi, differenziando e riciclando i rifiuti. È però importante modificare anche i nostri comportamenti, per esempio le nostre abitudini alimentari: gli allevamenti richiedono estese coltivazioni di foraggio (ottenute diboscando foreste) e producono grandi quantità di gas serra. Quindi, anche mangiare meno carne può essere un valido aiuto per il pianeta.
• Fermare l’aumento delle temperature utilizzando tutti gli strumenti e le strategie in agricoltura, nei trasporti, nel consumo di energia, nella protezione delle foreste.
• Aumentare la ricerca sul cambiamento climatico, in modo da migliorare le conoscenze e le capacità di azione.
20/01/20 09:37
• Aiutare le popolazioni, soprattutto quelle dei Paesi più poveri, ad affrontare le conseguenze del riscaldamento globale e dei disastri naturali. • Fare in modo che tutti i governi inseriscano nei loro piani la lotta alcambiamentoclimatico.
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
Obiettivo 14: proteggere mari e oceani
Le acque di oceani e mari coprono la maggior parte della superficie terrestre e creano il più vasto ecosistema del pianeta. Producono oltre metà dell’ossigeno che respiriamo, riciclano i rifiuti e assorbono l’anidride carbonica.
EFFETTI DEL RISCALDAMENTO Il riscaldamento globale ha fatto aumentare la temperatura degli oceani con gravi conseguenze per la fauna marina costretta a spostarsi per trovare il proprio habitat ideale. Anche gli uragani acquistano più forza dalle acque oceaniche più calde. Lo scioglimento dei ghiacciai polari provoca poi un aumento del livello delle acque marine, creando problemi sulle coste soprattutto delle piccole isole. PESCA E PLASTICA Da un po’ di anni è sempre più grave il pericolo della pesca eccessiva (overfishing). La richiesta di pesce è in aumento in tutto il mondo: questo ha portato a pescare anche i pesci piccoli, non lasciando il tempo necessario per una loro riproduzione. La maggior parte della plastica finisce in mare e si accumula in immense isole di spazzatura: la più estesa si trova nell’Oceano Pacifico e ha una su-
I traguardi dell’Obiettivo 14 • Ridurre l’inquinamento marino, anche proveniente dalla terraferma. • Regolare la pesca, in modo da ricostituire le riserve di pesce. • Aiutare i piccoli pescatori locali. • Aumentare gli aiuti alla ricerca scientifica che si occupa del mare. • Creare aree marine protette su almeno il 10% delle zone costiere del pianeta.
perficie grande come l’intera Francia. Molto pericolose sono infine le microplastiche che vengono ingoiate da pesci e altri animali marini, arrivando fino a noi nelle catene alimentari.
Obiettivo 15: proteggere gli ecosistemi terrestri
Sul nostro pianeta moltissime specie animali e vegetali sono a rischio di estinzione. Questo rappresenta una minaccia alla biodiversità, che invece dobbiamo proteggere per la vita futura della Terra e dei suoi abitanti.
LISTA ROSSA L’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha compilato un elenco, la Lista rossa delle specie minacciate, che comprende circa 106.000 specie ed è in costante aumento: i più fragili sono gli anfibi, seguiti dalle conifere; ma il rischio esiste anche per molti altri animali e piante. MINACCE ALLA BIODIVERSITÀ Circa 120 000 kmq di territorio sono diboscati ogni anno. Gli alberi vengono tagliati SPECIE IN PERICOLO
I traguardi dell’Obiettivo 15
Le percentuali di specie in pericolo secondo la Lista rossa IUCN: in pericolo di estinzione in pericolo vulnerabile. Mammiferi Uccelli Rettili Anfibi Pesci Insetti Molluschi Piante
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per far posto a insediamenti, terreni coltivabili (per cibo o biocarburanti) e pascoli, per creare vie di comunicazione in zone ricche di minerali, per ricavare legname. Ma la biodiversità è messa in pericolo anche dall’eccessiva selezione delle specie coltivate: le piante che ci possono fornire cibo sono diverse migliaia, ma di esse solo 9 rappresentano i due terzi del totale dei raccolti mondiali. La Convenzione internazionale sulla diversità biologica obbliga tutti Paesi a monitorare le proprie specie a rischio e a sviluppare dei programmi nazionali per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità.
• Fermare la deforestazione e piantare nuovi alberi. • Arrestareladiminuzionedibiodiversitàeproteggerelespecieanimali e vegetali a rischio di estinzione. • Inserire nei programmi di tutti i governi la protezione della biodiversità. • Porre fine al bracconaggio, cioè alla caccia illegale, e al commercio incontrollato di legname. • Prevenire l’introduzione nei vari ambienti (acquatici e terrestri) di specie diverse che potrebbero sostituirsi a quelle locali.
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1. Scegli la risposta corretta. 1. Qual è la lingua più parlata al mondo? a. • il mandarino b. • il cantonese
c. • l’inglese
2. Qual è la famiglia linguistica più vasta? a. • l’indoeuropea b. • la sino-tibetana
c. • l’afroasiatica
3. Qual è la religione più diffusa al mondo? a. • Islam b. • Induismo
c. • Cristianesimo
4. Quale religione è la più antica? a. • Confucianesimo b. • Induismo
c. • Cristianesimo
2. Indica quali frasi sono vere V o false F . 1. Nel mondo gli stati multietnici sono una minoranza. 2. L’etnia più numerosa è quella Han. 3. I popoli tribali vivono solo in Africa e in Sudamerica. 4. Nel mondo si parlano circa 1000 lingue diverse. 5. La famiglia delle lingue indoeuropee ha origine in Asia. 6. Il gruppo delle lingue semitiche comprende l’arabo e l’ebraico. 7. Il Taoismo si basa sul libro sacro del Talmud. 8. Il protestantesimo è nato nel XVI secolo.
1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI
Verifica le conoscenze
V V V V V V V V
F F F F F F F F
3. Individua il completamento corretto. 1. Un sistema urbano è policentrico: a. • quando molte città si raggruppano intorno a un centro più grande. b. • quando è costituito da città che hanno più o meno la stessa grandezza.
3. Nelle città del Sud del mondo: a. • il centro storico è spesso un quartiere moderno con alti grattacieli. b. • il centro storico è occupato dalle baraccopoli.
2. Oggi le città del Nord del mondo: a. • sono soprattutto città industriali. b. • sono soprattutto città terziarie.
4. La città sostenibile: a. • è una città che si allarga nelle campagne circostanti. b. • è una città con un buon equilibrio tra esigenze urbane e impatto ambientale.
4. Collega le seguenti organizzazioni al rispettivo campo d’azione.
1.
UNICEF
2.
UNESCO
3.
WHO 4. NATO
5.
UA
6.
WTO
7.
OPEC
a. b. c. d. e. f. g. h.
8.
FMI
eroga fondi a Paesi in difficoltà persegue obiettivi economici e politici nel continente africano si occupa di bambini in condizioni disagiate si occupa di scuola e di ricerca scientifica riunisce i Paesi produttori di petrolio regola i rapporti commerciali riunisce Stati Uniti e Paesi occidentali con scopi di difesa si occupa di salute e progetti sanitari
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1. LA 2. LACITTADINANZA TERRA SUL E I SUOI PIANETA SISTEMI
Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 5. Scegli 6 obiettivi e spiegane l’argomento. 1.
2.
3.
4.
5.
6.
6. Rispondi alle domande. a. Perché l’Agenda 2030 ha questo nome?
b. Perché gli Obiettivi sono definiti globali? c. Che cosa significa “Sviluppo sostenibile” d. Che cosa significa “Nessuno escluso”?
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2. LA CITTADINANZA SUL PIANETA
Geo DEBATE
L’ONU PUÒ SVOLGERE ANCORA UNA FUNZIONE IMPORTANTE A LIVELLO INTERNAZIONALE?
TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito
L’Onu è stata fondata dopo la Seconda guerra mondiale per prevenire nuovi conflitti e favorire la pace e l’uguaglianza nel mondo. Questa organizzazione ha svolto una funzione importante per decenni, ma negli ultimi anni, secondo molti osservatori, ha perso importanza e capacità di agire nei teatri di crisi. 1. Osserva le due foto e scegli quale fra le due ti sembra meglio rappresentare l’Onu oggi. A
TAPPA 2 Partecipare al dibattito
1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri in contrasto tra loro: 1 Di fronte alle tragedie che sconvolgono il mondo e all’inca-
pacità delle superpotenze di prevenire i conflitti armati, l’ONU dovrebbe rappresentare una piattaforma fondamentale per dirimere le controversie. Ma, alla luce dei fatti, si può tranquillamente ammettere che l’Organizzazione delle Nazioni Unite, proprio di fronte a queste immani tragedie, consegna al mondo che dovrebbe garantire l’immagine di un organismo totalmente inutile. Il sangue che bagna i teatri di guerra della Siria e dell’Iraq, dello Yemen e della Libia, la devastazione delle guerre in Africa, le crisi internazionali e il terrorismo mostrano a tutto il mondo l’assoluta inutilità di un organismo che sembra doversi relegare all’interno delle pagine dei libri di storia. Oggi l’ONU è assente, e i suoi organi sono più che altro complessi palcoscenici in cui si confermano le stesse tendenze della politica internazionale. In assenza di un potere coercitivo, ma soprattutto legato dalle stesse regole che hanno imposto le nazioni nel momento della creazione di questa organizzazione, l’ONU è entrato in una crisi profondissima e comincia a non avere più alcun valore politico reale. (Lorenzo Vita in https://it.insideover.com/guerra/lonu-non-serve-niente-siria-libia-yemen-lo-dimostrano.html#google_vignette)
B
2 Le agenzie dell’Onu hanno lavorato con migliaia di fun-
zionari, molti dei quali hanno perso la vita durante il servizio. Se non ci fossero le Nazioni Unite, per esempio, 80 milioni di persone non verrebbero sfamate ogni anno a livello planetario; due miliardi e mezzo di persone non avrebbero accesso all’acqua; 400 milioni di bambini non sarebbero stati vaccinati; 150 milioni di persone non si sarebbero salvate da epidemie. E poi ci sono i profughi. L’Onu si occupa di dare aiuto a 12 milioni di rifugiati nel mondo. (Michele Zurleni in https://www.panorama.it/news/nazioni-unite-i-motivi-per-cui-sono-ancora-indispensabili-2644799841?rebelltitem=1#rebelltitem1)
2. Scegli ora dalla lista sotto le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista sull’Organizzazione della Nazioni Unite: antiquata - democratica - sovranazionale indipendente - debole - portatrice di pace - costosa
2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.
TAPPA 3 Trarre le conclusioni
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni. @ Casa Editrice G. Principato
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1. IL 2. LARAPPORTO TERRA UOMO-AMBIENTE E I SUOI SISTEMI
Unità di Apprendimento TITOLO ▶
Lotta per la parità
EDUCAZIONE CIVICA
DI CHE COSA ▶ TRATTA?
Questa Unità di apprendimento prende spunto da uno degli Obiettivi dell’Agenda 2030, l’Obiettivo 5: Raggiungere la parità di genere. Moltissimi sono le difficoltà che bambine, ragazze e donne incontrano nel corso della loro vita, soprattutto in alcune parti del mondo. I problemi di disuguaglianza di genere sono ingigantiti dalla povertà, dalla mancanza di lavoro, da rigide regole sociali e religiose, da situazioni di guerra e di crisi ambientale.
QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?
Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, informatica, inglese, diritto, religione.
QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?
Etnie – Popolazione italiana - Agenda 2030: Obiettivo 5 (raggiungere la parità di genere) e altri Obiettivi – Europa – America – Africa – Asia - Oceania
QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?
Comprensione di una comunicazione video – Comprensione del testo – Utilizzo della rete Internet – Visualizzazione di concetti e dati in uno schema – Elaborazione di un testo – Organizzazione e assemblaggio di materiale da fonti diverse
QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?
Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – Video – Libro di testo – Laboratorio di informatica per ricerca in Internet – Lettura di articoli online – Costruzione di schemi e mappe concettuali - Creazione di un testo stampato e online
COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?
Visione di un video e lettura di un pdf in modalità Flipped classroom – Discussione di gruppo – Attività parallele nelle varie discipline – Costruzione di uno schema – Ricerca in Internet – Elaborazione di testi per comporre un Atlante sui problemi di genere
CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?
L’ONG Save the Children ha realizzato l’Atlante dell’infanzia a rischio – Con gli occhi delle bambine, un libro, disponibile anche online, che affronta tutte le tematiche delle differenze di genere, con tutte le difficoltà che incontrano nella loro vita le donne, e in particolare le bambine. A casa guarda il breve video di presentazione. Poi scarica il pdf dell’intero Atlante. Leggi la prefazione. Scorri l’indice: individua e leggi l’argomento (o gli argomenti) che più ti interessa.
COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?
Confronta le tue letture con i tuoi compagni e l’insegnante. Notate quali altri Obiettivi dell’Agenda 2030 (oltre all’Obiettivo 5) sono stati toccati. Sulla lavagna o la LIM elencate le principali problematiche che sono state sollevate. In base a queste costruite uno schema: con il contributo delle altre discipline, per ogni problematica evidenziate quali sono le conseguenze, quali comportamenti bisogna mettere in atto per contrastarle, eventualmente, quali nuove leggi bisognerebbe istituire. Con una ricerca in Internet trovate per ognuna un esempio, in positivo o in negativo, relativo a un Paese del pianeta.
COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?
Costruite quindi il vostro Atlante, scegliendo lo strumento di comunicazione che preferite, in stampa o informatico. Dopo aver evidenziato i Paesi in un planisfero preparate per ciascuno di essi una scheda, con la problematica da cui siete partiti e la storia che volete raccontare.
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@ Casa Editrice G. Principato
3 TEMA
L’economia I rapporti economici sono il motore dello sviluppo. I prodotti del suolo e del sottosuolo, le attività di trasformazione, il settore dei servizi rappresentano gli ambiti di un mercato che non ha più confini, ma si irradia su tutte le terre emerse, avvolgendo il pianeta in una rete globale. La grande sfida che ci aspetta in futuro riguarda il superamento delle disuguaglianze nella disponibilità di beni e nella distribuzione della ricchezza prodotta. Lezione 10. Lo spazio globalizzato Lezione 11. Il settore primario Lezione 12. Le risorse energetiche Lezione 13. Il settore secondario Lezione 14. Il settore terziario Lezione 15. I trasporti
Operazione di carico e scarico container. @ Casa Editrice G. Principato
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3. L’economia
Il Tema in breve LA GLOBALIZZAZIONE riguarda principalmente l’economia
▶ IL SETTORE PRIMARIO comprende
▶
Commercio, comunicazioni, finanza, ricerca scientifica
ma anche il mondo della cultura e della salute
▶
▶
AGRICOLTURA
▶ ALLEVAMENTO, PESCA
Di sussistenza e di piantagione nel Sud del mondo; intensiva e estensiva nei Paesi sviluppati
e ACQUACOLTURA
Lo sviluppo economico necessita di RISORSE ENERGETICHE
▶
▶
FONTI NON RINNOVABILI
▶
Impiegano molto tempo a rigenerarsi
FONTI RINNOVABILI
▶
Si rigenerano in tempi abbastanza rapidi
L’ECONOMIA Settori tradizionali
Il SETTORE SECONDARIO comprende attività industriali e artigianali
IL SETTORE TERZIARIO fornisce servizi necessari per la vita e le attività dei cittadini
TRASPORTI
▶
Le reti sono piu fitte nelle zone più popolose e ricche 56
▶
TECNOLOGIA AVANZATA
▶
INDUSTRIA 4.0
▶
▶
TRADIZIONALE
▶ alberghieri, ristoranti
▶
AVANZATO O QUATERNARIO
pubblica, ▶ Amministrazione assicurazioni, finanza,
▶
▶ ▶
Automazione, digitalizzazione, green economy Commercio, servizi
ricerca e servizi alla persona e all’impresa
AEREI VIE NAVIGABILI
SMART MOBILITY
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▶
Improntata alla sostenibilità
10 Lo spazio globalizzato LEZIONE
La forza trainante della globalizzazione è l’economia, determinata dagli scambi commerciali e dalle attività finanziarie; l’aggettivo globale tuttavia fa riferimento all’estensione di questo fenomeno non solo all’economia ma a ogni aspetto della società e della cultura.
1. I settori globalizzati
Il porto di Singapore, all’estremo dello Stretto di Malacca, tra Oceano Indiano e Mar della Cina: vi transita quasi il 40% del traffico planetario. Rappresenta un cardine della globalizzazione di stampo asiatico: la Global-is-Asian.
Il commercio, la finanza e le innovazioni scientifico-tecnologiche sono i settori in cui è maggiormente evidente il fenomeno della globalizzazione.
aree a lungo trascurate. La circolazione del denaro, inviato per lo più attraverso le reti telematiche, è così aumentata vertiginosamente.
COMMERCIO I Paesi del mondo hanno sempre scambiato materie prime e prodotti, creando flussi commerciali anche tra popoli molto distanti. Nel tempo i commerci sono aumentati e alla fine del secolo scorso si è verificata la tendenza a costruire un unico spazio economico non più limitato ai confini nazionali o continentali. Fino a qualche decennio fa gli scambi avvenivano principalmente tra Europa, America del Nord e Giappone, ma più recentemente altre zone del mondo si sono inserite come protagoniste: innanzitutto la Cina, seguita da Corea del Sud e India.
RICERCA SCIENTIFICA Da molto tempo i Paesi sviluppati basano la propria economia sulla ricerca in campo scientifico e tecnologico, ma oggi anche i Paesi emergenti investono in questo settore e nella formazione di personale competente. Risultati e nuove conoscenze, inoltre, vengono divulgati a livello internazionale più velocemente. Restano comunque ai margini, in genere, le aree meno ricche del pianeta.
COMUNICAZIONI La globalizzazione economica è stata favorita dallo sviluppo dei trasporti (più velocità, meno costi, riduzione dei dazi doganali) e dall’ eccezionale progresso dei sistemi di telecomunicazione; soprattutto dalla nascita e dalla diffusione planetaria delle reti digitali come Internet. FINANZA Spostare capitali da una parte all’altra del pianeta in tempi molto rapidi e senza dover superare grossi ostacoli burocratici ha spinto molte società a cercare nuovi profitti in
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Cerca in rete degli esempi di aziende che operano in ciascun settore globalizzato. Commercio: Trasporti: Reti digitali Finanza: Ricerca scientifica:
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3. L’ECONOMIA
2. I protagonisti economici MULTINAZIONALI Le grandi imprese che hanno filiali sparse in varie parti del mondo, sono le principali protagoniste della globalizzazione economica. Controllano i due terzi del commercio mondiale e spesso hanno un potere economico-politico così forte da piegare ai propri interessi molti governi. Sono europee, statunitensi, giapponesi, cinesi e sudcoreane. I guadagni ottenuti in giro per il mondo vengono però quasi interamente trasferiti nel Paese di origine e pochi sono i vantaggi per i Paesi che le ospitano. ORGANISMI INTERNAZIONALI In genere i governi nazionali esercitano scarso potere nei confronti delle multiLenazionali; principali multinazionali statunitensi, cinesi europee, nell’imporresono lorooggi delle regole sono piùedefficaci glicon filiali presenti in tutto il mondo. Nell’industria operano soprattutto in campo organismi economici internazionali. Il WTO (acronimo petrolifero, energetico, elettronico, automobilistico, chimico-farmaceutico; Worldterziario Trade Organization) accordi perdella ridurre neldisettore predominano neipromuove campi del commercio, finanza le barriere doganali e favorire il commercio internazionale; (banche e assicurazioni), dei social media. I gruppi finanziari sono gli altri grandi protagonisti mondiail Fondo Monetario Internazionale (FMI),dell’economia concede prestiti le:agli sonoStati, potentimentre società che “muovono” capitali, finanzia cioè denaro, nelle Borse e la Banca Mondiale soprattutto in programmi altre sedi. I flussi sono aumentati oltre cinquandi finanziari sviluppointernazionali nei Paesi meno avanzati, di indirizzanta volte rispetto a mezzo secolo fa. I capitali si muovono in tempo reale da done anche la politica economica. un capo all’altro del Pianeta a fini d’investimento, spesso seguendo solo la logica della speculazione, cioè del massimo guadagno. I fattori umani e sociali, come la perdita di posti di lavoro, la crisi di intere zone urbane o il fallimento di uno Stato, contano ben poco.
LE 10 PRINCIPALI MULTINAZIONALI PER FATTURATO Multinazionale
Stato
Settore
Walmart
Stati Uniti
Commercio/Grande distribuzione
State Grid
Cina
Energia
Sinopec Group
Cina
Petrolio
China National Petroleum Cina
Petrolio
Royal Dutch Shell
Paesi Bassi
Petrolio
Toyota Motor
Giappone
Auto
Volkswagen
Germania
Auto
BP (British Petroleum)
Regno Unito
Petrolio
Apple
Stati Uniti
Elettronico
Amazon
Stati Uniti
Commercio elettronico
130.000.000 Settore Fatturato (miliardi dididollari) 132.000 (miliardi dollari) 1 Walmart Stores (USA) Commercio 485 651 Contributo al PIL mondiale 30% 2 Sinopec Group (Cina) Energia7.200 (miliardi 446di811 Profitti complessivi netti dollari) 3 Royal Dutch Shell (Paesi Bassi ) Petrolio 431 344 Quota di partecipazione al commercio mondiale 80% 4 PetroChina (Cina) Petrolio 428 620 multinazionali in cifre 5Le Exxon Mobil (USA) Petrolio 382 597
(Paese-casa madre) complessivo 2015 Fatturato
Tutto chiaro? 1 2 3 4 5
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3
GEO EO D+ G La delocalizzazione Uno degli aspetti fondamentali dell’economia è la delocalizzazione produttiva, cioè il trasferimento di aziende da Paesi industrializzati (Europa, Nord America, Giappone) a Paesi fino a pochi anni fa esclusi dall’industrializzazione. In questi ultimi Paesi si trovano migliori condizioni per il produttore: stipendi molto più bassi, tassazione minima, scarsi vincoli ambientali. Delocalizzando, le grandi aziende abbassano quindi i costi di produzione, aumentano i profitti e conquistano nuovi mercati, come per esempio quello cinese, formato da alcune centinaia di milioni di persone. Non sfuggono a questa pratica molte produzioni del Made in Italy: nel nostro Paese restano le funzioni creative, l’organizzazione della produzione e il marketing, mentre la produzione vera e propria viene spesso delocalizzata dove la manodopera costa meno, dalla Romania al Brasile, dalla Tunisia al Vietnam.
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1.116.000
Dipendenti complessivi Impresa
2021
Unità
(dati del 2018)
Le 10 principali multinazionali per fatturato Totale filiali nel mondo
L’ECONOMIA MONDIALE
Walmart Stores (USA) Commercio 1 Scegli (cancella Sinopec Group (Cina ) l’errore). Energia tre settori. StateL’economia Grid (Cina) si divide in due/ Energia 2 Completa. China National Petroleum (Cina) Petrolio I grandi le Amazon (USA)gruppi finanziari eCommercio multinazionali hanno molto potere nell’economia mondiale.
1. Completa tu le definizioni. a. Le multinazionali sono
b. L’obiettivo del WTO è di
. .
2. Le tabelle a fianco mostrano l’elenco delle più grandi multinazionali nel 2015 Una 2021. fabbrica tessile in Vietnam. e nel Leggile attentamente e rispondi alle domande. a. Confrontando le due tabelle che cosa noti? Quali sono i Paesi più presenti?
523,96 3 Definisci (metti una2021 crocetta). 407,00 b. Nel i settori maggiormente redditizi Il settore primario comprende: 383,90 sono rimasti uguali o sono variati? 379,80 ✗ l'agricoltura. l'industria. i servizi. c. Scegli uno di questi marchi e fai una ricerca 4 Scegli (cancella l’errore). 280,52 sulla presenza filiali nel mondo. La delocalizzazione è il trasferimentodi di soldi/attività produttive da un Paese/settore all'altro.
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3. Non solo economia
CULTURA Il fenomeno della globalizzazione ha coinvolto anche gli aspetti culturali della società. Attraverso i mezzi di comunicazione – dalla stampa alla televisione, dai vari portali di musica e video agli interventi degli influencer sui social - le idee e i comportamenti viaggiano velocissimi, vengono scambiati, mescolati e assunti come modelli di valore universale. In ogni città del mondo la musica, il cinema, la moda, le abitudini alimentari sono diventati stili e tendenze globali. NUOVE TECNOLOGIE Ha contribuito a tutto ciò la rapida evoluzione delle telecomunicazioni su scala planetaria. In particolare, hanno avuto un grande sviluppo le reti di distribuzione via Internet (come Netflix o Prime) e le piattaforme televisive satellitari (come Sky) che sono diventate anche tra le principali case di produzione di film, serie tv e altri programmi di intrattenimento. Queste società stanno prendendo sempre più il posto delle televisioni nazionali, contribuendo così a trasmettere messaggi e contenuti multimediali planetari. SALUTE Anche gli aspetti legati al benessere e alla salute sono globalizzati. Diete, pratiche salutistiche, informazioni sanitarie, consigli di cura viaggiano incessantemente attraverso il pianeta, avvantaggiati dalla diffusione dei social e dalla sempre più ampia conoscenza della lingua inglese. La recente pandemia ha inoltre mostrato come anche i virus patogeni viaggino per il mondo senza confini, così come si estendono a tutti i continenti le conseguenze che determinano sulla società e sull’economia.
PRIMA E DOPO LA GLOBALIZZAZIONE Quante persone vivono in povertà rispetto al passato?
Soglia di povertà (1,25$ al giorno)
Popolazione (a un’area più ampia corrisponde un maggior numero di persone)
1988
Nel 1988 centinaia di milioni di persone, in Asia, si trovavano sotto la soglia di povertà
100
200
500
1.000
2.000
2011
5.000
10.000
40.000
Nel 2011 si è ormai sviluppata una classe media globale, che però è ancora relativamente povera almeno per gli standard occidentali
Cina India Resto dell’Asia America Latina Africa sub-sahariana Nazioni Sviluppate
100
200
500
1.000
2.000
5.000
10.000
40.000
Reddito annuale per persona (dollari del 2005 a parità di potere d’acquisto)
COMPLETA LO STUDIO
Scrivi un breve testo per descrivere esempi che conosci relativi alla globalizzazione di aspetti culturali e sociali. La globalizzazione ha generato, nelle economie avanzate, un processo di delocalizzazione produttiva senza precedenti, ma la progressiva digitalizzazione e robotizzazione di produzioni è destinata a rendere via via meno importante la disponibilità di manodopera a basso costo.
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3. L’ECONOMIA
4. Pro e contro la globalizzazione
PAESI EMERGENTI La delocalizzazione ha favorito la crescita di nuove potenze industriali, prime fra tutte Cina e India: in questi e altri Paesi emergenti, che insieme rappresentano oltre metà della popolazione mondiale, sono così migliorate le condizioni di vita di una grossa parte della popolazione e si sono creati grandi mercati interni, che hanno messo in moto un’economia non più indirizzata solo all’esportazione. Inoltre, sono state avvantaggiate dalla rivoluzione tecnologica in cui hanno intensamente investito.
nel 1999 a Seattle, negli USA) si sono sempre dichiarati contrari perché ritengono che l’omologazione degli stili di vita distrugga le culture nazionali e locali, privi le persone della propria identità e le renda schiave delle mode.
LIBERTÀ Al contrario, i sostenitori della globalizzazione sottolineano come la diffusione di modelli culturali, soprattutto occidentali, sia tutto sommato positiva perché nei Paesi sviluppati esiste un patrimonio comune di garanzie DISUGUAGLIANZE Diversi studi economici sostengono a favore di tutti i cittadini: vengono generalmente tutelate però che in complesso la globalizzazione non ha avuto le libertà di opinione e di religione, così come l’uguagliangrande influenza nella riduzione della povertà e che le di- za di genere e le scelte personali e familiari. suguaglianze hanno continuato ad aumentare. A fronte GLOCAL In generale, in ogni caso, molti ritengono che una di una crescita del reddito negli Stati emergenti si è fatta intendenza alla globalizzazione sia un processo ormai inarfatti più drammatica la situazione dei Paesi privi di risorse, restabile. È stato perciò coniato un neologismo, glocal, che colpiti anche da cambiamenti climatici e guerre civili. Ma indica come per raggiungere un corretto stile di vita sia imanche nei Paesi in crescita, comunque, la concentrazione portante valorizzare le economie e le culture locali, senza della ricchezza è nelle mani di una classe abbiente poco nuignorare i vantaggi di una diffusione planetaria delle idee merosa, a fronte di una immensa massa di diseredati. e della conoscenza. DIGITAL DIVIDE È la definizione in uso per indicare il divario tra Paesi, aree o gruppi sociali che hanno accesso alle DA GLOBALE A LOCALE moderne tecnologie di informazione, telecomunicazione e altri che ne sono esclusi. Per misurare il divario digitale si considera spesso la percentuale di persone che hanno acCOMPLETA LO STUDIO cesso a Internet nelle varie parti del mondo: l’Africa risulta Partendo da quanto scritto nel paragrafo, decisamente il continente più svantaggiato. approfondisci il tema sui pro e contro della NO GLOBAL Anche sotto il profilo culturale il dibattito sulle caratteristiche positive o negative della globalizzazione è intenso. Gli aderenti al movimento no global (nato
globalizzazione, portando anche nuovi esempi. Costruisci quindi una tabella per organizzare il materiale che hai raccolto.
LA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE PER PAESE CHE POSSIEDE UNA CONNESSIONE ALLA RETE
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11 Il settore primario LEZIONE
Il settore primario comprende le attività dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca, assicurando il cibo necessario alla vita umana. La coltivazione dei campi è perciò un’attività fondamentale e caratterizza aree estese del pianeta, anche se con diversi livelli di fertilità dipendenti da disponibilità d’acqua e composizione dei suoli.
1. Diversi tipi di agricoltura
AGRICOLTURA E POPOLAZIONE: FUTURO Agricoltura e popolazione:PASSATO passato eEfuturo
Per molti secoli la coltivazione della terra ha rappresentato la più importante attività economica. Oggi nei Paesi sviluppati meno del 5% della popolazione attiva è occupato nel settore agricolo, mentre nei Paesi più poveri i lavoratori dell’agricoltura sono ancora più del 60% degli occupati. Nel mondo si praticano diverse forme di agricoltura che si possono ricondurre a due tipi principali: l’agricoltura tradizionale e quella commerciale. AGRICOLTURA TRADIZIONALE È un’agricoltura che utilizza principalmente animali e strumenti manuali; occupa un gran numero di persone e produce quasi esclusivamente per il consumo delle famiglie contadine o per i piccoli mercati locali. AGRICOLTURA COMMERCIALE Viene anche definita agricoltura di mercato, perché la produzione non va a soddisfare il fabbisogno locale, ma è indirizzata alla vendita sui mercati nazionali o internazionali. Le coltivazioni utilizzano in genere macchinari avanzati, antiparassitari e concimi chimici, impiegando invece una scarsa manodopera.
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Osserva il grafico e completa il testo con le parole mancanti elencate sotto. policolture • fertilità • irrigazione • intensificazione • arabili L’importazione e la produzione di prodotti agricoli sono destinati ad aumentare nei Paesi in via di sviluppo. Secondo il rapporto FAO del 2018, la produzione agricola nel 2030 dovrà essere superiore del 70% rispetto a quella attuale. I 4/5 di questa crescita saranno dovuti all’ della produzione grazie a un aumento delle rese, alle (vale a dire coltivazioni diverse nella stessa area geografica o nella stessa azienda) o a periodi più brevi di maggese (periodi in cui il terreno non viene coltivato per restituirgli ). Inoltre ci sarà una crescita delle terre : nell’America del Sud e nell’Africa Subsahariana grazie al miglioramento delle tecniche di .
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3. L’ECONOMIA
2. Agricoltura dei Paesi del Sud del mondo
AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA L’ agricoltura tipica dei Paesi del Sud del mondo è l’agricoltura di sussistenza. È praticata in campi di piccole dimensioni, lavorati con pochi attrezzi antiquati; il lavoro di semina, concimazione e raccolta è svolto prevalentemente dalle donne. Nelle regioni aride dell’Africa e dell’Asia si coltivano cereali poveri come il miglio e il sorgo, la manioca (un tubero molto diffuso) e le patate dolci, mentre nelle zone calde e umide dell’Asia la coltivazione più diffusa è il riso. AGRICOLTURA DI PIANTAGIONE In Asia, Africa, America centro-meridionale l’agricoltura di piantagione convive accanto all’agricoltura di sussistenza. È praticata nelle aziende di grandi proprietari terrieri o di imprese straniere, le multinazionali. In queste aziende vengono coltivate estensioni molto vaste, si utilizzano moderne tecniche di coltivazione e concimazione, grandi macchinari e numerosi braccianti che ricevono bassi salari. Solitamente si pratica la monocultura, cioè si coltiva un solo prodotto (cacao, caffè, cotone, frutta tropicale ecc.).
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Indica a che cosa corrispondono i due tipi di agricoltura. Quella di sussistenza è un’agricoltura
Quella di piantagione è un’agricoltura
3. Agricoltura dei Paesi sviluppati
L’agricoltura praticata in Europa, nell’America settentrionale, in Australia e Nuova Zelanda è un’agricoltura di tipo moderno, in gran parte collegata con l’allevamento. Molte colture sono infatti destinate all’alimentazione degli animali (soprattutto bovini e ovini). Dominano il mercato aziende di grandi dimensioni, specializzate in pochi tipi di coltivazione.
AGRICOLTURA INTENSIVA Nelle aree densamente popolate dell’Europa, del Giappone e degli Stati Uniti orientali
si pratica l’agricoltura intensiva. I terreni, non vastissimi, vengono sfruttati intensamente grazie a tecniche moderne di coltivazione e a macchinari; vengono coltivate colture specializzate che danno alti redditi (come la vite). AGRICOLTURA ESTENSIVA In America settentrionale, in Australia e Nuova Zelanda, territori poco abitati e con poca manodopera, l’agricoltura è estensiva, caratterizzata cioè dalla presenza di grandi superfici coltivabili con moderni macchinari.
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Per agricoltura intensiva si intende
. Per agricoltura estensiva si intende
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.
OGM E FAME NEL MONDO
Completa tu la definizione.
.
.
L’AGRICOLTURA NEL MONDO
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4. Allevamento, pesca e acquacoltura
ALLEVAMENTO L’ allevamento del bestiame ha affiancato l’agricoltura fin dai tempi antichi. Quello tradizionale, caratterizzato in genere dalla presenza di razze miste e da bassissime rese di carne e di latte, è praticato come integrazione all’attività agricola. L’allevamento moderno, esercitato nei Paesi più ricchi e sviluppati, è collegato con l’agricoltura commerciale specializzata. In alcuni Paesi l’allevamento rappresenta anche il 60-70% del reddito agricolo e spesso le coltivazioni servono soprattutto per produrre alimenti per gli animali (colture foraggere). Si allevano bovini da carne e da latte, suini, pollame, ovini e caprini. PESCA Per oltre 3 miliardi di persone il pesce è una componente importante nella dieta. La maggior parte del pescato proviene dalle acque fredde e superficiali dell’Oceano Pacifico e dell’Atlantico, ma è importante anche il prelievo nei mari chiusi e nelle acque interne. Il settore della pesca è dominato dalle grandi flotte di pescherecci soprattutto
giapponesi, norvegesi, statunitensi e russi. Le prime fasi di lavorazione del pesce vengono svolte direttamente sulle “navi-officina” affiancate da navi munite di frigoriferi. ACQUACOLTURA La produzione dell’allevamento di pesci d’acqua dolce (carpe, trote, anguille) e marina (orata, tonno rosso, molluschi) ha da qualche anno superato la cattura in acque libere. Il suo enorme sviluppo è dovuto a vari fattori: la facilità nel delimitare le zone costiere, la possibilità di offrire il prodotto a un prezzo più basso, la tendenza all’esaurimento degli stock ittici in molti mari aperti. COMPLETA LO STUDIO
Negli ultimi tempi è sempre più acceso il dibattito sull’allevamento. Sono in discussione i metodi, la sostenibilità, il rispetto della vita animale, l’inquinamento che ne deriva. Scegli un tipo di allevamento e approfondisci questi temi.
5. Il sistema agroalimentare COMMERCIO INTERNAZIONALE Le coltivazioni sono praticate ovunque le condizioni ambientali lo permettano. Le colture alimentari più importanti sono i cereali: soprattutto grano, riso e mais, che insieme alle patate costituiscono la base dell’alimentazione per la gran parte dell’umanità. Nel commercio dei prodotti agricoli i grandi esportatori sono pochi (i principali sono Paesi UE, USA, Brasile, Cina e Canada), mentre i Paesi che acquistano sono moltissimi: tra le aree più dipendenti dalle importazioni vi sono il Medio Oriente e l’Africa settentrionale. FRANCIA 3%
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Fai una ricerca in rete e ricostruisci la filiera agroalimentare.
RUSSIA
BRASILE ITALIA 1% 2%
E PAESI EX URSS
3%
INDIA 10%
USA 17%
INDUSTRIA ALIMENTARE Nei paesi sviluppati e in molte regioni di quelli emergenti l’agricoltura fa oggi parte di un complesso sistema produttivo e distributivo: i coltivatori lavorano in stretto collegamento con le industrie; queste comprano i prodotti agricoli e li trasformano in prodotti confezionati conservabili, poi venduti dalle grandi catene distributive ai consumatori.
INDIA 9%
USA 7%
ALTRI 180 PAESI 49%
ALTRI 180 PAESI 44% CINA 37%
CINA 18%
PRODUZIONE MONDIALE PRODUZIONE MONDIALE DI CEREALI CEREALI DI
PRODUZIONEMONDIALE MONDIALE PRODUZIONE DI VERDURA DI FRUTTA FRUTTA EE VEDURA @ Casa Editrice G. Principato
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3. L’ECONOMIA
EDUCAZIONE CIVICA
6. Le tendenze del settore primario
AGRICOLTURA BIOTECH La principale innovazione introdotta nelle pratiche agricole attuali è l’uso di sementi geneticamente modificate (OGM): il patrimonio genetico delle piante viene modificato con l’introduzione di geni appartenenti ad altre specie per renderle più produttive, in grado di adattarsi a climi e suoli differenti, più resistenti a insetti e malattie. In Europa la valutazione su questa tipologia di prodotti agricoli viene effettuata dall’Agenzia per la Sicurezza Alimentare (la European Food Safety Authority detta anche EFSA). AGRICOLTURA BIOLOGICA Una visione totalmente opposta è quella offerta dall’agricoltura biologica (od organica) che da qualche anno conosce una forte crescita, concentrata soprattutto nei Paesi sviluppati. Consiste in metodi di coltivazione che impiegano solo sostanze presenti in natura (concimi di origine animale, lotta biologica ecc.). AGRICOLTURA DI PRECISIONE I progressi tecnologici rendono sempre più efficiente e redditizia la gestione dei campi. Per esempio, nei Paesi più sviluppati si sta diffondendo la cosiddetta “agricoltura di precisione”: satelliti, aerei, droni e sensori a terra raccolgono dati sui terreni, le piante, la temperatura, l’umidità; così si può determinare con esattezza quando e come irrigare, concimare, raccogliere ecc. risparmiando l’uso di prodotti chimici e acqua. L’ agricoltura di precisione sta cambiando profondamente la forza lavoro nelle campagne, promuovendo figure professionali come il geo-ingegnere e l’esperto nell’uso di energia.
I primi 5 produttori del settore primario
I loro primati mondiali
Cina
Frumento, riso, patate, tè, ovini, suini, pesce
Stati Uniti
Mais, soia
Russia
Orzo, barbabietola da zucchero
Brasile
Canna da zucchero, caffè
India
Banane, bovini I primi 5 Paesi per pescato
Cina, Indonesia, India, Vietnam, USA I primi 5 Paesi per acquacoltura Cina, India, Vietnam, Indonesia, Bangladesh
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Secondo te, quale utilità può avere l’uso dei droni nel settore primario?
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12 Le risorse energetiche LEZIONE
Lo sviluppo economico mondiale, la crescita dei consumi nei Paesi a medio e alto sviluppo, l’affermarsi di nuove potenze industriali come Cina e India determinano un continuo aumento dell’utilizzo delle risorse energetiche, cioè degli elementi naturali che permettono di produrre energia per gli spostamenti, il lavoro e la vita delle società.
1. Le fonti non rinnovabili: petrolio e carbone
MESSICO (3707)
(4148)RUSSIA (9677)
(2786)
ALGERIA KUWAIT IRAN (2122) IRAQ ARABIA (2675) (4148) (2008)
(8330) (3288)
VENEZUELA
IRAN
IRAQ NORVEGIA(2008)
STATI UNITI CANADA
(8330)
(9677)
(2786)
(3288)
MESSICO STATI UNITI (3707)
RUSSIA
NORVEGIA
CANADA
LE FONTI ENERGETICHE
NIGERIA ALGERIA
SAUDITA (10.665)
(2122)(2443) ARABIA
(2803)
NIGERIA
VENEZUELA
(2443)
(2803)
SAUDITA (10.665)
EAU KUWAIT (2945) (2675)
CINA
(3845)
CINA
(3845)
EAU
(2945)
Maggiori produttori LA PRODUZIONE DI PETROLIO (milioni di barili al giorno) (1000) NEL MONDO (1000)
Sono definite non rinnovabili le fonti di energia disponibili in quantità limitate sul pianeta e anche quelle che impiegano tempi lunghissimi per riformarsi. PETROLIO Il combustibile fossile più utilizzato è il petrolio che fornisce circa il 32% dell’energia prodotta nel mondo. Trasportabile su lunghe distanze per mezzo di oleodotti e petroliere, è utilizzato per produrre benzina e diesel e per alimentare le centrali termoelettriche. Le maggiori riserve mondiali di petrolio sono concentrate nel Medio Oriente (Arabia Saudita, Iran, Iraq, Qatar), in Russia, in America (Stati Uniti, Venezuela) e in alcuni Paesi africani (Libia, Algeria, Nigeria). CARBONE Al secondo posto è il carbone, usato per riscaldamento e nelle centrali termoelettriche, che fornisce circa il 29% dell’energia prodotta nel mondo. Si trova nelle aree geografiche di antica formazione ed è uno dei minerali più abbondanti. È presente in molti Paesi, ma i giacimenti
Maggiori produttori (milioni di barili al giorno)
maggiori sono concentrati in soli cinque Stati: USA, Russia, Cina, Australia e India possiedono il 72% delle riserve accertate. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta dei maggiori produttori di petrolio mondiali e svolgi l’esercizio. a. Indica nello spazio sottostante almeno 4 tra le principali aree petrolifere del pianeta.
b. Cosa indicano i numeri sulla carta? Il numero di occupati nel settore Le migliaia di barili prodotti ogni giorno
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3. L’ECONOMIA
2. Le fonti non rinnovabili: gas naturale e uranio
GAS NATURALE Al terzo posto delle fonti non rinnovabili, con circa il 21% dell’energia prodotta, è il gas naturale, che si trova spesso associato al petrolio. L’utilizzo del gas naturale, trasportabile su lunghe distanze attraverso gasdotti e in forma liquefatta con navi gasiere, è in continua crescita perché ha un alto potere calorifico ed è il combustibile meno inquinante.
URANIO L’energia nucleare, ricavata utilizzando uranio, copre oggi circa il 5% del consumo mondiale. Le maggiori riserve di uranio sono localizzate in quattro Paesi, che da soli ne detengono oltre il 60%: Australia, soprattutto, quindi Kazakistan, Canada e Russia. Oggi sono in funzione circa 400 reattori nucleari, distribuiti in 30 Paesi. Gli Stati Uniti, la Francia il Giappone e la Russia sono quelli che ne possiedono il maggior numero, anche se lo sviluppo più significativo sta avvenendo in Cina e India.
Il petrolio e il gas naturale, e in genere tutti i combustibili fossili, non sono distribuiti equamente sul pianeta; al contrario, spesso si trovano in aree poco industrializzate. Occorre quindi trasportare queste risorse anche per grandi distanze, e a tale scopo si utilizzano gli oleodotti e i gasdotti. Spesso gasdotti e oleodotti sono anche causa di guerre e di incidenti gravi.
LA DIFFUSIONE DELLE CENTRALI NUCLEARI NEL MONDO Reattori in funzione Nessun reattore, ma progetti di costruzioni a breve Reattori stabili o in via di dismissione Reattori proibiti dalla legge
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Osserva l’istogramma. Quale gruppo di fonti energetiche è aumentato maggiormente nel corso del decennio considerato?
Non rinnovabili Idroelettrico Eolico, solare e altre fonti rinnovabili
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EDUCAZIONE CIVICA
3. Le fonti rinnovabili: acqua e vento
Le energie rinnovabili sono quelle forme di energia che si rigenerano in tempi abbastanza veloci e che non intaccano il patrimonio naturale da lasciare in eredità alle generazioni future. Esse vengono definite anche energie alternative perché sostituiscono quelle fossili, più diffuse e inquinanti: infatti sono in genere energie pulite, che non immettono nell’atmosfera sostanze nocive e sfruttano il sole, il vento ecc. Le fonti energetiche alternative oggi stanno vivendo una stagione di grande sviluppo a livello mondiale e assumendo un peso sempre maggiore nella produzione energetica.
ACQUA La più importante e utilizzata è l’energia idroelettrica, cioè prodotta dai movimenti dell’acqua. Le centrali producono energia elettrica sfruttando la caduta dell’acqua dei fiumi, trattenuta all’interno di bacini artificiali e dighe (nel mondo ne funzionano circa 50.000). Oggi questa fonte di energia copre circa il 17 % della produzione elettrica mondiale. Il principale produttore è la Cina; in alcuni Paesi come Norvegia, Brasile e Venezuela, questa fonte soddisfa quasi interamente il fabbisogno nazionale di energia.
Quando le centrali sono alimentate da dighe hanno spesso un forte impatto ambientale e sociale: corsi d’acqua deviati o prosciugati, villaggi sommersi e talvolta migliaia di persone costrette ad abbandonare la propria abitazione. In Francia, Regno Unito, Norvegia e Giappone viene sfruttato anche il potenziale energetico delle maree e delle correnti oceaniche.
VENTO Quando si produce elettricità sfruttando la forza del vento si parla di energia eolica. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione della tecnologia, i costi delle centrali eoliche sono molto diminuiti. Così, tra le energie rinnovabili, quella eolica può essere considerata la risorsa più competitiva. Per essere convenienti le centrali eoliche devono però essere di grandi dimensioni e avere un gran numero di pale rotanti. Recentemente è cominciata la costruzione di centrali eoliche off shore (cioè al largo delle coste marine), per ridurre al minimo l’attrito del suolo sul vento; impianti off shore sono funzionanti nei Paesi Bassi, in Canada, in Svezia e in Danimarca.
Un parco eolico a Hellegatsplein, nei Paesi Bassi.
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Questo ideogramma mostra i posti di lavoro offerti globalmente dal settore energetico rinnovabile. Rispondi alle domande. a. Quanti lavoratori nel mondo sono impiegati nel settore dell’energia rinnovabile? b. Quale fonte energetica offre più posti di lavoro?
Solare Biomasse Idroelettrico Eolico Geotermico
c. Scegli una delle fonti presentate e, con una ricerca in Internet, trova quali professionalità (progettuali, tecniche, di manutenzione ecc.) servono per farla funzionare.
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3. L’ECONOMIA
4. Altre fonti rinnovabili
SOLE Dagli anni ’90 si è cominciato a pensare seriamente al sole come fonte energetica. L’ energia solare viene sfruttata sia attraverso i pannelli solari termici, in grado di produrre acqua calda, sia attraverso impianti fotovoltaici, che trasformano l’energia solare in energia elettrica. CALORE DEL SOTTOSUOLO L’energia geotermica sfrutta le emissioni di vapori caldi del sottosuolo: può essere utilizzata solo nei Paesi caratterizzati da fenomeni vulcanici, come Italia (per esempio, in Toscana), Stati Uniti, Russia, Islanda, Giappone e Nuova Zelanda. RIFIUTI ORGANICI L’energia da biomasse è ricavata dallo
sfruttamento dei rifiuti dell’agricoltura, dell’allevamento, dell’industria e delle singole famiglie. ACQUE OCEANICHE L’energia talassotermica è una fonte di energia rinnovabile che sfrutta le differenze di temperatura tra la superfice marina e le profondità oceaniche. Le ottimali condizioni per lo sfruttamento di tale energia si trovano in mari molto profondi e caldi. IDROGENO L’idrogeno è un combustibile non presente allo stato elementare in natura, ma è combinato con altri elementi. Per sfruttarne l’energia si utilizzano le fuel cells (celle a combustibile).
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1. Quali sono le fonti energia rinnovabili e quali non rinnovabili? Completa lo schema collocando al posto giusto le seguenti fonti di energia: carbone • biomasse • uranio • solare • petrolio • maree • gas naturale • idroelettrica • eolica
rinnovabili
fonti energetiche non rinnovabili
2. Indica negli spazi a quale fonte energetica si riferiscono le foto.
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13 Il settore secondario LEZIONE
È il settore che comprende tutte le attività di trasformazione artigianale e industriale e che, negli ultimi decenni, ha visto profondi cambiamenti. Grandi Stati come l’India, la Corea del Sud e, soprattutto, la Cina si sono affiancati agli Stati Uniti, al Giappone e ai Paesi dell’Unione Europea, che per molti decenni avevano dominato il panorama produttivo mondiale.
1. Caratteristiche dell’industria
Cina Giappone Stati Uniti Corea del Sud Germania Italia Francia Taiwan Messico India Spagna Canada Thailandia Polonia Rep. Ceca
INSTALLAZIONE ANNUALE DI ROBOT INDUSTRIALI
PRODUZIONI TRADIZIONALI L’ industria, che dalla fine del Settecento si è diffusa prima in Europa e poi in tutti gli altri continenti, comprende alcuni settori conside1000 of unit rati tradizionali: l’industria estrattiva (che sfrutta le ricchezze minerarie del sottosuolo), l’industria chimica, meccanica, LE IMPRESE Le PMI (aziende di piccole e medie dimensioni) costituiscono la struttura portante dell’industria monelettrica, alimentare, tessile. diale, ma sono le grandi industrie, spesso potenti multinaPRODUZIONI A TECNOLOGIA AVANZATA Negli ultimi zionali, a dominare l’economia di intere aree. tempi hanno avuto un enorme sviluppo le produzioni a tecnologia avanzata: l’aeronautica, l’elettronica, l’informaCOMPLETA LO STUDIO tica, le biotecnologie (vale a dire le applicazioni tecnoloA quale continente appartengono i Paesi con giche della biologia), il nucleare, la robotica (industria che la maggior quota di impianti di robotica costruisce macchine ad alta precisione e completamente industriale? automatizzate). @ Casa Editrice G. Principato
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3. L’ECONOMIA
B
2. I modi della produzione
C
D
F
E
G H
A
Negli ultimi tempi si sta modificando la geografia dell’industria sia per la forte delocalizzazione delle imprese sia per la diffusione delle catene globali del valore. DELOCALIZZAZIONE Con la delocalizzazione le fasi della produzione non vengono più realizzate all’interno di un’unica azienda, ma sono distribuite su più fabbriche sparse in diversi Paesi in base alla convenienza economica e produttiva. Le grandi multinazionali sono in grado di coordinare l’attività di numerose aziende, anche di piccole e di medie dimensioni, specializzate nelle varie fasi della produzione e situate in Paesi diversi. CATENE GLOBALI DEL VALORE Le reti di imprese che concorrono alla realizzazione dello stesso prodotto formano le cosiddette catene globali del valore. In queste catene le attività industriali si integrano con le tecnologie di comunicazione, i servizi di trasporto e il settore finanziario; di conseguenza le economie diventano sempre più interconnesse.
I L N
M
Un esempio di catena globale del valore o frammentazione della produzione: A Blocco di sicurezza (Slovacchia); B Altoparlanti (Germania); C Aria condizionata (Francia); D Touch screen per auto (Indonesia); E Impianto audio (Corea); F Poggiatesta (Norvegia); G Antenna radio (Brasile); H Copertura interni (India); I Ruote motrici (Svezia); L Sistema dei freni (USA/Inghilterra); M Scarico fumi (Svezia); N Fari (USA/ Canada).
COMPLETA LO STUDIO
Definisci i termini “delocalizzazione” e “multinazionali”.
3. Industria 4.0 DIGITALIZZAZIONE Per industria 4.0 si intendono i nuovi processi che coinvolgono l’automatizzazione delle industrie. Tutto questo si basa sulla digitalizzazione e sull’utilizzo di una rete Internet di ultima generazione, capace di fornire velocemente più informazioni, grazie alla quale è possibile connettere fra loro anche oggetti, macchine e servizi (IoT, Internet of Things). AUTOMAZIONE La digitalizzazione, la robotica e le stampanti 3d, in grado di realizzare oggetti tridimensionali guidate da un software, stanno modificando profondamente l’organizzazione dell’industria manifatturiera che diventerà completamente automatizzata. LA GREEN ECONOMY In campo industriale è cresciuta notevolmente l’importanza della green economy, cioè l’insieme delle attività che per le loro produzioni utilizzano meCOMPLETA LO STUDIO
Osserva l’infografica e rispondi alle domande.
todologie attente alla sostenibilità ambientale. Per esempio, pongono una particolare attenzione al risparmio energetico, al riciclaggio, alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono interessate soprattutto le aziende dei Paesi appartenenti all’Unione europea, che sostiene le produzioni ecocompatibili con mirati piani di finanziamento. LE QUATTRO RIVOLUZIONI INDUSTRIALI
a. Quali sono le caratteristiche della prima rivoluzione industriale? b. Quali sono le caratteristiche più significative delle 4 rivoluzioni? c. Perché la rivoluzione attuale si definisce 4.0?
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4. I Paesi di antica industrializzazione
L’America del Nord, il Giappone e l’Unione Europea sono stati fino a poco tempo fra le principali potenze industriali del pianeta. Hanno una struttura produttiva diversificata e innovativa, e la ricerca scientifica è potenziata. EUROPA In Europa sono presenti tutti i settori; particolarmente importanti sono quello chimico e quello automobilistico. I Paesi più industrializzati sono Germania, Francia, Regno Unito, Italia; a questi si affiancano altri Paesi, come Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, che stanno rendendo più efficienti e competitive le loro industrie.
AMERICA In America la più forte e dinamica industrializzazione si è verificata in Canada e Stati Uniti. Le aziende di punta sono quelle aerospaziali, chimiche, elettroniche, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT, Information and Communications Technology). GIAPPONE In Giappone il settore dei trasporti, quello dell’elettronica, la meccanica di precisione e l’industria automobilistica dominano l’industria. inglese
russo
francese
cinese
spagnolo
arabo
portoghese
altri
L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA NEL MONDO
INDUSTRIA NEL MONDO: LE PRINCIPALI REGIONI E CENTRI INDUSTRIALI
COMPLETA LO STUDIO
1. Osserva la carta, comparala con un planisfero e rispondi alle domande. a. Quali Paesi dell’Asia sono più industrializzati?
PRODUZIONE MONDIALE MANIFATTURIERA
b. Qual è il continente meno industrializzato? c. Quali sono le aree più industrializzate dell’America del Nord? Della UE e della Russia? 2. Osserva il grafico a lato e rispondi. a. In che anno la Cina supera gli Usa per valore di produzione industriale? b. Confrontando i dati iniziali e le previsioni per il 2025 che cosa noti?
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3. L’ECONOMIA
5. I nuovi poli produttivi In alcuni dei Paesi che hanno imboccato definitivamente la via della crescita economica, diventando seri competitors dei Paesi OCSE, sono presenti altre sfide. Tra queste, due meritano di essere ribadite: quella per una più solida “democratizzazione” (in particolare per i due “giganti” Cina e Russia) e quella per debellare diseguaglianze e povertà. ASIA I nuovi poli produttivi dell’industria mondiale, affermatisi a partire dagli anni Settanta del XX secolo sono alcuni Paesi dell’Asia orientale e sud orientale come Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Thailandia, Indonesia. Questi Paesi all’inizio si sono sviluppati basandosi sull’esportazione di prodotti del tessile e dell’elettronica di consumo, ma in seguito hanno sviluppato industrie ad alta tecnologia.
ALTRI PAESI Altri Paesi, come il Venezuela e alcuni Stati arabi, hanno iniziato un processo di industrializzazione grazie alla presenza nel sottosuolo di risorse minerarie ed energetiche (soprattutto petrolio). BRICS Tra i nuovi poli si sono affermati alcuni grandi Paesi che hanno conquistato posizioni di primo piano nell’industria mondiale. La Cina è ora la prima potenza manifatturiera e la più grande esportatrice di merci. L’India ha una produzione diversificata con una forte crescita dei settori high tech. Il Brasile è la principale potenza industriale del Sudamerica, seppure in crisi negli ultimi anni, e ha sviluppato vari settori, dall’automobilismo all’elettronica. Insieme a Russia e Sudafrica, Cina, India e Brasile formano il gruppo dei BRICS, acronimo formato dalle loro iniziali.
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Leggi la tabella e rispondi alle domande. a. Quale Paese ha il PIL/PPA (Parità Potere d’Acquisto) più basso? b. Qual è la percentuale più alta del PIL prodotto dall’industria? c. In quale Paese è più elevata la percentuale di popolazione attiva nell’industria (att. ind.)? d. Metti in ordine decrescente i cinque Paesi considerati secondo il PIL/PPA, il PIL prodotto dall’industria e la percentuale di popolazione che ci lavora.
Stati Uniti
Germania
Russia
Cina
India
Brasile
PIL/abb PPA
65.112
46.564
11.163
10.099
2.172
8.797
% PIL industria
18,9
29,8
35,9
40,8
29,6
21,6
% popolazione att. ind.
17,7
27,2
26,7
28,2
25,6
19,8
(Da Calendario Atlante De Agostini 2021)
6. I Paesi non industrializzati Nel mondo vi sono ancora molti Paesi dove l’attività dominante è l’agricoltura e l’industria è poco sviluppata. La principale attività commerciale è spesso costituita dall’esportazione verso i Paesi sviluppati di un unico prodotto non lavorato. AFRICA CENTRALE L’ Africa centrale è la regione meno industrializzata del mondo, nonostante le enormi risorse minerarie di rame, oro, ferro, bauxite, diamanti. Ma le materie prime, estratte prevalentemente da imprese europee, nordamericane e cinesi, non vengono lavorate localmente, ma sono esportate grezze verso le industrie di Paesi più industrializzati. Non viene perciò generato quel circolo virtuoso che hanno vissuto altre aree e che porta allo sviluppo: l’industria genera profitto e crea posti di lavoro, che a loro volta determinano un aumento dei consumi e della richiesta di prodotti manifatturieri.
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La manodopera in molti Paesi emergenti come l’India lavora spesso in un regime di sfruttamento e senza garanzia di sicurezza.
COMPLETA LO STUDIO
Secondo te, che cosa potrebbero fare le grandi aziende multinazionali per creare sviluppo in queste aree?
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14 Il settore terziario LEZIONE
Il settore terziario raccoglie l’insieme delle attività economiche che forniscono i servizi necessari per la produzione o per la vita e le attività dei cittadini. Le attività che si avvalgono delle moderne tecnologie come finanza, informazione, attività culturali e ricerca sono considerate terziario avanzato o quaternario.
1. Caratteristiche del terziario
Il terziario rappresenta il settore di attività che nell’ultimo mezzo secolo ha aumentato maggiormente il numero degli occupati. Sono sempre più numerose e importanti le attività dei movimenti di beni, persone e capitali, le comunicazioni, il tempo libero, la salute e l’educazione dei cittadini. SERVIZI Nei Paesi sviluppati vengono garantiti agli abitanti numerosi servizi come la sanità, l’istruzione, la tutela della maternità; questi servizi sono finanziati con le tasse versate dai cittadini e costituiscono lo Stato sociale, detto anche Welfare State.
TIPOLOGIE Il settore terziario si divide in n terziario tradizionale: ad esempio il commercio, i servizi alberghieri e di ristorazione, la scuola, i trasporti; n terziario avanzato-quaternario: le amministrazioni pubbliche, il mondo della finanza, delle assicurazioni, dell’informazione, della ricerca che utilizza le più moderne tecnologie, localizzato nei grandi centri del pianeta. Il terziario avanzato o quaternario comprende attività a livello dirigenziale, con contenuti e metodologie innovative che possono indirizzare il futuro del pianeta. Infatti, solamente i Paesi più sviluppati hanno attività che vi rientrano.
COMPLETA LO STUDIO
Completa la mappa con le parole mancanti che trovi qui elencate. distribuzione e commercio • telecomunicazioni • produzione • ricerca scientifica • pubblica amministrazione
come ad esempio
informatica
danno lavoro ad un gran numero di scienziati e ricercatori
possono essere pubbliche private
IL SETTORE TERZIARIO composto da ATTIVITÀ ALTAMENTE QUALIFICATE nei paesi moderni e più sviluppati sono indispensazbili per consentire
ATTIVITÀ TRADIZIONALI come ad esempio trasporti e comunicazione turismo
competizione con le altre potenze industriali
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73
3. L’ECONOMIA
2. Commercio internazionale
In tutto il mondo, tra gli addetti al terziario i più numerosi sono quelli impiegati nel settore commerciale. In generale, nei Paesi meno industrializzati le attività commerciali sono svolte da piccolissime imprese familiari, mentre nei Paesi avanzati prevalgono negozi di grandi dimensioni, supermercati e centri commerciali riuniti in rete. Hanno volumi sempre più grandi le varie forme dell’e-commerce, cioè la compravendita attraverso Internet.
AREE La globalizzazione ha determinato un forte sviluppo del commercio internazionale. Le tre aree del mondo in cui si concentrano i due terzi degli scambi sono l’Unione Europea (l’area commerciale più importante del pianeta), il Nord America e l’Asia orientale, in particolare la Cina.
PROTAGONISTI I Paesi avanzati esportano beni industriali, prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico, mentre i Paesi emergenti esportano soprattutto beni di consumo, impianti e risorse energetiche. I Paesi che hanno economie arretrate e possono esportare solo materie prime e prodotti agricoli dipendono dalle scelte e dalle condizioni imposte dai Paesi più ricchi o dalle multinazionali.
COMPLETA LO STUDIO
Osserva l’istogramma a lato e completa le frasi. a. Nell’istogramma qui a fianco possiamo valutare i contributi al commercio internazionale di varie aree del mondo, analizzandoli nell’arco di tempo che va . b. Le economie emergenti sono cresciute molto più di qualsiasi altra nell’anno .
LA CRESCITA DEL COMMERCIO MONDIALE La crescita del commercio mondiale % del volume di merci scambiato annualmente 9 6 3 8
c. Rispetto al dato mondiale le economie dell’Eurozona e degli USA sono in leggera .
3. Sistema finanziario
Le attività finanziarie, legate all’acquisto e alla vendita di denaro fanno da supporto al sistema economico. Dagli anni Novanta del secolo scorso il ruolo della finanza ha continuato a crescere; oggi il valore dei prodotti finanziari è superiore a quello della produzione mondiale di beni e servizi. MULTINAZIONALI Protagonisti di questo processo sono le multinazionali e le grandi istituzioni finanziarie che spostano enormi capitali da una parte all’altra del mondo alla ricerca di investimenti più redditizi o di luoghi dove si pagano meno tasse: i cosiddetti paradisi fiscali. MERCATI I “mercati” principali dei prodotti finanziari sono le Borse valori, dove gli scambi avvengono quasi completamente online, su reti telematiche. Le Borse di New York, Tokyo, Londra, Hong Kong e Shanghai sono le più importanti. Solo l’Africa per ora resta fuori dai grandi circuiti mondiali. BANCHE Fanno parte del sistema finanziario le banche, cioè imprese pubbliche o private che raccolgono il denaro dei risparmiatori, lo investono e lo prestano dietro paga74
USA
Mondo 2015
Eurozona 2016
Paesi emergenti asiatici 2017
America Latina 01/04/2018
9 6 3 8 -3 -6
La sede di Wall Street, la borsa di New York, uno dei luoghi-simbolo della ricchezza degli Stati Uniti e uno dei più -12importanti centri degli scambi finanziari a livello mondiale. USA Eurozona Paesi emergenti America (FotoMondo di Alex Proimos da Sydney, Australia) asiatici Latina -9
2016 queste le2017 01/04/2018 hanno mento di un 2015 interesse. Fra banche centrali la funzione di controllare tutta l’attività bancaria di uno specifico Stato e di emettere la moneta nazionale. I maggiori gruppi bancari del mondo si concentrano negli Stati Uniti, in Giappone, nel Regno Unito e in Svizzera. Recentemente 9 sono nate le banche online che utilizzano Internet e la rete 6 delle carte di credito per attivare un servizio home banking. 3
8 COMPLETA LO STUDIO
-3 Ricerca in rete dove si trovano i principali paradisi fiscali. -6 -9
-12 @ Casa Editrice G. Principato
Mondo
2015
USA
2016
Eurozona
Paesi emergenti asiatici 2017
Europa emergente 01/04/2018
America Latina
4. Ricerca scientifica e quaternario RICERCA SCIENTIFICA La ricerca è una delle principali attività del terziario avanzato. I Paesi più sviluppati basano sempre più la propria economia sul settore della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie e di prodotti high tech come computer, software, satelliti, robot, droni, nuovi materiali, fibre ottiche, farmaci, armi nucleari e chimiche. Oggi i campi più avanzati della ricerca sono quelli relativi alle biotecnologie (tecnologie che integrano organismi, cellule o loro parti in processi produttivi) e alle nanotecnologie (tecnologie che sviluppano strumenti grandi milionesimi di millimetro: nanometri). PAESI PROTAGONISTI La spesa mondiale per la ricerca e lo sviluppo (R&S) è fortemente concentrata in pochi Paesi situati quasi tutti nelle tre principali aree economiche del pianeta: il flusso più consistente di investimenti in R&S avviene nell’Asia orientale e meridionale (Cina, India e Corea del Sud da sole effettuano oltre il 40% degli investimenti totali); seguono il Nord America (gli Stati Uniti sono il Paese che spende di più) e l’Unione Europea. SETTORE QUATERNARIO Il quaternario comprende tutte le attività che riguardano la gestione e il controllo della società e dell’economia, funzioni svolte dagli organi di programmazione economica e finanziaria, dalle associazioni imprenditoriali, culturali, sindacali e politiche, dalle grandi organizzazioni internazionali (per esempio l’ONU), dai gradi più alti dei servizi amministrativi, commerciali e di marketing. Poche grandi metropoli nel mondo sono sedi di attività del quaternario di portata mondiale, luoghi di incontro di relazioni finanziarie, scientifiche, commerciali, politiche globali e perciò sono state chiamate città globali. Le più importanti città globali sono due europee, Londra e Parigi, una nordamericana, New York, due asiatiche, Tokyo e Shanghai, Dubai negli Emirati e Sao Paulo in America Latina
inglese
russo
francese
cinese
spagnolo
arabo
portoghese
altri
Del terziario avanzato fanno parte le imprese high-tech, raggruppate in quattro macrosettori: software, ricerca e sviluppo, installazione-riparazione hardware ed elaborazione dati.
15%
13%
23%
29%
COMPLETA LO STUDIO
Nei due areogrammi a lato sono visualizzati gli investimenti pubblici nel settore R&S dal 2000 al 2017. Scrivi accanto a ciascuna didascalia a quale anno fa riferimento. ..……. Le economie asiatiche emergenti sono l’unico fenomeno degno di nota dopo USA e UE. ..……. La Cina ha incrementato notevolmente i suoi investimenti nella ricerca sia per quanto riguarda il pubblico che il privato. Questo andamento è una diretta conseguenza del fatto che, negli ultimi anni, l’intensità degli sforzi dedicati a R&S ha ristagnato a livello di tutta l’UE. ..……. Nel settore R&S la percentuale di spesa sostenuta dalla UE è diminuita.
12%
15%
2000
6%
2017 21%
14%
26%
16% 10%
UE
CINA
BRICS*
USA
resto del mondo
Paesi asiatici in via di sviluppo
*BRICS= Brasile, Russia, India e Sudafrica
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3. L’ECONOMIA
5. Turismo
Il grande sviluppo delle vie e dei mezzi di trasporto e il miglioramento delle condizioni di vita in molti Paesi hanno contribuito alla crescita delle attività turistiche. A partire dalla metà del secolo scorso, nei Paesi europei e negli Stati Uniti diverse zone caratterizzate dalla bellezza dei paesaggi naturali (mare, montagna, laghi) sono diventate meta di flussi turistici, trovando in questa attività un’importante occasione di sviluppo economico. Con l’avanzare del turismo di massa e dell’urbanizzazione a volte incontrollata (alberghi, seconde case ecc.), hanno assunto interesse turistico molte aree in Paesi del Sud del mondo, periferiche economicamente, ma dotate di grandi ricchezze naturali. TURISMO DI MASSA Il turismo oggi è un’attività capace di promuovere flussi enormi di persone. Nel 2017, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT, un’agenzia dell’ONU), hanno viaggiato all’estero 1 miliardo e 32 milioni di persone e si stima che nel 2030 saranno quasi 2 miliardi. Nel 2020, a seguito della pandemia di Covid-19, il settore ha attraversato una profonda crisi.
ATTIVITÀ L’industria del turismo comprende una vasta gamma di attività: dalle strutture di accoglienza (alberghi, ristoranti, discoteche) ai servizi organizzativi (agenzie di viaggio, noleggio veicoli). Dominano il mercato i grandi gruppi che controllano sia l’organizzazione del viaggio sia le strutture di accoglienza. PROTAGONISTI Il turismo è un fenomeno diffuso in tutti i continenti con caratteristiche e numeri diversi. L’Europa è l’area più visitata al mondo, seguita dalla zona Asia-Pacifico in costante crescita; l’area che registra i maggiori introiti è però l’America settentrionale. Fra i Paesi il più visitato è la Francia, seguita da Stati Uniti, Spagna, Cina e Italia. I Paesi che spendono di più per il turismo internazionale sono Germania, Stati Uniti e Regno Unito. Negli ultimi anni però in questa classifica sono entrati anche Cina, Russia e Corea del Sud. LE PRINCIPALI AREE TURISTICHE EUROPEE
Stoccolma
S. Pietroburgo
Mosca Copenaghen
Dublino Manchester Birmingham Londra Amsterdam Rotterdam d’EmCôte erau d
e
Côte de Nacre
Hannover Dusseldorf
te Cô pale d’O
Bruxelles
Lourdes Barcellona
Costa Brava Costa Dorada
Siviglia
Costa del Azahar
Granada
Algarve Costa del Sol
Vienna Milano
Costarra Azzu
turismo d’arte
agriturismo e aree termali
turismo religioso
grandi aree archeologiche
turismo d’arte e per affari
aree di turismo balneare
turismo per affari
aree di turismo montano
turismo d’arte
agriturismo e aree termali
turismo religioso
grandi aree archeologiche
iera Riv ure Lig Versilia
Lidi Adriatici
Bologna Firenze Assisi
Vaticano Costa Smeralda
TURISMO SOSTENIBILE
Budapest
Venezia
Marsiglia
Madrid
Fatima
Czestochowa
aree di turismo montano
Monaco
Zurigo Torino
Santiago
Berlino
aree di turismo balneare
turismo per affari
Praga Norimberga
Stoccarda Lione
Lisbona
Colonia Francoforte
Parigi Côte d’Amour
Varsavia
Amburgo
turismo d’arte e per affari
Medjuporoje
Istanbul Roma Costa Amalfitana
Costa Blanca
Atene
COMPLETA LO STUDIO
Osserva l’infografica per il turismo sostenibile, proposta online. Completa poi le righe sottostanti con quelli che, secondo te, sono i 5 argomenti che ti convincono di più (puoi aggiungerne tu). 1. 2. 3. 4. 5.
76
IL TURISMO SOSTENIBILE
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15 I trasporti LEZIONE
Lo spazio geografico terrestre è attraversato da un fitto intreccio di linee di comunicazione. Strade, ferrovie, vie d’acqua, oleo e gasdotti costituiscono grandi reti di trasporto che si irradiano sulla superficie terrestre, favorendo la produzione e gli scambi commerciali. Porti e aeroporti, vie aeree e rotte marittime integrano il complesso sistema dei trasporti planetari.
1. Le reti dei Paesi sviluppati
La stazione di Bordeaux-Saint-Jean (Francia), inaugurata nel 1855 e ancora oggi utilizzata.
Negli ultimi decenni il processo di globalizzazione economica ha moltiplicato gli spostamenti di merci e persone all’interno dei Paesi e fra le diverse parti del pianeta, coinvolgendo anche zone in precedenza isolate. Tuttavia, sono molte le cause che possono creare un arresto nello sviluppo dei trasporti: guerre, chiusure dei confini, eventi climatici catastrofici o, come è successo di recente con il Covid-19, l’estendersi di pandemie che vedono nelle comunicazioni la prima diffusione dei contagi. PAESI SVILUPPATI Le vie di comunicazione sono naturalmente più fitte dove è più densa la popolazione e dove esiste una maggior ricchezza economica. La rete dei trasporti più sviluppata del mondo, infatti, si trova nella regione nordoccidentale del continente europeo (Benelux, Francia settentrionale, Germania occidentale) e si prolunga a nord-ovest fino a Londra, grazie al tunnel sotto il canale della Manica, e
a sud, attraverso le Alpi, fino all’Italia settentrionale. Altri sistemi importanti sono la fittissima rete giapponese e quella nordamericana, molto estesa e più densa lungo le fasce costiere. In queste aree prevalgono sistemi di trasporto moderni: il traffico scorre lungo autostrade e linee ferroviarie (molte delle quali ad alta velocità) efficienti; utilizza automezzi commerciali potenti, automobili tecnologicamente avanzate, treni confortevoli, aerei e navi traghetto. Anche l’Europa orientale, la Russia europea e l’Australia hanno buone vie di comunicazione, anche se più rade e con un traffico meno intenso. COMPLETA LO STUDIO
Dopo aver letto il testo rispondi. Perché la globalizzazione ha aumentato gli spostamenti?
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3. L’ECONOMIA
2. Le reti nel resto del mondo
PAESI MENO AVANZATI In gran parte dell’America latina, dell’Africa e dell’Asia le comunicazioni si effettuano con sistemi obsoleti: poche strade a scorrimento veloce, ferrovie antiquate e disagiate, fiumi difficili da navigare, mezzi di trasporto pubblico su strada lenti, affollati, poco affidabili. In molti di questi Paesi si trovano anche tronconi di linee ferroviarie o di arterie stradali risalenti al passato coloniale, quando collegavano piantagioni e miniere ai porti d’imbarco, tenuti oggi in efficienza dalle multinazionali che hanno interessi economici sul luogo. Reti di trasporto fitte e abbastanza efficienti si trovano solo nelle vicinanze delle grandi città, dei porti e dei poli industriali dei Paesi in maggior sviluppo.
CINA Una realtà a parte è costituita dalla Cina. Nel suo vastissimo territorio i trasporti hanno dati da record: quasi due milioni di chilometri di rete stradale e il sistema autostradale più esteso, il più grande mercato automobilistico del mondo e 470 milioni di biciclette, un quarto del totale globale di ferrovie e la linea ad alta velocità più lunga della Terra. Inoltre, il ponte più lungo del mondo (Hong Kong-
Camion su una strada di montagna del Jammu e Kashmir (India).
Zhuhai-Macao) e un treno, il Transrapid di Shanghai, che raggiunge i 431 km orari. A fronte di queste eccellenze ci sono però aree, soprattutto nelle zone occidentali, dove i trasporti sono estremamente difficili e le comunicazioni con il resto del Paese sono quasi inesistenti. COMPLETA LO STUDIO
Dopo aver letto il testo rispondi. Quali sono le caratteristiche delle reti di trasporto nei Paesi meno avanzati?
3. Il trasporto aereo
LE AEROLINEE L’ aeroplano è il mezzo maggiormente indicato lungo le grandi distanze, per il traffico intercontinentale e per quello all’interno dei Paesi più estesi, come gli Stati Uniti, il Brasile o l’Australia. Dagli ultimi decenni del secolo scorso il trasporto aereo ha però fatto registrare un grandissimo sviluppo anche per le medie distanze, grazie all’enorme diffusione delle compagnie low cost (a basso costo). Questo fenomeno ha determinato anche un aumento del traffico negli aeroporti secondari, situati nei pressi di centri minori, che hanno costi di servizio inferiori a quelli dei grandi scali internazionali. GLI HUB Gli aeroporti di livello planetario sono definiti hub, traducibile in italiano con “fulcro”, dove si incrociano le linee principali. Con il sistema hub and spoke (cioè “fulcro e raggi”) si fanno convergere su questi grandi scali i voli provenienti da quelli secondari, permettendo così di collegare alla rete principale anche aeroporti con scarsi flussi di traffi-
L’areoporto di Fiumicino, a Roma.
co. Questi nodi globali corrispondono in genere alle grandi metropoli del pianeta, soprattutto nelle regioni più sviluppate e nei Paesi a economia emergente: oltre agli aeroporti internazionali possono essere dei centri nodali i grandi porti oceanici e anche i nodi terrestri, autostradali e ferroviari.
COMPLETA LO STUDIO
Leggi la tabella che riguarda i maggiori aeroporti del mondo per numero di passeggeri e rispondi alle domande. a. A quali Paesi appartengono i due aeroporti più trafficati? b. Qual è l’unico scalo europeo in classifica?
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Città Atlanta
Pechino (Beijing)
100.983.290
Los Angeles
87.534.384
Dubai Tokyo
Chicago Londra
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Passeggeri nel 2018 107.394.029 89.149.387 87.131.973
83.339.186
80.126.320
4. Le vie navigabili
ROTTE MARITTIME Con lo sviluppo del traffico aereo il trasporto passeggeri via mare su lunghe distanze è diminuito nettamente: resta importante solo per le navi da crociera. La globalizzazione ha invece incrementato il traffico merci sulle navi cargo che hanno visto via via aumentare le loro dimensioni e capacità di carico. Sempre più numerose sono le navi porta-container che superano il 90% del traffico merci: i container, infatti, facilitano il trasporto intermodale, perché possono essere facilmente spostati sui vari mezzi di trasporto (dalle navi ai TIR o ai treni). Le rotte oceaniche (pacifiche, atlantiche, indiane e artiche) sono in genere più trafficate di quelle nei mari chiusi. Importantissimi sono i canali artificiali di Panama e di Suez, luoghi di passaggio obbligati per il commercio tra due mari o due oceani. PORTI I porti, un tempo costruiti in luoghi costieri favorevoli, sono sempre più spesso artificiali e necessariamente ben collegati con infrastrutture all’entroterra. I più voluminosi traffici commerciali si svolgono nei porti asiatici: il primo è Ningbo, in Cina (oltre un miliardo di tonnellate di merci all’anno). Il Paese, però, che vanta la più numerosa flotta di marina mercantile è l’Indonesia, seguita da Panama; quest’ultimo fa parte delle cosiddette “bandiere ombra” (flags of convenience), cioè quei Paesi che, alle imbarcazioni iscritte nei loro registri navali, offrono agevolazioni fiscali e la possibilità di impiegare personale di qualsiasi nazionalità senza controllo. NAVIGAZIONE INTERNA Fiumi e canali artificiali hanno un ruolo importante per i trasporti nei territori ricchi di acque. Così è, per esempio, nella regione centro-orientale dell’Europa con il sistema Reno-Danubio; oppure in America settentrionale, con la rete integrata dei Grandi Laghi con il fiume San Lorenzo; o, ancora, lungo i grandi fiumi cinesi (Huang He e Chang Jiang). La navigazione interna è concorrenziale per il trasporto delle merci, soprattutto di quelle voluminose e pesanti (come rottami, minerali, materiale da costruzione); per quanto riguarda i passeggeri è invece indirizzata solo al traffico turistico.
Il Canal du Midi è una via d’acquainglese navigabile che, russo in Francia, collega il Mediterraneo con l’Oceano Atlantico, nei pressi della città di Bordeaux. Un tempo molto francese importante per ilcinese trasporto merci, oggi lo è per il turismo: sullespagnolo sue acque navigano arabo canoe, battelli e houseboat (case galleggianti). Dal 1996 il Canal du altri Midi è stato iscritto nel Patrimonio portoghese dell’Umanità dell’Unesco.
Il Danubio nasce in Germania, nella Foresta Nera. Dopo un lungo tratto in cui segna il confine tra Romania e Bulgaria sfocia con un delta nel mar Nero. Attraversa 4 capitali (Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado) e 10 Paesi (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldova, Ucraina). Il tratto del fiume che attraversa la Germania è il più trafficato dal punto di vista commerciale per la presenza di diverse aree industriali.
COMPLETA LO STUDIO
Trova informazioni sulla rotta artica e sulle trasformazioni dovute allo scioglimento dei ghiacci.
Il Reno è la via navigabile più trafficata del mondo. Nasce sulle Alpi dal massiccio del San Gottardo e attraversa la Svizzera. Quindi attraversa la Ruhr, una delle più importanti aree industriali della Germania e d’Europa. Lungo le sue rive, percorse da strade, ferrovie e altre infrastrutture, si affacciano molte città e aree industriali. Il fiume sfocia infine nel mare del Nord dopo essersi diviso in tanti bracci. Il braccio più importante ospita il porto di Rotterdam (Paesi Bassi), punto d’incontro tra il traffico marittimo e quello fluviale. @ Casa Editrice G. Principato
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3. L’ECONOMIA
5. Smart mobility
IL FUTURO DELLA MOBILITÀ
TRASPORTI INTELLIGENTI Le moderne politiche sui trasporti tengono conto sempre più spesso della sostenibilità. Gli spostamenti di mezzi e persone devono perciò avvenire in modo efficiente, ma facendo attenzione alla tutela dell’ambiente e alla qualità della vita delle persone. L’ingegneria dei trasporti viene integrata con la tecnologia informatica, la conoscenza del territorio e i bisogni della popolazione. I trasporti intelligenti sono una componente fondamentale delle smart cities. Con l’obiettivo di migliorare la vita dei suoi cittadini, un’amministrazione urbana deve organizzare una rete di servizio pubblico sempre più veloce e meno inquinante. Un notevole contributo viene dai Sistemi informativi geografici (GIS, Geographic Information System) che, su una base cartografica, analizzano i dati, elaborano simulazioni e propongono soluzioni per i trasportiurbani ed extraurbani. DRONI Gli utilizzi civili per i droni sono ormai moltissimi (riprese video, monitoraggio animali selvatici, operazioni di soccorso ecc.). Sempre più spesso vengono impiegati anche per il trasporto merci di piccolo carico: nelle zone montane, nelle isole e in altri luoghi che potrebbero essere difficilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto tradizionali. Per esempio, sono utilizzati per il trasporto di medicinali durante le campagne di vaccinazione nei villaggi sperduti del Sahel in Africa. APP Decine di migliaia di app sono dedicate in tutto il mondo alla gestione dei trasporti, a scala locale, nazionale o globale. Forniscono un servizio ai cittadini informando sui trasporti pubblici urbani e sulla viabilità delle strade, organizzando servizi di taxi e noleggio, avvisando per il parcheggio, permettendo di prenotare biglietti per treni e aerei ecc. Anche per le aziende diverse app si occupano di trasporto, per esempio aggiornando sulle normative dei diversi Paesi e sui percorsi convenienti oppure mettendo in rete i diversi trasportatori.
In entrata
In uscita
2.000.000
Mosca
1.000.000
Milano
1.000.000
Parigi
600.000
Londra
600.000
Lisbona
550.000
Madrid
510.000
Bruxelles
800.000 600.000 300.000 400.000 350.000 250.000
CAR SHARING Nelle smart cities è via via più diffuso l’utilizzo condiviso di veicoli, organizzato secondo precisi costi di carburante, elettricità e noleggio, che vengono calcolati in base ai minuti di utilizzo o ai chilometri. In particolare è in crescita il servizio free floating (cioè a flusso libero): in questa modalità l’utente non ritira il veicolo in una stazione fissa, ma ne preleva uno parcheggiato in strada, dopo averlo individuato tramite una app. Uno dei maggiori vantaggi nelle città sempre più assediate dalle automobili private è la possibilità di parcheggiare anche nelle zone riservate ai residenti o gratuitamente nei posteggi a pagamento. In aumento è anche l’utilizzo delle auto elettriche o ibride (carburante + elettricità). In parallelo cresce il numero delle stazioni di ricarica, anche queste gestite da app dedicate. PISTE CICLABILI Smart mobility significa anche una fitta rete di piste ciclabili, percorsi protetti riservati alle biciclette. Questo migliora la sicurezza stradale e alleggerisce il traffico e l’inquinamento. Per essere efficaci le piste ciclabili devono però essere integrate in una rete e collegare centro e periferie; non devono avere interruzioni, ma essere facilitate negli incroci e nelle rotatorie. Un sistema di piste ciclabili deve perciò essere attentamente pianificato e disegnato da urbanisti. L’Europa è la regione del mondo dove sono più fitte le reti di piste ciclabili, anche se ci sono notevoli differenze tra i Paesi. Ai primi posti ci sono i Paesi Bassi (dove c’è più di una bicicletta per abitante), la Danimarca e la Germania. COMPLETA LO STUDIO
200.000
NUMERO DI PENDOLARI NELLE MAGGIORI CITTÀ EUROPEE
80
Bicilcette in condivisione a Helsinki, in Finlandia.
Individua alcune situazioni in cui potrebbe essere utile l’uso di droni, oggi o in futuro.
@ Casa Editrice G. Principato
LA NUOVA VIA DELLA SETA È UN’OPPORTUNITÀ PER L’EUROPA?
1. Collega correttamente gli elementi della prima colonna con il significato corrispondente espresso nella seconda colonna.
TAPPA No1 global. a. 1. Organizzazione mondiale 1 del commercio. La Nuova Via della Seta darà maggiore visibilità ai porti itaComprendere e preparare il dibattito b. Digital divide. 2. Neologismo che sintetizza globale e locale.
liani, che assumeranno un ruolo rilevante nel sistema import/ La ha promosso dal 2013 la3.cosiddetta “Nuova Via c. Cina Glocal. Grande azienda con sedi export in molti dellepaesi. merci, soprattutto quelli di Genova, Trieste e Vedella Seta”, e collegamenti d. WTO un sistema di infrastrutture 4. Tassa sulle importazioni. nezia che potranno candidarsi al ruolo di terminali, in Europa, che attravere. unisce FMI il Paese all’Europa e al 5. Mediterraneo Fondo monetario internazionale. per la Nuova Via della Seta. I porti italiani si prestano infatti sando l’Asia centrale e il Medio Oriente (e in parte l’Afri- contrario alla globalizzazione. f. Multinazionale. 6. Persona o movimento a rendere più agevole e veloce il commercio e la circolazione ca). nuova rotta offre dei7.vantaggi anche all’Eurog. Questa Spazio economico. Disuguaglianza in campo delle tecnologico. merci cinesi in Europa. La posizione geografica dell’Italia pa nella strategia 8. della Cina per trovare uno h. o rientra Daziosolo doganale. Ambito dove avvengono gli scambi. garantisce ai nostri porti un ruolo strategico, oltre a costituire sbocco diretto per i suoi prodotti nei mercati occidentali? un magnifico canale di accesso a tutti i Paesi europei, in virtù anche delle procedure di sdoganamento tra le più veloci in Eu1. le due e scegli fra le due quella checorretta. ti 2. Osserva Rispondi alleimmagini domande scegliendo la risposta ropa. Diversi i carichi di merce che ogni giorno transitano dai sembra maggiormente mostraregliprincipalmente obbiettivichesiraggiungea. Tra quali Paesi avvenivano gli scambi fino a pochi decenni fa? italiani e lì sdoganati. Basti pensare che il 90% dei traffici ranno con laUniti Nuova Via della Seta. Giappone • Stati Uniti, porti • Stati , Paesi europei, Cina, Germania tra Cina ed Europa passa lungo la Via della Seta marittima. b. Che cosa finanzia la Banca Mondiale? Si tratta di un’opportunità che giova a tutto il Mediterraneo, viMoscaPaesi • Programmi RUSSIA meno avanzati • Attività delle multinazionali dei OLANDA A Rotterdam sto che nel Mare Nostrum transita una parte consistente del Duisburg c. Quale effetto negativoKAZAKISTAN ha Almaty la globalizzazione? GERMANIA Urumqi KIRGH. Venezia • Scambi diversi • Omologazione commercio degli stiliglobale. di vitaNel Mediteranno il numero di navi porculturali Istanbul tra Paesi Bishkek Samarcanda ITALIA TAGIK. ta container dalla Cina cresce rapidamente, di anno in anno, Kashgar TURCHIA Atene Xi’an d. Quale effetto ha la Islamabad globalizzazione? GRECIA positivo Dushanbe Teheran CINA e sarà interesse dunque delle aziende cinesi trattare il transito IRAN condizioni di vita in molti Paesi • Miglioramento delle PAKISTAN Fuzhou Guangzhou delle loro merci dai maggiori porti italiani. Kolkata • Cintura disuguaglianze economiche Annullamento delle Gwandar economica della Via della Seta Via della Seta marittima
INDIA
Hanoi
Haikou
(Gioia Arnone in http://www.salvisjuribus.it/ la-nuova-via-della-seta-le-novita-del-2019-e-i-vantaggi-per-litalia/)
3. Individua il completamento corretto.Kuala Colombo Corridoio economico Lumpur SRI LANKA Cina-Pakistan MALAYSIA 1. L’agricoltura del Nairobi Sud del mondo: 2 Bruxelles KENYA • a. È una agricoltura di sussistenzaGiacarta guarda con sospetto la Cina a causa della sua cui INDONESIA si affianca una agricoltura di piantagione. • b. È una agricoltura di sussistenza cui si affianca una agricoltura ambiguità retoricaintensiva. in materia di politica estera e delle ingenti somme di denaro in arrivo. Infatti, se da una parte Pechino 2. L’agricoltura intensiva si pratica: • a. Su terreni poco estesi e con abbondanza di macchinari. rassicura il rispetto delle regole del libero scambio, dall’altra B • b. Su terreni molto estesi e con molta manodopera.dichiara apertamente nelle linee guida di politica estera di 3. Gli OGM sono piante più produttive ma: non avere il medesimo interesse nazionale di uno stato eu• a. Sono del tutto diverse dagli originali. ropeo o dell’Unione Europea. Inoltre, sapendo che la Cina è • b. Minacciano la biodiversità. una predatrice di conoscenze tecnologiche, gli investimenti 4. La più grande opposizione agli OGM: elargiti potrebbero avere lo scopo di catturare il nostro know • a. È in Africa. how tecnologico, oppure di creare gravi debiti conducendoci • b. È in Europa. alla trappola del debito. 5. La maggior parte del pesce: L’UE è consapevole della posizione ambivalente della Cina. • a. Si ottiene con la cattura (pesca). Per questa ragione, in un comunicato ufficiale essa è stata de• b. Si ottiene con l’acquacoltura.
finita un partner negoziale ma anche un competitor economico e “un rivale sistemico che promuove modelli alternativi 4. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . di governance”.
1. I combustibili fossili sono risorse rinnovabili.
V
F
6. L’energia TAPPA 2 nucleare si ottiene dall’uranio. 7. La maggior al parte delle centrali sono in Asia. Partecipare dibattito
V
F
V
F
(Chiara Campanaro in https://bridgingchinagroup.com/ 2. Scegli ora le parole e le espressioni che ti potranno servire la-nuova-via-della-seta-italia-rischio-o-opportunita/) V F 2. Il petrolio è la fonte energetica più utilizzata. per illustrare il tuo punto di vista: nuove vieelettronucleare di comunicazione - globalizzazione 3. L’energia è diffusa in tutti i -paesi industrializzati. 2. Fai una ricerca su Internet V per F migliorare la tua inforvantaggi per la Cina vantaggi per l’Europa mazione sull’argomento e poi fai V Funa lista di tre argo4. Tra le fonti energetiche “alternative” le principali sono la solare e l’eolica. debito eccessivo - prodotti cinesi - mercati europei. menti a favore della tua posizione e tre a sfavore della 5. L’energia da biomasse è ricavata anche dallo sfruttamento dei rifiuti agricoli. V F posizione in cui non ti riconosci.
TAPPA 3 1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pare- Trarre le conclusioni ri che affrontano le prospettive offerte dalla Nuova Via della Seta da due punti di vista diversi.
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni. 81 @ Casa Editrice G. Principato
3. L’ECONOMIA 4. L’ECONOMIA
Geo DEBATE Verifica le conoscenze
1. L’ECONOMIA 3. LA TERRA E I SUOI SISTEMI
Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 5. Completa il brano scegliendo tra le parole dell’elenco. idrocarburi • solare • 80 • idroelettrica • sicurezza • 21 • carbone • da biomassa • 32 • nucleare • rinnovabili % del consumo mondiale di energia è garantito dal
Più dell’
%) e gas naturale (
( 29% del fabbisogno mondiale ), petrolio (. %). Molti Paesi hanno iniziato a ridurre i consumi di (
l’uso delle fonti
e incoraggiato
, eolica,
) ma di quella
, geotermica,
, che però pone ancora molti problemi di
. 6. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . 1. Il settore secondario comprende le attività di trasformazione dalle materie prime in prodotti finiti.
V
F
2. Le PMI fanno parte delle grandi industrie multinazionali.
V
F
3. L’industria manifatturiera trasforma le materie prime in semilavorati.
V
F
4. La delocalizzazione avviene principalmente nei Paesi del Sud del mondo.
V
F
5. Fra i BRICS non compare nessun Paese europeo.
V
F
6. I Paesi non industrializzati esportano principalmente materie grezze.
V
F
7. 1. 2. 3.
Rispondi alle seguenti domande. Quali sono i settori che fanno parte del terziario avanzato? Quali sono i più importanti servizi per la vendita? Quali sono le principali aree turistiche mondiali?
8. Attribuisci correttamente le seguenti caratteristiche dei trasporti. a. Paesi avanzati. b. Paesi meno avanzati. A. B. C. D. E. F. 9. a. b. c.
Numerose autostrade. Densità della rete. Collegamenti tra miniere e porti. Mezzi tecnologicamente avanzati. Sistemi obsoleti. Ferrovie antiquate. Rispondi alle domande. Quale mezzo è particolarmente usato nei Paesi di grande estensione? Quali scali sono stati avvantaggiati dalla diffusione delle compagnie low cost? Quali aeroporti possono essere definiti degli hub?
10. Collega correttamente gli elementi della prima colonna con il significato corrispondente espresso nella seconda colonna. a. b. c. d. e. f. g.
82
Bandiera ombra. Container. Nave-cargo. Nodo globale. Alta velocità. Canale artificiale Navigazione interna
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
Trasporto su fiumi e canali. Mezzo per il trasporto merci. Corso d’acqua costruito dall’uomo. Paesi che offrono agevolazioni fiscali alle navi. Grandi metropoli del pianeta. Grande contenitore metallico. Linea ferroviaria rapida. @ Casa Editrice G. Principato
3. L’ECONOMIA
Geo DEBATE
LA NUOVA VIA DELLA SETA È UN’OPPORTUNITÀ PER L’EUROPA?
TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito
1 La Nuova Via della Seta darà maggiore visibilità ai porti ita-
La Cina ha promosso dal 2013 la cosiddetta “Nuova Via della Seta”, un sistema di infrastrutture e collegamenti che unisce il Paese all’Europa e al Mediterraneo attraversando l’Asia centrale e il Medio Oriente (e in parte l’Africa). Questa nuova rotta offre dei vantaggi anche all’Europa o rientra solo nella strategia della Cina per trovare uno sbocco diretto per i suoi prodotti nei mercati occidentali? 1. Osserva le due immagini e scegli fra le due quella che ti sembramaggiormentemostraregliobbiettivichesiraggiungeranno con la Nuova Via della Seta. A
Mosca
OLANDA
Rotterdam Duisburg GERMANIA
Venezia
KAZAKISTAN
Urumqi Almaty Bishkek TAGIK. Kashgar TURCHIA Dushanbe Islamabad Teheran CINA
Istanbul
ITALIA
Atene GRECIA
RUSSIA
KIRGH.
Samarcanda
IRAN
PAKISTAN
Gwandar
Cintura economica della Via della Seta
Kolkata INDIA
Via della Seta marittima Corridoio economico Cina-Pakistan
Colombo Nairobi KENYA
SRI LANKA
Xi’an
Fuzhou Guangzhou Hanoi Haikou
(Gioia Arnone in http://www.salvisjuribus.it/ la-nuova-via-della-seta-le-novita-del-2019-e-i-vantaggi-per-litalia/)
Kuala Lumpur
MALAYSIA
Giacarta
INDONESIA
B
2. Scegli ora le parole e le espressioni che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista: nuove vie di comunicazione - globalizzazione vantaggi per la Cina - vantaggi per l’Europa debito eccessivo - prodotti cinesi - mercati europei.
TAPPA 2 Partecipare al dibattito
liani, che assumeranno un ruolo rilevante nel sistema import/ export delle merci, soprattutto quelli di Genova, Trieste e Venezia che potranno candidarsi al ruolo di terminali, in Europa, per la Nuova Via della Seta. I porti italiani si prestano infatti a rendere più agevole e veloce il commercio e la circolazione delle merci cinesi in Europa. La posizione geografica dell’Italia garantisce ai nostri porti un ruolo strategico, oltre a costituire un magnifico canale di accesso a tutti i Paesi europei, in virtù anche delle procedure di sdoganamento tra le più veloci in Europa. Diversi i carichi di merce che ogni giorno transitano dai porti italiani e lì sdoganati. Basti pensare che il 90% dei traffici tra Cina ed Europa passa lungo la Via della Seta marittima. Si tratta di un’opportunità che giova a tutto il Mediterraneo, visto che nel Mare Nostrum transita una parte consistente del commercio globale. Nel Mediteranno il numero di navi porta container dalla Cina cresce rapidamente, di anno in anno, e sarà interesse dunque delle aziende cinesi trattare il transito delle loro merci dai maggiori porti italiani.
1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri che affrontano le prospettive offerte dalla Nuova Via della Seta da due punti di vista diversi.
2 Bruxelles guarda con sospetto la Cina a causa della sua
ambiguità retorica in materia di politica estera e delle ingenti somme di denaro in arrivo. Infatti, se da una parte Pechino rassicura il rispetto delle regole del libero scambio, dall’altra dichiara apertamente nelle linee guida di politica estera di non avere il medesimo interesse nazionale di uno stato europeo o dell’Unione Europea. Inoltre, sapendo che la Cina è una predatrice di conoscenze tecnologiche, gli investimenti elargiti potrebbero avere lo scopo di catturare il nostro know how tecnologico, oppure di creare gravi debiti conducendoci alla trappola del debito. L’UE è consapevole della posizione ambivalente della Cina. Per questa ragione, in un comunicato ufficiale essa è stata definita un partner negoziale ma anche un competitor economico e “un rivale sistemico che promuove modelli alternativi di governance”. (Chiara Campanaro in https://bridgingchinagroup.com/ la-nuova-via-della-seta-italia-rischio-o-opportunita/)
2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.
TAPPA 3 Trarre le conclusioni
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni. 83 @ Casa Editrice G. Principato
1. L’ECONOMIA 3. LA TERRA E I SUOI SISTEMI
Unità di Apprendimento TITOLO ▶ DI CHE COSA ▶ TRATTA?
QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE? QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?
EDUCAZIONE CIVICA
Il lavoro
Questa Unità di apprendimento ti invita ad approfondire l’argomento del lavoro. Il diritto al lavoro fa parte dei diritti umani, come puoi leggere nei punti elencati nell’articolo 23 della Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata nel 1948 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. Ciononostante, questo diritto non sempre è rispettato. Per esempio negli Stati a regime totalitario, dove non è garantita la libertà di aderire a un sindacato. Ma sono moltissimi i Paesi del mondo dove il lavoro non è considerato un diritto, né ci sono sistemi di protezione contro la disoccupazione. Numerosi sono anche i Paesi dove è permesso o tollerato il lavoro minorile. Infine, quasi ovunque non viene garantita uguale retribuzione per uguale lavoro, soprattutto nel caso della differenza di genere. Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, informatica, inglese, diritto.
I settori economici: primario, secondario e terziario – Globalizzazione – Economia italiana – Agenda 2030: Obiettivo 8 (garantire un lavoro dignitoso) - Obiettivo 5 (garantire la parità di genere)
QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?
Comprensione di un testo – Comprensione di una comunicazione video –Utilizzo della rete Internet – Elaborazione di uno schema per punti – Elaborazione di un testo – Organizzazione e assemblaggio di materiale da fonti diverse
QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?
Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – video – libro di testo – laboratorio di informatica per ricerca in Internet – lettura di articoli online – ricerca cartografica e iconografica - creazione di un testo stampato
COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?
Lettura di articoli della Dichiarazione Universale e della Costituzione Italiana riguardanti il lavoro e visione di un video in modalità flipped classroom – Discussione di gruppo - Lettura del testo di geografia –Indagine in Internet – Attività parallele nelle varie discipline – Elaborazione di testi per comporre un Atlante mondiale del lavoro
CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?
A casa trova e leggi l’articolo 23 della Dichiarazione universale dei diritti umani. Leggi anche gli articoli della Costituzione Italiana che riguardano il lavoro. In particolare, gli articoli 1 e 4 dei Principi Fondamentali e gli articoli 35-36-37-38-39-40 del Titolo III-Rapporti Economici. Per approfondire l’impegno internazionale nelle questioni di lavoro, guarda il video sull’ILO (International Labour Organization). Ricordati di prendere appunti su ciò che guardi e leggi.
COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?
Con i tuoi compagni e l’insegnante avvia una discussione sul materiale che avete esaminato. Insieme, stendete un elenco di temi-chiave relativi ai problemi sul mondo del lavoro, avvalendovi anche delle attività svolte nelle altre discipline. Singolarmente o a piccoli gruppi fate un’attività di ricerca in Internet: per ogni punto individuato cercate un esempio relativo a un diverso Paese del mondo: potrà essere un’analisi complessiva o un caso concreto, o entrambi.
COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?
Si tratta ora di realizzare l’Atlante del lavoro. Ognuno di voi (oppure ogni gruppo) si occupa di un Paese. Il capitolo relativo conterrà un testo introduttivo elaborato da voi, una carta e le informazioni di base del Paese (nome, continente, superficie, abitanti, densità, capitale, lingua), gli articoli che avete trovato in Internet, eventuali immagini, le vostre personali riflessioni finali.
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4 TEMA
L’Italia e l’Europa
L’Europa è il nostro continente. L’Italia è uno dei Paesi che lo costituiscono e che concorrono a formarne l’identità. Le sue particolarità sono però notevoli: dalla stessa conformazione fisica e localizzazione al centro del Mediterraneo all’immensa ricchezza del suo patrimonio culturale. La conoscenza dell’Unione Europea ci permette di approfondire altri aspetti fondanti del continente. Lezione 16. Il territorio italiano Lezione 17. Il sistema degli enti Lezione 18. Il patrimonio dell’Unesco Lezione 19. Economia e lavoro in Italia Lezione 20. Territorio Europa Lezione 21. Gli Europei Lezione 22. L’Unione Europea
Novara di Sicilia (Messina) vista dal drone @ Casa Editrice G. Principato
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4. L’Italia e l’Europa
Il Tema in breve ▶
Si trova nella parte meridionale dell’Europa
▶
La Costituzione prevede l’esistenza di uno Stato centrale, che demanda parte dell’amministrazione agli ENTI LOCALI
▶
L’ITALIA
È tra le maggiori potenze industriali
▶
▶
REGIONI (5 a Statuto speciale)
▶
Ha un patrimonio storico e artistico immenso
È una penisola che si allunga nel Mediterraneo
▶ ▶
PROVINCIE COMUNI
CITTÀ METROPOLITANE
54 siti riconosciuti dall’UNESCO nel 2018
Dopo la crisi economica è aumentata la DISOCCUPAZIONE
Formato da 46 Stati Piccolo continente quasi interamente compreso nella fascia temperata dell’emisfero boreale
▶
Ha una crescita demografica lenta
Il 90% delle lingue sono di ceppo indoeuropeo
L’EUROPA
▶
È una delle economie più avanzate del mondo
Le maggiori potenze europee oltre all’Italia sono
Al 2021 27 Stati europei fanno parte dell’UNIONE EUROPEA Paese tra i più vasti e popolosi, è una
▶ grande protagonista sulla scena europea
▶
FRANCIA
▶
GERMANIA
▶
Principale punto di riferimento delle politiche europee
REGNO UNITO
▶
Con la BREXIT uscito dall’UE
▶
Tra gli Stati più importanti della Terra, ma il suo ruolo è limitato dal territorio vasto, dall’economia legata al settore estrattivo e da un regime poco democratico
▶
▶ RUSSIA
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▶
16 Il territorio italiano LEZIONE
L’Italia si trova nella parte meridionale dell’Europa. Il suo territorio è costituito in massima parte da una penisola (circondata per tre lati dal mare e collegata alla terra solo da un lato) che si allunga nel centro del Mar Mediterraneo. Possiamo immaginare l’Italia composta da tre grandi parti: l’area continentale, l’area peninsulare e l’area insulare.
CARTA DI IDENTITÀ DELL’ITALIA
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302 073 km2
Ha una popolazione di
60 244 639 abitanti
La densità è quindi di
199 abitanti per km2
La capitale è
Roma
La lingua ufficiale è
italiano
La moneta è
l’euro
(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
Ha una superficie di
87
4. L’ITALIA E L’EUROPA
Alp
1. Montagne, colline e pianure
i
Il 35% del territorio è formato da montagne, il 42% da colline e il 23% da pianure.
LA DISTRIBUZIONE DEI RILIEVI IN ITALIA
ALPI E APPENNINI A nord si trovano le Alpi, una catena montuosa dalle cime aguzze, ancora poco levigate dall’erosione degli agenti atmosferici. Sono suddivise in occidentali e orientali, con la linea di demarcazione in corrispondenza del lago di Como. Il sistema alpino digrada a sud verso la Pianura Padana, formando una serie di catene meno aspre ed elevate chiamate Prealpi. Gli Appennini sono meno elevati, ma costituiscono la catena più lunga: percorrono la penisola, dalla Liguria alla Calabria fino ai monti della Sicilia.
A
p
p
en
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in
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VULCANI I vulcani attivi sono: il Vesuvio in Campania, Stromboli e Vulcano nelle isole Eolie e l’Etna che supera i 3000 metri ed è la cima più elevata della Sicilia. COLLINE La maggior parte del territorio italiano è occupato da colline (fino a 600-700 m di altitudine) in tutte le regioni tranne Val d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Alcune derivano da antiche montagne erose dagli agenti atmosferici, altre sono costituite dalle morene, masse di terra spinte a valle durante le epoche glaciali, altre sono vulcani spenti. PIANURE La più estesa e più importante è la Pianura Padana: prende il nome dal fiume Po che l’attraversa e l’ha formata nel tempo. Quasi tutte le altre sono pianure costiere; vaste superfici pianeggianti si trovano in Puglia, con il Tavoliere e la pianura della penisola salentina.
COMPLETA LO STUDIO
Confronta la carta con quella fisica di pagina 87 e scrivi i nomi delle due catene; colora poi la zona della Pianura padana e indica con un pallino dove si trovano i vulcani.
2. La linea costiera Dal momento che l’Italia ha una lunga linea costiera (circa 8.300 km) e moltissime isole, le sue coste sono molto variegate. La loro morfologia, cioè la forma in cui si presentano, dipende da vari fattori; per più di un terzo sono coste alte con tratti rocciosi, le rimanenti sono coste basse e sabbiose, formate dai detriti depositati dai fiumi. COSTE LIGURI Strette alle spalle da Alpi e Appennini, le coste affacciate sul Mar Ligure sono alte e rocciose, frastagliate e piene di insenature. COSTE TIRRENICHE Sabbiose e lineari sono le coste tirreniche fino al Golfo di Napoli: dalla penisola sorrentina inizia una costa alta, fino alla punta calabrese di Scilla. COSTE ADRIATICHE Bassi e sabbiosi sono anche i litorali affacciati sul Mar Adriatico, tranne le coste alte e frastagliate del promontorio del Gargano e del Monte Conero. COSTE IONICHE Uniformi, con un breve bordo sabbioso, sono le coste ioniche della Sicilia orientale e quelle che racchiudono il Golfo di Taranto, mentre si innalzano lungo la Calabria. LA CARTA DELLE COSTE ITALIANE
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COMPLETA LO STUDIO
Lavora con le immagini. Scrivi le didascalie alle due immagini utilizzando le parole:
•Adriatico •fiumi •frastagliate •Mar Ligure •basse •coste •rocciose •sabbiose •detriti
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3. Fiumi e laghi d’Italia
IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
I corsi d’acqua che scorrono nel territorio italiano sono molti ma decisamente più brevi rispetto a quelli degli altri Paesi europei. Anche i laghi sono numerosi ma non di grandi dimensioni. Il Po è il nostro fiume più lungo, il lago di Garda è il lago più vasto. FIUMI ALPINI I fiumi alpini sono in genere abbastanza lunghi e hanno portata regolare, poiché ricevono acqua sia dallo scioglimento delle nevi, sia dalle precipitazioni. Il fiume alpino più lungo è il Po, che nasce dal Monviso, sul versante meridionale delle Alpi, e attraversa tutta l’Italia settentrionale per gettarsi nel Mar Adriatico. Dalle Alpi scendono diversi affluenti del Po, come il Ticino, l’Adda e il Mincio.
Il fiume Po a Torino
FIUMI APPENNINICI I fiumi appenninici hanno invece corsi più brevi (solo l’Arno, il Tevere e il Volturno raggiungono una certa lunghezza) e portate irregolari, poiché sono alimentati prevalentemente dalle piogge. Le stagioni più piovose come l’autunno e la primavera sono i loro periodi di piena, mentre l’inverno e l’estate sono stagioni in cui la portata di questi fiumi si riduce al minimo. LAGHI I maggiori laghi italiani si trovano a nord, e sono di origine tettonica e glaciale. Sono infatti all’interno di vaste conche scavate dai ghiacciai. I più estesi si trovano nella fascia prealpina e sono il Lago di Garda, il Lago Maggiore e il Lago di Como. Nell’Italia centrale si trovano diversi laghi di origine vulcanica come il Lago di Bolsena. In Umbria il Lago Trasimeno, che è il quarto lago più vasto d’Italia, è di origine tettonica e alluvionale.
Il lago di Bolsena nel Lazio
COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Dove nasce il Po? b. Dove sfocia? Con che tipo di foce? c. Quali importanti città attraversa? d. Quali sono i suoi principali affluenti di destra? Quali di sinistra? e. Confronta questa carta con quella politica di pagina 91. Di quali regioni segna il confine?
Il fiume Ticino a Pavia, in Lombardia
Dida dida dida
Il lago di Como @ Casa Editrice G. Principato
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
IL CLIMA IN ITALIA
4. Climi e ambienti
Regione alpina Regione padana
È possibile suddividere l’Italia in sei regioni climatiche e ambientali.
Regione appenninica Regione adriatica
REGIONE ALPINA Questa regione ha inverni lunghi e freddi, con precipitazioni nevose, ed estati brevi e fresche, spesso piovose. La vegetazione è costituita da foreste di conifere e da prati; alle altitudini più elevate si estendono ghiacciai e nevai.
Regione ligure-tirrenica Regione meridionale e insulare
REGIONE PADANA La regione padana ha un clima di tipo continentale, con estati calde e afose e inverni rigidi. Questa è l’area naturale più trasformata dall’uomo: l’antica foresta di latifoglie sopravvive solo in piccole aree. REGIONE APPENNINICA Varia a seconda della latitudine: nel tratto settentrionale le temperature sono più basse e la piovosità è maggiore, nel tratto meridionale l’aridità è più accentuata e le temperature sono più alte. La vegetazione è costituita soprattutto da foreste di latifoglie e prati. REGIONE ADRIATICA La regione adriatica ha un clima più freddo e piovoso rispetto alla costa tirrenica. Alle foci dei fiumi si trovano aree paludose, mentre più a sud cresce la macchia mediterranea. REGIONE LIGURE-TIRRENICA La regione ligure-tirrenica ha inverni miti ed estati calde, ma ventilate. Le piogge sono poco abbondanti e si concentrano in autunno. Qui si estende la macchia mediterranea, intervallata da pinete. REGIONE MERIDIONALE E INSULARE La regione meridionale ha un clima mediterraneo sub-tropicale, con estati lunghe, calde e secche, e inverni miti e poco piovosi. Qui prevale nettamente la macchia mediterranea, alternata a piante tropicali, come palme, agavi, fichi d’india.
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Rispondi alle domande in base al testo e alla carta. a. Quale tipo di clima ha la regione padana? b. Quale regione ha la massima estensione in latitudine? c. Quali aree sono interessate dalla regione mediterranea?
Umbria, colline
Alpi occidentali
Pianura Padana
Arcipelago toscano @ Casa Editrice G. Principato
17 Il sistema degli enti LEZIONE
La Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, stabilisce i principi della nostra Repubblica parlamentare. Uno di questi è l’esistenza di uno Stato centrale che demanda agli enti locali, cioè gli organi di governo decentrato del territorio, buona parte dell’amministrazione. I principali enti locali sono le Regioni, le Province, i Comuni e le Città metropolitane.
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
EDUCAZIONE CIVICA
1. La Regione
COMUNE DI PEDEMONTE
La Regione è il livello superiore della divisione amministrativa territoriale del nostro Paese, dove più Comuni formano una Provincia o, a volte, una Città metropolitana e l’insieme di una Città metropolitana e di più Provincie forma una Regione. La Regione è un ente pubblico che esercita poteri e funzioni su territori più o meno ampi secondo i principi stabiliti dalla Costituzione.
PROVINCIA DI VICENZA
POTERE LEGISLATIVO La Regione è l’unico ente amministrativo a condividere con il Parlamento il potere legislativo. Su diversi argomenti può quindi emanare leggi che hanno valore su tutto il territorio regionale. Un esempio recente è stata la gestione della pandemia Covid-19 che ha spinto alcune Regioni a mettere in atto norme più stringenti rispetto alle prescrizioni statali. Rientra infatti nelle prerogative regionali la possibilità di assumere autonome decisioni relative all’organizzazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie. È il caso, ad esempio, della scelta se effettuare o meno tamponi a tutta la popolazione regionale o la decisione di introdurre misure di lockdown più restrittive. AUTONOMIA REGIONALE Le Regioni italiane hanno diversi poteri e campi di autonomia: oltre a emanare leggi regionali, hanno un proprio patrimonio e proprie entrate (reperite attraverso le tasse regionali) e definiscono autonomamente le proprie regole di organizzazione e funzionamento. COMPITI DELLE REGIONI Lo Stato affida alle Regioni diversi compiti. Devono occuparsi di servizi per il cittadino, come gli ospedali e i trasporti. Devono intervenire a difesa dell’ambiente, per esempio controllando l’inquinamento dell’aria e delle acque: di questo si occupano le ARPA (Agenzie Regionali di Protezione Ambientale). Istituiscono e gestiscono i parchi regionali nelle aree di importante interesse naturalistico. Aiutano le attività economiche, stabilendo regole e assegnando dei contributi che favoriscano lo sviluppo.
russo
inglese francese
Bellunocinese
spagnolo
arabo
portoghese
altri
Treviso Verona
REGIONE VENETO
Vicenza Padova
VENEZIA
Città metropolitana
Rovigo
UN ESEMPIO DI DIVISIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE VENETO
GOVERNO DELLA REGIONE Ogni Regione è amministrata da un Consiglio Regionale e da un Presidente, eletti ogni cinque anni dai cittadini maggiorenni. Il Presidente nomina e guida la Giunta, formata dagli assessori regionali. REGIONI A STATUTO SPECIALE Delle 20 Regioni 15 sono a statuto ordinario e 5 a statuto speciale. Queste ultime godono di un’autonomia maggiore per le loro specificità territoriali e culturali: la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia, regioni di confine dove vivono importanti minoranze etniche, e le regioni insulari di Sicilia e Sardegna. COMPLETA LO STUDIO
Completa la mappa sul meccanismo di governo delle Regioni. I cittadini eleggono
Il .................................... Il .................................... che nomina ....................................... formata dagli .............................................. Il palazzo della Regione Lombardia
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....
2. Una rete policentrica Le città italiane non si concentrano in alcune aree geografiche ma sono distribuite lungo tutto il territorio nazionale, solo poche aree lungo l’Appennino centro-meridionale e interne alla Sardegna e alla Sicilia presentano rari insediamenti urbani. TASSO DI URBANIZZAZIONE Si definisce tasso di urbanizzazione il rapporto tra popolazione urbana e popolazione rurale. L’Italia ha una percentuale di abitanti che vive nelle città non molto elevata (70,4%), se confrontata alla media europea (75%). RETE URBANA In Italia la rete delle città è stata determinata dalla morfologia del territorio, in prevalenza montuoso e costiero, e dalle vicende storiche. Dalla caduta dell’Impero romano, nel corso dei secoli si sono venuti a formare diversi Stati che, pur con dimensioni diverse, hanno avuto un importante ruolo di governo del proprio territorio. Ognuno di questi Stati aveva una propria capitale, con funzioni di centro politico, culturale ed economico all’interno dei propri confini. LE 100 CITTÀ Anche l’unificazione del Paese nel XIX secolo non ha contrastato il ruolo direzionale di molte capitali degli Stati preunitari. Pur essendo il centro politico e la città più estesa e abitata del nostro Paese, anche Roma non svolge il ruolo accentratore che hanno altre capitali europee. Ecco
L’ITALIA DELLE CITTÀ METROPOLITANE inglese
russo
francese
cinese
spagnolo
arabo
portoghese
altri
DUE PICCOLI STATI STRANIERI
CITTÀ METROPOLITANA
POPOLAZIONE
capoluogo e comuni della città metropolitana
perché si parla spesso di “Italia dalle 100 città”, una definizione che spiega la struttura policentrica della sua rete urbana.
ROMA MILANO NAPOLI TORINO PALERMO BARI CATANIA FIRENZE BOLOGNA VENEZIA GENOVA MESSINA REGGIO CALABRIA CAGLIARI
4.355.725 3.234.658 3.101.002 2.269.120 1.260.193 1.257.520 1.109.888 1.013.260 1.011.291 853.552 .844.957 631.297 551.212 431.955
CITTÀ METROPOLITANE Nel 2014 una legge ha istituito 14 città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari. In questi nuovi enti locali, i capoluoghi devono prendere decisioni con gli altri comuni del loro territorio, coordinando i piani di sviluppo nei vari ambiti di governo: trasporti, scuole, risorse energetiche, parchi, acque, settori economici ecc.
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Rispondi alle seguenti domande. a. Che cosa significa rete policentrica? b. Quali sono le radici storiche di questa struttura urbana?
La sede amministrativa del Comune di Roma (Palazzo Senatorio)
c. Che cosa sono le città metropolitane?
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
3. Le cinque città più popolose ROMA (2 872 800 ab.) Situata in una zona collinare, lungo le rive del fiume Tevere, Roma fu il centro della civiltà romana, come testimoniano i numerosi monumenti che si sono conservati nonostante i secoli di decadenza e le grandi ristrutturazioni dell’epoca fascista. Importanti sono anche gli edifici e le opere d’arte che risalgono alle epoche rinascimentale e barocca. Per la grande ricchezza artistica e per la presenza del Vaticano, Roma è una delle principali mete turistiche mondiali. MILANO (1 366 180 ab.) È il principale centro economico e finanziario del Paese, oltre che il primo polo borsistico italiano e città famosa per il design industriale. Per la sua attività fieristica e congressuale ha sempre attirato moltissimi visitatori. Ma la ricchezza di opere d’arte, le occasioni di shopping e le recenti trasformazioni urbanistiche, con la costruzione di avveniristici edifici e la creazione di nuovi spazi pubblici, ne stanno facendo una delle principali mete turistiche italiane.
Veduta di Roma
NAPOLI (966 144 ab.) Affacciata sul celebre golfo che porta lo stesso nome, tra il Vesuvio e l’area vulcanica dei Campi Flegrei, Napoli è il principale centro demografico ed economico dell’Italia meridionale. È soprattutto una città terziaria: molto importante è la sua attività commerciale e quella del suo porto (il primo per numero di passeggeri). È anche una notevole meta turistica, celebre in tutto il mondo.
Skyline di Milano
TORINO (882 523 ab.) Torino sorge nella parte più occidentale della Pianura Padana ed è attraversata dal Po e dal suo affluente Dora Riparia. È uno dei più attivi centri economici del Paese: il suo nome viene infatti identificato con l’industria automobilistica. Ma fondamentale è anche la sua funzione culturale, per la presenza di musei, università e importanti istituti di ricerca.
Il golfo di Napoli
PALERMO (668 405 ab.) Il capoluogo siciliano sorge in una zona pianeggiante (la Conca d’Oro, dal colore degli agrumeti) affacciata su un’ampia insenatura della costa tirrenica. Fondata dai fenici, fu un importante centro della Magna Grecia, quindi capitale dell’isola durante la dominazione degli Arabi e poi dei Normanni, che ne fecero uno dei maggiori poli culturali del Mediterraneo. Oggi è un centro terziario di grande attrazione turistica sia per il suo patrimonio artistico sia per la bellezza delle vicine zone costiere. Veduta di Torino
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La Palermo barocca
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Prova a descrivere il capoluogo vicino alla tua residenza utilizzando lo stesso modello di descrizione qui proposto.
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18 Il patrimonio dell’UNESCO LEZIONE
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (conosciuta con l’acronimo inglese UNESCO) con sede a Parigi, ha tra i suoi obiettivi la tutela dei siti considerati Patrimonio dell’Umanità. Dal 1972 ogni anno aggiorna una lista di luoghi che per la loro importanza necessitano di una tutela sovranazionale.
NUMERO DI SITI UNESCO PER PAESE
EDUCAZIONE CIVICA
1. La storia dell’UNESCO
COME È NATA L’INIZIATIVA L’idea di proteggere questi siti preziosi ebbe origine nel 1960, quando l’UNESCO avviò una campagna internazionale per salvare la Valle dei Templi in Egitto: la costruzione di una grande diga sul Nilo avrebbe infatti provocato la sommersione degli inestimabili tesori del sito archeologico. COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE Oltre cento Paesi di diversi continenti si impegnarono fornendo risorse economiche e tecnologia, per salvaguardare il sito, in modo da spostare i templi di Abu Simbel, nell’Egitto meridionale, e ricostruirli più in alto rispetto alla diga. 1972: NASCE LA CONVENZIONE L’ esito positivo di questo intervento spinse gli stessi Paesi alla firma, nel 1972, della Convenzione sulla tutela del patrimonio mondiale. L’UNESCO stilò un primo elenco di luoghi che per la loro importanza culturale, oppure naturale, avevano valore emblematico per tutta l’umanità e necessitavano perciò di una tutela sovranazionale (cioé al di sopra di una o più nazioni). LISTA IN CONTINUA CRESCITA Di anno in anno nuovi siti sono stati inclusi e la lista è in continuo accrescimento: secondo l’aggiornamento del 2019, i siti sottoposti a salva-
guardia sono 1121 (869 siti culturali, 213 naturali e 39 misti), suddivisi in 167 Paesi dei vari continenti. Numerose sono anche le località transfrontaliere, che più di altre sono a rischio di contesa o di abbandono. SITI MOLTO DIVERSI La tipologia dei siti protetti è molto varia: va da antichi centri storici alle principali aree archeologiche, da testimonianze di una passata attività industriale a complessi artistici monumentali, da riserve di biodiversità (ambienti dove è rappresentata una grande varietà di specie vegetali e animali) a paesaggi agricoli tradizionali ecc. COMPLETA LO STUDIO
Rispondi alle seguenti domande. a. Quale fu la prima iniziativa che avviò la creazione di un Patrimonio dell’Umanità? b. Che cosa sono i siti misti? c. Che cosa sono i siti transfrontalieri?
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
EDUCAZIONE CIVICA
2. Il patrimonio italiano
L’alto numero di siti protetti in Italia (54 nel 2018) è dovuto soprattutto all’enorme ricchezza del suo patrimonio storico e artistico. Il patrimonio culturale comprende infatti monumenti, edifici o località di valore storico, estetico, archeologico, scientifico o antropologico. Vediamone alcuni esempi. ARTE DEI CAMUNI Il primo sito italiano iscritto nel Patrimonio dell’Umanità (1979) è stata la Valle Camonica, nell’area alpina dell’Italia settentrionale, e le sue incisioni rupestri: si tratta di una delle collezioni più grandi al mondo, in un sito non ancora completamente esplorato che si estende per circa 70 chilometri quadrati. Oltre 140.000 figure e simboli incisi nella roccia lungo un periodo di circa 8000 anni descrivono quella antica civiltà.
CASTEL DEL MONTE Nel 1996 l’UNESCO ha inserito nel Patrimonio dell’Umanità Castel del Monte, che sorge su una collina delle Murge vicino all’attuale città di Andria, considerato uno dei più bei castelli d’Europa. Quest’opera ha grande valore sia per la bellezza delle sue architetture, perfettamente inserite nel paesaggio, sia perché unisce la cultura del Nord Europa, da cui proveniva Federico II di Svevia, inglese il suo ideatore, con quella del mondo classico (greco erusso romacinese francese della storia no) e del mondo islamico, tutti e due parte della arabo spagnolo Puglia. portoghese
altri
Castel del Monte.
Incisioni rupestri in Valle Camonica.
CENTRO STORICO DI SIENA La città di Siena, in mezzo alle colline della Toscana, non è cambiata molto rispetto al grande borgo di epoca medievale che si formò nel XIII secolo, quando iniziò ad arricchirsi di begli edifici e grandi opere artistiche. Per questo e per la sua importanza nella storia dell’arte, nel 1995 l’UNESCO ha iscritto Siena nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità.
PATRIMONIO NATURALE Il patrimonio naturale, invece, indica rilevanti caratteristiche fisiche, biologiche e geologiche, nonché l’habitat di specie animali e vegetali in pericolo e aree di particolare valore scientifico ed estetico. Per esempio, appartengono a questa lista il complesso vulcanico dell’Etna e la catena montuosa delle Dolomiti.
L’Etna.
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Consulta la lista dei siti sul sito UNESCO. Trova un sito vicino a dove abiti e descrivilo in massimo 10 righe su modello delle città illustrate nel paragrafo. I SITI UNESCO
Piazza del Campo a Siena.
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3. I siti misti Il patrimonio misto comprende esempi di interazione fra l’uomo e l’ambiente, come i parchi e i giardini; questi siti vengono anche indicati con la definizione di paesaggio culturale. TRA NATURA, ARTE E STORIA Il Parco Nazionale del Cilento, in Campania, è stato iscritto nell’elenco nel 1998 ed è un esempio di forte integrazione tra i vari aspetti: l’area comprende infatti un insieme di paesaggi naturali e testimonianze culturali di eccezionale valore. Punto d’incontro tra le colonie della Magna Grecia e i centri etruschi e degli altri popoli italici, quest’area comprende gli importanti resti classici di Paestum e Velia, oltre a insediamenti medievali, testimonianze di archeologia industriale e il capolavoro barocco della Certosa di Padula. VILLE DEI MEDICI Un altro esempio di siti misti è dato dalle ville e dai giardini medicei in Toscana, iscritti nella lista del Patrimonio nel 2013, che non costituiscono propriamente un sito, poiché sono 14 tenute di campagna, importanti per il loro valore storico-architettonico, distribuite in tutto il territorio regionale.
Il tempio di Atena a Paestum. inglese
russo
francese
cinese
spagnolo
arabo
portoghese
altri
Le ville medicee in Toscana sono patrimonio UNESCO insieme ai loro splendidi giardini con piante rare, fontane e antichi giochi d’acqua.
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Osserva la foto delle colline del prosecco in Valdobbiadene. Scrivi una didascalia in cui provi a spiegare in che senso rappresentano anche un paesaggio culturale.
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
4. Il Patrimonio di saperi e di memoria MEMORIA DEL MONDO Nel 1992 la lista degli elementi da salvaguardare è stata ampliata dalla Memoria del mondo, un grande patrimonio di documenti, registrazioni, filmati storici la cui conservazione riveste una grande importanza per la storia di tutta l’Umanità. In Italia sono iscritti nell’elenco importanti biblioteche e archivi, come quello dell’Istituto Luce, dedicato alla cinematografia. TRADIZIONE ORALE Nel 2001 si è invece voluto attribuire importanza e valore al Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità, che raccoglie espressioni culturali (spettacoli, riti e feste, saperi, pratiche artigianali) che, pur non rappresentando località o elementi tangibili, sono parte integrante della tradizione dei popoli e possono rischiare di non essere tramandati alle future generazioni. Esempi di Patrimonio immateriale (anche questi ogni anno più numerosi) sono il Teatro delle Ombre in Cambogia e quello Kabuki in Giappone. PATRIMONIO IMMATERIALE IN ITALIA Anche in Italia sono diverse le antiche conoscenze tutelate dall’Unesco:
La dieta mediterranea.
• il Canto a Tenore sardo, • l’Opera dei Pupi siciliana, • la dieta mediterranea, • l’artigianato del violino di Cremona, • alcune caratteristiche processioni religiose (Nola, Palmi, Sassari, Viterbo), • le coltivazioni viticole di Pantelleria, • l’arte dei pizzaioli napoletani.
Pantelleria.
MURETTI A SECCO Nel 2018 è stata inserita in questa lista la tecnica di fabbricazione dei muretti a secco, che l’Italia condivide con altri Paesi dell’Europa meridionale. Questa sistemazione dei terreni scoscesi è uno dei primi esempi di manifattura umana, utilizzata per fini sia abitativi sia agricoli. Particolarmente utili a prevenire il dissesto idrogeologico, la maggior parte dei muretti a secco è abbandonata e sta lentamente scomparendo. COMPLETA LO STUDIO
Guarda il video che presenta l’iniziativa UNESCO Futures of Education. Descrivi poi in breve quali sono gli obiettivi di questa iniziativa. FUTURES OF EDUCATION
L’Opera dei Pupi.
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19 Economia e lavoro in Italia LEZIONE
L’Italia, nonostante i periodi di crisi dovuti anche alla recente pandemia Covid-19, resta una tra le maggiori potenze industriali. La nostra economia, tuttavia, è caratterizzata da forti squilibri regionali nell’occupazione, negli investimenti innovativi e nel sistema delle infrastrutture che, insieme a un’elevata evasione fiscale, costituiscono un ostacolo a un completo sviluppo.
EDUCAZIONE CIVICA
1. La struttura economica
La maggior parte delle aziende in Italia è di piccole e di medie dimensioni, mentre le grandi aziende che operano a livello multinazionale sono molto meno numerose in confronto a quelle di altri Paesi europei. SETTORE PRIMARIO Il settore primario, come in tutti i Paesi sviluppati, è quello che occupa meno manodopera e contribuisce in minima parte alla formazione del PIL. Ciononostante riveste un’importanza strategica notevole ed è destinatario di ingenti investimenti e attività di ricerca. SETTORE SECONDARIO Per quanto riguarda l’industria, anche in Italia si verifica il fenomeno della delocalizzazione: molte fabbriche vengono spostate in Paesi, come quelli dell’Est, dove i costi di produzione e i salari risultano più bassi. SETTORE TERZIARIO Il terziario, seguendo una tendenza che ha riguardato tutti i Paesi sviluppati, è il settore che da qualche decennio occupa la maggioranza della popolazione attiva e produce la maggior parte del reddito nazionale. PIL industria 23,9%
agricoltura 2,1%
terziario 74,0%
POPOLAZIONE ATTIVA terziario 70,2%
agricoltura 3,8%
industria 26,0%
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1. Completa tu le seguenti definizioni: Il settore primario comprende La delocalizzazione è
.
2. Osserva le tre foto sopra e individua l’attività che fa parte A. del settore primario, B. secondario e C. terziario.
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
2. Lavoro e squilibri sociali
DISOCCUPAZIONE In seguito alla crisi economica, che ha colpito tutti i Paesi sviluppati, negli ultimi anni in Italia sono diminuiti i consumi. Il calo dei consumi e la delocalizzazione di interi comparti industriali in altri Paesi hanno determinato la crescita della disoccupazione, in particolare giovanile e nelle regioni meridionali, dove la struttura produttiva è più debole, arretrata e in alcune zone legata solo al settore primario. LAVORATORI STRANIERI Da alcuni anni l’Italia è interessata da un’immigrazione in costante aumento. La popolazione straniera proveniente da Paesi UE ed Extra UE in età da lavoro (15-64 anni), nel 2019, era pari a più di 4 milioni e 33 mila individui. Secondo gli ultimi dati gli occupati di 15 anni e oltre sono 2 milioni e mezzo, le persone in cerca di lavoro quasi 500mila e gli inattivi tra i 15 e i 64 anni circa un milione. La maggior parte degli stranieri lavora nei servizi alla persona, come le numerose badanti, e alla collettività: complessivamente il 10% della manodopera del settore primario è straniera. In generale la quota del lavoro non
qualificato degli immigrati è del 36,5% contro il 7,9% degli occupati italiani. SQUILIBRI SOCIALI Disoccupazione e lavoro nero creano povertà e squilibri sociali. In Italia il 7,7% delle famiglie, circa 5,6 milioni di individui, si trova sotto la soglia di povertà. Questa soglia è il livello di reddito al di sotto del quale non si inglese famiglia irusso è in grado di ottenere per sé e per la propria beni e i servizi indispensabili. Secondo i datifrancese ISTAT, tra le famiglie cinese in condizione di povertà si trovano quasi 9 milioni diarabo persospagnolo ne contando i lavoratori irregolari, totalmente in neroaltrio che portoghese vivono nell’illegalità. COMPLETA LO STUDIO
A seguito della pandemia Covid-19 le quote di disoccupati sono aumentate e, di conseguenza, la percentuale di popolazione in povertà assoluta. Fai una breve ricerca e trova i dati relativi al fenomeno comparando il tasso di occupazione prima e dopo la pandemia.
3. Il settore primario
Valtellina
Val d’Adige Friuli
COLTURE In Italia ci sono ancora moltissime piccole aziende agricole a conduzione familiare. Ciononostante, il numero delle grandi aziende che usano macchinari tecnologicamente avanzati è in costante aumento: si trovano soprattutto nella Pianura Padana, dove operano nella cerealicoltura (frumento, mais, riso) e nelle coltivazioni legate all’allevamento e all’industria alimentare (per esempio la soia). In tutta Italia, poi, sono diffuse le imprese che si occupano di colture specializzate: viti, ulivi, ortaggi, frutta, fiori.
Milano
Vercellese
Torino Monferrato
Pianura V eneta
Lomellina Bassa lombarda
Venezia Alto V eronese Padova Polesine
Langhe
Emilia
Genova
Bologna Lunigiana
Sanremese
Va l Firenze d’Årno
Piana d’Albenga
Chianti
Grossetano
PESCA E ACQUACOLTURA La pesca non è molto produttiva, a causa dell’inquinamento marino e dell’utilizzo di attrezzature spesso arretrate. In crescita invece l’acquacoltura, cioè l’allevamento di specie ittiche lungo le coste. Osserva la carta sui tipi di coltivazione e di allevamento in Italia e rispondi alle domande. a. Dove è più diffuso l’allevamento bovino? b. Dove è diffusa la coltivazione di agrumi? c. Dove è sviluppata la risicoltura?
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LE COLTURE IN ITALIA allevamento ovini allevamento bovini
Pianura Pontina Terra di Lavoro
cerali
riso
foraggio
Puglia Salernitano Piana di Metaponto
Tarantino Salento
Piana di Sibari
allevamento ovini Campidano
allevamento bovini allevamento suini Palermo
uva da vino
Conca d’Or o Trapanese Canicattì
Piana di Catania
Piana di Gela
uva da tavola agrumi
olive cerali
pesche
riso
mele
foraggio
fiori
ortaggi patate
uva da vino
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Bari
Napol i
allevamento suini
uva da tavola
Fucino
Roma
ALLEVAMENTO Quello bovino e suino, praticato soprattutto nelle regioni settentrionali, è in genere moderno e produttivo. Gli ovini e caprini sono invece allevati nelle zone collinari del Centro, del Sud e delle isole, con metodi rimasti sostanzialmente uguali nei secoli.
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Romagna
bietola da zucchero
4. Il settore secondario
IMPRESE E DISTRETTI Il sistema industriale è caratterizzato dalla presenza di poche grandi imprese, alcune delle quali multinazionali e molte aziende di medie e piccole dimensioni. Mentre queste ultime sono diffuse su tutto il territorio, le aziende più grandi sono presenti soprattutto nel Nord. Nel Nord-est, nel Nord-ovest e nel Centro si sono formati numerosi distretti, zone caratterizzate dalla presenza di molte aziende specializzate nella produzione degli stessi prodotti. SETTORI Alcuni settori dell’industria italiana sono molto competitivi sui mercati internazionali. Si tratta dei settori che si basano sulla creatività e dove si utilizzano design e materiali di ottima qualità: il tessile, l’abbigliamento, le calzature, i mobili, gli accessori per la persona e per la casa. Saldo positivo (cioè si esporta più di quanto si importi) hanno anche i prodotti della trasformazione alimentare, come pasta, vino e conserve. Un altro settore in cui l’Italia è molto competitiva a livello mondiale è quello della robotica e della meccanica di precisione, destinata soprattutto alle macchine utensili. L’Italia ha aziende di eccellenza anche nel settore automobilistico e nell’industria farmaceutica. Povera di risorse minerarie ed energetiche, per questi settori il nostro Paese è in gran parte dipendente dall’estero. Inoltre, l’industria italiana risulta meno presente nei settori innovativi come l’informatica, l’aeronautica, le telecomunicazioni, la chimica e l’elettronica: queste attività richiedono infatti forti investimenti nella ricerca scientifica, dove, sia nel pubblico sia nel privato, l’Italia è carente rispetto agli altri Paesi.
inglese
russo
francese
cinese
spagnolo
arabo
portoghese
altri
LA GREEN ECONOMY In Italia si sta ampliando il numero di imprese che fanno riferimento alla Green Economy, un modello di sviluppo economico che, oltre alla produzione, al profitto e all’occupazione, prende anche in considerazione l’impatto ambientale della filiera produttiva sul territorio: materie prime, fonti energetiche, distribuzione e smaltimento rifiuti. L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA IN ITALIA
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Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Dove è diffusa l’industria automobilistica? b. Quale settore prevale in Sardegna?
L’INDUSTRIA IN ITALIA
c. Dove è diffuso il tessile? d. Che differenza noti tra Nord e Sud Italia?
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
5. Il settore terziario o dei servizi ATTIVITÀ Il terziario comprende attività molto varie, da quelle tradizionali (pubblica amministrazione, trasporti, commercio, turismo) a quelle tipiche delle società più avanzate (finanza, comunicazione, ricerca). Queste ultime si concentrano soprattutto nelle regioni settentrionali e nei grandi centri urbani. BANCHE E BORSA Nel settore bancario e assicurativo operano numerosi gruppi. La Borsa di Milano è una delle prime in Europa: nel 1998 ha inglobato anche le altre piazze borsistiche del Paese ed è diventata Borsa Italiana. Dal 2007, grazie alla fusione con la Borsa di Londra, fa parte del London Stock Exchange Group. COMMERCIO Il settore del commercio, interno ed estero, è in Italia uno dei più importanti. La maggior parte del commercio estero avviene con i Paesi dell’Unione Europea (circa il 55% degli scambi), in particolare Francia e Germania, e con gli Stati dell’area mediterranea. TURISMO Il turismo è una delle attività terziarie per cui l’Italia occupa un posto di rilievo a livello mondiale. Il nostro Paese possiede infatti un enorme patrimonio ambientale e culturale che attira visitatori da tutto il pianeta. Località balneari e montane, città d’arte, centri archeologici alimentano grandi flussi turistici, con oltre 40 milioni di arrivi dall’estero ogni anno. Sono le Regioni dell’Italia settentrionale ad accogliere la maggioranza delle presenze. Nel 2020-2021 la pandemia di Covid-19 ha colpito duramente il settore.
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Svolgi una breve ricerca sulle principali tipologie commerciali della tua zona.
6. Le vie di comunicazione VIA TERRA Il sistema dei trasporti è condizionato dalla forma lunga e stretta del Paese e dalla presenza delle montagne. I collegamenti sono garantiti soprattutto da strade e autostrade. Da alcuni decenni il trasporto ferroviario è oggetto di una profonda ristrutturazione, con la realizzazione di numerose linee ad alta velocità. VIA ARIA Il trasporto aereo è organizzato intorno a due poli principali: Milano e Roma. Vi sono poi numerosi aeroporti regionali, utilizzati soprattutto dalle compagnie low-cost. VIA MARE Il trasporto marittimo ha sempre avuto un ruolo importante, grazie al notevole sviluppo costiero dell’Italia e alla sua posizione centrale nel Mar Mediterraneo. I porti più importanti sono quelli di Genova, di Trieste, di Taranto e di Gioia Tauro. COMPLETA LO STUDIO
Approfondisci: quali sono i principali punti deboli del trasporto via terra in Italia?
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20 Territorio Europa LEZIONE
L’Europa è un continente dalle dimensioni ridotte e dalla forma molto frastagliata, quasi interamente compreso nella fascia temperata dell’emisfero boreale. I suoi confini estremi vanno I DATI DELL’EUROPA dal Mar Glaciale Artico, a nord, Elbrus 5642 m fino al Mediterraneo, a sud; dall’Oceano Il monte più alto Il fiume più lungo Volga 3531 km Atlantico, a ovest, fino ai monti Urali, Il lago più grande Ladoga 18 400 km2 a est, dove corre il confine con l’Asia. L’isola più estesa
Gran Bretagna
209 331 km2
Il principale vulcano attivo Etna
3 330 m
Il Paese più vasto
Russia europea
4 265 525 km2
Il Paese più piccolo
Città del Vaticano
0,44 km2
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
1. Montagne, colline, pianure
Nel continente predominano pianure e colline, mentre le montagne coprono circa un quarto del territorio. I rilievi dell’Europa centro-settentrionale, come le Alpi Scandinave, sono di origine antichissima: modellati dal vento, dalla pioggia e dai ghiacciai, sono poco elevati e di forma arrotondata. I rilievi meridionali, più recenti, sono invece più alti e hanno vette appuntite: sono le Alpi, i Carpazi e il Caucaso, la catena dove alcune cime superano i 5000 metri. Alcune aree situate sui margini di zolle tettoniche ospitano diversi vulcani attivi: i maggiori si trovano in Italia, Islanda e Grecia. L’Europa è ricca anche di colline, in gran parte frutto dell’erosione delle montagne più antiche o dell’azione dei ghiacciai. Le pianure più estese del continente si trovano nell’Europa orientale. Sono soprattutto pianure di erosione, come per esempio la pianura russa (Bassopiano Sarmatico). Antico è anche il Bassopiano Germanico, la più vasta pianura dell’Europa centrale.
La regione delle Ardenne in Belgio.
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Nel Mar Mediterraneo si protendono la penisola iberica, quella italiana e quella balcanica. Nell’Atlantico si trovano le maggiori isole del continente europeo, la Gran Bretagna, l’Islanda e l’Irlanda.
I BACINI IDROGRAFICI EUROPEI
Mare del Nord
cinese
Individua sulla carta di pag 141 il sistema collinare delle Ardenne, delle Alture del Volga e dei Monti Metalliferi.
COSTE E ISOLE Le coste europee si estendono per circa 38.000 chilometri, lungo un litorale che, dal Mar Bianco e dalla penisola di Kola a nord del continente, si sviluppa fino al Mar Nero e Mar d’Azov. Tra il Mare del Nord e il Baltico si allunga la grande penisola scandinava, fronteggiata dalla più piccola penisola danese.
OCEANO AT L A N T I C O
russo
francese
COMPLETA LO STUDIO
2. Coste, isole e acque interne
OCEANO
inglese
ACQUE INTERNE L’Europa è ricca di fiumi e di canali artificiali. I fiumi che si gettano nell’Oceano Atlantico, come la Loira, o nel Mare del Nord, come il Reno (che segna per un tratto il confine tra Francia e Germania) e l’Elba, sono frequentate vie di navigazione, mentre i fiumi che sfociano nel Mar Mediterraneo sono in genere poco navigabili. Importanti vie fluviali sono anche il Danubio, che attraversa l’Europa da Ovest a Est e sfocia nel Mar Nero, e il Volga, che è il fiume più lungo d’Europa e scorre in territorio russo, terminando nel Mar Caspio. I laghi, in maggioranza di origine glaciale, sono concentrati in regioni determinate: nel Nord (Russia, Finlandia, Svezia) e nei pressi dell’arco alpino. Tra i primi vi è il Ladoga, il lago più grande d’Europa, situato nel Nord-ovest della Russia europea, vicino al confine con la Finlandia.
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Individua sulla carta dei bacini idrografici quali sono i fiumi che si gettano nel Mar Mediterraneo.
@ Casa Editrice G. Principato
3. Climi e ambienti
Il continente europeo si trova nella fascia temperata settentrionale, tra il Tropico del Cancro e il Circolo Polare Artico: questa posizione, insieme alla importante presenza del mare, determina condizioni climatiche non estreme. Ciononostante i climi sono vari, a causa della sua forma molto mossa e frastagliata, della presenza di alti rilievi e delle diverse caratteristiche dei mari su cui si affaccia (mari chiusi, aperti, oceani). CLIMA SUBARTICO Riguarda la parte più settentrionale del continente ed è caratterizzato da temperature medie molto basse e scarsità di precipitazioni. In queste regioni il suolo è gelato in profondità (permafrost) e quindi gli alberi non vi possono sviluppare le proprie radici. È il regno della tundra, una prateria di muschi, licheni e qualche arbusto.
clima subcontinentale risente in minima parte dell’influsso del mare.
CLIMA ATLANTICO Riguarda l’Europa occidentale e ha temperature miti (grazie alla Corrente del Golfo) e un’abbondanza di precipitazioni; caratteristica è la presenza quasi costante dei venti. La vegetazione alterna foreste di latifoglie a distese erbose e brughiere, dei terreni poco fertili dove crescono vari tipi di arbusto.
CLIMA ALPINO Caratterizza non solo le Alpi, ma anche le altre zone montuose e le regioni nordiche. Ha inverni lunghi e freddi, estati fresche e precipitazioni abbondanti tutto l’anno (neve in inverno e pioggia nelle altre stagioni). È caratterizzato dalla presenza di foreste di conifere e dalle praterie di montagna.
CLIMA CONTINENTALE Domina gran parte dell’Europa centrale e orientale; l’inverno è rigido, la neve può durare anche per diversi mesi all’anno, mentre le piogge si concentrano in primavera ed estate. Alle latitudini maggiori prevale la foresta di conifere, ma è diffusa anche la foresta mista. Il
CLIMA MEDITERRANEO Interessa le regioni costiere meinglese ridionali ed è caratterizzato da estati calde e secche erusso inverni cinese francese miti. La vegetazione diffusa è la macchia mediterranea: ararabo da busti bassi e alberi ad alto fusto comespagnolo lecci, olivi, querce sughero e pini marittimi. altri portoghese
Tundra.
clima subartico
I CLIMI EUROPEI mar di Norvegia
clima atlantico clima continentale
clima subartico
clima subcontinentale
clima atlantico
clima alpino
clima continentale
clima mediterraneo
clima subcontinentale clima alpino
ECOSISTEMI clima mediterraneo EUROPEI mare del Nord
COMPLETA LO STUDIO
mar Baltico
oceano Atlantico mar Caspio mar Nero
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Osserva la carta tematica sui climi e rispondi alle seguenti domande. 1. Quale clima è più diffuso in Europa? 2. Quali Paesi sono interessati dal clima atlantico? 3. Quali catene montuose sono caratterizzate dal clima alpino? 4. Quali Paesi non mediterranei sono interessati dal clima mediterraneo?
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dite rran eo mar Mediterraneo
5. Da quali climi è interessata l’Italia?
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105
4. L’ITALIA E L’EUROPA
EDUCAZIONE CIVICA
4. I problemi ambientali
La densità abitativa dell’Europa e lo stile di vita dei suoi cittadini hanno un grande impatto a livello ambientale. Secondo i dati della Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), in Europa sono minacciati il 42% dei mammiferi, il 15% degli uccelli e il 52% dei pesci d’acqua dolce; circa mille specie vegetali sono gravemente a rischio o in via di estinzione. AMBIENTI A RISCHIO Tutti gli ambienti sono minacciati, anche se in diversa misura, dalle attività dell’uomo. Gli ambienti del Nordeuropa (tundra, foreste boreali di conifere) sono poco popolati, per cui non vi sono pericoli di forte degrado, ma nell’Europa centrale, densamente popolata e urbanizzata, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua legato alle industrie e all’agricoltura ha provocato notevoli danni, soprattutto alle foreste di latifoglie. Gli ambienti più a rischio si trovano però nell’Europa mediterranea, dove migliaia di ettari di boschi e di macchia mediterranea sono stati distrutti
per lasciare il posto alle infrastrutture turistiche o a industrie inquinanti, come quella petrolifera presente soprattutto sulle coste. A protezione degli ambienti del nostro continente sono stati creati Parchi nazionali e riserve naturali. Il primo Paese a istituire un parco nazionale è stata la Svezia nel 1909; l’Italia nel 1922 ha creato il parco del Gran Paradiso, sulle Alpi, e il Parco Nazionale d’Abruzzo, sugli Appennini. Oggi in Europa esistono oltre 200 parchi nazionali. CAMBIAMENTO CLIMATICO Il cambiamento climatico ha dimostrato di avere un effetto molto negativo nel nostro continente: il decennio scorso, infatti, è stato il più caldo mai registrato. In certe aree sono sempre più frequenti alluvioni e inondazioni, mentre altre subiscono lunghi periodi di siccità. In generale si è registrata una lenta ma inesorabile recessione dei ghiacciai. OBIETTIVI PER IL 2030 L’Unione Europea ha fissato alcuni obiettivi per ridurre entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra, per migliorare l’efficienza energetica e aumentare la quota di energia da fonti alternative ai combustibili fossili e per attuare un massiccio piano di rimboschimento. COMPLETA LO STUDIO
Leggi il testo e traduci le parole evidenziate. Global warming is the term used to describe the rising of the average temperature on Earth. The Earth has gone through changes in temperature before. The Earth has even gone through several ice ages, when the temperature dropped significantly and a lot of the world was covered in ice glaciers.
Il fiume Senna, in piena, inonda Parigi
Each time the planet eventually warmed up and melted the ice. Why is global warming important? Even small variations of the planet’s average temperature can have a large impact on the environment. rising average ice ages ice glaciers Lo stambecco ha rischiato l’estinzione alla fine del XIX secolo e si è salvato solo nelle valli che oggi compongono il Parco nazionale Gran Paradiso per poi ripopolare tutte le Alpi.
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eventually environment
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21 Gli Europei LEZIONE
L’attuale assetto politico europeo rispecchia solo parzialmente la struttura etnica dei popoli europei. Nel nostro continente, infatti, convivono quasi novanta etnie, ma solo poco più di un terzo di esse costituisce la maggioranza della popolazione in uno Stato sovrano: il resto è costituito da minoranze, a cui si aggiungono le persone giunte in Europa seguendo i diversi flussi migratori.
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
1. I confini
I 46 Paesi che compongono attualmente il continente europeo sono il frutto di secoli di storia e di frequenti e sanguinosi conflitti che hanno mutato più volte i confini tra gli Stati, a volte separando comunità nazionali, a volte unendo etnie tradizionalmente ostili. Gli abitanti del continente sono oggi oltre 720 milioni. Il Paese più vasto e popoloso è la Russia: il suo territorio si allarga nel continente asiatico, oltre la catena degli Urali. Tra Europa e Asia, infatti, non esistono confini precisi. Turchia e Kazakistan hanno una parte del loro territorio compreso nel continente Europeo, così come i Paesi caucasici (Georgia, Armenia e Azerbaigian) vengono talvolta inclusi tra gli Stati europei.
2. Le città
TASSO DI URBANIZZAZIONE Durante la Rivoluzione industriale in Europa molti contadini abbandonarono le campagne e si spostarono nelle città. Questo processo di urbanizzazione si diffuse inizialmente nell’Europa occidentale e, dopo la seconda guerra mondiale, anche nella parte orientale e in quella meridionale del continente. Oggi oltre il 75% vive in un centro urbano. METROPOLI Da diversi decenni le grandi città europee hanno smesso di ampliarsi. Fino alla metà del secolo scorso tre città europee comparivano nella classifica delle dieci metropoli più grandi del mondo: Londra, Parigi e Mosca. Oggi nessuna città europea è più in questa graduatoria: mentre le metropoli europee hanno perso in parte il loro potere di attrazione, le
108
Gli Arabi fondarono Madrid nel IX secolo, ma divenne una capitale solo nel XVI secolo, quando Filippo II la scelse per la sua posizione al centro del Paese. Da allora si arricchì di opere d’arte, chiese, palazzi, monumenti. Nel secolo scorso ha avuto uno sviluppo industriale che ha fatto aumentare la sua popolazione. Oggi Madrid è una
inglese
russo
francese
cinese
arabo spagnolo I monti Urali, tradizionale linea di confine fra Europa e Asia.
COMPLETA LO STUDIO
portoghese
altri
Osserva la carta di pagina 107 e prova a raggruppare i Paesi europei per macroregioni; ricorda di inserire anche gli Stati meno estesi.
grandi città degli altri continenti stanno ampliandosi a dismisura. Le capitali europee restano poli di primaria importanza nel panorama urbano mondiale, per il loro ruolo fondamentale nell’economia, per la cultura, per le conquiste sociali. AREE METROPOLITANE I centri urbani maggiori stanno perdendo abitanti a favore dei piccoli centri che li circondano e delle città medie, numerosissime in tutto il continente. Si formano così vaste aree metropolitane, dove i quartieri residenziali si alternano a zone industriali e commerciali. COMPLETA LO STUDIO
Fai una ricerca in rete e indica quali sono le maggiori aree metropolitane d’Europa.
grande metropoli vivibile e verde, molto vivace sotto il profilo culturale. Oltre ai suoi prestigiosi musei (primo tra tutti il Prado) e teatri, la vita culturale si manifesta anche nei piccoli locali dove si fanno musica e performance e nelle strade della tipica movida.
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3. La demografia
Lezione CRESCITA LENTA E AUMENTO DEGLI ANZIANI La
7 L’EUROPA DELLE LINGUE
popolazione europea continua ad aumentare, anche se molto lentamente. La mortalità è diminuita e la durata media della vita si è allungata, ma anche la natalità è in costante calo. La vita media In aiEuropa sidella parlano oltre lingue. La maggior parte appartiene però a si è allungata grazie progressi medicina e a 60 un buon sistema sanitario. una L’invecchiamento della popolazione crea lingue che hanno un’origine comune, la stessa famiglia, che raggruppa però nuovi problemi economici e di organizzazione sociale. famiglia indoeuropea, appartenente ai popoli asiatici giunti in Europa
MIGRAZIONI A contrastare il declino demografico a partire dal 2000 avantiè interCristo. Le principali lingue indoeuropee sono venuto un sempre più intenso fenomeno immigratorio, neolatine, germaniche che ha contribuito adquelle arricchire ulteriormente la già straor-e slave. dinaria varietà culturale ed etnica del continente, un tempo area di origine di ingenti flussi verso le altre parti del mondo. Le lingue della famiglia indoeuropea Infatti, l’alto livello di sviluppo e il generale miglioramento All’interno vi sono lingue che hanno più somiglianze delle condizioni di vita della popolazione hannodella fattofamiglia sì che indoeuropea DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE IN EUROPA altre meno. L’italiano e Densità lo spagnolo, perin esempio, sono più simili tra loro di l’Europa diventasse una meta ambitaeper milioni di cittadini della popolazione Europa (abitanti/kmq) Le città lo siano l’italiano e il tedesco. Questo perché la famiglia indoeuropea si extraeuropei, in fuga da povertà e daquanto situazioni di guerra. da 10 a 50 100 000 - 500 000 ab. superiore a 200 divide in gruppi linguistici, o sottofamiglie. Italiano e spagnolo appartengono al da 1 a10 500 000 - 1 000 000 ab. da 100 a 200 COMPLETA LO STUDIO gruppo neolatino (o romanzo), mente il tedesco fa parte del gruppo germanico. Quali problemi può comportare, secondo te, il inferiore a 1 oltre 1 000 000 ab. da 50 a 100 I principali gruppi linguistici della famiglia indoeuropea sono: progressivo invecchiamento della popolazione • lingue neolatine, derivate dal latino parlato dagli antichi romani. Le più europea? IL FUTURO DEMOGRAFICO DELL’EUROPA importanti sono l’italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese e il romeno; russo inglese • lingue germaniche, derivate da quelle parlate dagli antichi popoli che si cinese francese stanziarono nell’Europa centro-settentrionale. Le principali sono l’inglese, il tedesco, l’olandese, il fiammingo, il danese, il norvegese espagnolo lo svedese; arabo Oltre il 90% delle lingue europee appartiene al ceppo altri portoghese • lingue slave, parlate dai popoli dell’Europa orientale. Le principali sono il indoeuropeo: la loro origine risale infatti alla lingua parlata Islandese Cartelli stradali in italiano e tedesco in russo, il polacco, l’ucraino, il bulgaro, il serbo-croato, lo sloveno, il ceco. dalle popolazioni, provenienti dall’Asia centrale, che invaseTrentino-Alto Adige. come quello comro l’Europa circa 10.000 anni fa. Appartengono alla famiglia indoeuropea anche gruppi minori Svedese Finlandese (irlandese, posto dalle lingue baltiche (lituano, lettone), dalle lingue celtiche Scozzese GRUPPI LINGUISTICI Nel corso dei secoli si sono quindi Norvegese scozzese, gallese, bretone), oltre al greco e all’albanese. Le famiglie e i gruppi sviluppati diversi gruppi linguistici in cui è possibile raccoEstone In Europa Irlandese si parlano anche lingue che appartengono linguistici in Europa Russo a gliere la grande maggioranza degli idiomi parlati attualmenLettone(ungherese, un’altra famiglia, quella ugrofinnica Danese Lituano te in Europa: finlandese, estone), oltre al basco, lingua parlata Frisone Gallese Islandese Inglese Bielorusso - lingue neolatine: italiano, francese, spagnolo, portoghese, in una regione e Francia. Il Neerlandesea cavallo fra Spagna Famiglie e gruppi linguistici Polacco Tedesco ladino, rumeno, catalano; basco (o euskera) è una lingua “isolata”, che in Europa Svedese Finlandese Ceco Ucraino Lingue indoeuropee non ha nessuna parentela con altre lingue - lingue Scozzese slave: russo, bulgaro, polacco, ucraino, serbo, croaFrancese Slovacco Norvegese lingue neolatine al mondo; il suo to, sloveno, ceco, slovacco ecc.; Reto- caso è interessante perché Ungherese Romanzo Galiziano Francoslave Sloveno di come lingue Estone è anche un esempio un popolo provenzale Russo Basco - Irlandese lingue germaniche: tedesco, olandese, inglese, danese, norOccitano Rumeno Serbocroato lingue germaniche si sia per secoli sentito unito dalla propria Portoghese Danese islandese ecc.;Lettone vegese, svedese, fiammingo, Bulgaro Italiano Catalano Spagnolo Lituano greco lingua. Albanese Macedone - lingue e lettone; Frisone Gallese baltiche: lituano Sardo Inglese Bielorusso albanese - lingue celtiche:Neerlandese irlandese, scozzese, gallese, bretone. Polacco lingue celtiche Tedesco Greco Famiglie e gruppi linguistici La lingua madre più conosciuta è il russo, seguito dal tedeCeco lingue baltiche Ucraino in Europa sco. Ma la lingua Francese più parlata in assoluto Slovacco è l’inglese, conoLingue indoeuropee Lingue non indoeuropee I GRUPPI sciuta come seconda lingua da circa il 40% degli europei. RetoUngherese Romanzo LINGUISTICI lingue ugrofinniche lingue neolatine Galiziano FrancoSloveno poi anche molte lingue Nel nostro continente si parlano provenzale IN EUROPA Basco Occitano Rumeno Serbolingue slave basco extraeuropee, diffuse tra le diversecroato comunità di immigrati, Portoghese lingue germaniche Bulgaro Italiano Catalano che affiancano quelle parlate nei Paesi d’accoglienza. Spagnolo
4. Le lingue
Sardo
Albanese Macedone
greco
COMPLETA LO STUDIO
albanese
Costruisci uno schema che visualizzi Greco la struttura delle lingue indoeuropee.
lingue celtiche lingue baltiche Lingue non indoeuropee
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lingue ugrofinniche basco
109
4. L’ITALIA E L’EUROPA
5. L’economia
VIAGGIARE
Unità
8
Europa, la rete delle comunicazioni
so
L’Europa è una delle aree più economicamente avan- fatti vantaggioso far eseguire le lavorazioni in Paesi dove il zate del mondo. La nostra economia si avvantaggia di un costo del lavoro è basso, le materie prime sono abbondanti e passato coloniale che le ha permesso di attingere liberamen- i problemicudi ambientale sono poco sentiti. riocarattere so no te alle risorse di altri continenti. IL PIL PRO CAPITE IN UE E REGNO UNITO In Europa le stradeIMPORTAZIONI e le ferrovie sono più o meno presenti a seconda Ancora oggi importa notevoli quantitàdelle di caDove sono i tunnel ratteristiche del territorio, popolamento dello materie sviluppoprime economico prodotti del alimentari. Importae molte mine- degli Le regioni meno sviluppate (PIL pro capite <75) più lunghi d’Europa? (PIL pro capite >75 e <90) Stati. La rete meno di strade ferrovie si registra in pochissimi Islanda e in Russia, Regioni in transizione ralifitta e anche sotto ileprofilo energetico solo Paesi Le regioni più sviluppate (PIL pro capite > 90) Paesi in cui la densità abitanti è bassa e dove le condizioni climatiche rensonodegli autosufficienti. La galleria stradale e quella dono più difficili i trasporti. Le vie di comunicazione sono invece molto fitte ferroviaria più lunghe d’Europa ATTIVITÀ INDUSTRIALE Alcuni dei Paesi europei sono nel centro dell’Europa e in particolare nella megalopoli renana (p. 196), una sono anche le più lunghe del grandi potenze industriali, ma oggi devono confrontarsi mondo. La galleria stradale più delle zone più industrializzate e densamente abitate. La rete delle autostrade con una sempre più accesa concorrenza di altri forti prolunga è il tunnel di Lærdal collega tra loro tutte le regioni e le cittàfra principali d’Europa: daldiPortoduttori mondiali, primo tutti la Cina. Inoltre,infatti una serie in Norvegia (25 km). Quella gallo alla Polonia crisi o dalla Svezia all’Italia è possibile attraversare tutto il contieconomiche, la prima iniziata nel 2008, l’ultima a seferroviaria è invece il tunnel del nente viaggiando guito in autostrada. La rete delle ferrovie adprovocato alta velocità è invece della pandemia di Covid-19, hanno la chiuSan Gottardo in Svizzera meno estesa di quella autostradale, ma inattività alcunicommerciali Stati, comeeSpagna, Francia e sura di molte fabbriche, un aumento (57 km). Il tunnel ferroviario del della disoccupazione in tutti i Paesi. Germania, i treni veloci collegano tra loro tutte le aree più importanti di questi canale della Manica, che collega Paesi. Alla rete continentale di strade e ferrovie sono collegati gli Stati separati la Gran Bretagna e la Francia, è il DELOCALIZZAZIONE A tutto ciò si affianca il fenomeno dal mare: il tunneldella ferroviario della Manica collega la Gran Bretagna al resto tunnel sottomarino più lungo al delocalizzazione: molte aziende europee trovano inmondo. dell’Europa (attraverso la Francia), il lungo ponte di Øresund mette invece in COMPLETA LO STUDIO comunicazione la Svezia con la Danimarca. Tunnel Stato km Osserva la carta del livello di PIL pro capite. Come puoi notare, ci sono molte differenze tra i Paesi. Rispondi:
Lærdal
Norvegia
25
a. Come si colloca l’Italia?
San Gottardo
Svizzera
17
b. Quale Paese occidentale è interamente a basso livello di sviluppo?
Arlberg
Austria
14
Fréjus
Italia/Francia
13
Monte Bianco
Italia/Francia
12
Tunnel ferroviario
Stato
km
c. Che confronti puoi fare tra Est e Ovest?
6. Le vie di comunicazione
stradale
L’Europa è il continente con la più fitta rete di trasporti, che unisce i Paesi tra loro e con il resto del mondo.
San Gottardo
Svizzera
57
della Manica
UK/Francia
51
TRASPORTO SU STRADA Negli spostamenti interni prevale il trasporto su strada: la motorizzazione di massa ha portato un’enorme crescita del numero di automobili e veicoli commerciali. Strade e autostrade costituiscono nel continente una rete molto densa e ben organizzata. L’Europa è ricca di meraviglie dell’ingegneria, tra queste il Tunnel della Manica, che unisce Francia e Regno Unito.
Lotschberg
Svizzera
35
Koralm
Austria
33
Guadarrama
Spagna
28
TRASPORTO AEREO Le comunicazioni per via aerea hanno avuto unaLa crescita notevolissima negli ultimi decenni, sopratrete autostradale europea tutto in relazione ai movimenti interni al continente, in gran parte gestiti da compagnie low-cost che permettono collegamenti facili e frequenti entro i confini europei.
TRASPORTO FERROVIARIO Il sistema delle ferrovie ha visto Tutto chiaro?un aumento dei treni ad alta velocità, concorrenziali con il mezzo aereo, e i treni metropolitani che collegano le periferie con i centri cittadini, soprattutto per il trasporto pendolare. 1 Completa. 3 Completa. COMPLETA LO STUDIO TRASPORTO ACQUA I porti marittimi sono molto at- a Napoli si sviluppa l’Autostrada del In Europa la rete SU delle strade e delle Da Milano Scegli uno dei sistemi di trasporto diffusi suluna versante atlantico sia su alta. quello mediterraneo. ferrovie tivi, siaha densità molto in Europa, approfondisci Sole Nel e una linea ferroviaria ad alta in Internet velocità.e trova nostro continente sono molto importanti anche le vie d’acqua i suoi nodi principali (porti, aeroporti, poli 2 Definisci (metti una crocetta). 4 Scegli (cancella l’errore). interne, con la rete fluviale completata da un numero ingente ferroviari, nodi di interscambio). Le vie di comunicazione più efficienti La rete meno fitta di strade e ferrovie si ha in Russia/ di canali artificiali. si trovano in Germania, Belgio e: Germania, anche a causa delle sfavorevoli/favorevoli condizione climatiche. Paesi Bassi. Svezia. Francia. ✗ 110 @ Casa Editrice G. Principato
245
22 L’Unione Europea LEZIONE
L’Unione Europea è la principale organizzazione internazionale del continente. Nel 2021 vi partecipano 27 Stati che si estendono su circa metà del territorio continentale, dall’Oceano Atlantico al Mar Nero, dal Mar Baltico al Mar Mediterraneo. L’Unione Europea Paesi membri prima del 2004 Paesi entrati nel 2004 Paesi entrati dal 2007 in poi
ISLANDA
Paesi candidati Brexit 2020 2020
FINLANDIA NORVEGIA SVEZIA ESTONIA RUSSIA
LETTONIA DANIMARCA
LITUANIA
IRLANDA REGNO UNITO
BIELORUSSIA
PAESI BASSI BELGIO
UCRAINA
LUSSEMBURGO
REP. CECA LIECH.
FRANCIA
POLONIA
GERMANIA
SVIZZERA
SLOVACCHIA AUSTRIA
MOLDOVA
UNGHERIA
SLOVENIA
ROMANIA
CROAZIA BOSNIA- SERBIA ERZEG.
PORTOGALLO
ANDORRA
ITALIA
MONTENEGRO KOSOVO
BULGARIA
MACEDONIA
SPAGNA
ALBANIA DEL NORD
TURCHIA
GRECIA
CIPRO MALTA @ Casa Editrice G. Principato
111
4. L’ITALIA E L’EUROPA
EDUCAZIONE CIVICA
1. Che cos’è l’UE
L’Unione Europea (abbreviata UE) viene definita come entità sovranazionale poiché i 27 Stati membri delegano all’organizzazione una parte della loro sovranità in merito a diversi argomenti. Uno dei principali campi di intervento è costituito dai programmi di cooperazione economica: i rapporti commerciali, infatti, sono un potente strumento di interdipendenza tra i Paesi che porta alla collaborazione e riduce il rischio di conflitti. Inoltre, le politiche comuni di sviluppo hanno portato l’Unione Europea a diventare una delle massime potenze economiche mondiali e a svolgere un ruolo di primo piano all’interno delle Nazioni Unite e nei summit planetari. Su altre questioni, invece, come gli affari interni, la difesa e la politica estera, le competenze dell’Unione Europea sono scarse: in merito a questi argomenti, perciò, le decisioni restano agli Stati nazionali. Altri ambiti dove l’Unione Europea ha un’importante funzione sovranazionale sono le politiche ambientali, quelle dei trasporti e l’intervento nel settore dell’educazione e della cultura. Ci sono poi campi di intervento dove l’appartenenza all’Unione Europea favorisce un coordinamento e un’armonizzazione delle risoluzioni interne, come avviene ad esempio in ambito sanitario.
inglese
russo
francese
cinese
La targa all’ingresso del Parlamento Europeo spagnoloin tutte le lingue del’Unione. portoghese
arabo altri
COMPLETA LO STUDIO
cegli la risposta corretta. S a. L’Unione Europea è: uno Stato federale una confederazione di Stati una organizzazione economica un’alleanza militare b. Quanti Stati fanno parte oggi dell’Unione Europea? 6 12 27 28
2. Le tappe dell’Unione Oggi l’Unione Europea riunisce la maggior parte dei Paesi europei e si occupa di molti aspetti della vita politica, economica, sociale e culturale. Gli Stati membri delegano una parte della propria sovranità nazionale alle istituzioni dell’Unione Europea, in misura molto diversa a seconda degli argomenti: per alcune questioni, soprattutto in campo economico, le funzioni dell’UE sono molto precise e ben definite. LA CECA Nel 1952, con il Trattato di Parigi, sei Paesi (Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Federale Tedesca, Francia e Italia) istituirono la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) con l’obiettivo di coordinare gli sforzi per la ricostruzione post-bellica e rilanciare il settore siderurgico che attraversava una grave crisi. DALLA CEE ALL’UE Nel 1958, con l’applicazione del Trattato di Roma, gli stessi sei Paesi diedero vita alla Comunità Economica Europea (CEE). Nel 1992 i Paesi, diventati 12, decisero con il trattato di Maastricht di intensificare le funzioni della Comunità, trasformandola in Unione Europea: tra gli obiettivi, Le dodici stelle della bandiera dell’UE istituita col trattato del 1992.
112
il raggiungimento dell’unione monetaria e di quella politica, a tutt’oggi non ancora pienamente raggiunti. In oltre sessant’anni di storia, l’UE non ha comunque mai smesso di ampliarsi, anche grazie all’adesione di molti Stati dell’Est europeo. BREXIT Nel 2016 il Regno Unito, votando un referendum per l’uscita dall’Unione, la cosiddetta Brexit (parola composta dai termini “Britain” ed “exit”), è stato il primo Paese a mettere in atto le procedure per uscire dall’UE. Il Regno Unito ha cessato ufficialmente di far parte dell’UE il 31 gennaio 2020, quando è iniziato un processo di transizione conclusosi alla fine dello stesso anno. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta a pagina 111 e rispondi alle seguenti domande. a. Quali sono i Paesi che hanno fondato la UE? b. Quali altri Paesi prima del 2004? c. Quali Paesi hanno aderito nel 2004? d. Quali Paesi hanno aderito dal 2007 in poi? e. Quali sono i Paesi candidati? f. Per quale Paese è prevista l’uscita nei prossimi anni?
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EDUCAZIONE CIVICA
3. Istituzioni UE
PARLAMENTO Il Parlamento, l’unico organismo a suffragio universale, viene eletto da tutti i cittadini europei ogni 5 anni. Ha sede a Strasburgo. E’ un organismo di controllo e condivide il potere legislativo con il Consiglio dei Ministri che ha sede a Bruxelles, quest’ultimo composto da tutti i ministri dei Paesi membri, che si riuniscono a seconda delle competenze.
La Commissione Europea è una delle principali istituzioni dell’UE, di cui è organo esecutivo e promotrice del processo legislativo. Ha sede a Bruxelles in questo edificio chiamato Palazzo Berlaymont.
La sede di Strasburgo del Parlamento Europeo.
COMMISSIONE EUROPEA La Commissione europea, un’altra importante istituzione, con sede a Bruxelles, propone le leggi al Parlamento e vigila sulla loro applicazione; è composta da un commissario per ogni Paese. CONSIGLIO Svolge un ruolo fondamentale anche il Consiglio europeo, composto dai soli capi di Stato o di governo. Nelle sue riunioni, che si svolgono a Bruxelles, si decidono gli orientamenti politici ed economici generali della UE. CORTI La Corte di Giustizia ha l’ultima parola su tutte le controversie tra Stati, cittadini e istituzioni europee. La Corte dei Conti esamina la regolarità della gestione finanziaria controllando i bilanci dell’Unione. Entrambe hanno sede a Lussemburgo.
La sede della Banca Centrale Europea.
BCE La Banca Centrale Europea (BCE) ha sede a Francoforte, emette l’euro e controlla l’andamento dei prezzi.
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Riepilogo delle funzioni che spettano alle principali istituzioni della UE: scrivi per ognuno l’istituzione competente.
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ORGANO DI INDIRIZZO
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POTERE ESECUTIVO
POTERE LEGISLATIVO
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POTERE GIUDIZIARIO
QUANTO SAI DELL’UE? @ Casa Editrice G. Principato
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
EDUCAZIONE CIVICA
4. La cittadinanza europea
Nel 1992 il trattato di Maastricht istituì la cittadinanza europea per cui “è cittadino dell’UE chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro” che si affianca a quella nazionale senza sostituirla. Riconosce numerosi diritti ai cittadini europei e rende possibile studiare, lavorare e risiedere in qualsiasi Paese dell’Unione. L’ACCORDO DI SCHENGEN L’accordo di Schengen (dal nome della cittadina lussemburghese in cui venne fissato) è stato sottoscritto da 26 paesi: 22 membri dell’Unione europea e quattro non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Nello spazio Schengen i cittadini della UE, i turisti extracomunitari e le persone che sono immigrate legalmente possono spostarsi liberamente senza essere sottoposti a controlli alle frontiere. Per evitare che possano circolare persone ricercate o entrate clandestinamente in un Paese per il controllo è stato istituito il Sistema Informativo Schengen (SIS), dal 2018 inoltre sono attivi controlli temporanei limitati. CIRCOLAZIONE MERCI Dal 1968 per migliorare i rapporti commerciali tra i Paesi sono stati aboliti i dazi doganali e definiti i limiti quantitativi di importazione ed esportazione fra gli Stati membri.
L’EURO Con l’adozione dell’euro è stata attuata l’unificazione monetaria di una parte del continente. I tempi e i modi sono stati definiti nel Trattato di Maastricht e, dal 2019, sono 19 i Paesi che ne fanno parte. La gestione della politica monetaria della “zona euro” spetta al cosiddetto Eurosistema, che comprende la Banca Centrale Europea (BCE con sede a Francoforte in Germania) e le banche centrali nazionali degli Stati membri della zona euro, come la Banca d’Italia. I parametri di Maastricht sono i requisiti economici e finanziari che i Paesi devono soddisfare per aderire e rimanere nella zona dell’euro e che gli Stati membri devono rispettare per evitare sanzioni. Per rispettare i “paletti” fissati dai parametri di Maastricht spesso i Paesi devono adottare politiche di austerità che tendono a rallentare la crescita economica e peggiorano le condizioni di vita delle popolazioni. LE POLITICHE COMUNI L’Unione Europea fornisce finanziamenti e aiuti economici a molti settori per ridurre le differenze di sviluppo tra le aree economicamente più forti e quelle meno ricche e migliorare le capacità di competere delle aziende europee a livello economico mondiale.
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rasmus Plus è un programma E ideato per consentire agli studenti universitari e della scuola secondaria, formatori e insegnanti, di trascorrere un periodo di studio in un altro Paese europeo e imparare una nuova lingua. Con questo progetto la UE intende promuovere la cittadinanza europea. Collega ciascuna lettera sulla carta. A. La Spagna è il paese più richiesto dagli studenti e con il maggior numero studenti che partono; B. la Germania è il 2° Paese più richiesto; C. il Regno Unito ha interrotto nel 2021 la partecipazione al programma; D. l’Italia è al 4° posto per studenti che partono, e al 5°per studenti in arrivo; E. l’università più richiesta è quella di Granada; F. l’università di Praga è al 5° posto come ateneo che riceve più studenti in Europa.
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4. L’ITALIA 1. LA TERRA E L’EUROPA E I SUOI SISTEMI
Geo DEBATE Verifica le conoscenze COSTRUIRE IN ALTEZZA PUÒ ESSERE UN VANTAGGIO PER L’AMBIENTE?
1. Rispondi alle domande. 1. Quali sono le caratteristiche del clima alpino? 2. Che cosa significa clima continentale? Dove si trova in Italia? 3. Quali sono le caratteristiche climatiche della regione ligure-tirrenica? TAPPA 1 varia da nord a sud il clima appenninico? TAPPA 2 4. Come Comprendere il dibattito Parteciparee al dibattito 5. Quali sonoelepreparare caratteristiche del clima dell’Italia meridionale insulare? L’eccessivo di suolo prevalente e di risorse in naturali uno d’Italia? 1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due 6. Qual consumo è la vegetazione questaè parte
dei grandi problemi del nostro tempo. In molte città per “occupare” meno terreno si preferisce costruire in 2. Cita almeno tre fiumi appenninici. altezza, edificando imponenti grattacieli. Ma davvero questi a. “colossi” offrono vantaggi . all’ambiente? b.
pareri in contrasto tra loro.
1 Le torri sono strutturalmente un elemento che comporta
la possibilità di consumare meno territorio, perché salgono in . c. . verticale. Un altro tema è che ormai i grattacieli hanno delle tecnologie applicate che consentono un risparmio energetico mol1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che to significativo. Questo è valido per molte architetture costruite più ti sembra mostrare un’edilizia capace di rispettare 3. Indica corretto. il completamento in classe A. È una delle categorie di ranking di sostenibilità che l’ambiente. 1. La maggior parte delle aziende è: di grandi dimensioni / di medie e piccole dimensioni. gli edifici possono acquisire, indipendentemente dall’essere alti 2. Il settore primario occupa: pochissima manodopera / la maggior parte della manodopera. o bassi. C’è inoltre la possibilità di lavorare sulla piastra e sui 3. Molte produzioni industriali sono state delocalizzate dove: i salari sono A primi livelli pubblici della torre come elemento integrativo di più bassi / c’è maggior mercato. funzioni private e pubbliche insieme. Ormai il grattacielo non è 4. Il settore terziario produce: la maggior parte / un terzo del reddito nazionale. più solamente un oggetto solo in mezzo al vuoto. (Luca Molinari in www.linkiesta.it/2017/02/
ecco-perche-la-nostra-paura-dei-grattacieli-e-assurda/) 4. Collega gli elementi delle due colonne in modo corretto, indicando dove sono prevalentemente svolte queste attività.
a. b. c. d.
allevamento bovino allevamento ovino e caprino colture specializzate acquacoltura
1. 2. 3. 4.
regioni centrali e meridionali 2 Da qualche anno si è scoperto che il famoso grattacielo di lungo le coste Londra, “The Shard”, progettato da Renzo Piano, è diventain tutta Italia come tutti gli altri grattacieli moderni vetrati. La to obsoleto regioni settentrionali commissione parlamentare inglese vorrebbe che il Governo
del Regno Unito promulgasse nuove normative contro il surriscaldamento estivo degli edifici che riguardano evidente5. Rispondi alle domande. mente l’usosul scriteriato delle facciate vetrate. Dal punto di vista 1. Quali sono i settori dell’industria italiana più competitivi mercato bioclimatico, in generale, il vetro presenta svantaggi rilevanti: internazionale? un basso isolamento, l’ingresso dell’energia solare non suffiB2. Quali sono le principali vie di comunicazione? cientemente controllabile, una bassa inerzia termica. I moderni grattacieli, seguendo una moda architettonica iniziata fa, sono invece completamente vetrati senza sfruttare 6. Osserva la carta dell’Europa a pagina 103 e collega decenni correttamente i principi della bioclimatica ma adottando soluzioni tecnologli elementi del riquadro. giche sempre più care sotto l’aspetto economico ed ecologico, 1. segnano il confine con l’Asia Il Danubio a. cioè non conta quanto essi siano insostenibili e costosi, conta 2. segnasolo perche unsiano tratto confine tra Francia e Germania b. Gli Urali altiile belli. c. d. e. f. g. h. i.
I rilievi dell’Europa settentrionale Il clima alpino Il Reno Il clima atlantico Il clima artico I Carpazi Il clima mediterraneo
3. sono di origine recente (Dario Faccini in www.bioarchitettura.org/articoli/ ed-116-alti-e-belli-ma-con-tanti-svantaggi) 4. ha una piovosità molto abbondante 5. è il regno della tundra 2. Fai una ricerca Internet per 6. attraversa l’Europa dasuovest a est - migliorare la tua inforsull’argomento 7. sono mazione di origine antichissima e poi fai una lista di tre argomenti a favore tua posizione e tre a sfavore della 8. ospita la foresta didella conifere posizione in da cui estati non ti calde riconosci. 9. è caratterizzato e secche
2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: tradizione urbanistica – inurbamento – crescita demografica – sostenibilità – socialità – problematiche paesaggistiche – risparmio del suolo – consumo energetico
TAPPA 3 Trarre le conclusioni
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 7. Indica almeno 6 Paesi attraverso cui scorre il Danubio. a.
.
b.
c.
.
d.
.
e.
f.
.
8. Completa le frasi scegliendo il termine corretto. 1. Gli europei sono oltre: 500/700 milioni. 2. La mortalità demografica è: aumentata/diminuita. 3. Il Paese più popoloso è: la Russia/Germania. 9. Collega ogni istituzione della UE prima alle sue funzioni e poi alla sua sede. a.
Parlamento Europeo
1. Garantisce la corretta applicazione delle leggi
b.
Commissione Europea
2. Decide gli orientamenti generali politici ed economici
c.
Consiglio Europeo
d.
3. Potere di controllo e legislativo
Corte di Giustizia
e.
4. Emette l’euro
Banca Centrale
5. Garantisce la perfetta applicazione delle leggi
10. Scrivi un breve testo per spiegare che cosa è l’Accordo di Schengen.
11. Metti in ordine cronologico, numerando da 1 a 4 le seguenti tappe dell’Unione. UE BREXIT CECA CEE秙
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1. 2. 3. 4.
Bruxelles Francoforte Lussemburgo Strasburgo
4. L’ITALIA E L’EUROPA
Geo DEBATE
CHE COSA SERVE PER IL FUTURO DELL’ITALIA?
TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito
Nel corso degli ultimi decenni l’Italia ha attraversato un periodo di crisi e ha perso terreno nei confronti delle nazioni più avanzate d’Europa. Questo declino è dovuto a molti fattori. Alcuni osservatori puntano il dito sulla diminuzione e sull’invecchiamentodellapopolazioneitaliana.Altriritengonochesi debba puntare maggiormente sull’istruzione e l’innovazione perritornarealpassodellenazionipiùmodernedelpianeta.Ma cosa serve all’Italia? 1. Osserva le due immagini e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare la via da seguire per garantire un futuro migliore al nostro Paese: A
TAPPA 2 Partecipare al dibattito
1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri che affrontano le prospettive dell’Italia da punti di vista diversi. 1 Dalla demografia dipende il nostro futuro, non solo econo-
mico ma anche geopolitico. Un Paese vecchio e sottopopolato produce meno e tende a ritirarsi dal ring della competizione internazionale. Parlare di destino dell’Italia, dei giovani, della scuola e del piano di aiuti europeo senza trattare la questione demografica sarebbe come (ri)costruire una casa partendo dal tetto. [..] Una collettività anziana ha inevitabilmente un diverso modo di stare al mondo rispetto ad una controparte giovane: paesi con una età mediana elevata tendono a prediligere il benessere economico al prestigio internazionale, ripudiano la “conflittualità” e si affezionano allo status quo, rinunciando alle imprese massimaliste tipiche dei grandi soggetti geopolitici. A conferma di ciò, le grandi potenze mondiali hanno generalmente una età mediana molto bassa (sotto i 40 anni): basti pensare per esempio agli Stati Uniti, alla Cina, alla Russia, all’Iran o alla Turchia. (Edoardo Crivellaro in https://awarepec.com/economia/il-futuro-dellitalia-dipende-dalla-demografia-dai-costi-economico-geopoliticialle-possibili-soluzioni/)
2 Quando un Paese si avvicina alla frontiera tecnologica,
la crescita dipende soprattutto dalla sua capacità di integrare e promuovere l’innovazione. Questo richiede una spesa adeguata in ricerca e sviluppo e investimenti in istruzione, dalla scuola primaria fino all’università. I ritardi accumulati in questi campi, unitamente alle complesse interrelazioni con la struttura del sistema produttivo, sono all’origine della nostra debole crescita economica.
B
(Ignazio Visco in https://www.ilriformista.it/istruzione-e-innovazione-per-il-futuro-dellitalia-la-road-map-per-un-progressoequilibrato-165509/)
2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci. 2. Scegli ora le parole e le espressioni che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista: Innovazione - più giovani - ricerca - istruzione invecchiamento - spinta a rinnovare - sicurezza.
TAPPA 3 Trarre le conclusioni
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.
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4. L’ITALIA E L’EUROPA
Unità di Apprendimento TITOLO ▶
Il patrimonio UNESCO in Europa
EDUCAZIONE CIVICA
DI CHE COSA ▶ TRATTA?
Questa Unità di apprendimento ti guida ad approfondire il Patrimonio dell’Umanità del continente europeo. L’Europa, con oltre 500 siti, è l’area geografica più rappresentata fra i luoghi considerati Patrimonio UNESCO. La presenza di questi luoghi è per il continente una grande risorsa economica perché, secondo i dati pubblicati dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il 40% del turismo internazionale mondiale è di matrice culturale. Molti sono anche i siti europei che vengono tutelati per la loro importanza ambientale.
QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?
Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, storia dell’arte, storia, scienze, informatica, inglese.
QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?
Le città – L’ONU – Il Patrimonio italiano – Il territorio europeo – La popolazione europea –
QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?
Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Lettura di una carta fisico-politica – Lettura di immagine - Utilizzo della rete Internet –Elaborazione di un testo – Rappresentazione visuale di una ricerca
QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?
Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – video – libro di testo – laboratorio di informatica per ricerca in Internet – lettura di articoli di viaggio – analisi di un video o di un’immagine
COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?
Visione di un video in modalità flipped classroom – Lettura del testo di geografia – Osservazione di una carta - Lettura di articoli – Discussione di gruppo – Ricerca di informazioni e materiali in Internet – Attività parallele nelle varie discipline –Testo di sintesi - Confronto
CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?
Per un primo approccio ai siti del Patrimonio europeo puoi guardare il breve video realizzato da National Geographic e la galleria fotografica nel sito Visit Europe, il portale della European Travel Commission, organizzazione no profit composta dagli uffici nazionali del turismo di oltre 30 paesi europei. Trova quindi, con una ricerca in Internet, la lista completa dei siti del continente europeo, Italia esclusa.
COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?
Dividetevi in piccoli gruppi e ognuno di essi sceglie un sito della lista. Raccogliete materiale (storia, descrizione, immagini) in Internet, utilizzando competenze e contenuti di tutte le discipline coinvolte. Fate riferimento al Paese a cui il sito scelto appartiene e alle motivazioni per la decisione dell’Unesco di includerlo nella lista. Eventualmente, trovate dati sui movimenti turistici che il sito genera.
COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?
Ogni gruppo crea un PowerPoint o un altro strumento di comunicazione per la presentazione del sito al resto della classe.
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@ Casa Editrice G. Principato
5 TEMA
Gli altri continenti
La conoscenza dei continenti extraeuropei e dei principali Paesi che ne fanno parte costituisce non solo un ampliamento del sapere geografico, ma anche un importante elemento di crescita personale. Permette infatti di acquisire la piena consapevolezza della diversità tra le varie parti del pianeta, in un mosaico composito e integrato, sia sotto il profilo geoclimatico sia per gli aspetti demografici, culturali ed economici. Lezione 23. Asia fisica Lezione 24. Asia politica Lezione 25. Cina Lezione 26. Africa fisica Lezione 27. Africa politica Lezione 28. America fisica Lezione 29. America politica Lezione 30. Stati Uniti Lezione 31. Oceania fisica e politica Lezione 32. Artide e Antartide
Risaie in Indonesia. @ Casa Editrice G. Principato
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5. Gli altri continenti
Il Tema in breve Si estende dall’equatore fin quasi al polo nord Presenta una grande varietà di climi e ambienti ASIA
▶
È il continente più popoloso (4,5 miliardi di abitanti) È un continente di antiche civiltà, dove sono nate alcune grandi religioni È attraversa dall’equatore e dai tropici
AFRICA
▶
È compresa per gran parte nella fascia intertropicale con clima caldi, sia secchi sia umidi. A nord e lungo le coste il clima è temperato È il continente con il maggior numero di Stati (54) Ha enormi risorse agricole e minerarie, ma è l’area più povera del pianeta
GLI ALTRI CONTINENTI SONO
▶ ▶ ▶
È formata da realtà territoriali distinte AMERICA
▶
America settentrionale America centrale America meridionale
Presenta tutti i climi del globo Si divide in due aree linguistiche e culturali
▶ ▶ ▶
America anglosassone
Tra le aree più ricche al mondo
America latina
▶
Ha ancora un’economia varia, con fasi di crisi alternate a fasi di crescita È il continente più piccolo e meno popolato OCEANIA
▶
Si trova interamente nell’emisfero australe con climi caldi e secchi Australia e Nuova Zelanda hanno economie sviluppate; gli altri paesi hanno uno sviluppo ridotto
ARTIDE E ANTARTIDE
120
▶
Sono zone glaciali, con solo 2 stagioni (sei mesi continui di luce diurna e sei mesi di buio)
@ Casa Editrice G. Principato
23 Asia fisica LEZIONE
(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
I DATI DELL’ASIA Il monte più alto
Everest (Cina/India)
8848 m
Il fiume più lungo
Chang Jiang (Cina)
5800 km
Il lago più grande
Caspio (Europa/Asia)
371 000 km2
L’isola più estesa
Borneo (Indonesia/ Malaysia/Brunei)
736 000 km2
Il deserto più vasto
Gobi (Cina/Mongolia)
1 500 000 km2
Il Paese più esteso
Cina
9 572 900 km2
Il Paese più piccolo Maldive
L’Asia, il continente più vasto della Terra, si estende dall’Equatore fino quasi al Polo Nord. Confina a ovest con l’Europa, mentre per i restanti lati le coste, lunghe circa 70.000 km, sono circondate da mari e oceani: Mar Glaciale Artico, Mare di Bering, Oceano Pacifico, Oceano Indiano, Mar Rosso, Mar Mediterraneo.
3000 km2
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Il territorio
Il territorio asiatico si può dividere in tre grandi aree. SIBERIA A nord si estende la Siberia, terra di antichissima formazione, costituita da vaste pianure, sparse colline e a est chiuso verso il mare da catene montuose. REGIONE CENTRALE Nella regione centrale grandi sistemi montuosi racchiudono estesi altopiani, come il Tibet, e deserti vastissimi come il Deserto di Gobi. Le principali catene si diramano dal massiccio del Pamir (detto il “tetto del mondo”) verso Est: sono il Karakoram, il Kunlun e l’Himalaya, che comprende la vetta più alta della Terra, l’Everest. REGIONE MERIDIONALE Nella regione meridionale si trovano grandi penisole e immense pianure alluvionali: la Mesopotamia (Iraq), la pianura indo-gangetica (Pakistan, India, Bangladesh), le pianure dell’Indocina e quelle cinesi. La penisola arabica e quella indiana sono caratterizzate dalla presenza di altopiani, definiti tavolati per la loro morfologia molto piatta. A Est e a Sud-est ci sono numerose isole e arcipelaghi, come quello indonesiano e giapponese.
La catena del Karakorum.
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Osserva la carta e rispondi alle domande. a. In quali punti l’Asia entra in contatto con gli altri continenti? b. Da quali oceani e mari è bagnata?
c. Quali sono i più importanti rilievi della fascia centrale? d. Dove si trovano le principali aree pianeggianti?
e. Quali sono le principali isole asiatiche?
f. Quale catena delimita a sud l’altopiano del Tibet?
Deserto dei Gobi.
2. Fiumi e laghi L’Asia è attraversata da alcuni dei più lunghi fiumi del mondo, che nascono quasi tutti dalle catene montuose centrali. I fiumi che sfociano nel Mar Glaciale Artico (Ob-Irtys, Enisej, Lena) scorrono da Sud a Nord e sono ghiacciati per la maggior parte dell’anno. Nell’Oceano Pacifico sfociano i grandi fiumi cinesi Huang He (o Fiume Giallo), Chang Jiang (o Fiume Azzurro), Xi Jiang (o Fiume delle Perle) e il Mekong, nella penisola indocinese. L’Indo, il Gange e il Brahmaputra scorrono nel nord della penisola indiana e sfociano nel Golfo del Bengala, il più ampio del mondo, che si apre nell’Oceano Indiano. In questo oceano si getta anche, in Asia Occidentale, lo Shatt-el-Arab (fiume degli Arabi) formato dal Tigri e dall’Eufrate. Nella parte centro-occidentale dell’Asia, oltre un terzo del territorio è solcato da fiumi che non arrivano al mare, ma sfociano in bacini interni: il Mar Caspio, il più grande del pianeta, il lago d’Aral, che per il ritiro delle acque si è diviso in due bacini, e il Bajkal, il lago più profondo del mondo (1620m.). 122
Il Gange a Varanasi.
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Individua sulla carta di p. 121 lo Chan Jiang e indica quali grandi città che attraversa.
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3. Climi I CLIMI IN ASIA clima equatoriale clima subequatoriale clima arido caldo clima arido freddo clima mediterraneo clima temperato umido clima temperato secco clima continentale clima continentale freddo clima polare clima di montagna
L’enorme estensione in latitudine, la presenza di alti rilievi centrali, la vicinanza o meno al mare, la presenza di venti periodici rendono molto varia la situazione climatica del continente. ZONE CLIMATICHE Per semplicità possiamo suddividere il territorio in: • una fascia di clima polare nell’estremo Nord • una zona dal clima continentale e continentale freddo a Nord, dal confine con l’Europa alla Siberia orientale • una fascia dai climi aridi freddi e caldi al centro e a Ovest • una zona montuosa centrale con un clima di montagna, o clima alpino
• una zona dal clima temperato (umido o secco) dal centro del continente all’Oceano pacifico • una zona dal clima mediterraneo intorno al Mar Mediterraneo e al Mar nero • una zona caldo-umida, dove prevalgono climi equatoriali e subequatoriali nel Sud del continente. MONSONI Quest’ultima zona comprende il clima monsonico. I monsoni sono venti periodici, tipici delle coste dell’Oceano Indiano; il nome deriva dalla parola araba mawsim, che significa “stagione”. Infatti, i monsoni sono due: uno estivo, carico di pioggia, e uno invernale che porta aria secca. L’alternanza dei monsoni determina anche i ritmi dell’agricoltura e le rese dei singoli anni: ritardi o anticipi di questi venti possono causare grandi siccità o disastrose alluvioni, che spesso compromettono i raccolti. COMPLETA LO STUDIO
GLI TSUNAMI IN ASIA
Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Quali climi incontri seguendo il parallelo del Tropico del Cancro? b. Quali sono i climi dell’India? In particolari condizioni, i monsoni possono provocare alluvioni.
c. Quale clima prevale nell’arcipelago indonesiano?
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
4. Ambienti
SIBERIA E MONTAGNE La regione più fredda è quella settentrionale, la Siberia: nella parte più a nord si trova la tundra, mentre al di sotto del 60° parallelo si estende la taiga, la foresta di conifere e betulle più vasta del pianeta. Ambienti simili si trovano anche nella regione centrale, dove si trovano le montagne più elevate.
ISOLE E COSTE A SUD Nelle regioni più meridionali peninsulari e insulari il clima caldo e molto umido ha determinato la nascita della foresta pluviale. Questo straordinario ambiente naturale è minacciato dalla deforestazione e dall’eccessivo sfruttamento delle sue risorse (soprattutto il legname pregiato) che mettono a rischio anche numerose specie di animali. Le coste del Mediterraneo e del Mar Nero hanno inverni miti e piovosi ed estati asciutte; qui cresce perciò la macchia mediterranea, formata da arbusti sempreverdi e alberi resistenti alla siccità estiva.
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REGIONE MERIDIONALE Nelle regioni influenzate dalla presenza dei monsoni, in cui la stagione secca si alterna a quella umida, predominano la savana e la giungla, una foresta simile a quella equatoriale, ma con alberi a foglie caduche. COMPLETA LO STUDIO
Osserva le immagini della pagina, scrivi la didascalia e indica a quale ambiente si riferisce ciascuna di esse.
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24 Asia politica LEZIONE
L’Asia è il continente più popoloso: oggi i suoi abitanti sono quasi 4,5 miliardi, più della metà concentrati in due soli Paesi, India e Cina. Ma la densità di popolazione (97 ab./km2 il suo valore medio) è molto varia, con diverse aree quasi disabitate e altre tra le più popolate della Terra. Un continente di antiche civiltà dove hanno avuto origine le grandi religioni.
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Le regioni
ta dalla popolosissima India. Di fronte alla penisola indocinese, nell’Oceano Indiano, si estendono migliaia di isole che formano i due grandi arcipelaghi dell’Indonesia e delle Filippine.
Sotto il profilo della suddivisione politica è possibile ripartire il continente in tre grandi regioni. ASIA CENTRO-OCCIDENTALE Va dal Mediterraneo orientale fino ai confini occidentali della Cina; comprende Paesi, dalla penisola arabica al Mar Caspio, tra i più ricchi al mondo di risorse energetiche.
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Osserva le carte e rispondi alle domande.
ASIA ORIENTALE Il territorio e la popolazione di questa regione appartengono per la grande maggioranza alla Cina, il Paese più popoloso del mondo; in questa zona sono presenti anche altre realtà importantissime, come il Giappone e la Corea del Sud.
a. Quali sono i Paesi dell’Asia centro occidentale?
ASIA MERIDIONALE E SUD-ORIENTALE Comprende vasti Stati insulari e peninsulari. Una delle penisole è occupa-
e. Quali le loro capitali?
TURCHIA
c. Quale Paese si trova tra la Russia e la Cina?
d. Quali Paesi occupano la penisola indocinese? f. Quale Paese ha per capitale Seoul?
GEORGIA
K A Z A K I S TA N LIBANO SIRIA ISRAELE
COREA DEL NORD
MONGOLIA
ARMENIA AZERBAIGIAN
GIORDANIA
b. Quali le loro capitali?
GIAPPONE
UZBEKISTAN TURKMENISTAN
I R AQ
COREA DEL SUD
KIRGHISISTAN TAGIKISTAN
I R A N
KUWAIT
C
AFGHANISTAN
I
N
A
BAHREIN
ARABIA S A U D I TA YEMEN
QATAR
PAKISTAN
TAIWAN
NEPAL
E.A.U.
BHUTAN
BANGLA DESH
OMAN
I N D I A
MYANMAR
FILIPPINE
LAOS VIETNAM
THAILANDIA
CAMBOGIA
LE REGIONI DELL’ASIA Asia centro-occidentale
BRUNEI
SRI LANKA
M A L AY S I A
MALDIVE
Asia orientale
SINGAPORE
Asia meridionale e sud-orientale
I
N
D
O
N
E
S
I
A
TIMOR ORIENT.
2. Gruppi etnici e lingue
Culla di civiltà millenarie, l’Asia offre una straordinaria no le principali lingue del conricchezza di lingue e religioni. tinente, ma accanto a esse sono parlate anche le lingue degli RELIGIONI In Asia occidentale si sono sviluppate tre grandi ex-colonizzatori (inglese) e mireligioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo. gliaia di lingue e dialetti locali. Nelle regioni centro-orientali sono nate religioni e filosofie come l’Induismo, il Buddhismo, lo Shintoismo, il ConfuCOMPLETA LO STUDIO cianesimo e il Taoismo. LINGUE Il cinese mandarino, l’arabo e l’hindi costituisco126
Matrimonio shintoista.
Fai una ricerca in rete e indica quali sono le lingue indoeuropee parlate in Asia.
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3. Popolazione e città
In Asia vivono quasi due terzi dell’umanità. Fino a poco tempo fa i ritmi di crescita erano molto elevati quasi ovunque. DEMOGRAFIA Oggi la situazione è molto differenziata: l’incremento naturale è negativo in Giappone e si è ridotto sensibilmente nell’Asia orientale, grazie soprattutto a campagne di pianificazione familiare, condotte a volte ai limiti della costrizione, mentre in Medio Oriente, Asia centrale, regione indiana e Sud-est la natalità resta alta o molto alta. La maggior parte della popolazione vive in villaggi rurali, praticando un’agricoltura di sussistenza. In Asia si trovano, però, alcune delle più popolose metropoli del mondo. METROPOLI DELL’ESTREMO ORIENTE In Cina superano dieci milioni di abitanti ben 10 città, tra le quali Shanghai,
Tokyo.
Beijing, la capitale, e Guangzhou (Canton). Con oltre 37 milioni di abitanti, la Grande Area di Tokyo (Giappone) copre un’area di circa 13.500 km2 ed è considerata la più grande regione metropolitana del mondo. METROPOLI INDIANE Diverse sono le metropoli indiane, come Delhi, Mumbai e Kolkata. Altre enormi agglomerati sono quelli di Dhaka (Bangladesh), Karachi (Pakistan), Manila (Filippine), Giakarta (Indonesia), le cui periferie sono caratterizzate da enormi baraccopoli. Baraccopoli di Manila (Filippine).
DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE NEL SUD-EST ASIATICO
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La carta mostra la densità di popolazione nell’Asia sud-orientale peninsulare e insulare. Confrontala con la carta politica e individua:
Densità della popolazione
Hanoi
(abitanti/kmq)
Yangon
a. I Paesi corrispondenti alle capitali.
Manila
Bangkok
b. In quali zone la densità della popolazione è superiore a 500 ab./kmq. c. Le zone meno densamente popolate.
superiore a 500 da 499 a 200 da 199 a 100 da 99 a 50 da 49 a 10 inferiore a 10
Kuala Lumpur
d. A conclusione dell’analisi della carta, scrivi una breve didascalia.
Singapore
Giakarta
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
4. L’economia
MATERIE PRIME L’Asia possiede immense risorse forestali (taiga siberiana, foreste nelle regioni monsoniche ed equatoriali), minerarie (ferro, tugsteno, cromo e stagno) ed energetiche (carbone, petrolio, gas naturale, uranio). SETTORE SECONDARIO Anche se la maggior parte della popolazione vive di agricoltura, l’Asia è il continente che ha subito di recente le maggiori trasformazioni economiche. Mentre fino a pochi anni fa solo il Giappone e Israele avevano una struttura industriale paragonabile a quella dei Paesi occidentali, negli ultimi tempi anche altre nazioni (Corea del Sud, Taiwan, Singapore) si sono industrializzate a ritmi elevatissimi. Il fenomeno più importante dell’economia asiatica è però rappresentato dalla crescita economica di Cina e India. CINA La Cina è diventata il primo Paese manifatturiero e la seconda potenza economica mondiale dopo gli Stati Uniti. Il settore industriale è in grande ampliamento, sia per le produzioni tradizionali sia nei settori avanzati. Le merci prodotte non vengono più solo esportate, ma acquistate dai cinesi: i consumi stanno infatti crescendo vertiginosamente e il mercato cinese è ormai il più grande del mondo. INDIA Anche l’India si sta velocemente sviluppando: le lavorazioni che erano un tempo artigianali sono diventate oggi soprattutto manifatture industriali, spesso su commissione di aziende europee e statunitensi. Inoltre, alcune attività online (assistenza tecnologica, consulenze, servizi commerciali ecc.) rivolte al resto del mondo hanno assunto un ruolo trainante. INDUSTRIALIZZAZIONE Altri Stati della regione hanno avviato un analogo processo di sviluppo: si tratta dei Paesi di nuova industrializzazione (Indonesia, Thailandia, Malaysia, Filippine), dove grandi imprese multinazionali, sia occidentali sia asiatiche, hanno aperto filiali, attirate dalla presenza di una manodopera numerosa e poco costosa e da una modesta tassazione.
PETROLIO E GAS NATURALE L’Asia centro-occidentale ha enormi giacimenti di petrolio e gas naturale. Grazie a questo, nei principali Paesi produttori (Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Iran) le condizioni di vita della popolazione sono notevolmente migliorate, anche se la ricchezza non è equamente distribuita; in particolare, resta precaria la situazione dei molti lavoratori immigrati. DALLE RISAIE AI MICROCHIP
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Osserva la tabella e rispondi alle domande. a. Quale Paese ha il PIL pro capite più alto? b. Confronta i dati relativi al PIL e all’occupazione per settore ed evidenzia nella tabella i Paesi che presentano i dati più alti nel PIL e nell’occupazione per l’agricoltura, l’industria e per il terziario. c. Confronta i dati relativi al PIL e all’occupazione per settore ed evidenzia nella tabella i Paesi che presentano i dati più bassi nel PIL e nell’occupazione per l’agricoltura, l’industria e per il terziario.
DATI ECONOMICI RELATIVI AD ALCUNI PAESI ASIATICI Paesi
PIL/ab PPA $-USA
PIL settore (%) 1°-2°-3°
Occupati settore (%) 1°-2°-3°
Cina
16.666
8,6-39,8-51,6
27,7-28,8-43,5
India
7183
17,4-28,8-53,8
42,7-23,8-33,5
Indonesia
12.377
14-40,8-45,3
31,3-21,7-47,1
Iran
20.200
9,8-34,3-55,9
17,1-32,4-50,5
Israele
36.340
1,3-20,8-77,9
1-17,5-81,5
Viet Nam
6913
18,1-36,4-45,5
40,9-25,2-34,1
(Fonte: Calendario Atlante DeAgostini 2019)
5. Le vie di comunicazione
La rete delle strade e delle ferrovie è disomogenea. È fitta e moderna in Giappone e in Corea del Sud e nelle regioni più sviluppate dei Paesi emergenti come la Cina, mentre è molto più rada e poco efficiente nelle altre aree. In genere le zone più dotate di vie di comunicazione sono quelle costiere. È sempre più rilevante il trasporto aereo, grazie alla presenza di alcuni tra i principali hub mondiali. COMPLETA LO STUDIO
Indaga in rete su quali sono i principali porti e aeroporti del continente.
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Il treno ad alta velocità Shinkansen (Giappone).
25 Cina LEZIONE
I DATI DELLA CINA superficie
9 572 900 km2
popolazione
1 382 710 000 abitanti
densità
144 abitanti per km2
capitale
Bejjing-Pechino
forma di governo
repubblica popolare
lingua ufficiale
cinese mandarino
moneta
yuan renminbi
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(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
La Cina, Paese estremamente povero fino a circa quarant’anni fa, è stata protagonista negli ultimi decenni di un eccezionale sviluppo economico che l’ha profondamente trasformata e l’ha fatta diventare una delle maggiori potenze industriali del pianeta, oltre che uno dei principali artefici della globalizzazione.
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Il territorio e le regioni
La Cina si estende su un immenso territorio, il terzo del mondo per superficie dopo Russia e Canada. Per la sua vasta estensione confina con 14 Stati e a Est si affaccia sull’Oceano Pacifico. Si articola in due grandi regioni: quella orientale (Cina interna) e quella occidentale (Cina esterna). CINA OCCIDENTALE Circondati dalle alte catene montuose dell’Hymalaia (che comprende il monte Everest, la cima più elevata della Terra) e del Karakorum, si trovano numerosi altopiani: lo Sinkiang (Xinjiang), la Mongolia interna, occupata dal deserto sabbioso del Gobi, il Tibet, chiuso fra le più elevate catene montuose del mondo e caratterizzato da deserti rocciosi. La regione è ricca di laghi per lo più salati, tra cui il il Qinghai, uno dei più grandi. CINA ORIENTALE Collinosa e pianeggiante, questa parte della Cina comprende quattro regioni: la pianura di nordest, la Manciuria, attraversata dal fiume Liao; lo Shandong, la pianura più grande e fertile della Cina attraversata dallo Huang He (Fiume Giallo) e dai suoi affluenti; la pianura del centro dove scorre lo Chang Jiang (Fiume
Azzurro), il fiume più lungo della Cina; le aree collinari meridionali, interrotte da pianure costiere e fluviali come quelle del delta dello Zhujiang (il Fiume delle Perle). Le coste sono articolate, ricche di penisole e golfi (Bo Hai, Tonchino) circondate da più di 5000 isole; la più grande è quella di Hainan. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta che mostra le caratteristiche fisiche del territorio e rispondi alle domande. a. Partendo da Nord-est e procedendo in senso antiorario, indica i 14 Stati che confinano con la Cina. b. Quali sono e dove si trovano i tre mari che bagnano la Cina?
c. Quali sono e dove sfociano i fiumi principali? d. Quali sono le catene montuose cinesi?
e. Quali sono e dove si trovano i deserti? f. Qual è la più grande isola cinese?
Il Chang Jiang è il fiume più lungo dell’Asia.
2. Climi e ambienti
Nella Cina occidentale il clima è continentale freddo, caratterizzato in inverno da venti provenienti dal Nord; gli ambienti naturali prevalenti sono la steppa e il deserto freddo. Nella parte orientale il clima varia da zona a zona ma in complesso è più temperato. Sulle coste meridionali il clima è subtropicale: è caldo e molto umido perché risente dell’influsso dei monsoni. COMPLETA LO STUDIO
Trova la Cina nella carta climatica di pag. 123 e confrontala con il testo del paragrafo.
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La Grande Muraglia.
3. Gli insediamenti
RETE URBANA La maggior parte (90%) degli abitanti vive nelle pianure, lungo i grandi fiumi e nelle zone costiere. Ogni anno centinaia di milioni di cinesi si spostano dalle campagne povere dell’interno verso le ricche metropoli delle pianure; nel 2013 la popolazione urbana ha superato quella rurale. CITTÀ Le aree urbane più importanti sono: quella formata dalla capitale Beijing (Pechino) e Tianjin, importante porto fluviale e costiero; l’area di Shanghai, principale centro economico cinese, con Wuhan e Nanchino (25 milioni di abitanti); l’area del Guandong (50 milioni di abitanti), che include Xiangang (Hong Kong), Shenzen, Guanzhou e Macao; l’area di Chongqing e Chengdu (30 milioni di abitanti), situata nel Sechuan, la più popolosa provincia cinese. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta a pagina 129 e rispondi alle domande. a. Dove si trova la capitale Beijing?
b. Quali sono le tre importanti città che sorgono sulle coste?
c. In quali parti del Paese sono sviluppate le vie di comunicazione?
La popolazione cinese è molto numerosa e si concentra soprattutto nelle città.
4. La popolazione
ETNIE La Cina è il Paese più popolato del mondo. Il 91,5% dei cinesi appartiene al gruppo etnico han. Le minoranze etniche comprendono circa 130 milioni di persone, che vivono soprattutto nelle aree periferiche del Paese dove sono state create 5 regioni autonome: Mongolia Interna, Ningxia, Guangxi, Xinjiang, Tibet. LINGUE E RELIGIONI La lingua ufficiale è il cinese di Beijing (Pechino) o cinese mandarino, utilizzata nei mezzi di comunicazione, negli atti ufficiali, nell’insegnamento. Le religioni praticate in Cina sono soprattutto il confucianesimo, il taoismo, il buddismo, l’islamismo e diverse confessioni cristiane. Il regime esercita un controllo sull’attività religiosa che sino al 1980 era addirittura vietata.
Donne di etnia Miao in abiti tradizionali.
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Lhasa è la capitale del Tibet, un tempo residenza del Dalai Lama, il capo spirituale e politico di molti buddisti. Dopo aver fatto una ricerca in rete rispondi alle domande. a. Da quali montagne è circondato l’altopiano del Tibet? b. Quanti sono gli abitanti del Tibet?
c. Quali sono le conseguenze del dominio cinese in Tibet?
Il Potala è un imponente complesso di templi e monasteri, residenza del Dalai Lama fino al 1959.
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
5. L’economia
La Cina è diventata negli ultimi anni la seconda potenza mondiale dopo gli Stati Uniti. Il governo si è aperto al mercato mondiale e agli investimenti stranieri; in questo modo si è avviato un enorme sviluppo industriale che ha reso la Cina la “fabbrica del mondo” e la più grande esportatrice di merci. FASE DI TRANSIZIONE Il governo cinese sta trasformando la struttura economica del Paese passando da una economia basata sul basso costo della manodopera a una tecnologicamente avanzata con servizi innovativi. Oggi la Cina non vuole essere solamente un grande Paese esportatore ma sta attivando politiche per migliorare la qualità della vita dei cinesi e così facilitare lo sviluppo di un mercato interno. SETTORE PRIMARIO Le coltivazioni più diffuse sono i cereali (frumento, riso, mais) patate, arachidi, frutta. La Cina è leader mondiale nell’allevamento di suini, ovini, pollame e nella pesca. I prodotti agricoli servono principalmente per coprire il fortissimo fabbisogno interno. SETTORE SECONDARIO Il sottosuolo è ricco di risorse minerarie ed energetiche come ferro, carbone, petrolio e gas naturale. Per fronteggiare la crescita dei consumi energetici la Cina ha costruito grandi centrali idroelettriche e nucleari. Il settore industriale è molto sviluppato; le industrie side-
6. Le vie di comunicazione
I canali navigabili e le ferrovie, le tradizionali vie di comunicazione, negli ultimi anni sono state potenziate. La rete stradale è sottodimensionata rispetto alle esigenze del Paese. Per superare l’isolamento causato dalle grandi distanze e per far fronte al crescente turismo è stato potenziato il trasporto aereo. La rete ad alta velocità cinese è la più vasta del mondo: comprende oltre 35 000 chilometri di ferrovie. L’alta velocità ha permesso di rendere molto più rapidi e agevoli i viaggi attraverso l’immenso territorio del Paese. Oggi risultano connesse tutte le maggiori metropoli: una delle tratte più trafficate è quella che collega la capitale Beijing alla città di Guangzhou.
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L’INSOSTENIBILE INQUINAMENTO DELLA CINA
rurgiche e tessili sono localizzate soprattutto nel Nord-est, mentre nella regione di Shanghai e nel Sud-est ci sono quelle più moderne (informatica ed elettronica). SETTORE TERZIARIO Il Paese è uno dei maggiori esportatori mondiali di merci. Con l’aumento dei consumi interni si è sviluppato anche il settore e-commerce. Le attività finanziarie sono in grande crescita: le Borse valori di Shanghai e Hong Kong sono tra le più importanti del mondo. COMPLETA LO STUDIO
Individua a casa tua almeno 5 prodotti di fabbricazione cinese. Scegline uno e scopri in rete in quale zona della Cina (area, città) è stato prodotto. Approfondisci anche le principali caratteristiche dell’azienda produttrice.
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Osserva la carta a pagina 129. Tenendo conto del fatto che la velocità media dell’alta velocità cinese è di 200 km/h, calcola i tempi di percorrenza tra � Beijing e Guangzhou � Shanghai e Chongqing � Chengdu e Wuhan Potrai trovare le distanze tra le città in rete oppure calcolarle sulla carta utilizzando la scala di riduzione.
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26 Africa fisica LEZIONE
L’Africa si estende per oltre 30 milioni di chilometri quadrati, attraversata dall’Equatore e dai Tropici. È collegata all’Asia da uno stretto istmo, tagliato nel 1869 dal Canale di Suez; per il resto è circondata da mari e oceani (Atlantico, Mediterraneo, Mar Rosso, Oceano Indiano), separata dall’Europa solo dai 14 km dello Stretto di Gibilterra.
(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
I DATI DELL’AFRICA Il monte più alto
Kilimangiaro 5895 m
Il fiume più lungo
Nilo-Kagera
6671 km
Il lago più grande
Vittoria
18 400 km2
L’isola più estesa
Madagascar
587 000 km2
Il principale vulcano Meru attivo (Tanzania)
4565 m
Il Paese più esteso
2 381 741 km2
Algeria
Il Paese più piccolo Seychelles
456 km2 @ Casa Editrice G. Principato
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Il territorio
Un branco di elefanti percorre il Parco nazionale del Serengeti, in Tanzania; sullo sfondo si staglia il Monte Kilimangiaro ammantato di neve.
RILIEVO Il territorio è quasi interamente costituito da uno scudo, una formazione geologica antichissima e molto stabile, dominata da altopiani. Lungo il lato orientale corre invece la fossa tettonica della Rift Valley: è una zona ad alto rischio sismico, caratterizzata da intensi fenomeni vulcanici. In quest’area si trovano le cime più elevate, come il monte Kilimangiaro, il monte Kenya e il Ruwenzori. Altre importanti aree montuose si trovano nella regione nord-occidentale (catena dell’Atlante, suddivisa in Medio, Alto e Anti Atlante), vicino al golfo di Guinea (gruppo vulcanico del Monte Camerun) e nella parte meridionale (Monti dei Draghi). Il grande deserto del Sahara arriva in alcuni tratti fino al mare, interrotto da alcuni massicci montuosi, come l’Ahaggar e il Tibesti.
tutto l’anno. Il Nilo è il fiume più lungo del mondo e sfocia nel Mediterraneo con un ampio delta. Il Niger è il principale corso d’acqua della regione occidentale e sfocia nel Golfo di Guinea. Navigabile e grande fonte di energia idroelettrica, il Congo attraversa una delle più vaste e fitte foreste del pianeta, giungendo alla fine del suo corso nell’Oceano Atlantico. Lo Zambesi scorre nell’Africa australe e sfocia nell’Oceano Indiano. I laghi sono allineati soprattutto lungo la Rift Valley; hanno perciò una forma stretta e allungata e sono piuttosto profondi. Il più vasto, il lago Vittoria, ha però una forma arrotondata perché si è formato in una depressione.
COSTE E ISOLE Nella forma del continente compatta e massiccia, vagamente triangolare, interrompono la linearità la grande rientranza del golfo di Guinea, a ovest, e la sporgenza della penisola somala (o Corno d’Africa) a est, che forma con la costa arabica il golfo di Aden. Lo circondano poche isole: la più grande è Madagascar, una delle maggiori del mondo; vi sono poi piccoli arcipelaghi, sparsi nell’Oceano Atlantico, come le isole di Capo Verde, e nell’Oceano Indiano (Mauritius, Seychelles). ACQUE INTERNE I maggiori fiumi africani nascono nella regione equatoriale, dove le piogge sono abbondanti e frequenti
Le cascate Vittoria, Zimbabwe.
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Osserva le carte a pagina 133 e 137 e rispondi. a. Come si chiama la penisola affacciata sul Mar Rosso che divide l’Africa dall’Asia? b. Quali Paesi sono interessati dal Sahara?
c. Dove si trova l’arcipelago delle Seychelles? d. In quale Paese si trova il deserto del Kalahari?
e. Come si chiama la principale catena montuosa del Sudafrica? f. Come si chiama la più grande isola dell’Africa? Il deserto del Sahara è il più grande e caldo deserto del mondo.
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2. Climi e ambienti
CLIMA EQUATORIALE L’Africa è compresa per gran parte nella fascia intertropicale: è perciò interessata soprattutto da climi caldi, sia umidi sia secchi. Il clima equatoriale, caratterizzato da intense precipitazioni tutto l’anno, riguarda un immenso territorio nell’Africa centrale, coperto in buona parte dalla foresta pluviale. Solo gli altopiani orientali, grazie all’altitudine, hanno un clima più fresco e secco, che rientra nei climi temperati e che determina una vegetazione di montagna.
co: a nord si estende il Sahara, mentre a sud si trovano il Kalahari e il deserto costiero del Namib; è desertica anche gran parte del Corno d’Africa. Tra i deserti e le zone di foresta sempreverde si estende la fascia a clima subequatoriale, dove la stagione invernale secca si alterna a quella umida estiva; ambiente caratteristico è la savana.
CLIMI TEMPERATI A nord e a sud sulle zone costiere si presenta un clima mediterraneo, dalle temperature miti e dalle scarse escursioni termiche stagionali; qui è diffusa la CLIMI TROPICALI Circa un terzo del territorio, in corri- macchia mediterranea. Sui rilievi delle zone temperate ci spondenza dei due tropici, è interessato dal clima deserti- sono boschi di latifoglie e di conifere.
Leoni nella savana.
La foresta pluviale del Congo.
COMPLETA LO STUDIO Leggi il testo e rispondi alle domande.
▶LEZIONE 10
Le riserve di acqua dei laghi e dei fiumi africani sono tra le più vaste dell’intero pianeta. Ma da tempo l’Agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite lancia un grido d’allarme: la desertificazione avanza a ritmi spietati. La carenza d’acqua può avere notevoli conseguenze politiche. Per esempio, il Nilo è da molti anni al centro delle dispute tra i dieci Paesi che sono attraversati o lambiti dal suo corso, oppure che
ospitano le sue sorgenti. L’Egitto, infatti, è molto contrario alla costruzione di dighe in altri Paesi, che potrebbero ridurre la portata d’acqua nel tratto egiziano del fiume. Queste tensioni sono state definite “guerre per l’acqua” e potrebbero sfociare un giorno anche in conflitti veri e propri.
a. Che importanza hanno fiumi e laghi in Africa? b. Quali conseguenze può avere il controllo di questa risorsa?
c. Quali Paesi fanno parte del bacino del Nilo?
d. Perché l’Egitto contrasta la nascita di grandi dighe in altri Paesi?
L’ACQUA NASCOSTA
Diga di Assuan.
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
3. I problemi ambientali
L’arido Nord della Somalia.
La posizione geografica a cavallo dell’equatore e tra le due fasce tropicali fa sì che l’Africa sia il continente più fragile dal punto di vista ambientale rispetto ai cambiamenti climatici e alle conseguenze delle attività umane. DEFORESTAZIONE L’estensione delle foreste africane ammonta a circa 6,2 milioni di chilometri quadrati. Ma questo ingentissimo patrimonio forestale è sotto continuo attacco. La responsabilità maggiore è attribuibile principalmente alle grandi compagnie multinazionali che abbattono le foreste per ricavare legname, accedere alle miniere e creare spazi per le piantagioni. Il taglio degli alberi ha spesso ritmi e metodi che non permettono la rigenerazione spontanea della vegetazione. Oltre alla diminuzione di fertilità dei suoli, che in poco tempo diventano inutilizzabili, la scomparsa della foresta provoca la perdita della biodiversità, cioè l’estinzione di numerose specie animali e vegetali, molte delle quali ancora sconosciute, con gravi danni per tutto l’ecosistema terrestre.
COMPLETA LO STUDIO
Osserva la foto relativa alla desertificazione dell’Africa. Le zone in giallo sono quelle dove il territorio è più desertificato. Dopo rispondi alle domande. a. Quali aree dell’Africa si presentano più soggette a desertificazione?
b. In queste aree sono presenti deserti? Quali? c. Quali zone invece appaiono meno desertificate?
d. Quali ambienti sono presenti dove la desertificazione incide meno?
DESERTIFICAZIONE Questo fenomeno di degrado ambientale colpisce soprattutto le zone ai margini dei deserti veri e propri, come il Sahel, ma sta progressivamente estendendosi. Le cause principali sono legate ai mutamenti climatici (con l’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni), ma anche ad attività umane come la deforestazione, l’eccessivo sfruttamento del suolo per l’agricoltura e l’allevamento, l’utilizzo intensivo delle acque e l’estendersi degli insediamenti umani. La desertificazione è un processo solitamente irreversibile che, in molte regioni africane, ha gravi ripercussioni sulla vita delle popolazioni che vedono drasticamente ridotte le risorse naturali necessarie alla loro sopravvivenza.
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27 Africa politica LEZIONE
L’Africa è il continente più frammentato politicamente, con il più alto numero di Stati. Ciononostante ospita Stati molto vasti. Per le condizioni ambientali, la densità di popolazione è mediamente poco elevata. Dati demografici che caratterizzano il continente sono anche una bassissima età media, a causa dell’alto numero di giovani e della speranza di vita poco elevata.
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Le regioni
Il continente è formato da 54 Stati indipendenti. È possibile suddividere il suo territorio in alcune macroregioni: - il Maghreb, che comprende i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo; - il Sahel, che comprende Stati molto vasti ma poco abitati, situati nella fascia interna che si estende tra l’Oceano Atlantico e il Mar Rosso; - il Golfo di Guinea, i cui Paesi, di medie e piccole dimensioni, si affacciano sulla costa atlantica; - il Corno d’Africa, la parte più orientale, con Stati proiettati verso il Mar Arabico; - l’Africa centrale, che comprende Stati immensi e Stati piccolissimi, dall’Atlantico meridionale all’Oceano Indiano; - l’Africa meridionale, l’estrema punta a sud del continente, affiancata dalla vasta isola di Madagascar e dominata politicamente dal Sudafrica. UNIONE AFRICANA Tutti i Paesi fanno parte dell’Unione Africana, l’organizzazione con sede ad Addis Abeba, in Etiopia, che ha come principali funzioni il mantenimento della pace nel continente e la garanzia dei diritti umani, ma pone la sua attenzione anche allo sviluppo economico sostenibile delle comunità.
Il Sahel in Niger.
COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta a pagina 137 e rispondi alle domande. a. Quali Paesi si affacciano sul Mediterraneo?
b. Quali Paesi fanno parte del Corno d’Africa? c. Quali Paesi si trovano lungo la linea dell’equatore? d. Qual è il Paese più occidentale?
e. È più meridionale il Niger o la Nigeria? f. Quali Paesi confinano con il Sudafrica? g. Quale Paese è un’isola?
h. In quale Paese si trova la foce del Nilo?
2. Le città TASSO DI URBANIZZAZIONE La percentuale di popolazione che vive nelle città è più bassa che in altri continenti, anche se nelle metropoli africane sta aumentando vertiginosamente il numero degli abitanti; la forma di insediamento prevalente nel continente è infatti il villaggio rurale, spesso privo delle essenziali infrastrutture di base (rete idrica, elettrica, fognaria). INURBAMENTO Di solito isolate al centro di zone poco abitate, le grandi città continuano ad attirare popolazione dalle aree circostanti, nella speranza di un lavoro, favorendo il fenomeno dell’inurbamento. La maggior parte dei nuovi abitanti va a ingrandire le bidonville, un termine francese che definisce le immense baraccopoli di edifici costruiti con materiali di recupero, senza infrastrutture e servizi; non di rado si tratta di una fase di transito per una nuova migrazione verso le metropoli di Paesi più ricchi. COMPLETA LO STUDIO
Inserisci nella tabella il nome degli Stati a cui corrispondono le capitali indicate.
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Scorcio della Cairo Vecchia. Il Cairo, capitale dell’Egitto, è la più popolosa città africana.
Capitale Rabat Nairobi Abuja Maputo Antananarivo Luanda Asmara
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Stato
3. La demografia
POPOLAZIONE IN CRESCITA Nel continente africano vivono oltre 1 miliardo e 200 milioni di persone, con una densità media di circa 40 ab./km2. Ma questa popolazione è in continuo aumento poiché a fronte di una diminuzione della mortalità (per il miglioramento economico di molte aree e la maggiore diffusione di cure e vaccini rispetto al passato), la natalità resta ancora elevata. FAMIGLIA PATRIARCALE Soprattutto nelle situazioni rurali la sopravvivenza di una famiglia è in gran parte legata
alla presenza di un alto numero di figli. Qui predomina infatti la famiglia allargata: in questo sistema familiare diverse generazioni e rami collaterali convivono e hanno relazioni di collaborazione e solidarietà reciproca. Ogni figlio porta molto presto un contributo all’economia della famiglia, essendo bassa la scolarità e anticipata l’entrata nel mondo del lavoro rispetto alle regioni più sviluppate. Gli anziani sono mantenuti all’interno del nucleo e contribuiscono secondo le loro possibilità, per esempio all’accudimento dei piccoli; in cambio, ed è una funzione importante anche per le carenze di sanità e servizi sociali, vengono assistiti nei loro ultimi anni. Il tasso di fecondità è perciò in genere elevato. MOLTI GIOVANI Tutto ciò ha determinato un notevole tasso di incremento naturale. A differenza di quanto avviene in Europa, dove prevalgono gli anziani, oggi in Africa circa la metà della popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni. Numerosi giovani alla ricerca di un lavoro sono perciò costretti a spostarsi prima nelle città e seguire poi la strada dell’emigrazione all’estero. I RIFUGIATI NEL MONDO
COMPLETA LO STUDIO
Secondo te, oltre all’occupazione lavorativa, quali altre esigenze sociali devono essere soddisfatte in presenza di una popolazione giovane?
Un gruppo di migranti proveniente dall’Africa tratti in salvo nel Mediterranoe centrale.
4. Gruppi etnici e lingue
ETNIE La composizione etnica dell’Africa è estremamente varia. In Africa settentrionale la maggioranza della popolazione è costituita da arabi, mentre la minoranza di berberi discende dalle etnie che popolavano quest’area fin dalle epoche più antiche. A sud del Sahara, vivono popolazioni sudanesi, bantu (soprattutto in Africa centrale) e khoisan (Africa meridionale). In particolare, l’Africa orientale è un vero mosaico etnico, composto da etiopi e genti bantu, da arabi e inDue donne berbere vestite con il costume tradizionale. diani arrivati con la colonizzazione inglese ecc. Soprattutto in Africa meridionale vivono anche numerosi discendenti di fa come lingua commerciale e oggi ufficiale in alcuni Paesi europei, rimasti dopo la fine della colonizzazione. dell’Africa centro-orientale. L’afrikaans è invece una lingua LINGUE La suddivisione etnica determina il mosaico lin- derivata dall’olandese ed è parlata da una parte degli abitanti guistico: le più numerose sono le lingue bantu, anche se bianchi del Sudafrica. sono molto diffuse le lingue dei Paesi che hanno colonizzato COMPLETA LO STUDIO in passato il continente (inglese, francese, portoghese ecc.). In alcuni Paesi sono state scelte come lingue ufficiali per Approfondisci in rete la spartizione non privilegiare un’etnia rispetto a un’altra. Lo swahili è una dell’Africa nella seconda metà del XIX secolo lingua bantu con forti influenze arabe, nata circa sette secoli a opera delle potenze europee. @ Casa Editrice G. Principato
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
5. L’economia
L’Africa è un continente di grandi contraddizioni economiche, perché nonostante le sue immense risorse agricole e minerarie resta complessivamente l’area più povera del pianeta, con condizioni di vita della popolazione tra le più problematiche. Ci sono però differenze tra Paese e Paese: alcuni stanno avviando dei processi di modernizzazione economica, mentre altri restano legati a situazioni di estrema dipendenza dai Paesi avanzati e anche da quelli emergenti, come la Cina.
....
AGRICOLTURA In Africa si possono distinguere due tipi di agricoltura. L’agricoltura di sussistenza è diretta ai consumi delle famiglie contadine e ai mercati locali. Vengono coltivati soprattutto cereali poveri, manioca, patate dolci. Questo tipo di agricoltura utilizza scarsi mezzi tecnici e spesso deve fare i conti con la siccità e la carenza di concimi. L’agricoltura di piantagione occupa grandi spazi ed è gestita in modo moderno da aziende multinazionali. Produce cacao, caffè, arachidi, tè, caucciù, cotone e frutta tropicale (ananas, banane), quasi completamente destinati all’esportazione. Dalle foreste dell’Africa occidentale e centrale si ricava legname pregiato, anch’esso esportato nel Nord del mondo. RISORSE MINERARIE L’Africa è un continente ricchissimo di risorse minerarie ed energetiche: alcuni Paesi hanno petrolio e gas naturale; altri hanno oro, diamanti, cromo, manganese, rame e uranio. L’estrazione è anche in questo caso controllata da grandi compagnie multinazionali che possiedono immensi territori, eserciti privati, linee ferroviarie e porti. Questo fa sì che i guadagni vadano soprattutto all’estero e non vengano investiti per la nascita di un’industria locale. Gli unici Paesi con con una vera struttura industriale sono il Sudafrica e gli Stati mediterranei. TURISMO Questo settore è una fonte di entrate importante per alcuni Paesi mediterranei, per gli Stati insulari e per quelli caratterizzati dai grandi parchi nazionali.
.... COMPLETA LO STUDIO
Osserva le immagini e sistema al posto giusto le didascalie. a. L’agricoltura di piantagione utilizza moderne tecnologie e produce per l’esportazione. b. L’agricoltura di sussistenza utilizza strumenti antiquati e produce per la sopravvivenza della famiglia.
6. Le vie di comunicazione COMUNICAZIONI DIFFICILI In gran parte dell’Africa vi sono poche arterie a scorrimento veloce e molte strade non asfaltate; le ferrovie, dove esistono, sono antiquate e spesso disagevoli, i fiumi difficili da navigare, i mezzi di trasporto pubblico su strada lenti e affollati. In molti Paesi si trovano tronconi di linee ferroviarie o di arterie stradali risalenti al periodo coloniale, quando collegavano piantagioni e miniere ai porti d’imbarco, tenuti oggi in efficienza dalle multinazionali che hanno interessi economici sul luogo. COMPLETA LO STUDIO
Individua in rete quali sono i principali porti marittimi africani.
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Una strada sterrata conduce a un villaggio dell’Africa centrale.
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28 America fisica
L’America è un continente formato da realtà territoriali distinte: l’America settentrionale, che arriva a nord ben oltre il Circolo Polare Artico ed è separata dall’Asia dallo stretto di Bering; l’America centrale, formata da uno stretto istmo di terra e un grande arcipelago; l’America meridionale, attraversata dall’Equatore e protesa verso sud.
(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
I DATI DELL’AMERICA Il monte più alto
Aconcagua
Il fiume più lungo
Rio delle Amazzoni 6281 km
Il lago più grande
Superiore
82 100 km2
L’isola più estesa
Groenlandia
2 121 286 km2
6962 m
Il principale vulcano Antofalla attivo
6440 m
Il Paese più esteso
9 897 170 km2
Canada
Il Paese più piccolo Saint Kitts e Nevis
272 km2
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5. GLI ALTRI CONINENTI
1. Il territorio
L’ISTMO E LE PENISOLE L’America ha una forma allungata: si estende cioè in prevalenza da Nord a Sud piuttosto che da Est a Ovest. La parte settentrionale e quella meridionale del continente sono unite da un istmo. A Nord ci sono due grandi penisole, l’Alaska e il Labrador, e penisole minori, come la Florida e la Bassa California.
I RILIEVI Le caratteristiche del rilievo di America settentrionale e meridionale sono simili: a Ovest si estendono imponenti catene montuose; a Est sono presenti rilievi antichi poco elevati; al Centro si trovano vaste pianure fluviali. Nell’America settentrionale si snodano le Montagne Rocciose e alcune catene minori; in America meridionale troviamo le Ande, la catena più lunga del mondo. È montuosa anche l’America centrale, con le due catene della Sierra Madre che racchiudono un altopiano centrale. COMPLETA LO STUDIO
L’Aconcagua (6962 m sul livello del mare) è la cima più elevata della Cordigliera (catena in spagnolo) delle Ande. Fai una ricerca in Internet e trova i seguenti dati relativi alla catena:
Le montagne rocciose in Canada.
2. Coste, isole e acque interne COSTE E ISOLE In America settentrionale e centrale le coste sono frastagliate e incise da golfi e mari interni, mentre l’America meridionale ha una forma più compatta. Le isole sono numerose. Oltre alla Groenlandia, l’isola più grande del mondo, lungo il circolo polare artico emergono diversi arcipelaghi. Le Piccole e Grandi Antille fronteggiano il continente nella sua parte centrale, delimitando il Mar dei Caraibi. Altre isole sono le Galapagos, nel Pacifico, e le Malvine (Falkland) nell’Atlantico di fronte all’Argentina. ACQUE INTERNE In America del Nord si trova il sistema dei Grandi Laghi, che è un complesso di cinque laghi ed
a. lunghezza totale b. punti estremi c. altezza media d. Paesi interessati e. capitali localizzate nell’area andina
è il più vasto bacino di acque dolci al mondo. Esso è collegato al mare dal fiume San Lorenzo che si getta nell’Atlantico settentrionale. Sempre a Nord, lo Yukon percorre gran parte del territorio dell’Alaska. Dai Grandi Laghi fino al Golfo del Messico scorre il Mississippi, con il suo principale affluente, il Missouri. Più brevi sono invece i fiumi che nascono dalle Montagne Rocciose e sfociano nel Pacifico. In America meridionale scorre uno tra i maggiori fiumi del pianeta: il Rio delle Amazzoni è il primo del mondo per portata d’acqua e ampiezza di bacino fluviale. Un altro grande sistema fluviale è formato dai fiumi Uruguay, Paraguay e Paranà, che creano insieme l’ampio estuario del Rio de La Plata, sulla costa atlantica. Qui si trovano anche numerose cascate spettacolari: la più alta del mondo (quasi un chilometro) è quella di Salto Angel, in Venezuela. COMPLETA LO STUDIO
Osserva le carte a pagina 141 e 145. Completa con il nome di almeno una città che sorge lungo le rive di ciascun fiume. San Lorenzo Yukon Mississippi Rio delle Amazzoni Rio de La Plata Il fiume Mississippi in Minnesota.
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3. Climi e ambienti
I GRANDI PARCHI AMERICANI
L’America è l’unico continente in cui sono rappresentati tutti i climi del globo. CLIMA ARTICO Le grandi estensioni del Nord hanno clima polare; qui prevalgono i ghiacci perenni e l’ambiente della tundra. CLIMA ALPINO Un clima di tipo alpino caratterizza anche le catene montuose, dove prevale la foresta di conifere. Un clima freddo, umido e connotato da forti venti è presente anche nella punta meridionale del continente, la Terra del Fuoco; qui le temperature sono rese meno estreme dall’influenza del mare. CLIMA TEMPERATO Una fascia a clima temperato si estende nella parte mediana dei due continenti. Queste sono le regioni delle grandi foreste di latifoglie e delle praterie. Alle stesse latitudini vi sono però anche vaste estensioni di steppa, nelle zone più interne, e veri e propri deserti. CLIMA TROPICALE All’interno delle due fasce tropicali le temperature sono in genere elevate e i periodi piovosi si alternano ad altri più secchi. In corrispondenza del Tropico del Cancro è localizzato l’Arcipelago delle Antille, mentre
il Tropico del Capricorno attraversa il deserto di Atacama (Perù e Cile), una delle zone più aride della Terra; la causa della sua aridità è la presenza di una corrente oceanica fredda che costeggia la regione. CLIMA EQUATORIALE Nella fascia equatoriale il clima è caldo con abbondanti precipitazioni tutto l’anno e una completa assenza di stagionalità. Qui è presente la foresta pluviale più vasta del pianeta, corrispondente al bacino del Rio delle Amazzoni. COMPLETA LO STUDIO
Dove si estendono le principali zone climatiche? Fai un esempio per ogni tipo di clima. a. Clima polare b. Clima alpino c. Clima temperato d. Clima desertico e. Clima equatoriale
Il deserto di Atacama si estende dal Perù meridionale alla parte settentrionale del Cile. La scarsità di precipitazioni è prodotta sia dalla corrente fredda di Humboldt che fa condensare le nuvole sull’oceano, sia dalle Ande che impediscono l’afflusso di umidità dall’Amazzonia.
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5. GLI ALTRI CONINENTI
4. I problemi ambientali Il vasto territorio americano presenta, come altre parti della Terra, importanti attacchi all’equilibrio ambientale. I PROBLEMI DEL NORD Nel Nord un grave problema sono le piogge acide, cioè la ricaduta dall’atmosfera sui suoli di molecole acide, causate dai gas inquinanti, attraverso le precipitazioni. Le zone maggiormente colpite sono i territori orientali degli Stati Uniti e quelli del Sud-est del Canada. Effetti negativi si avvertono soprattutto sulle foreste e sulle acque dolci e la loro fauna, ma anche sulla salute umana e gli edifici nelle città. I PROBLEMI DEL SUD Nel Sud il problema principale è costituito dal diboscamento di larghe aree di foresta, che compromette l’equilibrio boschivo di flora e fauna, la sopravvivenza di popolazioni indigene e la riserva di ossigeno di tutto il pianeta. Ma il continente deve affrontare molte al-
tre sfide ambientali. Come nel resto del pianeta, il forte innalzamento delle temperature globali determina varie conseguenze negative: il veloce scioglimento dei ghiacciai delle Ande sta provocando frequenti alluvioni; in altre zone invece la siccità porta desertificazione, con gravi danni all’agricoltura e la riduzione della disponibilità di energia idroelettrica. Inoltre, si è calcolato che oltre il 60% dei suoli sia soggetto ad erosione. Molto grave è anche lo sfruttamento delle risorse del continente ad opera di multinazionali sudamericane, statunitensi e cinesi, che viene attuato senza tener conto degli altissimi impatti ambientali che ne conseguono. LA SFIDA DEL RECUPERO AMBIENTALE
COMPLETA LO STUDIO
La foresta amazzonica è definita foresta primaria: questa definizione significa che è una foresta intatta, dove le attività umane non hanno distrutto o modificato la vegetazione originaria. Al suo interno vive il 50% di tutte le specie terresti e rappresenta la più estesa riserva di biodiversità. Ma anche la foresta amazzonica sta subendo una riduzione della superficie boscata per motivi di sfruttamento economico. Osserva l’areogramma sulle ultime foreste primarie del pianeta e rispondi alla domanda. a. Quale continente è maggiormente interessato? Ambientalisti puliscono una spiaggia in California.
b. Oltre a quella dell’Amazzonia, qual è la più vasta foresta americana?
DOVE SI TROVANO LE ULTIME FORESTE PRIMARIE DEL PIANETA Africa 8%
Europa 3%
Asia Meridionale e Pacifico 7%
Sul fronte ambientale da diversi anni si combatte una vera e propria guerra, con molte vittime tra coloro che difendono il pianeta. In questo conflitto l’America Latina è al primo posto per numero di ambientalisti uccisi, soprattutto in Colombia, Brasile e Messico. Sono giornalisti, volontari delle ONG, giovani e sacerdoti che difendono il diritto alla terra di contadini e popoli indigeni. Le loro lotte contro la deforestazione o l’apertura di nuove miniere sono scomodi ostacoli per gli interessi delle grandi aziende.
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America Latina e Caraibica 35%
Asia Settentrionale 19%
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Nord America 28%
29 America politica LEZIONE
Le vicende della colonizzazione europea hanno dato vita a due grandi aree linguistiche e culturali: l’America anglosassone, definita in tal modo perché permeata dalla cultura di origine inglese, e l’America latina, chiamata così perché vi prevalgono le culture spagnola e portoghese. Queste aree corrispondono rispettivamente all’America settentrionale e all’America centrale e meridionale.
�
Toronto
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Le regioni
Alaska (USA)
L’America anglosassone comprende due grandi Stati (Canada e Stati Uniti), oltre ad alcune piccole isole, mentre l’America latina è composta da oltre trenta Paesi, di dimensioni molto diverse: dal vastissimo Brasile alle piccolissime isole indipendenti del Mar delle Antille.
CANADA
STATI UNITI
COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta a pagina 145 e rispondi alle domande.
MESSICO
a. Quale parte degli Stati Uniti confina a Sud-ovest con il Canada?
REP. DOMINICANA SAINT KITTS E NEVIS HAITI GIAMAICA ANTIGUA E BARBUDA GUATEMALA HONDURAS SAINT VINCENT DOMINICA SAINT LUCIA EL SALVADOR NICARAGUA E GRENADINE BARBADOS GRENADA TRINIDAD E TOBAGO COSTA RICA
BELIZE
b. Quale Paese costituisce un collegamento tra l’America settentrionale e l’America centrale?
PANAMÁ
e. Qual è il Paese più meridionale del continente?
VENEZUELA
COLOMBIA
c. A quale Paese dell’America meridionale è collegato l’istmo dell’America centrale? d. Con quali Paesi confina la Bolivia?
BAHAMAS CUBA
ECUADOR
LE DUE AMERICHE America anglosassone
f. Qual è l’isola più vasta dell’arcipelago delle Antille?
BRASILE
PERÚ BOLIVIA
America latina
PARAGUAY
CILE
2. Le città
GUYANA SURINAME Guyana Francese
URUGUAY ARGENTINA
L’America è il continente più urbanizzato: la maggior parte della popolazione (oltre l’80%) vive nelle città, anche se spesso le aree urbanizzate sono circondate da vaste zone poco abitate. MEGALOPOLI Nell’America anglosassone si trovano aree metropolitane di enormi estensioni, che raggruppano le città principali e i centri minori. La più vasta è quella che si estende lungo la costa orientale degli Stati Uniti, che comprende New York e la capitale Washington: per quest’area è stato coniato il termine megalopoli, che dà l’idea della sua vastità, ma anche della sua importanza economica. Un’altra estesissima area metropolitana fa capo a Los Angeles e San Francisco, sulla costa del Pacifico. Al confine tra Stati Uniti e Canada vi è poi l’area urbanizzata della regione dei Grandi Laghi, che comprende Chicago (Usa) e Toronto (Canada). METROPOLI E FAVELAS In America Latina, sul versante orientale gli insediamenti si concentrano nelle aree costiere: sono in prevalenza le città fondate per motivi commerciali in epoca coloniale. Sul versante occidentale, il popolamento è invece maggiore sugli altipiani, caratterizzati da un clima più temperato rispetto alle altitudini minori. Ci sono poi alcune delle metropoli più popolose del pianeta, come Città del Messico e São Paulo, in Brasile, che con le loro enormi periferie superano i 20 milioni di abitanti. Altre vaste metropoli sono Rio de Janeiro (Brasile), Buenos Aires (Argentina), Lima (Perù), Bogotà (Colombia). Queste città sono 146
Il quartiere de “La Boca” a Buenos Aires è stato costruito e popolato, a partire dalla fine dell’Ottocento, da immigrati genovesi. Gli abitanti vengono chiamati ancora oggi Xeneizes che è una deformazione della parola dialettale genovese Zeneize, che significa “genovese”.
circondate da baraccopoli, i quartieri abitati dalle popolazioni più disagiate, denominati principalmente con il termine portoghese favela. COMPLETA LO STUDIO
Individua sulla carta di pagina 145 le metropoli citate. a. Quali di esse sono capitali dei rispettivi Paesi? b. Scegli una di esse e svolgi una ricerca in rete per individuare le sue principali caratteristiche.
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3. La demografia
DENSITÀ VARIA La popolazione conta poco meno di un miliardo di abitanti, con una densità media di 24 ab/ km2. Ma la densità è molto varia: va da quella altissima dei Paesi piccoli e molto popolati, a quella bassa dei Paesi più estesi e, soprattutto, con condizioni climatiche estreme: il Canada, per esempio ha una densità di soli 4 ab/km2. I Paesi andini hanno invece una bassa densità a causa della morfologia del territorio. NATALITÀ E MORTALITÀ Anche gli altri dati demografici si differenziano notevolmente, evidenziando le notevoli disparità economiche. I Paesi più ricchi hanno in genere una bassa natalità e una bassa mortalità, con un conseguente incremento naturale ridotto. I Paesi più poveri mantengono invece una natalità ancora molto elevata. Anche se ci sono forti diversità, la speranza di vita è ovunque in aumento.
COMPLETA LO STUDIO
Osserva le due foto che mostrano due aspetti della demografia del continente americano. Poi rispondi alle domande. Secondo te, quale immagine è relativa alla demografia dell’America settentrionale e quale a quella dell’America meridionale? Perché?
4. Gruppi etnici e lingue ETNIE La colonizzazione, l’immigrazione dai diversi Paesi europei e asiatici e la tratta degli schiavi africani hanno contribuito a creare in America un amalgama di etnie e culture (melting pot, ossia crogiuolo, come si definisce con un’espressione inglese). Le popolazioni originarie (i nativi americani) sono invece diminuite drasticamente e, in generale, corrispondono ai ceti più poveri della popolazione. LINGUE Le lingue più diffuse sono l’inglese, parlato negli Stati Uniti e in Canada (dove è presente anche una forte comunità francofona), lo spagnolo, parlato in tutti i Paesi dell’America centrale e meridionale, tranne che in Brasile, la cui lingua ufficiale è il portoghese. In alcune zone sono ancora parlate le lingue delle popolazioni native, come gli idiomi quechua, diffuse in Perù, Colombia ed Ecuador.
Una famiglia di nativi americani del Perù.
COMPLETA LO STUDIO
Melting pot o salad bowl? Recentemente nell’America anglosassone, invece di melting pot si preferisce parlare di salad bowl. Trova il significato di questa definizione e spiega perché può essere più rispondente alla situazione etnica nordamericana.
RELIGIONI NELLE DUE AMERICHE
Una strada affollata di New York. @ Casa Editrice G. Principato
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
5. L’economia AMERICA ANGLOSASSONE L’America anglosassone è una delle zone più ricche del mondo. La struttura economica degli Stati Uniti e del Canada è moderna e articolata, gestita in larga parte da grandi imprese private. La ricchezza di risorse minerarie e naturali garantisce ai due Paesi l’autosufficienza alimentare ed energetica e un ruolo fondamentale nella rete del commercio mondiale. L’agricoltura è condotta con metodi avanzati ed è molto produttiva. Gli Stati Uniti, dove hanno la sede le più importanti multinazionali, detengono il primato in diversi settori produttivi e l’economia è basata principalmente sul settore terziario: finanza, informazione, commercio. Grazie ai programmi spaziali e militari statunitensi, sono molto sviluppati i settori industriali ad alta tecnologia, soprattutto l’elettronica, le biotecnologie, gli armamenti e le telecomunicazioni. AMERICA LATINA Nell’America latina il quadro economico è molto vario. Negli ultimi decenni le economie nazionali hanno conosciuto frequenti crisi, alternate a periodi di notevole sviluppo. Paesi come Messico, Brasile e Argentina possiedono infatti ingenti risorse: grazie all’inserimento nei mercati internazionali e alla recente apertura ai Paesi asiatici, Cina soprattutto, che acquistano materie prime e prodotti agricoli in grande quantità, stanno migliorando il proprio sistema produttivo e puntando a costruire sistemi economici più solidi. Nel complesso, oggi l’attività industriale è ancora ridotta, mentre l’agricoltura e lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, di proprietà di società multinazionali e di poche grandi famiglie, sono ancora per molti Paesi le attività fondamentali. Nei fertili terreni pianeggianti sono diffuse le piantagioni dei prodotti tropicali: caffè, canna da zucchero, banane, cacao, gomma e noci di cocco, destinati all’esportazione. Un settore in forte crescita è ovunque il turismo, che in alcuni Paesi, come le isole caraibiche, è la principale attività economica. DISUGUAGLIANZA L’America Latina è l’area del pianeta con il più alto grado di disuguaglianza economica. L’1% della popolazione latinoamericana, infatti, possiede più del 40% della ricchezza dell’intera regione e oltre il 30% della popolazione vive in povertà. Moltissime sono le persone non proprio povere ma in una situazione di grande precarietà: per loro l’insicurezza economica si accompagna alla difficoltà di accesso ai servizi fondamentali come la salute e l’istruzione. Per queste persone la Banca Mondiale ha coniato il termine di “classe vulnerabile”. La ricchezza di risorse ha arricchito i grandi patrimoni senza generare lavoro e benessere per tutti. D’altra parte, le politiche di molti governi non hanno favorito la redistribuzione della ricchezza e la protezione sociale.
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L’industria aerospaziale è uno dei settori trainanti dell’economia nordamericana.
COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Dove si trovano le principali zone minerarie del Brasile? b. Dove si trovano le principali centrali eoliche? c. In quali zone si trovano le centrali nucleari e quelle idroelettriche?
FONTI ENERGETICHE E MINERARIE DEL BRASILE Gas naturale Manganese
Gas naturale Petrolio Bauxite Bauxite Ferro Petrolio Petrolio Oro Stagno
Gas naturale Petrolio Uranio Gas naturale Petrolio
Stagno Miniere
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Centrali idroelettriche Parchi eolici Centrali nucleari
Manganese
Gas naturale Petrolio Bauxite Ferro Oro
Gas naturale Petrolio Gas naturale
Gas naturale
30 Stati Uniti LEZIONE
(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
Gli Stati Uniti occupano buona parte dell’America settentrionale e sono il terzo Paese del mondo per numero di abitanti, dopo Cina e India. La sua popolazione presenta una grande varietà etnica, formata, nel corso dei secoli, principalmente attraverso grandi ondate immigratorie. Gli Stati Uniti sono inoltre la più grande potenza economica del pianeta.
I DATI DEGLI STATI UNITI superficie
9 371 219 km2
popolazione
323 127 513 abitanti
densità
34 abitanti per km2
capitale
Washington
forma di governo
repubblica federale
lingua ufficiale
inglese
moneta
dollaro USA @ Casa Editrice G. Principato
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Il territorio
Gli Stati Uniti d’America si estendono nella fascia temperata del continente nordamericano, racchiusi tra Canada e Messico, dalle coste dell’Atlantico a quelle del Pacifico. Il Paese, quarto al mondo per superficie, ha dimensioni continentali, a cui si aggiungono i territori non contigui dell’Alaska (lo stato più esteso e settentrionale, separato dal resto degli Stati Uniti dal territorio canadese), delle isole Hawaii (in Oceania) e di altre piccole isole del Pacifico e dei Caraibi. PIANURE E RILIEVI Grandi catene montuose con orientamento Nord-sud costituiscono il rilievo principale: le Montagne Rocciose separano una grande e fertile pianura alluvionale da aridi e semidesertici altipiani, chiusi a loro volta a ovest dalla Sierra Nevada e dalla catena delle Cascade Mountains, parallele alla costa pacifica. Lungo la costa orientale si allineano i più modesti rilievi degli Appalachi. La regione occidentale, l’Alaska e le isole Hawaii sono aree sismiche con la presenza di vulcani attivi. ACQUE INTERNE A Nord-est si trova il sistema dei Grandi Laghi, il più grande bacino di acqua dolce al mondo, da cui escono diversi emissari, come il San Lorenzo, che entra in territorio canadese, e l’Hudson, che attraversa New York. Il più vasto bacino fluviale è costituito dal sistema Mississippi-Missouri che, dopo aver raccolto le acque di numerosi
Il fiume Mississippi nei pressi della città di Saint Louis. Lungo 3778 chilometri nasce nello Stato del Minnesota e sfocia nel Golfo del Messico.
affluenti, sfocia nel Golfo del Messico con un grande delta. Tra i fiumi che nascono nelle Montagne Rocciose, uno dei maggiori è il Rio Grande, che segna il lungo confine con il Messico, dove è chiamato Rio Bravo. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta a pagina 149 e rispondi. a. Dove si trova la cima più elevata, cioè il Monte Mc Kinley? b. Quali sono le principali penisole? c. Come si chiamano i cinque Grandi Laghi? d. Quale lago si trova interamente in territorio statunitense?
Uno degli spettacoli naturali più caratteristici e noti degli Stati Uniti è il Grand Canyon.
2. Climi e ambienti
Anche se gli Stati Uniti si trovano nella fascia temperata, per l’estensione in latitudine e la complessa morfologia del territorio i paesaggi creano uno straordinario mosaico che rappresenta buona parte dei climi del pianeta: dal clima glaciale a Nord a quelli che caratterizzano la fascia tropicale a Sud. Le temperature aumentano infatti procedendo da Nord a Sud, mentre le precipitazioni diminuiscono nelle zone interne. Anche sotto il profilo ambientale la varietà è notevolissima. Gli ambienti vanno da quelli artici dell’Alaska a quelli desertici del Sud-ovest, dalla macchia mediterranea della California alla foresta di latifoglie della fascia costiera 150
settentrionale alla vegetazione tropicale umida della Florida. L’estensione forestale è notevole e copre quasi interamente le estese aree montuose, mentre le vaste praterie che un tempo coprivano a perdita d’occhio le grandi pianure centrali sono oggi in gran parte coltivate. COMPLETA LO STUDIO
Cerca in rete l’elenco dei Parchi Nazionali degli Stati Uniti e approfondisci le caratteristiche ambientali di uno di essi.
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3. Gli insediamenti
RETE URBANA Gli Stati Uniti sono un Paese a forte tasso di urbanizzazione, con l’82% circa della popolazione che abita nelle città. D’altra parte, proprio perché gli statunitensi si concentrano nelle aree urbane, il Paese conserva ancora grandi spazi disabitati e in parte non utilizzati per le attività dell’uomo. I centri urbani sono situati principalmente sulle coste, lungo i fiumi e nella zona dei Grandi Laghi. Spesso le grandi metropoli non corrispondono alle capitali degli Stati, che hanno prevalentemente funzioni amministrative. NEW YORK La maggiore area metropolitana ha al centro New York e fa parte della vastissima megalopoli che va da Washington D.C. la capitale, a Boston, più a nord sulla costa. Pur non essendo la capitale, New York, divisa nei cinque distretti di Manhattan, Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island, è il simbolo della potenza economica degli Stati Uniti. Sorge sulla parte meridionale dell’isola di Manhattan e fin dall’epoca coloniale è sempre stata la città più grande del Paese, porto di arrivo degli immigrati europei. Oggi New York è una città cosmopolita e multietnica, dove si parlano 800 lingue diverse. A New York si trova la borsa valori più importante del mondo (Wall Street), ma la metropoli è anche un punto di riferimento mondiale per l’arte, la cultura, l’informazione. ALTRE AREE METROPOLITANE Un’altra estesa regione urbanizzata fa capo alla città di Los Angeles, sulla costa del
New York.
Pacifico in California, e comprende anche la città di San Diego, quasi al confine con il Messico. Altre popolate aree metropolitane sono quella dei Grandi Laghi, che ha al centro Chicago e si estende fino in Canada, e quelle di Dallas e Houston nel Texas. COMPLETA LO STUDIO
Spiega oralmente perché, secondo te, New York è considerata il simbolo degli Stati Uniti, più di ogni altra città americana.
4. La popolazione
ETNIE La maggioranza della popolazione è formata da bianchi (77%), discendenti dei coloni o arrivati attraverso i vari flussi migratori da tutti i Paesi europei. Gli abitanti di origine africana, eredi degli schiavi utilizzati nelle piantagioni dai primi coloni, rappresentano il 13% della popolazione. I nativi americani costituiscono invece poco più dell’1% della popolazione totale. DEMOGRAFIA Tra le diverse etnie ci sono notevoli differenze nei diversi indicatori demografici: per esempio, l’incremento demografico è vicino allo zero tra la popolazione bianca, mentre è elevato nelle altre comunità. L’immigrazione continua a essere notevole: si calcola che circa 40 milioni di cittadini statunitensi siano nati all’estero. Dalla seconda metà del secolo scorso l’immigrazione europea è diminuita, ma nuovi flussi provengono soprattutto dall’America Latina. LINGUE E RELIGIONI L’inglese è la lingua nazionale, conosciuta e parlata dal 96% della popolazione. Lo spagnolo, parlato dal 12% degli statunitensi, è la lingua più diffusa dopo l’inglese. Il cristianesimo in tutte le sue confessioni è la principale religione degli Stati Uniti: il 46% della popolazione è protestante.
Una giovane nativa americana.
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Indaga in rete su una delle nazioni dei nativi americani a tua scelta approfondendo la loro storia, la distribuzione geografica e il loro attuale stile di vita.
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
5. L’economia GRANDI RICCHEZZE L’economia degli Stati Uniti può contare su enormi spazi e una grande ricchezza di risorse naturali, a cui si uniscono ingenti investimenti per la ricerca. Le potenti multinazionali americane dominano il mercato mondiale e il dollaro è la principale moneta del commercio internazionale. SETTORE PRIMARIO L’agricoltura è importantissima e il patrimonio zootecnico è enorme. Le aziende agricole, generalmente estese e molto meccanizzate, sono strettamente collegate all’industria alimentare. Si coltivano cereali, semi oleosi, come il girasole e la soia, frutta e verdura, cotone, canna da zucchero, uva da vino; le risorse forestali sono immense. SETTORE SECONDARIO Il Paese è ricchissimo di risorse minerarie, a cominciare dal petrolio e dal gas naturale; anche le altre risorse del sottosuolo (carbone, ferro, rame, piombo, zinco, oro) sono rilevanti. Gli Stati Uniti sono il più importante Paese industriale del mondo. Le industrie nazionali eccellono nell’aeronautica, nelle biotecnologie, nella chimica, nell’informatica e le telecomunicazioni. Importanti sono anche le tradizionali industrie siderurgiche e dell’automobile.
La Silicon Valley è stata il primo polo tecnologico americano ed è il luogo simbolo dell’industria informatica mondiale.
SETTORE TERZIARIO Il settore dei servizi è nettamente il più importante, sia per l’occupazione, sia per la produzione di reddito. La borsa di New York è la prima al mondo per volume di scambio e valore delle società quotate, mentre a Chicago si trova la principale borsa merci. La ricerca scientifica detiene la leadership mondiale. Hollywood è uno dei poli principali della cinematografia mondiale. Gli Stati Uniti sono anche uno dei grandi Paesi turistici: primo nel mondo come entrate valutarie in questo settore e terzo per quanto riguarda gli arrivi internazionali. IL SORPASSO CINESE
La produzione di soia (1000 t)
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Osserva la tabella. La soia è una delle principali produzioni agricole degli Stati Uniti. I raccolti sono destinati principalmente all’alimentazione animale. Oltre il 90% della soia prodotta negli Stati Uniti è OGM (organismi geneticamente modificati). a. Qual è la percentuale di soia prodotta negli Stati Uniti rispetto alla produzione mondiale? b. Fai una breve ricerca. A che cosa è principalmente destinata questa coltivazione? Che cosa significa soia OGM?
Stati Uniti
119.518
Brasile
114.599
Argentina
54.972
Cina
13.149
India
10.981
Paraguay
10.478
Canada
7.717
Ucraina
3.899
Russia
3.621
Mondo
352.644
(Fonte: Calendario Atlante DeAgostini 2020)
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6. Le vie di comunicazione TRASPORTI EFFICENTI Nel Paese è presente la più moderna ed estesa rete di strade al mondo. L’uso generalizzato del trasporto su gomma ha portato alla parziale dismissione della rete ferroviaria. Per il trasporto pubblico è presente un servizio di autobus ben organizzato. La navigazione interna è utilizzata per il trasporto di merci pesanti. Data la vastità del territorio, il mezzo aereo è molto utilizzato anche negli spostamenti interni: Atlanta è il primo aeroporto del mondo per traffico di passeggeri. La circolazione marittima ha dimensioni vastissime lungo tutte le fasce costiere.
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Osserva la tabella e rispondi alle domande. a. Dove si svolge la maggior parte del traffico a terra? b. Che importanza hanno le autostrade? Secondo te, perché? c. Giudichi abbastanza estesa, in rapporto al territorio, la rete delle vie d’acqua interne?
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Vie di comunicazione tipo di via
km
strade autostrade ferrovie vie navigabili interne
6.703.479 107.819 228.218 40.234
31 Oceania fisica e politica LEZIONE
Con una superficie di quasi 9 milioni di km l’Oceania è il più piccolo dei continenti e si trova interamente nell’Oceano Pacifico australe, tra l’estremità sud-orientale dell’Asia e il continente americano. In questo spazio vivono quasi 43 milioni di persone. Nonostante le sue magnifiche risorse naturali, l’Oceania ha modesti flussi turistici internazionali, per via delle distanze.
Il monte più alto
Wilhelm
Il maggior bacino fluviale
Murray-Darling 910 000 km2
Il lago più grande
Eyre
9690 km2
L’isola più estesa
Nuova Guinea
785 000 km2
Il principale vulcano attivo
Mauna Loa (Hawaii)
4170 m
ll Paese più esteso
Australia
7 692 024 km2
Il Paese più piccolo Nauru
4509 m
21,2 km2
(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)
I DATI DELL’OCEANIA
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. Il territorio
SALVARE LA BARRIERA CORALLINA
L’Australia, l’Isola del Nord e l’Isola del Sud (Nuova Zelanda) e una parte della Nuova Guinea costituiscono il 99% del territorio dell’Oceania. AUSTRALIA L’Australia si può dividere in tre grandi regioni: lo scudo australiano, un vasto pianoro, ricoperto di terre rosse e sabbie, con rilievi isolati; la Grande Catena Divisoria, una zona montuosa che si sviluppa parallelamente alla costa orientale, da Nord a Sud; infine, un ampio bassopiano, sotto il quale si trova un sistema di falde acquifere, il Gran Bacino Artesiano. Le coste sono lineari e uniformi; le principali insenature sono la Grande Baia Australiana a Sud e il Golfo di Carpentaria, delimitato dalla penisola di Capo York, a Nord. Al largo della costa orientale si trova la Grande Barriera Corallina, la più grande struttura al mondo costruita da un organismo vivente, mentre a Sud si estende la vasta isola della Tasmania. Molti fiumi hanno carattere endoreico, cioè non hanno sbocco al mare. Il principale bacino si trova nella regione
sud-orientale ed è costituito dai fiumi Darling e Murray. NUOVA ZELANDA E NUOVA GUINEA I rilievi maggiori si trovano in Nuova Zelanda con le Alpi Neozelandesi e in Nuova Guinea con il Monte Wilhelm. Queste due isole sono anche le più ricche d’acqua: la Nuova Zelanda, in particolare, ha un clima temperato umido, con la presenza di ghiacciai nell’isola meridionale. MICRONESIA, MELANESIA E POLINESIA Il restante 1% del territorio dell’Oceania comprende circa 30.000 isole di origine vulcanica o corallina, suddivise in tre grandi gruppi: la Micronesia, la Melanesia e la Polinesia. Quest’ultima è la più vasta regione insulare, formata da diversi arcipelaghi sparsi tra l’Equatore e il tropico del Capricorno; molte isole polinesiane hanno un’origine corallina: basse e pianeggianti, con una caratteristica forma anulare. Della Polinesia fanno parte l’Isola di Pasqua (a Est) e l’arcipelago vulcanico delle Hawaii (a Nord-est), uno dei cinquanta Stati degli Stati Uniti. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta a pagina 153 e rispondi alle domande. a. Su quale oceano si affaccia a ovest l’Oceania? b. Come si chiama il mare che separa l’Australia dalla Nuova Zelanda? c. Come si chiama l’arcipelago a nord est di Australia e Nuova Guinea? d. Come si chiama l’arcipelago a nord dell’Equatore? e. Quali sono i deserti che si trovano nel centro-ovest dell’Australia?
Bora Bora, Polinesia.
2. Climi e ambienti
Per la sua localizzazione geografica, in Oceania prevalgono nettamente i climi caldi, sia umidi sia secchi, e i corrispondenti ambienti naturali. Equatore e Tropico In Nuova Guinea e nelle isole poste nei pressi dell’Equatore il clima è equatoriale; qui è presente la foresta pluviale. A mano a mano che ci si allontana dall’Equatore spostandosi verso i Tropici, le precipitazioni diminuiscono. Nelle regioni distanti dal mare, come le terre interne australiane, il clima è arido e continentale, e l’ambiente prevalente è il deserto o la steppa arida. COMPLETA LO STUDIO
Trova informazioni sulla Grande Barriera Corallina e sui pericoli che sta correndo in questo periodo.
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L’Ayers Rock. Uluru è il nome aborigeno originale di questo luogo che i nativi ritengono sacro.
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3. La popolazione
Gli Stati indipendenti sono meno di una quindicina: Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e alcuni arcipelaghi; le altre isole sono rimaste territori coloniali appartenenti a Paesi europei e americani. ETNIE In Oceania si è venuta a costituire una società accentuatamente multietnica, composta dalle popolazioni originarie come i Maori in Nuova Zelanda (14,9%), dai discendenti dei colonizzatori e immigrati europei e dalle consistenti minoranze asiatiche (cinesi e indiani soprattutto), attratte da favorevoli condizioni di lavoro. LINGUE In tutto il continente la lingua più diffusa è l’inglese, spesso accanto alle lingue dei popoli autoctoni: molte di esse appartengono a un ceppo comune oceanico; fanno eccezione quelle degli aborigeni australiani e degli abitanti della Nuova Guinea. RELIGIONI Il cristianesimo di confessione protestante è professato da circa due terzi degli abitanti del continente, ma tra le popolazioni indigene sopravvivono religioni di tipo animista. DEMOGRAFIA La natalità è stata a lungo molto elevata ma oggi soprattutto in Australia e Nuova Zelanda la fecondità è molto bassa, simile a quella dei Paesi europei. L’aspettativa di
vita alla nascita è di 68 anni per gli uomini e 73 per le donne, ma sempre con enormi differenze tra gli Stati maggiori e le isole. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la foto e rispondi alle domande. a. Che cosa è l’haka? b. Quale popolazione la pratica? c. In quale Paese? d. Quale sport e quale squadra l’anno resa famosa nel mondo?
4. Gli insediamenti Con poco più di 40 milioni di abitanti l’Oceania è il continente meno popolato e con la più bassa densità di popolazione. Il popolamento è fitto lungo le aree costiere più favorevoli all’insediamento e in alcune piccole isole come Nauru e Tuvalu. Il tasso di urbanizzazione è molto elevato solo in Australia e Nuova Zelanda. CITTÀ Le città più popolose dell’Australia sono Canberra (la capitale), Sidney, Melbourne, Brisbane mentre in Nuova
Zelanda Auckland è l’unica città con quasi mezzo milione di abitanti. Nelle isole minori i centri urbani hanno spesso dimensioni modestissime; crescono quelli più turistici come Papeete nell’isola di Tahiti (Polinesia Francese). COMPLETA LO STUDIO
Da anni le metropoli australiane e neozelandesi sono ai primi posti nelle classifiche delle città vivibili. Secondo te, perché?
La città di Sidney. Sulla sinistra la moderna architettura del famoso Teatro dell’opera. @ Casa Editrice G. Principato
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
5. L’economia
I Paesi più economicamente sviluppati dell’Oceania sono Australia e Nuova Zelanda. In principio il loro sviluppo si è basato soprattutto sullo sfruttamento minerario e zootecnico; in seguito si è formato anche un produttivo settore industriale. AUSTRALIA In Australia, ricca di risorse minerarie, si contano numerosi impianti siderurgici, chimici, meccanici e automobilistici. Il commercio è fondamentale per la sua economia: il Paese è uno dei maggiori esportatori di materie prime e agricole a livello mondiale. L’interscambio si svolge essenzialmente con Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. ALTRI PAESI DELL’OCEANIA Gli altri Paesi dell’Oceania hanno avuto uno sviluppo economico molto ridotto, anche per la limitatezza delle superfici territoriali e per la scarsità di risorse naturali a disposizione. La pesca qui è un’importante fonte di reddito, soprattutto perché i Paesi più piccoli hanno ceduto i propri diritti di pesca a Paesi dotati di grandi flotte pescherecce, come il Giappone. Un notevole contributo viene anche dal turismo. AIUTI INTERNAZIONALI Mentre l’Australia e la Nuova
In Nuova Zelanda è diffuso l’allevamento di ovini, destinato alla produzione di carne e di lana. Per quanto riguarda la lana, il Paese è il terzo produttore mondiale dopo la Cina (1°) e l’Australia (2°).
Zelanda sono assimilate ai Paesi del Nord del mondo, la maggior parte dei Paesi dell’Oceania sono caratterizzati da un basso livello di sviluppo e per alcuni la sopravvivenza è legata agli aiuti internazionali. Ai contributi costanti si aggiungono di frequente aiuti umanitari a seguito di emergenze climatiche o ambientali come i cicloni (che hanno devastato negli scorsi anni alcuni arcipelaghi della Melanesia).
COMPLETA LO STUDIO
Quasi tutti i piccoli Stati insulari non sopravvivono senza ricorrere agli aiuti internazionali. La maggior parte degli aiuti arrivano da Australia, Stati Uniti, Giappone e ultimamente Cina, che in questo modo esercitano un forte controllo su tutta l’area del Pacifico.
Paese
Osserva la tabella e rispondi alle domande. a. Numera in modo decrescente i Paesi secondo la percentuale degli aiuti ricevuti. b. Quale Stato dipende completamente dagli aiuti internazionali?
Aiuti internazionali % del PIL
Kiribati
19,2
Marshall
28,9
Micronesia
21,7
Nauru
44,4
Salomone
17,2
Tonga
19,3
Tuvalu
100,0
6. Le vie di comunicazione
Le caratteristiche territoriali dell’Oceania fanno sì che il trasporto aereo abbia una grande importanza sia per i collegamenti interni sia per quelli con gli altri continenti. Tra le isole è molto efficiente la rete dei traghetti per il trasporto via mare. In Australia le vie di comunicazione terrestri sono sviluppate soprattutto lungo le coste e in prossimità delle maggiori aree urbane, mentre in Nuova Zelanda la rete stradale è più fitta nell’Isola del Nord. COMPLETA LO STUDIO
Secondo te, come hanno influito sulla rete dei trasporti le caratteristiche del territorio?
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Il Ghan è un treno passeggeri che attraversa l’Australia, da Darwin ad Adelaide. Il viaggio dura 48 ore e percorre quasi 3.000 chilometri, attraverso i bellissimi paesaggi del Paese.
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32 Artide e Antartide LEZIONE
Le regioni polari sono gli ambienti compresi entro le due calotte polari, cioè entro il Circolo Polare Artico a Nord (Artide) e il Circolo Polare Antartico a Sud (Antartide). Sono zone glaciali. In queste due aree le stagioni sono due: si hanno infatti sei mesi continui di luce diurna (stagione estiva) e sei mesi di buio (stagione invernale o notte polare).
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
1. L’Artide
L’ Artide è l’insieme dei mari e delle terre a nord del Circolo Polare Artico, oltre i 66 gradi latitudine Nord. Fanno parte dell’Artide un vasto mareghiacciato, il Mar Glaciale Artico, sede del Polo Nord, e le regioni più settentrionali di Europa, America e Asia. TERRITORIO In superficie la temperatura delle acque del Mar Glaciale Artico resta quasi sempre sotto lo zero e il mare è coperto da uno strato di ghiaccio spesso 2-4 m, denominato banchisa. Questa si espande durante l’inverno e si contrae durante l’estate: dalla banchisa si staccano enormi blocchi di ghiaccio, gli iceberg, che vanno alla deriva nel mare. CLIMA E AMBIENTE Il clima freddo è caratterizzato da forti contrasti sia stagionali sia fra le zone continentali e quelle costiere o insulari. Oltre agli orsi bianchi, la fauna comprende animali come la volpe e il lupo polari; le pianure e le regioni costiere sono coperte da bassi arbusti, licheni e muschi. POPOLAZIONE Gli abitanti delle zone artiche vivono essenzialmente in Nord America (inuit), nelle regioni settentrionali della Siberia (jakuti, nenec e ciukci) e nella penisola scandinava (sami). Tradizionalmente si dedicavano alla pesca e alla caccia, ma molte comunità sono diventate oggi stanziali: vivono in villaggi occupandosi di allevamento (renne) oppure impiegati in miniere, centri di ricerca scientifica, basi militari che sono sorti nei loro territori.
Una donna inuit.
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Osserva la carta dell’Artide e rispondi. a. A quale latitudine si trova il Circolo Polare Artico? b. A quali Paesi è più vicino il Mar Glaciale Artico? c. Quale grande isola è attraversata dal Circolo Polare Artico? Fa parte di quale Stato? d. Quali Paesi europei sono bagnati dal Mar Glaciale Artico?
2. L’Antartide
L’ Antartide (cioè “opposto all’Artide”) è un continente vero e proprio che occupa l’area circostante il Polo Sud. Grande circa una volta e mezza l’Europa, è ricoperto da un’enorme calotta di ghiaccio detta inlandsis, spessa fino 4000 metri che si allarga nelle acque di tre oceani: Atlantico, Pacifico, Indiano. TERRITORIO Elevati altopiani, (oltre i 3000 metri), vulcani attivi e catene montuose si innalzano in questa terra inospitale. Oltre alla parte continentale, l’Antartide presenta numerose isole e arcipelaghi. Il ghiaccio che la ricopre costituisce il 90% di tutto il ghiaccio del pianeta, il 2% dell’acqua totale e l’80% dell’acqua dolce presente sulla Terra. Caratteristiche dell’Antartide sono le piattaforme, cioè enormi tavolati di ghiaccio dolce galleggianti da cui si staccano periodicamente enormi iceberg piatti, di tutte le dimensioni, alcuni dei quali lunghi più di 100 km, tanto che i primi esploratori li scambiarono per isole. CLIMA E AMBIENTE L’Antartide è l’area più inospitale del pianeta, con temperature che arrivano a -80 °C e dove soffiano venti molto forti: per questo motivo non sono possibili insediamenti umani permanenti. È abitata da una grande 158
Il monte Vinson (4892 m), la cima più alta dell’Antartide.
varietà di animali marini e terrestri come foche, elefanti marini, e da milioni di uccelli, tra cui gabbiani, albatros e pinguini. Questi ultimi, che si raggruppano in colonie formate da numerosi individui, appartengono a specie diverse. Nei mari circostanti abbonda il plancton, riserva alimentare per crostacei, molluschi, pesci e cetacei. COMPLETA LO STUDIO
Osserva la carta dell’Antartide e rispondi. a. Confronta la carta dell’Artide e la carta dell’Antartide: quali sono le caratteristiche dell’Artide? b. Quanta parte dell’Antartide è compresa nel Circolo Polare Antartico? c. Dove si trova il Mare di Ross? d. Quale parte Antartide è più vicina alla costa dell’America Meridionale? e. Quale è più vicina all’Oceano Indiano?
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EDUCAZIONE CIVICA
3. Il futuro dell’Artide
TERRITORI DEL NORD Le terre artiche corrispondono alle zone costiere e insulari più settentrionali di Islanda, Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca (Groenlandia), Russia, Stati Uniti e Canada. Nessuno Stato ha sovranità sulle acque del Mar Glaciale Artico, anche se i Paesi rivieraschi cercano di ampliare il più possibile i limiti delle relative acque territoriali. LEGGE DEL MARE Otto nazioni hanno firmato un trattato sulla Legge del Mare per regolare il controllo dell’Oceano Artico: Russia, Canada, Danimarca (tramite la Groenlandia), Norvegia, Stati Uniti (Alaska), Svezia, Finlandia e Islanda. ROTTE MARITTIME Per lo scioglimento dei ghiacci le rotte tradizionali stanno diventando libere e dunque sempre navigabili senza difficoltà. Inoltre sta diventando possibile tracciare nuovi percorsi, più veloci (le navi potranno transitare dall’Europa del Nord all’Asia in soli 10 giorni), che potrebbero modificare drasticamente le caratteristiche degli attuali commerci via mare. CONSEGUENZE AMBIENTALI Oltre ai problemi ai vari habitat causati dal riscaldamento globale e dalla progressiva riduzione dell’estensione della calotta polare, con la riduzione dei ghiacci è stato possibile sfruttare nuovi importanti giacimenti di petrolio, con notevoli conseguenze sul fragile ecosistema artico. Nel 2020 in Siberia un incidente causato dallo scioglimento del permafrost ha determinato il crollo di enormi serbatoi contenenti gasolio che si è riversato, inquinandolo gravemente, nel Mar Glaciale Artico.
I pinguini imperatore.
LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI ARTICI O C E A N O PA C I F I C O
Limite medio dei ghiacci nel periodo 1979-2000
Alaska
CANADA
Polo Nord
COMPLETA LO STUDIO
sserva la carta e rispondi. O a. La rotta asiatica sarebbe stata percorribile tra il 1979 e il 2000? Perché? b. La rotta americana (Passaggio a Nord-Ovest) sarebbe stata percorribile tra il 1979 e il 2000? Perché? c. Quali nazioni sono favorite dall’apertura della rotta asiatica? d. Quali nazioni sono favorite dall’apertura del Passaggio a Nord-Ovest? e. Quali nazioni rientravano nel limite dei ghiacci tra il 1979 e il 2000 e non rientrano più nel 2017?
Limite dei ghiacci nel 2017
(Stati Uniti)
R U S S I A
Groenlandia
Possibile rotta asiatica Possibile rotta americana (Passaggio a Nord-Ovest)
O C E A N O AT L A N T I C O
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E U R O P A
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
4. Risorse e sfruttamento dell’Antartide CENTRI DI RICERCA La popolazione umana in Antartide è scarsissima; la maggior parte è costituita da ricercatori e addetti delle basi scientifiche che sono state create da numerosi Paesi (in estate 4000 persone e in inverno non più di 1000). Qui gli scienziati osservano l’evolversi del clima, l’attività del Sole, la deriva dei continenti e gli adattamenti della vita alle condizioni ambientali più ostili.
• il divieto di sfruttare le risorse minerarie esistenti.
TRATTATO ANTARTICO L’ Antartide non appartiene a nessuno Stato: per evitare rivendicazioni territoriali, nel 1959 è stato firmato da 12 Paesi il Trattato Antartico che prevede:
RISERVA MARINA Nelle profonde acque del vasto mare di Ross si trova un ecosistema marino quasi incontaminato e ricco di biodiversità. Questa porzione dell’oceano è popolata da circa16.000 specie viventi che sono riuscite ad adattarsi in modo unico al clima. In quest’area di 1,5 milioni di km2 sta sorgendo la più grande riserva marina della Terra: un accordo firmato da 24 Paesi prevede l’istituzione di un’area nel quale vi sarà un divieto assoluto di pesca. Questa tutela può portare a nuove scoperte e a un ripopolamento ittico compromesso da decenni di pesca intensiva.
• il divieto di ogni attività a carattere militare e di ogni esperimento nucleare; • la promozione dell’attività scientifica attraverso la cooperazione internazionale; • la protezione degli animali terrestri e marini;
Dal 1985 l’Italia invia spedizioni scientifiche in Antartide; la base italiana è la Stazione Mario Zucchelli, situata a Baia Terra Nova nel Mare di Ross.
L’ITALIA IN ANTARTIDE
COMPLETA LO STUDIO
Osserva l’immagine, leggi il testo e rispondi alle domande. Gli iceberg sono blocchi di ghiaccio che si sono staccati da un ghiacciaio o da una piattaforma di ghiacciai, galleggiante nel mare. Dall’Antartide negli ultimi anni si staccati alcuni grandi iceberg.
160
a. Quali sono le cause dell’aumento del numero di iceberg? b. Quali le possibili conseguenze nei territori vicini? E a livello mondiale?
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LA NUOVA VIA DELLA SETA È UN’OPPORTUNITÀ PER L’EUROPA?
1. Completa il seguente testo con le parole che trovi nella lezione. L’Asia1 si estende prevalentemente nell’emisfero TAPPA Comprendere il dibattito dell’Equatore.eApreparare est è bagnata dall’Oceano
, cioè a 1 La Nuova Via della Seta darà maggiore visibilità ai porti ita, mentre a Sud da quello
liani, che assumeranno un ruolo rilevante nel sistema import/ la linea di confine export dellee merci, soprattutto quellièdisegnata Genova, Trieste e Venezia che potranno candidarsi al ruolo di terminali, in Europa, per la Nuova Via della Seta. I porti italiani si prestano infatti a rendere più agevole e veloce il commercio e la circolazione delle merci cinesi in Europa. La posizione geografica dell’Italia garantisce ai nostri porti un ruolo strategico, oltre a costituire un magnifico canale di accesso a tutti i Paesi europei, in virtù 2. Indica le tre lingue più diffuse. anche delle procedure di sdoganamento tra le più veloci in Eu1. Osserva le due immagini e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrareglicittà obbiettivi chesiraggiunge- ropa. Diversi i carichi di merce che ogni giorno transitano dai 3. Indica le tre principali cinesi porti italiani e lì sdoganati. Basti pensare che il 90% dei traffici ranno con la Nuova Via della Seta. tra Cina ed Europa passa lungo la Via della Seta marittima. 4. Indica le tre principali città indiane Si tratta di un’opportunità che giova a tutto il Mediterraneo, viMosca RUSSIA OLANDA A Rotterdam sto che nel Mare Nostrum transita una parte consistente del Duisburg 3. Indica GERMANIA se le seguenti KAZAKISTAN frasi sono vere V o false F . Urumqi Almaty commercio globale. Nel Mediteranno il numero di navi porIstanbulcinese KIRGH. V F 1. La Venezia popolazione è laBishkek più numerosa del mondo. Samarcanda ITALIA TAGIK. ta container dalla Cina cresce rapidamente, di anno in anno, Kashgar TURCHIA Atene Xi’an Dushanbe V F 2. Il 90%GRECIA della popolazione vive nelle regioni occidentali. Islamabad Teheran CINA e sarà interesse dunque delle aziende cinesi trattare il transito IRAN PAKISTAN Fuzhou Guangzhou delle loro merci dai maggiori porti italiani. V F 3. Cintura Il gruppo etnico Han è il più diffuso. Kolkata Gwandar economica La Cina ha promosso dal 2013 la cosiddetta “Nuova Via ; a ovest confina con l’ della Seta”, un sistema di infrastrutture e collegamenti chedagli unisce il Paese all’Europa e. al Mediterraneo attraversando l’Asia centrale e il Medio Oriente (e in parte l’Afri2. Rispondi le indicazioni. seguendo ca). Questa nuova rotta offre dei vantaggi anche all’Europa o rientra solo nella strategia della Cina per trovare uno 1. Indica tre religioni che sono nate in Asia. sbocco diretto per i suoi prodotti nei mercati occidentali?
della Via della Seta
INDIA
Hanoi
4. Via Ladella popolazione urbana è in diminuzione. Seta
Haikou
marittima
Kuala economico 5. Corridoio Le vie di comunicazioneColombo sono ovunque Lumpur poco efficienti. SRI LANKA Cina-Pakistan
(Gioia Arnone in http://www.salvisjuribus.it/ V F la-nuova-via-della-seta-le-novita-del-2019-e-i-vantaggi-per-litalia/)
V
F
MALAYSIA
V guarda F 6. Gli scambi commerciali sono in continuo aumento. 2 Bruxelles KENYA con sospetto la Cina a causa della sua Giacarta INDONESIA Nairobi
ambiguità retorica indove materia di politica estera e delle ingenti 4 Collega gli elementi delle due colonne in modo corretto, indicando sono prevalentemente svolte queste attività. somme di denaro in arrivo. Infatti, se da una parte Pechino rassicura il rispetto delle regole del libero scambio, dall’altra 1. Madagascar a. oceano B dichiara apertamente nelle linee guida di politica estera di Kilimangiaro 2. b. golfo 3.
Sahara
c. catena montuosa
4.
Vittoria
d. isola
5.
Suez
e. vulcano
6.
Indiano
f. fiume
7.
Rift Valley
g. deserto
8.
Zambesi
h. canale
9.
Guinea
i. lago
10.
Atlante
l. fossa tettonica
non avere il medesimo interesse nazionale di uno stato europeo o dell’Unione Europea. Inoltre, sapendo che la Cina è una predatrice di conoscenze tecnologiche, gli investimenti elargiti potrebbero avere lo scopo di catturare il nostro know how tecnologico, oppure di creare gravi debiti conducendoci alla trappola del debito. L’UE è consapevole della posizione ambivalente della Cina. Per questa ragione, in un comunicato ufficiale essa è stata definita un partner negoziale ma anche un competitor economico e “un rivale sistemico che promuove modelli alternativi di governance”.
(Chiara Campanaro in https://bridgingchinagroup.com/ 2. ora le parole e le espressioni che tiall’America potranno servire 5.Scegli Attribuisci correttamente le frasi Settentrionale, Centrale o Meridionale. la-nuova-via-della-seta-italia-rischio-o-opportunita/) per illustrare il tuo punto di vista: SETTENTRIONALE CENTRALE a AMERICA b AMERICA c AMERICA MERIDIONALE nuove vie di comunicazione - globalizzazione 2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua inforper la Cina - vantaggi per l’Europa mazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argo1vantaggi è separata dall’Asia dallo Stretto di Bering. debito eccessivo - prodotti cinesi - mercati europei. menti a favore della tua posizione e tre a sfavore della è attraversata dall’Equatore. 2 posizione in cui non ti riconosci.
3 TAPPA 2 a nord si trovano molte isole e penisole. l’arcipelago delle Antille. 4 comprende Partecipare al dibattito
TAPPA 3
1. Scegli iln di vista dopo aver letto questi pare- Trarre le conclusioni el punto suo territorio si trova il lago di due Maracaibo. 5 tuo ri che le prospettive Nuova Vial’Oceano della Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito di Panamaofferte mettedalla in contatto Atlantico e l’Oceano Pacifico. 6 affrontano il Canale Seta da due punti di vista diversi. in classe e trai le tue conclusioni. 161 @ Casa Editrice G. Principato
5. GLI ALTRI CONTINENTI 4. L’ECONOMIA
Geo DEBATE Verifica le conoscenze
1. GLI 5. LA ALTRI TERRA CONTINENTI E I SUOI SISTEMI
Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 6. Collega correttamente i seguenti toponimi con la definizione corrispondente. a. stretto Titicaca 1. 2.
Baia di Hudson
3.
Rio della Plata
4.
Atacama
5.
Salto Angel
6.
Sierra Madre
7.
Drake
8.
Galapagos
9.
Missouri
10.
Magellano
b. golfo
c. catena montuosa d. isole e. estuario f. fiume g. deserto h. canale i. lago l. cascata
7. Verifica se le seguenti affermazioni sono V o false F . V
F
2. Il Canada ha sempre avuto un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti. V
F
3. La popolazione prevalente in America è di origine europea. V
F
4. L’economia degli Stati Uniti è prevalentemente industriale. V
F
5. Diverse isole caraibiche sono mete turistiche. V
F
6. La densità di popolazione dell’America è molto alta. V
F
1. L’America anglosassone comprende il Messico, gli USA e il Canada.
8. Individua tre caratteristiche della popolazione statunitense scegliendo tra quelle elencate. 1.
L’incremento naturale è negativo
2.
La maggioranza degli statunitensi deriva da immigrati
3.
Gli afroamericani costituiscono il 13% della popolazione
4.
I nativi americani costituiscono il 10% della popolazione
5.
La religione più diffusa è il protestantesimo
6.
I flussi immigratori si sono recentemente arrestati
9. Scegli tra le frasi seguenti quella che definisce l’Oceania. 1.
Oceania e Australia sono sinonimi.
2.
L’Oceania è composta dall’isola continentale dell’Australia, dalle isole della Nuova Zelanda e da migliaia di isole del Pacifico. L’Oceania è costituita da tre grandi arcipelaghi: Micronesia, Melanesia e Polinesia.
3.
10. Collega correttamente Artide e Antartide con gli elementi corrispondenti. A Artide B Antartide 1.
Si trova al Polo Nord
2.
È un continente
3.
È abitato da alcune popolazioni
4.
Si trova al Polo Sud
5.
È sede soltanto di basi scientifiche
6.
Ci vivono pinguini
7.
È un grande mare circondato da terre
8.
Ospita l’orso bianco
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5. GLI ALTRI CONTINENTI
Geo DEBATE
L’AFRICA SARÀ IL CONTINENTE DEL FUTURO? 1 Esistono una serie di ostacoli strutturali che l’Africa ha bi-
TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito
L’Africa fa spesso notizia per la povertà di alcuni dei suoi Paesi e per le guerre che spesso sconvolgono il suo territorio. Allo stessotempoilcontinenteafricanoèunchestacrescendoeche può contare sulla popolazione più giovane del pianeta. Quale sarà allora il destino dell’Africa nei prossimi decenni? 1. Osserva le due immagini e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare il futuro del continente africano. A
sogno di superare al fine di garantire maggiore stabilità e prosperità per tutti. […] Tra 30 anni, circa 2,3 miliardi di persone vivranno in Africa subsahariana, a fronte di 1,1 miliardo oggi. Tassi di fertilità elevati e migliori aspettative di vita sorreggono il ritmo straordinario di crescita demografica, che produrrà un drastico incremento della domanda di servizi pubblici. […] Allo stesso modo, per molti stati africani sarà difficile raccogliere i benefici potenziali dell’urbanizzazione fino a quando non saranno affrontati sistematicamente alcuni nodi cruciali, tra cui la creazione di lavoro, una lenta trasformazione economica nei settori più produttivi, povertà e diseguaglianze. […] In generale, i livelli di reddito sono cresciuti nel sub-continente, e molti africani si sono affrancati dalla povertà estrema, costretti a vivere con meno di 1,90 dollari al giorno. La riduzione della povertà, comunque, è stata significativamente più lenta che in Cina, in India o persino in Indonesia, dove i tassi di crescita economica sono stati più elevati dei tassi di crescita demografica per anni. In effetti, in ragione della crescita straordinariamente rapida della popolazione africana e della sua crescita economica relativamente lenta, il numero di persone in condizioni di povertà estrema continuerà ad aumentare. (Julia Bello-Schünemann in https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ orizzonte-2050-le-prospettive-di-sviluppo-dellafrica-25861)
2 “L’Africa è divenuta, con i recenti accordi dell’Unione
B
2. Scegli ora le parole e le espressioni che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista: popolazione giovane - desertificazione sfruttamento straniero - ricchezze naturali instabilità politica - corruzione disponibilità ad affrontare rischi.
TAPPA 2 Partecipare al dibattito
1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri che affrontano le prospettive dell’Africa nel prossimo futuro da due prospettive diverse.
Africana, un enorme mercato di libero scambio, sulla falsariga dell’Europa ai suoi primi passi, con una popolazione di 1 miliardo e 200 milioni di persone. Una popolazione giovane, che diverrà di 2 miliardi e 500 mila nel 2050 e il doppio nel 2100. Un continente con età media 19 anni, composto da 54 nazioni, con una classe media che raggiungerà a breve i 400 milioni di persone, individui-consumatori, l’equivalente dell’intera Europa. Un continente, dunque, più sicuro di quanto si creda: nel 1990 vi erano il 19% dei conflitti, oggi il 6%. A questi dati bisogna aggiungere una dinamica di crescita in costante aumento”. (Mario Lubetkin in https://www.cespi.it/it/eventi-attualita/dibattiti/ africa-la-sfida-del-xxi-secolo/africa-europa-una-visione-comune-dello)
2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.
TAPPA 3 Trarre le conclusioni
Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.
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1. GLI 5. LA ALTRI TERRA CONTINENTI E I SUOI SISTEMI
Unità di Apprendimento TITOLO ▶ DI CHE COSA ▶ TRATTA?
QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE? QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA? QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO? QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE? COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO? CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?
COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?
COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?
164
La deforestazione illegale
EDUCAZIONE CIVICA
Questa Unità di apprendimento affronta il problema del taglio illegale delle foreste, approfondendo in particolare gli effetti sulle comunità tribali che vivono nella foresta Amazzonica. E’ un fenomeno in continuo aumento: per fare un esempio, in questo ecosistema l’area deforestata monitorata dal satellite nel luglio 2020 copre una superficie di 2254 km2, ovvero il 278% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A difendere la foresta ci sono i corpi delle guardie forestali, che sono attivamente affiancate da volontari delle tribù indigene, che combattono per la propria sopravvivenza. Al contrario, le azioni governative non contrastano a sufficienza i taglialegna abusivi, perché sono emissari di potenti compagnie multinazionali del commercio di legname. Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, scienze, informatica.
Il mondo vegetale – Etnie – America fisica – America politica – Agenda 2030: Obiettivo 15 (conservare la biodiversità) – Obiettivo 16 (garantire la pace e i diritti umani) Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Lettura di una carta fisico-politica – Lettura di immagine - Utilizzo della rete Internet –Elaborazione di un testo – Rappresentazione visuale di una ricerca Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – video – libro di testo – laboratorio di informatica per ricerca in Internet – lettura di articoli– analisi di un video o di un’immagine Visione di un video in modalità flipped classroom – Lettura del testo di geografia – Osservazione di una carta - Lettura di articoli – Discussione di gruppo – Ricerca di informazioni e materiali in Internet – Attività parallele nelle varie discipline –Testo di sintesi - Confronto Per conoscere l’impegno dei popoli tribali contro l’attività dei taglialegna illegali e delle multinazionali del legname guarda il breve video del canale televisivo Euronews. Successivamente guarda il video realizzato dalla rivista “Internazionale”. Consultate anche il sito della ONG Survival, che offre molti spunti di testi e video sull’argomento.
Dopo aver letto i testi di geografia su Brasile e deforestazione, avviate una discussione in classe sui gravi problemi della foresta amazzonica e delle altre foreste equatoriali (individuate dove si trovano), Dividetevi quindi in piccoli gruppi: ciascuno di essi approfondirà, facendo una ricerca in Internet, uno dei punti di vista sotto il quale osservare la questione: sociale, culturale, politico, economico, ambientale. Ogni gruppo crea un PowerPoint o un altro strumento di comunicazione per presentare il risultato della propria ricerca al resto della classe. Segue un confronto finale.
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Gli strumenti del geografo
Presentiamo in questa appendice gli strumenti più importanti grazie ai quali i geografi orientano le proprie ricerche: dai riferimenti del reticolato immaginario che avvolge la Terra, alla cartografia elaborata anche grazie alle più recenti tecnologie informatiche.
Polo Nord
LONGITUDINE I meridiani sono semicirconferenze che collegano il Polo Nord al Polo Sud e tagliano perpendicolarmente l’Equatore. Il meridiano fondamentale (o meridiano 0) è il meridiano di Greenwich, chiamato così dal nome della località inglese che attraversa e in cui sorge un importante osservatorio astronomico. Sui meridiani si misura la longitudine che è la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale misurata sul parallelo che passa per quel punto. Varia da 0° a 180° est e da 0° a 180° ovest. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso meridiano hanno la stessa longitudine: ad esempio tutti i punti che si trovano sul meridiano fondamentale hanno longitudine 0°. Polo Nord
meridiano passante per P
latitudine
centro della Terra
longitudine P parallelo di P
m e ri
Equatore
diano fondamentale
P
Polo Nord
Polo Sud
LATITUDINE Fig.05.05 a ex 05. G nel testo
Polo Sud
LONGITUDINE Fig.05.5b ex 05. G nel testo
30ϒE
antimeridiano 0
antimeridiano
antimeridiano
75ϒE 45ϒE 60ϒE
15ϒE
Polo Sud
0ϒ
15ϒE
30ϒE
45ϒE
75ϒE 60ϒE
meridiano
LATITUDINE I paralleli sono circonferenze perpendicolari all’asse terrestre e parallele all’Equatore (definito anche parallelo 0 o fondamentale). Sui paralleli si misura la latitudine, che è la distanza angolare di un punto dall’Equatore. Varia da 0° a 90° nord e da 0° a 90° sud. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso parallelo hanno la stessa latitudine: ad esempio i punti che si trovano sull’Equatore hanno tutti latitudine 0°.
MERIDIANI
meridiano
ASSE TERRESTRE ED EQUATORE La Terra ha una forma vicina a quella di una sfera, leggermente schiacciata ai poli (Polo Nord e Polo Sud). Sappiamo poi che compie due movimenti, uno intorno al Sole (movimento di rivoluzione) e l’altro intorno a se stessa (movimento di rotazione). L’asse immaginario intorno al quale la Terra gira nel movimento di rotazione è definito asse terrestre, che ha i poli come estremità. A metà strada tra i due poli si sviluppa la linea dell’Equatore che corrisponde alla circonferenza massima e divide a metà il globo: l’emisfero boreale a nord e l’emisfero australe a sud.
meridiano 0 (meridiano fondamentale)
1. Il reticolato geografico
Polo Sud
Polo Nord
Fig.05.B nel testo ex 05. E nel testo parallelo
PARALLELI
Equatore
parallelo
Polo Sud
Fig.05. A nel testo
RETICOLATO GEOGRAFICO
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Osserva i disegni e rispondi alle domande. a. Che latitudine ha l’Equatore? b. Che longitudine ha l’antimeridiano di Greenwich? c. Conosci le cooordinate geografiche della località in cui vivi, oppure del punto dove sorge la tua scuola? d. A che cosa serve il reticolato geografico? @ Casa Editrice G. Principato
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GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO
2. Il planisfero
LA CARTA DI PETERS
Il reticolato geografico viene tracciato sul globo terrestre (o, come viene chiamato abitualmente, mappamondo) oppure sul planisfero, la rappresentazione cartografica dell’intera superficie terrestre. PARALLELI FONDAMENTALI Oltre all’Equatore, il reticolato geografico evidenzia alcuni paralleli fondamentali, determinati in base all’altezza del sole al passaggio da una stagione all’altra. Il parallelo di latitudine 23°30’ Nord, sul quale al solstizio d’estate (21 giugno) il sole è perpendicolare a mezzogiorno, è il Tropico del Cancro. Il parallelo di latitudine 23°30’ Sud, sul quale il sole è perpendicolare nel solstizio d’inverno (22 dicembre), è chiamato Tropico del Capricorno. Il Circolo Polare Artico (66°30’ Nord) è il parallelo che delimita nell’emisfero boreale la “zona glaciale artica”: lungo il Circolo Polare, al solstizio d’estate, il sole non scende sotto la linea dell’orizzonte. Analogamente, nell’emisfero australe il Circolo Polare Antartico (66°30’ Sud) corrisponde al circolo di illuminazione che delimita la “zona glaciale antartica”.
RAPPRESENTAZIONI APPROSSIMATE Dal momento che è impossibile riprodurre esattamente in piano una superficie sferica, come quella della Terra, il planisfero, come ogni carta geografica, è considerato una rappresentazione approssimata della realtà. I cartografi devono perciò scegliere quale elemento privilegiare: la corretta forma dei continenti oppure una giusta proporzione tra le aree. Per fare questo ricorrono a operazioni geometriche e matematiche, definite proiezioni. COMPLETA LO STUDIO
Cerca su internet un planisfero politico, poi rispondi alle domande. a. Quali continenti sono attraversati dall’Equatore? b. Quali sono gli Stati attraversati dal Circolo Polare Artico?
3. I fusi orari ACCORDO INTERNAZIONALE Alla fine del XIX secolo venne stabilita una convenzione che regola il tempo su scala internazionale. La superficie terrestre è stata divisa in 24 fasce orarie corrispondenti alle 24 ore del giorno e delimitate da 24 meridiani distanti 15° di longitudine l’uno dall’altro; queste fasce sono state chiamate fusi per la loro forma, che si stringe verso i Poli e si allarga in corrispondenza dell’Equatore. Tutte le località che si trovano dentro lo stesso fuso hanno la medesima ora, cioè quella del meridiano centrale del fuso (ora civile). L’ora adottata nel primo fuso orario, centrato attorno al meridiano di Greenwich (meridiano 0), è chiamata ora internazionale o anche Tempo Universale (T.U.). CAMBIO DI FUSO A ogni fuso corrisponde un’ora diversa. Quello in cui si trova l’Italia (II fuso o fuso dell’Europa centrale) ha il meridiano centrale passante per l’Etna; se in questo fuso è mezzogiorno, nel fuso immediatamente a ovest sono le undici del mattino, mentre in quello a est sono le ore tredici. Quindi, se un viaggiatore si dirige verso est deve, a ogni passaggio di fuso, spostare avanti le lancette dell’orologio; al contrario, se il suo viaggio lo porta verso ovest, l’orologio dovrà segnare, a ogni cambiamento di fuso, l’ora precedente. PAESI E FUSI ORARI Per ragioni di praticità, molti Stati hanno preferito aderire a un unico fuso orario, anche se questo ha significato non seguire geometricamente i limiti creati dai meridiani. Gli Stati di grandi dimensioni hanno dovuto adotta166
re più di una fascia oraria sul proprio territorio nazionale. Per esempio, negli Stati Uniti l’ora di New York, sull’Atlantico, differisce di tre fusi dall’ora di Los Angeles, situata sul Pacifico. Altri Paesi hanno invece scelto un’ora intermedia: per esempio l’India si trova a +5h30’ da Greenwich. Per facilitare le comunicazioni, diversi Paesi che fanno parte dell’Unione europea hanno deciso di adottare un’unica ora, indipendentemente dal fuso a cui appartengono. COMPLETA LO STUDIO
Cerca su internet una carta dei fusi orari, poi rispondi alle domande. a. Che ore sono a New York, quando a Roma sono le 18? b. Consigli di telefonare a una persona che sta a Tokyo quando in Italia sono le 8 di sera? Perché? c. Quanti fusi ci sono tra la costa pacifica e la costa atlantica degli Stati Uniti?
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4. La scala di riduzione Ogni carta è una rappresentazione ridotta di una porzione della superficie terrestre. Il passaggio dalla realtà al disegno sulla carta avviene grazie all’adozione della scala, un rapporto di riduzione che può essere espresso in modo numerico oppure grafico. SCALA NUMERICA La scala numerica indica quante volte le misure lineari sulla carta sono rimpicciolite rispetto a quelle reali. Per esempio, nella scala 1:1.000 (si legge: uno a mille) ogni distanza reale è stata ridotta 1.000 volte: quindi 1 cm sulla carta corrisponde a 1000 cm nella realtà, cioè a 10 m. Il secondo termine del rapporto, infatti, indica quante volte si deve moltiplicare la distanza sulla carta per ottenere la corrispondente distanza reale. SCALA GRAFICA La scala grafica è costituita da un segmento graduato, le cui parti, uguali tra loro, corrispondono a una determinata distanza reale. In questo modo è possibile dedurre per confronto, per esempio con un righello, le distanze tra due punti riportate sulla carta.
CARTE DIVERSE Più il secondo numero del rapporto di scala è grande, più le dimensioni sono state ridotte: si dice allora che la carta è a piccola scala e rappresenta grandi territori. Il contrario avviene nelle carte a grande scala, che mostrano una porzione ridotta di territorio. Una delle classificazioni delle carte geografiche dipende proprio dalla scala utilizzata. • Piante e mappe sono la carte con scala maggiore di 1:10.000 • Carte topografiche hanno scala tra 1:10.000 e 1:100.000 • Carte corografiche (cioè regionali) hanno scala tra 1:100.000 e 1: 1.000.000 • Carte geografiche hanno una scala inferiore a 1:1.000.000. COMPLETA LO STUDIO
In base alla scala, quale tipo di carta utilizzeresti per rappresentare: a. Il territorio della Sicilia? b. La città di Lucca? c. La Francia? d. Un itinerario di trekking?
5. Le carte tematiche Le rappresentazioni cartografiche sono spesso utilizzate per illustrare fenomeni in base a dati statistici o linee di flusso. Grazie alla tecnologia informatica, la carta tematica si è evoluta da semplice disegno rappresentativo di un territorio alla funzione di una vera e propria banca dati che ne mostra dinamiche e trasformazioni.
fica dei fenomeni rappresentati, ma utilizzano un fondo cartografico a cui sovrappongono diverse gradazioni di colori, simboli grafici o numeri. Sono in genere di facile interpretazione e risultano particolarmente utili quando si devono rappresentare, contemporaneamente, dati di carattere economico e storico.
DATI SULLE CARTE Le carte tematiche conservano lineamenti generali del territorio, come appaiono nelle carte geografiche, sovrapponendo a essi una gamma di simboli, colorazioni e scritte che rappresentano i dati relativi al tema considerato. Il vantaggio di trasferire i dati visivamente sulla carta è quello di offrire una visione immediata della distribuzione, nello spazio, di un fenomeno.
METACARTE Sono un particolare tipo di cartogramma dove la dimensione di un fenomeno viene rappresentata ricorrendo a vistose deformazioni dell’area a cui si riferisce. Ad esempio, in una metacarta demografica un Paese vasto ma poco abitato risulterà più piccolo di uno meno esteso, ma densamente popolato.
DIVERSE CARTE TEMATICHE Sono un esempio di particolari carte tematiche le carte demografiche che rappresentano la distribuzione e i movimenti delle popolazioni. Oppure le carte che si riferiscono alla produzione agricola o industriale, agli insediamenti e alle diverse attività (carte economiche) o a caratteristiche tipologiche del territorio. CARTOGRAMMI A differenza delle carte tematiche, i cartogrammi non tengono conto della esatta posizione geogra-
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Fai una ricerca si internet e trova una carta tematica e una metacarta riguardanti l’Europa e poi prova a descrivere quali sono le differenze che noti in queste due diverse rappresentazioni. Quale delle due ti sembra rappresenti meglio il fenomeno o il tema scelto?
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GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO
6. I GIS e il GPS
MAPPE INFORMATICHE I Geographic Information Systems sono applicazioni che nascono dall’integrazione tra informatica e cartografia, grazie all’analisi e all’abbinamento delle diverse informazioni che è possibile rilevare all’interno di un territorio. L’ obiettivo è la creazione di mappe informatiche specializzate che hanno vari livelli separati, ognuno dei quali contiene un certo tipo di dati. Si creano così carte tematiche digitali che considerano un fenomeno sia complessivamente, sia sotto i differenti aspetti che lo compongono.
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UTILIZZI I GIS vengono prevalentemente utilizzati per individuare le relazioni tra un territorio (componente geografica) e le possibili evoluzioni di particolari fenomeni, come il rischio idrogeologico o la diffusione di malattie (componente descrittiva). Nelle grandi aziende agricole si combinano i dati relativi alle semine e ai raccolti con le informazioni meteorologiche. Importante è l’uso dei GIS nella pianificazione urbanistica e delle reti dei trasporti, nella creazione di piani di emergenza in occasione di calamità naturali ecc.
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COME FUNZIONA IL GPS
Leggi il testo e osserva il disegno che illustra il funzionamento del GPS. Collega al disegno le funzioni. a. Una costellazione di più di 24 satelliti orbita intorno alla Terra monitorando la superficie del pianeta. (.....) b. I satelliti trasmettono segnali radio con la loro posizione, lo stato e il tempo esatto dell’invio del messaggio. (.....)
IL GPS STRUMENTO MILITARE La storia del Global Positioning System inizia negli anni Sessanta, all’apice della Guerra fredda, come strumento militare e di intelligence del dipartimento della difesa statunitense. Negli ultimi decenni del secolo scorso il sistema è stato reso disponibile anche per le applicazioni civili: navigazione navale e aerea, pesca, circolazione automobilistica, escursionismo ecc. FUNZIONAMENTO Tecnicamente il GPS si basa sulle rilevazioni di 27 satelliti orbitanti attorno alla Terra, di cui 24 effettivamente operativi e tre di riserva. Ogni satellite si trova a circa 20 000 km dalla Terra e compie due rivoluzioni al giorno intorno al pianeta. Le orbite dei satelliti sono state studiate in modo che ogni punto della Terra venga sempre “visto” da almeno 4 satelliti contemporaneamente. Incrociando tra di loro i dati ricevuti dai satelliti, il ricevitore determina la localizzazione di un punto sulla Terra e le sue coordinate geografiche.
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c. Il rilevatore GPS riceve i segnali radio, registra l’esatto orario del loro arrivo e calcola la distanza dal satellite. (.....) d. Le stazioni di controllo a terra verificano lo stato dei satelliti. (.....)
NAVIGATORI Il GPS viene messo in abbinamento a dettagliati atlanti digitali, che trasformano le coordinate e le altitudini fornite dal satellite in mappe digitali, riuscendo a contenere in pochi megabyte la rete stradale di Paesi e continenti. Queste mappe si possono consultare su supporti diversi, come tablet, smartphone e personal computer.
7. Google Maps e Google Earth
L’uso dei satelliti ha permesso a Google, il principale motore di ricerca per Internet e il sito più visitato al mondo, di creare una cartografia digitale estesa a tutta la superficie terrestre e via via sempre più completa e particolareggiata.
GOOGLE MAPS Dal 2005 Google Maps presenta carte geografiche di ogni parte del mondo e la possibilità di ricercare e localizzare luoghi, punti di attrazione, servizi e attività, oltre alle indicazioni dei percorsi per raggiungerli. Grazie a Google Maps si può velocemente cambiare la scala di un territorio, passare dalle foto satellitari alle mappe e viceversa, seguire precisi itinerari. 168
GOOGLE EARTH Per esplorare la superficie terrestre lo strumento ideale è Google Earth. Questo software parte dalle immagini satellitari, le abbina a fotografie aeree e a dati topografici secondo la tecnologia dei GIS: in questo modo genera immagini virtuali e tridimensionali della Terra, estremamente precise e riconoscibili. Nelle principali città del globo Google Earth è in grado di mostrare immagini con una risoluzione spaziale inferiore al metro quadrato: strade, piazze, edifici, monumenti sono visitabili in alta risoluzione navigando con il mouse. Dal 2017 il programma ha avviato una funzione che mostra i luoghi in una simulazione di volo.
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