parole
5 Quaderno di Scrittura
Imparare a scrivere bene Imparare a riassumere Laboratorio WRW (Writing and Reading Workshop) Laboratorio Giochi di parole
INDICE
PROGETTARE e REALIZZARE TESTI
2 Tre fasi di lavoro
4 La pianificazione
6 La stesura
7 La revisione
8 VERIFICA
SCRIVERE un TESTO NARRATIVO
10 Schema
11 La prima gita • La magia della stella
12 Una brutta caduta
13 Diverso dagli altri
14 Una giornata impegnativa • Tempesta • Ricordo
15 VERIFICA SCRIVERE
16 Schema
17 Valentina: la prima astronauta •
19
54
56
58
59
SCRIVERE un TESTO ESPOSITIVO
60 Schema
61 La scoperta di fossili di lampreda giganti
62 Capolavori della natura
SCRIVERE un ARTICOLO dı . GIORNALE
64 A scuola gli zainetti antispreco
65 Patrimonio dell’Unesco
66 I giornali online
67 VERIFICA
SCRIVERE un TESTO ARGOMENTATIVO
68 Schema
69 Cellulare: sì o no?
70 Aziende agricole verticali
71 L’agricoltura biologica
72 La mela è un frutto? No, è un falso frutto!
73 VERIFICA
RIASSUMERE un TESTO NARRATIVO
74 Schema
75 Una brutta avventura
76 Un annuncio sbagliato
78 Pericoli nella giungla
79 Il drago presuntuoso
80 Due galline
81 Una sveglia… di corsa!
82 Amore per la lettura
83 Un bel pomeriggio
84 Una paura superata
RIASSUMERE un TESTO NON NARRATIVO
85 Schema
86 Un’invenzione rivoluzionaria
87 Un animale intelligente
88 Come cambia il clima in Italia
90 VERIFICA
91 DI SCRITTURA BOTTEGA
92 WRW
104 Giochi di parole
Tre fasi di lavoro
Come hai già imparato lo scorso anno, un testo ben scritto è il risultato di tre fasi di lavoro importantissime:
1. PIANIFICAZIONE
2. STESURA
3. REVISIONE
(25 minuti circa) PIANIFICAZIONE
RACCOGLIERE IDEE
• Leggi bene il titolo proposto dall’insegnante, in modo da individuare il tipo di testo che ti viene richiesto (individua se si tratta di un testo narrativo o non narrativo).
• Annota le idee così come ti vengono in mente.
CREA LA SCALETTA
• Riordina le idee e gli appunti seguendo un filo logico.
• Crea la tua scaletta “a punti”, seguendo le indicazioni delle mappe che trovi in questo Libro (ricorda: un testo narrativo richiede la stesura di una scaletta diversa da quella necessaria per un testo espositivo o argomentativo!).
STESURA
(1 ora e 30 minuti/ 2 ore circa)
Nel caso di un testo narrativo:
• costruisci un inizio appropriato (ricorda che una sequenza descrittiva rende più esauriente questa parte; ricorda anche che nelle prime righe di solito si individuano anche il tempo e il luogo dell’azione);
• sviluppa le idee inserite nella scaletta, inserendo sequenze dialogiche, riflessive, anticipazioni, flashback... (svolgimento);
• collega bene le frasi con indicatori temporali e connettivi logici;
• scrivi una conclusione appropriata. Nel caso di un testo non narrativo:
• sviluppa i punti che la scaletta indica in base alla tipologia testuale richiesta (la tesi e l’antitesi in un testo argomentativo; la descrizione in un testo descrittivo; l’elenco di regole in un testo regolativo; grafici in un testo espositivo…).
(30 minuti circa)
Rileggi con attenzione il tuo elaborato controllando questi elementi:
• l’ortografia ;
• la punteggiatura ;
• il lessico (evita le ripetizioni...);
• i tempi dei verbi;
• che le informazioni seguano un ordine logico e cronologico;
• l a completezza delle informazioni (se necessario aggiungi le parti mancanti).
Quando devi scrivere un testo, la prima cosa da fare è pianificarlo, cioè raccogliere le idee e creare la scaletta
Ecco i passaggi necessari per scrivere un testo narrativo sulla base di una traccia data dall’insegnante:
1 leggi la consegna;
2 individua la tipologia testuale richiesta;
3 pensa a ciò che hai da raccontare su questo tema;
4 scrivi il titolo;
5 fai la scaletta (se necessario usa le mappe del Sussidiario dei linguaggi o di questo Libro).
• L’insegnante ti chiede di svolgere un testo che parli dell’ultimo giorno delle tue vacanze estive. Segui la traccia.
1 Leggi con molta attenzione il titolo del testo.
2 Quale tipo di testo ti viene richiesto? Individuare la tipologia ti aiuta a fare la scaletta: infatti, se per esempio devi descrivere un ambiente, dovrai utilizzare elementi molto diversi da quelli che utilizzeresti per un racconto realistico.
3 Rifletti qualche minuto sugli avvenimenti che vuoi raccontare. Annota brevemente le idee che ti vengono in mente su un foglio di brutta copia. Se vuoi, puoi scrivere anche semplicemente delle parole-chiave.
4 Puoi scrivere un “tuo” titolo, che ti aiuti a focalizzare il tipo di testo che vuoi realizzare.
5 Fai la scaletta del testo riordinando le idee (puoi aiutarti partendo dalle mappe che trovi su questo Libro).
6 Definisci gli elementi essenziali, senza mai perdere di vista la consegna.
• Narrazione in prima o terza persona?
• Chi?
• Quando?
• Dove?
• Che cosa? Come? Perché?
7 Ricorda di rispettare la struttura:
• Inizio
• Svolgimento
• Conclusione
È giunto il 12 settembre
I pensieri al mattino, al risveglio
La preparazione dello zaino e dei materiali
L’ULTIMO GIORNO DELLE MIE VACANZE ESTIVE
L’ultimo controllo ai compiti delle vacanze Una telefonata ai compagni e alle compagne
L’ultimo pomeriggio di “libertà”
I pensieri della sera, prima di addormentarmi
emozioni sensazioni aspettative per l’anno scolastico che sta per iniziare
• E ora mettiti alla prova! Stendi la scaletta di un testo in cui ti viene richiesto di parlare del tuo migliore amico/della tua migliore amica.
Quando scrivi un testo, fai attenzione che sia rispondente alla richiesta. Il testo deve essere coerente, cioè deve essere composto da frasi legate tra loro da un filo logico: non deve presentare contraddizioni, parole e frasi intruse.
Una reazione prevedibile
Ieri pomeriggio c’era la festa di compleanno di Alessia ed erano davvero tanti i compiti che il maestro Piero ci aveva assegnato. 1 Quando sono giunta in classe ero molto impaurita e mi auguravo che il maestro non controllasse i compiti a casa. Invece la prima cosa che fece fu quella di chiedere di consegnare i quaderni per verificare i compiti.
Chiaramente mi sono presa una bella nota sul diario, da firmare per il giorno successivo.
Tornando a casa ero disperata: come lo avrei detto ai miei genitori? E loro come l’avrebbero presa? 2
Mi sgridarono un po’ ma non troppo, firmarono (tutti e due) e dissero che sarebbero venuti a parlare personalmente con il maestro Piero.
Laura Stano
• Nel testo precedente mancano alcune informazioni iniziali e non è stato pienamente sviluppato lo svolgimento. A chi legge mancano queste informazioni per comprendere la vicenda. Aggiungi tu le parti mancanti. Nel testo, le abbiamo indicate con i numeri 1 e 2 .
1 (Parte iniziale: spiega perché la protagonista non ha fatto i compiti)
2 (Svolgimento: racconta in che modo la protagonista ha detto ai genitori della nota)
Quando sei nella fase della revisione, devi innanzitutto controllare che nel testo non ci siano errori ortografici o nella coniugazione delle voci verbali. Inoltre devi controllare che non ci siano delle ripetizioni ed eventualmente usare dei sinonimi o dei pronomi per sostituire le parole ripetute troppo spesso.
• Il seguente testo contiene molti errori ortografici. Evidenziali. Contiene inoltre molte ripetizioni della parola “Clara”. Riscrivilo sul quaderno correggendo gli errori ortografici e usando dei sinonimi o dei pronomi.
Mia sorella
Mia sorella Clara aveva lunghi cappelli scuri e scuri anche gli occi su una pelle pallida. Clara era snela. Clara non era alta, aveva ganbe quasi secche. Clara era generosa, Clara era riflessiva; Clara era sagia e anche fantasiosa.
Clara leggeva molto. Clara non era cattiva, Clara era intelligiente.
Isabella Bossi Fedrigotti, Di buona famiglia , Longanesi
• Nel seguente testo ci sono quattro voci verbali errate. Sottolineale e riscrivi i verbi al tempo giusto.
Gita scolastica
Che felicità ieri mattina! Andremo in gita scolastica al museo dei dinosauri di Bologna. In pullman avemmo chiacchierato, giocato, cantato.
Che divertimento! Una volta giunti al museo, avremmo visitato le ricostruzioni degli scheletri di un diplodoco e di un T-Rex. Abbiamo pranzato in un giardino antistante il museo, dove abbiamo potuto anche giocare un pochino all’aria aperta! Fu stupendo!
VERIFICA
Scrivere il testo
Terminata la fase organizzativa, non resta che scrivere il testo suddividendo i vari argomenti della scaletta in tre blocchi fondamentali: inizio, svolgimento, conclusione.
• L’inizio serve per inquadrare l’argomento di cui si intende parlare. Questa introduzione deve catturare l’attenzione di chi legge e invogliare a leggere il testo.
• Lo svolgimento ha lo scopo di illustrare i concetti già predisposti in ordine nella scaletta.
• La conclusione, cioè la parte finale del testo, può consistere in un breve riassunto del tema svolto oppure in un commento o in una considerazione personale.
• Elabora un testo partendo dal titolo “La televisione in casa mia” e utilizzando la scaletta indicata.
INIZIO
• La televisione è il mezzo di comunicazione più diffuso.
.
SVOLGIMENTO
• Quante TV ci sono in casa mia.
• In quali momenti la guardo.
• Quanto tempo trascorro davanti alla TV.
• I motivi per cui la guardo.
• Quali programmi preferisco.
• Quali invece non mi piacciono per niente.
• I gusti della mia famiglia.
• Aspetti positivi: la televisione informa, trasmette conoscenze e cultura, diverte, rilassa, fa compagnia…
• Aspetti negativi: condiziona le scelte e gli acquisti, isola le persone, trasmette programmi poco intelligenti, mostra troppa violenza, manda in onda molta pubblicità…
CONCLUSIONE
• Alcune proposte per farne un uso migliore: scegliere con cura le trasmissioni, limitare il tempo davanti allo schermo, scrivere alle autorità competenti per esporre le proprie critiche o i propri suggerimenti...
Correggere il testo
Conclusa la stesura del testo, bisogna controllare quanto è stato scritto: è la revisione. Di un testo si può correggere:
• il contenuto, aggiungendo nuove idee ed eliminando quelle che sono ripetitive o non pertinenti con l’argomento;
• la forma, rivedendo le frasi non chiare e controllando l’ortografia, la punteggiatura, il lessico;
• l’aspetto grafico, migliorando la grafia e l’ordine.
• Correggi il seguente testo, dal titolo “I pericoli dell’inquinamento”, sulla base delle indicazioni date.
Aggiungi due segni di punteggiatura.
Sostituisci la parola sottolineata con un termine più appropriato.
Il mondo di oggi è gravemente ammalato fiumi, laghi, mari, terreni, aria sono danneggiati gravemente dallo sfruttamento incontrollato
In particolare, la nostra atmosfera, che ci consente di respirare, di vivere e ci protegge, è piena di gas brutti prodotti principalmente dalle fabbriche e dai veicoli a motore.
Elimina la ripetizione. La natura, attaccata da ogni parte, non riesce a difendersi e la natura si sta lentamente deteriorando.
Inserisci il predicato verbale che manca.
Correggi il tempo verbale sbagliato.
Scopri e correggi i cinque errori di ortografia.
Correggi la concordanza tra un nome e un aggettivo.
L’inquinamento atmosferico dei danni gravissimi alla salute delle persone.
Anche i monumenti storici e gli edifici antichi correranno un grave pericolo perché l’inquinamento li corrode e li danneggia.
In questi anni sono stati adottati vari provvedimenti: le marmitte catalitiche alle auto, le targe alterne, il divieto di circolazzione in cierti giorni, ma questi provedimenti non anno dato i risultati sperati.
È necessario trovare soluzioni più efficace come, ad esempio, l’uso di altri tipi di energia che non inquinino l’aria. Poi occorrerebbe usare di più la bicicletta e i mezzi pubblici.
un testo NARRATIVO SCRIVERE
Il testo narrativo racconta una storia con vicende vere o possibili, avventurose, fantastiche, umoristiche…
SCOPO
Coinvolgere, divertire, commuovere, far riflettere, emozionare...
NARRAZIONE
La narrazione può essere:
• esterna alla storia, se è raccontata in terza persona ;
• interna alla storia, se è raccontata in prima persona .
STRUTTURA
Inizio
Nella situazione iniziale, o inizio, si presentano di solito i personaggi, il tempo e il luogo della storia narrata.
ELEMENTI ESSENZIALI
Chi?
In ogni storia agiscono:
• un/una protagonista ;
Svolgimento
È lo sviluppo dei fatti.
Conclusione
È la situazione finale della storia narrata, in cui un fatto chiude la vicenda.
• altri personaggi, chiamati “secondari”, che possono essere realistici o immaginari. Dove?
I luoghi possono essere reali o fantastici.
Quando?
Le vicende si svolgono in un tempo precisato, definito, oppure imprecisato, indefinito.
Che cosa?
La storia narra fatti, reali o inventati, che costituiscono la trama del racconto.
Autore/Autrice è chi scrive il racconto. Narratore/Narratrice è chi racconta la storia.
La storia può essere narrata in terza persona, da qualcuno esterno alla vicenda, oppure in prima persona, da un personaggio del racconto.
La prima gita
Una radiosa mattinata, tutta la famiglia si preparò alla sua prima gita nella prima auto che avessimo mai posseduto.
Era un’enorme vettura francese nera, decappottabile. L’avrebbe guidata mia sorella, di dodici anni maggiore di me (aveva allora ventun anni). Davanti stavano in tre, la guidatrice al volante, il mio fratellastro diciottenne e la mia sorellina di dodici. Dietro, gli altri quattro membri della famiglia.
Un fremito di gioia e di paura ci pervase quando la guidatrice azionò la cloche e la grande macchina nera prese a muoversi.
– Sei sicura che sai come si fa? – urlammo. – Sai dov’è il freno?
Ben presto c’inoltrammo in campagna, senza un’anima in vista.
– Non credevate che ce l’avrei fatta, eh? – disse mia sorella girandosi verso di noi tutta sorridente.
Roald Dahl, Boy, Salani
La magia della stella
C’era una volta una stellina molto curiosa. Stava sempre spenzolata dal cielo per guardare tutto quel che accadeva sulla Terra. Invano l’angelo lampionaio, che va la sera in giro per il cielo ad accendere le stelle, le diceva: – Bada, stellina, non spenzolarti così: una volta o l’altra finirai per cadere!
E infatti una brutta sera la stellina si spenzolò più del solito e, patapumfete, perse l’equilibrio, cadde sulla Terra e andò a finire sul ciglio di un monte. Era sempre una stellina, ma non mandava più luce… Come per magia, si trasformò in un fiore: la stella alpina, che spicca tutta bianca fra il verde, e sembra una stella caduta dal cielo.
M.P. Sorrentino, La stellina curiosa
• Rispondi.
• Chi è l’autore del testo?
• Chi è il narratore del testo?
• Autore e narratore sono la stessa persona?
• Rispondi.
• Il brano è scritto in prima o in terza persona?
• Chi è l’autore del testo?
• Autore e narratore sono la stessa persona?
• Il luogo in cui si svolge la vicenda può essere realistico o di fantasia.
• Il tempo può essere precisato o imprecisato.
• I personaggi possono essere realistici o di fantasia. Il personaggio principale è il/la protagonista.
Un testo narrativo ha una struttura divisa in sequenze.
La prima sequenza corrisponde all’inizio.
Poi si passa da una sequenza all’altra ogni volta che:
• accade un fatto nuovo o entra in scena un nuovo personaggio;
• cambia il luogo dell’azione;
• cambia il tempo dell’azione.
L’ultima sequenza coincide con la conclusione.
• Leggi con attenzione il seguente testo. È già stato suddiviso in sequenze. Individua qual è il cambiamento che fa passare da una sequenza all’altra e scrivilo.
Una brutta caduta
Ieri pomeriggio, al rientro da scuola, Maria Vittoria è scesa troppo velocemente dallo scuolabus, è inciampata sui gradini ed è finita a terra. Si è rialzata a fatica, ma è stato subito chiaro che si era fratturata un braccio. Per fortuna la mamma l’attendeva alla fermata dello scuolabus.
Situazione iniziale: inizio della storia
A quel punto la mamma ha ritenuto opportuno portare Maria Vittoria al Pronto Soccorso dove una gentilissima dottoressa, dopo aver fatto le radiografie, ha ingessato il braccio della ragazza.
Cambia il luogo dove
Mamma e figlia ritornano a casa: Maria Vittoria dovrà rimanere per due settimane con il braccio ingessato.
Cambia il
D’ora in poi Maria Vittoria farà grande attenzione a dove mette i piedi quando scende dallo scuolabus… Conclusione: la protagonista ...........................................................................
• Completa e rispondi.
• La protagonista di questo racconto è
• È un personaggio realistico o di fantasia?
• In quali luoghi si svolge la vicenda?
• Il tempo in cui si svolge l’azione è preciso o imprecisato?
Le sequenze che compongono un testo narrativo hanno diverse funzioni e caratteristiche. Si possono suddividere in:
• sequenze narrative, che raccontano i fatti;
• sequenze descrittive, che descrivono luoghi, personaggi…;
• sequenze dialogiche, che riportano i dialoghi dei personaggi;
• sequenze riflessive, che esprimono i pensieri e i giudizi di chi scrive o di un personaggio.
• Leggi il seguente testo. Poi scrivi sui puntini di quale tipo di sequenza si tratta.
Diverso dagli altri
È una splendida giornata di primavera. Mamma Anatra finalmente vede schiudersi la sua covata di uova. Nascono tanti piccoli anatroccoli gialli.
Da un uovo, però, esce un anatroccolo completamente diverso.
Il nuovo nato è più grosso di tutti gli altri, ha le piume grigie, il collo più lungo e più grosso; il becco è quasi nero; anche le sue zampe sono diverse…
La bestiola viene accolta malamente dai suoi fratelli e anche dagli abitanti della fattoria.
– Brutto sgorbietto nero, che ci fai fra noi? Vattene via – gli pigola un fratellino.
– Mai visto un orrore simile! – borbotta una gallina.
– Vai via, mostro! – gli intima il cane da guardia.
Il povero anatroccolo decide di fuggire e si trova ad affrontare una serie di pericolose avventure. All’arrivo dell’inverno la bestiola rischia di morire di freddo e di stenti, ma con grande coraggio e determinazione riesce a sopravvivere.
Finalmente giunge la primavera e… con grande sorpresa l’anatroccolo, guardandosi nell’acqua, si rende conto di essere diventato un meraviglioso cigno. Ecco perché era così diverso dagli altri! Lui era un cigno e non un’anatra!
Quelli che potevano sembrare difetti in realtà erano doni! Non bisogna mai escludere qualcuno solo perché è diverso.
1a sequenza ..................................
2a sequenza
3a sequenza
4a sequenza
5a sequenza
SCRIVERE un testo NARRATIVO
• La fabula si ha quando un insieme di fatti è narrato in ordine logico e cronologico. La storia segue questo schema lineare: prima • poi • infine
• L’intreccio si ha quando chi scrive racconta i fatti senza seguire l’ordine cronologico. Si possono anticipare eventi che nella realtà sono avvenuti dopo (anticipazione) oppure narrare fatti che sono avvenuti prima (flashback).
A
Una giornata impegnativa
Sono le cinque del mattino e Laura è già in piedi: sarà una giornata davvero molto impegnativa! Appena uscita di casa, passerà a trovare un’amica in ospedale; poi si recherà a scuola dove accompagnerà i suoi alunni e le sue alunne in gita scolastica.
Infine, la sera, i suoi familiari le hanno organizzato una piccola festa: oggi, infatti, è il suo compleanno.
B Tempesta
Quella mattina mi ero recato al lavoro come sempre, anche se con qualche preoccupazione: la protezione civile infatti aveva diramato un’allerta gialla per le condizioni meteo. Non mi aspettavo però quello che sarebbe avvenuto di lì a poche ore: una tromba d’aria accompagnata da una forte grandine, che avrebbe sradicato alberi e provocato danni a edifici e autovetture. Quando sono arrivato in ufficio e mi sono seduto alla scrivania, aveva cominciato a piovere, ma sembrava una semplice pioggia autunnale.
C Ricordo
• Nel testo A, i fatti sono narrati in ordine cronologico. Sottolinea in azzurro ciò che avviene prima, in rosso ciò che accade poi, in verde la fine.
• Nel testo B c’è un’anticipazione Individuala e sottolineala.
• Nel testo C, invece, c’è, un flashback. Individualo e sottolinealo.
Questa mattina volare è bellissimo. L’aria è ferma e il cielo è azzurrissimo. In lontananza si staglia il profilo delle montagne innevate. Ripenso al giorno in cui ho conseguito il brevetto di volo: era una giornata simile, solo che era il mese di luglio. Ero così emozionata che quasi non riuscivo a parlare…
La radio mi richiama al presente: l’aeroporto è vicino. Mi appresto ad atterrare.
VERIFICA
Il mio racconto realistico
• Lasciati guidare dalle domande e narra in prima persona. Aiutati anche con le immagini scegliendo quella che ti ispira di più. Scrivi il titolo del tuo racconto.
TITOLO
INIZIO
• Chi?
• Quando? Una mattina
• Dove? A scuola
SVOLGIMENTO
• Che cosa succede? Appena entro in classe mi rendo conto di aver lasciato a casa l’astuccio. Proprio oggi che c’è la verifica!
• Che cosa accade a un certo punto?
CONCLUSIONE
• Come si conclude la vicenda? Così
un racconto BIOGRAFICO SCRIVERE
Il racconto biografico narra la vita reale di persone note, i loro ricordi, le loro riflessioni, le loro emozioni.
SCOPO
Far conoscere, incuriosire, commuovere, divertire…
NARRAZIONE
In terza persona .
STRUTTURA
Il racconto biografico presenta un inizio, uno svolgimento e una conclusione .
Inoltre la biografia può essere:
• realistica : ricostruzione fedele attraverso testimonianze e documenti;
• romanzata : ricostruzione arricchita con elementi soggettivi, cioè stati d’animo e opinioni di chi scrive.
ELEMENTI ESSENZIALI
Chi?
Il/La protagonista è la persona di cui si racconta l’intera vita o alcuni episodi significativi.
Quando?
I fatti si svolgono nel passato, in un tempo preciso, spesso scandito da date.
Dove?
Il racconto si svolge in luoghi reali .
Nel racconto biografico l’autore/l’autrice scrive di avvenimenti importanti della vita di una persona. Spesso indica date e luoghi precisi in cui sono avvenuti i fatti.
Valentina: la prima astronauta
Correva il giugno 1963: a distanza di 60 anni, si festeggia l’anniversario del viaggio della prima donna nello Spazio.
A compiere quest’impresa è stata la cosmonauta sovietica Valentina Tereskova, nome in codice Gabbiano: partita il 16 giugno 1963 dal cosmodromo di Bajkonur, ha orbitato intorno alla Terra. Il volo, durato 2 giorni, 22 ore e 50 minuti, per un totale di 48 giri intorno alla Terra, ha consentito all’astronauta russa di ottenere un altro primato: superare la durata di permanenza nello Spazio di tutti gli americani messi assieme fino a quel momento.
La Tereskova è stata la donna dei record: con i suoi 26 anni, è stata anche l’astronauta più giovane ad andare in orbita.
dal web
• Sottolinea in blu le date e in rosso i luoghi.
Franca: intelligenza e umorismo
Franca Valeri, nata a Milano nel 1920, è stata un’attrice e sceneggiatrice di cinema e teatro dalla lunghissima carriera.
Nata in una famiglia della borghesia milanese, Franca fece del suo ambiente di provenienza il primo luogo di ispirazione. Fin da ragazza si cimentò in caricature di persone del proprio ambiente sociale. È in questo periodo che nacque la famosissima Signorina Snob, personaggio interpretato nell’arco di tutta la sua carriera.
L’esordio al cinema avvenne negli anni Cinquanta, in ruoli che esaltavano la sua vena comica. Partecipò anche a trasmissioni radiofoniche e televisive, sempre con umorismo raffinato e intelligente.
Franca ha mostrato sempre la sua marcia in più: l’intelligenza di chi ha compreso la vita, sapendoci ridere su.
Anna Mainoli, Le intrepide-Donne alla ribalta fra arte e spettacolo, La Repubblica
• Completa.
• Questo testo è scritto in persona.
• I fatti sono narrati in ordine
Il racconto biografico ha lo scopo di far conoscere la vita di una persona per incuriosire, commuovere, divertire, ma anche per dare un esempio.
Una scrittrice di gialli
C’era una volta una ragazza che amava scrivere. Poesie, romanzi rosa, gialli, lettere: si mise alla prova in tutti i generi. Agatha voleva essere una scrittrice più di ogni altra cosa al mondo.
Mandò i suoi racconti ad alcune riviste, ma furono respinti. Le lettere di rifiuto continuarono ad accumularsi, ma lei non si lasciò scoraggiare.
Era un’avida lettrice e aveva una speciale predilezione per i gialli.
Così ne scrisse uno tutto suo. Il protagonista era Hercule Poirot, un detective belga con dei magnifici baffi.
Molti editori rifiutarono il manoscritto, ma alla fine uno disse sì.
Quando il romanzo fu pubblicato, fu un successo clamoroso e se gnò l’inizio di una carriera incredibile.
I libri di Agatha Christie hanno venduto più di due miliardi di co pie e sono stati tradotti in oltre cento lingue, facendo di lei l’autrice più venduta di tutti i tempi.
Francesca Cavallo, Elena Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli 2 , Mondadori
La mia scelta
I miei genitori, anche se ormai facevano fatica a tenere il passo con le materie che affrontavo, continuavano a sostenermi, a farmi capi re che la scuola non era solo un dovere, ma una continua occasione di apprendimento. Appoggiavano il mio impegno con entusiasmo da tifosi e un profondo rispetto per le mie decisioni. Ecco perché ancora oggi, quando un ragazzo o una ragazza mi chiede quale corso di studi conviene intraprendere, io do sempre la stessa risposta: – Fai una scelta responsabile purché sia la tua scelta. Io ho scelto di fare l’astrofisica!
Margherita Hack, Federico Taddia, Nove vite come i gatti , Rizzoli
• Qual è l’insegnamento che chi legge può trarre da questo brano?
• Questo testo è tratto dall’autobiografia dell’astrofisica Margherita Hack. Trasformalo in una biografia: riscrivilo sul quaderno.
VERIFICA
Il mio racconto biografico
• Scegli un compagno o una compagna, intervistalo/a e poi scrivi il racconto biografico della sua vita. Scrivi anche il titolo del tuo testo.
TITOLO
(qui scrivi il nome e il cognome del bambino o della bambina che hai inter vistato) È nato/a il giorno a
Abita a , con
Degli anni della Scuola dell’infanzia ricorda quella volta che
Invece qui alla Scuola Primaria ricorda quella volta che
Ora la sua passione più grande è
• Ora lavorate in coppia: scegliete un personaggio famoso che conoscete. Con l’aiuto di una persona adulta, cercate notizie sulla sua vita e poi scrivete una breve biografia, riportando data e luogo di nascita, attività attuale e alcuni episodi significativi della sua vita. Ricordate: per scrivere una biografia è molto impor tante documentarsi in modo approfondito e non riportare gli avvenimenti in modo impreciso o errato.
un racconto FANTASY SCRIVERE
Il racconto fantasy narra sfide, missioni, imprese eroiche con prove da superare per lottare contro il Male e solitamente far trionfare il Bene.
SCOPO
Coinvolgere, appassionare, stimolare la fantasia… ma anche veicolare messaggi: l’eterna lotta fra il Bene e il Male, la fiducia in se stessi, il senso di responsabilità…
NARRAZIONE
La narrazione può essere:
• in prima persona ; • in terza persona .
STRUTTURA
Inizio
Il/La protagonista inizia il viaggio per sconfiggere le forze del Male.
ELEMENTI ESSENZIALI
Chi?
Svolgimento
Il/La protagonista affronta varie prove, con l’aiuto di un oggetto magico o di un altro personaggio, l’aiutante, con poteri straordinari.
Conclusione Trionfo del Bene.
Il/La protagonista di solito è un essere umano predestinato ad affrontare imprese eroiche.
Gli altri personaggi possono essere creature fantastiche : elfi, folletti, hobbit, draghi, ippogrifi, troll…
Sono dotati di poteri straordinari e intervengono in qualità di:
• aiutanti;
• antagonisti.
Quando?
Al di fuori del tempo reale, in un tempo vago e misterioso.
Dove?
Luoghi ignoti, magici e fantastici (foreste incantate, boschi misteriosi, caverne oscure...) che si collocano accanto al mondo reale.
Nel racconto fantasy il protagonista affronta delle prove e può
essere affiancato da un aiutante o da un oggetto magico
Può essere invece intralciato da oggetti o personaggi antagonisti
Il giovane Atreiu
Cairone, il vecchio centauro nero dalla barba bianca, scosse la criniera e scalpitò.
– Ho bisogno di Atreiu. Andate a prenderlo! È in gioco la vita dell’Infanta Imperatrice.
– Andrò io – esclamò una bambina e corse via.
– Ah, finalmente! – brontolò Cairone e stramazzò a terra privo di sensi. Quando rinvenne vide davanti a sé un bambino di forse dieci anni. In dossava calzoni lunghi ed era a torso nudo, solo dalle spalle gli scendeva fino a terra un mantello rosso porpora. Aveva lunghi capelli nero-azzurri legati dietro il capo con una cordicella. Gli domandò: – Che cosa vuoi da me, straniero?
– Vorresti dirmi che sei tu Atreiu? – domandò Cairone.
– Certo, straniero!
Cairone si lasciò ricadere sul suo giaciglio.
– Un ragazzino! Se lo avessi saputo, mi sarei rifiutato di portare l’incarico!
– In che cosa consiste l’incarico? – domandò Atreiu.
– Trovare la medicina per l’Infanta Imperatrice e salvare Fantàsia. Atreiu non disse nulla. La prova per lui era troppo difficile.
– Allora? – chiese il centauro. – Vuoi?
Atreiu alzò la testa e lo fissò.
– Lo voglio! – rispose con fermezza.
Cairone prese l’amuleto che portava e lo mise al collo del ragazzo.
– Mi mostrerò degno del Gioiello – esclamò Atreiu.
Michael Ende, La storia infinita , TE
• Rispondi sul quaderno.
• Qual è la missione di Cairone?
• Qual è l’incarico per Atreiu?
• Qual è l’oggetto magico che Cairone consegna ad Atreiu?
• Immagina: che poteri avrà? Quali prove dovrà superare Atreiu?
• Nel racconto fantasy sono presenti creature magiche che intervengono nella storia in qualità di aiutanti o di antagonisti.
• Le vicende si svolgono sempre in un tempo vago e in luoghi ignoti, magici o fantastici.
Felì
Tutti, o almeno quasi tutti, i bambini Magici di FairyOak hanno una fata luminosa che li segue e li protegge. Di solito arriva alla loro nascita e resta fino al quindicesimo compleanno. Poi, la regola impone che la fatina lasci l’impiego per dedicarsi a nuovi bambini.
Sefeliceleisaràdircelovorrà arrivò in tempo per vederci nascere, il trenta di ottobre, a qualche ora di distanza l’una dall’altra.
Durante gli anni che restò con noi, Felì si fece molto amare e molto apprezzare da tutta la famiglia, e con zia Tomelilla, che viveva con noi, instaurò un rapporto speciale. L’aveva voluta la zia, quella fatina. L’intuito le diceva che era giusta per noi e così aveva scritto al Gran Consiglio perché invitassero
Sefeliceleisaràdircelovorrà a lasciare il Regno delle Rugiade d’Argento per unirsi alla nostra famiglia e diventare la nostra fata tata.
Felì aveva accettato sopraffatta dall’emozione perché colei che l’aveva mandata a chiamare era niente meno che Lillà dei Sentieri (questo il vero nome della zia), la strega della Luce più famosa, saggia e potente di tutti i regni incantati, un mito per la giovane fatina alla sua prima esperienza di lavoro. Il giorno del nostro quindicesimo compleanno, dopo averci coccolate e viste crescere, aver raccolto le nostre confidenze, aver vissuto con noi mille avventure e aver sciolto molti dei nostri dubbi, risolto pasticci, essersi presa la responsabilità dei nostri guai, averci salvato la vita, protetto e amato, insomma, dopo aver condiviso con noi ogni istante di quegli anni, Felì sparì. Elisabetta Gnone, FairyOak - La storia perduta , Salani
Qual sono le creature magiche che compaiono in questo testo?
• Sottolinea il luogo citato nel testo. È un luogo reale o di fantasia?
• Immagina e scrivi sul quaderno una giornata in cui la fata ha dovuto risolvere un pasticcio creato dalle gemelle.
VERIFICA Il mio racconto fantasy
• Lasciati guidare dalle domande e narra in terza persona. Aiutati anche con le immagini scegliendo quella che ti ispira di più. Scrivi il titolo del tuo racconto.
TITOLO
INIZIO
• Chi?
• Quando? Durante una passeggiata
• Dove?
• Presenta l’antagonista e descrivilo. Ed ecco spuntare una strana creatura
SVOLGIMENTO
• Che cosa succede?
• Quali azioni fantastiche compie il/la protagonista per sconfiggere il Male?
CONCLUSIONE
• Come si conclude la vicenda?
un racconto UMORISTICO SCRIVERE
Il racconto umoristico narra storie che inizialmente sono normali e che poi diventano comiche, assurde e strampalate.
SCOPO
Far ridere, divertire…
NARRAZIONE
La narrazione può essere:
• in prima persona ; • in terza persona .
STRUTTURA
Ogni racconto umoristico presenta un inizio, uno svolgimento e una conclusione .
Per far ridere, chi scrive utilizza delle tecniche particolari:
• malintesi (parole fraintese o scambi di persona), situazioni esagerate e divertenti;
• contrasto fra buone intenzioni del/della protagonista e risultato ottenuto;
• animazione di oggetti;
• giochi di parole;
• colpi di scena.
ELEMENTI ESSENZIALI
Chi?
Il/La protagonista è:
• una persona ingenua, sprovveduta, goffa, pasticciona;
• una persona normale con comportamenti bizzarri;
• bambini o bambine combinaguai.
Quando?
I fatti si svolgono in un tempo presente, passato o futuro.
Dove?
I luoghi possono essere reali ma anche immaginari .
Per costruire dei dialoghi umoristici si fa largo uso di frasi o parole che possono avere un doppio significato oppure che possono generare
La scoperta
Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dare la notizia al Granduca.
– Eccellenza – gli disse, – ho scoperto che il mondo si muove.
– Ma davvero? – fece il Granduca, meravigliato e anche un po’ allarmato. – E come l’avete scoperto?
– Col pendolo.
– Accidenti! Colpendolo con che cosa?
– Come, con che cosa! Col pendolo e basta. Non c’era nient’altro, quando ho fatto la scoperta.
– Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? Con un oggetto? Con la mano?
– Col pendolo, soltanto col pendolo.
– Benedetto uomo, ho capito. Avete scoperto che il mondo si muove colpendolo. Cioè che si muove quando lo si colpisce, bisogna vedere con che cosa lo si colpisce.
Non potete averlo colpito con niente. E ci vuole un bell’aggeggio per colpire il mondo in modo da farlo muovere.
Il grande astronomo si mise a ridere di cuore.
– Eccellenza – disse – col pendolo ho scoperto che il mondo si muove. L’ho scoperto col pendolo.
– Colpendo il mondo, ho capito.
– Ma no. Col pendolo! Col pendolo!
– Che modo di ragionare! Non colpendolo, ma colpendolo! Insomma, per chiarire l’equivoco, Galileo dovette scriverglielo su un pezzo di carta.
Achille Campanile, Vite degli uomini illustri , Rizzoli
• Sottolinea nel testo le due parole che creano il malinteso.
• Sul quaderno, inventa e scrivi una situazione umoristica con una coppia di parole che hanno lo stesso suono ma si scrivono in modo diverso oppure che hanno un doppio significato. Puoi scegliere tra queste: Valentina va lentina zuccherare zucche rare scampo (crostaceo) scampo (via d’uscita) coda (fila) coda (parte del corpo di un animale)
Il racconto umoristico può avere come protagonisti personaggi con comportamenti bizzarri, ma anche persone normali, ingenue, goffe o pasticcione e bambini vivaci, un po’ pestiferi.
• Leggi con attenzione e sottolinea nel testo i comportamenti “bizzarri” della Bella Addormentata.
Salviamo il mondo
Il Principe Azzurro salì gli scalini e arrivò in un tetro corridoio. Lo percorse fino in fondo, poi entrò con cautela nella stanza e sorrise: era la camera della Bella Addormentata! Lei era lì, stesa sul letto, meravigliosa.
Il principe si avvicinò in punta di piedi, chinò la testa sulla sua e la baciò. La Bella Addormentata si scosse, sbadigliò e stiracchiandosi chiese: – Tu sei il nuovo maggiordomo? Ho una fame! Portami un caffè. E qualcosa da mangiare…
Il Principe Azzurro scese le scale e salì a cavallo. Raggiunse il villaggio più vicino e si fece dare un thermos di caffè e un sacchetto di biscottini al cioccolato. Poi si fermò a comprare il giornale, quindi tornò al castello.
– Mia principessa, sono sicuro che un dolcetto e un po’ di caffè sono quello che ci vuole dopo la lunga dormita che hai fatto!
La Bella Addormentata si stupì: – Lunga dormita?! Come ti permetti? Sei proprio un maggiordomo maleducato…
Il principe decise che era il momento buono per offendersi: – Io sono il Principe Azzurro! Tu hai dormito per cent’anni. Se non mi credi leggi il giornale!
La Bella Addormentata prese il giornale, lesse la data e urlò: – Ma allora è vero! – Ecco, hai capito. Adesso mi sposi e poi viviamo felici e contenti.
La Bella Addormentata, però, non lo stava ascoltando: stava leggendo il giornale. – Ma è incredibile! Al mondo non c’è una sola cosa che vada bene… In cent’anni è andato tutto a rotoli! Non possiamo restare fermi qui, dobbiamo andare!
Il Principe Azzurro sbuffò: – Prima dobbiamo sposarci!
La Bella Addormentata lo fissò un secondo: – Ci sposiamo dopo aver salvato il mondo, ok?
Annalisa Strada, La Bella Addormentata è un tipo sveglio, Piemme
• Prendi la fiaba che preferisci e “modifica” il comportamento del personaggio principale per ottenere un effetto comico. Lavora sul quaderno.
VERIFICA
Il mio racconto umoristico
• Lasciati guidare dalle domande e narra in terza persona. Aiutati anche con le immagini scegliendo quella che ti ispira di più. Scrivi il titolo del tuo racconto.
TITOLO
INIZIO
• Chi?
• Quando? Domenica pomeriggio
• Dove? SVOLGIMENTO
• Che cosa succede? , mentre sale sulla bici,
• Che cosa accade a un certo punto? La bici si rifiuta di girare a sinistra
• Descrivi una situazione assurda. La bici comincia a tremare, poi saltella
CONCLUSIONE
• Inserisci un colpo di scena.
• Come si conclude la vicenda?
un racconto di FANTASCIENZA SCRIVERE
Il racconto di fantascienza narra storie di fantasia in cui sono sempre presenti elementi scientifici (macchinari supermoderni, scoperte tecnologiche...).
SCOPO
Rispondere al desiderio dell’essere umano di conoscere l’Universo e di immaginare il futuro del nostro pianeta e dell’umanità.
NARRAZIONE
La narrazione può essere:
• in prima persona ; • in terza persona .
STRUTTURA
Inizio
Presentazione del/della protagonista e della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?).
ELEMENTI ESSENZIALI
Chi?
Personaggi reali : astronauti/e, scienziati/e, persone comuni...
Personaggi di fantasia : robot, extraterrestri, mutanti, alieni, androidi (robot simili agli umani), cyborg (esseri per metà umani e per metà artificiali)...
Svolgimento Sviluppo della vicenda con inserimento di elementi di fantascienza.
Conclusione Si conclude la vicenda (il finale è libero, non vi è necessariamente un lieto fine).
Quando?
I fatti si svolgono in genere nel futuro; più raramente nel passato.
Dove?
In luoghi reali (la Terra e altri pianeti conosciuti) o in luoghi immaginari (la Terra del futuro, altre galassie a noi sconosciute, nuovi mondi interstellari...).
I personaggi del racconto di fantascienza possono essere reali e/o immaginari. Il luogo dove si svolge la vicenda può essere la nostra galassia, un pianeta lontano sconosciuto, il fondo del mare… in un tempo spesso indefinito ma in genere futuro.
La competizione interplanetaria
Ogni anno, su Marte, si teneva una famosa competizione interplanetaria fra i migliori cuochi di tutto l’universo. Si chiamava Galà Golò, ovvero Galassia Golosa, e RavyOlo aveva sempre partecipato, riscuotendo ogni volta un succoso successo nella sezione Piatti Matti.
La gara aveva un regolamento molto severo. La giuria, composta dai Saggi Assaggi, giudici espertissimi, obbligava i cuochi perdenti a fare la penitenza del Gra-Gra: il malcapitato cuciniere doveva fare lo scivolo su una Grande Grattugia, e si capisce che così si sbucciava i calzoni e anche… qualcos’altro. RavyOlo non correva proprio alcun rischio. Lo rassicurai: – Certo che devi presentare la tua ricetta, è fantastica, è la bibita che tutti vorrebbero! Piacerà a tutti! E poi si potranno inserire i punti regalo, con un simpatico tappo a lampadina che si accende quando hai vinto. Ma cosa c’è dentro?
– Quello che hai assaggiato è un frullato di luce. Ho catturato un’infinità di raggi di luci diverse, grazie agli specchi radiosi e radianti che hai visto sul frullatore. Nella bibita ci trovi: aroma naturale di aurora boreale, arcobaleno spremuto in un baleno, mezzo chilo di mezzogiorno, un po’ meriggio, trentatré tramonti trentini, un pizzico di sole, alcuni raggi di questi paraggi, fasci di fari dei sette mari, scie di lucciole per lanterne, un sacco di succo di stelle, e per finire: lampi, lampioni, lamponi.
Accidenti, un frullato di luce… che idea luminosa! E che amico brillante! Davvero un cuoco con la Q maiuscola.
Alessandra Berardi, Patate su Marte, Edizioni D’If
• Rispondi e completa.
• In quale luogo si svolge la vicenda?
• I personaggi sono: realistici. immaginari.
• Immagina di partecipare anche tu alla gara Galà Golò e inventa la tua ricetta interplanetaria: scrivi il nome, gli ingredienti e il procedimento per prepararla. Lavora sul quaderno.
SCRIVERE un RACCONTO dı . FANTASCIENZA
Il racconto di fantascienza narra viaggi nel tempo, di nuovi mondi, incontri con altre civiltà, invasioni aliene
Il cortocircuito
E pensare che tutto successe per colpa di un albero: un plata no, per la precisione, alto più di trenta metri. Alle ore una, un minuto e trentacinque secondi, le radici del platano, senza la benché minima bava di vento, mollarono la presa sul terreno. La nota più drammatica del tragico crollo fu che il ramo più grande del platano andò a cadere sulla ca bina elettrica all’inizio della via. L’urto, devastante, ridusse in briciole la cabina, innescando un cortocircuito che per diverse ore lasciò l’intero quartiere al buio.
Nell’attimo stesso in cui la cabina elettrica saltava in aria in un tripudio di scintille e lampi multicolore, Kevin, Samanta, Alika e Niccolò vennero risucchiati all’interno del loro telefonino e di loro non restò alcuna traccia fisica nel mondo reale. L’unica cosa certa è che il corpo dei quattro all’improvviso perse la sua solita consi stenza e venne letteralmente inghiottito dal telefonino.
Che fossero finiti nel telefonino fu subito chiaro a tutti e quattro. Ma dove precisamente? Intorno a loro c’erano migliaia di guerrieri e guerriere… erano senza dubbio finiti dentro Warmageddon!
Per prima cosa i quattro amici si rifugiarono dietro una roccia. Ognu no dei quattro riconobbe gli altri dalle sembianze del loro avatar.
– Ma come ci siamo finiti qui dentro? – domandò Samanta.
– Non ne ho idea.
• Rispondi.
• Chi sono i protagonisti del racconto?
– Ma siamo noi, giusto? Cioè non siamo virtuali… siamo proprio noi in carne e ossa…
– Così mi sembra.
In quell’attimo un’esplosione a pochi metri dal gruppo.
– Siamo noi davvero! – urlò Kevin terrorizzato. – Presto, muoviamoci di qua!
Cominciarono a correre…
Nicola Brunialti, Doctor Dark Web. Fuga dal telefonino, Lapis
• In quale “mondo” sono risucchiati?
• Immagina e scrivi il finale del racconto: che cosa potrebbe succedere ora ai ragazzi? Come faranno a tornare nel loro mondo? Lavora sul quaderno.
VERIFICA
Il mio racconto di fantascienza
• Lasciati guidare dalle domande e narra in terza persona. Aiutati anche con le immagini scegliendo quella che ti ispira di più. Scrivi il titolo del tuo racconto.
TITOLO
INIZIO
• Chi?
• Quando? Un sabato, nel tardo pomeriggio
• Dove? Nel soggiorno
SVOLGIMENTO
• Che cosa succede? I due amici stavano navigando in Internet alla ricerca di informazioni scientifiche sulla Via Lattea, quando all’improvviso sul video apparvero due scienziati alieni e
CONCLUSIONE
• Come si conclude la vicenda?
un racconto GIALLO SCRIVERE
Il racconto giallo narra casi da risolvere e segue le indagini di detective, ispettori/ispettrici o commissari/e di polizia.
SCOPO
Creare suspense, coinvolgere, nel tentativo di risolvere l’enigma.
NARRAZIONE
La narrazione può essere:
• in prima persona ; • in terza persona .
STRUTTURA
Il racconto giallo presenta:
• il crimine, che coinvolge una vittima ;
• l’indagine, svolta dall’investigatore o dall’investigatrice attraverso gli indizi individuati;
ELEMENTI ESSENZIALI
Chi?
Il/La protagonista , di solito, è l’investigatore o l’investigatrice.
Altri personaggi sono:
• l’aiutante;
• il/la colpevole;
• la vittima;
• i/le testimoni o sospettati/e.
• la soluzione, con l’individuazione del/della colpevole, delle prove e, a volte, del movente.
Quando?
In un tempo ben definito, presente o passato.
Dove?
Luoghi reali o verosimili.
Nel racconto giallo il/la protagonista può essere un/una detective, un ispettore/ un’ispettrice di polizia, un investigatore/un’investigatrice... Ci sono anche altri personaggi: i/le testimoni o i/le sospettati/e (coloro che si trovano dove avviene il reato) e la vittima. Il movente è il motivo per cui è stato compiuto il crimine.
Un caso per il commissario Casseri
In una villa sul mare, a Palermo, viveva una signora molto ricca che aveva tanti gioielli; fra quelli più importanti c’era una preziosa collana di diamanti.
La signora, di nome Laura, conservava la collana in una cassaforte dentro casa e teneva sempre con sé la combinazione per aprirla, scritta su un biglietto.
Laura spesso usciva con un uomo pieno di debiti, Victor Le Blank. Il giorno del suo compleanno aveva appuntamento con Victor. Quando arrivò al ristorante, lo vide già seduto a un tavolo e lo raggiunse. I due iniziarono a parlare, ma appena Laura si allontanò un attimo, Victor sciolse nel suo bicchiere un sonnifero: il piano era quello di sottrarle la collana, venderla e pagare i suoi debiti. Quando Laura tornò al tavolo, Victor la invitò a brindare. La signora bevve e si sentì subito molto insonnolita; allora l’uomo le propose di riaccompagnarla a casa.
Giunta nella villa, Laura si addormentò e Victor frugò nella sua borsa. Trovato il biglietto su cui era scritta la combinazione della cassaforte, indossò un paio di guanti per non lasciare impronte e la aprì, prese la collana e scappò. Appena Laura si svegliò, l’indomani, si accorse che la collana era sparita e chiamò la polizia. A occuparsi del caso fu il commissario Francesco Casseri, uomo di grande esperienza. Il commissario chiese alla donna che cosa avesse fatto la sera del furto; lei rispose che era uscita con Victor Le Blank, ma che dopo non ricordava più niente… Casseri capì al volo com’erano andate le cose, ma ci voleva una prova.
• Elenca i personaggi della vicenda (sono tre) e per ciascuno spiega qual è il suo ruolo (vittima, colpevole, investigatore).
Ispezionando la cassaforte, trovò un capello: lo fece esaminare e scoprì che il colpevole era proprio Victor Le Blank. Lo arrestò e restituì alla donna la collana.
Talvolta nel racconto giallo si parla anche dell’alibi, cioè la prova della propria estraneità al reato. Consiste nel dimostrare che, al momento in cui veniva commesso il reato, si era in un luogo diverso da quello in cui avvenivano i fatti. Per risolvere il caso è sempre necessario che l’investigatore/l’investigatrice sia dotato/a di grande spirito di osservazione e di capacità di collegare, con ragionamenti logici, la causa all’effetto. Chi scrive deve fornire anche un indizio-chiave che permetta di ricostruire l’accaduto e, quindi, risolvere il caso.
Ladro di biciclette
I testimoni avevano visto un fuoristrada nero fermarsi vicino alla rastrelliera delle biciclette. Ne erano saltati giù due ragazzi che, corsi verso le biciclette, avevano individuato immediatamente la più bella, una mountain bike rossa. Mentre uno rompeva il lucchetto con un paio di cesoie, l’altro caricava la bicicletta sul furgone ripartendo poi a tutto gas.
La polizia aveva ristretto le ricerche a un gruppo di persone della zona che possedeva un furgone uguale. L’ispettore Bracco stava proprio interrogando uno di loro, un ragazzo di nome Sauro.
– Perché mi hanno portato qui? – chiese il giovane. – Io non ho fatto niente.
– Cosa ti ha detto l’agente, Sauro? – domandò Bracco.
– Ha detto solo che hanno rubato una bicicletta davanti alla scuola. Perché pensano che sia stato io? Ho un fuoristrada, che cosa vuoi che me ne faccia di una mountain bike? – protestò Sauro furioso.
– Hai un fuoristrada nero? – chiese l’investigatore.
– Sì, come un sacco di altre persone – replicò il ragazzo.
– Chi ti ha aiutato a rubare la bicicletta? – domandò a bruciapelo Bracco, fissandolo negli occhi.
Jim Suckach, Le indagini lampo dell’ispettore Bracco, Piemme Junior
• Completa e rispondi.
• Caso da risolvere:
• Ambiente del reato:
• Investigatore:
• Il sospettato ha un alibi?
• Ci sono dei testimoni?
• Qual è l’indizio che permette all’ispettore di risolvere il caso?
• Colpevole:
che permette all’ispettore di poter accusare il ragazzo.
un fuoristrada, ma nessuno gli aveva detto che il fur to era stato fatto con
VERIFICA
Il mio racconto giallo
• Lasciati guidare dalle domande e scrivi un racconto giallo. Le due immagini rappresentano i protagonisti del racconto. Scrivi il titolo del tuo racconto.
TITOLO
IL CRIMINE
• Protagonisti:
• Che cosa è successo? Alla scuola Livio Tempesta sono scomparsi tutti i computer e le LIM
L’INDAGINE
• Descrivi l’ispettrice e presentala nel momento in cui viene contattata per recarsi sul luogo del crimine. L’ispettrice era nel suo ufficio, in piedi davanti alla finestra
• Presenta i sospettati.
• Decidi il movente.
CONCLUSIONE
• Metti all’opera l’ispettrice: descrivi ciò che vede, falla pensare a voce alta.
• Fornisci un indizio-chiave che permetta di risolvere il caso.
un racconto STORICO SCRIVERE
Il racconto storico narra fatti storici reali oppure vicende immaginarie ambientate in un’epoca storica ben precisa.
SCOPO
• Far conoscere usi e fatti del passato.
• Far riflettere su avvenimenti accaduti nel passato.
NARRAZIONE
La narrazione può essere:
• in prima persona ; • in terza persona .
STRUTTURA
Il racconto storico è caratterizzato da descrizioni dettagliate di personaggi realmente esistiti, oltre che degli ambienti e dei luoghi del tempo in cui è ambientato.
Per scrivere un racconto storico occorre documentarsi per usare termini specifici relativi ai cibi, agli strumenti e all’abbigliamento dell’epoca storica trattata.
ELEMENTI ESSENZIALI
Chi?
• Personaggi storici realmente esistiti.
• Personaggi verosimili (schiavi, soldati, regine, guerrieri…) ai quali chi scrive dà vita con la fantasia.
Quando?
In un tempo ben definito, nel passato.
Dove?
Luoghi reali dove i fatti storici si sono verificati.
Letture pagg. 124 - 133
Lo scopo del racconto storico è far conoscere gli avvenimenti del passato e gli usi e i costumi di altre epoche.
Per scrivere un racconto storico occorre documentarsi per usare termini specifici relativi a cibi, strumenti, oggetti... coerenti con l’epoca trattata.
Una cena noiosa
Sostenute da lunghe catene d’ottone, le lanterne scendevano a grappoli dal soffitto. Sospese a mezz’aria, illuminavano la sala con le loro fiammelle silenziose. Sembravano vigilare sul banchetto insieme ai Lari, gli spiriti protettori della casa. I servi andavano e venivano incessantemente con vassoi colmi di delizie; la voce melodiosa dei cantori avvolgeva tutti nel suo morbido abbraccio.
Quella sera, ormai, terminata la vendemmia, si festeggiava la Meditrina, la dea del vino e della salute.
L’atmosfera era allegra, ma Tito non si lasciava contagiare. In disparte, dal suo sgabello, osservava le movenze eleganti delle suonatrici di nacchere. In realtà si annoiava, detestava quel tipo di serate: cene interminabili, in cui gli adulti non facevano che rimanere sdraiati sul divano per ore, mangiando e bevendo senza sosta, spesso addormentandosi fra una portata e l’altra. Le sole iniziative divertenti all’interno della festa erano gli spettacoli con acrobati e ballerini, ma duravano sempre troppo poco.
Tito non apprezzava nemmeno il cibo. Dall’uovo alla frutta, ovvero dall’inizio alla fine del banchetto, non c’era niente di suo gusto. L’arrosto di carne troppo unto d’olio, le focacce troppo dure, le polpette troppo pepate, le uova troppo insipide. Per non parlare dei contorni di verdure che emanavano un puzzo irritante a causa del garum, la salsa di pesce usata per condire.
Il ragazzo era al culmine della noia, quando alcuni schiavi giunsero in sala con le loro tuniche colorate. Erano i Misurini, gli addetti al servizio delle bevande: biondi, eleganti, giovani e selezionati con cura. Qualcuno, prima della cena, acconciava loro i capelli con boccoli e ricci.
Rosa Tiziana Bruno, L’ultimo gladiatore di Pompei , Raffaello
• Leggi con attenzione ed evidenzia i termini relativi all’epoca in cui è ambientato il testo.
• Completa.
• In questo racconto lo scopo dell’autrice è
I/Le protagonisti/e del racconto storico possono essere:
• personaggi realmente vissuti nell’epoca storica scelta da chi scrive;
• personaggi verosimili, tipici della realtà storica in cui è ambientata la vicenda narrata, ai quali chi scrive ha dato vita con nomi e caratteristiche di fantasia.
Un mercato greco
I contadini e i piccoli agricoltori, importanti nella società greca, coltivavano soprattutto la vite, l’olivo e il fico. I compiti più faticosi erano affidati agli schiavi.
I mercanti non erano visti di buon occhio; i Greci li consideravano imbroglioni e truffatori. Il commercio era però molto importante. I mercanti vendevano soprattutto ceramiche, olio e pesce; importavano grano dall’Egitto o dall’Italia comprandolo dagli Etruschi, e tutti apprezzavano le coppe, le anfore, i vasi greci.
Il commercio al minuto era affidato soprattutto alle donne. Kostas, un tempo, si era innamorato di una di queste mercantesse. Era una donna bellissima e lui si sposò, in seguito, con una ragazza che le assomigliava.
Un altro tipo di mercato era quello degli schiavi, che si dividevano in schiavi di cittadini privati e schiavi pubblici. Questi ultimi venivano impiegati nei tribunali, negli uffici e anche come rematori della flotta.
Gli schiavi erano in genere prigionieri di guerra oppure persone indebitate che non erano in grado di pagare i creditori. Venivano esposti sulla piazza, nudi e incatenati.
I commercianti tenevano una specie di asta per metterli in vendita.
– Questa vecchierella è un’ottima cuoca. Ve la vendo sottocosto – urlava uno.
– Avete visto un giovinetto più grazioso di questo? Sa suonare la lira, sa cantare – diceva un altro.
Molti acquirenti, però, cercavano schiavi forti e robusti, capaci di lavorare i campi, di costruire edifici, di caricarsi sulla schiena pesi enormi.
Manuela Piovesan, Un leone di nome Pericle, Raffaello
• Rispondi.
• Quali personaggi compaiono in questo testo?
• Nel testo viene descritto il commercio nella società greca. Di quali attività si parla?
VERIFICA
Il mio racconto storico
• Immagina di essere nel mercato descritto nel racconto della pagina precedente e scrivi un racconto mettendoti nei panni di un mercante o di una venditrice. Narra in prima persona e scrivi anche il titolo del tuo racconto.
TITOLO
INIZIO
• Chi? (Breve descrizione del personaggio e del suo abbigliamento)
• Quando?
• Dove?
SVOLGIMENTO
• Racconta della vendita di un tuo prodotto a un ricco acquirente.
CONCLUSIONE
• Hai concluso un buon affare?
un testo DESCRITTIVO SCRIVERE
Il testo descrittivo “fotografa” la realtà: oggetti, ambienti, animali, persone reali e di fantasia.
Tutte le tipologie di testi possono contenere delle sequenze descrittive.
SCOPO
Descrivere la realtà in tutti i suoi aspetti, sia attraverso dati sensoriali sia attraverso le emozioni che suscita.
PERCORSO
Per descrivere è possibile usare una di queste strategie:
• seguire l’ordine logico, partendo dall’insieme per arrivare ai particolari (e viceversa);
• seguire l’ordine temporale, descrivendo i cambiamenti nel tempo;
• seguire l’ordine spaziale, per esempio da lontano a vicino, da destra a sinistra…
ELEMENTI
Percepiti con i cinque sensi:
• la vista : linee, forme, colori, dimensioni, posizioni, movimenti…
• il tatto: superfici, materiali, temperature…
TIPI DI DESCRIZIONE
• Oggettiva , in cui sono descritte le caratteristiche della realtà che tutti possono osservare.
MODALITÀ LINGUISTICHE
• l’udito: rumori, suoni, voci, silenzio…
• l’olfatto: odori, profumi, fragranze…
• il gusto: sapori, acidità…
• Soggettiva , in cui si esprimono le proprie sensazioni e i propri giudizi.
Uso di un linguaggio che crea “immagini” coinvolgenti:
• paragoni;
• similitudini;
• personificazioni;
• espressioni originali;
• metafore.
La descrizione usa i dati sensoriali per nominare le caratteristiche osservate. Si può partire dai particolari per arrivare a dare una visione d’insieme oppure fare il contrario.
• Leggi le descrizioni di un ambiente e sottolinea i dati sensoriali.
La tempesta
Improvvisamente cominciò un frusciare negli alberi e parecchie foglie di aceri ingiallite, cacciate dal vento, giunsero dalla foresta. Caddero delle grosse gocce di pioggia e rimbalzarono dal suolo. Allora si fece come un debole chiarore attraverso la bruma serale, poi le foglie staccate danzarono sul prato. Nelle nuvole si avvertiva come il rotolio di pesanti palle di sabbia. E in quel momento tutto all’intorno si scatenò un vero inferno.
Gli alberi si animarono e i tronchi scricchiolarono. Nello stesso istante sibilò e cadde il primo chicco di grandine: rimbalzò e rotolò saltando sul suolo. Per un pezzo non si sentì altro che un terribile scoppiettio. Solo dopo lo scoppio di un fulmine e poi di un altro, si calmò quella furia selvaggia, cominciò a soffiare una corrente di aria gelida e iniziò a piovere.
Pietro Rosegger, La casa nella foresta , Treves
La brinata
Che meravigliosa brinata! Una nebbia leggera leggera ingombra l’orizzonte.
È una nebbia uguale, soffice, trasparente; quasi una velatura, che non nasconde, ma armonizza le bellezze di un quadro.
La natura ha mutato veste; ha indossato una veste candida. Tutto tace nella campagna. I ruscelli scorrono sotto il ghiaccio. Solo si vedono i corvi disegnare una larga macchia nera sulla bianca distesa dei campi. I fiori e le foglie son di cristallo.
Antonio Stoppani, Il Bel Paese, Edizioni Theoria
• Apri una finestra della tua casa e descrivi i suoni e i rumori che provengono dall’esterno. Lavora sul quaderno.
La descrizione può essere:
• oggettiva quando chi scrive presenta un oggetto, un ambiente, una persona o un animale senza esprimere opinioni;
• soggettiva quando invece esprime le proprie opinioni, i propri stati d’animo e sentimenti utilizzando anche aggettivi, similitudini, metafore (paragoni fatti senza usare le espressioni “come”, “sembra”, “pare”…).
La villetta
È da un po’ di tempo che non metto piede nella casa del nonno. Sono molto emozionata, il salotto è pieno di cataste di riviste scientifiche e statuine di porcellana, mi sembrano funghetti che spuntano qua e là. Al centro c’è un vecchio divano di velluto giallo-arancione e una poltrona con sopra il mio orsetto di peluche: quante storie ho ascoltato in braccio al nonno! La stanza da letto è come me la ricordavo, con i mobili bianchi e i pomelli scuri. Sul letto una trapunta a fiori, sembra un prato a primavera. Ai lati ci sono due antichi tavolini da toeletta; sopra quello a destra c’è un vaso con della lavanda secca; sull’altro, invece, c’è di tutto: una cornice con una foto, due paia di occhiali, bottoni scompagnati e un vecchio biglietto d’auguri, tutto scolorito.
Jennifer L. Holm, Il pesce rosso numero 14 , Rizzoli
• Le due descrizioni che hai letto sono: oggettive. soggettive.
• Guarda l’immagine qui sotto e scrivi sul quaderno una breve descrizione oggettiva.
A cavallo
Oggi è un mattino di ottobre, di quelli perfetti. L’aria è fresca, pungente, il cielo color cobalto, un sole smagliante asciuga la nebbiolina che si alza dalle colline.
I cavalli ora sono pronti e sellati. Imbocchiamo al passo un sentiero sterrato che in poco tempo ci conduce nel bel mezzo di un bosco. È una selva stile quelle delle favole antiche, dove alberi centenari affondano le grosse radici nodose nel terriccio umido e i raggi del sole s’infiltrano a fatica, con scintillii danzanti sulle foglie più basse…. Mi fa stare bene respirare quest’aria fresca che sa di umido, di corteccia e di funghi. Il profumo del bosco è unico e inebriante.
Rosalba Troiano, Eroi in fattoria , Giunti
Nella descrizione oggettiva di un animale il soggetto viene descritto così come si presenta, usando un linguaggio chiaro, preciso e fornendo informazioni scientifiche. La descrizione oggettiva è quella che si usa nei testi informativi.
Il polpo Dumbo
Nei fondali marini esiste un polpo conosciuto proprio come polpo Dumbo, soprannominato così perché dotato di due pinne a forma di orecchie. Una delle caratteristiche del Dumbo Octopus è quella di prediligere la vita nei fondali, tanto che rispetto agli altri polpi è quello che vive a una profondità maggiore. Questa capacità è dovuta alla presenza nel sangue – di colore blu – della emocianina, una proteina che contiene rame e che consente a lui e ai suoi simili di vivere a temperature gelide. Dumbo può arrivare fino a 4.000 metri di profondità, un’abilità sorprendente perché in questo ambiente la vita è difficile e la pressione dell’acqua schiacciante. Gli oceani in cui è possibile incontrare il polpo Dumbo sono quelli dell’Australia, della Nuova Zelanda e dell’Oregon, ma lo si trova anche nei fondali delle Filippine e in Papua Nuova Guinea.
Il polpo Dumbo ha il corpo a forma di campana e ad esso sono attaccati i tentacoli. Osservandolo bene, dunque può sembrare un ombrello aperto. Come gli altri esemplari del suo genere, ha differenti colori. Grazie alle pinne a forma di orecchie, riesce a spostarsi, mentre i tentacoli lo aiutano a strisciare sui fondali. Anche se ha grandezze variabili, una caratteristica che lo accomuna agli altri esemplari della sua specie è quello di aver tre cuori e una vista molto sviluppata.
Visto che non è molto veloce, il Dumbo Octopus si muove con attenzione, con l’obiettivo di catturare le sue prede: invertebrati, vermi, e piccoli crostacei, che ingerisce interamente.
dal web
• La descrizione che hai letto è: oggettiva. soggettiva.
• Osserva l’immagine qui a lato, cerca informazioni sui bengalini e scrivi sul quaderno una breve descrizione oggettiva.
Nella descrizione soggettiva di un animale chi scrive esprime anche le proprie impressioni, le proprie emozioni e i propri pensieri e usa un linguaggio personale ricco di aggettivi, similitudini o metafore.
Leggi la descrizione e sottolinea le similitudini.
La macchia rosa
Arrivando sul lago Nakuru, in Kenya, si può avere l’impressione che una strana tinta rosa copra interamente la riva. Il colore è così sgargiante che appare sintetico, come una striscia di zucchero filato.
Sono migliaia di fenicotteri rosacei che affollano ogni palmo delle rive del lago, ammassandosi nelle secche, rivoltandone il fondale e dominandone le acque in squadroni allampanati. Ogni uccello si puntella sulle zampe affusolate, immerge la testa e oscilla il collo avanti e indietro, filtrando il cibo che arriva in superficie. Più in là, altri esemplari impettiti dondolano le teste all’unisono, mentre si muovono come in una coreografia di danza moderna da fare invidia a ballerine in tutù rosa. È un’emozione unica osservarli. I fenicotteri minori trovano nutrimento solo nelle acque alcaline, motivo per cui sono tanto attratti dal lago Nakuru. La sua acqua è una specie di zuppa di plancton, in particolare Spirulina platensis, un’alga azzurra alla base dell’alimentazione del fenicottero minore, contenente quei pigmenti che conferiscono alla sua livrea il caratteristico colore rosa.
• Scegli un animale, cerca informazioni su di esso, quindi scrivi sul quaderno una breve descrizione soggettiva.
I fenicotteri sono i soli uccelli che per nutrirsi capovolgono la testa, posizionando al contrario il becco simile a un boomerang. L’acqua viene risucchiata dalla punta del becco e filtrata attraverso le lamelle, strutture pelose ai lati delle mandibole che trattengono all’esterno le particelle di fango più grosse. All’interno del becco, la grande lingua ruvida separa il cibo dalla zuppa di fango, per poi espellere l’acqua in eccesso. Sono uno spettacolo per gli occhi e per il cuore!
Mike Unwin, Il giro del mondo in 80 uccelli , L’ippocampo
Nella descrizione soggettiva di un oggetto chi scrive esprime le proprie impressioni, le proprie emozioni e i propri pensieri usando un linguaggio personale ricco di aggettivi
• Leggi le descrizioni e sottolinea gli aggettivi e la similitudine.
Le
scarpe
da ginnastica
Percy mise i piedi sulla panca e accennò con la testa alle scarpe. Poi mi avvicinò la bocca all’orecchio.
– Le vedi queste? – sussurrò.
Non potei fare a meno di guardarle ancora meglio. Era raro vedere in giro scarpe del genere. Le stringhe biancastre erano ridotte a un filo. Le suole logore stavano per staccarsi. La tela sulla parte superiore era grigioverde e tutta lisa. Più che altro somigliavano a quei formaggi con la muffa verdognola che mio padre si ostinava a portare a casa ogni tanto perché andava matto per qualsiasi cosa fosse francese. Avevano perfino lo stesso odore.
Ulf Stark, Le scarpe magiche del mio amico Percy, Iperborea
• Osserva le immagini qui sotto, scegline una e scrivi sul quaderno una sua descrizione soggettiva.
La macchinina di latta
La mia macchinina era la più bella. Aveva un vero volante d’automobile e i parafanghi in lamiera. Davanti c’era un paraurti che al sole brillava come fosse d’argento. Era anche munita di fari e di un sedile di vera gommapiuma. E aveva un freno a pedale che spesso premevo forte perché la macchinina non andasse troppo veloce. Era il mio gioco più bello. Di solito non la facevo toccare a nessuno, ma questa volta indicai con la mano il posto di guida.
– Vuoi guidare? – chiesi a Percy. Si mise al volante senza una parola. Io mi infilai a fatica dietro di lui. Davanti a noi si stendeva la lunga ripida discesa con una leggera curva verso destra e una brusca svolta a sinistra sotto il ponte della metropolitana.
Ulf Stark, Le scarpe magiche del mio amico Percy, Iperborea
La descrizione oggettiva di un oggetto ha lo scopo di informare chi legge. Usa un linguaggio preciso, con termini tecnici e specifici. Quella soggettiva invece esprime le emozioni di chi scrive.
A
Il tavolo
Il tavolo è un mobile formato da un piano, spesso rettangolare, quadrato o tondo, di legno, metallo, plastica, cristallo o altro materiale rigido, sostenuto da gambe e che ha forma e dimensioni diverse, a seconda dell’uso cui è adibito. Il piano di appoggio è caratterizzato dall’essere piatto. Le gambe di sostegno vengono poggiate sul pavimento e, in alcuni casi, possono esservi ancorate, rendendo il tavolo “fisso”.
È comunemente utilizzato per consumare i pasti durante la giornata. Un tavolo può essere usato in alternativa alla scrivania, in uno studio o in ufficio.
B
Il tavolo
Il tavolo dello studio è stato comprato in un negozio di antiquaria to. È un elegante tavolo austriaco stile Biedermeier con un ampio e profondo cassetto centrale pieno di penne, matite, gomme, temperini, righe e squadre, colori e altro materiale di cancelleria. È in legno di noce, di un bellissimo e caldo color miele; le sue venature formano un interessante disegno astratto sul piano. Quando ci batte il sole i disegni e le sfumature sembrano prendere vita e m’incanto a guardarli.
Le gambe sono sottili e leggermente arcuate. Appoggiata sul tavolo c’è la vecchia lampada di ottone con il vetro verde che era del mio papà, il computer, un porta documenti di legno intarsiato e accanto una pila di libri e cataloghi d’arte. Lo studio è di Gianni, ma io cerco sempre di lavorare su quel tavolo perché mi fa sentire importante e rilassata.
• In quale dei due testi c’è una descrizione oggettiva? A B
• Scegli un oggetto e scrivi sul quaderno due brevi descrizioni, una oggettiva e l’altra soggettiva.
Nella descrizione di una persona, oltre alle caratteristiche fisiche, si possono descrivere anche aspetti del carattere e il modo di comportarsi
• Leggi la descrizione. Sottolinea in giallo i dati relativi all’aspetto fisico e in verde i dati relativi al carattere e al modo di comportarsi.
Un’amica-sorella
Io e Nawnoki Pellegrini, per me solo Noki, ci conosciamo da sempre. La cosa che più amo di lei è che abbraccia sempre tutti e dice tutto quello che pensa.
Alta, magra con una chioma di ricci neri come il carbone, indossa spesso una tuta gialla e gli stivali di gomma blu con le stelle gialle. Noi li mettiamo solo quando piove, lei invece li indossa quasi tutti i giorni perché vive in una vera e propria fattoria.
Nella fattoria in cui vive ci sono: due cani, tre gatti e le caprette, i conigli, le galline con la testa nera, e pure un alpaca! Si chiama Mirtilla, ha il pelo a macchie marroni e bianche e ama farsi accarezzare il collo.
Noki quando si arrabbia si “espande” e corre, urla, ride ad alta voce. Si sente in tutto lo spazio. Anche quando è felice o curiosa Noki si espande. La sua voce riempie le stanze e ti trascina con lei. Mi piace avere un’amica-sorella. Noki non mente mai e non prova invidia cattiva per le cose belle che accadono agli altri.
Espérance Hakuzwimana, La banda del pianerottolo, Mondadori
• Descrivi sul quaderno una compagna o un compagno che consideri come una sorella o un fratello. Prima di scrivere, osserva i seguenti aspetti e prendi appunti per arricchire la descrizione.
• Caratteristiche fisiche:
• Modo di comportarsi:
• Carattere:
• Sport, musica, cantanti preferiti:
Attraverso la descrizione dei comportamenti di una persona si può caratterizzare il suo mondo interiore
Gigi e Marcello
Marcello era un tipo giovanile. Nel senso che faceva la quinta elementare ma tutti lo scambiavano per un allievo di quarta o addirittura di terza: questo lo rendeva poco attraente con le ragazze, che invece avevano puntato Gigi, un tipo altissimo e con ascelle assassine, da vero duro.
Per il suo aspetto delicato, Marcello aveva interpretato Gesù Bambino nella recita di Natale e Pollicino nella fiaba di Pollicino. Ma Marcello avrebbe dato la sua intera collezione di figurine pur di essere Gigi, anche se Gigi era così lungo e legnoso che nelle due suddette recite aveva interpretato l’albero accanto all’asinello e il sasso di fronte alla casa dell’orco.
Gigi, dal canto suo, non se la passava meglio.
Era così grande e grosso che quando scoppiava a piangere lo guardavano con sorpresa: evidentemente pensavano che tutti i suoi liquidi finissero sotto le ascelle, lasciando a secco i condotti lacrimali, o che avere il 41 di scarpe bastasse a non avere mai paura. Ma non era così.
Gigi sognava di fare il centravanti, ma il suo piede arrivava alla palla sempre in ritardo. Doveva essere a causa dell’altezza, pensava: dalla testa ai piedi, il comando di colpire aveva troppa strada da fare e, quando arrivava, il pallone era già passato. Fortunato Marcello, che era corto come uno zucchino e il suo piede era sempre al posto giusto al momento giusto.
Marcello aveva altri problemi, però. A volte si sentiva trasparente, doveva essere a causa della bassezza, pensava. Alle cene, quando i grandi, dopo qualche bicchiere di vino, parlavano di politica e di tasse, nessuno badava a lui più di quanto non badasse alla brocca dell’acqua. Mentre Marcello la soluzione ce l’aveva: se le persone avessero messo tutto quello che possedevano in un unico salvadanaio e poi si fossero divisi tutto in parti uguali, se la sarebbero spassata alla grande sia i poveri che i ricchi.
Marcello aveva il terrore di restare piccolo. Gigi aveva il terrore di restare il più grande, per sempre. Marcello aveva iniziato a fare addominali, flessioni ed estensioni, ma il suo corpo non voleva saperne di allungarsi e farsi più muscoloso. Gigi, dal canto suo, dormiva rannicchiato e rattrappito, nella speranza di fermare l’inarrestabile crescita.
Poi la scuola finì, arrivarono le vacanze estive, e tutti si distrassero con i tuffi in mare e le passeggiate in montagna.
Quando giunse l’autunno, Marcello e Gigi si ritrovarono davanti al portone della scuola. E, per la prima volta, si guardarono negli occhi e scoprirono di essere alti uguali. A ben vedere, Marcello aveva anche le spalle più larghe, le dita dei piedi uscivano visibilmente dai sandali, diventati improvvisamente troppo corti, e aveva lo sguardo sveglio di uno a cui chiedi volentieri un consiglio.
Mentre Gigi aveva un aspetto più armonioso, aveva imparato a crossare, e per fortuna aveva appreso anche l’uso del deodorante.
Sono magie che capitano sempre d’estate.
Barbara Frandino, Che paura! Guida per fabbricare coraggio e affrontare ogni mostro, Fabbri Editori
• Questo racconto descrive due bambini molto diversi fra loro, praticamente opposti.
Prova anche tu a disegnare e descrivere brevemente due compagne o compagni con caratteristiche differenti.
VERIFICA
Le mie descrizioni
• Osserva queste immagini: sono due ambienti diversi. Scegline uno e scrivi una descrizione soggettiva: arricchiscila di aggettivi, similitudini e metafore e dai voce alle emozioni e ai sogni che ti suscita.
• Osserva l’immagine qui a lato e scrivi una descrizione oggettiva dei due amici. Oltre all’aspetto fisico, immagina quali potrebbero essere i loro caratteri e i loro hobby.
Osserva l’immagine qui a lato e scrivi una descrizione soggettiva del personaggio fantastico. Oltre all’aspetto fisico, immagina il carattere, il comportamento… Ricorda di inserire similitudini, metafore ed emozioni.
SCRIVERE
un testo POETICO
Il testo poetico descrive, ricorda, racconta, immagina, emoziona…
SCOPO
Il poeta/La poetessa vuole comunicare e suscitare emozioni scrivendo delle proprie esperienze, del proprio modo di vedere la realtà e del proprio modo di vivere le emozioni.
DI CHE COSA PARLA?
Parla di come il poeta/la poetessa vive e vede la realtà: i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi ricordi, i suoi sentimenti, gli stati d’animo, le impressioni, le suggestioni.
STRUTTURA
• Utilizza il verso: l’insieme di parole scritte nella stessa riga. Il verso può essere anche di una sola parola.
• Utilizza strofe : raggruppamenti di versi separati da spazi bianchi.
ELEMENTI
Le rime, che possono essere:
• rima baciata AA/BB/CC/…
• rima alternata ABAB/CDCD/…
• rima incrociata ABBA/CDDC/…
Le poesie possono essere anche in versi sciolti, cioè non in rima.
• Utilizza parole che creano cadenze e musicalità: rime, allitterazioni, onomatopee .
• Crea immagini insolite e suggestive: similitudini, personificazioni, metafore o espressioni metaforiche .
Una poesia è formata da versi. Un verso è l’insieme delle parole scritte nella stessa riga.
I versi di una poesia possono essere legati fra loro dalla rima oppure possono essere sciolti, cioè non legati da rima. La rima può essere:
• baciata: due versi consecutivi rimano fra loro (AA/BB/CC/…);
• alternata: il primo verso rima con il terzo, il secondo verso rima con il quar to (ABAB/CDCD/…);
• incrociata: il primo verso rima con il quarto, il secondo verso rima con il terzo (ABBA/CDDC/…).
• Leggi le seguenti poesie e scrivi lo schema delle rime. Poi rispondi.
Un po’ di felicità
Forte il mio cuore leva il suo canto perché io non ti vedo da tanto. Notte più bella, giorno più bravo perché era tanto che non ti abbracciavo. ............
Corvi di nuvole volano via perché finisce la mia nostalgia.
Bruno Tognolini, Rima Rimani Nord - Sud Edizioni
Poesia sulla terra
Stanno le piante asciutte coi loro stecchi secchi le foglie sono brutte i fiori sono vecchi. ............
Viene la pioggia lieve viene la pioggia forte e viene perché deve sconfiggere la morte.
Roberto Piumini, Tutta una scivolandia , Einaudi Ragazzi
• Da quanti versi è composta la poesia?
• Che tipo di rima presenta?
Parabola
Il bimbo guarda tra le dieci dita la bella mela che vi tiene stretta; e indugia – tanto è lucida e perfetta – ............ a dar coi denti quella gran ferita.
Guido Gozzano, La via del rifugio, Raffaello
• Da quanti versi è composta la poesia?
• Che tipo di rima presenta?
• Da quanti versi è composta la poesia?
• Che tipo di rima presenta?
Italia, magico paese
Chi conosce quel magico paese dove il cielo si tinge d’un azzurro che a dirsi non basta la parola?
Aleksandr Puškin
• Da quanti versi è composta la poesia?
• La poesia non ha rime. Come si chiama questo tipo di versi?
SCRIVERE un TESTO POETICO
Nelle poesie viene spesso usata la personificazione, che consiste nell’attribuire a fenomeni ed elementi della natura azioni o qualità degli esseri umani oppure nomi di parti del corpo umano. Per esempio: “il sole si pettina i raggi”.
Amica luna
Quella notte guardavo la luna.
La luna era entrata.
Era proprio là quella notte, là nella mia camera E brillava.
Avrei potuto parlarle
Avrei potuto toccarla.
Ma non ho fatto nulla l’ho soltanto guardata sembrava calma e felice.
Lei mi guardava brillava e sorrideva.
Jacques Prévert, Poesie, Guanda
• Elenca le azioni compiute dalla luna nella poesia di Prévert. Sono sei.
Inverno
Il ghiaccio inazzurra i sentieri la nebbia addormenta i fossati.
Antonia Pozzi, Parole, Mondadori
• Ora scrivi tu una poesia sulla luna usando delle personificazioni.
La luna
• Inazzurra vuol dire “rende azzurro”. È un termine nuovo, creato dalla poetessa proprio per dare l’idea di questo particolare colore.
• Scrivi una poesia di soli due versi, usando una personificazione e inventando un nuovo verbo.
Per creare immagini nuove e suggestive, nella poesia si usano paragoni servendosi di parole come “sembra”, “pare”, “assomiglia”… Questi paragoni si chiamano similitudini. Per esempio: “tu sei splendente come il sole”.
• In questa poesia sono presenti quattro similitudini. Evidenziale.
Luna di marzo
Vedeste voi la luna di marzo tutta ignuda per il cielo bianca come un fiore di melo?
Di sua candida grazia accese l’ombra insonne di questo mese. Tutto è acerbo e anch’essa è acerba come un ramo o un filo d’erba.
Colma di sgelo o di rugiada come un’anfora trabocca pioggia e musica sopra ogni strada. Ogni cosa di lei si bagna; poi una nuvola la cancella come un numero sulla lavagna.
Renzo Pezzani, Innocenza , Nuova Editrice Internazionale
• Costruisci alcune similitudini con gli aspetti della luna.
La luna è bianca come
Sembra ............................................................................................
Pare
È rotonda come
• Ora scrivi una poesia usando le quattro similitudini che hai creato.
Luna d’agosto
La metafora mette in relazione due parole in modo originale, insolito, senza ricorrere alle espressioni “sembra”, “pare”, “assomiglia”…
Per esempio: “tu sei il sole”.
Le rondini
Lampi di luce virgole nere che si rincorrono nel cielo lontano. Che accade?
Sono le rondini che arrivano man mano.
Sabina Colloredo, Il bosco racconta , Einaudi ragazzi
• Nella poesia “Le rondini” sono presenti due metafore. Riportale.
1.
2.
• Ora trasforma le seguenti frasi in metafore. Segui l’esempio.
• Il mare sembra un prato erboso. Il mare è un prato erboso
• I fiori sono come stelle profumate.
• La mimosa è gialla come il sole lucente.
Tigre
Lucia, tigre della scuola, affronta l’interrogazione come un felino la sua preda.
Laura Stano
• Nella poesia “Tigre” è presente una metafora. Riportala.
• Ora, seguendo l’esempio della poesia, scrivine una tu usando una metafora per paragonare un tuo amico a un animale.
Marco, gatto felpato
L’haiku è un breve testo poetico giapponese composto da una sola strofa di tre versi. Queste poesie esprimono un’emozione, un sentimento, un ricordo.
• Leggi i seguenti haiku e scrivi un titolo per ognuno. Poi inventane tu di simili, rispettando la struttura di questi componimenti poetici.
Haiku
Una goccia di rugiada come un diamante su una pietra
Kawabata Bõsha, in Il grande libro degli haiku , Castelvecchi
Guizza la trota, sul fondale scorrono le nuvole.
Uejima Onitsura, in Antologia haiku , Bur
Luna piena autunnale. La marea spumeggiante scivola dalla porta.
Matsuo Basho, in Antologia haiku ,
Un corvo
si è appoggiato su un ramo spoglio: tramonto d’autunno.
Matsuo Basho, in Il grande libro degli haiku , Castelvecchi
VERIFICA
La poesia
La poesia sta nel mondo ............ come i pesci nel mare: più il buio è profondo più si sa illuminare.
Roberto PiuminiLa bambina
A salutarci di là quando il treno cammina c’è sempre una bambina, un raggio di luce ............ che tutte le pene riduce.
• Scrivi lo schema della poesia.
• È in rima: alternata. incrociata.
• In questa poesia è presente una: similitudine. metafora.
Le foglie
Le foglie chiacchierano fra di loro, ............ sussurrandosi dolci segreti, lanciandosi tiepidi sorrisi, facendo l’occhiolino al sole.
• Scrivi lo schema della poesia.
• È in rima: alternata. baciata.
• In questa poesia è presente una: similitudine. metafora.
• Scrivi lo schema della poesia.
• È in: rima alternata. versi sciolti.
• In questa poesia è presente una: similitudine. personificazione.
La parola parafrasi vuol dire “frase messa accanto a un’altra per spiegarla”. La parafrasi, quindi, serve per spiegare che cosa dice una poesia semplificandone il linguaggio e la costruzione delle frasi.
• Leggi questa poesia e segui i passaggi per fare la sua parafrasi.
Acquerello
Gioca una schiera di bambini sul prato. È mite il giorno. Piena di luce e di carezze, intorno aleggia la primavera. Ridono i cieli e l’erbe nuove; senza fronde, pura, biancheggia la fioritura dei mandorli e dei meli.
Ada Negri, Poesie, Mondadori
• Leggi questa poesia, poi fanne sul quaderno la parafrasi seguendo il percorso indicato.
Il risveglio del vento
Nel colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento.
Solo, pian piano, vien per il sentiero, penetra nel villaggio addormentato.
Striscia, guardingo, sino alla fontana; poi si sofferma, tacito, in ascolto.
Pallide stan tutte le case, intorno; tutte le querce mute.
Rainer Maria Rilke, Liriche, Sansoni
1. Si ricostruisce l’ordine della frase: soggetto, predicato, complementi. Una schiera di bambini gioca sul prato. Il giorno è mite. La primavera, piena di luce e di carezze, aleggia intorno. I cieli e l’erbe nuove ridono; la fioritura dei mandorli e dei meli biancheggia senza fronde.
2. Si sostituiscono le parole difficili con sinonimi più semplici. Se occorre, si ricorre all’aiuto del dizionario. Una schiera/gruppo di bambini gioca sul prato. Il giorno è mite/tiepido La primavera, piena di luce e di carezze, aleggia intorno/si sente, è diffusa tutto intorno. I cieli e l’erbe nuove/l’erba appena spuntata ridono; la fioritura dei mandorli e dei meli biancheggia/spicca per il colore bianco senza fronde/foglie
3. Si riscrive tutto, spiegando anche le immagini più difficili. Un gruppo di bambini gioca sul prato. La giornata è tiepida. La primavera, piena di luce e di dolcezza, si sente tutto intorno. I cieli e l’erba appena spuntata sembrano ridere di gioia; la fioritura dei mandorli e dei meli spicca per il colore bianco tra i rami senza foglie.
SCRIVERE
un testo ESPOSITIVO
SCOPO
Il testo espositivo espone argomenti di storia, scienze, attualità… Divulgare informazioni.
ESPOSIZIONE
• In terza persona .
STRUTTURA
• Ha un titolo che mette in evidenza l’argomento.
• Può essere sviluppato in paragrafi, anche numerati o con titoli, o unità informative .
ELEMENTI ESSENZIALI
• Informazioni storiche, scientifiche, geografiche…
• Può essere accompagnato da foto o disegni .
• Linguaggio tecnico e specifico della disciplina trattata. Nell’esposizione si segue un ordine logico e cronologico.
I giornali ci informano di ciò che succede nel mondo: politica, economia, cronaca, cultura, sport…
STRUTTURA
• Occhiello, sopra il titolo, che introduce l’argomento.
• Titolo, in carattere grande per attirare chi legge.
• Sommario, sotto il titolo, riassume il contenuto.
• Testo, risponde alle “cinque W”: Who? (Chi?)
What? (Che cosa?)
Where? (Dove?)
When? (Quando?)
Why? (Perché?)
Il testo espositivo comunica notizie in modo oggettivo usando un linguaggio chiaro e preciso, con termini specifici
Può presentarsi come testo continuo, formato solo da parole; non continuo, formato solo da illustrazioni e grafici; misto, formato sia da parole sia da illustrazioni.
La scoperta di fossili di lampreda giganti
È incredibile la scoperta che hanno fatto alcuni paleontologi e paleontologhe, che hanno riportato alla luce i fossili di due specie di lampreda che avrebbero 160 milioni di anni. La lampreda è un pesce tuttora esistente, tanto da essersi guadagnato il nome di “fossile vivente”, ma non si erano mai trovati esemplari così giganteschi.
Un’anguilla mostruosa: no, una lampreda!
La scoperta rivela come un gruppo di ricercatori abbia scavato questi fossili in una regione della Cina, nell’area di Yanliao Biota, nel nord del Paese. La presenza della lampreda, un pesce simile a un’anguilla, era stata già registrata 360 milioni di anni fa, nel Paleozoico. I primi esemplari erano però lunghi pochi centimetri, mentre oggi le lamprede raggiungono un metro di lunghezza. Quelle scoperte dai ricercatori in Cina, misurano sui 64 centimetri, quindi ci permettono di ricostruire l’evoluzione della specie.
La lampreda, un terribile… aspirapolvere!
Le lamprede non hanno mascella e non mordono le proprie prede. Semplicemente… le aspirano! I fossili scoperti in Cina forniscono agli scienziati una ricostruzione piuttosto ben fatta di come fosse la bocca di questi pesci e di come si sia evoluta.
La loro bocca è una ventosa fornita di denti, ma quello che stupisce delle due specie di lamprede appena scoperte è che la loro cavità buccale poteva penetrare la pelle delle vittime in modo che potessero nutrirsi della loro carne: ecco perché sono considerate dei temibili predatori!
Anna Bardazzi, Focus Junior
• Rispondi.
• Questo testo è: misto. non continuo. continuo.
• L’argomento di cui tratta è di ambito: storico. geografico. scientifico.
• Il testo è strutturato in paragrafi: con titoli. numerati.
• Fai una ricerca su un argomento a piacere e scrivi un testo espositivo diviso in paragrafi. Lavora sul quaderno.
Il testo espositivo ha lo scopo di fornire informazioni; può essere sviluppato in paragrafi, o unità informative, anche numerati e/o con titoli. Le parole chiave possono essere evidenziate in colore o in grassetto.
Capolavori della natura
Siamo molto ingiusti con le ragnatele: contrariamente al loro aspetto un po’ disgustoso, sono dei veri capolavori della natura. Diamo quindi uno sguardo da vicino a queste intricate opere d’arte per scoprire alcune delle loro caratteristiche più affascinanti.
1 Lo sapevate che le ragnatele sono fatte di seta? Questa viene prodotta “in forma liquida” all’interno di ghiandole specializzate dette “filatrici”, che si trovano nell’addome del ragno. Quando la sostanza liquida entra in contatto con l’aria, si solidifica formando il filamento.
2 Aggrovigliate, simmetriche, a imbuto, a spirale… Esistono tantissimi tipi diversi di ragnatele, ma le più famose sono quelle “a spirale”. Per realizzarle, i ragni prima costruiscono un’intelaiatura a “raggiera”, simile a una ruota di bicicletta, fatta con filamenti più spessi e resistenti, e su questa creano poi tante spirali concentriche con dei filamenti più sottili, mantenendo sempre la stessa distanza tra una spira e l’altra. Si tratta di una struttura praticamente perfetta, che i matematici chiamano “spirale di Archimede”.
Nella maggior parte dei casi, i ragni intrecciano le loro tele per catturare e uccidere le loro prede. Ecco perché sono così appiccicose. Ma le ragnatele non sono solo trappole mortali: talvolta, i ragni le usano per riposare, rimanendovi appesi a testa in giù; altre volte invece le sfruttano come vele per farsi trasportare dal vento. Le ragnatele possono anche servire per costruire il bozzolo dove la femmina depone le uova.
4 Sembrano delicate e impalpabili come lo zucchero filato, invece sono incredibilmente robuste. Gli scienziati hanno messo a confronto le loro caratteristiche con quelle di altri materiali, scoprendo che la seta prodotta da alcune specie di ragno ha una resistenza 4-5 volte superiore a quella dell’acciaio!
5 Possono avere dimensioni da record: nel 2010, una guardia forestale del Parco nazionale Andasibe-Mantadia, nel Madagascar, si è imbattuta in una struttura da record: una ragnatela a spirale di ben 25 metri, sospesa da una sponda all’altra di un fiume. Si tratta della ragnatela più grande mai vista finora e a realizzarla è stato un singolo esemplare d i “ragno della corteccia di Darwin” (Caerostris darwini ). Roba da far invidia a Spiderman in persona!
6 Le ragnatele possono anche suonare! Un ricercatore giapponese ha attorcigliato circa cinquemila fili di seta prodotti da 300 femmine di “tessitore di sfere dorate” (Nephila maculata) per filare un set di corde di violino, risultate poi perfettamente funzionanti.
7 La seta delle ragnatele è un ottimo conduttore di calore, addirittura migliore di alcuni metalli come rame, ferro e alluminio. In futuro, gli scienziati potrebbero quindi usare la tela di ragno per realizzare componenti elettronici e tessuti più caldi.
8 Infine, sapete quale verbo si usa in italiano per dire “togliere le ragnatele”? “Diragnare”…
dal web
• Rispondi.
• Qual è il titolo di questo testo espositivo?
• Qual è il suo scopo?
• L’argomento esposto quale ambito riguarda (storico/scientifico/geografico…)?
• Questo testo è strutturato in paragrafi numerati? Sì. No.
• Questo testo è strutturato in paragrafi con titoli? Sì. No.
• Viene usato un linguaggio generico o specifico?
• Le parole chiave sono evidenziate? Sì. No.
• Cerca informazioni sulle api e poi scrivi un breve testo informativo suddiviso in paragrafi. A ciascun paragrafo dai un titolo. Numera i paragrafi. Ricorda di usare termini specifici.
Le notizie degli articoli di cronaca rispondono, in genere, alle domande dette delle “cinque W”: Who? (Chi?) • What? (Che cosa?) • Where? (Dove?) • When? (Quando?) • Why? (Perché?)
A scuola gli zainetti antispreco
Nel Comune di Valsamoggia è partita un’iniziativa unica nel suo genere, che ha coinvolto i 1 600 studenti degli istituti primari: un sacchetto a testa per conservare alimenti.
VALSAMOGGIA (Bologna) L’idea è venuta ai genitori osservando il comportamento dei loro figli e i bidoni pieni di cibo sprecato: perché non portare a casa il cibo rimasto nella mensa scolastica? Così nella scuola Primaria di Monteveglio, paesino del Bolognese, ha preso il via un’originale iniziativa per non buttare il cibo avanzato dopo il pranzo e la merenda a scuola e per educare i bambini a evitare lo spreco alimentare. Iniziativa che è arrivata a coinvolgere tutti i 1600 alunni delle scuole primarie del comune di Valsamoggia, che così ora sono dotati di speciali sacchetti, definiti “bag antispreco”: zainetti in cotone che serviranno per riporre, al termine del pranzo, il pane, la frutta o altri generi alimentari non facilmente deperibili e non consumati durante il pasto, che potranno essere portati a casa e consumati in un secondo momento. Un gesto semplice e di buon senso, che contribuirà a evitare lo spreco alimentare ma anche a insegnare ai bambini il valore del cibo e delle piccole azioni quotidiane.
– L’iniziativa nasce dalla constatazione che diversi bambini, al termine della giornata di scuola, tornavano a casa con un pezzo di pane o un frutto non consumato – spiegano i genitori. – L’uso di questo sacchetto serve per riporre questo cibo avanzato in un contenitore adeguato per garantire le buone condizioni igieniche e per poterlo consumare in sicurezza. Ma anche per estendere e incoraggiare questa pratica che dà valore agli alimenti, riduce i rifiuti ed evita lo spreco.
Gabriele Mignardi, Carlino Nazionale
• Il titolo di questo articolo è: freddo. caldo.
• Evidenzia in giallo il sommario.
• Rispondi sul quaderno alle cinque domande: Who? (Chi?) • What? (Che cosa?) • Where? (Dove?) • When? (Quando?) • Why? (Perché?)
Il linguaggio di un articolo deve essere chiaro e specifico. A volte gli articoli sono accompagnati da fotografie che servono per accrescere l’interesse di chi legge e dare credibilità alla notizia.
Patrimonio dell’Unesco
La Regione Emilia-Romagna centra uno straordinario obiettivo: le evaporiti dell’Appennino Settentrionale sono state iscritte nella lista dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco del Carsismo e Grotte.
La decisione è arrivata oggi da Riyad (Arabia Saudita), dove si è riunito il Comitato internazionale dell’agenzia delle Nazioni Unite.
Da oggi, quindi, le grotte e i fenomeni carsici che si trovano nelle rocce evaporitiche (gesso e sale, che si sono formati in seguito all’evaporazione d’acqua salata) sono ufficialmente riconosciute come valore universale per le loro caratteristiche di unicità e rappresentatività a livello mondiale. Si tratta di sette aree nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna.
Nei gessi dell’Emilia-Romagna si trovano la grotta epigenica (formata da acque sotterranee) più lunga al mondo (oltre 11 km), quella più profonda (265 metri), la più grande sor-
gente salata d’Europa e una varietà straordinaria di minerali e forme carsiche. Le rocce evaporitiche, con cui si aprono le grotte, testimoniano due momenti importanti della storia della Terra: la rottura del supercontinente Pangea (200 milioni di anni fa) e la crisi di salinità messiniana, quando lo stretto di Gibilterra si chiuse e il Mediterraneo evaporò quasi completamente, diventando un grande lago salato (6 milioni di anni fa).
Ravenna Today
• Sottolinea nell’articolo le parole specifiche relative all’argomento. Cerca sul vocabolario quelle che non conosci e scrivi il loro significato sul quaderno.
• Scrivi un articolo (ricorda le 5 W!) su un argomento di storia o scientifico e illustralo con una foto o un disegno. Lavora sul quaderno.
I giornali online
Come ben sai, oggi non esistono più solo “i giornali di carta”, ma anche i giornali online, cioè testate giornalistiche che vengono pubblicate in rete.
Questi giornali hanno redazioni strutturate come quelli “di carta”, con un direttore/una direttrice, giornalisti/giornaliste...
Come nella stampa cartacea, un giornale online può essere di informazione quotidiana o essere dedicato a un argomento specifico (letteratura, arte, sport, società, politica…).
I giornali online possono essere gratuiti o a pagamento. Spesso hanno alcuni contenuti fruibili liberamente, mentre per accedere ad altri bisogna abbonarsi.
Tutti i principali giornali cartacei hanno anche una versione online; altri giornali invece sono nati solo nella versione per il web, quindi sono disponibili solo online.
• Osserva un esempio di giornale online. Che cosa noti di diverso rispetto a una pagina di un giornale cartaceo?
• Individua gli elementi e collegali all’immagine.
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Il mio articolo di giornale
• Scrivi un articolo di cronaca basandoti sulle seguenti informazioni.
• In collina, durante una passeggiata, una ragazzina di nome Milly trova vicino al fiume uno scatolone con una famiglia di gatti.
• Alcuni gattini sono ammalati e la ragazzina li porta in una clinica veterinaria.
• La ragazzina riesce a convincere i genitori ad adottare i gatti.
• Metti le informazioni nella tabella, rispondendo alle domande delle “cinque W”.
• Who? (Chi?)
• What? (Che cosa?)
• Where? (Dove?)
• When? (Quando?)
• Why? (Perché?)
• Ora scrivi l’articolo di cronaca dandogli un titolo adeguato. Non dimenticare di cercare alcune immagini fotografiche oppure di fare tu un disegno per illustrarlo.
SCRIVERE
un testo ARGOMENTATIVO
Il testo argomentativo presenta punti di vista diversi su vari temi, per esempio il lavoro, l’ambiente, la politica…
SCOPO
Interessare, convincere, persuadere chi legge a condividere la tesi esposta.
ESPOSIZIONE
• In prima persona .
• In terza persona .
STRUTTURA
• Presentazione del problema o del tema preso in considerazione.
• Tesi : presentazione dell’opinione di chi scrive sul tema trattato.
• Argomentazione a sostegno della tesi.
• Antitesi : opinioni e/o affermazioni contrarie a quelle di chi scrive.
• Conclusione .
ELEMENTI ESSENZIALI
• Coinvolgimento in prima persona di chi espone il problema (secondo me, ritengo che, a mio avviso…).
• Uso di connettivi per collegare le argomentazioni a favore o contrarie alla tesi (però, perché, eppure, infatti…).
Il testo argomentativo segue uno schema ben preciso: presentazione del tema, tesi e antitesi con le rispettive argomentazioni, conclusione A volte nel testo argomentativo sono presenti anche delle proposte che invitano chi legge a cercare soluzioni al problema evidenziato.
Cellulare: sì o no?
PRESENTAZIONE DEL TEMA
In quarta Primaria molti bambini e molte bambine hanno già il cellulare. È giusto o non è giusto?
TESI
Alcuni genitori sostengono che sia giusto e dicono che il telefono è utile per tenere meglio sotto controllo i propri figli e le proprie figlie.
ARGOMENTI A FAVORE DELLA TESI
Infatti possono chiamarli/e quando sono per strada da soli/e; possono controllare quando sono a casa degli amici e delle amiche; possono verificare la loro posizione in tempo reale.
ANTITESI
Altri genitori, medici, alcuni educatori ed educatrici, psicologi e psicologhe sostengono che è sbagliato fornire il cellulare a bambini e a bambine di 8/9 anni.
ARGOMENTI A FAVORE DELL’ANTITESI
Il cellulare emette onde elettromagnetiche dannose per la salute dei più piccoli; è collegato a Internet e risulta difficile per un adulto controllare l’uso che il proprio figlio o la propria figlia fa di questo strumento; inoltre, abitua a stare molto tempo davanti a uno schermo.
CONCLUSIONE
Chi ha ragione? Occorre usare il buon senso. Se i bambini o le bambine devono affrontare situazioni rischiose, allora è giusto dotarli/e di un cellulare; altrimenti occorre far capire loro che è meglio che lo abbiano quando saranno un pochino più grandi.
Laura Stano
• Rispondi. Lavora sul quaderno.
• Qual è il tema del testo?
• Qual è la tesi?
• Quali sono le argomentazioni a favore della tesi? (Sono tre).
• Qual è l’antitesi?
• Quali sono gli argomenti a favore dell’antitesi (Sono tre).
• Qual è la conclusione?
Lo scopo del testo argomentativo è interessare, convincere e persuadere chi legge a condividere la tesi esposta. L’esposizione può essere in prima o in terza persona
Aziende agricole verticali
Davide non sta lavorando in un campo. È in un capannone industriale alla periferia di Melzo, a est di Milano. È la sede di Agricola Moderna, la più grande fattoria verticale commerciale d’Italia. Nella camera di coltura dello stabilimento, in un box metallico alto otto metri – quasi come un palazzo di tre piani – ci sono ottocento metri quadrati di vassoi sovrapposti colmi di lattughe e altra verdura illuminati da luci led viola.
Secondo i suoi inventori, l’agricoltura verticale potrebbe risolvere molti problemi di oggi.
I campi al chiuso non sono esposti al riscaldamento globale, agli insetti, quindi non occorre trattare le piante con fertilizzanti o antiparassitari tossici. Permettono di fare molti più raccolti durante l’anno, essendo sganciati dalle intemperie e dal ciclo delle stagioni. Inoltre consentono di risparmiare molta terra e acqua: le radici delle piante infatti sono immerse in una soluzione acquosa o nebulizzate con uno spray umido di nutrienti. Niente consumo di terra, ridottissimo consumo di acqua. Senza contare che, sorgendo in città, queste fattorie abbattono le emissioni causate dai trasporti: sono davvero a chilometro zero. Purtroppo assorbono molta energia a causa dei led e costa molto l’impianto per realizzarle.
Vito Tartamella, Nella nuova fattoria, in Focus.it
• Completa la tabella.
• Rispondi.
• Questo testo è scritto in persona.
• Lo scopo di questo testo è quello di chi legge.
La fattoria verticale Argomentazioni a favore Argomentazioni a sfavore
• Ora osserva la tabella riguardante l’agricoltura biologica, che si pone come obiettivo la produzione di frutta e verdura nel pieno rispetto della stagionalità e con una particolare cura nella coltivazione dei terreni.
L’agricoltura biologica
Argomentazioni a favore
Nelle stagioni di siccità, i campi coltivati in maniera organica hanno offerto raccolti maggiori rispetto a quelli convenzionali.
I terreni coltivati secondo i principi della bioagricoltura hanno mostrato una maggiore resistenza alle erbacce e hanno lasciato un suolo in migliore salute e più fertile rispetto a quello coltivato con l’agricoltura convenzionale.
La filiera della produzione in agricoltura biologica è interamente controllata, protetta e garantita dalla coltivazione alla vendita.
L’uso di diserbanti e di concimi non naturali è vietato: questo è un grande beneficio per la salute del consumatore/della consumatrice.
Argomentazioni a sfavore
Costo elevato dei prodotti.
Minore produttività dei terreni e quindi quantità più limitata di prodotti sulla tavola del consumatore/della consumatrice.
Dal punto di vista nutrizionale, non ci sono forti differenze tra i prodotti coltivati in modo biologico e quelli coltivati in modo tradizionale.
Maggiore dispendio di tempo ed energie.
• Partendo dalla tabella, scrivi un testo argomentativo e sostieni la tesi a favore dell’agricoltura biologica.
Le argomentazioni per sostenere una tesi possono essere di vario tipo: ragionamenti, risultati di esperimenti, narrazione di esperienze vissute, confronti, esempi, citazioni e pareri di persone competenti in materia, dati e fatti oggettivi. In un testo argomentativo sono usati molti connettivi, che servono a collegare le argomentazioni.
La mela è un frutto? No! È un falso frutto!
Mele e pere, nonostante ciò che si crede comunemente, tecnicamente non sono frutta! La notizia può avere dell’incredibile: probabilmente fino a tre secondi fa consideravi la mela il frutto per eccellenza, tuttavia Madre Natura non sente ragioni: secondo studi accreditati, le mele (così come le pere) non sono frutti!
Mele, pere, fragole, meloni e simili, infatti, appartengono alla strana categoria dei “falsi frutti”, o se preferite dei “frutti composti”.
Il frutto è, secondo la definizione scientifica, il risultato della fecondazione dell’ovario (dove si trovano gli ovuli del vegetale) e rappresenta quella parte della pianta in grado di fornire protezione e nutrimento ai semi che contiene.
Nei falsi frutti invece, non è solo l’ovario a contenere i nutrienti, ma anche altre parti, come il ricettacolo, ossia la polpa, nel caso delle mele e delle pere.
Nella mela dunque, il frutto vero e proprio sarebbe solo il torsolo!
Pertanto, per dirla ancora più semplice: il vero frutto è solo il torsolo dove sono contenuti i semi, mentre la parte che noi mangiamo è il “ricettacolo” che si è sviluppato durante l’estate. Comunque, anche se la mela non è un frutto vero e proprio, possiamo continuare a chiamarla come tale, anche se ormai sappiamo che la realtà “botanica” è lievemente diversa!
dal web
• Leggi il testo ed evidenzia i connettivi. Segui l’esempio.
• Secondo te quali scienziati hanno aiutato l’autore nel sostenere la sua tesi?
Astronomi. Botanici. Zoologi.
VERIFICA
Il mio testo argomentativo
• Lasciati guidare dalla traccia e scrivi in prima persona. Immagina di essere un alunno/un’alunna che ha deciso di fare sport nel pomeriggio.
PRESENTAZIONE DEL TEMA
• Qual è il tema? Ho deciso che frequenterò il corso di
TESI E ARGOMENTAZIONE
Lo sport fa bene al fisico in crescita. Serve per scaricare le tensioni.
Il contatto con i coetanei e le coetanee aiuta a socializzare.
Lo sport di squadra favorisce la comprensione e il rispetto delle regole.
ANTITESI
Sono stanco/a quando rientro da scuola e ho bisogno di riposare.
L’istruttore/istruttrice è severo/a e impone regole rigide.
Certe volte si crea un clima di competizione eccessivo, anche tra i compagni e le compagne di squadra.
CONCLUSIONE
un testo NARRATIVO Riassumere
Riassumere un testo significa scrivere il suo contenuto in forma più breve, ma mantenendo i concetti più importanti.
1 LEGGERE
• il titolo;
• il testo in modo approfondito per comprenderlo bene;
• cerchiando le parole che non si conoscono e ricercandone il significato. in cui si può dividere il testo o segnalandole a lato o dando loro un titolo.
2 INDIVIDUARE LE SEQUENZE
3 EVIDENZIARE LE INFORMAZIONI PRINCIPALI
• sottolineando le parti essenziali;
• cancellando le informazioni superflue.
4 ELIMINARE
le sequenze descrittive e le sequenze riflessive.
5 TRASFORMARE
i discorsi diretti in discorsi indiretti. in terza persona collegando le informazioni contenute nelle sequenze con i connettivi logici adeguati e gli indicatori temporali corretti.
6 RISCRIVERE
7 RILEGGERE
verificando di:
• aver utilizzato i tempi verbali corretti;
• aver narrato in terza persona;
• non aver inserito idee personali;
• aver prodotto un lavoro che non sia più lungo di un terzo del testo originale.
Per riassumere un testo prima di tutto devi leggere per comprenderne il contenuto.
Se incontri parole difficili, di cui non conosci il significato, cercalo sul vocabolario
Una brutta avventura
Il cielo era plumbeo e annunciava la pioggia.
Pedro continuava a essere irrequieto. Si fermava ad ascoltare ogni rumore, scrutava il cielo. Improvvisamente un sordo mormorìo andò crescendo.
Subito Pedro urlò: – Correte!
Stava giungendo una piena, una delle terribili piene frequenti in quel territorio dove i fiumi straripano all’improvviso.
Correvano tutti senza aver neppure fiato per urlare. La muraglia d’acqua piombò su di loro e li sommerse.
Il maggiore, con le urla e con i gesti, indirizzò tutti verso un gigantesco albero che affiorava dall’acqua poco lontano. Pedro fu il primo ad arrivare e aiutò tutti gli altri ad arrampicarsi.
All’improvviso una grossa tromba d’aria si avvicinò, avvolse l’albero con tutti i suoi occupanti, lo sradicò e lo fece cadere nell’acqua. Poco dopo, l’albero con un grande urto si arenò sulla terra. Erano tutti sani e salvi!
Jules Verne, I figli del Capitano Grant , Edizioni Lito
• Cerca sul vocabolario il significato dei termini difficili che incontri nel testo e scrivili sul quaderno: plumbeo • irrequieto • scrutava • mormorìo • straripano • sradicare • arenò
• Ora poni attenzione a queste espressioni, in cui i termini assumono significati diversi a seconda del contesto. Scrivi il loro significato.
Rumore sordo: Uomo sordo: Piena del fiume: Bottiglia piena: Il maggiore dell’esercito: Il fratello maggiore:
• Di quale avvenimento si parla in questo testo?
Per riassumere un testo, dopo averlo letto, devi nelle quali può essere suddiviso, segnalandole a lato e dando loro un titolo.
• Leggi con attenzione il racconto. Individua le sequenze (sono sei) in cui puoi dividerlo e segnale con una riga a lato del testo. Ti abbiamo aiutato separando con uno spazio bianco le prime tre.
Un annuncio sbagliato
La signora Giulietta Settanti stava leggendo il giornale, quando lanciò un urlo e svenne.
Accorse la cameriera e la rianimò. La signora Settanti riafferrò il giornale, che era caduto per terra, e col dito tremante indicò un grosso annuncio mortuario.
– Luigi Settanti – singhiozzò. – Morto improvvisamente.
– Cielo! – esclamò la cameriera. – Luigi Settanti: vostro marito!
In quel momento entrò il marito della signora Giulietta, signor Lui gi Settanti, guardò l’annuncio e scosse il capo.
– Mia cara, – disse affettuosamente – non vedo perché tu debba disperarti: io sono qui vivo e allegro!
La signora Giulietta scosse il capo continuando a singhiozzare.
– No, no, lo so! Tu dici così per tranquillizzarmi, ma tutto è inu tile!
Il signor Luigi Settanti non si scoraggiò.
– Leggi bene, mia cara: qui si parla di un Luigi Settanti come me, però di un Luigi Settanti fu Aristide. Tu lo sai: io sono Luigi Settanti fu Antonio.
– Sarà un errore di stampa, un comune errore di stampa. Oh me infelice e vedova! – singhiozzò la signora Giulietta.
– Mia cara, scusami se insisto: ma qui si parla di una mo glie straziata dal dolore, che si chiama Adalgisa, mentre tu, lo sai bene, ti chiami Giulietta.
La signora Giulietta sollevò il capo, rilesse attentamente l’annuncio poi respirò di sollievo.
• Rispondi.
• Potresti eliminare interamente alcune sequenze? Sì. No.
• Ci sono sequenze descrittive? Sì. No.
• Quali operazioni dovresti compiere sulle sequenze dialogiche?
Trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti.
Eliminare totalmente queste sequenze.
• Ora scrivi un titolo per ogni sequenza.
1. 2. 3. 4. 5. 6.
• Secondo te, è sufficiente mettere insieme i titoli per scrivere il riassunto? Sì. No.
• Che cosa devi fare ora? Indica con una X le operazioni NON corrette (cioè quelle che non devi fare).
Sottolineare in ogni sequenza le parti essenziali o cancellare le informazioni superflue.
Inserire commenti personali.
Eliminare le sequenze descrittive e le sequenze riflessive (se sono presenti).
Trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti.
Riscrivere tutto il testo in prima persona.
Riscrivere collegando le informazioni contenute nelle varie sequenze con i connettivi logici adeguati e gli indicatori temporali corretti.
Produrre un elaborato che sia lungo meno della metà del racconto originale.
Rileggere il testo finale.
Dopo aver individuato le sequenze, devi evidenziare le informazioni principali, sottolineando le parti essenziali oppure cancellando le informazioni superflue.
• Leggi il testo, dividilo in sequenze e sottolinea le informazioni principali di ognuna. Le prime sono già sottolineate. Continua tu.
Pericoli nella giungla
I quattro ragazzi, grandi amici, proseguivano con estrema cautela. Avevano il cuore in gola, che batteva all’impazzata.
Il sentiero era quasi scomparso. Claudio si fermò di scatto: un enorme serpente stava sopra un ramo; lo fissò e poi si dileguò tra il verde.
Claudio rimase impietrito e a stento riuscì a soffocare l’urlo che gli saliva alla gola.
Proseguirono. Sembrava di sentire i battiti affannosi dei cuori.
Tutti erano silenziosi e aguzzavano le orecchie per cogliere ogni rumore, ma il silenzio era perfetto.
La vegetazione si spalancò improvvisamente e comparve un animale enorme: pareva un gigantesco coccodrillo, le mascelle erano munite di denti aguzzi che sembravano tanti pugnali. Si lanciarono lungo il sentiero, ma la loro fuga durò poco… La vegetazione si aprì e un enorme gorilla si batté i pugni chiusi sul petto e mandò un urlo agghiacciante. Sembrava che non ci fosse via di fuga per i quattro amici.
Lorenzo Taffarel, L’isola dei pirati , Tredieci
• Usa le espressioni che hai sottolineato per scrivere il riassunto del testo.
• Ora immagina e scrivi come va a finire la storia. Lavora sul quaderno.
Eliminare le sequenze descrittive e riflessive
Dopo aver individuato le sequenze, elimina quelle descrittive e quelle riflessive.
• Leggi il testo, dividilo in sequenze ed evidenzia le sequenze descrittive e riflessive
Il drago presuntuoso
A Dragolandia è tutto pronto per la gara di Sputo del Fuoco. Drago Blu è pronto ed è davvero bellissimo: la sua corazza verde termina con mille scintille bluastre. Sulla testa indossa un copricapo blu e argento che rende il suo aspetto davvero maestoso. Pensa alla competizione dell’anno passato: ha davvero trionfato e lui crede che trionferà anche stavolta. Si ritiene davvero un essere invincibile.
Si avvia nella piazza dove avverrà la gara. Al centro della piazza c’è già Drago Lucente, un altro essere davvero straordinario. La sua corazza pare d’argento, tanto luccica al sole.
I due iniziano subito la gara che consiste nello sputare fuoco il più lontano possibile, cercando di colpire balle di fieno preparate appositamente.
Drago Lucente non sbaglia un colpo: manda a fuoco la prima, la seconda, la terza e poi la quarta, lontanissima, balla di fieno, fra la gioia generale degli spettatori.
Drago Blu pensa che il suo avversario sia solo fortunato e si lancia nella competizione convinto della vittoria: centra il primo e il secondo bersaglio, ma sbaglia il terzo e il quarto.
• Ora scrivi il riassunto del testo.
Per riassumere un testo, devi eliminare tutti i discorsi diretti e trasformarli in discorsi indiretti.
• Leggi il testo. È stato diviso in tre sequenze. Riscrivilo eliminando i discorsi diretti.
Due galline
Due galline che erano andate a visitare il giardino zoologico rimasero molto stupite di non trovare una zona dedicata ai vermi.
– Che razza di giardino zoologico è questo? – si chiesero scandalizzate.
Avevano visto un’area dedicata ai leoni e ai leopardi, alle giraffe e agli ippopotami, avevano visto il reparto speciale dei serpenti e le voliere con le aquile e gli altri uccelli, ma dei vermi nemmeno l’ombra.
– Forse i vermi non fanno parte della categoria degli animali – si dissero le due galline. – Ma allora a quale categoria appartengono?
Ci pensarono molto e alla fine decisero che i vermi appartengono alla categoria delle cose da mangiare, come gli spaghetti.
Mentre uscivano dal cancello del giardino zoologico si guardarono in faccia preoccupate: si erano appena ricordate che nel giardino zoologico non c’erano nemmeno le galline…
Luigi Malerba, Storie e storiette tascabili , Einaudi
•
Per riassumere un testo, devi usare la terza persona singolare.
• Leggi il testo. Sono state sottolineate le informazioni principali.
Riassumilo usando la terza persona singolare.
Una sveglia… di corsa!
La notte trascorse serena e arrivò il mattino
D’improvviso sentii la sveglia suonare, con quel trillo che infastidirebbe chiunque, e allungando faticosamente la mano sul comodino, la spensi e mi alzai
Di corsa mi lavai sotto la doccia, mi vestii con cura e feci colazione con latte, fette biscottate e miele.
Uscii di casa come una forsennata perché era tardissimo.
La strada brulicava di auto, bici e pedoni.
Per fortuna riuscii a salire sull’autobus che, insolitamente, aveva qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia.
Finalmente arrivai a scuola.
La giornata era bellissima: il sole splendeva nel cielo azzurro e la temperatura era davvero mite.
I bambini e le bambine erano già tutti pronti in fila fuori dal portone principale.
Nel parcheggio c’era già il pullman privato ad attenderci: era la mattina della gita a Roma!
Salimmo tutti e partimmo! Ci aspettava una gita meravigliosa nella capitale della nostra Italia.
Arrivò il mattino.
D’improvviso la protagonista sentì la sveglia suonare e la spense.
Una delle ultime cose che devi fare è collegare le informazioni contenute nelle varie sequenze con i connettivi logici adeguati e gli indicatori temporali corretti.
• Leggi il testo. Poi fai il riassunto volgendolo in terza persona e usando i connettivi logici e gli indicatori temporali.
Amore per la lettura
Quando avevo la tua età, la mia passione erano i libri. Leggevo fino a sfinirmi, immergendomi nei libri come in un’acqua amica e benigna.
Leggevo in ogni momento della giornata, tanto da ricevere i rimproveri dei miei insegnanti a scuola e dei miei genitori a casa quando pretendevo di rimanere sui libri pure a tavola mentre mangiavo.
Per leggere più tranquilla, a scuola, mi mettevo sempre negli ultimi banchi. L’insegnante qualche volta diceva: – Maraini, che fai, dormi? – perché mi vedeva con la testa china e gli occhi bassi che da lontano sembravano chiusi. In realtà leggevo, ma non potevo dirlo e perciò mi prendevo in silenzio i rimproveri per il mio presunto sonno.
Anche quando non sapevo ancora leggere ero appassionata di storie e chiedevo a tutti di raccontarmele. Mia madre era la sola che avesse la pazienza di raccontarmene sempre una nuova.
A me piaceva anche sentirle una seconda volta. Appena finiva di narrarmi una storia le dicevo: – Ancora!
– Ma la storia è finita! – protestava lei. E io insistente: – Ricomincia da capo, ti prego!
Dacia Maraini, Quando avevo la tua età , Bompiani
Terminato il tuo lavoro, rileggi per verificare di: aver utilizzato i tempi verbali corretti; aver narrato in terza persona; aver tolto dialoghi e sequenze descrittive; non aver inserito idee personali; aver prodotto un lavoro che non sia più lungo di un terzo del testo originale.
• Leggi il testo.
Un bel pomeriggio
Caro diario, oggi ti devo scrivere qui nel bagno, perché se sto di là con la mamma, poi lei vuole leggere. Ieri era la volta dell’inglese. Una volta alla settimana vado da Louise, una signora che viene dall’Inghilterra e che mi parla solo in inglese.
Louise è alta e slanciata e ha proprio la faccia di “una tranquilla signora inglese”. Ieri mi ha fatto preparare il famoso “tè delle cinque” e io mi sono divertita davvero tanto: abbiamo messo l’acqua a bollire nel bollitore, inserito la bustina, aperto una profumatissima scatola di biscotti alla vaniglia, apparecchiato la scrivania con una piccola tovaglietta quadrata e una bellissima teiera in ceramica decorata di azzurro con abbinate due tazze con le stesse decorazioni… il tutto accompagnato dalla voce di Louise che nominava tutto in inglese: – Tea party, dear friend, cookies… Io non facevo altro che ripetere: – Beautiful, beautiful!
Vorrei andare tutti i giorni da Louise!
• Questo è il riassunto, scritto da un alunno, del testo che hai appena letto. Quali errori ci sono? Indica con più X.
Oggi ti devo scrivere qui nel bagno, perché se sto di là con la mamma, poi lei vuole leggere.
Una volta alla settimana vado da Louise che viene dall’Inghilterra e che mi parla solo in inglese. Louise è alta e slanciata e ha proprio la faccia di “una tranquilla signora inglese”.
Ieri mi ha fatto preparare il famoso “tè delle cinque”. Abbiamo messo l’acqua a bollire nel bollitore, inserito la bustina, aperto una scatola di biscotti, apparecchiato la scrivania con una tovaglietta quadrata, una teiera e due tazze… il tutto accompagnato dalla voce di Louise che nominava tutte le cose in inglese.
Io non facevo altro che ripetere: – Beautiful, beautiful!
Non è stato trasformato in terza persona. Sono errate le voci verbali.
Non sono state tolte tutte le sequenze descrittive. Non sono state tolte le sequenze riflessive. I dialoghi diretti non sono stati trasformati in dialoghi indiretti. Ci sono errori ortografici.
VERIFICA
• Leggi il testo.
Una paura superata
Quando era piccola, Prisca si era sempre rifiutata di imparare a nuotare con la testa sott’acqua. Era convinta che il mare, attraverso i buchi delle orecchie, potesse entrarle nel cervello. E un cervello annacquato, si sa, funziona male.
– No, no e no, io non nuoto con la testa sotto! – la sua risposta era sempre quella.
Prisca non voleva mai tuffarsi dalla barca o dal molo, come facevano suo fratello Gabriele e gli altri bambini. E, naturalmente, c’era sempre qualche dispettoso che mentre lei nuotava con il mento sollevato, le arrivava alle spalle, le metteva una mano sulla testa e la cacciava sotto.
Poi era cresciuta e naturalmente aveva capito che l’acqua non può entrare nel cervello, né attraverso le orecchie né attraverso gli altri buchi che abbiamo in faccia. Perciò adesso che aveva nove anni Prisca si tuffava con la bocca serrata, stringendosi il naso con due dita, e aveva imparato a nuotare con la testa sotto. Sapeva anche fare “il morto” in modo perfetto, completamente immersa: non solo le orecchie, ma persino gli occhi, aperti, anche se bruciavano un po’.
Bianca Pitzorno, Ascolta il mio cuore, Mondadori
• Scrivi sul quaderno il riassunto del testo, seguendo le indicazioni.
1. Leggi molto bene il testo per comprenderlo. Se ci sono parole che non conosci, cerca il loro significato sul vocabolario.
2. Dividi il racconto in sequenze. Sono in tutto sei.
3. In ogni sequenza sottolinea le informazioni più importanti.
4. Individua le sequenze descrittive e quelle riflessive per poterle eliminare quando scriverai il riassunto.
5. Individua i discorsi diretti per tramutarli in discorsi indiretti.
6. Ricorda di usare la terza persona e di “legare” le frasi fra di loro con i connettivi più adeguati.
7. Alla fine, rileggi con attenzione per verificare di avere rispettato tutte le regole.
un testo NON NARRATIVO Riassumere
Per riassumere un testo non narrativo bisogna conoscere la sua struttura.
• il titolo;
• il testo in modo approfondito per comprenderlo bene;
• cerchiando le parole che non si conoscono e cercandone il significato.
1 LEGGERE in cui si può dividere il testo.
2 INDIVIDUARE LE SEQUENZE
Alcuni testi informativi sono già suddivisi in paragrafi.
3 EVIDENZIARE LE INFORMAZIONI PRINCIPALI
• sottolineando le parole chiave;
• cancellando le informazioni superflue.
4 SCRIVERE FRASI-SINTESI
che contengano le informazioni principali di ogni paragrafo.
5 RISCRIVERE collegando le informazioni con i connettivi logici adeguati e gli indicatori temporali corretti.
6 RILEGGERE IL LAVORO VERIFICANDO DI:
• aver utilizzato i tempi verbali corretti;
• aver usato il linguaggio specifico del testo di partenza;
• aver usato la terza persona;
• non aver semplicemente ricopiato le frasi;
• non aver inserito idee personali;
• non aver cambiato l’ordine delle informazioni;
• non aver riportato esempi, descrizioni, ripetizioni.
Quando riassumi un testo espositivo, devi suddividerlo in paragrafi. Per ogni paragrafo scrivi un titolo ed evidenzia le parole chiave (in molti libri sono già evidenziate).
• Leggi il seguente testo, che parla dell’invenzione della televisione. È già stato suddiviso in paragrafi. Scrivi il titolo di ognuno ed evidenzia le parole chiave.
Un’invenzione rivoluzionaria
TITOLO
Il 26 gennaio del 1926, a Londra, venne fatta la prima dimostrazione di un’invenzione che avrebbe cambiato il mondo: la televisione. A quel tempo, nessuno pensava che la televisione avrebbe cambiato così tanto la nostra vita. Nemmeno il suo inventore, l’ingegnere scozzese John Logie Baird.
TITOLO
La storia dell’invenzione della televisione inizia in realtà alla fine del 1800. Precisamente il 24 dicembre del 1883, grazie a un semplice disco pieno di fori disposti a spirale che, ruotando, analizzava le immagini: in pratica il principio base su cui si fonda la tv. Il sistema era tuttavia era troppo avveniristico per la tecnologia dell’epoca e non venne mai costruito. Passarono così ben 42 anni. Fin quando, cioè, John Logie Baird, il 25 marzo 1925, dimostrò il funzionamento del suo televisor. Fu un successo.
TITOLO
Il 2 ottobre 1925 avvenne la prima trasmissione televisiva dal laboratorio di Baird alla stanza a fianco. Tre mesi dopo, lo scienziato scozzese alla presenza della stampa trasmise da una stanza all’altra il viso della sua socia Daisy Elizabeth Gandy: la tv era nata.
TITOLO
Appena due anni dopo Baird trasmise un segnale televisivo non tra due stanze ma tra due città distanti 700 km, ossia Londra e Glasgow, grazie a una comune linea telefonica.
dal web
• Sul quaderno, scrivi una frase sintesi per ognuno dei quattro paragrafi.
Il riassunto di un testo espositivo deve contenete tutte le informazioni essenziali del testo originale e mettere in risalto i collegamenti logici tra le informazioni e le spiegazioni. Il lessico deve essere il più possibile fedele al lessico di partenza.
• Dividi il testo in sequenze e in ognuna di esse sottolinea le informazioni principali. Quindi scrivi a fianco il riassunto.
Un animale intelligente
Il lupo non è un selvatico qualsiasi: è un animale che non vive più nel suo habitat naturale perché il suo ambiente di vita è stato manomesso dagli esseri umani.
Se un lupo ha una fame arrabbiata, è anche perché lavora per cercare cibo più di qualsiasi altro animale in libertà.
Mentre rincorre la scarsa preda, corre cinquanta, e anche sessanta chilometri al giorno, consumando un’enorme energia e spesso a pancia vuota; cosicché è costretto a mangiare argilla per calmare i morsi dello stomaco.
Se non fosse intelligente e non sapesse praticare bene l’arte di arrangiarsi, non avrebbe potuto salvarsi nelle condizioni in cui si trova a vivere.
Ad esempio, la volpe abbocca sempre alle esche avvelenate, mentre i lupi lo fanno assai raramente e se le ingoiano, si accorgono subito del trabocchetto e si salvano vomitandole immediatamente.
Alfredo Todisco, Animali addio, S.E.I.
Quando riassumi per studiare, è utile inserire le informazioni in uno schema, che servirà come traccia per ripetere oralmente.
Leggi il testo, ponendo particolare attenzione ai titoletti e alla suddivisione paragrafi.
Come cambia il clima in Ita-
Gli studiosi prevedono, per l’Italia, un progressivo aumento delle temperature medie fino a 2 °C nel periodo 2021-2050, rispetto alla situazione del periodo 1981-2010. Ecco le possibili conseguenze.
Dove si avvertiranno di più
Le variazioni saranno più sentite nelle zone alpine e durante le stagioni estive, quando l’innalzamento della temperatura media potrà raggiungere i 5 °C alla fine del secolo.
Meno piogge, più intense
Nel centro e sud d’Italia le precipitazioni diminuiranno nel periodo primaverile e ancor più durante l’estate, ma aumenteranno nel periodo invernale nel nord Italia Le piogge saranno molto più concentrate e intense rispetto al passato e vedremo precipitazioni giornaliere da record.
Aumentano temperature e livello del mare
L’ambiente marino sia costiero sia di mare aperto vedrà un aumento delle temperature superficiali. Inoltre i l livello del mare aumenterà per lo scioglimento dei ghiacci a livello globale; crescerà anche l’erosione costiera.
Nelle città
L’ambiente urbano è caratterizzato dalla presenza di grandi aree impermeabili ricoperte da cemento e asfalto e da poche aree naturali, ossia suolo e vegetazione. L’aumento delle temperature medie ed estreme sarà perciò avvertito maggiormente nelle città e comporterà una maggiore frequenza e durata delle ondate di calore (ossia di periodi di almeno tre giorni con temperature di 2° o 3° C superiori alle medie) e di eventi di precipitazioni intense.
Rischio idro-geologico
A causa dello scioglimento di neve e ghiaccio, le aree maggiormente interessate da fenomeni di dissesto idro-geologico saranno le zone alpine e appenniniche. Le precipitazioni intense invece potrebbero aumentare il rischio di esondazioni e di alluvioni dei fiumi e dei laghi, oppure provocare frane nei terreni più permeabili.
dal web
• Sottolinea e cerca sul vocabolario le parole di cui non conosci il significato.
• Evidenzia in ogni paragrafo le parole chiave.
• Scrivi una frase sintesi per ogni paragrafo, aiutandoti con le parole che hai evidenziato.
• Ora scrivi il riassunto, collegando le informazioni contenute nelle frasi sintesi con i connettivi logici e gli indicatori temporali corretti.
• Infine fai lo schema, utilissimo per visualizzare rapidamente le informazioni di questo testo.
Dove si avvertiranno di più:
VERIFICA Il gabbiano
La distribuzione geografica del gabbiano comune si estende dalla punta meridionale della Groenlandia fino all’Asia centrale, passando per gran parte dell’Europa, principalmente nelle zone costiere.
Lungo 37-43 cm e con un’apertura alare di 94-110 cm, questo uccello è caratterizzato da un piumaggio grigio sul lato superiore che diventa molto chiaro, quasi bianco, nella parte inferiore. Zampe e becco sono di colore rossastro.
Questo uccello si nutre soprattutto di pesci e invertebrati acquatici e terrestri e, in misura minore, di materiale vegetale e rifiuti umani.
I gabbiani comuni vivono in colonie anche molto ampie, in cui si contano fino a 10 000 individui.
La deposizione delle uova, mediamente 3, avviene fra la fine di aprile e maggio in una depressione del terreno o in una rozza piattaforma sulla vegetazione.
I genitori, che cooperano in ogni fase dell’allevamento della prole, incubano le uova per 22-26 giorni.
In media, un gabbiano comune vive 18 anni.
• Dividi il testo in sequenze: sono sei. È stata segnata la prima.
• Sottolinea le informazioni principali di ogni sequenza. Segui l’esempio.
• Ora completa lo schema del riassunto.
• Utilizzando i dati che hai inserito nello schema, scrivi un breve riassunto. Lavora sul quaderno.
DI SCRITTURA BOTTEGA
WRW
Laboratorio basato sul WRITING AND READING WORKSHOP a cura di Emanuela Capossela e Michela Zermian
In questo Laboratorio imparerai alcune strategie per scrivere un testo narrativo. Ecco gli argomenti che saranno affrontati:
IL PROCESSO DI SCRITTURA
92 L’avvio: individuare le idee
93 L’avvio: osservare per trovare idee
94 L’avvio: parole che chiamano parole
95 L’organizzazione: la scaletta
96 L’organizzazione: la mappa concettuale
97 L’organizzazione: la piramide rovesciata
98 La stesura: la prima bozza
99 La stesura: la seconda bozza
100 La revisione: la strategia S.T.A.R.
101 La revisione: la regola del tre
102 L’editing
103 La pubblicazione
GIOCHI DI PAROLE
Laboratorio basato su GIOCHI DI PAROLE a cura di Luisa Carretti
Un’appassionante storia che ti porterà al tempo degli antichi Greci. Qui, grazie ai giochi di parole, svelerai, insieme a due atleti, gli intrighi di un dio e un avvincente mistero.
I GIOCHI DI PAROLE
104 Quali giochi di parole?
105 Come funziona?
IL GIALLO DEL CAMPIONE MISTERIOSO
TESTO NARRATIVO
107 Olimpio, arriviamo!
RACCONTO BIOGRAFICO
108 Idomeneo e Protesilao
RACCONTO UMORISTICO
110 Due atleti pasticcioni
RACCONTO GIALLO
112 L’indagine
RACCONTO FANTASY
114 La pozione e il telecomando magico
TESTO DESCRITTIVO
115 I due atleti
RACCONTO STORICO
116 Iniziano le gare
RACCONTO DI FANTASCIENZA
117 La nascita di Orsippo
TESTO ARGOMENTATIVO
118 Processo a Orsippo
TESTO ESPOSITIVO
120 La fine delle Olimpiadi
L’avvio: individuare le idee
OBIETTIVO Oggi imparerai a ricercare una valida idea per scrivere.
COLLEGA Pensa a un oggetto o a un animale o una persona. Potrebbe essere un frutto, il sole, un criceto, un’amica… Fai una lista con tutte le idee che esso/essa suscita in te: sensazioni, ricordi, emozioni, azioni…
CONCENTRATI In un testo l’idea principale deve essere sviluppata aggiungendo più dettagli possibili. Potranno essere elementi descrittivi e/o narrativi
ESERCITATI Leggi il testo, cerchia l’argomento principale e numera tutte le informazioni che trovi. Poi crea una lista con tutte le idee che l’argomento ha suscitato in chi lo ha scritto.
Era un giorno di sole. L’aria era calda, il cielo azzurro e il sole splendeva luminoso sopra la città.
Erano molte le attività che si potevano fare in un giorno come questo: andare al mare, fare una passeggiata nel parco, fare un picnic con amici o familiari o semplicemente rilassarsi all’ombra di un albero. Il sole è importante per il nostro benessere fisico e mentale! Ne approfittai per uscire e godermi la bellezza della natura intorno a me: un’esperienza meravigliosa per il corpo e per la mente.
Davvero il sole porta un sorriso sul volto delle persone!
CREA E SCRIVI Usa la lista che hai fatto nel secondo punto dello schema, “Collega” e scrivi un breve testo che presenti l’oggetto, l’animale o la persona che hai scelto.
CONDIVIDI Se vuoi, leggi il tuo testo alla classe per condividerlo con i tuoi compagni e le tue compagne.
L’avvio: osservare per trovare idee
OBIETTIVO Oggi imparerai un altro modo per ricercare la “giusta” idea per scrivere.
COLLEGA Hai mai osservato una persona perché ti colpiva qualcosa in lei?
Osserva questa foto e cerca di immaginare chi potrebbe essere. Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.
CONCENTRATI Spesso un dettaglio e/o una particolarità può essere l’elemento centrale su cui costruire una storia.
ESERCITATI Osserva la seguente foto e leggi l’idea che l’autore si è fatto della persona raffigurata. Questo è Giovanni. È un giovane uomo che ha capito finalmente che la sua vera passione è fare il parrucchiere. Ha lasciato il suo vecchio lavoro da netturbino e si è iscritto a un corso per parrucchieri. Vuole diventare l’acconciatore delle celebrità del cinema. Ha una grande passione per i capelli ricci e morbidi e i suoi ne sono un esempio.
CREA E SCRIVI Osserva la prima foto e inventa su di essa un breve testo che racconti alcuni elementi della vita della persona raffigurata (Chi potrebbe essere? Che lavoro fa? Quali hobby potrebbe avere?). Parti da un suo particolare.
CONDIVIDI Se vuoi, leggi il tuo testo alla classe per condividerlo con i tuoi compagni e le tue compagne.
L’avvio: parole che chiamano parole
OBIETTIVO Oggi proverai un altro modo per trovare la “giusta” idea per scrivere un racconto.
COLLEGA Spesso capita che una parola faccia riemergere vecchi ricordi e/o susciti sensazioni, emozioni, altre parole… Quali parole collegheresti al termine “zoo”? Fai un elenco e poi confrontati con un compagno o una compagna. Cerca di spiegare ogni tua scelta.
CONCENTRATI Come le immagini, anche le parole possono generare idee e nuove ispirazioni utili nella scelta di un’idea da sviluppare.
ESERCITATI Crea una catena di parole partendo da quella data. Scrivi altri termini che siano legati a quella iniziale. Segui l’esempio:
• casa: dimora • villa • tenda • capanna • rifugio • famiglia…
• cuore:
• mare:
• cioccolato:
• neve:
• trenino:
CREA E SCRIVI Scegli una parola tra quelle che hai scritto nelle catene di parole e scrivi una breve storia con almeno cinque frasi.
CONDIVIDI Scrivi su un post-it la parola che hai scelto. Se vuoi, leggi quello che hai scritto alla classe per condividerlo con i tuoi compagni e le tue compagne.
Scheda-ancoraggio
L’organizzazione: la scaletta
OBIETTIVO Oggi imparerai a usare la scaletta per mettere in ordine le idee raccolte su un determinato tema, in base allo scopo che vuoi ottenere.
COLLEGA Rifletti e fai un elenco sui possibili motivi che possono spingerti a scrivere un testo. Confrontati con un compagno o una compagna.
CONCENTRATI Una volta individuate le idee, bisogna decidere in quale ordine esporle, cioè fare una scaletta. L’ordine nell’esposizione delle idee in un testo può cambiare in base allo scopo: raccontare un fatto, esporre un argomento oppure suscitare in chi legge ricordi, curiosità…
ESERCITATI Leggi i due testi e scrivi i diversi scopi dell’autore.
Il mio sport preferito è il basket. Ci gioco da quando ero piccola. All’inizio, insieme alle mie amiche, lanciavo i palloni nel cesto. Poi abbiamo cominciato a palleggiare e portavamo in giro i palloni facendoli rimbalzare accanto a noi, come se fossero i nostri cagnolini. Ora gioco in una squadra.
SCOPO:
Pratico il mio sport preferito da quando frequentavo la scuola primaria. Si gioca in un campo che può essere di cemento, erboso o ricoperto di terra rossa. A metà campo è tesa una rete bassa che si chiama net. Spesso si gioca in singolo, ma si può fare anche in coppia. Il colore classico delle palline è il giallo, ma ne esistono anche bianche, rosa, arancioni e rosse. Hai capito di che sport si tratta? È il tennis!
SCOPO:
CREA E SCRIVI Scrivi due brevi testi per presentare un amico o un’amica. Esponi le idee in ordine diverso per raggiungere due scopi differenti: presentare il tuo amico/la tua amica in modo oggettivo o dire che cosa ti piace di lui/lei.
CONDIVIDI Mostra alla classe la scaletta del testo che ritieni sia riuscito meglio.
L’organizzazione: la mappa concettuale
OBIETTIVO Oggi imparerai a usare la mappa concettuale per mettere in ordine le idee raccolte su un determinato tema.
COLLEGA Esistono due tipi di mappe: una concettuale e una mentale. Sapresti spiegare la differenza? Confrontati con un compagno o una compagna e prepara un esempio per tipologia usando lo stesso argomento: l’acqua.
CONCENTRATI La mappa concettuale è un altro strumento per poter riordinare le idee. Si scrive prima l’argomento generale, di seguito la divisione nei particolari che la caratterizzano. Si usano parole chiave per ogni modo concettuale.
ESERCITATI Leggi il testo e scrivi sul quaderno la mappa concettuale che potrebbe essere stata la base di partenza per la sua stesura.
L’aria che respiriamo è fondamentale per la nostra salute. Purtroppo capita spesso che essa sia inquinata dai gas e dalle sostanze nocive emessi dalle automobili e dalle fabbriche nell’atmosfera. Tali sostanze inquinanti possono causare problemi di salute come tosse, respiro affannoso e persino gravi malattie, alcune anche mortali.
Fortunatamente esistono dei modi per contribuire a mantenere l’aria pulita! Si può usare con meno frequenza l’automobile e preferire il trasporto pubblico o la bicicletta. Anche spegnere le luci quando non servono o riciclare cibo e oggetti aiuta a ridurre l’inquinamento. Inoltre ricordiamoci che le piante sono le migliori amiche dell’aria pulita! Esse assorbono le sostanze nocive e rilasciano ossigeno: è quindi importante avere tanti alberi e fiori intorno a noi.
CREA E SCRIVI Stendi una mappa concettuale che parta dalla parola “amicizia” e parti da essa per scrivere un breve testo di almeno dieci righe sull’argomento.
CONDIVIDI Mostra alla classe la tua mappa concettuale.
L’organizzazione: la piramide rovesciata
OBIETTIVO Oggi imparerai un’altra modalità utile per organizzare i contenuti in un testo narrativo: la piramide rovesciata.
COLLEGA Disegna nel riquadro una piramide a testa in giù e prova a pensare che cosa possa significare in un testo: raccontare da a
CONCENTRATI Questo schema per la scrittura di un testo è ereditato dal giornalismo e si presta ad essere usato nella cronaca, ma puoi riadattarlo e sfruttarlo anche in altre occasioni.
ESERCITATI Leggi il testo e dividilo in tre parti, sottolineandole in tre colori diversi: la base, il centro e la punta di un’immaginaria piramide a testa in giù.
Un pomeriggio mi trovavo in piazza e passeggiavo con mia sorella. A un tratto vidi un cagnolino che correva spaesato tra le persone. Subito mi frugai in tasca per recuperare alcuni biscottini e mi chinai per offrirli al cucciolo. Quello mi si avvicinò e io lo tranquillizzai con alcune carezze, poi lo presi in braccio e lo riportai al padrone, che lo cercava tra la folla. Era un meticcio dal pelo folto e arruffato, di color nocciola. Aveva le zampe corte, la coda lunga, gli occhi scuri e le orecchie a punta. Mi ricordava il mio Dado. Pensai: per fortuna porto sempre con me quei biscottini per gli “incontri bestiali”!
CREA E SCRIVI Elenca su alcuni foglietti delle idee per raccontare un gesto di amicizia tra due persone e prova a esporle partendo dagli aspetti principali fino alle piccole curiosità.
CONDIVIDI Scrivi su un post-it un titolo per ciascuna delle tre sequenze e leggilo alla classe.
La stesura: la prima bozza
OBIETTIVO Oggi proverai a scrivere lo “scheletro” della tua storia, ovvero la prima bozza.
COLLEGA Rifletti con un compagno o una compagna sul significato della parola “bozza”. Insieme provate a scrivere una vostra definizione e solo dopo consultate il vocabolario. Se ci sono delle differenze tra quello che avete scritto voi e la definizione letta, annotatele.
CONCENTRATI La prima bozza di un testo è solo l’inizio di un processo: è come lo schizzo che l’architetto fa di una casa, ma non è ancora la casa finita. Serve a dare un’idea di come sarà, ma poi c’è ancora bisogno di lavorare su di essa, aggiungendo dettagli, correggendo errori…
ESERCITATI Leggi questa prima bozza. Evidenzia le parti e/o le singole parole da sostituire o da arricchire.
Titolo: L’importanza dell’amicizia. L’amicizia è quel legame speciale che unisce due persone in modo unico e indissolubile. Si tratta di avere qualcuno con cui condividere i nostri segreti, sogni e paure. Non importa quanto lontani possiamo essere dagli amici: loro ci saranno sempre per noi. L’amicizia va coltivata.
CREA E SCRIVI Scrivi tu la prima bozza di un testo sull’amicizia, seguendo la mappa concettuale che avevi preparato precedentemente (pagina 96).
CONDIVIDI Se vuoi, leggi la tua bozza alla classe in modo da offrire ai compagni e alle compagne degli spunti per il loro lavoro.
La stesura: la seconda bozza
OBIETTIVO Oggi imparerai a modificare la prima bozza, rendendola più ricca di dettagli e scegliendo un lessico più ricercato e accattivante.
COLLEGA Riparti dal testo precedente (pagina 98). Sottolinea le parti e/o le parole della tua prima bozza che vuoi modificare e/o integrare. Scambia il tuo lavoro con un compagno o una compagna e chiedi a lui/lei di sottolineare le parti che modificherebbe. Coincidono con le tue? Scambiatevi consigli e suggerimenti.
CONCENTRATI La seconda bozza di un testo è una versione migliorata della prima. Potrebbe essere paragonata alla ritrutturazione di una casa, in cui si cambiano gli spazi e si sostituiscono gli arredi. Creare una seconda bozza significa apportare modifiche e ciò richiede tempo, concentrazione e attenzione.
ESERCITATI Nel creare la seconda bozza di un testo, è necessario porre attenzione a specifici elementi. Usa la scheda-ancoraggio e rileggi il testo di pagina 98 come prima bozza. Fai un elenco degli elementi da modificare/aggiungere/rivedere.
Titolo: L’importanza dell’amicizia. L’amicizia è quel legame speciale che unisce due persone in modo unico e indissolubile. Si tratta di avere qualcuno con cui condividere i nostri segreti, sogni e paure. Non importa quanto lontani possiamo essere dagli amici: loro ci saranno sempre per noi. L’amicizia va coltivata.
CREA E SCRIVI Scrivi la seconda bozza del tuo testo sull’amicizia.
CONDIVIDI Confronta la tua prima bozza con la seconda. Noti delle differenze? La più immediata dovrebbe essere la lunghezza del testo. Conta le righe scritte e completa. Se vuoi, puoi scriverlo su un post-it e condividerlo con la classe.
1a bozza ............................................................................................. numero frasi .................
2a bozza numero frasi
La revisione: la strategia S.T.A.R.
OBIETTIVO Oggi imparerai a eseguire la revisione di quanto hai scritto. Ricorda: questo passaggio è fondamentale per uno scrittore o una scrittrice!
COLLEGA Chiedi a un compagno o a una compagna di leggere la tua seconda bozza e di darti consigli e suggerimenti su che cosa modificare. Rileggi anche tu la sua seconda bozza, ma ricordati le regole fondamentali:
• i consigli/suggerimenti devono essere sempre utili e propositivi;
• usa parole gentili;
• sii sempre positivo/a!
CONCENTRATI La revisione del testo può apparire come un’azione inutile: in realtà essa è fondamentale nel processo di scrittura. Essa comprende:
• la riscrittura di alcune parti del testo;
• la sistemazione delle varie parti;
• l’aggiunta o l’eliminazione di alcune parti.
ESERCITATI Leggi la strategia S.T.A.R.: si tratta di alcuni punti utili per la revisione. Applicala alla tua seconda bozza del testo sull’amicizia.
S. T. A. R.
• Sostituisci le parole ripetute spesso con altre dal significato più preciso: usa, se è opportuno, anche il linguaggio figurato.
• Togli ripetizioni non necessarie, informazioni irrilevanti o che appartengono ad altri argomenti poco pertinenti.
• Aggiungi dettagli, descrizioni, nuove informazioni, spiegazioni.
• Riorganizza le informazioni per una lettura più fluida e scorrevole.
CREA E SCRIVI Rivedi la seconda bozza del tuo compagno o della tua compagna di classe applicando la strategia S.T.A.R.
CONDIVIDI Quale annotazione fatta dal tuo compagno o dalla tua compagna ti ha colpito positivamente? Riportala nel taccuino e, se vuoi, su un post-it.
La revisione: la regola del tre
OBIETTIVO Oggi impareremo a eseguire un’attenta analisi del testo scritto, prima di considerarlo pronto per la sua pubblicazione.
COLLEGA Ripensa alla lezione precedente e spiega con parole tue in che cosa consiste il processo di revisione di un testo.
CONCENTRATI Revisionare un testo significa svolgere l’azione di un detective che ricerca ogni minimo dettaglio per risolvere il caso. Lo scrittore o la scrittrice deve eseguire le stesse azioni: controllare che tutto sia al posto giusto!
ESERCITATI La regola del tre nella scrittura.
Per spiegare bene un argomento o esprimere in modo più incisivo un concetto, è bene scrivere sempre tre aggettivi o frasi per esplicitarlo, soprattutto se complesso.
Per esempio: Era una giornata soleggiata (1), con un cielo terso di color azzurro (2) e un leggero venticello che sapeva di primavera (3).
Ora prova tu:
• Feci un’esperienza…
• Le mie vacanze furono…
• Il mio allenatore…
CREA E SCRIVI Rivedi la seconda bozza del tuo testo e prova ad applicare la regola del tre al tuo componimento.
CONDIVIDI Hai applicato la regola del tre? Scrivi su un post-it la tua modifica per condividerla con la tua classe.
L’editing
OBIETTIVO Oggi impareremo a eseguire l’editing, cioè un’attenta analisi del testo scritto prima di considerarlo pronto per la pubblicazione.
COLLEGA Rifletti sulla seguente frase scritta da un noto scrittore americano, Stephen King: “Scrivere è sempre riscrivere”.
Secondo te, quale messaggio voleva trasmettere lo scrittore? Scrivi il tuo pensiero su un post-it e condividilo con la classe.
CONCENTRATI L’editing è uno strumento di lavoro a disposizione dello scrittore e della scrittrice per controllare ogni imperfezione del proprio lavoro. Esso permette di:
• rivedere l’ortografia;
• rivedere la struttura di alcune frasi;
• controllare la punteggiatura
ESERCITATI Controlla il testo sull’amicizia che ti abbiamo già proposto. Esercitati nella ricerca di errori ortografici e di punteggiatura.
Evidenziali e riscrivi la parola corretta.
Titolo: Limportanza dell’amicizia.
L’amicizia è quell’ egame specale che uniscie due persone in modo unico e indisolubile. Si tratta di avere qualquno con qui condividere i nostri segreti, sogni e paure. Non inporta quanto lontani posiamo essere dai amici. loro ci sarano sempre per noi. L’amicizzia và coltivata.
CREA E SCRIVI Rivedi la seconda bozza del tuo testo, controllando attentamente punteggiatura e ortografia.
CONDIVIDI Leggi il testo di un tuo compagno o di una tua compagna e controlla che non abbia fatto errori ortografici e/o di punteggiatura.
La pubblicazione
OBIETTIVO Oggi imparerai a valutare il tuo lavoro, dopo averlo pubblicato, analizzando attentamente la rubrica di valutazione con cui potresti venir valutato/a dall’insegnante.
COLLEGA Sei pronto/a per far leggere il tuo scritto all’insegnante e a tutta la classe? E sei pronta/o per ascoltare il loro parere sul tuo lavoro? Rifletti su come ciò ti fa sentire e scrivilo.
CONCENTRATI Che cos’è l’autovalutazione? Rifletti sul significato di questo termine.
ESERCITATI Leggi il testo che hai scritto come prima bozza e valutalo in base alla rubrica che ti darà l’insegnante. Colora di giallo le caselle che, a tuo avviso, corrispondono alla descrizione del tuo lavoro.
CREA E SCRIVI Ora usa il testo definitivo e colora di verde le caselle della rubrica che, a tuo avviso, corrispondono alla descrizione del tuo lavoro.
CONDIVIDI Fissa un incontro con l’insegnante per conoscere l’esito del tuo lavoro e ricevere dei suggerimenti per migliorarlo e/o perfezionarlo.
I giochi di parole
Nelle seguenti pagine dovrai scrivere la storia di Idomeneo e Protesilao, due atleti greci che gareggiano nelle Olimpiadi. Per farlo, dovrai usare diversi giochi di parole. Giochi come il logogrifo, il cambio, lo scarto, la zeppa e l’aggiunta, l’acrostico… Vedrai, grazie ai giochi di parole, i compiti di scrittura diventeranno una delle attività più divertenti!
Quali giochi di parole?
Ecco una breve spiegazione dei giochi di parole che dovrai usare.
IL LOGOGRIFO
Il logogrifo, detto anche anagramma incompleto, è un gioco che consiste nel trovare le parole nascoste all’interno di una parola. Per farlo bisogna utilizzare solo alcune delle lettere contenute in essa. Per esempio, ecco alcuni dei logogrifi nascosti nella parola “ombrellone”: leone • more • Omero • Romeo • elmo • remo • bolle • bello / belle • nome • enorme • eremo • eroe • ore • merlo
IL CAMBIO
Il cambio consiste nel sostituire una lettera all’inizio o all’interno di una parola data per crearne di nuove. Con il gioco del cambio si possono creare vere catene di parole. Guarda l’esempio: mare • dare • gare • rare • pare • fare • care
IL TAUTOGRAMMA
Il tautogramma consiste nello scegliere una lettera e scrivere un testo o una poesia usando solo parole che iniziano con quella lettera. Guarda l’esempio: Piero predilige pasta, pizza, polenta.
L’ACROSTICO
L’acrostico è un componimento in cui le iniziali delle parole a inizio verso o a inizio frase, se lette in verticale, formano una parola di senso compiuto. Guarda l’esempio (la parola è “fiore”):
F ate
I ncantevoli
O rganizzano
R icevimenti
I ndimenticabili
LA SCIARADA
Una sciarada è un gioco che consiste nel sommare due parole con significato diverso tra loro per ottenere una terza parola con un significato ancora diverso. Guarda l’esempio: ali gli organi che permettono di volare mento parte del volto
ali + mento sostanza che serve a nutrire
LO SCARTO
Lo scarto consiste nel creare nuove parole di senso compiuto togliendo una lettera o una sillaba da una parola-madre. Guarda gli esempi: scuola suola tromba tomba
LA ZEPPA E L’AGGIUNTA
Il gioco della zeppa consiste nell’ottenere una nuova parola aggiungendo una lettera o una sillaba a una parola-madre.
Come funziona?
Guarda gli esempi: oro • orco coro • corso
Se la lettera o la sillaba sono aggiunte a inizio o a fine parola, il gioco si chiama aggiunta: mici amici maggio maggiori
1 Seleziona alcune parole-madre legate all’argomento che devi trattare. Per esempio, se devi raccontare le tue vacanze al mare, fai l’elenco di tutte le parole che si riferiscono alle tue vacanze: luoghi, oggetti, cibi e così via;
2 prova a usare alcuni giochi con queste parole: con parole lunghe come “ombrellone” o “asciugamano” puoi usare un gioco come il logogrifo; con parole più corte come “palla” o “pesce” puoi usare il gioco dello scarto o del cambio;
2 osserva le nuove parole che hai trovato, scegline alcune e lascia che ti ispirino nella scrittura della tua storia.
Un esempio pratico
Ecco un esempio pratico di come scrivere un testo usando il gioco del logogrifo e la parola “ombrellone”.
1 Parti dalla parola “ombrellone” e scrivila su un foglio.
2 Ritaglia le singole lettere e mischiale.
3 Usane solo alcune per creare nuove parole, ma fai attenzione:
• non puoi raddoppiare le lettere se la parola madre ne contiene solo una (in “ombrellone” c’è una sola M, quindi puoi trovare nuove parole che contengano una sola M; ci sono invece ben due O, due L e due E!);
• se usi tutte le lettere non è un logogrifo, ma un anagramma.
4 Tra i logogrifi che hai ottenuto scegli quelli più adatti per la tua storia. Quindi immagina, rifletti e scrivi!
Ecco la storia!
Ero seduta tranquilla sotto l’ombrellone di zio Remo. Faceva caldissimo e la mamma si era raccomandata: “Non stare sotto al sole nelle ore più calde! Stai sul lettino e fai merenda”. Le avevo obbedito: mi abbuffavo di more (buonissime) e sfogliavo il libro dello zio. Lo ha scritto un certo Omero e parla di eroi, battaglie, dèi, mostri, magia e lunghi viaggi, tutto ambientato nell’antica Grecia. Davvero bello!
Ero lì che leggevo quando all’improvviso un ruggito mi ha fatto letteralmente saltare sul lettino. Mi sono girato verso le cabine e sapete che cosa ho visto? Romeo in costume e ciabatte mi salutava felice con al guinzaglio un enorme leone!
Il giallo del campione misterioso
In queste pagine, seguirai le avventure di due atleti greci alle Olimpiadi. Qui ti diamo la trama generale della vicenda, ma dovrai svilupparla tu, diventando un vero scrittore o una vera scrittrice. E scoprirai che è molto divertente, grazie ai giochi di parole che ti suggeriamo!
Idomeneo e Protesilao sono due tra i campioni più forti di tutta l’antica Grecia. Il primo rappresenta la città di Sparta, il secondo la città di Atene. Entrambi sono stati mandati a Olimpia a gareggiare in nome delle loro città.
Tra pochi giorni inizieranno le Olimpiadi e sono certi di vincere, anche se quest’anno per la prima volta potranno partecipare campioni dalle nuove città greche fondate nelle terre attorno al Mediterraneo occidentale.
Nella palestra di Olimpia, città in cui si svolgono le Olimpiadi, i due rivali sono incuriositi da un atleta misterioso di cui conoscono solo il nome: Orsippo. Passa il tempo a dormire e non si allena mai. Intanto però loro in palestra combinano un disastro dietro l’altro, suscitando il divertimento degli altri atleti. Se continuano così perderanno le Olimpiadi!
C’è però qualcosa che non quadra e sospettano che il responsabile sia proprio quell’atleta misterioso, così decidono di indagare…
Olimpia, arriviamo!
Racconta l’inizio della storia: l’arrivo di Idomeneo e Protesilao a Olimpia e il primo incontro con Orsippo, il campione misterioso.
Dove lo hanno visto per la prima volta? Che impressione hanno avuto della città?
Per scrivere usa i logogrifi. Il logogrifo è un gioco che consiste nel trovare e parole nascoste all’interno di una parola. Per farlo bisogna utilizzare solo alcune delle lettere contenute in essa (vedi pagina 104).
Quindi prima di tutto trova i logogrifi nascosti nelle seguenti parole:
Olimpiadi: lima, ali, moli,
Campioni: campo, mani,
Palestra:
Protesilao:
Idomeneo:
• Ecco alcune informazioni utili per scrivere l’inizio della storia.
• Idomeneo viene da Sparta ed è protetto dal dio Ares.
• Protesilao viene da Atene ed è un semidio figlio della Musa della musica Euterpe.
• Idomeneo e Protesilao arrivano a Olimpia e iniziano subito ad allenarsi in palestra: le Olimpiadi inizieranno due giorni dopo e loro devono essere prontissimi.
• A quest’edizione parteciperanno anche atleti dalle nuove città greche nate lungo le coste occidentali del Mediterraneo.
• Orsippo è un atleta che viene da una di queste nuove città. È forte, muscoloso e misterioso. I due campioni sono colpiti dal suo comportamento: mentre tutti si allenano, lui sonnecchia tranquillo all’ombra di due meli.
CONTINUA TU LA STORIA!
• Tra le parole che hai trovato cercando i logogrifi che ti abbiamo suggerito all’inizio della pagina, evidenzia quelle che ti ispirano di più. Quindi usale per scrivere l’inizio della storia. Segui le informazioni che hai letto. Lavora sul quaderno.
Idomeneo e Protesilao
Non si può narrare una storia senza conoscere la vita dei personaggi principali. Per questo ora, prima di proseguire con il racconto delle loro avventure, scrivi quella dei due campioni: Idomeno e Protesilao. Prima però leggi le informazioni che ti diamo.
• Ecco alcune informazioni utili per scrivere la biografia dei due protagonisti della storia.
IDOMENEO
Nato a: Sparta.
Data di nascita: 710 a.C.
Età: 16 anni.
Classe sociale: spartiate (l’aristocrazia della città).
Genitori: Acanto il Lacedemone, atleta spartano che aveva partecipato alle Olimpiadi, e Tona, nobildonna.
Fratelli: ha due fratelli più piccoli.
Sport preferito: pugilato.
Educazione: come tutti gli spartiati, è stato addestrato alla guerra e al combattimento sin da piccolo. A scuola si allena otto ore al giorno.
Giochi preferiti: astragali.
Cibo preferito: la zuppa di pernice, ceci e cipolla di sua nonna Melina.
Fama: a scuola è considerato invincibile in ogni disciplina e soprattutto nel pugilato.
Olimpiadi: vi ha partecipato per la prima volta nel 698 a.C., a 12 anni, e si è fatto onore nel pugilato.
Curiosità: a 10 anni, durante una passeggiata nel bosco, ha salvato un vecchio intrappolato sotto un cumulo di massi. Il vecchio era in realtà il dio Ares, che voleva mettere alla prova il suo valore. Da quel momento Idomeneo è protetto da Ares.
RACCONTO BIOGRAFICO
PROTESILAO
Nato a: Atene.
Data di nascita: 711 a.C.
Età: 17 anni.
Classe sociale: eupatride (l’aristocrazia della città).
Genitori: Teramene, nobile e poeta, ed Euterpe, le Musa della musica.
Fratelli: non si sa se abbia fratelli.
Sport preferito: pugilato e lancio del giavellotto.
Educazione: come tutti gli Ateniesi, studia poesia, grammatica e la lira. Si allena nel il pugilato e nel lancio del giavellotto.
Giochi preferiti: pentagrammai.
Cibo preferito: lepre arrosto secondo la ricetta di un cugino di suo padre.
Fama: essendo figlio della Musa della musica, è il miglior musicista di Atene e di tutta la Grecia. A scuola eccelle nel pugilato e nel lancio del giavellotto.
Olimpiadi: ha partecipato già a due edizioni delle Olimpiadi, la prima a soli 11 anni, e ha vinto le gare di lancio del giavellotto.
Curiosità: è un semidio perché figlio di una dea e di un mortale e, come tutti i semidei, è agile, forte, rapido in battaglia come nelle gare sportive.
L’acrostico è un componimento in cui le iniziali delle parole a inizio verso o a inizio frase, se lette in verticale, formano una parola di senso compiuto (vedi pagina 104).
Guarda l’esempio: è un acrostico formato utilizzando il nome di un grande eroe della mitologia classica, Odisseo. L’acrostico racconta in breve la sua storia. Ostacolato dal dio Poseidone.
Destinato a vagare per dieci anni tra mari e terre lontane.
Itaca di cui è sovrano aspetta il suo ritorno.
Scampa a tempeste, naufragi e sortilegi.
Stremato arriva al suo palazzo occupato dai Proci.
Esempio di astuzia, sconfigge i nemici e riabbraccia Penelope, sua moglie, e Telemaco, il figlio.
O dissea è il nome del libro che racconta la sua avventura.
• Scrivi un acrostico per raccontare in breve la biografia dei due protagonisti della nostra avventura. Scrivi i nomi in verticale, poi scrivi una frase per ogni lettera. Lavora sul quaderno.
CONTINUA TU LA STORIA!
• Usa le informazioni che hai letto per scrivere le biografie di Idomeneo e Protesilao. Lavora sul quaderno.
Due atleti pasticcioni
Dopo aver scritto l’inizio della storia e le biografie dei due protagonisti, entriamo nel vivo dell’avventura. Idomeneo e Protesilao si stanno allenando nella palestra di Olimpia, ognuno convinto di vincere e pronto a mostrare agli altri la propria bravura. Chissà se le cose andranno davvero come si aspettano…
Per scrivere questo capitolo della storia, usa il gioco del cambio. Il cambio è un gioco che consiste nel sostituire una lettera all’inizio o all’interno di una parola per crearne di nuove. Si possono ottenere anche catene di parole (vedi pagina 104).
• Parti da queste parole, legate allo sport al tempo dei Greci. Completa le parole che si possono ottenere da esse cambiando una lettera.
esi esi me i mel
PallaPesiCorsaLanciaLottaGaraSalto alla coll c llo cal o c lmo co mo
cor o cor o port port orti orti fo ti onti
ancia ancia otta r tta etta lett etto pe to esto esto ce to ment
ara ta a ana v na ena
sa to sa c rto c rti
• Leggi il testo. Poi cerca e sottolinea le parole ottenute con i cambi delle parole precedenti. Attenzione: non le troverai tutte!
Idomeneo e Protesilao arrivarono spavaldi in palestra con il petto in fuori. Tutti i campioni li guardarono tesi, tranne Orsippo che, calmo per natura, continuò a sonnecchiare, steso all’ombra di due meli rigogliosi che crescevano vicino alle colonne.
“Siamo i più forti” urlarono minacciosi. Protesilao adocchiò un grande sacco per allenarsi nel pugilato, mentre Idomeneo si dedicò al salto in lungo.
RACCONTO UMORISTICO
Gli altri atleti si guardarono: si erano allenati per mesi, ma sape vano che non avevano nessuna speranza. Orsippo invece conti nuava a dormire.
Protesilao sferrò il primo pugno, poi il secondo. Il sacco volava in aria leggero come un torsolo di mela. Si preparò a colpire di nuovo, come se fosse in corso una lotta contro il peggiore dei nemici. Il sacco si avvicinò, lui colpì con il pugno destro, ma questa volta a volare a terra fu lui. Il sacco invece rimase immo bile. Improvvisamente era pesante più di cento chili.
L’ateniese si rialzò, saltello per riscaldarsi, colpì l’aria prima con il destro, poi con il sinistro. Quindi fece partire di nuovo il destro, ma il sacco restò immobile.
Rimbalzò indietro, poi arrabbiato si lanciò di nuovo sul sacco, che lo fece volare dritto dritto sul tetto della palestra.
– Chi ha messo della colla sotto il sacco?
D’improvviso, il sacco si mosse, anzi volò anche lui sul tetto per finire proprio su un callo del piede destro di Protesilao che, per il dolore, si lanciò dal tetto con una capriola scomposta e atterrò sul ramo di uno dei due meli.
Per non sembrare ridicolo, prese una mela rossa, come se avesse fatto quel capitombolo intenzionalmente. Peccato che tutti gli atle ti davanti a quella scena si tenevano la pancia dalle risate. Intanto Idomeneo si preparava al salto. Piegò le gambe e stava per saltare, quando sentì qualcosa mordere la coscia destra. Partì a razzo. A metà del salto, Orsippo, ancora sonnecchiante, soffiò via qualcosa dal naso. Nello stesso istante del polline provocò a Idomeneo un grande solletico al naso. Cercò di grattarsi, ma aveva ancora i pesi stretti nelle mani, così si diede un colpo e in men che non si dica si ritrovò con il mento piantato a terra.
– Ah, Ah, Ah! Altro che campioni! Siete due tonti, ci fate pena!”. Gli atleti tornarono ad allenarsi, mentre Orsippo continuò a son necchiare.
CONTINUA TU LA STORIA!
• Concludi l’episodio immaginando che cosa succede (di comico) a Idomeneo e Protesilao dopo questa brutta figura. Escono dalla palestra? Cercano di dimostrare ancora la loro forza? Per scrivere il finale scegli tra i cambi delle parole-madre ancora non utilizzati. Scrivi prima le parole che vuoi usare, quindi continua il racconto. Lavora sul quaderno.
L’indagine
Dopo la figuraccia in palestra, Protesilao e Idomeneo si convincono che qualcuno stia cercando di sabotarli. Così decidono di indagare, in primo luogo tra gli altri atleti.
Per raccontare le loro indagini devi usare ancora un gioco di parole che ormai conosci bene: il logogrifo (vedi pagina 104). Cerca i logogrifi di queste parole e scrivili.
mistero: rose, timore,
perquisizione:
pedinamento:
confessione:
sortilegio:
telecomando:
• Leggi: ti forniamo alcune informazioni utili sulle indagini di Protesilao e Idomeneo.
Protesilao e Idomeneo fanno domande a tappeto, perquisiscono ogni angolo dei dormitori e della palestra, ma non trovano nulla. A un certo punto si accorgono che Orsippo si comporta in modo strano e decidono di seguirlo.
I due scopriranno che dietro a Orsippo c’è il dio Efesto, suo pa dre, deciso a vendicarsi contro il dio Ares, protettore di Idomeneo, per aver corteggiato sua moglie Afrodite. Si sa: gli dèi nell’antica Grecia erano litigiosi e vendicativi… Efesto ha inventato nel suo laboratorio un attrezzo che permette a Orsippo di spostare o bloccare gli oggetti e far compiere alle persone azioni contro la loro volontà. Ha chiamato questo oggetto tele comando e, visto che al tempo degli antichi Greci ancora non c’era l’elettricità, ha costruito un carica tore che si alimenta con una pozione magica. Ma c’è anche un altro segreto che scopriranno: Orsippo non è un essere umano, ma un robot creato dallo stesso Efesto!
CONTINUA TU LA STORIA!
• Scrivi l’indagine condotta da Protesilao e Idomeneo. Segui queste indicazioni.
I sospetti
Scrivi come inizia l’indagine, le ricerche, gli indizi…
Utilizza le parole “mistero” e “perquisizione” e alcuni dei logogrifi che hai trovato (scegli quelli che ti paiono più adatti).
Il pedinamento
Sviluppa la parte centrale dell’indagine, i sospetti verso Orsippo, il pedinamento, la scoperta che potrebbe non essere un umano ma un robot. Utilizza le parole
“pedinamento” e “confessione” e alcuni dei logogrifi che nascondono.
Il colpevole e il sortilegio
Adesso scrivi la soluzione dell’indagine con la confessione di Orsippo, il racconto del perché Efesto vuole vendicarsi di Ares e l’invenzione per sabotare i due atleti. Orsippo sarà perdonato? Potrà partecipare alle Olimpiadi? Usa le parole “sortilegio” e “telecomando” e alcuni dei logogrifi che nascondono.
La pozione e il telecomando magico
Chi ha creato la pozione che fa funzionare il telecomando? E come mai nessuno si accorge che Orsippo è un robot? Grazie alla magia, certo! In questo capitolo dovrai raccontare proprio una magia.
Per scrivere questo capitolo del racconto, dovrai usare il gioco della sciarada.
Una sciarada si ottiene quando, sommando due parole con significato diverso tra loro, si forma una terza parola con un significato ancora diverso (vedi pagina 104).
Guarda l’esempio:
pappa il cibo dei lattanti. gallo uccello domestico, il maschio della gallina. pappa + gallo pappagallo (uccello esotico dalle penne multicolori e dal becco adunco).
• Leggi: ti diamo alcuni elementi utili per scrivere questo capitolo.
Efesto, il dio del fuoco, per vendicarsi di Ares ha creato Orsippo, un robot. Ma non gli basta: deve dare alla sua creatura uno strumento che gli permetta di agire, in modo da sabotare Idomeneo. Per questo si rivolge a Teti.
Teti è la più bella delle Nereidi, le ninfe del mare, e le due divinità si incontrano proprio in una grotta nelle profondità marine. Teti darà a Efesto la formula della pozione che fa funzionare il telecomando e farà in modo che gli umani non possano accorgersi che Orsippo è un robot.
ORA PROVA TU!
• Qui trovi le parole delle sciarade da utilizzare nel racconto. Sono tutte mescolate: rimettile in ordine e scrivi la nuova parola sui puntini. braccia tomba
arco cotta
oltre tela
pesce verde ragna letto
sempre cane
terra baleno
CONTINUA TU LA STORIA!
• Ora scrivi tu! Nel testo usa le sciarade: sia la parola completa che hai trovato sia le singole (tornando all’esempio, nel testo dovresti usare sia “pappa” sia “gallo” sia “pappagallo”). Ricorda che si tratta di un testo fantasy, quindi deve essere pieno di magia, sortilegi, pericoli. Può esserci anche uno scontro tra il Bene e il Male.
I due atleti
Finora hai raccontato tante cose di Idomeneo, Protesilao, e Orsippo e della loro vicenda. Ma come sono fisicamente? Che carattere hanno? Che cosa amano fare?
In questo capitolo devi inserire le descrizioni dei tre personaggi della storia. Prima di farlo, devi immaginarli. Non ti forniamo delle indicazioni precise, ma uno schema utile per scrivere le descrizioni di persone.
• Caratteristiche fisiche: altezza, corporatura, forma del viso, colore e tipo di capelli (ricci, lisci…; lunghi, corti…), colore e taglio degli occhi (allungati, rotondi…; azzurri, neri…), forma del naso (dritto, aquilino, grosso…), della bocca (sottile, carnosa…) e dei denti (forti, regolari, accavallati…).
• Modo di comportarsi: gentile, arrogante, pronto ad aiutare gli altri…
• Carattere: sicuro di sé, timido, arrogante, socievole…
CONTINUA TU LA STORIA!
• Scrivi la descrizione dei tre personaggi (Protesilao, Idomeneo, Orsippo) seguendo lo schema (caratteristiche fisiche/modo di comportarsi/carattere). Lavora sul quaderno. Ricorda: Orsippo è un robot ma grazie a una magia ha le sembianze di un essere umano; descrivi il suo aspetto sia come robot sia come essere umano.
ORA PROVA TU!
• Ora fai il gioco dell’acrostico (vedi pagina 104). Parti dai nomi dei tre personaggi e scrivi un breve componimento in cui evidenzi le caratteristiche di ognuno. Ricorda: ogni frase deve iniziare con una lettera del loro nome. Scrivi qui il primo acrostico e poi continua sul quaderno.
Iniziano le gare
È arrivato finalmente il giorno dell’inizio delle gare! Sono tutti emozionati, anche Orsippo, Idomeneo e Protesilao, che dimenticano per un momento il tentativo di sabotaggio a opera del dio Efesto e partecipano alle cerimonie di apertura che si svolgono durante tutto il primo giorno.
Per scrivere questo capitolo dovrai usare il tautogramma. Il tautogramma consiste nello scegliere una lettera e scrivere un testo o una poesia usando solo parole che iniziano con quella lettera (vedi pagina 104).
• Il testo che ti proponiamo è di uno storico un po’ bizzarro e distratto, che si trovava in visita a Olimpia e ha raccontato che cosa è successo durante il primo giorno delle gare. Ha utilizzato il gioco del tautogramma: ha scritto infatti questo documento storico con frasi in cui usa solo nomi, aggettivi e verbi con la stessa lettera iniziale. Per ogni frase ha scelto un’iniziale diversa. Però ha fatto un errore: trovalo e sottolinealo.
Ginnasti e g iudici g iurarono al g randioso e generoso Giove di gareggiare con g iustizia in ogni g ioco.
“Giuriamo”, g ridarono con g ioia, e i più in gamba g ià g ustavano la gloria.
Completato il censimento dei campioni in competizione, la celebrazione continuò con un concorso. Musicanti e messaggeri m isurarono la loro maestria per meritare la medaglia del m igliore. A seguire i sacrifici sacri davanti alla statua del supremo Zeus e gli spettacoli e i simposi sino a sera.
CONTINUA TU LA STORIA!
• Il racconto dello storico si ferma qui: il resto del documento è andato perduto. Continua tu a raccontare che cosa è successo durante gli altri giorni delle Olimpiadi. Imita lo storico: usa il gioco del tautogramma. Puoi scegliere una lettera iniziale diversa per ogni frase che scriverai. Lavora sul quaderno.
Il programma delle diverse giornate.
Giorno 2
• Gare giovanili di pugilato, corsa, lotta.
• Raduni e cene degli atleti nei loro alloggi.
Giorno 3 e 4
• Gare di cavalli, corsa, lotta e pugilato.
• Processione dei giudici olimpici.
• Sacrifici a Zeus.
• Gara di Pentatlon.
• Riti funebri per Pelope.
• Gare di soldati nello stadio.
Giorno 5
• Processione dei campioni al tempio di Zeus.
• Incoronazione dei vincitori.
• Banchetto pubblico.
RACCONTO DI FANTASCIENZA
La nascita di Orsippo
Orsippo è davvero un personaggio sorprendente, non trovi? Grazie all’indagine di Idomeneo e Protesilao, abbiamo scoperto che è figlio del dio Efesto e che è un robot! Ma com’è nato? Com’è stato creato?
Per scrivere questo capitolo, usa ancora il logogrifo (vedi pagina 104).
Prima di iniziare, scrivi i logogrifi delle seguenti parole: laboratorio: lato, arrotola, ora, creazione:
androidi:
vulcano:
• Immagina il giorno della nascita di Orsippo, il lavoro del dio Efesto per progettare il suo corpo, gli esperimenti per dargli la vita.
Racconta com’è fatto il laboratorio di Efesto e quali invenzioni contiene.
Prima di iniziare, ecco qualche informazione utile su Efesto.
Efesto ha creato:
• i sandali alati del dio Ermes;
• le armi invincibili con cui Achille va in battaglia;
• gioielli bellissimi che tutte le dee desiderano;
• il trono d’oro per la madre Era.
Efesto ha inventato diversi robot:
• tripodi: robot con tre piedi a rotelle d’oro da usare come aiutanti meccanici capaci di muoversi da soli durante i simposi degli dèi;
• ancelle d’oro: robot con le sembianze di giovani donne (androidi) che aiutano il dio nei lavori pesanti e possono addirittura parlare.
CONTINUA TU LA STORIA!
• Tra i logogrifi che hai scritto, scegli le parole da usare per scrivere il testo e copiale qui. Ricorda che si tratta di un testo di fantascienza!
• Ora scrivi il tuo testo, raccontando la nascita di Orsippo nel laboratorio di Efesto. Lavora sul quaderno.
Processo a Orsippo
Il mistero di Orsippo e il piano ai danni di Idomeneo e Protesilao sono ormai svelati: non gareggerà con lealtà, come prevede il giuramento delle Olimpiadi. Secondo i due campioni, quindi, deve essere squalificato. Per questo si presentano davanti ai giudici, spiegando le proprie ragioni e svelando la sua colpevolezza.
Per scrivere questo capitolo dovrai giocare con lo scarto Lo scarto è un gioco che consiste nel creare nuove parole togliendo una lettera o una sillaba da una parola-madre (vedi pagina 104).
Ecco un esempio:
scarto di lettera scarto sillabico amore more ore re fragola gola
ORA PROVA TU
• Prima di cominciare a scrivere, esercitati con il gioco dello scarto. Cerca gli scarti di queste parole e completa le tabelle. Puoi trovare una o più parole nuove.
Scarto di lettera
GiurareIndizioTempioFrodeEsaltoConsiglioUmanoLiraMagia
Scarto di sillaba
CameraImpostarePedinatoBarareSparare
Ricorda!
Nello scarto di sillaba, come negli scarti di lettera, la sillaba o la lettera da eliminare si può trovare a inizio, nel mezzo o fine parola.
TESTO ARGOMENTATIVO
SCRITTURA BOTTEGA GIOCHI DI PAROLE
• Nello scrivere il testo argomentativo, devi seguire questo schema.
Il tema
Idomeneo e Protesilao (puoi anche decidere di far parlare solo uno di loro) spiegano ai giudici qual è il tema: la squalifica di Orsippo.
Tesi e argomentazione Spiegano che cosa ha fatto Orsippo per meritare la squalifica.
Antitesi Spiegano quali potrebbero essere le conseguenze della squalifica: l’ira e la possibile vendetta del dio Efesto.
Conclusione
Concludono confermando la propria tesi.
• Leggi l’inizio, in cui Idomeneo e Protesilao espongono il tema. Completalo con le parole-madre con cui hai giocato agli scarti.
Illustri giudici, siamo qui oggi in questo t io per chiedere la squalifica dell’atle ta Orsippo. Sapete bene che ogni atleta deve g.....u...................e davanti al dio Zeus di partecipare alle gare senza a ar . Bene, noi voglia mo dimostrarvi che il giuramento di Orsippo è una fro e e deve essere squalificato.
CONTINUA TU LA STORIA!
• Continua a scrivere la tesi e l’argomentazione, l’antitesi e la conclusione. Nel testo, usa le parole che hai trovato giocando con gli scarti (puoi usare sia le parole-madre sia i loro scarti). Scrivi la tesi e l’argomentazione.
Prosegui con l’antitesi.
Concludi.
La fine delle Olimpiadi
Siamo arrivati quasi alla fine del nostro viaggio. Secondo te, Orsippo avrà partecipato alle gare?
Scrivi come si concludono le gare in questo articolo, che sarà pubblicato sulla Gazzetta di Zeus.
Per scrivere la conclusione del racconto, devi giocare con le zeppe e con le aggiunte (vedi pagina 105).
• Il gioco della zeppa consiste nell’ottenere una nuova parola aggiungendo una lettera o una sillaba a una parola-madre:
cara carta pasto passato
• Se la lettera o la sillaba sono aggiunte a inizio o a fine parola, il gioco si chiama aggiunta: re tre mani romani
• Prima di scrivere, esercitati con i giochi della zeppa e dell’aggiunta
Trova le aggiunte di queste parole:
loro: coro: rimo:
musi: alice: dio:
Trova le zeppe di queste altre:
pala: sali: peso:
pece: ……...............…………..…
leso: ……...............………….....…… parta: ……...............………..………
bui: fori: idoneo:
• Tra queste parole è nascosto il nome del vincitore. Lo hai scoperto?
Scrivi il suo nome:
Poi controlla (il risultato è scritto in fondo alla pagina).
CONTINUA TU LA STORIA!
• Scrivi l’articolo usando sia le parole-madre sia le zeppe e le aggiunte che hai trovato. Indica occhiello, titolo, sottotitolo. Non dimenticare il nome del vincitore!
nome è la zeppa della parola “idoneo”.
classe 4
• Letture 4
• Riflessione linguistica 4
• Quaderno di scrittura 4
• Arte e Musica 4-5
ISBN per l’adozione: 9788847307391
•
•
• Quaderno di
5
5
ISBN per l’adozione: 9788847307407
• KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, risorse didattiche, percorsi semplificati e tutto il necessario per il corso.
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