Nel cuore dei saperi - Geografia 4

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Mappe attive Verifiche formative Gladis

Storytelling Agenda 2030

Debate

Educazione al Patrimonio

Situazioni non note Sintesi

• Rosanna
• Rossella
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability
Omaira Capponi
Imbrogno
Köhler 4 Geografia con QUADERNO OPERATIVO saperi
Contenuti digitali del volume 2 L’Agenda 2030 Per ricominciare 3 Osservare i paesaggi 4 Tanti tipi di paesaggio 5 L’orientamento e i punti cardinali Per scoprire 6 La Geografia GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA 8 Rappresentare il Pianeta 9 Il reticolo geografico 10 Le carte secondo la scala 11 Le carte secondo l’argomento 12 Il GPS 13 La cartografia digitale 14 I dati 15 PAGINA CHIARA 16 TAPPA IN MAPPA 17 Facciamo il punto Storytelling 18 Acqua 19 L’importanza dell’acqua Educazione civica 20 L’Acqua GLI AMBIENTI DELLA TERRA 22 Il pianeta Terra Tanti ambienti 24 Gli ambienti dei climi freddi 26 Gli ambienti dei climi temperati 28 Gli ambienti dei climi caldi 30 Gli oceani 31 PAGINA CHIARA 32 TAPPA IN MAPPA 33 Facciamo il punto L’ITALIA E I SUOI AMBIENTI 34 L’italia si presenta 36 I climi in Italia Il mare, le coste, le isole 38 Il mare • Le coste 39 Le isole 40 Educazione al Patrimonio Porto Venere e le Cinque Terre 42 Le attività del mare Educazione civica 44 Mediterraneo, un mare da proteggere 45 PAGINA CHIARA 46 TAPPA IN MAPPA 47 Facciamo il punto Le montagne 48 Le Alpi 50 Gli Appennini 52 Le attività della montagna 54 Vulcani e terremoti Educazione civica 56 Una giornata in montagna 57 PAGINA CHIARA 58 TAPPA IN MAPPA 59 Facciamo il punto Le pianure 60 L’origine delle pianure 62 La Pianura Padana Le attività della pianura Le colline 64 L’origine delle colline 65 Le attività delle colline 66 Educazione al Patrimonio La Val d’Orcia I fiumi 68 Tipologie di fiumi 69 Fiumi alpini e appenninici 70 Le attività del fiume Educazione civica 71 Fiumi a rischio I laghi 72 L’origine dei laghi 73 Le attività dei laghi 74 PAGINA CHIARA 76 TAPPA IN MAPPA 78 Facciamo il punto 79 il mio PERCORSO Storytelling 80 L’importanza della scuola 81 Il diritto all’istruzione Educazione civica 82 L’istruzione L’ITALIA E LA SUA POPOLAZIONE 84 La demografia 85 Pochi bambini e poche bambine 86 Le migrazioni 87 L’emigrazione italiana 88 Le lingue 89 Le religioni 90 Le città italiane 91 Le trasformazioni delle città 92 Educazione al Patrimonio Palermo Educazione civica 94 Il Comune 95 PAGINA CHIARA 96 TAPPA IN MAPPA 97 Facciamo il punto L’ECONOMIA IN ITALIA 98 I settori dell’economia in italia Il settore primario 100 L’agricoltura 101 L’allevamento • La pesca • La silvicoltura Il settore secondario 102 Le miniere • L’industria 103 L’artigianato Il settore terziario 104 Il commercio • I servizi 105 I trasporti • Il turismo 106 Il terziario avanzato Educazione civica 107 La banca 108 PAGINA CHIARA 109 TAPPA IN MAPPA 110 Facciamo il punto 111 il mio PERCORSO 112 Situazione non nota Organizzare un’uscita sul territorio 113 QUADERNO OPERATIVO

L’Agenda 2030

Lo scorso anno scolastico hai conosciuto gli ambienti naturali e hai capito quanto sia importante conservali e costruire un mondo più giusto e pulito per le future generazioni, compresa la nostra!

Gli Obiettivi Globali per uno Sviluppo Sostenibile.

Nel 2015 i Paesi che fanno parte dell’ONU (l’Organizzazione delle Nazioni Unite) hanno dato il via a un piano proprio per realizzare importanti miglioramenti per la vita del Pianeta e di tutti e tutte coloro che vi abitano. Questo piano è stato chiamato Agenda 2030, perché i Paesi del mondo si sono impegnati a raggiungerlo entro il 2030.

Nel mondo molti uomini e donne, bambini e bambine non vivono in buone condizioni e sono fortissime le disuguaglianze tra i più ricchi e i poveri. Anche l’ambiente del nostro Pianeta è in difficoltà e subisce continui attacchi, con il diboscamento, l’inquinamento, il riscaldamento globale. I Paesi dell’ONU hanno perciò individuato che cosa è più importante fare per risolvere molti di questi problemi. Hanno elencato 17 obiettivi (goals) da raggiungere che sono chiamati Obiettivi Globali per uno Sviluppo Sostenibile

Che cosa vuol dire obiettivi globali?

Il termine “globale” significa “universale”: gli obiettivi sono infatti da raggiungere in ogni parte della Terra. Inoltre, i risultati dovranno essere validi per tutti e per tutte, compresi i bambini e le bambine, le persone anziane e quelle con disabilità.

Che cosa vuol dire sviluppo sostenibile?

Lo sviluppo sostenibile permette di migliorare le condizioni di vita delle persone senza danneggiare l’ambiente e compromettere le risorse.

I paesaggi, le piante, gli animali, le acque, il suolo, l’aria sono gli elementi alla base della vita sulla Terra. Affinché si conservino nel tempo e possano servire anche alla vita delle generazioni future è importante rispettarli e proteggerli.

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Per ricominciare

CHE COSA RICORDI?

Il paesaggio è tutto ciò che puoi abbracciare con lo sguardo in uno spazio aperto oppure osservando una fotografia. Può comprendere sia elementi naturali sia opere dell’essere umano.

OSSERVARE I PAESAGGI

Osserva le immagini e scrivi se rappresentano un paesaggio naturale o antropico (modificato dall’essere umano).

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Per ricominciare

CHE COSA RICORDI?

Quando si fa un viaggio ci si accorge che il paesaggio varia moltissimo. Ci sono paesaggi di montagna, di collina, di pianura, di mare, di campagna e anche di città.

TANTI TIPI DI PAESAGGIO

Osserva le immagini e scrivi di quale paesaggio si tratta. montagna • pianura • collina • città

Lavoriamo insieme

In quale di questi paesaggi abitate? Chi di voi vorrebbe vivere in un paesaggio diverso?

Organizzate le vostre preferenze costruendo una tabella alla lavagna: qual è il paesaggio preferito della classe?

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Per ricominciare

CHE COSA RICORDI?

Che cosa significa orientarsi? Pensa alla parola: deriva da oriente, cioè dal nome del punto in cui sorge il Sole.

Il Sole è sempre stato il principale punto di riferimento e ha aiutato gli esseri umani di tutte le epoche a stabilire la propria posizione e la direzione dei propri spostamenti: li ha aiutati, cioè, a orientarsi.

La posizione del Sole nel cielo determina i 4 punti cardinali.

L’ORIENTAMENTO E I PUNTI CARDINALI

Orientarsi con le carte

Tutte le carte sono orientate secondo i punti cardinali. In molte di esse è indicato il Nord.

Se questa indicazione manca, basta ricordarsi che il Nord corrisponde sempre al punto più in alto del foglio. Sapendo dove si trova il Nord è facile risalire anche alla posizione degli altri punti cardinali.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Leggi e completa le frasi con le seguenti parole. opposto • sorge • mezzogiorno • tramonta

• L’Est (Oriente o Levante) indica dove .............................................................. il Sole.

• L’Ovest (Occidente o Ponente) indica dove Il Sole.

• Il Sud (Mezzogiorno o Meridione) è il punto in cui si trova il Sole a

• Il Nord (Mezzanotte o Settentrione) è il punto .............................................................. al Sud.

Inserisci i punti cardinali mancanti.

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.......................... NORD OVEST

Per scoprire

LA GEOGRAFIA

Viaggio nella Geografia

La Geografia (dalle parole greche geo Terra e graphia descrizione) ha origini antichissime. L’hanno costruita nel tempo cartografi, navigatori, esploratori, viaggiatori, naturalisti. Queste persone erano spinte non solo da interessi economici e di dominio, ma anche dalla curiosità di conoscere il nostro Pianeta, di capire i suoi meccanismi naturali e la cultura dei suoi popoli. Gli antichi Greci furono grandi astronomi e cartografi, i Romani con i loro eserciti tracciarono le strade attraverso vasti territori. Nel Medioevo tutta l’Europa fu percorsa a piedi e su carri da mercanti e pellegrini. Poi cominciò l’epoca dei navigatori, delle loro scoperte e della conquista di altri continenti. Alexander Von Humboldt, vissuto oltre due secoli fa, è stato un geografo tedesco. Ha visitato buona parte del mondo ed è stato il primo ambientalista: quando ancora nessuno si occupava di questi argomenti, ha messo in guardia gli esseri umani sui danni che le loro attività (per esempio il taglio eccessivo delle foreste) potevano fare alla natura. In un’epoca in cui gli Europei pensavano agli altri continenti solo come a territori da sfruttare, Von Humboldt si preoccupava delle culture degli altri popoli e del loro diritto alla libertà

Il metodo geografico

Quali sono le azioni che un geografo/una geografa compie nel suo lavoro?

LE FASI DEL METODO GEOGRAFICO

Osservare un paesaggio naturale oppure creato dagli esseri umani.

Localizzare, cioè individuare dove un luogo si trova nello spazio.

Raccogliere le informazioni che lo riguardano.

Trovare le relazioni tra gli esseri umani, le loro attività e gli ambienti dove vivono.

Riconoscere i problemi di un territorio.

Progettare le soluzioni.

Pianificare, cioè immaginare un territorio nel suo futuro.

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a TU per TU con... LO STUDIO

Geografi e geografe sono sempre attenti a osservare e descrivere lo spazio che li circonda.

E tu, sai osservare attentamente? Mettiti alla prova in classe: guardati intorno per circa un minuto, poi scrivi sul quaderno tutto quello che ricordi di aver visto. Confronta il tuo elenco con quello della classe: chi ha osservato più attentamente?

Un lavoro di squadra

Per svolgere la sua ricerca, la Geografia si fa aiutare da altre discipline.

La cartografia riporta sulla carta o su supporti tecnologici gli elementi del territorio.

La geologia studia le caratteristiche del terreno.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

La biologia studia tutti gli esseri viventi e l’ecologia li mette in relazione con l’ambiente in cui vivono.

La demografia si occupa di “misurare” le popolazioni e capire come saranno in futuro.

Chi può aver pronunciato queste frasi? Scrivi il nome dell’esperto/a.

Questo terreno è molto friabile.

Questa immagine dal satellite è molto chiara.

La climatologia studia le caratteristiche del clima e la sua influenza sui vari ambienti.

L’urbanistica si occupa delle città e dei villaggi, dei servizi offerti alle persone, delle vie di comunicazione.

Pini e abeti crescono in montagna.

Quaderno pp. 114-115 7

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

Rappresentare il Pianeta

Il modo per rappresentare più fedelmente la superficie del nostro Pianeta è il mappamondo, che ha forma di sfera. Il planisfero, invece, riporta la superficie della Terra su un piano. È meno preciso del mappamondo, perché le terre emerse sono un po’ deformate. Immaginate infatti di stendere una palla sgonfia cercando di farla aderire tutta su un piano. Certamente dovrete modificarla. Nonostante questo, il planisfero è lo strumento più efficace per permetterci di dare uno sguardo a continenti e oceani.

Eccoli qua, dunque: impariamo a conoscere i continenti e a collocarli nello spazio.

• Europa e Asia, saldamente unite, tanto da essere a volte definite Eurasia;

• Africa;

• America, divisa in due parti (settentrionale e meridionale) collegate dall’America centrale;

• Oceania, costituita dall’Australia e da tante isole più piccole;

• Antartide, il continente più meridionale e comprende il Polo Sud. La superficie del nostro Pianeta è però coperta per più di due terzi dall’acqua.

• Il Pacifico è l’oceano più vasto e bagna le coste di tre continenti: Asia, Oceania e America.

• L’Oceano Atlantico separa l’America da Europa e Africa.

• L’Oceano Indiano è circondato da Africa, Asia e Oceania.

• L’Oceano Antartico circonda l’Antartide.

a TU per TU con... LO STUDIO

Le carte sono un importante strumento che ti aiuta a studiare.

Mentre leggi il testo, cerca sul planisfero i continenti, poi chiudi il libro e prova a ricordare la loro posizione.

SUD Europa e Asia Africa Oceania Antartide America settentrionale America meridionale NORD OVEST EST Contenuti digitali 8

Curiosità

Non tutti i planisferi sono disegnati in modo uguale: dipende, infatti, dal punto di vista.

In Cina, per esempio, si studia su planisferi che mettono al centro l’Asia orientale. Prova a cercarne uno facendo, insieme a una persona adulta, una ricerca su Internet.

Il reticolo geografico

Per indicare un punto esatto della Terra, i geografi e le geografe hanno tracciato sulle rappresentazioni geografiche un reticolo di linee immaginarie orizzontali e verticali che si incrociano: i paralleli e i meridiani.

I paralleli

Le linee orizzontali sono circonferenze che si allargano man mano che ci si allontana dai Poli, fino a raggiungere la larghezza massima proprio a metà della Terra: questa linea immaginaria si chiama Equatore La metà a nord si chiama emisfero boreale e la metà a sud si chiama emisfero australe. Tutte queste circonferenze sono parallele fra loro: per questo si chiamano paralleli. Ogni parallelo ha un numero che indica la latitudine, cioè la distanza dall’Equatore, e si misura in gradi (simbolo °). Si comincia a contare dall’Equatore, il parallelo con latitudine 0°, e si prosegue verso il Polo Nord per 90° di latitudine nord, e verso il Polo Sud per 90° di latitudine sud. La latitudine dunque aumenta allontanandosi dall’Equatore ed è distinta in latitudine nord e latitudine sud

I meridiani

I geografi e le geografe hanno tracciato anche 360 linee verticali che vanno dal Polo Nord al Polo Sud: queste linee sono i meridiani. Il meridiano zero, da cui si incomincia a contare, è quello che passa da Greenwich, in Inghilterra, dove esiste un famoso osservatorio astronomico.

La distanza dal meridiano di Greenwich è la longitudine: anche la longitudine si misura in gradi ed è distinta in 180° di longitudine est e 180° di longitudine ovest, partendo da Greenwich.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Sottolinea l’alternativa corretta.

• L’Equatore è un meridiano/parallelo.

• L’Italia si trova nell’emisfero australe/boreale

• La distanza di un punto dal meridiano di Greenwich si definisce longitudine/ latitudine.

F Tropico
Tropico
Capricorno E q u a t o r e M e r i d i a n o d i G re e n w i c h
del Cancro
del
Circolo Polare Artico
latitudine
Polo Nord
nord latitudinesud longitudine est longitudine ovest
Polo Sud
Quaderno p. 116 9
Circolo Polare Antartico

I tipi di carte sono tanti. Per esempio, due carte possono essere diverse tra loro a seconda di quanto è stato rimpicciolito il territorio rappresentato. Si dice infatti che hanno una scala differente.

? È il rapporto tra una distanza

nella realtà e la sua rappresentazione sulla carta. Ogni distanza reale viene infatti ridotta un certo numero di volte, lo stesso in ogni parte della carta. Per esempio, se leggiamo che una carta è in scala 000 (si legge: scala uno a diecimila) significa che ogni lunghez za sulla carta è stata ridotta diecimila volte rispetto alla realtà.

SCALA GRAFICA

1 cm = 10 km

1 10 20 30 40 50 km

In questa scala grafica tutto il segmento corrisponde a 50 km nella realtà.

1

Per rappresentare un territorio piccolo come un quartiere si usano carte con scala fino a 1 : 10 000. Sono le mappe o piante.

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Per riprodurre una grande città oppure un tratto di campagna si utilizzano carte con scala da 1 : 10 000 a 1 : 100 000. Sono le carte topografiche (topos in greco significa “luogo”).

Le carte che rappresentano territori molto grandi, come uno Stato o un continente, sono definite carte geografiche

il percorso da casa a scuola?

1 2 3

Quaderno p. 117 10 Gli strumenti
Geografia
della

Le carte secondo l’argomento

Le carte sono diverse anche per l’argomento che viene rappresentato. Per poter leggere correttamente una carta è necessario analizzare la legenda, il riquadro che spiega il significato di tutti i simboli e i colori che sono stati utilizzati.

Le carte fisiche rappresentano gli elementi naturali con i colori: marrone scuro per le montagne, marrone chiaro per le colline, verde le pianure, azzurro per i mari, i laghi e i fiumi.

Le carte tematiche rappresentano un preciso aspetto del territorio. Per esempio i prodotti dell’agricoltura, una caratteristica della popolazione o le strade.

a TU per TU con...

LO STUDIO

Le carte politiche mostrano Stati e regioni, oltre alle città. Sono indicati i confini e ogni zona è rappresentata con un colore differente. Simboli diversi rappresentano le città secondo la grandezza.

Le carte spiegano più delle parole: osservale sempre con attenzione, troverai facilmente tante informazioni sul territorio che stai studiando.

Osserva le carte e sottolinea quale aspetto descrivono.

CARTA TEMATICA

• Elementi naturali.

• Prodotti dell’agricoltura.

CARTA FISICA

• Elementi naturali.

• Città, confini.

CARTA POLITICA

• Città, confini.

• Montagne.

Qui un esempio di legenda per carta tematica.

Quaderno pp. 118-119 11 Gli strumenti della Geografia

Il GPS

Oggi abbiamo tanti nuovi strumenti per conoscere la superficie terrestre. Le conquiste della tecnologia ci aiutano a trovare i nostri punti di riferimento e quali direzioni vogliamo prendere quando cominciamo un viaggio.

I satelliti artificiali che ruotano intorno al nostro Pianeta hanno permesso di osservare la Terra dall’alto con grande precisione. Collegati ai computer e alla rete di Internet, hanno creato dei sistemi che trasmettono informazioni in tempi velocissimi.

È nato così il GPS, una sigla composta dalle iniziali di tre parole inglesi: Global Positioning System (Sistema di Posizionamento Globale). Il GPS è in grado di calcolare le coordinate geografiche di ogni punto sulla superficie terrestre e di trasmetterle alle mappe digitali che abbiamo sui nostri computer e sui nostri smartphone. Le mappe digitali realizzate con il GPS vengono utilizzate in tantissime situazioni.

• In auto, per raggiungere la meta desiderata, conoscere la distanza e il tempo che ci si impiegherà.

• Nei trekking (le camminate a piedi in ambienti naturali), per capire quali sentieri percorrere.

• Nella navigazione marittima, perché non esistono segnali e indicazioni in mezzo al mare.

• Nella navigazione aerea, dove aiutano a tenere la rotta anche quando le condizioni meteo sono difficili.

a

Rispondi alle domande aiutandoti con le parole-chiave (quelle in neretto) del testo.

• Perché i satelliti artificiali sono importanti?

• Che cos’è il GPS?

• Dove sono usate le mappe digitali?

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TU per TU con... LO STUDIO

La cartografia digitale

I satelliti hanno permesso al motore di ricerca Google di creare una sua cartografia digitale che copre tutta la superficie terrestre.

• Google Maps (cioè “Mappe di Google”) è una raccolta di carte geografiche di ogni parte del mondo. Su queste carte si possono trovare i vari luoghi e le indicazioni per raggiungerli. Si possono fare ingrandimenti dei luoghi e anche passare dalle carte alle foto da satellite.

• Google Earth (“Earth” è la parola inglese che significa “Terra”) è invece stato pensato per esplorare la superficie terrestre: oltre alle carte, presenta immagini molto precise e riconoscibili. Per esempio, nelle città, semplicemente muovendo il mouse, si possono visitare strade, piazze, edifici e monumenti, arrivandoci così vicino che sembra di entrarci dentro.

• Un effetto simile è quello della funzione Street View (un’espressione inglese che significa “Vista della Strada”). Grazie a moltissime fotografie, si può girare intorno a un edificio oppure procedere lungo una strada come se si camminasse. Per ottenere le foto si utilizzano macchine fotografiche messe sul tetto di automobili o, nelle aree pedonali, su apposite biciclette.

DEBATE

Oggi sembra molto facile trovare i nostri punti di riferimento. Basta connettere un dispositivo digitale e seguire le indicazioni. Ma se ti trovassi in un luogo in cui il segnale è scarso, come potresti fare per trovare la strada da seguire? Discuti in classe, cercando di capire perché è importante sapersi muovere anche senza l’aiuto delle tecnologie.

13 Gli strumenti della Geografia

Gli strumenti della Geografia

I dati

Per studiare un territorio, il geografo e la geografa raccolgono moltissimi dati e informazioni, che devono poi analizzare e confrontare organizzandoli in tabelle o in grafici.

Le tabelle

Le tabelle organizzano dati numerici precisi in righe e colonne: così li mostrano in modo semplice e rendono veloce il confronto.

Per esempio, leggendo questa tabella puoi vedere la profondità massima dei principali laghi italiani.

I grafici

I grafici rappresentano in modo visivo dei dati numerici, traducendoli in immagini facili da capire. Ci sono molti tipi di grafici.

DIAGRAMMI A BARRE

I diagrammi a barre mostrano i dati sotto forma di rettangoli colorati, più o meno alti a seconda della grandezza del numero che rappresentano. Per esempio, in questo diagramma a barre puoi confrontare facilmente la suddivisione del territorio italiano.

Gli ideogrammi rappresentano i dati attraverso simboli o piccoli disegni.

LAGHI ITALIANI PROFONDITÀ MASSIMA

Gli areogrammi circolari si chiamano anche “grafici a torta” perché hanno appunto la forma di una torta divisa in fette, che corrispondono ai dati da rappresentare: la grandezza di ogni fetta dipende dalla percentuale che rappresenta. Le informazioni sulla suddivisione del territorio italiano sono qui fornite sotto forma di areogramma.

AREOGRAMMI CIRCOLARI 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 ITALIA pianura collina montagna PIANURA 23% MONTAGNA 35% COLLINA 42% ALUNNI E ALUNNE DELLA CLASSE 4a A 12 FEMMINE 8 MASCHI Quaderno p. 120 14
IDEOGRAMMI
Como 410 m Maggiore 372 m Garda 346 m Iseo 251 m Bolsena 146 m Trasimeno 6 m

• Usa la sintesi per ripassare le tue conoscenze.

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

Continenti e oceani

PAGINA CHIARA

Il mappamondo rappresenta molto fedelmente la superficie del Pianeta.

Il planisfero, invece, riporta la superficie della Terra schiacciata su un piano, quindi è meno preciso.

I continenti sono:

• Europa;

• Asia;

• Africa;

• America;

• Oceania;

• Antartide.

Più di due terzi della superficie del Pianeta è coperta dall’acqua di mari e oceani .

Gli oceani sono:

• Oceano Pacifico;

• Oceano Atlantico;

• Oceano Indiano;

• Oceano Antartico.

Gli strumenti per orientarsi

Il reticolo geografico è formato da linee immaginarie:

• i paralleli, circonferenze che si allargano dai Poli all’Equatore;

• i meridiani, linee verticali che vanno dal Polo Nord al Polo Sud.

Il meridiano zero è quello di Greenwich.

Le carte secondo la scala

Le carte sono rappresentazioni ridotte di un territorio. Ogni elemento della realtà viene ridotto nella stessa misura, cioè in scala . Le carte possono essere:

• mappe o piante;

• carte topografiche;

• carte geografiche.

Le carte secondo l’argomento

Le carte sono diverse anche per l’argomento che viene rappresentato:

• le carte fisiche danno informazioni sugli elementi naturali attraverso i colori;

• le carte politiche mostrano la divisione in Stati e regioni, città e confini;

• le carte tematiche rappresentano un preciso aspetto del territorio.

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TAPPA IN MAPPA

• Completa la mappa con le seguenti parole.

preciso

• linee • superficie • politiche • meridiani • argomento • scala • geografiche

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

• Il mappamondo rappresenta fedelmente la del Pianeta.

• Il planisfero riporta la superficie della Terra su un piano, ma è meno

• Il reticolo geografico è formato da immaginarie:

• i paralleli, linee orizzontali;

• i , linee verticali.

• Le carte sono rappresentazioni ridotte, cioè in ..............................................................., di un territorio. Possono essere:

• mappe o piante;

• carte topografiche;

• carte

• Le carte sono diverse anche per l’ che viene rappresentato. Possono essere:

• fisiche;

• ;

• tematiche.

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1 Completa la legenda: scrivi o colora. colline .................................................................. fiumi e mari

2 Rispondi.

• Quale tipo di carta hai analizzato?

• A che cosa corrispondono sulla carta le linee orizzontali e verticali?

3 Collega ogni legenda alla carta corrispondente.

Capoluogo di regione

Capoluogo di provincia

Città

CARTA TEMATICA

montagne colline pianure fiumi

CARTA

FISICA

RIFLETTO SUL MIO LAVORO

• Ti è piaciuto il percorso sugli strumenti della Geografia?

• Quale aspetto ti è piaciuto di più? Perché?

CARTA

POLITICA

• Quali esercizi ti sono sembrati più semplici? Colora il quadratino di verde.

• Quali ti sono sembrati più difficili? Colora il quadratino di rosso.

17 FACCIAMO IL PUNTO Sicilia 30 60 Islanda Hvannadalshnúkur 2119 20 O C E A N O A T L A N T I C O M a r d i N o r v e g i a 10 0 10 Circolo Polare Artico Fær Øer Jotunheimen 2470 A l p i S c a n d i n a v e S c a n d i n a v i a I. Lofoten I. Vesterålen Capo Nord Norrland G o l f o di Bo tn ia Ripiano dei Laghi 20 30 L a p p o n i a Ma a n s e l k ä Lago Ladoga Lago Onega MarBianco P enisol a di Kola 40 C a r e l i a Mar di Barents Penisola di Kanin 30 50 20 40 10 0 10 20 B a s s o p R i a l t o C e n G di Finlandia Lago dei Ciudi Livoni a Dnepr DvinaOcc Pripjat Curlandi a Masovi a Saaremaa I. Åland P r u s s i a Bug Vistola B a s s o p i a n o Ge r m a n i c o P o m e r a n i a Bornholm Gotland Öland Sjælland Jylland Götaland S vealand Vättern Vänern SkagerrakKattegat Elba Weser I. Frisone Frisia M are del No rd Is. Shetland Is. Orcadi Scozia Is. Ebridi Grampiani P e n n i n i I n g h i l t e r r a Isole Britannich e Ma d’Irlanda I. di Man Galles Cornovaglia Can diSan Giorgio Irlanda G alizia M o n t i Can tabrici S t e m a C e ntrale Tago Duero M e s e t a Sistema Iberi co Ebro Golfo di Biscaglia A r ago n a I. Normanne N ormandi a B retagna Loira Senna La M anica Pico de Aneto 3404 Ca tal o g n a Golfo del Leone Rodano Cevenne Massiccio Centrale B a s s op ia n o Francese M. Bianco 4810 Giura Vosg i Ardenne Reno Danubio A l p i Mar Ligure Corsica Pianu r a Padana Selva Ner a A p p e n n i n i Monti Metallifer Selva Boema B oemia A lti Tatr a B assi Tatr a 2655 C arinzia Istria Mare Adriatico Alp i Dinariche Sava S u d e t i Pianura Ungherese Slesia V olinia P od olia Dnestr Mo ld avia C a r p a z i Tr a nsilvania Alpi Transilvani ch e M. Durmitor 2522 Ro d o p e B a c a n i Danubio Valacchia D o b r u g i a Tr acia Bosforo Dnepr Alture del Dn km 400 0 200 M. di Marmara Ma r Egeo Eubea Cicladi Cret a M. Olimpo 2917 Pi nd oEpiro Macedonia Peloponneso Mar Ionio Etna 3323 Malta M a r e M e d i t e r r a n e o Mar T irreno Sar d egn a Ibiza Minorca Maiorca Isole Baleari Guadalqu vir Guadiana Cordi g e r a B etica Stretto di Gibilterra Golfo di Cadice P i r e n e Mar B a l t i c o

Storytelling

Autumn non ha paura di nessuno

Autumn Peltier è nata in un villaggio delle First Nations (le Prime Nazioni), cioè le popolazioni che vivevano in Canada già prima dell’arrivo degli Europei. Qualche anno fa, quando era ancora una bambina, si è presentata al capo del governo canadese e gli ha offerto una coppa piena d’acqua. Con questo gesto ha voluto rimproverarlo per non aver protetto le comunità indigene dalle grandi aziende che commerciano acqua minerale e dalle compagnie petrolifere: le prime prelevano acqua in grandi quantità, le altre la inquinano con le loro perforazioni.

Autumn è cresciuta, ma è rimasta una ragazza coraggiosa. Il suo impegno è continuato anche fuori dal suo Paese, perché il problema della disponibilità d’acqua coinvolge tutto il Pianeta. Ha portato la sua voce in molti congressi economici e anche all’ONU a New York. Continua a lottare perché tutti e tutte, in ogni parte del mondo, possano disporre di acqua potabile e gratuita. Secondo Autumn nessuno dovrebbe preoccuparsi se l’acqua è pulita o se finirà, e nessun bambino e nessuna bambina dovrebbe crescere senza sapere cos’è l’acqua corrente. La storia di Autumn è un esempio di come tutti, anche i bambini e le bambine, possano impegnarsi per creare un mondo migliore, stimolando i governanti a correggere i molti errori fatti in passato. Ognuno di noi può fare la differenza: non è mai troppo presto per fare la propria parte per proteggere il Pianeta.

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L’IMPORTANZA DELL’ACQUA

Può sembrarti una cosa naturale aprire un rubinetto da cui scende l’acqua potabile per bere e cucinare, per lavarsi e utilizzare i servizi igienici Ma per moltissime persone nel mondo questo diritto all’acqua è un obiettivo ancora lontano da raggiungere.

Leggi questa frase.

Il 40% della popolazione mondiale ha problemi di scarsità d’acqua. Ora rispondi alle domande e confronta le tue risposte con quelle della classe.

• Secondo te, di quale acqua si parla?

• Secondo te, questo dato significa che: solo poche persone non fanno fatica a usare l’acqua nella vita quotidiana. quasi metà della popolazione fatica ad avere l’acqua necessaria alla vita di tutti i giorni.

• Pensi che sia una situazione “normale” o preoccupante? Perché? Prova a fare un elenco delle tue attività di tutti i giorni in cui utilizzi l’acqua.

Confronta le tue risposte con quelle dei compagni e delle compagne, poi, insieme, scrivete un elenco completo.

• Come cambierebbe la vostra vita se diminuisse la quantità giornaliera d’acqua a vostra disposizione?

• A quali attività potreste rinunciare e a quali no?

19 I goal dell’Agenda 2030

Educazione civica

L’ACQUA

Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 • Garantire acqua potabile e servizi sanitari

La Terra possiede sufficiente acqua potabile per dissetare tutti i suoi e le sue abitanti, ma la disponibilità per persona continua a diminuire. Ecco perché:

• la popolazione mondiale è in continuo aumento;

• le attività economiche, come l’agricoltura, consumano sempre più acqua;

• in molti Paesi gli acquedotti sono poco efficienti;

• il riscaldamento globale peggiora la situazione delle zone che hanno un clima arido (che sono anche le zone più povere del mondo).

I GOAL dell’Agenda 2030

Ecco allora i traguardi dell’obiettivo 6:

Per assicurare acqua all’agricoltura, molti Paesi hanno deviato fiumi, costruito canali e dighe immense. Queste azioni provocano però gravi danni per l’ambiente e tolgono acqua alle popolazioni locali. Un’altra soluzione è la desalinizzazione dell’acqua del mare: sono però necessari impianti che costano molto e solo pochi Paesi possono permetterselo.

Rileggi il testo e sottolinea le cause che rendono insufficiente la quantità di acqua potabile necessaria per dissetare gli/le abitanti della Terra.

Realizza un disegno per ricordare alle persone che conosci quanto sia importante proteggere l’acqua. Appendilo in bagno, vicino al lavello, in cucina o negli altri luoghi dove credi ci sia il rischio di sprecarla.

• è necessario migliorare la qualità dell’acqua diminuendo l’inquinamento: per esempio controllando gli scarichi delle fabbriche e quelli delle città;

• è importante proteggere tutti gli ecosistemi legati all’acqua, come le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, i laghi, le acque sotterranee;

• per aumentare la quantità d’acqua disponibile bisogna evitare gli sprechi, riciclarla quando è possibile, rendere più efficiente la distribuzione;

• è fondamentale insegnare alle comunità a gestire bene la propria acqua e migliorare le condizioni igieniche.

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Altri obiettivi dell’Agenda 2030 si occupano dell’ambiente in generale. Vediamone alcuni.

Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 • Salvaguardia di mari e oceani

La temperatura delle acque marine sta aumentando con gravi conseguenze per gli ecosistemi e la fauna acquatica: nel Mar Mediterraneo alcune specie si sono estinte e altre si sono spostate più a nord, alla ricerca di acque più fresche. Un altro pericolo è la pesca eccessiva (overfishing), che non lascia il tempo necessario per la riproduzione.

Ci sono poi miliardi di oggetti di plastica dispersi nel mare. Le microplastiche, cioè i frammenti di plastica più piccoli di 2 millimetri, vengono inghiottite dai pesci, entrando direttamente nella catena alimentare fino a noi. Per l’azione delle correnti marine, immani accumuli di plastica si concentrano in varie “isole” di spazzatura: la più grande si trova nell’Oceano Pacifico.

Obiettivo 15 dell’Agenda 2030 • Proteggere la biodiversità

La biodiversità di un territorio è la varietà di specie vegetali e animali che ci vivono. Molte azioni dell’essere umano sono causa della sua diminuzione: per esempio, abbattere gli alberi di una foresta o cacciare una specie animale in modo eccessivo, non lasciando il tempo della riproduzione. Un altro pericolo nasce dalle grandi coltivazioni. Le piante che producono cibo sul pianeta sono più di 30 mila, ma ne vengono coltivate solo poche centinaia. Su estese superfici si coltiva una sola specie vegetale (per esempio mais o soia), molto più esposta a malattie e parassiti rispetto a colture miste.

Osserva le immagini: a quali pericoli che derivano dal riscaldamento globale puoi associarle? Collega alla definizione corretta.

Scioglimento dei ghiacciai

Innalzamento del livello del mare

Uno scienziato americano, Boris Worm, ha detto: “Le informazioni che otteniamo quando scopriamo nuove specie vegetali e animali fanno parte della biblioteca della natura. Ma è come se noi avessimo decifrato solo i primi 10 libri di questa grandissima biblioteca. Stiamo buttando via il resto, senza nemmeno aver avuto la possibilità di dargli un’occhiata”. Secondo te, che cosa significa questa frase?

La natura ha sempre qualcosa da insegnarci.

Molte specie si estingueranno prima che noi possiamo conoscerle.

Ormai sappiamo tutto sul mondo naturale.

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GLI AMBIENTI DELLA TERRA

IL PIANETA TERRA

La Terra è il nostro Pianeta, uno degli otto che compongono il Sistema Solare. Per noi la Terra è un mondo meraviglioso, perché la sua temperatura, la sua atmosfera e la disponibilità di acqua creano le condizioni ideali per la vita degli esseri umani e di tutti gli altri organismi viventi, piante e animali.

Tanti ambienti

Abbiamo già osservato sul planisfero che la sua superficie è occupata per il 30% da grandi masse di terra, i continenti, e per il 70% da ampie distese di acqua salata, suddivise in oceani e mari. Ogni continente ha climi e forme del territorio particolari. Ecco perché nelle varie parti del mondo incontriamo ambienti naturali molto diversi: fitte foreste, aridi deserti, distese di ghiaccio, praterie ecc.

a TU per TU con... LO STUDIO

Osservare con attenzione le immagini aiuta a ottenere in modo immediato alcune informazioni sull’argomento.

Osserva l’immagine: perché la Terra viene chiamata “Pianeta azzurro”?

Contenuti digitali 22

Gli elementi viventi di un ambiente naturale sono tra loro strettamente collegati e hanno relazioni anche con l’aria, l’acqua e il suolo. Insieme creano un equilibrio e costituiscono un ecosistema, cioè un sistema naturale, ma organizzato, che funziona come un’unità.

Se anche uno solo degli elementi si modifica o viene a mancare, l’intero ecosistema subisce dei cambiamenti.

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Un ecosistema può essere grande come una foresta o piccolo come un vaso di fiori: anche nel tuo vaso aria, acqua, luce e calore, suolo, piante, insetti sono in relazione tra loro e creano un ambiente unitario.

• Verifica questa cosa: metti una piantina in un vaso con la terra. Accudiscila, innaffiala e osserva da vicino il suo ecosistema.

Osserva la carta e la legenda: in quale zona climatica si trova l’Italia?

Climi e ambienti

delle aree calde

Foresta pluviale

Savana

Deserto

Climi e ambienti

delle aree temperate

Praterie

Foresta di latifoglie

Temperato caldo

Climi e ambienti

delle aree fredde

Polare

Tundra Taiga

Alta montagna

Approfondimento
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Gli ambienti della Terra

1 I ghiacci

Oltre il Circolo Polare Artico, nell’emisfero boreale, e in Antartide, nell’emisfero australe, si estendono territori ricoperti di nevi e ghiacci perenni, dove le temperature si mantengono quasi sempre sotto lo zero. Qui crescono solo muschi e licheni.

Piccolissimi pesci e crostacei (il krill) costituiscono il cibo per i pesci più grandi, come i merluzzi e le aringhe; questi sono, a loro volta, preda di uccelli marini (cormorani, gabbiani), di foche e trichechi, di cetacei, fra cui molte specie di balene, e anche degli orsi polari.

L’acqua marina vicino alla costa congela e crea masse di ghiaccio alte fino a tre metri, che formano la banchisa. Gli iceberg sono invece enormi masse galleggianti di ghiaccio, formato da acqua dolce, che si è staccato dai ghiacciai sulla terraferma.

2 La tundra

Nelle regioni settentrionali di America, Europa e Asia, dove finiscono i ghiacci comincia la tundra: qui il terreno si disgela per poche settimane durante l’estate, restando comunque ghiacciato in profondità. Questo impedisce lo sviluppo di radici profonde e quindi non crescono alberi. Oltre a muschi e licheni, si incontra solo qualche arbusto, come il mirtillo. La fauna della tundra varia a seconda della stagione. A sfidare l’inverno resistono i carnivori dotati di spesse pellicce, come l’ermellino, la volpe artica e l’orso, e alcuni piccoli roditori che se ne stanno al riparo sottoterra.

La breve estate richiama invece numerosi uccelli migratori: si nutrono di moscerini e zanzare che trovano un ambiente ideale negli acquitrini che si formano al disgelo. Arrivano anche i grandi erbivori, come le renne e il bue muschiato, che migrano a nord alla ricerca di pascoli; foche e trichechi lasciano il mare e affollano le coste per la riproduzione.

L’orso polare (o orso bianco) vive nelle regioni intorno al Mar Glaciale Artico: la sua folta pelliccia lo protegge dall’acqua e dal freddo.

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Fare un collegamento tra il testo che leggi e le immagini che osservi aiuta a ricordare con più facilità l’argomento che stai studiando.

Osserva le fotografie e scrivi il numero corrispondente all’ambiente che rappresentano.

Gli ambienti dei climi freddi
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L’abete rosso è uno degli alberi più alti che popolano la foresta di conifere.

3 La taiga

La foresta di conifere è conosciuta soprattutto con il nome russo di taiga: si estende infatti proprio in Russia la più vasta foresta del mondo. In questo ambiente gli inverni sono lunghi e rigidi, le estati brevi e fresche. La vegetazione è molto fitta, con alberi che possono raggiungere i 60 metri d’altezza: per immaginarteli pensa a un edificio di 20 piani.

Dove riescono a penetrare i raggi del Sole, crescono cespugli con bacche e piccoli frutti. Nelle zone umide ci sono paludi che gelano durante l’inverno. Durante la stagione estiva nella taiga arrivano stormi di uccelli migratori e proliferano moltissimi insetti: formiche, coleotteri, mosche, moscerini. Tra i mammiferi sono numerosi gli erbivori come la lepre, lo scoiattolo, il visone, il castoro, l’alce e il caribù. Predatori sono le volpi, le linci, orsi e lupi e l’imponente tigre siberiana.

Il terreno di questo ambiente può rimanere ghiacciato anche durante l’estate.

Lavoriamo insieme

Sottolineate nel testo i nomi degli animali e, dividendovi in piccoli gruppi, sceglietene uno. Informatevi sul suo aspetto fisico, l’ambiente in cui vive e le sue abitudini di vita. Confrontate poi le vostre conoscenze con il resto della classe.

Quaderno p. 121 25 Gli ambienti della Terra

Gli ambienti dei climi temperati

La foresta temperata

Prima dello sviluppo dell’agricoltura la foresta temperata (o foresta di latifoglie) occupava buona parte dei continenti, ma oggi questo ambiente è ridotto a estensioni più piccole.

Le piante più diffuse sono i faggi e le betulle, che resistono bene anche agli inverni freddi, e le querce, che invece preferiscono temperature più miti. Poiché perdono le foglie durante l’autunno, queste piante si definiscono a foglie caduche. Il terreno viene nutrito dal fogliame che permette lo sviluppo di un ricco sottobosco formato da diverse specie di erbe, arbusti e funghi.

La foresta temperata è abitata da grandi erbivori, come il cervo, il capriolo, il cinghiale, e da animali più piccoli (roditori, uccelli). Sono in aumento i predatori, come la volpe, la lince, il lupo e l’orso.

L’aquila della steppa è diffusa nelle steppe europee e in quelle asiatiche, oltre che in Africa, dove migra durante la stagione invernale.

La volpe è un predatore molto diffuso nella foresta temperata.

La prateria

È un ambiente caratteristico delle zone più interne dei continenti: poiché non vi arriva l’umidità del mare, non crescono molti alberi. Durante l’estate sono perciò pianure abbastanza aride, ma con l’arrivo delle piogge si ricoprono d’erba alta fino a due metri; nelle zone ancora più aride la prateria lascia il posto alla steppa. Qui crescono le graminacee, piante che si adattano bene alla mancanza di acqua perché dotate di radici molto lunghe e ramificate. Alberi e arbusti crescono solo nelle zone innevate d’inverno, e perciò più umide.

La prateria e la steppa sono popolate da roditori, come la lepre, da carnivori, come il lupo, e da svariate specie di rettili. Vi si trovano anche numerose varietà di uccelli, fra i quali l’aquila e il falco. Nascosti tra l’erba vivono anche molte specie di insetti: cavallette, coleotteri e farfalle.

26 Gli ambienti della Terra

La macchia mediterranea

Nelle zone costiere intorno al Mar Mediterraneo erano un tempo diffusi molti alberi sempreverdi, come il pino marittimo e il cedro

Oggi, dopo secoli di diboscamenti, questa vegetazione è limitata a poche aree. Nelle altre è stata sostituita dalla macchia mediterranea, formata da arbusti come il ginepro, il mirto, la ginestra, l’oleandro, alternati a piante aromatiche come il rosmarino e la lavanda. Le foglie sono perenni, perché non devono difendersi dal freddo.

La macchia fornisce riparo a molte specie animali: cinghiali e daini, piccoli roditori come conigli, scoiattoli e istrici, predatori come donnole, faine, e volpi, rettili come lucertole, serpenti e tartarughe.

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Prova a spiegare il significato delle seguenti parole.

Latifoglie:

Sottobosco: .................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Graminacee:

Piante aromatiche:

Quaderno pp. 122-123 27 Gli ambienti della Terra
La macchia mediterranea.

Gli ambienti dei climi caldi

Il deserto

I deserti sono le aree più aride della Terra, dove non piove quasi mai. Ci sono deserti caldi, in corrispondenza dei due Tropici, e deserti freddi, nelle zone interne dei continenti che non ricevono umidità dal mare. Ci sono deserti di roccia, di sassi e di sabbia; la sabbia spostata dal vento forma degli accumuli, chiamati dune

Il deserto più vasto del Pianeta è il Sahara, nel nord del continente africano.

Per la mancanza di piogge, nei deserti cresce pochissima vegetazione. Soltanto dove affiora l’acqua del sottosuolo nascono le oasi, dove crescono piante resistenti al caldo e all’aridità, come le palme. Nonostante l’ambiente sia arido, nel deserto vivono molti animali. Caratteristici sono il cammello e il dromedario. Ci sono poi varie specie di uccelli, molti dei quali migratori, molti rettili e anche mammiferi come il fennec (la volpe del deserto), la gazzella e il coyote.

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Hai mai visto un deserto?

Sai già com’è il suo clima?

Quali animali lo abitano?

Rispondi brevemente richiamando alla mente le tue esperienze personali: un viaggio, un documentario o un film.

Leggi il testo e fai dei collegamenti tra quello che leggi e quello che hai già imparato: così ti sembra più facile studiare?

28 Gli ambienti della Terra
Dromedari nel deserto.

La savana

La savana è un ambiente di pianura che si estende principalmente fra i due Tropici e l’Equatore.

In queste zone fa sempre molto caldo, ma si alternano due stagioni che si distinguono per una diversa piovosità: la stagione secca, molto arida, e la stagione umida (o stagione delle piogge), quando la savana diventa una grande distesa d’erba. Qua e là compaiono cespugli e alberi isolati, come le acacie e i grandi baobab.

La savana è il regno dei grandi animali. Gli erbivori (antilopi, zebre, giraffe, gazzelle, elefanti) vivono in branchi e si spostano a seconda delle stagioni alla ricerca di cibo e acqua. I predatori (leoni, ghepardi, leopardi, sciacalli, iene) li seguono nei loro spostamenti per catturarli. Ciò che resta degli animali cacciati dai predatori diventa cibo per gli avvoltoi e gli altri rapaci. Nella savana australiana vivono varie specie di canguri.

I pappagalli vivono nella foresta equatoriale.

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In quale modo le piogge condizionano gli ambienti dei climi caldi? Sottolinea nel testo le informazioni che riguardano questo argomento.

La foresta equatoriale

A cavallo dell’Equatore si estende la foresta equatoriale, chiamata anche foresta pluviale perché è l’ambiente più piovoso. Qui scorrono alcuni dei fiumi più lunghi e ricchi di acque della Terra, come il Rio delle Amazzoni in America meridionale e il fiume Congo in Africa.

Il clima equatoriale ha abbondanti precipitazioni e temperature alte tutto l’anno: la vegetazione è perciò molto fitta e sempreverde. È costituita da vari strati: più in basso crescono le erbe e le felci che ricoprono il suolo, poi si sviluppano alberi altissimi che catturano i raggi del Sole; in mezzo ci sono arbusti che riescono a crescere nelle zone d’ombra. Tra un albero e l’altro si intrecciano le liane e crescono fiori coloratissimi.

All’interno della fitta vegetazione vive un variegato mondo animale: ci sono i mammiferi, come diversi tipi di scimmie, giaguari e leopardi; i rettili, come serpenti, iguane e coccodrilli; i pappagalli e altri uccelli; i pesci nei fiumi e milioni di insetti, come diverse specie di farfalle.

Quaderno p. 124
29 Gli ambienti della Terra
Leoni nella savana.

Gli oceani

Gli ambienti di mari e oceani formano un grande sistema che permette la vita sulla Terra: assorbono anidride carbonica, producono ossigeno, riciclano rifiuti organici (piante, animali) nella catena alimentare e forniscono cibo a noi e agli animali che li abitano. Inol-

tre, grazie alle correnti calde e fredde, sono fondamentali per la regolazione del clima. La vita degli oceani dipende da tanti fattori: la latitudine, la profondità, e quindi la possibilità di ricevere la luce solare, la distanza dalla riva, importante per i materiali che provengono dalla terraferma.

Gli animali sono suddivisi in tre categorie: il plancton, piccolissimi organismi che vengono trasportati da onde e correnti; il necton, cioè tutti i pesci e mammiferi che nuotano; il benthos, costituito dagli organismi che vivono sui fondali.

La Grande Barriera Corallina australiana è composta da miliardi di minuscoli organismi (i polipi del corallo). Misura oltre 2 000 chilometri ed è perciò considerata la più grande struttura vivente del Pianeta.

I vegetali, come il minuscolo fitoplancton e tutti i tipi di alghe, crescono vicino alla superficie, dove i raggi solari permettono la fotosintesi.

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Perché gli oceani sono importanti per la vita dell’umanità? Indica con X le risposte corrette.

Sono una riserva di cibo.

Regolano il clima.

Riducono l’ossigeno nell’atmosfera.

Interrompono la catena alimentare.

Assorbono l’anidride carbonica.

DEBATE

Perché, secondo te, un comportamento sbagliato in città può danneggiare mari e oceani? Confrontati con i compagni e le compagne. Poi, insieme, fate un elenco dei comportamenti corretti che bisognerebbe assumere, anche a casa, per aiutare la salute delle acque marine.

30 Gli ambienti della Terra

• Usa la sintesi per ripassare le tue conoscenze.

GLI AMBIENTI DELLA TERRA

PAGINA CHIARA

La superficie della Terra è occupata da continenti, oceani e mari Ogni continente ha climi e forme del territorio particolari. Ecco perché nelle varie parti del mondo incontriamo ambienti naturali molto diversi.

GLI ECOSISTEMI

Gli elementi viventi e l’aria , l’acqua e il suolo di un certo ambiente sono collegati tra loro e formano un ecosistema

GLI AMBIENTI DEI CLIMI FREDDI

• GHIACCI: territori ricoperti di nevi e ghiacci perenni, dove le temperature sono quasi sempre sotto lo zero.

• TUNDRA: zone coperte da neve e ghiaccio per la maggior parte dell’anno. A causa del terreno quasi sempre gelato, non crescono alberi.

• TAIGA: zone ricoperte da foreste di conifere con inverni lunghi e rigidi ed estati brevi e fresche.

GLI AMBIENTI DEI CLIMI TEM PERATI

• FORESTA TEMPERATA: foreste di latifoglie con un ricco sottobosco. Sono popolate da un gran numero di animali.

• PRATERIA: ambiente caratteristico delle zone più interne dei continenti in cui non arriva l’umidità del mare, non crescono molti alberi.

• MACCHIA MEDITERRANEA: ambiente delle zone costiere intorno al Mar Mediterraneo. Un tempo erano ricoperte da sempreverdi, oggi da arbusti selvatici.

GLI AMBIENTI DEI CLIMI CALDI

• DESERTO: aree più aride della Terra, dove non piove quasi mai. Ci sono deserti caldi, deserti freddi, alcuni sono formati da roccia, altri da sassi e da sabbia.

• SAVANA: ambiente di pianura, con cespugli e alberi isolati. Ci sono due stagioni: la stagione secca e la stagione umida. È il regno dei grandi animali.

• FORESTA EQUATORIALE: ambiente lungo l’Equatore; ha abbondanti piogge e temperature alte tutto l’anno. La vegetazione è molto fitta e sempreverde.

GLI OCEANI

Gli oceani formano un grande sistema che permette la vita sulla Terra: assorbono anidride carbonica , producono ossigeno, riciclano rifiuti organici per la catena alimentare.

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TAPPA IN MAPPA

• Completa la mappa con le seguenti parole.

latifoglie • fredde • precipitazioni • conifere • ambienti • cespugli • umidità • erbe • nevi

GLI AMBIENTI DELLA TERRA

Sulla Terra i continenti hanno climi e ............................................................. diversi.

GHIACCI

Ambienti con e ghiacci perenni.

Gli ambienti dei climi freddi

TUNDRA

Zone ............................................................. dove non crescono alberi.

TAIGA

Foreste di

Gli ambienti dei climi temperati

FORESTA TEMPERATA

Foreste di con ricco sottobosco.

PRATERIA

Non crescono molti alberi, non arriva l’ dal mare.

MACCHIA MEDITERRANEA

Ricca di arbusti ed aromatiche.

Gli ambienti dei climi caldi

DESERTO

Zone aride dove non piove quasi mai.

SAVANA

Ambiente di pianura, con e alberi isolati.

FORESTA EQUATORIALE

Ha una sola stagione con abbondanti e temperature alte tutto l’anno.

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FACCIAMO IL PUNTO

1 Quale ambiente ti è piaciuto di più?

Descrivilo brevemente seguendo le indicazioni.

• Dove si estende:

• Principali caratteristiche climatiche: ................................................................................................................................................................................................

• Tipo di vegetazione:

• Mondo animale:

2 Classifica i tipi di ambienti che caratterizzano ogni fascia climatica terrestre.

Usa le seguenti sigle: CC (climi caldi), CT (climi temperati), CF (climi freddi).

Macchia mediterranea Tundra Foresta equatorial Steppa e prateria Deserto Foresta temperata Taiga Zona dei ghiacci Savana

3 Collega ogni animale all’ambiente in cui vive.

4 Risolvi gli anagrammi e scopri le categorie in cui sono divisi gli abitanti degli oceani.

RIFLETTO SUL MIO LAVORO

• Ti è piaciuto il percorso sugli ambienti della Terra?

• Quale aspetto ti è piaciuto di più? Perché?

• Quali esercizi ti sono sembrati più semplici? Colora il quadratino di verde.

• Quali ti sono sembrati più difficili? Colora il quadratino di rosso.

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CANPLOTN ONTNEC THOSBEN DESERTO SAVANA FORESTA EQUATORIALE FORESTA TEMPERATA ZONA DEI GHIACCI

L’ITALIA E I SUOI AMBIENTI

L’ITALIA SI PRESENTA

Buongiorno, ragazze e ragazzi! Mi chiamo Italia e, come certo sapete, sono il bellissimo Paese in cui vivete.

Guardate la mia fotografia scattata da un satellite: ho una forma molto particolare, non trovate? Forse noi ci siamo abituati, ma in tutto il mondo questa forma è immediatamente riconoscibile. E tutti vorrebbero venirmi a visitare, per le mie grandi bellezze di paesaggi e opere d’arte.

Accanto alla foto da satellite ne trovate una un po’ rielaborata, per creare la mia “carta d’identità”. In questo modo potete leggere i nomi delle montagne, delle pianure e delle colline, delle isole e dei mari che mi circondano.

Montagne, colline, pianure, coste, fiumi e laghi: sono questi i miei ambienti.

Subito ci accorgiamo di un’altra mia particolarità. Se confrontata a quella di altri Paesi del Pianeta, la mia superficie è piccola: per questo, in pochi chilometri si può passare da vette altissime innevate a una bella spiaggia soleggiata.

Andiamo quindi a visitare i miei ambienti, ho molto da raccontarvi. Ma prima soffermiamoci sul clima, importantissimo per capire come si sono formati gli elementi naturali che li caratterizzano.

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Contenuti digitali

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Immagina il territorio italiano come un quadrato formato da 100 quadratini. Coloralo seguendo le indicazioni.

42 quadratini rappresentano la collina

35 quadratini rappresentano la montagna

23 quadratini rappresentano la pianura

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I climi in Italia

In generale, l’Italia ha un clima temperato: se confrontato con quello di altre zone del Pianeta, il nostro clima non è mai estremamente caldo o estremamente freddo, non troppo secco e nemmeno troppo umido.

Eppure, se esaminiamo la carta dei climi delle varie zone d’Italia, vediamo notevoli differenze tra le regioni causate dai diversi fattori climatici. regione alpina

regione padana

regione ligure-tirrenica

regione adriatica

regione appenninica

regione insulare e mediterranea

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L’Italia e i suoi ambienti

LA REGIONE ALPINA

Ha inverni lunghi e freddi, spesso con abbondanti nevicate. Le estati sono fresche e spesso piovose.

LA REGIONE PADANA

Racchiusa tra Alpi e Appennini, ha un clima continentale: questo significa che risente poco dell’influsso del mare. Gli inverni sono freddi e le estati calde e poco ventilate; in autunno e in inverno c’è a volte la nebbia.

LA REGIONE LIGURE-TIRRENICA

Ha estati calde, ma non afose grazie alla presenza dei venti, e inverni miti. Le piogge sono presenti in autunno e in inverno.

LA REGIONE ADRIATICA

Ha estati non caldissime e inverni abbastanza freddi. La piovosità è maggiore rispetto alla costa tirrenica.

LA REGIONE APPENNINICA

Ha inverni freddi e nevosi ed estati più calde rispetto a quelle sulle Alpi. Le piogge si concentrano in primavera e in autunno.

LA REGIONE INSULARE E MEDITERRANEA

Ha un clima mediterraneo. Gli inverni sono brevi e tiepidi; le estati sono calde e c’è spesso siccità, cioè mancanza quasi completa di precipitazioni.

Lavoriamo insieme

Sapete individuare sulla carta la regione climatica in cui si trova la città o il paese in cui vivete? Quali sono le caratteristiche del suo clima?

Quaderno pp. 125-126 37 L’Italia e i suoi ambienti

IL MARE, LE COSTE E LE ISOLE

Il mare

L’Italia è una penisola, cioè una lunga striscia di terra che si allunga nel mare. Non solo: la penisola italiana è affiancata da due grandi isole e da alcune più piccole, riunite in gruppi: si dice infatti che formano degli arcipelaghi.

Il nostro mare si chiama Mediterraneo: il suo nome significa “in mezzo alle terre” perché racchiuso dalle coste di ben tre continenti (Europa, Africa, Asia). Quindi non è solo nostro! Vicino alle coste italiane il Mar Mediterraneo si divide in mari più piccoli che prendono nomi diversi: Mar Ligure, Mar Tirreno, Mar Ionio, Mar Adriatico.

Le coste

In Italia, la linea di costa è molto varia. Ci sono coste alte e frastagliate, cioè ricche di promontori, ampi golfi e piccole baie, come, per esempio, quelle che si affacciano sul Mar Ligure

Le coste dell’Adriatico hanno di solito lunghe e diritte spiagge sabbiose, ma anche queste, a volte, sono interrotte da promontori rocciosi. Le più varie sono comunque quelle che si affacciano sul Mar Tirreno, dove le lunghe spiagge si alternano in continuazione a golfi profondi e alti promontori.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Osserva la carta e rispondi.

• Come si chiamano i mari che circondano l’Italia? Elencali in senso orario, da Est a Ovest.

Mar Adriatico,

• Quali tipi di coste prevalgono in Italia?

Quaderno p. 127 38

Le isole

Le due grandi isole che sorgono dal mare accanto alla penisola italiana sono la Sicilia e la Sardegna. Tutte e due sono circondate da isole più piccole e isolotti. Forse di qualcuna di loro hai sentito parlare. Intorno alla Sardegna ci sono l’Asinara e la Maddalena a nord, Sant’Antioco e San Pietro a sud. A nord della Sardegna c’è un’altra grande isola, la Corsica, che appartiene però alla Francia. Vicino alla parte settentrionale della Sicilia ci sono gli arcipelaghi delle Egadi e delle Eolie, oltre a Ustica. Più lontane a sud, emergono Pantelleria e Lampedusa. Tra gli arcipelaghi, il più grande è l’Arcipelago Toscano, che sorge nel Mar Tirreno e comprende l’Isola d’Elba, la terza isola in Italia per grandezza, oltre a diverse isole più piccole. Più a sud ci sono le Isole Ponziane e quelle dell’Arcipelago Campano (con Capri e Ischia). Nel Mar Adriatico ci sono le Isole Tremiti. La maggior parte delle piccole isole è di origine vulcanica, cioè le loro rocce si sono formate dopo l’eruzione di un vulcano. Due di esse, Stromboli e Vulcano (Eolie), sono vulcani ancora attivi.

Lavori in un’agenzia turistica, una tua cliente vuole andare in vacanza in una località balneare in cui poter praticare diversi sport acquatici e giocare sulla spiaggia. Quale delle due località consiglieresti e perché?

E tu, in quale delle due località ti divertiresti di più? Sulla piccola spiaggia con molti scogli e il mare profondo oppure sulla spiaggia di grandi dimensioni, molto organizzata, con un fondale sabbioso?

Quali potrebbero essere, secondo te, i punti deboli e i punti di forza delle due località? Confronta le tue risposte con quelle della classe: qual è la vostra spiaggia preferita?

AMBIENTE

Sulle coste è diffusa la macchia mediterranea, formata da piante fiorite e da arbusti profumati, come la salvia, il rosmarino, il timo, il mirto, la lavanda. Queste piante hanno radici sviluppate, per assorbire la poca acqua dispersa nel terreno, e foglie affusolate, per ridurre l’evaporazione. Qui vivono molti animali selvatici: istrici, lepri, volpi, cinghiali, rettili. Alcune specie di insetti si riparano nella profondità del suolo quando devono sfuggire al freddo o alla siccità estiva.

Nelle zone più calde crescono anche palme, agavi e fichi d’India. In alcuni tratti ci sono invece boschetti di pini marittimi. Vicino alla foce, spesso i fiumi creano zone umide, dove cresce una vegetazione di palude, con canne, giunchi e vari fiori acquatici, come le ninfee.

SITUAZIONE non NOTA
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Isola di Stromboli.

Educazione al Patrimonio

PORTO VENERE E LE CINQUE TERRE

Affacciata sul Mar Ligure c’è una costa dai paesaggi meravigliosi. Si tratta della striscia di terra che va da Monterosso fino alla punta di Porto Venere. Oltre che per la sua bellezza, questo tratto di costa è famoso nel mondo come esempio di un perfetto equilibrio tra esseri umani e natura. Già nel periodo del Neolitico, infatti, delle comunità si sono stabilite in questa zona, fondando piccoli villaggi agricoli e iniziando a trasformare il territorio per poter coltivare anche sui versanti più ripidi.

Il rapporto tra esseri umani e ambiente nel corso dei secoli non si è mai interrotto: ecco perché ancora oggi noi possiamo ammirare questo territorio straordinario. Manarola.

Terrazzamenti.

I terrazzamenti sono dei grossi gradini, costruiti con pietre e riempiti di terra. Il procedimento è questo: prima si costruisce un muretto di sassi alla base del pendio; si dice che sono “muretti a secco” perché tra una pietra e l’altra non è stato messo nessun tipo di cemento.Lo spazio tra il muretto e il pendio viene quindi riempito di terra creando una striscia lunga e stretta su cui coltivare. Poi, più in alto, si costruisce un altro muretto, lo si riempie e si crea un’altra striscia di terreno. Si continua così più volte, fino a che è necessario. La tecnica dei terrazzamenti è stata utilizzata non solo in questo tratto di costa, ma anche in altre zone di mare, di montagna e di collina.

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DEBATE

In certi periodi, le Cinque Terre e Porto Venere vengono presi d’assalto dai turisti, creando problemi alla popolazione residente.

Si sta pensando perciò di creare in alcuni giorni un “numero chiuso”, cioè un numero massimo di visitatori che possono entrare nell’area.

Che cosa ne pensate? Discutete insieme.

Gli itinerari nel parco

Il territorio delle Cinque Terre è protetto da un Parco Nazionale: oltre alla costa comprende anche lo specchio di mare che ha di fronte, che viene definito Area Naturale Marina Protetta (AMP). Si tratta di una superficie di mare delimitata, creata per proteggere la natura (fauna, flora, ecosistemi). Per esempio, al suo interno si tutelano le zone di deposito delle uova e le aree di riproduzione dei pesci. All’interno di una AMP sono però permesse attività economiche come la pesca sostenibile e il turismo responsabile.

Nel Parco sono stati disegnati dei percorsi con diverse difficoltà, da svolgere a piedi, che mettono in comunicazione i villaggi tra loro. Sono bellissimi: si percorrono i sentieri tracciati da secoli, molti lastricati da pietre, in mezzo a boschi, vigneti, agrumeti, con panorami marittimi tra i più belli al mondo.

Anche nell’Area Marina Protetta sono previsti itinerari subacquei, per ammirare i fondali, le rocce a strapiombo, la fauna e la flora marina.

• Sono chiamati Cinque Terre i cinque villaggi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.

• Più staccato c’è il villaggio di Porto Venere.

• Il Golfo di La Spezia, chiuso da Porto Venere, è anche chiamato Golfo dei Poeti, perché per la sua bellezza ha attirato poeti da tutta Europa.

• Attenzione! Per visitare le Cinque Terre è molto meglio utilizzare il treno e spostarsi con quello (oppure a piedi) anche all’interno di tutta l’area.

Porto Venere.
41

Le attività del mare

Per la posizione al centro dei traffici attraverso il Mar Mediterraneo, le zone costiere italiane sono state intensamente abitate fin dai tempi più antichi.

I primi porti vennero costruiti all’interno di golfi naturali, protetti da penisole e promontori; in seguito, sono stati ampliati con opere di costruzione.

Intorno ai porti sono stati fondati centri abitati, collegati alle zone interne da strade, importanti per il trasporto delle merci che arrivavano con le navi.

L’agricoltura

Grazie al clima favorevole, le zone costiere sono sempre state intensamente coltivate. Per conquistare terreno coltivabile, è stato a volte necessario creare sui ripidi versanti dei terrazzamenti, cioè strisce di terreno sorrette da muretti di pietra (come spiegato a pagina 40).

Dal secolo scorso, per ottenere raccolti anche nelle stagioni più fresche, i terrazzi a volte sono stati coperti da serre, dove le condizioni climatiche sono attentamente controllate: qui si coltivano ortaggi e fiori, viti, ulivi, mandorli e agrumi.

42 L’Italia
e i suoi ambienti

Il mare, le coste, le isole

La pesca

Un’attività economica sempre molto praticata è la pesca: piccoli porti pescherecci sono frequenti lungo tutte le coste della penisola. Oggi i porti pescherecci più importanti si trovano in Sicilia e nelle Marche. La pesca è stata affiancata dall’acquacoltura, cioè l’allevamento di pesci, molluschi o crostacei in piccoli specchi d’acqua protetti.

Il turismo

Nel Novecento è nato il turismo di massa: è definito così perché muove moltissime persone. In effetti, le località balneari nei mesi estivi richiamano milioni di italiani e di stranieri. Per ospitarli sono nati nuovi paesi e cittadine e quelli già esistenti si sono ingranditi, con alberghi e case vacanze.

Vasche per l’acquacoltura.

a TU per TU con... LO STUDIO

Osserva le fotografie che illustrano alcune attività che si svolgono lungo le coste e trova il maggior numero di informazioni che ti possono servire per descriverle.

Prova a integrare le informazioni che hai letto nel testo con quelle delle immagini.

Quali ricordi meglio? Sono rappresentate tutte le attività? Se no, quali attività non sono rappresentate dalle immagini? Aggiungeresti altre attività non indicate nel testo?

Stabilimenti balneari della riviera romagnola.

43

MEDITERRANEO, UN MARE DA PROTEGGERE

Il Mediterraneo è un mare quasi completamente chiuso, perciò le sue acque non hanno molto ricambio. Rispetto agli oceani è quindi più inquinato, sia a causa degli scarichi dei fiumi sia per la dispersione di una moltitudine di oggetti di plastica nelle sue acque.

Inoltre, alcune attività dell’essere umano hanno provocato il riscaldamento climatico che ha fatto aumentare anche la temperatura del mare, modificando gli ecosistemi.

Un altro pericolo viene dalla pesca intensiva, cioè una pesca che non lascia il tempo ai pesci di riprodursi, facendone diminuire il numero.

Anche molte coste mediterranee sono a rischio. Sono ambienti fragili che i movimenti del mare e le attività dell’essere umano modificano di continuo: le forti onde e le mareggiate erodono le spiagge, cioè portano via materiale soprattutto dalle coste basse e sabbiose. Per tutto questo bisogna proteggere i nostri mari con grande cura e attenzione.

Anche l’Agenda 2030 ci ricorda quanto sia importante proteggere il mare.

Obiettivo 14 dell’Agenda 2030

Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine.

44
Educazione civica

• Usa la sintesi per ripassare le tue conoscenze.

L’ITALIA E I SUOI AMBIENTI

L’Italia ha una forma molto particolare. La sua superficie è piccola. Montagne, colline, pianure, coste, fiumi e laghi sono i suoi ambienti.

L’Italia ha un clima temperato. Ci sono climi diversi nelle varie zone d’Italia: le differenze sono causate dai differenti fattori climatici.

IL MARE, LE COSTE E LE ISOLE

L’Italia è una penisola , cioè una lunga striscia di terra che si allunga nel Mar Mediterraneo.

Il mare è un elemento molto importante del suo territorio. Vicino alle coste italiane il Mar Mediterraneo si divide in mari più piccoli che prendono nomi diversi: Mar Ligure, Mar Tirreno, Mar Ionio, Mar Adriatico.

Le coste sono molto varie:

• in alcuni tratti sono alte e frastagliate, con promontori e insenature;

• in altri tratti sono basse e sabbiose.

Ci sono due grandi isole, la Sicilia e la Sardegna, e molte isole più piccole, riunite a volte in arcipelaghi

L’AMBIENTE

Sulle coste è diffusa la macchia mediterranea , un insieme formato da piante fiorite e da arbusti profumati . Qui vivono molti animali selvatici. Nelle zone più calde crescono anche palme, agavi e fichi d’India . In alcuni tratti ci sono invece boschetti di pini marittimi . Vicino alla foce spesso i fiumi creano zone umide, dove cresce una vegetazione di palude, con canne, giunchi e vari fiori acquatici, come le ninfee.

LE ATTIVITÀ

Il commercio marittimo è stato fondamentale fin dall’antichità. Grazie al clima favorevole, nelle zone costiere è praticata l’agricoltur a . Un’attività economica sempre molto praticata è la pesca . È molto importante il turismo. Le località balneari nei mesi estivi richiamano milioni di persone italiane e straniere.

45
PAGINA CHIARA

TAPPA IN MAPPA

• Completa la mappa con le seguenti parole.

turismo

• Sicilia • alte • Ionio • sabbiose • commercio • arcipelaghi • pesca • basse • Adriatico

IL MARE, LE COSTE E LE ISOLE

Il Mar Mediterraneo si divide in:

• Mar Ligure;

• Mar Tirreno;

• Mar .................................................................;

• Mar

Le coste sono ................................................................. e frastagliate.

In altri tratti sono e

Il Mar Mediterraneo ospita due grandi isole:

• la ;

• la Sardegna.

Molte isole più piccole sono riunite in ..........................................................................

Lungo le coste si pratica:

• il marittimo;

• la e l’acquacoltura;

• le coltivazioni sulle coste;

• il

46

1 Per ogni ambiente, scrivi a quale regione climatica appartiene.

Valle alpina

Regione climatica:

Tratto di Pianura Padana

Regione climatica:

2 Per ogni definizione, indica con una X la spiegazione corretta.

• Penisola: striscia di terra che si allunga nel mare. striscia di terra senza acqua.

3 Completa il testo con le seguenti parole.

Tratto di costa della Sicilia

Regione climatica:

• Costa frastagliata: costa lunga e dritta. costa ricca di golfi e insenature.

• Arcipelago: insieme di isole. insieme di scogli.

acquacoltura • commercio • porti

Fin dall’antichità i popoli che abitavano le zone costiere dell’Italia hanno praticato il marittimo. Nei golfi naturali della penisola sono quindi sorti attivi ancora oggi.

Anche la pesca è sempre stata un’attività importante per la popolazione dell’Italia; oggi alla pesca tradizionale è affiancata l’ .

4 Collega ogni causa alla sua conseguenza.

PLASTICA RISCALDAMENTO CLIMATICO PESCA INTENSIVA

AUMENTO DELLA

TEMPERATURA DEI MARI

DIMINUZIONE DELLA

FAUNA MARINA

RIFLETTO SUL MIO LAVORO

• Ti è piaciuto il percorso su mare, coste e isole?

• Quale aspetto ti è piaciuto di più? Perché?

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

• Quali esercizi ti sono sembrati più semplici? Colora il quadratino di verde.

• Quali ti sono sembrati più difficili? Colora il quadratino di rosso.

FACCIAMO IL PUNTO 47

LE MONTAGNE

Come abbiamo visto nell’areogramma del territorio italiano a pagina 14, la penisola italiana è decisamente montuosa. La attraversano infatti due lunghe catene di montagne: le Alpi e gli Appennini. Il termine “catena” dà proprio l’idea di una serie di rilievi allacciati gli uni agli altri in una lunghissima fila e separati da valli non troppo profonde.

Il ghiacciaio del Monte Bianco.

a TU per TU con... LO STUDIO

Imparare i nomi delle montagne a memoria può essere difficile. Cerca sulla carta e sottolinea i loro nomi. Poi prova a ricordarli uno di seguito all’altro come se fosse una filastrocca.

Le Alpi

Le Alpi si estendono come un grande arco da est a ovest, nel nord della penisola. Sono lunghe circa 1 200 chilometri e segnano il confine dell’Italia con il resto d’Europa. I Paesi europei hanno suddiviso di comune accordo la catena in due grandi parti: Alpi Occidentali e Alpi Orientali.

A sud della catena alpina si estendono i gruppi delle Prealpi. Sono montagne che digradano verso la zona collinare e hanno cime più basse e arrotondate di quelle delle Alpi.

Le Alpi Occidentali ospitano le montagne più alte della catena, che superano i 4 000 metri: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino e il Gran Paradiso. L’altitudine e la forma appuntita delle loro cime (o vette) è dovuta alle rocce che le compongono, molto resistenti all’azione di pioggia, neve, vento. Le valli sono in genere strette, incuneate tra un versante e l’altro.

Le Alpi Orientali sono meno elevate e hanno numerosi passi che le attraversano da un versante all’altro. Qui le vallate sono più ampie, spesso soleggiate.

48
Quaderno pp. 126-129

Sulle montagne più alte la temperatura resta al di sotto dello zero; la neve che si è accumulata nel corso dei secoli ha formato i ghiacciai. Questi grandi accumuli di acqua sotto forma di ghiaccio sono importantissimi per la vita delle pianure: in primavera e in estate si sciolgono gli strati superficiali, dando origine a ruscelli e torrenti che portano acqua a valle. I ghiacciai cambiano forma: si possono ampliare o restringere, a seconda dell’andamento delle temperature e della frequenza delle precipitazioni. Negli ultimi decenni, a causa del riscaldamento globale, tutti i ghiacciai alpini stanno velocemente riducendo la loro superficie.

AMBIENTE

Sulle Alpi ci sono estese foreste: nelle zone meno elevate sono boschi di latifoglie, come i castagni e le querce. Più in alto crescono invece le conifere, come i larici, i pini e gli abeti. Qui vivono camosci, cervi e caprioli, oltre a volpi, orsi e lupi. Oltre i 2 000 metri, non ci sono più alberi, ma prati, quindi rocce con muschi e licheni. In questa fascia arriva lo stambecco, che qualche decennio fa ha corso il rischio di estinguersi; poi è stato dichiarato animale protetto e ora è diffuso in tutto l’arco alpino. Numerosi sono gli uccelli rapaci, come le aquile reali, i falchi, le poiane, i gufi. Oltre i 3 000 metri di altitudine si estendono i nevai e i ghiacciai.

Una malga sulle Alpi.

49 Le montagne

Gli Appennini

Gli Appennini sono la catena più lunga d’Italia e seguono tutta la penisola, da nord a sud, per oltre 1 350 chilometri. Si dividono in Appennino Settentrionale, Centrale e Meridionale, ma i gruppi montuosi che li compongono prendono il nome dalle regioni che attraversano. Gli Appennini continuano poi nei monti della Sicilia

Il Gennargentu è il più importante massiccio della Sardegna e ha un’origine più antica di tutte le altre montagne italiane.

La cima più alta degli Appennini è il Corno Grande, che sfiora i 3 000 metri e si trova nel massiccio del Gran Sasso d’Italia, nell’Appennino centrale. Non lontano si trova anche il massiccio della Maiella, secondo gruppo montuoso degli Appennini: la vetta più elevata è il Monte Amaro

Scegli una montagna citata nel testo, osserva la carta e rispondi.

• Qual è il suo nome?

• Quanto è alta?

• In quale parte degli Appennini è situata?

Occidentale. Orientale. Settentrionale.

Centrale. Meridionale.

• Perché l’hai scelta?

Ne ho sentito parlare. Ho visitato una località vicina.

Ho visto una sua fotografia o un filmato.

Un’altra ragione:

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA
50 Quaderno pp. 128-129
Il Gran Sasso d’Italia.
L’Italia e i suoi ambienti

Le cime degli Appennini sono più basse e meno aguzze di quelle delle Alpi: le rocce, meno dure e resistenti, nel corso del tempo sono state erose dalle piogge e dai venti. In alcuni tratti, sul versante tirrenico, gli Appennini sono affiancati da catene più piccole, che vengono definite complessivamente Antiappennini. Più a nord si elevano le Alpi

Apuane. Più a sud sorge, isolato, il Monte Amiata, un antico vulcano ormai spento. Nell’Italia centrale si allineano i Monti Volsini, Cimini e Sabatini

AMBIENTE

La vegetazione degli Appennini varia a seconda dell’altitudine e della latitudine. A nord, fra i 600 e gli 800, metri troviamo boschi di latifoglie, come querce e castagni, mentre più in alto sono diffuse le conifere, in particolare abeti e pini.

Nel centro-sud le latifoglie arrivano fino ai 1 000 metri, mentre nelle zone più basse, si incontrano piante adatte a climi caldi come oleandri e ginestre L’orso bruno marsicano è quasi un simbolo degli Appennini. Oggi ne rimangono pochi esemplari che vivono nella zona centrale. Ci sono poi lupi, volpi, tassi, donnole, marmotte, oltre a daini, caprioli e camosci. Numerosi sono anche gli uccelli rapaci, come l’aquila reale, il falco, il gufo e il grifone. Molti di questi animali sono protetti, cioè non possono essere né cacciati né disturbati.

51 Le montagne
Una cava di marmo sulle Alpi Apuane.

Durante l’estate i pastori producono il formaggio nelle malghe (costruzioni in legno) di alta montagna.

Le attività della montagna

Le foreste sono un’importante risorsa delle aree montuose: la silvicoltura è l’attività di cura e taglio dei boschi per ricavarne legname.

Un’altra abbondante risorsa della montagna è l’acqua, utilizzata in gran parte per la produzione di elettricità.

L’allevamento

Sulle Alpi l’allevamento di bovini è un’importante attività economica. Le mandrie vengono tenute nelle stalle a fondovalle durante l’inverno e portate nei pascoli di alta quota durante l’estate (alpeggio). Nei caseifici il latte viene trasformato in burro, formaggi e yogurt. Sugli Appennini prevale l’allevamento di ovini e caprini

L’agricoltura

Per la ripidità dei terreni e il clima rigido, l’agricoltura in passato non era molto produttiva, ma forniva solo il cibo per la sopravvivenza delle famiglie del luogo. Con i miglioramenti della tecnologia e notevoli investimenti, si è sviluppata da qualche decennio un’agricoltura specializzata: si coltivano soprattutto alberi da frutto (mele in particolare) e viti per la produzione di vino.

Meleto. 52 L’Italia e i suoi ambienti
La diga di una centrale idroelettrica.

Il turismo

In molte zone di montagna l’attività più importante è il turismo

Nei mesi invernali si praticano gli sport sulla neve, mentre in estate ci si dedica a passeggiate, arrampicate, cicloturismo e vari sport sui torrenti. Il turismo ha creato numerosi posti di lavoro, ma anche aspetti negativi, come traffico, inquinamento, aumento dei rifiuti. Il taglio di strisce di bosco per le piste da sci e le funivie ha aumentato il pericolo di frane.

I trasporti

Anche in passato, quando si viaggiava a piedi o con animali da soma, i passi (o valichi) erano percorsi da sentieri che permettevano lo scambio di merci e persone tra i versanti. Oggi la rete dei collegamenti è adeguata al traffico moderno: lunghe gallerie (i trafori) attraversano le montagne con autostrade e linee ferroviarie, ma sono ancora molte le strade curvilinee (tornanti) che salgono alle quote più elevate.

a TU per TU con...

Scopri le associazioni e collega le parole con una freccia.

Completa le frasi.

• La risorsa sfruttata dalla silvicoltura è

• La principale risorsa energetica della montagna è

• La principale attività in montagna è

Turismo invernale ed estivo.

Quaderno p. 130
LA GEOGRAFIA FORESTE FORMAGGIO BOVINI SPORT VITI VIAGGIO TURISMO LEGNAME TRAFORO VINO
53 Le montagne

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Osserva il disegno e scrivi

i numeri al posto giusto.

1 Magma

2 Camino

3 Cratere

4 Lava

5 Cenere e lapilli

Vulcani e terremoti

I vulcani

Molti rilievi italiani sono vulcani ormai spenti, cioè hanno terminato la loro attività migliaia di anni fa; ne è un esempio il Monte Amiata, in Toscana.

In Italia ci sono però alcuni vulcani ancora attivi, per esempio il Vesuvio in Campania, l’Etna in Sicilia, e le due piccole isole, Vulcano e Stromboli nell’arcipelago delle Eolie. Ma che cosa significa che un vulcano è attivo?

Sotto la crosta terrestre, in profondità, la temperatura è altissima, tanto da fondere la roccia. Questa roccia fusa, chiamata magma, è sottoposta a grandi pressioni. A volte la pressione è così forte da frantumare la crosta terrestre. Il magma risale così lungo il camino ed esce dal cratere: questo materiale incandescente prende il nome di lava e spesso è accompagnato dalla fuoriuscita di cenere e lapilli. Raffreddandosi lentamente, la lava si solidifica in una nuova roccia e crea la tipica forma a cono di una montagna vulcanica.

54 L’Italia
i suoi ambienti
Il cratere dell’Etna.
e

I terremoti

La presenza di vulcani attivi ci fa capire che l’Italia è un territorio giovane, che continua a muoversi e a modificarsi. Sono frequenti, infatti, anche i terremoti (o sismi), cioè scosse improvvise, più o meno forti, che si avvertono sulla superficie terrestre, ma nascono al suo interno, anche a centinaia di chilometri in profondità.

Quando queste scosse sono particolarmente forti possono avere effetti disastrosi: far crollare gli edifici, dissestare ponti e linee ferroviarie, e provocare anche la morte di persone.

Quasi tutta l’Italia è ad alto rischio sismico

Le regioni più interessate da questo fenomeno sono quelle attraversate dagli Appennini, ma ci sono zone sismiche anche nella catena alpina, soprattutto nella parte orientale, e perfino nella Pianura Padano-Veneta.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Osserva sulla carta le zone in cui il rischio sismico è più elevato. Il luogo in cui vivi tu in quale zona si trova?

Gli effetti devastanti del terremoto ad Amatrice, nel 2016.

55 Le montagne
Palermo Catanzaro Bari Potenza Napoli Campobasso Roma Perugia L’Aquila Ancona Firenze Bologna Torino Genova Milano Aosta Trento Venezia Trieste Cagliar maggiori terremoti dal 1750 a oggi

Educazione civica

UNA GIORNATA IN MONTAGNA

Le vacanze o anche la gita di un giorno in montagna sono esperienze davvero fantastiche. Ci si ricarica di ossigeno e della bellezza della natura, si incontrano nuove piante e animali, si conduce una vita sana, con buon cibo ed esercizio fisico.

Ricordiamoci però che ogni escursione può presentare dei pericoli. Allora, che cosa dobbiamo fare?

1. Conosciamo in anticipo il territorio: osserviamo con attenzione le carte del luogo.

2. Consultiamo le previsioni meteorologiche

3. Prepariamo un abbigliamento adatto alla stagione e al tipo di escursione.

4. Pensiamo anche all’alimentazione: dovremo consumare cibi energetici e acqua a sufficienza.

5. Utilizziamo creme solari ad alta protezione: il Sole in montagna è molto forte e può essere dannoso per la nostra pelle.

6. Le camminate nella neve presentano qualche pericolo in più. Attenzione al freddo e alle ore di luce: le giornate in inverno sono molto corte.

7. Pericolosa è anche la primavera, quando ghiaccio e neve si sciolgono: consultiamo le guide locali per evitare le zone con pericolo di valanghe

8. Al primo problema, torniamo indietro: raggiungere la meta non è la cosa più importante.

9. Non fidiamoci dello smartphone: è solo un aiuto in più, ma può non funzionare quando ne abbiamo bisogno.

10. Rispettiamo sempre la montagna: siamo suoi/sue ospiti. Non portiamo via nulla, non abbandoniamo rifiuti, non lasciamo traccia del nostro passaggio.

SITUAZIONE

non NOTA

È primavera e hai organizzato un’escursione in montagna. Che cosa metti nello zaino?

Pensa all’abbigliamento, al cibo e a tutto quello che potrebbe esserti utile per trascorrere una giornata divertente, in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente.

Confronta il tuo elenco con quello della classe: chi è l’escursionista più attento/a?

56

• Usa la sintesi per ripassare le tue conoscenze.

Le MONTAGNe

Gran parte del territorio italiano è montuoso. La penisola è attraversata da due lunghe catene di montagne .

LE ALPI

Sono una catena montuosa a forma di arco che si estende a nord: segnano il confine tra l’Italia e il resto dell’Europa. Si dividono in due parti: Alpi Occidentali e Alpi Orientali .

Nelle Alpi Occidentali si trovano le cime più alte: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino e il Gran Paradiso.

Le Alpi hanno una forma appuntita .

Sulle montagne più alte la neve che si è accumulata nel corso dei secoli ha formato i ghiacciai, importanti per la vita delle pianure perché danno origine a ruscelli e torrenti che portano acqua a valle.

A causa del riscaldamento globale, tutti i ghiacciai alpini stanno riducendo la loro superficie.

GLI APPENNINI

Sono la catena montuosa più lunga e percorrono la penisola da nord a sud. Si dividono in Appennino Settentrionale, Centrale e Meridionale . La cima più elevata è il Corno Grande che si trova nell’Appennino Centrale. Gli Appennini hanno cime più basse e meno appuntite delle Alpi.

LE ATTIVITÀ

La silvicoltura è l’attività di cura e taglio dei boschi per ricavarne legname. L’acqua è abbondante ed è utilizzata per la produzione di elettricità . Sulle Alpi è praticato l’allevamento di bovini, mentre sugli Appennini prevale l’allevamento di ovini e caprini

L’agricoltura un tempo era povera, ma oggi si è sviluppata un’agricoltura specializzata (frutta, vite).

In molte zone l’attività più importante è il turismo, che ha creato numerosi posti di lavoro, ma anche aspetti negativi, come traffico, inquinamento, aumento dei rifiuti.

57
CHIARA
PAGINA

• Completa la mappa con le seguenti parole.

Settentrionale • catene • ovini e caprini • nord • bovini • Alpi Occidentali • Centrale • confine

Le MONTAGNe

L’Italia è attraversata da due di montagne.

Sono formate da:

• ;

• Alpi Orientali.

LE ALPI

Si trovano a nord, lungo il .................................................................................... tra l’Italia e il resto d’Europa.

Vi si pratica la silvicoltura, l’allevamento di , l’agricoltura e il turismo.

Sono formati da:

• Appennino ;

• Appennino Meridionale.

Si trovano lungo la penisola, da a sud.

Vi si pratica la silvicoltura, l’allevamento di , l’agricoltura e il turismo.

58
TAPPA IN MAPPA
GLI APPENNINI

1 Completa i cartellini.

Poi circonda il Monte Bianco e il Corno Grande.

Alpi Occidentali

Alpi Orientali

Appennino Settentrionale

Appennino Centrale

Appennino Meridionale

2 Indica con una X.

• Le Alpi hanno:

una forma appuntita. una forma arrotondata.

• Le loro rocce sono:

una forma appuntita. una forma arrotondata.

• Le loro rocce sono:

poco resistenti alla pioggia, alla neve e al vento. molto resistenti alla pioggia, alla neve e al vento.

RIFLETTO SUL MIO LAVORO

• Ti è piaciuto il percorso sulle montagne?

• Quale aspetto ti è piaciuto di più? Perché?

molto resistenti alla pioggia, alla neve e al vento. poco resistenti alla pioggia, alla neve e al vento.

• Quali esercizi ti sono sembrati più semplici? Colora il quadratino di verde.

• Quali ti sono sembrati più difficili? Colora il quadratino di rosso.

59
FACCIAMO IL PUNTO

LE PIANURE

Solo un quarto della superficie italiana è occupato da pianure, cioè spazi piatti, senza nessun rilievo.

La Pianura Padano-Veneta, formata dalla Pianura Padana e dalla Pianura Veneta, è la più ampia ed estesa del nostro Paese: occupa infatti buona parte del territorio settentrionale dell’Italia.

L’origine delle pianure

La maggior parte delle pianure italiane ha un’origine alluvionale, cioè si è formata nel corso dei millenni grazie ai depositi lasciati dai fiumi. Quando la sua pendenza diminuisce, infatti, ogni fiume abbandona sassi e altri materiali lungo il suo corso. Nel tempo, questi detriti si accumulano e creano le pianure. Sono di origine alluvionale anche molte piccole pianure costiere; alcune di esse erano paludi che sono state bonificate. Sono pianure di questo tipo la Maremma, l’Agro (cioè “campagna”) Pontino e l’Agro Romano nell’Italia centrale.

Bonificate: prosciugate dall’acqua. Si dice dei terreni paludosi.

Altre pianure sono invece vulcaniche, cioè formate da materiali fuoriusciti dai vulcani: per esempio la Pianura Campana, che si estende vicino al Vesuvio, e la Piana di Catania, vicino all’Etna.

Altre ancora sono pianure di sollevamento, come il Tavoliere, seconda pianura italiana per estensione. Un tempo questo territorio si trovava sotto il livello del mare; poi i movimenti della crosta terrestre l’hanno portato in superficie.

60 Quaderno p. 132
La Pianura Padana.

a TU per TU con... LO STUDIO PIANURA

La carta geografica aiuta a ricordare dove sono collocate le principali pianure italiane e capire meglio le loro caratteristiche.

Osserva la carta e rispondi.

• Qual è la più grande pianura alluvionale?

• Quali sono le pianure costiere?

• Quali sono le pianure vulcaniche?

• Qual è la più grande pianura di sollevamento?

Dopo aver lavorato sulla carta, metti in relazione nella tabella le informazioni che conosci.

Segui l’esempio.

Alluvionale

Pianura Padano-Veneta Si è formata grazie ai depositi lasciati dai fiumi. Da nord-ovest a nord-est.

Maremma

Costiera

Agro Romano

Pianura Campana

Vulcanica

..........................................................................

Di sollevamento ..........................................................................

Vicino al Vesuvio.

CAUSA
NOME
POSIZIONE
61 Le pianure

La Pianura Padana

In tempi antichissimi, dove oggi si estende la Pianura Padana c’era una vasta insenatura, cioè una rientranza del Mar Adriatico. Con il tempo, i fiumi che scendevano dalle Alpi e dagli Appennini colmarono con i loro detriti questa insenatura dando origine a una grande pianura alluvionale.

Il suo territorio, ricco di fitte foreste e larghi acquitrini, era poco ospitale. L’essere umano, però, l’ha profondamente trasformato. Nel corso dei secoli, i boschi sono stati quasi del tutto tagliati per ricavare legna da ardere e per lasciare spazio ai campi da coltivare; filari di pioppi sono stati piantati nelle vicinanze dei fiumi, per ricavarne legname e carta. Solo le zone umide e le rive dei fiumi hanno mantenuto il loro ambiente naturale, mentre altrove il territorio è stato completamente antropizzato, cioè modificato dall’uomo.

Le attività della pianura

Grazie alle caratteristiche del territorio, l’agricoltura nelle zone di pianura è in genere organizzata in grandi aziende. I terreni, infatti, sono ideali per utilizzare i macchinari meccanici e praticare la monocoltura, cioè la coltivazione di un solo prodotto su enormi estensioni. Di solito, c’è anche un intenso uso di prodotti chimici per concimare e combattere erbacce, gli insetti nocivi e le malattie delle piante. Questo tipo di agricoltura si chiama intensiva. Nella Pianura Padana le coltivazioni più diffuse sono i cereali (come il frumento, il mais e il riso), la barbabietola da zucchero, gli alberi da frutta.

La barbabietola da zucchero.

62 L’Italia e i suoi ambienti

Qui ci sono anche i più grandi allevamenti di bovini e di suini. In genere l’agricoltura è strettamente collegata alle industrie alimentari che lavorano i vari prodotti e li preparano per il consumo. Nelle pianure centro-meridionali, oltre a cereali (soprattutto grano duro), frutta e ortaggi, si coltiva l’ulivo per la produzione di olio. Ci sono poi allevamenti di bufale per la produzione del latte per la mozzarella. Le pianure sono spesso anche zone industrializzate, con fabbriche, spazi per le fiere, centri commerciali

L’assenza di ostacoli naturali rende facile la costruzione di vie di comunicazione (strade, ferrovie, aeroporti) e l’ampliamento delle grandi città.

DEBATE

Dividetevi in due gruppi: il primo fa un elenco delle attività che gli esseri umani svolgono in questo ambiente; il secondo, invece, mette a fuoco che cosa offre l’ambiente per svolgere queste attività.

• Secondo voi, gli elenchi sono in stretta relazione tra di loro?

Allevamento di bufale.

AMBIENTE

Per la facilità di coltivazione, trasporti e insediamenti, la pianura è l’ambiente più antropizzato, cioè più modificato dagli esseri umani. Nel corso dei secoli vaste foreste e piccoli boschi sono stati quasi del tutto tagliati per ricavare legna da ardere e campi da coltivare.

Le aree densamente alberate di un tempo sopravvivono solo in alcune zone meno abitate. Qui vivono ancora cinghiali, volpi, lepri, ricci. Sono rimasti anche molti uccelli migratori, come la pavoncella e la beccaccia, che trovano un ambiente accogliente nelle zone umide e nei prati.

• A quali pericoli si va incontro se gli esseri umani non rispettano l’equilibrio tra attività e ambiente naturale?

Il Parco del Ticino.

Beccaccia.
63 Le pianure

LE COLLINE

Le colline rappresentano l’aspetto ambientale più presente nel territorio italiano: ben il 42% di tutto il nostro Paese. Si considerano colline i rilievi fino a 600 metri di altitudine: di solito, infatti, sono le zone di passaggio tra pianure e montagne.

Sono presenti in tutto il territorio italiano e spesso ne caratterizzano il paesaggio. Ecco qualche esempio:

• le colline delle Langhe e del Monferrato all’inizio della Pianura Padana, a nord-ovest;

• le Colline Metallifere (chiamate così perché ricche di metalli utili) nel centro Italia;

• le Murge, nel “tacco” della penisola.

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L’uso di diversi colori ti può aiutare a memorizzare meglio le informazioni.

Cerca e sottolinea: in le colline di origine morenica; in quelle di origine vulcanica; in quelle di sollevamento; in quelle di erosione.

L’origine delle colline

Anche le colline hanno origini molto diverse tra loro. Alcune sono di origine morenica: sono state formate dai detriti trasportati dai ghiacciai quando, in epoche antiche molto più fredde della nostra, questi arrivavano fino alla pianura.

Sono di origine morenica molte colline che sorgono ai piedi delle Alpi, come le colline della Brianza

Altre colline sono di origine vulcanica, cioè create dal materiale emesso durante le eruzioni vulcaniche del passato. Queste colline sono più frequenti nell’Italia centro-meridionale: per esempio, i Colli Albani e i Campi Flegrei. Altre ancora sono nate da sollevamenti della crosta terrestre, come le Murge in Puglia. Ci sono anche colline che derivano dall’erosione di antiche montagne che, nel corso dei millenni, si sono arrotondate per l’erosione causata da pioggia e vento, come, per esempio, le colline della Sardegna

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Le attività delle colline

I dolci pendii delle colline, soleggiati e poco elevati, sono molto adatti alle coltivazioni. L’agricoltura è perciò un’attività molto importante.

La coltivazione della vite è diffusa in tutta l’Italia, da nord a sud e nelle isole. Dove il clima è più caldo e secco è presente l’ulivo per la produzione di olio. Ci sono anche alberi da frutto, cereali, ortaggi e, soprattutto nelle colline dell’Italia centrale, il girasole, utilizzato per produrre olio di semi. Sulle colline le aziende agricole sono in genere più piccole di quelle della pianura: sono spesso a conduzione familiare e viene praticata la policoltura, cioè la coltivazione di più prodotti su uno stesso appezzamento.

Anche se oggi è un po’ in declino rispetto al passato, è ancora praticata la pastorizia, cioè l’allevamento nomade di pecore e capre.

Le colline sono anche zone di turismo. I visitatori sono attirati dai paesaggi armoniosi e dai borghi antichi, dai centri termali e dalle fattorie che praticano l’agriturismo, dai prodotti tipici italiani alimentari e artigianali. In molte aree collinari ci sono però anche importanti attività industriali

AMBIENTE

La vegetazione spontanea delle colline è stata sostituita in gran parte dalle coltivazioni. Dove è rimasta, prevalgono i boschi misti di latifoglie, come querce, olmi e frassini. Oggi, però, molte zone collinari del centro-sud non vengono più coltivate e sui terreni agricoli abbandonati si sono formati nuovi boschi. Questi sono popolati da lepri, conigli selvatici, ricci, ghiri e tassi, oltre ai loro predatori, come la volpe e la faina. Sempre più diffuso è il cinghiale. Moltissime sono le specie di uccelli: rondini, fagiani, picchi, fringuelli e tanti altri, oltre a numerosi uccelli rapaci come il falco, la civetta e il barbagianni.

Indica con una X le motivazioni che potrebbero farti fare una gita in collina.

Scalare alte vette.

Partecipare alla vendemmia.

Assaggiare un formaggio d’alpeggio.

Passeggiare tra latifoglie.

Riposare in un agriturismo.

Arrampicarmi su una parte ripida.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA
65 Le colline
Un agriturismo.

Educazione al Patrimonio

LA VAL D’ORCIA

La Val d’Orcia si estende vicino alla città di Siena, nell’Italia centrale, all’interno di un meraviglioso paesaggio collinare. Sui pendii ci sono vigneti, uliveti, fattorie con orti dove crescono diversi tipi di ortaggi, prati dove pascolano le pecore. Qua e là sorgono villaggi e cittadine di origine medievale: il loro centro storico, cioè il quartiere più antico, è rimasto come in passato, con case in pietra, torri, piccole piazze, vie strette e tortuose, cioè con molte curve.

L’ambiente naturale della Val d’Orcia è stato modificato dagli esseri umani già molti secoli fa. Ciò che ci fa apprezzare questo paesaggio ancora oggi è il fatto che gli interventi sul territorio per favorire le coltivazioni e gli insediamenti erano stati fatti già allora con l’idea di creare qualcosa di bello e di armonico.

Questa idea non si è fermata qui, ma ha influenzato il modo di pensare il paesaggio per molto tempo, anche in altri luoghi del nostro Paese. A questo hanno contribuito anche i pittori dell’epoca, che hanno rappresentato i bei paesaggi collinari.

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La Via Francigena

Attraverso la Val d’Orcia passa la Via Francigena. Molti secoli fa, quando non c’erano autostrade e ferrovie, gli itinerari si svolgevano molto lentamente a piedi, a cavallo o su carri.

La Via Francigena era una strada molto trafficata che dalla Francia portava a Roma attraverso la penisola. La percorrevano soldati, mercanti, attori di teatro, pellegrini e pellegrine che volevano arrivare alla città sacra di Roma, sede del Papato. Nella Val d’Orcia si trovavano molti luoghi di sosta per questi viaggiatori e viaggiatrici: locande, villaggi, abbazie, santuari. Da qualche anno la Via Francigena è stata riscoperta e molti turisti e turiste la percorrono a piedi o in bicicletta, fermandosi nelle varie tappe e scoprendo bellissimi paesaggi.

• Per permettere ai visitatori di attraversare la Val d’Orcia sono state messe in funzione antiche linee ferroviarie per lungo tempo abbandonate, utilizzando anche vecchi vagoni e locomotive a vapore.

• Da molti anni, la prima domenica di ottobre, la manifestazione ciclistica Eroica attraversa la Val d’Orcia. Si tratta di una corsa di biciclette d’epoca aperta a tutti, che si svolge soprattutto su “strade bianche”, cioè strade non asfaltate.

• Molte persone visitano la Val d’Orcia anche per la qualità del suo cibo (turismo gastronomico). Buonissimi sono i formaggi di pecora, i salumi, i legumi, l’olio, i vini e tanti piatti della tradizione.

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L’Italia è ricca di fiumi. Le montagne accolgono l’acqua delle abbondanti precipitazioni, che sgorga poi dalle sorgenti formando i corsi d’acqua: sono ruscelli che diventano torrenti, quindi fiumi veri e propri.

I fiumi italiani sono però differenti a seconda della posizione e del territorio che attraversano.

Tipologie di fiumi

Le Alpi sono distanti dal mare, quindi i fiumi alpini hanno di solito un corso lungo e tranquillo. Sono anche fiumi dal regime regolare, cioè hanno acqua più o meno in tutte le stagioni. Infatti, sono alimentati non solo dalle acque piovane, ma anche dallo scioglimento di ghiaccio e neve in primavera e in estate. Il maggiore è il Po, che nasce nelle Alpi occidentali e sfocia con un grande delta ramificato nel Mar Adriatico.

I fiumi appenninici, invece, sono più brevi, perché le montagne arrivano vicino al mare in molti punti, soprattutto sul versante adriatico. Il loro regime è irregolare, hanno infatti una portata d’acqua variabile: sono ricchi di acque durante i mesi piovosi e quasi asciutti in estate.

SITUAZIONE non NOTA

Se ti dovesse capitare di fare una passeggiata lungo il fiume, come faresti a capire se stai andando verso la sorgente o verso la foce?

Come potresti individuare dov’è la sorgente se non la vedi?

Se a metà del tuo tragitto trovassi un cartello simile a questo, come potresti sapere se sei sulla riva giusta?

Se ti trovassi su quella sbagliata, che cosa dovresti incontrare vicino al ristorante per raggiungerlo?

Ristorante a 1 km sulla riva destra

Quaderno p. 133 68 I
FIUMI

Fiumi alpini e appenninici

La maggior parte dei fiumi settentrionali porta acqua al fiume Po.

I suoi affluenti di sinistra sono tutti fiumi alpini: i principali sono il Ticino, l’Adda e l’Oglio. Gli affluenti di destra sono soprattutto fiumi appenninici: unica eccezione importante è il Tanaro che nasce nelle Alpi Occidentali.

Il secondo fiume per lunghezza è l’Adige, che nasce nelle Alpi Orientali e si getta direttamente nel Mar Adriatico.

I principali fiumi dell’Italia centrale sono il Tevere (terzo per lunghezza) e l’Arno, che sfociano nel Mar Tirreno: sono più lunghi di altri perché scorrono in gran parte all’interno delle valli appenniniche e solo nell’ultimo tratto del loro corso si avvicinano alla costa.

I fiumi appenninici che si gettano sono più brevi e scorrono spesso paralleli: si dice che hanno una formazione “a pettine”. Il più lungo è il Reno, seguito dall’Aterno-Pescara. Nell’Italia meridionale, in estate, il clima è molto caldo e asciutto. I fiumi ricevono perciò poca acqua, sono quasi sempre in secca e vengono chiamati fiumare

Il fiume Arno scorre a Pisa.

Il fiume Adige a Verona.

69 I fiumi
La fiumara Amendolea in Calabria.

L’Italia e i suoi ambienti

Le attività del fiume

Fin dall’antichità gli esseri umani hanno costruito i propri insediamenti lungo le sponde dei fiumi: l’abbondanza di acqua dolce favoriva l’agricoltura e la navigazione era importante per gli spostamenti e gli scambi commerciali. Inoltre, le sponde dei fiumi fornivano argilla per i mattoni e gli oggetti di terracotta.

Ancora oggi l’acqua dei fiumi è fondamentale per l’irrigazione e dalle rive si estraggono materiali per l’edilizia (oltre all’argilla, ghiaia e sabbia). L’acqua viene accumulata in laghi artificiali racchiusi da dighe e quindi incanalata verso le centrali idroelettriche (idro deriva dal greco antico e significa “acqua”) dove viene sfruttata per la produzione di energia.

I trasporti fluviali consumano meno energia e inquinano meno rispetto ai trasporti via terra, ma sono possibili solo su fiumi calmi e tranquilli, che in Italia sono molto pochi.

I fiumi sono anche occasioni di turismo. Per esempio, lungo l’ultimo tratto della riva destra del Po si snoda una pista ciclabile lunga 125 km che permette di arrivare fino ai bei paesaggi del delta. Ma lungo i fiumi più puliti si può anche fare il bagno ed è molto praticata la pesca sportiva.

La vegetazione lungo il fiume cambia a seconda delle zone. Collega correttamente. a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Piante adatte

ad acque salmastre Conifere e latifoglie Vegetazione di palude

AMBIENTE

Nei primi tratti del loro corso i fiumi scorrono all’interno di boschi montani. Quando però arrivano in pianura la vegetazione è soprattutto artificiale, con filari di alberi, come pioppi e salici, piantati dagli esseri umani. A volte nei meandri (le curve più ampie) l’acqua scorre lentamente e si creano zone di palude, dove crescono canne e fiori acquatici, come le ninfee.

Dai monti alle pianure Nei meandri Vicino alla foce

Nei fiumi vivono molte specie di pesci, come il luccio, la carpa, la tinca e, vicino alla foce, anche l’anguilla. Nel delta del Po la fauna è ricchissima, soprattutto le specie di uccelli: il delta è ormai considerato una delle zone più importanti d’Europa per il bird watching (parola inglese che significa “osservazione di uccelli”).

70

Educazione civica

FIUMI A RISCHIO

Quando una grande quantità di acqua piovana si scarica su un territorio in un tempo molto breve può provocare un’alluvione e creare gravi danni. Il pericolo è maggiore se il terreno è coperto da asfalto o cemento, oppure se è indurito a causa di una lunga siccità e non permette di assorbire l’acqua in eccesso. Inoltre, se vi scorre un fiume, la pioggia torrenziale può farlo straripare, cioè può uscire dagli argini creati dagli esseri umani per racchiudere il suo corso. I boschi sono nostri importanti alleati contro le alluvioni: interrompono le forti precipitazioni e il loro suolo è in genere in grado di trattenere grandi quantità di acqua piovana. Per prevenire le alluvioni è perciò importante non abbattere le piante in maniera incontrollata; anzi, ognuno di noi dovrebbe impegnarsi per piantare nuovi alberi Oltre a questo, che cosa puoi fare tu?

1. Se vedi situazioni pericolose, come corsi d’acqua bloccati da rifiuti ingombranti abbandonati oppure tombini ostruiti, segnalalo al tuo Comune.

2. Chiedi informazioni al tuo Comune sul piano di emergenza per sapere quali sono le aree più a rischio e anche le aree più sicure, dove eventualmente ripararsi.

3. Chiedi anche a scuola se esiste un piano di emergenza per eventuali alluvioni.

4. Prepara in uno zaino una safety bag (“borsa di sicurezza”) con quello che potrebbe servirti per una situazione di emergenza: un fischietto, una borraccia, delle barrette o dei biscotti, un’impermeabile leggero, una torcia a batteria ecc.

5. Se la situazione di emergenza si verifica, insieme ai tuoi familiari segui attentamente le indicazioni delle autorità locali

DEBATE

Una buona parte del territorio italiano è a rischio idrogeologico: questo significa che fenomeni come alluvioni, frane, terremoti si verificano di frequente in varie parti della penisola. Chi di voi pensa che non sia possibile contrastare la forza della natura?

Chi invece pensa che gli esseri umani potrebbero arginare questa forza, rendendo il nostro territorio meno pericoloso?

Confrontate le vostre risposte. Provate a fare delle ipotesi per trasformare in positivo l’atteggiamento di chi è negativo.

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I LAGHI

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Leggi con attenzione il testo e osserva le immagini.

Poi inserisci i numeri al posto giusto.

In Italia la zona più ricca di laghi si trova appena a sud della catena alpina. Qui si estendono i laghi più grandi. Il più esteso è il Lago di Garda: ha come immissario il fiume Sarca, che nasce nelle Alpi Orientali, e come emissario il Mincio, che si getta nel Po.

L’origine dei laghi

I laghi più grandi hanno una forma allungata e sono definiti laghi morenici 1 . Questo significa che sono stati scavati dai ghiacciai in epoche antiche, molto più fredde della nostra. I ghiacciai hanno spinto verso valle molti detriti creando degli accumuli di terra e pietre, le morene, che hanno racchiuso le acque provenienti dai torrenti di montagna, formando i laghi.

I laghi vulcanici 2 si sono formati nei crateri di antichi vulcani ormai spenti, che si sono colmati d’acqua. Questi laghi hanno perciò una forma circolare: ne sono esempi i laghi di Bolsena, di Vico, di Bracciano, di Albano e di Nemi, tutti nell’Italia centrale.

I laghi tettonici 3 si sono formati in seguito all’abbassamento del suolo provocato dai movimenti della crosta terrestre. Il Lago Trasimeno, in Umbria, è un lago tettonico: è esteso, ma poco profondo, ed è alimentato dalla pioggia e da sorgenti sotterranee.

I laghi costieri 4 sono laghi di acqua salata o salmastra, rimasta intrappolata dai detriti trasportati dal mare sulla costa sabbiosa.

I laghi di Lesina e di Varano, in Puglia, sono due laghi costieri.

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I laghi glaciali 5 sono piccole conche che si formano nelle zone più elevate delle Alpi: restano piene d’acqua durante l’estate, ma in inverno la loro superficie ghiaccia. I laghi artificiali 6 sono realizzati dagli esseri umani: si sbarra il corso di un fiume con una diga, cioè un muro enorme, per creare una riserva d’acqua utile per l’agricoltura o la produzione di energia elettrica.

Le attività dei laghi

Le rive dei laghi sono importanti zone turistiche, ricche di ville, alberghi, campeggi e altre strutture. Il clima mite, la bellezza di parchi e giardini, la possibilità di navigare a vela o su battelli attirano turisti.

L’abbondanza d’acqua dolce ha da sempre favorito l’agricoltura e, nel secolo scorso, anche l’installazione di molte fabbriche: un tempo i laghi servivano anche per accogliere gli scarichi industriali, ma oggi leggi severe impediscono di distruggere l’ambiente lacustre.

La pesca in passato era un’attività molto importante: per lungo tempo è stata un po’ abbandonata, ma negli ultimi anni il pesce di lago è diventato più richiesto. I laghi artificiali sono utilizzati per produrre energia idroelettrica.

AMBIENTE

Sulle sponde di un lago il clima è mite perché le sue acque, come quelle di un piccolo mare, accumulano calore durante l’estate e lo restituiscono durante l’inverno. Questo permette la crescita di fiori mediterranei, agrumi, ulivi e persino piante tropicali, come le palme, che hanno in gran parte sostituito la vegetazione originaria.

I laghi sono ricchi di pesci: il più famoso è il pesce persico. Le sponde, invece, sono popolate da diverse specie di anfibi: rane, rospi, ramarri, tritoni, salamandre.

a TU per TU con... LO STUDIO

Quando studi, cerca di legare le cause agli effetti. Osserva gli esempi e completa.

• Il lago attira molti visitatori perché

• Sulle sponde del lago il clima è mite, perciò crescono

Quaderno pp. 134-135 73 I laghi

PAGINA CHIARA

• Usa le sintesi per ripassare le tue conoscenze.

Le pianure

Occupano un quarto del territorio italiano. Hanno diverse origini:

• alluvionale, come la Pianura Padana, la più grande d’Italia;

• vulcanica , come la Pianura Campana e la Piana di Catania;

• di sollevamento, come il Tavoliere in Puglia.

Le principali attività in pianura sono:

• agricoltura intensiva ;

• allevamento di bovini e suini;

• industria e commercio

Le COLLINE

Sono rilievi che non superano i 600 m di altezza e sono molto presenti sul territorio italiano.

Hanno diverse origini :

• morenica , formate dai detriti trasportati dai ghiacciai;

• vulcanica , create dai materiali eruttati dai vulcani;

• di sollevamento della crosta terrestre;

• di erosione di antiche montagne.

Le principali attività in collina sono:

• agricoltura ;

• pastorizia ;

• turismo

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I FIUMI

L’Italia è ricca di fiumi. Sono differenti a seconda della posizione e del territorio che attraversano.

• Fiumi alpini : hanno un corso lungo, un regime regolare e una buona portata d’acqua. Il maggiore è il Po, il secondo per lunghezza è l’Adige.

• Fiumi appenninici : sono più brevi, hanno un regime irregolare e una minore portata d’acqua. I principali sono l’Arno e il Tevere.

• Fiumare : fiumi brevi, spesso in secca.

Le principali attività lungo i fiumi sono:

• irrigazione;

• produzione di energia idroelettrica ;

• navigazione fluviale;

• turismo

I LAGHI

La zona più ricca di laghi si trova a sud della catena delle Alpi.

Hanno diverse origini:

• laghi morenici, formati dai detriti spinti a valle dai ghiacciai, come i laghi prealpini;

• laghi vulcanici, formatisi nei crateri dei vulcani spenti;

• laghi tettonici, nati dall’abbassamento del suolo, come il lago Trasimeno;

• laghi costieri, che hanno acqua salata;

• laghi glaciali, che sono conche in alta montagna;

• laghi artificiali, che sono realizzati dagli esseri umani per creare una riserva d’acqua.

Le principali attività vicino ai laghi sono:

• turismo;

• agricoltura ;

• produzione di energia idroelettrica .

75 PAGINA CHIARA

TAPPA IN MAPPA

• Completa le mappe con le seguenti parole.

vulcani • Tavoliere • bovini • Pianura Padana • pastorizia • agricoltura • montagne • crosta • Piana di Catania • detriti

LE PIANURE

Hanno origini diverse

Vi si pratica

• Alluvionale, per esempio la

• Vulcanica, come la Pianura Campana e la

• Di sollevamento, come il in Puglia.

• intensiva.

• Allevamento di .................................................................................. e suini.

• Industria e commercio.

LE colline

Hanno origini diverse

• Morenica: dai trasportati dai ghiacciai.

• Vulcanica: dai materiali eruttati dai

• Dal sollevamento della terrestre.

• Dall’erosione di antiche

Vi si pratica

• Agricoltura.

• Turismo.

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• Completa le mappe con le seguenti parole.

ghiacciai

• crateri • energia • Po

• Tevere • trasporti

• crosta terrestre

I FIUMI

Si dividono in

• Alpini: corso lungo, regime regolare e buona portata.

I principali sono il e l’Adige.

• Appenninici: più brevi, con minore portata d’acqua.

I principali sono il e l’Arno.

• Fiumare.

Vi si pratica

• Agricoltura.

• Produzione di ............................................................ idroelettrica.

• fluviali.

• Turismo.

I LAGHI

Hanno origini diverse

• Glaciale, scavati dai

ai piedi delle Alpi.

• Vulcanica, nati dai dei vulcani spenti.

• Tettonica, nati dallo sprofondare della

• Costiera.

• Glaciale.

• Artificiale.

Vi si pratica

• Turismo.

• Agricoltura.

• Produzione di idroelettrica.

77
IN MAPPA
TAPPA

1 Leggi, completa e cerca sulla carta.

• La più estesa pianura alluvionale:

• Il fiume più lungo d’Italia:

• Il lago più vasto:

• I due fiumi appenninici più lunghi:

• Le due più importanti pianure vulcaniche:

• Un lago dell’Italia centrale:

2 Indica con una X se le informazioni sono vere ( V ) o false (F).

• La pianura Padana prende il nome dal fiume Po.

• Le colline sono rilievi che non superano i 600 m di altezza.

• Il fiume più lungo d’Italia è il Tevere.

• I laghi artificiali sono realizzati dell’essere umano.

3 Scrivi l’ambiente rappresentato in ogni immagine.

V F

V F

pianura • lago • fiume • collina

RIFLETTO SUL MIO LAVORO

• Ti è piaciuto il percorso su pianure, colline, fiumi e laghi?

• Quale aspetto ti è piaciuto di più? Perché?

• Quali esercizi ti sono sembrati più semplici? Colora il quadratino di verde.

• Quali ti sono sembrati più difficili? Colora il quadratino di rosso.

FACCIAMO IL PUNTO 78 FACCIAMO IL PUNTO

A Nicolò la scuola non piace

Nicolò Govoni era un ragazzino molto indisciplinato, che non andava proprio d’accordo con la scuola. Era irrequieto, non aveva mai voglia di studiare né di fare i compiti.

Nessuno, né insegnanti né i genitori, avrebbero mai pensato che la scuola avrebbe avuto tanta importanza nel suo futuro.

A vent’anni Nicolò decise di partire per una missione di volontariato in un orfanotrofio indiano. In questo periodo capì che la scuola non era quell’istituzione che odiava tanto da bambino: era invece un’opportunità per i giovani e le giovani più fragili, che attraverso lo studio e un diploma potevano migliorare la propria vita.

Orfanotrofio: istituto dove vivono bambine e bambini che non hanno una famiglia.

Scuole per il futuro

Poi Nicolò si trasferì in Grecia in un campo profughi dove arrivavano migliaia di persone scappate dalla guerra. Aveva sempre più chiara l’importanza della scuola per il futuro delle giovani generazioni. Fondò così l’associazione Still I Rise: tradotto dall’inglese è “Io mi rialzo sempre”, “Io non mi arrendo”. Nel campo, Still I Rise organizzò una scuola che funzionava molto bene. L’associazione decise così di aprire scuole in altri luoghi “difficili” del mondo, aiutando bambini e bambine nel nord-ovest della Siria, Repubblica Democratica del Congo, Yemen e nei quartieri formati da baracche in Kenya (Africa). Qui creò una scuola con spazi aperti tutta la giornata, giardini e aule dotate di moderne tecnologie, dove anche oggi 150 ragazzi e ragazze frequentano le lezioni. Gli insegnanti sono tutti kenyoti: ormai l’idea di Nicolò non è più solo di insegnare a leggere e a scrivere, ma di creare una scuola di alto livello, in cui studenti e studentesse possano proseguire fino all’università e creare opportunità per il loro futuro.

Storytelling

IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE

Frequentare la scuola è un diritto di tutti e tutte, in tutto il mondo. Lo dice anche la Dichiarazione dei Diritti Umani: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione, che deve essere gratuita e obbligatoria per le classi di base”.

Perché, secondo te, è importante frequentare la scuola e ricevere una buona istruzione?

Per affrontare la vita con superbia.

Per avere la giusta preparazione alla vita potendo così scegliere e decidere in libertà.

Per comandare sugli altri.

Per trovare un lavoro che ti piaccia.

Per capire il mondo che ti circonda.

Rifletti sulla tua esperienza scolastica dalla Scuola dell’Infanzia a oggi. Leggi con attenzione le domande e rispondi.

• Ti sembra di avere raggiunto un buon livello di preparazione finora alla Scuola Primaria?

• Credi di essere pronto/a per affrontare le classi successive?

• Sei soddisfatto/a del tuo percorso di studente/essa? Pensa alle lezioni, ai laboratori, ai progetti e poi prova a spiegare a che cosa dare un giudizio positivo e a cosa uno negativo.

Giudizio positivo: ...................................................................................................................................................................

Giudizio negativo:

• Nella tua scuola o nella tua classe si parla di rispetto dell’ambiente, dei diritti umani, di pace e di integrazione? Se sì, in quali occasioni?

..........................................................................................................................................................................................................................

• È importante, secondo te, che la scuola sia inclusiva? Perché?

Se non conosci il significato di questa parola, chiedilo al/alla tua insegnante. Confronta poi la tua risposta con la classe.

81 I goal dell’Agenda 2030

Educazione civica

L’ISTRUZIONE

Obiettivo 4 dell’Agenda 2030

• Garantire una buona istruzione per tutte e tutti.

Oggi sono ancora milioni i bambini e le bambine che non possono frequentare la Scuola Primaria oppure che devono abbandonarla dopo pochi anni.

Probabilmente, questi bambini e queste bambine diventeranno persone adulte che non sapranno leggere, scrivere e contare È molto importante, invece, fin da piccoli/e imparare tutte quelle conoscenze e sviluppare tutte quelle capacità per essere in grado, una volta grandi, di fare delle scelte: cioè costruire il proprio futuro, scegliere un lavoro e migliorare le proprie condizioni di vita. Un buon livello di istruzione è anche un elemento fondamentale per favorire lo sviluppo di una comunità.

I bambini e le bambine che non vanno a scuola appartengono soprattutto a famiglie in difficoltà, che vivono in zone senza servizi, che sono affetti da qualche malattia o che vivono in zone di guerra o nei campi profughi.

I GOAL dell’Agenda 2030

Ecco allora i traguardi dell’obiettivo 4:

• è necessario garantire che ogni bambina e bambino possa frequentare la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria;

• bisogna dare a tutti e tutte la possibilità di proseguire gli studi, nelle scuole superiori e anche all’università, in modo da arrivare ben preparati al mondo del lavoro;

• è importante eliminare ogni forma di disuguaglianza nell’istruzione: tra uomini e donne, tra abili e disabili, tra le diverse etnie e classi sociali;

• in tutti i programmi scolastici deve essere prevista l’educazione alla sostenibilità ambientale e ai diritti umani;

• è necessario anche aumentare il numero degli/delle insegnanti nei Paesi più poveri.

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Anche altri Obiettivi dell’Agenda 2030 si occupano di bisogni essenziali della popolazione

Obiettivo 2 dell’Agenda 2030

• Lotta alla fame e alla malnutrizione.

Una persona su dieci nel mondo non riesce a mangiare a sufficienza.

Il cambiamento climatico ha peggiorato la situazione: con l’aumento della siccità, anche fertili terreni agricoli possono diventare aridi deserti. In altre zone, invece, violente alluvioni possono distruggere le coltivazioni. Inoltre, ci sono regioni che hanno vasti terreni, ma il cibo prodotto dalle grandi aziende alimentari non è venduto sul posto alle comunità locali, bensì viene esportato nei Paesi più industrializzati.

Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 •

Salute e benessere per tutti e tutte.

Negli ultimi anni, anche nei Paesi meno industrializzati si sono fatti progressi in campo sanitario. In genere, però, e in particolare nelle zone di campagna, la situazione è ancora molto difficile. Dai villaggi non è facile arrivare a un ospedale o a un ambulatorio. Inoltre, gli ospedali spesso non dispongono di moderne attrezzature. È importante perciò che, per vivere in un mondo più “sano”, i risultati della ricerca scientifica e delle moderne tecnologie siano messi a disposizione anche dei Paesi meno industrializzati.

Obiettivo 7 dell’Agenda 2030 •

Energia rinnovabile e sostenibile per tutti e tutte.

L’energia è indispensabile per ogni tipo di lavoro e per la vita nelle nostre case e nelle nostre città. Nel mondo, però, una persona su cinque non è collegata a una moderna rete elettrica. Bisogna quindi che l’energia arrivi a tutti e a tutte.

Deve però essere rinnovabile, cioè disponibile per sempre, come per esempio l’energia eolica.

Deve anche essere sostenibile: la produzione di energia è infatti la principale causa del riscaldamento del Pianeta, perché bruciando carbone e petrolio (fonti di energia non sostenibile) si emettono i gas serra, cioè quei gas che trattengono il calore sulla superficie terrestre.

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L’ITALIA E LA SUA POPOLAZIONE

Studiare un territorio significa conoscere non solo le sue caratteristiche fisiche e ambientali, ma anche la sua popolazione, cioè le persone che lo abitano. Queste persone sono organizzate con regole (le leggi) e strumenti di governo (le istituzioni) e formano tutte insieme la società.

Per conoscere il nostro Paese, dunque, è importante osservare le caratteristiche della società attuale e le sue trasformazioni rispetto al passato. Le società, infatti, possono essere paragonate a esseri viventi che si trasformano continuamente. Anche la società italiana è in continua evoluzione. Nel tempo si sono trasformate moltissime cose, anche il modo di pensare e di comunicare

La demografia

La Geografia è aiutata da una scienza, la demografia, che studia una popolazione esaminando i dati demografici, cioè i numeri che la riguardano. Noi conosciamo i dati sulla popolazione italiana grazie al lavoro che fa l’Istat, cioè l’Istituto nazionale di statistica. L’Istat ogni dieci anni organizza un’indagine che coinvolge tutte le cittadine e i cittadini italiani: è il censimento.

In tutto il Paese, ogni famiglia e ogni persona che vive da sola riceve una scheda (un questionario) con domande precise: deve rispondere come è composta la famiglia, quanti vanno a scuola, quanti lavorano e che tipo di lavoro svolgono, che mezzo di trasporto usano di solito, quanti sono i locali della casa ecc.

a TU per TU con... LO STUDIO Contenuti

Studiare Geografia vuol dire anche fare un confronto tra il presente e il passato. Ascoltando i racconti di altre persone più grandi di te potrai scoprire un modo di vivere diverso dal tuo.

Prova a intervistare una persona più grande di te (un famigliare, un docente, una persona che lavora nella tua scuola…) e chiedi di raccontarti come comunicava con una persona lontana quando aveva la tua età.

digitali 84

Pochi bambini e poche bambine

Quando è nata l’Italia, nel 1861, Italiani e Italiane erano circa 22 milioni. Oggi, invece, siamo circa 60 milioni. Negli ultimi anni, però, la popolazione italiana rischia di diminuire. Infatti, anche se la vita media si è allungata (cioè si vive più a lungo), nascono sempre meno bambini e bambine. Le cause di questo fenomeno sono molte. Innanzitutto, è cambiato il tipo di famiglia. Un tempo, soprattutto nelle campagne, più generazioni vivevano insieme (famiglia patriarcale) e si aiutavano a vicenda; i figli erano una vera e propria ricchezza e perciò le famiglie erano numerose. Oggi prevale la famiglia di tipo urbano (famiglia nucleare), dove vivono insieme solo i membri di una coppia oppure genitori e figli. Molti genitori lavorano lontano e quindi hanno difficoltà a seguire una famiglia troppo numerosa.

SITUAZIONE non NOTA

Quanto lavora una donna? Chiedi alla mamma, alla nonna, alla vicina di casa, a un’amica di famiglia, come è organizzata la sua giornata e inserisci le informazioni nella tabella.

Puoi scegliere un giorno della settimana qualsiasi da lunedì a venerdì. Riporta i dati colorando i 24 settori del cerchio con i colori corrispondenti alle varie voci.

Ricordati che tutte queste sono mansioni che svolgono anche gli uomini.

a TU per TU con... LO STUDIO

Non è facile ricordare i numeri che trovi nei capitoli che studi via via.

Prova questo metodo: quando incontri un numero nel testo, annotalo sul quaderno, poi scrivi vicino a che cosa corrisponde. Per esempio: 60 milioni = gli abitanti dell’Italia

Attenzione! Molti numeri che trovi nel testo sono approssimati, cioè non proprio precisi, ma arrotondati: così sono più facili da ricordare.

In alcune parti d’Italia ci sono villaggi abitati solo da anziani. I giovani se ne sono andati in cerca di lavoro: quindi non si formano nuove famiglie e non nascono bambini e bambine.

OCCUPAZIONE

Lavoro fuori casa

Ordine e pulizia della casa

NUMERO DI ORE DEDICATE

Cura della famiglia (pasti, spesa, figli/ie…) ...........................

Tempo libero

Sonno

Totale 24 ore

85

L’Italia e la sua popolazione

Lavoriamo insieme

Esiste un fenomeno demografico che in parte ha contrastato l’invecchiamento della popolazione italiana: l’arrivo di persone dall’estero. Ogni anno sono numerosi gli immigrati e le immigrate, cioè le persone che arrivano in Italia da un altro Paese.

Le persone si spostano dal loro Paese per motivi diversi:

• cercano un lavoro e migliori condizioni di vita;

• fuggono da zone di guerra oppure sono perseguitate (cioè accusate ingiustamente per motivi politici, religiosi o etnici) nella loro patria. Queste persone vengono definite rifugiati e hanno “diritto d’asilo” (cioè diritto a essere accolti e ospitati) nel nostro Paese. I rifugiati ambientali, invece, sono coloro che devono lasciare il proprio territorio per problemi legati all’ambiente, per esempio a causa di un’inondazione o di un cambiamento del clima che provoca siccità e carestia.

In Italia da tempo vivono e lavorano diverse comunità di persone provenienti da altri Paesi, per esempio dalla Romania, dal Marocco, dall’Albania, dalla Cina e dall’Ucraina.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Indica con una X.

• Una persona immigrata in Italia è una persona che si trasferisce: dall’Italia in un altro Paese. in Italia da un altro Paese.

Conoscete qualcuno di questi piatti? Li avete mai mangia ti? Quale vi piace di più? Sapete da quali Paesi provengono queste ricette? Conoscete altri piatti tipici di altri Paesi? Quali piatti italiani, invece, sono molto diffusi nel mondo? Chi, secondo voi, li ha fatti conoscere all’estero?

Le migrazioni
digitali 86
Contenuti

L’emigrazione italiana

Anche gli Italiani e le Italiane emigrano.

Nel secolo scorso milioni di persone si sono imbarcate dai porti del nostro Paese (soprattutto Genova e Napoli) su grandi navi, chiamate transatlantici perché attraversavano l’Oceano Atlantico. Naturalmente non viaggiavano in prima classe: poiché potevano pagare solo il biglietto più economico, le traversate avvenivano in condizioni molto disagevoli. La maggior parte cercava lavoro in America settentrionale. Altri emigrarono in Australia, in America meridionale oppure in Paesi europei che erano più ricchi del nostro, come il Belgio, la Germania e la Francia.

Nei Paesi d’accoglienza i nostri concittadini e le nostre concittadine non conoscevano la lingua, avevano abitudini diverse ed erano costretti a vivere in alloggi di fortuna e a fare lavori pericolosi e malpagati.

Ancora oggi ci sono molti italiani e italiane che si trasferiscono all’estero: a volte per un breve periodo, a volte per sempre. Oggi però si tratta soprattutto di giovani con una laurea che cercano in altri Paesi la possibilità di un lavoro più garantito e più retribuito. Per il fatto che non si tratta, come un tempo, di manodopera non qualificata, ma di ragazzi e ragazze che hanno studiato, il fenomeno viene definito “cervelli in fuga”.

DEBATE

Leggi, rifletti e indica con una X la frase che ti convince di più.

Lavorare all’estero oggi è facile e interessante.

È sempre difficile spostarsi dal proprio Paese.

Dividete la classe in base alle vostre risposte. Ogni gruppo fa un elenco dei motivi della propria scelta. Confrontate il risultato delle vostre riflessioni. È giusto dire che una delle due affermazioni è più corretta?

87 L’Italia e la sua popolazione

L’Italia e la sua popolazione

Le lingue

La lingua ufficiale del nostro Paese è l’italiano. È una lingua neolatina, cioè derivata dal latino, la lingua degli antichi Romani, come altre lingue europee, tra cui il francese, lo spagnolo e il rumeno.

Fino alla metà del secolo scorso molti parlavano i dialetti, delle varianti della lingua italiana che cambiano da zona a zona.

L’italiano è una lingua viva e con il tempo si trasforma. Infatti l’italiano che parliamo oggi non è uguale a quello che si parlava 100 anni fa: alcuni termini non si sentono quasi più, mentre si usano parole nuove, i neologismi, oppure parole che derivano da altre lingue, soprattutto l’inglese.

Questo succedeva anche in passato. Il contatto con altri popoli ha arricchito il nostro vocabolario con parole provenienti dall’arabo, dal tedesco o dal francese Ecco qualche esempio: garage (dal francese), stambecco e trampolino (dal tedesco), zero, ragazzo e zucchero (dall’arabo).

Oggi nel nostro modo di parlare abbiamo

inserito molte parole inglesi.

• Una parola inglese che usi spesso?

• C’è una parola italiana che può sostituirla?

• Se sì, quale delle due preferisci usare? Perché?

.....................................................................................................................................
88
a TU per TU con... LA GEOGRAFIA
Cartelli stradali in italiano e tedesco.

Nelle regioni situate lungo i confini sono presenti minoranze linguistiche: sono chiamate così le comunità formate da un numero limitato di persone che parlano, oltre all’italiano, anche un’altra lingua. Le più importanti sono quella francese in Valle d’Aosta, tedesca nel Trentino-Alto Adige e slovena in Friuli-Venezia Giulia.

In Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia ci sono zone dove si parlano l’albanese e il greco perché qui vivono comunità che giunsero molti secoli fa dall’Albania e dalla Grecia. Anche le immigrazioni recenti hanno portato lingue diverse dall’italiano: per esempio, l’arabo, parlato dai cittadini del Nordafrica, lo spagnolo, parlato dai latino-americani, e il cinese.

Una chiesa, luogo di culto della religione cristiana.

Le religioni

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Collega ogni lingua alla regione in cui viene parlata.

Friuli-Venezia Giulia Tedesco Trentino-Alto Adige Francese Valle d’Aosta Sloveno

La maggioranza degli italiani è cattolica, considerando anche le persone nate all’estero ma che hanno acquisito la cittadinanza italiana.

Ci sono poi gli ebrei e i fedeli di altre religioni cristiane: protestanti, come i valdesi e i testimoni di Geova, e ortodossi, come molti europei che arrivano dai Paesi come Romania, Russia, Ucraina.

C’è anche un’importante minoranza di musulmani, cioè fedeli della religione islamica, provenienti soprattutto dai Paesi arabi. Ci sono buddisti e induisti, in particolare tra le persone di origine asiatica.

Una sinagoga, luogo di culto della religione ebraica.

Una moschea, luogo di culto della religione musulmana.

89 L’Italia e la sua popolazione

L’Italia e la sua popolazione

Il borgo medievale di Sorano, in Toscana.

Una veduta di Milano.

• Ci sono metropoli o città grandi nella tua regione? Se sì, quali? a

Osserva la carta delle città italiane. Trova la città in cui vivi o quella più vicina al tuo paese e rispondi.

• Quali dimensioni ha?

Le città italiane

L’Italia è un Paese ricco di città: ci sono alcuni grandi centri e moltissime città piccole e medie. Insieme, queste città formano una rete urbana: infatti, se sulla carta geografica congiungi con un tratto di matita tutte le città italiane, ti accorgi che hai disegnato una rete, che ricorda quella dei pescatori. Questa rete è detta policentrica perché la capitale, Roma, non è l’unica città importante, ma ce ne sono tante altre sparse su tutto il territorio. Infatti il nostro Paese è rimasto diviso in piccoli Stati fino al 1861, e ciascuno di essi aveva una propria

capitale: sono state capitali, per esempio, Torino, Milano, Firenze, Napoli e Palermo, ma anche città più piccole come Mantova, Parma, Ferrara, Urbino.

Per questo tanti centri italiani sono ricchi di storia e di opere d’arte, e anche molto legati al territorio che li circonda.

TU per TU con... LA GEOGRAFIA
Quaderno pp. 136-137
90

Le trasformazioni delle città

Molte città italiane hanno mantenuto il loro centro storico, cioè la parte più antica. In passato, il centro era costituito da case d’abitazione e botteghe artigiane, mentre oggi spesso, in particolare nelle città più grandi, ci sono soprattutto bar e ristoranti, grandi negozi, banche e uffici che occupano i palazzi storici. Pian piano, infatti, la popolazione si è spostata in periferia, cioè la zona più esterna della città. Qui sono nati molti quartieri residenziali, cioè quartieri con condomini o villette d’abitazione.

In alcune città è stato realizzato un centro direzionale, cioè un quartiere dove si concentrano le sedi di tante aziende.

Nel secolo scorso all’interno delle città si trovavano anche numerose fabbriche: oggi molte non sono più attive e i loro spazi sono stati utilizzati da centri commerciali, fiere, università, luoghi della cultura.

Poiché col tempo anche gli spostamenti cambiano all’interno delle città, la viabilità (cioè l’insieme di regole, strade, mezzi di trasporto) è in continua trasformazione. Per esempio, sono aumentate le piste ciclabili e le zone dedicate solo al traffico pedonale

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Leggi il testo e prova a scrivere con parole tue il significato di:

• centro storico:

• periferia:

• quartiere residenziale:

........................................................................................................................................

• centro direzionale:

Le città metropolitane

Le 15 città italiane più grandi sono diventate città metropolitane. Le città metropolitane comprendono sia le città grandi sia i Comuni vicini. In questo modo il Comune maggiore può coordinarsi con i centri più piccoli per risolvere insieme problemi, come il traffico e la fornitura di servizi (scuola, sanità ecc.), che interessano un’area più vasta della singola città.

Torino Milano Genova Sassari Cagliari Roma Napoli Palermo Messina Reggio Calabria Catania Bari Firenze Bologna Venezia Capoluogo Città Metropolitana
91
L’Italia e la sua popolazione
Curiosità

Educazione al Patrimonio

PALERMO

Palermo è il capoluogo della Sicilia ed è situata sulla sua costa nord-occidentale. Si tratta di un’antica e bellissima città: nei suoi edifici possiamo trovare traccia di tutte le dominazioni che l’Italia meridionale ha avuto nel corso dei secoli. Tra i popoli più importanti che si sono insediati ci sono stati gli Arabi, provenienti dall’Africa settentrionale, e i Normanni, cioè “uomini del Nord”, che arrivarono dall’estremo nord dell’Europa.

Entrambi questi popoli portarono nell’isola cultura, innovazioni tecnologiche (per esempio nell’agricoltura), arte, anche nuove parole.

In particolare, durante il Regno dei Normanni (intorno al 1 100) ci fu una pacifica convivenza tra persone di diverse origini e religioni che, insieme, contribuirono a un grande sviluppo culturale di Palermo e delle città vicine.

92
Cattedrale di Monreale.
Cappella Palatina.

Il centro storico

Il centro storico di Palermo è suddiviso in quattro antichi quartieri, definiti mandamenti.

Questi quartieri si incontrano in una grande piazza ottagonale, cioè formata da otto lati, chiamata in diversi modi: Piazza Villena (è il nome ufficiale) o Quattro Canti o anche Ottagono

del Sole.

Dei quattro quartieri, forse il più conosciuto è la Kalsa, di origine araba, come anche il suo nome. Un tempo era un quartiere molto degradato, ma è stato in gran parte risanato e restaurato e oggi è uno dei più attivi centri culturali della città. Nel centro storico si trovano alcuni dei principali monumenti della Palermo arabo-normanna, come la Cattedrale, il Palazzo dei Normanni e la Chiesa della Martorana.

• Il Palazzo dei Normanni, che comprende anche la Cappella Palatina (cioè “del palazzo”) è uno degli edifici medievali meglio conservati in Italia e nel mondo.

• La Cattedrale di Monreale, come quella di Cefalù, si trova all’esterno della città di Palermo. L’interno è ricoperto interamente da mosaici d’oro che risplendono quando entra la luce del Sole.

• Nel centro storico ci sono famosi mercati all’aperto, come quello della Vucciria, dove i venditori gridano la qualità dei propri cibi esposti in vendita.

• Nei mesi estivi, nella Kalsa si svolge il festival Kals’Art, che riempie di concerti, mostre e rappresentazioni teatrali tutte le strade del quartiere.

Il mercato della Vucciria.

93
Il quartiere della Kalsa.

Educazione civica

IL COMUNE

I Comuni italiani sono un po’ meno di 8 000. Ci sono Comuni che amministrano città con oltre un milione di abitanti e Comuni che hanno poche centinaia di cittadini/e. Il Municipio è l’edificio che ospita le principali attività del Comune e accoglie i cittadini e le cittadine per informazioni e richieste di servizi.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

In quale Comune vivi?

Sai come si chiama il tuo/la tua

Sindaco/a?

Gli organi del Comune

A capo del Comune c’è il/la Sindaco/a, eletto/a ogni quattro anni, insieme al Consiglio Comunale, da tutti i cittadini e tutte le cittadine maggiorenni. Il/la Sindaco/a ha il compito di scegliere gli/le Assessori/e, che formano la Giunta Comunale: ogni Assessore/a si occupa di un determinato settore della vita cittadina (cultura, sanità, viabilità…).

I compiti del Comune

Le Regioni e lo Stato delegano ai Comuni la risoluzione dei problemi locali.

Tra i vari suoi compiti, il Comune gestisce:

• i servizi culturali, come le biblioteche e i musei civici;

• i servizi di assistenza per le persone anziane o in difficoltà;

• gli asili nido e alcune scuole;

• il corpo dei Vigili Urbani;

• i trasporti pubblici;

• le strutture sportive;

• l’anagrafe, cioè il registro dei cittadini e delle cittadine, dove viene annotato chi nasce, chi muore, chi si sposa, chi cambia indirizzo o arriva da un’altra città… Inoltre, tiene in ordine parchi e giardini, organizza la pulizia delle strade e lo smaltimento dei rifiuti, concede licenze per aprire negozi e costruire nuovi edifici.

94

• Usa la sintesi per ripassare le tue conoscenze.

L’ITALIA E LA SUA POPOLAZIONE

La demografia è la scienza che studia una popolazione esaminando i dati demografici. I dati demografici sono i numeri che riguardano la popolazione. Oggi gli Italiani e le Italiane sono circa 60 milioni. La composizione della popolazione italiana è cambiata rispetto al passato: ci sono più persone anziane e nascono meno bambini e bambine.

Le MIGRAZIONI

In Italia arrivano persone da diverse parti del mondo per cercare migliori condizioni di vita: sono gli immigrati e le immigrate . Alcune persone sono rifugiati/e che fuggono dal loro Paese perché c’è la guerra o per motivi ambientali.

In passato molti Italiani e Italiane si erano trasferiti all’estero alla ricerca di un lavoro. Oggi spesso le laureate e i laureati italiani si spostano in altri Paesi.

LA LINGUA

La lingua ufficiale del nostro Paese è l’italiano. Fino alla metà del secolo scorso molte persone parlavano i dialetti, delle varianti della lingua italiana che cambiano da zona a zona. Nelle regioni lungo i confini sono presenti minoranze linguistiche (le principali sono francesi, tedesche, slovene).

LA RELIGIONE

In Italia la religione con più credenti è il cattolicesimo. Sono diffuse poi anche la religione musulmana, quella ebraica e quella protestante, il buddismo e l’induismo.

LE CITTà

L’Italia è un Paese ricco di città che formano una rete urbana policentrica , cioè con tanti centri. Con il passare del tempo le città si sono trasformate. Molte hanno mantenuto il loro centro storico, cioè la parte più antica.

Pian piano la popolazione si è spostata in periferia. Anche la viabilità (cioè l’insieme di regole, strade, mezzi di trasporto) si è trasformata: sono aumentate le piste ciclabili e le zone dedicate al traffico pedonale .

Le 15 città più grandi sono diventate città metropolitane, che comprendono sia le città grandi sia i Comuni vicini.

95
PAGINA CHIARA

TAPPA IN MAPPA

• Completa la mappa con le seguenti parole.

cattolica • rete urbana policentrica • Paesi • popolazione • italiano • minoranze linguistiche • immigrati • numeri

L’ITALIA E la sua popolazione

La demografia è la scienza che studia una esaminando i dati demografici, cioè i che la riguardano.

i dati principali sono

MIGRAZIONI

LINGUE

RELIGIONI

• persone provenienti da altri Paesi: e immigrate

• molte persone laureate italiane che si spostano in altri cioè

• lingua ufficiale:

• : francese, tedesco, sloveno. che sono

più diffuse sono quelle

• ...........................................................................

• musulmana

• ebraica

• protestante

• buddista

• induista

CITTÀ

formano una

96

1 Indica con una X se le affermazioni sono vere ( V ) o false (F).

• La popolazione è l’insieme delle persone anziane di un territorio. V F

• La demografia è la scienza che studia i dati sulla popolazione. V F

• Il censimento è un’indagine sulla popolazione. V F

• I bambini e le bambine in Italia sono in numero maggiore rispetto agli anziani e alle anziane. V F

• La durata della vita è diminuita. V F

2 Completa le frasi con le seguenti parole. estero • mondo • lavoro • rifugiato

• In passato molte persone italiane si sono trasferite all’

• Chi si sposta per fuggire dalla guerra è un

• Le persone straniere arrivano in Italia da varie parti del .............................................................................................

• Emigrare significa andare all’estero per cercare

3 Leggi le definizioni e completa il cruciverba.

ORIZZONTALI

1. La parte più antica della città.

3. Si parla in Valle d’Aosta.

5. Lingua di cui usiamo molte parole.

6. La rete formata dalle città.

7. Modo tipico di parlare di una zona.

VERTICALI

2. La lingua parlata in Italia.

4. Zona esterna della città.

• Ti è piaciuto il percorso sull’Italia e la sua popolazione?

• Quale aspetto ti è piaciuto di più? Perché?

• Quali ti sono sembrati più difficili? Colora il quadratino di rosso. RIFLETTO

• Quali esercizi ti sono sembrati più semplici? Colora il quadratino di verde.

FACCIAMO IL PUNTO 97
1 2 3 4 5 6 7
SUL MIO LAVORO

L’ECONOMIA IN ITALIA

I SETTORI DELL’ECONOMIA IN ITALIA

Per studiare un Paese è importante conoscere come funziona la sua economia.

Il sistema economico di un Paese è l’insieme dei cittadini e delle cittadine che lavorano (la forza lavoro) e che consumano i prodotti delle aziende agricole e delle fabbriche che li producono, e delle imprese che li trasportano e li scambiano. Tutte queste attività producono la ricchezza di un Paese, che viene definita reddito Economisti ed economiste, gli studiosi e le studiose che si occupano di economia, hanno suddiviso le attività in tre grandi settori.

Settore primario 3,8%

Settore secondario 26,6%

Settore terziario 69,6% SETTORE PRIMARIO SETTORE SECONDARIO SETTORE TERZIARIO

Il settore primario comprende le attività che utilizzano le risorse della terra e del mare. L’agricoltura produce i vegetali, l’allevamento e la pesca producono le proteine animali per la nostra alimentazione. Grazie allo sfruttamento dei boschi (silvicoltura) si ottiene il legname che ci serve.

Proteina: principio nutritivo che serve a costruire parti delle cellule.

Il settore secondario riguarda l’industria. Qui si trasformano i prodotti agricoli e minerari per ottenere oggetti, cioè prodotti finiti, utilizzando molti operai e operaie e grandi macchinari. Nell’artigianato, invece, i prodotti sono realizzati in laboratori dove lavorano poche persone.

Il settore terziario comprende tutte le attività che offrono servizi per i cittadini e le cittadine: i servizi pubblici (scuole, ospedali, trasporti...), il commercio, la finanza... Ci sono anche attività che utilizzano soprattutto il lavoro intellettuale e le nuove tecnologie: sono definite terziario avanzato.

grafico pag.57 grafico pag.68 popolazione urbana 69% popolazione rurale 31% settore primario 3,8% settore secondario 26,6% settore terziario 69,6% settore primario 3,8% settore secondario 26,6% settore terziario 69,6% popolazione urbana 69% popolazione rurale 31%
Contenuti digitali 98

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Osserva le immagini e scrivi a quali settori appartengono le attività illustrate.

Speciale Steam

La robotica è quel ramo dell’ingegneria (ma coinvolge anche discipline) che inventa nuovi modi per fare eseguire ai robot il lavoro dell’essere umano. È un settore sempre più importante per tutta l’economia, che usa macchinari ipertecnologici per eseguire complicate o pericolose lavorazioni. Alcuni robot, poi, oltre che nel lavoro ci aiutano anche nella gestione della casa.

a TU per TU con... LO STUDIO

Studiare significa costruire il tuo sapere. Dopo aver ascoltato l’insegnante e studiato a casa, rispondi a queste domande.

• Che cosa hai imparato sui settori dell’economia?

• Che cosa non ti è chiaro?

............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. Quaderno p. 138 99

IL SETTORE PRIMARIO

Coltivazione di alberi di vite.

Primizie: frutta o verdura

che viene considerata pregiata.

Come abbiamo visto, in Italia il settore primario occupa solo una piccola percentuale di lavoratori e lavoratrici, ma è molto importante perché fornisce il cibo che consumiamo. Tuttavia, la produzione di alcuni alimenti è insufficiente per il fabbisogno italiano: parte del grano, della carne e del pesce che consumiamo deve essere importata, cioè acquistata da altri Paesi. Dobbiamo importare anche i prodotti (come il caffè, il cacao e le banane) che crescono in climi più caldi di quello italiano.

L’agricoltura

L’agricoltura è diffusa soprattutto nelle zone pianeggianti e collinari.

Le aziende più grandi si trovano nella Pianura Padana e nelle altre pianure della penisola e delle grandi isole.

I loro prodotti sono spesso destinati all’industria alimentare, che li trasforma prima di farli arrivare ai consumatori: i cereali diventano pasta, biscotti e merendine, i pomodori diventano pelati e passata, la frutta diventa marmellata ecc.

Nelle zone collinari ci sono invece aziende più piccole e i campi vengono in genere lavorati direttamente dalle famiglie dei proprietari. Molti dei loro prodotti vengono consumati localmente, ma sono presenti anche aziende specializzate che producono primizie esportate anche all’estero.

Nelle nostre campagne si coltivano cereali (frumento, mais, riso), ortaggi (pomodori, zucchine, peperoni, cipolle), legumi (piselli, lenticchie, fagioli), frutta (mele, pesche, kiwi, agrumi), ulivi per la produzione di olio.

In tutta Italia ci sono aziende vitivinicole, cioè che coltivano la vite e producono vino

Quaderno p. 139 100

L’allevamento

I bovini (mucche e buoi) sono allevati soprattutto sui pascoli alpini e nelle stalle della Pianura Padana, in zone ricche d’acqua dove è possibile coltivare grandi quantità di foraggio per nutrirli. Nelle regioni centro-meridionali, dove il clima è più secco, vengono allevati ovini (pecore) e caprini (capre). L’allevamento di suini (maiali) e pollame (galline e tacchini) è diffuso in tutte le regioni.

La pesca

Il nostro Paese ha chilometri di coste e la pesca è sempre stata un’importante fonte di cibo e un’attività molto praticata. Si pesca pesce azzurro (acciughe, sardine, sgombri), ma anche orate, tonni, pesci spada, oltre a molluschi (cozze, vongole, polpi) e crostacei (gamberi). Purtroppo però il Mar Mediterraneo non è un mare molto pescoso, anche perché è stato troppo sfruttato. È perciò sempre più sviluppata l’acquacoltura, cioè l’allevamento di pesci e molluschi in specchi d’acqua chiusi vicino alle coste: ormai più di metà del pesce che acquistiamo proviene da questi allevamenti.

La silvicoltura

I boschi sono un’importante risorsa del nostro Paese perché forniscono legname con cui si costruiscono mobili, abitazioni, oggetti di artigianato. La legna costituisce anche un combustibile. Inoltre fornisce la cellulosa con cui si fabbrica la carta.

Per difendere i boschi e salvaguardare gli alberi è stato creato il marchio FSC. Questo marchio certifica che per ogni albero tagliato ne è stato ripiantato un altro.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Circonda gli elementi che appartengono al settore primario.

101 Il settore primario
Allevamento di bovini.

IL SETTORE SECONDARIO

Fanno parte del settore secondario le attività con cui si trasformano le materie prime (alimenti, metalli, legno, fibre…) in prodotti lavorati e oggetti finiti. Ne fanno parte anche le attività estrattive, cioè le attività delle miniere.

Anche l’edilizia, cioè la costruzione di edifici e di strade, fa parte del settore secondario. Fabbriche, laboratori artigianali, edifici in costruzione o in ristrutturazione sono presenti in tutta Italia, ma si dice che il nord è più industrializzato, perché ospita le fabbriche più grandi, con centinaia e anche migliaia di lavoratori e lavoratrici.

Industria tessile.

Le miniere

Il sottosuolo italiano è povero di minerali. C’è un po’ di carbone e ferro, ma ora non è più conveniente estrarlo e viene acquistato all’estero. Così come viene importato quasi tutto il petrolio e il gas metano, anche se ci sono alcuni giacimenti in Italia (petrolio in Basilicata e nei fondali marini della Sicilia e metano nella Pianura Padana e nel Mar Adriatico).

Una risorsa importante è costituita dal sale, che viene raccolto nelle saline della Sardegna e della Puglia e nelle miniere di salgemma della Sicilia. Sulle Alpi Apuane si estrae un marmo pregiato, apprezzato ed esportato in tutto il mondo.

L’industria

L’Italia è uno dei Paesi più industrializzati del mondo.

In Italia sono diffuse soprattutto aziende di piccole e medie dimensioni, in cui lavora un numero non molto alto di persone. Negli ultimi anni, però, molte aziende hanno deciso di spostare le proprie produzioni all’estero, dove il costo della manodopera, cioè del lavoro, è più basso. Anche la concorrenza dell’industria di altri Paesi, come la Cina, ha messo in difficoltà le imprese italiane.

Quaderno pp. 140-141
102
Industria elettronica.

Alcuni settori restano comunque molto importanti:

• le industrie meccaniche, che producono ed esportano navi, aerei, treni e macchinari;

• le industrie elettrotecniche ed elettroniche, che si occupano di illuminazione, trasmissione di energia, computer;

• le industrie tessili e della moda, uno dei settori italiani più conosciuti nel mondo;

• le industrie alimentari (vino, conserve, formaggi…), i cui prodotti sono ampiamente esportati.

L’artigianato

L’Italia è famosa anche per la produzione artigianale.

Gli artigiani creano manufatti legati a una tradizione che si tramanda da generazioni. I prodotti artigianali sono oggetti fatti a mano o con semplici attrezzi, partendo in genere dalla lavorazione di prodotti naturali: il vetro, la ceramica, il legno, alcuni metalli, le pietre preziose, le fibre tessili, il giunco.

Il lavoro degli artigiani a volte è simile a una forma artistica: non ha perciò solo importanza economica, ma anche culturale.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Scrivi nella tabella i nomi dei seguenti prodotti industriali in corrispondenza del settore che li produce. automobili

• vini

• divani

• macchinari

• tessuti

• sedie

• scarpe

• trattori

• conserve

• salumi

• computer

• vestiti

• stampanti

• biciclette

• armadi

SETTORE PRODOTTI

Meccanico

Tessile/Abbigliamento

Alimentare

Legno e arredamento ...............................................................................................

Elettronico ...............................................................................................

DEBATE

Per fare un regalo, preferisci acquistare un prodotto artigianale o uno industriale? Fai questa domanda alla classe. Chi ha scelto l’industria e chi l’artigianato? Sapreste indicare quali sono i punti di forza e di debolezza di un prodotto artigianale e quelli di un prodotto industriale?

Confrontate le vostre risposte e scoprirete la vera differenza tra le due lavorazioni.

Lavorazione del vetro di Murano.
103 Il settore secondario

IL SETTORE TERZIARIO

In Italia la maggioranza delle persone lavora nel settore terziario, che comprende tantissime attività. C’è chi lavora nei servizi pubblici, per esempio nelle scuole, nella raccolta dei rifiuti, ecc. C’è chi svolge una professione, come l’avvocato/a, l’architetto/a. C’è chi lavora per la ricerca scientifica, chi in attività legate alla finanza (banche, assicurazioni) e c’è chi si occupa del trasporto di merci e passeggeri

Il commercio

Una delle attività più diffuse del settore terziario è il commercio. Chi si occupa di commercio all’ingrosso acquista le merci dalle aziende e le rivende ai negozianti. Quando, invece, le merci vengono vendute ai consumatori si parla di commercio al dettaglio. Fino alla metà del secolo scorso i negozi erano piccoli e distribuiti in ogni quartiere. Poi sono nati i supermercati e i centri commerciali, dove si possono trovare riuniti supermercati, negozi, bar e ristoranti, spazi gioco.

I servizi

I servizi pubblici sono quelli aperti a tutti e pagati dallo Stato, che li finanzia con le tasse. Sono, per esempio, i seguenti:

• l’istruzione: gestisce gli edifici scolastici, finanzia le università…;

• la salute: gestisce gli ospedali e gli ambulatori sul territorio, organizza la prevenzione e le campagne di vaccinazione…;

• la giustizia: si occupa dei tribunali e delle carceri;

• la sicurezza pubblica: fanno capo allo Stato (o agli enti locali) i corpi di Polizia, i Carabinieri, i Vigli del fuoco, l’Esercito, la Protezione Civile. Oltre ai servizi pubblici, in quasi ogni ambito ci sono anche dei servizi gestiti da aziende private: per esempio le scuole private e alcuni ospedali.

a TU per TU con... LO STUDIO

I supermercati gestiscono grandi quantità di merci.

Se costruisci un argomento usando le tue parole, sarà molto più semplice raccontarlo, ma ricordati che alcuni termini sono insostituibili. Cerca nel testo le parole e completa le frasi, poi prova a esporre le informazioni.

• Una delle attività più diffuse del terziario è il

• Nel commercio al dettaglio le merci sono vendute direttamente ai

• Una parte del settore terziario è rappresentata dai servizi

Quaderno p. 142
104

I trasporti

Per poter essere venduti lontano dai luoghi di produzione, i prodotti devono essere trasportati. Per questo è di fondamentale importanza per l’economia del nostro

Paese disporre di mezzi di trasporto (camion, treni, aerei, navi, traghetti…) e di vie di comunicazione (strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti…) che permettano ai prodotti di raggiungere velocemente diverse destinazioni. In Italia esistono linee ad alta velocità: si tratta di treni che viaggiano a oltre 250 km all’ora.

Il turismo

Un servizio di trasporti efficiente è importante anche per il turismo, perché permette alle persone di spostarsi con rapidità. L’Italia è uno dei Paesi turistici più frequentati al mondo e accoglie ogni anno milioni di visitatori e visitatrici, più della metà stranieri/e. Il turismo crea perciò moltissimi posti di lavoro: oltre due milioni e mezzo di persone lavorano nelle strutture d’accoglienza (alberghi, campeggi, bar e ristoranti, discoteche, parchi gioco…), come personale di musei e monumenti, nei parchi naturali, negli stabilimenti balneari e negli impianti per gli sport invernali.

a TU per TU con... LA GEOGRAFIA

Sottolinea l’alternativa corretta.

I mezzi di trasporto e le vie di comunicazione permettono ai prodotti di raggiungere velocemente/lentamente diverse destinazioni.

Un servizio di trasporti inefficiente/efficiente è importante anche per il turismo. L’Italia accoglie ogni anno milioni/migliaia di visitatori, più della metà stranieri.

Il turismo crea perciò pochissimi/moltissimi posti di lavoro.

105 Il settore terziario
Turismo a Venezia.

Il terziario avanzato

C’è una parte del terziario che è chiamato terziario avanzato: questo termine definisce l’insieme delle attività che utilizzano le tecnologie più moderne, come per esempio le attività che riguardano i mezzi di comunicazione, da Internet ai film in streaming, dagli smartphone ai videogiochi.

Una grande importanza ha la ricerca scientifica e tecnologica. Nei laboratori i ricercatori e le ricercatrici fanno nuove scoperte ed elaborano invenzioni che poi sono applicate nell’agricoltura, nell’industria, nella medicina, arrivando a migliorare la vita di tutti/e noi.

Negli ultimi anni sono nate nuove professioni. Per esempio, oggi molte persone sono occupate nel campo dell’informatica, un’attività che non esisteva fino a qualche decennio fa. Anche la maggiore attenzione alla protezione dell’ambiente ha creato nuove professioni, soprattutto nel campo delle energie rinnovabili, della lotta contro l’inquinamento e della salvaguardia dell’ambiente.

Fanno parte del terziario avanzato anche le attività artistiche (pittura, poesia, teatro, cinema ecc.), la politica, le organizzazioni internazionali

SITUAZIONE non NOTA

Le fotografie qui accanto rappresentano un mercato all’aperto e un centro commerciale. Negli ultimi anni si è sviluppato l’e-commerce o commercio elettronico.

Accedendo a siti Internet è possibile scegliere, pagare online e ricevere direttamente a casa i prodotti comprati.

Quali sono, secondo te, le principali differenze tra questi tre modi di fare acquisti?

Pensa agli orari, a quanti prodotti puoi acquistare e a come li puoi trasportare, al tempo impiegato, al rapporto con chi vende.

Quale modalità preferisci? Perché?

Confronta la tua risposta con quella della classe. Poi costruite un grafico che indichi le vostre preferenze.

106 L’economia in Italia

Educazione civica

LA BANCA

Per capire il nostro mondo e la nostra società è importante cominciare a conoscere come funziona la finanza, cioè l’insieme di tutte le operazioni che riguardano il denaro. Le banche fanno parte del settore terziario e hanno più funzioni.

Il denaro che guadagna una persona costituisce il suo reddito. Ogni persona spende una parte del proprio reddito per mantenersi: quello che rimane costituisce il risparmio. Il denaro del risparmio può essere depositato presso una banca: per fare questo è necessario aprire un conto corrente e il suo denaro viene trasformato in un deposito bancario. La banca utilizza parte del denaro dei suoi e delle sue clienti per concedere prestiti a una persona che lo richiede per comprare una casa o per avviare un’attività. Questa persona ha perciò un debito con la banca. In seguito, restituirà il prestito piano piano, ma dovrà restituire un po’ più di quello che ha avuto, in modo da ricompensare la banca e le persone che hanno depositato i propri risparmi. Questa somma in più costituisce l’interesse sul prestito. La banca garantisce i pagamenti dei propri e delle proprie clienti con i vari tipi di carta elettronica: il bancomat e la carta di credito. Si può pagare anche con un bonifico, in banca o con l’home banking: per farlo bisogna sapere l’IBAN (un lungo codice di numeri e lettere) della persona o della ditta a cui si vuole inviare denaro.

Con il bancomat si può prelevare denaro dal proprio conto corrente oppure pagare direttamente nei negozi; il denaro che si trova nel conto corrente viene subito spostato.

Con la carta di credito si può prelevare e pagare, ma la banca preleva il denaro dai conti correnti di chi paga una volta al mese.

Home banking: le operazioni bancarie che si possono fare collegandosi al sito Internet della banca.

Cittadinanza

digitale

Hai mai sentito dire da qualcuno che conosci che la sua carta di credito è stata clonata?

Sai che cosa vuol dire? Confronta la tua risposta con quella della classe.

Sapete che cosa è opportuno fare in modo immediato per bloccare la carta clonata?

Formulate delle ipotesi, poi scrivete un breve regolamento per l’uso attento della carta di credito.

107

PAGINA CHIARA

• Usa la sintesi per ripassare le tue conoscenze.

L’ECONOMIA IN ITALIA

Le attività economiche si suddividono in tre settori:

• settore primario: agricoltura, allevamento, pesca, sfruttamento dei boschi;

• settore secondario: industria, artigianato, attività estrattiva;

• settore terziario: servizi alle persone.

IL SETTORE PRIMARIO

Agricoltura : è diffusa soprattutto nelle zone pianeggianti e collinari. Le aziende più grandi si trovano nella Pianura Padana e nelle pianure minori.

Allevamento: bovini allevati soprattutto nella Pianura Padana e sui pascoli alpini; al Centro-Sud e nelle isole vengono allevati ovini e caprini.

In tutte le zone d’Italia sono allevati pollame e suini.

Pesca : è molto diffusa, ma non molto produttiva. Sulle coste è praticata l’acquacoltura, cioè l’allevamento di pesci e molluschi.

Silvicoltura : sfruttamento dei boschi per ricavare legname.

IL SETTORE SECONDARIO

Trasforma le materie prime in prodotti finiti. In Italia sono diffuse soprattutto aziende di piccole e medie dimensioni. Negli ultimi anni molte aziende hanno deciso di spostare le proprie produzioni all’estero. Le industrie più importanti sono:

• le industrie meccaniche (navi, aerei, treni e macchinari);

• le industrie elettrotecniche ed elettroniche (illuminazione, trasmissione di energia, computer);

• le industrie tessili e della moda ;

• le industrie alimentari .

L’Italia è famosa anche per l’artigianato. Il suolo dell’Italia ha pochi minerali, perciò l’Italia deve importare le materie prime minerarie. Importante è la produzione del sale.

IL SETTORE TERZIARIO

La maggior parte delle persone in Italia lavora nel terziario. Ne fanno parte professionisti/e (come avvocati/e, architetti/e), chi lavora nei servizi pubblici (scuole, ospedali), nei trasporti, nella finanza (banche, assicurazioni), nella cultura (musei, siti archeologici) e nel turismo. Il terziario avanzato comprende le attività che utilizzano le nuove tecnologie.

108

TAPPA IN MAPPA

• Completa la mappa con le seguenti parole.

industria • servizi • boschi • allevamento • agricoltura • acquacoltura • avanzato • Padana • artigianato

L’ECONOMIA IN ITALIA

È suddivisa in tre settori.

• Settore primario: , allevamento, pesca, sfruttamento dei boschi.

• Settore secondario: artigianato, , attività estrattiva.

• Settore terziario: alle persone.

Settore primario

• Agricoltura: intensiva in Pianura e nelle zone pianeggianti.

• : pollame e suini, bovini, ovini e caprini.

• Pesca e

• Silvicoltura: sfruttamento dei

Settore secondario

• Industrie: meccaniche, elettroniche, tessili e della moda, alimentari.

• ..........................................................................: lavorazione del vetro, della ceramica, del legno, delle fibre tessili…

• Attività estrattiva di minerali.

Settore terziario

• Professionisti (avvocati/e, architetti/e…), servizi (scuole, ospedali…), trasporti, finanza (banche, assicurazioni), cultura.

• Terziario : attività che utilizzano le nuove tecnologie.

109

COMPITO di REALTÀ FACCIAMO IL PUNTO

1 Completa il testo con le seguenti parole. prodotti • fabbriche • aziende • scambiano • sistema economico • trasportano Il di un Paese è l’insieme dei cittadini e delle cittadine che lavorano e che consumano dei , delle agricole e delle che li producono, e delle imprese che .......................................................................................... e .......................................................................................... i prodotti.

2 Collega ogni settore alla definizione corrispondente.

SETTORE PRIMARIO

SETTORE SECONDARIO

SETTORE TERZIARIO

Comprende le attività che commerciano i prodotti e offrono servizi.

Comprende le attività che ricavano materie prime.

Comprende le attività che trasformano le materie prime in prodotti finiti.

3 Per ogni lavoratore o lavoratrice, scrivi a quale settore economico appartiene: primario (P), secondario (S), terziario ( T ), terziario avanzato ( TA).

Farmacista

Sarto/a

Tecnico/a di computer

Operaio/a tessile

Allevatore/Allevatrice

Infermiere/Infermiera

4 Ricostruisci le fasi della produzione della pasta, numerando le immagini da 1 a 3. Poi indica per ogni attività a quale settore appartiene.

• Ti è piaciuto il percorso sull’economia in Italia?

• Quale aspetto ti è piaciuto di più? Perché?

• Quali esercizi ti sono sembrati più semplici? Colora il quadratino di verde.

• Quali ti sono sembrati più difficili? Colora il quadratino di rosso.

110
RIFLETTO SUL MIO LAVORO

Organizzare un’uscita sul territorio

Nel vostro quartiere, nel vostro paese o in una zona vicina a voi, c’è un luogo di interesse artistico, storico o ambientale? Sicuramente sì!

E allora perché non organizzare una visita per la vostra classe in una mattina di scuola?

Ecco qualche suggerimento per riuscire a realizzarla nel modo migliore

Innanzitutto mettete a fuoco la vostra meta e individuate l’insegnante che collaborerà con voi. Poi dividetevi in due gruppi.

• Il primo gruppo ricercherà le informazioni che riguardano il luogo da visitare: potete navigare in Internet (insieme a una persona adulta), chiedere informazioni in Comune, intervistare le persone che abitano lì vicino.

• ll secondo gruppo, invece, chiederà il permesso al/alla dirigente scolastico/a. Potrete inviare una e-mail oppure invitarlo/a in classe: l’importante è motivare, cioè spiegare, il perché della scelta della vostra meta.

Raccolte le informazioni e ottenuto il permesso, si passa alla fase organizzativa.

I due gruppi iniziali si trasformano in gruppi più piccoli, ognuno dei quali si occuperà di un punto dell’elenco.

1. Stabilite l’orario e il giorno della visita.

2. Controllate il percorso di andata e ritorno, decidendo quali mezzi utilizzare.

3. Stendete un regolamento sul comportamento da assumere durante tutta la visita.

4. Controllate la presenza di un luogo dove poter fare merenda.

5. Stendete un testo con tutte le informazioni raccolte e datene una copia a ogni partecipante.

6. Preparate un elenco del materiale che potrebbe servire durante la visita.

7. Predisponete un avviso con l’intero programma della giornata e l’autorizzazione a partecipare a questa uscita didattica, da far firmare ai genitori.

Il giorno della visita rileggete insieme le informazioni. Portate quindi un blocco su cui scriverete le vostre osservazioni, facendo attenzione anche ai particolari più nascosti.

Scattate qualche fotografia della meta, e, se avete le autorizzazioni, anche di qualche momento allegro che state vivendo: sarà un ottimo ricordo della giornata! In classe, infine, organizzate tutto il materiale che avete raccolto, fotografie comprese, e preparate un cartellone. Se volete, invitate in classe oppure scrivete una e-mail al/alla dirigente scolastico/a per relazionare la vostra esperienza.

112 SITUAZIONE non NOTA
Per ricominciare Gli strumenti della Geografia 114 A che cosa serve la Geografia? 116 L’orientamento e i punti cardinali 117 La riduzione in scala 118 Le carte geografiche 119 Diversi tipi di carte 120 Tabelle e grafici Gli ambienti della Terra 121 L’Antartide 122 Gli alberi delle for temperate 123 Gli animali della pra e della steppa 124 Gli ambienti dei climi caldi Il clima in Italia 125 Clima o tempo atmosferico? 126 Il clima della tua città Il mare 127 Le coste italiane Le montagne 128 L’origine delle Alpi e degli Appennini 129 Le montagne italiane 130 Le risorse della montagna 131 Le frane Le pianure e i fiumi 132 L’alta e la bassa pianura 133 Il fiume Po Le colline e i laghi 134 L’origine del Lago di Garda 135 Tutto sui laghi La popolazione in Italia 136 L’origine delle città italiane 137 Il mio Comune L’economia in Italia 138 I settori economici 139 Il settore primario in Italia 140 La nascita dell’industria in Italia 141 L’artigianato 142 I trasporti e il turismo L’Italia fisica e politica 143 Alla scoperta dell’Italia fisica 144 Alla scoperta dell’Italia politica

A che cosa serve la Geografia?

1 Leggi il testo con attenzione.

Ti è mai capitato di chiederti dove si trova una città o in quale ambiente cresce una pianta oppure quanto è lontano un Paese al di fuori dell’Italia? Ecco, queste sono alcune domande a cui risponde la Geografia. Ma la Geografia è anche molto di più. Per esempio…

• Ti è mai venuta voglia di prendere un aereo per visitare un altro Paese?

• O di attraversare il mare per scoprire un modo di vivere che non conoscevi?

• Oppure di camminare su un sentiero in alta montagna?

Ebbene, la Geografia può aiutarti a organizzare il viaggio o anche a sognarlo, se non puoi partire.

Le domande a cui la Geografia può rispondere sono davvero infinite. Possono riguardare il mondo lontano, ma anche quello molto vicino a te. Senza saperlo, infatti, tutti i giorni anche tu ti fai delle domande di Geografia.

2 Indica con una X le domande alle quali si può dare una risposta geografica.

Qual è la distanza fra Roma e Napoli?

Quanto costa il pedaggio autostradale dal casello di Milano a quello di Firenze?

Fra Roma e Bari, qual è la città più a ovest?

Qual è il fiume che attraversa Roma, e quale quello che attraversa Torino?

È più bella Roma o Firenze?

In che cosa possono essere simili Roma e Firenze?

3 Perché, secondo te, queste sono domande di Geografia?

4 Adesso prova a vedere che cosa sai già del mondo più lontano da te.

Scrivi il nome:

• di una città diversa dalla tua:

• di una regione italiana:

• di un mare o di un oceano:

• di un Paese straniero:

114 Gli strumenti
Geografia
della

5

115 Obiettivo di apprendimento Riutilizzare preconoscenze. • Contestualizzare conoscenze informali. Gli strumenti della Geografia
Guarda queste immagini. Quale rappresenta la sagoma dell’Italia esatta? Indicala con una X.

L’orientamento e i punti cardinali

1 Completa con le seguenti parole. posizione • riferimento • cardinali • stelle

Il primo strumento della Geografia è il nostro corpo. Attraverso i cinque sensi sperimentiamo lo spazio che ci circonda e ci orientiamo. Per farlo dobbiamo riconoscere intorno a noi alcuni punti di fissi, sempre presenti e riconoscibili.

Già gli antichi viaggiatori avevano scoperto che, per orientarsi sulla Terra, si possono usare come punti di riferimento la del Sole, durante il giorno, e la posizione delle ................................................................ durante la notte. Osservando l’apparente percorso del Sole, che sorge e tramonta sempre seguendo lo stesso tragitto, i popoli antichi individuarono quattro punti di riferimento chiamati punti

2 Leggi e completa. ...................................

Il Sole:

• sorge a Est (Oriente o Levante);

• tramonta a Ovest (Occidente o Ponente);

• a mezzogiorno si trova nel punto più alto, il Sud (Mezzogiorno o Meridione);

• quando si trova nella direzione opposta al Sud è a Nord (Mezzanotte o Settentrione). Se ci troviamo con l’Est a destra e l’Ovest a sinistra, avremo il davanti e il alle spalle. Di notte il Nord viene indicato dalla Stella Polare.

116 Obiettivo di apprendimento Contestualizzare conoscenze informali. Gli strumenti della Geografia

La riduzione in scala

1 Completa con le seguenti parole.

scala numerica • territorio • reale • segmenti • proporzioni • scala grafica • ridotta

La riduzione in scala è l’operazione fondamentale per la rappresentazione di un Quando si riproduce un’area su una carta, infatti, bisogna rispettare le La scala serve a indicare quante volte una dimensione

è stata per poterla disegnare sulla carta.

Ci sono due tipi di scale di riduzione: la e la La prima si indica con dei numeri, mentre la seconda presenta dei

2 Osserva la carta e rispondi alle domande.

• In questa carta è presente una scala numerica o una scala grafica?

• A quanto corrisponde nella realtà un centimetro sulla carta?

• Come hai fatto a rispondere?

Scala 1 : 100 000

. . .

3 Completa le affermazioni sulla riduzione in scala.

• 1 : 200 = 1 centimetro sulla carta equivale a ................................................................ centimetri nella realtà.

• 1 : 1 000 = 1 millimetro sulla carta equivale a millimetri nella realtà.

• 1 : 20 000 = 1 millimetro sulla carta equivale a millimetri nella realtà.

• 1 : 50 000 = 1 centimetro sulla carta equivale a centimetri nella realtà, cioè a 500

• 1 : 1 000 000 = 1 centimetro sulla carta equivale a chilometri nella realtà.

117 Gli strumenti della Geografia Obiettivo di apprendimento Contestualizzare il lessico della disciplina. • Ricavare informazioni dalla lettura di carte.

Le carte geografiche

1 Indica con una X. Poi rileggi le tue risposte e spiega che cos’è una carta geografica.

• Che cosa rappresenta quest’immagine?

Una cartolina della Puglia.

Una carta geografica della Puglia.

• Chi può averla disegnata?

Un/a cartografo/a.

Un/a cartolaio/a.

• Che dimensioni ha?

Ridotte.

Reali.

• Quale scala è stata utilizzata?

Numerica. Grafica.

2 Completa con le seguenti parole. spazio • cartografi/e • legenda • realtà • simboli • disegni • aspetti

Le carte geografiche sono realizzati dai/dalle che mostrano alcuni del territorio.

Sulla carta lo deve essere rimpicciolito rispetto alla

Gli elementi del territorio sono rappresentati con ............................................................. che vengono spiegati in un’apposita

3 Collega ogni tipo di carta alla definizione corrispondente.

Carta fisica

Carta tematica

Carta politica

Fornisce informazioni su come è organizzato e suddiviso un territorio in Stati, regioni, province, città…

Fornisce informazioni su un determinato elemento in un certo territorio: il clima, la produzione agricola, le religioni, le lingue…

Fornisce informazioni sugli elementi naturali di un territorio: montagne, colline, pianure, fiumi, laghi, mari.

118 Gli strumenti della Geografia Obiettivo di apprendimento Contestualizzare e utilizzare il linguaggio della disciplina. • Ricavare informazioni dalla lettura di carte geografiche.

Diversi tipi di carte

1 Osserva le carte e completa con le seguenti parole.

prodotti agricoli • mari e fiumi • monumenti • regioni • parchi • elementi fisici

CARTA FISICA

Mostra gli di un territorio, che si riconoscono grazie ai colori usati: l’azzurro per , il verde per le pianure, il marrone per le montagne.

CARTA POLITICA

Mostra la divisione di un territorio in Stati o Serve a capire come l’essere umano ha organizzato il territorio.

CARTA TEMATICA

Mostra un “tema”, cioè un aspetto particolare del territorio. In questo caso i

CARTA TURISTICA

Mostra i , i o le altre attrattive di un territorio.

119 Gli strumenti della Geografia Obiettivo di apprendimento Leggere e ricavare informazioni da rappresentazioni cartografiche.

Tabelle e grafici

1 Le tabelle aiutano a visualizzare e ricordare più facilmente i dati. Completa la tabella delle maggiori isole italiane, della loro superficie e della regione di appartenenza. Poi rispondi alle domande.

Elba 224 km2 (Toscana) • Asinara 52 km2 (Sardegna) • Sant’Antioco 115 km2 (Sardegna) • San Pietro 51 km2 (Sardegna) • Pantelleria 83 km2 (Sicilia)

ISOLA REGIONE SUPERFICIE

1 .................................................................

4

5

• L’organizzazione delle informazioni ti è sembrata più chiara sotto forma di elenco o di tabella?

• Perché?

2 I dati possono essere visualizzati anche in un grafico, cioè rappresentati come immagini.

3 Completa con le seguenti parole.

4 simboli • numeri • altezza • colonne • torta

• Il diagramma a barre è un grafico formato da di differente: più grande è il numero rappresentato, più alta è la colonna corrispondente.

• L’ideogramma è un tipo di grafico che utilizza o disegni per rappresentare

i ................................................................

• L’areogramma circolare ha la forma di una divisa a fette.

La grandezza delle fette dipende dalla percentuale che rappresenta.

DIAGRAMMA A BARRE

AREOGRAMMA

IDEOGRAMMA

Toscana
Sardegna
Sicilia
2
115 km2 3
Asinara
52 km2
Sardegna
51 km2
120 Gli strumenti della Geografia Obiettivo di apprendimento Organizzare le informazioni ricavate da testi non continui ed esprimerle in forma grafica.

1 Leggi il testo con attenzine.

L’Antartide è un territorio grande quasi una volta e mezzo l’Europa, con golfi, penisole e isole, alte catene montuose e vulcani. Il continente più vicino è l’America che, nella sua punta meridionale, dista solamente 1 000 chilometri.

Il ghiaccio che ricopre l’Antartide, e che occupa un vasto tratto di mare circostante, costituisce il 90% di tutto il ghiaccio del pianeta, il 2% dell’acqua totale e l’80% dell’acqua dolce presente sulla Terra.

Le temperature possono arrivare fino a – 90 °C (le più basse della Terra), le precipitazioni sono scarse e soltanto nevose.

Qui le stagioni sono due: per sei mesi (stagione estiva) il Sole non tramonta mai, mentre negli altri sei mesi (stagione invernale) c’è la notte polare. La fauna è costituita da balene, foche, elefanti marini, orsi, pinguini e albatros, che sono uccelli migratori che arrivano dall’America meridionale.

Non ci sono insediamenti umani, a eccezione delle meteorologiche e di ricerca costruite lungo la costa, dove le condizioni di vita sono più facili.

Nel 1991 il continente è stato chiamato Riserva Natu rale Mondiale: non può essere utilizzato né per scopi militari né per l’estrazione di minerali.

2 Indica con una X se le affermazioni sono vere ( V ) o false (F).

Il continente più vicino all’Antartide è l’Africa. V F

L’Antartide è costituito da un vasto territorio completamente pianeggiante. V F

Il ghiaccio che lo ricopre costituisce il 90% di tutto il ghiaccio della Terra. V F

In Antartide non nevica mai. V F

Oltre agli animali, in Antartide vivono solo i ricercatori e le ricercatrici delle basi scientifiche. V F

L’Antartide viene sfruttato dal punto di vista minerario. V F

L’Antartide
121 Obiettivo di apprendimento Rielaborare informazioni. Gli ambienti della Terra

Gli alberi delle foreste temperate

1 Leggi i testi, osserva le immagini, poi indica con una X gli alberi che conosci. Racconta a voce dove li hai visti.

La quercia è uno degli alberi più diffusi; ce ne sono moltissime specie. Una di queste è il rovere, dal legname pregiato, usato per esempio per le costruzioni navali. Il frutto delle querce è la ghianda.

Il tiglio è un albero dal fusto eretto. Ha fiori profumatissimi e il suo legno leggero viene utilizzato per intarsi e per la costruzione di strumenti musicali.

Il noce è molto diffuso come albero da frutto e per il suo pregiato legname: è molto resistente e usato per la costruzione di mobili e abitazioni.

2 Collega ogni albero alla sua caratteristica.

Tiglio

Castagno

Faggio

Betulla

Noce

Quercia

Il faggio è un tipo di quercia. Ha la chioma molto ramificata e foglie ovali. Oltre al legname, venivano utilizzati i frutti, le faggiole, per produrre olio e ricavarne essenze o una specie di caffè.

Il castagno ha un’ampia chioma maestosa. I suoi frutti nutrienti, disponibili in autunno, in passato sono stati molto importanti per l’alimentazione. Il legname viene utilizzato per il riscaldamento.

La betulla è caratteristica per la sua corteccia bianca. Cresce bene in ogni tipo di terreno e in diverse situazioni climatiche: la si trova nella foresta temperata, ma anche più a nord mischiata alle conifere.

Viene usato nelle costruzioni navali.

Ha la corteccia bianca.

Il suo legno è molto resistente e pregiato.

Il legname viene utilizzato per il riscaldamento.

Il suo legno viene utilizzato per la costruzione di strumenti musicali.

Un tempo dai suoi frutti si ricavava olio e si producevano essenze e caffè.

122 Obiettivo di apprendimento Rielaborare informazioni. Gli ambienti della Terra

Gli animali della prateria e della steppa

1 Hai mai sentito parlare di questi animali?

Completa le loro descrizioni con le parole date.

La saiga

corna • branchi • vegetale • naso

La saiga, chiamata anche antilope della steppa, si riconosce per il suo grande e sensibile.

Vive in numerosi, che si spostano alla ricerca di cibo, costituito da ogni tipo di

Il maschio ha .................................................. molto particolari, che in passato sono state motivo di caccia; oggi questo animale viene protetto, anche se la zona in cui vive si è ormai molto ridotta.

Il bisonte

America • protetti • mammifero • estinti • Europa

Il bisonte è un grosso erbivoro di cui sopravvivono due specie: il bisonte americano, che vive nelle praterie dell’ settentrionale, e il bisonte europeo, che vive in alcune zone dell’ centro-orientale. Per secoli l’essere umano ha cacciato i bisonti che si sono quasi Oggi, però, sono animali e il loro numero si è moltiplicato.

L’aquila della steppa

aride • migra • caccia • vive È un particolare tipo di aquila che nelle steppe europee e in quelle asiatiche, oltre che in Africa, dove .................................................. durante la stagione invernale. Non ama le altitudini elevate e i boschi, ma le grandi distese aperte e , dove

2 Rispondi alle domande.

• In quali continenti vivono questi animali?

• Quale dei tre è carnivoro?

123 Obiettivo di apprendimento Rielaborare informazioni. Gli ambienti della Terra

Gli ambienti dei climi caldi

1 Completa con le seguenti parole.

erba alta • Sahara • Amazzonica • dune • grandi predatori • foglie

• La più vasta foresta pluviale della Terra è la Foresta .............................................................................................................................

• Gli alberi della foresta pluviale non perdono mai le

• La savana è un’immensa pianura ricoperta di

• Nella savana vivono animali erbivori e

• Il deserto grande quanto l’Europa è quello del

• Le collinette di sabbia del deserto si chiamano

2 Collega ogni animale al suo ambiente.

Giaguaro Elefante Leone Zebra Pappagallo Dromedario Scimmia Cammello Ippopotamo Deserto Foresta pluviale Savana
124 Obiettivo di apprendimento Rielaborare informazioni. • Leggere e utilizzare immagini. Gli ambienti della Terra

Clima o tempo atmosferico?

1 Leggi il testo e cancella le alternative errate.

Perché a volte parliamo di clima e altre volte parliamo di tempo atmosferico?

• Il tempo atmosferico di una località considera l’andamento degli elementi atmosferici all’interno di un breve/lungo periodo, come una giornata o una settimana/un anno Le previsioni meteorologiche (o, come si dice familiarmente, il meteo) riguardano perciò il tempo atmosferico.

• Per definire il clima di una località, invece, bisogna analizzare gli elementi atmosferici per un lungo/breve periodo (gli studiosi e le studiose dicono per almeno trent’anni), valutando anche le variazioni tra le diverse stagioni.

2 Osserva le immagini e scrivi se si riferiscono al tempo atmosferico o al clima.

3 Scrivi se le seguenti affermazioni si riferiscono al tempo atmosferico ( T ) o al clima (C).

La giornata di domani sarà serena.

Sulle coste l’inverno è mite.

Una nuova perturbazione porterà piogge nelle regioni settentrionali dell’Italia.

In montagna nevica spesso.

Nella regione appenninica piove soprattutto in autunno e in primavera.

4 Completa.

• Il considera l’andamento atmosferico di pochi giorni.

• Il considera gli elementi atmosferici di molti anni in una determinata zona.

125 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni da testi non continui. • Utilizzare il lessico della disciplina. Il clima in Italia

Il clima della tua città

1 Indica sulla carta il paese o la città in cui abiti, osserva la legenda e colora la fascia climatica a cui appartiene.

2 In quale regione climatica abiti?

• Indica con una X le alternative più adatte a mettere in evidenza le caratteristiche del clima della zona in cui abiti.

Nevica spesso.

Non nevica quasi mai.

C’è molta umidità.

Il clima è secco.

In inverno fa freddissimo.

L’inverno è mite.

In estate fa caldissimo.

L’estate è fresca.

Piove spesso.

Non piove quasi mai.

3 Immagina di avere un amico o un’amica che abita lontano e che vuole venire a trovarti.

Come descriveresti il clima del tuo paese o della tua città?

Rileggi le risposte dell’esercizio precedente e prova a scrivere un breve testo.

REGIONI

CLIMATICHE:

Alpina

Padana

Appenninica

Ligure-tirrenica

Adriatica

Insulare e mediterranea

126 Obiettivo di apprendimento Rielaborare conoscenze e informazioni. Il clima in Italia

Le coste italiane

1 Osserva le immagini e colora i cerchiolini seguendo la legenda.

Costa bassa e sabbiosa Costa alta e frastagliata

2 Osserva l’immagine e collega i termini al loro significato. Poi scrivi i numeri al posto giusto. Segui l’esempio.

1 golfo

2 isola

Sporgenza di terra nel mare. Grande insenatura.

3 arcipelago

4 promontorio

Gruppo di isole. Terra circondata dal mare.

4

127 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni da immagini fotografiche. Il mare

L’origine delle Alpi e degli Appennini

1 Sottolinea di blu le caratteristiche del paesaggio appenninico e di rosso quelle del paesaggio alpino. Appennino umbro. Dolomiti, Roda di Vael. 2 Leggi il testo con attenzione.

• Sono presenti numerosi ghiacciai.

• Il Corno Grande sfiora i 3 000 metri di altezza.

• Le rocce sono meno dure e resistenti e sono state erose dal vento.

• Le vette sono appuntite.

• Le vette superano spesso i 4 000 metri di altezza.

• Ne fanno parte le Alpi Apuane.

Milioni di anni fa, dallo scontro lentissimo di due zolle della crosta terrestre sono nate le Alpi. Nell’area dove oggi sorgono queste montagne si trovava un mare interno: è per questo che in molte rocce alpine si possono trovare fossili di animali e vegetali marini

Fanno parte delle Alpi anche le Dolomiti, un gruppo montuoso interamente formato da accumuli di conchiglie, coralli e alghe calcaree trasformati in roccia e poi innalzati oltre i 3 000 metri sopra il livello del mare.

Le Alpi erano quasi completamente formate quando i movimenti della crosta terrestre hanno fatto nascere anche gli Appennini. L’origine è però differente, perché gli Appennini non sono nati da uno scontro, ma dalla rotazione di una zolla in senso antiorario, fenomeno che è stato chiamato “movimento a tergicristallo”.

3 Indica con una X se le affermazioni sono vere ( V ) o false (F).

Milioni di anni fa al posto delle Alpi c’era un mare interno. V F

Le Alpi si sono formate dalla rotazione di una zolla della crosta terrestre. V F

Sulle Alpi si possono trovare fossili marini. V F

Le Dolomiti fanno parte delle Alpi. V F

Gli Appennini si sono formati prima delle Alpi. V F

128 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni specifiche dai testi. Le montagne

Le montagne italiane

1 Indica con una X.

• La catena delle Alpi separa: l’Italia dal mare.

l’Italia dal resto dell’Europa.

• Le Dolomiti si trovano: nelle Alpi Occidentali. nelle Alpi Orientali.

• Le Alpi si estendono: da Nord a Sud dell’Italia. da Est a Ovest dell’Italia.

• Un animale tipico delle Alpi è: lo stambecco. il cinghiale.

• La Catena degli Appennini si divide in: Settentrionale, Centrale, Meridionale. Orientale, Occidentale.

• La cima più alta degli Appennini è: Il Gran Corno.

Il Corno Grande.

• Le cime degli Appennini sono:

Più basse e meno aguzze delle Alpi.

Più alte e più aguzze delle Alpi.

• L’animale simbolo degli Appennini è: L’orso bianco.

L’orso bruno marsicano.

129 Obiettivo di apprendimento Riutilizzare conoscenze. • Ricavare dati da una rappresentazione cartografica. Le montagne

Le risorse della montagna

1 Completa la tabella.

RISORSE DEL PAESAGGIO MONTANO

ATTIVITÀ ECONOMICHE DEL PAESAGGIO MONTANO

Fondovalle ..................................................................................................................................................................................................................

Pascoli

Ricchezza di acque

Boschi

Neve in inverno

Clima fresco durante l’estate

2 Completa con le seguenti parole. roccia • costruzioni • turismo • pattinaggio • estate • piste da sci • sentieri • inquinamento • neve

Il è la principale risorsa dell’ambiente alpino.

In inverno si praticano gli sport della per esempio grazie alle (per la discesa e per il fondo) e agli impianti di servizio come seggiovie e sciovie. Altri sport alpini invernali sono il e l’hockey su ghiaccio.

In il turismo è invece caratterizzato da attività diverse: le passeggiate e le escursioni lungo i , le arrampicate su le discese dei torrenti in canoa o in gommone.

Il turismo ha trasformato il paesaggio alpino: ha fatto sorgere centri turistici, alberghi, complessi residenziali e strutture di diverso tipo. Talvolta il turismo provoca problemi, come l’ , o rovina l’ambiente naturale con inadeguate.

130 Obiettivo di apprendimento Utilizzare il lessico della disciplina. Le montagne

1 Completa con le seguenti parole. radici • piogge • danni • terreni • fenomeno • frane • conseguenze • rocce • alberi

Il territorio italiano è purtroppo colpito frequentemente da un tipico delle zone montuose e collinari: le frane.

Alcuni rilievi italiani sono formati da che si sgretolano facilmente, crollando così verso il basso, come avviene anche alle ripide scogliere marine. Altri terreni sono composti da materiali in cui l’acqua penetra con facilità. Quando le abbondanti assumono il carattere di violenti e continui acquazzoni, i possono trasformarsi in colate di fango che scivolano a valle. In questo modo non solo modificano l’aspetto del territorio, ma possono provocare gravi alle persone e alle case. Ci sono, però, anche altre cause che determinano il fenomeno delle frane. L’abbattimento eccessivo degli indebolisce il terreno, perché i rami e le foglie non frenano più la pioggia, mentre le più il suolo; in questo modo aumenta la possibilità di crolli e

Anche la costruzione di strade, case, gallerie e ponti può a volte avere

Secondo i dati più recenti, sono più di 11 000 le zone del territorio italiano in cui è alto il rischio di frane.

2 Colora i riquadri con i fattori che favoriscono le frane.

Rocce friabili

Precipitazioni abbondanti Piogge scarse

Inverni rigidi

Scioglimento dei ghiacciai Abbattimento degli alberi Costruzione di case

Le frane
131 Obiettivo di apprendimento Selezionare informazioni. • Ricavare informazioni da immagini. Le montagne

L’alta e la bassa pianura

1 Cancella le alternative errate.

La pianura Padano-Veneta è divisa in due parti, che hanno diversi tipi di suolo:

• l’alta pianura, più vicina alle montagne, ha un suolo composto da sassi e ghiaia. I fiumi, infatti, qui hanno ancora un po’ di pendenza/non hanno pendenza, scorrono abbastanza veloci e quindi depositano solo i materiali più grossi. Questi materiali sono permeabili, cioè lasciano filtrare l’acqua delle piogge in profondità; i terreni restano perciò asciutti in superficie e sono poco/molto adatti alle coltivazioni;

• nella bassa pianura, invece, i fiumi scorrono lenti e depositano i materiali più fini e compatti, come l’argilla, che sono impermeabili, cioè non lasciano passare/lasciano passare l’acqua nel sottosuolo. L’acqua resta quindi in superficie, rendendo i terreni molto fertili.

• Al confine tra l’alta e la bassa pianura sono spesso presenti le risorgive, cioè sorgenti di pianura. Quando l’acqua che scorre nel sottosuolo incontra un terreno impermeabile tende, infatti, a risalire in superficie. L’acqua delle risorgive è preziosa perché, essendo tiepida anche in inverno, impedisce al terreno di gelare/riscaldarsi: la vegetazione, perciò, continua a crescere.

2 Scrivi

posto giusto i seguenti termini. risorgiva • alta pianura • bassa pianura • strato permeabile • strato impermeabile

132 Obiettivo di apprendimento Selezionare informazioni. • Utilizzare il lessico della disciplina.
al
Le pianure e i fiumi

Il fiume Po

1 Leggi il testo e sottolinea le parole-chiave.

Il Po è il fiume più lungo della penisola (652 km). Nasce dal Monviso, in Piemonte, attraversa l’Italia settentrionale da ovest a est e sfocia nel Mar

Adriatico. All’inizio il Po è un tumultuoso torrente: in pianura rallenta, forma grandi curve dette meandri e accoglie le acque di numerosi affluenti che arrivano dalle Alpi e dagli Appennini. Al termine del suo corso, il fiume si divide in tanti rami e prende la forma di un grande ventaglio: è la zona del delta. Qui si accumulano i detriti (sabbia, ghiaia, sassi) che il fiume porta con sé: la foce, lentamente, si spinge sempre un po’ più avanti nel mare.

Il fiume Po attraversa il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto.

2 Scrivi al posto giusto le seguenti espressioni. Poi inserisci i numeri corrispondenti alle definizioni.

1 affluenti di sinistra

2 affluenti di destra 3 sorgente 4 meandri 5 delta

Monte da cui nasce Grandi curve / Fiumi che il Po accoglie Foce

.............................................................................
133 Obiettivo di apprendimento Individuare informazioni specifiche nei testi.
Leggere una rappresentazione cartografica. Le pianure e i fiumi

L’origine del Lago di Garda

1 Queste immagini illustrano come si è formato il Lago di Garda: osservale e spiega con parole tue.

2 Completa con le seguenti parole.

basse • lago • valle • estesi • movimenti • pianura • detriti • ritirato • alpini • alte

Un tempo, quando le temperature erano più , i ghiacciai erano più e arrivavano fino alla . Con i suoi il ghiacciaio ha scavato una conca, spingendo i verso In seguito, con temperature più , il ghiacciaio si è riempiendo d’acqua la conca e formando il

......................................................................... 134 Obiettivo di apprendimento Rielaborare e ricavare informazioni. • Utilizzare il lessico della disciplina. Le colline e i laghi

Tutto sui laghi

1 Rispondi alle domande.

• Che cos’è un lago?

• Che tipo di origine ha il lago di Bracciano?

• Che cosa sono i laghi tettonici?

2 Indica con una X.

• I laghi più grandi d’Italia si trovano: nelle regioni del Centro. nelle regioni del Nord. nelle regioni del Sud.

• I laghi ai piedi delle Alpi sono glaciali perché: sono nati dai ghiacciai. sono sempre gelati. sono alimentati dalle piogge invernali.

• I laghi vulcanici riempiono: i crateri dei vulcani attivi. i crateri dei vulcani spenti. i crateri di tutti i vulcani.

• Molti laghi artificiali sono costruiti dall’essere umano: per attirare turisti. per allevare pesci d’acqua dolce. per produrre energia elettrica.

• I laghi costieri sono formati da: acqua dolce. acqua salata o salmastra. acqua stagnante.

• Lungo le rive dei laghi si coltivano: fiori mediterranei, ulivi, agrumi. cactus, tulipani, agrumi. ulivi, baobab, fiori mediterranei.

Il Lago di Campotosto, in Abruzzo. Il Lago Maggiore.
135 Obiettivo di apprendimento Utilizzare
Le colline e i laghi
I Laghi Agnel e Serrù nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. conoscenze.

La popolazione in Italia

L’origine delle città italiane

1 Leggi il testo con attenzione.

Molte città italiane sono davvero antiche. Diverse città sono state fondate dagli Etruschi, un popolo che nell’antichità occupava un vasto territorio dell’Italia centrale, come Bologna, in Emilia-Romagna, e Volterra, in Toscana. Nell’Italia meridionale ci sono numerosi centri urbani fondati dai Greci, come Siracusa, in Sicilia, e Taranto, in Puglia. Anche Napoli, in Campania, ha quest’origine.

I Romani crearono un grande impero e fondarono moltissime città. Alcune di queste città in origine erano degli accampamenti militari, con strade tracciate in modo molto regolare. Ancora oggi la disposizione delle strade di Torino, in Piemonte, e di Pavia, in Lombardia, ricorda quest’origine. Nel Medioevo, gran parte della popolazione lasciò le città di pianura e fondò nuove città sui rilievi, in luoghi meglio difendibili dagli attacchi nemici, con vie strette e protette da alte mura, a volte sorte intorno a un castello; ne sono un esempio Siena, in Toscana, e Perugia, in Umbria.

Più tardi, nel Rinascimento, molte città medievali furono abbellite con nuovi edifici, come Firenze, in Toscana, e Mantova, in Lombardia.

Alcune città sono invece state fondate nel secolo scorso. Latina, nel Lazio, sorse in una zona bonificata e resa favorevole per l’agricoltura; Carbonia, in Sardegna, nacque come luogo di residenza per i minatori delle miniere di carbone.

2 Osserva queste due piante di città. Scrivi quale è di origine romana e quale di origine medievale. Poi rispondi.

• Da che cosa lo hai capito?

136 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni dai testi e dalle immagini fotografiche.

Il mio Comune

1 Cerca le informazioni relative al tuo Comune e completa.

• Come si chiama?

• Quali sono le autorità che lo amministrano?

.....................................................................................................

• Descrivi brevemente l’ambiente in cui si trova (pianura, montagna, collina, sulla costa...).

..................................................................................................................

• Qual è la principale festa tradizionale?

• In che mese si svolge?

• Scrivi il nome di tre monumenti, palazzi o luoghi più conosciuti.

• Che cosa ti piace di più del Comune in cui vivi?

• Che cosa ti piace di meno? Perché?

• Lavorando con un gruppo di compagni e compagne, ideate uno slogan per pubblicizzare il vostro Comune.

137 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni e rielaborarle. La popolazione in Italia

I settori economici

1 Leggi il testo, osserva il grafico e coloralo in base alla legenda.

Le attività economiche sono divise in tre settori: settore primario (agricoltura, allevamento, silvicoltura e attività estrattive), secondario (industria e artigianato) e terziario (servizi come scuole, ospedali, negozi, turismo…).

Per rappresentare in maniera chiara quanti lavoratori e lavoratrici sono occupati in ogni settore si può usare un areogramma circolare, un tipo di grafico chiamato anche “grafico a torta” per la sua forma. Come una torta, infatti, è diviso in fette. L’intera figura rappresenta il 100% (totale) del fenomeno e ogni fetta corrisponde a una percentuale.

Il grafico mostra i settori di occupazione dei lavoratori e delle lavoratrici italiani.

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

Settore primario: 3,8%

Settore secondario: 26,6%

Settore terziario: 69,6%

2 Ora leggi il grafico che hai colorato e rispondi alle domande.

• In quale settore sono occupati più lavoratori e lavoratrici? ....................................................................................................................

• In quale meno?

• E tu, quale lavoro vorresti fare da grande?

• A quale settore appartiene?

26,6% 3,8% 69,6%
138 Obiettivo di apprendimento Interpretare grafici. L’economia in Italia
LEGENDA

Il settore primario in Italia

1 Colora i riquadri con i fattori che, secondo te, favoriscono l’attività agricola.

Altitudine superiore ai 1 000 metri Temperature al di sotto dello zero

Terreni in pendenza

Terreni pianeggianti Piogge regolari Nevicate Clima mite

Terreni fertili

2 Osserva la carta e indica con una

• In quale zona è più diffusa la coltivazione del riso?

Nord.

Centro.

Sud e isole.

• In quale zona è diffusa la coltivazione degli agrumi?

Nord.

Centro.

Sud e isole.

• In quale zona è più diffuso l’allevamento dei bovini?

Nord.

Centro.

Sud e isole.

• In quale zona non è diffuso l’allevamento dei suini?

Nord.

Centro.

Sud e isole.

139 Obiettivo di apprendimento Selezionare informazioni. • Ricavare informazioni da rappresentazioni cartografiche. L’economia in Italia

La nascita dell’industria in Italia

1 Leggi il testo con attenzione e spiega a voce perché alcune parole sono evidenziate.

Le prime industrie italiane sorsero nella Pianura Padana, nella prima metà del XIX secolo.

Erano industrie tessili che utilizzavano l’energia prodotta dai mulini ad acqua per muovere i telai. Si svilupparono setifici nella zona di Como (in Lombardia) e lanifici vicino a Biella (in Piemonte), in Brianza (a nord di Milano) e intorno a Vicenza (in Veneto).

Alla fine dell’Ottocento fu scoperta l’elettricità, che poteva essere condotta anche a grande distanza: questo permise alle fabbriche di trasferirsi vicino alle grandi vie di comunicazione, come la via Emilia, o ai porti marittimi, per esempio Genova

La grande industria sorse nei primi anni del secolo scorso: si trattava per lo più di stabilimenti siderurgici, chimici e meccanici, come l’industria automobilistica Fiat a Torino.

2 Rispondi alle domande.

• Dove si svilupparono le prime industrie italiane?

• Quale tipo di industrie si trattava?

• Quale di energia utilizzavano?

• Quale altro tipo di energia permise lo spostamento delle fabbriche vicino alle vie di comunicazione?

......................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Quando sorse in Italia la grande industria?

140 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni dai testi. L’economia in Italia

L’artigianato

1 Leggi il testo con attenzione.

L’artigianato italiano si distingue in tutto il mondo per la lavorazione di materie prime, come la ceramica, il vetro, il legno, vari tessuti e metalli preziosi.

Alcuni prodotti artigianali italiani molto conosciuti sono:

• il vetro di Murano: vetri artistici lavorati sull’isola veneta;

• la ceramica di Vietri: artigiani e artigiane modellano l’argilla della Costiera Amalfitana, in Campania, e riproducono i colori e le linee tipiche di Vietri sugli oggetti realizzati;

• i tappeti sardi: realizzati con lana di pecora e tinti con coloranti naturali di origine animale o vegetale;

• il merletto a tombolo di Offida, nelle Marche, realizzato con fili di lino, di cotone e di canapa.

2 Per ogni immagine, scrivi a quale prodotto artigianale si riferisce.

3 Conosci un’attività artigianale tipica del tuo Comune o della tua regione? Descrivila brevemente.

4 Prova a descrivere il mestiere di queste persone. Aiutati con il vocabolario.

• Arrotino: ............................................................................................................................................................................................................................................................

• Impagliatore di sedie:

• Orafa:

• Intagliatore:

• Vasaia:

141 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni da immagini fotografiche. • Rielaborare informazioni. L’economia in Italia

I trasporti e il turismo

1 Osserva la carta e rispondi alle domande.

• In quale parte d’Italia la rete stradale è più sviluppata?

• L’Autostrada del Sole collega Milano a Napoli. Quali città incontra lungo il percorso?

• Se si va da Genova a Roma in autostrada, si passa per Firenze?

• L’Autostrada Adriatica collega Bologna a Bari. Quali città si incontrano lungo il percorso?

• Sulla costa del Mar Ionio ci sono autostrade?

• Tra Napoli e Reggio di Calabria ci sono autostrade?

2 Collega ogni tipo di turismo alle sue attività.

Turismo balneare

Turismo montano

Turismo culturale

Visitare città d’arte, monumenti, musei, mostre, centri archeologici…

Prendere il sole, nuotare, giocare sulla spiaggia, fare gite in barca…

Praticare sport invernali su neve e ghiaccio e sport estivi.

142 Obiettivo di apprendimento Ricavare informazioni da rappresentazioni cartografiche. L’economia in Italia

Alla scoperta dell’Italia fisica

Ha inverni lunghi e freddi, spesso con abbondanti nevicate.

Racchiusa tra Alpi e Appennini, ha un clima continentale: risente poco dell’influsso del mare.

1 Osserva la carta e scrivi i numeri corrispondenti ai nomi indicati.
1 Alpi Occidentali 2 Mar Tirreno 3 Alpi Orientali 4 Appennino Settentrionale 5 Mar Ionio 6 Appennino Centrale 7 Tevere 8 Appennino Meridionale 9 Mar Adriatico 10 Sicilia 11 Prealpi 12 Monte Bianco 13 Po 14 Sardegna 15 Gran Sasso ................................................................................................
2 A quali regioni climatiche appartengono queste descrizioni? Scrivi il loro nome e colorale sulla carta.
143 Obiettivo di apprendimento Rielaborare le informazioni. L’Italia fisica e politica
Ha un clima mediterraneo.

Alla scoperta dell’Italia politica

1 Elenca cinque compiti che spettano al Comune.

2 Completa con le seguenti parole.

densità demografica • il numero totale degli abitanti • il numero totale di abitanti per km2 • popolazione

Per definire numericamente la popolazione di un territorio bisogna indicare:

• la , cioè

• la , cioè

3 Indica con una X se le affermazioni sono vere ( V ) o false (F).

Le attività economiche si dividono in cinque settori. V F

Il settore primario riguarda le attività che utilizzano le risorse della terra e del mare. V F

Il settore secondario riguarda le attività che forniscono servizi ai cittadini e alle cittadine. V F

Nel settore terziario è occupata la maggioranza dei lavoratori italiani e delle lavoratrici italiane. V F

Il settore primario italiano produce cibo a sufficienza per tutto il Paese. V F

I prodotti artigianali sono oggetti fatti a mano o con semplici attrezzi. V F

Il turismo non è una delle attività più importanti del settore terziario. V F

4 Scrivi tre attività del settore terziario.

........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... 1 2 ................................................................................................................................................................................................................................. 3 4 5 144 Obiettivo di apprendimento Riutilizzare conoscenze.
L’Italia fisica e politica

A Rossella

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Coordinamento redazionale: Valentina Dell’Aprovitola

Redazione: Cecilia Barletta, Giulia De Giorgi

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Ilaria Raboni

Illustrazioni: Anna Sosso, Roberta Lonardi

Cartografia: L S International, Archivio Cetem

Copertina: A come Ape di Alessia Zucchi

Illustrazione di copertina: Silvia Colombo

Ricerca iconografica: Paola Rainaldi

Referenze iconografiche: Shut terstock, Alamy

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 224.84.061.0

Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e non volute omissioni o errori di attribuzione.

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.

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