1 minute read
Da bambino sognavo... Comprendere
COMPRENDERE un testo
Da bambino sognavo…
Comincio con il racconto di un episodio della mia vita per far capire che tutto il lavoro svolto nell’ultima parte della mia esistenza è stato determinato dalle impressioni della prima infanzia. Mio padre aveva un grande interesse per la storia antica. Spesso mi narrava con ammirazione le gesta degli eroi omerici e i fatti della guerra di Troia, trovando sempre in me un sostenitore della causa troiana. Con tristezza appresi che Troia era stata completamente distrutta. Ma nel Natale del 1829 - avevo otto anni - ricevetti il libro “Storia del mondo per bambini” e vi trovai un’illustrazione di Troia in fiamme, con le sue mura enormi, e di Enea che fuggiva portando sulle spalle il padre Anchise e trascinando per mano il piccolo Ascanio. Esclamai felice: - Padre, ti sei sbagliato! Questa è la raffigurazione di Troia. - Figlio mio - rispose, - è solo un’illustrazione di fantasia. Dissi allora: - Se vi furono mura simili, non è possibile che siano state totalmente distrutte. Io rimasi della mia idea e alla fine della discussione decisi che un giorno avrei riportato alla luce i resti della città di Troia. Il mio sogno si realizzò finalmente nel 1870.
H. Schliemann, I tesori di Troia, Biblioteca Universale Rizzoli
Rispondi. • Che cosa fa nascere nell’autore la passione per la storia antica?
•Che cosa fa nascere in lui l’idea che Troia non fosse stata completamente distrutta, ma che i resti fossero ancora nascosti sotto la terra?
Nel 1870 Heinrich Schliemann, seguendo alla lettera la descrizione dell’Iliade, fece degli scavi su una collinetta dove sorgeva un villaggio turco e trovò le mura di un’antica città che identificò come la Troia descritta da Omero.
Nel 1998 leggendo la biografia di Schliemann, alcuni archeologi scoprirono i resti della città di Troia.
RIASSUMERE un testo
Basandoti sulle informazioni contenute nel testo, segna con una X la frase vera.
Immagina che Schliemann avesse potuto scrivere un SMS o una breve e-mail a un amico per raccontargli come nacque la sua decisione di dedicarsi all’archeologia.