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Lo scavo archeologico
Per trovare reperti nel sito individuato, gli archeologi e le archeologhe procedono scavando strato dopo strato. A mano a mano che si scava, si trovano reperti sempre più antichi.
Questo modo di procedere si chiama scavo archeologico stratigrafico, ed è una tecnica d’indagine che permette di rispettare la successione cronologica degli strati di terreno e di catalogare e documentare i materiali che vi si trovano.
Osserva che cosa accade durante uno scavo e quali strumenti sono fondamentali.
Metal detector: serve per scoprire oggetti di metallo.
Reticolo: serve per indicare in modo preciso la posizione dei reperti.
Pennello e scopino: servono per togliere la terra dai reperti.
GPS: serve per determinare la posizione esatta dei reperti.
Setaccio: serve per trovare reperti molto piccoli.
Oggi negli scavi archeologici vengono utilizzate tecniche di rilevamento, di datazione e analisi scientifiche molto elaborate. L’esame del territorio, oltre che della tradizionale ricognizione di superficie, può avvalersi di fotografie aeree, di immagini satellitari e dell’uso del georadar, uno strumento che fornisce informazioni sul sottosuolo.