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La vita nel Neolitico
Intorno a 12 000 anni fa il clima, da glaciale, si riscalda lentamente fino a diventare simile a quello odierno. Questo cambiamento modifica anche la flora e la fauna. Ha inizio il Neolitico, “età della pietra nuova”. I molti cambiamenti tecnologici che avvengono modificheranno profondamente la vita degli uomini.
Le stoviglie sono in argilla, facile da modellare fino a ottenere forme e dimensioni diverse. In un primo tempo i vasi vengono fatti essiccare al sole; poi gli uomini scoprono che il fuoco indurisce l’argilla meglio e più rapidamente.
L’uomo impara a lavorare i metalli: per primo il rame, poi il bronzo e il ferro.
La pietra subisce un nuovo tipo di lavorazione: viene levigata con la sabbia per essere più liscia.
Il tessuto è un’altra grande invenzione del Neolitico. La principale fibra tessile è il lino, coltivato nei campi.
Si tesse anche la lana che può essere di pecora, di cammello, di lama, di capra.
Dopo aver osservato il ciclo delle piante e raccolto quelle che la natura gli offriva, l’uomo comincia a seminare le piante di cui ha bisogno. Nasce l’agricoltura. Con l’agricoltura l’uomo smette di essere nomade e diventa sedentario: nascono i primi villaggi
Nel Neolitico l’uomo inizia ad addomesticare gli animali e poi ad allevarli. Sono il bue, il maiale, la pecora, la capra, l’asino, il cane.
La specializzazione del lavoro favorisce gli scambi tra coloro che producono cibo e coloro che producono oggetti o strumenti di lavoro: nasce così il baratto, la prima forma di commercio.