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LEGGO come a TEATRO

Leggere per emozionareLEGGO come a TEATRO

Quando leggo ad alta voce voglio trasmettere e comunicare a qualcuno delle emozioni e dei sentimenti; per far questo non basta pronunciare le parole, ma è necessario fare attenzione a come esse vengono dette. Per questo è importante usare correttamente la voce: una stessa parola può cambiare il senso di una frase a seconda di come io la dico (lentamente, con tono basso, sorridendo...). Per dare un senso all’insieme di ciò che dico è utile la PUNTEGGIATURA: fa fare PAUSE e PRENDERE FIATO mentre si legge.

Ecco i più importanti segni di PUNTEGGIATURA.

Il PUNTO è uno STOP: mi fermo (nella mente conto “uno-due”) e prendo fiato.

La VIRGOLA è uno stop veloce (nella mente conto “uno”): mi fermo poco e magari prendo un po’ di fiato se ne ho bisogno.

,

Al PUNTO ESCLAMATIVO

mi fermo affinché sia ben chiaro e forte ciò che ho detto e prendo fiato (nella mente conto “uno-due”).

!

Ai DUE PUNTI mi fermo per richiamare l’attenzione su ciò che sto per dire e prendo fiato (nella mente conto “uno”).

Al PUNTO INTERROGATIVO mi fermo, come se aspettassi la risposta (anche se poi riprendo subito a parlare) e prendo fiato (nella mente conto “uno-due”).

?

Ai PUNTINI DI SOSPENSIONE mi fermo, ma inizio a fermarmi già dall’inizio dell’ultima parola (come se socchiudessi una porta per non lasciar vedere che cosa c’è dietro). Prendo fiato, ma non subito (nella mente conto “uno-due”, a volte anche “uno-due-tre” o più ancora per creare mistero e incuriosire chi mi ascolta). L’importante è non pensare mai di aver finito la frase, infatti sto solo facendo una pausa e poi riprenderò a parlare.

LEGGO come a TEATRO

Leggi il racconto rispettando le pause. Per aiutarti abbiamo messo dei simboli accanto alla punteggiatura: - = pausa brevissima / = pausa breve / / = pausa lunga

Esempio

Giunto nella città vicina, - si fece indicare la casa del governatore, / quella del

presidente e quella del giudice - e andò a far visita a quegli illustri personaggi

e anche a loro toccò il naso con un dito o due. // I personaggi ci rimanevano

un po’ male, / perché Giovannino pareva una persona bene educata e sapeva

parlare di quasi tutti gli argomenti. // Il presidente ci si arrabbiò un tantino,

- ed esclamò: / “Ma che, - mi sta prendendo per il naso?”. //

“Per carità”, / disse Giovannino, / “c’era una mosca”. // Il presidente si guardò

intorno, / non vide né mosche né zanzare, / ma intanto Giovannino si inchinò

in fretta e se ne andò senza dimenticarsi di chiudere la porta. // Giovannino

aveva un libretto e ci teneva il conto dei nasi che riusciva a toccare. // Tutti

nasi importanti. // A Roma però - il conto dei nasi salì tanto rapidamente che

Giovannino dovette comprare un quaderno più grosso. // Bastava camminare

per la strada e da qui a lì si era sicuri di incontrare un paio di eccellenze, / qualche

sotto-ministro - e una decina di grandi

segretari. //

Non parliamo poi dei presidenti: /

c’erano più presidenti che

mendicanti. // Tutti quei nasi

di lusso erano abbastanza

a portata di mano.

Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi

LEGGO come a TEATRO

Il VOLUME al quale pronuncio ogni singola parola dipende dalla situazione e dalla sensazione che voglio trasmettere. Si può aumentare il volume emettendo più fiato ed energia, oppure lo posso diminuire usando meno fiato. Posso indicare il volume con dei numeri da 1 a 10: • volume ALTISSIMO (da 9 a 10): in genere questo volume non si usa nella lettura perché si perde la concentrazione e poi si rischia di far male alla voce di chi parla e alle orecchie di chi ascolta; • volume ALTO (da 7 a 8): questo normalmente è il volume della voce per esprimere un sentimento di rabbia, di esultazione, un comando, un grido o un richiamo; • volume MEDIO (da 5 a 7): è il volume con cui parlo per farmi sentire bene da chi è lontano da me da sei a quindici passi; • volume BASSO (da 3 a 5): è il volume che esprime intimità, segreto, sussurro ma anche dolcezza e riflessione; • volume BASSISSIMO (da 1 a 2): in genere questo volume non lo si usa per la lettura: lo si usa solo se chi ascolta è molto vicino a chi parla. Per aiutarmi a ricordare: sopra a certe parole o frasi posso segnare un numero che indica il volume a cui pronunciarle.

Leggi alzando e abbassando il volume della voce, aiutati con i numeri.

Esercizio

6 […] Dopo mezzanotte, i briganti, che se ne stavano alla larga dalla casa, videro 4 che in questa non ardeva più nessun lume e tutto pareva tranquillo; allora

il capo della banda disse: – Non avremmo dovuto lasciarci intimidire – e 4 inviò uno dei suoi in avanscoperta. L’esploratore trovò tutto tranquillo; andò

in cucina per accendere un lume e, scambiati gli occhi ardenti del gatto per braci, accostò un fiammifero per accenderlo. Ma il gatto se l’ebbe a male e gli balzò in faccia soffiando e graffiando. Fuori di sé dalla paura, il brigante corse alla porta sul retro per fuggire ma il cane, che s’era messo proprio lì, balzò su e 8 gli addentò una gamba. […]

4 6

7 6 7

8

Jacob e Wilhelm Grimm, I musicanti di Brema

Il RITMO è la velocità con cui leggo e serve per dare la sensazione del tempo LEGGO come a TEATRO in cui si svolge un’azione. Per aiutarmi nella lettura ad alta voce posso sottolineare con una freccia verso destra ( ) le parole da dire più velocemente, oppure con una freccia verso sinistra ( ) quelle da pronunciare più lentamente delle altre. Per accentuare il significato del ritmo bisogna sempre rispettare la punteggiatura. Avremo quindi un ritmo: VELOCE (incalzante) per indicare fretta, velocità, moltitudine,

agitazione, un evento drammatico, aggressività, un pericolo imminente; LENTO (piano): per trasmettere calma, rilassatezza, segretezza, romanticismo, ma anche noia.

Leggi e rispetta il significato delle frecce.

Esercizio 1

[…] Piccola com’era, / l’unico potere che Matilde fosse in grado di esercitare sui membri della sua famiglia / era quello dell’intelligenza, / grazie a essa poteva batterli tutti. // Ma resta il fatto che qualsiasi bambina di cinque anni, / in qualsiasi famiglia, / deve pur sempre obbedire agli ordini che le danno, / anche ai più assurdi. […]

Roald Dahl, Matilde, Salani Editore

Esercizio 2

Come avevi fatto per il volume, prova a pronunciare una frase (es. Ora andate da quella parte) con un ritmo diverso e ascolta la sensazione che trasmette. Non pronunciare le frasi una di seguito all’altra, ma fai trascorrere del tempo per evitare che una sensazione influenzi l’altra. Giochiamo con il testo

Adesso prova a utilizzare ciò che hai imparato tutto insieme. La prima volta leggi un testo normalmente; poi prova a vedere come puoi modificarne il senso cambiandone le pause, i volumi, i ritmi, le espressioni del tuo viso mentre leggi; prova a leggerlo nei seguenti modi: ALLEGRAMENTE TRISTEMENTE CON RABBIA CON PAURA CON DUBBIO Ora prendi un ELENCO DELLA SPESA e leggilo in modo diverso: ad esempio leggi cipolle con paura, carote con dubbio, patate con rabbia, cetrioli allegramente, ecc. Puoi fare lo stesso con il bollettino meteorologico, il bugiardino delle medicine o altro.

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