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Il professor Rossi e il ladro
Il professor Rossi aveva una bella casetta in campagna: era una villetta a un solo piano, con tende colorate alle finestre e un bel tetto rosso. Attorno alla casa c’era un piccolo giardino pieno di fiori, chiuso da un recinto non troppo alto. Il professor Rossi amava coltivare le aiuole e per questo trascorreva molti pomeriggi nel suo giardino. Gli faceva compagnia Drago, il suo cane, un mastino napoletano di settanta chili. In uno di quei pomeriggi, mentre il professore piantava petunie, Drago cominciò ad abbaiare furiosamente. – Bel cane – disse una voce che il professor Rossi non conosceva, – è sempre così feroce? Il professore notò vicino al recinto una persona che non aveva mai visto prima. Era un piccolo ometto con gli occhi piccoli e furbi, e un sorrisetto falso sulla faccia. Se l’avesse guardato bene, il professore forse si sarebbe accorto che di quegli occhi furbi e di quel sorrisetto falso non ci si poteva fidare. Infatti l’ometto era un ladro.
S. Bordiglioni, Can che abbaia non morde, Edizioni EL
IO
LAVORO sulla descrizione
Sottolinea nel testo: in le parti che descrivono l’ambiente; in le parti che descrivono le abitudini del protagonista; in le parti che descrivono il ladro. In questo racconto: ci sono solo descrizioni. ci sono descrizioni e un racconto di fatti.
Il disegnatore non ha letto bene il testo e ha compiuto tre errori. Trovali e indicali con una X.