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Il topo che voleva volare
C’era un topo che era diverso dagli altri topi. Era forse verde? No, era grigio come gli altri. Aveva forse due code? No, ne aveva una come gli altri. Aveva forse il naso sul sedere? No, ce l’aveva sul muso come tutti gli altri topi. E dunque? E dunque era diverso perché di giorno aveva sempre sonno e di notte era sveglio e arzillo come un grillo. E poi era diverso perché dormiva a testa in giù. E, ancora, era diverso perché, quando andava in giro, invece di guardare per terra come fanno tutti i topi, guardava per aria. E sospirava: – Come vorrei avere le ali per svolazzare qua e là alla luce del lampione. La Natura lo sentì. – Vorresti essere un uccello? – gli chiese. – No, mi piace essere un topo, mi piace la pelliccia e mi piace il naso color liquirizia – disse il topo. – E allora, che cos’altro vorresti? – Vorrei avere le ali. Detto fatto, la Natura fece spuntare sulla schiena del topo due belle ali nere che si aprivano a ventaglio. E il topo da quel giorno diventò un pipistrello.
G. Campello, È estate! Una storia al giorno, Edizioni EL
IO
SCOPRO la leggenda
Il personaggio realistico che cambia aspetto è il .................................................................................................. Il personaggio fantastico che trasforma il protagonista è la .................................................................. Il contenuto del racconto è la spiegazione dell’origine di un animale:
cioè la nascita del ............................................................................................................................................. Il tempo in cui si svolge la vicenda è: definito. indefinito. Il luogo in cui si svolge la vicenda è: realistico. fantastico.