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con l’apparecchio

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Ark e… i compiti

Ark e… i compiti

Ark a scuola ARK… UNA BAMBINA CON L’APPARECCHIO

Pensate che io sappia volare? Magari voli acrobatici? Ebbene no, ho l’apparecchio ai denti. Quando l’ho messo, non volevo più andare a scuola, mi sentivo diversa e brutta; temevo già le risatine e gli sguardi di Lucas e Andrea. Poi la maestra ha letto una storia e…

Una storia per riflettere

Le righe della zebra

C’era una zebra che si vergognava moltissimo delle sue righe nere: avrebbe preferito essere un cavallo. Un giorno vide passare un cavallo con il suo manto lucente e allora si mise a piangere per un giorno e una notte. La zebra era molto triste e così si mise a chiacchierare per la prima volta con i suoi vicini. Scoprì che la giraffa si vergognava per via del collo troppo lungo, che l’aquila invidiava la voce dell’usignolo, che il leopardo passava le giornate a leccarsi le macchie della pelliccia sperando di cancellarle, che i serpenti erano pieni di complessi perché non avevano le gambe, che l’elefante si vergognava di avere la coda al posto del naso. La zebra allora…

L. Malerba, Storiette e storiette tascabili adatt., Einaudi Ragazzi

Secondo te, come continua questa storia? Prova a scrivere il finale.

ApprendistA cittadina

Leggi il tuo finale e ascolta quello che hanno scritto i compagni e le compagne. Quali riflessioni puoi scrivere dopo la discussione?

Come ti senti nei tuoi panni? Cambieresti qualcosa di te? Che cosa?

Ark e i diritti

D come DIVERSITÀ

Ognuno/a di noi è differente dagli altri. Dobbiamo difendere e proteggere con cura tutto di noi stessi/e: le nostre caratteristiche fisiche, le nostre passioni, i nostri pensieri, le nostre emozioni. Dobbiamo difendere il diritto di avere le nostre idee e di pensare con la nostra testa. U come UNICITÀ

Ognuno di noi è unico e speciale. Ognuna di noi è unica e speciale. Che cosa ti rende unico/a e speciale? Racconta sul quaderno.

Una storia per riflettere

Filastrocca dei diversi da me

Tu non sei come me: tu sei diverso, ma non sentirti perso. Anch’io sono diverso, siamo in due. Se metto le mie mani con le tue, certe cose so fare io, ed altre tu. E messi insieme sappiamo far di più. Tu non sei come me: son fortunato. Davvero ti son grato. Perché non siamo uguali: vuol dire che tutt’e due siamo speciali.

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