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R ....................................... 66 L’uccello d’oro CONSIGLI DI LETTURA
CONSIGLI DI LETTURA
L’UCCELLO D’ORO
Nel giardino di un re cresceva un albero di mele tutte d’oro. Un giorno il re scoprì che ne mancava una e ordinò ai suoi tre figli di fare la guardia all’albero. Il maggiore però si addormentò e al mattino mancava un’altra mela. La notte dopo, anche il secondo figlio prese sonno e un’altra mela sparì. Quindi toccò al terzo figlio, il più giovane, fare la guardia all’albero. Questi rimase sveglio e vide un uccello dalle piume tutte d’oro che prendeva una mela d’oro e volava via, così gli scagliò contro la freccia e gli fece perdere una penna d’oro. Quando il re vide la penna decise che voleva quell’uccello meraviglioso per sé. Il figlio maggiore si mise subito in viaggio. In una foresta incontrò una volpe che gli disse: – Principe, stasera vedrai due locande: una illuminata e piena di gente, l’altra buia e misera. Dormi in quella buia, o te ne pentirai. Il principe le scagliò contro una freccia, ma non la colpì. Quella sera dormì nella locanda affollata, dimenticò l’uccello d’oro e il padre e non tornò mai più… Le più belle fiabe dei fratelli Grimm Roberto Piumini e Stefano Bordiglioni
UNA CASA CHIAMATAMONDO
NEL NIDO IL TEMPO DEL RACCONTO
Il testo completo si trova nella Guida insegnantE.
Il gufo si era accorto che tra le prime file serpeggiava il malumore. Presero la parola i cigni: – Non vogliamo partire. Stiamo bene nelle acque calme dei laghi. Tanti cigni vivevano nei parchi e nelle oasi protette dall’uomo, anche nelle grandi città, ed erano abituati a essere ammirati, fotografati e nutriti dai bambini e dalle bambine. I pavoni erano d’accordo con i cigni: – Se partiamo, non verranno più ad ammirare le nostre code. Invece i gabbiani amavano la libertà di andare dove volevano e dove li portava il vento; decisero quindi di non partire. Desideravano seguire i pescherecci e vivere ogni giorno nuove avventure. Un canarino, preoccupato, disse: – Così tanta libertà mi fa paura. Le mie ali non sono allenate al volo. Voglio restare qui. – Anch’io voglio rimanere nel bosco, a beccare il tronco morbido del vecchio castagno – disse il picchio. Il gufo chiamò l’aquila, che non si era ancora espressa. – Le montagne sono il mio regno e io sono una regina – disse. – Non mi interessa incontrare un altro Re.
ALCUNI UCCELLI DEL MONDO STANNO BENE DOVE SONO E NON VOGLIONO PARTIRE ALLA RICERCA DEL RE.
IL VOLO DELLE IDEE
IL TEMPO DEL CERCHIO
Alcuni uccelli non vogliono ascoltare la proposta del gufo e non vogliono partire perché sono legati al loro nido, alla loro casa, al loro ambiente. Seduti nel Cerchio d’Incontro abbiamo tanti spunti per discutere insieme. Dividiamoci in due gruppi: • il gruppo che vorrebbe partire • il gruppo che vorrebbe stare a casa
Ognuno degli appartenenti a ciascun gruppo dà le proprie motivazioni.
Come possiamo convincere chi non vuole partire ad avere il coraggio di lasciare la propria terra?
una casa chiamatamondo
Alcuni uccelli hanno espresso i loro dubbi al gufo. Il gufo sta pensando a come potrebbe aiutarli. Prova anche tu a dare dei consigli o a trovare delle soluzioni. Segui l’esempio.
Non voglio partire. Sto bene nelle acque calme del lago.
Durante il viaggio non potrò beccare il tronco morbido del mio amico castagno.
Non avere paura. Forse troverai un altro lago dove riposare durante il viaggio.
Se parto, non verranno più ad ammirare la mia coda. una casa chiamatamondo
Amo la mia libertà e non voglio partire con gli altri.
tra terra e cielo il tempo dello yoga
Prova ad assumere la posizione yoga dell’ALBERO. Stai in silenzio e prova a sentire le tue radici crescere nella terra e i tuoi rami dirigersi verso il cielo. All’aperto, in un bosco, prova ad abbracciare un albero: senti il suo tronco e ascolta il suo cuore. Se non puoi andare in un bosco, abbraccia un compagno o una compagna e ascolta il suo respiro.