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IL COLORE DELLE PAROLE
C’è un mondo, lassù, che si chiama Amacem. Non è più grande o più piccolo del nostro Pianeta: è diverso. Su Amacem le sorgenti sono in basso, i fiumi salgono, le montagne sono di mare, e nelle montagne nuotano pesci che possono uscire dall’acqua e volare nel cielo, perché le loro pinne sono anche ali. Tra i fiumi che salgono a formare le montagne, si stendono boschi e prati. Gli alberi, grandi e senza tronco, volano e non perdono mai le foglie. I pesci uccello si posano spesso sui rami a riposare. Non ci stanno solo pesci uccello, fra i rami: gli Amacemi, gente quieta e leggera, vivono su quegli alberi in movimento. Gli Amacemi non hanno capelli, ma una piccola nuvola mobile e rossa, che è la loro mente. Quando due di loro vogliono parlare, o giocare, si avvicinano fino a mescolare le nuvole in una sola, più grande, rossa e mobile. Gli Amacemi possono parlare ma per le cose importanti preferiscono mescolare le menti. Sanno anche volare, ma stanno volentieri tra i rami del loro albero. Quando uno di loro si sente solo, comincia a pensare: pensa un nuovo Amacemo… Seme nacque vicino a un Amacemo di nome Aioppe. Aioppe lo guardava e sorrideva. Seme era grazioso e svelto e attorno alla testa aveva una grande nuvola rossa, più grande di tutte quelle che Aioppe aveva visto nella sua vita. Senza troppe parole cominciarono a giocare volando fra i rami, e poi nel cielo, mescolando le nuvole rosse fino a farne una così grande e gioiosa che Aioppe ne rimase stordito. La nuvola di Seme era tanto piena di musiche, sapori, odori, colori, immagini, pensieri, da togliergli il fiato. Aioppe non aveva mai provato niente di simile, mescolando la sua nuvola con quella di altri Amacemi. Aioppe continuava a guardare il nuovo amico. Vide che la nuvola rossa di Seme era ancora più grande e vivace di prima, e gli copriva le spalle come un’enorme parrucca trasparente.
Roberto Piumini, Seme di Amacem, Einaudi Ragazzi