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La macchia mediterranea
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Nella regione mediterranea erano un tempo diffusi gli alberi delle foreste sempreverdi: il pino marittimo, il pino domestico, dalla tipica forma “a ombrello”, il cipresso e il cedro del Libano. Nelle zone più calde crescevano boschi di olivastro (una specie di olivo selvatico) e di carrubo. Oggi, dopo secoli di diboscamenti, questa vegetazione è limitata a poche aree. Nelle altre è stata sostituita dalla macchia mediterranea, che ormai è diventata tipica delle zone costiere. È formata da arbusti sempreverdi come il ginepro, il mirto, la ginestra, l’oleandro, alternati a piante aromatiche come il rosmarino e la lavanda. Le foglie sono quasi sempre dure e lucide e hanno una forma affusolata, per ridurre al massimo l’evaporazione; inoltre sono perenni, perché non devono difendersi dal freddo. La macchia fornisce riparo a molte specie animali: cinghiali e daini, piccoli roditori come conigli, scoiattoli e istrici, predatori come donnole, faine, e volpi, rettili come lucertole, serpenti e tartarughe.
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Numerose sono le specie di uccelli che fanno il nido nella macchia o la utilizzano come luogo di sosta nelle loro migrazioni tra l’Africa e il nord Europa.