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Il settore primario • L’agricoltura
Il settore primario
In Italia il settore primario occupa solo una piccola percentuale del totale dei lavoratori, ma è molto importante perché fornisce le materie prime per tutto il Paese. Dall’agricoltura, dall’allevamento e dalla pesca si ricava cibo, ma la produzione di alcuni alimenti è insufficiente per il consumo italiano. Per esempio, una parte del grano, della carne e del pesce che consumiamo deve essere importata, cioè acquistata da altri Paesi. Dobbiamo importare anche i prodotti tropicali (come il caffè, il cacao e le banane), che crescono in climi più caldi di quello italiano. Dalla silvicoltura, cioè dallo sfruttamento dei boschi, si ricava il legname. Invece dall’attività estrattiva si ricavano metalli, minerali, gas, petrolio. Infine dalle saline si ricava il sale.
■ Nell’agricoltura intensiva si usano macchinari agricoli moderni.
Materie prime: le risorse che vengono dal pianeta. L’agricoltura biologica
L’agricoltura
L’agricoltura è diffusa soprattutto nelle zone pianeggianti e collinari. Le aziende più grandi si trovano nella Pianura Padana e nelle altre zone pianeggianti della penisola e delle isole. Utilizzano macchinari per svolgere le lavorazioni e prodotti chimici per concimare e combattere insetti ed erbe che rovinano il raccolto. Questo modo di coltivare viene definito intensivo. In altre zone ci sono invece aziende più piccole e i campi vengono lavorati direttamente dai proprietari senza grande uso di macchinari. Questo modo di coltivare è definito estensivo. Nelle nostre campagne si coltivano cereali (frumento, mais, riso), ortaggi (pomodori, zucchine, peperoni, cipolle), legumi (piselli, lenticchie, fagioli), frutta (mele, pesche, kiwi, agrumi), ulivi e viti con cui si producono olio e vino.
Oggi è molto diffusa l’agricoltura biologica, che utilizza solo metodi naturali per lavorare il terreno e combattere gli insetti nocivi e le malattie delle piante.