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CAPPUCCETTO… “ZOZZO”

Leggi attentamente il testo.

Parte 1

C’era una volta una bambina che non si lavava mai e poi mai. Per questo tutti la chiamavano Cappuccetto Zozzo.

Un giorno, mentre si rotolava in una pozzanghera con un maialetto amico suo, la mamma la chiamò: “Cappuccetto Zozzo!”

“Arrivo subito, mamma!” rispose la piccola, che era sì, sempre sporca e puzzolente, però, a parte questo, era una brava bambina.

“No, no, resta pure dove sei, che puzzi troppo!” si affrettò ad aggiungere la mamma. “Ti lascio qui fuori dalla porta un cestino con una torta per la nonna, che è malata. Portagliela per favore e non ti azzardare a toccarla con le tue manine sudice perché sennò la nonna dovrà buttarla via. E, mi raccomando, se passi per il bosco, fermati al ruscello e fatti un bagno o almeno lavati la faccia”.

Cappuccetto Zozzo ascoltò attenta le raccomandazioni della mamma, promise che non avrebbe toccato la torta e che si sarebbe lavata al ruscello. Poi andò a prendere il cestino e si mise in cammino.

Cappuccetto Zozzo però era un po’ dispiaciuta, perché sapeva di non essere stata del tutto sincera con la sua mamma: la torta infatti non l’avrebbe mangiata di certo, ma a lavarsi non ci pensava proprio.

Parte 2

Mentre la sporchissima bambina camminava lungo il sentiero, gli animaletti del bosco attorno a lei fuggivano terrorizzati. Infatti Cappuccetto Zozzo puzzava tantissimo e nessuno riusciva a starle vicino. I fili d’erba, i fiori e le piante, che invece non potevano scappare, appassivano all’istante.

La bambina puzzolente giunse poi in una radura dove crescevano le margherite. Quei fiori le piacevano molto, anche se profumavano un po’ troppo. Così decise di farne un mazzetto per la nonna. Ma quando si avvicinò ai fiori, questi crollarono a terra, sopraffatti dalla puzza di Cappuccetto Zozzo. La bambina ne fece comunque un mazzetto: le sventurate margherite, mollicce e strapazzate, sembravano più uno straccetto che dei fiori.

Mentre Cappuccetto Zozzo stava per rimettersi in cammino, un lupo comparve da dietro un albero. “Dove vai, bella bamb…” esordì il lupo educatamente, ma poi la puzza gli arrivò al naso, così non riuscì a completare la frase. “Argh! Che schifo! Uuh!” gridò terrorizzato l’animale e rientrò nel bosco. Cappuccetto Zozzo lo guardò sparire fra gli alberi, alzò le spalle e riprese il sentiero che portava a casa della nonna.

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