LA DI QUESTE VERIFICHE
OH NO, LE VERIFICHE!
CHE FIFA!
LE VERIFICHE?
CE LA POSSO FARE!
TRANQUILLIZZATI…
NOI, ALBA E LILLI, TI SPIEGHIAMO… LE VERIFICHE!
A CHE COSA SERVONO?
Ad aiutarti a capire quali sono i tuoi PUNTI DI FORZA e i tuoi PUNTI DI DEBOLEZZA . Sono un aiuto per migliorare.
CHE COSA VERIFICHERAI?
Le CAPACITÀ di ascolto, comprensione, lettura, riassunto, scrittura e le conoscenze in riflessione linguistica.
LA VALUTAZIONE PARTECIPATA
Valutare = “dare valore”
Tu autovaluterai il tuo lavoro.
L’insegnante valuterà il tuo lavoro. Potrai così confrontare il tuo giudizio con quello dato da una persona adulta.
Questo AIUTA A CRESCERE
PERCHÉ UN SOLO VOLUME PER LA 4a E LA 5a ?
In questo modo potrai vedere il tuo percorso, i tuoi progressi e come hai SUPERATO
LE TUE INCERTEZZE .
ALLA FINE POTRAI
DIRE:
PROVA 1 • QUADRIMESTRE da pagina 3 a pagina 10
CLASSE 4a • IL MIO PERCORSO
3 ASCOLTARE • Ma il cattivo non c’è?
4-5 LEGGERE • Nullo, il bambino trasparente
5-6 COMPRENDERE
6 SCRIVERE
7 RIFLETTERE SULLA LINGUA
8-9 RIASSUMERE • Il frigorifero e la cucina a gas
10 COMPITO NON NOTO • Intelligenza visiva PROVA 2 • QUADRIMESTRE da pagina 11 a pagina 18
11 ASCOLTARE • La Baia delle perle giganti
12-13 LEGGERE • Ludino
13-14 COMPRENDERE
14 SCRIVERE
15 RIFLETTERE SULLA LINGUA
16-17 RIASSUMERE • Un cacciatore pericoloso
18 COMPITO NON NOTO • Intelligenza visiva PROVA 3
19 ASCOLTARE • L’anello di Sauron
20-21 LEGGERE • L’elfo Ombroso
21-22 COMPRENDERE
22 SCRIVERE
23 RIFLETTERE SULLA LINGUA
24-25 RIASSUMERE • Nella Foresta Crepuscolare
26 COMPITO NON NOTO • Intelligenza linguistica PROVA 4
27 ASCOLTARE • Con gli occhi dei bambini
28-29 LEGGERE • Il piccolo Pelle se ne va di casa
29-30 COMPRENDERE
30 SCRIVERE
31 RIFLETTERE SULLA LINGUA
32-33 RIASSUMERE • La mia paghetta
34 COMPITO NON NOTO • Intelligenza visiva
35 Valutazione FINALE 4a
ASCOLTARE
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante: se presterai attenzione non avrai difficoltà.
1 Il racconto che hai ascoltato è realistico o fantastico? ...................................................................
2 È una fiaba, una leggenda o un mito?
3 Indica con X quale tra queste situazioni NON si verifica.
4 Qual è la protagonista di questo racconto?
5 Quali sono gli altri tre personaggi?
6 Quale oggetto magico è presente? ...................................................................
7 Qual è l’ordine in cui la principessa incontra i personaggi?
Lupo, drago, strega. Drago, strega, lupo.
Lupo, strega, drago. Drago, lupo, strega.
8 Per ogni affermazione, indica V (vero) o F (falso).
• Il drago sputava succo di fiori. V F
• La strega cucinava per gli abitanti del bosco. V F
• Il lupo raccoglieva lamponi. V F
• La principessa decide di interrogare lo specchio magico. V F
• La strega decide di interrogare lo specchio magico. V F
• La principessa è sorpresa perché non c’è nessun cattivo. V F
• La principessa incontra il drago nella foresta. V F
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Ascolto
LEGGERE COMPRENDERE e
l’
A r t e di... LEGGERE
Leggi a voce alta la parte evidenziata dando la giusta intonazione ai dialoghi. La punteggiatura ti può aiutare.
Carmela Cipriani, Mangia che ti racconto, Sperling & Kupfer
NULLO, IL BAMBINO TRASPARENTE
C’era una volta un bambino trasparente, non ci crederete, proprio trasparente. Si chiamava Nullo. L’unica persona che riusciva a vederlo era la sua mamma.
Quando la gente la guardava parlare con lui, credeva fosse pazza. – Ma con chi sta parlando quella signora? – diceva la gente. Altri aggiungevano: – Sembra pazza!
E nessuno voleva crederle quando lei raccontava che stava parlando a suo figlio, che era un bambino trasparente.
– Eh, sì, figuriamoci… – dicevano tutti. – Da che mondo è mondo non è mai esistito un bimbo trasparente!
Una voce disse: – Ah, se anche mio figlio fosse trasparente, con i guai che combina ogni giorno!
– Esisto! ESISTOOO davvero! – urlava Nullo e allora tutti scappavano per lo spavento, pensando che fosse un fantasma a parlare. Nullo cercava di fare una vita uguale a quella degli altri bambini, ma riuscirci era un’impresa quasi impossibile.
Alla mattina Nullo si alzava e si infilava i vestiti per andare a scuola. Ma appena le maestre vedevano una giacca e dei pantaloni camminare per la classe li prendevano e li appendevano nell’armadio e quindi Nullo passava la mattina di scuola appeso. Nullo era stanco di vivere come un fantasma e così un bel giorno decise di cambiar vita.
Smise di vestirsi, tanto nessuno lo vedeva, e iniziò a fare scherzi. In classe scambiava i pennarelli e le penne dei suoi compagni e li spostava da un astuccio all’altro.
– Chi ha preso i miei colori? – gridava un bambino.
– Chi ha scarabocchiato il mio quaderno?
– Chi ha mangiato la mia merenda? – e nessuno riusciva a scoprire il colpevole.
La mamma non sapeva che cosa fare. Capiva che il suo bambino era infelice. Ma che poteva fare, povera mamma?
La soluzione un bel giorno arrivò.
Un giorno lesse che esisteva un lago fatato dal quale tutti quelli che facevano il bagno uscivano con la pelle nuova: rosea e vellutata come una pesca.
“Porterò Nullo a fare il bagno in questo laghetto” si disse la mamma.
L’acqua era candida come il latte. Nullo, senza esitare un attimo, si tuffò nel lago e… Ne uscì fuori un bimbo bellissimo, vero, vero davvero.
– Mi vedo, mi vedo! – urlava felice – E voi mi vedete? – chiedeva a chiunque incontrasse.
Da quel giorno milioni di fantasmi si tuffano nel lago quando vogliono farsi vedere.
A NALIZZO A
1 Questo è un racconto: fantastico. realistico.
2 Colora la barra laterale: in l’introduzione, in lo svolgimento, in la conclusione.
3 Chi è il protagonista?
4 Il tempo è: determinato. indeterminato.
5 Il narratore narra in: prima persona. terza persona.
C OMPRENDO C
1 Che cosa ti ricorda la parola Nullo?
2 Perché per Nullo è un’impresa quasi impossibile essere come gli altri?
3 Che cosa le maestre pensano di appendere nell’armadio?
Dei vestiti. I vestiti di Nullo. Nullo.
4 Che cosa le maestre appendono nell’armadio?
Dei vestiti. I vestiti di Nullo. Nullo.
5 Qual è la prima cosa che fa Nullo quando decide di cambiare vita?
Comincia a fare scherzi. Non indossa più i vestiti. Si nasconde nell’armadio.
6 Perché Nullo riesce a fare gli scherzi ai compagni, senza farsi scoprire?
7 “In classe scambiava i pennarelli e le penne dei suoi compagni e li spostava da un astuccio all’altro”.
La parola in corsivo è riferita: alle penne. ai pennarelli. ai pennarelli e alle penne.
I QUADRIMESTRE
COMPRENDERE e
C OMPRENDO C
PROVA
SCRIVERE S
8 Perché la mamma porta Nullo a fare il bagno nel laghetto? Perché:
l’acqua era bianca come il latte.
i fantasmi che vi si erano gettati erano diventati visibili. chi vi si tuffava usciva con una pelle nuova.
9 Con quali parole potresti sostituire “senza esitare un attimo”, senza cambiare il senso del racconto?
Senza alcuna paura. Fermandosi solo per un momento. Senza fermarsi a pensare.
10 Nullo non era un fantasma. Quale frase te lo fa capire?
Tutti scappavano per lo spavento, pensando che fosse un fantasma a parlare. Nullo era stanco di vivere come un fantasma.
Da quel giorno milioni di fantasmi si tuffano nel lago.
1 Continua tu il racconto.
Finalmente Nullo è diventato visibile.
Torna a scuola e pensa
I suoi compagni sono sorpresi perché
Nullo chiede scusa per i dispetti e spiega che
Anche la gente del paese finalmente capisce che
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Lettura
Comprensione
NOMI, SIGNIFICATI E ORTOGRAFIA
1 In questo testo ci sono 10 errori ortografici. Sottolineali e riscrivi le parole in modo corretto.
Nella grande foresta africana, inprovvisa, era sciesa la notte. Qupa e senza stelle. Gli animali, sorpresi dal buio, si erano rifugiati nelle loro tane e gli alberi avevano smesso di parlottare tra l’oro.
Persino la luna si era trovata un nascondilio nel celo.
Una lucie acciecante spuntò dal fondo di una caverna, accompagniata da una lugubre risata. Era tornato Pandemonio: una forza oscura e terribile. Si divertiva a portare scompilio, confusione e paura.
2 Nel testo ci sono 12 nomi. Sottolineali, riscrivili e per ognuno scrivi se è maschile (m) o femminile (f), singolare (sing) o plurale (plur), comune (com) o proprio (prop).
La paura regnava tra gli animali come tra gli uomini. Pandemonio spazzò via l’oscurità, mentre una pioggia sottile cominciò a cadere sulle creature del bosco. Correva veloce, invisibile. Aveva preso la strada del Nord. A poco a poco nel cielo riapparvero le stelle.
Giancarlo Oliani
3 Dividi in sillabe le parole, come nell’esempio. can | cel | lo lampadina orchestra pastore forza tura
4 Metti in ordine alfabetico, numerando. polline poltrona polenta polizia politica polare
5 Scrivi il contrario.
salute vecchiaia
verità
sveglio morbida entrare
rompere
OBIETTIVO Conoscere le convenzioni ortografiche, riconoscere i nomi, riconoscere il significato delle parole.
PROVA 1 I QUADRIMESTRE 4 a 7
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere sulla lingua
Leggi il racconto due volte.
Marcello Argilli, Una storia al giorno, De Agostini
IL FRIGORIFERO
E LA CUCINA A GAS
Un giorno acquistai un frigorifero bellissimo, ultimo modello.
Ma quando lo scelsi, non mi accorsi che era delicato di salute. Era infatti freddolosissimo e sempre raffreddato. Starnutiva in continuazione e, a ogni starnuto, lo sportello si apriva e sputava fuori i cubetti di ghiaccio. Non faceva che lamentarsi che aveva freddo.
– Usami come credenzina – diceva – magari come ripostiglio per le scarpe, chiedimi tutto, ma non di vivere sottozero. Provai a curarlo: per una settimana lo tenni spento, lo avvolsi in caldissime coperte di lana e gli misi dentro, a ogni ripiano, una pasticca di aspirina.
Il settimo giorno disse che non era ancora guarito e pretendeva di essere ricoverato in clinica.
– Senti – gli dissi spazientito – sei nato frigorifero e da frigorifero esigo che funzioni.
Allora mi pregò di metterlo vicino alla cucina a gas: – Almeno disse – sentirò un po’ di calduccio.
Io mettevo il pollo nel forno, regolavo il timer per il giusto tempo di cottura, e tornavo alla scrivania, a lavorare; ma lei, la cucina a gas, pur di scaldare il suo innamorato, non voleva spegnersi, e non faceva mai suonare il timer.
Quando, magari dopo un paio d’ore, mi ricordavo che il forno era ancora acceso, correvo in cucina e trovavo il pollo bruciato. Poi li guardavo. Lei tubava teneramente con il suo amato frigorifero: - Sei contento, amore? – gli sussurrava. – Ti piace il mio calduccio?
Avevo risolto il problema del frigorifero, ma ora avevo un problema io.
1 Metti in ordine logico e cronologico, numerando, i disegni che illustrano le sequenze. Poi riporta i numeri accanto alle barre nel testo.
Ora il frigo sta bene, io no!
2 Qual è la sequenza NON indispensabile per comprendere la trama? La numero
È una sequenza: riflessiva. descrittiva.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riassumere
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA VISIVA
METTI IN GIOCO LE TUE INTELLIGENZE!
Il personaggio in questa immagine è una
Se non consideri il contesto, è un personaggio realistico o fantastico? ......................................................................................
Quali elementi rendono fantastico questo personaggio?
Conosci la storia di Pinocchio. Qual è il personaggio realistico che compare all’inizio?
5 Scrivi il nome di almeno tre personaggi fantastici che compaiono nella storia di Pinocchio.
6 Ora pensa alla storia di Cenerentola. È un personaggio realistico, cioè potrebbe esistere una bambina che si trova nella sua stessa situazione? Sì No
7 Quali elementi rendono questa storia fantastica? Scrivine almeno due.
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO
Ascoltare
Leggere
Comprendere
Riflettere sulla lingua
Riassumere
La mia autovalutazione complessiva: La valutazione complessiva dell’insegnante:
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Se riuscirai a immaginare di trovarti nella Baia delle perle giganti, riuscirai a svolgere il lavoro senza alcuna difficoltà.
LA BAIA DELLE PERLE GIGANTI
1 Riordina i fatti, numerando.
Per aiutare Nemo e il pescatore, Ned colpisce con l’arpione lo squalo.
Uno squalo minaccia un pescatore.
Nemo apre e richiude l’ostrica.
Nemo si scaglia contro lo squalo.
Consiglio soccorre il pescatore.
I protagonisti partono per la pesca delle perle.
Il capitano Nemo mostra la perla gigante.
2 Nemo si scaglia contro lo squalo. Quale tra queste azioni Nemo NON fa?
3 Scrivi il nome del personaggio.
4 Questa scena si trova: nell’introduzione. nello svolgimento. nella conclusione.
OBIETTIVO Ascoltare un testo letto riconoscendo le informazioni esplicite e l’ordine dei fatti; collocare un fatto nella struttura del testo.LEGGERE
l’ A r t e di... LEGGERE
Leggi a voce alta la parte evidenziata dando la giusta intonazione per creare suspense.
Emanuela Nava, Le teste scambiate, Piemme
LUDINO
A nove anni, mentre giocavo a nascondino con mamma e papà mi infilai in una buca e dalla buca scivolai in una grotta sotterranea.
C’erano pinnacoli e torri merlate, mura ornate di stalattiti, rocce forate sottili come pizzi. Avanzai piano, a tentoni. La debole luce che filtrava dall’alto si spegneva a ogni passo. Ero giunto in una camera rotonda scavata nella pietra chiara. Accesi la torcia che avevo in tasca. Attorno a me si ergevano imponenti stalagmiti.
C’era un silenzio ovattato in quella spelonca, che a tratti veniva interrotto dallo scorrere lontano di un rivo d’acqua. Chiusi gli occhi. Per qualche istante provai una sensazione di sonno. Poi ritornai vigile e mi voltai con un brusco movimento: scrutai tra i fori come nello scheletro di un animale preistorico.
Fu allora che sotto una roccia scorsi un’ombra, una grossa massa scura appiattita. Era un orso, un gigantesco orso bruno che dormiva. La mia mamma me lo aveva sempre detto: – Ludino, prima o poi farai una brutta fine.
Da quando avevo tre anni mi propinavano un campionario completo dei più disgustosi incidenti che mi sarebbero potuti capitare: “Sprofonderai nelle sabbie mobili, ti porterà via il fiume, ti spunterà la coda, ti cresceranno i peli tra le dita, sarai rapito da un cannibale, sparirai tra le fauci di un coccodrillo!”
Finiva che, sin da piccolo, annientato da quelle profezie, ogni volta che giocavo mi facevo male.
A nove anni avevo già rotto il naso, la gamba destra, il braccio sinistro, trentanove piatti e ventisette bicchieri (il papà teneva una specie di rendiconto su un taccuino).
Dentro la grotta guardavo l’orso con la mente terrorizzata dalle peggiori fantasie, e intanto udivo in lontananza la voce dei miei genitori che mi cercavano.
– Ludino, Ludino, dove ti sei cacciato? Ti sei fatto male come al solito? – ripetevano. Tacevo e trattenevo il fiato. Temevo che l’orso potesse svegliarsi e aggredirmi. Lo vedevo già mentre, furioso per
quella sveglia anticipata, mi afferrava e mi imprigionava con l’intenzione di divorarmi dopo il letargo.
– Ludino, Ludino!
In punta di piedi, timoroso, abbassai la pila e feci qualche passo indietro in cerca del passaggio che mi avrebbe riportato all’aperto, ma scivolai sulla pietra umida e caddi.
– Ludino, Ludino!
Per fortuna non mi ero fatto nulla, ma la torcia aveva sbattuto contro la roccia con un tonfo sordo.
L’orso si mosse e sbadigliò. Poi aprì gli occhi.
Ero perduto. Feci per scappare, ma la bestia allungò una zampa per immobilizzarmi.
A NALIZZO A
1 Questo è un racconto: A) fantastico. B) storico realistico. di avventura.
2 Il narratore è interno perché narra in ..................... persona.
3 Il protagonista è .....................................................
4 Quali parti della struttura del testo narrativo sono presenti nel testo? .....................................................
5 Quale parte manca? .....................................................
6 La parte che hai letto a voce alta è soprattutto: narrativa. descrittiva. dialogica.
7 L’autrice, per farti immaginare l’ambiente, usa dati: visivi. olfattivi. uditivi. dinamici.
C OMPRENDO C
1 Una spelonca è: una caverna profonda e scura. una caverna con le pitture del Paleolitico. una buca coperta di foglie.
2 Perché i genitori chiedono: “Ti sei fatto male come al solito”? Perché Ludino: era un bambino sfortunato. faceva spesso giochi spericolati. si era fatto male già il giorno prima.
3 La frase: “scrutai tra i fori come nello scheletro di un animale preistorico” fa capire che Ludino: vedeva male perché si era appena svegliato. aveva una grande paura. voleva capire che cosa stava succedendo.
4 “Propinavano un campionario completo” vuol dire che i genitori: mostravano delle fotografie. facevano un elenco. raccontavano ciò che il bambino aveva fatto.
COMPRENDERE e
C OMPRENDO C
5 Per ogni affermazione, indica V (vero) o F (falso).
• Quando si è perso, il bambino stava giocando nel bosco con gli amici. V F
• La mamma annotava gli incidenti occorsi al bambino. V F
• Il bambino nella grotta cade. V F
• Il bambino nella grotta si fa male. V F
• Ludino ha con sé una pila. V F
• Il bambino si addormenta profondamente. V F
• Quando il bambino entra nella grotta, l’orso dorme. V F
6 Metti in ordine i fatti, numerando.
La torcia sbatte contro la roccia. L’orso si sveglia.
Il bambino cerca di scappare Il bambino vede un orso.
Il bambino si ritrova in una grotta. Il bambino scappando scivola.
C OMPITO NON NOTO C
Nel testo alcuni fatti non avvengono nella successione in cui sono raccontati.
Nella struttura di un testo si chiama:
• montaggio parallelo il racconto di due fatti che avvengono contemporaneamente;
• flashback il racconto di un fatto avvenuto molto tempo prima della vicenda.
1 Colora in i fatti del montaggio parallelo e in il flashback.
Il bambino è nella grotta. I genitori cercano il bambino.
S CRIVO
SCRIVERE S
Ludino da piccolo si faceva spesso male.
1 Scrivi la conclusione. Ricorda che nel racconto di avventura è importante la suspense.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Lettura
Comprensione
Scrittura
OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: rielaborare un testo in modo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, rispettando le caratteristiche della tipologia testuale.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
IL NOME E L’AGGETTIVO
1 Per ogni nome, scrivi un alterato e indica se è accrescitivo, diminutivo, dispregiativo, vezzeggiativo.
Pappagallo
Orso
Vento
Gatto ........................................................................................................ ........................................................................................................
2 Per ogni nome, indica se è:
• concreto (C) o astratto (A).
leggerezza atomo libro lettura
• collettivo (coll) o composto (comp).
orchestra equipaggio portafoglio dopopranzo
• primitivo (P) o derivato (D).
tavolata tovaglia posate libreria
3 Sottolinea gli aggettivi qualificativi.
Nella grande foresta africana era scesa la notte scura. Una luce accecante spuntò dal fondo della buia caverna, accompagnata da una lugubre risata.
4 Per ogni aggettivo qualificativo, scrivi i comparativi.
GRADO POSITIVO COMPARATIVO DI MAGGIORANZA MINORANZA UGUAGLIANZA leggero nuove soffici
6 Sottolinea in gli aggettivi possessivi e in i numerali.
• Il mio gatto ha tre macchie bianche sul pelo nero.
5 Per ogni aggettivo qualificativo, scrivi i superlativi.
GRADO POSITIVO SUPERLATIVO RELATIVO ASSOLUTO costoso difficili gustosa
• Nella corsa campestre il primo atleta che ha tagliato il traguardo è stato tuo cugino.
• Il quarto gradino di quella scala a pioli è rotto.
OBIETTIVO Riconoscere alcune parti del discorso: il nome e l’aggettivo.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere sulla lingua
RIASSUMERE
Leggi il racconto due volte.
Jules Verne, Un capitano di quindici anni, Fabbri
UN CACCIATORE PERICOLOSO
1
L’imbarcazione navigò per otto giorni, abbandonata alla corrente, senza incidenti. Il paesaggio, dapprima verdeggiante, divenne sempre più arido.
2 In una calda giornata di luglio, Dick Sand dovette dar prova di estremo sangue freddo. Bisognava rinnovare le provviste, perciò fermò l’imbarcazione e scese a terra.
3 Egli era solo quando vide una piccola antilope, puntò il fucile e sparò.
4 Improvvisamente dagli alti cespugli balzò fuori un formidabile cacciatore che senza dubbio reclamava la preda. Si trattava di un leone di straordinarie proporzioni: con un salto era piombato sull’antilope che lo sparo di Dick aveva appena gettato a terra.
5
6
7
Il giovane non ebbe il tempo di infilare una seconda cartuccia nel fucile, e rimase immobile sperando di salvarsi. Il leone lo fissava con i suoi occhi lucenti e avidi, e sembrava esitare tra le due prede: se l’antilope non si fosse agitata sotto le sue zampe, Dick sarebbe certo stato perduto.
Due minuti trascorsero in quel modo. Poi la belva, con un formidabile colpo delle mascelle, sollevò l’antilope e se la portò via.
Dick Sand restò ancora immobile per qualche istante, poi abbandonò il luogo e quando raggiunse i compagni non disse nulla della sua pericolosa avventura.
1 Leggi con attenzione ogni sequenza, cerca la frase-chiave relativa e numerala. Un leone con un balzo salta sull’antilope.
Dick Sand raggiunge i suoi compagni.
Il leone fissa Dick Sand e l’antilope.
Una barca naviga in mare per otto giorni.
Dick Sand scende a terra per fare provviste.
Dick Sand spara a un’antilope.
Il leone porta via l’antilope.
VALUTAZIONE
DELL’INSEGNANTE: Riassumere 2 Riporta nei disegni il numero che corrisponde alla frase-chiave.COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA VISIVA
METTI IN GIOCO LE TUE DIVERSE INTELLIGENZE!
1 Per ogni personaggio, scrivi se puoi incontrarlo in un testo realistico, fantastico, di avventura.
2 Quali sono gli elementi che caratterizzano questo personaggio come protagonista di un racconto di avventura?
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO
Ascoltare Leggere
Comprendere Riflettere sulla lingua Riassumere
La mia autovalutazione complessiva:
La valutazione complessiva dell’insegnante:
IL
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante.
Presta attenzione ai nomi dei diversi personaggi e ai loro ruoli.
L’ANELLO DI SAURON
1 Qual è l’anello di cui si parla?
2 Metti in ordine logico e cronologico le immagini, numerando.
3 Chi ha il potere malefico?
Sauron. Frodo. Gandalf.
4 Chi aveva perso l’Anello Sovrano?
OBIETTIVO Ascoltare un testo letto cogliendo le informazioni esplicite e l’ordine dei fatti.
LEGGERE COMPRENDERE e
Geronimo Stilton, L’Isola Pietrificata, Piemme
L’ELFO OMBROSO
Il giovane elfo Ombroso stava sorvolando le Terre dell’Ovest, di ritorno da un’importante missione nel Reame degli Elfi del Deserto, ed era molto stanco. Dietro di lui c’era l’ambasciatore Cepheus, seduto nella portantina fissata sul dorso del drago blu Codamozza. ∂ La portantina era stata realizzata per rendere più confortevole il viaggio. A volte gli atterraggi e i decolli del drago potevano risultare un po’ bruschi, ma Ombroso e Codamozza avevano imparato a conoscersi bene. Il cavaliere intuiva che cosa avrebbe fatto il drago prima ancora che muovesse un’ala, mentre Codamozza sapeva quello che gli avrebbe chiesto l’elfo prima che pronunciasse una sola parola. Quindi Ombroso era sicuro che il volo nella portantina non fosse
l’ A r t e di... LEGGERE
Usa un cronometro e misura quanto tempo impieghi per leggere il racconto.
Poi, dopo aver completato il lavoro di comprensione e scrittura, leggi di nuovo il testo e misura il tempo che impieghi.
Hai impiegato meno tempo? ...................
Tuttavia l’ambasciatore si lagnò di nuovo. – Per tutte le stelle... piano! Non capisco l’entusiasmo del re per i viaggi in volo!
– Così siamo molto più veloci – gli fece osservare con pazienza
Il re ci teneva a mostrare di avere un drago al suo servizio, così Ombroso si trovava spesso a scortare Cepheus e altri dignitari da un reame all’altro. Un drago blu addomesticato faceva sempre un certo effetto, e un elfo in grado di dare ordini a un drago blu ne
A Ombroso non dispiaceva viaggiare, anzi, e sapeva bene che non avrebbe mai potuto costringere Codamozza a rimanere a lungo in un solo posto; dopotutto i draghi blu erano per loro natura animali
Però anche se Ombroso capiva l’importanza del suo compito, in qualche modo sentiva che il suo destino non era quello di essere una Guardia del Re degli Elfi Stellati. Lui era un cavaliere, l’ultimo capace di cavalcare un drago blu: non avrebbe dovuto avere altre
In qualche modo Ombroso sentiva che il Male non si era fermato e che altri pericoli erano in attesa di risorgere dalle ceneri del Reame
delle Streghe... Stria, la perfida Regina delle Streghe, infatti, non era morta.
Bisognava restare all’erta. Lo aveva detto anche Floridiana, la Regina delle Fate. ∂
Occorreva ricostituire l’antico ordine dei Cavalieri della Rosa... e sarebbe stato lui a doverlo fare. Ma come? E quando, se lui era impegnato in tutt’altro genere di missioni?
Tutti erano felici per la pace e la tranquillità ritrovate e dimenticavano il prezzo pagato per riconquistarle e quanto occorresse essere vigili per mantenerle vive.
Avrebbe avuto bisogno di un buon consiglio, ma non c’era nessuno che potesse aiutarlo.
A NALIZZO A
1 Questo testo è: un racconto di avventura. un fantasy. una fiaba.
2 Quali elementi tipici della tipologia testuale che hai indicato ritrovi in questo racconto?
Il momento del passaggio dal mondo reale a un mondo parallelo.
La lotta tra il Bene e il Male.
Personaggi fantastici e personaggi realistici.
Luoghi immaginari.
Una missione da realizzare.
Momenti di suspense.
C OMPRENDO C
1 La portantina è: il bagaglio. un carretto. una particolare sedia.
2 Dove aveva svolto la sua missione Ombroso?
Nel Reame delle Streghe. Nelle Terre dell’Ovest. Nel Reame degli Elfi del Deserto.
3 Perché Ombroso era insoddisfatto?
Perché non gli piaceva viaggiare.
Perché non voleva cavalcare un drago blu.
Perché voleva occuparsi di problemi più importanti.
4 I dignitari sono: persone che hanno incarichi importanti. persone a cui si deve molto rispetto. i figli dei re.
5 Che cosa guidava i draghi blu nei loro voli in cielo?
6 Chi doveva ricostituire l’antico ordine dei Cavalieri della Rosa? ..............................................................
COMPRENDERE e
C OMPRENDO C
7 Chi era Cepheus? ..............................................................
8 Chi era Ombroso?
9 Per ogni affermazione, indica V (vero) o F (falso).
• In quel momento il popolo di Ombroso era in guerra contro il Male. V F
• Stria era morta. V F
• Il Reame delle Streghe era il regno del Male. V F
• L’ordine dei Cavalieri della Rosa non esisteva più. V F
• Ombroso sapeva con certezza che cosa doveva fare per distruggere il Male. V F
• I draghi blu erano uccelli migratori. V F
10 “Tutti erano felici per la pace e la tranquillità ritrovate e dimenticavano il prezzo pagato per riconquistarle e quanto occorresse essere vigili per mantenerle vive”. Questa frase vuole far capire che: nel reame stava per scoppiare una guerra. la pace e la tranquillità erano state conquistate con fatica. bisognava pagare molto denaro a Stria.
S CRIVO
SCRIVERE S
1 Scrivi due sequenze descrittive da inserire dove trovi questi segni: ∂ e ∂
∂ Descrivi il drago Codamozza.
Codamozza
∂ Descrivi la Regina delle Fate.
Floridiana
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Lettura
Comprensione
Scrittura
OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: scrivere sequenze descrittive che completino in modo adeguato il testo letto.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
IL PRONOME E IL VERBO
1 Sottolinea i pronomi.
Virginia ha invitato a cena i suoi amici Cinzia e Tommaso.
Li fa accomodare in cucina.
– Io ho comprato per voi la pizza.
Cinzia risponde: – Ma a noi non piace la pizza con le verdure.
Virginia li tranquillizza: – Allora la rimetto nel freezer. Preferite questa?
2 In questo brano i pronomi sono: 6. 7. 8.
3 “Io” è un pronome personale con funzione di: soggetto. complemento.
4 In questo brano i pronomi personali “voi” e “noi” hanno funzione di: soggetto. complemento.
5 “Questa” è un pronome: dimostrativo. personale. indefinito.
6 Trasforma i dialoghi dal discorso diretto a quello indiretto.
7 Sottolinea i verbi.
Lo scuolabus si fermò davanti al cancelletto azzurro.
Gio e Roby scesero, raggiunsero il giardino e salutarono l’autista con la mano.
Roby suonò il campanello. Niente.
Gio afferrò la maniglia della porta.
Roby e Gio entrarono. Guardarono in tutte le stanze. Uscirono ancora in giardino, cercarono.
Ma del papà nessuna traccia.
Mariagrazia Bertarini
8 In questo brano i verbi sono: 10. 11. 12.
9 I verbi sono tutti al tempo: imperfetto. passato remoto. passato prossimo.
OBIETTIVO Riconoscere alcune parti del discorso: il pronome e il verbo.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere sulla lingua
RIASSUMERE
Leggi il racconto due volte.
Lyon (Ettore Canu), A caccia di Herobrine, Bur
NELLA FORESTA CREPUSCOLARE
1
Io, Lyon, Mario e Stefano arrivammo nella Foresta Crepuscolare. Quando finalmente giungemmo al centro dello spiazzo, scorgemmo una piccola statua posata su uno dei piedistalli di marmo. Raffigurava la testa di un serpente i cui occhi vacui sembravano osservarci costantemente, qualunque fosse la nostra posizione, ovunque ci dirigessimo.
2 Lyon scrutò con terrore il muso squamoso del serpente. Fissò i suoi occhi malefici: sembrava vivo anche se era una statua. Non ci eravamo sbagliati: avevamo proprio ragione. Di colpo la scultura spalancò le terribili fauci, rivelando due lunghissime zanne appuntite, e soffiò con impressionante ferocia verso Lyon.
3
Nel panico, facemmo l’unica cosa sensata: corremmo disperatamente. All’improvviso Lyon lanciò un grido: al segnale ci muovemmo contemporaneamente, le spade sguainate e le pistole cariche.
4 Alla fine ci trovammo in trappola: con spietata astuzia la creatura ci aveva spinto verso il centro del cortile e ora ci sbarrava ogni via di fuga.
5 Chiusi gli occhi… E sentii accanto a me un boato assordante! Quando li riaprii il serpente stava strisciando via, mentre al mio fianco Lyon e Mario reggevano le pistole ancora fumanti: avevano tentato il tutto per tutto e avevano mirato agli occhi, centrandoli in pieno e accecandolo.
6
Avevamo finito i proiettili e la creatura era ancora pericolosa, ma ora avevamo un vantaggio! Così quando tornò all’attacco, probabilmente guidata dall’olfatto, ci schierammo faccia a faccia con lei brandendo le spade e ci preparammo a combattere. Quando fu a pochi passi da noi, io e Stefano ci lanciammo contro il suo muso e spingemmo le lame con quanta forza avevamo.
La bestia si ritrasse mentre le ferite la facevano rimpicciolire sensibilmente. Avevamo trovato il suo punto debole: la testa.
7
Lyon afferrò la spada di Stefano e, con un ultimo colpo deciso, gliela tagliò di netto. Un’aura verdastra avvolse la bestia e il suo corpo si pietrificò, andando in frantumi poco prima di toccare terra.
1 Leggi una sequenza per volta e per ognuna segni la frase-chiave adatta.
Il narratore e tre ragazzi arrivano nella Foresta Crepuscolare.
Il narratore e tre ragazzi vedono la statua della testa di un serpente nella Foresta Crepuscolare.
La scultura prende vita.
La scultura ha due zanne appuntite.
I ragazzi lanciano un grido disperato.
I ragazzi scappano con le spade e le pistole.
I ragazzi sono spinti in un cortile dalla spietata creatura.
La spietata creatura intrappola i ragazzi sbarrando le vie di fuga.
Due ragazzi impugnano le pistole fumanti.
Il serpente fugge, colpito agli occhi dagli spari.
Il protagonista e Stefano colpiscono alla testa la bestia che è tornata all’attacco.
Il protagonista e Stefano si preparano a combattere contro la bestia che è tornata all’attacco.
Lyon afferra la spada di Stefano e sferra un colpo.
Lyon taglia la testa del serpente.
2 Scrivi le frasi-chiave che hai scelto e collegale con le parole-legame.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riassumere
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA LINGUISTICA
METTI IN GIOCO LE TUE DIVERSE INTELLIGENZE!
1 Uno scrittore, Giulio, e una scrittrice, Caterina, hanno scritto l’inizio di un libro che ha lo stesso protagonista: Adelmo.
Chi dei due si accinge a scrivere un libro fantasy?
Così inizia Caterina
Adelmo avrebbe trascorso le vacanze in casa dei nonni.
Il martedì cominciò a piovere e Adelmo non poteva uscire in giardino. Decise di salire in soffitta per cercare qualche vecchio giocattolo.
Aprì la porta, fu investito da una luce accecante e davanti a lui si presentò un corridoio. Lo percorse, aprì la porticina sul fondo e si ritrovò in un bosco dagli alberi blu.
Così inizia Giulio
Adelmo stava trascorrendo con lo zio le vacanze in un’isola dei Caraibi. Una mattina presto, con una barca si diressero verso la barriera corallina per fare immersioni e ammirare i meravigliosi coralli. Adelmo decise di tuffarsi per primo e di aspettare lo zio. Senza rendersene conto superò la barriera corallina e si ritrovò nel blu del mare profondo. All’improvviso davanti a lui apparve il ghigno malefico e i denti appuntiti del più terribile animale delle acque: lo squalo.
Libro Libro
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO
Ascoltare Leggere
Comprendere
Riflettere sulla lingua
Riassumere
La mia autovalutazione complessiva:
La valutazione complessiva dell’insegnante:
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Sicuramente avrai imparato a prestare attenzione e a cogliere ciò che è importante per comprendere.
1 Scrivi se il disegno si riferisce alla maestra o al maestro.
2 Che cosa consiglia l’oculista agli insegnanti?
Pensare alle poesie.
Usare la fantasia.
Ricordare la loro infanzia.
3 Quale dubbio viene alla maestra?
4 Perché la maestra e il maestro entrano a scuola contenti?
OBIETTIVO Ascoltare un testo letto cogliendo le informazioni esplicite e implicite: saperle attribuire ai diversi personaggi e situazioni.
ASCOLTARE PROVA 4 II QUADRIMESTRE 4 a 27
IL BRANO SI TROVA IN GUIDA.LEGGERE
l’ A r t e di... LEGGERE
e Lavora con un compagno o una compagna: leggete con intonazione il dialogo tra la mamma e il bambino.
COMPRENDERE
Astrid Lindgren, Peter Petra, Iperborea
IL PICCOLO PELLE SE NE VA DI CASA
Pelle è arrabbiato, è talmente arrabbiato che ha deciso di andarsene via di casa. Non si può restare in una famiglia che ti tratta così. È successo stamattina, quando il papà doveva andare in ufficio e non trovava la sua penna.
– Pelle, hai preso un’altra volta la mia penna? – gli ha chiesto afferrandolo forte per un braccio.
Pelle ha preso in prestito la penna del papà un sacco di volte. Ma oggi no. Oggi la penna era rimasta nella tasca del vestito marrone nel guardaroba. Pelle era del tutto innocente. Ma il papà gli ha stretto il braccio fortissimo! E la mamma, lei ha dato ragione al papà, naturalmente! Basta, questa storia deve finire!
Pelle vuole andarsene via. Ma dove? Potrebbe andare per mare, certo che potrebbe.
Pelle però vorrebbe andare un po’ più vicino, in modo da vedere quando la mamma e il papà piangeranno per lui.
Alla fine decide di trasferirsi a Komfusenbo: è la piccola casetta rossa giù in cortile, che un tempo era un gabinetto.
Sì, si trasferirà lì a Komfusenbo. Pelle comincia subito a preparare i
Dopodiché fa un giro in cucina perché la mamma veda che lui se ne
– Pelle, piccolo mio, che ti succede? Dove stai andando?
– Pelle – dice la mamma con quella sua bella voce vellutata. – Pelle, cosa facciamo con i tuoi regali di Natale? Te li mandiamo giù a
– Non voglio nessun regalo – taglia corto Pelle.
– Oh, Pelle, che Natale triste sarà – dice la mamma. – Senza Pelle
– Potete procurarvi un altro bambino – dice Pelle con voce incrinata.
– Mai e poi mai! – risponde la mamma. – O Pelle o nessun altro. È solo a Pelle, solo, solo a Pelle che vogliamo così tremendamente bene.
– Ah, sì? – dice Pelle con voce ancora più incrinata.
– Io e il papà staremo qui a piangere tutta la sera della vigilia. Non accenderemo neanche l’albero. Oh, quanto piangeremo!
Pelle appoggia la testa contro la porta della cucina e scoppia a piangere anche lui. Un pianto disperato, forte, penetrante, terribile. Perché gli dispiace tanto, per la mamma e per il papà. E quando la mamma lo abbraccia, lui le affonda il viso nell’incavo del collo e piange ancora di più, bagnandola tutta.
– Vi perdono – mormora Pelle tra i singhiozzi.
– Grazie, Pelle. Sei proprio buono – dice la mamma. Molte, molte ore dopo il papà torna dall’ufficio e appena entrato dalla porta chiama come sempre: – Dov’è il mio piccolo Pelle?
– Qui – grida Pelle gettandosi tra le sue braccia.
A NALIZZO A
1 Questo è un testo realistico perché l’autrice racconta un fatto: realmente accaduto. che potrebbe accadere nella realtà.
2 Chi è il protagonista?
3 In quale periodo dell’anno si svolge la vicenda?
4 In quale luogo si svolge la vicenda? ..............................................................................................................................................................
5 Il narratore è interno o esterno? ........................................................................................................................................................................
C OMPRENDO C
1 Perché Pelle vuole andare via di casa?
Perché ha sottratto di nascosto la penna del papà. Perché si sente non capito.
Perché è convinto che i suoi genitori non gli vogliano bene.
2 Quali eventi hanno fatto arrabbiare Pelle? Indica con più X.
Il papà gli ha stretto il braccio. Pelle si sente colpevole.
Il papà lo ha accusato ingiustamente. La mamma ha dato ragione al papà.
3 Pelle “vorrebbe andare un po’ più vicino” a che cosa?
Alla sua casa. Al mare. A Komfusenbo.
4 A che cosa fa pensare la parola “Komfusenbo”?
A un luogo:
scuro e misterioso. con tanti oggetti in disordine. in cui ci si rifugia per pensare.
C OMPRENDO C
5 La mamma dice: “Io e il papà staremo qui a piangere tutta la sera della vigilia.
Lo dice perché:
SCRIVERE S
Non accenderemo neanche l’albero. Oh, quanto piangeremo!”.
sa che Pelle se ne andrà via e loro saranno tristi. vuole far capire al bambino che gli vogliono bene. dice una bugia.
6 Dov’era la penna che il papà non trovava?
7 Che cos’è Komfusenbo?
8 Perché Pelle si mette a piangere?
9 Perché Pelle fa un giro in cucina?
S CRIVO
1 Scrivi la pagina di diario che potrebbe scrivere Pelle prima di preparare i bagagli, per raccontare che cosa gli è successo.
Inizia così:
20 dicembre
Caro diario, sono davvero arrabbiato/a con mamma e papà.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Lettura
OBIETTIVO
RIFLETTERE SULLA LINGUA
IL VERBO E LA FRASE
1 Leggi e rispondi.
Pietro prese alcuni pasticcini dal vassoio rosso e da quello blu. Li mise su un tovagliolo.
• Quanti nomi ci sono in questo brano? ................
• Quanti aggettivi? Scrivili:
• Quante preposizioni? Scrivile:
• Quanti pronomi? Scrivili:
2 Indica il tempo di ogni verbo. Poi rispondi.
• Quanti articoli? ................
PRESENTE PASSATO PROSSIMO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE rido
aveva salutato
saranno andati
nacque
Qual è il modo in cui queste forme verbali sono coniugate?
3 Dividi in sintagmi utilizzando barre colorate.
Pietro prese alcuni pasticcini dal vassoio rosso.
4 Fai l’analisi logica.
Pietro è: soggetto. complemento oggetto.
Prese è: predicato nominale. predicato verbale.
Alcuni pasticcini è: complemento oggetto. complemento indiretto.
Dal vassoio rosso è: complemento oggetto. complemento indiretto.
1 ”Andrea domani comprerà il computer”.
Quale tra queste frasi ha la stessa struttura?
Ieri Felicia ha rotto un vaso.
Domani Giulio partirà per Roma.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere
RIASSUMERE
Leggi il racconto due volte.
Tommy Greenwald, La guida di Charlie Joe per fare soldi, Nord-Sud Edizioni
LA MIA PAGHETTA
1
Quando ero piccolo, mamma e papà cominciarono a dare la paghetta a me e a Megan, mia sorella maggiore. Tipo tre euro la settimana, niente di che, ma abbastanza per una merendina, una bibita o una fetta di pizza ogni tanto quando Megan mi portava in centro. In cambio dovevamo fare una sola cosa: vivere.
2 Ma quando siamo cresciuti, i miei genitori – soprattutto la mamma – si aspettavano qualcosa di più. Robetta, certo. Spazzolarmi i denti per un minuto buono, metter via i vestiti (va bene, appallottolarli e schiacciarli in un cassetto, bastava che la mamma non se ne accorgesse), dar da mangiare al cane, quelle cose lì.
3 Megan, la cui unica imperfezione era di essere perfetta, affrontò le nuove responsabilità senza lamentarsi neanche un po’.
Io invece volevo chiedere un aumento, avevo, credo, sette anni, quando finalmente trovai il coraggio di affrontare la questione.
4
5
– Mamma – dissi un giorno mentre facevo finta di piegare un paio di calzini. – Non possiamo passare a dieci euro la settimana? Guarda quanto lavoro abbiamo, adesso.
Lei mi guardò. – Che cosa te ne fai di dieci euro la settimana?
– Potrei farci un sacco di cose, con dieci euro – risposi. – Tipo portare fuori a cena te e papà.
Ero sveglio per avere sette anni, eh?
La mamma rise, poi mi tolse di mano i calzini e aprì il cassetto per metterli via.
– Aspetta! – gridai. Ma era troppo tardi. Lei abbassò gli occhi sulla zona di guerra dei vestiti spiegazzati. Si accorse che non erano in ordine.
6 – Ti va bene che non ti licenzio – disse.
1 Leggi una sequenza per volta e per ognuna indica con X la frase-chiave adatta.
La mamma e il papà di Megan e del protagonista davano ai figli una paghetta ogni settimana.
Con la paghetta dei genitori Megan e il protagonista compravano una merendina.
Il protagonista cresce e i genitori gli chiedono di svolgere qualche lavoretto.
La mamma chiede al protagonista di mettere via i vestiti.
Megan è perfetta.
Megan non si lamenta delle responsabilità.
Il protagonista propone di portare fuori a cena mamma e papà.
Il protagonista chiede alla mamma un aumento della paghetta.
La mamma sorride e toglie di mano i calzini al protagonista.
La mamma apre il cassetto e si accorge che i vestiti non sono in ordine.
La mamma dice una battuta spiritosa.
La mamma dice una battuta severa.
2 Qual è la frase-chiave NON indispensabile per capire la trama? Cancellala.
3 Scrivi le frasi-chiave che hai scelto, eliminando quella non indispensabile. Collegale poi con le parole-legame (connettivi logici e temporali).
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riassumere
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA VISIVA
METTI IN GIOCO LE TUE DIVERSE INTELLIGENZE!
1 In questo disegno puoi trovare alcuni particolari che ti ricordano i tre brani su cui hai lavorato in questa verifica. Ce ne sono due per ogni brano. Scrivi il nome dei particolari e i brani a cui si riferiscono.
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO
Ascoltare
Leggere
Comprendere
Riflettere sulla lingua
Riassumere
La mia autovalutazione complessiva:
La valutazione complessiva dell’insegnante:
Il percorso della classe quarta è terminato. Hai verificato, durante i diversi periodi dell’anno, i traguardi raggiunti.
È giunto il momento che tu e l’insegnante, insieme, facciate il punto della situazione. L’indice ragionato di pag. 2, che hai compilato passo passo, ti può essere d’aiuto.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE
ASCOLTARE
So ascoltare con attenzione.
Comprendo la trama di un racconto.
Ricordo le principali informazioni.
LEGGERE
Leggo speditamente e con intonazione.
COMPRENDERE
Riconosco la tipologia.
Comprendo la trama.
Comprendo le informazioni esplicite.
Comprendo le informazioni implicite.
SCRIVERE
Scrivo un breve testo utilizzando frasi complete e abbastanza ricche.
Non incorro in errori di ortografia.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
Riconosco e rispetto le regole di ortografia.
Riconosco le parti del discorso che ho studiato.
Individuo il predicato, il soggetto, il complemento oggetto.
RIASSUMERE
Riconosco le sequenze.
Ricavo dalle sequenze le frasi-chiave.
I compiti non noti ti sono serviti per darti la possibilità di usare tutte le tue diverse intelligenze. Ti proponevano compiti diversi da quelli abituali, per questo sono chiamati “non noti”.
Hai avuto difficoltà a svolgerli?
Li hai trovati interessanti?
37 ASCOLTARE • Il topo mangiastorie
38-39 LEGGERE • Sì, ho il muso lungo!
39-40 COMPRENDERE
40 SCRIVERE
41 RIFLETTERE SULLA LINGUA
42-43 RIASSUMERE • Il pero senza padroni
44 COMPITO NON NOTO • Intelligenza intrapersonale PROVA 2
45 ASCOLTARE • Da grande farò l’astronauta
46-47 LEGGERE • Arrivo su Trantor
47-48 COMPRENDERE
48 SCRIVERE
49 RIFLETTERE SULLA LINGUA
50-51 RIASSUMERE • Luca e il venusiano
52 COMPITO NON NOTO • Intelligenza intrapersonale
53 ASCOLTARE • Il ladro misterioso
54-55 LEGGERE • Un delitto nella villa sul lago
55 COMPRENDERE
56 SCRIVERE
57 RIFLETTERE SULLA LINGUA
58-59 RIASSUMERE • Per colpa di un copertone squarciato
60 COMPITO NON NOTO • Intelligenza matematica
61 ASCOLTARE • Il destino del popolo etrusco
62-63 LEGGERE • In viaggio verso l’ignoto: ieri e oggi
63-64 COMPRENDERE
64 SCRIVERE
65 RIFLETTERE SULLA LINGUA
66-67 RIASSUMERE • Il dottor Calzino
68 COMPITO NON NOTO • Intelligenza visiva
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Osservando i disegni, rispondendo alle domande, leggendo i fatti, puoi ricostruire la storia che hai ascoltato.
IL TOPO MANGIASTORIE
1 Quale immagine rappresenta il topo del racconto?
2 Scrivi “giorno” oppure “notte”.
3 Perché il topo faceva attenzione a non russare? ...................................................................
4 Il giovanotto come chiama il topo?
5 Quale tra questi finali del libro dei pirati il topolino NON dice?
E vissero felici e contenti!
E volarono su Marte!
E arrivarono sul pianeta della matematica!
6 Quali tra questi fatti NON avvengono nel racconto?
Il giovanotto prende un libro sui pirati.
Il giovanotto trova il topo intento nella lettura.
Il topo cerca di ricordare i finali del libro dei pirati.
Il giovanotto e il topo si mettono alla ricerca di tutti i libri divorati dal topo.
Il giovanotto e il topo rimettono in ordine i libri.
Il giovanotto e il topo diventano amici.
OBIETTIVO Ascoltare un testo letto cogliendone i fatti che costituiscono la trama e le informazioni esplicite e implicite.LEGGERE COMPRENDERE e
l’ A r t e di... LEGGERE
Leggi a voce alta la parte evidenziata, mettendo in rilievo lo stato d’animo di Francesca. Cambia il tono della voce quando interviene la mamma.
SÌ, HO IL MUSO LUNGO!
Cuffie nelle orecchie, asciugamano ben steso, giornaletti sul tavolo accanto alla sdraio, Francesca si piazza all’ombra, con un broncio che spera proprio si veda benissimo. Che lo veda soprattutto mamma, che l’ha costretta a venire in spiaggia con lei e zia, ospite da loro per due settimane con annesso cuginetto, come se non le bastasse Michelino, suo fratello. Tanto Francesca ha capito la trappola: mamma e zia a chiacchierare fitto fitto sdraiate al sole, e lei dovrebbe sorbirsi le due piccole pesti almeno per un po’, cosa le costa?
Invece le costa tantissimo.
Primo: se non fosse chiaro per gli altri, per lei è appurato che è in vacanza. La scuola è finita da una settimana, e potrebbe dormire un po’ di più la mattina. Invece, bisogna sottostare ai soliti orari da caserma di mamma, perché “in spiaggia si sta bene solo la mattina presto e poi arriva troppa gente e fa caldo” e blablabla. Tanto è inutile persino provare a dire la propria.
Ecco, così sta rimuginando e protestando tra sé Francesca, mentre si sdraia rigorosamente all’ombra, non un dito del piede si deve esporre al sole. Se per caso ci fossero osservazioni, ha dalla sua l’argomento forte: il sole fa malissimo, lo dicono gli scienziati. – Franci, amore, non startene così all’ombra, prendi freddo! – La voce di mamma arriva attutita, ma arriva lo stesso.
– Mi hai sentita Fran? – insiste. Ma Francesca-Franci-Fran è scomparsa dietro le palpebre serrate, protette dagli occhiali da sole. Vediamo se mamma afferra il concetto: costringerla a venire in spiaggia alle nove e mezza, quando ci sono i bebè e gli anziani, è un vero... sopruso! Ecco la parola che stamani non le veniva sulle labbra. Mamma è rimasta per qualche istante sorpresa, poi è scoppiata a ridere: – Sopruso? Portarti al mare, in uno stabilimento dove c’è tutto? Bar, piscina, giochi, musica? Ma questa è proprio buffa! Ecco cos’è diventata la sua giusta protesta: buffa. Così adesso la ragazza esagerata, buffa e costretta a obbedire, è stufa.
Paola Zannoner, in Parole fuori, Il Castoro Edizioni– Lasciala stare, Miriam – interviene zia, benedetta lei. – Vuole starsene per conto suo. Lo sai com’è a quell’età.
– Mica tanto lo so. Vai a capire certi atteggiamenti. Guardala: all’ombra, con le cuffie, e che muso lungo!
– Le passerà – spera zia.
Francesca ha alzato un poco il volume della musica. No che non le passa, sicuro.
A NALIZZO A
1 Questo è un racconto: realistico. fantastico.
2 Qual è il luogo?
3 Qual è il tempo?
4 Il narratore narra in
5 Chi è la protagonista?
6 Chi sono gli altri personaggi?
C OMPRENDO C
1 Da quante persone è composto il gruppo di Francesca in spiaggia?
3. 4. 5. 6.
2 Che cosa vuol dire “orari da caserma”?
Orari stabiliti per le attività del mattino. Orari rispettati solo dai militari. Orari obbligatori per tutti. Orari per tutti i frequentatori della spiaggia.
3 Quale motivazione porta la mamma per convincere Francesca a stare al sole? ................................................
4 Qual è la motivazione che porterebbe Francesca per non stare al sole? ...................................................................
5 Qual è la motivazione reale per cui Francesca rimane all’ombra?
Ascoltare la musica. Dormire ancora un po’. Far vedere che è arrabbiata. Non abbronzarsi perché il sole fa male.
6 Chi sono le “due piccole pesti”?
7 Quali motivazioni porta la mamma per andare al mare presto? ........................................................................................
8 Che cosa pensa Francesca dell’andare al mare il mattino presto? ...................................................................................
C OMPRENDO C
9 Con quale parola potresti sostituire “sopruso”?
Inganno. Imbroglio. Prepotenza. Sorpresa.
10 Perché la mamma dice a Francesca che portarla al mare non è un sopruso?
11 Perché a Francesca la voce della mamma arriva attutita?
Perché la mamma parla piano.
Perché la mamma parla con la zia.
Perché Francesca sta ascoltando la musica.
S CRIVO
S
1 Francesca si sente “costretta a obbedire”.
Racconta brevemente: come hai reagito quella volta in cui non avevi proprio voglia di ubbidire?
Segui questa traccia: Dov’eri. Con chi eri. Che cosa ti hanno chiesto di fare.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
ORTOGRAFIA, NOMI E PARTI INVARIABILI
1 In ogni coppia di parole, indica con X quella scritta in modo corretto. rincuorato rinquorato tanburo tamburo educazione educazzione cieleste celeste
2 Scrivi le parole dividendo la radice dalla desinenza. cantiamo
scuola ...................................................................
3 Inserisci h solo dove occorre.
Giulia a giocato a scacchi.
quesito cuesito ragione raggione controbattere controbbatere scorazzare scorazare
piovere temporali ...............................................................
Lina a voluto andare a casa. a noi piace andare a letto presto. Tu ai incontrato Mirko ai giardini.
4 Sottolinea in i nomi concreti e in i nomi astratti. Poi completa.
• La festa iniziò. Tutti volevano festeggiare il bisnonno che aveva raggiunto una veneranda età. Compiva novantacinque anni.
• Quando la torta fece il suo ingresso, l’allegria invase la sala.
• Tutti intonarono la canzone di auguri.
Nel brano ci sono ....................... nomi concreti e ....................... nomi astratti.
5 Volgi al plurale questa frase. Sottolinea le parti invariabili. Il giovane pastore osservava costantemente la sua mandria mentre pascolava.
spiro deriva........................................................... C OMPITO NON NOTO C
1 Sposta l’ordine delle sillabe delle parole per formarne altre. monili
volata vasti................................................................. PROVA 1 I QUADRIMESTRE 5 a 41
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere sulla
RIASSUMERE
Leggi il racconto due volte.
IL PERO SENZA PADRONI
Nell’antica Cina un contadino, quando raccoglieva le pere del suo frutteto, si recava a venderle, con il carretto, al mercato della città vicina. Un giorno aveva messo in bella mostra le sue pere, quando gli si avvicinò un monaco che gliene chiese in regalo una.
Il contadino rifiutò, rispondendo: – Posso solo vendere la mia frutta, non posso certo regalarla!
Qualcuno udì la risposta, comprò una pera e la regalò al monaco, che la mangiò con piacere e poi disse ai passanti: – Ora vi farò sentire come sono prelibati i frutti del mio pero!
Detto fatto, il monaco scavò una buca nel terreno, vi piantò il torsolo della pera appena mangiata, innaffiò il tutto e si mise a osservare attentamente la terra in quel punto.
Poco dopo iniziò una leggera musica, appena percettibile, che pareva salire dalla terra, e proprio davanti al carretto spuntò una piccola pianticella; in breve si trasformò in un alto albero colmo di bianchi fiori, che ben presto divennero grosse pere.
Il monaco colse i frutti e li donò a tutti i presenti, ricchi e poveri, senza distinzione, poi, raccolte tutte le pere, tagliò l’albero, se lo mise sulle spalle e scomparve. Lo stupore fu generale.
Il contadino guardò allora il suo carro e vide che era vuoto! Comprese che le pere regalate erano proprio le sue e che quanto accaduto era frutto della magia del monaco.
Penso tra sé: “Che rabbia, che vergogna. Sto diventando rosso tra le risate di chi ha gustato, senza comprarle, le mie pere”.
Michela Bianchi (a cura di), Diritti in gioco, MC Editrice1 Cancella la sequenza che NON è necessaria per comprendere la trama del racconto.
2 È una sequenza: descrittiva. riflessiva.
3 Indica con X la frase-chiave relativa a ogni sequenza, tranne per la sequenza che hai già cancellato.
Un contadino dell’antica Cina vende le pere.
Un contadino dell’antica Cina va al mercato con le sue pere.
Un monaco chiede in regalo una pera a un contadino.
Il contadino non dà la pera al monaco.
Il contadino dice che vende le pere.
Il contadino risponde al monaco.
Una persona sente la risposta e compra una pera.
Una persona regala una pera al monaco.
Il monaco dice che i frutti del suo pero sono buoni.
Il monaco scava una buca nel terreno.
Il monaco scava il terreno, lo annaffia e lo osserva.
Il monaco pianta il torsolo di mela.
Una musica fa nascere una pianta dai fiori bianchi.
Dal terreno vicino al carretto nasce una piccola pianta.
Nasce una pianta carica di pere.
Il monaco distribuisce i frutti e porta con sé l’albero tagliato.
Ricchi e poveri rimangono stupiti dalle pere molto grosse.
Il monaco si carica l’albero sulle spalle e lo porta con sé.
Il contadino guarda il carro.
Il contadino capisce che le pere erano le sue.
Il contadino crede che sia accaduta una magia.
Il contadino diventa rosso di rabbia perché non ha venduto le pere.
Il contadino si vergogna per le risate delle persone che hanno mangiato le sue pere.
Il contadino si arrabbia e si vergogna per le risate.
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA INTRAPERSONALE
METTI IN GIOCO LE TUE INTELLIGENZE!
Anna e Vera abitano nella stessa via. Questa notte è scoppiato un forte temporale, è andata via la luce e i lampi squarciano il cielo.
Anna e Vera sono nelle loro camerette. Non reagiscono allo stesso modo.
1 Scrivi A se la frase è detta da Anna, V se è detta da Vera.
Ho paura. Vado dalla mamma. Che paura! Mi nascondo.
Quel rumore sono i passi di un mostro. Con la luce del lampo ho trovato la maniglia. Nel buio si nasconde un mostro. Questo rumore sarà la persiana che sbatte.
2 Le reazioni di Anna potrebbero essere la traccia per un testo: realistico. fantastico.
3 Le reazioni di Vera potrebbero essere la traccia per un testo: realistico. fantastico.
4 Quale reazione avresti tu?
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO
Ascoltare
Leggere
Comprendere
Riflettere sulla lingua
Riassumere
La mia autovalutazione complessiva: La valutazione complessiva dell’insegnante:
IL
BRANO SI TROVA
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Sembra quasi uno spettacolo teatrale o uno spezzone di un film di fantascienza.
Puoi immaginare i due personaggi che parlano.
2 Come si racconta fossero gli esseri di cui parla la mamma?
3 Questi extraterrestri hanno più o meno dita degli umani?
4 Questi extraterrestri hanno più o meno piedi degli umani? ...................
5 Qual è il desiderio del piccolo extraterrestre?
6 Chi gli ha parlato del pianeta Terra?
ASCOLTARE VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Ascolto PROVA 2 I QUADRIMESTRE 5 a 45
.................................................................................................................................................................................................................................................................
LEGGERE COMPRENDERE e
l’ A r t e di... LEGGERE
Leggi a voce alta questo testo prima di svolgere le attività e dopo. In entrambi i casi, usando il cronometro del cellulare o dell’orologio, misura quanto tempo impieghi per leggere tutto il racconto. Confronta i tempi impiegati.
Isaac Asimov, Fondazione, Arnoldo Mondadori EditoreARRIVO SU TRANTOR
Si chiamava Gaal Dornick ed era un semplice ragazzo di campagna che non aveva mai visto prima d’allora Trantor. Cioè, non lo aveva visto di persona. Ne conosceva però il panorama per averlo visto sullo schermo dell’ipervideo.
I pianeti abitati della Galassia erano venticinque milioni e tutti facevano parte dell’Impero, la capitale del quale era Trantor. Per Gaal, quel viaggio rappresentava la più importante esperienza della sua vita di studente.
In verità, prima d’allora non era mai andato oltre l’unico satellite ruotante attorno a Sinnax, il suo mondo. Ma i viaggi spaziali si somigliavano tutti, sia che ci s’allontanasse di poche centinaia di migliaia di chilometri, sia che il percorso fosse di molti anni luce. Lo emozionava un poco l’idea del Balzo attraverso l’iperspazio, un’esperienza che non poteva essere provata nei normali viaggi interplanetari. Il Balzo era l’unico sistema pratico, e probabilmente lo rimarrà per sempre, per superare le distanze tra le stelle.
Gaal aveva atteso la prima esperienza del Balzo, ma tutto si era risolto in un lieve tremore interno che cessò un attimo prima che lui potesse rendersi conto di averlo avvertito. Tutto qui... Ora Gaal stava aspettando, dopo la delusione procuratagli dal Balzo, la prima apparizione di Trantor. Andò nella sala panoramica a osservare la luce abbagliante delle stelle e l’opaca luminosità delle costellazioni lontane, simili a un gigantesco sciame di lucciole fermate in pieno volo e immobilizzate per sempre.
Dopo ogni Balzo, il sole di Trantor appariva sempre più luminoso. Arrivò un ufficiale che comunicò: – La sala panoramica rimarrà chiusa per il resto del viaggio. Preparatevi all’atterraggio.
Gaal, che aveva seguito l’ufficiale, gli toccò la manica dell’uniforme bianca decorata con il simbolo imperiale Sole e Astronave.
Chiese: – Potrei rimanere qui? Vorrei vedere Trantor.
L’ufficiale gli sorrise e Gaal arrossì leggermente. Si era accorto d’aver parlato con accento provinciale.
– Mi dispiace, ragazzo. Ma stiamo entrando in orbita dalla parte del sole. Non vorrai rimanere accecato, bruciato e contaminato dalle radiazioni tutto in una volta, vero? Perché non prendi un biglietto per un giro spaziale intorno a Trantor, quando atterriamo? Non costa molto.
Era infantile prendersela per così poco, ma l’infantilismo a volte è naturale sia negli adulti sia nei ragazzi, e si sentiva un nodo in gola. Non aveva mai visto Trantor distendersi in tutta la sua incredibile vastità, grande come la vita, e non si era aspettato di dover aspettare ancora.
A NALIZZO A
1 A quale genere letterario appartiene questo racconto?
2 Quali elementi tipici della tipologia contiene?
Strumenti tecnologici avanzati.
Viaggi spaziali.
Presenza di civiltà aliene. Guerre tra civiltà diverse.
C OMPRENDO C
1 Il Balzo era:
3 Qual è il luogo? .
4 Qual è il tempo? .
5 Chi è il protagonista? ...........................................................................
un rito religioso di quella civiltà. un passaggio veloce tra diverse stelle. un lungo viaggio. un passaggio da mondo reale a fantastico.
2 Che cosa provava Gaal durante il Balzo nell’iperspazio?
Un grande spavento. Una delusione. Un leggero tremito. Una grande gioia.
3 Gaal:
non aveva mai fatto il Balzo. aveva già fatto altre volte il Balzo.
4 L’ufficiale era:
il re di Trantor. il capo di Sinnax. un membro dell’equipaggio. un compagno di viaggio di Gaal.
5 Perché Gaal voleva rimanere nella sala panoramica?
6 Perché Gaal è deluso quando deve uscire dalla sala panoramica?
7 Perché dopo ogni balzo il sole di Trantor appariva più luminoso?
SCRIVERE
C OMPRENDO C
8 Che cosa l’ufficiale propone a Gaal di fare, dopo l’atterraggio?
9 Perché Gaal era emozionato nel suo viaggio verso Trantor?
Perché non aveva mai raggiunto un pianeta così lontano.
Perché si stava recando nella capitale di tutti i pianeti della galassia.
Perché era la prima volta che faceva un viaggio.
Perché era la prima volta che viaggiava su un’astronave interplanetaria.
10 Perché la sala panoramica viene chiusa?
Perché la luce del sole era troppo abbagliante.
Per aumentare la suspense dell’atterraggio.
Perché la vicinanza al sole di Trantor rendeva pericoloso rimanere nella sala.
Perché quella sala serviva per le manovre di atterraggio.
S CRIVO
S1 Inventa un finale descrivendo l’arrivo di Gaal su Trantor, seguendo questa traccia: Come è stato l’atterraggio. Come è sceso dall’astronave su Trantor. Com’è il luogo in cui sono atterrati. Qual è la prima cosa che fa Gaal.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Lettura
Comprensione
Scrittura
OBIETTIVO Lettura e comprensione:leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: rielaborare un breve testo in modo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, seguendo una traccia e rispettando le caratteristiche della tipologia testuale.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
ARTICOLI, NOMI, AGGETTIVI E VERBI
1 Sottolinea gli articoli: in i determinativi, in gli indeterminativi e in i partitivi.
• Un amico degli zii ha trascorso le vacanze in montagna.
• Ha visto degli stambecchi, delle marmotte e i nidi delle aquile.
• Le foto delle sue vacanze sono esposte in una mostra nel nostro quartiere.
2 Fai l’analisi grammaticale di ogni nome. Scrivi tutte le caratteristiche. Usa le abbreviazioni.
sciame coniglietto portapenne
leone ..................................................................................................................................................................................................................................................
3 Per ogni parola, scrivi N (nome), A (aggettivo), V (verbo). Poi scrivi il nome astratto corrispondente.
Gentile Pensare Geografo
Amica ............................................... Pauroso ............................................... Cadere ...............................................
4 Cancella l’intruso. Poi completa.
vostra • mio • tuoi • codesti • nostre
Sono tutti aggettivi/pronomi , tranne la parola che è un aggettivo/pronome
ognuno • poco • nessuno • altrui • qualche
Sono tutti aggettivi/pronomi , tranne la parola che è un aggettivo/pronome
questo • qualcosa • codesto • costui • medesimo
Sono tutti aggettivi/pronomi.........................................................., tranne la parola ..................................................................... che è un aggettivo/pronome
1 Aggiungi una sillaba all’inizio, alla fine o all’interno delle parole, per ottenere altri vocaboli. busto terre manzo
mici........................................................... panna...........................................................
OBIETTIVO Riconoscere le principali parti variabili del discorso.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere sulla lingua
RIASSUMERE
Leggi due volte il racconto.
LUCA E IL VENUSIANO
Luca si sta godendo il fresco della sera. Improvvisamente un’ombra passa veloce con un sibilo su di lui.
Sembrava una nuvola o un’aquila gigantesca! Improvvisamente di fronte a lui appare un mostro : è un essere verde e alto il doppio di lui. Ha sei gambe e una decina di braccia. Ha lunghe antenne sulla testa, tre nasi e una dozzina di occhi sporgenti.
– Ahhh!!! – grida Luca spaventato.
Vorrebbe scappare ma non ci riesce: resta fermo, come se fosse inchiodato al suolo.
Luca sgrana gli occhi e guarda inorridito il mostro che gli si avvicina.
– No paura bambino! – dice improvvisamente il mostro. –Io Pik , viene da spazio. Io buono. Io bambino come te… Luca è inchiodato al suolo, però, per la meraviglia, la sua lingua a un tratto si sblocca: – Ba-bambino?...
Il mostro verde si liscia le antenne con una delle sue molte braccia: – Certo, io Pik bambino buonissimo di Venere. Luca sente che ora i suoi piedi si muovono, però non prova neppure a scappare: – Ma se vieni da Venere, come faccio a capirti? – chiede al mostro bambino.
Il Venusiano indica un bottoncino argenteo sulla sua tunica: – Traduttore universale. Oggetto comodissimo, ma io sa parlare la tua lingua anche senza traduttore.
– E come l’hai imparata? – chiede Luca sempre più incuriosito. Lo strano essere sbucato dal nulla lo spaventa già di meno. Ora gli sembra anche meno alto.
– Io su Venere guarda vostra televisione. Io piace cartoni animati di pomeriggio, quelli con struzzo e coyote…
Il Venusiano allunga una delle sue tante braccia verso il pallone e dice: – Ti va di calciare palla con me?
Luca strabuzza gli occhi sorpreso: – Che cosa?! Sai giocare a calcio?
Lascia cadere il pallone a terra e gli dà un calcio. La palla fila verso il Venusiano, che la stoppa con una delle sue tante gambe e la rilancia. I due ragazzini , quello della Terra e quello di Venere, cominciano così a scambiarsi passaggi e tiri. Cominciano a giocare.
1 Osserva le parti evidenziate. Non sono le frasi-chiave, ma ti guidano a trovarle.
2 Colora il quadratino nel rispettivo colore della sequenza e per ognuna scrivi la frase-chiave.
3 Collega le frasi-chiave con i connettivi logici e temporali (parole-legame) per fare il riassunto.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riassumere
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA INTRAPERSONALE
METTI IN GIOCO LE TUE INTELLIGENZE!
1 Queste immagini rappresentano l’incontro tra Sprit, un extraterrestre arrivato sulla Terra da un pianeta sconosciuto, e Lino ed Elsa. Nel primo disegno è rappresentato il momento dell’incontro, nel secondo quello della conoscenza. Decidi se i dialoghi descrivono un incontro amichevole o un incontro ostile e completa i fumetti.
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO
Ascoltare
Leggere
Comprendere
Riflettere sulla lingua
Riassumere
La mia autovalutazione complessiva:
La valutazione complessiva dell’insegnante:
ASCOLTARE
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Riuscirai a scoprire come Ciccio trova il ladro misterioso.
IL LADRO MISTERIOSO
1 Dove Serena ha trovato la carta della merendina?
2 In base a quale elemento Ciccio sospetta che sia stato Amilcare?
3 Qual è l’albero su cui vive Amilcare?
4 Chi è Amilcare?
5 Qual è la casa di Amilcare? .........................................................................................................................................................................................
6 Che cosa dà la certezza a Ciccio che sia stato Amilcare a rubare la merendina?
Leggi le parole di Filippo, dando la giusta intonazione per creare suspense.
LEGGERE COMPRENDERE II QUADRIMESTRE PROVA 3 5 a 54
UN DELITTO NELLA VILLA SUL LAGO
Quando il commissario Bonaventura arrivò davanti alla villa, l’agente Russo l’aveva già informato del caso.
Questa volta non si sarebbero occupati di una lite tra vicini o di un furto di galline. Era omicidio.
Si trattava del professor Ludovico De Vecchi, ricercatore di tesori di fama mondiale.
Cinque anni prima era diventato molto famoso per la straordinaria scoperta del tesoro di Morgan, il pirata.
Poco tempo dopo, De Vecchi e tutti i suoi collaboratori erano stati coinvolti in un incidente stradale: unico superstite il professore, che era però in condizioni disperate. Da allora doveva camminare sempre con le stampelle, perché era claudicante.
Il professore aveva scelto così di ritirarsi nella sua villa sul lago per dedicarsi agli studi di carte nautiche e di antiche mappe del tesoro. Il commissario e l’agente suonarono il campanello. Ad aprire venne un uomo visibilmente sconvolto: era il domestico Filippo, che li fece accomodare in salotto.
Senza neanche aspettare le domande di rito, iniziò a spiegare, con le lacrime agli occhi, quanto era accaduto: – Ogni mattina il professore andava a lavorare in riva al lago. Qui aveva fatto portare un tavolo e una comoda panca di legno. E così trascorreva anche molte ore in compagnia di libri antichi e preziose mappe da decifrare. Quando non l’ho visto rientrare per il pranzo, mi sono preoccupato e sono andato a cercarlo. Ecco allora la terribile scoperta: il suo corpo giaceva a terra, trafitto da un pugnale e con a fianco le stampelle cadute. Sconvolto, sono venuto a telefonarvi, ecco tutto! È un suicidio inspiegabile! È la vendetta di Morgan!
Il commissario non fece altre domande e decise di effettuare subito un attento sopralluogo, seguito dall’agente Russo. Mentre la Scientifica effettuava i rilievi, Bonaventura osservò attentamente la scena del delitto: il corpo a terra vicino alla panca con il pugnale all’altezza del cuore. La maglia insanguinata e, sul tavolo, un
Maria Giacosa, M. Caterina Zirulia, Ore 10: si gioca!, Principatolibro, un paio di occhiali e due antiche mappe ingiallite. Non vi era altro.
L’agente Russo, che nel frattempo aveva inutilmente perlustrato il luogo circostante, si avvicinò al commissario: – È un caso strano questo: chissà perché il professore si è suicidato?
Il commissario lo interruppe.
– Senta, agente Russo, un particolare mancante sulla scena del delitto ci dice che i fatti non si sono svolti come afferma il domestico. Anzi, sono sicuro che il caro Filippo sia coinvolto nell’omicidio!
A NALIZZO A
1 Questo testo appartiene al genere
2 Il protagonista è
3 L’aiutante è
4 Il protagonista è un detective privato?
5 La vittima è
C OMPRENDO C
6 Il luogo del delitto è
7 Il caso su cui si indaga è un
8 Il caso probabilmente viene risolto attraverso: la confessione del colpevole. l’osservazione degli indizi. la raccolta di prove.
1 Claudicante è una persona che: non può più camminare. zoppica. ha una sola gamba. ha avuto un grave incidente.
2 “La Scientifica effettuava i rilievi”. Effettuare i rilievi significa: osservare il luogo del delitto e fare delle ipotesi. raccogliere indizi che possono essere analizzati in laboratorio. misurare tutti gli oggetti presenti sulla scena del delitto. interrogare i testimoni.
3 Quale scoperta straordinaria aveva fatto la vittima? .....................................................................................................................
4 Chi è un “domestico”? ...................................................................................................................................................................................................
5 Il commissario trova che sulla scena del delitto manca un particolare tra quelli che aveva notato il domestico. Quale?
II QUADRIMESTRE PROVA 3
SCRIVERE
Bing, il proprietario di un bar, è stato trovato assassinato nel suo ufficio.
COMMISSARIO MONT!
HO TROVATO IO BING!
QUESTA SERA HO SERVITO SOLO TRE WHISKY A QUESTE PERSONE.
MA IO NON CONOSCEVO QUESTO BING!
IL WHISKY È DELL’ASSASSINO, A BING NON SERVO MAI ALCOLICI.
NON L’HO UCCISO, SAM È MIO AMICO.
LA SCIENTIFICA HA TROVATO CHIARE IMPRONTE CHE APPARTENGONO A UNA SOLA PERSONA!
CERTO, HO PRESO UN WHISKY COME TUTTI I VENERDÌ SERA.
LE IMPRONTE SONO IMPORTANTI, MA IO SO GIÀ CHI È
IL COLPEVOLE TRA QUEI TRE!
Tu hai scoperto chi è il colpevole? Se hai dei dubbi, troverai la soluzione a piè di pagina.
S CRIVO S
1 Le immagini sono la traccia, la scaletta, per scrivere il tuo racconto giallo. Qui non hai spazio per poter scrivere la tua storia, perciò procurati un foglio su cui ricordati di scrivere nome e cognome.
del barman. Perciò il delitto è stato commesso dalla signora con i guanti.
Soluzione: Sul bicchiere ci sono le impronte di una sola persona: sono quelle
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Scrittura
OBIETTIVO Scrittura: trasformare un testo misto in un testo narrativo, corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
CONGIUNZIONI, PRONOMI E VERBI
1 Sottolinea la parola “che” in se è congiunzione e in se è pronome.
• Il quaderno che hai preso è mio.
• L’insegnante mi ha detto che domani mi interrogherà.
• Il treno che dobbiamo prendere è in ritardo.
• Ho saputo che domani andrai al cinema.
2 Sottolinea i pronomi relativi.
• Qual è il quaderno su cui hai scritto?
• Scrivi qui l’elenco del materiale di cui hai bisogno.
• La stessa hostess che ci aveva accolto annunciò: – Coloro che hanno i numeri dispari possono salire a bordo.
3 Indica il modo del verbo con una X Poi completa.
Sono tutti modi: definiti. indefiniti.
INDICATIVO CONGIUNTIVO IMPERATIVO CONDIZIONALE
Alzati!
Giocherebbe
Se fosse venuto Partirà
4 Quali sono i modi indefiniti? , e
5 Completa il significato del verbo scrivendo gli argomenti. ...................................................... trasporta ................................................. ................................................. .................................................
6 “Trasportare” è un verbo: monovalente. bivalente. trivalente. quadrivalente.
1 Queste frasi sono incomplete. Rifletti sul senso di ogni frase e inserisci la parte mancante.
• Ho preparato una sorpresa per voi e ................................ porterò domani.
• Quella nave fenicia ha la quadrata e bianca.
• L’insegnante ha corretto la verifica. già consegnata?
• Hai con te la bici nuova. Chi regalata?
• Ho già il biglietto per il treno. ................................ comprato ieri.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere sulla lingua
RIASSUMERE
Leggi due volte il racconto.
PER COLPA DI UN COPERTONE SQUARCIATO
Che cosa si fa in un pomeriggio d’estate quando alla TV non c’è più niente da guardare? Magari una passeggiata in bicicletta nei dintorni.
Jerry uscì, la bicicletta era appoggiata accanto alla porta. Salì in sella.
Poco lontano da casa c’era un sentiero di terra battuta, in salita, che si arrampicava fino alle colline. Jerry scelse quello perché non lo aveva mai percorso prima, e ben presto si accorse che la salita era più dura del previsto.
Non si accorse, chino com’era sul manubrio, che le nuvole erano diventate scure e minacciose.
Poi, inaspettatamente, un tuono, un lampo accecante e giù, acqua a catinelle.
Non c’era altro da fare che tornare subito a casa. Jerry stava per invertire la direzione quando una ruota sobbalzò su una pietra tagliente e immediatamente si afflosciò. Il copertone era squarciato.
Adesso era indispensabile trovare un rifugio qualsiasi e aspettare che quel violento temporale estivo si esaurisse. A metà di una collina più alta delle altre c’era un’apertura tondeggiante che interrompeva il muro fitto della vegetazione. Forse una caverna.
Jerry appoggiò la bicicletta a un albero, corse da quella parte facendosi strada tra rovi e tralci di vitalba, si catapultò dentro.
Rossana Guarnieri, La caverna degli orrori, GiuntiEra proprio una caverna, ma non una qualsiasi: fin dalla prima occhiata, anche se là dentro la luce scarseggiava, si capiva subito che era l’ingresso di una vecchia miniera abbandonata.
Grosse travi di legno costellavano il soffitto, altre, enormi e tarlate, lo sorreggevano. Per terra, un groviglio di binari arrugginiti che affondavano nella polvere. Più avanti, un carrello arrugginito.
– Che brutto posto! – esclamò Jerry.
– Ooooo – gli rispose un’eco lontana, facendolo rabbrividire. E non perché era inzuppato dalla testa ai piedi.
1 Elimina con un segno di matita le due sequenze che NON servono per ricostruire la trama del racconto.
2 Le sequenze che hai eliminato sono sequenze
3 Colora con colori differenti le sequenze narrative del brano.
4 Colora il quadratino nel rispettivo colore della sequenza e per ognuna scrivi la frase-chiave.
5 Collega le frasi-chiave con i connettivi logici e temporali per fare il riassunto.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riassumere
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA MATEMATICA
METTI IN GIOCO LE TUE INTELLIGENZE!
1 Individua i passi che deve fare chi investiga per poter risolvere un delitto e assicurare il colpevole alla giustizia, colorando nello schema come indicato sotto.
Formula un’ipotesi.
Arresta il colpevole.
Osserva la scena del delitto.
Raccoglie le prove e gli indizi.
Interroga le persone sospette.
Verifica gli alibi e la validità delle prove.
Annota scrupolosamente indizi e dubbi.
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO
Ascoltare Leggere
Comprendere
Riflettere sulla lingua
Riassumere
La mia autovalutazione complessiva:
La valutazione complessiva dell’insegnante:
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Entrerai nel mondo dell’antico popolo etrusco.
IL DESTINO DEL POPOLO ETRUSCO
1 Chi è il protagonista?
2 Trova i personaggi e scrivi il nome dato loro dal gatto.
3 Chi era “Testa a Veliero”?
4 Che cosa leggeva Testa a Veliero per conoscere il futuro? ..........................................................................................................
5 Che cosa volevano sapere la bambina e il vecchio da Testa a Veliero?
6 Che cos’era “la grande casa di mattoni, con davanti alcune colonne e tre cavalli finti sul tetto”?
7 Perché il protagonista scappa via?
LEGGERE COMPRENDERE e
Igiaba Scego e UNHCR (a cura di), Anche Superman era un rifugiato. Storie vere di coraggio per un mondo migliore, Piemme
IN VIAGGIO VERSO L’IGNOTO: IERI E OGGI
Enea (ieri)
– Padre, – chiese Ascanio – che terra è quella?
Enea scrutò la linea di costa in lontananza e vide una vegetazione fitta e lussureggiante. Quella terra era l’Italia.
Era la terra a cui il Destino l’aveva assegnato? Era il luogo in cui finalmente avrebbe trovato pace e riposo, una nuova patria per sé, per suo figlio e per i suoi sventurati compagni di viaggio, i profughi scappati da Troia?
Enea esitò prima di rispondere alla domanda di suo figlio: non voleva illuderlo ancora una volta. Sette lunghi anni era durato il loro viaggio da quando era stato costretto a fuggire dalla città di Troia in fiamme, in balia dei Greci che l’avevano conquistata con l’Inganno del Cavallo. Attorno a lui morte e desolazione, le grida, il sangue, la paura, come in ogni paese vittima di una guerra.
La classe quinta è quasi finita. Siete in grado di dare espressività a ciò che state leggendo.
Si era caricato sulle spalle il padre Anchise, aveva preso per mano suo figlio Ascanio, ancora un bambino, ed era riuscito ad arrivare fino alla spiaggia in mezzo al fumo degli incendi.
Non c’era stato neanche il tempo di portare con sé qualcosa di caro, un oggetto, un ricordo. Avevano dovuto lasciare tutto.
Davanti a loro il mare immenso e sconosciuto, che sembrava freddo e ostile. Dove sarebbero andati? Che cosa ne sarebbe stato di loro? Chi li avrebbe accolti?
L’ultima cosa che avevano visto di quella che era stata la loro patria era stata un’alta colonna di fumo nero e pesante. Poi era scomparsa anche quella e non era rimasto più niente. Solo l’ignoto.
Khaled (oggi)
Anche per me l’ultimo ricordo che ho della mia città sono le colonne di fumo che salgono verso il cielo dai quartieri appena bombardati. Vivevamo in pace, poi un giorno è arrivata la guerra e niente è stato più come prima. Io non capivo bene perché c’era la guerra e non era neanche chiaro chi fosse il nemico. Io non volevo combattere, non volevo morire. Ho abbracciato mamma e papà, sono scappato per i tetti.
Issa (oggi)
Enea attraversò il mar Egeo. Mentre l’Egeo che noi abbiamo attraversato era uno sterminato mare di sabbia che si chiama deserto del Sahara. Eravamo un gruppo di quasi trenta giovani, venivamo tutti dai Paesi dell’Africa centrale e come tutti i giovani del mondo sognavamo una vita migliore. Così eravamo partiti.
I trafficanti che avevano promesso di farci arrivare fino al mare, quello vero, al di là del deserto, chissà dove, dicevano che ci avrebbero fatto imbarcare.
Ci trasportavano con le jeep lungo le piste dei cammellieri, poi ci abbandonavano sotto il sole, ci facevano aspettare per ore, niente acqua, niente cibo. Soldi! Soldi! Dovete pagare se volete proseguire, altrimenti vi abbandoniamo. Non avevamo più soldi, non avevamo niente. Chi non ce l’ha fatta è rimasto là.
A NALIZZO A
1 Questo testo è: un racconto storico. una cronaca. un articolo di giornale.
2 I fatti narrati avvengono contemporaneamente? .....................................................................
3 Qual è il periodo storico che fa da sfondo alla prima parte del racconto? ...............................................................
4 I fatti narrati da Khaled e Issa si riferiscono alle migrazioni: del Paleolitico. del 1800. dei giorni nostri.
C OMPRENDO C
1 Chi aveva proposto l’Inganno del Cavallo?
2 Da chi era stata incendiata Troia? ......................................................................................................................................................................
3 Come si chiama il mare che si trova davanti a Troia?
4 Perché la parola Destino è scritta con la lettera maiuscola?
Perché per i Troiani il Destino era: la divinità che proteggeva Troia. una divinità che regolava la vita delle persone. il sacerdote che prediceva il futuro. il re di Troia.
5 “Enea… non voleva illuderlo ancora una volta”. Enea, chi non voleva illudere? ...................................................
6 Che cosa significa la frase dell’esercizio 5?
Enea aveva affermato che Troia non sarebbe mai stata distrutta. Durante i sette anni di viaggio più volte Enea aveva detto che era in prossimità della meta. Enea aveva detto ad Ascanio che non si sarebbero mai allontanati da Troia. Enea aveva detto che il cavallo di legno era un inganno.
C OMPRENDO C
7 Leggi questa parola con i differenti accenti. La bàlia è:
una cuoca.
un’insegnante della scuola dell’Infanzia. chi si occupa di un neonato. chi cura i bambini di notte.
“In balìa” significa: in braccio a… nel territorio di… dipendente, nelle mani di… insieme a…
8 Copia la frase che Khaled dice per manifestare la sua incredulità davanti alla guerra.
9 Da che cosa è stata distrutta la città di Khaled?
10 Perché Issa è partito dal suo Paese?
11 Issa, durante il suo viaggio, è stato trattato con umanità e comprensione?
12 Khaled è scappato:
con i suoi genitori. con altri trenta giovani. da solo. con i suoi amici.
13 Le piste dei cammellieri sono:
vie nel deserto tracciate dal passaggio delle carovane. strade asfaltate nel deserto. strade nel deserto percorse solo dalle carovane. le strade principali delle città che sorgono nel deserto.
S CRIVO
SCRIVERE S
1 Sicuramente avrai sentito parlare di guerre che ancora oggi insanguinano il nostro pianeta. Scrivi un breve messaggio per invitare a costruire la pace. Pensa a uno o più motivi per cui la guerra non dovrebbe esistere e argomenta le tue opinioni.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Lettura
OBIETTIVO
RIFLETTERE SULLA LINGUA
ORTOGRAFIA E SINTASSI
1 Completa scrivendo le parole mancanti.
• Nell’ nuotano i pesci.
• Le automobili di formula 1 correvano nel di Monza.
• Daniele è il mio di banco.
• Nel laboratorio la ........................................................... ha fatto una importante scoperta.
2 Sottolinea in i pronomi e in gli aggettivi. Poi scrivi a quale gruppo appartengono.
• Carlo pesa sessanta chili, il doppio di Michele.
• Ciascun bambino si metta in fila. In aula non deve rimanere nessuno.
• Che sorpresa! Guarda chi è arrivato!
• Vuoi lo stesso libro di Greta? Ho questo da prestarti. ........................................................
3 Sottolinea in il soggetto e in il predicato. Poi scrivi se il predicato è nominale o verbale.
• Ute e Saverio sono molto intonati. predicato
• Nel coro della scuola canta solo Ute. predicato
• I due amici parteciperanno a un concorso canoro. predicato ........................................................
• In questi giorni Ute e Saverio sono andati alle prove. predicato
• L’insegnante è contenta dei loro progressi. predicato
4 Sottolinea in il complemento oggetto e in il complemento indiretto. Poi scrivi a quale domanda risponde il complemento indiretto.
• Mangerò la pizza con te. ?
• Domani incontrerò Hazal. ?
• Greta ha messo i libri nello zaino. ?
• Sergio ha fotografato il cane di Isabella. .............................................?
C OMPITO NON NOTO
C1 In queste parole l’accento tonico, cioè l’accento che segna la sillaba su cui cade la voce, è stato segnato in modo sbagliato. Riscrivile mettendo l’accento sulla sillaba giusta. telefòno genìtore bàmbino calèndario f ìnestra dìvano
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riflettere sulla
OBIETTIVO Conoscere le convenzioni ortografiche, riconoscere le principali parti del discorso e la funzione logica dei sintagmi in una frase.RIASSUMERE
Leggi due volte il racconto.
IL DOTTOR CALZINO
Quel calzino-bianco a pallini rossi era una creatura terribilmente vivace e indisciplinata. Un giorno saltò fuori dal cesto della biancheria sporca: – Non resisto più! Magari mi tuffo in questo buco del pavimento!
Arrivò in una stanza d’ospedale. Vide un’infermiera china su Kajtek, un bambino malato. Quando tutti i medici e le infermiere se ne furono andati, saltò sulla coperta e poi si sedette sulla sbarra del letto.
– Ciao. Che cos’hai? – salutò, sorridendo con il suo buffo musetto. – Ciao – disse Kajtek – sono malato, ma i medici dicono che guarirò. Però qui mi annoio tanto che mi viene il mal di pancia e mi ammalo ancora di più. Il calzino afferrò l’orlo del lenzuolo e se lo mise addosso. Sembrava proprio un fantasma!
Poi Kajtek e il calzino-fantasma andarono nella stanza dei medici.
– I bambini si annooooooooiano! – gridò il calzino, ma il dottore, sebbene un po’ stupito, non sembrava affatto spaventato.
– Davvero? È una pessima cosa, – ammise – dobbiamo assumere qualcuno che li faccia divertire. Poi all’improvviso tirò l’orlo del lenzuolo. E vide il calzino con un largo sorriso, e un’aria così buffa che scoppiò a ridere anche lui.
– Ma sei grandioso! – disse – Lavorerai nel nostro reparto come specialista nel divertimento. E così fu. Da allora il calzino – che cominciò a essere chiamato Dottor Calzino (ricevette perfino una speciale targhetta sulla quale era scritto così) – fece divertire i bambini malati all’ospedale.
Justyna Bednarek, L’incredibile avventura dei 10 calzini fuggiti (4 destri e 6 sinistri), Salani1 Dividi il brano in sequenze, disegnando barre colorate.
2 Per ogni sequenza, scrivi la frase-chiave.
3 Collega le frasi-chiave con i connettivi logici e temporali per fare il riassunto.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: Riassumere
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA VISIVA
METTI IN GIOCO LE TUE INTELLIGENZE!
1 Questa è l’illustrazione di un racconto storico il cui personaggio principale è Orazio, un giovane romano appartenente a una famosa famiglia patrizia.
Però ci sono cinque errori. Trovali e indicali con X
SEI DI RITORNO DALLA SPEDIZIONE IN GALLIA?
AVE ORAZIO, FIGLIO DI PRIAMO, RE DI TROIA.
HO COMBATTUTO CON LE LEGIONI DI CESARE.
VALUTAZIONE PARTECIPATA
(autovalutazione e valutazione dell’insegnante)
Come ti sono sembrate queste prove?
Sei soddisfatto/soddisfatta di come hai lavorato?
Come ti sentivi prima delle prove?
Quale prova ti è sembrata più difficile? .....................................
Quale ti ha dato maggiore ansia?
Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTA IL TUO LAVORO Ascoltare Leggere Comprendere Riflettere sulla lingua Riassumere
La mia autovalutazione complessiva:
La valutazione complessiva dell’insegnante:
Il percorso della classe quinta è terminato. Hai verificato, durante i diversi periodi dell’anno, i traguardi raggiunti. È giunto il momento che tu e l’insegnante, insieme, facciate il punto della situazione. L’indice ragionato di pag. 36 che hai compilato passo passo ti può essere d’aiuto.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE
ASCOLTARE
So ascoltare con attenzione.
Comprendo la trama di un racconto.
Ricordo le principali informazioni.
LEGGERE
Leggo speditamente e con intonazione.
COMPRENDERE
Riconosco la tipologia.
Comprendo la trama.
Comprendo le informazioni esplicite.
Comprendo le informazioni implicite.
SCRIVERE
Scrivo un breve testo utilizzando frasi complete e abbastanza ricche.
Non incorro in errori di ortografia.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
Riconosco e rispetto le regole di ortografia.
Riconosco le parti del discorso che ho studiato.
Individuo il predicato, il soggetto, il complemento oggetto e i complementi indiretti.
RIASSUMERE
Riconosco le sequenze.
Ricavo dalle sequenze le frasi-chiave.
Collego le frasi-chiave per fare il riassunto.
I compiti non noti ti sono serviti per darti la possibilità di usare tutte le tue diverse intelligenze. Ti proponevano compiti diversi da quelli abituali, per questo sono chiamati “non noti”.
Hai avuto difficoltà a svolgerli?
Li hai trovati interessanti?
UN RACCONTO PER TUTTE LE ETÀ
Questa prova non è una verifica… anzi sì! Ma è una verifica che sarà valutata solo da te. Ti servirà per vedere quanti progressi hai fatto.
l’ A r t e di... LEGGERE
Ti sembra di aver letto questo racconto in modo scorrevole, rispettando la punteggiatura e dando intonazione ed espressività alla lettura?
TITOLO: ......................................................................................................................................................................
In un luogo nascosto mamma anatra aveva iniziato la nuova cova. Era molto impaziente di vedere uscire dalle uova i suoi figlioli.
Finalmente, uno dopo l’altro, i gusci si ruppero e ne uscirono degli adorabili anatroccoli gialli.
Mamma anatra notò, però, che l’uovo più grande non si era ancora schiuso, e si mise allora a covarlo nuovamente, finché anche quello si aprì, e ne uscì un anatroccolo grosso, brutto e grigio.
– Ahi, ahi, povero piccolo, sembri un tacchino! – disse mamma anatra, molto dispiaciuta.
Il giorno seguente l’anatra portò la sua piccola famiglia a un ruscello e saltò nell’acqua: gli anatroccoli, allegri e coraggiosi, la seguirono tutti, compreso quello grosso, brutto e grigio.
La comitiva arrivò sul laghetto dove stavano le altre anatre.
– Eh, no, quest’anatroccolo brutto e grigio non lo vogliamo! –disse una di loro, beccando il poverino sul collo.
– Non fategli male! – gridò mamma anatra furiosa. – Non è bello, ma forse crescendo cambierà. Ha un buon carattere, sapete? E nuota meglio dei suoi fratelli…
Ma l’anatroccolo, nonostante la protezione della mamma, era schernito da tutti.
Un giorno, infelice e stanco di quegli sgarbi, scappò da sotto la siepe, e se ne andò solo solo per il bosco. Venne l’inverno gelido. Cadde la neve.
L’anatroccolo si rifugiò in un buco sulla riva: quasi morì di freddo e di fame, ma in qualche modo riuscì a sopravvivere.
L’anatroccolo si accorse che le sue ali erano diventate grandi e robuste. Poteva volare. Si alzò in volo e volò fino a uno stagno dove tre grossi cigni si muovevano con eleganza.
Lui stava per scappare, per non essere umiliato anche da quelli, ma all’improvviso vide il suo riflesso sull’acqua, e rimase stupefatto: non era più un brutto anatroccolo grigio, ma un cigno grande e bianco.
Roberto Piumini, Le grandi fiabe in poche parole, Einaudi RagazziI tre grandi uccelli si avvicinarono e lo accarezzarono col becco, lodando la sua bellezza e la sua eleganza.
Come mai, vi chiederete, l’anno prima, un uovo di cigno era finito nel nido di mamma anatra?
Lui non stette a domandarselo troppo, e cominciò a scivolare sull’acqua, lento e bellissimo.
COMPRENDERE
1 Sicuramente hai riconosciuto questa storia: perciò puoi scrivere il titolo.
2 Hai fatto un lungo percorso sull’analisi del testo e hai capito che comprendere un testo significa anche saper leggere tra le righe e trovare il messaggio che vuole dare l’autore/l’autrice.
Tutti questi messaggi sono contenuti nel racconto. Indica con X quello che maggiormente condividi. Tutte le persone hanno delle potenzialità. Non bisogna deridere chi è diverso da noi.
Non bisogna mai abbattersi di fronte alle difficoltà, perché il futuro riserva sempre delle sorprese. Nella vita ci sono momenti difficili, ma anche momenti di gioia. L’aspetto fisico non deve determinare il nostro stato d’animo, perché può modificarsi.
3 Questo testo è presentato come “un racconto per tutte le età”. Secondo te, è per: i fatti raccontati. i messaggi che vuole trasmettere.
4 A quale genere appartiene questo racconto?
5 Sottolinea in le parole con le quali si capisce che la mamma è consapevole della diversità del suo pulcino, ma lo difende di fronte a tutti.
6 Perché i tre grossi uccelli dello stagno non scherniscono il brutto anatroccolo?
RIFLETTERE SULLA LINGUA
1 Per poter fare il riassunto devi trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti. Trasforma i tre discorsi diretti del testo in discorsi indiretti.
SCRIVERE
1 L’autore termina il testo con questa domanda:
“Come mai, vi chiederete, l’anno prima, un uovo di cigno era finito nel nido di mamma anatra?”. Dai tu una risposta, raccontando brevemente ciò che è accaduto.
2 Racconta brevemente di quando anche tu ti sei sentito/sentita “un brutto anatroccolo”.
RIASSUMERE
1 Racconta, con una breve sintesi, la trama del racconto.
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Responsabile di progetto: Valentina Dell’Aprovitola
Coordinamento e redazione: Valentina Cammilli
Revisione didattica: Nadia Negri
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Progetto grafico e impaginazione: Barbara Cherici
Copertina: Ilaria Raboni
Illustrazioni: Mauro Sacco ed Elisa Vallarino
Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 24.83.122.0
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EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.
Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.
CLASSE
• Letture 4
• Riflessione linguistica 4
• Quaderno di Scrittura e Riassunto 4
• Quaderno delle Verifiche 4-5
• Arte e Musica 4-5
• Missione Regole! 4-5
ISBN per l’adozione: 978-88-468-4468-2
#altuofianco
• KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione , percorsi semplificati e tutto il necessario per il corso
• LIBRO DIGITALE (scaricalo subito seguendo le istruzioni all’interno della copertina):
• volumi sfogliabili con selezione di esercizi interattivi
• esercizi interattivi extra per tutte le materie
• simulazioni di prove nazionali INVALSI
• audiolibro per tutti i volumi del corso
• tracce audio
• libro liquido
• mappe grammaticali interattive , con attività
• percorso di Arte e Musica con Museo interattivo
• percorsi semplificati stampabili
CLASSE
• Letture 5
• Riflessione linguistica 5
• Quaderno di Scrittura e Riassunto 5
ISBN per l’adozione: 978-88-468-4469-9